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Sandro Barbone Luigi Altavilla

La Chimica facile

FRANCO LUCISANO
EDITORE
Sandro Barbone Luigi Altavilla

La Chimica facile

FRANCO LUCISANO
EDITORE
2

Copyright © 2011 Franco Lucisano Editore


Via Padova, 355 - 20132 MILANO
Tel. 02/27209291 - Fax 02/27209474
e-mail: info@edizionilucisano.it

Prima edizione: gennaio 2011

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni
forma o con ogni mezzo elettronico, meccanico di fotocopie, incisione o altrimenti, senza permesso scritto dell’Editore.
Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale) nei limiti del 15% di ciascun volume possono essere effettuate negli esercizi
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superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a:
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L’Editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori dal proprio catalogo editoriale.
La ristampa degli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono
considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’Editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o
le opere antologiche.

Copertina: Francesca Tomasello


Progetto e realizzazione grafica: Lara Rossi Studio (muxilara@gmail.com)
Disegni: Daniela Blandino; Sandro Giordano - Luminousart (creative@luminousart.net)
Redazione: Susanna Carmi, Emanuela Colombo
Fonti iconografiche: archivio Lucisano, Dreamstime.com, Fotolia.com

Gli Autori desiderano porgere un sincero ringraziamento ai colleghi e amici che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, in
particolare a Pina De Angelis, Giancarlo Greco e Letizia Molgora.

Si ringrazia inoltre Vita Piazzolla, guida turistica della Salina, del Museo storico e della Zona Umida di Margherita di Savoia, che ha
gentilmente fornito alcune fotografie.

L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non sia stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie
omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, dei brani o delle illustrazioni riprodotte.
Per illustrare il libro sono state utilizzate alcune immagini di prodotti in commercio. In nessun caso tali immagini vanno interpretate
come una scelta di merito da parte dell’Editore né, tanto meno, come un invito all’acquisto dei prodotti raffigurati.

Realizzare un libro è un’operazione complessa, che richiede numerosi controlli: sul testo, sulle immagini e sulle relazioni che si
stabiliscono tra essi. L’esperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un libro privo di errori: saremo quindi grati ai
lettori che vorranno segnalarceli.
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Presentazione

La Chimica facile risponde all’esigenza di fornire le basi di Chimica necessarie


per affrontare lo studio delle Scienze Naturali nel biennio delle Scuole Superiori.
Introdotta dalla riforma nelle classi seconde degli Istituti Professionali, la Chimica
deve essere affrontata in questi Istituti in sole due ore settimanali, imponendo
così ai docenti un percorso molto semplificato, che miri a fornire le conoscenze
essenziali per la comprensione dei fenomeni chimici, proposti anche attraverso
esperienze laboratoriali.
In realtà l’esigenza di fornire basi adeguate di Chimica per lo studio delle Scienze
Naturali è presente anche nei Licei e negli Istituti Tecnici, per cui questo testo è
adatto anche per lo studio delle basi della Chimica nel biennio dei Licei e degli
Istituti Tecnici.

L’opera viene presentata in varie versioni.


La versione essenziale, più economica, è suddivisa in 10 Unità relative alle
conoscenze base di Chimica Generale e Inorganica, rinviando on line alcuni
approfondimenti teorici (scaricabili) e la Chimica organica. Sempre on line sono
disponibili, come in tutte le altre versioni, ulteriori approfondimenti, la guida al
laboratorio, animazioni e altri strumenti multimediali per l’apprendimento. Per i
docenti sono previste inoltre: la guida per il docente, contenente numerose prove
di verifica, e le lezioni multimediali in Power Point.
La versione integrale, oltre alle 10 Unità della versione essenziale, contiene
una seconda parte con gli argomenti base di Chimica organica e alcuni
approfondimenti teorici; anche per questa versione sono previsti i materiali on
line già indicati.
Oltre a queste due versioni, adattabili alle esigenze dei diversi indirizzi degli
Istituti Professionali, Tecnici e dei bienni dei Licei, sono state approntate altre
due versioni per specifici indirizzi, in linea con le particolarità delle indicazioni
ministeriali:
Versione per gli indirizzi eno-gastronomico e socio-sanitario, che sviluppa
nella seconda parte la Chimica degli alimenti (composizione, trasformazioni e
conservazione degli alimenti);
Versione per l’indirizzo odontotecnico, che affronta nella seconda parte la
Chimica dei materiali dentali.

Barbone, Altavilla LA CHIMICA FACILE © Franco Lucisano Editore 2011


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Struttura del testo

Ogni Unità presenta una struttura progettata per facilitare lo studio e stimolare
il processo di apprendimento delle basi della Chimica. In particolare possiamo
notare:
una pagina di apertura che mette in rilievo Prerequisiti e Obiettivi dell’Unità;
un’esperienza pratica (Fare per apprendere), proposta all’inizio dell’Unità
per stimolare la partecipazione attiva degli studenti e motivarli allo studio
della parte teorica affrontata nella stessa Unità;
un testo riccamente illustrato e caratterizzato da un linguaggio adeguato alle
esigenze degli studenti del biennio, ai quali è stato sottoposto durante la stesura
del testo, proprio per verificare la facilità di comprensione, dichiarata nel titolo
del libro. Semplificano lo studio accorgimenti grafici come l’evidenza a colori
delle parole chiave e delle definizioni;
domande di verifica della comprensione del testo, esercizi guidati, il Glossario
di parole evidenziate a colori nel testo, mini-approfondimenti, mini-schede
biografiche dei principali scienziati che hanno contribuito agli sviluppi della
Vedi anche Chimica, rimandi ad altre Unità del testo (Vedi anche) e agli approfondimenti
on line;
una Scheda di Autoverifica alla fine di ogni Unità, con prove strutturate
(vero/falso, completamenti di frasi, domande a risposta multipla) e una serie di
domande aperte seguite dal numero della pagina in cui trovare la risposta, per
facilitare lo studio individuale.

La seconda parte del libro contiene gli argomenti base della Chimica organica
Approfondimento e alcuni Approfondimenti teorici numerati segnalati nel testo dal logo qui
accanto.

Il testo è corredato da materiali on line che comprendono:


ulteriori approfondimenti suggeriti dal rimando Navigazione che invita a
Navigazione
entrare nel sito dedicato all’opera (Espansioni) o in Internet;
Ogni volta che incontrerete que-
sto simbolo accanto al testo sie-
la Guida al laboratorio, che offre numerose esperienze di laboratorio di
te invitati a continuare il vostro Chimica, di facile realizzazione;
studio entrando nel sito animazioni, che aiutano la comprensione di alcuni argomenti con una grafica
www.scuola.zanichelli.it/online/
“animata” semplice ma efficace;
filmati di attività che possono sostituire, precedere o integrare le esperienze di
laboratorio.

Altri utili strumenti di lavoro per gli insegnanti sono:


la Guida per il docente, con numerosi esercizi di verifica da proporre agli
studenti;
le lezioni in Power Point, che offrono un supporto ricco di schemi e immagini
proiettabili su uno schermo o su una lavagna interattiva.

Barbone, Altavilla LA CHIMICA FACILE © Franco Lucisano Editore 2011


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Sommario

UNITÀ 0 UNITÀ 1

La Chimica La struttura della materia:


e il metodo scientifico 9 miscugli e sostanze 31

Fare per apprendere Massa, volume e densità 10 Fare per apprendere


1. La Chimica 12 Osserviamo la materia: i miscugli 32
2. Il metodo scientifico 13 1. Materia e corpi 34
Sistema e ambiente 34
3. Grandezze fondamentali e grandezze derivate 14
Il Sistema Internazionale di unità di misura (SI) 14 2. Le sostanze e i miscugli 34
Multipli e sottomultipli 15 Sostanze pure e miscugli 35
Grandezze intensive ed estensive 16 Miscugli omogenei e miscugli eterogenei 35
La massa 16 3. Le soluzioni 36
Lunghezza, superficie e volume 18 Concentrazione delle soluzioni 36
La densità 19 Percentuale in volume (% V/V) 37
Il tempo 20 Percentuale in massa (% m/m) 37
Velocità e accelerazione 20 Percentuale massa/volume (% m/V) 37
La forza 21 Molarità (M) 37
La pressione 22 Molalità (m) 37
Il peso 22 Normalità (N) 37
Lavoro ed energia 23 Solubilità e soluzioni sature 37
Le varie forme di energia 23 4. Dentro la materia: atomi e molecole 39
Le trasformazioni dell’energia 24 Elementi e composti 39
L’energia nelle reazioni chimiche 24
Calore e temperatura 25 Il linguaggio della Chimica: simboli, formule, equazioni 40
Calore specifico 26 5. Gli stati fisici di aggregazione della materia 41
Le scale termometriche 27 6. I passaggi di stato 42
LABORATORIO Misure dirette e indirette: Il calore e i passaggi di stato 42
lunghezze, tempi e velocità 28 LABORATORIO Curva di riscaldamento di una sostanza
Scheda di autoverifica 29 pura e di un miscuglio 44
7. I metodi di separazione dei miscugli 46
Filtrazione 46
Navigazione
Batteri e virus 47
Espansione: Decantazione 48
• Errori di misura Lavare… l’acqua 49
• Cifre significative Centrifugazione 49
• Notazione esponenziale Estrazione 50
• Come si trasmette il calore Cromatografia 50
Animazione: Distillazione 52
• “Sarà oro vero?” Scheda di autoverifica 54

Navigazione

Espansione:
• I colloidi
• Le leghe
• Gli stati fisici condensati: stato liquido e stato solido

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UNITÀ 2 7. Equazioni chimiche e moli 84


Scheda di autoverifica 85

La struttura dell’atomo 56
Navigazione
Fare per apprendere Mettiamo in ordine gli elettroni 57
Espansione:
1. L’atomo: protoni, neutroni ed elettroni 58 • Formula minima e formula molecolare:
2. Gli elementi chimici e il numero atomico 58 dall’analisi percentuale alla formula del composto
Numero di massa 60 • Problemi di stechiometria
Gli isotopi 60
3. Elettroni e livelli energetici:
un modello semplificato 61
Simboli o strutture di Lewis 62
Gli ioni 62 UNITÀ 4
4. La teoria atomica e le leggi ponderali 63
Dall’antica Grecia al XIX secolo: da Democrito a Dalton 63 La tavola periodica
Le leggi ponderali 63 degli elementi 87
I modelli atomici 65
Fare per apprendere
Scheda di autoverifica 66
La tavola periodica: istruzioni per l’uso 88
1. La tavola periodica di Mendeleev 90
Navigazione 2. La tavola periodica attuale 91
Blocco s 94
Espansione:
Blocco p 94
• I modelli atomici da Dalton a Bohr
Blocco d 94
• La radioattività e la datazione al radio-carbonio
Blocco f 95
3. Metalli e non metalli 95
4. Proprietà periodiche degli elementi 98
Raggio atomico 98
Energia di ionizzazione 99
UNITÀ 3
Affinità elettronica 100
Dalle leggi dei gas Elettronegatività 101
alla mole 68 Scheda di autoverifica 102

Fare per apprendere Gonfiamo un palloncino 69


1. I gas 70 Navigazione
Il modello del gas ideale 70 Espansione:
2. Le leggi dei gas 71 • La tavola periodica, da Mendeleev a oggi
La legge di Boyle 71 • I gruppi della tavola periodica degli elementi nel dettaglio
La legge di Charles (o I legge di Gay-Lussac) 72
L’esperimento di Charles 73
La legge di Gay-Lussac (o II legge di Gay-Lussac) 73
La legge dei gas ideali 74
3. Dai volumi dei gas alle masse relative UNITÀ 5
degli atomi e delle molecole 75
Il principio di Avogadro 75
L’unità di massa atomica: massa atomica relativa 77 I legami chimici 105
La massa molecolare 78
4. Dalla massa molecolare alla mole 79 Fare per apprendere Perché l’acqua non è un gas? 106
La massa molare 80 1. Dagli atomi alle molecole: i legami chimici 108
Il volume molare 82 2. La regola dell’ottetto 109
5. Equazione generale dei gas ideali 83 3. Gli ioni e il legame ionico 109
6. La molarità e la molalità 83 I composti ionici 110

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4. I legami covalenti 111 UNITÀ 7


Il legame covalente polare 112
Legami covalenti multipli 113
5. La valenza 114 Le reazioni chimiche 142
6. Il legame dativo 114
Fare per apprendere
7. Il legame metallico 115 Produrre nuove sostanze: le reazioni chimiche 143
Due legami metallici: litio e alluminio 116
1. Le reazioni chimiche: reagenti e prodotti 144
8. Le forze intermolecolari: legami tra molecole 116 2. Il principio di conservazione della massa 145
Le forze di London 117
Attrazioni dipolo-dipolo 118 3. Equazioni chimiche e loro bilanciamento 145
Legame a idrogeno 118 Regole nel bilanciamento delle equazioni chimiche 147
La capillarità 118 4. Tipi di reazioni chimiche 148
Scheda di autoverifica 120 5. Energia e reazioni chimiche 148
Reazioni esotermiche e reazioni endotermiche 149
6. Reazioni reversibili 151
Navigazione
7. Reazioni di ossido-riduzione 152
Animazione: LABORATORIO Realizzazione di una reazione
• Legami ionici e covalenti di ossido-riduzione 152
Le semireazioni di ossidazione e riduzione 153
L’elettrochimica 153
Scheda di autoverifica 154

UNITÀ 6
Navigazione
I composti chimici:
Espansione:
formule e nomenclatura 122
• Il bilanciamento delle reazioni di ossido-riduzione
• Le pile, l’elettrolisi, galvanoplastica e galvanostegia
Fare per apprendere Creiamo un composto 123
1. Dagli elementi ai composti 124 Animazione:
2. Classificazione dei composti inorganici 125 • Bilanciamento di una reazione chimica
3. Un nome e una formula: la nomenclatura 126
La valenza 126
Il numero di ossidazione 128
La nomenclatura chimica 131
I composti binari 131 UNITÀ 8
I composti binari dell’ossigeno: gli ossidi 132
I composti binari dell’idrogeno 133 Velocità ed equilibrio
I sali binari 134 delle reazioni chimiche 157
I composti ternari 135
Gli idrossidi 135 Fare per apprendere Quanto è veloce una reazione? 158
Gli ossoacidi o ossiacidi 136 1. La velocità delle reazioni chimiche 160
I sali ternari 137
2. Fattori che influenzano la velocità di reazione 161
Scheda di autoverifica 139 La teoria delle collisioni o degli urti efficaci 162
3. Reazioni reversibili ed equilibrio chimico 164
Navigazione La costante di equilibrio e la legge dell’azione
di massa 165
Espansione:
Il principio dell’equilibrio mobile o di Le Châtelier 166
• Le regole per l’attribuzione del numero di ossidazione
• Le regole della nomenclatura tradizionale e IUPAC dei com- Scheda di autoverifica 170
posti inorganici
• La Chimica organica nel dettaglio

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UNITÀ 9 Approfondimenti
1.1 Soluzioni acquose ed elettroliti 212
Acidi e basi: il pH 172 Ionizzazione e dissociazione ionica 213
1.2 Prodotto di solubilità 214
Fare per apprendere Che cos’è un acido? 173
1.3 Le proprietà colligative delle soluzioni 216
1. Acidi e basi 174 Abbassamento della tensione di vapore 217
Acidi e basi secondo Arrhenius 174 Innalzamento ebullioscopico, abbassamento
2. Ionizzazione dell’acqua 175 crioscopico 218
3. Misura del grado di acidità: la scala del pH 177 Pressione osmotica 219
Osmosi inversa 220
4. La forza degli acidi e delle basi 180
Acidi poliprotici 180
5. Misurazione del pH: gli indicatori 181 2.1 Gli orbitali: modello atomico probabilistico 221
Le reazioni di neutralizzazione 183 I numeri quantici 221
Il pH nella vita quotidiana 184 Configurazione elettronica 223
Scheda di autoverifica 185
5.1 La forma delle molecole: la teoria VSEPR 229
Navigazione 5.2 Gli orbitali molecolari sigma (σ) e pi greco (π) 231
Espansione: 5.3 Orbitali ibridi 234
• Le potenze di 10 e i logaritmi Ibridazione sp3 234
• Calcolo del pH di una soluzione acida o basica Ibridazione sp2 235
• Titolazione acido-base Ibridazione sp 236
• Le soluzioni tampone

7.1 Tipi di reazioni chimiche 237


Reazioni di sintesi 237
Reazioni di decomposizione 237
La Chimica organica 188 Reazioni di scambio o di spostamento
(o di sostituzione) 238
1. I composti organici 188 Reazioni di doppio scambio 240
Il premio Nobel per il grafene 189 Equazioni ioniche 241
Il carbone 190 Reazioni di particolare interesse 242
2. Gli idrocarburi 191 7.2 L’elettrochimica 243
La rappresentazione dei composti organici: La pila 243
le formule 193 La pila di Alessandro Volta 243
Gli alcani 194 Un po’ di terminologia elettrochimica 245
Alcheni e alchini: idrocarburi insaturi 196 L’elettrolisi 245
Alchilbenzeni e xileni 199
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) 199
3. I gruppi funzionali e i derivati degli idrocarburi 200 9.1 Acidi e basi 247
Alcoli e fenoli 202 Acidi e basi secondo Brönsted e Lowry 247
Aldeidi e chetoni 203 Coppie coniugate acido-base 248
Acidi carbossilici e acidi grassi 203 Acidi e basi secondo Lewis 249
Esteri 204 9.2 Costanti di dissociazione acida e basica 250
Ammidi e ammine 205
Polimeri naturali e sintetici 207

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UNITÀ

0 La Chimica
e il metodo scientifico

Prerequisiti Per affrontare questa Unità devi già essere in grado di:
svolgere operazioni matematiche elementari (frazioni, moltiplicazioni e
divisioni per 10, 100, 1000, potenze ed equivalenze).

Obiettivi Alla fine di questa Unità dovrai essere in grado di:


definire la Chimica;
descrivere le tappe del metodo scientifico;
elencare le sette grandezze fondamentali del SI (Sistema Internazionale di unità
di misura) e indicare le relative unità di misura;
eseguire semplici misure utilizzando multipli e sottomultipli delle unità;
distinguere grandezze intensive ed estensive;
definire massa, peso, volume, densità, velocità, accelerazione, forza, pressione,
energia e lavoro;
distinguere calore e temperatura;
spiegare il funzionamento di un termometro e le scale termometriche.

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10

Fare per apprendere

Massa, volume e densità


Per imparare a misurare alcuni campioni
di diverso materiale occorre identificare le
grandezze da misurare, gli strumenti di
misura e le opportune unità.
Per la massa, lo strumento di misura è la
bilancia (la comune bilancia a due piatti
o la più moderna bilancia elettronica
da laboratorio), mentre per misurare
il volume utilizziamo un cilindro
graduato e dell’acqua (misura del
volume per immersione).
Dalla misura delle due grandezze
ricaviamo attraverso un semplice calcolo
(rapporto tra massa e volume, ossia
massa/volume) una terza grandezza: la
densità.

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11

Fare per imparare

Materiali occorrenti Esecuzione dell’acqua registrato prima e dopo


Uno o più cilindri graduati da 25-50 1 Preparare una tabella come la se- l’inserimento del campione nel ci-
mL guente per inserire i dati richiesti. lindro); misurare anche massa e vo-
Spruzzetta con acqua 2 Misurare con la bilancia la massa lume dei tre campioni dello stesso
3 serie di 3 cubetti di sostanze pure di ciascun campione, riportando il materiale messi insieme. Riportare i
omogenee (per esempio ferro, piom- valore nella corrispondente casella dati nella terza colonna.
bo, rame) della seconda colonna. 4 Calcolare anche la densità (massa/
Bilancia elettronica (o a due piatti) 3 Misurare il volume dei campioni per volume) e riportare i dati nella quar-
Fogli di carta a quadretti (o millime- immersione (inserendoli in un cilin- ta colonna.
trata) dro graduato contenente acqua e 5 Confrontare i risultati con quelli ot-
Penna o matita valutando la differenza del volume tenuti dagli altri gruppi di lavoro.

Conclusioni e commenti
Campione Massa (g) Volume Densità (g/cm3) Che cosa possiamo notare nella tabel-
la?
Ferro 1 ........................... ........................... ........................... Quali risultati abbiamo ottenuto, in
Ferro 2 ........................... ........................... ........................... particolare, per la densità?
Ferro 3 ........................... ........................... ........................... Dopo aver studiato questa unità, con-
Ferro 1 + 2 + 3 ........................... ........................... ........................... corderemo che la densità è una gran-
Piombo 1 ........................... ........................... ........................... dezza ........................................................................ ,
Piombo 2 ........................... ........................... ........................... caratteristica di ogni sostanza e non
Piombo 3 ........................... ........................... ........................... influenzata dalla dimensione del cam-
Piombo 1 + 2 + 3 ........................... ........................... ........................... pione, mentre massa e volume sono
Rame 1 ........................... ........................... ........................... grandezze ...................................................... .
Rame 2 ........................... ........................... ........................... Se i diversi gruppi hanno ottenuto ri-
Rame 3 ........................... ........................... ........................... sultati differenti nella misurazione de-
Rame 1 + 2 + 3 ........................... ........................... ........................... gli stessi campioni che cosa possiamo
dedurre?

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12

1 La Chimica
Glossario La Chimica è la scienza che studia la composizione, la struttura, le
Atomo (dal greco a-tomé = indivisibi- proprietà e le trasformazioni della materia.
le): particella elementare di cui è costi-
tuita la materia (vedi Unità : La struttu-
ra dell’atomo).
La Chimica studia in particolare la struttura e le proprietà delle par-
ticelle che costituiscono la materia (gli atomi, gli ioni, le molecole),
Ione: particella dotata di carica elettri- le interazioni reciproche tra queste particelle (da cui hanno origine
ca positiva (catione) o negativa (anio- gli stati di aggregazione della materia: solido, liquido, aeriforme) e le
ne). Atomi e molecole diventano ioni
se cedono o acquistano elettroni, parti-
trasformazioni (reazioni chimiche) cui esse sono sottoposte.
celle dotate di carica elettrica negativa. Le trasformazioni chimiche, o reazioni chimiche, comportano mo-
dificazioni della composizione chimica della materia.
Molecola: particella costituita da due Anche la Fisica studia la materia e le sue trasformazioni, occu-
o più atomi, legati tra loro; se gli atomi
sono uguali, rappresenta la particella
pandosi, in particolare, di quelle trasformazioni che non comportano
elementare di un elemento chimico; se modificazioni della composizione chimica e vengono definite trasfor-
sono diversi, di un composto chimico. mazioni fisiche.

Esempi di trasformazioni chimiche e Un esempio di trasformazione o fenomeno fisico è l’evaporazione


fisiche: a sinistra, una trasformazione dell’acqua: sia l’acqua sia il vapore acqueo sono costituiti da molecole
chimica, la combustione del legno; a
destra due trasformazioni fisiche suc- di acqua; è cambiato solo lo stato fisico di aggregazione delle moleco-
cessive: evaporazione e condensazione le, non la composizione chimica.
dell’acqua. L’acqua evapora dalla su- Nella combustione del legno, invece, i prodotti (fumo, cenere) han-
perficie del lago e si condensa nell’aria
fredda formando una nebbiolina visibi-
no una composizione chimica diversa dal legno da cui originano: è un
le ai nostri occhi. processo chimico.
In quanto disciplina scientifica, la Chimica utilizza il metodo scien-
tifico sperimentale per indagare sulla natura della materia e sulle sue
trasformazioni.
L’attività di laboratorio fornisce i dati oggettivi sperimentali, per
mezzo dei quali i chimici hanno potuto elaborare i princìpi e le teorie
sulle quali si basa questa importante disciplina.

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 13

2 Il metodo scientifico Galileo Galilei


Il metodo scientifico (o metodo sperimentale), introdotto da Galileo (1564-1642)
Fisico, filosofo,
Galilei (1564-1642) nel XVII secolo, si è affermato rapidamente nel astronomo e mate-
corso del XVIII secolo: con il metodo sperimentale nasce la scienza matico, è definito
moderna. il padre del metodo
sperimentale.
Il suo nome è legato
Il metodo scientifico prevede tre tappe fondamentali: al pendolo, al cannocchiale con il quale
1. osservazione del fenomeno naturale da studiare; compì diverse scoperte astronomiche.
Fu sostenitore della teoria copernicana
2. formulazione di un’ipotesi in grado di spiegare il fenomeno; (la Terra ruota intorno al Sole) e per
3. verifica sperimentale dell’ipotesi proposta. questo fu condannato come eretico
dalla chiesa e costretto ad abiurare le
sue convinzioni.
L’ipotesi, confermata dalla verifica sperimentale, può essere enuncia-
ta come principio o legge scientifica.
Le ipotesi che riguardano uno o più fenomeni naturali, una vol-
ta confermate dalla verifica sperimentale, possono essere riunite in
un’unica ipotesi più complessa, in grado di spiegarle e collegarle tra
loro logicamente: viene formulata così una teoria scientifica.
Princìpi, leggi e teorie scientifiche, sostenute da prove che confer-
mano la loro validità, non vanno considerate come verità assolute,
perché sono valide fino a prova contraria. Infatti, nuove conoscenze
possono costringerci a mettere in discussione e rivedere le teorie pre-
cedentemente formulate, integrandole, correggendole o sovvertendo-
le completamente.

Metodo scientifico sperimentale

Seconda tappa Terza tappa


Prima tappa
FORMULAZIONE VERIFICA
OSSERVAZIONE
DELL’IPOTESI SPERIMENTALE

Lo scienziato osserva un fenomeno natu- Una volta raccolto un gran nu- La verifica della validità dell’ipo-
rale, cercando di annotare dettagliatamente mero di dati e informazioni, dob- tesi proposta prevede la rea-
ciò che vede. L’osservazione deve fornire biamo collegarle tra loro, cerca- lizzazione di un esperimento,
dei dati qualitativi ma anche quantitativi; re di interpretarle, dar loro un cioè una prova pratica che ri-
perciò si accompagna alla misurazione. significato logico, formulando produce il fenomeno studiato
Una sola osservazione non è, in genere, un’ipotesi che colleghi tra loro e consente di effettuare le ne-
sufficiente per comprendere pienamente i fatti osservati. cessarie osservazioni e misu-
un fenomeno naturale: l’osservazione va Un fatto naturale può essere razioni.
perciò ripetuta, cercando di raccogliere spiegato, a volte, in modi diversi Perché l’ipotesi possa essere
il maggior numero di dati e informazioni. o addirittura opposti: le ipotesi considerata scientificamente
L’esecuzione di esperimenti, cioè la ripro- formulate, per essere ritenute valida, l’esperimento va ripetu-
duzione artificiale dei fenomeni in laborato- valide, devono perciò essere to, nelle stesse condizioni, più
rio, fornisce ulteriori dati e informazioni. verificate. volte.

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14

3Grandezze fondamentali
e grandezze derivate
Una grandezza è una proprietà di un corpo materiale o di un feno-
Glossario
meno che è possibile esprimere quantitativamente per mezzo di un
Misurare: operare un confronto tra le
numero e che perciò si può misurare.
grandezze misurate e le unità di riferi-
mento (fissate opportunamente da or-
ganizzazioni scientifiche internazionali).
Il Sistema Internazionale di unità di misura (SI)
Le diverse nazioni utilizzano (per le stesse grandezze fisiche) unità di
misura tra loro differenti: in Italia misuriamo le temperature in gradi
centigradi Celsius, in Inghilterra in gradi Fahrenheit.
Per praticità, a livello mondiale, sono state scelte delle unità di mi-
sura “ufficiali”, valide per tutte le nazioni. È stato, cioè, stabilito un
Sistema Internazionale di unità di misura (SI).

Questo sistema comprende le unità di misura di sette grandezze fi-


siche fondamentali:
1. metro (m), per la lunghezza;
2. kilogrammo (kg), per la massa;
3. secondo (s), per l’intervallo di tempo;
4. kelvin (K), per la temperatura;
5. ampere (A), per l’intensità di corrente;
6. candela (cd), per l’intensità luminosa;
7. mole (mol), per la quantità di sostanza (si usa in Chimica).

Le unità di misura di tutte le altre grandezze fisiche si possono rica-


Il termometro qui raffigurato indica vare da queste unità fondamentali: per esempio, l’area si misura con
la temperatura sia in gradi Celsius sia il metro quadrato (m2), un quadrato che ha il lato lungo 1 m (l’area
in gradi Fahrenheit, ma nel SI l'unità di del quadrato è infatti lato × lato = lato2); il volume con il metro cubo
misura della temperatura è il kelvin.
(m3), la velocità (spazio percorso in un intervallo di tempo) in metri
al secondo (m/s) e così via.
Queste unità di misura vengono dette unità derivate.

Tabella 0.1 - Grandezze derivate e relative unità di misura


Navigazione
Per approfondire i concetti di gran- Area m2 lunghezza × lunghezza: m × m
dezze fondamentali e derivate, con-
versione da unità SI ad altre unità di Volume m3 m×m×m
misura, multipli e sottomultipli, può
essere utile consultare i seguenti siti Densità kg/m3 massa/volume
Internet:
• http://www.oppo.it/calcoli/ante- Velocità m/s lunghezza/tempo
prima_um.html
• http://www.oppo.it/normative/ Accelerazione m/s2 velocità/tempo
unita_misura_tabelle.htm
• http://www.oppo.it/tabelle/uni- Forza N (newton) massa × accelerazione: kg × m/s2
ta_misura_conversioni.htm
Pressione Pa (pascal) forza/superficie: N/m2
Espansione:
• Errori di misura Energia J (joule) forza × spostamento: N × m
• Cifre significative
• Notazione scientifica esponenziale

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 15

In molte situazioni è conveniente utilizzare multipli e sot-


tomultipli delle unità, per esempio:

• per la distanza tra due città, come Roma e Milano, usia-


mo il kilometro (che è un multiplo del metro) e non il
metro;
• per le dimensioni di una cellula (visibile solo al micro-
scopio) utilizziamo il micrometro (milionesima parte del
metro);
• per le dimensioni delle molecole e degli atomi il nanome-
tro (miliardesima parte del metro) o il picometro (miliar- Particolare di un microscopio ottico (si notino obiet-
desima parte del millimetro). tivo e vetrino).

Multipli e sottomultipli
A ogni grandezza corrisponde un’unità di
misura. Nel Sistema Internazionale l’unità
di misura della lunghezza è il metro; l’uni- Prefisso e simbolo Fattore di moltiplicazione
tà di misura per la massa è il kilogrammo,
yotta (Y) 1024 = 1 000 000 000 000 000 000 000 000
multiplo del grammo; l’unità di misura
del volume è il metro cubo; l’unità di mi- zetta (Z) 1021 = 1 000 000 000 000 000 000 000
sura del tempo è il secondo ecc.
Nelle scienze è spesso necessario exa (E) 1018 = 1 000 000 000 000 000 000
misurare ciò che è estremamente pic- peta (P) 1015 = 1 000 000 000 000 000
colo o estremamente grande. Perciò si
usano i multipli e i sottomultipli. Questi tera (T) 1012 = 1 000 000 000 000
vengono indicati facendo precedere da
giga (G) 109 = 1 000 000 000 MULTIPLI
un “prefisso” il nome dell’unità di misura
principale: così il prefisso deci indica la mega (M) 106 = 1 000 000
decima parte (il decimetro è la decima
parte del metro); centi indica la centesi- kilo (k) 103 = 1000
ma parte (centilitro è la centesima parte
etto (h) 102 = 100
del litro); milli, la millesima parte; deca
indica il multiplo dieci volte più grande deca (da) 101 = 10
(decametro = 10 metri); etto cento volte
(ettolitro = 100 litri); kilo mille volte (kilo- Multipli e sottomultipli più utilizzati
metro = 1000 metri).
deci (d) 10–1 = 0,1
Oltre a questi più noti multipli e sot-
tomultipli, gli scienziati usano grandezze centi (c) 10–2 = 0,01
ancora più piccole o grandi. La tabella
elenca tutti i prefissi (e il simbolo corri- milli (m) 10–3 = 0,001
spondente) dei multipli e sottomultipli micro (μ) 10–6 = 0,000 001
fino a un milione di miliardi di miliardi
(1024 ossia 1 seguito da 24 zeri!). nano (n) 10–9 = 0,000 000 001 SOTTOMULTIPLI
Alcune di queste grandezze sono or-
pico (p) 10–12 = 0,000 000 000 001
mai di uso comune: mega, giga e tera
sono prefissi usati per i multipli delle uni- femto (f) 10–15 = 0,000 000 000 000 001
tà di misura delle memorie dei compu-
ter (megabite, gigabite e terabite). Altre atto (a) 10–18 = 0,000 000 000 000 000 001
le incontriamo nello studio delle scienze
zetto (z) 10–21 = 0,000 000 000 000 000 000 001
(il micron o micrometro, μm, millesima
parte del millimetro), altre ancora le in- yotto (y) 10–24 = 0,000 000 000 000 000 000 000 001
contreremo solo se diventeremo scien-
ziati specializzati in settori particolari.

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16

Grandezze intensive ed estensive


Nell’esperienza all’inizio dell’Unità, abbiamo potuto rilevare che alcu-
ne grandezze non dipendono dalla dimensione del campione o dalla
quantità di materia, ma solamente dal tipo di materiale di cui è fatto
il campione stesso. Possiamo perciò distinguere:
• grandezze intensive, che non dipendono dalla quantità di materia
Che differenza esiste tra gran- del campione, ma solo dalla natura stessa della materia che lo costi-
dezze estensive e grandezze
intensive? tuisce. Sono esempi di grandezze intensive la densità di un corpo,
la temperatura, la pressione, il punto di fusione e di ebollizione;
• grandezze estensive, che dipendono dalla quantità di materia pre-
sente nel campione considerato, dalla sua dimensione: la massa, il
peso, la lunghezza, il volume ecc.

Prenderemo in esame alcune grandezze fondamentali e derivate che


incontreremo nello studio della Chimica.

La massa

La massa viene comunemente definita come la quantità di materia


di cui è costituito un corpo.

Il concetto di massa è legato al concetto di inerzia: l’inerzia è la resi-


stenza che ogni corpo oppone a ogni forza che tenta di modificare il
suo stato di quiete o di moto.
Maggiore è la massa e maggiore sarà l’inerzia, ossia la resistenza al
cambiamento di stato (quiete o moto). Perciò la massa viene anche
detta massa inerziale.

Se basta un solo dito per spostare


una biglia di vetro (un corpo con una
piccola massa), spostare un treno con le
sole nostre forze è molto difficile, per-
ché ha una massa enorme!

La massa di un corpo è una costante del corpo stesso, infatti:


• non dipende dalla posizione del corpo; la sua massa rimane invariata
se misurata sulla Terra, sulla Luna e su qualsiasi altro corpo celeste;
• non dipende dalla temperatura del corpo, rimanendo invariata nei
passaggi di stato.

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 17

Nel SI l’unità di misura della massa è il kilogrammo (kg), mentre lo


strumento che la misura è la bilancia a due piatti. In laboratorio si
utilizzava la bilancia tecnica per pesare grandi quantitativi (fino a
un kilogrammo), con una precisione limitata a non più di 0,1 g e la
bilancia di precisione, che consente una buona accuratezza nelle
misure fino al millesimo di grammo. Oggi si utilizzano bilance elet-
troniche.

Strumenti di misura della massa: la


classica bilancia a due piatti e la mo-
derna bilancia elettronica, con display
digitale.

La massa di un corpo dipende dal numero di particelle di cui esso è


costituito: atomi, ioni, molecole. Come vedremo, la massa dei singoli Vedi anche
atomi (massa atomica) è concentrata in gran parte nel nucleo e di- Unità 2 - La struttura dell’atomo
pende dal numero delle particelle che costituiscono il nucleo stesso:
neutroni e protoni. La massa delle molecole (insiemi di atomi legati
tra loro), detta massa molecolare, è data dalla somma delle masse dei
singoli atomi che le costituiscono.
Essendo massa atomica e massa molecolare piccolissime, dell’or-
dine di poco più di 10–23 g (ossia 0,00000000000000000000001 g),
non esiste nessuna bilancia in grado di pesare queste particelle.
Per le quantità di sostanza in Chimica viene utilizzata una partico-
lare unità di misura (è una delle sette fondamentali del SI): la mole
(simbolo: mol).

Una mole è una quantità di sostanza che contiene un numero di Vedi anche
particelle (atomi, ioni, molecole) uguale al numero di particelle Per il significato di isotopo vedi:
(atomi) contenute in 12 g di carbonio-12 (il più diffuso isotopo del Unità 2 - La struttura dell’atomo
carbonio). Per la mole vedi:
Unità 3 - Dalle leggi dei gas alla mole

Questo numero, estremamente elevato (circa 6,022 × 1023), viene


detto numero di Avogadro.
Vedremo, in seguito, che una mole è un concetto che indica un nu-
mero di particelle preciso, ma non ci dice nulla della massa. È un po’
come dire un centinaio: è evidente che un centinaio di uova pesa meno
di un centinaio di meloni, ma sempre è costituito da cento unità.

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La massa di una mole, detta massa molare, varia da sostanza a sostan-


za, poiché le particelle che costituiscono ciascuna sostanza hanno
una massa diversa. La massa di un atomo di ferro, per esempio, è
circa 28 volte maggiore della massa della molecola di idrogeno (H2,
molecola biatomica), per cui il ferro ha una massa molare di circa 56 g
per mole (g/mol) e l’idrogeno una massa molare di soli 2 g: una mole
di ferro pesa più di una mole di idrogeno, ma è formata da uno stesso
numero di particelle.

Lunghezza, superficie e volume


Fin dai primi anni di scuola si impara che il metro (m) è l’unità di
+ Unità di misura misura della lunghezza (grandezza fondamentale del SI), mentre per
astronomiche misurare l’area di una superficie si utilizza il metro quadro (m2) e
Per le grandi distanze, quelle per il volume il metro cubo (m3), entrambe grandezze derivate.
astronomiche, sono state create
unità di misura particolari:
Nel passare ai multipli o ai sottomultipli, per le lunghezze si mol-
l’unità astronomica (U.A., in tiplica o si divide per 10.
inglese A.U., Astronomical Unit), Le operazioni si complicano per le aree delle superfici (si moltipli-
che corrisponde alla distanza me-
dia Terra-Sole (cioè 149 milioni e
ca o divide per 100 a ogni passaggio) e per i volumi (per 1000).
600 mila km);
l’anno luce (a.l., in inglese l.y., Per i liquidi, il volume si misura anche come capacità del contenitore,
light year), che corrisponde alla
distanza percorsa dalla luce in un
utilizzando il litro (L) come unità di misura, tenendo presenti le se-
anno: 9461 miliardi di km; guenti equivalenze con i m3:
il parsec (pc) viene utilizzato • 1 m3 = 1000 L
per distanze ancora maggiori e
• 1 dm3 = 1 L
corrisponde a 30.857 × 1015 m e
a 3262 a.l. • 1 cm3 = 1 mL (0,001 L o 1 × 10–3 L)
• 1 mm3 = 1 μL (0,000001 L o 1 × 10–6 L)

In laboratorio si utilizza in genere il cm3 (e l’equivalente mL).


Se il corpo ha una forma geometricamente regolare, se ne può cal-
colare il volume con le formule della geometria, mentre per deter-
minare il volume di un corpo di forma irregolare lo si immerge in un
cilindro graduato e si vede di quanto aumenta il livello dell’acqua, per
effetto della sua immersione.
Il volume dell’oggetto sarà dato dalla differenza tra il volume segna-
to dal pelo dell’acqua quando il corpo è immerso e il volume iniziale
dell’acqua.

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 19

La densità
Navigazione
La densità può essere definita come il rapporto tra la massa del Animazione:
corpo e il volume del corpo stesso. • “Sarà oro vero”?

Se m è la massa e V il volume si ha dunque:


m kg
d= =
V m3
Nel Sistema Internazionale la densità si misura in kg/m3; può anche
+ Unità di densità
a confronto
essere espressa (nel sistema CGS, centimetro-grammo-secondo) in Tra le due unità di misura vale la
g/cm3 o in g/mL. seguente relazione:
1 g/cm3 = 1000 kg/m3 per cui i
La densità di un corpo varia con la temperatura: l’aumento di tem- valori riportati nella tabella, per
peratura determina una dilatazione dei corpi e quindi un aumento del essere espressi in kg/m3, vanno
loro volume e una diminuzione della densità. moltiplicati per 1000: così la den-
sità dell’acqua è 1000 kg/m3, la
Perciò i valori di densità assoluta riportati nella tabella sono solita- densità dell’acciaio è 7860 kg/m3.
mente riferiti alla temperatura di 20 °C.

Tabella 0.2 - Densità di alcuni solidi, liquidi e gas a T = 20 °C e p = 1 atm

Solidi Densità Solidi Densità Liquidi Densità


a 20 °C (g/cm3) a 20 °C (g/cm3) a 20 °C (g/cm3)

Acciaio 7,86 Litio 0,53 Aceto 1,01

Alluminio 2,7 Marmo 2,7 – 2,8 Acqua (a 4°C) 1,00

Amianto 2,1 – 2,8 Mica 2,65 – 3,20 Alcol etilico (etilene) 0,79

Ardesia 2,65 – 2,70 Naftalina 1,15 Benzina 0,67

Argento 10,5 Oro 19,3 Benzene 0,879

Basalto 2,70 – 3,2 Ottone 8,4 – 8,7 Petrolio 0,80 – 0,82

Bronzo 8,44 Piombo 10,64 Mercurio 13,6

Carbon fossile 1,2 – 1,5 Platino 21,4 Olio di oliva 0,92

Carbone di legna 0,4 PVC 1,3 – 1,4 Sangue 1,06

Carta 0,70 Rame 8,9


Gas Densità
Cristallo 2,6 Sale 2,16 a 20 °C (g/L)

Ferro 7,88 Sodio 0,97 Aria 1,01

Gesso 0,97 – 1,25 Stagno 7,4 Azoto 1,00

Ghiaccio (a 0 °C) 0,92 Sughero 0,21 Cloro 0,79

Ghisa 6,7 – 7,8 Vetro 2,5 – 2,8 Diossido di carbonio 0,67

Granito 2,51 – 3,05 Zinco 7,0 Idrogeno 0,879

Legno 0,8 – 0,9 Zolfo 1,93 – 2,07 Ossigeno 0,80 – 0,82

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La densità relativa esprime il rapporto tra la massa di un corpo e la


massa di uno stesso volume di acqua distillata misurato alla tempera-
tura di 4 °C.
La densità relativa, determinata dal rapporto tra due grandezze che
A) Le rocce affondano nel fiume per- hanno la stessa unità di misura, verrà espressa con un numero puro,
ché hanno densità maggiore dell’ac-
qua; B) il ghiaccio galleggia parzial-
cioè adimensionale.
mente (rimane semisommerso) perché Possiamo capire se un corpo ha una densità maggiore o minore di
ha una densità solo di poco inferiore a quella dell’acqua semplicemente immergendolo in acqua: se la den-
quella dell’acqua; C) i galleggianti sono
sità è minore galleggia, altrimenti affonda. Se la densità non è molto
fatti di materiali spesso erroneamente
definiti “leggeri”, e più correttamente diversa da quella dell’acqua il corpo si mantiene semi-sommerso, so-
“a densità minore dell’acqua”. speso nell’acqua.

A B C

Il tempo
L’unità di misura del tempo nel SI è il secondo (s), ma spesso si utiliz-
zano sottomultipli (decimi, centesimi e millesimi di secondo) e multi-
pli come il minuto (primo), che corrisponde a 60 secondi, e l’ora (h),
che corrisponde a 60 minuti o a 3600 secondi.

Velocità e accelerazione

La velocità è una grandezza che mette in relazione una distanza


(ossia una lunghezza) con il tempo impiegato per percorrerla.

Come abbiamo già visto, l’unità di misura della velocità nel SI è il m/s,
ma spesso viene utilizzato il km/h (1 m/s = 3,6 km/h). Sulle automobili
e sulle moto, per esempio, è possibile osservare la velocità istantanea
(istante per istante) indicata dal tachimetro, mentre il contachilome-
tri indica solo la distanza percorsa senza alcuna relazione con il tempo.
Quando parliamo di velocità in genere parliamo di velocità media,
perché in natura (tranne rari casi di moto rettilineo uniforme, come la
Il tachimetro è lo strumento che con-
sente di misurare la velocità istantanea velocità della luce nel vuoto) la velocità viene modificata per l’azione
di un veicolo. di forze.

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 21

L’accelerazione è la grandezza che misura le variazioni di velocità


nel tempo.
+ Simbolo Δ
L’accelerazione media è data dal rapporto tra la velocità (più preci-
Δ = si legge delta (è una lettera
samente la differenza tra velocità finale e velocità iniziale: Δv) e il greca) e indica una differenza.
tempo:
v Δv
a= più precisamente: a =
t Δt
quindi la sua unità di misura (nel SI) è:

m/s (unità di misura della velocità) m


ossia:
s (unità di misura del tempo) s2

Se la forza che modifica la velocità è costante, il moto è unifor-


memente accelerato e l’accelerazione è costante: questo è il caso
dell’accelerazione gravitazionale, ossia dell’accelerazione che tutti
i corpi ricevono per effetto dell’attrazione esercitata dalla grande
massa della Terra su di essi. Il valore medio di questa accelerazio- e
ne gravitazionale (g) è:
Galileo Galilei riuscì a determinare
9,8 m il valore dell’accelerazione di gravità
g= studiando il movimento in caduta di
s2 sfere lisce lungo un piano inclinato ben
levigato: il valore ottenuto da Galileo
discosta poco da quello reale (le diffe-
renze sono dovute agli attriti residui).
La forza

Definiamo forza tutto ciò che è in grado di modificare lo stato di


quiete e di moto di un corpo o è in grado di deformarlo (modificare
la sua forma).

Una forza applicata a un corpo ne modifica la velocità, determinando


un’accelerazione a cui si oppone il corpo stesso con la propria massa
(massa inerziale).
L’intensità della forza è data dal prodotto della massa per l’accele-
razione a cui il corpo è sottoposto:

F=m·a

Da qui ricaviamo l’unità di misura della forza nel Sistema Internazio-


nale, il newton (N):
1m
1 N = 1 kg ·
s2
Quindi 1 N è la forza che applicata a un corpo avente massa di 1 kg
ne determina un’accelerazione di 1 m/s2.
La forza è una grandezza vettoriale ed è perciò caratterizzata oltre Il dinamometro è lo strumento di mi-
che dall’intensità espressa in newton anche da una direzione e un sura dell’intensità della forza.
verso.

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22

La pressione
Una forza applicata alla superficie di un corpo esercita su di esso una
pressione, direttamente proporzionale alla forza e inversamente pro-
porzionale alla superficie su cui essa agisce:
F
p=
S
L’unità di misura della pressione nel SI è il pascal (Pa), che equivale
alla pressione esercitata da una forza di 1 N applicata a una superficie
di 1 m2. Per indicare la pressione atmosferica viene utilizzato un suo
multiplo, l’ettopascal (hPa) che corrisponde al millibar, un’unità di
misura usata in passato in meteorologia.
Altre unità di misura della pressione sono l’atmosfera (atm), corri-
spondente a 101.325 Pa, e il millimetro di mercurio (mmHg), equi-
valente a 133 Pa.

Il peso
Aumentando la superficie di appog- La massa e il peso sono due grandezze diverse: la massa è la quantità
gio (con la racchetta da neve), il piede
non affonda nella neve fresca: la stessa
di materia che costituisce un corpo, mentre il peso, o forza peso, è la
forza peso esercita una pressione mino- misura della forza con cui il corpo viene attratto verso il centro della
re, perché è distribuita su tutta la super- Terra: la forza di gravità.
ficie della racchetta. Il peso è l’effetto prodotto sulla massa del corpo dalla presenza di
un campo gravitazionale: non è una caratteristica costante di un cor-
po ma varia in funzione del luogo in cui viene misurato.
Sulla Terra, due corpi che hanno la stessa massa hanno anche lo
stesso peso perché sono sottoposti allo stesso campo gravitazionale,
+ Massa e peso per cui spesso utilizziamo i termini massa e peso come se fossero si-
nonimi e misuriamo il peso in kilogrammi, come la massa. Il peso, in
La massa m e il peso P sono legati
dalla relazione:
realtà, essendo una forza, deve essere misurato con il dinamometro,
lo strumento per misurare le forze; l’unità di misura del peso dovrebbe
P=m·g
perciò essere il newton (N), che è l’unità di misura delle forze.
dove g indica il valore dell’accele- Sulla Luna un corpo è più leggero, pesa meno (circa 1/6) rispetto
razione di gravità, 9,8 m/s2 sulla
Terra. Questo valore è circa 1/6 alla Terra: la massa del corpo non cambia (è sempre costituito dallo
(1,625 m/s2) sulla Luna. stesso numero di particelle), mentre cambia il suo peso perché la
Luna, essendo più piccola, esercita una minore attrazione sul corpo.

6,4 N
La massa di un corpo non varia, ma
39 N
il peso, come rileva il dinamometro, è
minore sulla Luna che sulla Terra.

sulla Terra una palla


da bowling, che ha sulla Luna il peso
una massa pari a è di 6,4 N, circa
4 kg, pesa 39 N 1/6 di quello sulla Terra

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 23

Lavoro ed energia
In Fisica si compie un lavoro quando una forza applicata a un corpo
ne determina uno spostamento. In altri termini il lavoro (L) è il pro-
dotto della forza (F) per lo spostamento (s):

L=F·s

L’unità di misura del lavoro, nel SI, è il joule (J), che corrisponde al
lavoro compiuto da una forza di 1 N che determina uno spostamento
di 1 m del corpo a cui è applicata:

1J=1N·1m

L’energia è la capacità di compiere un lavoro, per cui l’unità di misu-


ra dell’energia (nel SI) è la stessa del lavoro, ossia il joule (J). Un ragazzo che solleva da terra un
Per indicare il contenuto energetico degli alimenti e i consumi oggetto compie un lavoro, perché la
forza muscolare, applicata all’oggetto,
energetici di un organismo viene spesso utilizzata (ancora oggi) la ki-
ne determina lo spostamento. Se, però,
localoria, che corrisponde alla quantità di energia (calore) necessaria il ragazzo resta fermo con l’oggetto in
per aumentare di 1 °C una massa di 1 kg di acqua. mano, fa uno sforzo per mantenerlo
sollevato, ma non compie alcun movi-
mento e perciò, anche se si stanca, dal
punto di vista della Fisica non compie
Le varie forme di energia un lavoro.
L’energia si manifesta in varie forme: l’energia meccanica, nei suoi
due aspetti, energia potenziale ed energia cinetica, riferite rispettiva-
mente alla posizione e al moto dei corpi; l’energia termica (espressio-
ne dell’energia cinetica delle particelle che costituiscono un corpo);
l’energia eolica, del vento, che fa girare i mulini e le pale eoliche;
l’energia chimica, contenuta nei legami chimici di tutte le molecole e
che si libera sotto forma di calore o altre forme di energia (luminosa, + Joule e caloria
meccanica ecc.) nella combustione di alcune sostanze, come il car- 1 kilocaloria = 4186 joule
bone, il petrolio, la benzina; l’energia elettrica, che illumina le nostre
case e fa funzionare i nostri elettrodomestici, i filobus e i treni; l’ener-
gia muscolare, che ci consente di muovere il nostro corpo; l’energia
luminosa, per mezzo della quale nelle piante avviene la fotosintesi;
l’energia nucleare, contenuta nei nuclei degli atomi e che si libera
nelle reazioni nucleari (fusione e fissione nucleare).

L’energia del vento è stata sfruttata


anche in passato dall’uomo con i mulini
a vento. Oggi dall’energia eolica sia-
mo in grado di produrre anche energia
elettrica con gli aerogeneratori.

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24

L’energia (responsabile del movimento di ogni cosa e della vita stes-


sa di tutti gli organismi che popolano il nostro pianeta) si trasforma
continuamente, è in grado di passare da una forma a un’altra, con-
sentendo anche il funzionamento di tutte le macchine che l’uomo ha
inventato per il suo lavoro.
Il funzionamento di una centrale idroelettrica e l’utilizzo dell’ener-
gia elettrica nelle nostre case rappresentano validi esempi di trasfor-
mazioni dell’energia nelle sue diverse forme.

Le trasformazioni dell’energia
L’energia potenziale dell’acqua trattenuta idroelettrica, che trasformano l’energia ne (energia luminosa e calore), la stufa
dalla diga si trasforma in energia cineti- meccanica (cinetica) in energia elettrica. elettrica (energia termica), la lavatrice
ca quando la diga viene aperta; l’energia L’energia elettrica raggiunge le no- (energia meccanica) e tanti altri elettro-
cinetica attiva le turbine della centrale stre case e accende le nostre lampadi- domestici.

energia potenziale

diga

energia cinetica energia luminosa

energia meccanica

energia termica

centrale idroelettrica

L’energia nelle reazioni chimiche


Nelle trasformazioni chimiche o reazioni chimiche si rompono i lega-
mi chimici che formano le molecole dei reagenti e si formano nuovi
legami nelle molecole dei prodotti della reazione. Se l’energia dei le-
gami dei reagenti è maggiore dell’energia dei legami dei prodotti si
libera energia nell’ambiente e la reazione è detta esoergonica (da eso
= esterno ed ergon = lavoro) o esotermica (se l’energia viene emessa
sotto forma di calore).
Le reazioni endoergoniche o endotermiche possono avvenire solo
se viene assorbita energia dall’ambiente esterno: infatti l’energia dei
legami chimici dei prodotti è maggiore dell’energia dei reagenti e la
differenza di energia deve necessariamente provenire dall’esterno
(ambiente).

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 25

Calore e temperatura
Il calore è una forma di energia che si trasmette da un corpo più caldo
Navigazione
verso uno più freddo.
La temperatura è la misura di quanto un corpo è caldo o freddo. Espansione:
• Come si trasmette il calore
Calore e temperatura sono grandezze collegate tra loro. Infatti, se
forniamo calore a una pentola piena d’acqua messa su un fornello, la
sua temperatura aumenta: più calore forniamo, più alta sarà la tem-
peratura. Tuttavia, calore e temperatura sono due grandezze diverse.
Un semplice esperimento ci aiuterà a capire la differenza.

Se mettiamo sul fuoco una pentola contenente 1 litro di acqua, dopo


pochi minuti l’acqua bolle, ossia ha raggiunto una temperatura di
100 °C. In una pentola che contiene 5 litri di acqua, l’acqua, dopo lo
stesso tempo, diventa solo tiepida, raggiunge cioè una temperatura
più bassa, di 40-50 °C. Entrambe le pentole hanno ricevuto la stessa
quantità di calore, ma la temperatura aumenta di più nella pentola
che contiene meno acqua che va in ebollizione prima.

11 12 1
10 2
9 3
8 4
7 6 5

Per spiegare perché si verifica questa dif-


11 12 1
2
ferenza immaginiamo che 1 litro di acqua
10
9 3 sia costituito da 1 miliardo di molecole di
8
7 6 5
4
acqua (in realtà sono molte di più!).
La pentola A conterrà quindi 1 miliardo di
molecole: la quantità di calore fornita au-
menterà la velocità (ossia lo stato di agi-
tazione) di queste particelle da un valore
(ipotetico) 1 a un valore doppio, 2.
Il calore fornito alla pentola A, che con-
tiene 1 litro di acqua, è quindi in grado
di aumentare la velocità di tutte queste
particelle, raddoppiandola.
A B La temperatura, misura del grado di agita-
zione medio delle particelle, raddoppierà
anch’essa. Nella pentola B abbiamo inve-
ce 5 litri di acqua e un numero di moleco-
le 5 volte maggiore di quello della pentola
A (5 miliardi).
La stessa quantità di calore applicata alla
pentola A, nella pentola B è in grado di
raddoppiare la velocità dello stesso nume-
ro di particelle di A, ossia 1 miliardo (le
particelle raffigurate in rosso); ma le altre
particelle (4 miliardi, raffigurate in blu)
mantengono lo stato di agitazione prece-
dente e quindi una velocità minore.

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Possiamo così affermare che il calore è l’energia termica che noi


forniamo a un corpo per aumentare lo stato di agitazione delle sue
particelle, mentre la temperatura è la misura (media) dello stato di
agitazione di queste particelle.

Essendo due grandezze diverse, temperatura e calore hanno unità di


misura differenti:
• il calore, essendo una forma di energia, si misura in joule (J), l’unità
di misura dell’energia nel Sistema Internazionale. Altra unità di misu-
ra del calore è la caloria. La caloria (simbolo cal) o piccola caloria
è la quantità di calore (energia) necessaria per far aumentare di 1 °C
(più esattamente da 14,5° a 15,5 °C) la temperatura di un grammo
di acqua; corrisponde a 4,186 J. Ancora oggi molto utilizzato (per
indicare il contenuto energetico di un nutriente) è il suo multiplo ki-
+ Dal mercurio al galistano localoria o grande caloria (Kcal o Cal) che corrisponde a 1000 cal.
Dal 3 aprile 2009 i termometri a • la temperatura, invece, si misura in kelvin (K), oppure in gradi
mercurio (metallo tossico) sono centigradi Celsius (°C), o in gradi Fahrenheit (°F).
stati vietati sul mercato italiano
e sostituiti da termometri digitali
oppure da termometri contenenti Lo strumento che ci permette di misurare la temperatura è il termo-
un liquido non tossico, il gali- metro.
stano, miscela di gallio, indio e
stagno.
Ci sono termometri che ci permettono di rilevare la temperatura
del corpo umano, altri la temperatura dell’aria, oltre a quelli che si

Calore specifico
Chiunque abbia passato una mattina di tendenza ad aumentare la loro velocità La quantità di calore necessaria ad aumen-
sole in spiaggia avrà sicuramente notato di agitazione: per cui la stessa quantità di tare la temperatura di una sostanza (di un
che la sabbia si riscalda più velocemente calore determina effetti diversi su sostan- grado centigrado) è la proprietà intrinseca
dell’acqua del mare. ze diverse. della sostanza definita calore specifico.
Qualunque sostanza, assorbendo ca-
lore, aumenta la sua temperatura perché
aumenta l’energia cinetica delle moleco- Più precisamente: il calore specifico è la quantità di calore ne-
le che la costituiscono, ma in sostanze cessaria per aumentare di 1 °C la temperatura di 1 g di una data
diverse le molecole non hanno la stessa sostanza.

Perché l’acqua si scalda più


lentamente della sabbia?

Perché ha un maggiore calore


specifico (quantità di calore
necessaria per far aumentare di 1 °C
la temperatura di una massa unitaria
di una sostanza).

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UNITÀ 0 La Chimica e il metodo scientifico 27

usano in laboratorio. Tutti comunque si basano sullo stesso princi-


pio: la dilatazione termica, che si osserva nei liquidi e nei gas, quando
vengono riscaldati.
Un termometro è costituito essenzialmente da un bulbo di vetro
collegato con un sottile capillare, nel quale è stato fatto il vuoto. Nel
bulbo è contenuto solitamente mercurio o un altro liquido colorato.
Quando il liquido si riscalda, si dilata e sale nel capillare al quale è
associato una scala graduata, sulla quale è possibile leggere la tempe-
ratura in corrispondenza del livello raggiunto dal liquido.

Le scale termometriche
La scala termometrica Celsius, comu- Daniel Fahrenheit), nella quale la tem- ziati moderni è la scala assoluta kelvin,
nemente usata in Italia, fu ideata dal fisico peratura di fusione del ghiaccio (0 °C) ideata dal fisico inglese William Thomson,
e astronomo svedese Anders Celsius nel corrisponde a 32 gradi Fahrenheit (32 °F), noto anche come lord Kelvin. Nella scala
1742. Essa utilizza come punti di riferimen- mentre quella di ebollizione dell’acqua assoluta il grado 0 (si scrive 0 K e si legge
to il punto di congelamento dell’acqua (100 °C) corrisponde a 212 °F (tra questi “zero kelvin”) corrisponde alla temperatu-
(dando a esso il valore di 0 °C) e il punto due valori ci sono ben 180 °F). ra più bassa che si potrebbe raggiungere
di ebollizione (100 °C). Il tratto compreso In Francia per anni fu usata una scala teoricamente (–273 °C).
tra 0 °C e 100 °C viene diviso in cento parti termometrica ideata da René Antoine Il kelvin (e non “grado kelvin”) è l’unità
uguali e ciascuna di queste parti è detta Ferchault de Réaumur nel 1732. I due fondamentale di misura della temperatu-
grado centigrado (e scala centigrada la punti fissi della scala erano ancora la tem- ra nel Sistema Internazionale.
scala). peratura di fusione del ghiaccio (valore 0) Come la scala Celsius, anche la scala
Alcuni Paesi anglosassoni, come gli e quella di ebollizione dell’acqua distillata assoluta è centigrada, per cui se 0 K cor-
Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, adot- (valore 80) e l’intervallo tra esse era diviso rispondono a –273 °C, +273 K corrispon-
tano invece la scala Fahrenheit (inven- in 80 gradi. dono a 0 °C (fusione del ghiaccio) e 373 K
tata nel 1724 dal fisico tedesco Gabriel Quella che invece utilizzano gli scien- a 100 °C (ebollizione dell’acqua).

°C °F K
110 110 380 380
3
100 °C 220 220 212 °F 373 K
100 100 370 370
3
90 90 200 200
360 360
3
80 80 180 180
350 350
3
70 70 160 160 340 340
3
60 60 140 140 330 330
3
50 50 120 120 320 320
3
40 40 310 310
3
100 100
30 30 80 80 300 300
3
20 20 290 290
2
60 60
10 10 280 280
2
0 °C 40 40 32 °F 273 K
0 0 270 270
2
20 20
-10 -10 260 260
2
-20 -20

C = Celsius F = Fahrenheit K = Kelvin

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Laboratorio
Misure dirette e indirette: lunghezze, tempi e velocità

Materiali occorrenti
metro
cronometro
nastro adesivo colorato
piano inclinato
pallina di vetro o di acciaio

Esecuzione
1 Disponiamo il piano inclinato, fissando, a circa 2 me-
tri di distanza, una striscia di nastro adesivo.
2 Misuriamo (a turno) la distanza tra il piano inclinato
(limite superiore) e il nastro adesivo, riportando i ri-
sultati (in mm) di ciascun alunno-misuratore su una
tabella come quella che segue. Conclusioni e commenti
3 Facciamo ora scivolare la pallina lungo il piano incli- Le misure delle lunghezze e dei tempi sono misure dirette,
nato, cercando di far partire il cronometro nello stes- in quanto vengono realizzate attraverso gli strumenti di
so momento in cui la pallina si mette in movimento misura (metro e cronometro).
(questa prova va effettuata a gruppi di due alunni: Osservando i risultati di ciascun alunno, possiamo no-
uno fa partire la pallina e l’altro il cronometro). tare come vi siano delle differenze dovute all’incertezza
4 Fermiamo il cronometro quando la pallina raggiun- della misura. Se abbiamo utilizzato gli stessi strumenti
ge il “traguardo” (il nastro adesivo). di misura, è molto probabile che le imprecisioni delle
5 Riportiamo il tempo registrato sulla tabella sotto- misurazioni siano da attribuire alla diversa abilità degli
stante. Ogni allievo deve effettuare almeno una mi- alunni-misuratori, in particolare nell’uso del cronometro
surazione, ossia deve provare a cronometrare alme- manuale, per il quale ha molta importanza la prontezza
no una volta: l’esperimento va perciò ripetuto per di riflessi del misuratore (tempo di reazione) nel rilevare
tutti gli alunni. sia la partenza che l’arrivo della pallina.
6 Calcoliamo, per ogni misurazione, la velocità media. La velocità media che registriamo sulla tabella è una mi-
7 Confrontiamo i dati registrati. sura indiretta: come è stata ottenuta?

Alunno misuratore Lunghezza percorso (mm) Tempo (secondi) Velocità media (mm/s)

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A Se non lo sai, rileggilo alla pagina indicata

1 Che cosa studia la Chimica? ............................................................................................................................................................................ (pag. 12)


2 Quali sono le tappe del metodo scientifico? ........................................................................................................................................ (pag. 13)
3 Sai indicare le unità di misura delle sette grandezze fondamentali del SI? ....................................................................... (pag. 14)
4 A quanti cm corrisponde 1 m? E 0,5 dm3 quanti cm3 sono? ...................................................................................................... (pag. 15)
5 Il volume è una grandezza intensiva? ....................................................................................................................................................... (pag. 16)
6 Che cos’è la massa? E il peso? .................................................................................................................................................................. (pag. 16-22)
7 Sai calcolare la densità? ...................................................................................................................................................................................... (pag. 19)
8 Quali sono le principali forme di energia? .............................................................................................................................................. (pag. 23)
9 Qual è la differenza tra calore e temperatura? ..................................................................................................................................... (pag. 25)
10 Sai indicare le differenze tra scala Celsius e scala kelvin? .............................................................................................................. (pag. 27)

B Completa le seguenti frasi inserendo le parole mancanti, scegliendole nell’elenco


sottostante (alcune parole possono essere utilizzate più volte, altre non vanno inserite)

a La ............................................................ è la quantità di materia che costituisce un corpo.


b La densità è il rapporto tra la ............................................................ e il volume di un corpo.
c La pressione è una forza applicata su una ............................................................ .
d Il peso è una ............................................................ .
e L’unità di misura dell’energia è il ............................................................ .
f La scala kelvin è detta anche scala ............................................................ .
g Nel metodo scientifico ogni ............................................................ deve essere verificata sperimentalmente.
h Nel SI l’unità di misura della massa è il ............................................................ .
i Il peso si misura in ............................................................ .
j Il pascal è l’unità di misura della ............................................................ .
k L’evaporazione dell’acqua è una trasformazione ............................................................ .
l La prima tappa del metodo scientifico è l’............................................................ .
m Il micrometro è la millesima parte del ............................................................ .
n La ............................................................ è l’unità di misura della quantità di sostanza chimica.
o Un centimetro cubo corrisponde a 1............................................................ .
p La densità si misura in g/cm3 o in ............................................................ .
q Le reazioni ............................................................ liberano energia sotto forma di calore.

Parole chiave: 1) forza 9) peso 17) metro 24) osservazione


2) energia 10) centigrada 18) millilitro 25) centilitro
3) newton 11) Celsius 19) solubili 26) ipotesi
4) superficie 12) massa 20) mole 27) g/cm3
5) joule 13) chimica 21) grammo 28) kg/cm3
6) kelvin 14) assoluta 22) dato 29) g/m3
7) fisica 15) millimetro 23) litro 30) kg/m3
8) pressione 16) kilogrammo

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C Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F)

1 La Chimica studia la composizione della materia. ................................................................................................................................... V F


2 La verifica sperimentale è la prima tappa del metodo scientifico. ................................................................................................ V F
3 La densità è il rapporto tra il peso e il volume. ........................................................................................................................................... V F
4 La densità è una grandezza intensiva. ............................................................................................................................................................ V F
5 La densità è una grandezza derivata. ............................................................................................................................................................... V F
6 Il peso è una delle grandezze fondamentali. ............................................................................................................................................... V F
7 L’energia si misura in newton. ............................................................................................................................................................................... V F
8 Il calore si misura in kelvin. ........................................................................................................................................................................................ V F
9 L’energia chimica è contenuta nei legami che uniscono gli atomi. .............................................................................................. V F
10 Il calore è una forma di energia. ........................................................................................................................................................................... V F

D Indica con una crocetta la risposta giusta tra quelle proposte

1 Prima tappa del metodo scientifico: 6 Il joule è l’unità di misura:


a verifica a dell’energia
b osservazione b del lavoro
c sperimentazione c della forza
d formulazione ipotesi d di due delle precedenti

2 Proprietà delle materie misurabili: 7 Unità di grandezza derivata:


a unità di misura a kg c J
b forze b m d K
c grandezze
d lunghezze 8 Zero kelvin corrispondono a:
a 32 °F
3 Sottomultiplo del metro: b –273 °C
a ettometro c +273 °C
b picometro d 0 °C
c kilometro
d decametro 9 Unità di misura della quantità di sostanza in Chimica:
a grammo
4 Un metro cubo corrisponde a: b milligrammo
a 1L c 10 L c centimetro cubo
b 100 centimetri cubi d 1000 L d mole

5 L’intensità di una forza è data: 10 Il calore si misura in:


a dal prodotto della massa per il volume a gradi centigradi
b dal rapporto tra massa e volume b kelvin
c dal prodotto tra massa e accelerazione c joule
d dal rapporto tra massa e accelerazione d newton

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