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Lo statuto dell'imprenditore commerciale

Per statuto dell'imprenditore commerciale si intende quell'insieme di regole cui


l'imprenditore commerciale è soggetto.
Queste regole si compendiano nella disciplina del registro delle imprese, nella
disciplina delle scritture contabili e nella disciplina della rappresentanza
commerciale.
Quindi, registro delle imprese, scritture contabili, rappresentanza commerciale,
costituiscono frammenti dello statuto dell'imprenditore commerciale.
Altre regole cui l'imprenditore commerciale è soggetto attengono al profilo del
fallimento.

Il registro delle imprese. Il registro delle imprese contiene alcuni dati fondamentali
relativi alle imprese, molto importanti per i terzi, come i dati identificativi di colui
che esercita l'attività commerciale, la sede principale e secondaria, l'esistenza di
rappresentanti generali o particolari. Si tratta di dati particolarmente rilevanti per i
terzi che intrattengono relazioni d'affari con l'imprenditore commerciale.
Le norme sul registro delle imprese sono contenute negli articoli 2188 c.c. e seguenti,
rinviando con l'art. 99 delle disposizioni di attuazione del codice civile a un futuro
decreto reale (si parla di decreto reale perchè nel 1942 non c'era il Presidente della
Repubblica)per la concreta attuazione del registro delle imprese.
Il Regolamento di attuazione non è mai entrato in funzionamento. Quindi, la
disciplina del registro delle imprese, così come prefigurato dal codice civile, è
rimasta inattuata per almeno 50 anni. Un regime provvisorio fu stabilito agli artt. 100
e 101 delle disposizioni di attuazione del codice civile, che predisponevano il
deposito degli atti presso le cancellerie dei tribunali per potersi valere degli effeti
della pubblicità commerciale.
Nel '69, su spinta di una direttiva comunitaria, fu introdotto il bollettino ufficiale delle
società per azioni e a responsabilità limitata, detto Busarl, nel quale occorreva
iscrivere quegli stessi fatti soggetti a iscrizione presso la cancelleria del tribunale.
Con il Busarl chiunque poteva conoscere le notizie relative alle imprese commerciali,
surrogando alle funzioni che avrebbe dovuto svolgere il registro delle imprese.
Il registro delle imprese trova attuazione nel 1993, con la legge n. 580 art.8, la quale
ha dato attuazione al disegno prefigurato dal legislatore del 1942 con l'art. 1188c.c.
Nel 1997 viene eliminato il Busarl.
Il registro delle imprese è un registro telematico.
Secondo quanto emerge dalla legge n. 580, le Camere di Commercio sono gli uffici
nei quali vengono depositati i registri delle imprese. Hanno sede presso ogni
capoluogo di provincia. Il codice civile continua invece a parlare di ufficio del
registro delle imprese e di un conservatore del registro delle imprese.
Presso ogni tribunale del capoluogo di provincia si ha un giudice del registro, al quale
sono affidati compiti di vigilanza.
La legge n. 580 istituisce la sezione speciale, accanto alla sezione ordinaria del
registro delle imprese. Quindi il registro delle imprese viene suddiviso in due sezioni:
la sezione ordinaria, alla quale è demandata l'iscrizione di atti e fatti relativi
all'imprenditore commerciale; la sezione speciale che raccoglie atti e fatti relativi alle
imprese non commerciali (imprese agricole, piccoli imprenditori commerciali, società
semplici). Questa distinzione è molto importante perchè l'iscrizione in una sezione
non produce gli stessi effetti giuridici prodotti dall'iscrizione nell'altra sezione.
La mancata iscrizione presso le sezioni del registro delle imprese comporta il
pagamento di una sanzione amministrativa, in quanto obbligo previsto per legge.
L'iscrizione presso il registro avviene su domanda dell'interessato.
L'iscrizione può avvenire d'ufficio: se il conservatore del registro ha notizia
dell'esercizio di attività d'impresa da parte di un determinato soggetto, concorre
l'iscrizione.
Gli articoli di riferimento sono il 2188 c.c. e seguenti.
L'art. 2189 c.c. precisa che le iscrizioni sono eseguite su domanda sottoscitta
dall'interessato. Per interessato si intende in primo luogo colui che esercita l'attività
d'impresa. Secondo alcuni non è escluso che altri avanzino questa richiesta.
L'art. 2194 c.c. prevede le conseguenze dell'inosservanza dell'obbligo di iscrizione,
che consistono in una sanzione amministrativa.
L'iscrizione d'ufficio si ha quando una società abbia iscritto dei dati, come la sede
principale dell'esercizio dell'attività d'impresa, e questo dato sia erroneo. In questo
caso qualcuno può chiedere la cancellazione dell'iscrizione. In realtà questa visione è
fin troppo sostanzialista, perchè i compiti del conservatore del registro sono compiti
di controllo documentale.
La cancellazione d'ufficio avviene quando un certo fatto iscritto non è conforme alla
fattispecie legale dell'iscrizione. Si pensi all'iscrizione dell'atto costitutivo di una
società in nome collettivo in cui tutti i soci rispondono solo per le quote conferite.
Poiché la società in nome collettivo è una società in cui i soci sono illimitatamente
responsabili, l'iscrizione di un atto costitutivo in cui tutti i soci rispondono solo per
quanto conferito non è conforme alla previsione di legge. In questo caso è possibile
che il conservatore rifiuti l'iscrizione dell'atto. E' anche possibile che scriva l'atto per
errore e che successivamente chieda la cancellazione d'ufficio perchè il dato non è
conforme alla fattispecie legale.
L'iscrizione d'ufficio può avvenire nel caso in cui un'impresa che eserciti un'attività
commerciale non sia iscritta.
L'iscrizione nel registro delle imprese non ha una mera efficacia di notizia, non serve
a rendere note alcune vicende fondamentali nella vita di un'impresa.
Riguardo agli effetti giuridici dell'iscrizione nella sezione ordinaria, l'articolo di
riferimento è l'art. 2193 c.c.
Art. 2193 c.c. Efficacia dell'iscrizione. - I fatti dei quali la legge prescrive
l'iscrizione, se non sono stati iscritti, non possono essere opposti ai terzi da chi è
obbligato a richiederne l'iscrizione, a meno che questi provi che i terzi ne abbiano
avuto conoscenza.
L'ignoranza dei fatti dei quali la legge prescrive l'iscrizione non può essere opposta
dai terzi dal momento in cui l'iscrizione è avvenuta.
Sono salve le disposizioni particolari della legge.
Il primo comma si occupa dell'efficacia positiva dell'iscrizione presso la sezione
ordinaria del registro delle imprese. L'iscrizione riguarda atti e fatti di cui la legge
prescrive l'iscrizione. Questo concetto viene riassunto con la formula del principio
della tipicità delle iscrizioni: le iscrizioni sono tipiche, i fatti da iscrivere
costituiscono un numero chiuso; quindi non possono trovare ingresso altri fatti non
previsti. Se i fatti dei quali la legge prescrive l'iscrizione nel registro delle imprese
sono iscritti, questi sono opponibili ai terzi. L'effetto positivo è per l'imprenditore
commerciale: l'imprenditore può opporre al terzo la conoscenza del dato iscritto. Si
parla di conoscenza legale: il fatto iscritto nel registro delle imprese nella sezione
ordinaria è legalmente conosciuto dal terzo, e ciò per il solo fatto di essere iscritto.
Quindi, tutto ciò di cui la legge prescrive l'obbligatorietà dell'iscrizione, se è
effettivamente iscritto, è opponibile ai terzi. I terzi non potranno addurre la mancata
conoscenza del fatto se quel fatto è iscritto.
Il terzo comma si occupa dell'efficacia negativa dell'iscrizione. L'efficacia negativa si
ha quando un fatto, che deve essere iscritto, non viene iscritto. Per esempio non viene
iscritta la sede; oppure non vengono iscritti i limiti del potere di rappresentanza dei
rappresentanti dell'imprenditore. Se questi fatti non vengono iscritti, non potranno
essere opposti ai terzi, in quanto non si potrà affermare senz'altro che i terzi ne
abbiano avuto conoscenza. Quindi non opera quel meccanismo di conoscenza legale
previsto al primo comma. Tuttavia questa regola prevede delle eccezioni: è possibile
dimostrare che il terzo sia stato messo nelle condizioni di prenderne conoscenza. Ad
es. l'imprenditore ha notificato un atto contenente l'indirizzo preciso della sede
dell'impresa. In questo caso il terzo ha conoscenza dei fatti, ma l'imprenditore
commerciale deve provare l'avvenuta conoscenza.
Gli effetti dell'iscrizione rispetto ai terzi, di cui all'art. 2193 c.c., sono compendiati
nella formula “efficacia dichiarativa” dell'iscrizione presso la sezione ordinaria del
registro delle imprese.
Questi effetti sono stati estesi anche per l'imprenditore agricolo, che deve essere
iscritto presso la sezione speciale. Quindi, per l'imprenditore agricolo tutti i fatti
iscritti presso la sezione speciale sono opponibili ai terzi. Tutte le altre iscrizioni
presso la sezione speciale hanno una mera funzione di pubblicità notizia: servono
solo a rendere noti ai terzi dei fatti rilevanti nel rapporto con il mercato.
L'iscrizione nel registro delle imprese svolge altre funzioni e produce altri effetti.
Si parla di efficacia normativa dell'iscrizione delle società di persone.
Si parla di efficacia costitutiva dell'iscrizione delle società di capitali.
L'efficacia dichiarativa di cui all'art. 2193 c.c. riguarda sia gli imprenditori individuali
che gli imprenditori collettivi, e in particolare le società.

Riferimenti normativi:
•articoli 2188 c.c. e seguenti.
•Art. 8 l. 29 dicembre 1993 n. 580: legge che istituisce nel nostro ordinamento il
registro delle imprese, prevedendo non solo la sezione oordinaria ma anche la sezione
speciale.
•Regolamento attuativo contenuto del d.p.r. 7 dicembre 1995 n. 581

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