Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
3 -
Per introdurre lo studio di una nuova materia come la fisica, però, non è
sufficiente elencare gli argomenti di cui si occupa. Conviene anche capire come
essa abbia influito nello sviluppo della cultura in cui viviamo e quale sia il metodo
che con cui si è sviluppata nel corso degli ultimi quattro secoli. Ce ne occuperemo
in questo primo capitolo.
1. La fisica
Il desiderio di conoscere la natura ha accompagnato l’uomo fin dall’antichi
tà. La complessità e la molteplicità dei fenomeni che osserviamo intorno a noi su
scita domande e allo stesso tempo meraviglia per la molteplicità e la complessità di
ciò che avviene intorno a noi e porta a indagare sulle cause delle continue trasfor
mazioni che percepiamo.
L’uomo ha un poco alla volta acquistato una conoscenza pratica della na
tura, che gli ha permesso di sfruttarne le potenzialità per vivere meglio nel mondo.
In tutte le culture è presente un sapere spontaneo intorno alle realtà naturali: è così
che conoscono il mondo un agricoltore o un artigiano, che sanno come utilizzare le
risorse naturali per fini pratici. Con il progredire della civiltà insieme a questa cono
scenza spontanea si assiste anche al risvegliarsi di un desiderio speculativo, che
ha portato l’uomo a cercare di capire i principi e le cause profonde delle cose. Si è
così sviluppata una conoscenza scientifica del mondo, che procede in modo siste
matico e metodico, attraverso l’osservazione particolareggiata della realtà e ragio
nando su di essa.
a) b)
Figura 1. Nonostante l’aspetto simile, le due immagini si riferiscono a oggetti agli estremi
opposti del campo di applicazione della fisica. a) A sinistra, atomi di oro depositati su uno
strato di atomi di grafite, ripresi con un microscopio elettronico a effetto tunnel; la distanza
tra gli atomi di grafite è di circa mezzo milionesimo di millimetro. b) A destra, l’ammasso di
galassie nella costellazione della Chioma di Berenice, a circa 300 milioni di anni-luce dalla
Terra.
- A.4 -
Figura 2. Galileo Galilei (Pisa 1564 – Arcetri 1642) fu l’iniziatore del metodo speri
mentale in fisica. Studiò il moto del pendolo e la caduta dei gravi, gettò le basi del
la dinamica, inventò la bilancia idrostatica per la determinazione della densità dei
solidi e costruì il primo telescopio astronomico, di cui si servì per importanti scoper
te astronomiche. Sostenitore del sistema copernicano, fu protagonista della nota
vicenda conclusasi con il processo del 1632.
I primi filosofi greci si posero due domande fondamentali sul mondo che
ci circonda: quali sono i principi costitutivi di tutte le cose? Qual è la realtà del
movimento a cui è soggetto tutto ciò che osserviamo? Iniziò così lo studio scienti
fico della natura e nacque la fisica, cioè la “scienza della natura” (il nome deriva
dal vocabolo greco ϕυσις – “fúsis” – che significa “natura”).
2. Il metodo sperimentale
Qual è il metodo utilizzato dalla fisica? Nell’antichità e nel medioevo, la fisi
ca si è posta di fronte ai fenomeni da studiare come semplice spettatrice. Nella fisi
ca moderna, da Galileo in poi, si è sviluppato invece il metodo sperimentale: si
creano situazioni nelle quali il fenomeno sia riproducibile a piacimento e nelle quali
i fattori che intervengono siano controllabili.
a)
b)
c)
Figura 3. (a) Nell’aria spesso i corpi cadono con traiettorie complicate: un esempio sono le
foglie trasportate dal vento. (b) Corpi di forma sferica, in ambienti protetti dal vento, cadono
nell’aria verticalmente, anche se con velocità diverse. (c) Nel vuoto, in assenza di aria, tutti i
corpi cadono verticalmente con la stessa velocità. Nel metodo sperimentale si cerca di
controllare le condizioni in cui si realizzano i fenomeni, eliminando le cause che si ri
tengono non essenziali.
Per giungere a questo risultato abbiamo via via eliminato tutto ciò che po
teva disturbare il fenomeno che ci proponevamo di osservare (il vento, la resisten
za dell’aria), per concentrarci su un aspetto del fenomeno che consideriamo essen
ziale. Abbiamo utilizzato così il metodo sperimentale caratteristico della fisica,
con il quale i fenomeni da studiare vengono provocati artificialmente in condizioni
controllate e ben riproducibili: variando a volontà del ricercatore le condizioni in cui
il fenomeno si realizza, è possibile isolare le cause che si considerano essenziali
(nel nostro caso, l’attrazione gravitazionale) da quelle che non lo sono (la resisten
za dell’aria e il vento). L’abilità del ricercatore sta spesso nell’intuire quali siano le
cause veramente essenziali, e distinguerle da quelle che determinano aspetti acci
dentali del fenomeno che si sta studiando.
- A.7 -
L’osservazione
Normalmente l’osservazione dei fenomeni viene effettuata utilizzando
strumenti che rendono oggettivi i risultati. I nostri sensi possono facilmente fornirci
risultati ingannevoli. Due persone che si trovano contemporaneamente nella stessa
stanza possono sentire una caldo, l’altra freddo. La misura della temperatura con
un termometro permette invece di ottenere un’informazione oggettiva e comunica
bile con precisione. L’uso di strumenti come il microscopio o il telescopio permette
di ampliare il raggio di osservazione al di là di ciò che è direttamente accessibile ai
nostri sensi. Altre volte gli strumenti di osservazione ci permettono di cogliere e mi
surare proprietà che non possiamo percepire con i sensi, come per esempio i raggi
X o il magnetismo. I risultati ottenuti tramite l’osservazione sono generalmente
espressi attraverso misure quantitative.
Osservazione 1
Osservazione 2
Osservazione 3
Legge
fisica
Figura 4. A partire dai fenomeni osservati il ricercatore formula una legge fisica: solitamen
te si tratta di una relazione matematica che esprime una certa regolarità nei fenomeni os
servati.
- A.8 -
m1m 2
F = G0 ; pV = nRT
r2
Occorre tener presente però che la maggior parte delle volte i fenomeni
che avvengono nella realtà sono molto complessi. Per questo spesso le leggi fisi
che hanno un carattere schematico e sono in qualche modo una semplificazione
della realtà, perché prescindono da molti aspetti delle cose reali che influiscono
realmente sui fenomeni: la realtà non si comporta esattamente come afferma l’e
nunciato della legge, ma in modo simile. Possiamo rendercene conto, consideran
do alcuni esempi che possono dare un’idea delle semplificazioni che è necessario
operare nello studio dei fenomeni naturali:
- nello studio del moto dei corpi si cerca di eliminare per quanto possibi
le l’effetto dell’attrito, ma nessun corpo reale si muove senza attrito;
realtà modello
Figura 5. Spesso la fisica ricorre a modelli, intendendo con questo termine delle rappre
sentazioni schematiche e semplificate di realtà complesse.
- A.9 -
Leggi
Osservazioni
Modelli
?
Ipotesi
Figura 6. Quando cerca una spiegazione dei fenomeni osservati e delle leggi fisiche che li
descrivono, il fisico formula delle ipotesi, che hanno sempre il valore di congetture finché
non siano sufficientemente verificate.
L’ipotesi
Il secondo momento del metodo ipotetico-deduttivo è costituito dall’enun
ciazione di ipotesi che diano una spiegazione dei fenomeni osservati. Mentre la
legge risponde alla domanda “Come avviene questo fenomeno?”, l’ipotesi cerca di
rispondere alla domanda “Perché avviene questo fenomeno?”: l’ipotesi è una pro
posizione non direttamente verificabile che dà una spiegazione del fenomeno
osservato, almeno nell’intuizione di chi l’ha formulata. L’ipotesi è sempre una
congettura, una conoscenza probabile o possibile, che tende alla certezza ma am
mette anche altre possibilità.
Pensiamo per esempio alle ipotesi sulla natura della luce formulate nel cor
so del XVII secolo. I fenomeni luminosi noti a quel tempo erano la propagazione
rettilinea dei raggi luminosi, la riflessione, la rifrazione e la scomposizione della
luce bianca nei colori dell’arcobaleno. Per dare una spiegazione a questi fenomeni,
Newton ricorse all’ipotesi corpuscolare: ipotizzò che la luce fosse costituita da par
ticelle che si muovono in linea retta, anche se non poteva verificare direttamente
questa ipotesi, poiché non aveva strumenti che gli permettessero di osservare que
ste ipotetiche particelle. Altri fisici, come l’olandese Christiaan Huygens (1629-
1695), ipotizzarono invece una natura ondulatoria della luce: che la luce fosse cioè
costituita da onde.
Deduzione e verifica
Il terzo momento del metodo ipotetico-deduttivo è la deduzione. A partire
dalle leggi fisiche formulate a partire dalle osservazioni e dalle ipotesi, si deducono
conseguenze, prevedendo così fenomeni futuri o non ancora osservati o nuove
leggi fisiche. Un insieme di conoscenze organizzato e strutturato a partire da
diverse ipotesi e leggi fisiche che fungono da principi costituisce una teoria.
Si parla per esempio di teoria della relatività, di teoria atomica, di teoria quantistica.
- A.10 -
Osservazioni Osservazioni
Teoria
Ipotesi Ipotesi
Il momento deduttivo, con il quale si applicano gli enunciati generali alle si
tuazioni particolari, si può presentare come enunciazione di teoremi, o sotto forma
di calcoli, che spesso nella fisica moderna richiedono l’uso di calcolatori elettronici.
È possibile così dedurre nuovi fenomeni, o prevedere nuove proprietà relative ai fe
nomeni osservati, che possono essere sottoposte alla verifica sperimentale. Si
giunge allora all’ultimo momento del metodo ipotetico-deduttivo: la verifica delle
ipotesi e quindi delle teorie scientifiche. Una teoria può essere verificata sperimen
talmente, oppure screditata da prove contrarie.
1
Nel 1801 l’inglese Thomas Young (1773-1829) aveva dimostrato che la luce è in grado di
superare ostacoli di dimensioni sufficientemente piccole dando luogo a fenomeni di interfe
renza: questa osservazione era già una chiara dimostrazione della natura ondulatoria della
luce.
- A.11 -
la meccanica classica i cui principi sono stati formulati da Newton, che è stata so
stituita dalla più generale teoria della relatività elaborata da Albert Einstein (1879-
1955). La meccanica classica continua a essere ben verificata nelle situazioni ordi
narie in cui le velocità dei corpi sono molto piccole rispetto alla velocità della luce e
l’intensità del campo gravitazionale non è molto elevata, e continua a valere come
caso limite della teoria della relatività.
La matematica
Oltre che dal ricorso al metodo sperimentale, lo sviluppo della fisica moder
na è caratterizzato dall’adozione della matematica come suo specifico linguaggio.
Ciò ha comportato molti vantaggi: il risultato delle osservazioni è espresso attraver
so un numero in modo preciso, chiaro e oggettivo; le leggi fisiche possono essere
espresse come relazioni matematiche; le deduzioni sono spesso calcoli; e il mo
mento finale della verifica non è altro che il confronto tra il risultato dei calcoli e le
misure che si ottengono sperimentalmente da nuove osservazioni. È tale l’esattez
za e la chiarezza con cui in questo modo si svolge tutto il processo scientifico, che
Galileo poteva affermare, quando la scienza era ancora denominata “filosofia”, che
«la filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta dinanzi
agli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non si impara a in
tendere la lingua e conoscere i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua
matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i
quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola; senza questi è un aggi
rarsi vanamente per un oscuro labirinto» (Galileo Galilei, Il Saggiatore, in Opere,
Ediz. Naz., vol. VI, p.333).
Punti fondamentali
• La fisica è quella parte della scienza che si occupa di tutti i fenomeni della
natura, cercandone la spiegazione in modo sistematico, attraverso l’osserva
zione dei fenomeni e l’uso della matematica. Generalmente si escludono dal
campo della fisica le trasformazioni delle sostanze a livello molecolare, di cui si
occupa la chimica, e lo studio degli esseri viventi, di cui si occupa la biologia
(Paragrafo 1).
Glossario
Causa: tutto ciò che influenza in qualche Metodo ipotetico-deduttivo: metodo che
modo l’essere o il divenire di qualche cosa si articola attraverso le quattro fasi dell’os
(cause). servazione, della formulazione di ipotesi,
della deduzione di conseguenze, e della
Deduzione: processo mentale attraverso il verifica (hypotetico-deductive method).
quale formuliamo conseguenze logicamen
te derivabili da alcune premesse (deduc Metodo sperimentale: metodo di studio
tion). dei fenomeni naturali, nel quale essi pos
sono essere riprodotti controllando i fattori
Fenomeno: un evento o una realtà sostan che intervengono nel loro svolgimento (ex
ziale che si manifesta all’osservazione sen perimental method).
sibile (phenomenon).
Modello: rappresentazione schematica e
Fisica: quella parte della scienza che si semplificata di una realtà complessa (mo
occupa dello studio dei fenomeni naturali, del).
con esclusione delle trasformazioni delle
sostanze a livello molecolare e degli esseri Osservazione: procedimento con il quale
viventi (Physics). si focalizza l’attenzione su un particolare
fenomeno naturale ottenendo dati qualitati
Induzione: processo mentale attraverso il vi o quantitativi, sia direttamente sia me
quale siamo portati a generalizzare un fatto diante l’uso di strumenti (observation).
ripetutamente osservato in natura (induc
tion). Principio: in fisica, si intendono per “princi
pi” degli enunciati largamente verificati che
Ipotesi: spiegazione plausibile di un feno fungono da premesse nell’elaborazione di
meno osservato, che pur tendendo alla una teoria (principle).
certezza ammette anche altre possibilità
(hypothesis). Teorema: enunciato di carattere matemati
co o fisico dimostrato attraverso la conca
Legge fisica: enunciato universale che tenazione di una serie di deduzioni (theo
esprime una proprietà o un comportamento rem).
regolare e uniforme delle cose. Spesso è
espressa attraverso una relazione mate Teoria: insieme di conoscenze organizzato
matica (physical law). e strutturato a partire da diverse ipotesi e
leggi fisiche che fungono da principi (theo
ry).
Verifica sperimentale: osservazioni con
gegnate in maniera da permettere la verifi
ca o meno delle conclusioni dedotte da
un’ipotesi (experimental verification).
- A.13 -
3. Spiegare quali motivi portano a ritene 5. Quali fattori possono portare all’ab
re essenziale, nella caduta di un cor bandono di una teoria scientifica?
Soluzioni: 1.B, 2.C, 3.C, 4.B, 5.C, 6.D, 7.A, 8.B, 9.A