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Gli ANUNNAKI / ANAQITI scesero sul nostro pianeta in gruppi di 50 (fino a raggiungere il numero complessivo di 600, per un totale

finale dunque di 12 gruppi).


Costruirono la loro base in ERIDU: un avamposto situato all estremo Sud della Mesopotamia e il cui nome significherebbe, “casa del mondo lontano” o “casa lontano da casa”.

Sorgeva su una collina eretta artificialmente alla foce dell°Eufrate:


sia questo il ricordo di quando il Dio della Genesi biblica (cfr. Cap. 1) divise le acque per ricavarne l”asciutto e rendere possibile la vita sulla terra, resa in questo modo
disponibile?
Il sottosuolo, come ben sappiamo, era ricco di petrolio ed era quindi una fonte di energia
preziosa per le strutture che dovevano essere realizzate. Inoltre le ampie pianure favorivano
la costruzione di veri e propri campi di atterraggio...
Il comando dell”intera spedizione era in capo a quello che noi potremmo considerare una
sorta di imperatore, ANU, il Sovrano assoluto che risiedeva su NIBIRU.
La direzione operativa venne affidata in un primo tempo a uno dei suoi due figli, ENKI, cui
si affiancò e poi sostituì il fratello ENLIL.
Questo passaggio di comando avvenne quando ENKI assunse il controllo delle operazioni di
scavo nelle miniere d”oro situate nel Sud dell°Africa, nel territorio che corrisponderebbe alliattuale
Zimbabwe.

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