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LIEH-TZU Il Vero Libro della Sublime Virta del Cavo e del Vuoto Acura di FAUSTO TOMASSINT TEA. Toseubil deg ator Asociat SpA. Via Monse di Pita /\ = 20121 Milano © 1977 UTET, corso Raffaello 2, 10125 Toxine Ealiionesu license della UTET «hl wolume Te aot npartenente ala Callesione dei Cail dele reg, Stulone I aL eeligini orientalis, dncta ca Oscar Bota Prim edsione TEA maggio 1988 Stamps: Officine Grfiche Stan, Sanensciano -Fireme Risumpe 3 49.6 7.8 910 tL 1998 1997 i998 1599. 2000 INTRODUZIONE La dottrina confuciana e quella tasista, benché contra- stunti e ayerse, sono i filoni fondamentali della mentalta cinese e ne hanno ispirato la vita ¢ la cultura: la prima ha «lo alla Cina un sistema morale e politico che per tant se- coli & stato alla base del suo governo, la seconda ha rappre- sentato Tideale esistenziale che per innumerevoli gerera- ni ha dato un senso alla vita di milioni e milioni di uo- ‘mini, con idee originali molte delle quali sembrano para- dossali al lettore di cultura occidentile, TI taoismo sorse sullo stesso terreno cultura in cui nae: aque il confucianesimo 3i servi deg stessi element! xilz, zati da questo, che formavano il pa:rimonio intellettuale della Cina della seconda meta del primo millennio avanti Cristo. Ma mentre il confucianesimo ne dedusse dei mo- Aelli da imitare per ritornare alle virti morali degli antichi re santi, quali Yao ¢ Shun cell'epoca predinastica e Wen & Wu fondarori del'dlora regnante dinastia Chou, il taosmo li sottopose ad aspra critica additindo nei portatori di ‘quelle virti i corruttori della primigenia virti del Tao, farta di naturalezza e di spontaneita, Secondo Lao-tzu la virti somma @ quella del Tao, men ure le altre sono vit inferior, il cui succedersi nella storia causa ed effetto della decadenza dei costumi. Cosi, allon- tanatisi gli uomini dal Tao, nessuna yirti fu capace di tene- rel mondo in assetto armonioso ¢, pertanto, i rapport tra ‘pyemantl€ govenati furono pint allpocisia all D'altro canto, essendo Lao-tzu ¢ Confucio contempora- nei, Ia medesima situazione storica di decadenza dells di- 1 tustia Chou che teguava oriai da sei secoli ed aveva per- duto lo slancio riformatore dei primi sovrani, di prepoten- za dei principi feudatari in continua ricerca di pretest! per sottrarsi alla debole aurorita imperiale e per sopraffarsi a vicenda, di sofferenza del popolo che, privo di una valida protezione imperiale, eta esposto agli abusi dei feudatari © chiamato a poctare i pesi ¢ | lurti del malgoyerno e delle inutili guerre, la medesima situazione storica, dico, spinge va, i due capiscuola ad evocare i tempi aurel in cui vigeva la semplicta del Tao, per Lao-t2u, 0 la carta e la giustizia dei santi imperatori, per Confucio. Risogna ammertere, per®, che concetti che troviamo al Ia base del tacismo e del confucianesimo preesistevano ai fondatori delle due scucle, i quali non feccro che daboratli ¢ fissurl in un corpo di dottrine, Lao-tau con lo scritto Confucio con I'insegnamento. I fondamenti del confucia- nesimo risalgono ai dette alle gesta dei santi imperatori, mentre quelli del taoismo, pits nebulosamente, si fanno_ salire fino all'imperatore Huang Ti, considerato un precur- sore del taoismo. Dei primi troviamo tracce nello Shu Ching (Libro dei documenti), nello Shih Ching (Libro delle oi) enell'/ Ching (Libro delle mutszioni), che furono rior- dinati e pubblicati da Confucio; dei secondi abbiamo le trace a cui fanno cenno gli stessi macstri taoisti, i quali parlano di « dect invalsi» (TTC XLT, 8) e di un Huang Te ‘Shu (Libro di Huang Ti), non pervenuto sino a noi (LT 1). Lo seritto in cui furono fissat: i canoni del taoismo @ il Tao Té Ching, opera di difficile lertura e di difficiissima in terpretazione, come constatarono gli stessi commentatori ccinesi che, qualche secolo dopo, tentarono di darne un’ese- gesi accessibile all'uomo comune, smarrito travolto dai furori metafisici di Lao-tzu, In questo scrito, per quel tan: to di superficile che pud ditsi del non-essere, & vagamente € oscuramente delinesto il Tao, che sfugge ad ogni descr zione perché profondo, nascosto ¢ misterioso. Pet l'attua- zione umana del Tao sono date una morale, i cui massimi precetti sono di governare gli altri governundo sé stessi, di mantenersi semplici e di pors al disotto degli altri, nonché 1 una politica, che impone al sovrano di evitare ogni iniziati- va di imprese ed ogni interferenza rela libera spontaneita delle creature, lusciando ai ministri la pratica amministra- ione dei dettagli del viver civile. . ‘Ma, evidentemente, Lao-tzu non aveva utlizzato tutto il materiale che, a valle dei secoli, era stato trascinato dalla corrente taoista, ma dalla ganga del filone aveva vagliato Toro e scartato la sabbia, Tuttavia, oro era troppo nobile perché la sua finezza potesse essere apprezzata dalle masse e, percid, si ridusse forse a formare la ricchezza di un nu- mero ristretto di pensatori, mentre quel che per Lao-t2u eta scora continu ad eserepatinonio sempre pip ponderante degli uomini comuni ¢ pian piano fini con torbidare Ia sua limpida dowrina, che egli aveva posto cosi in alto, Infatti, solo ipotizzando lesistenza di elementi grostolani e volgari contestuale « quella degli clementi pit elevati e nobili, soli tramandatici dal caposcuola, si pud spiegare il fenomeno del pressoché subitaneo scadimento dell'eletto pensiero di Lao-t2u nelle elucubrazioni superst- ziose e nelle pratiche magiche che seguirono di pochi seco- fi opera del Maestro. Ad ese non sfuggirono nemmeno i tmassimi esponenti della scuola, | quali non seppero sottrar- ai all'accezione del taoismo prevalente nella loro epoca, Mi sono addentrato in questo discorso per preparare il lettore allo scossone che ricever nel trovarsi sotto gli occhi accenni, nor del tutto ortodoss, contenuti nelle pagi- ne di Lieh-tzu che altrimenti gli sembrerebbero gratuiti ed inesplicabili, tanto sono estranei al rigore dottrinario di Lao-tzu, Essi danno la misura del progressivo inquinamen- to del pensicto tioista man mano che siallontana nel tem- pO cal ea tere Nei secoli a cavallo dell'era volgere i seguaci del tavismo si mostrano propensi a far convergere a loro attenzione pi che sulla metafisca, che pure sembra aver aperto loro ia strada, sul grande problema, accantonato dal razionali smo movalistico confuciano, che indubbiamente sin dalla emota antichita doveva assillare 'umanita cinese, alla pari dell’'amanita di tutto il mondo: quello della morte e della ™ fine dellindividua, Il pensicro cinese non ayeya elaborato. una dottrina atta, come quella greca e cristiana, « dare la rassicurante visione dell'uomo nelle sue componenti della ‘materia mortale e dello spiito immortale, esso non distin- fiteytospiio dalla materia, ma vedeva rel uomo una so ls sostanza, che dallo stato invisbile e senza forma passavi allo stato visibike © avent: forma. Tale concezione impediva all'uomo cinese di pensére il suo essere come composto di anima spirituale e di corpo matetiale e, pertanto, eqli si ve- deva intetamente e solamente materiale, ossia mortale, Fu cost che in lui sorse la convinzione che fosse da conquista:~ re quell'immortalita che per i cristiani ¢ acquisita col venire alla vita Le cue cosiclette anime, il po (anima senziente)¢ il bun (anima spirituale), che si supponeva che [uomo, possedes- se, non avevano nulla che fare con la sopravvivenca oltre- tomba dell'individuo: i po tornava alla Tera, il bux al Cie- To (pet essere utilizzato nelle trasformazioni future. Non erano esse che davano vita all'uomo ma il c? (atin, energia vitale), non erano esse che costittivano la personaita del- Tuomo ma lo shéng (spirto), il quale si formavs al tnomen to dells nascita © scompativa al momento della mort. In questo guazzabuglio di elementi piil o meno effimeri, unica parte che dava all uomo la speranza di conservare la sua individualiti anche dopo la morte era i corpo, posses 0 sicuto, e percid ad esso egli rivolse le sue speculazioni per prolungarne la vita e per assicurarsi Vimmortalita. In definitiva, limmorealita da conquistare era quella della sola sostanza di cui lomo eta costituito, con pratiche tendentt 4 trasformarla di grossolana e mortal in sottile ¢ immorta: le: al momento del trapasso, mediante uns falsa morte, si avéva Is liberazione e, come il Iaido bruco si spoglia della sua veste per divenire l'eterea farfalla, 'uomo nasceva alla vita eterna ¢ andava a vivere tra gi immortali, ascendendo alle regioni lontane, Come ho detto, in Lieh-teu troviamo appena degli ac- cenni a questo asperto del taoismo, che appare pid accen- Tuato © meglio precisato nel posteriore commento di Ho. v shang Kang al 1001 Ching fin per prevalere e cua care il oismo per alcuni seco Le piatiche che furono stabilie, in selazione al poco che si conosceva e al molto che si fantasticava sul corpo uma- hho, sono condensate nei versettisopuenti: Chi ingerisce il cinabro e conserva !'Uno non finird che con il Cielo chi fa ritornare Uessenca e pratica la respiazione fetale aura longevita senza limitt Il modo in cui Ho-sheng Kung ne parla nel suo com- mento come dl cose note cl sca intravedre che all ua epoca, cioé nel I secolo aC, i metodi per prolungare la vitae raggiungere limmortalta efano gid ben defini nelle pratiche per « nutrite lo spirito » © per « nutrire la vita» La pratica pernutrire Io spirito cra Vesercizio delle virti morali, che si caplicava con la purezza della vita, col rico- hhoscimento pestimento delle proprie colpe € con il com- ppimento di buore azioni riparatorie. Le pratiche per nutrire la vita esino di ordine dietetico, respiratorio, sessuale © alchimistico, La pratica dietetica consisteva nellastensione dai cinque ceteal, petché di essi si nutrono e per essi vivono i te De- ‘moni (sa sbib), che risiedono nel corpo umuano e seno av- Versi all'uomo: uno sta nella testa e dannegzia la vista, uno sca nel petto © danneggis le cingue viscere, uno sta nella pancia (secondo altri nei piedi) © danneggia lo stomaco. Nell: loro opeta malefica questi te Demoni provocano le tmalattic ¢ il decadimento del corzo, spiano le colpe del Tuomi e le riferiscono in alto loco affinché non gli sa con- essa 'immortalia. Llastensione dali alimenti di cui essi si ‘nutrono mira a libetare il corpo utrano dla loro presenza facendoli morire d’inedia i ‘Altra pratica imporcante era quella della respirazione conttollata. L'universo. @ compesto. interamente dich’ 1, DaH. Masper, Le Taoime et les wligions chinoies, Gallimard, Paris, 1971, p. 359. (aria): Ia parte pitt soutile © pura, innalzatssi, forme il Ciclo; ‘Ia parte pid densa € impura, discesa, forma la ‘Terra; V'ar- moniosa mescolanza del sottile ¢ del denso, in mezzo, for ma I'uomo. La pratica respiratoria tende ad immettere ‘nel corpo il ch’ pia sottile affinché lo nutra, lo permei e pian piano 1a parte densa e impura, portandolo alla stes ‘$a sottigliezza ¢ purezza del Ciel mortale. Cid si ottiené ispirando dal naso Varia che, mediante la visione interiore, iene guidata e fatta circolare in tutte le parti del corpo; ove deve essere trattenuta il pit a lungo possibile, espi: Fandola alla fine dalla bocca, La pratica sessuale, le cui norme si fanno risalire a ‘Huang Ti ¢ all'avo P'éng, i Matusalemme cinese, tende a conservare ed anzi ad accrescere e a far circolare, al fine di vivificare il corpo ¢ in particolar modo le parti pi nobill di e880, Fessenza (ching) che & la sublimazione dello sperma maschile e del sangue mestruale femminie, Non so come tale pratica si esplichi nei riguardi del ching femminile, da- to che non ne parlano né Ho-sheng Kung né i molti brani che ho ayuto sotto gli occhi degli antichi testi che trattano, delfargomento, ma il metodo per raggiungere i suddetti copi ¢ descritto in modo chiaro e preciso per quanto ti- iuarda il ching maschile: si ratta di far rislire e di mettere in moto lessenza mediante l'orgasmo, preferibilivente i= petuto pit vote con diverse campagne, senza pera aseia a sfugaire e spanderla, in modo che torni indietro e si dif. fonda nell'organismo dove, unendosi al ch's, da nascita al- Tembrione misterioso, ossia al corpo immortale. Viera infine la pratica pits difficile e dispendi Ho-shang Kung non fa cenno, che consiste nellingerire, dopo lunga preparazionealchimistica, il cinabro (solluro di mmercuro), che provoca di per sé Namoralia Leggendo if testo qui tradotto tuttavia, il lettore si ren- deri conto che il taoismo non consiste in. questo: il vero taoismo é quello di Lao-tzu, di Lieh-tau ¢ di Chung tzu, ‘una doitrina di vita che si eleva al disopra delle pratiche consiglate dalla grande paura, che essa pili nobilmente ac {uieta con la visione della continua ed eterna trasformazio- ne delle creature entro il gran Tutto, di cui vl Nei secol sf &cibattta ana grande poemia, nella qua- Je non mi addentrerd, sull'autenticite del Lieh-teu, che pi re secondo un’antica iscrizione sarebbe proprio di mano di Hie, WarBow, ml'pacs neues fa sri, Cato & che opera ebbe una prefazione di Liu (Tzu-chéng elVenia 14. « ue commento Chang Coan (Cine) tell'epoca dei Chin orientali (317-419 d.C.), mentre moti ei discorsi in esse contenuti sono cicati da parecehi autori delantichit. Loscurita ‘che awolge Vopera e fl suo amore & causata dal fatto che gli storicl non ci hanno tramandato una bio- srafia di Lieh-czu (il maestro Lich). Dal suo scritto ¢ da uello di Chuang-tzu apprendiamo che si chiamava Lich di cognome e Yi-K’ou di nome propri, che era cittadino di Chéng, stato situato nell'odiemno Henan, dove visse molti snni senza essere conosciuto dal principe e dai suo mini- str. Non sappiamo con esattezza quando ¢ quanto visse: I'v ig ete che obtener collem bo ium deter nata epoca @ lepisodio (vedi LT 110) che lo vede contem- fporanco di un ministro del duca Hel di Chéag (422-396) un certo Szu Tzu-vang, il quale moti di morte violenta nel 398. Sembrerebbe quindi che egli sia vissuto trail V eil IV. szcolge che sia stato di qualche ano antriore ¢ Chuang: uaa, che lo cita spesso nella sua opera mentre egli non no nina mai Chuang.tzu nella sua. Sud sotto un maesiro lu-ch'y Tan, anche Chéng, il quale gli insegnd a svotare il cuore delle passioni del desider gl tose il gusto dei viaggt nel mondo este- Fore per godere di quelli nel mondo interiore, cos! che Lich-tzu divenne capace di viaggiare montando i venti, cio® di raggiungere Io stato di estas, Nella scuola di Hu” dtu fece amicizia con il suo condscepolo Po-hun Mou- jén, che egli ci descrive pit bravo di sé nella pratica del 20, 2 eich ale der notions ie he compane nl rete di queso volame indica stn acer alla vole che quelle fosters paemes acco al none del prngpl a letacono ag ann Sila Toropemanenca rl srono VII Dopo lunghi anni di studio si stabil in una localita detia la palude di P’u-tien, situata nel contado meridionale del- odierna citti distrettuale di Chung-mou, dove visse in po. verti con la moglie e dove si radund gran fol di discepoll Tracconti dell opera cui tradotta ci informano che se ne al Jontand almeno duc volte: una volta per trasferizsi nel vic no ato di We (ang, senceato dt una cares vei tasi a Chéng, ed un'altta per un viaggio verso lo stato di CChii, di cui non conostiamo lo scopo e che non portd a compimento, Nella polemica sull'autenticta dell'opera, i critici sono stati concordi nel rileyare che libro VIL deve considerar tun'interpolazione, avvenuta chsh come e quando, poiché ‘espone le idee di Yang Chu, un filosofo vissuto nel IV se- coloa.C., In cui dottrina del pessimismo eyoistico€ del tu to estranea al taoismo, Nel primo anno #'fen-pao (742 d.C.) sotto l'imperatore Hoiian Tsung della dinastia T'ang, all'opera fu dato il titolo di « Vero libro del cavo e del vuoto », che, in uno degli an- ni ching-té (1004-1007 d.C) sotto l'imperatore Chén Tsung. della dinastia Sung, fu definitivamente stabilito in « Vero libro della sublime virti del cavo © del vuoto » Ledizione di cui mi sono seryito per la mia traduzione reca non soltanto if commento del git menzionato Chang anche le spiegazioni di Lu Chung-hstian delle ‘ang, il quale riporta linterpretazione di atti pensa- poca | tori, Nel volume pubblicato dalla UTET nel 1974, Lieb-tew faceva parte della trilogia del testi eanoniel dl tania, i siemeal Tao Té Ching e al Chuan tu, La presert elisio. ine TEA propone il solo Lieb-eev nella traduzione integrale dal cinese, Fausto Tomassini NOTA BIBLIOGRAFICA Sul taciimo in generate A. 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Zinn, Der Taoitmus der Fribzeit, der alt. und gemeinchine- sische Weltanschauung, Holder Pichler-Tempsky, Wien, 194) Sul Lieh-vaw lire alle traduzioni di Luccr (in The Texts of Taoiom) © Worn (in Ler péres du systéme tevite)esistono solo queste altre ver Lid Dsi. Das wabre Buch vom quellenden Urgrand, Tschung bit ddichen ging, a cura di R. Wilhelm, Diederichs, Jen, 1921, A.C, Guasiau, The Book of Lieb, Murray, London, 1960, Lie teu. Le tnat classique da vide parfait, tad, di 8. Grynpas, Gallimard, Paris, 1961, ‘Tenga presente il lettore che nelle note mi sono avwalso delle sequenti sigle per abbreviare lo scrito: TIC Tao Té Ching (Libro del Tao e dela Virta) LTT Laosteu I (Ausilio alla comprensione di Lao-teu) Er Lieb-teu CT Chuangtzu WP Wang Pi HSK Ho-shang Kung LIEH-TZU IL VERO LIBRO DELLA SUBLIME VIRTU DEL CAVO E DEL VUOTO Liono 1 IL SIMBOLO DEL CIELO Il maestro Lieh-tzu viveya nella palude di P'ue'ien nel regno di Chéng' e in quarant’anni nessuno Laveva cono- sciuto: iL principe, i ministc e i dignitari vedevano in Iui timo del popolo. Quando nel regno scoppid una carestia, eli si secinse ad andarsene a Wei® I dicepoli dixero: —O maestro, te ne vai seaza fisare la data del ritorno, Noi dscepoli siamo ri- volgerii una preghicra: che ti sforzavi di insegnarci? Non thai ascoltato Je parole oi Hu-ch'u Tzun? — Hutz mi parlava forse? — replicd ridendo Lieh- tau, — Perd, una volta che discorreva con Po-hun Moujén’, jo, che stavo al suo fianen, lo intesi dire qualcosa che mi pro- vyerd a riferirvi. Disse: + Quel che governa la vita non vive, quel che governa le traormazioai non si trasforma*, Quel Jee ogni kein wy Lie tma veh | cent gach acl premesne » yet lite. tei, dete amke Ling, ea no sen uso « cla dalle eden region ‘tee Shunde dl Honan, Bho Man em ami x comely len Per eae Lich tno dic che il waetto on i algena desman alan isgoanent, ca te be corte end 4 1s aol del omentanne co pegs quo psn: « Fa ve le crore ma tn vie gl sino tafamare le crac, m-nop Si efarn eo. 3 che non vive pud far vivere cid che vive, quel che non si tra: sforma pud far wasformare cid che si tradorma, Cid che vive non pud non vivere, cid che si trasforma non pid non. twaslormarsi: di qui Vetemo vivere ¢ V'etemo trasformara Eterno vivere ed eterno trasformarsi significa vivere sempre sempre trasforraarsi, al pari dello yin e dello yang, al pari delle quate sapioni Quel che non vive & immobile «sole tario, quel che non si trasforma va e viene. Le siccestioni di guel che va c viene sono interminsbili, le vie di quel che & immobile ¢ solitrio sono inesauribili, Nel Libro di Huang. Ti* & deo: “Lo spirito della valls non muore, & la mistc> riosa femmina, La porta della misteriosa femmina la sca- turigine del Ciclo ¢ della Terra. Perennemente ininterrotto come s csistessc, viene usato ma non si stanca”. Percid quel che fa vivere le creature non vive, quel che fa trasformare le creature non si trasforma. Vita ¢ tresformazione, forma ¢ co- lore, sapienza ¢ forza, flusso rifuss, sono spontanci. Chia- mare quello vita € trasformazione, forma e colore, sapienaa « forza, fusso © rifusso, & errato ». I meso Lishaza dise: — Anticamente gli omni santi vedevano nello yin c nello yang i regolatori del Cielo ¢ della Tara, Se ci che bx forma prende via da quel che ‘non ha forma, da dove hanno preso vita il Gelo ¢ la Terra? Io dico; yi fu il grande indistinto, il grande primordio, il frande inizio, la grande semplicti, I grande indistinto si bbe quando ancora non era apparso il ch’, il grande mordio fu il cominciamento del ci, il grande inizio fu il ‘cominciamento delle forme, a grande semplicitd fu il co- We tee pe cy in Cll cs bomen real pa hee SSL Ea Se oe center ect cine onteoe Lisa tac hu gee fy tom cee plano Gan me oe ttn ere Sens cree alee the Taney Cp WU EE TO Ap sce 6 pl Liha {Ga Re me ane aL TO son Occ tet Pos’ ret are a tree diego eres an GEG a Gy dretaw el eteae an oe oe tag 4 rminciamento delle qualita natural. Il cf le forme ¢ le qua- lita naturali erano riunite © non arcora separate: di qui il ‘nome di caos. Caos significa che le creature sono commiste € indifferenziate, non ancora divise l'una dall'altra. A guar- darlo non lo vedi, ad ascltarlo non Vodi, ad afferrarlo non lo prendi*: percid si chiama indistnto. Nell'indistinto non vi sono forme né delimitzzioni. Lindistinto si evole © di venne I'Uno, I'Uao si evolc ¢ divenre il sete il sette si cvolse « divenne il nove, L’evoluzione in nove & finale, poické evol- vendosi ancora diviene I'Uno’. L’Uno fu l'inizio del’evolu- Zione delle forme: in alto cid che E puro € leggero forma il Ciclo, in basso cid che & impuro e pesante focmd Ia Terra, in ‘mezzo il ch'i armonioso form} I'umo. Perc il Cielo ¢ la ‘Terra contengono Mestensa e le diecimila creature vengono alla vita per trasformazione 2 I maestro Lich-tau dise: — Il Ciclo ¢ la Terra non eom- ono tutte Te opere, T'uomo santo non ha tutte le capacita, le creature non hanno tufte le util, Al Cielo compete di dar Ia vita e di ticoprite, alla ‘Terra di dar la forma ¢ di so- stenere, al santo di ammiestrare ¢ incivilire, alle creature di fare eid che a lor s'addice. II Cielo, quindi, ha in difetto, la Terra ha in ecceso, il santo ha dei limit, le creature hanno delle relazioni. Perché? Quello che d& la vita e ricopre non ppud dar forma e sostenere, quella che da la forma ¢ sostiene hon pad ammuestrare ¢ incivilie, quello. che ammscstra incivilie non pud andar contro 2 ci che a lor s'addice, quelle per cui @ stablito cid che a lor s'addice non possono csorbitare dalla loro condizione. Per questo la Via del Cielo ¢ della Terra se non é yin & yang, V'ammacstramento del santo se non & carith & glustizia, c® che saddice alle crea- 7.1 commenti! smmationa Ui non conprenre i sgifesto 3k quis tradermatone del'Gte gel vete © nd nove, Nocno ch nel Ching (bre lle acon) | tt pat oso conden numer yg, sain petieel Wr Cido, + che il manere none epine Is peleioe at eal 5 ture s non & molle ¢ duro: tutti costora si confermana 4 id che a or s'addice © ron possono esorbitare dalla loro con- dizione, «Pereid se c’ la vita c'8 chi dA vita alla vita, xe C8 Ja forma 'é chi d& forma alla forma, se e' il suono cé chi di suono al suono, se ct il colore c chi di colore a colore, se C2 il sapore c' chi d’ sapore al spore. La vita a cui & stata data vita & mortale, ma quello che di vita alla vita non ha ‘mai fine; Ia forma 2 cui & stata data forms & sostanziale, ma gucllo che di forma allz forma non ha mai avuto esistenza; iI suono a cut é stato dato suono ? udibile, ma quello che di suono al suono non s'8 mai manifestao; i colore a cui & stato dato colore & appariscente, ma quell che da calore al colore fhon 3% mai reso evidentes il sapore a cui stato dato sapore & saporito, ma quello che di sapore al sopore non s'8 mai rivelato, Tutte queste cose attengono al non agire. Esso pud cxsere yin e yang, molle ¢ duro, corto € ungo, rotondo e qua- rato, vita e morte, caldo freddo, lepgero e pesante, la nota, Aung ¢ 1s nota shang, apparente ¢ inapparente, nero € giallo, dolce e amaro, fetido e clezzante. Non ha sapienza né capa citi, ma non v8 aleunché che nen conosca ¢ di eui non sia apace, 4 ‘Mentre il maesiro Lich-tau andava a Wei’, desind lungo la strada. Coloro che lo seguivano videro un teschio secolare, lo raccolsero ¢ glielo mastrarono, oe lui sxppiamo — disse Lich-tzu rivolto a Pai-féng che non siamo mai vivi ¢ non siamo mai morti. La morte 2 veramente dolore ¢ la vita & veramente gioia? I semi hanno tun ciclo, come la rana che si trasforma in quaglia: nell'ac- qua focmano la Jenticchia d'acqua, nef limite tra terra e acquia formano il muschio da rane ¢ da ostriche, nascendo sulle alture formano la piantaggine, La piantaggine, in un punto, concimato, diviene ranuicolo, le sail del ranuncolo diven- A Peo stead tccont eek CT tan, ay, cl pte appre, ea tun ele a Lich, 6 ono bruchi ¢ le sue foglie farfalle, Tutte le farfalle si tra- sformano ¢ divengone inseti, che vivono sotto il focolare ed hanno un aspetto come se evessero cambiato pelle: sono chia- mati ch'é-o. Dopo mille gorni quesi ch-to si trasformano ¢ divengono ucceli, chiamati chiensy-ka, la cui bava forma gli insetti semi, che diventano i moscerini dell'aceto io. Gli io danno vite 0 hang nang, ie sti agli instti chinsyu, questi ai mow-ping, questi ai fuch’xan. Il fegato di pecora si trasforma in f-fao’, il sangue di ca- vallo-e il sangue umano in fuochi fat. Il falco diventa spar- viero, lo sparviero diventa euculo, il caculo dopo molto tempo diventa di nuovo falco. La rondine civenta lucertola,:l topo campagnolo diventa quaglia, la zucca marcia diventa pesee, Faglio yecchio diventa spinacio, il vecchio arite diventa scim- ‘mia, le uova di pesce diventano vermi. Il gatto selvatico del ‘monte ‘Tan-yi, detto /ei, concepisce per autafecondizione, Puccello delle paludi concepisce guardando @l maschio), Le tartarughe fa-yao sono tutte femmine, le vespe chil-féo sono tutte maschi, A Sau gli uomini si rproducono senza l'ausi- lio delle femmine ¢ le femmine conzepiscono senza V'ausilio dei mashi, Hou-chi nacque da un‘impronta gigantesca, T Yin de un gelso cavo. Le libellule nascono nell'umidita, i moscerii del vino nel vino. L'erba yang-chi, vicina ad un veechio bambi senza germogli, genera gli inset ch‘img-ning, i quali generano i lcopardi, i leopard. generano i cavalli, i caval generao gli vomiai: alos gl wominenazo, ne Ciclo. Tutte le ereature escon0 dal ciclo € rientrano fl ciclo. rmoscerini dell 5 Nel Libro di Huang Ti detto: « Un moto della forma non cre: una forma ma un'ombra, un moto del suono non crea un suono ma un'eco, un moto del nomessere non crea 4c Non mi 2 ss pone tare sign quote apesone: sie eomaenntoce ne lspci, mabe gue, Houle fin, Hea gaat appoens, fon agp del Gperat Yad Pang i lun non-estere ma un esere ». Se le forme devono aver fine, il Gielo ¢ la Terra hanno fine? Finiscono insieme a me. Fi niscono ¢ s'estinguono? Non lo so. Il Tao finisce in cid che originariamente non ha avuto principio, setingue in cid che originariamente non ha avuto esistenza. Se qualcosa ha avuto vita torna alla non-vita, se qualcosa ha avuto forma torna al- Vinforme: ci® che non vive non & cosa che originariamente fon vivesse, cid che non ha forma non & cosa che originari=- mente non avesse forms, Per legge naturale la vita 8 cosa che deve finire. Cid che 2 soggetto a firire non pud non Finite, proprio come cid che @ soggetto a vivere non pud non vivere. Percid voler prolungare la vita ed allontanare Ia fine significa sviarsi dal proprio destino. La parte spirituale 2 l'ap- porto del Ciclo, 1a parte corporea & W'apporto della Terra: Si che @ connee lla purezza del Cielo difonde, cid che consesso allimpurith della Terra si aggrega. Quando la pate pra abandoe Informa, atte tornn alla out Vera origine: per questo si dice Auei (spiito del defunto), Kuei (pirito del defunto) & uci (Stornare)*: riterma alla sua vera dimora, Nel Libro di Huang Ti 2 detto: «La parte spirituale ‘entra nella sua porta, la parte corporea torna alla sua radice. lo come esisterei ancora? », 6 Dalla nascits alla fine Yuomo subisce quattro grendi tra: sformazion\: Vlafaneia la fancillezza, in povinezza¢ [a maturti, la vecchiezza cla decrepitezza, la morte € la dis- soluzioae. Quando & nelfinfanzia ¢ nella fanciullezza, il chi € denso ¢ gli intenti sono semplici: 2 la perfezione dell'ar- ‘monia, le creature non lo feriscono, la sua virt @ insupera- bile. Quando nella giovinezza e nella maturita, il sangue e il ch’ sono in agitazione e straripano, i desiderie le ansic insorgono a colmarlo: 2 aggredito dalle ereature, percid la o.oo dt ei pale cant li lecaues int | de eat sing eral wa no gil 8 sua virth decade, Quando & nella veechiezza ¢ nella decrepi- tezza, i desiderie le ansie si affievolicono, il corpo si accinge al riposo le creature non primeggiano: bench non raggiunga VFintegrith dell'infancia ¢ della fandullezzs, pure & migliore che negli anni cella giovinezza ¢ cella maturitt. Quando & nella morte ¢ nella dissoluzione, allora giunge al iposo ¢ torna al Limite esteemo, ? Confucio era in viaggio verso il Taishan quando incon- td Jung Chi-ch' che, vestito dum pelle di cervo ¢ cinto d’una corda, vagava nel contado della cit) di Cheng, suonando il livto © cantando. — Signore, qual 2 il motivo di tanta allegrezza? — gli chiese Confucio. ke bare — Mi rallegro per melte cose — rispose quello, — Tra le creatre-4 cull Glo dt la vita, Posie ls pa nobles poiché a me & toccato d'eser uomo, questo 2 il primo motivo diallegrezza, Nella distirzione tra maschio ¢ femmina, il ‘maschio @ pil onorato ¢ la femmina meno, per cui il ma- schio @ ritenuto pitt nobile: poiché a me & toccato d'essr maschio, questo & il secondo motivo d'allegrezza, Tra coloro che yengono alla vita ve ne sono alcuni che non vedono un giorno 0 un mese, oppuire non escano dalle fasce:_poiché io ho gid passato i novant'anni, questo ¢ il terzo motivo d'alle- grezza. La poverti ? la norma del letterato, la morte ¢ Ja fine dell'somo: mi tengo alla norma € aspetto la fine. Di che mi affiggeret? an Eicllente] —eslamd Confcio, — f uno capace di consolars. a Vesito d'una pelle alla fine della primavera, Lin Lei, quasi centenario, raccoglieva le spighe in un vecchio campo veniva avanti cantando, He W-Tlshan, stata elfairme Shaning, era ano de. cngue mon sacl Cn ei pla fio, Gg ex wa tk Asecusle 6l reg a 9 Confucio, che si recava nel regno di Wei, lo incontrd rnel contido ¢ rivolto ai suoi discepoli disse: — A quel vec- chio val la pena di rivolgere la parola. Provate ad inter- rogarlo, ‘Trurkung " chiese licenza di andar Hui, And® ad incon- taro in capo al sole ¢ quando gli fa divans dive rando: — Signore, non hai nulla di cui dolerti, che spigoli cantando? ee Lin Lei non cess} di camminare né smise di cantare. Poi- ché ‘Tzukung non desiseva dalfinterrogsrlo, lo guard’ ¢ Bi rspose dicendo: —Di che mi dorrei? — Signore — osservé Tzu-kung — da glovane non fosti ‘industrios0, da adulto non enirasi in gars, da yecchio sei Fimasto senza moglie ¢ senza figli, mentre il momeato della ‘morte s'approssima. Di che ti rallegri, che canti spigolando? i) di cai_mi rallegro — disse ridendo Lin Lei — hanno tutti gli vomini, solo che essi invece se ne fanno un cruccio. & perché da giovanc non Gui induszioso © ds adulto non entrai in gara che ho potuto essere cori longevo, 2 per- ché da veechio sono rimasto senza moglic ¢ senza Figli men- te il momento della mare s'avvina che poso esere cos allegro. — L'uomo anela alla longeviti ed aborre dalla morte — disse Tzu-kung. — Perché tu consideri una felicit il morire? — La morte ¢ la vita sono un andare e un tornace — ti« spose Lin Lei, — Percid chi muore qui come sa che non vivra li? Come so che non siano la contintazione l'una del- Valtra? Come so, inoltre, che in questo andare © verire non sia un'ilusione agognare la vita? Come so, ancora, che la ‘morte di oggi non sara migliore della vita di ieri? Tau-kung lo ud senza comprenderne il pensiero, Tor- nnato indietro riferi al maestro, il quale disse: — Sapevo che valeva la pena di rivolgergli 1a parola c cos) & stato. Perd, colui @ arrivato ma non del tutto Teehuog dt ome dae Seu (ll ape), er un dices i Coal. eommenatre ples « Madre gu! « wsre It lege dala pees si, Qutado Liy Let ste: ame lo, epine wo dhio'e pe que Co fede afm non dé ta 10 ° Taukung er affaticato dallo studio, Ne parld 2 Con- fucio dicendo: — Vorrei avere un momento di riposo — La vita non ha riposo — gli tispose Confucio. — Allora — protest® Tau-kung — per Szu (me) non c'& iposo? © — lo rassicurd Confucio. — Se guard quelle tombe, alte, grandiose, a tumulo, a pagoda, saprai dove si PO Grande 21a morte! — eslamd Trarkung. — Riposo del saggio, rifugio dell'vomo comune. — 0 S2u, hai capito! — disse Confucio. — Tutti gli uo- ini riconoscono le gioie ma non i dolori della vita, ricono- scono Ia stanchezza ma non la seresith delle vecchiaia, rico- noscono l'errore ma non il riposo della morte. Yentzu™ disse: — Otimamente, invero, gli antichi de scrissero la morte come il riposo del caritatevole e il rifugio del malvagio! Beco che & Ja morte: il ritorno alla perfezione, Gli anti- chi dicevano che un omo che muore & un uomo che ritorna. Se chi muore ritorna, chi vive & in cammine, Chi @ in cam- tino senza sapere che ritorna sbaglia dimora, Quando un luomo sbaglia dimora, la ia generazione lo condanna, ma quando ® la generazione che sbaglia dimora nessuno sa con- dannarla, Ecco un uomo che se ne va dalla terra del suo vile Taggio, abandons j sci perenti, evina gli affari Familiar, aggia per ogni dove senza tornate. Che uomo & costui? La sua generazione certamente lo chiama pazzo e vagcbondo. Ecco ancora un uomo che d& importanza alla forma ¢ alla vita, eslta V'abilit © la capacith, cura la fama ¢ la lode: & ‘magnificato dallz sua generazione ma non sa fermarsi. An- tg. Ventas € Yen Ving (Mingebuey hing ir 5: Lcl patel soos pate © made, dl maggie ¢ fatale minae, iptario dt Cl, miu de doce ul che costui che uoma 2? Ta sia generazione certamente lo giudica uomo sapiente © accorto, Questi due sbagliano en- trambi, eppure la generazione approva l'uno ma non altro. Solo Fumo santo che approve che riprvare. Qualeuno chiese al maestro Lich-tau: — Perch tieni in pregio il yuoto? — Il voto non ha pregio — rispose Lieh-tau, IN macs Lich-z2u dine: — Non € qusione di nome: nulla val pitt della quiete © mulla val pit del vuoto. Nella quiete © nel yuoto trovi la tua dimora, nel prendzre ¢ nel Gare perdi il two posto. Dopo che le cote sono andate in ro- vina, arrivano quelli che incoraggiano la carit8 e la giusti- ia, senza essere capaci di rimetterle in sesto. Yu Hsiung™ disse: — Chi avverte gli impercetibili spo- stamens del Glo e della Terra nel loo inceanteruntrc? Perci le creature che sono mancanti dura cosa sono arric- chite di un‘altra, quelle che sono complete d'una cosa sono. eficienti di un‘altra, Mancanza ¢ arricchimento, comple tez2a ¢ deficieaza, or sono vita or sono morte, Chi perce- Pisce il susseguirsi del passato e del futuro, il cui passaggio € inawertibile? A tutti aon @ dato subitamente V'intcro eh, né 2 tolta subitamente I'intera forma, eppure non siamo con- sci del completarsi dell'uno né del venir meno dell’altra. Cosi nell'uomo, dalla nascta alla vecchiaia, non v= giorno in cui non siano diversi le fattezze, Iaspeto, In sapienza c il Ccomportamento; la pelle, la carne, le unghie, or niscono or ‘cadono, non restano immutate dallepoca dellinfanzia e della, fanciullezza. I passaggi non sono percettbili, le differenze che intervengono sono conosciute in seguito, (6. Yu Hung oi mssivo del te Wan, pace del fondaoe dls dis ia Chon 2 Nel regno di Ch'i™ viveva un uomo, il quale aveve per- dao soo e Fappetito per Fangosca che i elo ¢ la terra ruinassero © cadessero ed egli non avesse pill un luogo dove imorare. Vera anche un tale che sffiggevs della sua an- goscia, perché lo conosceva da lungo tempo. — IN cielo & ch'é accumulate — gli diceva — non v'2 luogo ove non vi sia il ch. Tu lo respici tanto se staipiegato quanto se sta ritto e tutto il giorno cammini e stai fermo in mezzo al cielo, Perché ti angosci che ruimi ¢ cada? — Sel cielo & veramente del ch's accumulato — obbiet- tava Haltro — il sole, la lima, le stelle € le costellazioni non ovrebbero cadere? = Il sole, la luna, le stelle € le coxellazioni sono aneh’esse Juminositi in mezzo al h'i accumulato — spieg® il cono- scente. — Anche se cadessero. non. potrebbero colpire © far male ad alcuno. — Eos la terra si sfasciasse? — La terra 2 suolo accumulato, che riemy teo i quattro lati: non ¥'2 luogo dove non vi calpesti con passo leguero o pesante ¢ per tutto il giorno cam- mini ¢ stai fermo sulla terra, Perché t'angosci che si slasci? Quell'vomo, sellevato, fu pieno di grande contentezza. Anche il suo conoscente, sollevato, fu pieno di grande con- ‘emtezza, Ch'ang Lu-t2u" ne udi parlare e ne rise dicendo: —L'sr- cobaleno, le nubi ¢ le nebbe, i vente le piogge, le quattro stagioni, sono complessi di cit accumulato in cielo; i monti i picchi, i lumi e { mari, i metallic le rocee, il fuoco e il legno, sono complesi di forme accumulate nulla terra. Sa- pere che si tratta di accumuli di clo di sunlo, vuol forse dre che non si sfasceranno? Ora, il cielo ¢ la terra sono una piccola cosa nello spazio, ma sono i pit) giganteschi tra gli il vot en- sualo. Tu lo 17, Chi deem celaedee coal wate dl Cai dtc alls oot 2 er sp peclo so stunt tiene Honan, We Ch'aig Lietz cx un ts dl repo Che, 3 ester, & difficile che finiscano 0 si csauriscano, questo & certo, ma? anche certo che 2 difficile calcolare o conoscere quando id avverr3. Angustiarsi che si sfascino, in veriti, significa guacdare troppo lontano, ma dire che ron si sfaceranno sic ‘gnifica affermare cosa inesatta. Se il cielo ¢ la terra non pos- sono non sfasciarsi, ellora un dato giorno andranno verso la rovina, Quelli che saranno presenti al tempo della rovina, come farebbero a non angosciarsi? M macstro Lich-tzu ne ud parlare © ne rise dicend — ® errata tanto Vaffermazione che il delo e la tcrra si sfa- sceranno quanto quella che non si sfasczranno. Se si sfasco- anno o non si sfascermno, non posso saperlo. Tuttavia siamo ‘ecomtinati tanto nell'uno che aellaltro caso "1 viventi nen conoscono la morie ¢ i morti non conoicono la vita, il ve- hire non conosce Wandare e Vundare non conosce il entre Perché mi preoccuperel che si sfascino o non si sfascino? 13, Shun™ domandd ad un suo ministro; — B possibile steel Tat po ad — Non possidi nemmeno la tua pers quello, — Come potresti possedere il T20? — Se la mia persona non mapparticre — chiese Shun — 4 chi appartiene? — Ella forma che t8 stata affidata dal Ciclo e dalla Terra. 1La tua vita non appartiene a te: @ larmonia che 1 stata affidata dal Ciclo © dalla ‘Terra, II tuo mandato alla vita non appartiene a te: & V'obbedienca che t'¢ stata affidata dal Cielo dalla Terra. I tuoi figli © nipoti non appartengono a te: sono le spogte che ti sono ste affidate dal Cielo ¢ dalla ‘Terra, Per questo cammini senza sapere dove vai, stai senza sapere a che ti sostieni, mangi senza sapere quel che gust — tispore 17 sewerage + Se satan map tp se fh imi ‘tie pio nme wom Nl Eg peoht pine eteitarene a we pla & treat in CT igh, Shun (50) co ane a ssn npr dyes alain 4 id che cixcola nel Cielo ¢ nla Terra il ef, Come potre- sii possederlo? 4 Un certo Kuo del regno di Ch'i era assai ricco, mentre un certo Hsiang de! regno di Sung ® era assai povero, Costu dia Sung se ne and a Ch'i per pregare Valtro di indicarghi il suo metodo. — Sono abilissimo nel rubare — gli disse Kuo, — Quendo presi a fare il ladro, in un anno ebb i} necesario, in due Chbi a suficienza, in tre ebbi in grade abbondanza, D'al- lora in poi ho dispensato anche al mio vllaggio. Hoiang fu pieno di grande gioia, Comprese il discors0 del rubaré ma non comprese il modo di rubare ¢ cost in se- juito, scavaled mura e ford case, afferando tutto cid che gli Yeniva sotto le mani ¢ gli occhi, Non pass) molto tempo che {i arrestato per furto e perdette i beni che aveva ammassati Ritencado che Kuo Mavesse ingannato, Hoiang andd a fimproverarlo. Pin che mode hai rubsto? — gh chese Kuo e, quando Hsiang glielo ebbe detto per sommi capi, esclamd: — thi fina a questo punto hai sbagliato il modo di fare il ladro? Ora ti spiego. Avero inteso dire che il Cielo ha le stagioni la Terra la fecondit io rubai le c la fecondits del Ciclo ¢ della Terra, i roves ¢ MumiditA delle nubi delle logge, i prodotti ¢ i frutti delle montagne ¢ delle paluti, © tne ne servii per far nascere il mio frumento, per far prospe- rare le mie messi, per innalzare le mie mura e costruire le nie case. Alla terra ferma rubai gli wcelli ¢ gli animal ai fumi rubai i pesci ¢ le tesuggini, son v'é nulla che non rubassi, Il frumento € le mes il suoloe gli alberi, gli uccelli gli animali, i pesci ¢ le tetuggini, sono fatti nascere dal Cielo’ exano force mia propre Poiché bo derabno i Cielo non me n’é venuta sventura, Invece l'oro ¢ le giade, Ie gemme ¢ le cose preziore le grange le sete, i beni € a1, Che Song rape dae sn ra pesvamen ale ofr von eto Shige de) Hone 3 Je merci, sono ammassati dagli uomini: li ha dati forse il Cielo? Tu hei derubato costoro e ti hanno arrestato. Chi rim- roveri? olan asi lu, al conviaws che Kua ser intrap- polato una secondla velta, Incoatrato il maestro Tung:kuo %, fo interroge. — Per tutta 1a vita che fai se non rubare? — gli disse costui. — Robi Varmonia dello yin e dello yang per comple- tare la tua vita € sostenere la tua forma: non @ rubare cd che ti @ esteriore? In realta, tute le ereature del Ciclo ¢ della Terra non sono separate I'una dall'altra: possiedine una mi- rnima parte ¢ tutte saranno forviate. Il rubare del signor Kuo 2 il sistema universale ¢ percid non gliene & venuta sventura, il tuo rubare ha un intento partcolare percid sei stato ri rnuto colpevole. & lado tanto chi ha intenti universal 0 par- ticolari quanto chi non ha intenti universili o particolari. & la ti del Cido e della Terra che rende universale cid che @ tuniversale ¢ particolare cid che & particolare. Quando si co- rnosce la virti del Cielo © della Terra, chi @ ladro e chi non’ @ ladro? Liero I HUANG TT 5. i anni Huang Ti regnd compiacendod che ‘nutri [a sua via, rallegrd le sue orec- chie © i suoi oechi, non fece mancare nulla al suo nasoe alla sua bocca, tanto che il suo volto assunse un colorito malsano gli vennero meno le cingue passioni', come se fossero offu- sete, Per i succenivi quindici anni «i angustid che Mimpero hon fosse ben governato: profuse la sua intlligenza, prodigh In sua sapienza cle sue energie, guid i eento cognomi, tanto che il suo volto assunse un colorito malsano ¢ gli vennero meno le cingue passioni, come se fossro offuscate. Gove sogen Haag ae prods: — Grind 8 siato il mio errore] Mi sono procurato un danno tanto nu tendo il mio solo io quanto governando le diecimila creature. Cost abbandond ogni attiviti, di restrinse nel sup ap- partamento private, mand) via i suoi servi, rimowse le ravi ange, riduse: le raffinatezze culinarie si rtird e se nc Stette inoperoso in un appartamento della grande corte, pu rifcando il cuore ¢ sottomettendo la forma; per tre mesi non curd personalmente aleun affare di gover. In un son- 1 Le cn puso ona) dita, avveine, dere tay alan Alove 9 pata i peo v7 acling durante il giomo sopid di viaggiare nel regno di Hush, ae we ie . Il regho di Hua-hsd si trova ad occideate di Yenchow € 2 settentrione d: Taichow, non so a quante miglisia o decine Ai miglsia dif dallnpero del Meazo. Non vis arriva né con barca, né con carro, né a pidi, ma solo per viaggio so- srannaturale. Lo stato nen ha né api né anziani, ma soltanto Ypontanetl; il popolo non ha né eupidigie né passions, ma soltamo spontancit. Non sanno gicire per la vita né doles per la morte, percid, non hanno sventure né mort precoc; fon sanno elsere amanti di sf né incurand degit alts, per 633 non hanno amore né odio; non sanno contasare né fx vorite, perc’ non hanno vantaggi né dani, Nolla amano e cdiano, nulla temono e paventano, Entrano nellacqua senza afogae, entrano nel furco senza bructars, a trafiggecli ea flagelarii non restano Fert pisgat, a velicarl ea grattarl fon provano fasidio o slletico. Stinnalzano nella spazio ee es ete ol el ees bel visto cara se stewero nel lor lito, Nubie nebbie non ostacolano Ia Toro vist, twonie bea non turbanoilloro usin, blleza © brut teaza non confondono il loro cuore, mont ¢ vali non in- traldano il lore pisio poiché si muovono solo sowannati- raliueae. Rieplitor lice © soddstatto, Huang Ti convocd i subi minis Pen Lao, Li Miu Tatahan Chi ai qual eaccontd isto sogno e disse: — Sono rimasto inoperoso per tre esi, purifcando il ciore e sotomettendo ta forma, meditando s i fone una Via per autrre la periona © governae le erea- ture, senza trovare un sitema, Quando m sono addormen. tato enusto, ho fatto queso sogno. Orato che la Via suprema ron pad essere ricercata con le pasion, Ora l'ho cenosiuta, fel nailer) sauna ees ct antec Nal succes ventotto anal impero godete di un grande ordine, quasi come il regno di Hus-hsl, poi Timperaore ascet alle region lontane ed il popolo To panse senaa tegua er pid di duceento anni 2: repo Pid, come cll att moa in qn opers ng, va 18 Il monte Lieh-ku-yeh si trova in un’ monte vivono degh uomini sovrannaturali, che axpirano ‘il vento, bevono la rugiada ¢ non mangiano i ciaque cereal T loro cuore come sorgemte profonda, 1a loro forma come ‘quella dana vergine. Nom avendo esi né amori né affett particolar, gli immortal e i santi gli fanno da ministri; non suscitando essi né timore né scontento, i sincere gli schiett ‘i fanno da messi; non dispensando esi e non essendo bene- tol, le creature da sé si soddisfano; non raccogliendo esst © ton accurnulando, non mancano di nulla. Lo yin lo yang ‘ono sempre armoniosi, il sole ¢ la funa sono sempre splen- enti, le quattro sagioni sono sempre regolari it vento © la pioggia sono sempre temperati + partie gli allevi avvengono tempre nella. giusta stagione, le messi annuali sono sempre abbondanti. 11 suolo non ha il danno delle pesllenze, gli uo- nnini non hanno Vorrore della morte precoce, le creature non hanno la sofferenza delle malattic, gh spirit dei defunti non hanno voei di presigio, ” Lich-teu ebbe come maestro il yecchio Shang € come amico Po Kao-tau’. Avende progredio nella Via di cosoro, te ne tornd a casa montand i yen ‘ Yin Shéng, udito cid, si fermd come seguace di Lieh-ten per melti mest fr latciato da pare senza uno sgvardo, Quando Lieh-tzu era inoperoso, egli lo pregava di insegnar- Hila sua arte: deci volte gli si rivelsc © diesi volte quello ‘Ter lualoga decison val CT 5; Seca um canmento al Stan ba (hing (the def mont « der mart) ont Leb-hoyeh sane lo sis mes be Changes Gama Maney. So tle gastione, peo dace, ie labels dalla mina “siUoxenione dat ive crcl ra ung lle priche per raggunese "omer Ft commecatre sn db aeons nota ques pevonagg, © pre sumer che ane 8 mominn Heda Toms © Pshun Mowe 1» hon gli disse nulla. Yin Shéng, sisentito, chiese congedo, ma anche questa volta Lich-tzu non gli det ‘Yi SRM, ales volta Lch-eu aon gl dete dsposion Vin Dopo aleuai mesi, non avendo rin al sw im and dh nuove da hs eee — Perché vai € vieni continuamente? — gli chiese Liehau : ae — Tempo fa — rispose Yin Sheng — Chang-tai (io) cbbe a Guage una preghitra, © meen, ms eae lla ed io mirritai contto dite, Ora, gerd, m'e passata ¢ cosl sono venuto di muoyo. ae ca — Tempo fa ti credett intelligente — disse Lich-tzu — invece sei rozz fino a questo punto? Resta ti dird quel che hho imparato dal mio maestro. Dopo tre anni che servivo il ‘maestro ¢ aveva fatto amicizia con quell'uomto, col cuore non osavo pensare al'afermazione e alla negazione, con la bocca non csavo parlare del vantaggio e dello sranta = solo al- Jora ettenni il primo sguardo dal maestro. Dopo cingue anni col cuore pensavo di niiovo allaflermazione calla negazione, con Ia bocca parlayo di nuovo del vantaggio e delle svantag. Se ee sorris. Dopo sette anni seguiyo tutto cid che il mio cuore pensava senza affermazione e negarione, seguivo tutto cid di cui la mia bocea parlava senza vantaggio © svantaggio: per 4a prima volta il maestro mi fecc sedere su una stil accahto a x€, Dopo nove anni laxiai andare cid che ill cuore pensava € la bocca diceva, senza sapere x I'affermazione ¢ la nega- one; il vantaggio e lo syantagpio, ossero mica altmii, senza sapere che il maestro era il mio insegnante © che quell'womo era il mio amico: cro al di 13 dell'ineriore e dellcsteriore. Dopo, tutta mi fur eguale: Vocchio come lorecchio, 'oree- chio come il nas il naso come la bocea, Tl mio cuore si con- dens ¢ la mia forma si disslse, le mie ota ¢ la miia carne si strusero, non ebbi pil la sensazione di cid a cut la mia forma s'appoggiava e che il mio piede calcava, a seconda dei venti andai ad oriente © ad occidente come una foglia d’al- bero 0 una pula seca. Alla fine non sapeyo se era il vento che ‘montara me o se cro io che mastavo il vento. Ora, tu stai 20 sil porta del tuo maestro e ancora non passata una stagione he gid ti risenti e trrit pit volte. La particella di matcria te tu sei Paria non la sopporta, la bagattella che tu sei la terra non Ja sostiene: puoi sperare di caleare il vuoto © di montare i venti? Yin Shéng, tutto vergognoso, rimate a lungo senza respi- fire © non os} replicar motto, Lich-tau interrog® Yin del valico! dicendo: — L'vomo sommo passa Ia dove non @ apertura, cammina nel fuoco senza teuciarsi, i muove al disopra delle diccimila creature senza tremare. Chiedo licenza di domandare: come arriva a tanto? ~ Col conservare il suo chi inadulterato — rispose Yin el valico. — Non ® questione di sapienza, di abilita o di ar- imento, Siedi, te ne parler. Tutto cid che fa apparenza, sembianza, suono e colore & creatura. Da che le ereature sono separate Yana dalla? Che le rende mesiteol primey fare? Sono null’altro che colore, Le creature sorgono nel- Tinforme c sarrestino nellintrasformabile, Uno che ha afer rato questo coneetto lo porta alle estreme conseguenze, come poteebbero fermarlo le creature? Egli i trova in una dimen- sione incommensurabile, @ rinchiuso in una matassa senza handolo e s'aguira IA dove le creature hanno principio e fine. Fer penetrare 18 dove le creature sorgono, unica 1a sua na- tur, mune i suo ci, concentra ta an vr Per chi & co, il Ciclo che & in Iu. si conserva integro, il suo spirito non ha Ccepe: le creature da dove crrebbo in laf Ua uiaco the ede dal car, anche s if mal, non rex cio Le junture delle sue ossa sono eguali 2 quelle degli altri uo- Fin eppre i dono ce eg sceve diver poiché so 6: Per Nomalogo excnte veil CT tax Lesyonone det ten tee yin fi td ni pi 6 a gan «Yin we he eionaggo't china 2 cgnome Yin, fl sane dato id ea nome wpa Fiigsts © oli she cine Laoors 4 mriere TTC (ell ogra dk ap fale premesa). Naurlseot i dnogo tra Yin Hae Liebinu 2 un seo imo, cumdo Weta ll acondo que wale Spo i pins 21 spirito @ rimasto integro. Andava sul carro senza nemmeno saperlo, & caduto senza nemmeno saperlo. Vita e mort, al- larme e timore, non sono entrati nel suo petto, percid, scon- trandosi broscamente con le creature, non ha provato spac vento, Se cos) accade a chi attinge ntegrit dal vino, quanta pitta chi attinge T'integrith dal Cielo! L’uomo santo si rin chiude nel Cieb, percid nessuna creatura pod nuocergl % Lich Yirk’ou tirava d'arco a beneficio di Po-hun Mou jn’. Tenendo una tazza colma ¢’acqua sul gomito, tendeva Varma al mass e secava: mentee una frecca andava ad sons alle alte, una nuova era gid incoccata, Per tuto tem sembr’ una statua. 4 — Questo € il tito di chi bada a tirare — disse Po-hun’ Mou-jén — non il tiro di chi non bada a tirare. Se saliamo insieme su un'alta montagna © posiamo i piedi su una roc- cia sporgente, 9 picco sopra un abisso profondo cento canne, sarai capace di tirar darco? Cos! Moujén sali su an'alta montagna, si mize 94 una roc: cia sporgente, 2 picco sopra un abisso profondo cento canne, indietreggid con le spalle votate fino a che i suoi piedi spor- sero per due decimi allnfuori sinchind a Yuek'oa per in- vitarlo a farsi avanti, Yi-k’ou gisceva prostrato a terra, col sudore che gli scorreva fino alle caleagna. — L'uomo sommo — disse Po-hun Mou-jén — serutando in alt Vazzurro Cielo « attraversando in basso le Sorgenti Gialle,tollera le otto dicezioni senza che il suo spirito ¢ il suo cf si alterino, Invece tu, tutio tremante, hai solo voglia ddichiudere gli occhi. B dentro di te che stail pericolo! Un rampollo della famiglia Fan, di nome ‘Tru-hua, ben intratteneva una sua combriccola e tutto il regno gli stava 7. ses cain vel CT a2 2 sottomesso; godeva dl favore del prince di Chin, senza vere alcuna carica ufficiale, stava alla destra dei tre primi ministri. A quelli che i suoi occhi guardavano con parzialit il regno di Chin dara un grado, @ quelli che la sua bocca dlenigrava eon. parzialtA il regno di Chin toglieva il grado. La gente accorreva alla sua sala come a corte. Tzu-hua per- metteva che i suoi bravacci ataccassero briga con sapienti incolti, venissero alle mani con deboli€ forts, Anche se qual- ‘amo restava ferito o maleoncio in sua presenza, non vi pre- stava la minima attenzione. Si divertiva in tal modo giorno © notte, tanto che ne! regno era diventaio quasi un costume. Hosshéng e Taupo, due det sudden clienti del signor . Useiti per un giro nel eontado, pernottarono nella ca ppanna del contadino Shang Chviu-kal. Nel mezzo della notte Ho-sheng e Tau-po parlarono fra loro della fama ¢ della po: terza di Tahua, cke poteva far moti vivi ¢ vivi i mort, poreri i richie ricchi 1 povesi. Shang Chiiu-ksl, che aveva sempre patio la fame e il freddo, li azolt8 nascosto presso lia finestra settentrionale. {n conseguenza prese in. presito delle provvste, si caricd d'un cesto'e se ne and® alla porta di Taurus T cortigiant di Tzushua appartencrano a dstinte fami- iis, vesivano di seta © andavano in earrozza, camminavano on sussiego © guardavano al di Ti dellt gente. Quando po- sarono lo sguardo su Shang Ch'iu-kai, vecchio d'anni e de- bole di forze, col volto adusto e gli abit inclegent, lo guar- dono dallato in basso, Poi cominciarono a prendersi delle confidenze ¢ a farsi beffe di fui, a dargi botte ¢ spinte: in- Somina gli feccio ali tutto. Shang Chis-kai sopportd seaza far segno ci insoflerenza, finché i cortgiani cseurirono Vin- ventiva e si stancarono di scherzare e di ridere, Allora sali ono con Toi su un'alta torre ¢ nel grupoo fu sparsa ta voce: — Se e'8 uno che & capace di buttarsi gid, gli saranno dati in premio cento pezzi dargento. Fa tact bedonaecoglenhat ma hao Cite lai, che vi aveya prestato fede, «i gett gil prima di ogni 8, Chin ex uno waa sent nal aicno Shand che wel 36 fs emembatn ‘ne sth 81 Wer (tt sche La), Chao © Han 2 altro; la sua forma si posd sul suolo come quella d'un uecella in volo, senza alcun danno per la carne e per Je oss La brigata del signor Fan pensd che fosse un caso ¢ non se ne fece gran maraviglia. Percid indicarovo ancora l'an- golo turbinoso di una curva del fume Ho e dissero: — LA in fondo c'é una perla preziosa: chi si tuffa pud prenderla Shang Ch'iusai di nuovo aderl e si tuff): quando tie mers aveva veramente una perla, La brigata comindd ad avere qualche dubbio ¢ Tar-hua ordind che gli si apparcc- chiasse carne e vino e che fase rivesito di set Inprovyisamente nel magazzino del signor Fun scoppid un grande incendlo, Teuvhna gli gridd: —~ Se sel eapace di enirare tra le fiamme a prendere i miei broccati, ti compen- serd secondo il valore di quelli che aveai recuperat Stang Chior! s mon senza estar, and re famme € ritornd, senza che la fuliggine I'avesse sporcato o il cor avesse delle scottzure, La brigata dl signor Fan fu cow. vinta che epli praticasse il Tao’ c cost tutti imsieme si xcusa- ono dicendo; — Ci siamo fatti beffe di te perché non sape- vamo che praticass il Tao, ti abbiamo umilisto perch non sapevamo che fosd un uomo sovrannaturale. Prendic_ per selocehi, sordi ¢ ciechi, Osamo interrogarti sulla tua Via. — Non ho alcuna Via — rispose Shang Ch'iu-kai. — Ane che nel mio cuore non so come ho fatto, Tuttvia, in cd v8 tuna cosa che provers a dirs, ‘Tempe fa, pernottarono nella ania capanna due di voi, dai quali udii’magnificare Iz po- tenza del sgnor Fan, che pud far mort i vivre sit | mot poveri i rechi e riechi i pover. Li credettiassolutamente ve" titier ¢ per questo venni senza badare alla distanza, Quando sono arrivato, ho tenuto per vero tutto cid che diceva la com- pagnia del signore, temendo soltanto di non essere in grado Ai credeze e di mettere in pratica. Non sapevo cid che il mio «corpo faceva e in che consisteva il vantaggio ¢ lo svantaggio. 1 mio cuore era concentrato, nullaltco. Le creature noa mi fecero opposizione, ecco tutto. Ora che so che la compagnia el signore si faceva beffe di me, dentro di me albergo il dubbio ¢ l'ansia ¢ fuori di me bado a cid che vedo ¢ sento, ‘A guardate indietro, & stata una fortuna che poco fa io non 24 ti sia abbruciato © annegato. Chi & eccitszo per una febbre iteriore & turbato dal timore e dallemozione. Come mi ac costerei di nuovo all’acqua ¢ al fuoco? Da allora in poi, sei cortigiani det signor Fan incontea: vano per istrada iun'mendicante 0 un purgacayali, non os ‘ano fargli sgarbo, ma scendevano dalla carrozza per inc Tisi Wo?, uito ci, lo rifer! a Confucio. — Non lo sa- pevi? — disse costui, — L’uomo dalla somma fede pud in. Huenzare le creature, Egli sommuoye il Cielo ¢ la Terra influenza gli esseri sovrannaturai, fa vislenza all'univer senza che aleunché gli si opponga. Forse solo camminando fai pericoli e gli ostacoli ed entrando nell acqua e nel fuoco? Shang Ch'iuekai prestd fede ad unvimpowura ¢ le creature rion gli fecero resistenza: quanto pit) se damo tutti sinceri, fli alii e noi! Figlioli,ricordatevelo, 11 sovrintendente alle beste del re Hsian dei Chow" ave- vv per subalterno un certo Liang Yang, il quale era capace Ah alevare asia el ucellt selva. Quando dava lve dda mangiate nel parco o nel conile, perfino le tigi i lupi, Pine © mach sascoppiavano © &siprlicevann alls esenza, le diverse specie viverano mexolate senza aggre Uirsio morder fra lro. Preoccupato a che I'arte di cost ron finisse con la sua persona, il re comand che Fosse inse- ignata a Mao Ch'iu-yian, a — Yang (jo) 2 un umile subalterno — disse Liang Yang — Ai quale arte informers? Temo che il re dia che tela ne secondo, cosie:co in breve il mio sistema ger allevare le tge: Se le atsecondi sono content, se le contrari s'infuriano: que- sta é la natura di quelli che hanno istinti sanguinarl. Ma cor- tentezza ¢ furia sorgono forse all'mpazzaia? Sono una ribel- 4. Ta Wo on on dele dk. Conti we ius Sf Ch an Fingers che gh a l 7 25 lione a id che li contraria, Chi nutre le tigri non osx dar loro animali vivi per timore che s‘infurino nell'ucciderli, non, cosa dar loro animal interi per timore che sinfurino nel die laniarli. Capisce © sono irritate a seconda che sono alfamate © sazie, Le tigri sono diverse daghi uomini, ma sono man- suete con chi fe mutre con dolcezza, percid se uecidono ® per- ché sono contrariate. Allora come oserei suscitare la loro fue fia contrariandole? Perd, non le faccio nemmeno contente, asccondindole, L'alternativa alla contentezza @ la furia € Valternativa alla furia 8a contentezza, poiché ambedue non, sono nel giusto mezzo, Ora, siccome nel mio cuore non li contrasto né i asecondo, gli uccelli¢ gli animal mi consi- derano uno di loco, Perci, quelli che si aggirano nel mio Parco non pensano alle alte foreste ed agli sconfinati acqui- teini, quelli che dormono nel mio cortile non desiderano le profonde montagne ¢ le gole oscure: a eid le induce la loro: natura, Yen Hui! interrogd Confucio dicendo; — Quando at- trayetsai 'abisso di Shangshén, il traghettatore governd Ja barca come un esire sovrannaturale. fo gli chiest? «Si pod imparare a governare la barca? » « Si —mi rspose quello, — Uno che sa nuotare pud esemne istruito, tun buon nuotatore, nie diviene capace per la sua arte, un tuffatore, senza aver ‘mai visto una barca, la governa facilmente». Liinterrogai ancora ma non mi disse altro. Oso domandare che inten- eva dire, — Ahimé! — esclamd Confucio, — ‘Te ne ho fatto stu- diare Ia forma per tanto tempo ¢ tu non ne hai ancora pene~ trato la sostanza, Sei veramente pervenuito al Tao? Colui che. sa nuotare pud eserne istruto perché non fa alcun cao del- Vacqua, un buon nuotatore ne diviene capace per la sva arte perché non pensa affato all'acqua, un tuffatore, senza aver ‘mai visto una barca, la governa facilmente perché guarda agli abissi come a colline © al capovolgimento della barca pul ate cn eh 2, Yon hy 9 Yo amg it de oped Cooke, 26 come all'arresio del sun carro, Davant povelgimentic arrest in diecimila mo 1 penetrare nel suo intelletto, Dove andr’ che non sia a suo ‘agio? Uno che al givoco punta win cocen @ abile, se punta lun amo & timoroso, se punta dell'oro perde il senao. La sua abit & Ia stessa. ma, «¢ v'& qualcosa che "emoziona, di in: pportanza a cid che & esteriore. Tutti color che danno itm- pportanza a cid che & esteriore rendono maldestro l'interiore. 2 Mentre Confucio contemplava sul monte Livliang "le acque che precipitavano da un‘altezza di trenta cane ¢ la schiuma che scorreva per trenta li, tanto che le testugpini, i sauri, i pesci ¢ le tartarughe non potevano nuotarvi, vide un vom che vi nuotava. Lo prese per uno che, avendo dei di spiaceri, voles darsi la morte ordind ai suoi discepoll di correre alla sua altezza c di alferrarlo. Ma costow avevano fatto aleune centinaia di passi quando quello usc} dall'acqua ‘¢ se ne andd a passeggio sotto una fila di melt selvatici con i cape scilii sulle spalle, cantando uns canzonetta, Confucio lo segul ¢ Vinterrog’ dicendo: — La cascata del Livliang & alta trenta canne ¢ la sua ichiuma scorre per trenta 1, tanto che fe testuggin, i sauri, i pes e le tartart- ighe non’ sono capaci di nuotarvi, ma poco fa ho visto che ti tri avventurato 1a dentro, Ti ho creduto uno che, vendo dei clispiaceri, volese darsi la morte © percid ho ordinato ai mi dliseepoli di enreere alla tua altezza ¢ di afferrarti Quando sei uscito dallacqua con i eapelli sciolti sulle spalle € can- tando una canzonetta, ti ho ereduto un Fantasma, Esaminan- doti vedo che sei un vomo, Mi permetto di chiesert se hai tuna Via per avventurarti nelle aeque. — No, non ho aleuna Via — rispose quello. — Ho co- mindato con lo stato native, ho progredito con le. qualiti ‘natucli, misono perfezionato col deercio celeste, Entro in ‘2, amlogycpisio Eman al ns 14 ¢ 5 CT 29. comment sino daar slfecrsione & ootn mate Ling 2 sieme al flusso ed esco insieme al rilusso. Sequire il modo!
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