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SIMBOLI E MONOGRAMMI 163

n. 119. Misura cm. 5,5 X 5, ma incompleto, bench leggibile; c' il


resto di una croce con il simbolo di una "regione", nel canto di sinistra.
Il simbolo appartiene di sicuro al tema della forma quadrata mundi. Di
questo simbolo ce ne parla S. GIROLAMO: "Ipsa species Crucis, quid est ms1
forma quadrata mundi? Oriens de vertice fulgens, Arcton dextera tenet; Auster
in leva consistit; Occidens sub plantis firmatur. Unde Apostolus dicit: "Ut
sciamus quae sit altitudo, et latitudo et longitudo et profundum" (Eph. 3,18) 30
Questa forma quadrata del mondo era di origine babilonese; e difatti i loro re,
che erano creduti dominatori dell'universo ' intero ( cfr. il titolo for ktaSis, re
dell'universo), erano detti "re delle quattro regioni" (for kibratim arba'im);
in seguito per era stata accettata anche dai semiti occidentali, compresi gli
agiografi, per esempio da quello del Paradiso terrestre (Gen. 2,10-14).
Naturalmente il tema divent oggetto di simbolismo e fu rappresentato con
una Croc.e iscritta in un quadrato, che negli angoli aveva o puntini 37 , o crocette 38 ;
o, come nel nostro caso, segni tricorni, oppure segni bicorni, per indicare le
regioni 39
Teologicamente, come ci assicura IRENEO, indic la categoria della salvezza
antropologica del mondo: "Perch Lui che percorre la lunga estensione, dall'O-
riente all'Occidente; Lui che raggiunge l'immenso spazio del Nord e del Mezzogiorno,
chiamando alla conoscenza del suo Padre gli uomini dispersi in tutti i luoghi" ' 0
n. 120. Misura cm. 4,5 X 4,5, ma incompleto. Difficile ne la lettura;
pare trattarsi delle due aste di una Croce.
n. 121. Misura cm. 5,5 X 5,5; non completo, ma ancora ricco di simboli
e monogrammi (Tav. 3, a colori, 121 A; fig. 16,121). Nella parte superiore c' un bel
monogramma sul Nome di Ges, espresso con le iniziali IHC, che pu esser letto
tanto 'lH(COY)C quanto 'IH(aou) A questo senz'altro unito il T che
si trova nella seconda linea, a destra, scritto dalla stessa mano, con la stessa tecnica:
sicch dobbiamo considerare come un tutt'uno il monogramma IHC e T. E difatti i
documenti giudeo-cristiani dei primi secoli hanno sempre considerato queste lettere
come un tutt'uno. MARCO il diacono pot affermare: "Il nome narrabile del
Salvatore - otto e dieci (I, 10 + H, 8 = IH) - possiede sei lettere
(I+ 11 +a+ o+ u +a)" Come si vede, il diacono ha avanti alla sua mente il
41

monogramma del nome di Ges che IHC. Ma altri pensano anche all'incontro
IHT. Scrive lo Ps. Barnaba:" Abrahamo che per primo diede la circoncisione,
circoncise nella previsione di Ges, usando l'arcana dottrina delle tre lettere (IHT).
Infatti la Scrittura narra:- E Abrahamo circoncise della sua casa 10 8 + +
300

au In E vang. Marci, XV, PL 30, 638. lnscription, Sect. B, part I, Northern Syria ed.
ar Vedi la croce quadrata mundi di Nazaret. by w. KELLY PRENTICE, Leyden 1922, n. 891. Nel
P. E. TESTA, Il Simbolismo dei giiideo-cristiani, lintello, dopo una Croce a due corni, c' l'iscri-
p. 297, fig. 128, 32; tav. 30, foto 7. zione: "Signore aiuta il monumento di Giovanni",
0s P. B. BAGATTI, L'glise de la Circonc.i- seguita da un quadrato con la croce, i quattro
. J rusalem, p. 187 e figg. 75, 3. 5; 76. canti segnati da bicorni, AQ e due mezze Iune.
39 Syria, Publications of the Princeton <O Dem. 34, PO 12, 773.
University Archaeologioa,l E xpieditions to Syria 11 Cfr. IRENEO, Adv. Hroer., I, 15, 1, PG 7,
in 1904-5 and 1909, Div. III, Greek and Latin 614.
fvlURO BIANCO-CREfvfA

121 122 123 124

BORDI

125 126

127 128

TAV. XXXIII. SIMBOLI E MONOGRAMMI


SIMBOLI E MONOGRAMMI 165

uomini - . Quale gnosi volle donarci dicendo questo? Rimarcate che egli prima dice
10 e poi 8 e finalmente 300. Ma 10 e 8 si rappresentano con I e con H e tu con
ci hai il nome 'IH(ao); poich la Croce nel T significa la grazia, aggiunge
finalmente 300. perci evidente che Ges si trova nella cifra delle due lettere
(IH) e la Croce nella cifra di una sola lettera (T)" 42
Fu con questo monogramma IHT che Abrahamo e Mos diventarono Salva-
tori (C), in vista di Ges. Abrahamo, infatti, per vincere l'esercito di Kedorlaomer
e salvare Lt "Numer tutti i suoi servi, 318 (IHT), cio triplic il numero 100 (P)
della sua generazione e fece T (300), il segn'J della Croce, cui aggiunse IH (10+8),
il nome Ges, e vinse gli avversari, e liber Lt dalla sua prigionia" 43 E lo stesso
fu di Mos che vinse gli Amaleciti: "Il popolo vinceva se Mos rimaneva nella
form a che ricordava la Croce (T). Se restava in tale posizione, Amalec sarebbe
stato vinto, perch chi era forte lo era per la Croce. Ma non solo perch Mos pre-
gava in tale maniera il popolo vinceva, ma anche perch, mentre egli faceva il
segno della Croce, nella prima linea dell'esercito c'era uno che aveva il nome di
Ges (IH)" 1 1
Quando perci il nostro pellegrino scrisse il monogramma IHC e T volle ricor-
darci tutta questa dottrina giudeo-cristiana che cio salvezza del mondo non ci pu
essere, n ci fu nel V.T., se non per il nome di Ges e per i meriti della sua
Croce. "Sia noto a tutti voi - dir Pietro dinanzi al Sinedrio - e a tutto il po-
polo d'Israele, che la salvezza di quest'uomo avvenuta nel nome di Ges Cristo
il Nazzareno, che voi avete crocifisso e che Dio h a riuscitato dai morti. .. In nes-
un altro salvezza; poich non v' sotto il cielo alcun altro nome che sia stato
dato agli uomini, per il quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti, 4,10-12).
Un altro pellegrino, di educazione pi giudaica, volle ripetere la stessa dot-
trina ma con la simbologia ebraica; sicch scrisse a sinistra un taw arcaico nella
forma di X e il nome di !ah, legato in un unico segno, come era comune farsi
negli ossuari della Chiesa Madre 45 ; il segno ripetuto due volte, per renderlo
pi efficace. Naturalmente manca l'iniziale per indicare la salvez:za, dato che, per
gli Ebrei, questo concetto contenuto nello stesso nome lah, che significa salvare.
Di questa form a del taw scrive GIROLAMO: Antiquis Haebraeorum litteris, qui-
bus usque hodie utuntur Samaritani, extrema Thau littera Crucis habet .similitu-
dinem, qua iri Christianorum frontibus pingitur, et frequenti manus inscriptione
signatur" 10 E altrove: "Decussare est per medium secare veluti si duae regulae
concurrerit ad speciem litterae X, guae est Crucis" 47 Del nesso delle due lettere
il, scriver EusEBro: "Iah il suo nome (Sai. 67,5) .. . Simmaco ha interpretato:
- Per Iah la sua denominazione- ; ma la restituzione data : -Nello Iah ( il\::l)

2 Cfr. c. IX, 7-8. DSia, Mur. 18); uno di questi fu il nostro, ch e


CrPRIANO di Cartagine, De Pascha non deve come una H tagliata da
oomputu, PL 4, 1036s. una I nel t r attino orizzontale, ma come l'unione
11 GIUSTINO, Dialogo 90, PG 6, 690s. delle due lettere :i + , n ella forma allungata
s P. E . TESTA, il S imbolismo dei giudeo - simile a:lla i (cfr. vari esempi in DSia).
cristiani, pp. 378s., :fig. 141, 1-3. Nella paleograia 10 In Ez . IX, 4, PL 25; 88.
ebraica dei primi secoli d.C., il nesso delle due 47 In I er. VI, 31, PL 24, 900.
lettere fu comune e vario (cfr. Dominus Flevit,
166 CAPITOLO V

il suo nome-. Infatti, il nome del Salvatore Ges inizia con quella prima sillaba.
E insegna che questo Signore (il cui nome detto essere per lo Iah oppure nello
Iah) asceso all'Occidente. Ci significa la sua venuta fra gli uomini e il suo
soggiorno con la carne .. . Perci . detto: -Camminate con questo Signore che
asceso all'Occidente, il cui nome Ges significato per mezzo di Iah" 1 8 Il
giudeo-cristiano GrusEPPE affermer che questo Iah, attribuito a Ges, fu rivelato
dall'Arcangelo Gabriele. Per dimostrare la sua tesi fa un passaggio in s illecito,
affermando che le lettere ;p (che in s, in ebraico valgono, come cifre, IO+S)
abbiano la stessa somma di quelle greche IH (10+8) che sono loro corrispondenti,
nella simbologia dei giudeo-cristiani di lingua greca. Afferma: "L'angelo Gabriele,
l'evangelizzatore della. sua nascita, fu il solo che asser alla Vergine che quel
Salvatore del mondo che era per nascere, doveva essere chiamato Ges. Il qual
nome a dir vero fu segnalato con quel misterioso e ineffabile Nome, scritto nella
corona dell'Arca Sacra; per mezzo dei segni yod e he, cio il decimo ( , =I ) e
l'ottavo elemento (H confuso con il che in realt vale il n. 5), fu sapientemente
reso noto con il nome del santo Ges, signore della gloria" 10
n. 122. Piccolo frammento incompleto (cm. 3 X 1,8), ma ancora leggibile:
si tratta di una Croce cosmica iscritta in un circolo ovale per indicare il cosmo. L'uso
era comune gi tra i pagani per indicare il cielo negli oroscopi (un bell'esempio
si trova anche a Dura Europos) e i Cristiani lo sfruttarono per simbolizzare la loro
dottrina della redenzione cosmica, operata dalla Croce. Il simbolo, prima di tutto, si
prestava a sintetizzare la dottrina dei giudeo-cristiani riguardo l'Incarnazione,
pensata da loro come il descensus e l'ascensus nascosti del Verbo, la cui "testa discese
fino ai piedi," la cui "destra divenne come la sinistra e la sinistra come la destra".
Difatti. in una Croce iscritta in un circolo, non si potr mai sapere ove sia la testa ed
ove la base, ove la destra ed ove la sinistra 50 Ma si prestava, in modo speciale,
ad indicare quel volume in cui era segnato il chirografo della nostra condanna,
che, inchiodato sulla Croce, era stato cancellato dalla medesima, secondo quanto
aveva detto Paolo, nella lettera ai Colossesi (2,14): "Ges apparso e ha preso
quel volume, inchiodandolo nel legno; Egli ha fissato nella Croce l'ordine del
Padre" 5 1 Lo stesso simbolo si prest ad indicare quella ruota falciata, con
cui Cristo purific la terra dalle erbacce dei nostri peccati: "Tutto ci che
metteva in disordine la ruota, essa lo falciava e lo tagliava; essa leg in fasci le
moltitudini degli avversari, poi riemp i fiumi e pass, sradicando numerose foreste
e aprendo una larga via" 5 2 Finalmente, si prest ad indicare il dominio univer-
sale stabilito dalla Croce cosmica: "E questi eredit l'universo e lo ricevette ...
Ora il volume fu scritto interamente dal dito di Dio e il suo nome fu sopra di
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esso, con quello del Figlio e dello Spirito Santo, per regnare nei secoli"
n . 123. cm 2 >< 3,5. una sequela di T, scritte con evidente intenzione
simbolica. Questa lettera fu sfruttata dal cristianesimo primitivo sia come titolo

JB Com. in Ps. 67, 5. 6, PG 23, 686ss. Atti di Pietro 28, 1-29, 1.


10 Hypomenstikon CLI, PG 106, 170. s1 Vang . della Verit, 20, 24s.
50 Questa dottrina mitica della Incarna.zione 52 Odi di SaL 2 3, 3. 12-13.
si trova Il!elle Odi di Sal, 23, 6-8. 14. 16; negli 53 IlJidem, 23, 17-20,

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