La riabilitazione respiratoria nasce addirittura negli anni 50 per comincia a diffondersi negli anni
60-70 e inizialmente non era altro che tecniche di drenaggio posturale per far uscire le escrezioni,
veniva fatta fare ginnastica diaframmatica e tutto finiva li. Inizialmente si faceva soprattutto in
chirurgia toracica per far riespandere i polmoni e si faceva soprattutto in pz con fibrosi cistica. Con
il passare degli anni per si sempre pi studiata questa riabilitazione ed diventata una
disciplina scientifica quando ha costruito dei metodi di diagnosi propri e quindi programmi
riabilitativi ad hoc. Da pratica medica diventata disciplina scientifica. Qui ci sono varie definizioni
e possiamo dire che la riabilitazione respiratoria va ad interessarsi dai primi sintomi della malattia
fino a quando il paziente purtroppo decede, si interessa con i vari programmi di tutto larco della
malattia.
La valutazione essenziale e andremo a valutare le misure del danno che la patologia crea
attraverso una valutazione clinica, con la funzionalit respiratoria, con la valutazione dei muscoli
respiratori e periferici, andremo a valutare la disabilit con:
-valuteremo inoltre lhandicap che ha causato la malattia andando a valutare la qualit della vita e
le funzioni della vita quotidiana sempre con le varie scale.
I vari programmi di riabilitazione vanno verso lottimizzazione della terapia medica, se il paziente
ha ad esempio un broncospasmo noi dobbiamo andare a ottimizzare la terapia medica (
broncodilatatore, aerosol) per cui non iniziamo la terapia se il medico non ha prescritto il
broncodilatatore adeguato per il pz; importante
Inizia con la lettura della cartella clinica del pz, informandosi di cosa sia successo, quindi inizia il
colloquio per creare unalleanza terapeutica, inizia unintervista per cercare di raccogliere le
informazioni essenziali per creare un programma riabilitativo adeguato. Dobbiamo fare
unanamnesi patologica PROSSIMA (perch il pz venuto da noi) E REMOTA (interventi chirurgici
o patologie pregresse), dobbiamo sapere la Terapia Farmacologica (il cortisone ad esempio pu
interferire con il nostro programma riabilitativo) ed dobbiamo indagare eventuali fattori di rischio.
LA DISPNEA.
(fame d aria )
ANAMNESI
VALUTAZIONE
Sintomi:
-Tosse
-Dispnea
-Escreato
-Dolore toracico
-Emottisi
-Cefalea
-Dolori muscolari
; oppure quando aumenta il carico elastico (come nelle entesopatie); oppure come nell'alterazione del
rapporto ventilazione-perfusione con conseguente ipossia oppure ipercapnia.
Deriva da un alterazione di diversi stimoli che agiscono implicati nel meccanismo della regolazione
della ventilazione, in maniera non corretta,
E' presente una mancata corrispondenza tre l'input motorio e l'input sensoriale nei centri respiratori.
Ancora non si conoscono bene le cause ne il meccanismo fisiopatologico.
Un paziente che viene da noi e ci riferisce le difficolt nel respirare gi si pu valutare perch ci pu
indicare qualcosa riguardo la diagnosi.
E' importante valutare la dispnea sia per quantificare l'intensit del sintomo e come interferisce con la
vita quotidiana del paziente, perch importante per noi per verificare l'efficacia del trattamento
riabilitativo e perch importante per impostare l'intensit di un training fisico.
DISPNEA
Respirazione difficile e faticosa, si accompagna generalmente a fame d'aria, tachipnea e
maggiore profondit degli atti respiratori, utilizzano mm accessori della respirazione.
Classificazione
Inspiratoria: difficolt a fare entrare l'aria
o inspirazione prolungata
o difficile e rumorosa
o richiede l'intervento dei muscoli ausiliari
o Problematica della laringe (edema o tumore delle corde vocali) stenosi della laringe
o paralisi muscoli della glottide
o asma
o enfisema
o bronchite cronica
Espiratoria: difficolt a far svuotare i polmoni
o espirazione prolungata e rumorosa
o richiede l'intervento dei muscoli intercostali
o ostacolo delle vie bronchiali
Mista: difficolt di inspirazione ed espirazione
o enfisema con bronchite cronica o asma bronchiale
Tipi
Dispnea da sforzo
compare dopo lo sforzo fisico
si risolve con il riposo
quantificabile con il tipo di sforzo che l produce
o enfisema
o TBC
o insufficienza respiratoria cronica
o scompenso cardiaco
o anemia
Dispnea a riposo
grave compromissione della funzione respiratoria e cardiaca
Ortopnea
dispnea in posizione supina obbligo alla posizione seduta o eretta
Causata da malattie cardiache, asma bronchiale.
Dispnea parossistica notturna
insorge nel corso della notte
causata da
o scompenso cardiaco sinistro acuto
o Asma cardiaco
o edema polmonare acuto
Ci sono varie scale per misurare questo sintomo, abbiamo
scale: discriminative, valutative, categoriche.
Queste scale non sono di facile somministrazione, vanno spiegate bene al paziente.
Metodi Psicofisici: misurano le variazioni della percezione della dispnea intesa come sensazione di
mancanza di respiro determinata da uno stimolo
Scala di Borg
1) Ration of Perceived Exertion RPE 1970
(Relazione lineare tra FC e sforzo percepito - 60 b/m- 200b/m)
2) Category ratio anchored at number10 CR10 1982
(Quantifica dispnea , dolore, fatica muscolare)
Queste scale sono indicate per una misurazione a breve termine per descrivere il cambiamento della
sensazione soggettiva della dispnea in relazione a un evento acuto.
Asma
L'asma la causa pi comune di una situazione di emergenza di mancanza di respiro. la malattia
polmonare pi comune sia in nei paesi in via di sviluppo che nei paesi sviluppati e interessa circa il 5%
della popolazione. Altri sintomi includono dispnea, senso di oppressione al petto e una tosse non
produttiva. La terapia di prima linea la somministrazione per via inalatoria di beta 2 agonisti selettivi
(salbutamolo).
Pneumotorace
Lo pneumotorace si presenta tipicamente con dolore toracico pleurico di insorgenza acuta e mancanza
di respiro che non migliora con l'ossigeno. I segni fisici possono includere suoni respiratori assenti su
un lato del torace, distensione venosa giugulare e deviazione tracheale.
Polmonite
I sintomi della polmonite sono febbre, tosse produttiva, dispnea e dolore toracico pleurico.Un crepitio
inspiratorio pu essere sentito durante l'esame. Una radiografia del torace pu essere utile per
polmonite differenziale di insufficienza cardiaca congestizia. Poich la causa di solito una infezione
batterica, per il trattamento sono in genere utilizzati antibiotici.
Embolia polmonare
L'embolia polmonare si presenta generalmente con un esordio acuto di mancanza di respiro.Altri
sintomi includono dolore pleurico al torace, tosse, emottisi e febbre. I fattori di rischio includono
trombosi venosa profonda, recente intervento chirurgico, tumore e tromboembolismo precedente. Essa
deve essere sempre considerata nei pazienti con insorgenza acuta di dispnee in virt del suo alto
rischio di mortalit. La diagnosi per pu essere difficoltosa. Il trattamento viene effettuato in genere
con anticoagulanti.
Trattamento
In coloro in cui non si costretti ad un intervento puramente palliativo, il trattamento primario della
mancanza di respiro focalizzato alla sua causa di fondo. La somministrazione di ossigeno
supplementare efficace nei pazienti con ipossia. Tuttavia, questo non ha effetto nei pazienti con valori
di saturazione di ossigeno nel sangue normali.
pazienti possono beneficiare di una serie di interventi di fisioterapia.] Persone con anomalie
neurologiche e/o neuromuscolari possono presentare difficolt di respirazione a causa della debolezza
o della paralisi dei muscoli intercostali e addominali, necessari per la ventilazione.
Per questi pazienti vengono provate terapie fisiche quali: tecniche di tosse assistita, educazione
alla postura del corpo e lo studio di modelli] e di strategie per facilitare la respirazione.
E un atto volontario o riflesso che utilizza uninspirazione profonda, seguita da espirazione forzata, per
eliminare dalle vie aeree agenti irritanti o secrezioni, sfruttando la forza dellaria che viene compressa.
E un sintomo per cui il paziente va dal medico o viene da noi.
E molto importante come metodica per espettorare le secrezioni, Rientra tra le tecniche di drenaggio
bronchiale permettendo la clereance delle secrezioni bronchiali.
I recettori della tosse sono situati nella laringe, nella faringe, nella trachea, nei nei grossi bronchi nella
pleura viscerale nel polmone
Pu essere stimolata da: stimoli infiammatori, stimoli meccanici, chimici, termici.
Gli impulsi generati dai recettori attraverso il nervo vago il frenico il glosso faringeo e gli intercostali
raggiungono il centro della tosse e attraverso la via efferente (laringeo inferiore, frenico e spinali) si
scatena il meccanismo della tosse
Meccanismo:
Si compone di:
1. Irritazione
2. Inspirazione profonda e rapida
3. Chiusura della glottide e contrazione dei muscoli espiratori
4. Apertura improvvisa della glottide
5. Espirazione rapida e violenta con espulsione dellaria e del contenuto endobronchiale con
spostamento delle secrezioni, degli agenti irritanti
Oltre alla importanza della chiusura della glottide e della forza dei mm addominali ( importante la
sinergia fra gli addominali ed il perineo)
Il diaframma fissa la colonna lombare (pilastri)
Il perineo e il m trasverso delladdome creano un blocco funzionale rendendo la porzione sotto-
ombelicale una base fissa per rendere lazione del diaframma e degli addominali ottimale ed efficace (la
forza si direzione verso lalto)
La tosse efficace quando vi uninterazione aria muco determinata dalla velocit lineare dellaria.
Compressione dinamica delle vie aeree
Durante unespirazione forzata:
La pressione intratoracica diventa positiva (mm espiratori- forza di ritorno elastico)
La pressione allinterno delle vie aeree diminuisce dalla periferia alla bocca
Il punto in cui la pressione intratoracica uguale a quella allinterno delle vie aeree
il punto di uguale pressione, cio il punto in cui la pressione pleurica e la pressione bronchiale sono
uguali; in questo punto si ha la chiusura delle vie aeree e al di sopra di queste si ha una compressione
delle vie aeree e uno spostamento delle secrezioni verso lalto.(techniche di espirazione forzata)
EQUAL PRESSURE POINT EPP o PUP(per gli italiani che odiano gli anacronismi eng
viva l italia avanti savoia!)
> A monte dellEPP non si avr compressione, la pressione bronchiale maggiore della pressione
pleurica
> A valle dellEPP si avr compressione, la pressione bronchiale minore di quella pleurica
> Maggiore velocit dei flussi espiratori, con un aumento dellinterazione aria-muco.
Elevato
Tosse Efficace:
VC (funzionalita respiratoria) > 1500 ml
MEP > 50 cm H20
PEF > 3 / sec ( val.nor. 400-1200 l/m
PCEF >180 lt/min ( sup al PEF)
Tosse Inefficace
* Insufficienza muscolare
* Difetto di coordinazione
* Dolore toraco-addominale
* BPCO(+resistenze ritorno elastico)
* Depressione SNC (sedativi, narcotici)
* Pneumopatie restrittive (ridotta compliance )
* Alterazioni chiusura della glottide
Trattamento Tosse
> Tecniche che incrementano il volume polmonare: Insufflazione meccanica (ambu o ventilatore)
> Tecniche che aumentano la pressione intratoracica nella fase compressiva e quella espulsiva
(assistenza manuale)
> Apparecchi per assistere meccanicamente la tosse
Il paziente deve fare attivit fisica per aumentare i volumi polmonari e migliorare l'attivit dei muscoli
con conseguente miglioramento dell'espettorazione. Nella fibrosi cistica non si fanno solo tecniche di
drenaggio ma si fanno attivit per migliorare l'espettorazione.
Occorre vedere quante secrezioni ha il paziente e bisogna saper riconoscere il muco.
In alcune patologie si fa un espettorato in un bicchierino graduato e si va a controllare:
la quantit di secrezioni avvenute durante la giornata;
il colore delle secrezioni (se sono trasparenti il paziente non ha nessuna infezione, mentre
se sono pi scure vuol dire che presente uninfezione);
la consistenza delle secrezioni;
il livello di adesione del muco, ossia quanto questo aderisca alle pareti bronchiali;
la densit del muco;
lodore;
se c o meno la presenza di sangue.
Se i pazienti espettorano sangue, bisogna fermarsi nel fare tecniche di drenaggio e chiamare il
medico.
Dolore
Il dolore pleurico pu essere dovuto a una pleurite o a uno pneumotorace.
Il dolore cardiaco un dolore retrosternale dato da infarto o angina.
Il dolore mediastinico pu essere dato dalla dissecazione dellaorta oppure dalla presenza di
uninfezione o da enfisema mediastinico.
Il dolore gastrointestinale pu essere dovuto a unernia iatale o una gastroesofagite.
Il dolore pu essere post-operatorio.
Nel paziente con problemi respiratori occorre controllare se presente una cefalea al risveglio, che
pu essere dovuta ad una presenza elevata di CO2.
In terapia intensiva, per fare una valutazione clinica, si usa la scala di Kelly, composta da 6 gradi in
ordine crescente (al primo grado il paziente vigile e collaborante; mentre al sesto si trova in stato
comatoso).
La valutazione del paziente deve essere fatta ogni volta che lo si tratta, attraverso losservazione.
Bisogna osservare il colorito centrale di labbra, mucosa e lingua, che possono presentarsi cianotiche
nel caso di uninsufficienza cardiorespiratoria. Bisogna osservare se il paziente respira con la bocca
socchiusa, perch in caso significa che esso presenta un compenso laddove presente
uninsufficienza dei muscoli respiratori. Bisogna controllare la temperatura e il colorito a livello
distale. Si pu trovare lippocratismo digitale, ovvero una curvatura delle unghie e delle falangi distali
di mani e piedi, tipica di alcuni pazienti con insufficienza respiratoria.
Esame obiettivo:
Ispezione
Palpazione
Percussione
Auscultazione
Occorre vedere se il paziente presenta delle modificazioni statiche o dinamiche della gabbia
toracica. Ad esempio, se presenta a livello strutturale un petto escavato o carenato. Unaltra
modificazione pu essere il torace a botte o il torace a goccia, tipico dei pazienti con iperinflazione.
In questi pazienti il diametro toracico inferiore aumentato dai volumi polmonari che sono pi grandi
rispetto alla norma; nel caso del torace a botte invece risulta aumentato il diametro antero-posteriore;
nel caso del torace a goccia quello latero-laterale. I pazienti con gravi cifosi o scoliosi possono avere
volumi polmonari alterati e quindi problemi respiratori.
(Anche le cicatrici chirurgiche danno molti problemi alla mobilit respiratoria).
Nellispezione va valutato il respiro nella sua frequenza, ampiezza, volume corrente o volume ogni
minuto, tempo inspiratorio ed espiratorio, tempo respiratorio totale.
In tutte le patologie, il profilo ventilatorio modificato da unalterazione negli scambi tra O2 e Co2.
Labbassamento del diaframma determina un aumento della pressione intraddominale, che si
trasmette alla parete addominale spostandola in avanti e in fuori.
Un altro esame che possiamo fare per valutare la forza dei muscoli respiratori il test del cammino
(Six Minutes Walking Test). Si tratta di un test sub-massimale, molto semplice e possiamo
eseguirlo con facilit: basta un corridoio della lunghezza di circa 30 m, lungo cui dobbiamo far
camminare il paziente il pi velocemente possibile (se ce la fa, il pz dovrebbe aumentare la
velocit ad ogni giro di corridoio che fa). Lobiettivo della valutazione sono i METRI PERCORSI
DAL PZ. Per effettuare questo esame dobbiamo avere gli strumenti adeguati per misurare i
parametri vitali del pz lungo tutto il percorso, poi possiamo misurare la BORG per la dispnea, sia
allinizio che alla fine dei 6 minuti.
Se per questi 6 minuti il pz affaticato e non riesce a mantenere un determinato ritmo, sia che
rallenti o che si fermi, il tempo che trascorre cos lo includiamo comunque nei 6 minuti del
testcasomai possiamo scrivere che il pz ha fatto una pausa ed indicarne la durata. Nel caso in
cui il pz desaturi (la saturazione va al di sotto di 85) oppure la sua frequenza salga molto, magari
possiamo fermarlo noi per evitare che svenga e si faccia male. Occorre inoltre fare attenzione alle
patologie concomitanti che il pz presenta. Durante lo svolgimento del test inoltre importante dare
al pz indicazioni su quanto manca al termine, per questo fondamentale luso del cronometro.
Limportante valutare quanti metri il pz riuscito a percorrere: questo ci permette di capire se il
trattamento riabilitativo in atto efficace oppure se necessario modificarlo.
Questo test INDICATO nella chirurgia toracica, nelle BPCO, nella fibrosi cistica, nel pz anziano e
nel pz con compenso cardiaco. Le CONTROINDICAZIONI invece sono: angina instabile, infarto
miocardico, frequenza cardiaca superiore a 120, ipertensione arteriosa.
Il test viene fatto cessare in caso di dolore toracico, crampi, sudorazione, pallore e perdita di
equilibrio (!). Durante il test si valutano i seguenti PARAMETRI VITALI: frequenza cardiaca,
frequenza respiratoria, pressione arteriosa e saturazione di ossigeno.
E importante che il test venga eseguito sempre nello stesso corridoio per lo stesso pz per evitare
che lesame venga falsato. Inoltre questo test non viene fatto una volta sola, ma deve essere
ripetuto almeno 2-3 volte, perch si tratta di un test che il pz impara a fare quindi la prima volta ci
sar un risultato, ma la seconda volta egli avr capito come fare e di conseguenza il risultato sar
migliore.
Altro test importante ma che non sempre si pu fare lo Shuttle Walking Test. Esso ha una
maggiore sensibilit alla valutazione dellesercizio fisico perch la procedura migliore.
Questo test guidato da una cassetta (non siamo noi che parliamo) che d indicazioni al pz su
come comportarsi. Si tratta di un test massimale, perch non il test che decide a che velocit
andare, ma la cassetta registrata che d degli input per camminare sempre pi velocemente.
E un test INCREMENTALE perch si parte da un certo ritmo per poi aumentarlo nel tempo. Il
percorso lungo 10 m ed delimitato da due coni, il segnale audio determina la velocit della
deambulazione (ci sono dei bip nel momento in cui il pz deve accelerare il passo). Si inizia con una
velocit di 30 m al minuto e la velocit cresce ogni minuto per 20-30 metri, quindi abbastanza
faticoso per il pz. Sono previsti 12 livelli a velocit crescente.
Non presente nessun incoraggiamento da parte del terapista (a differenza del 6MWT). Il test si
interrompe quando il pz non riesce a mantenere la velocit richiesta dalla cassetta. I risultati sono
espressi in metri e la velocit correlata al consumo di ossigeno. Si monitorizzano la frequenza
cardiaca e respiratoria, la saturazione di ossigeno e i sintomi. Data la difficolt del test, non tutti i
pz riescono ad eseguirlo e si fermano ai primi stadi.
LOSTRUZIONE BRONCHIALE
Uno dei principali problemi delle malattie respiratorie lostruzione bronchiale. Ora parleremo di
tutte le tecniche esistenti che ci aiutano a depurare il sistema respiratorio. Quando avviene
unostruzione bronchiale, c una riduzione del lume delle vie aeree, che determina unalterazione
del flusso aereopi esse si restringono e pi il flusso aereo ha difficolt in uscita. Questa
riduzione del lume va ad aumentare le resistenze e quindi il pz fa maggiore fatica a respirare.
DRENAGGIO POSTURALE
Questa tecnica si basa sullipotesi che il posizionamento e la gravit vadano ad influire sullo
scorrimento delle secrezioni lungo lalbero bronchiale, quindi andando a posizionare i bronchi
principali e segmentali dei rispettivi lobi in posizione verticale (a FAVORE di gravit), questo pu
aiutare la discesa delle secrezioni verso trachea e bocca.
Non ci sono degli studi che dimostrino che sia effettivamente la gravit a determinare la discesa
delle secrezioni, dal momento che ci sono pi componenti implicate in ci.
E necessario conoscere benissimo il punto che si vuole andare a drenare, dato che sulla base
della zona la posizione da utilizzare sar diversa. Le POSIZIONI che si usano oggi sono
principalmente supino e decubito laterale, sia destro che sinistro. Il pz dovrebbe restare in quella
determinata posizione fino a quando non ci si rende conto che egli ha drenato tutte le secrezioni,
per difficile stabilirlo con precisione; inoltre per il pz dura mantenere la stessa posizione per
tanto tempo, per questo tale tecnica al giorno doggi poco usata.
Le CONTROINDICAZIONI:
insufficienza cardiaca,
ipertensione arteriosa,
edema cerebrale,
aneurismi, recenti interventi chirurgici,
traumi cranici e cervicali.
Questa tecnica
viene usata
assieme a
manovre di
vibrazione e di
percussione
(coppettazione)
fatte su pz
supinole
percussioni
sullosso generano un onda cinetica che viene trasmessa attraverso il torace alle vie aeree in
modo da staccare le secrezioni dalla parete toracica e spostarle verso la periferia. Ovviamente
questa tecnica limitata alle vie aeree prossimali. Esse sono controindicate in caso di enfisema
sottocutaneo (c talmente tanta perdita daria dal parenchima che si infiltra nel sottocuteal tocco
si sente uno scricchiolio), recenti interventi chirurgici, sospetta tubercolosi polmonare, tumori
toracici o rachidei.
NUOVE TECNICHE
Per molti anni la fisioterapia respiratoria si avvaleva unicamente del drenaggio posturale. Sono poi
nate nuove metodiche che si basano non tanto sulla gravit, ma sulleffetto dei flussi daria. Queste
tecniche sono pi semplici e pi efficaci e per il pz sono anche meno invasive. Le principali sono:
- la FET (Tecnica di Espirazione Forzata)(ti abbracci il paziente con le braccia incrociate )
- il ciclo attivo delle tecniche respiratorie
- il drenaggio autogeno
- lELTGOL (Espirazione Lenta Totale a Glottide Aperta in decubito Laterale)
Esse sono nate perch si ipotizzato che laumento della clearance provocato non tanto dalla
gravit, ma dalle variazioni del flusso e di conseguenza dei volumi polmonari, i quali sono
conseguenza delle modificazioni regionali indotte dalla POSTURA. Quindi la convinzione che solo
la gravit aiutasse la discesa delle secrezioni stata smentita, proprio perch si visto che
modificando la postura possibile modificare i flussi e i volumi polmonari e questo pu aiutare la
discesa delle secrezioni e rendere agevole il drenaggio.
Ci sono delle differenze regionali della pressione intrapleurica e della pressione transpolmonare,
che sono allorigine della diversa distribuzione regionale della ventilazione.
La PRESSIONE ALVEOLARE invece pi o meno la stessa dallapice alla base del polmone.
Allapice gli alveoli sono maggiormente trazionati e questo dovuto alla pressione intrapleurica
che pi negativa e quindi traziona maggiormente le piccole vie aeree, mentre alla base la
pressione intrapleurica meno negativa (NON POSITIVA! se positivapneumotorace), quindi la
base pu aprirsi di pi e chiudersi di meno (c pi compliance e pi elastanza). Quindi in stazione
eretta le basi polmonari possono aprirsi e chiudersi pi facilmente, mentre le zone alte sono pi
statiche.
Tutto questo dipende dalle ineguali distribuzioni della pressione intrapleurica. Nei pz ventilati
meccanicamente a pressione positiva e nei bambini (al di sotto dei 5 anni) succede il contrario,
perch non c questa differenza di pressione.
Per via del gradiente di pressione intrapleurica a capacit funzionale residua, gran parte del
volume di aria si trova nelle regioni superiori e questo pu essere usato per espandere le regioni
del polmone atelettasico. L'atelettasia il collasso totale o parziale di un polmone, dovuto
allo sgonfiamento degli alveoli polmonari.Quando le vie sono atelettasiche (=chiuse),
possibile avvalersi della postura per espandere il polmone e metterlo in una posizione tale da
sfruttare la pressione pleurica per mandare una certa quantit di aria in una zona precisa. Per far
giungere laria dietro lostruzione vengono utilizzate anche le vie collaterali, che vengono attivate al
54% (?).
Le VIE COLLATERALI effettuano
collegamenti alveolo-alveolo e
bronchiolo-bronchiolo e sono i
canali di Lambert, i canali di
Martin e i pori di Kohn. Sono
molto importanti perch si
attivano in caso di ostruzione
della via direttalaria prende la
via collaterale per arrivare dietro
lostruzione e io posso sfruttare
questo meccanismo, assieme
alla postura, per spostare le
secrezioni verso lalto e quindi
per aprire determinate vie. Inoltre
in questo modo possibile anche
ventilare i distretti pi periferici,
cio quelli attaccati alla pleura
viscerale. Oltretutto devo tener
conto che il sangue tende a fluire
verso le zone declivi del polmone che sono di conseguenza pi perfuse e dunque bisogna tenere
conto anche di questo nel posizionamento del pz.
Posso inoltre usare la posizione infra-laterale per far ossigenare di pi, perch in questa posizione
il polmone che sta sotto ventila maggiormente perch gli alveoli hanno una maggiore capacit di
aprirsi e di chiudersi, quindi si ottiene una maggiore ventilazione e una maggiore perfusione. (?)
[Questa una tecnica che si usa con i pazienti IPERSECRETIVI, non in quelli che non channo
secrezioni o con poche secrezioni. Inoltre c molto lavoro del torace che aiuta molto questi
pazienti. Poi i pazienti diventano molto bravi sia a sentire i rumori e gli viene spontaneo modificare
la ventilazione man mano che le secrezioni si spostano. Non sempre possibile mettere i pazienti
nella posizione standard, ma possiamo anche usare altre posizioni ad es: metterli semiseduti , sul
letto , anche nei pazienti in chirurgia toracica possiamo fare questo trattamento.
Naturalmente prima di fare le tecniche di drenaggio bronchiale PRIMA importante andare a fare
sempre anche la valutazione , la cosa importante fare LAEROSOL cos facilit la rimozione
delle secrezioni.]
Possiamo sfruttare la posizione del paziente per espandere, visto che Postiaux divideva lalbero
bronchiale in 3 parti, quando noi dobbiamo aprire e vogliamo maggiore volume in determinate
zone (come quando ci sono delle atelectasie) mettiamo il polmone de trattare in sovralaterale,
sfruttando cos il gradiente di pressione intrapleurica apico-basale (responsabile delle variazioni
regionali) in modo da aiutare la distensione alveolare.
Se io ho un atelectasia vado :
1) prima ad espandere mettendo quel polmone in sovralaterale.
2) faccio delle inspirazioni a capacit polmonare totale,
3) poi posso anche andare a drenare le secrezioni che magari sono rimaste allinterno dei bronchi
(che erano chiusi),
4) poi cambio posizione e posso andare a fare lELTGOL
Quindi inizio magari in un modo a seconda di quello che io ho, a seconda della valutazione che ho
fatto del paziente, e poi finisco in un altro.
lEDIC , Esercizio
a flusso
respiratorio
controllato : metto
il paziente in
decubito laterale,
con la zona da
trattare sopra,
inoltre posso
portare il braccio in
alto lo metto in
posizione in base
alla capacit del
paziente, e posso
aiutarmi con un
incentivatore di
volume che un
apparecchio che
va ad incentivare il
flusso inspiratorio
e nello stesso
tempo permette di
controllare che tipo di respirazione sta facendo il paziente, dato che la respirazione deve essere
lenta e lunga in modo da prendere un bel p di volume che va fino in periferia. Dallincentivare
vedo il volume di aria che il paziente sta facendo, mi indica se sta facendo un respiro veloce che
serve a poco, oppure un respiro lento e profondo ed ,inoltre, un feedback per il malato che
almeno incitato a fare un'espirazione pi lunga. Bisogna sempre posizionare il paziente in
maniera corretta in modo che la parte aderisca bene al letto, quindi metterlo in posizioni con anche
e e ginocchia a 90, la posizione della testa in maniera corretta (questo in tutte le tecniche che
usiamo) poich inutile farlo respirare se sta chiuso con il mento, oppure il cuscino troppo alto,
dobbiamo mettere tutto in posizioni comoda cos da facilitare il paziente durante lesercizio.
Lo usiamo questo molto in chirurgia toracica proprio perch dobbiamo espandere, dobbiamo
aumentare i volumi polmonari perch dopo lintervento si formano delle micro-atelectasie che se
non vengono aperte immediatamente nei giorni successivi possono andare a consolidarsi e si
apriranno con pi difficolt. Si inizia SUBITO a mettere in sovralaterale la zona da trattare e
iniziamo subito ad aprire/espandere, poi la cosa importante quella di fare la pausa tra la fase
inspiratoria e la fase espiratoria in modo da sfruttare le vie collaterali, le quali mi aiuteranno ad
andare a reclutare qualche alveolo, qualche piccola via in modo da recuperare un p di
parenchima soprattutto nel paziente chirurgico che un paziente RESTRITTIVO, in cui si riducono
tutti i volumi polmonari.
sistema ventilatorio,
dalla diffusione dei gas
sistema cardiocircolatorio
dall'emoglobina circolante
capacit di cessione dell'ossigeno ai muscoli
risorse energetiche
Per contrarre il muscolo necessaria energia demolendo ATP e queste riserve devono essere fornite
prontamente durante il lavoro e questo tutto il ciclo di Krebbs . In cui una molecola di glucosio da 38
ATP+ H2O +co2, dando grande possiblit di lavoro.
Il momento in cui lattati aumentano l'inizio di questo metabolismo anaerobico ed chiamato SOGLIA
ANAEROBICA , in cui i lattati impediscono la formazione di ATP e c' un punto morto in cui si ha la
sensazione di fatica e di esaurimento del lavoro muscolare.
Nel caso in cui lesercizio sia superiore alla soglia lacido lattico tende ad aumentare e raggiunge uno
stadio costante. Nellesercizio ampiamente sopra la soglia lacido lattico continua ad aumentare senza
raggiugere uno stadio costante e lesercizio non pu essere prolungato pi di tanto.
Nel sano pi aumenta il carico pi aumenta la ventilazione. A basso carico di lavoro aumenta il volume
corrente , mentre ad alti carichi di lavoro oltre al volume corrente aumenta anche la frequenza
respiratoria .
Nelliperventilazione da sforzo sotto la soglia anaerobica aumenta la ventilazione per aumenta sia il
consumo di ossigeno, la produzione di anidride carbonica e quindi c un equilibrio .
Nelliperventilazione Sopra la soglia anerobica c un aumento soprattutto della produzione di
Nel massimo sforzo la ventilazione aumenta ancora in risposta allacidosi che si crea .
Si innesca quindi un circolo vizioso che se non viene interrotto porta a dei problemi . Quindi oltre a
problemi respiratori , abbiamo problemi ai muscoli , con possibile esito in sarcopenia per atrofia da
inattivit spesso con annesso deficit nutrizionale ; pu essere compresente uno stress ossidativo dei
muscoli dovuto al fumo e a volte questi pazienti prendono dei farmaci che possono portare incontro a
delle miopatie . Vi quindi una ridotta capacit ossidativa e contrattile con deficit della forza e della
resistenza del muscolo
.Ricapitolando il paziente con BPCO che ha un aumento delle resistenze delle vie aeree , un aumento
del ritorno elastico del polmone , unalterazione degli scambi gassosi , una riduzione del letto vascolare
polmonare e periferico ,unalterazione dei muscoli scheletrici pu essere soggetto ad un lavoro
svantaggioso , con un elevato costo metabolico e un basso rendimento.
Naturalmente non si pu stabilire lintensit giusta per ogni paziente , molto soggettiva ma
possiamo servirci del Test Da Sforzo Incrementale in cui valutiamo
cuore
muscoli
polmoni
abbiamo una panoramica ampia di quello che succede al paziente durante lo sforzo. Fornisce quindi
molte informazioni utili per stabilire la capacit massima di un paziente di sostenere un determinato
carico di lavoro e impostare di conseguenza un programma adeguato.
i gas ,
lattivit cardiaca,
il massimo consumo di O2
la frequenza cardiaca ,
i lattati ,
il massimo lavoro
la dispnea .
Quindi quando andiamo ad
impostare un lavoro fisico dobbiamo
tenere conto della frequenza delle
sedute, dellintensit , del tempo e
del tipo di lavoro che vogliamo fare
.Parliamo un attimo
dellallenamento allendurance
(resistenza) . La frequenza delle sedute dovrebbe essere almeno di 3 a settimana della durata di
minimo 30 min per sforzi di intensit media , 20 min per unintensit elevata , della durata tra le 4 e le
24 settimane.
Importante il mantenimento della terapia, magari riducendo la frequenza delle sedute , raggiungendo
per sempre lintensit del lavoro ad ogni seduta. La cosa pi importante stabilire questa intensit
..come? Prendiamo uno di questi valori come
la frequenza cardiaca ( quella standard cio 220- et) e poi lo mandiamo al 60 e l80% della
frequenza cardiaca standard
la massima frequenza cardiaca raggiunta durante il test da sforzo sempre mandandola a
una certa percentuale
il massimo consumo di ossigeno utilizzando una percentuale del massimo valore ottenuto
con una prova da sforzo massimale o mediante un calcolo predetto con delle formule .
si calcola il lavoro effettuato e sempre in percentuale della velocit raggiunta durante il
test da sforzo cardiopolmonare
tramite la dispnea
la soglia dei lattati.
tempi ridotti ( almeno 20 min)
Bisogna essere attenti allintensit perch i pz sono inclini ad aver crisi respiratorie o andare incontro a
infortuni .Oppure pu essere fatto un allenamento continuativo a media bassa intensit e utilizzare
intensita tra il 40-60 % del cosumo di ossigeno prolungando per il tempo ( oltre i 30 mi) . Questo un
approccio pi sicuro e tranquillo per il paziente. Difficlmento io per ho tutti questi dati a portata di
mano quindi mi regolo con la dispnea , facendolo lavorare con una dispnea di grado 3 o 4 della scala
Borg ma comunque allenante. Posso intervallare lesercizio molto intenso con dei minuti di riposo.
Lallenamento si divide in Fase di riscaldamento , lavoro con intensit prescelta , raffreddamento.
controindicazioni allesercizio :