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C. Azzolini, P.

Chelazzi CAPITOLO

Ottica e vizi di refrazione 5

OTTICA Numerose sono state le teorie formulate nel corso del


tempo per spiegare il fenomeno luminoso e i suoi com-
Lottica il capitolo della fisica che descrive il comporta- portamenti.
mento e le propriet della luce nonch linterazione della l Teoria corpuscolare: formulata da Newton nel dicias-

luce con la materia. Lottica studia il comportamento settesimo secolo, considerava la luce come un insieme
delle radiazioni con frequenze nellambito del visibile, di piccole particelle di materia (corpuscoli) emesse in
dellinfrarosso e dellultravioletto. Sebbene nellelettro- tutte le direzioni. Oltre che essere matematicamente
magnetismo classico la luce sia descritta come unonda, molto semplice, questa teoria spiegava facilmente alcu-
lavvento della meccanica quantistica agli inizi del vente- ne caratteristiche della propagazione della luce, come
simo secolo ha permesso di capire come la luce possieda la riflessione e la refrazione.
anche propriet tipiche delle particelle; per questo nella l Teoria ondulatoria: formulata da Huygens nel 1678,

fisica moderna la luce viene descritta come composta da considerava la luce come unonda che si propaga in un
quanti del campo elettromagnetico chiamati fotoni. mezzo, letere, presente in tutto luniverso e formato
da microscopiche particelle elastiche. La teoria on-
dulatoria della luce permetteva di spiegare molti altri
La luce fenomeni oltre alla riflessione e alla refrazione, come
per esempio la birifrangenza nei cristalli di calcite, la
Il termine luce si riferisce alla porzione dello spettro diffrazione e linterferenza.
elettromagnetico visibile dallocchio umano, cio capace l Teoria elettromagnetica: proposta da Maxwell alla fine

di stimolare i fotorecettori retinici (coni e bastoncelli), del diciannovesimo secolo, dopo la constatazione della
consentendo la visione di tutto ci che ci circonda. La coincidenza tra velocit di propagazione delle onde
porzione visibile dello spettro elettromagnetico ha una elettromagnetiche e velocit della luce nel vuoto. La
lunghezza donda compresa tra 400 e 700nm. I limiti dello luce non altro che un fenomeno di natura elettroma-
spettro visibile per locchio umano non sono uguali per gnetica, ossia le onde di lunghezza tra 400 e 700nm
tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono sono percepite come luce dal nostro occhio. Gli studi
raggiungere i 380nm, avvicinandosi agli ultravioletti, e i di Maxwell hanno permesso di unificare i fenomeni
730nm, avvicinandosi agli infrarossi. elettrici, magnetici e ottici.
Le frequenze immediatamente al di fuori dello spet- l Teoria quantistica: Planck, nel 1900, riusc a interpre-

tro visibile percepibili dallocchio umano sono quelle tare il dualismo onda-particella sviluppando la teoria
dellultravioletto (UV) e dellinfrarosso (IR). Entrambe quantistica, secondo la quale la luce costituita da un
le frequenze non possono essere viste dagli esseri umani, insieme di piccole particelle energetiche non divisibili,
anche se la radiazione infrarossa percepita dai recettori chiamate quanti o fotoni, che si propagano come onde
della cute come calore, mentre una sovraesposizione alla elettromagnetiche.
radiazione ultravioletta viene percepita come scottatura.
La luce visibile quindi una porzione dello spettro elet- Nel 1905 Einstein svilupp la teoria della relativit, ren-
tromagnetico caratterizzata da una lunghezza donda e da dendo superflua lipotesi dellesistenza delletere proposta
una frequenza che obbediscono alla seguente relazione: da Huygens. La risoluzione del problema della luce come
{/f}, dove la lunghezza donda, la velocit particella o come onda si defin pochi anni dopo con lo
nel mezzo considerato, f la frequenza della radiazione. sviluppo della meccanica quantistica, che spieg come
La luce si propaga a una velocit finita, il cui valore viene la luce si comporti sia da particella sia da onda elettro-
arrotondato a 300.000 km/sec. magnetica.

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Le differenti lunghezze donda vengono interpretate dal raggi arrivano parallelamente (si considerano paralleli i raggi
cervello come colori, che vanno dal violetto delle lunghezze provenienti da distanze maggiori di 6m). Il punto in cui i
donda pi brevi al rosso delle lunghezze donda pi am- raggi convergenti o divergenti si incontrano detto fuoco.
pie. A ogni lunghezza donda associabile un colore, ma Quando un fascio di raggi luminosi incontra la superficie di
non a tutti i colori si pu associare una lunghezza donda. un oggetto si possono verificare due fenomeni (Figura 5.1).
Quei colori a cui non sono associate lunghezze donda l Riflessione: i raggi non attraversano loggetto, ma ven-

sono generati dal meccanismo di funzionamento del no- gono riflessi (caso dei corpi opachi).
stro apparato visivo. Se due diverse onde monocromati- l Refrazione: i raggi attraversano loggetto subendo una

che sollecitano contemporaneamente la retina, il cervello deviazione (caso dei corpi trasparenti).
interpreta questa sollecitazione come un nuovo colore,
determinato dalla somma dei due originari. RIFLESSIONE
Quando lenergia radiante incide su una superficie piana
Riflessione e refrazione che separa due mezzi, la somma delle quantit di energia
rispettivamente assorbita, riflessa e trasmessa, per la legge
Quando la luce si diffonde su un oggetto pu essere riflessa di conservazione dellenergia, uguale alla quantit di
da questo, pu attraversarlo o pu essere assorbita. Gli og- energia incidente.
getti che sono attraversati dalla luce sono detti trasparenti La riflessione di onde elettromagnetiche regolata da due
(per esempio, aria, vetro), quelli che lasciano passare la leggi fondamentali (leggi di Fresnel):
l Il raggio incidente, il raggio riflesso e la normale alla
luce in maniera scarsa sono detti traslucidi (per esempio,
vetro smerigliato), quelli che non lasciano passare la luce superficie giacciono sullo stesso piano.
l Langolo di incidenza e quello di riflessione sono uguali.
sono detti opachi. La visibilit degli oggetti dipende dalla
riflessione o dallassorbimento della luce sulle loro superfici. (Ci avviene perch le due onde viaggiano con la stessa
La luce, attraversando un mezzo trasparente e omogeneo, velocit nello stesso mezzo).
si propaga in maniera rettilinea sotto forma di raggi (un
insieme di raggi forma un fascio di luce). I raggi del fascio REFRAZIONE
possono essere paralleli, divergenti o convergenti. Quando la La refrazione la deviazione subita da un fascio di raggi
sorgente luminosa vicina, i raggi che giungono alla superfi- luminosi quando questo passa da un mezzo fisico a un altro
cie corneale sono divergenti, mentre se la sorgente lontana i con differente velocit di propagazione. Comunemente il

P n1 n2

1
O

2 3

S
Interfaccia

FIGURA 5.1 Un raggio di luce incidente PO colpisce al punto O linterfaccia tra due mezzi con indici di refrazione n1 e n2. Parte
del raggio viene riflessa come raggio OQ e parte viene refratta seguendo la traiettoria OS. Gli angoli che londa incidente, riflessa
e refratta formano con la normale allinterfaccia sono, rispettivamente, 1, 2 e 3.

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Capitolo 5 Ottica e vizi di refrazione 55

fenomeno si osserva quando un fascio di raggi luminosi l Il rapporto tra il seno dellangolo di incidenza e il seno
passa da un mezzo a un altro dotato di una diversa densit dellangolo di refrazione uguale al rapporto tra lin-
ottica. Il rapporto tra la velocit della luce nellaria e la sua dice di refrazione del secondo mezzo, attraversato dal
velocit in un mezzo trasparente prende il nome di indice raggio refratto, e lindice di refrazione del primo mezzo,
di refrazione del mezzo, secondo la seguente formula: attraversato dal raggio incidente (legge della refrazione
di Snell):
velocit nellaria
Indice di refrazione n =
velocit nel mezzo sen 1 n2
=
sen n1
Il comune vetro da occhiali ha un indice di refrazione di 3
1,5 (Tabella 5.1): ci significa che, passando dallaria al
Se il primo mezzo costituito dallaria (n1), il rapporto
vetro, la velocit della luce viene ridotta di circa un terzo.
tra i seni dellangolo di incidenza e di refrazione uguale
Pi lindice di refrazione alto, pi il mezzo denso e
allindice di refrazione del secondo mezzo. Il percorso
maggiore il rallentamento subito dalla luce.
di un raggio luminoso resta sempre lo stesso, quale che
Un raggio di luce subisce solo un rallentamento quando
sia la direzione in cui la luce si muova (simmetria della
passa da un mezzo trasparente a un altro con decorso per-
legge di Snell).
pendicolare alla superficie di separazione dei due mezzi. Se
invece il raggio attraversa i mezzi formando un angolo con Refrazione della luce attraverso i prismi
la perpendicolare alla superficie di separazione dei due I prismi sono mezzi trasparenti delimitati da due superfici
mezzi (angolo di incidenza), risulta deviato, cio refratto, piane, ma non parallele, che si intersecano a formare un
e forma con la perpendicolare un angolo di refrazione che angolo rifrangente. Le superfici si intersecano allapice, la
diverso da quello di incidenza (si veda la Figura 5.1). parte opposta la base. Un prisma ha le seguenti propriet.
La refrazione regolata da tre leggi fondamentali. l Un fascio di raggi luminosi che attraversa un prisma
l Il raggio incidente, il raggio refratto e la normale alla
subisce una deviazione verso la sua base in maniera
superficie giacciono sullo stesso piano. direttamente proporzionale allangolo rifrangente, ge-
l Il raggio refratto si avvicina alla normale se passa in un
nerando un fenomeno di spostamento apparente di un
mezzo pi denso; viceversa, se ne allontana se passa in oggetto verso lapice del prisma (Figura 5.2).
un mezzo meno denso. l Un fascio di luce bianca che attraversa un prisma viene

suddiviso, per il fenomeno della dispersione, nei colori


Tabella 5.1Indice di refrazione di alcuni comuni base che lo compongono. I raggi luminosi a maggiore
materiali lunghezza donda (infrarosso) sono deviati verso la
base in misura minore dei raggi con minore lunghezza
Materiale n donda (blu-violetto) (Figura 5.3).
Aria 1
Acqua 1,33
I prismi a superficie piana sono utilizzati a scopo diagnosti-
Vetro 1,5-1,9
co, mentre quelli a superficie curva sono impiegati a scopo
terapeutico (come le lenti prismatiche per la correzione

O
A
n1 n1 N
N

e
i
I
O
n1 n2

FIGURA 5.2 Deviazione della luce attraverso un prisma. Osservando i raggi di luce dal punto I questi sembrano provenire dal
punto OI, generando un fenomeno di spostamento apparente dei raggi luminosi verso lapice del prisma A. (i: raggio incidente;
r: raggio refratto; e: raggio emergente; N: normale; A: apice del prisma; O: oggetto reale; OI: oggetto apparente; l: occhio).

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n1 n1

n2

FIGURA 5.3 Dispersione della luce che attraversa un prisma.

della diplopia). Lunit di misura della lente prismatica seconda degli indici di refrazione dei mezzi attraversati. Sar
la diottria prismatica, cio la capacit di spostare di 1cm convesso convergente se il mezzo con indice di refrazione
un raggio luminoso posto alla distanza di 1m. minore il primo a essere attraversato, mentre sar convesso
divergente se il mezzo con indice di refrazione minore il
Diottro secondo a essere attraversato. esattamente lopposto per i
diottri concavi. Nel diottri convergenti il fuoco reale perch
Un diottro un sistema ottico costituito da due mezzi omo- formato dalla convergenza dei raggi stessi, mentre in quelli
genei, trasparenti e con diverso indice di refrazione; se la divergenti il fuoco virtuale perch formato dai prolunga-
superficie di separazione tra i due mezzi una porzione di menti dei raggi. In tutti i casi sia che si tratti di fuoco reale
sfera, il diottro si dice sferico, se invece piana, il diottro che virtuale ci si riferisce al fuoco principale (Figura 5.4).
si dice piano. Dato un sistema ottico, la conoscenza di
pochi punti, detti punti principali, permette di costruire Vergenza e diottria
limmagine di un qualsiasi oggetto. Per il diottro sferico
sono da considerare: La vergenza esprime la misura dellinverso della distanza
l Vertice (V).
che separa una sezione di un fascio di raggi luminosi dal
l Raggio di curvatura (r).
loro fuoco. Pi vicino il fuoco, maggiore la vergenza
l Centro di curvatura (C): ogni raggio proveniente
e viceversa. Quando invece i raggi sono paralleli, cio
dallinfinito non viene deviato attraversando la calotta provenienti dallinfinito, la vergenza si dice nulla. La
sferica se passa per C. vergenza detta positiva se i raggi sono convergenti,
l Fuoco principale: il punto immagine in cui convergo-
negativa quando i raggi sono divergenti.
no i raggi paralleli allasse principale o i loro prolunga- Lunit di misura della vergenza la diottria (D) che espri-
menti provenienti da un oggetto posto allinfinito. me linverso della distanza focale (f) espressa in metri:
l Fuoco secondario: il punto oggetto posto a una distan-
1
za finita dal vertice V la cui immagine viene a formarsi D =
allinfinito. f
l Distanze focali: sono quella tra il fuoco principale F e il

vertice V e quella tra il fuoco secondario e il vertice V. Se ne ricava che linverso della potenza del diottro la
l Coppia dei punti coniugati: costituita dal punto og-
distanza focale espressa in metri:
getto e dal punto immagine. 1
l Asse principale: linea passante per i punti V-C-F.
f =
D
Se si assume che la luce provenga da sinistra rispetto Se ne pu quindi dedurre che quanto pi elevato il potere
al vertice V un diottro si presenter convesso quando il diottrico di un sistema, tanto pi ridotta la distanza focale
centro di curvatura C a destra di V, concavo quando C e viceversa. Per esempio, se D5 si avr che f{15}
a sinistra di V. Un diottro convergente o divergente a 20cm, mentre se D2, f{12} 50cm.

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Capitolo 5 Ottica e vizi di refrazione 57

Convesso convergente Concavo convergente

r r
n1 n2 n1 n2

V C F C V F

n 1< n 2 n 1> n 2

Convesso divergente Concavo divergente

r r
n1 n2 n1 n2

F V C F C V

n 1> n 2 n 1< n 2

FIGURA 5.4 Principali diottri (per la spiegazione si veda il testo).

Locchio come sistema ottico oculare pari a circa60 D, di cui 40-45 corneali e 15-20
del cristallino. Il potere diottrico totale oculare determi-
Elementi fondamentali del sistema ottico dellocchio sono: na la convergenza dei raggi paralleli provenienti da una
lindice di refrazione dei mezzi, pari a 1,33 per lumore ac- distanza superiore ai 6m in un fuoco situato sulla retina
queo e il corpo vitreo; la lunghezza media dellocchio, che a circa 23-24mm dallapice corneale (lunghezza assiale).
varia tra 23 e 24mm; la distanza tra la superficie anteriore Locchio umano non un sistema ottico perfetto e, come
della cornea e la superficie anteriore del cristallino (3,5mm); tale, presenta difetti fisiologici rappresentati da vari tipi
la distanza tra la superficie posteriore del cristallino e la retina di aberrazioni ottiche, cio deformazioni della forma o
(17mm). Il punto nodale dellocchio situato sulla superficie del colore dellimmagine.
posteriore del cristallino a 17mm dalla retina; assimilabile l Aberrazione di sfericit: i raggi di un fascio luminoso

al centro ottico di una lente sferica e i raggi luminosi che vi che attraversano locchio non convergono tutti in un
passano non subiscono, quindi, alcuna deviazione. unico punto, ma quelli periferici sono maggiormente
Locchio formato da una successione di diottri costituiti refratti. Questa aberrazione rende imprecisi e sfumati
dalle sue superfici e dai suoi mezzi rifrangenti. i bordi delle immagini.
l 1 diottro: aria-superficie anteriore corneale; convesso, l Aberrazione cromatica: i raggi luminosi a minore lun-

convergente, con raggio di curvatura di 8mm. ghezza donda (violetti) subiscono una refrazione mag-
l 2 diottro: superficie posteriore corneale-umore acqueo; giore dei raggi a maggiore lunghezza donda (rossi).
convesso e neutro perch i due mezzi hanno uguale in- Nellocchio emmetrope il fuoco dei raggi violetti si
dice di refrazione, con raggio di curvatura di 7mm. forma quindi davanti alla retina, mentre quello dei raggi
l 3 diottro: umore acqueo-superficie anteriore del cri- rossi si forma dietro alla retina. Questa aberrazione
stallino; convesso e convergente, con raggio di curva- altera poco la visione, poich locchio privilegia comun-
tura di 10mm. que la convergenza sulla retina delle lunghezze donda
l 4 diottro: superficie posteriore del cristallino-corpo intermedie (giallo-verde), a cui pi sensibile.
vitreo; concavo e convergente, con raggio di curvatura l Astigmatismo per incidenza obliqua: i raggi provenienti da

di 6mm. un punto situato eccentricamente allasse ottico generano


un fuoco che non pi costituito da un punto, ma da due
I diottri oculari effettivi sono quindi tre, in quanto il 2 linee focali. La forma parabolica della superficie anteriore
diottro neutro. Nel soggetto normale il potere diottrico del cristallino contribuisce a correggere questo difetto.

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58 Sezione I Generalit

Accomodazione

Nellocchio emmetrope i raggi divergenti provenienti


dallinfinito formano il loro fuoco sulla retina, mentre
quelli provenienti da un oggetto vicino formano il loro
fuoco dietro alla retina. In questultimo caso, per mettere
a fuoco sulla retina limmagine degli oggetti vicini, inter-
Lente sferica convergente
viene laccomodazione.
Il meccanismo dellaccomodazione si basa sulla contra-
zione del muscolo ciliare con conseguente diminuzione
della tensione delle fibre zonulari inserite sulla capsula del
cristallino. Questultimo modifica il suo raggio di curva-
tura da 10 a 6mm, aumentando il suo potere diottrico e
permettendo di creare sulla retina immagini a fuoco di
oggetti posti a distanza diversa dal punto remoto. Lente sferica divergente
Laccomodazione regolata dallazione antagonista del pa-
rasimpatico per la messa a fuoco per vicino e dal simpatico
per la messa a fuoco per lontano. Il riflesso accomodativo
scatenato da precisi stimoli quali lo sfuocamento delle im-
magini retiniche, la percezione della vicinanza delloggetto e
la convergenza dei bulbi oculari nella visione per vicino. Esi-
ste inoltre il riflesso accomodazione-convergenza-miosi
regolato dal III nervo cranico: oltre allaccomodazione, la Lente cilindrica
convergenza permette allimmagine di un punto di foca-
lizzarsi sulla fovea di entrambi gli occhi, mentre la miosi
aumenta la profondit di campo.
Durante laccomodazione si verificano molti fenomeni:
aumento della curvatura del cristallino, aumento del po-
tere diottrico refrattivo, avvicinamento della superficie
anteriore del cristallino alla cornea, aumento dello spes-
sore del cristallino e suo spostamento inferiore. Lente prismatica
Il punto remoto il punto pi lontano in cui locchio, in
condizioni di riposo accomodativo, riesce a percepire
distintamente un oggetto. Il punto prossimo il punto FIGURA 5.5 Principali gruppi di lenti.
pi vicino in cui locchio, in condizioni di massimo sfor-
zo accomodativo, pu vedere distintamente un oggetto.
Lestensione accomodativa lintervallo tra punto pros-
simo e punto remoto, mentre lampiezza accomodativa,
misurata in diottrie, la differenza tra il potere refrattivo divergenti: dette anche negative o concave, fanno
dellocchio a riposo e quello dellocchio nel massimo divergere i raggi che le attraversano come se questi
sforzo accomodativo. Con let si ha una diminuzione provenissero da un punto virtuale detto fuoco;
dellampiezza accomodativa con progressivo allontana- sono pi spesse in periferia che al centro e possono
mento del punto prossimo (si veda Presbiopia). essere biconcave, piano-concave o concavo-convesse.
l Lenti cilindriche: sono caratterizzate da una faccia pia-

na, mentre laltra una superficie convessa o concava.


Lenti La superficie curva di queste lenti, a differenza di quella
delle lenti sferiche, ha una curvatura variabile che
Le lenti sono elementi ottici che consentono di modificare massima in corrispondenza della sezione trasversale
il percorso dei raggi luminosi al fine di focalizzarli corret- del cilindro, assente in corrispondenza della sezione
tamente sulla retina. Esistono tre gruppi principali di lenti: longitudinale e variabile in modo progressivo nelle se-
sferiche, cilindriche e prismatiche (Figura 5.5). zioni intermedie. Queste lenti hanno la propriet di far
l Lenti sferiche: sono delimitate da superfici sferiche con- s che un oggetto puntiforme non formi unimmagine
vesse o concave o da una superficie sferica e da una puntiforme, ma lineare.
piana. Vengono classificate in: l Lenti prismatiche: sono costituite da due superfici piane

convergenti: dette anche positive o convesse, fanno o curve (a seconda che la lente sia usata a scopo diagno-
confluire tutti i raggi in un punto detto fuoco; sono stico o terapeutico), che si incontrano in un apice e in
pi spesse al centro che alla periferia e possono essere una base. Lindicazione principale di queste lenti la
biconvesse, piano-convesse o concavo-convesse. correzione della diplopia.

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Capitolo 5 Ottica e vizi di refrazione 59

Le lenti non sono sistemi ottici perfetti e possono quindi VIZI DI REFRAZIONE O AMETROPIE
presentare, cos come locchio, difetti detti aberrazioni,
di cui le principali sono quella sferica e quella cromatica. Viene definito emmetrope locchio in cui i raggi prove-
Laberrazione sferica un difetto che produce la forma- nienti da una distanza infinita vanno distintamente a
zione di unimmagine distorta quando vengono utilizzate fuoco sulla fovea in condizioni di riposo accomodativo.
lenti sferiche; le porzioni periferiche di queste lenti hanno, Nellametropia, invece, il fuoco cade su un piano anteriore
infatti, un potere refrattivo maggiore di quelle centrali e i o posteriore rispetto a quello retinico e sulla retina ogni
raggi saranno, pertanto, maggiormente refratti in periferia, punto oggetto non forma un punto immagine, ma un
causando deformazioni dellimmagine. Laberrazione cro- cerchio di diffusione.
matica un difetto nella formazione dellimmagine dovuta Le ametropie possono essere sferiche o astigmatiche. Nelle
al differente indice di refrazione delle diverse lunghezze ametropie sferiche, rappresentate dalla miopia e dalliper-
donda che compongono la luce che attraversa la lente; si metropia, limmagine di un punto oggetto forma un punto
formano quindi immagini che presentano ai bordi aloni immagine, ma il fuoco non coincide con il piano retinico
colorati. Non esiste aberrazione cromatica nel caso di un (Figura 5.6). Nelle ametropie astigmatiche, rappresentate da
raggio di luce monocromatico. unalterazione di curvatura della superficie corneale, limma-
gine di un punto oggetto non forma mai un punto immagine,
Lenti a contatto ma due linee focali perpendicolari tra loro (Figura 5.7).
Le lenti a contatto sono dispositivi medici a forma di
piccola calotta trasparente che vengono applicati sulla
superficie oculare per correggere i difetti di refrazione.
Presentano molti vantaggi, ma possono non essere tollera-
te soprattutto perch causano ipossia corneale. Per questo
motivo occorre considerare i coefficienti di permeabilit
e di trasmissibilit allossigeno della lente, che sono in-
fluenzati dal materiale e dallo spessore della lente stessa.
Le lenti a contatto possono essere rigide (polimeri vetrosi)
o morbide (polimeri gommosi), con differenti indicazioni
alluso:
l Lenti a contatto rigide: vengono costruite sia con un ma-
Miopia
teriale non permeabile allossigeno sia con materiali per-
meabili. Le lenti non gas-permeabili sono costituite
da PMMA (polimetilmetacrilato), materiale stabile,
duro, con elevata qualit ottica, non modificabile da
enzimi organici e ben tollerato dai tessuti; non assor-
be acqua e lega scarsamente le sostanze contenute nel
film lacrimale. Quelle gas-permeabili o semi-rigide
possono essere costituite da CAB (acetobutirrato di cel-
lulosa), che aumenta la flessibilit del polimero ma che
richiede un aumentato spessore della lente, il che com-
porta una riduzione della trasmissibilit allossigeno.
Per ovviare a questo problema al CAB stato aggiunto
un copolimero di silossano. Le lenti gas-permeabili Emmetropia
di ultima generazione utilizzano fluoroacrilati che con-
sentono una riduzione del coefficiente di attrito fra
palpebra e lente aumentando il comfort, diminuendo
la formazione di depositi proteici e permettendo di
ridurre lo spessore della lente.
l Lenti a contatto morbide: vengono prodotte utilizzando

polimeri con caratteristiche fisiche di morbidezza e sono


distinte principalmente in non idrofile e idrofile. Quelle
non idrofile sono costituite da silicone, mentre quelle
idrofile sono formate da polimeri legati a quantit va-
riabili di acqua. Il livello di idratazione influenza, aumen-
tandola, la trasmissibilit allossigeno, che resta comun-
que modesta a causa dello spessore della lente. Le lenti Ipermetropia
morbide di ultima generazione a media-alta idratazione
(disposable o usa-e-getta) hanno un ridotto spessore e FIGURA 5.6 Rappresentazione schematica di un bulbo oculare
quindi una migliore trasmissibilit allossigeno. miope, emmetrope e ipermetrope.

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60 Sezione I Generalit

Astigmatismo Astigmatismo
secondo regola contro regola

Miopico semplice

Ipermetropico semplice

Miopico composto

Ipermetropico composto

Misto

FIGURA 5.7 Differenti tipi di astigmatismo.

Si definisce anisometropia la condizione in cui i due occhi una visione nitida senza lutilizzo di accomodazione,
hanno una refrazione diversa, come un occhio emmetrope e posto a una distanza finita, anzich allinfinito come
laltro ametrope, oppure il tipo o il grado di ametropia sono nellocchio emmetrope.
diversi nei due occhi. Quando lametropia supera le 3 D Leziologia appare multifattoriale e ancora controversa,
si possono sviluppare complicanze quali lambliopia (oc- tuttavia studi scientifici hanno dimostrato linfluenza di
chio pigro), ossia la riduzione pi o meno marcata della fattori ereditari e ambientali (familiarit ed eccessivo
capacit visiva di un occhio o, pi raramente, di entrambi. utilizzo della vista per vicino).
Per riconoscere e trattare le diverse ametropie, cos come Lentit della miopia si misura in diottrie. Una miopia
la presbiopia, necessario sottoporsi a visite oculistiche fino a 3,00 D viene considerata miopia lieve, da 3,00 a
periodiche nel corso della vita. Nei neonati loculista pu 6,00 D media, maggiore di 6,00 D elevata. La distanza
riscontrare precocemente eventuali malattie congenite, massima a cui un soggetto riesce a vedere nitidamente
mentre attorno ai 3 anni si devono escludere difetti visivi inversamente proporzionale al grado di miopia.
che, se non riconosciuti, possono portare allo sviluppo di Esistono vari tipi di miopia: assile, refrattiva, transitoria
ambliopie anche gravi. Visite oculistiche prima dellinizio e congenita.
della scuola, in et adolescenziale e in previsione delle- La miopia assile deriva da un aumento di lunghezza
same della patente devono essere eseguite per verificare dellasse antero-posteriore dellocchio. la forma pi
landamento dei vizi di refrazione, ove presenti. frequente, esordisce in et scolare, progredisce alla pu-
bert e si arresta in genere dopo i 20 anni. I pazienti affetti
da miopia assile sono soliti raggiungere unottima acuit
Miopia visiva con lenti correttive. invece meno frequente la
forma di miopia progressiva o maligna in cui lal-
La miopia il vizio refrattivo pi diffuso, coinvolgen- lungamento dellasse antero-posteriore bulbare pu con-
do il 30-35% della popolazione mondiale. Nel miope, tinuare per tutta la vita con valori anche superiori alle 20
in condizioni di riposo accomodativo, i raggi luminosi diottrie. In queste forme progressive si osservano, inoltre,
paralleli provenienti dallinfinito vanno a fuoco in un alterazioni a carico del vitreo, della coroide e della retina.
punto davanti alla retina. La conseguenza che il punto Questi pazienti presentano un visus molto variabile e
remoto, cio il punto pi lontano dellocchio a cui vi spesso molto ridotto.

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Capitolo 5 Ottica e vizi di refrazione 61

Miopia Lente sferica divergente

Ipermetropia Lente sferica convergente

Astigmatismo Lente cilindrica

FIGURA 5.8 Correzione delle differenti ametropie.

La miopia refrattiva comprende le forme dovute allau- un soggetto con miopia non corretta lunica possibilit di
mento dellindice di refrazione del cristallino (cataratta migliorare la visione per lontano quella di aumentare la
nucleare), allaumento della curvatura della cornea o del profondit di campo socchiudendo le palpebre.
cristallino (cheratocono, sferofachia) o allo spostamento La correzione della miopia prevede lutilizzo di lenti di-
anteriore del cristallino. vergenti (o negative) che riportano il piano immagine sulla
Le miopie transitorie sono secondarie a variazioni tem- retina (Figura 5.8). Le lenti possono essere montate su
poranee degli indici di refrazione o della curvatura delle occhiali o posizionate a contatto sulla superficie corneale.
superfici. Possono essere secondarie alla somministra- Queste ultime sono indicate soprattutto nelle miopie ele-
zione di farmaci (quali cortisonici, acido acetilsalicilico, vate per evitare il fenomeno del rimpicciolimento delle
sulfamidici o acetazolamide), a iperglicemia o a traumi immagini retiniche dovuto agli occhiali. La correzione della
del bulbo oculare. miopia pu anche essere effettuata con tecniche chirurgi-
Le miopie congenite, gi presenti alla nascita e di entit che, come riportato nel Capitolo 24 (Chirurgia refrattiva).
molto variabile, possono essere associate ad alterazioni
del fondo oculare, a nistagmo e ad ambliopia. Spesso
difficile porre la diagnosi differenziale tra una miopia Ipermetropia
congenita e una acquisita.
Nel miope la visione per vicino conservata ed ne- Lipermetropia un vizio refrattivo in cui, in condizioni
cessaria unaccomodazione inferiore rispetto a un sog- di riposo accomodativo, i raggi luminosi paralleli prove-
getto normale. Nella miopia lieve non corretta possono nienti dallinfinito convergono su un fuoco situato dietro
comparire disturbi astenopeici legati alla dissociazione alla retina. Di conseguenza si formano cerchi di diffusione
tra accomodazione e convergenza perch il miope, nella sulla retina e le immagini risultano sfuocate e sempre pi
visione da vicino, deve convergere senza accomodare. Per piccole che nellemmetrope.

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62 Sezione I Generalit

Colpisce circa il 20% della popolazione mondiale e si oculari non possiedono una morfologia sferica ma torica,
pu classificare come lieve se il difetto non supera 1,5 D, ovvero hanno diverso raggio di curvatura. Nellocchio
media fino a 4 D ed elevata oltre le 4 D. astigmatico un punto oggetto non d luogo a un pun-
Esistono vari tipi di ipermetropia: assile, refrattiva, transi- to immagine sulla retina, ma a unimmagine complessa,
toria e congenita. Lipermetropia assile deriva da una ridu- detta conoide di Sturm, delimitata da due linee focali
zione di lunghezza dellasse antero-posteriore dellocchio. perpendicolari tra loro e separate da un intervallo focale.
Il bulbo oculare, fisiologicamente ipermetrope di 2-3 D Un certo grado di astigmatismo corneale fisiologico (me-
alla nascita, non si accresce completamente in lunghezza diamente 0,50 D); esso dovuto alla pressione palpebrale
rimanendo, di conseguenza, ipermetrope. Altre cause di che genera un lieve appiattimento del profilo corneale ed
ipermetropia assile sono rappresentate da processi pato- compensato dallastigmatismo intraoculare fisiologico
logici che spostano meccanicamente in avanti la fovea, del cristallino.
come per esempio i tumori retrobulbari o i sollevamenti Le cause dellastigmatismo possono essere imputabili alla
del neuroepitelio retinico o ledema maculare. cornea o al cristallino.
Lipermetropia refrattiva secondaria a modificazioni Lastigmatismo corneale si distingue in regolare, dovu-
dellindice di refrazione dei diottri oculari (per esempio, in to alla conformazione della cornea con differenti valori
soggetti di et avanzata, a causa di alterazioni morfologiche di curvatura in corrispondenza dei suoi due meridiani
della corticale del cristallino), ad alterazione del raggio di principali ortogonali, e irregolare, secondario in genere
curvatura corneale (cheratopatie) o a un alterato rapporto a processi cicatriziali (post-traumatici o post-flogistici) o
anatomico tra i mezzi diottrici (dovuto, per esempio, a degenerativi (cheratocono) in cui non si possono distin-
lussazione o ad afachia post-traumatica o chirurgica). guere i meridiani principali.
Lipermetropia transitoria causata da variazioni temporanee Lastigmatismo del cristallino, meno frequente, causa-
degli indici di refrazione o della curvatura delle superfici to da una non perfetta sfericit delle sue superfici. Pu
oculari, come in caso di brusche variazioni della glicemia, in anche essere secondario a sublussazione o a ectopia del
seguito a somministrazioni di farmaci o per traumi bulbari. cristallino, congenite o acquisite, oppure a cataratta o a
Lipermetropia congenita dovuta a un appianamento cor- diabete scompensato che alterino lindice di refrazione
neale (cornea plana), allo spostamento posteriore del cristal- del cristallino nei suoi differenti settori.
lino (ectopia lentis) o alla sua assenza (afachia congenita). A seconda dellorientamento del meridiano corneale pi
Il soggetto con ipermetropia non corretta, a differenza del curvo, lastigmatismo viene classificato in:
miope, vede male sia per lontano sia per vicino. Nei casi lievi, l Astigmatismo secondo regola, nel quale il meridiano pi

sfruttando per la propria capacit accomodativa, cio incre- curvo quello verticale.
mentando il potere diottrico del cristallino, il fuoco princi- l Astigmatismo contro regola, nel quale il meridiano pi

pale pu essere riportato sul piano retinico. Lipermetropia curvo quello orizzontale.
lieve non provoca disturbi, ma se supera una certa entit cau-
sa un affaticamento visivo dovuto allo sforzo accomodativo Si distingono, inoltre, differenti tipi di astigmatismo a se-
necessario per leggere o lavorare da vicino. Nei casi pi gravi conda delle posizioni delle linee focali rispetto alla retina
lipermetropia si accompagna ai classici disturbi astenopeici (si veda la Figura 5.7):
quali dolenzia oculare, cefalea frontale e, a volte, congiuntivi- l Semplice, se una delle linee focali cade sulla retina,

ti croniche o blefariti. Leccessiva accomodazione pu anche mentre laltra pu essere situata rispettivamente davanti
portare a insufficienza del muscolo ciliare con transitori alla retina, nellastigmatismo miopico semplice, o dietro
annebbiamenti visivi. Lipermetrope pu compensare, entro alla retina, nellastigmatismo ipermetropico semplice.
certi limiti, la sua ametropia e tale compensazione dipende l Composto, se nessuna delle due linee focali cade sul-

dal grado di accomodazione disponibile che, massima in et la retina; se sono entrambe davanti alla retina si ha
giovanile, diminuisce con il passare degli anni. lastigmatismo miopico composto, se sono dietro si ha
Lipermetropia si pu correggere con lenti convergenti lastigmatismo ipermetropico composto.
(o positive) (si veda la Figura 5.8), che vanno prescritte l Misto, se una linea focale cade davanti alla retina e

quando lerrore di refrazione causa riduzione del visus, laltra dietro la retina.
astenopia accomodativa o anomalie dellequilibrio musco-
lare. Come per la miopia, anche lipermetropia pu essere Il grado di astigmatismo si esprime in diottrie. Viene de-
corretta con occhiali o con lenti a contatto. La correzione finito lieve un astigmatismo fino a 1 D, medio da 1 a 3 D
dellipermetropia pu anche essere effettuata con tecniche ed elevato se superiore alle 3 D. Gli astigmatismi di gra-
chirurgiche, come descritto nel Capitolo 24. do lieve possono essere asintomatici oppure produrre
solo una modesta diminuzione del visus. Quelli di grado
medio-elevato, invece, oltre a causare difficolt visive
Astigmatismo provocano disturbi astenopeici, come affaticabilit visiva,
cefalea, bruciore e lacrimazione eccessiva, dovuti al con-
Lastigmatismo unametropia in cui vi un differente po- tinuo cambio di messa a fuoco (accomodazione) nel ten-
tere refrattivo dei meridiani corneali principali che sono tativo di ottenere sulla retina unimmagine il pi nitida
perpendicolari tra loro. Ci perch le superfici refrattive possibile. In questi casi si manifesta tipicamente lasso-

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Capitolo 5 Ottica e vizi di refrazione 63

a b

FIGURA 5.9 (a) Presbiopia: un oggetto vicino non viene messo a fuoco sulla retina. (b) Presbiopia corretta con lente convergente
positiva.

ciazione astigmatismo-iperemia congiuntivale-blefarite. Lepoca e le modalit di comparsa dei disturbi causa-


Astigmatismi superiori alle 3 D presenti sin dalla prima ti dalla presbiopia variano da soggetto a soggetto in
infanzia possono produrre, se non corretti, unambliopia rapporto alle differenti condizioni refrattive. Nellem-
astigmatica determinata dallo sfuocamento permanente metrope la presbiopia compare intorno ai 42-45 anni. Il
delle immagini retiniche che impedisce il normale svi- soggetto incontra difficolt a leggere e compensa aumen-
luppo funzionale delle vie nervose afferenti dallocchio tando la distanza di lettura. Il disturbo pi evidente alla
al cervello. Per questo motivo, in un bambino lastigma- sera, quando la luce attenuata, e pu accompagnarsi a
tismo deve essere corretto precocemente e totalmente al bruciore e arrossamento degli occhi, mentre minore al
fine di evitare linsorgenza dellambliopia che, una volta mattino quando il muscolo ciliare meno affaticato ed
instauratasi, pu essere irreversibile. presente unilluminazione pi intensa che, attraverso la
Lastigmatismo regolare pu essere corretto con lenti miosi, fa aumentare la profondit di campo.
cilindriche positive o negative (occhiali o lenti a contatto), La presbiopia peggiora con let e raggiunge il suo massi-
associate alloccorrenza a lenti sferiche, con lo scopo di mo a circa 60 anni, quando la capacit accomodativa si
riportare le due linee focali in un singolo punto focale completamente esaurita. Negli ipermetropi la presbiopia
(si veda la Figura 5.8). Lastigmatismo irregolare, invece, si manifesta pi precocemente, mentre nei miopi compare
non pu essere adeguatamente corretto con occhiali, pi tardivamente o non si manifesta affatto. Anche la
ma possono invece essere efficaci lenti a contatto rigide miosi senile pu consentire di evitare la correzione della
gas-permeabili che sostituiscono la superficie irregolare presbiopia, poich una pupilla ristretta fa aumentare la
della cornea con la loro superficie sferica. Pu essere utile profondit di campo. Ogni apparente miglioramento della
la chirurgia refrattiva, come discusso nel Capitolo 24. presbiopia deve fare sospettare, tuttavia, la comparsa
di una miopizzazione dovuta a una cataratta nucleare
incipiente.
Presbiopia Nella presbiopia i raggi divergenti provenienti dagli og-
getti ravvicinati vengono corretti con lenti convergenti
La presbiopia un disturbo visivo di tipo dinamico dovu- (Figura 5.9b). Prima di prescrivere le lenti per la presbio-
to alla progressiva perdita del potere di accomodazione. pia occorre correggere leventuale ametropia preesistente;
Locchio umano, infatti, con il passare degli anni va in- alle lenti necessarie per la correzione del difetto refrattivo
contro a una fisiologica riduzione dellampiezza accomo- di base viene algebricamente addizionata la lente per
dativa dovuta sia a una diminuzione della plasticit del la presbiopia. Le diottrie addizionali utilizzabili per la
cristallino, che perde acqua nella sua porzione centrale, presbiopia variano a seconda dellet: si inizia con circa
sia a modificazioni del muscolo ciliare. 1 D intorno ai 45 anni e si aumenta in modo graduale
Nel corso della vita si assiste, quindi, a un progressivo fino a raggiungere le 2,5-3 D a 60 anni. Esistono tre tipi
allontanamento del punto prossimo che a 10 anni a 7cm di lenti per correggere la presbiopia: le monofocali per i
dallapice corneale, a 40 anni a 30cm, a 60 anni a 1m. soggetti emmetropi, le bifocali e quelle multifocali per i
Quando il punto prossimo si allontana oltre i 33cm, che soggetti ametropi. Per la correzione della presbiopia pu,
la distanza ottimale per la visione da vicino, ha inizio la inoltre, essere utile la chirurgia refrattiva, come discusso
presbiopia (Figura 5.9a). nel Capitolo 24.

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