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Deliberazione n.

260/2015/PAR

REPUBBLICA ITALIANA

la Corte dei conti

Sezione di controllo per la Regione siciliana

nella camera di consiglio dell’adunanza generale del 22 settembre 2015

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Visto l’art. 23 del R.D.lgs. 15 maggio 1946, n. 455 (Approvazione dello Statuto della
Regione siciliana);
visto il decreto legislativo 6 maggio 1948, n. 655 (Istituzione di Sezioni della Corte dei
conti per la Regione siciliana);
vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 (Disposizioni in materia di controllo e giurisdizione
della Corte dei conti);
visto il decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200 (Norme di attuazione dello Statuto
speciale della Regione siciliana recante integrazioni e modifiche al decreto legislativo n.
655/1948);
vista la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte
seconda della Costituzione);
vista la legge 5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento
della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3);
vista la deliberazione n. 32 dell’11 novembre 2013 delle Sezioni riunite per la Regione
siciliana in sede consultiva;
vista la deliberazione n. 354/2013/PAR del 27 novembre 2013 della Sezione di controllo
per la Regione siciliana in sede consultiva, con la quale viene affermata la competenza ad
esprimere i pareri di cui all’art. 7, comma 8, della legge 5 giugno 2003, n. 131;
vista la richiesta di parere proveniente dal Comune di Isola delle Femmine (PA),
con nota prot.n.4800 del 16.4.15, presa in carico dal Servizio di supporto della
Sezione di controllo in data 21.4.15, prot. n. 3121-SC_SIC-R14-A;
vista l’ordinanza n. 208/ 2015/CONTR dell’ 8 settembre 2015 con la quale il Presidente
della Sezione di controllo per la Regione siciliana ha convocato l’adunanza generale per il 22
settembre 2015;
udito il relatore, consigliere dott. Stefano SIRAGUSA,

ha emesso la seguente deliberazione.


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-2-
Con la nota in epigrafe, il Sindaco del Comune di Isola delle Femmine chiede di
conoscere il parere della Corte in merito alla rimborsabilità delle spese legali
sostenute nell’ambito di procedimenti penali per due ex amministratori locali assolti
con due diverse formule processuali.
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Ritenuta l’ammissibilità soggettiva, in quanto la richiesta di parere proviene dal legale
rappresentante dell’Ente locale, quanto all’ammissibilità oggettiva, la Sezione osserva quanto
segue:
perchè si abbia legittimamente a radicarsi la competenza della Sezione di controllo della
Corte dei conti ad emanare i pareri di cui all’art. 7, comma 8, della legge 5 giugno 2003, n.
131, secondo gli indirizzi definiti da queste Sezioni Riunite per la regione siciliana (delibera n.
1/2004), dalla Sezione delle Autonomie (delibera n.5 del 2006) e nella pronuncia delle Sezioni
Riunite in sede centrale con la delibera n. 54/CONTR/2010, occorre, tra l’altro, che le questioni
prospettate:
- riguardino la materia della contabilità pubblica (intesa quale sistema normativo che presiede
alla gestione finanziaria ed economico-patrimoniale dello Stato e degli altri enti pubblici;
- richiedano un esame, da un punto di vista astratto (con esclusione di valutazione e pareri su
casi specifici), di temi di carattere generale: ad esempio: atti generali; atti o schemi di atti di
normazione primaria (quali leggi o statuti) ovvero secondaria (regolamenti di contabilità,
circolari), o inerenti all’interpretazione di norme vigenti; di preventiva valutazione di soluzioni
tecniche rivolte ad assicurare la necessaria armonizzazione nella compilazione dei bilanci e dei
rendiconti.
Inoltre, la funzione consultiva non può e non deve svolgersi in ordine a quesiti che
implichino valutazioni di comportamenti amministrativi che possano formare oggetto di
eventuali iniziative giudiziarie proprie della Procura regionale della Corte dei conti o dinanzi ad
altro giudice.
In particolare, sull’ammissibilità o meno di richiesta di parere in materia di rimborsabilità di
spese legali in favore di amministratori di enti locali assolti all’esito di giudizi celebrati a loro
carico, la Sezione delle Autonomie con la deliberazione n.5/AUT/2006 del 10 marzo 2006, ha
già avuto modo di pronunciarsi sulle questioni relative alla predetta tematica, dichiarandone la
estraneità alla nozione di contabilità pubblica cui fa riferimento l’ottavo comma dell’art.7 della
legge n.131 del 2003.
Si è affermato infatti che: “ancorché la materia della contabilità pubblica non possa ridursi
alla sola tenuta delle scritture contabili ed alla normativa avente ad oggetto le modalità di
acquisizione delle entrate e di erogazione delle spese, essa non potrebbe investire qualsiasi
attività degli enti cha abbia comunque riflessi di natura finanziaria patrimoniale.
Ciò non solo rischierebbe di vanificare lo stesso limite imposto dal legislatore, ma
comporterebbe l’estensione dell’attività consultiva delle Sezioni regionali a tutti i vari ambiti
-3-
dell’azione amministrativa con l’ulteriore conseguenza che le Sezioni regionali di controllo della
Corte dei conti diventerebbero organi di consulenza generale delle autonomie locali.
In tal modo, la Corte verrebbe, in varia misura, inserita nei processi decisonali degli enti,
condizionando quell’attività amministrativa su cui è chiamata ad esercitare il controllo che, per
definizione, deve essere esterno e neutrale.
Per le ragioni sopra esposte, emerge dunque l’esigenza che la nozione di contabilità pubblica
strumentale alla funzione consultiva assuma un ambito limitato alla normativa e ai relativi atti
applicativi che la disciplinano, in generale, l’attività finanziaria che precede o che segue i
distinti interventi di settore, ricomprendendo in particolare la disciplina dei bilanci e i relativi
equilibri, l’acquisizione delle entrate, l’organizzazione finanziaria-contabile, la disciplina del
patrimonio, la gestione delle spese, l’indebitamento, la rendicontazione e i relativi
controlli(…)Così delineato l’ambito oggettivo della materia, la questione della rimborsabilità agli
amministratori delle spese legali risulta totalmente estranea alla nozione di contabilità pubblica
cui si riferisce l’art.7,comma 8, della legge n.131 del 2003”.
Giova precisare che il suddetto orientamento ha trovato puntuale e pressoché unanime
espressione nelle deliberazioni di numerose Sezioni di controllo e in senso conforme è anche la
costante giurisprudenza di questa Sezione di controllo (cfr. deliberazioni n.409/2013/PAR e
n.27/2014/PAR), dalla quale non si ravvisa motivo di distaccarsi.
Tale orientamento è stato altresì confermato, su analogo quesito posto sulla rimborsabilità
delle spese legali, dalla Sezione delle Autonomie, in data 10 febbraio 2014, con la
deliberazione n.3/SEZAUT/2014/QMIG, ai cui criteri si si conformano le Sezioni regionali di
controllo ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge
7 dicembre 2012, n. 213.

P.Q.M.

Dichiara inammissibile la richiesta di parere.

Copia della presente deliberazione sarà inviata, a cura della Segreteria, all’Amministrazione

richiedente ed all’Assessorato Regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica –

Dipartimento delle Autonomie locali.

L’ESTENSORE IL PRESIDENTE

Stefano Siragusa Maurizio Graffeo

Depositato in segreteria il 30 SETTEMBRE 2015

IL FUNZIONARIO RESPONSABILE

(Boris Rasura)

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