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Il dizionario KLINGON ITALIANO | KLINGI KUNGON / HALIANG Basats sel lingeaggic Klingon wate in, STAR TREK® ¢ STAR TREK: THE NEXT GENERATION® fenucd €ditore INTRODUZIONE PAG. 8 5i ringraziano per la collaborazione: a Nahas Lichen Anas Paroval INTRODUZIONE AL SUPPLEMENTO » BR See oe 1.1 SUONI DEL KLINGON » 3 1.1. Conson: 1.2. Vocali 13. Accento } 2. INTRODUZIONE ALLA GRAMMATICA » 18 Traduzione di: 5 3. SOSTANTIVI * oe Andrea Sanavia 3.1, Sostantivi semplici 3.2, Sostantivi complessi 3.2.1. Sostantivi composti 3.2.2. Verbi seguiti da -wI" 3.3.1. Tipo |: Rafforzativi/Diminutivi 3.3.3. Tipo 3: Qualificazione Prima Edizione: 1998 3.3.4. Tipo 4: Possessivispecificazione ‘Titolo originale: The Klingon Dictionary. (/questo/quello) ‘© 1985 by Paramount Pictures 3.3.5. Tipo $: Marcatori sintattici ‘Tusti i dintti sono riservati 3.3.6, Ordine relativo dei suffissi POCKET BOOKS, a division of Simon & Shuster Inc. 3.4, La costruzione sostantivo-sostantivo 1230 Avenue of the Americs, New York, NY 10020 ‘© 1998 by Fanucci Editore, 4. VERBI » 36 Via delle Fornaci 66, 00165 Roma 4.1. Prefissi pronominali ‘Grafica di copentina: Grafica Effe 4.1.1, Prefissi di base 4,1,2. Prefissi imperativi Proprieta letteruria ¢ artistica riservata 4.1.3. Convenzioni di notazione ‘Stampate in alia — Printed in Italy 4.2. Suffissi verbali 4.2.1. Tipo 1: Riflessivo 7. KLINGON ABBREVIATO PAG. 88 4.2.2. Tipo 2: Desiderio/disposizione 7.1. Comandi 4.2.3, Tipo 3: Cambiamento 7.2. Risposte ad ordini, rapporti 4.2.4. Tipo 4: Causale 7.3. Violenza, eccitazione 4.2.5. Tipo 5: Soggetto indefinito/capacita 4.2.6. Tipo 6: Qualifica DIZIONARIO » 91 4.2.7. Tipo 7: Aspetto Annotazioni introduttive 4.2.8. Tipo 8: Onorifico Klingon Italiano 4.2.9. Tipo 9: Marcatori sintattici Italiano Klingon 4.2.10. Ordine relativo dei suffissi Affissi Klingon 4.3. Suffissi vaganti 1. Suffissi nominali 44. Aggettivi 2. Prefissi pronominali 3. Suffissi verbali 5, ALTRI TIPI DI PAROLE Pag. 61 4. Suffissi speciali numerici 5.1. Pronomi Indice italiano per gli affissi klingon 5.2. Numeri 1. Suffissi nominali 5.3. Congiunzioni 2. Prefissi pronominali 5.4, Avverbi 3. Suffissi verbali 5.5. Esclamazioni 4. Suffissi speciali numerici 5.6. Nomi e appellativi APPENDICE: UNA LISTA SCELTA 6. SINTASSI ce are DI ESPRESSIONI KLINGON UTILI » 202 6.1. Frase basilare 6.2. Frasi complesse 6.2.1. Frasi composte 6.2.2. Proposizioni subordinate 6.2.3. Proposizioni relative 6.2.4, Proposizioni finali 6.2.5. Proposizioni come oggetto 6.3. “Essere” 6.4, Domande 6.5. Comandi 6.6. Comparativi e superlativi 6.7 Piazzamento degli elementi avverbiali 6.8 Oggetti indiretti INTRODUZIONE Il Klingon @ la lingua ufficiale dell"Impero Klingon. Per un Jungo periodo di tempo, sono stati ben pochi gli stranieri capaci di imparare questa lingua quanto basta per poter so- stenere una discussione sensata con un Klingon, Recentemen- te, tuttavia, sotto gli auspici del Consiglio per la Ricerca Scientifica della Federazione, @ stato intrapreso uno studio per registrare ed analizzare la lingua e la cultura klingon, con lobbiettivo finale di preparare un‘enciclopedia e altro mate- riale ad uso didattico. Questo dizionario rappresenta i primi risultati di tale sforzo. Il dizionario @ diviso in due parti, un’introduzione alla grammatica ed il dizionario vero e proprio. L’introduzione alla grammatica contiene solo delle linee guida, non una descrizione completa, Dovrebbe in ogni caso permettere al lettore di comporre frasi nella‘lingua klingon in un modo accettabile. Molte delle regole illustrate nell’intro- duzione alla grammatica sono quelle impostate dai gramma- tici klingon. Bisogna in ogni caso ricordare che, nonostante le regole dicano “sempre” e “mai”, nel linguaggio parlato vengono spesso ignorate. Cid che le regole rappresentano, in poche parole, quello che i grammatici klingon concordano essere il “miglior” klingon. Dal momento che la ricerca non é ancora completa, que- sto volume @ per forza di cose limitato. Ci sono certamente molte pid parole klingon di quante ne siano elencate qui. Tre gruppi di parole, in particolare, sono stati in gran parte trala- sciati: terminologia scientifica, termini per attrezzi, costumi, flora e fauna nativi, ¢ tutti i vocaboli riferiti al cibo. | termini associati con le varie scienze sono oggetto di uno studio spe- cializzato ed un rapporto é attualmente in corso di prepara- zione. Le parole klingon per gli attrezzi e le usanze tradizi nali sono difficili da tradurre in italiano. Piante ed animali nativi, similmente, sono difficili da comprendere al tempo presente. Queste materie saranno approfondite nella prossi- ma Enciclopedia Klingon. Le parole relative ai cibi mancano per via delle risorse limitate: vi sono dei problemi a reclutare del personale interessato allo studio dell’alimentazione klin- gon, Essendo lo studio ancora in corsa, si é ritenuto inappro- priato presentare una lista di parole i cui significati non sono compresi a pieno. Non appena si riceveranno maggiori informazioni, senz’al- tro la lista di parole aumenter’. Anche a questo stadio inizia- le, comunque, stanno emergendo diversi schemi. Per esem- pio, non ci sono parole per i saluti come ciao, come stai, buongiorno e cosi via. Sembra chiaro che tali parole e frasi nella lingua klingon semplicemente non esistano. Quando due Klingon si incontrano (escludendo casi in cui si debba segui- re un’etichetta militare), se anche viene detto qualche cosa di introduttivo, la migliore traduzione sarebbe qualcosa del tipo: Che cosa vuoi? Diversamente dalla gran parte delle persone di lingua italiana che iniziano una conversazione con dei sa- Juti, con domande a proposito della salute dell’altro o com- menti sul tempo, i Klingon tendono ad iniziare la conversa- zione semplicemente enunciandone i punti importanti. Sebbene i Klingon siano orgogliosi del loro linguaggio e spesso si abbandonino a lunghe discussioni a proposito della sua ricchezza espressiva e¢ bellezza, essi stessi lo hanno tro- vato poco pratico per le comunicazioni al di fuori dell" Impe- ro Klingon, Per comunicazioni a livello galattico, il governo klingon, assieme a molti altri, ha accettato il galattico stan- dard come lingua franca. In generale, solo i Klingon delle classi superiori (i fanzionari governativi e gli ufficiali milita~ ri d’alto livello) imparano lo Standard. Come risultato, lo Standard ha assunto due funzioni addizionali nella societi klingon. Per prima cosa esso viene usato come simbolo del livello sociale. Quei Klingon che conoscono lo Standard lo usano fra di loro per mostrare la loro erudizione ¢ far cono- scere a tutti coloro che li sentano il loro elevato stato sociale. Secondariamente, lo Standard viene usato quando si pensa che sia meglio tenere i servitori, i soldati o anche la popola- zione in generale all’oscuro di cid che si sta dicendo. Quindi suun vaseello Klingon l'ufficiale in comando dark sempre gli ordini in Klingon al suo equipaggio, ma usera lo Sandard per discutere con i suoi ufficiali. D’altra parte, un ufficiale klin- gon usera la sua lingua di fronte agli stranieri per non far ca- pire cosa stia succedendo. Questo uso del klingon sembra es- sere molto efficace. La lingua klingon conta numerosi dialetti. Nel dizionario verra descritto solo uno di questi, quello dell’ attuale Impe- ratore. Se, per qualunque ragione, |" Imperatore Klingon cam- bia, e il nuovo Imperatore parla un dialetto differente da quel- lo precedente, il dialetto del nuovo Imperatore diviene quel- lo ufficiale. I Klingon che non parlano il dialetto ufficiale vengono considerati stupidi © sovversivi € spesso sono co- stretti a occuparsi dei compiti che coloro che parlano il dia- letto ufficiale considerano degradanti. La maggior parte dei Klingon cerea di essere padrona di diversi dialetti. Alcuni dialetti differiscono solo di poco da quello descrit- lo in questo dizionario. Molte differenze tendono ad essere nel vocabolario (la parola per fronte, ad esempio, é diversa in quasi tutti i dialetti) e nella pronuncia di alcuni suoni. D'al- tra parte, alcuni dialetti differiscono di molto da quello con- siderato, al momento, ufficiale ¢ i Klingon che li parlano han- no spesso delle difficolté a parlare con i governanti e gli uffi- ciali attualmente in carica. Chi studia il Klingon deve premu- rarsi di verificare la situazione politica dell’Impero prima di iniziare a parlare, Il sistema originario di scrittura del klingon (chiamato plgaD) sembra essere adatto a tutti i vari dialetti. Questo si- stema di scrittura non é ancora ben compreso, e percid non viene usato in questa grammatica. E stato invece sviluppato un sistema di traslitterazione basato sull’alfabeto latino. E in corso di preparazione un articolo dell’Enciclopedia Klingon che spieghera i dettagli del plqaD. Nella sezione dedicata all’introduzione alla grammatica verra usata la seguente convenzione tipografica: le parole klingon verranno scritte in grassetto mentre le traduzioni sa- 10 fanno seritte in corsivo (Es: thiIngan Klingon). L'autore intende ringraziare il Consiglio per la Ricerca Scientifica per aver reso disponibili i fondi per poter portare avanti questa ricerca, nonché diversi membri dell’ Istituto In- terlinguistico della Federazione che sono stati d’aiuto nel ri- vedere le diverse bozze del dizionario. L'autore si scusa per qualsiasi errore e spera che nessuno di essi possa portare a sfortunate incomprensioni. Infine, un ringraziamemto speciale va all'informatore klin- gon che ha fornito tutti i dati su cui si basa questo dizionario. Sebbene si tratti di un prigioniero della Federazione, egli ha lavorato a lungo per rendere la sua conoscenza disponibile ai cittadini della Federazione. Maltz, grazie. Mare Okrand i INTRODUZIONE AL SUPPLEMENTO L'edizione originale di questo dizionario non intendeva dare una completa descrizione della lingua Klingon, ma solo delle linee guida per alcuni dei suoi aspetti grammaticali pit importanti, nonché un esempio rappresentativo del suo voca- bolario. Dal momento della sua prima apparizione lo studio della lingua continuato ¢ molto altro é stato scoperto. Sfor- tunatamente, per via di diversi fattori, fra cui la recessione che ha colpito questo settore e i cambiamenti politici in cor- so, i fondi per la ricerca sono divenuti pid difficili da ottene- re, rallentando il completamento dell'analisi della lingua. In effetti, anche i lavori per diversi progetti degni di attenzione, come l’Enciclopedia Klingon e la Crestomazia Romulana, hanno subito dei rallentamenti. Nonostante cid, sono venute in nostro possesso diverse nuove informazioni sulla lingua klingon, ¢ si é ritenuto opportuno compilare un supplemento, per quanto breve. Per semplificare la lettura, le aggiunte sono state integra- te nelle relative sezioni del corpo principale della grammati- ca. Di nuovo, l’autore intende ringraziare i] Consiglio per la Ricerca Scientifica della Federazione per il suo supporto a questo progetto ¢, cosa ancor pil importante, il numero sem- pre maggiore di Klingon, desiderosi di spartire la loro lingua ¢ cultura con tutti noi, che hanno reso possibile quest’ opera. taHjaj bog. ‘ Mare Okrand 1. | SUONI DEL KLINGON E difficile descrivere accuratamente i suoni della lingua Klingon senza usare una complessa terminologia fonologica € anatomica. Cid che segue, percid, & inteso a fornire sola- mente indicazioni a grandi linee sulla pronuncia. I miglior modo per imparare a pronunciare il klingon senza traccia di accento terrestre é quello di divenire amici di un gruppo di Klingon e¢ spendere molto tempo a socializzare con loro. Sono molto pochi i non nativi che parlano klingon senza trac- cia del loro accento. I sistema di traslitterazione del klingon utilizzato in que- Sto dizionario & stato sviluppato in modo che coloro che gid sanno leggere |"italiano abbiano la minor difficolta possibile id approssimare i suoni delle parole ¢ delle frasi klingon. 1.1, CONSONANTI hb Come in bronchite o gazebo. Alcuni Klingon pronuncia- no questo suono come se si trattasse di una me di unab articolate quasi simultaneamente, Un italiano si avvicina in qualche modo a questo suono pronunciando la parola ambedue. Un numero molto limitato di Klingon pronun- cia b come se fosse m. eh Come in cena o centro. } £ un suono simile alla d italiana di dado o androide. Si tratta di una d pronunciata ponendo Ja punta della lingua sul palato, a mezza strada tra i denti e il velo pendulo (il pulato molle); non é troppo diversa dalla d italiana. Come per lab, alcuni Klingon pronunciano questo suono come se fosse una nd € una ristretta minoranza come se fosse una a, ma con la lingua nella posizione descritta prima, #/ Questo suono non somiglia a nessuno usato in italiano. Pub essere prodotto ponendo la lingua nella stessa posi- lone della g in ago ma rilassandola ed emettendo un — n ng mugolio. E simile alla H Klingon (vedere pid avanti) ma con le corde vocali in vibrazione allo stesso tempo. Anche questo suono non somiglia a nessun suono italia- no, E come il ch nel nome del compositore tedesco Bach. E prodotto in modo simile al gh Klingon, ma é articolato in modo molto pit gutturale. Diversamente dal gh klin- gon, nel pronunciare la H klingon le corde vocali non vibrano. Come in giomo o giallo. Mai come nel francese jour. Come in lunge 0 alchimia, Per una pronuncia corretta, pensate di ingoiare la | mentre la pronunciate. Come in mamma o pneumatico. 1 pochi Klingon che pronunciano & come mt direbbero baH fuoco! e maH noi allo stesso modo e dovrebbero memorizzare quale paro- la é scritta in quale modo. Come in netiare o ansia. | Klingon che pronunciano la D come # possono facilmente articolare e percepire dif- ferentemente i due suoni. Anche una D che suoni come una # viene pronunciata con la lingua nella posizione della D klingon (sul palato). Lan & pronunciata con la lingua immediatamente dietro i denti. Non propriamente come I'italiano ingolfare: la g non & pronunciata come un suono separato. Questo suono non appare mai all’inizio di una parola italiana, ma pud inve- ce apparire all’inizio di una parola klingon, Come nel caso della /, pensate di ingoiare la ng per avere una pro- nuncia corretta. Come parallasse. E sempre articolata con violenza, mai rilassata. Potrebbe essere opportuno esercitarsi a non espellere saliva nell'articolazione di questo suono; va pero notato che i Klingon non se ne preoccupano. Simile, pit o meno, a guando, con il corpo principale della lingua che toca il palato in un punto pit retrostan- te di quanto lo farebbe per articolare un suono simile in italiano. In effetti la lingua tocca l'ugola, cosicché arti- colare la g @ quasi come tossire. I] suono é in genere ac- compagnato da un soffio d’aria. Si noti che non ci si deve th lasciar tradire dall’abitudine di aggiungere automatica- mente il suono w dopo la gq klingon! Questo suono é una sorta di g esagerata. E identica alla q. solo pil rasposa e pesantemente articolata, una sorta di via di mezzo frag e H. Si tratia di una r simile a quella italiana, come nella pa- rola rotolare. E sempre vibrata. Questo suono é@ una via di mezzo fra las di siluro ela se in scivolare. La punta della lingua tocea la stessa parte del palato che viene toccata per produrre la D. Simile a crifico o tatto. E differente dalla D per due mo- tivi: 1) accompagnata da un soffio d’ aria, come lap; 2) Ja lingua tocca il palato in una posizione molto anteriore rispetto alla D. Questo suono non é simile a nulla in italiano, ma pud es- sere esemplificato dalla parola azteca per uovo, reff, se pronunciata correttamente. Per produrre questo suono, la punta della lingua tocca la stessa parte del palato che vie- ne toccata per la f, i lati della lingua sono abbassati dalle arcate dentarie laterali superiori ¢ |’aria viene forzata at- traverso lo spazio ad entrambi i lati fra la lingua ed i den- ti. Il suono é prodotto con un grande attrito e l’awverti- mento gid fornito per la p klingon pud essere tranquilla- mente ripetuto anche qui. Come in velgare 0 dimestrativo. II suono non é diverso da una normale w in italiano. In rare occasioni, soprattutto se chi parla ¢ particolarmente deliberato, viene pronunciata con molta forza, come Hw o addirittura Huw. E una / semiconsonantica, come in /uri. E un suono a meta tra una e chiusa ed una i L’apostrofo indica un suono spesso usato ma non scritto anche nelle altre lingue. E un blocco glottale, un attimo di silenzio in cui la gola é chiusa, le corde vocali non vi- brano e non passa aria, Quando il * klingon sta alla fine di una parola, "ultima vocale viene spesso ripetuta in un sussurro, come un’eco. Cosi je’, mufrire, suona spesso 15 a itch eae ee cal eee ioe, come je’e, dove larticolazione della prima e viene inter- rotta dal ’ e la seconda e é un sussurro a malapena udibi- le. Quando il * segue unaw o una y a fine parola, i suo- no sussurralo é rispettivamente una wo una J. A volte eco ¢ piuttosto forte, con un suono gutturale simile a gh che precede la vocale ripetuta. Per esempio yIII’ tra- smettetelo! a volte suona come yIIghI, Questa eco ac- centuata si nota spesso quando chi parla é particolarmen- te eccitato o adirato. 1.2, VOCALI L’alfabeto della lingua klingon contiene cinque vocali, Come in salmo 0 amare. Come in sensore. I Come in mista, ma con una leggera tendenza ad assomigliare ad una e. A volte & pronunciata proprio come la / in italiano, ma non si sa ancora bene in quali esatte circostanze. o ‘Come in masaice. u Come in gnu 0 usare. a Quando una vocale @ seguita da w o y, la combinazione di lettere rappresenta uno dei seguenti suoni: Klingon fa rima con come in Aw Au cauto Ay Ai Mai Ey Ei Dé ly li Pii Oy Oi Eroi In klingon wy assomiglia a bui, ew a europa, Tw pill o meno ad aiuio. Nessuna parola klingon contiene le lettere ow o ww, se cosi fosse sarebbero indistinguibili da o o w, rispet- livamente. 16 1.3. ACCENTO Tutte le parole Klingon composte da pit di una sillaba contengono di solito una sillaba accentata. La sillaba accen- tata é pronunciata con un tono leggermente pil alto e con un po’ pil forza di quelle non accentate, In un verbo, la sillaba accentata é, di solito, il verbo stes- so, non i vari suffissi o prefissi. Se, perd, un suffisso che ter- mina per ’ separato dal verbo da almeno un-altro suffisso, sia il verbo che il suffisso che termina per * avranno l’accen- %». Inoltre, se il significato di un qualsiasi suffisso deve esse- re enfatizzato, l'accento potrebbe spostarsi su quella sillaba. I suffissi che indicano negazione © enfasi (sezione 4.3) sono accentati frequentemente, cosi come i suffissi interrogativi (sezione 4.2.9). In un sostantivo, la sillaba accentata é, di solito, la sillaba sabito precedente al primo suffisso del sostantivo, oppure la sillaba finale se non ci sono suffissi. Se, perd, presente una sillaba che termina in ’, & questa che viene di solito accenta- t2_ Se vi sono due sillabe in fila che terminano in ’, entrambe sono ugualmente accentate. Infine, si noti che ci sono alcune parole che sembrano awere un accento non fisso, variabile, poggiato a volte su una sillaba, a volte su un‘altra. Questo fenomeno non é ancora ben chiaro. Le regole date sopra non tengono conto della va- mabilita, ma se verranno seguite l"accento andra a finire su Sillabe accettabili. Nel sistema utilizzato per trascrivere il klingon in questo Gizionario, |’accento non viene indicato. 17 2. INTRODUZIONE ALLA GRAMMATICA Non é possibile, in una breve guida come questa, descri- vere in modo esauriente la grammatica klingon; cid che se- gue sono solo delle linee guida. Sebbene molti dei dettagli hon siano trattati, questa guida permettera a chi studia i] klin- gon di comprendere cosa un Klingon stia dicendo e di rispon- dere in una forma intelligibile, sebbene un po’ rozza. La mag- gior parte dei Klingon non si rendera mai conto della diffe- renza. In Klingon ci sono tre parti del discorso principali: il so- stantive, il verbo e tutto il resto. 3. SOSTANTIVI Ci sono diversi tipi di sostantivi in klingon. 3.1. SOSTANTIVI SEMPLICI [ sostantivi semplici, come i sostantivi in italiano, sono delle parole semplici, per esempio Dos, bersaglio, o QUH, di- sruzione. 3.2. SOSTANTIV] COMPLESSI I sostantivi complessi, invece, sono composti da pit di mma paric. 3.2.1. SOSTANTM COMPOSTI Isostantivi composti consistono di due o tre sostantivi in fa. come in italiano capostazione (capo pili stazione) 0 fer- vovia (ferro pil via). Per esempio jolpa’, sala del teletra- sporto, = formata dalle parole jol, raggio del teletrasporto, e FP’. stanza. 3.2.2 VeRBI SEGUT DA -wI' Un secondo tipo di sostantivo complesso @ composto da == verbo seguito da un suffisso che indica uno che fa o una eesa che fa. Il suffisso italiano -tore (come in laveratore “wno che lavora” o scavatore “una cosa che scava™) & grosso modo equivalente. In klingon a questo scopo si usa il suffis- = -wI’. Ne twoviamo un esempio nella parola baHwI’, ar- Sere, composto dal verbo baH, sparare (un siluro) seguito @o1 suffisso -wI’, uno che fo. Quindi baHwI’ significa lette- salmente “uno che spara [un siluro]”. Similmente, So’w!’, @spositive di occultamente, viene dal verbo So’, occultare, 19 ——eoee seguito dal suffisso -wI’, cosa che fa. So'wl’ é “una cosa che occulta”. Un sostantivo composto aggiungendo il suffisso -wI’ ad un verbo @ un sostantivo regolare, cos) pud essere usato in- sieme ad un altro sostantivo per formare un sostantivo com- posto. Per esempio tljwI’ghom, squadra di abbordaggio, viene da tIjwl’, persona che abborda, pit: ghom, gruppo, & tljwI’ viene da tlj, abbordare, pit -wI’. 3.2.3 ALTRI SOSTANTIM COMPLESSI Ci sono molti altri sostantivi, in klingon, lunghi due o, pit: raramente, tre sillabe ma che non sono sostantivi complessi del tipo descritto sopra. Questi sostantivi probabilmente si formarono combinando dei sostantivi semplici, ma uno o tut- ti i sostantivi che li formano non sono pill in uso e cosi non & possibile (senza un"estesa ricerca etimologica) sapere cosa si- gnificassero i singoli componenti. Per esempio, *ejDo’ significa nave stellare. La sillaba ‘ef é anche presente in "ejyo’, Flotta Stellare. Che si sappia non esistono, tuttavia, le parole klingon ‘ej, Do’ o-yo’ che abbia- no alcunché in comune con la Flotta Stellare, la Federazione o i veicoli spaziali di alcun genere. E molto probabile che Do’ sia una parola in Klingon arcaico per vascello spaziale (la parola Klingon moderna & Duj) ¢ viene usata solo nel so- stantivo *ejDo’. Naturalmente, senza ulteriori studi, questa rimane solo una congettura. 3.3, SUFFISS! Tutti i sostantivi, semplici o complessi, possono essere se- guiti da uno o pil suffissi. Se ce ne sono due o pid, l’ordine in cui essi appaiono é ben definito da regole specifiche. I suf- fissi sono classificati in base al loro ordine relativo dopo il sostantivo, Ci sono cinque tipi di suffissi (numerati, per con- venienza, da | a5). I suffissi di Tipo | vengono subito dopo il sostantivo, quelli di Tipo 2 subito dopo quelli di Tipo 1, 20 geelli di Tipo 5 per ultimi. Questa regola pud essere illustra- 2 cosi: SOSTANTIVO — SUFFISSO DI TIPO 1-2-3-4-5 Naturalmente, se nessun suffisso di Tipo | viene utilizza- ®, ma ¢ presente un suffisso di Tipo 2, questo viene posto @emediatamente dopo il sostantivo. Se un suffisso di Tipo 5 =f unico ad essere usato, verré posto immediatamente dopo @ ssstantivo. Solo quando sono usati due o pid suffissi il loro eedine diventa importante. Ci sono almeno due suffissi per ciascun tipo. Pud essere 00 solo un suffisso di ciascun tipo alla volta. Un sostanti- ©. cioé, non pud essere seguito da, ad esempio, due o tre saffissi di Tipo 4. Blenchiamo di seguito i vari suffissi, raggruppati secondo @tpo. 3.3.1. Tipo |; RaFFORZATIM/DIMINUTM a’ rafforzativo ‘Questo suffisso indica che cid a cui si riferisce il sostanti- © = pill grande, pit importante o pil potente di quanto sa- mebte senza il suffisso. SeS vento, brezza SuS'a’ forte vento Qeeh errore Qagh’a’ grave sbaglio wet) porere woQ’a’ potere assoluto -Hom diminutivo ‘Questo é |'opposto del suffisso rafforzativo. Esso indica Geo) a cui si riferisce il sostantivo é pid piccolo, meno im- Peetante o meno potente di quanto sarebbe senza il suffisso. 21 SuS vento, brezza SuSHom soffio di vento roj pace rojHom tregua, pace temporanea “OY vezzeggiativo Questo suffisso é usato abbastanza raramente, ma risulta comunque interessante. E molto peculiare perché & l'unico suffisso ad iniziare per vocale, (Anche se non ci sono degli esempi, si sospetta che per quei pochi sostantivi che termina- no per vocale venga inserito un ° prima di questo suffisso). Questo suffisso normalmente viene usato con sostantivi che si riferiscono ad un parente (madre, padre, ecc.) ma pud an- che seguire il nome di un animale, di solito un animale do- mestico, ed indica che chi parla o scrive vuole particolarmen- te bene alla cosa cui il sostantivo si riferisce. Si suggerisce a chi non @ di madrelingua klingon di evitare "uso di questo suffisso, a meno che non sappia di preciso cosa sta facendo. vav padre vavoy paparina be'nl’ sorella be'nl’oy sorellina 3.3.2. TIPO 2; NUMERO Come in italiano, un sostantivo singolare in klingon non ha un suffisso specifico per indicare il fatto che sia singolare: nuH arma si riferisce ad una singola arma di qualunque tipo. Ma la mancanza di un suffisso specifico per indicare il plura- le non indica sempre che il sostantivo é singolare. In klingon un sostantivo senza un suffisso di plurale si pud ancora rife- rire a pid’ di una entita. La pluralita @ indicata da un prono- me, sia un prefisso di verbo (si veda la sezione 4.1) 0 una parola (sezione 5.1), oppure si desume dal contesto. Per esempio, yaS, ufficiale, pud riferirsi ad un singolo ufficiale o ad un gruppo di ufficiali, a seconda delle altre parole nella frase o dal contesto della discussione. Confrontate: 22 yaS vimojpu’ Jo divento un ufficiale. yaS Dimojpu’ Noi diventiamo ufficiali. yaS jIH fo sono un ufficiale. yaS maH Noi siamo ufficiali. Nelle prime due frasi la sola differenza & costituita dal @retsso del verbo (qui solo parzialmente descritto; si veda la Setieee 4.1), ¢ precisamente: vI- io, DI- noi. Nelle altre due Some differenti i pronomi: jIH io, maH noi. fp determinate circostanze, I’ unico modo per conoscere se @ sestantivo si riferisce ad una o pid entith & dato dal conte- om Cosi, yaS mojpu’ pud essere tradotto sia Iui/lei @ diven- Gee on ufficiale sia loro sono diventati degli ufficiali. Co- Spee che prendano parte ad una discussione in cui questa fra- = Pee usata, presumibilmente sapranno di chi si sta parlan- @& © Quindi sapranno anche se il significato corretto sia (ui/ Beto esi. Fortunatamente per chi studia il klingon, non mai sba- @i ergiungere un suffisso di plurale ad un sostantivo che Simieise a pid di un’entita, anche in quei casi in cui non & ia yaS maH che yaSpu’ maH sono cor- ed entrambi significano noi siamo ufficiali (-pu’ & il suf- See plerale). D'altro canto, un suffisso plurale non pud es- = Sezrunto ad un sostantivo che si riferisca a una sola cosa, @ehe se dei pronomi sono presenti nella stessa frase. In klin- ‘Qe E srato dire yaSpu’ jIH fo sono ufficiali come lo é nel- Gsea raduzione in italiano. Ge Klingon ci sono tre differenti suffissi per il plurale. —p@ plurale per esseri capaci di usare il linguaggio (Questo suffisso pud essere usato per indicare una plurali- @& Klingon, di Terrestri, di Vulcaniani e cosi via, ma non B= email di qualunque genere, per piante, per oggetti ina- Gmail per onde elettromagnetiche o altri raggi o onde, ecc. 23 ——— er yaS ufficiale Duy emissario yaSpu’ ufficiali Duypw’ emissari -Du’ plurale per parti del corpo Questo suffisso viene usato per indicare il plurale nel ri- ferirsi a parti del corpo, sia degli esseri capaci di usare il lin- guaggio sia di qualsiasi altro animale. gamDw’ piedi thhonDuw’ narici qam piede tlhon narice -mey plurale, uso generico Questo suffisso viene usato per indicare il plurale di tutti gli altri sostantivi. mID colonia yuQ pianeta mIDmey colonie yuQmey pianeti Pud essere usato inoltre con sostantivi che si riferiscono ad esseri capaci di utilizzare il linguaggio (quei sostantivi per cui si usa -pu’), In questo caso, aggiunge il significato di “sparsi tutt’intorno”. Si confronti: pug bambino puqpu’ bambini puqmey bambini sparsi dappertutto Il suffisso -mey non pud essere utilizzato con parti del corpo. Andrebbe notato, comunque, che spesso i poeti klin- gon violano questa regola al fine di evocare una determinata atmosfera nei loro poemi. Cosi possono essere trovate forme del tipo tHhonmey, narici sparse tutt’intorno. Finché le soti- li sfumature di tali costruzioni non saranno ben chiare, perd, si suggerisce agli studenti di attenersi alle regole. 24 Iefine, alcuni sostantivi klingon sono intrinsecamente o ‘S@mere plurali, per cui non prendono mai i suffissi del plura- = ray’ bersagli cha siluri chuyDaH bruciatori Le controparti singolari di queste parole sono del tutto di- —— DoS bersaglio peng siluro vlj bruciatore Ls forma singolare pud prendere il suffisso -mey, ma col Sct di “sparsi tutt'intorno”: DoSmey bersagli sparsi ovunque pengmey siluri ovunque | _Esestantivi intrinsecamente plurali sono trattati gramma- come se fossero sostantivi singolari: per riferirsi a ets pronomi singolari (sezioni 4.1, 5.1). Per esem- mm ella frase cha yIghuS pronti con i siluri! 0 preparate i P © per il fuoco! il prefisso del verbo yI-, un prefisso per "Tmmperstivo usato per oggetti singoli, deve essere utilizzato Poggetto (cha sifuri) abbia un significato plurale. 3.3.3. TiPO 3; QUALIFICAZIONE Dseffissi di questo tipo indicano I’attitudine di chi parla o ei confronti del sostantivo, o quanto questi sia sicuro SeStantivo venga usato appropriatamente. eg cosiddetto 25 Questo suffisso indica che il sostantivo viene usato in modo ironico o fittizio. Dire rejqoq, cosiddertta pace, piutto- sto che roj, pace, indica che chi parla non pensa realmente che la pace sia legittima o destinata a durare. -Hey apparente Questo suffisso indica che chi parla é abbastanza sicuro che loggetto cui si riferisce il sostantivo sia accuratamente descritto dal sostantivo, ma ha comunque dei dubbi. Per esem- pio, se un sensore su una nave klingon rileva un oggetto € lufficiale tattico presume, ma non é sicuro, che questo og- getto sia un vascello, probabilmente si riferiri a questo og- getto come DujHey apparentemente un vascello anziché come Duj vascello. na’ definito Questo suffisso @ la controparte di -Hey. Indica che n c’é dubbio, nella mente di chi parla, sull’accuratezza del sua scelta di parole. Una volta che l'ufficiale tattico di sopra é sicuro che l’oggetto rilevato dai sensori sia un vase lo, potrebbe riferire della presenza di Dujna’ un vascello definito, indubbiamente un vascello. ‘Cee de juH casa abbiamo: juHwlj la mia casa, juny cosa, juHchaj /a loro casa, ecc. il sostantivo cui ci si riferisce indica un essere ilizzare il linguaggio, vengono utilizzati dei suf- per la prima e la seconda persona: -wl’ mio -ma’ nostro AP tuo -ra’ vostro Qe suffissi vengono usati, per esempio, in joHwl’ mia e puqll’ tuo figlio. E grammaticamente corretto uti- i suffissi possessivi regolari con i sostantivi che si ri- ad esseri capaci di parlare (come in puqllj tuo fi- G2 questa costruzione & considerata degradante; per mio signore é al limite dell’insulto. Chi studia il dovrebbe tenere questa regola bene a mente. _ Br iedicare che un sostantivo é il possessore di un altro =wo (arma del nemice) non viene usato alcun suffis- + Gee sostantivi sono detti nell’ordine possessore-posse- ech ouH Varma del nemice (letteralmente nemico =i veda anche la sezione 3.4. ©) seo anche due suffissi utilizzati per indicare la rela- ‘oggetto raffigurato dal sostantivo con chi parla. 3.3.4, Tipo 4; Possessii/SPECIFICAZIONE/QUESTO/QUEL eam questo Il Tipo 4 é la classe pid ricca di suffissi per i sostantivi Contiene tutti i suffissi possessivi, pitt quelli che possono sere tradotti come questo o quello. I suffissi possessivi sono: -wij mio -llj tuo -Daj suo 26 Game nella traduzione italiana, questo suffisso indica che ivo si riferisce ad un oggetto vicino, oppure che & della discussione. quest’arma (vicina a me che pario) peQram guesto pianeta (di cui stiamo parlando) -maj nostro “raj vostro ‘Qtanedo viene usato con un sostantivo plurale (sia che ab- -chaj loro sia che sia intrinsecamente plurale), -vam é tra- Zt dotto come questi o queste. nuHmeyvam queste armi -vetlh quello Questo suffisso indica che il sostantivo si riferisce ad un oggetto che non é vicino oppure che torna ad essere argomen- to della discussione. nuHyvetih quellarmea (ld) yuQvetlh quel pianeta (e non quello di cui stavamo parlando un attimo fa) Quando viene usato con un sostantivo plurale, -vetlh vie- ne tradotto con quelli o quelle: nuHmeyvetlh quelle armi Non ci sono equivalenti Klingon per gli articoli indeter- minativi (un, uno, una) & per quelli determinativi (il, lo, la, i, gli, le). Nel tradurre dal klingon all’ italiano, ci si deve basare sul contesto come guida per sapere quando usare l’articolo indeterminativo ¢ quando quello determinativo. In questo li- bro, nelle traduzioni vengono usati gli articoli per farle appa- rire pitt naturali. 3.3.5. Tipo 5: MARCATORI SINTATTICI Questi suffissi indicano qualcosa riguardo alla funzione sintattica del sostantivo all'interno della frase. Come in ita- liano, il soggetto e il complemento oggetto sono normalmen- te indicati dalla posizione dei sostantivi nella frase. In queste due frasi le parole utilizzate sono le stesse, ma il senso é pro- fondamente diverso: cani inseguono i gatti. | gatti inseguono i cani. 28 In klingon, il soggetto ¢ il complemento sono indicati dal- Tordine in cui sono poste le parole. Questo verra descritto sella sezione 6.1. In altri casi, alcuni complementi specifici vengono indi- cat dall’aggiunta di parole appropriate, in particolare prepo- szioni. Nella seguente frase, la parola afttorne prima di ca- eorini indica che i canarinié non sono inseguiti né stanno in- sezuendo: ! cani inseguono i gatti attorno ai canarini. Similmente, in klingon, i sostantivi che indicano qualco- = Gi diverso dal soggetto o dal complemento oggetto hanno a= indicazione specifica della loro funzione esatta: questo wene espletato utilizzando i suffissi. -Dag locativo Questo suffisso indica che qualche cosa sta accadendo (o = accaduto o accadr&) in prossimita del sostantivo cui é at- saceato. E normalmente tradotto in italiano dalle preposizio- ma, in, su. La traduzione esatta ¢ determinata dal senso del- Yetera frase. Per esempio pa’Dagq é pa’ stanza pit il suffis- = —Dag. Pud essere trovato in frasi come: pa’Dag jIHtaH fo sono nella stanza. pa’Daq yljaH Vai alla stanza! Nella prima frase, jIH io é usato nel senso io sono (si veda @ sezione 6.3) cosi in é la traduzione pid ragionevole di - ‘Bag. Nella seconda frase il verbo & jaH andare cosi a & una Sadezione piil ragionevole di -Daq. Non é detto che una pre- Sesizione debba far parte per forza della traduzione. In klin- ee Dung significa area soprastante quindi DungDag é qui =pra, letteralmente qualcosa ‘nell’ area superiore™. Per mag- en dettagli sull’uso delle preposizioni si veda la sezione 3.4, 29 A questo punto vale la pena notare che i concetti espressi da avverbi come qui, [a e ovungue in Klingon sono espressi da sostantivi: naDev questa zona, pa’ quella zona, Dat ovun- que. Queste parole possono essere meglio tradotte rispettiva- mente come “l’area qui attorno”, “l’area 1d attorno” ¢ “tutti i luoghi™. Diversamente dagli altri sostantivi queste tre parole non sono mai seguite dal suffisso locativo (si noti che pa’ quella zona e pa’ stanza sono identici nel suono; pa’Daq, comunque, pud significare solo nella/alla stanza). Ci sono alcuni verbi il cui significato include la nozione di locativo come ghoS avvicinarsi, procedere. Il suffisso locativo non & necessario con sostantivi che siano comple- mento di tali verbi. Si sta avvicinando alla nave. (Duj nave, ghoStaH si sta. avvicinanda a questo) yuQ wighoStaH $= Stiamo procedendo verso il pianeta. (yuQ pianeta, wighoStaH Stiamo procedendo verso di esso) Duj ghoStaH Se il suffisso locativo & usato con questi verbi, la frase risultante é ridondante, ma non del tutto errata. DujDaq ghoStall Si sta avvicinando verso la nave. -vo’ da [luogo] Questo suffisso é simile a -Dag ma viene usato solo quan- do l’azione @ in una direzione che si allontana dal sostantivo cui é apposto il suffisso -vo’. pa’vo’ yljaH Lascia la stanza! Una traduzione pitt letterale potrebbe suonare come “va via dalla stanza!”. 30 -mo’ per, a causa di Questo suffisso viene usato in frasi del tipo: SuSmo’ jogtaH Sta ondeggiando nel vento. fl sostantivo SuSmo’ significa letteralmente “a causa del wento”, cosi |'intera frase pud essere tradotta letteralmente “A casa del vento [una bandiera] sta ondeggiando”. -vaD per, inteso per, nei riguardi di (Questo suffisso indica che il sostantivo cui é attaccato é @ qualche modo il beneficiario dell’ azione: é la persona o la oma per cui viene posta in essere quell'attivita. Qu’vaD IP De’'vam Questa informazione é utile per la missione. fl sostantivo Qu’vaD significa per la missione e in que- = frase -vaD indica che si intende usare in qualche modo Y@formazione per la missione di cui si sta discutendo. ~e’ argomento, per enfatizzare Questo suffisso enfatizza il fatto che il sostantivo cui é @@accato é l'argomento della frase. In italiano questo viene geemalmente conseguito con un tono della voce pid intenso eefatico) oppure da una costruzione sintattica specifica. lujpu’ jIH’e’ Jo, e solo io, ho fallito. Sono stato io a fallire. Dee’ vithhapnISpu’ Avevo bisogno di avere quell informazione. Era propria Uinformazione (e non altro) di cui avevo bisogno. 31

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