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Sull'importante figura di Ashyata Sheyimash, presentata da Gurdjieff nella sua opera

"I racconti di Belzebù a suo nipote", si sono sviluppate e diffuse tre tipologie
d'interpretazioni errate. Alcuni hanno voluto vederci la figura di Gurdjieff stesso, altri
hanno tentato di farlo coincidere con alcuni personaggi ben noti alla storia e altri
ancora hanno commesso il solito errore d'interpretare allegoricamente ciò che invece
va preso alla lettera. Se si fosse trattato di qualche personaggio già noto alla nostra
storia, Gurdjieff l'avrebbe citato apertamente come quando parla di Pitagora,
Leonardo da Vinci, Mesmer e di tanti altri. In questo caso, Ashyata Sheyimash è un
personaggio storico realmente esistito, ma di cui i nostri storici di tutte le epoche non
sanno nulla. D'altronde è Gurdjieff stesso a spiegarci le ragioni di questa ignoranza
storica, affermando chiaramente che Ashyata Sheyimash è caduto nell'oblio storico a
causa del fatto che preferì non insegnare pubblicamente ed apertamente alla gente
ordinaria come fecero, ad esempio, Gesù, Buddha e tanti altri, ma svolse la sua opera
preparando alcuni esseri iniziati che successivamente furono inviati ad insegnare ad
altre persone. Gurdjieff fornisce tutta una serie di informazioni precise riguardanti
Ashyata Sheyimash. E' nato in un villaggio vicino Babilonia esattamente 700 anni
prima degli eventi babilonesi. Gli eventi babilonesi riferiti da Gurdjieff si svolsero
all'epoca di Cambise II di Persia che conquistò l'Egitto nel 525 a.C., dopodiché molti
sapienti, fra i quali c'era anche Pitagora, furono condotti a Babilonia. Quindi,
seguendo attentamente le indicazioni di Gurdjieff, sappiamo che Ashyata Sheyimash
è nato in un villaggio vicino Babilonia nel 1225 a.C. Circa. Nella successiva opera
intitolata "Incontri con uomini straordinari", Gurdjieff afferma che la confraternita
degli Esseni fu fondata milleduecento anni prima della nascita di Cristo, dunque nello
stesso periodo in cui si svolse l'azione del maestro Ashyata Sheyimash. Non ho dubbi
sul fatto che la fondazione della confraternita degli Esseni, nella quale milleduecento
anni dopo Gesù ricevette i suoi primi insegnamenti, fu determinata dall'opera di
Ashyata Sheyimash. Un'altra cosa degna di nota è che Ashyata Sheyimash fu l'unico
inviato dall'alto a riuscire a sistemare le cose sulla terra, seppur per soli 200 anni
circa, mentre altri come Buddha, Gesù, Maometto, ecc., fallirono per diverse ragioni.
Dopo le fatiche di Ashyata Sheyimash, sulla terra regnò finalmente un periodo di
pace e tutti i re e gli imperatori divennero tali, non più in base all'eredità di quella che
io definisco "gerarchia artificiale" fondata sull'egoismo e l'incoscienza dell'uomo, ma
sulla base della "gerarchia naturale" determinata dal grado di ragione e di essere
raggiunto da certi individui coscienti. E' probabile che il sommo Re Salomone sia
stato uno degli ultimi Re di questo periodo di splendore frutto delle fatiche di Ashyata
Sheyimash. "I racconti di Belzebù a suo nipote" ha 3 piani di lettura. Il primo
letterale, il secondo analogico ed il terzo allegorico. E' il capolavoro di una mente
superiore. I tre piani si sovrappongono armoniosamente senza che l'uno escluda
l'altro, proprio come accade per un cosmo che ne contiene un altro. Al piano
allegorico, in alcuni punti precisi, si sovrappone il piano letterale, senza che l'uno
escluda l'altro. In altri punti precisi, al piano analogico si sovrappone il piano
letterale, sempre senza che l'uno escluda l'altro. Solo il piano allegorico è
onnipresente nell'opera, mentre gli altri due piani si alternano e s'intrecciano con
l'allegoria come in una danza sacra. Gurdjieff aveva detto che le corna degli animali
raffigurati in alcune grotte francesi che aveva visitato insieme ad alcuni suoi allievi
rappresentavano i vari gradi di evoluzione dell'uomo, esattamente come le corna di
Belzebù. Gurdjieff riferisce anche che la scuola di Sarmung era stata fondata nel 2500
a.C. a Babilonia e, dal mio punto di vista, i veri sapienti tra i quali si trovava anche
Pitagora, riuniti a Babilonia nel 500 a.C. circa, per trovare delle soluzione affinché la
grande conoscenza si preservasse alle generazioni future, ossia gli "aderenti al
legamonismo", facevano parte di questa scuola esoterica che in pieno periodo del
processo "Soliunensius", si stavano dando da fare per raccogliere e preservare la
grande conoscenza. Nel libro "Frammenti di un insegnamento sconosciuto", Gurdjieff
parla apertamente di questa raccolta e preservazione della grande conoscenza da parte
di alcuni individui coscienti che coincide sempre con i periodi in cui avvengono le
rivoluzioni, le grandi guerre, i cataclismi naturali, e tutta una serie di eventi distruttivi
nei quali la grande conoscenza rischia di andare perduta. Un Re è schiavo dei suoi
servi quanto i servi lo sono di lui. E' un principio universale che si manifesta ogni
qualvolta ci si riferisce alle "gerarchie artificiali" create dall'uomo. Viceversa, esiste
una "gerarchia naturale" che è dettata dal grado di essere raggiunto, e lì, chi è sopra, è
libero e la sua autorità non è fattore di schiavitù per chi è sotto, anzi, è una possibilità
di liberazione. Non bisogna mai confondere la gerarchia artificiale con quella
naturale, e mai dimenticare che i creatori e sostenitori della gerarchia artificiale nel
loro aderire a questa struttura, che come dimostrato conduce alla schiavitù reciproca,
quindi alla pura perdita reciproca, dimostrano tutta la loro mancanza di comprensione
della grande conoscenza. In un mondo in cui il sistema di reciproco sostegno è
fondato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, una posizione elevata nella scala
sociale deve corrispondere necessariamente ad un maggior grado di parassitismo. In
un tale sistema, uno sguattero è innumerevoli volte meno parassita di un detentore di
potere, quale potrebbe essere un Re, un Principe, un Presidente, o un capo di qualsiasi
specie.

Tratto da “Gurdjieff e i segreti di Belzebù”.

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