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Nozione di pubblica amministrazione (in senso oggettivo):il termine indica la cura in concreto di interessi;è
quindi riferibile dunque ad un qualsiasi soggetto,che svolge un’attività rivolta alla soddisfazione degli interessi
correlati ai fini che il soggetto stesso si propine di perseguire. (in senso soggettivo):è amministrativa l’attività
posta in essere dalle persone giuridiche pubbliche e dagli organi che hanno competenza alla cura degli interessi
dei soggetti pubblici (organizzazione amministrativa).
Nozione di diritto ammnistrativo:è la disciplina giuridica della P.A. nella sua organizzazione,nei beni e
nell’attività ad essa peculiari e nei rapporti che,esercitando tale attività,si instaurano con gli altri soggetti
dell’ordinamento.
Gli Stati caratterizzati dalla presenza di un corpo di regole amministrative distinte dal diritto comune sono
generalmente definiti come Stati a regime amministrativo.
Amministrazione comunitaria:insieme degli organismi e delle istituzioni dell’unione europea (creata con il
trattato di Maastricht sottoscritto il 7 febbraio 1992) cui è affidato il compito di svolgere attività
sostanzialmente e di emanare atti amministrativi.
Il moltiplicarsi dei compiti dell’Unione europea, a seguito del trattato di Maastricht e del trattato di Amsterdam
e del trattato di Nizza, impone lo sviluppo dei raccordi tra istituzioni comunitarie e amministrazioni nazionali e
induce quindi ad una modifica delle competenze di queste ultime e della loro organizzazione.
Principio di sussidiarietà:introdotto nel nostro ordinamento dalla L.59/1997 e dall’art.3 co. T.U. enti locali,e
dalla L. cost. n. 3 /2001 ,il principio è stato inserito nel trattato istitutivo della comunità europea e costituisce
una regola di riparto delle competenze tra stati membri e unione. Nei settori di competenza concorrente tra Stati
membri e Unione,consente all’Unione di intervenire soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell’azione
prevista non possano essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possano essere dunque essere
meglio realizzati a livello comunitario,a motivo delle dimensioni o degli effetti dell’azione stessa.
Indirizzo politico:direzione politica dello Stato,e quindi complesso di manifestazioni di volontà in funzione del
conseguimento di un fine unico,le quali comportano la determinazione di un impulso unitario e di coordinazione
affinché i vari compiti statali si svolgano in modo armonico,mentre l’indirizzo amministrativo,che deve essere
stabilito nel rispetto dell’indirizzo politico,consiste nella prefissione di obiettivi dell’azione amministrativa.
Atti di alta amministrazione:caratterizzati da un’altissima discrezionalità ,considerati l’anello di collegamento
tra indirizzo politico e attività amministrativa in senso stretto e soggetti alla legge ed al sindacato giurisdizionale
(ex:provvedimenti di nomina dei direttori generali delle aziende unità sanitarie locali e delle aziende
ospedaliere).
Principio di responsabilità (art. 28 C.):i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono
direttamente responsabili,secondo le leggi penali,civili e amministrative,degli atti compiuti in violazione di
diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Il principio di sussidiarietà può essere inteso non soltanto in senso verticale (relativamente alla distribuzione di
competenze tra centro e periferia) ma anche orizzontale (nei rapporti tra poteri pubblici e organizzazione della
società)
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Art. 52 C.:l’ordinamento delle forze armate deve essere informato allo spirito democratico della Repubblica.
Quindi se il principio democratico informa l’ordinamento militare,deve essere riferibile all’amministrazione nel
suo complesso.
Soggetti di diritto nel diritto amministrativo:gli enti pubblici. Sono dotati di di capacità giuridica,e come
tali,sono idonei ad essere titolari di poteri amministrativi:in questo senso possono essere definiti come centri di
potere.
Accanto alle amministrazioni statali,vi sono le amministrazioni regionali nonché gli enti esponenziali delle
comunità territoriali,riconosciuti dall’ordinamento generale in quanto portatori di interessi pubblici.
Accanto agli enti territoriali tradizionali,spesso connotatati di politicità,si sono aggiunti enti legati a questi
livelli territoriali da relazioni più o meno stringenti anche di natura finanziaria.
La complessa questione dell’individuazione degli enti pubblici è stata risolta dalla giurisprudenza utilizzando
una serie di indici esteriori:
• Costituzione dell’ente ad opera di un soggetto pubblico
• Nomina degli organi direttivi in tutto o in parte di competenza dellop Stato o di altro ente pubblico
• Esistenza di controlli o di finanziamenti pubblici
• Attribuzione di poteri autoritativi
L’ente pubblico è istituito con una specifica vocazione allo svolgimento di una peculiare attività di rilevanza
collettiva. Ciò determina il fenomeno per cui l’ente pubblico non può disporre della propria esistenza,a
differenza dei soggetti privati,che possono decidere di ritirarsi e cioè di dimettere l’attività ,oppure modificare
l’oggetto della stessa . si noti peraltro che l’indisponibilità della propria esistenza è soltanto una conseguenza
della doverosità del perseguimento dell’interesse pubblico.
Un’altra categoria di enti pubblici è costituita dagli enti pubblici economici la cui disciplina generale è prevista
nel codice civile (art.2201 c.c.,che si riferisce agli enti pubblici che hanno per oggetto esclusivo o principale
un’attività commerciale ;art.2221 c.c. che esclude dal fallimento gli enti pubblici) e in altre norme di legge
(art.409 n.4 c.p.c. e art. 37 L.300/1970).
L.70/1975:in ordine agli enti statali non economici (parastatali9,escluse università,camere di commercio e
ordini professionali,pone una regolamentazione omogenea attinente al rapporto di impiego,ai controlli,alla
gestione contabile,alla nomina degli amministratori.
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Enti a struttura associativa (sopra analizzati):sono presi in considerazione dalla legge al fine di sottrarli
all’estinzione pura e semplice in ragione del fatto che la formazione sociale di cui sono esponenti non
può cessare di esistere.
Sono poi individuabili enti che non si pongono in relazione di strumentalità con lo stato o con altro ente
pubblico. Nella categoria rientrano gli enti esponenziali di formazioni sociali che godono della possibilità di
determinarsi autonomamente (ordini e collegi professionali,Coni,accademie di scienze ed arti che siano enti
pubblici,enti locali non territoriali e via).
Direzione:caratterizzata da una situazione di sovraordinazione tra enti che implica il rispetto ,da parte dell’ente
sovraordinato,di un ambito di autonomia dell’ente subordinato. La direzione si estrinseca in una serie di atti,le
direttive,che determinano l’indirizzo dell’ente,lasciando allo stesso la possibilità di scegliere le modalità
attraverso le quali conseguire gli obiettivi prefissati.
Avvalimento (era previsto in generale dall’art. 118 C. vecchia formulazione):non comporta trasferimenti di
funzioni ed è caratterizzato dall’utilizzo da parte di ente degli uffici di un altro ente. Tali uffici svolgono attività
di carattere ausiliario,che rimane imputata all’ente titolare ,senza che si determini alcuna deroga all’ordine delle
competenze ,trattandosi di una vicende interna di tecnica organizzativa.
Sostituzione:si indica in generale l’istituto mediante il quale un soggetto è legittimato a far valere un diritto ,un
obbligo o un’attribuzione che rientrano nella sfera di competenza di un altro soggetto (sostituito),operando in
nome proprio e sotto la propria responsabilità . le modificazioni giuridiche che subiscono diritti ,obblighi e
attribuzioni incidono direttamente nella sfera del sostituito ,in capo al quale si producono gli effetti o le
conseguenze dell’attività posta in essere dal sostituto.
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L’ordinamento disciplina il potere sostitutivo tra enti nei casi in cui il soggetto non ponga in essere un atto
obbligatorio per legge o non eserciti le funzioni amministrative ad esso conferite. E la giurisprudenza sottolinea
che il legittimo esercizio del potere di sostituzione richiede la previa diffida.
Delega di funzioni amministrative:figura che ricorre nei rapporti tra Stato e regioni e tra regioni ed enti locali.
In particolare le regioni ,secondo quanto disposto dalla vecchia formulazione dell’art. 118 C.,esercitano in via
normale le proprie funzioni amministrative delegandole alla province,ai comuni ed agli altri enti locali queste
deleghe sono operate con legge,sono perciò un atto di organizzazione di pubblici uffici in attuazione dell’art. 97
C.,comportante uno stabile trasferimento della titolarità dei poteri ,e dunque di un modello organizzativo dei
raporti tra enti per l’esercizio delle funzioni amministrative.
La recente riforma operata dalla L. 3/2001,sostituendo l’art.118 C.,non fa più cenno a siffatta
figura,costituzionalizzando l’istituto del conferimento di funzioni amministrative ai vari livelli di governo
locale sulla base dei principi di sussidiarietà,differenziazione ed adeguatezza in quadro comune caratterizzato
dal fatto che gli enti locali sono titolari delle funzioni.
Consorzi:costituiscono una struttura stabile volta alla realizzazione di finalità comuni a più soggetti. Agiscono
nel rispetto di alcuni limiti derivanti dall’esercizio del potere direttivo e di controllo spettante ai consorziati. Gli
enti pubblici possono costituire consorzi di diritto privato anche con la partecipazione di soggetti privati. I
consorzi pubblici possono essere classificati in entificati e non entificati,obbligatori e facoltativi. I consorzi
entificati sono enti di tipo associativo. Nell’ambito delle forme associative tra enti,devono essere ricordate le
unioni di comuni. Caratteri simili ai consorzi gli uffici comuni che ai sensi dell’art. 30,co.4 T.U.,enti locali,gli
enti locali possono costituire mediante convenzione.
Modificazioni degli enti pubblici:mutamento degli scopi,modifiche del territorio degli enti territoriali,le
modificazioni delle attribuzioni,la trasformazione da ente non economico a ente pubblico economico e le
variazioni della consistenza patrimoniali. Un limite alla modificazione degli scopi degli enti sussiste per quelli a
carattere associativo ,soprattutto se riconducibili alle formazioni sociali di cui all’art.2 C. :il legislatore non può
liberamente modificarne gli scopi originari. Gli enti pubblici possono essere trasformati in persone giuridiche di
diritto privato.
Riordino degli enti pubblici:può comportare l’estinzione degli stessi o la loro trasformazione in persone
giuridiche private.
L.70/1975 :ha previsto per gli enti dipendenti dallo Stato la sottoposizione ad un giudizio di valutazione operato
dal governo,destinato ad accertare la necessità del loro mantenimento ai fini del loro sviluppo
economico,civile,culturale e democratico del paese.
Organo
Attraverso l’organo la persone giuridica agisce e l’azione svolta dall’organo si considera posta in essere
dall’ente. L’organo non è separato dall’ente ,così,a differenza di quanto accade nella rappresentanza,l’azione
non è svolta in nome e per conto di altri diventando attività propria dell’ente. La capacità giuridica spetterebbe
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però all’ente ,che è centro d’imputazioni di effetti e fattispecie. Pare quindi corretto riferire la capacità d’agire
soltanto all’organo e ritenere l’ente mero centro d’imputazione di effetti e di attività.
L’organo perciò è uno strumento di imputazione, cioè l’elemento dell’ente che consente di attribuirgli atti ed
attività. E in particolare,l’organo si identifica nella persona fisica o nel collegio perché investiti della
competenza loro attribuita dall’ordinamento.
I poteri vengono attribuiti soltanto all’ente che ha soggettività giuridica,e questo si serve di più organi,dei quali
ciascuno esercita una quota dei predetti poteri (competenza).
Detta competenza può essere ripartita secondo svariati criteri:
• materia
• valore
• grado
• territorio
occorre infine distinguere la competenza dall’attribuzione,cioè la sfera di poteri che l’ordinamento generale
conferisce ad ogni ente pubblico (collegata di norma alla personalità giuridica dell’ente)
Imputazione di fattispecie in capo agli enti da parte di soggetti estranei alla loro organizzazione
Le attività pubbliche possono essere esercitate in molte ipotesi da soggetti privati:il notaio che certifica,i
concessionari che emanano atti amministrativi o erogano servizi pubblici,il cittadino che ha la potestà di
procedere all’arresto in caso di flagranza di reato,etc..
La personalità giuridica spetta solo all’ente;alcuni organi però per espressa volontà di legge sono anche dotati di
personalità giuridica (organi con personalità giuridica),e sono perciò titolari di poteri e come strumenti
d’imputazione di fattispecie ad altro ente (in quanto organi di quest’ultimo). Un esempio di questo tipo è
l’ISTAT,alla dipendenza del Consiglio dei ministri.
• Monocratici:organi il cui titolare è una sola persona fisica. Negli organi collegiali invece si ha la con
titolarità di più persone fisiche considerate nel loro insieme.
Distinzione tra quorum funzionale e strutturale:il primo indica il numero di membri che debbono essere
presenti affinché il collegio sia legittimamente costituito (di norma la metà più uno dei componenti;nei collegi
perfetti è imposta la presenza di tutti i componenti );il quorum funzionale invece indica il numero dei membri
presenti che debbono esprimersi favorevolmente sulla proposta affinché questa si trasformi in deliberazione.
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