Sei sulla pagina 1di 10

Isole Svalbard

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Le Svalbard (in italiano anche Svalbarde) sono un arcipelago del mare
Svalbard
Glaciale Artico; posizionate tra i 74° e gli 81° nord, e tra i 10° e i 34° est, sono
Svalbard
la parte più settentrionale della Norvegia e le terre abitate più a nord del
pianeta[1].

Le isole coprono un'area di 62 050 km². Le isole più grandi sono Spitsbergen
(39 000 km²), Nordaustlandet (14 600 km²) ed Edgeøya (5 000 km²).

Geografia fisica
Indice Localizzazione Oceano Artico
Geografia Coordinate 78°13′00″N
Clima 15°33′00″E
Isole
Fiordi Superficie 61 022 km²
Rilievi Numero isole Più di 30
Flora e fauna
Isole principali Spitsbergen,
Banca dei semi
Nordaustlandet ed
Storia Edgeøya.
Le Svalbard nell'età d'oro dell'esplorazione olandese e la
scoperta Altitudine 1 713 m s.l.m.
Le prime attestazioni di scoperta di unaterra nullius massima
(1596)
Base internazionale per la caccia alle balene (XVII–XIX Geografia politica
secolo) Stato Norvegia
Il XX secolo
Centro Longyearbyen
La Seconda guerra mondiale
principale
Dopo la guerra
Demografia
Popolazione
Insediamenti Abitanti 2 642 (2012)
Media Densità 0,043 ab./km²
Curiosità Cartografia
Galleria d'immagini
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Geografia
La gran parte delle Svalbard è coperta da ghiacci. Infatti il nome Svalbard
significa "costa fredda". Comunque la corrente nord-atlantica modera il clima
artico, mantenendo le acque circostanti aperte e navigabili per gran parte
dell'anno. La principale attività economica è l'estrazione del carbone, cui si
aggiungono la pesca e la caccia. La Norvegia dichiara una zona di pesca
esclusiva di 200 miglia nautiche, che non è riconosciuta dallaRussia.

Per effetto della temperatura media annuale inferiore a zero gradi Celsius, il
suolo è permanentemente gelato, e si sgela in piena estate solo per una
modesta profondità, tale da permettere solamente la vegetazione estiva di un
leggero manto erboso a bassa quota, nei luoghi soleggiati ed esposti ai venti
meno freddi da ovest.

Le Svalbard sono anche il terreno di riproduzione dell'oca dalla faccia bianca


e di altre varietà di uccelli.

È presente la riserva naturaleSantuario degli uccelli del Kongsfjorden.

Clima
Il clima delle isole Svalbard èpolare all'interno, dove la lontananza dal mare e
l'altitudine favoriscono un freddo più intenso, mentre è simile alla tundra sulla
costa con minime d'inverno che toccano valori anche di −40 °C e massime
estive che possono salire sino a 5-6 °C. , essendoci la mitigazione di un ramo
della Corrente del Golfo che lambisce la costa ovest.
Svalbard

Isole
Principali:

Spitsbergen, 37 673 km²


Nordaustlandet, 14 443 km² voci di isole della Norvegia presenti su
Edgeøya, 5 074 km² Wikipedia
Barentsøya, 1 288 km²
Kvitøya, 682 km²
Prins Karls Forland, 615 km²
Kongsøya, 191 km²
Isola degli Orsi, 178 km²
Svenskøya, 137 km²
Wilhelmøya, 120 km²
Minori:

Moffen
Hopen
Danskøya
Kong Karls Land
Lågøya
Cartina topografica delle Svalbard.
Blomstrandhalvøya
Abeløya
Helgolandøya
Tirpitzøya

Fiordi
Wijdefjorden, 108 km
Isfjorden, 107 km
Van Mijenfjorden, 83 km
Woodfjorden, 64 km
Wahlenbergfjorden, 46 km
Hornsund, 30 km
Kongsfjorden, 22 km
Magdalenefjorden, 8 km

Rilievi
Bandiera delle Svalbard
Newtontoppen, 1 713 m
Perriertoppen, 1 712 m
Ceresfjellet, 1 675 m
Chadwickryggen, 1 640 m
Galileotoppen, 1 637 m
Lars Hiertafjellet, 876 m
Adventtoppen, 786 m

Flora e fauna
Nelle isole Svalbard non ci sono alberi ma solo piccoli cespugli e fiori sparsi qua e là a
sfidare il freddo ed il vento, nonché muschi e licheni. Nella prima parte della stagione
estiva i cieli sono attraversati da centinaia di migliaia di uccelli marini di cui 30 specie
nidificano sulle scogliere.
Il mare è abitato da foche, trichechi, balene, beluga, orche e narvali, per un totale di 19
specie di mammiferi marini.
Le volpi artiche e la piccola renna delle Svalbard (r.t. platyrhyncus) popolano il Stemma delle Svalbard (logo del
territorio. In passato è stata tentata, senza successo, l'introduzione delbue muschiato. governatore)

L'orso polare è il simbolo delle Svalbard. Da quando ne è stata proibita la caccia, ne


è tornato a essere il signore: recentemente sono stati censiti oltre 3.000 esemplari.
È il più grande mammifero terrestre carnivoro: è sempre affamato e non va mai in
letargo, perciò tutte le escursioni sono scortate daguide armate di fucile.

Banca dei semi


Il governo norvegese ha realizzato la costruzione di una banca genetica dei semi
(Svalbard Global Seed Vault), in cui sarà conservato il più grande numero possibile
di specie vegetali. La struttura è stata realizzata scavando una galleria di 120 m nella
roccia sull'isola di Spitsbergen, 130 m al di sopra del livello del mare per consentire Segnale di pericolo: presenza orsi
polari !
una temperatura di −18 °C dagli originari −6 °C, con lo scopo di conservarvi
successivamente le sementi donate dai 1 400 depositi di raccolta dei semi mantenuti
da parte dei paesi di tutto il mondo. L'accesso è assicurato da porte di massima sicurezza a prova di esplosione e due prese d'aria. Il
numero di semi immagazzinati dipenderà dal numero dei paesi che parteciperanno al progetto. La finalità del progetto è prevenire
l'eventuale estinzione di piante causata da catastrofi planetarie quali ilriscaldamento globale o una guerra nucleare.[2]

Storia

Le Svalbard nell'età d'oro dell'esplorazione olandese e la scoperta

Le prime attestazioni di scoperta di unaterra nullius (1596)


Gli Scandinavi furono probabilmente i primi
scopritori delle Svalbard all'inizio del XII
secolo, ma non vi sono prove certe di questo
fatto. Racconti norici di terre sconosciute
potrebbero far riferimento a Jan Mayen, o a
parte della Groenlandia orientale.[3][4] Furono
queste le prime tracce di notizie che
collegarono queste aree al continente
Spitsbergen e Svalbard durante europeo.[5] In quest'epoca l'arcipelago era
l'età d'oro dell'esplorazione e perlopiù utilizzato per attività di pesca e
della scoperta olandese (c. 1590– caccia.[6] L'olandese Willem Barentsz scoprì
1720). Porzione di una mappa del l'arcipelago nel 1596 mentre si trovava alla
1599 che mostra l'esplorazione Nell'età delle scoperte (età
ricerca di un passaggio verso il Polo Nord.[7] delle esplorazioni), gli
artica di Willem Barentsz.
Spitsbergen, qui viene mappata olandesi furono i primi (non
Il nome di Spitsbergen ebbe origine dallo
per la prima volta, ed è indicata nativi) ad esplorare ed a
stesso Barentsz, il quale così descrisse delle mappare aree isolate e
come "Het Nieuwe Land" (in
"montagne appuntite" che vedeva sulla costa remote del mondo, tra cui
italiano "la Nuova Terra"), al
centro a sinistra. La mappa riflette occidentale dell'isola, anche se la sua mappa l'arcipelago delle Svalbard.
lo stile tipico dell'epoca in Olanda. dell'Artico del 1599 riporta l'area col nome più
generico di Het Nieuwe Land ("La Nuova
Terra"). Barentsz non affermò di aver scoperto un arcipelago, e pertanto il nome
[8]
Spitsbergen a lungo rimase in uso per indicare sia l'isola che l'intero arcipelago.

Il primo sbarco conosciuto sull'isola è datato al 1604, quando una nave inglese attraccò a Bjørnøya ed iniziò a cacciare dei tricechi;
fecero seguito delle spedizioni annuali e divenne sempre più chiaro come Spitsbergen fosse ormai una base per la caccia, in
particolare alle balene artiche dal 1611.[9][10] Per la natura selvaggia e senza legge dell'area, inglesi, danesi, olandesi e francesi
[11][12]
tentarono con tutte le forze di allontanare altre flotte nemiche dall'area.

Base internazionale per la caccia alle balene (XVII–XIX secolo)


Smeerenburg fu uno dei primi insediamenti stabili dell'arcipelago,
fondato dagli olandesi nel 1619.[13] Basi più piccole vennero
costruite da inglesi, danesi e francesi. Dapprima questi avamposti
erano solamente degli accampamenti estivi, ma dalla prima metà del
Seicento alcuni iniziarono ad attrezzarli per passarvi l'inverno. La
pesca della balena allo Spitsbergen continuò sino agli anni '20
dell'Ottocento, quando olandes, inglesi e danesi si spostarono altrove
nell'Artico.[14] Dal XVII secolo, giunsero anche dei cacciatori russi
che si dedicarono anche alla caccia terrestre di volpi e orsi polari.[15] La stazione baleniera della Northern Company a
Smeerenburg, in un dipinto di Cornelis de Man
Dopo una serie di raid inglesi nel Mare di Barents nel 1809, l'attività
(1639), basato sul dipintoDansk hvalfangststation
russa alle Svalbard diminuì sensibilmente, sino a cessare del tutto (Stazione baleniera danese) di A.B.R. Speeck
negli anni '20 dell'Ottocento.[16] Cacciatori norvegesi di trichechi (1634), che rappresentava la stazione danese a
iniziarono a giungere nell'area negli anni '90 del Settecento. I primi a Kobbefjorden.
raggiungere l'area dalla Norvegia furono il popoloSami della regione
di Hammerfest, come parte di una spedizione russa nel 1795.[17] I
norvegesi scelsero di non dedicarsi più alla pesca alle balene nel medesimo periodo in cui anche i russi abbandonarono tale
attività,[18] sebbene altri proseguirono sino agli anni '30 del XIX secolo nell'area dello Spitsbergen, ed in quella di Bjørnøya sino agli
anni '60 del medesimo secolo.[19]

Il XX secolo
Dagli anni '90 dell'Ottocento, le Svalbard iniziarono a divenire una meta ambita del turismo artico, oltre ad attirare un primo interesse
minerario per la presenza di numerosi giacimenti di carbone ritrovati sulle isole, materiale utilizzato anche per le esplorazioni
artiche.[20] Le prime miniere vennero impiantate a Isfjorden dai norvegesi nel 1899; dal 1904, anche gli inglesi si insediarono a
Adventfjorden ed iniziarono le prime escavazioni su vasta scala.[21] La produzione a Longyearbyen, per interesse degli americani,
ebbe inizio nel 1908;[22] e Store Norske vi si stabilì nel 1916, così come fecero i norvegesi nel corso della guerra.
[23]

Negli anni '10 del Novecento iniziarono le prime discussioni per stabilire una sovranità sull'intero arcipelago,[24] ma vennero
interrotte dallo scoppio della Prima guerra mondiale.[25] Il 9 febbraio 1920, dopo la Conferenza di Pace di Parigi, il Trattato delle
Svalbard venne siglato, garantendo la piena sovranità delle isole alla Norvegia. Ad ogni modo, a tutti i firmatari del trattato venne
garantito un diritto assoluto di pesca, caccia e sfruttamento delle risorse minerarie per evitare l'insorgere di ulteriori conflitti.[26] Il
trattato ebbe effetto dal 14 agosto 1925, assieme all'Atto delle Svalbard che regolò per la prima volta la vita amministrativa
dell'arcipelago con l'entrata in carica del primo governatore, Johannes Gerckens Bassøe.[27] L'arcipelago era noto come Spitsbergen,
mentre l'isola principale era nota col nome di Spitsbergen Occidentale. Dagli anni '20 del Novecento, la Norvegia decise di
rinominare l'arcipelago col nome di Svalbard, e l'isola principale divenne nota come Spitsbergen.[28] Kvitøya, Kong Karls Land,
Hopen e Bjørnøya non vennero considerate parte dell'arcipelago di Spitsbergen.[29] I russi continuarono a chiamare tradizionalmente
l'arcipelago col nome di Grumant.[30] L'Unione Sovietica riconobbe il nome Spitsbergen e supportò la tesi che fossero stati i russi i
primi a scoprire quella terra.[31][32] Nel 1928, l'esploratore italiano Umberto Nobile e la ciurma dell'aeromobile Italia si schiantarono
sul pack ghiacciato della costa dell'Isola di Foyn. Il successivo tentativo di recupero dei superstiti fece avere alle Svalbard una certa
notorietà presso la stampa internazionale, che ad ogni modo durò per breve tempo.

La Seconda guerra mondiale


Nel 1941, dopo l'Operazione Gauntlet, tutti gli insediamenti
norvegesi e sovietici sulle Svalbard vennero evacuati,[33] ed i
tedeschi vi si insediarono con un avamposto meteorologico,[34]
sebbene una piccola guarnigione norvegese fosse mantenuta a
Spitsbergen. L'Operazione Zitronella dei tedeschi prese con la forza
questa guarnigione nel 1943, e distrusse nel contempo gli
insediamenti di Longyearbyen e Barentsburg.[35] Nel settembre del
1944, assieme alla nave rifornimento Carl J. Busch, il sottomarino
GS U-307 trasportò gli uomini dell'Operazione Haudegen alle
Svalbard. L'Operazione Haudegen era il nome di un'operazione della
seconda guerra mondiale che mirava appunto a stabilire delle stazioni
Una stazione di funivia aerea abbandonata, in meteorologiche alle Svalbard. La stazione fu attiva dal 9 settembre
precedenza utilizzata per il trasporto del carbone. 1944 al 4 settembre 1945. Perse il contatto radio dal maggio del
1945, ed i soldati locali furono in grado di richiedere supporti solo
nell'agosto del 1945. Il 4 settembre 1945, i soldati vennero recuperati
da un vascello da caccia norvegese e si arresero al suo capitano. Questo gruppo di uomini fu l'ultimo della Germania nazista ad
arrendersi nella Seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, l'Unione Sovietica propose un'amministrazione condivisa norvegese e
sovietica per la difesa militare delle Svalbard. Questo accordo venne rigettato nel 1947 dalla Norvegia che due anni dopo entrò nella
NATO. l'Unione Sovietica mantenne alta l'attività civile alle Svalbard, in parte per assicurarsi che l'arcipelago non fosse utilizzato
dalla NATO.[36]

Dopo la guerra
Dopo la guerra, la Norvegia ristabilì la propria presenza stabile a Longyearbyen ed a Ny-Ålesund,[37] mentre l'Unione Sovietica si
attestò con insediamenti minerari a Barentsburg, Pyramiden e Grumant.[38] La miniera di Ny-Ålesund ebbe una serie di incidenti,
uccidendo un totale di 71 persone tra il 1945 ed il 1963. Il caso Kings Bay, causò nel 1962 la morte accidentale di 21 lavoratori, fatto
che costrinse il terzo gabinetto Gerhardsen a dimettersi.[39][40] Dal 1964, Ny-Ålesund divenne un avamposto di ricerca ed un
collegamento per l'European Space Research Organisation.[41] I primi test per la ricerca di aree petrolifere vennero condotti nel 1963
e continuarono sino al 1984, ma non vennero trovati filoni commercialmente convenienti.[42] Dal 1960, voli regolari a bordo di
charter vengono condotti tramite l'aeroporto di Hotellneset;[43] mentre nel 1975 venne ufficialmente inaugurato l'Aeroporto delle
Svalbard a Longyear.[44]

Durante la Guerra Fredda, l'Unione Sovietica costituiva ancora i due


terzi della popolazione delle isole (con un terzo di norvegesi) per una
popolazione totale dell'arcipelago di 4000 abitanti circa.[38] L'attività
dei russi diminuì considerevolmente da allora, portando gli abitanti
da 2500 del 1990 a 450 del 2010.[45][46] L'insediamento produttivo
di Grumant venne chiuso nel 1962.[38] Quello di Pyramiden venne
chiuso nel 1998.[47] Le esportazioni di carbone da Barentsburg
cessarono nel 2006 dopo un disastroso incendio, ma sono riprese nel Prins Karls Forland venne protetto come Parco
nazionale Forlandet nel 1973
2010.[48] La comunità russa ha inoltre subito due incidenti aerei: il
primo quando un Vnukovo Airlines Flight 2801cadde uccidendo 141
persone,[49] e nell'Incidente d'elicottero a Heerodden.[50]

Longyearbyen rimase una città produttiva sino al 1989, ma nel 1993 venne venduta al governo nazionale e divenne sede di un centro
universitario.[51] Negli anni '90, il turismo aumentò notevolmente, rendendo così l'economia locale indipendente dall'industria
mineraria. Longyearbyen venne incorporata definitivamente nel governo norvegese dal 1 gennaio 2002, iniziando così a disporre di
un proprio consiglio comunale.

Popolazione
La popolazione è di 2.642 abitanti. Le Svalbard sono amministrate da un governatore incaricato, il sysselmann, il cui ufficio si trova
nella città di Longyearbyen, centro nel quale vive l'80% della popolazione delle Svalbard.

A causa di una situazione legale particolare, tutti i Paesi che hanno firmato il trattato delle Svalbard hanno diritto, al pari della
Norvegia, a colonizzare le Svalbard e a svilupparne l'economia; tuttavia, l'unico Paese a prendere sul serio questa possibilità è stata
l'Unione Sovietica, i cui insediamenti di Barentsburg e di Pyramiden hanno raggiunto alcune migliaia di abitanti; per un periodo la
lingua più parlata sulle Svalbard è stato il russo. A seguito della dissoluzione dell'Unione Sovietica e dell'interruzione dei sussidi, la
popolazione russa (e ucraina) si è ridotta a circa 500 unità, e Pyramiden è stata del tutto abbandonata; dal 2009 a Pyramiden alcuni
russi provenienti da Barentsburg stanno tentando di riattivare a scopi turistici l'arcipelago.

Sempre a causa di alcune clausole nel trattato delle Svalbard, non vi è alcun requisito particolare (come permessi di soggiorno, di
lavoro, eccetera) per risiedervi permanentemente: supposto di poter trovare lavoro, non vi sono ostacoli di sorta perché il trattato
prevede la non-discriminazione tra tutti i cittadini degli Stati aderenti al trattato.

Le strade asfaltate sulle isole sono estremamente rare; i trasporti sono effettuati con imbarcazioni, aerei ed elicotteri, nonché in
motoslitta o in auto su strade generalmente sterrate.

Le Svalbard sono per trattato militarmente neutrali, e quindi non è presente personale militare di nessuno stato. Il sysselmann esercita
il potere esecutivo.

Le Svalbard non eleggono rappresentanti al parlamento norvegese, né sono una contea, né sono organizzate in comuni, sebbene
Longyearbyen abbia una timida forma di autogoverno. In questo le Svalbard assomigliano più a una colonia che a una piena parte di
uno Stato. I cittadini norvegesi che vivono sulle Svalbard, tuttavia, hanno facoltà di votare nella loro circoscrizione di origine sul
continente.

Alle Svalbard viene pubblicato un settimanale: loSvalbardposten.

Insediamenti
Barentsburg
Isfjord radio
Longyearbyen
Ny-Ålesund
Pyramiden
Svea
Grumantbyen
Hopen
Hornsund
Smeerenburg

Media
L'ambientazione della Serie televisiva britannica Fortitude è ispirata alle Isole Svalbard, in particolare alle città di Longyearbyen e
Barentsburg. La serie viene però girata in Islanda.[52] Alcune scene del film Quo vado? di Checco Zalone sono state girate nella
località di Ny-Ålesund.

Nel 2014 la cantante svedese Tove Styrke ha girato nella città fantasma di Pyramiden, sotto la direzione del regista Rúnar Ingi, il
video musicale del suo singolo "Borderline".[53]

Anche la band danese degliEfterklang si è ispirata a Pyramiden, dove hanno trascorso novegiorni per registrare i suoni dell'ambiente
circostante, per la realizzazione dell'album Pyramida, uscito nel 2012. Durante la loro permanenza nell'insediamento urbano
abbandonato hanno anche registrato undocumentario.[54]

Curiosità
Le isole di Svalbard sono citate nel romanzoQueste Oscure Materiedi Philip Pullman come Paese di provenienza degli orsi corazzati
dei quali uno dei protagonisti,Iorek Byrnison, è il Re.

Galleria d'immagini
Mappa delle Svalbard Vista dall'alto di Il ghiacciaio di Veduta aerea delle
risalente al 1758 Longyearbyen Gullybreen Svalbard
(Magdalenefjorden)

Miniera abbandonata Strada principale di L'aurora boreale Le isole Svalbard nel


presso Longyearbyen. Barentsburg mese di maggio

Edifici in stile siberiano La statua dedicata a Grotta di ghiaccio Scuola elementare a


nel centro di Pyramiden, Lenin più a nord del Barentsburg
città abbandonata nel mondo è sita a
1998 Pyramiden

Zona residenziale di Renna delle Svalbard Cartello di avvertimento


Longyearbyen del pericolo di incontrare
un orso polare e vi è
scritto letteralmente
Valido in tutte le isole
Svalbard
Note
1. ^ Nelle terre degli orsi polari dove è vietato nascere e morire
, su Corriere della Sera. URL consultato il 30 ottobre 2015.
2. ^ (http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/6335899.stm) BBC News
3. ^ Torkildsen (1984): 25–26
4. ^ Arlov (1996): 46
5. ^ Arlov (1996): 26
6. ^ Torkildsen (1984): 26
7. ^ Torkildsen (1984): 30. Arlov (1996): 39–40
8. ^ In Search of Het Behouden Huys: A Survey of the Remains of the House of W illem Barentsz on Novaya Zemlya,
LOUWRENS HACQUEBORD, p. 250(http://pubs.aina.ucalgary.ca/arctic/Arctic48-3-248.pdf). Dettaglio della mappa
artica di Barentsz del 1599, pubblicata online dall'Università di Tromsø nel 1999 come parte del progetto del
Consiglio Europeo dal titolo "Northern Lights Route".
9. ^ Torkildsen (1984): 32
10. ^ Arlov (1996): 62
11. ^ Torkildsen (1984): 34–36
12. ^ Arlov (1996): 63–67
13. ^ Torkildsen (1984): 37
14. ^ Torkildsen (1984): 39
15. ^ Torkildsen (1984): 40
16. ^ Torkildsen (1984): 44
17. ^ Carlheim-Gyllensköld (1900), p. 155
18. ^ Torkildsen (1984): 47
19. ^ Torkildsen (1984): 50
20. ^ Arlov (1996): 239
21. ^ Arlov (1996): 249
22. ^ Arlov (1996): 261
23. ^ Arlov (1996): 273
24. ^ Arlov (1996): 288
25. ^ Arlov (1996): 294
26. ^ Arlov (1996): 305–306
27. ^ Arlov (1996): 319
28. ^ Umbriet (2005): XI–XII
29. ^ Place names of Svalbard, Norwegian Polar Institute. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno
2011).
30. ^ Arlov (1996): 51
31. ^ Fløgstad (2007): 18
32. ^ Arlov (1996): 50
33. ^ Arlov (1996): 397
34. ^ Arlov (1996): 400
35. ^ Arlov (1996): 402–403
36. ^ Arlov (1996): 407–408
37. ^ Torkildsen (1984): 206
38. ^ a b c Torkildsen (1984): 202
39. ^ (NO ) Kings Bay, su caplex.no. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2006).
40. ^ (NO ) Kings Bay-saken, su caplex.no. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2006).
41. ^ Arlov (1996): 412
42. ^ Torkildsen (1984): 261
43. ^ Tjomsland and Wilsberg (1995): 163
44. ^ Tjomsland e Wilsberg (1995):162–164
45. ^ Persons in settlements 1 January. 1990–2005, Statistics Norway. URL consultato il 24 marzo 2010.
46. ^ Non-Norwegian population in Longyearbyen, by nationality . Per 1 January. 2004 and 2005. Number of persons,
Statistics Norway. URL consultato il 24 marzo 2010.
47. ^ Fløgstad (2007): 127
48. ^ Atle Staalesen, Russians restarted coal mining at Svalbard, Barents Observer, 8 novembre 2010. URL consultato il 26
gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2010).
49. ^ 29 Aug 1996, Aviation Safety Network. URL consultato il 24 marzo 2010.
50. ^ Eisenträger, Stian e Per Øyvind Fange,- Kraftig vindkast trolig årsaken, in Verdens Gang, 30 marzo 2008. URL
consultato il 24 marzo 2010.
51. ^ Arctic science for global challenges, University Centre in Svalbard. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url
originale il 14 marzo 2012).
52. ^ Freezing weather, psychotic polar bears anda murderer on the prowl... Welcome to Fortitude (http://www.dailymail.
co.uk/home/event/article-2902111/Fortitude-Freezing-weather-psychotic-polar-bears-murderer-prowl.html)
53. ^ TOVE STYRKE BORDERLINE-THE LODGE(http://www.campdavidfilm.com/portfolio/tove-styrke-borderline)
54. ^ EFTERKLANG Piramida [4AD – 2012](http://www.indieforbunnies.com/2012/09/24/efterklang-piramida/)

Voci correlate
Svalbard e Jan Mayen
Santuario degli uccelli del Kongsfjorden

Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file suIsole Svalbard
Wikivoyage contiene informazioni turistiche suIsole Svalbard

Collegamenti esterni
(EN, NO ) Svalbard Tourism, su svalbard.net.
(NO, EN ) Mappa interattiva, Norsk Polarinstitutt.
Controllo di autoritàVIAF: (EN ) 152436829 · LCCN: (EN ) n80002284 · GND: (DE ) 4056316-9

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Isole_Svalbard&oldid=93739971
"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 9 gen 2018 alle 13:36.

Il testo è disponibile secondo lalicenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo
; possono applicarsi
condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche