INTERNA
1.1 Introduzione
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Servono per soddisfare sia le richieste concentrate di maggiori quantità d’acqua, sia per assicurare
l’erogazione nei periodi (brevi) in cui l’acquedotto esterno è posto fuori servizio ad esempio per motivi di
manutenzione.
Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Pertanto la rete interna deve essere calcolata e dimensionata non per la stessa
portata dell’acquedotto esterno ma per la massima portata istantanea richiesta dagli
usi cui l’acquedotto è destinato, detta portata massima di punta o di massimo
consumo.
Il rapporto tra la portata di punta e quella media giornaliera è detto coefficiente di
punta Cp:
Qm,d=CpQmax,d
2
Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Q
Q
Q Q
2
Talvolta conviene considerare come lato anche tronchi aventi diametro e scabrezza costante e portata
erogata in modo uniforme su tutta la lunghezza
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
l–m=n–1
Di norma l’acquedotto interno è costituito da una condotta di avvicinamento che si
diparte dal serbatoio di compenso di lunghezza non superiore ai 100 m, e da un
reticolo costituito da una o più condotte principali, da cui si diramano alcune
condotte secondarie disposte a maglie chiuse, che raggiungono le case più distanti.
Il percorso delle acque non risulta in tal modo unicursale e le richieste concentrate
in una zona urbana sono soddisfatte dall’apporto di più condotte confluenti.
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Detta pi la probabilità di ogni tratto di raggiungere un determinato punto si ricorda, dai fondamenti del
calcolo combinatorio, che se tali tratti risultano in parallelo, ossia indipendenti l’uno dall’altro, le singole
probabilità si sommano e la probabilità totale aumenta; al contrario se i tratti sono in serie le singole
probabilità si moltiplicano con conseguente diminuzione della probabilità totale in quanto ogni pi per
definizione risulta sempre ≤ 1.
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Nella scelta del tracciato delle condotte maestre si deve tener conto della
configurazione della rete e bisogna far sì che l’acqua arrivi in tutti i punti con
percorsi brevi e diretti evitando percorsi innaturali e cercando di far in modo che
una stessa condotta non debba servire zone con quote sensibilmente diverse.
Di norma la maglia principale della rete viene disposta lungo le strade principali
site all’interno del centro in modo da equilibrare i carichi e da ridurre le lunghezze
delle condotte distributrici di minor diametro. Se la città presenta dislivelli notevoli,
è preferibile realizzare reti separate, ognuna delle quali sia collegata ad un serbatoio
o ad un torrino a quota opportuna: in tal caso si parlerà di alto servizio, medio
servizio e basso servizio.
Inoltre la rete deve essere sottoposta, anche in condizioni idrostatiche, a carichi
compresi tra alcuni limiti pratici.
Tali limiti sono al minimo di 40 m sul terreno al fine di assicurare almeno 10 m ai
piani più alti dei normali palazzi (alti intorno ai 30 m) e al massimo di 100 m
essendo gli apparecchi domestici erogatori dimensionati per pressioni non superiori
a tale valore. In realtà è buona norma far sì che i carichi non superino a regime gli
80 m sui punti più bassi, in modo che, in condizioni idrostatiche (come di notte) non
si abbiano escursioni della linea piezometrica superiori a 20÷25 m che potrebbero
causare lo sfilamento dei giunti4.
I limiti sull’oscillazione del carico sono posti per evitare che nella condotta si
verifichino fenomeni di rottura a fatica che si ha quando il materiale, di norma non
perfettamente elastico, ma con una componente plastica, è soggetto a cicli di carico
e scarico. Non potendo intervenire sui cicli che dipendono dall’utente e non possono
essere controllati si agisce sulla sollecitazione, ossia, nel caso, sulla variazione di
carico idraulico. Infatti è noto che la rottura avviene tanto prima, cioè per un
numero minore di cicli, quanto maggiore è al sollecitazione.
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Si ricorda infatti che gli acquedotti interni sono dotati di numerosi pezzi speciali e giunzioni effettuate per la
maggiore in ghisa, materiale che a differenza dell’acciaio, non può essere saldato, per cui si ricorre
all’utilizzo di giunti per lo più a bicchiere che possono, sotto sforzi di trazione, sfilarsi.
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
= 3l incognite
∑Q j
e, j = ∑ Q u ,k
k
in base alle quali la sommatoria delle portate entranti in un nodo deve essere uguale
alla sommatoria delle portate uscenti dallo stesso. Tali equazioni sono in numero
uguale al numero n dei nodi, ma utili ne risultano solo (n-1) poiché l’ultima
equazione non risulta indipendente dalle altre.
Per ciascuna maglia invece, essendo un percorso chiuso, dovranno valere le
Equazioni di Equilibrio, ossia si dovrà avere che le perdite di carico lungo una
maglia siano nulle poiché per definizione la maglia è un percorso che ritorna su sé
stesso (percorso chiuso).
Se supponiamo ad esempio di aprire la seguente maglia elementare ABCD:
A B
A B C D A
C D
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
si avrà che:
ΔHA-ΔHA=0
o anche che:
ΔHAB + ΔHBD = ΔHAC + ΔHCD
Le equazioni di bilanciamento delle maglie sono in numero pari alle maglie stesse
e quindi m.
In definitiva le equazioni a disposizione sono:
l Equazioni del moto
n-1 Equazioni di continuità
m Equazioni di equilibrio alle maglie
= l + (n-1) + m = l + l = 2l equazioni
Dalle considerazioni fatte si evince che il problema di progetto di una rete interna
risulta l volte indeterminato idraulicamente, ossia bisogna fissare dall’esterno i
valori di l incognite o fornire l equazioni ulteriori che ci permettono di risolvere il
sistema.
Il problema può essere risolto in diversi modi:
Tali equazioni però sono (n-1) per cui occorre fissare altri m parametri: ad
esempio carichi nei punti in cui sono stati effettuati i tagli.
In tal modo si ha:
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Nella verifica della rete risultano noti i diametri e le lunghezze dal precedente
calcolo, mentre sono incognite:
= 2l incognite
Come di consueto le equazioni che si possono scrivere sono:
n-1 Equazioni di continuità
l Equazioni del moto
m Equazioni di equilibrio
= n-1 + l + m = 2l equazioni
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
B C
Q
D
A
F E
dove ri è un coefficiente che nel caso di adoperi la formula di Darcy vale βL/D5.
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
10
20 10
30 10
50 B C
A D 10
20 F E 0
10 10 10
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Una soluzione è detta congruente quando rispetta le equazioni di continuità. Le soluzioni congruenti
in una maglia risultano infinite, ma per quanto detto in precedenza una e una sola sarà la soluzione
congruente ed equilibrata che è oggetto della ricerca.
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
A B C D E F A
ΔH da
ΔHAB annullare per
rendere la
ΔHFA soluzione
equilibrata
ΔHBC ΔHEF
ΔHDE
ΔHCD
∑r
i
i ⋅ Q i2 ≠ 0
Inseriamo allora un fattore correttivo all’interno della formula per cui sarà
rispettata l’uguaglianza:
∑ r ⋅ (Q + p) = 0
2
i i
i
∑r ⋅ Q i2 + 2p∑ ri ⋅ Q i + ∑ ri ⋅ p = 0
2
i
i i i
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
∑r ⋅Q
i
i
2
i
p=-
2⋅∑r ⋅Q i i
i
∑r ⋅Q ⋅ Q
i
i i i
p=-
2⋅∑r ⋅ Q i i
i
ottenuto per la maglia il valore p, esso andrà sommato alla prima portato
ipotizzata, deducendo una nuova distribuzione di portata che sostituirà lo schema di
partenza per una nuova iterazione. Continuando si otterranno una serie di valori p,
p’, p’’, ……etc.
Procedimento è rapidamente convergente e dopo poche iterazioni i valori delle
portate correttive p risultano estremamente piccoli.
Quando la rete è costituita da più maglie, alla portata defluente lungo i lati comuni
a due maglie andranno sommate algebricamente le portate correttive. Ne segue che,
operando su una maglia, si induce nell’altra una sbilanciamento che dovrà essere
successivamente corretto sbloccando la maglia in esame e bloccando le altre.
Il metodo iterativo di Hardy-Cross ha in sé due vantaggi: il primo è la già citata
convergenza rapida, l’altro è la stabilità, ossia pur commettendo un errore in corso
d’opera, giunge comunque alla soluzione.
Ricavata la distribuzione delle portate dalla verifica in esame, possono facilmente
dedursi le quote piezometriche nei nodi e quindi controllare se in ogni punto la
piezometrica risulti compresa tra le quote dei carichi minimi e massimi che
assicurano la distribuzione.
Si noti come tale verifica è effettuate imponendo la portata.
Succede spesso nelle reti reali che esistano lungo il percorso diversi serbatoio, ciò
accade di norma quando i comuni da servire siano molto grossi o numerosi. In tali
casi la richiesta d’acqua non è imposta dall’utente, ma dalla differenza di carico tra i
due serbatoi (cfr. foglio di calcolo).
In ultima analisi si riporta invece il caso in cui all’ingresso della rete sia
posizionata una pompa. In tal caso la verifica deve essere effettuata fissando né la
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Emergenza antincendio nel punto più sfavorevole della rete: occorre poter
erogare le portate massime richieste per poter estinguere un presumibile
numero di incendi. Bisogna verificare che la rete sia in grado di assicurare
una portata calcolata tramite la formula di Conti (Qinc= 6 P , con P= numero
di abitanti in migliaia) e un carico di almeno 8 m. Inoltre durante
l’emergenza bisogna garantire nel resto della rete l’80% della portata media
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Effettuati i calcoli con l’ausilio del Metodo di Cross occorre, come prima,
verificare i seguenti vincoli:
Carico minimo sul terreno ≥ 40 m
Carico massimo sul terreno ≤ 80 m
Oscillazione massima del carico 25÷30 m
Velocità dell’acqua in condotta ≈ 1 m/s
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
B D
- Progetto
Il problema di progetto è facilmente risolvibile imponendo su ogni lato una v=1
m/s e considerando la rete simmetrica sia geometricamente che dal punto di vista
delle sollecitazioni. In tali ipotesi il nodo da cui fuoriesce l’acqua è il nodo C e la
portata si ripartisce in tal modo:
QAB=QAD=Qo/2= 10 l/s
QBC’ = QBC’’ = QCD’ = QCD’’ = Qo/4= 5 l/s
Imponendo il vincolo di velocità si avrà:
4 ⋅ 0.010
DAB=DAD= = 0.1128 m
π
4 ⋅ 0.005
DBC’ = DBC’’ = DCD’ = DCD’’ = = 0.0797 m
π
Dai valori così ottenuti si considerano i seguenti diametri commerciali:
DAB=DAD= 100 mm
DBC’ = DBC’’ = DCD’ = DCD’’ = 80 mm
I valori di velocità corrispondenti sono:
0.010
vAB=vAD= 4 = 1.27 m/s
π ⋅ 0 .1 2
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
0.005
vBC’ = vBC’’ = vCD’ = vCD’’ = 4 = 0.99 m/s
π ⋅ 0.12
- Verifica
Fissando un carico geometrico tra il punto A e il punto C di 80 m, bisogna
verificare che la rete così dimensionata rispetti i vincoli carico prima esposti.
Qo
Equazioni di Continuità ai nodi:
A
Nodo A: Qo = QAB + QAD
Nodo B: QAB = QBC’ + QBC’’
Nodo C: QBC’ + QBC’’ + QCD’ + QCD’’ = Qo
B D
Nodo D: QAD = QCD’ + QCD’’
Equazioni del moto C
dove rXY=2*β*LXY/D5XY.
Data la simmetria della rete risulterà:
2 ⋅ (0.00164 + 0.000042 / 100) ⋅ 700
rAB= rAD=r1 = 5
= 228'400 s2/m5
0 .1
2 ⋅ (0.00164 + 0.000042 / 80) ⋅1000
rBC’ = rBC’’ = rCD’ = rCD’’ = r2 = 5
= 1321411 s2/m5
0.08
Equazioni di equilibrio:
Maglia ABD: ΔHAD+ ΔHDC’ = ΔHAB+ ΔHBC’
Maglia BC: ΔHBC’ = ΔHBC’’
Maglia CD: ΔHDC’ = ΔHDC’’
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
La perdita di carico è:
⎛r r ⎞
ΔHAc=ΔHAB+ΔHBC= r1* Q12+ r2’* Q2’’2= ⎜ 1 + 2 ⎟Qo 2 = 61.9 m< 80 m
⎝ 4 16 ⎠
Qo
Equazioni di Continuità ai nodi:
Nodo A: Qo = QAB + QAD A
Nodo B: Q AB= QBC’ + QBC’’
Nodo C: QBC’ + QBC’’ + QCD’ + QCD’’ = Qo
Nodo D: Qo = QCD’ + QCD’’+ QAD B D
Equazioni del moto C Qo
2
Lato AB: ΔHAB = rAB* QAB
Lato BC’: ΔHBC’ = rBC’* QBC’’2
Lato BC’’: ΔHBC’’ = rBC’’* QBC’’2
Lato CD’: ΔHCD’ = rCD’* QCD’2
Lato CD’’: ΔHCD’’ = rCD’’* QCD’’2
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Q AB
Poste: A=
Qo
A2B2=(1-A)2
r2
r1 +
B2 = 2
r1
1
QAB = Qo= 7.11 l/s
r
r1 + 2
1+ 2
r1
18
Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
20
A
7.11 12.89
+
B D 20
C
7.11 7.11
20
Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
Nota la curva intrinseca bisogna disegnare la curva estera propria del sistema di
condotte. Analogamente a quanto fatto in precedenza la rete può essere
schematizzata e ricondotta dapprima ad una sola maglia e poi ad un'unica condotta.
Infatti il tratto AB di resistenza r1 è in serie con il parallelo BC di resistenza r2/4,
così come il tratto AD (con r1) è in serie con il parallelo CD (con r2/4). Le due serie
risultano in parallelo tra esse pertanto l’intera maglia si riduce ad una condotta
equivalente con resistenza pari a:
req = (r1+ r2/4)/4 = 468279.53/4 = 117069.88 s2/m5
0 0 0 87
5 3,867205 5 85
10 15,46882 10 84
15 34,80485 15 82
20 61,87528 20 81
25 96,68013 25 79
30 139,2194 30 77
35 189,493 35 74
40 247,5011 40 72
45 68
50 65
In tal caso non è possibile fissare né il carico, né la portata, poiché essi saranno
quelli in corrispondenza del punto di funzionamento dell’intero sistema dato
dall’intersezione delle due curve.
Dal grafico si evince che:
Q= 23 l/s
ΔH= 80 m
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
120
100
80
H (m)
60
40
20
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
Q (l/s)
req*Qo2= 61.87 m
Δhvalvola = 80 – 61.87 ≈ 13 m
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Progetto e verifica di una rete di distribuzione interna
- Scegliere una pompa diversa con curva caratteristica che decresce più
rapidamente al variare della portata in modo da intersecare la curva esterna in
un punto a portata minore prossima a 20 l/s.
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