Leggenda delle palline di Natale: molto povero si trovava a Betlemme.
Voleva andare a salutarlo ma non
aveva nemmeno un dono da portargli. Dopo qualche dubbio decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare. Gli venne in mente un’idea: fece quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e fece ridere il piccolo bambino. Da quel giorno per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all’albero di Natale.
Nei giorni seguenti alla nascita del
Bambino Gesù un artista di strada
La leggenda del bastoncino di – Il caramello (di cui è fatto il
zucchero: bastoncino) rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite. – La forma a “J” rappresenta la forma di un bastone da pastore (Gesù è il nostro pastore) oppure sta per Jesus (Gesù). – Il colore bianco rappresenta la purezza e l’assenza del peccato. – Le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i nostri peccati. – Le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati Il famoso bastoncino della leggenda è dalle frustate che Gesù ricevette dai fatto di zucchero, è bianco a strisce soldati romani per ordine di Ponzio rosse e ha il sapore di menta. Narra la Pilato. leggenda che un dolciaio lo creò per – Il sapore di menta piperita ricorda il ricordarci Gesù. Tale bastoncino sapore dell’issopo che è una pianta racchiude in sé molti significati: aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.
La leggenda dell’agrifoglio: apparvero annunciando la lieta novella
della nascita di Cristo. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e Un piccolo orfanello viveva presso cambiò le lacrime dell’orfanello in alcuni pastori quando gli angeli bacche rosse.
Nel presepe, rappresentazione della natività,
tutto è simbologia: la stalla rappresenta la povertà e la miseria. Giuseppe è l’intelletto: anziché essere geloso e ripudiare Maria si inchina a Dio accettandone la volontà. Il Bue rappresenta il principio generativo (è simbolo della fertilità e fecondità in Egitto), la forza sessuale; l’asino invece raffigura la personalità, la natura inferiore dell’uomo. Il significato della presenza nella stalla del bue e dell’asinello è in realtà molto profondo:soffiando sul Bambino Gesù lo Il presepe: scaldavano con il loro fiato. Il soffio è vita, dunque il soffio dell’asino e del bue è una reminiscenza del soffio mediante il quale Dio ha dato l’anima al primo uomo.