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Materiali per il c.a.

prof.ing. Salvatore No
Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale
Universit di Trieste
rev. 0 24.02.09

1
Cemento armato

- Calcestruzzo
- Acciaio in barre

2
Calcestruzzo

Il calcestruzzo, o conglomerato cementizio (in francese bton, in inglese concrete),


costituito da un aggregato di inerti (sabbia e ghiaia o pietrisco) legati da una pasta
cementizia costituita da acqua e cemento.

Composizione

La composizione del calcestruzzo pu essere abbastanza varia. Solo a livello indicativo, si


pu dire che per ottenere un metro cubo di calcestruzzo di caratteristiche normali occorrono

- 0.8 m3 di inerti a grana grossa (ghiaia o pietrisco)


- 0.4 m3 di inerti a grana fine (sabbia),
- da 3 a 3.6 kN di cemento,
- da 120 a 180 litri di acqua.

- Inerti 18 kN
- Cemento 3 kN
- Acqua 1.8 kN
Peso totale circa 2.3 kN/m3

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Comportamento a livello micro- e macroscopico

Il comportamento del calcestruzzo studiato, a livello microscopico, dalla meccanica della


frattura che mette in relazione il comportamento al crescere del carico e la rottura con i difetti
presenti allinterno del materiale (microfessure dovute al ritiro, pori capillari, vuoti maggiori
dovuti a imperfetta costipazione).

Per gli scopi applicativi per pi agevole analizzare il calcestruzzo a livello macroscopico e
considerarlo nei modelli di calcolo come un materiale omogeneo, con propriet
rappresentative del comportamento medio di un volume sufficientemente grande.

Le caratteristiche meccaniche del calcestruzzo sono determinate da tutti i suoi


componenti: esse variano quindi in funzione di:

- qualit e dosatura di cemento,


- percentuale dacqua,
- qualit degli inerti,
- granulometria della miscela,

e dipendono anche dalla stagionatura.

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Cemento

Il cemento un legante idraulico, costituito


essenzialmente da silicati e alluminati di
calcio che reagiscono chimicamente con
lacqua (idratazione).

Man mano che la reazione chimica procede,


la pasta cementizia fa presa e si indurisce,
fino a prendere una consistenza simile alla
pietra.

In condizioni normali di temperatura la presa


inizia circa unora dopo il mescolamento di
acqua e cemento e si considera terminata
quando limpasto ha consistenza tale da
sopportare una certa pressione (in genere
dopo tre o quattro ore).

Lidratazione, e quindi lindurimento, continuano per per lungo tempo.

Le caratteristiche meccaniche cui usualmente si fa riferimento sono convenzionalmente


riferite ad una stagionatura di 28 giorni.
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6
Rapporto acqua-cemento

Per una completa idratazione del cemento teoricamente necessaria una quantit di acqua pari
a circa il 20% del cemento in peso (rapporto acqua-cemento 0.20).

In realt ne occorre una quantit maggiore, per consentire allacqua una mobilit sufficiente a
raggiungere tutte le particelle di cemento e per garantire una adeguata lavorabilit
dellimpasto.

Il rapporto acqua-cemento quindi in genere compreso tra 0.40 e 0.60. Al crescere di tale
rapporto aumenta la fluidit del composto ma si riduce notevolmente la sua resistenza a
compressione e la successiva durabilit.

Lacqua non utilizzata nel processo di idratazione lentamente evapora lasciando micro / macro
porosit che riducono la resistenza meccanica della pasta di cemento indurita e aumentano
la permeabilit ai gas.

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Inerti

Gli inerti possono essere naturali (materiali di cava, fluviali) oppure artificiali (di frantoio
scorie daltoforno, ecc.).

opportuno che essi abbiano buone caratteristiche meccaniche, superiori a quelle della pasta
cementizia; si possono per utilizzare anche materiali con basso peso specifico, come largilla
espansa, che consentono di ottenere calcestruzzi leggeri ma di minore resistenza.

Gli inerti devono essere di buona resistenza meccanica, avere una superficie pulita, priva di
impurit che potrebbero ritardare lidratazione o riuscire in altro modo dannose e privi di
polvere (ben lavati), per garantire ladesione con la pasta di cemento.

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Granulometria degli inerti

In un calcestruzzo normale la pasta cementizia lelemento pi debole.

Di conseguenza, per ottenere un prodotto compatto e di buona resistenza gli inerti devono
essere ben assortiti come dimensioni, in modo che gli elementi pi piccoli vadano ad
occupare lo spazio libero tra gli elementi di dimensione maggiore.

d
Diagramma / fuso di Fuller: % Peso = 100
D

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Produzione e trasporto del calcestruzzo

Il calcestruzzo viene ormai normalmente prodotto in impianti di betonaggio, che consentono


un accurato controllo della dosatura dei componenti.

Il trasporto a pi dopera viene effettuato mediante autobetoniere, che continuano a


rimescolare ed agitare limpasto fino allarrivo in cantiere.

Il trasporto sempre un punto critico e pu influire notevolmente sulle caratteristiche


meccaniche del prodotto; uno degli errori pi comuni laggiunta di acqua per mantenerne la
fluidit dellimpasto, che causa una sensibile riduzione della resistenza (per laumento del
rapporto acqua-cemento).

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Posa in opera

Il calcestruzzo viene posto in opera in apposite casseforme, nelle quali sono gi disposte le
armature.

La posa in opera, o getto, viene fatta a strati successivi e limpasto viene costipato, battuto o
vibrato, con appositi vibratori, in modo da occupare completamente lo spazio nelle
casseforme, senza lasciare vuoti.

Una eccessiva vibrazione pu per portare alla separazione dei componenti: la ghiaia tende a
depositarsi sul fondo, mentre lacqua tende ad affiorare, con conseguente peggioramento delle
caratteristiche meccaniche.

I giunti di ripresa, cio le superfici di separazione tra getti effettuati in tempi successivi, non
possono essere evitati, ma devono essere oggetto di particolare cura.

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Cura e stagionatura

Anche la fase di stagionatura del calcestruzzo importante ai fini della resistenza che esso
acquista.

Lidratazione una reazione chimica che produce calore, in quantit particolarmente elevata
nei primi giorni.

Se il calore non viene adeguatamente dissipato, si ha un incremento di temperatura ed un


aumento di volume del calcestruzzo, e quindi una successiva forte contrazione col
raffreddamento, che pu produrre serie lesioni.

Inoltre una prematura essiccazione del calcestruzzo pu comportare una perdita di resistenza.
quindi necessario mantenere umide le superfici esposte del getto, spruzzandole di acqua
almeno per i primi tre giorni.

Anche un abbassamento della temperatura ambientale al di sotto di 5C nei primi 7-14 giorni
di stagionatura pu ridurre la resistenza finale del prodotto.

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Addittivi

Per intervenire sul comportamento del calcestruzzo fresco possibile utilizzare opportuni
additivi: acceleranti, ritardanti, aeranti, elasticizzanti, fluidificanti, superfluidificanti.

Acceleranti. Riducono il tempo di presa e consentono di ottenere una maggiore resistenza


nella fase iniziale (per limitare i problemi di getto on tempo freddo o per ridurre i tempi di
disarmo delle casseforme).

Ritardanti. Vengono usati per aumentare il tempo di presa e diminuire la velocit di


indurimento nelle fasi iniziali (per contrastare leffetto di temperature elevate o per ridurre i
problemi dovuti allessiccazione in corrispondenza dei giunti di ripresa).

Aeranti. Facilitano lincorporamento di aria nel calcestruzzo durante limpasto; si, ottiene un
prodotto molto resistente al gelo e ben lavorabile; la maggior quantit di vuoti presenti riduce
la resistenza, ma questo pu essere in parte compensato dalla possibilit di ridurre il rapporto
acqua-cemento grazie alla maggiore lavorabilit dellimpasto.

Plasticizzanti, fluidificanti, superfluidificanti. Aumentano la lavorabilit dellimpasto.

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Prova di lavorabilit sul calcestruzzo fresco

Cono di Abrams

In base alla prova del cono, la consistenza di un impasto pu essere definita nei
modi seguenti:

asciutta, abbassamento al cono (o slump) 0-5 cm;


plastica, abbassamento al cono (o slump) 5-10 cm;
fluida, abbassamento al cono (o slump) >10cm.

Pi recentemente: classificazione
per classi di consistenza S1-S5

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Comportamento sotto carichi di breve durata

Resistenza a compressione

Prova a compressione
La resistenza a compressione viene determinata applicando una forza di compressione
crescente, fino alla rottura, a provini di forma cubica o cilindrica.

Landamento tipico del legame tensione-deformazione marcatamente non lineare. In effetti,


esaminando il comportamento a livello microscopico si possono distinguere tre fasi:

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fase iniziale: fino ad un carico pari a circa il
40% di quello di rottura; in questa fase
lincremento di carico non ha una sensibile
influenza sulle microfessure che
inevitabilmente esistono nel calcestruzzo; il
comportamento macroscopico quindi
prossimo a quello elastico lineare;

fase intermedia, con carico compreso approssimativamente tra il 40% e l85% di quello di
rottura; in questa fase le microfessure si propagano al crescere del carico, ma la propagazione
si arresta giungendo ad un nuovo assetto stabile; la rigidezza diminuisce man mano che le
fessure si ampliano; il comportamento macroscopico sempre pi marcatamente non lineare;

fase finale, dall85% del carico di rottura in su; in questa fase la propagazione delle
microfessure diventa instabile; esse possono estendersi nel tempo sotto carico costante,
portando alla rottura (per questo motivo la resistenza misurata con prove di breve durata
maggiore della resistenza che si rileva per carichi di lunga durata).

Quando si raggiunge il carico massimo le fessure diventano evidenti a livello macroscopico e


si ha una rottura fragile del provino; se la prova avviene con applicazione di spostamento, e
non di carico, si nota una riduzione della forza resistente al crescere della deformazione (tratto
decrescente del diagramma ).
16
Effetto della velocit di applicazione del carico.

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Resistenza cubica e resistenza cilindrica.

In Italia la resistenza a compressione viene usualmente determinata utilizzando provini di


forma cubica, con lato di 15 cm (o 20 cm nel caso di inerti molto grossi).

Si parla in tal caso di resistenza cubica, indicata col simbolo Rc.

Nel resto dellEuropa si preferisce usare provini di forma cilindrica, aventi altezza pari al
doppio del diametro (ad esempio 30 cm di altezza, 15 cm di diametro). In questo caso si parla
di resistenza cilindrica, indicata col simbolo fc

In entrambi i casi le prove sono effettuate su calcestruzzo con 28 giorni di stagionatura.

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A parit di calcestruzzo, la resistenza cilindrica minore di quella cubica.

Ci dovuto al differente rapporto altezza/larghezza dei provini e alla inevitabile presenza di


attrito tra le facce del provino e i piatti della macchina di prova. La dilatazione trasversale
(legata alla compressione) localmente impedita dallattrito, che provoca un effetto di
contenimento laterale aumentando la resistenza della parte terminale; questo effetto
rilevante nel provino cubico mentre in quello cilindrico (che ha unaltezza almeno doppia
rispetto alle dimensioni della base) la parte centrale si rompe senza risentire di questo effetto.

Il rapporto tra resistenza cilindrica e cubica pari a circa 0.80-0.85; convenzionalmente si


utilizza la relazione

f c = 0.83 R c

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Nei calcoli occorre far riferimento al valore caratteristico
della resistenza (frattile 5%), indicato col pedice k.

R ck o f ck

Lo scarto quadratico medio della distribuzione di resistenze


dipende dalla qualit del calcestruzzo e dalle modalit di
confezionamento.

In situazioni ordinarie si pu ritenere, orientativamente, che il valore medio sia legato al


valore caratteristico dalle relazioni:
R cm = R ck + 9.6 MPa f cm = f ck + 8 MPa
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Classi di resistenza

Le norme NTC2008 ai fini della valutazione del comportamento e della resistenza delle
strutture in calcestruzzo, lo identifica la classe di resistenza contraddistinta dai valori
caratteristici delle resistenze cilindrica e cubica a compressione uniassiale, misurate
rispettivamente su provini cilindrici (o prismatici) e cubici, espressa in MPa (vedi anche
norme UNI EN 206-1:2006 e UNI 11104:2004).

Vengono anche stabilite classi di resistenza minime per


calcestruzzi di strutture di diverse tipologie:

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Resistenza a trazione

La resistenza a trazione molto minore di quella a compressione (circa un decimo).

Esistono tre tipi di prove con le quali essa pu essere determinata.

Prova a trazione centrata

Consiste nellapplicare una forza di trazione crescente, fino alla rottura, a provini cilindrici o
prismatici. Presenta qualche difficolt nel collegare il provino alla macchina, problema risolto
in genere incollando il provino mediante resine epossidiche. Poich lo stato tensionale nella
sezione uniforme, la resistenza a trazione

F
f ct =
A

si ottiene come rapporto tra la forza che porta a rottura il provino e larea della sua sezione
trasversale.

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Prova a trazione indiretta (prova brasiliana o splitting test)

Viene effettuata in maniera analoga alla usuale prova a compressione, ma il provino, di forma
cilindrica, viene disposto coricato nella macchina, in modo da applicare una compressione
lungo due generatrici diametralmente opposte. Si genera in questo modo uno stato tensionale
di trazione in gran parte del piano diametrale contenente il carico.

La resistenza a trazione si calcola con la relazione


F
f ct,sp =
rl
I valori della resistenza a trazione determinati con la prova brasiliana sono quasi uguali a
quelli forniti dalla prova a trazione centrata.

LEurocodice 2 (punto 3.1.2.3) suggerisce cautelativamente di valutare la resistenza a trazione


in funzione di quella determinata mediante la prova
brasiliana usando la relazione
f ct = 0.9f ct,sp

23
Prova a flessione

Consiste nellapplicare a un provino prismatico semplicemente appoggiato due forze, che


generano una sollecitazione di flessione.

Se si ipotizza un comportamento elastico lineare, la resistenza a trazione per flessione si pu


determinare in funzione del momento provocato dalla forza che porta a rottura il provino,
mediante la relazione
M 6Fd
f ct,fl = = 2
W bh
In realt il comportamento del materiale a trazione non lineare. Il valore calcolato con la
formula innanzi indicata quindi sensibilmente maggiore dal (50 al 70% in pi) di quello
reale.
LEurocodice 2 (punto 3.1.2.3) suggerisce cautelativamente di valutare la resistenza a trazione
in funzione in quella determinata mediante la prova di flessione usando la relazione

f ct = 0.5f ct,fl
24
Caratteristiche del comportamento meccanico in funzione della resistenza a compressione
(NTC2008)
0.3
f
E cm = 22000 cm [ MPa ]
10

f ctm = 0.30f ck2 3 per classi C50 / 60


f cm
f ctm = 2.12 ln 1 + per classi > C50 / 60
10

f ctk = 0.7f ctm

f ct,fl,m = 1.2f ctm

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CONTROLLI DI QUALIT DEL CALCESTRUZZO

Il calcestruzzo va prodotto in regime di controllo di qualit, con lo scopo di garantire che


rispetti le prescrizioni definite in sede di progetto.

Il controllo si articola nelle seguenti fasi:


Valutazione preliminare della resistenza
Controllo di produzione
Controllo di accettazione
Prove complementari

26
27
28
Coefficiente di dilatazione termica
La variazione di temperatura provoca distorsioni che su strutture iperstatiche danno origine a
sollecitazioni la cui entit dipende dalla geometria della struttura stessa.

Gli effetti della variazione di temperatura si valutano a partire dal coefficiente di dilatazione
termica del materiale, che per il calcestruzzo assume un valore medio di 105 C 1 .

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Fenomeni dipendenti dal tempo nel calcestruzzo: ritiro e viscosit
Le propriet fisiche del calcestruzzo comportano anche lo sviluppo di fenomeni dipendenti dal
tempo (ritiro e viscosit) che, poich influenzano il comportamento strutturale, devono essere
considerati nella progettazione.
Ritiro
Il ritiro consiste in una diminuzione di volume dovuta alla perdita di acqua durante la
maturazione del materiale.
La deformazione da ritiro isotropa e si pu suddividere in due aliquote che si sommano:
ritiro autogeno e ritiro per essiccamento.
cs = cd + ca
Laliquota dovuta al ritiro autogeno ca dipende fondamentalmente dalla miscela del
calcestruzzo e pu essere sinteticamente valutata in funzione della resistenza a compressione;
per un calcestruzzo di resistenza fck=25 MPa assume a tempo infinito valori di circa 4 105
Il ritiro per essiccamento cd dipende dalla geometria dellelemento (espressa della
dimensione fittizia h 0 = 2A c u , dallumidit e dalla temperatura ambientale e assume valori
dello stesso ordine di grandezza di quello autogeno in condizioni normali, ma pu presentare
notevoli variazioni in condizioni di umidit estreme.
Negli elementi in calcestruzzo armato si pu assumere una deformazione inferiore per tenere
conto della presenza dellarmatura, che tende a contrastare il fenomeno di ritiro.
30
31
32
Viscosit
Un altro fenomeno che si sviluppa nel
tempo e che caratterizza in modo
sostanziale il comportamento del
calcestruzzo la viscosit.

Consiste in un aumento nel tempo di


deformazioni aggiuntive rispetto a quelle
elastiche istantanee sotto lazione di
carichi applicati per periodi
sufficientemente prolungati.

Quando si applica un carico a un


elemento in calcestruzzo si possono
manifestare quattro tipi di deformazione:
elastica, elastica differita, plastica e
viscosa.

Tuttavia per livelli di carico dellordine del 30 40% della resistenza il fenomeno viscoso si
pu assumere lineare (ovvero le deformazioni conseguenti proporzionali al carico o alle
tensioni provocate da questo) e applicare il principio di sovrapposizione degli effetti; mentre
per tensioni maggiori levoluzione della microfessurazione rende non trascurabili effetti non
lineari.
33
Lintensit del fenomeno viscoso dipende da
numerosi fattori: composizione del calcestruzzo,
geometria dellelemento strutturale, umidit e
temperatura ambientale, et del calcestruzzo al
momento dellapplicazione del carico, tipo e livello
dello stato tensionale.
Quando il materiale sollecitato in campo elastico e
lo stato tensionale pressoch costante o aumenta in
maniera monotona, le deformazioni viscose in linea
di massima assumono valori pari a 2 o 3 volte quelli
delle deformazioni istantanee elastiche e possono
essere calcolate con metodologie semplificate. In
particolare si pu assumere che, sotto carico
costante nel tempo, la deformazione viscosa sia pari a una aliquota della deformazione
elastica dovuta al carico applicato al tempo t, secondo lespressione:
(t 0 )
v (t, t 0 ) = (t, t 0 )
E c (t 0 )
(t, t 0 ) prende il nome di coefficiente di viscosit ( E c = 1.05 E cm )
Le deformazioni totali possono essere allora calcolate come:
1 + (t, t 0 )
tot (t, t 0 ) = el (t 0 ) + v (t, t 0 ) = (t 0 )
E c (t 0 )
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La NTC 2008 fornisce i valori del coefficiente ( , t 0 ) a tempo infinito per valutare la
deformazione viscosa del calcestruzzo in diverse condizioni di umidit ambientale, in base al
tempo t0 di applicazione del carico e alla dimensione fittizia h0 della sezione espressa come
rapporto 2A/u, essendo A larea della sezione e u il perimetro esposto allaria.

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Sollecitazione monoassiale: coefficiente di dilatazione trasversale

Coefficiente di Poisson  0.15 0.20

36
Sollecitazione pluriassiale

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Acciaio di armatura

Lacciaio utilizzato per la costruzione di strutture in calcestruzzo armato una lega di ferro e
carbonio prodotta in forma di barre.
I diametri disponibili sul mercato europeo sono numerosi e attualmente presentano una
misura pari espressa generalmente in millimetri.
Lidentificazione dellacciaio di armatura riguarda anche la tipologia di superficie
dellacciaio, in quanto si distinguono barre con superficie liscia e barre con superficie dotata
di risalti per ottenere un effetto di miglioramento delladerenza tra acciaio e calcestruzzo
(nervate o ad aderenza migliorata).
Le barre lisce sono state utilizzate diffusamente fino agli anni settanta. Le barre nervate
forniscono una migliore risposta strutturale sotto vari aspetti legati fondamentalmente al
meccanismo di aderenza (sono identificate dal diametro della barra equipesante)
Il trattamento superficiale non influenza il comportamento meccanico della barra nuda che
presenta un legame costitutivo uguale in trazione e in compressione (non tenendo conto di
possibili instabilit)
Il coefficiente di dilatazione termica quasi uguale a quello del calcestruzzo (105C 1 ).
Questo consente di non avere stati di coazione tra acciaio e calcestruzzo negli elementi in c.a.
per effetto delle variazioni termiche.

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Comportamento in trazione

Le prove sperimentali sullacciaio


evidenziano in generale in trazione un
comportamento elastico lineare fino
allo snervamento, seguito da una fase
plastica che si presenta diversa a secondo
del tipo di acciaio.

La rottura comunque preceduta dalla


strizione della barra

Gli acciai del tipo heat treated (laminati


a caldo, in figura) mostrano dopo lo snervamento un tratto plastico e un successivo
incrudimento (incremento di tensione) fino alla rottura.

Gli acciai del tipo cold worked (trafilati o laminati a freddo), in corrispondenza dello
snervamento, il legame presenta un gomito con successivo incrudimento.

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Anche per lacciaio, come per il calcestruzzo, la caratterizzazione in soli termini di resistenza
non sufficiente, attesa limportanza dei requisiti di duttilit delle strutture.

Parametri che caratterizzano il comportamento dellacciaio (prova di trazione)

tensione di snervamento f y (event. f 0.2 nel caso lo snervamento non sia evidente)
tensione di rottura f t
rapporto f t f y (indice della capacit di incrudimento)
modulo elastico E s
allungamento sotto il carico massimo A gt
deformazione ultima u (o, in alternativa venivano usate le s,5 , s,10 )

Altre prove sugli acciai da armatura

Piegatura
Indice di aderenza
Resistenza a fatica

40
Tipologie di fornitura degli acciai per armatura

Barre (fasci L=12m o 6m ) diametri in mm (8, 10 ,12, 14, 16 18, 20, 22, 24, 25, 26, pi
recentemente in Italia: 28, 30 ,32 e fino a 50)

Reti elettrosaldate (pannelli B=2.5m, H variabile ) (vari passi, diametro fino a 12 mm)

Tralicci elettrosaldati

Armature elettrosaldate di varia foggia

Rotoli

41
Acciai previsti dalle norme italiane

NTC2008

42
43
44
DM96

45

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Controlli sugli acciai

Le norme italiane prevedono tre forme di controllo obbligatorie:


- in stabilimento di produzione, da eseguirsi sui lotti di produzione;
- nei centri di trasformazione, da eseguirsi sulle forniture;
- di accettazione in cantiere, da eseguirsi sui lotti di spedizione.

Controlli in stabilimento
Prove di qualificazione e di mantenimento della qualificazione
Identificazione e rintracciabilit dei prodotti qualificati
Forniture e documentazione di accompagnamento
Prove di qualificazione e verifiche periodiche della qualit

Controlli nei centri di trasformazione


Sono impianti esterni alla fabbrica e/o al cantiere, fissi o mobili, che ricevono dal produttore
di acciaio elementi base (barre o rotoli, reti, lamiere o profilati, profilati cavi, ecc.) e
confezionano elementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere, pronti per la messa in
opera o per successive lavorazioni.

Controlli di accettazione in cantiere.


I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori (compito del Direttore dei Lavori),
devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e devono essere

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campionati, nellambito di ciascun lotto di spedizione, con le medesime modalit contemplate
nelle prove a carattere statistico eseguite in stabilimento in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di
uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto .

I valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione, ottenuti da prove da eseguirsi


comunque prima della messa in opera del prodotto e riferiti ad uno stesso diametro, devono
essere compresi fra i valori massimi e minimi fissati per ciascun prodotto dalla norma

Ad esempio, nel caso di barre e rotoli di acciaio B450A e B450C:

Vengono fornite istruzioni in caso di non conformit.

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Aderenza acciaio- calcestruzzo

I fenomeni di interazione fra le armature ed il calcestruzzo circostante, che, nel loro


complesso, si oppongono allo scorrimento relativo dei due materiali sono tre:

ladesione,
lattrito,
la resistenza al taglio del calcestruzzo

Ladesione rappresenta lincollaggio vero e proprio della pasta di cemento indurita


allacciaio, dipende da forze capillari e molecolari e costituisce una frazione molto esigua
della aderenza complessiva.

Lattrito considerato la causa principale della resistenza allo scorrimento delle barre lisce:
esso attribuito allazione di serraggio esercitato dal calcestruzzo che diminuisce di volume
per ritiro ed alle imperfezioni geometriche delle barre, che non sono perfettamente rettilinee e
la cui sezione trasversale non rigorosamente circolare e costante, nonch alle imperfezioni
della superficie dei tondini, che non perfettamente liscia, in parte per il processo di
lavorazione, in parte per la formazione di sottili strati di ossidi (scaglia).

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La resistenza al taglio del calcestruzzo intercluso fra le costole sporgenti delle barre
sagomate fornisce il contributo essenziale al collegamento locale del calcestruzzo agli acciai
ad aderenza migliorata.
Occorre per tenere presente che alle tensioni tangenziali agenti sul cilindro coassiale alla
barra ad aderenza migliorata, che circoscrive le costole sporgenti, corrispondono le tensioni
oblique di trazione e compressione.
Quando o raggiunge il valore della resistenza a trazione del calcestruzzo, che dellordine di
1/10 di quella a compressione, il calcestruzzo teso si fessura ed il meccanismo resistente si
modifica, in quanto resta soltanto il campo di tensioni di compressione oblique che si
oppongono allo sfilamento. A queste compressioni corrispondono tuttavia spinte al vuoto
che tendono a separare longitudinalmente il calcestruzzo che circonda la barra (splitting).

50
Prove di aderenza

pull out beam- test

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Riportando in diagramma i risultati delle misure degli spostamenti relativi in corrispondenza
al valore medio della tensione tangenziale di aderenza, si trova un andamento simile a quello
riportato nella figura 8.5 (a). Nella figura 8.5 (b) riportato landamento di un modello teorico
semplificato (Th. P. Tassios, 1979), che raccoglie ed evidenzia gli aspetti salienti del
fenomeno.

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La lunghezza di ancoraggio deve essere tale da consentire per aderenza il trasferimento al calcestruzzo
della forza resistente, F, presente nella barra in acciaio in
corrispondenza della tensione fd
2
F = f yd
4
Assumendo lipotesi semplificata di distribuzione costante
della tensione tangenziale di aderenza lungo la barra nel tratto
di ancoraggio, ld, posta pari a un valore di resistenza
tangenziale di calcolo, rd, la condizione suddetta espressa
dallequazione di equilibrio delle forze agenti nella barra nella
direzione del suo asse:
2
b l b = f yd
4
da cui si ricava lespressione della lunghezza di ancoraggio ld:

l b = f yd
4 b
Per barre ad aderenza migliorata la NTC 2008 pone la resistenza tangenziale di aderenza di calcolo rd
fbd e pari a:
h = 1.0 per 32 mm
f bk
b = f bd = f bk = 2.25 h f ctk 132
c h= per > 32 mm
100

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