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DISPERSIONE E RECUPERO DELLA COLLEZIONE CosPi Per quanto riguarda Yetnografia ein particolare Pamericani stica, Bologna, nel XVII secolo, era un centro museale di primaria importance e per la concezione espositiva e per la qualita del suo ‘muse, Infatti essa aveva consolidato Ia sua vivace tradizione co, lezionistca privata, che Vaveva caratterizzata nel XVI secolo, ri nendo due collezioni, © musei per dirla col inguaggio dell'epoce, éntro ad un unico edificio pubblico, e non privato, Palazzo Pubbl, 0 (ogai Palazzo del Comune) ove essi erano apert a tut i visita tori, Erano inoltre due collezioni di grande qualita: "Aldrovandia ‘a, formatasi nel XVI secolo, e la Cospiana, invece, del secolo suceessivo ma influenzata grandemente, nell sprit colleionist co e nellidea di legarla alla citt dalla precedente, Non siamo invece riusciti ancora a verificare dove fosse com- servata e quando sia andata dispersa un’altra notevole collezione radunata da un erudito che visse a lungo nella Bologna del XVI Secolo, Antonio Giganti: della sua raccolta si era perduta la me Moria. Molto recentemente ne abbiamo reperto traceia ¢ in un Prossimo articolo ne tratteremo dando particolare attenzione alla parte etnogratice, I Museo Aldrovandiano, raccolto nel XVI secolo, entra Pa lazz0 Pubblcot nel 1605, alla morte del grande naturalist, L'AL drovandiano é un museo che, per quanto riguarda la concezione el collezionismo etnogratco, &eccezionale, perché anticipava, di oltre due secoli, quel comparativismo che, pur in forma pii com. 186 AURA LAURENEIH MINELLE plessa, avrebbe caratterizzato i museietnografici europei del XIX seco. 1 Museo Cospiano?, vi entrdinvece nel 1657, callocatovi dal suo stesso raccoglitore, il marchese Ferdinando Cospi, sin una Stanza con due eamerini contigui, agustato per lo pi in seafe ferrate e adornate..» unito allo Studio Aldrovandi come ebbe a Specificare lo stess0 Cospi nella sua «Supplica» al Senato del 24 ‘iugno 1660, in cui chiedeva che tai vani gli fossero concessi xin fterno per la conservazione del detto Studio. fino a che dura it Mondo}. Collezione che, secondo il Comellit, prima eli aveva custodito nella sua dimora di Via S. Vitale adi prospetto alla chiesa ‘de’ Santi Vitale e Agricola». Per Ia cronaca, la sua esupplica» ver ne approvata il 28 giugno dello stesso anno dal Assunteria di Stu dio il 30 dicembre dall' Assunteria di Munizione, vista forse an the la promessa, che aveva fatto, di fare poi dono «per servitio pu blicow della collezione, e di documentarla con un sinventario stam- patos che avrebbe compreso pure cid che alla collezione sarebbe Sato aggiunto alla sua morte. Nel 1667, Ferdinando Cospi i randosi dalla vita pubblics, formalizzd il suo dono ¢ nel meni, Seiture © att, sexe F'3 203. * GR Comat: Prd Corte le ng de! Museo Chie Bologna, A | Me Unt Bolo, me O71 va XXII — 14 Deore rf concession sma sala Marc Ferdiando Com apres sai ldrovand nl pane pb ‘pela clrstne de seo Carin 28 ego 1650) 8, By fondo dt Set, Betoun gntoUn Cnc prope Sn dried oct me 12 Carn de Gulands notre Hint Saas Bosna a Ser. primar ie MT Sonate del 24 pesos Conia prevent ave dann, che pero eo € 1A coiteziose coset 187 Raerionament! che prose in le ocetoe ot un re squario sa su come e quando aveve inziato questa raccolta, che eal denise epassatempo di mia Boventin as cale pace eases font above st campus an Lb an et is Dot Legis he ne septic oy Ech arb fais wp «glo cee ea ne tio onl 1667 (od equ al pion Cea fe Na 1660, nite Cow fee secret saan terzo inventario, detto Inventario Semplice*. a iro Cope parca at sop ce omplemento del Museo Aldrovandiano a Palarvo Patblcn In inane dinoarn dente desmpc ddcotrenae ea lot econ ssn eae seg a ana sth arc ben cats dn prose TAldrovand dod meio Loco apnoea ae avant oe cles! capac ange peak poe phen Cs is Senre Ms Ball Fernando Cop fat tn Sento foie Boog ala a | Calegh 188 {AURA LAURENCICHE MINELL tio, che comtiuscon il prim esempio di musoetnograco del fone naturalistic. ‘Diao canto i legami che il Museo Cospiano ebbe con i Canrdraa Medico non sono cto cass, man gran parte Go Wut alla vita i Ferdinando Coa uae pur boognese pet ‘Sue per pair, ea forenting in pacolare medio perma Se, Conan de Medio e pera sua ovale edocezione: passé fafa, alla coe di Cosmo I, 14 an dalla sua vit, dai 4a 18% DD Medi eda Frege vengono ina moti ogg dsl Masco Cospino, come si apprende dl eataogo el Lega dl 1677 1 sz, una vo nstllat a Palazo Public, continuo eres teri Coop lo dedi el 1677 a Ferdinand i de Medi, che robebieent aun ulterior incentv «now doindizati sia tT Comp sia al Legato, genercamente, a Museo. et donator logget enoprafs ppsion appunto nom spien come Conn II d° Mei ed Cardinale Leopao, 0 ‘Pant come i portoghese P. Susar,proceratore generale della Compisia nell Indo bolognes come i viggitre Ercole 2a tir rtoro dalla Moscova ei suo parent, Truvo Valerio Za ieheil 26 dicembre 1665, cog quando i Museo era gta Palaz 1 Pico, don al Coop uno de pezzi pi preseol i odie tmenicano prespasico ora all Bibotece Universi. Spesso fero doatorisone anomie son Gate soo earl dl prove Sone, ononsfaiferimento nb ag ni alae. La risnan {sels en rma tad cil el propa recta sone pi dsprate con opget di proveienza dverssima, co Moet ergno ei Dongco el Etopan, la Cina e Indie Oriental “Pelion nti sche Blog: 283) Dee dF. Cop de 0 ase Frnt Gran Duo Toco, 6 Ale 167. (FF. 296285). Cops Meee on te pare del Seon ai acen Sone pes i Museo Arve pet {Suomi da Me Cann 8g 160 295288) Pro deters 1s coutez10Ne coset 189 | Moscovias ecc., per quanto riguarda gli oggett etnografci. Mai sono citate le Indie Occidentali, nonostante il Museo abbia custo lito numerosi oggetti americani: forse questi furono donati da per sone di riguardo per cui il loro nome sos, nel catalogo Legati, la localti, oppure, come nel caso del «mantile di Pernambuco il Legati confuse le Indie Occidentali con le Oriental ole comprese nel termine generico: Indie Fra gli oggetti etnografici di spicco, oltre al famoso codice preispanico, risaltano, dalla deserizione pur fumosa del Legati, la sveste Groenlandicas il emantile di penne e fagiolicoralini di Pr ambuco» (cioé, presumiamo, una pregevole mantella rituale Tupi), edue idol lavorati a musaiea» (cioé i due famosi manici di coltello sacrificale mixteco-puebla unici al mondo), due «petini ‘Fosso in pesce della Moscovia», una sferza moscovita, un libro ci: nese, una eveste groenlandica di velloso cuoio di vteilo marino», una estatera indica di bllissimo artificos, (cioé una bilancia einese per pesare I'argento), pantofole e scarpe americane e asiatiche, eve. II Museo continud ad essere aceresciuto fino alla morte del ‘Cospi nel 1685, dopo di che non si hanno pit notzie di ulterior arricehiment Comtera strutturato il Museo Cospiano? Dai due cataloghi del 1667, dall'ncisione del Mitel, che rafigura la sala principale del Museo nel 1685, e dall’/mentario Semplice del 1680, abbiamo rilevato un certo contrasto nel presentare le colleioniInfatti men. tre il Legati nel suo catalogo ha seguito le categorie museali del tempo e cioé «Animali pedestri e voatii, Animali aequatili, Cose arifiziose antiche e moderne, Immagiai de gli Dii de gli Antichis, imentario, che &invece Ia lista desl oggettivetrna per vetrina, ddimostra che non sempre il discorso espositivo seguiva le categorie del Legati, ma gli oggett, specie nell ultime cingue vetrne,erano nisti naturalia et artfcialia assieme, cosi come lo spazio lo per «Le miscees, come chiama il Cospi nella sua supplica del 1660 ali oggetti, erano esposte in quattordici «scaffen e un earmario 6 bussolas che presumiamo per Ia maggior parte chiusi, dato che l supplica del 1660 dice «aggiustate per lo pil in scaffe serrate, Gli 190 aU LAURINCICH MINE eset vluminos invece, ean apes al sto | mater eeiigo apprtecrs sa al gruppo, dele Fgue (1ol) he era TRENT HX scaffarsin a ql dle cove peresne, naturale tua co era cst nol , XI, Xi elf al era eS boson epi ingombrante, come oud arm, eo er 59 Peme cd satostuito a Blog Istituto dle Sinz, due Muse! Altova e Cospveaneto trae primo ne 1742 ef wees nl (743, «Palazzo Poel et far parte del Museo dl Sinte Un anno prima per, ei agosto 174, Museo Co ‘sito pad alla esa Gel machete Girolamo Cosp anc wi Feet din cca dle coe pt niguardvol da uasportar als tar B prem che if val oprato dal marcese Gia seek sate efletuno in armonia con Tinendimento didstico Tfecmenale che aveve aninato i marchese Lah Ferdinando Marita ereare istuto dele Scienze, eine che Cospi abbia Meteunato asa solo gee get che potevano essere il er estmpliteare leon Fe evita che seretrio dst glx i 6 giugno 11432 oppo generic per ndvidvare i ogg che etrarono 1 Patz Popes wane coice Cosp un bro de Meso ed | ue mans ealllo da serio mixeco-pebl Comungue’ apprendiamo che il mci. etnografio archclgi te td archive I anza delle anita ove Sot tenet 178 serl ad untae ot din soteoreieuiat del eors omni I coice messicao, an Dyes end dapprima nel stanza dle AM, pt ose pea ° Lisl ae ht meni ul ua re hc han i tte Cs dl Mien Cup seta le Stance dle Ach oem, ar Cm 73,6 3. onan Se Bie. erg «di rogres deli de Sins Bologna, 1 coutezioxe cose 191 sua struttura libraria, pass nella Biblioteca ove il Mezzofanti dice che lo consultd ex gesuita Francesco Saverio Clavigero che, con la sua monumentale storia del Messico scritta a Bologna e stam pata a Cesena nel 1780, lo fece conoscere agli americanist™, La Sistemazione del Museo Cospiano nel Museo dell'Istituto delle Scienze, pur trasmettendo agli oggett il prestgio delItituzione, provoeé la loro mescolanza con alte collezioniil che rende molto lficile, ogg, il eompito di ideniicazione;inolre Ia inagiblt de. ali archividell'Istituto delle Scienze e di quello ottocentesco della nostra Universit, non ci aiuta a sapere quali collezioni,olte Al: drovandiana e la Cospiat ‘concorsero alla formazione del nucleo ‘etnografco del Museo delIstituto delle Scienze. Durante il 1796, Fentrata delle truppe napoleoniche in Bologna provocd un secon do piccolo salasso alla collerione Cospi che si aggiunge, quindi, a {quello causato dalla cenita di Girolamo Cospi. Delle asportazioni napoleoniche abbiamo qualche notizia nel Catalogo di Capi opera' e una Distinta'®: non sembrano contenere oggetietno srafci, a meno che non fosse tale l'animale americano legato in oros, ctato nella distints. Nel 1803 la riforma universitatia port allincorporazione del la Biblioteca e del Museo del'stituto, nell Universita stessa che si trasferi a Palazzo Pogsi, con inevtabiliripercussion’ sulle collezio: ni. La «Stanza di antichité» pass® alla cattedra di archeologia € hnumismatica, affidata al canonico prof. Filippo Schiassi”, stanza, che egli descrsse nella sua Guida del Forestere". 17 luglio 192 ava LAGRENCIEH MINELLE 1878 si maturé la fusione di questo museo con quello municipal. Prima della sua fusione, pero, e precisamente tra il novembre 1877 ¢ Vaprile 1878, sera concluso il capitolo pi triste del nostro colle Tionismo etnografico, ¢ in particolare americanstico, cioé lo “seambion che il Pigorini manovré, facendo leva sia sul desiderio {ei Bolognesi di acquistare peril proprio Museo Municipale gli scavi bolognesi Arnoaldi-Vel, sa sulla politica del governo di ac centrare a Roma i fondi destnati ai beni cultural italiani, lascian- ddo i musei del Regno in perpetua crsi economica. Infatt il 27 no vyvembre 1877 il senatore Giovanni Gozzadini, commissario agli Scavi in Emilia, aveva proposto al Ministero di poter aequistare, ton i fondi ministerial, tal pert. I Pigorini, membro della com- tmissione ministeriale a cid addetta,rispose comperandoli con i fondi del Museo Etnografco di Roma, di cui era il Direttore, «pur cche [Universita di Bologna rendesse uguale servigio alla scienza tandando al Museo Etnografico di Roma gli oggettietnografici che possedeva,.r oggetti «che un bolognese molto illuminato. il Gozzadini, trovd e con ragione essere in quella ctté fuor dope ras". Le pratche furono intavolate frail Pigorini, il Rettore Ma tniico ed i regio commissario agli scavi, G. Gozzadiniil 30 mar zo 1878 furono definite con Taccettazione della proposta Gozzadini-Pigornie il 20 aprile 1878 completate con Vingiunzio ne ministerale al Brizio, Diretore del Museo di Antichta, di con fegnare gli oggett richest. Trascriviamo in Appensice Ia lista de~ ti oggeti dell Universita di Bologna, entrati al Museo Etnografico ‘61 Roma, che abbiamo reperito esaminando i «Giornali deg In ‘entari» del Museo: tali oggetti sono annotati solo sugli inventari ph I, 2,3, 4 stesinel 1881. E” interessante osservare che non tutti son eitati come «scambios; aleuni sono indicat, come «donor, i! che pud fare arguire che una parte di ess sia stata data per ringra ‘ate il Pigorii del «servigio» reso a Bologna nel campo della ‘heologia del territorio: purtroppo non ci é stato possibile reperire 1 coutsztove coset 193 il carteggio Pigorini-Gozzadini, né a Bologna né a Roma”, per Provare questa ipotesi; comunque la data del «dono» dello sscambio» o semplicemente delTentrata degli Museo Etnografico di Roma (oggi Museo L. Pigorini) ventari, sempre costante: 31 maggio 1878. Cid indica che opera zione fu unica, pur trasertta con denominazioni diverse Dalla letura della lista degli oggetti bolognesi entrati al Mu sco Pigorini (ef: Appendice), si deduce anche qualche indicazione circa la storia del nucleo etnografico del Museo delIstituto delle Scienze durante i secoli XVIII e XIX; cioé esso non rimase del tutto statico ma fu aceresciuto con donazioni che, dag Inventai, sembrano occasional; infati idolo del’India in ebronzo dorator (n. 4468) rsulta essere stato donato al Musco da papa Benedetto XIV; inoltre P'amaca n. 3240, la cui provenienza indicata é la Re Publica delEcuador, potrebbe essere un dono che il Museo rice vette successivamente al 1830, anno della costtuzione di questa Repubblica. Altrettanto si pué supporre ma con minor vigore, pet Ia provenienza degli oggetin. 3317 e n. 3350, indicata semplice- mente come Ecuador: infatti la minor precisione usata nel citare Ia loro origine,rispetto a quella det n, 3240, lascia maggiorspazio al: Tambiguita cioe se da un lato potrebbe indicare che ess siano en ttati a far parte delle collezioni in un arco di tempo anteriore al 1830 (anno della nascta della Repubblica) e posterore alla secon: dda meta del XVIII secolo (quando questo termine comincio ad es sere applica per indicare Ia «Audiencia de Quito», dalaltro 2 Ben timo etl ono Gov, prea oe des ‘pov emer no 9 olga Caio, p23 cen ming Eun tinea man vo ui a te 194 AURA LAURENCIH ANNELL ouador pottebbe, perd, anche essere P'attribuzione geografico: ceulturale data @ questi oggetti da Luigi Pigorini, piuttosto che it Iuogo geografico della loro provenienza. Insomma, la lista degli ‘oggeti bolognesi che abbiamo tratto dagli Inventari del Museo Romano suggerisce che il nucleo etnografico del Museo del Itt to delle Scienze-Universita non sia rimasto statico durante il XVIIL-XIX secolo, ma che si sia andato arriechendo di donazioni che sembrano oceasionali: occasionalita che andra verficata negli archivi del Ttituto delle Scienze ed in quel ottocenteschi del! Uni- versiti, dato che, nepiinventari det Pigorini, i donatori dei singo Ti oggettbolognesi non sono annotat sistematicamente, ma solo molto saltuariamente. Da questa stessa lista di opgettitrasferiti all Université di Bologna al Museo Pigorini di Roma rsulta che sono certamente cospiani ln. 4186, cioé Tabito di pele di foca Gella Groenlandia, in. 4190, ovvero lo Zemi antillano, inn. 4215. 4216, cioé i due manii di pugnalerituale mixteco-pucbla rico perti df mossico; dei primi due oggettiinfatti & annotata la prove- hienza cospiana sugltinventari del Museo Pigorni gli altri due ‘Sono chiaramente indentifiabil sul catalogo Legati del 1677 (p, 47D. Di una coppia di oggeti possiamo affermareinoltre che quasi certamente appartennera alla collezione Cospis ci, per ora, in ba se alle sole descrizionirispettivamente degli Inventari del Museo Pigorini e del Museo Cospiano del Legati (1677) e ciog in. $292 5293, «Catena di legno terminata con una specie di cuechiaiow, in ‘due esemplari i quali corrispondono alla descrizione del Legatt (1677, p.291): eDue eatene di legno, lunghe un braccio, i quind ci annella eiascheduna, cavate tutte d'un pezzo per mano d’Ar {efice Turco molto ingegnoso», Continuando il nostro coafronto 1 eouszione coset 195 fra vent dl Museo Pig | Catsoghie invent dl Mane Comino, roviamo qualche ao opto che ose par tee al alone Coxp «cain 3217s sTunien fata deo tena albero pina agandl quads ef 3350 «Mappa Slo vegtl apa pcb corigpondes la deeitone che ne dbl Lega ela reve desrsione del Museo 166, P38) ‘eso corzn di Palma indica embetter Sas peso mdo eer ln second la ston ce nan tessanon cata nl'mentro Semple. (180, p10. Non es tendo sno pone vedere qu quatooBBet lar man Zone ala callrione cosine & a considers con rare hes Potrarno scogere solo quand srk pose couminar die mente Fiore mot probable che quand pavemo resonate tut ai oget blogs dal vero, confontandel ont clogh Cosplan, possan ntifar all poral dla coleione Co oe Comungue i primi quatro oggeti,scramente cospai che sono anche visi alpubbico nel Masco Porn appresentne Sisco wn ncn eoetonale ne eanpo colon ame rcaistio ice basa andere ato elo musa taggin dalla collezione Cospi. = ‘ls colerone Aldrovandinvecescurametsapprtnnero ava messicano 4212, fa maschera mitecapoeblan. 4214¢ Facet amazzonia n. 43103 primi due son pes i staorina. ria bellezza e rarita”*. 7 raeA : La revisione della lista di oggetti provenienti dall’Universita di 2 (f Appencie) di inl Tea dela grande peda rl campo musal inograco bite dla it in sept aloeseam 196 AURA LAURENCICHE MINELL bio» effettuato eon il Museo Etnografico di Roma. Non & che con {questo si voalia affermare che il Pigorini, grande personalita della. SGienza nel campo della paletnologia e preistoria, abbia agito in {questo modo per scopi bass gli cercava solo di costruie un mu: Seo, valido, di etnografia a Roma, cosi come i Bolognesi, sulla scia elle entusiasmantiscoperte-archeologiche, volevano costituire un tmusco che potesse documentarle appieno. Entrambi, il Pigorini ed iT Gozzadini, avevano scopi analoghi, pur in campi divers, quindi ‘comprensibile questo saiutoe reciproco anche se a danno del no stro patrimonio etnografico, il quale appunto, essendo qui fuor ‘Foperas perché non appoggiato a nessun insegnamento, venne sa crifleato alla scienza. ‘Se Bologna allora avesse avuto uno studioso esperto di etno rafia, questo sacrificio non credo che si sarebbe compiuto. Tnvece Bologna, che pure aveva avuto un gran passato sia nel collesonismo etnografico, sia nel campo dei Americanistica, non produsse nessuno specialista in questo ramo, proprio quando que Fa disciplina, in Italia e allestero, si andava consolidando in strut {ure seieniiche. Bologna ha infatti anticipao i tempi non solo con TAtdrovandi, ma anche quando ha visto forire quei capi d’opera dalletnostoria che srisseo gl ex-gesuiti Francesco Saverio Clavi ero e lgnazio Molina™ qui fugit in seguito all'espulsione della ‘Compagnia di Gesi: dal Messico e dal Pert nel 1767. La loro con: tezione dell'etnostoria, che ha inquadrato nei dettami illuministict Frantic storiografia dei cronisti, ha prodotto una storia nuova in ‘cui la geografa, la ingustica, la zoologa, la botanica, Tetnografia, Ie tradizionie Farcheologia diventano tutte Tucide component del- Ia ricostruzione storica. Ma Bologna € stata sorda a questo secondo messaggio, pur fiorto tra le sue mura, tranne per la part linguistca che & stata re tale tor an at sy Cee 170 Ice pen Maa (740 1829 sce 1 eoutezione coset 197 copita dal bolognese cardinal Mezzofanti (1774-1868) e peril con ‘elto moliniano della geogratia, di cui il Mosca e il Foschi si pos. sono considerare ered. In lire parole, nel 1878 Bologna comin: ciava appena a risvepliarsi da quel torpore che le aveva impedito 4 partecipare appieno al fermento eulturale portato in citta dal gruppo di ex-gesuiti esul. Torpore culturale che d’altro canto il Viaggiatore tedesco Theodor Mommsen aveva rilevato quando nel 1843 visto la nostra ett Tre anni prima che Bologna sacrifcasse la parte miglioe delle sue colleioni etnografiche, il dot. Carlo Boni a Modena, invece, preso dal fervore della preistoria-protostoria comparativo cevoluzionista, presentava ai Modenesi le prime raccolte etno arafiche dei paesiextraeuropei che era riuscito a radunaree, nono stante il cannibale governos come egli definiva la politica aecen. tratrice di Roma, riusci, nel 1881, ad inaugurare il Museo Archeologico-Etnografco. Cid ci sembra la prova migliore che se 1 Bologna ci fose stata in quel momento una persona preparata in 4uesto ramo della scienza non solo non avrebbe lasciatoeffettuare Jo «scambio» con il Pigorini, ma avrebbe molto probabilmente ui lizzato le antiche colleioni etnografiche dell Université i nuovi nuclei, come per esempio le terrecotte Chimi della colleione Pa- lagi, entrate nel 1861, per dare inizio a un Museo Etnografico mo demo, Ma, tomando alle colleioni etnografiche del Cospiano, il bi: lancio di cid che & rimasto & pid rieco di quanto non si pensasse, [Abbiamo gia individuato una ventina di oggeti nei deposit del no stro Museo Civico Medievale, fra cui parecchi repert di spicco, di ute Fach a cle eg reno spe 187-9 SL Wicker. Teador Momsen Ee Bigrph, Pani 1964.17 Gato Main Beet, Con sla formatine le aco stoke mo 198 AU LAURENGICH AONE cui abbiamo gia riferito”. A. questi se ne aggiungono; nel momen to in cui serivo, un’altra decina fra oggeti cospiani,aldrovandiani (pi genericamente appartenenti alle collezoni universtarie, eu stout negli stessi deposit, Probabilment il Pigorni ha preso, per i Museo Etnografico di Roma, soo la prima scelta, ovvero gli og ‘ett eceezional. Fra quelirimasti a Bologna citiamo per bellezza € interesse scientifico lo scudo di piume peruviano, I'uccellino @ambra azteco, Ia bilancia cinese per pesare Pargento, il mosaico plumario del Messico coloniale che rappresenta la Madonna (coll ‘Aldrovandiana)e lacassetta messicana colonialelaceata dipinta, ‘Saremmo ancora in tempo, con gli oggetti universitar rimast con le are collezioni etnografiche che abbiamo intravsto nei de positi del Museo Civico, con la colleione Pullé, che € custodita presso la nostra Universita e con alcuni oculati acquist, come {quello della collezione Fantin, di cui da tempo andiamo raccoman dando la compera, di costituire un Museo Etnografico anche a Bo: logna. Esso potrebbe, per esempio, andare a completare il Museo «i Antropologia dell Universiti, oppure essere riunto in altra sede, Prima di tutto, pera, dobbiamo avere tut la volonta di costituirlo. Lavra LauRENCICH MINELLE » Ct Laurensish — Flip Hl Muto Copan ale oper america aco 1a coutzziose coset 19 APPENDICE trai dag fmentarl del Mateo Eingraio Pigorni in Roma 1) Dale pain relative al Amazzonia, BE38 Lato pense o hamae testo a strive colon, ornato mere teapunt on range, Dono dl Universit di Bologna [ie nl testo © nom nla eokonna dalle proverinzs,lungh. 244 argh 2.14. Prezzo (per auestoe per 3259 proveninte dl Ktkeriano, ia ttl) L300 3240 Lato pense hamac weuto a mage d cotone veal deol mar. tone. Langh 450 lirgh. 250. Prov. Repubblcn del Eeuador. Doao del Unverst dt Bologna, 31 maggio 1878 (Prezzo) L. 180. 3310 Vaso di tesuto vegetal tronc dcono aa 0.21 con 0:2 diam ‘mats. con copercho mobile piato di 0.19 d lm. econ una specie Sodel, st psa 0,32 im. 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(Prezzo) L100. Denti cevo canadense por come ornament: app a india {Ue dal Colorado [Nom spec se acquit oseambiat, pec. da {o che segnato bio dopo Fabio di pl di fcae che nella colonna “proveninrse tol gstieatve porta solo: app. ah indani Ue ‘Ei Cotorados, pouetbe forse inteadrs che sin dori, come quel sopra, cospiana © almeno bologesel. L. 2 {doll lepnorcoprt con dc 30 a vari clorie con conte: hi due face intoro altuna dele qual stanno qutro speceh rotons, Intro alata due, Ak, O32, Proveienza dal Maso Ferdinando Co sp (Prezzo) L, 1.500 Stamento musicale formato con un femoreumano di 0,38 em. un fcr, con quattro for elite & atacrato ad una catered ame ga O48, dalla quae pende una conch Tanga 06S. Provénienzs ambi ol R, Maseo Archeologio dl"Universit i Bologna, 31 mas {Bo 78, Messico (Prezzo) 1. 1.500 ‘Acces di pcrae guise di mezrluna,lnga 0,18 con mano deg 038d lungh,Provesenan: rast. Cambio cl R. Museo del! Uni Ser Holgna, 31/5/78 (Prezo ) 1. 500. ama pupae pita a forma di srande fp; lung. 0.39 larg (0%. Metco, Proveiena: cambio 1. (Prezzo) L500 ‘Amese sf lano por scale lance, ornto per due tera con ital asa 4505 1s couteziose coset 201 ‘afigurant igre umane dorate: ba una scannllatr nana dele fe lungs O49. Langh. 0.56, liph. 0037. Provenenz cambio i (Prezea) 13.000, Sdesrive a mascera di Firenze raggruppandolaeroneamente neo ‘cambio ol Rc Mure delf'Universta di Bologal (Prezzo) L. 6000. Maschera d lgpoinrosaa i musico di turing, malachite e con hig bianche e osse: I mento lungo evo in ao termina isa testa animale @ coloato ai ossosuperiements, uss oss eo eto dalla lingua. Luagh. 020; argh. max 0,15. Calvo stato. Mes Sorrvees cmt he) 6. ‘com doe prominenze sl nao, che sosee cll gambe anterior in pe ‘olen el quae meters alam del puna a sh sono rtallo orate: ¢incrostnto oh mosic di trehine, malachite, conch te bianche e ose, Langh. 0,1, argh. max. 0. Provenienz cant (io i (Prezzo) L. 5000 Manico dl pugnale i ego rapresentante una figura umana acoscia ts che one e mai un e220 lego nl quale immetea la aa a pgnale: ha ravoloieapo in una speed ant. Fron & arth 005, Provninza: cambio (Prezzo) Le 3.000. ‘Ormameno pel capo sss cua essa vegeta cope dpa ime gale con mappee fed piume ner, ttcine, rss. iam. 0.4, Tungh tt 0.20. Brasil (Prezzo) L. 100. [E" moko probable la sua proveienza da Bologna sebtene come indicazine l rovesienza sia isl rae nla ses» poponto dl camo con 3) Dalle paste clave alPOrene Idol dt roa drat rsppresenante Vso con 4 brass el corona Jo di forma cicolare clegantemente rilvato, ato 0,058. Alt ot. 0,22 Fu presenta dun misionario Cappuccino a Benedetto XIV es con servava_al Museo Archeclogioo dela R Univers Bologna 31/5/1978. adi Nepal (Prezzo) L. 3.000 4) Dalle pagne clave al Afri ‘Holo d ego drat dala. tot di 9S, appresentst in ato sd ‘econ ut ungo manto econ orecteallangae ei capo copeta, Cam tio col Masco Archeol della R. Univer Bolgoa 3/5/1978 (Prema) 1. 400, "ole dno det Mosoam at 0,25, con capo coperto aun specie 202 95, eens ean spa om pea ane dru oa Agu mem BOi acon” Pomme ele veto od ot Ang. Cot (ree) 130 Sa ee doe pa uns O38 vst un ent Se Tuan Oe: Camo i re) be 10 Catena di goo terinata n wan specie uccino: Puna longa 094, Taltra 090. Cambio col Museo Archeologico della R. Universita di Bo- Togna 31/5/1878, (Prezzo) L. 20 [Due ogee UNA PERIZIA BORGHESIANA: IL MASCHERONE DI IMOLA Nalf'archivio comunale di Imola, presso la biblioteca, si sono rilevati, per anno 1817, i dati relativi al recupero!e al ricolloca ‘mento ad Imola, nella biblioteca stessa, di un mascherone in bron 20 di eta romana’, II mascherone, rinvenuto nel corso de lavori di strutturazione della chiesa di S. Maria in Regola net 17823, fu ven dduto dal muratore che Vaveva rtrovato «allIsttuto di Bologna ¢ dda qu recuperato dal eardinale Bard Successivamente monsignor Chiaramonti, vescovo di Imola, lo riconsegné alIstituto di Bolo na perché fosse conservato nel gabinetto delle antichiti. Di qui il pezzo fu portato a Parigi nel 1797, consegnato al governo france ‘nfo, Blog eth». 1036, Alege, Conpendo date le sce Sts erat dle cit olla 8 10rp327, Fe Marcin, A. Man Fouad Cahn oi ecco on JUNE D1 BOLOGNA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE PROVINCE DI ROMAGNA ATTI E MEMORIE NUOVA SERIE VOLUME 2008 ‘ANNO ACCADEMICO I: I PRESSO LA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA BOLOGNA 1983 ees

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