La Chimica facile
FRANCO LUCISANO
EDITORE
Sandro Barbone Luigi Altavilla
La Chimica facile
FRANCO LUCISANO
EDITORE
2
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni
forma o con ogni mezzo elettronico, meccanico di fotocopie, incisione o altrimenti, senza permesso scritto dell’Editore.
Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale) nei limiti del 15% di ciascun volume possono essere effettuate negli esercizi
che aderiscono all’accordo SIAE - AIE - SNS e C.N.A., Confartigianato, CASA, Confcommercio del 18 dicembre 2000, dietro pagamento
del compenso previsto in tale accordo.
Per riproduzioni ad uso non personale l’Editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non
superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a:
Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’ingegno (AIDRO)
Via delle Erbe, 2
20121 Milano
segreteria@aidro.org
L’Editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori dal proprio catalogo editoriale.
La ristampa degli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono
considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’Editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o
le opere antologiche.
Gli Autori desiderano porgere un sincero ringraziamento ai colleghi e amici che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, in
particolare a Pina De Angelis, Giancarlo Greco e Letizia Molgora.
Si ringrazia inoltre Vita Piazzolla, guida turistica della Salina, del Museo storico e della Zona Umida di Margherita di Savoia, che ha
gentilmente fornito alcune fotografie.
L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non sia stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie
omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, dei brani o delle illustrazioni riprodotte.
Per illustrare il libro sono state utilizzate alcune immagini di prodotti in commercio. In nessun caso tali immagini vanno interpretate
come una scelta di merito da parte dell’Editore né, tanto meno, come un invito all’acquisto dei prodotti raffigurati.
Realizzare un libro è un’operazione complessa, che richiede numerosi controlli: sul testo, sulle immagini e sulle relazioni che si
stabiliscono tra essi. L’esperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un libro privo di errori: saremo quindi grati ai
lettori che vorranno segnalarceli.
3
Presentazione
Ogni Unità presenta una struttura progettata per facilitare lo studio e stimolare
il processo di apprendimento delle basi della Chimica. In particolare possiamo
notare:
una pagina di apertura che mette in rilievo Prerequisiti e Obiettivi dell’Unità;
un’esperienza pratica (Fare per apprendere), proposta all’inizio dell’Unità
per stimolare la partecipazione attiva degli studenti e motivarli allo studio
della parte teorica affrontata nella stessa Unità;
un testo riccamente illustrato e caratterizzato da un linguaggio adeguato alle
esigenze degli studenti del biennio, ai quali è stato sottoposto durante la stesura
del testo, proprio per verificare la facilità di comprensione, dichiarata nel titolo
del libro. Semplificano lo studio accorgimenti grafici come l’evidenza a colori
delle parole chiave e delle definizioni;
domande di verifica della comprensione del testo, esercizi guidati, il Glossario
di parole evidenziate a colori nel testo, mini-approfondimenti, mini-schede
biografiche dei principali scienziati che hanno contribuito agli sviluppi della
Vedi anche Chimica, rimandi ad altre Unità del testo (Vedi anche) e agli approfondimenti
on line;
una Scheda di Autoverifica alla fine di ogni Unità, con prove strutturate
(vero/falso, completamenti di frasi, domande a risposta multipla) e una serie di
domande aperte seguite dal numero della pagina in cui trovare la risposta, per
facilitare lo studio individuale.
La seconda parte del libro contiene gli argomenti base della Chimica organica
Approfondimento e alcuni Approfondimenti teorici numerati segnalati nel testo dal logo qui
accanto.
Sommario
UNITÀ 0 UNITÀ 1
Navigazione
Espansione:
• I colloidi
• Le leghe
• Gli stati fisici condensati: stato liquido e stato solido
La struttura dell’atomo 56
Navigazione
Fare per apprendere Mettiamo in ordine gli elettroni 57
Espansione:
1. L’atomo: protoni, neutroni ed elettroni 58 • Formula minima e formula molecolare:
2. Gli elementi chimici e il numero atomico 58 dall’analisi percentuale alla formula del composto
Numero di massa 60 • Problemi di stechiometria
Gli isotopi 60
3. Elettroni e livelli energetici:
un modello semplificato 61
Simboli o strutture di Lewis 62
Gli ioni 62 UNITÀ 4
4. La teoria atomica e le leggi ponderali 63
Dall’antica Grecia al XIX secolo: da Democrito a Dalton 63 La tavola periodica
Le leggi ponderali 63 degli elementi 87
I modelli atomici 65
Fare per apprendere
Scheda di autoverifica 66
La tavola periodica: istruzioni per l’uso 88
1. La tavola periodica di Mendeleev 90
Navigazione 2. La tavola periodica attuale 91
Blocco s 94
Espansione:
Blocco p 94
• I modelli atomici da Dalton a Bohr
Blocco d 94
• La radioattività e la datazione al radio-carbonio
Blocco f 95
3. Metalli e non metalli 95
4. Proprietà periodiche degli elementi 98
Raggio atomico 98
Energia di ionizzazione 99
UNITÀ 3
Affinità elettronica 100
Dalle leggi dei gas Elettronegatività 101
alla mole 68 Scheda di autoverifica 102
UNITÀ 6
Navigazione
I composti chimici:
Espansione:
formule e nomenclatura 122
• Il bilanciamento delle reazioni di ossido-riduzione
• Le pile, l’elettrolisi, galvanoplastica e galvanostegia
Fare per apprendere Creiamo un composto 123
1. Dagli elementi ai composti 124 Animazione:
2. Classificazione dei composti inorganici 125 • Bilanciamento di una reazione chimica
3. Un nome e una formula: la nomenclatura 126
La valenza 126
Il numero di ossidazione 128
La nomenclatura chimica 131
I composti binari 131 UNITÀ 8
I composti binari dell’ossigeno: gli ossidi 132
I composti binari dell’idrogeno 133 Velocità ed equilibrio
I sali binari 134 delle reazioni chimiche 157
I composti ternari 135
Gli idrossidi 135 Fare per apprendere Quanto è veloce una reazione? 158
Gli ossoacidi o ossiacidi 136 1. La velocità delle reazioni chimiche 160
I sali ternari 137
2. Fattori che influenzano la velocità di reazione 161
Scheda di autoverifica 139 La teoria delle collisioni o degli urti efficaci 162
3. Reazioni reversibili ed equilibrio chimico 164
Navigazione La costante di equilibrio e la legge dell’azione
di massa 165
Espansione:
Il principio dell’equilibrio mobile o di Le Châtelier 166
• Le regole per l’attribuzione del numero di ossidazione
• Le regole della nomenclatura tradizionale e IUPAC dei com- Scheda di autoverifica 170
posti inorganici
• La Chimica organica nel dettaglio
UNITÀ 9 Approfondimenti
1.1 Soluzioni acquose ed elettroliti 212
Acidi e basi: il pH 172 Ionizzazione e dissociazione ionica 213
1.2 Prodotto di solubilità 214
Fare per apprendere Che cos’è un acido? 173
1.3 Le proprietà colligative delle soluzioni 216
1. Acidi e basi 174 Abbassamento della tensione di vapore 217
Acidi e basi secondo Arrhenius 174 Innalzamento ebullioscopico, abbassamento
2. Ionizzazione dell’acqua 175 crioscopico 218
3. Misura del grado di acidità: la scala del pH 177 Pressione osmotica 219
Osmosi inversa 220
4. La forza degli acidi e delle basi 180
Acidi poliprotici 180
5. Misurazione del pH: gli indicatori 181 2.1 Gli orbitali: modello atomico probabilistico 221
Le reazioni di neutralizzazione 183 I numeri quantici 221
Il pH nella vita quotidiana 184 Configurazione elettronica 223
Scheda di autoverifica 185
5.1 La forma delle molecole: la teoria VSEPR 229
Navigazione 5.2 Gli orbitali molecolari sigma (σ) e pi greco (π) 231
Espansione: 5.3 Orbitali ibridi 234
• Le potenze di 10 e i logaritmi Ibridazione sp3 234
• Calcolo del pH di una soluzione acida o basica Ibridazione sp2 235
• Titolazione acido-base Ibridazione sp 236
• Le soluzioni tampone
0 La Chimica
e il metodo scientifico
Prerequisiti Per affrontare questa Unità devi già essere in grado di:
svolgere operazioni matematiche elementari (frazioni, moltiplicazioni e
divisioni per 10, 100, 1000, potenze ed equivalenze).
Conclusioni e commenti
Campione Massa (g) Volume Densità (g/cm3) Che cosa possiamo notare nella tabel-
la?
Ferro 1 ........................... ........................... ........................... Quali risultati abbiamo ottenuto, in
Ferro 2 ........................... ........................... ........................... particolare, per la densità?
Ferro 3 ........................... ........................... ........................... Dopo aver studiato questa unità, con-
Ferro 1 + 2 + 3 ........................... ........................... ........................... corderemo che la densità è una gran-
Piombo 1 ........................... ........................... ........................... dezza ........................................................................ ,
Piombo 2 ........................... ........................... ........................... caratteristica di ogni sostanza e non
Piombo 3 ........................... ........................... ........................... influenzata dalla dimensione del cam-
Piombo 1 + 2 + 3 ........................... ........................... ........................... pione, mentre massa e volume sono
Rame 1 ........................... ........................... ........................... grandezze ...................................................... .
Rame 2 ........................... ........................... ........................... Se i diversi gruppi hanno ottenuto ri-
Rame 3 ........................... ........................... ........................... sultati differenti nella misurazione de-
Rame 1 + 2 + 3 ........................... ........................... ........................... gli stessi campioni che cosa possiamo
dedurre?
1 La Chimica
Glossario La Chimica è la scienza che studia la composizione, la struttura, le
Atomo (dal greco a-tomé = indivisibi- proprietà e le trasformazioni della materia.
le): particella elementare di cui è costi-
tuita la materia (vedi Unità : La struttu-
ra dell’atomo).
La Chimica studia in particolare la struttura e le proprietà delle par-
ticelle che costituiscono la materia (gli atomi, gli ioni, le molecole),
Ione: particella dotata di carica elettri- le interazioni reciproche tra queste particelle (da cui hanno origine
ca positiva (catione) o negativa (anio- gli stati di aggregazione della materia: solido, liquido, aeriforme) e le
ne). Atomi e molecole diventano ioni
se cedono o acquistano elettroni, parti-
trasformazioni (reazioni chimiche) cui esse sono sottoposte.
celle dotate di carica elettrica negativa. Le trasformazioni chimiche, o reazioni chimiche, comportano mo-
dificazioni della composizione chimica della materia.
Molecola: particella costituita da due Anche la Fisica studia la materia e le sue trasformazioni, occu-
o più atomi, legati tra loro; se gli atomi
sono uguali, rappresenta la particella
pandosi, in particolare, di quelle trasformazioni che non comportano
elementare di un elemento chimico; se modificazioni della composizione chimica e vengono definite trasfor-
sono diversi, di un composto chimico. mazioni fisiche.
Lo scienziato osserva un fenomeno natu- Una volta raccolto un gran nu- La verifica della validità dell’ipo-
rale, cercando di annotare dettagliatamente mero di dati e informazioni, dob- tesi proposta prevede la rea-
ciò che vede. L’osservazione deve fornire biamo collegarle tra loro, cerca- lizzazione di un esperimento,
dei dati qualitativi ma anche quantitativi; re di interpretarle, dar loro un cioè una prova pratica che ri-
perciò si accompagna alla misurazione. significato logico, formulando produce il fenomeno studiato
Una sola osservazione non è, in genere, un’ipotesi che colleghi tra loro e consente di effettuare le ne-
sufficiente per comprendere pienamente i fatti osservati. cessarie osservazioni e misu-
un fenomeno naturale: l’osservazione va Un fatto naturale può essere razioni.
perciò ripetuta, cercando di raccogliere spiegato, a volte, in modi diversi Perché l’ipotesi possa essere
il maggior numero di dati e informazioni. o addirittura opposti: le ipotesi considerata scientificamente
L’esecuzione di esperimenti, cioè la ripro- formulate, per essere ritenute valida, l’esperimento va ripetu-
duzione artificiale dei fenomeni in laborato- valide, devono perciò essere to, nelle stesse condizioni, più
rio, fornisce ulteriori dati e informazioni. verificate. volte.
3Grandezze fondamentali
e grandezze derivate
Una grandezza è una proprietà di un corpo materiale o di un feno-
Glossario
meno che è possibile esprimere quantitativamente per mezzo di un
Misurare: operare un confronto tra le
numero e che perciò si può misurare.
grandezze misurate e le unità di riferi-
mento (fissate opportunamente da or-
ganizzazioni scientifiche internazionali).
Il Sistema Internazionale di unità di misura (SI)
Le diverse nazioni utilizzano (per le stesse grandezze fisiche) unità di
misura tra loro differenti: in Italia misuriamo le temperature in gradi
centigradi Celsius, in Inghilterra in gradi Fahrenheit.
Per praticità, a livello mondiale, sono state scelte delle unità di mi-
sura “ufficiali”, valide per tutte le nazioni. È stato, cioè, stabilito un
Sistema Internazionale di unità di misura (SI).
Multipli e sottomultipli
A ogni grandezza corrisponde un’unità di
misura. Nel Sistema Internazionale l’unità
di misura della lunghezza è il metro; l’uni- Prefisso e simbolo Fattore di moltiplicazione
tà di misura per la massa è il kilogrammo,
yotta (Y) 1024 = 1 000 000 000 000 000 000 000 000
multiplo del grammo; l’unità di misura
del volume è il metro cubo; l’unità di mi- zetta (Z) 1021 = 1 000 000 000 000 000 000 000
sura del tempo è il secondo ecc.
Nelle scienze è spesso necessario exa (E) 1018 = 1 000 000 000 000 000 000
misurare ciò che è estremamente pic- peta (P) 1015 = 1 000 000 000 000 000
colo o estremamente grande. Perciò si
usano i multipli e i sottomultipli. Questi tera (T) 1012 = 1 000 000 000 000
vengono indicati facendo precedere da
giga (G) 109 = 1 000 000 000 MULTIPLI
un “prefisso” il nome dell’unità di misura
principale: così il prefisso deci indica la mega (M) 106 = 1 000 000
decima parte (il decimetro è la decima
parte del metro); centi indica la centesi- kilo (k) 103 = 1000
ma parte (centilitro è la centesima parte
etto (h) 102 = 100
del litro); milli, la millesima parte; deca
indica il multiplo dieci volte più grande deca (da) 101 = 10
(decametro = 10 metri); etto cento volte
(ettolitro = 100 litri); kilo mille volte (kilo- Multipli e sottomultipli più utilizzati
metro = 1000 metri).
deci (d) 10–1 = 0,1
Oltre a questi più noti multipli e sot-
tomultipli, gli scienziati usano grandezze centi (c) 10–2 = 0,01
ancora più piccole o grandi. La tabella
elenca tutti i prefissi (e il simbolo corri- milli (m) 10–3 = 0,001
spondente) dei multipli e sottomultipli micro (μ) 10–6 = 0,000 001
fino a un milione di miliardi di miliardi
(1024 ossia 1 seguito da 24 zeri!). nano (n) 10–9 = 0,000 000 001 SOTTOMULTIPLI
Alcune di queste grandezze sono or-
pico (p) 10–12 = 0,000 000 000 001
mai di uso comune: mega, giga e tera
sono prefissi usati per i multipli delle uni- femto (f) 10–15 = 0,000 000 000 000 001
tà di misura delle memorie dei compu-
ter (megabite, gigabite e terabite). Altre atto (a) 10–18 = 0,000 000 000 000 000 001
le incontriamo nello studio delle scienze
zetto (z) 10–21 = 0,000 000 000 000 000 000 001
(il micron o micrometro, μm, millesima
parte del millimetro), altre ancora le in- yotto (y) 10–24 = 0,000 000 000 000 000 000 000 001
contreremo solo se diventeremo scien-
ziati specializzati in settori particolari.
La massa
Una mole è una quantità di sostanza che contiene un numero di Vedi anche
particelle (atomi, ioni, molecole) uguale al numero di particelle Per il significato di isotopo vedi:
(atomi) contenute in 12 g di carbonio-12 (il più diffuso isotopo del Unità 2 - La struttura dell’atomo
carbonio). Per la mole vedi:
Unità 3 - Dalle leggi dei gas alla mole
La densità
Navigazione
La densità può essere definita come il rapporto tra la massa del Animazione:
corpo e il volume del corpo stesso. • “Sarà oro vero”?
Amianto 2,1 – 2,8 Mica 2,65 – 3,20 Alcol etilico (etilene) 0,79
A B C
Il tempo
L’unità di misura del tempo nel SI è il secondo (s), ma spesso si utiliz-
zano sottomultipli (decimi, centesimi e millesimi di secondo) e multi-
pli come il minuto (primo), che corrisponde a 60 secondi, e l’ora (h),
che corrisponde a 60 minuti o a 3600 secondi.
Velocità e accelerazione
Come abbiamo già visto, l’unità di misura della velocità nel SI è il m/s,
ma spesso viene utilizzato il km/h (1 m/s = 3,6 km/h). Sulle automobili
e sulle moto, per esempio, è possibile osservare la velocità istantanea
(istante per istante) indicata dal tachimetro, mentre il contachilome-
tri indica solo la distanza percorsa senza alcuna relazione con il tempo.
Quando parliamo di velocità in genere parliamo di velocità media,
perché in natura (tranne rari casi di moto rettilineo uniforme, come la
Il tachimetro è lo strumento che con-
sente di misurare la velocità istantanea velocità della luce nel vuoto) la velocità viene modificata per l’azione
di un veicolo. di forze.
F=m·a
La pressione
Una forza applicata alla superficie di un corpo esercita su di esso una
pressione, direttamente proporzionale alla forza e inversamente pro-
porzionale alla superficie su cui essa agisce:
F
p=
S
L’unità di misura della pressione nel SI è il pascal (Pa), che equivale
alla pressione esercitata da una forza di 1 N applicata a una superficie
di 1 m2. Per indicare la pressione atmosferica viene utilizzato un suo
multiplo, l’ettopascal (hPa) che corrisponde al millibar, un’unità di
misura usata in passato in meteorologia.
Altre unità di misura della pressione sono l’atmosfera (atm), corri-
spondente a 101.325 Pa, e il millimetro di mercurio (mmHg), equi-
valente a 133 Pa.
Il peso
Aumentando la superficie di appog- La massa e il peso sono due grandezze diverse: la massa è la quantità
gio (con la racchetta da neve), il piede
non affonda nella neve fresca: la stessa
di materia che costituisce un corpo, mentre il peso, o forza peso, è la
forza peso esercita una pressione mino- misura della forza con cui il corpo viene attratto verso il centro della
re, perché è distribuita su tutta la super- Terra: la forza di gravità.
ficie della racchetta. Il peso è l’effetto prodotto sulla massa del corpo dalla presenza di
un campo gravitazionale: non è una caratteristica costante di un cor-
po ma varia in funzione del luogo in cui viene misurato.
Sulla Terra, due corpi che hanno la stessa massa hanno anche lo
stesso peso perché sono sottoposti allo stesso campo gravitazionale,
+ Massa e peso per cui spesso utilizziamo i termini massa e peso come se fossero si-
nonimi e misuriamo il peso in kilogrammi, come la massa. Il peso, in
La massa m e il peso P sono legati
dalla relazione:
realtà, essendo una forza, deve essere misurato con il dinamometro,
lo strumento per misurare le forze; l’unità di misura del peso dovrebbe
P=m·g
perciò essere il newton (N), che è l’unità di misura delle forze.
dove g indica il valore dell’accele- Sulla Luna un corpo è più leggero, pesa meno (circa 1/6) rispetto
razione di gravità, 9,8 m/s2 sulla
Terra. Questo valore è circa 1/6 alla Terra: la massa del corpo non cambia (è sempre costituito dallo
(1,625 m/s2) sulla Luna. stesso numero di particelle), mentre cambia il suo peso perché la
Luna, essendo più piccola, esercita una minore attrazione sul corpo.
6,4 N
La massa di un corpo non varia, ma
39 N
il peso, come rileva il dinamometro, è
minore sulla Luna che sulla Terra.
Lavoro ed energia
In Fisica si compie un lavoro quando una forza applicata a un corpo
ne determina uno spostamento. In altri termini il lavoro (L) è il pro-
dotto della forza (F) per lo spostamento (s):
L=F·s
L’unità di misura del lavoro, nel SI, è il joule (J), che corrisponde al
lavoro compiuto da una forza di 1 N che determina uno spostamento
di 1 m del corpo a cui è applicata:
1J=1N·1m
Le trasformazioni dell’energia
L’energia potenziale dell’acqua trattenuta idroelettrica, che trasformano l’energia ne (energia luminosa e calore), la stufa
dalla diga si trasforma in energia cineti- meccanica (cinetica) in energia elettrica. elettrica (energia termica), la lavatrice
ca quando la diga viene aperta; l’energia L’energia elettrica raggiunge le no- (energia meccanica) e tanti altri elettro-
cinetica attiva le turbine della centrale stre case e accende le nostre lampadi- domestici.
energia potenziale
diga
energia meccanica
energia termica
centrale idroelettrica
Calore e temperatura
Il calore è una forma di energia che si trasmette da un corpo più caldo
Navigazione
verso uno più freddo.
La temperatura è la misura di quanto un corpo è caldo o freddo. Espansione:
• Come si trasmette il calore
Calore e temperatura sono grandezze collegate tra loro. Infatti, se
forniamo calore a una pentola piena d’acqua messa su un fornello, la
sua temperatura aumenta: più calore forniamo, più alta sarà la tem-
peratura. Tuttavia, calore e temperatura sono due grandezze diverse.
Un semplice esperimento ci aiuterà a capire la differenza.
11 12 1
10 2
9 3
8 4
7 6 5
Calore specifico
Chiunque abbia passato una mattina di tendenza ad aumentare la loro velocità La quantità di calore necessaria ad aumen-
sole in spiaggia avrà sicuramente notato di agitazione: per cui la stessa quantità di tare la temperatura di una sostanza (di un
che la sabbia si riscalda più velocemente calore determina effetti diversi su sostan- grado centigrado) è la proprietà intrinseca
dell’acqua del mare. ze diverse. della sostanza definita calore specifico.
Qualunque sostanza, assorbendo ca-
lore, aumenta la sua temperatura perché
aumenta l’energia cinetica delle moleco- Più precisamente: il calore specifico è la quantità di calore ne-
le che la costituiscono, ma in sostanze cessaria per aumentare di 1 °C la temperatura di 1 g di una data
diverse le molecole non hanno la stessa sostanza.
Le scale termometriche
La scala termometrica Celsius, comu- Daniel Fahrenheit), nella quale la tem- ziati moderni è la scala assoluta kelvin,
nemente usata in Italia, fu ideata dal fisico peratura di fusione del ghiaccio (0 °C) ideata dal fisico inglese William Thomson,
e astronomo svedese Anders Celsius nel corrisponde a 32 gradi Fahrenheit (32 °F), noto anche come lord Kelvin. Nella scala
1742. Essa utilizza come punti di riferimen- mentre quella di ebollizione dell’acqua assoluta il grado 0 (si scrive 0 K e si legge
to il punto di congelamento dell’acqua (100 °C) corrisponde a 212 °F (tra questi “zero kelvin”) corrisponde alla temperatu-
(dando a esso il valore di 0 °C) e il punto due valori ci sono ben 180 °F). ra più bassa che si potrebbe raggiungere
di ebollizione (100 °C). Il tratto compreso In Francia per anni fu usata una scala teoricamente (–273 °C).
tra 0 °C e 100 °C viene diviso in cento parti termometrica ideata da René Antoine Il kelvin (e non “grado kelvin”) è l’unità
uguali e ciascuna di queste parti è detta Ferchault de Réaumur nel 1732. I due fondamentale di misura della temperatu-
grado centigrado (e scala centigrada la punti fissi della scala erano ancora la tem- ra nel Sistema Internazionale.
scala). peratura di fusione del ghiaccio (valore 0) Come la scala Celsius, anche la scala
Alcuni Paesi anglosassoni, come gli e quella di ebollizione dell’acqua distillata assoluta è centigrada, per cui se 0 K cor-
Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, adot- (valore 80) e l’intervallo tra esse era diviso rispondono a –273 °C, +273 K corrispon-
tano invece la scala Fahrenheit (inven- in 80 gradi. dono a 0 °C (fusione del ghiaccio) e 373 K
tata nel 1724 dal fisico tedesco Gabriel Quella che invece utilizzano gli scien- a 100 °C (ebollizione dell’acqua).
°C °F K
110 110 380 380
3
100 °C 220 220 212 °F 373 K
100 100 370 370
3
90 90 200 200
360 360
3
80 80 180 180
350 350
3
70 70 160 160 340 340
3
60 60 140 140 330 330
3
50 50 120 120 320 320
3
40 40 310 310
3
100 100
30 30 80 80 300 300
3
20 20 290 290
2
60 60
10 10 280 280
2
0 °C 40 40 32 °F 273 K
0 0 270 270
2
20 20
-10 -10 260 260
2
-20 -20
Laboratorio
Misure dirette e indirette: lunghezze, tempi e velocità
Materiali occorrenti
metro
cronometro
nastro adesivo colorato
piano inclinato
pallina di vetro o di acciaio
Esecuzione
1 Disponiamo il piano inclinato, fissando, a circa 2 me-
tri di distanza, una striscia di nastro adesivo.
2 Misuriamo (a turno) la distanza tra il piano inclinato
(limite superiore) e il nastro adesivo, riportando i ri-
sultati (in mm) di ciascun alunno-misuratore su una
tabella come quella che segue. Conclusioni e commenti
3 Facciamo ora scivolare la pallina lungo il piano incli- Le misure delle lunghezze e dei tempi sono misure dirette,
nato, cercando di far partire il cronometro nello stes- in quanto vengono realizzate attraverso gli strumenti di
so momento in cui la pallina si mette in movimento misura (metro e cronometro).
(questa prova va effettuata a gruppi di due alunni: Osservando i risultati di ciascun alunno, possiamo no-
uno fa partire la pallina e l’altro il cronometro). tare come vi siano delle differenze dovute all’incertezza
4 Fermiamo il cronometro quando la pallina raggiun- della misura. Se abbiamo utilizzato gli stessi strumenti
ge il “traguardo” (il nastro adesivo). di misura, è molto probabile che le imprecisioni delle
5 Riportiamo il tempo registrato sulla tabella sotto- misurazioni siano da attribuire alla diversa abilità degli
stante. Ogni allievo deve effettuare almeno una mi- alunni-misuratori, in particolare nell’uso del cronometro
surazione, ossia deve provare a cronometrare alme- manuale, per il quale ha molta importanza la prontezza
no una volta: l’esperimento va perciò ripetuto per di riflessi del misuratore (tempo di reazione) nel rilevare
tutti gli alunni. sia la partenza che l’arrivo della pallina.
6 Calcoliamo, per ogni misurazione, la velocità media. La velocità media che registriamo sulla tabella è una mi-
7 Confrontiamo i dati registrati. sura indiretta: come è stata ottenuta?
Alunno misuratore Lunghezza percorso (mm) Tempo (secondi) Velocità media (mm/s)