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È giusto per un cristiano consultare l’oroscopo?

Per molti la risposta può sembrare scontata, ma vogliamo esaminare ciò che afferma la Parola di
Dio a questo proposito e rimettere il nostro futuro nelle mani di Dio, che si prende cura dei Suoi
figliuoli.
L’oroscopo, che consiste nella predizione del futuro di un individuo basandosi sulla posizione degli
astri al momento della sua nascita, è ormai diventato molto comune ai nostri giorni e rivela la
tendenza paganeggiante del mondo nel quale viviamo. Non esiste ormai giornale o rivista che non
abbia il proprio oroscopo; perfino la radio e la televisione lo trasmettono, anche più volte nella
stessa giornata e, spesso, perfino dopo rubriche religiose, a riprova della tendenza pluralistica della
società attuale.
La maggior parte dei lettori, e perché no anche dei cristiani, leggono gli oroscopi per pura curiosità,
precisando con divertita incredulità di non dare nessun peso e nessuna fiducia a quanto è scritto.
Intanto, però, si nota che perfino dei credenti vanno alla ricerca del quotidiano o del periodico per
leggervi l’oroscopo che li riguarda.

L’astrologia è veramente una scienza?


L’oroscopo è parte integrante dell’astrologia. Sarebbe prima di tutto il caso di domandarci se
l’astrologia, che studia l’influsso degli astri sulla vita umana, sia veramente una scienza. Adotta
metodi di ricerca fondati su leggi precise che costituiscono norme costanti che regolano fatti e
fenomeni naturali, oppure non c’è nulla di costante e di stabile?
Indubbiamente, l’astrologia è una “scienza” antica, che ha avuto la propria origine nel periodo
sumerico, in Babilonia, e che ancora oggi tratta di previsioni e pronostici. Entriamo perciò nel
campo delle cosiddette “scienze occulte”, cioè di quelle dottrine, pratiche e conoscenze che si
pretende esistano in natura, ma che sono tali da sfuggire alla normale indagine scientifica.
L’astrologia, gli oroscopi, i pronostici sono da includere quindi nella categoria che l’apostolo Paolo,
ispirato dallo Spirito Santo, circa duemila anni fa, definiva come “profane vacuità di parole e le
opposizioni di quella che falsamente si chiama scienza” (1 Timoteo 6:20).
L’astrologia è quindi una pseudoscienza con la quale già i primi esponenti costituirono, fin
dall’antichità, un sistema complesso di calcoli, fondato sulla relazione tra gli astri, le stagioni, il
periodo della semina e del raccolto, e ne svilupparono, poi, uno studio dell’influsso dei corpi celesti
sulla vita e sugli eventi umani.

Che cos’è l’oroscopo?


Abbiamo già detto che costituisce una componente importante dell’astrologia in quanto utilizza le
dodici costellazioni dello zodiaco, cioè la fascia del cielo intorno all’ellittica, costituita appunto da
dodici costellazioni. Il termine “zodiaco” deriva dal greco e significa “cerchio di figure animali”, in
quanto la maggior parte delle costellazioni hanno nome d’animale, come ad esempio: ariete, toro,
ecc.
L’oroscopo è un diagramma che descrive le diverse costellazioni ed il loro rapporto con il sole, la
luna e gli altri pianeti.
Dall’incontro di questi astri, gli astrologi cercano di predire il futuro degli individui.

L’imprecisione e l’inattendibilità degli oroscopi


Gli oroscopi costituiscono in realtà un mezzo per attrarre i semplici nel tranello dell’occultismo. Il
fatto della loro inattendibilità è indicato almeno dalle seguenti ragioni:
a. Gli astrologi, frequentemente, per lo stesso periodo forniscono interpretazioni diverse
dell’oroscopo di uno stesso individuo. Se il metodo fosse fondato su precise leggi
scientifiche, non lascerebbe spazio a versioni differenti;
b. L’astrologia non può spiegare come individui nati nello stesso periodo e sotto l’influsso
degli stessi astri abbiano invece sorti dissimili;
c. Gemelli monocellulari, quindi esteriormente identici, mostrano però personalità, tratti del
carattere e sorti diverse;
d. L’astrologia non è considerata una scienza dagli astronomi, in quanto si fonda sui segni
zodiacali che non coincidono più con le costellazioni dello stesso nome a causa della
“processione degli equinozi”, cioè del graduale spostamento dell’asse polare terrestre;
e. L’origine dell’astrologia, e quindi degli oroscopi, è pagana ed idolatrica ed ha lo scopo di
schiavizzare le coscienze.

Il giudizio della Bibbia


L’astrologia è condannata dalla Sacra Scrittura come un’abominazione dinanzi a Dio. Infatti, così è
scritto: “Quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà, non imparerai ad imitare
le abominazioni delle nazioni che son quivi. Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo
figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure,
né mago, né incantatore, né chi consulti gli spiriti, né chi dica la buona fortuna, né negromante;
perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno ... Tu sarai integro verso l’Eterno, l’Iddio
tuo; poiché quelle nazioni, del cui paese tu vai ad impossessarti, danno ascolto ai pronosticatori e
agli indovini; ma, quanto a te, l’Eterno, il tuo Dio, ha disposto altrimenti” (Deuteronomio 18:9-
14). Quindi, è evidente la precisa ingiunzione della Bibbia, in quanto credere che gli astri esercitino
un’influenza mistica sulla vita degli esseri umani è una pratica idolatrica e pagana.
È una forma di nefasto fatalismo che tende a paralizzare tutte le buone iniziative dell’individuo, a
sottrarlo alle proprie responsabilità ed a farlo vivere sotto la terrorizzante limitazione di una tragica
dipendenza psicologica.

Esiste un’astrologia cristiana?


Molto astutamente, alcuni astrologi si dichiarano cristiani e sotto il manto di una religiosità
apparente, uniscono alle loro pratiche, formule e riti, apparentemente cristiani, come preghiere ed
invocazioni che possono confondere perfino i credenti.
Altri arrivano ad affermare che lo zodiaco si trova nella Bibbia e che le costellazioni zodiacali
hanno profetizzato la nascita, la morte, la resurrezione e il ritorno di Cristo.
Costoro affermano che gli astri hanno il piano sistematico della redenzione dell’uomo, prima ancora
che lo rivelasse la Bibbia. Cominciando col Segno Zodiacale della Vergine, testimonianza della
nascita verginale di Gesù, continuano poi con le varie costellazioni fino al Leone, che sarebbe
appunto ad indicare “il leone della tribù di Giuda”, cioè Cristo ed il Suo trionfo finale.
Certamente, la Bibbia afferma che “i cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia
l’opera delle sue mani” (Salmo 19:1), ma bisogna distinguere tra la rivelazione “naturale”, quella
della creazione, e la rivelazione “soprannaturale” o “speciale” della Sacra Scrittura: la Bibbia.

I cieli dichiarano la gloria e la maestà di Dio, ma non rivelano nulla intorno al peccato, all’opera di
Cristo al Calvario, al giudizio, al ravvedimento, al perdono, alla giustificazione dei credenti, e
neanche nulla riguardo alla morte, la resurrezione, l’ascensione e il ritorno di Gesù.
Soltanto la Bibbia, la Parola di Dio, ci rivela Cristo e la Sua salvezza eterna e afferma che
“l’Evangelo è la potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente” (Romani 1:16). La Sacra
Scrittura ci rivela, inoltre, che gli uomini hanno abbandonato Dio e la verità, perché “pur avendo
conosciuto Iddio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si son dati a vani
ragionamenti, e l’insensato loro cuore s’è ottenebrato. Dicendosi savi son diventati stolti ... Per
questo, Iddio li ha abbandonati”
(Romani 1:21-24).

L’esortazione biblica
I cristiani vengono ammoniti da Dio stesso a non dare ascolto agli uomini né ad affidarsi ai loro
insegnamenti se non sono fondati sulla Parola di Dio: la Bibbia.
“Se vi si dice: ”Consultate quelli che evocano gli spiriti e gl’indovini; quelli che sussurrano e
bisbigliano”, rispondete: “Un popolo non dev’egli consultare il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti
a pro de' vivi?” Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui
alcuna aurora” (Isaia 8:19, 20).
“Lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta
a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni” (1 Timoteo 4:1). “Guardate che non vi sia alcuno che
faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli
uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo” (Colossesi 2:8).
A chi deve rivolgersi il credente che abbia bisogno di guida e di luce? Il Signore ha messo a
disposizione dei Suoi discepoli la Sua santa Parola: “La tua parola è una lampada al mio piè ed
una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105). La Sacra Scrittura è la bussola che guida il cristiano
sulla via della vita; infatti: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a
correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni
opera buona”
(2 Timoteo 3:16).

La Parola di Dio è resa attuale e viene personalmente applicata ai credenti dallo Spirito Santo.
Infatti, Gesù, prima di lasciare i Suoi, disse: “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà
nel nome mio, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto” (Giovanni
14:26).
Trova una soluzione quando sembra che non ve ne sia alcuna, perché il Signore che serviamo è
Colui che “apre e nessuno chiude” (Apocalisse 3:7). L’apostolo Paolo poteva dire in una
circostanza: “una larga porta mi è qui aperta ad un lavoro efficace, e vi sono molti avversari” (1
Corinzi 16:9).
In altre circostanze, quando le porte erano chiuse e sbarrate, lo stesso apostolo e i suoi compagni
non le forzarono, ma riconobbero la sovranità di Dio nella loro vita. Così quando “ ... tentarono di
andare in Bitinia ... lo Spirito di Gesù non lo permise loro” (Atti 16:7).
Altro mezzo è quello di chiedere consiglio ai nostri fratelli nella fede. Per questo il Signore ci ha
posti in una comunità locale che onora “tutto l’Evangelo”, perché possiamo aiutarci l’un l’altro con
la preghiera e l’esortazione. In quel: “Esortatevi gli uni gli altri” (Ebrei 3:13) c’è l’invito ad
esprimere i nostri pensieri ed a chiedere consiglio.
Infine, abbiamo a disposizione anche la possibilità dell’esame personale.
Domandiamoci sinceramente: la scelta che sto per fare mi eleva spiritualmente? Mi avvicina a Dio?
Contribuisce all’edificazione dell’anima mia? È di buona testimonianza per il mio prossimo?
Persegue lo scopo di onorare Dio e la causa dell’Evangelo?
Se, con onestà, riconosciamo di non poter rispondere affermativamente, vuol dire che è contro la
volontà di Dio per noi.

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