Democrito (460 a.c. - 360 a.c.) e gli atomisti ipotizzano invece che dai corpi
luminosi partano atomi, costituenti immagini dei corpi medesimi, idola, che,
raccolti dallocchio, generano la visione.
Per Platone (428 a.c. - 348 a.c.) la visione dovuta allincontro dei raggi visivi
che avevano origine dagli occhi con i raggi dela luce del sole. Due categorie
di raggi: fisici e fisiologici.
Sotto quasi tutti gli aspetti la Fabrica consiste in una visione totalmente
inedita del corpo umano. E lorigine sperimentale di quasi tutte le immagini
ovvia. Ma per locchio le cose vanno diversamente. I disegni non mostrano
nessuna modifica, nessun miglioramento nei confronti degli antichissimi
archetipi arabo-greci.
- nervi ottici
- corteccia visiva
- La cornea lo strato protettivo esterno dellocchio. trasparente e
attraverso di essa passa la luce, che subisce una rifrazione.
- La macula un filtro giallo sulla fovea che protegge la fovea dai danni che si
possono verificare se fissiamo una sorgente luminosa molto intensa, come il sole.
Coni sono meno sensibili ma sono pi veloci e possono adattarsi alle luci pi
alte, sono quasi impossibili da saturare. Sono responsabili della visione diurna
fotopica. I coni rispondono esclusivamente allenergia che assorbono e non
alla lunghezza donda. Si dice che sono ciechi al colore e producono una
risposta univariante.
Al fine di rilevare oggetti che hanno diversi spettri di riflettanza, cio colori
diversi. Due o pi tipi di coni sono necessari. Questo un importante
concetto per capire il funzionamento della visione a colori.
Per una visione a colori devono esistere almeno due tipi di coni sensibili a
parti diverse dello spettro del visibile, preferibilmente pi differenti che sia
possibile.
La sensibilit di un fotorecettore a luce di differenti lunghezze donda
determinata dalla probabilit con cui i suoi pigmenti assorbiranno fotoni di
quella lunghezza donda. I coni si ripartiscono in tre gruppi che mostrano
picchi di assorbimento prossimi a 430, 530 e 560 nanometri. I gruppi
possono essere chiamati blu, verde e rosso per indicare le posizioni relative
dei massimi nello spettro. Ciascun tipo di cono sensibile a radiazioni
luminose in un vasto ambito di lunghezze donda e le sensibilit dei vari
gruppi mostrano una notevole sovrapposizione.
Area V4: dotata di cellule che operano confronti fra lunghezze donda
riflesse da superfici adiacenti e sono legate in maggior misura alleffettivo
colore che percepiamo e in misura minore a una precisa composizione
spettrale della luce riflessa da una superficie, eseguono una sottrazione
dellilluminante, cio del colore della luce che illumina la scena
Gli esperimenti di Edwin Land