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ABSTRACT
Il comportamento dinamico di strutture in muratura esistenti dipende soprattutto dalla risposta fuori dal piano delle
pareti verticali. Negli edifici non consolidati, questi elementi risultano infatti i più vulnerabili. Una corretta
valutazione della loro risposta dinamica può essere effettuata analiticamente considerando l’equazione della
dinamica dei corpi rigidi non resistenti a trazione. Il modello più semplice da analizzare è il blocco oscillante,
presente in letteratura con il nome di pendolo inverso, in cui si trascura la resistenza a trazione e si ipotizza una
resistenza e rigidezza infinita a compressione. In questo lavoro si presenta una modellazione del blocco in cui si
considera anche la rigidezza flessionale elastica dell’elemento. Diversamente dal blocco rigido, in cui il moto è
definito da un’unica equazione , si ottiene un sistema di due equazioni differenziali che può essere risolto
ricorrendo a metodi di integrazione numerica. Ipotizzando che l’elemento è sottoposto ad un accelerogramma alla
base, è possibile valutarne la risposta dinamica in termini di spostamento, risolvendo il sistema di equazioni
differenziali. Confrontando i risultati con quelli ottenuti per il blocco rigido oscillante, si valuta quindi l’influenza
della deformabilità elastica sulla risposta dinamica degli elementi murari.
Nel lavoro si riportano inoltre i risultati di un ampia indagine numerica.
B B
ue
H G H Figura 4. Impulso sinusoidale
α
α m
θ R
g
O′ O O′ O
(a) (b)
Figura 3. La condizione limite di ribaltamento del blocco:
a) modello flessibile oscillante, b) modello di blocco rigido
È ammesso che lo spostamento del baricentro
possa essere maggiore della semi-larghezza della
base del blocco, durante la fase di vibrazioni
forzate, poiché un’accelerazione successiva di
Figura 5. Andamento della rotazione al variare della
segno contrario potrebbe riportare il sistema in rigidezza del pannello murario
una configurazione di equilibrio.
Nel caso di modello di blocco rigido, la Si può notare come all’aumentare della
condizione limite di ribaltamento si raggiunge rigidezza del pannello, il comportamento tende a
quando la risultante del peso proprio del blocco quello del blocco rigido. Al contrario, al
risulta esterna alla sezione di base. Questo si diminuire della frequenza naturale del sistema, la
verifica quando l’angolo di rotazione del blocco rotazione del pannello subisce un incremento. Si
diventa più grande dell’angolo di snellezza α può inoltre notare che, all’aumentare della
(figura 3-b). flessibilità dell’elemento, diventano sempre più
evidenti gli effetti dell’elasticità, segno
dell’accoppiamento tra l’oscillazione rigida e
7 CONFRONTO TRA LE DUE l’inflessione elastica.
MODELLAZIONI
Al fine di mettere in luce le differenze tra le 8 INDAGINE PARAMETRICA
due strutture oscillanti, esaminiamo il
comportamento di un blocco rettangolare Una indagine numerica è stata effettuata al
caratterizzato da un angolo di snellezza pari a 0.2 fine di valutare l’influenza delle deformazioni
e soggetto ad una storia temporale di elastiche sulla stima del fattore di struttura di
accelerazioni di tipo sinusoidale, di ampiezza pannelli murari. Sono stati considerati sette
a max 1.3 g tan( ) e pulsazione 5.1 p differenti accelerogrammi artificiali, definiti in
modo da avere uno spettro di risposta elastico
(figura 4).
coerente con lo spettro di risposta fornito dalla
La figura 5 mostra l’andamento della rotazione
normativa, relativo al sito di longitudine 12.481 e
nel tempo al variare della rigidezza del pannello
latitudine 41.910, riportato in figura 6.
murario: la linea continua si riferisce al caso di
Tale spettro di risposta è relativo ad uno stato
blocco rigido oscillante, viceversa le linee
limite di tipo ultimo ed è caratterizzato da un
tratteggiate sono relative al caso di struttura
valore di accelerazione orizzontale massima al
flessibile, per diversi valori della frequenza
sito pari a 0.106g e da coefficienti di Nelle figure 7-12 si riportano, per ogni
amplificazione stratigrafica e topografica unitari. geometria del blocco considerata, l’andamento
del fattore di struttura al variare del modulo di
elasticità della muratura. Nei grafici, ogni punto
avente lo stesso colore, è caratterizzato dallo
stesso valore del modulo di Young ed è ottenuto
implementando uno dei sette accelerogrammi
artificiali considerati. Il valore medio del fattore
di struttura è indicato con linea a tratto continuo.
Nello stesso grafico, la linea a tratto-punto è
relativa al valore medio del fattore di struttura
valutato con il modello di blocco rigido, secondo
le equazioni 21 e 27.
Figura 6. Confronto tra lo spettro di risposta elastico di
normativa e quello relativo al primo accelerogramma
considerato
Gli accelerogrammi spettrocompatibili
implementati nella modellazione numerica hanno
una durata complessiva pari a 25s, mentre le
interazioni numeriche delle equazioni 19 e 20
sono effettuate fino a un tempo t pari a 30s.
La rigidezza flessionale del blocco è stata
valutata in accordo ad uno schema statico di trave
incastrata alla base e libera in sommità:
Figura 7. α = 6.8°, B = 0.84 m, H = 7 m
3EI
k 3 (29)
H
in cui E ed I sono rispettivamente il modulo di
elasticità di Young del materiale muratura ed il
momento di inerzia baricentrico della sezione
trasversale del pannello murario, pari a:
L B3
I (28)
12
dove L rappresenta la lunghezza del blocco, posta
per semplicità unitaria. Figura 8. α = 6.8°, B = 1.08 m, H = 9 m
Al fine di considerare una variabilità della
rigidezza del sistema, sono stati considerati tre
valori del modulo di elasticità, pari a 5000 MPa
(relativa ad esempio ad una muratura realizzata in
mattoni semipieni con malta cementizia),
2000 MPa (una muratura realizzata in pietre a
spacco con buona tessitura o a blocchi lapidei
squadrati) ed infine pari a 1000 MPa (una
muratura a conci di pietra tenera oppure a conci
sbozzati con paramento di limitato spessore e
nucleo interno). Il peso specifico della muratura è
stato assunto pari a 18 kN/m3.
Due valori dell’angolo di snellezza sono stati Figura 9. α = 6.8°, B = 1.32 m, H = 11 m
considerati, pari rispettivamente a 3.1° e 6.8°, e
tre valori di altezza, pari rispettivamente a 7 m,
9 m e 11 m.
Si sottolinea come all’aumentare della
flessibilità dell’elemento, si riscontra una
maggiore dispersione dei risultati ottenuti. Si può
osservare tale effetto indipendentemente, sia al
diminuire del modulo di elasticità del materiale
muratura, che all’aumentare dell’altezza del
blocco.
9 CONCLUSIONI
Figura 10. α = 3.1°, B = 0.38 m, H = 7 m La ricerca è stata finalizzata al miglioramento
delle attuali conoscenze dei meccanismi locali di
collasso di strutture in muratura, in particolare
allo studio dell’influenza della deformabilità sulla
risposta dinamica di elementi in muratura
sollecitati fuori dal piano. Negli edifici non
consolidati, questi elementi risultano infatti i più
vulnerabili.
È questo un importante tema di ricerca, a
tutt’oggi ancora aperto, sia per la stima della
vulnerabilità sismica e del danno atteso che per la
definizione di adeguati criteri di verifica,
attualmente basati sull’introduzione di un fattore
Figura 11. α = 3.1°, B = 0.49 m, H = 9 m di struttura, definito come rapporto tra il valore di
accelerazione che causa il collasso dell’elemento
murario ed il valore di accelerazione che ne attiva
il moto.
Lo stesso dispositivo normativo attualmente
vigente fissa un valore costante del fattore di
struttura pari a 2, a prescindere da qualsiasi
parametro significativo, come ad esempio la
tipologia di meccanismo, le caratteristiche
geometriche del pannello murario, la condizione
di carico cui è soggetto il blocco, oppure ancora il
sito geografico e le caratteristiche proprie del
Figura 12. α = 3.1°, B = 0.6 m, H = 11 m segnale sismico.
Si può innanzitutto osservare come nei casi La valutazione della risposta dinamica del
considerati, al variare dei parametri geometrici e pannello murario è stata effettuata analiticamente,
meccanici del blocco ed al variare dell’input nel contesto della dinamica dei corpi rigidi non
sismico, il fattore di struttura valutato resistenti a trazione.
analiticamente è maggiore del valore attualmente Il modello più semplice da analizzare è il
proposto dalle norme italiane pari a 2. blocco oscillante, presente in letteratura con il
nome di pendolo inverso, in cui si trascura la
Dall’analisi dei risultati ottenuti si può notare
resistenza a trazione e si ipotizza una resistenza e
che la deformabilità elastica del pannello murario rigidezza infinita a compressione. In questo
non influisce in modo significativo sulla risposta lavoro si è presentata una modellazione del
dinamica del sistema. Infatti, per le geometrie del blocco in cui si considera anche la rigidezza
blocco considerate e per il campo di rigidezza flessionale elastica dell’elemento, al fine di
analizzato, non si riscontrano differenze studiare gli effetti dell’interazione tra l’elasticità e
apprezzabili tra il fattore di struttura valutato le oscillazioni rigide sulla valutazione del fattore
secondo il più semplice modello di blocco rigido di struttura, soprattutto all’aumentare della
ed il fattore di struttura valutato secondo il snellezza dell’elemento murario.
modello di struttura flessibile oscillante. Diversamente dal blocco rigido, in cui il moto
è definito da un’unica equazione , si ottiene un
sistema di due equazioni differenziali accoppiate uplift, Earthquake Engineering & Structural Dynamics,
che può essere risolto ricorrendo a metodi di 41, 2177-2194
Acikgoz, M.S., DeJong, M.J., 2013. Linearization and
integrazione numerica. modal analysis of flexible structures, NZSEE
Ipotizzando che l’elemento è sottoposto ad un Conference
accelerogramma alla base, è possibile valutarne la De Felice, G., 2011. Out-of-plane seismic capacity of
risposta dinamica in termini di spostamento, masonry depending on wall section morphology,
International Journal of Architectural Heritage, 5, 1-17
risolvendo, attraverso l’integrazione numerica, il Di Carlo, F., 2015. Strength reduction factor for rocking
sistema di equazioni differenziali che ne descrive masonry structures, Dissertation submitted to the
il moto. Per le grandezze geometriche, University of Rome “Tor Vergata” for the degree of
Doctor of Philosophy
meccaniche e degli input sismici utilizzati nel Housner, G. W., 1963. The behaviour of inverted pendulum
presente lavoro, i fattori di struttura ottenuti structures during earthquakes. Bulletin of the
dall’integrazione numerica di questo sistema sono Seismological Society of America, 53(2), 403-417
maggiori del valore attualmente proposto dalle Ma, Q.T., 2010, The mechanics of rocking structures
subjected to ground motion, Dissertation submitted to
norme italiane per la verifica cinematica lineare. the University of Auckland for the degree of Doctor of
Per generalizzare tale risultato è però Philosophy
necessaria una più ampia indagine parametrica. I Prieto, F., Lourenço, P.B., 2005. On the rocking behavior of
risultati delle analisi riportate in Di Carlo (2015) rigid objects, Meccanica, 40, 121-133
Yim, C., Chopra, A.K., Penzien, J., 1980. Rocking response
mostrano infatti come il considerare geometrie of rigid blocks to earthquakes, Earthquake Engineering
diverse, oppure il tener conto di un and Structural Dynamics, 8, 565-587
danneggiamento locale della muratura nelle zone Zhang, J, Makris, N., 2001. Rocking response of free-
di estremità della base, possa condurre ad una standing blocks under cycloidal pulses, Journal of
Engineering Mechanics, May, 473-483
valutazione di fattori di struttura inferiori a quelli
proposti dalle norme oppure di molto superiori.
L’obiettivo del presente lavoro è quello di
valutare il grado di accuratezza dei risultati
ottenibili con un’analisi semplificata, basata su un
modello di blocco rigido. A tale scopo,
confrontando i risultati ottenuti dai due modelli
(flessibile e rigido), si deduce che la
deformabilità elastica del pannello murario non
modifica in maniera sostanziale la risposta
dinamica dell’elemento. Non si riscontrano infatti
differenze significative tra i fattori di struttura
valutati secondo i due modelli di blocco rigido e
di struttura flessibile oscillante. Si sottolinea solo
come, al diminuire della rigidezza flessionale
dell’elemento, si riscontra una maggiore
dispersione dei risultati ottenuti dai diversi
accelerogrammi spettro compatibili con lo stesso
spettro. È lecito quindi adottare l’ipotesi di
deformazioni elastiche trascurabili (quindi nulle)
nella modellazione dinamica del rocking di
pannelli murari sollecitati fuori dal piano.
REFERENCES
Acikgoz, M.S., DeJong, M.J., 2011. The interaction of
elasticity and rocking in flexible structures allowed to
uplift, 1. Türkiye Deprem Mühendisliği ve Sismoloji
Konferansi, Ankara
Acikgoz, M.S., DeJong, M.J., 2012. Characterizing the
vulnerability of flexible rocking structures to strong
ground motions, 15 WCEE, Lisboa
Acikgoz, M.S., DeJong, M.J., 2012. The interaction of
elasticity and rocking in flexible structures allowed to