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2009-2010) 1
Introduzione
Le prime mielinizzazioni avvengono verso il terzo mese, solo ad un anno e mezzo si arriva all’autocoscienza,
in pratica si ha l’accensione, l’attivazione di tutto il sistema. L’autocoscienza ci differenzia dagli altri
animali, che sono dotati di sola coscienza : l’autocoscienza include il concetto di sé, così come i concetti di
“cane”, o di qualsiasi altro oggetto. Questa è molto fortemente associata al linguaggio, laddove ogni parola
deve assumere un significato e deve riferirsi a qualcosa.
Coscienza ⇒ formazione reticolare, strutture tronco encefaliche : funzionalità automatica, autonoma..
Autocoscienza ⇒ strutture encefaliche superiori
§
Neurofisiologia nella storia
Filosofi Greci : Aristotele poneva la sede dell’anima e della personalità nel cervello e nel cuore, se
andiamo invece a leggere un famoso testo di Ippocrate egli credeva risiedesse tutto
nel cervello: le emozioni, la memoria, le paranoie, la follia.
Jean Ferneils (VI sec) : il primo ad usare il termine “fisiologia”: il discorso sulla natura dell’uomo
Vesalio (1543) : Padova. Descrive per primo le circonvoluzioni cerebrali1.
Cartesio (1600), artefice del “dualismo”, della separazione dei concetti di “cervello” e “mente”.
Se la mente non è dentro il cervello ma vi si insinua dall’esterno, lo spiritualismo è
dietro l’angolo. Ancora oggi si ritrova questa tendenza a separare il pensiero, le emozioni,
dalle strutture fisiche, dai processi neurologici cerebrali.
Galvani (1798) : fu il primo a descrivere l’elettricità animale (le attività neuromuscolari delle
rane). L’elettroencefalogramma2 è la registrazione su carta dell’attività elettrica
del cervello.
Aldini (1800) : suo nipote, che provò ad elettrostimolare la corteccia esposta dei decapitati.
Il problema era che dopo pochi minuti si ha la morte cerebrale, e i neuroni non sono
più responsivi. Anche se fosse stato più veloce, si ha comunque l’instabilità del
punto corticale: in certi momenti l’effetto c’è, ed in altri, no.
Questo a lungo tempo fece credere che il tessuto non fosse stimolabile.
Pierre Broca (1850): individuò nelle aree 44-45 delle lesioni trombotiche in un paziente con
deficienze linguistiche grazie ad una autopsia sul suo cervello. Grazie a questa
prima esperienza si diede il via ad una serie di studi per la localizzazione di altre
aree funzionali.
William James (1870 c.a) : è con lui che comincia la moderna neurofisiologia, sosteneva che la
mente fosse un processo, non una sostanza, alla base della quale stavano i
collegamenti tra i vari elementi.
Wernike (1880) proseguì lo studio di Broca3, ma ampliando la filosofia localizzazionistica: secondo
lui era un evento corollario dipendente dall’interconnessione di diverse aree
(è un’impostazione frenologica, che ora sta tornando in auge
Penfield (1900) : gli si deve la definizione di mappe della citoarchitettonica funzionale, allo
scopo di eseguire asportazioni mirate in caso di eventi tumorali. Questi studi ci
iniziarono anche allo studio delle aree cerebrali connesse con i sistemi della
memoria (lobo temporale, sistema limbico..)…
Brodmann (1909) : divise la corteccia nelle famose aree attraverso la citoarchitettonica, ma non
funzionale.
NB: la suddivisione di Brodmann va imparata a memoria
1
Alcuni animali non hanno le circonvoluzioni, e sviluppano molta meno superficie : noi abbiamo 1,5m2 di corteccia
cerebrale, per 1500g (il cervelletto invece ha 0,75 m2 per 1/3 del peso
2
Il merito reale della scoperta dell’EEG è da attribuire a Caiton. Egli scrisse un articolo, ma in mancanza all’epoca
dell’apparecchiatura fotografica i suoi studi non ricevettero particolare attenzione.
3
non è quasi mai stato possibile evocare la parola tramite stimolazione elettrica dell’encefalo, magari solo mediante
stimolazione di nuclei talamici interni, che porta acqua al mulino dell’ipotesi centro-encefalica secondo la quale la
corteccia è “debitrice” dell’azione dei nuclei interni.
5) somatotopia: permette di tracciare mappe cerebrali (che oggi si sa essere multiple): associandole a
diverse funzioni si può avere una base per la neuroriabilitazione.
Queste mappe, che si basano su specifici collegamenti neuronali si devono probabilmente
Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 3
a meccanismi Ag Ab simili, che permette
ai terminali di specifici neuroblasti di
collegarsi selettivamente con i terminali
corretti.
⇒ intelligenza collettiva è alla base del concetto che un
neurone, singolarmente non può nulla, in gruppo è in
grado di assolvere a molte funzione. Vale la stessa cosa
per gli insetti, per esempio (colonie di formiche vs la
singola formica).
6) stereo tassia sarebbe il concetto della fissazione del
cranio durante interventi neurochirurgici :
è stato fondamentale nello studio della
neurofisiologia, ma lo è anche nella neurochirurgia, per avere riferimenti precisi delle
masse cerebrali.
Ci sono quindi diverse Teorie organizzazionistiche
1) localizzatrice ⇒ un’area, una funzione
2) totipotente ⇒ può essere giustificata in fondo grazie alla plasticità neuronale, particolarmente
osservabili nei sordi e/o nei ciechi
3) associazionista e collaborazionista ⇒ diverse aree collaborano attraverso collegamenti neuronali
per giungere ad un particolare risultato
§
tecniche di neuroimmagine
PET (Positron Emission Tomography)
Onde γ prodotte per esempio dall’isotopo radioattivo H2O15 (iniezione intravenosa, se possibile
interaracnoidea), viaggiano per la struttura cerebrale per tratti di pochi cm, e appena incontrano un elettrone
negativo si annichiliscono producendo fotoni, registrabili da una macchina specializzata,
che li rileva alla massima potenza a patto che si muovano a 180° rispetto al rilevatore.
E’possibile eseguire un esperimento sulla memoria legata ad esperienze visive,
proiettando nel campo visivo sinistro. Bisogna tenere presente che l’integrazione tra i due
campi visivi richiede4 c.a 30ms.
Si chiede al soggetto: pensa a qualcosa di verde, ma non lo dire. Ciò scatena delle
memorie: si studia quindi come il soggetto richiama mnemonicamente dall’input elementi
corrispondenti alla richiesta.
La cosa interessante è che i localizzazionisti hanno torto: non si attiva una sola area, ma tante zone
discrete: l’ippocampo, il lobo parietale5, temporale. i corpi mammillari6. Fondamentalmente si parla
dell’emisfero sinistro: quello opposto al campo visivo.
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tecniche tachiscoscopiche possono essere utilizzate per venire a capo delle dominanze emisferiche, utilizzando un
unico campo visivo ed attivando un unico emisfero
5
l’erba, le foglie, fanno parte dello spazio : questo implica anche problemi di localizzazione spaziale, che si risolvono
nel lobo parietale. L’agnosia spaziale può generarsi a partire da lesioni del lobo parietale.
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Ricevono le Fimbrie dai settori del fornice, quindi dall’ippocampo (è uno dei due output dell’ippocampo, l’altro è
mirato a rafforzare la memoria).
ripasso : Vasodilatazione
l’immagine di seguito si riferisce alla teoria classica
della vasodilatazione da metabolismo: gli ioni H
prodotti attivano l’antiporto H+/Ca2+ ⇒ Ca2+int↓.
La teoria moderna prevede l’interazione
CO2 - COX/NOS, e la produzione di PGI. Tutte
queste cose provocherebbero la vasodilatazione.
Anche il potassio ed il calo di ATP hanno un loro
ruolo :
↓ATP, Kcell↑ ⇒ iperpolarizzazione ⇒ chiusura
canali Ca2+ volt dept ⇒ Ca2+ cell
7
La cavità orbitaria, i ventricoli cerebrali, appaiono decisamente scuri, ed infatti sono ricchissimi di acqua, la quale
contenendo l’idrogeno restituisce più energia.
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bisogna considerare un effetto positivo/negativo : una cosa è la lastra stampata, una la lastra tout court vista
controluce… ovviamente una è il negativo dell’altra… per cui a volte è il contrario
Sovrapposizione : si possono usare tecniche come la PET su immagini ottenute con l’MRI,
per esempio per effettuare uno studio campimetrico (per analizzare l’attivazione delle aree
visive sui due emisferi in base che l’attenzione sia dalla parte controlaterale9 del campo
visivo; immagine ⇒ ⇒ ⇒ ⇒
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la generalizzata diaschisi delle fibre, anche discendenti (come i fasci piramidali), può trovare spiegazione p.es che se
le informazioni visive proveniente da destra richiedono certi riflessi, è opportuno che sia lo stesso lobo a provocare la
mozione dell’arto controlaterale.
• Motion Theory of Speech Perception: scaturisce dal fatto che “percepiamo” una parola solo nel
momento in cui sappiamo dirla: in pratica dicendola, rimane
lo schema motorio nel cervello.
Su questa base, la sequenza di impulsi che corrisponde alla
parola “cane” proveniente dal nervo otico, s’impatta con lo
schema motorio per pronunciarla, e lì avviene il
riconoscimento: ricordiamo infatti che a livello cerebrale, la
sequenza di movimenti per sillabare la parola e le
informazioni derivanti dall’orecchio, sono solamente
sequenze di impulsi elettrici, non parole.
• Active Touch: consiste nell’esplorazione di un oggetto tramite il senso del tatto, grazie ad una serie
di scariche corollarie che prevedono una manipolazione dell’oggetto stesso.
I neuroni specchio, in questo contesto sono importantissimi nell’apprendimento imitativo: questi neuroni,
prodromi dell’area di Broca nella scimmia nell’area F5, ci portano ad imitare i nostri simili (ciò presuppone
quindi un comportamento sociale, che veda l’individuo a confronto con suoi simili).
Fatto sta che fare le cose vuole anche dire impararle, proprio perché il “fare” una cosa, rilascia scariche
corollarie che “istruiscono” il cervello di sequenze di impulsi. Quando poi si rivede qualcun altro eseguire lo
stesso movimento, le informazioni combaciano con i programmi motori che sono stati “registrati” dalla
scarica corollaria.
Il semantic bootstrap sarebbe un’auto catalisi dovuta alle aree di Broca e di Wernike, per cui sequenze
di impulsi corrispondenti ad una parola vengono associati ad un oggetto. Questo porta ad una esplosione
concettuale, che ci porta a “sapere di sapere”, all’autocoscienza.
Le afferenze somestesiche si sa, fanno riferimento al talamo, che viene ad essere diviso in tre porzioni :
intralaminare o non specifica ⇒ fanno parte del sistema anterolaterale o spinotalamico: risposta
a reclutamento, graduale (come nell’induzione del sonno)
specifica (tt i nuclei esterni: MD, VPM, VPL, VL, VA, LP LD ) ⇒ risposte ad aumento
d’associazione: nuclei posteriore, medialis, pulvinar…
Considerando il sistema
lemniscale (figura ↑), che verrà
trattato nella III dispensa,
mediante microelettrodi (visibili
in figura, ∅ 1µm in punta) posso
misurare l’attività elettrica sia a
livello del primo neurone che di
porzioni superiori della catena.
§
Struttura della Corteccia
La “gerarchia” è un concetto che a livello di cellule nervose è abbastanza vetusto..
- nel sogno i segnali partono da zone del tronco: elementi filogeneticamente recentissimi come il
sonno REM hanno il loro centro di controllo a livello di elementi centrali creduti “rettiliani”, e quindi
gerarchicamente inferiori
- La teoria centro encefalica, non pone più a livello della corteccia il “vertice” della
gerarchia. La teoria associazionistica attinge a questa filosofia: se non è il singolo neurone
che dà il salto di qualità, l’abilità all’astrazione e al pensiero, le funzioni più avanzate,
è l’insieme dei neuroni, a farlo
struttura laminare
La trilaminarità è alla base di diverse strutture, il cervelletto e l’ippocampo sono un esempio: si
sono sviluppati con significati differenti, ma hanno una struttura tutto sommato comparabile legata a
circuiti di fissamento mnemonico (non di deposito):
cervelletto ⇒ memorie implicito-motorie (sequenze di movimenti)
ipocampo ⇒ memorie esplicite
L’esalaminarità (6 strati) è tipica della neocorteccia, ed è predisposta alla rielaborazione, più che
allo storage delle info, ed è di natura più recente…
La colorazione di Nissl è utile in questo contesto in quanto colora solo il soma, permettendo di
distinguere meglio le varie fasce della stratificazione
struttura modulare
Negli anni ’60 si sviluppò l’idea della struttura modulare della
corteccia : si parla di “colonne”:
unità i cui elementi (1000c.a) sono disposti lungo un asse ortogonale
rispetto alla superficie, e risultano connessi con lo stesso
meccanismo talamo-corticale.
Si tratta di moduli, dotati di una o poche uscite, vie di output, che
vanno a connettersi ad un altro modulo, non a caso.
L’unità elaborativa si sposterebbe in questo modo dal neurone alla
colonna, contraddicendo il reticularismo. Questo infatti sviò dal
concetto del singolo neurone, dove la superiorità delle funzioni di un
encefalo umano rispetto ad uno felino (p.es) starebbe nel numero
(c.a 100 milioni di elementi contro il singolo milione del gatto),
piuttosto che nella qualità delle singole cellule.
Si individuano micro (∅ 60-90 µm) e macro (∅ 600-800 µm) colonne: elementi che se distrutti
portano ad una perdita di giudizio da parte dell’animale (classica decorticazione: l’animale sarà
governato esclusivamente dagli impulsi più primordiali: p.es se affamato attaccherà automaticamente
anche chi gli porta il cibo…)
§
Nuclei del SNC
Formazione Reticolare
Se ne cominciò a parlare nei tardi anni ’50. E’ una porzione filogeneticamente antica del tronco
encefalico la cui struttura è costituita da un aggregato diffuso di cellule di vario tipo e nuclei spesso
non ben distinti […] i nuclei della FR costituiscono tre colonne che attraversano affiancate l’intero
tronco encefalico […] lungo tutta la FR si rinvengono numerosi neuroni caratterizzati da una ricca
arborizzazione dendritica che si estende radialmente al pirenoforo in un piano ortogonale all’asse
del tronco encefalico […] gli assoni di numerosi neuroni reticolari ascendono o discendono per
lunghe distanze,inviando numerose proiezioni collaterali. (Anastasi). La funzione di questa struttura
sarebbe di avere quindi due facce:
• verso vie discendenti (vie reticolo spinali): connesse col tono posturale e con la
modulazione della nocicezione (anche grazie alla connessione con
il PAG)
• verso vie ascendenti… RAAS (Reticular Ascending Activating System): attivante
nello specifico gli elementi centrali, propri dell’autocoscienza. Si
dice essere un input desincronizzante (cfr. §EEG): queste fibre a 90°
che si portano dalla FR alla corteccia avrebbero funzioni
autorisveglianti, di auto-interessarsi
(vie cortico reticolo - reticolo corticali).
Il Nucleo Magno del Rafe (colonna mediana) in particolare è serotoninergico, e sarebbe alla base
① dell’induzione del sonno ② della modulazione del dolore10.
Nuclei Olivari
olive inferiori o bulbari ⇒ vie olivo cerebellari: rielaborano
la vasta gamma di info ricevute per
trasmetterle al cervelletto, dove esse
vengono impiegate nel controllo motorio.
Vi troviamo inoltre le paraolive: l’oliva
accessoria mediale e dorsale, sempre connesse con il cervelletto…
oliva superiore ⇒ interposta alle vie acustiche: da essa nasce la via olivo-cocleare di
Rasmussen, importante via di controllo delle vie acustiche ad opera dei
sistemi olivo cocleari, e le afferenze del corpo trapezoide, grazie a
collegamenti con nuclei motori, è alla base di riflessi acustici…
Nuclei del Setto (settali)
Hanno una struttura caratteristica a cipolla (onion skin like pattern): sono un’importante sorgente di
controllo dell’ippocampo, importante per la memorizzazione.
Vengono divisi in laterale e mediale, e si trovano in vicinanza dell’amigdala e del nucleo del
Meynert, nell’area, così detta, “del setto”, appunto.
Si sfruttano colorazioni particolari: ChAT positive neuron: l’Ach ha bisogno della Ach trasferasi
(Choline Acetil Traferase), marcata appunto da questa colorazione.
In questo modo si scoprono i neuroni colinergici, che risultano quindi importanti a questo livello.
10
L’input dolorifico dipende anche dalle componenti emozionali, dai meccanismi dell’attenzione, della speranza, della
fiducia : il medico deve influire positivamente.
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la prosopagnesia è una malattia per cui il paziente non è in grado di riconoscere i volti.
Da un punto di vista dello sviluppo sono importanti i concetti di esuberanza (legato ai prolungamenti) e di
ridondanza (legato al soma), che poi altro non sono che lo sprouting e il prouning.
Nb: anche le cellule di Schwann hanno un ruolo importante nella rigenerazione, che si vedrà
più avanti (cfr § mielina & nodi di Ranvier)
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P.es a livello dell’ippocampo, il settore CA3 (Corno d’Annone) smista le afferenze, quindi emette fibre:
ai corpi mammillari, attraverso il fornice
a CA1 attraverso i collaterali di Schaffer : l’info ritorna alla corteccia (fase neurale dell’apprendimento)
Vi troviamo anche numerosi (10) peptidi che sono coinvolti nella regolazione della fame e della sazietà13 :
• CCK (CholeCystoKinin) • GLP (Glucagone Like Peptide)
• GIP (Gastro Intestinal Peptide) • Insulina
• Gastrina • Pancratic polipeptide
• GRP (Gastrin Releasing Peptide) • Secretina
• Glucagone • VIP (Vasoactive Intestinal Peptide)
La neuroglobina è sempre legata al fissaggio dell’ossigeno (assieme all’Hb ed alla Mb) ed assomiglia alla
mioglobina. Ovviamente è localizzata all’interno del cervello, ed ha più o meno la stessa funzione: in
carenza di O2 è in grado di cederlo.
Neuropilo: la parte dinamica, plastica, del sistema nervoso, firmato dai bottoni sinaptici, dai terminali
assonici, dalle spine dendritiche.
Fenomeni Neuroplastici
Durante l’epoca giovanile si assiste all’esuberanza: un’enorme quantità di sinapsi (misurata in
sinapsi/100µm2), che verrà corretta fino ai 3 anni, fenomeno, la correzione, che avviene anche nella
ridondanza, che è un concetto differente legato al soma, dove chi non è connesso, o chi è connesso
impropriamente, muore.
Questo implica il concetto di morte neurale “programmata”; si tratta di una competizione : chi
primo arriva primo si connette, primo alloggia: il neurone che trova le sinapsi già occupate non si
connette.
Dopo di ché, con la vecchiaia si arriva a perdere fino alla metà dei nostri neuroni (50 miliardi): la
memoria si mantiene probabilmente grazie al concetto di mappe multiple, anche se la memoria
sembrerebbe relegata c.a nelle aree 37-38, probabilmente il tutto è affidato ad una rete molto
distribuita nella corteccia. Il danno, a livello funzionale è contenuto dalla plasticità.
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trattata nel dettaglio nella terza dispensa
Osservando al microscopio
elettronico la struttura dendritica,
ci si accorge come siano
composti da elementi filamentosi:
neurotubuli e neurofilamenti
che sono tenuti insieme in
ordine alternato dalle proteine
MAPP.
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legato ai ritmi circadiani, l’alternarsi di giorno e notte.. attraverso il nucleo sovra chiasmatico.
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i microelettrodi, per quanto “micro”, sicuramente non permettono lo studio di piccole entità cellulari, che
evidentemente rimangono uccise da un elemento che dal loro punto di vista è troppo grande.
Individuato in maniera assolutamente precisa il punto scelto si può scendere con il microelettrodo: man
mano che avviene la discesa si controllano le reazioni del paziente (formicolii, tremori..)…
Esempio: eliminazione del NST (Nucleo Sub Talamico): quando ci si trova a c.a 5mm dal bersaglio si
comincia a registrare :
attività fasica, con incrementi e decrementi
attività tonica, con scariche regolari
finalmente nel NST si nota un’attività di scarica ad alta frequenza
si prosegue oltre il NST per
individuarne i limiti (SNr)
Sicuri del punto in cui ci si trova, si cuoce il
tessuto (p.es) neoplastico tramite il microelettrodo
(conduce solo in punta).
Nb: L’elettrocoagulazione del NST è una delle
possibili terapie del morbo di Parkinson, la
sua distruzione elimina queste cellule malate
migliorando soprattutto la situazione legata ai
tremori. E’ importante evitare di ledere
eventuali fibre di passaggio all’interno del
nucleo.
osmoticamente che elettricamente. Secondo Nernst il punto di equilibrio dell’Na+ sarebbe a +67mV
all’interno delle cellule : questo è verificabile tramite voltage clamp e radioisotopi: clampando la cellula a
+67 mV, il sodio radioattivo non penetra più nella cellula.
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la selettività dei canali si basa sul concetto dell’idratazione: uno ione si idrata in maniera inversamente
proporzionale al suo peso atomico, per cui un Na+ ha una dimensione diversa da un Ca2+. Si ricorda che la struttura
dell’acqua la rende un elemento dipolare: viene quindi attratta da particelle cariche
§
Canali Voltaggio dipendenti
Canali Na & K
Quello al Sodio (Na+) è probabilmente il più studiato; La glicoproteina appare infatti formata da
quattro domini transmembrana simili tra loro, contrassegnati da numeri romani, disposti
circolarmente a formare un poro: il IV dominio ha una forte carica positiva, e il suo legame con il
III è implicato con sua funzione voltaggio dipendente. Sono tornati utili al suo studio…
1) Veleni ⇒ quello del pesce palla, la Tetradotossina (TTX), marcata con sostanze fluorescenti
2) Anestetici locali (LA) ⇒ p.es la xilocaina ad uso odontoiatrico, in grado di penetrare fino ai canali
tanto più piccola è la fibra17, una volta nel canale bloccherà il flusso ionico, nonostante l’apertura
della porta avvenga.
Quindi questi studi hanno
sottolineato la differenza tra
l’apertura della porta, e il
flusso ionico, tra il fenomeno
capacitativo e il fenomeno
della conduttanza, che
determina l’apertura: in altre
parole, allo stato aperto e
chiuso, si aggiunge quello
inattivato. Questi tre momenti
funzionali sono tipici di molti
altri canali.
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infatti la sensibilità vibratoria, essendo legata a fibre con ∅ maggiore, in genere rimane: si sente l’azione del trapano,
ma non il dolore.
Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 19
L’immagine a lato () mostra le reazioni
di un canale di membrana all’Na e al K,
dove dall’alto al basso vediamo l’onda
quadra applcata sulla membrana dallo
strumento, la somma delle correnti degli
ioni attraverso la membrana, e le correnti
nei singoli canali. Si notano:
1) fenomeni di adattamento (Na):
mantenendo l’onda quadra (cioè una
corrente in uscita depolarizzante),
inizialmente s’instaura una corrente in
entrata di ioni Na+, dopo un po’ invece
non ho più risposta: stato inattivato.
2) tutto o nulla: nella natura intima del
tessuto nervoso e dei singoli canali
esiste sempre questo fenomeno, per cui lo stato inattivato è molto simile al chiuso; da un punto di
vista dello funzionale, identico, ragione per cui nei singoli canali si registrano onde quadre.
3) rettificazione ritardata (K): la gK (conduzione al K) infatti si attiva con leggero ritardo, ma sebbene
presenti continue oscillazioni (come si nota nel diagramma), alla fine non si inattiva col
mantenimento della depolarizzazione, e la sua apertura si aggira sulla durata media di 5ms.
Nel plateau dei cardiomiociti ciò è ulteriormente esasperato (200ms), in quanto calcio impedisce
l’ingresso del K.
Canali Ca
Il Calcio è molto poco presente intra-
cellularmente, e come sappiamo ha
compiti di secondo messaggero.
Anche in questo caso abbiamo una
cinetica che vede 3 stati, ed
un’oscillazione tale da determinare
un’apertura a gruppi.
Alla base il tracciato della corrente
totale.
Iniettando adrenalina18⇒ iCa2+↑
ha quindi un effetto indiretto
metabotropico con apertura del
canale che avviene dall’interno.
Esistono in ogni caso diversi tipi di
canali al calcio, alcuni più veloci,
altri più lenti, quello che è sicuro è
che subisce inattivazione (cfr.
immagine..), ma sicuramente più
lentamente di quello al sodio.
⇒ fenomeni rapidi sodio
⇒ fenomeni a lungo termine (memoria ad es) o periferici (soprattutto nei dendriti) calcio
18
L’esperimento è condotto su cardiomiociti: l’ormone agirà su recettori β1 cAMP dept. Si tratta di un meccanismo
di neuro modulazione che vede anche il coinvolgimento di una G-protein. L’ACh al contrario agisce su recettori
M2 (sempre a livello cardiaco), che provocano l’apertura di canali al K inward rectifier ⇒ rallentamento peacemaker
Da un punto di vista dell’evoluzione si è abbastanza sicuri che il primo canale ad essere mai stato prodotto
fosse quello al potassio, ione fondamentale per controllare il potenziale e quindi iper o de - polarizzare la
membrana. Segue quello al calcio (il meccanismo Ca-cAMP dipendente è molto antico) e tutti gli altri canali
sembrano discendere da quest’ultimo. Da notare che il canale che si trova negli assoni è diverso da quello
primordiale. Un altro ancora è il canale al K Ca-dept, che troviamo nei cardiomiociti.
19
Normalmente infatti la direzione convenzionale di una corrente è opposta a quella effettiva degli elettroni: i cationi
invece, differentemente dagli anioni, circoleranno nella direzione convenzionale, dal ⊕ verso il .
20
Un condensatore è formato da due conduttori isolati, definiti piatti o armature del condensatore, che viene definito
carico nel momento in cui i suoi piatti possiedano cariche uguali ed opposte, così che quella totale sia zero. Questo
accumulo di carica q provoca una differenza di potenziale ΔV tale che q = C⋅ΔV dove C = capacità dipende dalle
caratteristiche fisico-geometriche del condensatore. (Fondamenti di Fisica, D.Halliday, R.Resnik, J.Walker, 5° ed, Zanichelli © 2001)
Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 22
§
Conduzione Passiva: un fenomeno locale
Le membrane non sono grandemente isolate, e sono in grado di condurre passivamente (come un materiale
conduttore passivo, un filo di rame…) un segnale a 4mm di distanza: sembra poco, ma si tratta di 4000µm:
localmente è una distanza ottima per creare potenziali locali elettrotonici, modificazioni di eccitabilità
locali, che caratterizzano le sinapsi neuromuscolari o interneuronali, l’eccitabilità dei recettori, la natura
dell’EEG …
La conduzione si mantiene passiva se la depolarizzazione a livello del catodo non supera la soglia per
l’apertura dei canali dell’Na+, caso in cui si passerebbe alla conduzione attiva (potenziale d’azione):
il primo è un fenomeno puramente fisico, che riguarda canali comunque aperti, il secondo è di natura
squisitamente biologica: la conduzione passiva è rappresentata non già da uno spike poco appuntito, sotto la
soglia, ma da una parziale depolarizzazione, che arrivati appena sotto
alla soglia, raggiunge una distanza, dal punto di applicazione, di 4mm
(che va a definire la costante di spazio, cfr sotto), questa zona di 4 mm
sarà esponenzialmente più reattiva quanto più ci si avvicina al punto
d’applicazione dell’ellettrotono.
τ : costante di tempo della membrana
è legata al fatto che applicando un anodo e un catodo ad
una membrana, occorre del tempo perché questa si
carichi: è dovuta a fenomeni capacitativi della
membrana.
⇒ τ ∝ 1/eccitabilità
λ : costante di spazio
è legata alla diffusione passiva, cioè fino a che distanza viene trasmesso l’elettrotono:
ovviamente poi influenzerà anche la velocità dell’evento biologico attivo di trasmissione.
Questo concetto è strettamente collegato con la proporzionalità inversa che lega la
dimensione di un neurone e la sua eccitabilità. In pratica, applicando un elettrotono in un
punto della membrana, il turbamento del potenziale di riposo si espanderà dal punto di
applicazione dell’elettrotono fino alla periferia, in modo che arrivati in prossimità della soglia
limite tra il fenomeno passivo e il potenziale d’azione, l’area interessata sarà di 4mm, e l’entità
della depolarizzazione aumenterà esponenzialmente avvicinandosi verso l’elettrodo.
§
Potenziale d’Azione
Uno stimolo può trasformare il potenziale di riposo in un potenziale d’azione, che risulta essere:
un evento digitale standard, che va a definire quindi un codice binario
uno spike, una punta: correlato grafico della variazione brusca e successiva della conduttanza a
sodio e potassio che si propaga lungo la fibra nervosa ad una velocità che può raggiungere i 120m/s.
un anodo viaggiante, come un generatore che si sposta lungo la fibra, generando dipoli al livello del
“circuito membrana”, un po’ come un elettrotono, ma che arriva alla soglia di attivare i canali di
membrana
Il sistema di registrazione testimonia una variazione di 1m, con un overshoot: il
potenziale cioè si ribalta oltre lo zero. L’unico ione in grado di dare questo effetto è
il sodio (fenomeno confermato da esperimenti con isotopi radioattivi), in quanto
risulta attratto all’interno da entrambe le forze della formula di Nernst : sia osmotica
che elettrica.
Si ha quindi l’apertura dei suoi canali e l’ingresso ingente di ioni, che prosegue fino
a +35mV: a questo punto avviene l’inattivazione della conduttanza all’Na:
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Bloccando infatti sperimentalmente il canale all’Na (in posizione aperta) lo ione fluisce fino ad arrivare al suo punto
isoelettrico : +65mV, mentre fisiologicamente i canali si richiudono già a +30mV.
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nano : 10-9; pico : 10-12
Come è già stato detto, gli spikes sono dovuti a ioni positivi:
• cuore (purkinje) / muscolatura liscia ⇒ Ca2
• resto dell’organismo ⇒ Na+;
• Il K+ invece è deputato alla ripolarizzazione: gK↓24 ⇒ iK (in uscita)↓ ⇒ ⊕ eccitabilità
23
come quando l’ACh si lega agli M2, il K+ esce, e la cellula si iperpolarizza
24
gK : esprimibile in Siemens, anche se la si può trovare sui testi come “moh”, l’inverso di “hom”.
25
tornano i conti, se si considera che il max ∅ è di c.a 20µm per le mieliniche : 6m/s ⋅ 20µm = 120m/s, che sappiamo
essere la velocità di conduzione massima. Al contrario le amieliniche in genere conducono a 10m/s = 2m/s ⋅ 5µm
26
I nervi splancnici sono quei rami comunicanti bianchi molto lunghi in grado di servire di fibre pregangliari non i
gangli della catena laterale, ma direttamente l’organo interessato, come nel caso della midollare del surrene: vi
giungono fibre simpatiche pre-g e quindi ACh-ergiche in grado di stimolare in via diretta il rilascio di E/NE
Canale nicotinico
La Ach ha due tipi di mediatori, due tipi di canali, tra cui il nicotinico, che è appunto a porta chimica.
Presenta due subunità α esposte esternamente con i recettori alla nicotina, poi ci sono la β, γ, δ.
Nb: la nicotina…
1) è termolabile (si libera infatti sulla punta della sigaretta accesa)
2) essendo liposolubile attraversa la barriera alveolo-capillare, e la BBB
3) può legarsi al recettore nicotinico. Non è fisiologico, ma ne ha determinato il nome…
Questo canale si può presentare sotto due forme
• nervoso: SNC, molto presente. Si tratta ovviamente di recettori colinergici.
• muscolare: (sinapsi neuromuscolare) ricordiamo solo che la subunità α è quella cui si lega la Ach:
due ACh provocano l’apertura.
L’apertura è simultanea ai due lati, così che il K+ si
sposta all’esterno, l’Na+ all’interno, con un rapporto
di 1:2 (l’Na è come al solito spinto da un doppio
gradiente). Si ha una permeabilità contemporanea
per Na e K, al contrario che nel potenziale
d’azione. Questo provoca una parziale
depolarizzazione, non esplosiva, secondo un
fenomeno detto di potenziale di placca, che si
trasmette quindi passivamente a 4mm.
MIR (Main Immunogenic Region) ⇒ è la porzione, la sequenza AAcidica alla quale si legano gli Ab nel
caso di una miastenia gravis, una patologia autoimmune contro le placche neuromuscolari. La terapia
(palliativa) prevede stigmine, anticolesterasici: bloccano la degradazione della ACh potenzio le sinapsi.
Sinapsi
Sono il punto di contatto funzionale dei neuroni dove avviene la trasmissione del segnale. Concettualmente
furono introdotte da Sherrington nel secolo scorso per indicare un rapporto di contiguità tra neuroni.
27
tramite CAM, Calmoduline, le MAP, KAM.
28
1 Å = 1x10-10 metri = 0,1nm
Trasporto assonico
I neuromediatori si formano comunemente nel soma29: lo stesso neurone in genere produce sempre
lo stesso neurotrasmettitore tutta la vita (principio di Dale), però soprattutto se si parla di
produzione di ammine biogene (E,NE,5OHTrp) questo è stato in parte smentito. Infatti come ben si
sa la via che dalla tirosina porta alla adrenalina passa anche per la dopamina, ma anche il triptofano
che ha funzioni di per se, può essere rielaborato a serotonina.
Comunque è chiaro come avvenga un trasporto, che è di natura bidirezionale :
• anterogrado ⇒ chinesina
• retrogrado ⇒ dineina
Una volta eseguita l’esocitosi, la struttura proteica, le sinapsine, vengono riportate nel soma e
riutilizzate; Le sinapsine sembrerebbero coinvolte nella regolazione del numero di vescicole
coinvolte nell’esocitosi: ancorerebbero le vescicole al citoscheletro, venendo inattivate in seguito
a fosforilazione ad opera dei complessi Ca-calmodulina (che si formano in seguito a [Ca2+]↑,
durante il potenziale d’azione a livello dendritico30).
Il trasporto (tramite dineine e chinesina), sfrutta una piccola differenza di potenziale (pochi mV)
tra soma ( ) e terminale (⊕), anche se poi ovviamente il trasporto effettivo è sempre ATP dept
su neurotubuli, strutture dell’ordine di 20nm, contenenti la tubulina (55kD), formata da dimeri
dipolari, a carica alternata.
Alterazioni della tubulina sono state associate a degenerazioni neurologiche tipiche
dell’Alzheimer, tali da far pensare che questi dipoli, questa struttura, siano associati al libero
pensiero, all’indeterminazione delle scelte ed alla capacità di intendere e di volere.
Alzheimer
Nelle fasi terminali dell’Alzheimer non c’è nemmeno più il riconoscimento di se stessi, compresi i
ricordi, le facce dei familiari, le cose del mondo.
La malattia ha inizio sulle membrane dei neuroni: la proteina APP (Amyloid β Precurssor Protein)
viene troncata dalla β secretasi: il moncone verrà ulteriormente sezionato (γ secretasi),
generando l’αβ-peptide. Questo andrà a formare aggregati nell’ambiente extraneuronale: si
formano dei filamenti in grado di uccidere (in coltura) i neuroni o di minarne le connessioni.
Da un punto di vista terapeutico si sono provati diversi approcci
immunoterapia: dotare il sistema di Ab in grado di indurre la microglia ad attaccare i
filamenti. Disassemblati questi complessi (sempre in vitro) i neuroni
sopravvivono
inibitori della β o γ secretasi
Agenti anti-aggreganti
La loro azione patologica minerebbe l’azione delle proteine TAU (addette a stabilizzare, tenere uniti
i filamenti di tubulina di tubuli l’uno vicino all’altro) rendendo quindi i neurotubuli instabili e soggetti
a disgregazione.
29
Ci si è resi conto recentemente che nel terminale assonico può effettivamente avvenire rigenerazione delle vescicole
(re sintesi);
30
fonte: WikiENG, non prof.
§
Funzionamento delle sinapsi
1) depolarizzazione: l’arrivo dell’impulso.. la sinapsi è infatti un trasduttore elettro-chimico
2) Ingresso Ca2+: un fatto importante, si nota che all’arrivo del potenziale d’azione è il primo
fenomeno osservabile nel terminale, attraverso l’apertura di canali specifici.
3) legame Ca-calmodulina
4) Questo fa passare le vescicole da uno stato di gel a uno di sol, si aumenta l’agitazione browniana:
per questo gli animali a sangue caldo sono più attivi (più calore ⇒ più agitazione).
5) docking: “attracco”.. alla membrana, mediato da Rab3, SNARE
6) priming: “preparazione”, è lo step biochimico che precede la fusione della vescicola e la liberazione
del neurotrasmettitore; preparerebbe sembrerebbe il sistema al legame del calcio, mediato
da proteine SNARE, SNAP
7) Fusione: della vescicola con la membrana, che avviene grazie all’esposizione di un dominio
idrofobico, il tutto mediato da proteine CSP e sinaptotagmine.
8) Liberazione neuromediatore (trasmettitore o modulatore che sia); di qui si ha una cascata:
a. volume transmission: teoria che vedrebbe la diffusione del neurotrasmettitore anche al di là
dello spazio sinaptico, fino a 50-100µm.
b. enzimi catalitici possono rielaborare, smaltire il trasmettitore: p.es la sinapsi colinergica
contiene la AChE: inibendola si potenzia l’ACh.
c. reuptake: recettori presinaptici possono legare il neurotrasmettitore; in questo modo viene
ridotta la potenza del neuromediatore di c.a il 20% in media, ma è utile al
darwinismo neurale, per retro informare il neurone sul funzionamento della
sinapsi. Molti psicofarmaci e droghe agiscono, come ben si sa, a questo livello.
Il prozac agisce in questo senso: è un SRI (Serotonin Reuptake Inhibitor).
9) recettori post sinaptici: metabotropici o ionotropici, con relativi effetti a valle
(potenziali -10..-, innesco di cascate metaboliche..-10/11a-)
31
La tiamina pirofosfato (TPP) è il coenzima delle decarbossilasi dei chetoacidi e delle transchetolasi:
decarbossilazione ossidativa del piruvato e dell'α-chetoglutarato nel ciclo di Krebs
reazione transchetolasica nel ciclo dei pentosi fosfato (⇒ NADPH, ribosio 5-fosfato)
32
Anch’essa un coenzima fondamentale per transaminazioni o decarbossilazioni di aa, metabolismo del triptofano,
metabolismo lipidico (importante per la produzione di guaine mieliniche), glicogenolisi, sintesi di vari
neurotrasmettitori.
Da notare come il calcio faccia, nella cascata del PLC da terzo messaggero.
33
Ovviamente non è l’unica teoria, alcuni pensano che abbia un pesante ruolo la dopamina o il glutammato (per cui in
clinica si useranno diversi farmaci).
34
l’innervazione vagale è ACh su M2 ⇒ [K+]cell ↓ ⇒ iperpolarizzazione ⇒ effetto cronotropo negativo
§
Catecolamine
L’adrenalina in particolare è un neuromodulatore ⇒ agisce per via indiretta interna metabotropica,
tramite i classici recettori α 1-2, β 1-2.
L’origine della molecola è dalla Tirosina: è una ammina biogena, smaltita dalle
MAO (Mono Ammino Ossidasi) o le COMT (Catecol-O-Metil Trasferasi).
Sinapsi α
① sintesi: Tyr DOPA Dopamina NE E
§
Serotonina (5HT)
E’ una ammina biogena (solita azione inibente della reserpina) derivante dal Triptofano, importante nel
sogno e negli stati alterati di coscienza ma non solo: avrebbe anche funzioni antidepressive (5-HT6):
diminuiti livelli di serotonina comportano depressione: in questo caso il reuptake può essere bloccato da
diversi farmaci, tra cui:
• Imipramina (che ha effetto su numerosi neurotrasmettitori)
• Fluoxetina (Prozac): un SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitor)
Nb: è riconosciuta nella patogenesi anche una depressione dei
sistemi dopaminergici e noradrenergici).
Può avere funzione di neurotrasmettitore o neuromodulatore,
dipendentemente dal recettore:
- 5HT1 (a,b…) ⇒ azione inibente indiretta, come
neuromodulatore, interessati nei meccanismi sonno
- 5HT2 ⇒ effetto eccitante, con apertura di canali al Ca2+
- 5HT3,4,…,7 ⇒ potrebbero eccitare, agendo da antidepressivi, in
particolare il 6 sembrerebbe modulare la trasmissione
Dopaminergica.
l’LSD è un allucinogeno, il cui effetto esaltante è dovuto al sistema serotoninergico: la 5HT sembra coinvolta
negli stati modificati di coscienza, come nella meditazione e nell’ipnosi. Questo si è visto anche tramite
EEG (cfr. dispensa III).
Sistemi Serotoninergici Centrali
a. Nucleo magno del raphe (sempre parte del fascio telencefalico centrale)
⇒ proiezioni cerebellari (effetto modulante, e anche coinvolto nel sonno)
⇒ ha proiezioni endorfinergiche35 per la sostanza gelatinosa di Rolandro, alla base
dell’analgesia che si può indurre con l’ipnosi
b. fascicolo telencefalico
⇒ investe di serotonina tutti i sistemi talamici intralaminari e l’ipotalamo ant, non come
relè, ma come bersagli finali; sono vie coinvolte nel sonno..
Nb: i barbiturici: potenzierebbero l’azione serotoninergica, inducendo il sonno, ma un sonno senza fase
REM, non realmente ristoratore.
35
Negli animali che sono tipicamente prede (erbivori, maiali..) questi sistemi di riduzione del dolore sono stranamente
più sviluppati (natura provvida ??)
36
infatti ricevono afferenze anche dal limbico ⇒ valutazione fattori emozionali, istinti primordiali che si uniscono a
quelli dell’attività decisionale razionale dell’area frontale
Per quanto riguarda l’alcol, si individuano 4 livelli d’azione dell’etanolo, che si inducono a dosi crescenti
I. effetto euforizzante disinibente ⇒ chiusura canali al cloro centrali
II. effetto deprimente ⇒ apertura al canale al cloro
III. debilitazione motoria ⇒ sist. di controllo motori mesencefalici (vestibolo spinale..)
IV. paralisi dei centri cardio-respiratori ⇒ coma etilico
§
teoria del SINK SOURCE
Ci sono segnali analogici derivanti da stimoli elettrici, generati dall’apertura contemporanea di canali Na
e K, come abbiamo visto; Non avvenendo processi di picco (spikes) non si ha trasduzione attiva, ma solo un
elettrotono locale che si diffonde per 4mm al massimo, generando EPSP o IPSP: iper o ipopolarizzazione.
Non c’è un comportamento esplosivo, il tutto è regolato da costanti di spazio e tempo del tutto analoghe
dell’eccitamento fisico (λ e τ : 4mm al culmine, degradanti, max per 50ms).
Ricordiamo che gli spikes elettrici, i potenziali d’azione richiedono canali voltaggio dipendenti successivi e
selettivi. All’arrivo del potenziale, il neurone viene a comportarsi (già detto) come un micro-dipolo, dove i
dendriti hanno una carica ⊕ ed il soma e il muticolo assonico ;
⇒ corrente eccitante in uscita al livello del muticolo, con conseguente eccitazione all’apertura di gate
voltaggio dipendenti e prosecuzione dell’impulso. Questo risponde alla TEORIA DEL SINK SOURCE, che vede
la generazione di un campo elettrico a livello del soma neuronale che vede cariche positive (⇒ correnti in
uscita) a livello del muticolo dove troviamo un’alta densità di canali al sodio voltaggio dipendenti
(correnti capacitative, cui seguono quelle resistive -già trattato-).
37
ricordiamo che per nevrosi s’intendono patologie meno gravi, tipicamente ossessive.
38
principio attivo del veleno di origine vegetale utilizzato dagli indios. E’ anche un anestetico (nella necessità di
rilassare completamente il paziente), e va usato con il supporto evidentemente di una respirazione artificiale.
39
che è un competitore del calcio: sono due cationi, uno intra e uno extra cellulare: si instaura quindi una competizione;
più Ca2+ c’è più ACh si libererà, l’inverso con il Mg2+.
40
si tratta delle post giunctional folds : più recettori all’ACh che generano quindi una reazione decisamente più intensa
alla stessa quantità di ACh.
Giuseppe Marini : Neurofisiologia I (aa.2009-2010) 41
§
Accoppiamento Elettro Calcio Meccanico
Il potenziale d’azione scorre lungo il sarcolemma; Qui, i tubuli trasversi hanno l’effetto di generare eventi
elettrotonici; a livello delle triadi si trova quindi l’accesso ai depositi si calcio (reticolo sarcoplasmatico)
che liberandosi genera la contrazione. Quindi ci deve essere il rientro del calcio nel reticolo.
Il calcio infatti sblocca il sito occupato dalla troponina e tropomiosina. Ogni 400Å si trova infatti il sito di
attacco delle troponine (-I,C,T) e tropomiosine
1) potenziale d’azione lungo i tubuli T contattano il reticolo sarcoplasmatico ⇒ Ca2+↑↑
2) legame Ca2+- troponina (la I in particolare) ⇒ la troponina sposta la tropomiosina dal sito di
legame della miosina con l’actina:
3) attacco ⇒ la meromiosina pesante è un enzima ATPasico, legata a ADP + P a riposo
⇒ affine all’actina e piegata a 90° (ma non si attacca per via della troponina)
4) rotazione della testa (45°) ⇒ il distacco dell’ADP e del P fa cambiare la conformazione
⇒ messa in tensione dei SEC, componenti elastici in serie:
• titina
• tubulina
5) distacco ⇒ dovuto al sopraggiungere di nuovo ATP ⇒ la miosina perde affinità per l’actina.
Quindi la meromiosina pesante agirà com’è sua natura idrolizzando l’ATP, che rimarrà
come ADP + P: è la situazione di partenza. ne consegue che
• se non c’è più ATP, non c’è distacco (come nel rigor mortis)
• se c’è sufficiente Ca2+, in presenza di ATP s’innescherà un nuovo ciclo
Si distinguono nel muscolo:
a) fibre bianche ⇒ movimenti esplosivi, fasici (mm. oculomotori p.es)
b) fibre rosse ⇒ sforzi posturali, resistenza alla fatica
Un tipo di resa tipicamente posturale vede un gran numero di fibre rosse e un tipo di scarica elettrica che si
definisce tetanica: si ha la sommazione di scosse semplici, fino a quattro stimoli. (immagine ↓)
E’ la sommazione meccanica di scosse semplici dovuta al fatto che
ulteriori scosse sopraggiungono prima dell’esaurirsi dell’evento
meccanico. Questo non fa altro che reclutare sempre più SEC41,
fino alla messa in tensione di tutti gli elementi elastici. Non si
può andare oltre, altrimenti si hanno stiramenti42 e rotture.
clono: quando le scosse non sono abbastanza ravvicinate da
dare una sommazione completa ed armonica (la linea 2
dello schema).
Queste curve sono osservabili tramite elettromiogramma (EMG), che se viene riferito all’attività di
un’unica unità motoria (fibre innervate da uno stesso motoneurone: da 3 a più di 1500), viene definito
SMU (Single Motor Unit).
41
La telediastole cardiaca rappresenta proprio la restituzione, durante la contrazione del cuore, dell’energia
accumulata durante il riempimento dagli elementi viscoelastici passivi
42
come la dilatazione acuta del cuore, vede un completo distacco dei ponti trasversi dovuto all’eccessivo
allungamento del muscolo
Classificazione di Sherrington:
43
il settimo senso o navigation sense sarebbe quello tipico dei volatili, che gli permetterebbe di orientarsi negli
spostamenti trans continentali.
Pacini (↓immagini )
E’ un pressocettore (tatto profondo): c.a di 2mm, è formato da una parte
interna ed esterna, con delle capsule disposte a strati, come
in una cipolla. La fibra nervosa penetra all’interno del
corpuscolo, in un core più ricco di liquido. Gli strati
sovrapposti possono scorrere tra di loro, di modo che la
deformazione delle lamine provoca uno stimolo iniziale,
quindi il “riarrangiamento del core”, che ritorna nella posizione iniziale provoca
l’adattamento.
All’interno la fibra è nuda: si genera un’apertura non specifica di canali in
seguito all’evento meccanico ⇒ elettrotono (anodo) che porterebbe ad un
fenomeno di Sink Source, con effetto a livello del primo nodo di Ranvier
(catodo). Dal corpuscolo fuoriescono quindi fibre Aβ (II di Lloyd).
Meccanocettori Piliferi
Sono uno dei serbatoi di cellule staminali (assieme a distretti come
il cordone ombelicale e la SVZ). La presenza di queste cellule nel
bulbo premette la rigenerazione della cute lesa, a patto non venga
distrutto anche il bulbo stesso; si trovano precisamente nel punto
d’inserzione del muscolo erettore pilifero.
§
Propriocettori Neuromuscolari
L’equilibrio, la stazione eretta, si deve a questi elementi (immagine )
Fusi Neuromuscolari
Sono assenti nei muscoli mimici, ma li si trova nel massetere p.es, che è un
muscolo antigravitario. Sono presenti in tutti i tetrapodi (animali che camminano
su 4 arti), in quanto è alla base del riflesso di stiramento miotatico, che
garantisce l’incosciente mantenimento della postura.
44
Ricordiamo che le terminazioni libere, come quelle dolorifiche, non hanno adattamento, a contrario di quelle
corpuscolate. Inoltre, il fatto di essere libere, le rende sensibili a stimoli di tipo chimico (dall’acidosi alle citochine
dolorifiche). In particolare i barocettori del seno carotideo sono diversi dai barocettori come i corpuscoli di pacini,
in quanto sono appunto terminazioni libere non adattabili.
45
i β motoneuroni esistono, ma hanno caratteristiche intermedie tra gli α e i γ difficili da definire e da studiare.
§
Propriocettori cocleari
Sono in grado di captare :
• Accelerazioni lineari (utricolo e sacculo, ortogonali tra loro) ⇒ macule.
La macula rappresenta il punto in cui la branca vestibolare dell’VIII prende
contatto. In questa sede troviamo una struttura gelatinosa che ingloba le ciglia,
sormontata da depositi di otoliti. Oltre alle accelerazioni (fasiche, ad
adattamento), questo apparato fornisce scariche (toniche) di origine gravitaria.
Nb: i due organi sono stimolati diversamente: sacculo ⇒ posizione eretta
utricolo ⇒ piegati avanti 90°: l’unico ad attivarsi nei riflessi collici durante il gattonamento
• Accelerazioni angolari (canali semicircolari) ⇒ movimenti dell’endolinfa opposti alla rotazione,
ovviamente: per inerzia l’endolinfa tende a rimanere ferma, portando alla
sollecitazione delle creste ampollari nei canali:
o posteriore ⇒ movv. antero posteriori ⇒ sollecitazione
simmetrica di muscoli antigravitari (vie vestibolari)
o ant o super. ⇒ rollìo: sollecitazione dei muscoli antigravitari del
lato verso cui si è girata la testa, ed una inibizione di
quelli controlaterali (vie vestibolari)
o lat o orizz ⇒ movv. latero laterali (guardarsi a dx e sx, come dire)
Riflessi vegetativi
I nuclei vestibolari rilasciano collaterali per il nucleo motore dorsale del vago (ricordiamo che il
vago è sottodiaframmatico, innerva fegato, pancreas, intestino, stomaco..)…
Infatti le chinetosi provocano nausea ed emesi: ⊕⊕⊕vago ⇒ stomaco.
Ricordiamo come questo è diviso in due segmenti come una clessidra (tra antro e corpo dello
stomaco), con l’abbassamento del diaframma apre lo sfintere esofageo inferiore e si ha l’atto
emetico.
Nb: il vomito è un sintomo. Può essere dovuto ad aumenti di pressione intracranica (emorragia cerebrale,
ictus.. che possono dare anche nistagmo, vertigini), intossicazione (alcool p.es), ecc..
46
contrario di feedback: si ha un doppio ruolo dell’input in grado di auto-
potenziarsi attraverso una stazione intermedia.
fase prelinguistica⇒ sarebbe una sorta di capacità comunicativa data dal pianto.
lallazione ⇒ data dall’utilizzo dei fonemi più semplici
periodo olofrastico ⇒ il bambino si esprime attraverso singole parole.
periodo telegrafico ⇒ prevede l’utilizzo di più parole…
processo metalinguistico ⇒ nel periodo scolare già si conoscono 6000-8000 parole, ed ha inizio questo
fondamentale processo, da cui origina il pensiero: l’assegnare alla parola
significati astratti.
Questi processi dello sviluppo, possono essere percorsi a ritroso nel caso di lesioni cerebrali dell’adulto
(sindrome afasica regressiva).
Non si sa bene a cosa sia dovuto il diverso sviluppo dei due lobi47, ma ci sono teorie come quelle che
comportano la posizione del bambino nell’utero e la stimolazione dell’apparato vestibolare in quella fase.
Si è visto come bambini che si voltino nel lettino verso destra e sinistra siano preferenzialmente
(rispettivamente) destri e mancini. Si tratta di stimolazioni ampollipete destre e sinistre. E’ comunque solo
una teoria.
47
Le lesioni all’emisfero destro procurano: ①stereoagnosie (agnosie spaziali): si ha un neglect, un ignorare le
informazioni visive nel processo atto a creare un concetto di spazialità al di fuori dell’individuo, che fisiologicamente
s’integrerebbe coi sistemi vestibolari, di movimento degli arti all’interno di questo spazio. In questo sono inclusi quei
collegamenti tra nuclei vestibolari e lobo parietale (cfr. sorpa) ②prosopagnosie (non si riconoscono più i volti). E’
anche più coinvolto nelle ③emozioni, per cui ci sarà una fragilità emotiva.
La preferenza manuale in genere viene ad essere determinata (sembra) dalla posizione del feto nell’utero.
La posizione occipito trasversa sinistra o LOA (Left Occiput Anterior) è collegata con l’essere destrimani, e
si vede nell’80% c.a dei soggetti.
Oltre a questo sono stati rilevati anche fattori genetici, di familiarità, riguardo la preferenza manuale: si
nota p.es che già a 15 settimane il feto49 si mette il dito destro in bocca. Tra le altre molte teorie ce ne sono
anche riguardanti la posizione del cuore…
LOA & Preferenza destra:
1) esposizione del lato destro del corpo con la parte dell’utero a contatto con
l’esterno
2) stimolazione labirintica asimmetrica specialmente nei canali superiore e
laterale dovuta alla posizione ruotata a sinistra
di 45° del bambino
⇒ diverso tono dei muscoli controlaterali ed ipsilaterali.
⇒ movimento ampollipeto a destra generato
dall’oscillazione della madre nel camminare
48
l’area 6 o premotoria fa parte del SEPOC: Sistema Extra Piramidale di Origine Corticale. E’ l’unica area che si rilevi
come attiva quando il paziente immagina di eseguire un gesto.
49
nei primi due mesi (8 settimane), si parla di periodo embrionale, ai 3 mesi si parla già di feto, completamente
abbozzato.