Le prime gare con i tori in Spagna risalgono a circa l'800 dopo Cristo, ma la corrida
come la si conosce oggi risale al XIV secolo ed era praticata solo dall'aristocrazia a
cavallo. Nel 1670 fu fondata a Siviglia la prima scuola di tauromachia. Sotto Franco
ci fu una sorta di sottacere riguardo alle corride, per non dare un'idea violentadella
Spagna all'estero. Negli anni '60 ci fu invece un periodo di grande popolarità per la
corrida.
Il confronto tra vita e morte rappresentato nella corrida è stato cantato in poesia, in
musica, in teatro, rappresentato in pittura. I romanzi di Ibanez ed Hemingway
alimentarono il mito della corrida e del torero, così come i ruoli svolti da star del
cinema in film che parlavano di toreri ( Sofia Loren, Ava Gardner, Gina Lollobrigida,
Lucia Bosè).
Hanno condannato la corrida Peyrou, Voltaire, Montesquieu, Byron, Garcia Lorca,
Victor Hugo e più di recente Almodovar, che ne “Il Matador”, denuncia la violenza
sui tori e critica il cattolicesimo.
Dietro alla corrida vi sono molti interessi di tipo economico, politico e turistico.
Ricchi latifondisti, allevatori di bestiame, agenzie turistiche richiamano a
giustificazione la tradizione, l'interesse turistico, artistico e sportivo dell'evento.
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