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Diapositiva 1

Unità didattica 31
Rischio di atmosfere esplosive

A cura di: Ing. Francesco Crinelli


Ing. Chiara Sutera

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Introduzione

Le esplosioni

Misure di prevenzione

In questa trentunesima unità didattica saranno trattati due argomenti.


Nel primo introdurremo il fenomeno delle esplosioni, studiandone le caratteristiche e i meccanismi
che ne regolano l’innesco.
Quindi ci soffermeremo sulle misure di prevenzione necessarie per tutelare la salute e la sicurezza
dei lavoratori in presenza di atmosfere esplosive.
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Le esplosioni

Un’atmosfera esplosiva è una miscela


di aria a condizioni atmosferiche, con
sostanze infiammabili allo stato
gassoso, vapori, nebbie o polveri in
cui, dopo l’accensione, la combustione
si propaga nell’insieme della miscela
incombusta

Effetti:
ûCalore
û Onda d’urto
û Picco di pressione

La prevenzione come misura di


protezione

Un’atmosfera esplosiva è una miscela di aria a condizioni atmosferiche, con sostanze infiammabili
allo stato gassoso, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo l’accensione, la combustione si propaga
nell’insieme della miscela incombusta.
L’esplosione è quindi il risultato di una rapida espansione di gas dovuta ad una reazione di
combustione, che ha luogo quando gas, vapori o polveri infiammabili, in determinate condizioni,
vengono innescati da una fonte avente sufficiente energia.
Gli effetti immediati e percettibili sono la produzione di calore, un’onda d’urto e un successivo
picco di pressione.
Il modo migliore di proteggersi dalle esplosioni sta quindi nel prevenire la formazione di atmosfere
esplosive, in quanto è molto difficoltoso disporre di misure che fronteggiano adeguatamente gli
effetti delle esplosioni.
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Tipi di esplosione

Esplosione chimica
L’aumento della pressione è dovuto
all'energia rilasciata da una reazione
chimica tra un combustibile e un
comburente

Esplosione fisica
Detta anche “scoppio”, avviene
quando in un recipiente chiuso
viene introdotta dell'energia
mediante riscaldamento,
causando così un aumento della
pressione

Dal punto di vista della sicurezza sul lavoro si distinguono due diversi tipi di esplosione.
All’esplosione cosiddetta chimica, descritta nella diapositiva precedente, e così chiamata in quanto
l’aumento della pressione è dovuto all'energia rilasciata da una reazione chimica tra un
combustibile e un comburente, si accompagna anche l’esplosione fisica.
L'esplosione fisica, detta anche “scoppio”, avviene quando in un recipiente chiuso viene introdotta
dell'energia mediante riscaldamento, causando così un aumento della pressione.
Questo è un processo puramente fisico, che avviene senza alcuna reazione chimica.
Se la pressione nel recipiente aumenta in modo tale da superare la pressione per la quale il
recipiente stesso è stato costruito, questo scoppia, con tutte le conseguenze del caso.
Si tratta quindi di un vero e proprio cedimento strutturale delle pareti del recipiente.
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I combustibili
GAS: sostanze che si trovano al di sopra della loro temperatura critica

VAPORI: sostanze che si trovano al di sotto della loro temperatura critica

NEBBIE: goccioline di liquido disperse in un gas

POLVERI: piccole particelle solide presenti in atmosfera che possono


restare in sospensione per un certo periodo di tempo

Abbiamo visto che un’esplosione avviene quando un combustibile, un comburente e una fonte di
innesco danno vita a una combustione in presenza di una miscela esplosiva.
I combustibili che possono contribuire ad un’esplosione sono:
- gas, ovvero sostanze che si trovano al di sopra della loro temperatura critica (ad esempio il
metano);
- vapori, ovvero sostanze che si trovano al di sotto della loro temperatura critica (ad esempio il
GPL);
- nebbie, ovvero goccioline di liquido disperse in un gas (ad esempio l’aria);
- polveri, ovvero piccole particelle solide presenti in atmosfera che possono restare in sospensione
per un certo periodo di tempo (ad esempio farine alimentari, prodotti chimici, derivati del
carbone, metalli ossidabili).
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Il triangolo del fuoco


Combustibile

Fonti di innesco Comburente


û Fiamme libere
û Superfici calde Ossigeno
û Materiali incandescenti
û Gas caldi
û Scintille
û Impatti
û Autoaccensioni

Il comburente più comune è l'ossigeno, presente in grande quantità nell'aria, ma anche altre
sostanze, in determinate condizioni, possono comportarsi da comburenti, come i nitriti, i nitrati, il
cloro (sotto forma di perclorati), il fluoro, l’ozono, determinati ossidi e perossidi.

Il terzo elemento del cosiddetto “triangolo del fuoco” è costituito dalle fonti di innesco, cioè da
quelle entità che causano l’inizio della combustione. Le fonti di innesco più comuni sono:
- fiamme libere;
- materiali incandescenti;
- superfici calde;
- gas caldi;
- lavorazioni di taglio e saldatura;
- frizioni e impatti;
- scintille elettriche;
- autoaccensioni;
- fenomeni di elettricità statica;
- onde elettromagnetiche e radiofrequenze
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Condizioni per l’esplosione

1. Punto di infiammabilità
Temperatura min alla quale un liquido rilascia
una quantità di gas o vapore combustibile in
grado di accendersi

2. Limiti di esplodibilità
La più bassa e la più alta concentrazione in
volume di vapore della miscela al di sotto e al di
sopra delle quali non si ha esplosione

3. Concentrazione limite di ossigeno


Max concentrazione di ossigeno in una miscela di
sostanza infiammabile, aria e gas inerte

Per avere un’esplosione il combustibile (gas,vapori e nebbia infiammabili o polveri combustibili) ed


il comburente devono trovarsi in particolari condizioni dettate dai seguenti parametri:
- Punto di infiammabilità: temperatura minima alla quale, in condizioni di prova specificate, un
liquido rilascia una quantità sufficiente di gas o vapore combustibile in grado di accendersi
all’applicazione di una sorgente di accensione efficace;
- Limiti di esplodibilità: la più bassa (LEL - limite inferiore di esplodibilità) e la più alta (UEL - limite
superiore di esplodibilità) concentrazione in volume di vapore della miscela al di sotto e al di sopra
delle quali non si ha esplosione in presenza di innesco;
- Concentrazione limite di ossigeno (LOC): massima concentrazione di ossigeno in una miscela di
sostanza infiammabile, aria e gas inerte, nella quale non si verifica un’esplosione, in condizioni
specificate.
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Affinché in un gas o in un vapore si generi un’esplosione occorre che siano soddisfatte tutte le
seguenti condizioni:
- La sostanza combustibile è infiammabile;
- La sostanza ha un giusto grado di dispersione nell’aria;
- La concentrazione della sostanza in aria è compresa tra i limiti di esplodibilità LEL e UEL, così
come definiti nella diapositiva precedente;
- L’atmosfera esplosiva così definita ha un’entità significativa ed è supportata dalla presenza di un
comburente;
- E’ presente una sorgente di innesco con energia minima di innesco sufficiente.
Se manca una delle prime quattro condizioni elencate, non si possono formare atmosfere
esplosive.
Se manca l’ultima condizione l’esplosione non può avvenire.
Affinché in una polvere si generi un’esplosione occorre che siano soddisfatte tutte le seguenti
condizioni:
- La polvere è combustibile;
- Essa è dispersa nell’aria in modo da formare una nube ben amalgamata;
- La granulometria è tale da consentire una buona propagazione della fiamma;
- La concentrazione della sostanza in aria è compresa tra i limiti di esplodibilità inferiore e
superiore LEL e UEL;
- Nell’ambiente vi è sufficiente ossigeno;
- E’ presente una sorgente minima di innesco
Se manca una delle prime cinque condizioni elencate, non si possono formare atmosfere esplosive.
Se manca l’ultima condizione l’esplosione non può avvenire, in quanto la sostanza non si innesca.
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PROPERTIES
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Direttive ATEX

ATEX = Atmosfera esplosiva


Le Direttive forniscono indicazioni sui
requisiti essenziali di sicurezza che devono
possedere prodotti e sistemi

Direttiva 99/92/CE

D. Lgs. n.233/03

Testo Unico
Prescrive le misure per la tutela della sicurezza e
della salute dei lavoratori che possono essere
esposti al rischio di atmosfere esplosive

I requisiti di sicurezza contro le esplosioni sono stabiliti in disposizioni legislative e in norme


tecniche emanate, a livello europeo, dalle cosiddette Direttive ATEX. La sigla ATEX significa
“Atmosfera Esplosiva”.
Le Direttive forniscono indicazioni sui requisiti essenziali di sicurezza che devono possedere
prodotti e sistemi.
In particolare, dopo la Direttiva 94/9/CE, recepita con il D.P.R. n. 126/98, e riguardante le
apparecchiature, è stata emanata la Direttiva 99/92/CE, che è stata recepita dalla normativa
italiana con il decreto legislativo n. 233/03 ed è ora riportata al titolo XI del Testo Unico.
Questa Direttiva prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che
possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive.
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Valutazione dei rischi

probabilità e durata della presenza di


atmosfere esplosive;

probabilità che le fonti di accensione siano


presenti e divengano attive ed efficaci;

caratteristiche dell’impianto, sostanze


utilizzate, processi e loro possibili
interazioni;

entità degli effetti prevedibili

Nell’ambito della valutazione di tutti i rischi, ai sensi di quanto indicato all’articolo 17 del Testo
Unico, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto
almeno dei seguenti elementi:
- probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;
- probabilità che le fonti di accensione siano presenti e divengano attive ed efficaci;
- caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;
- entità degli effetti prevedibili.
Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione anche i luoghi che sono o
possono trovarsi in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere
esplosive.
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Provvedimenti

Dove possono svilupparsi atmosfere esplosive


pericolose, gli ambienti di lavoro siano strutturati in
modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di
sicurezza

Negli ambienti a rischio sia garantito un adeguato


controllo durante la presenza dei lavoratori

In caso di presenza di più imprese, ciascun datore di


lavoro è responsabile per le questioni soggette al suo
controllo

Al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori il datore di lavoro prende i


provvedimenti necessari affinché:
- dove possono svilupparsi atmosfere esplosive pericolose, gli ambienti di lavoro siano strutturati in
modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza;
- negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive pericolose, sia garantito un
adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori.
In caso di presenza di più imprese, ciascun datore di lavoro è responsabile per le questioni soggette
al suo controllo, ma il datore di lavoro responsabile del luogo di lavoro coordina l’attuazione delle
misure riguardanti la salute e la sicurezza dei lavoratori e specifica nel documento sulla protezione
contro le esplosioni l’obiettivo, le misure e le modalità di attuazione di detto coordinamento.
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Allegato XLIX
Aree a rischio esplosive

ZONE 0, 1 e 2 ZONE 20, 21 e 22

Indicano la presenza di Presenza di una atmosfera


un’atmosfera esplosiva esplosiva sotto forma di nube
consistente in una miscela di di polvere combustibile
aria e di sostanze infiammabili nell’aria
sotto forma di gas, vapore o
nebbia

Le zone identificate con i numeri


più bassi indicano situazioni più
pericolose

Un’area in cui può formarsi un’atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari
provvedimenti di protezione per tutelare i lavoratori interessati è considerata area esposta a
rischio di esplosione.

Le aree a rischio di esplosione sono classificate nell’Allegato XLIX in zone in funzione della
frequenza e della durata della presenza di atmosfere esclusive.
Le zone 0, 1 e 2 indicano la presenza di un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e
di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.
Le zone 20, 21 e 22 invece si riferiscono alla presenza di un’atmosfera esplosiva sotto forma di
nube di polvere combustibile nell’aria.
All’interno di ciascuno dei due gruppi, le zone identificate con i numeri più bassi indicano situazioni
più pericolose, in quanto presuppongono la maggior presenza di atmosfere esplosive in termini di
frequenza e durata.
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Documento sulla protezione contro


le esplosioni
I rischi di esplosione sono stati individuati e
valutati

Saranno prese misure adeguate per la tutela dei


lavoratori

Quali sono i luoghi che sono stati classificati


nelle zone di cui all’Allegato XLIX

Quali sono i luoghi in cui si applicano le


prescrizioni di cui all’ALLEGATO L

I luoghi e le attrezzature di lavoro sono


concepiti, impiegati e mantenuti in efficienza

Sono stati adottati gli accorgimenti per l’impiego


sicuro di attrezzature di lavoro

Il datore di lavoro provvede a elaborare e a tenere aggiornato il “documento sulla protezione


contro le esplosioni”, in cui deve essere precisato:
- che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;
- che saranno prese misure adeguate per la tutela dei lavoratori che possono essere esposti al
rischio di atmosfere esplosive;
- quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all’Allegato XLIX;
- quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni di cui all’ALLEGATO L;
- che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono concepiti, impiegati
e mantenuti in efficienza;
- che sono stati adottati gli accorgimenti per l’impiego sicuro di attrezzature di lavoro.
Tale documento, che va predisposto prima dell’inizio dei lavori e aggiornato se e quando
necessario, costituisce parte integrante del documento di valutazione dei rischi.
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Formazione lavoratori
misure adottate;
classificazione delle zone;
modalità operative necessarie a
minimizzare la presenza e l’efficacia delle
sorgenti di accensione;
rischi connessi alla presenza di sistemi
di protezione;
rischi connessi alla manipolazione ed al travaso
di liquidi infiammabili e polveri combustibili;
significato della segnaletica di sicurezza e degli
allarmi;
rischi connessi alla presenza di sistemi di
prevenzione delle atmosfere esplosive;
corretto uso di adeguati DPI.

La formazione dei lavoratori esposti al rischio di esplosione e dei loro rappresentanti deve
comprendere, con particolare riguardo:
- le misure adottate in applicazione del presente titolo;
- la classificazione delle zone;
- le modalità operative necessarie a minimizzare la presenza e l’efficacia delle sorgenti di
accensione;
- i rischi connessi alla presenza di sistemi di protezione dell’impianto;
- i rischi connessi alla manipolazione ed al travaso di liquidi infiammabili e polveri combustibili;
- il significato della segnaletica di sicurezza e degli allarmi ottico/acustici;
- gli eventuali rischi connessi alla presenza di sistemi di prevenzione delle atmosfere esplosive, con
particolare riferimento all’asfissia
- l’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazioni all’uso.
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Pericolo di esplosione

In tutte le aree in cui possono formarsi


atmosfere esplosive sono impiegati
apparecchi e sistemi di protezione
conformi alle categorie

Nelle aree in cui può formarsi


un’atmosfera esplosiva deve essere
utilizzato il segnale “Pericolo
esplosione” e “Danger Explosion”

In tutte le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive sono impiegati apparecchi e sistemi di
protezione conformi alle categorie di cui al D.P.R. n. 126/1998, a meno che il documento sulla
protezione contro le esplosioni non preveda altrimenti.
In particolare, in tali aree sono impiegate le seguenti categorie di apparecchi, purché adatti, a
seconda dei casi, a gas, vapori o nebbie, oppure polveri:
- nella zona 0 o nella zona 20, apparecchi di categoria 1;
- nella zona 1 o nella zona 21, apparecchi di categoria 1 o di categoria 2;
- nella zona 2 o nella zona 22, apparecchi di categoria 1, 2 o 3.
Nelle aree in cui può formarsi un’atmosfera esplosiva deve essere utilizzato il segnale riportato in
diapositiva, accompagnato dalle indicazioni “Pericolo esplosione” e “Danger Explosion”.
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Misure di prevenzione

Migliorare la ventilazione degli


ambienti
Cercare di abbassare la temperatura
degli ambienti
Aumentare l’umidità
Aumentare la granulometria media
delle polveri
Coibentare le superfici calde
Eliminare o ridurre i fenomeni di
elettricità statica migliorando la messa
a terra

Eliminare o ridurre i la presenza di


radiazioni ionizzanti

L’Allegato L al Testo Unico, nella parte A, contiene le prescrizioni minime per il miglioramento della
protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di
atmosfere esplosive.
Alcune misure di tutela da prendere in considerazione, in maniera molto sintetica, sono le
seguenti:
- Migliorare la ventilazione degli ambienti;
- Cercare di abbassare la temperatura degli ambienti;
- Aumentare l’umidità (in caso di atmosfere esplosive dovute alla presenza di polveri);
- Aumentare la granulometria media delle polveri;
- Coibentare le superfici calde;
- Eliminare o ridurre i fenomeni di elettricità statica migliorando la messa a terra;
- Eliminare o ridurre la presenza di radiazioni ionizzanti.
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Riepilogo

LE ESPLOSIONI
Definizione e condizioni di innesco
Esplosione di un gas o di una polvere

MISURE DI PREVENZIONE
Le Direttive ATEX
Il documento di protezione contro le esplosioni
Misure di tutela

In questa trentunesima unità didattica abbiamo trattato due argomenti.


Nel primo abbiamo visto che cosa è un’esplosione e in quali condizioni questa si possa innescare in
presenza di un’atmosfera esplosiva.
Poi ci siamo soffermati sulle misure di prevenzione da mettere in atto per salvaguardare i
lavoratori, partendo dalle Direttive europee ATEX e dalla conseguente normativa italiana, per
giungere agli adempimenti da compiere nelle aziende a cura dei datori di lavoro (la valutazione del
rischio, la redazione del documento sulla protezione contro le esplosioni, la formazione e
informazione dei lavoratori).

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