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UN OBIETTIVO IMPLICITO
DELLA POLEMICA ANTIASTROLOGICA DI PICO:
I COMMENTI ARISTOTELICI DI ALBERTO MAGNO
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620 Bruniana & Campanelliana
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Sphaera 621
5. De caelo II, tr. 3, cap. 2 (ed. col. V, 1, p. 146, 5-7). V. anche De caelo I, tr. 1, cap.
11 (ivi, p. 29, 24-27).
6. De caelo II, tr. 3, cap. 6 (ed. col., V, 1, p. 153, 83-93).
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Sphaera 623
indispensabili p
condivise da Mar
analoghi. In Mart
Sole, posto subit
maturazione sulla
dover essere post
mente sotto Giov
degli altri pianet
stione, ha effett
moti complessi,
Terra i particolar
Quello che appar
tario il fatto che la scelta di determinate caratteristiche da associare a cia
scun corpo celeste non viene giustificata se non riferendosi ad alcuni ele
menti che appaiono fssati aprioristicamente, e che in realt coincidono
con quelli con i quali la tradizione astrologico-tolemaica giustificava l'in
flusso dei pianeti. Come gi Tolomeo, anche Alberto non fornisce alcuna
motivazione del criterio in base al quale determinate qualit siano asso
ciate a particolari pianeti; l'impressione quella che si operi in base ad un
principio di natura analogica, che riferisce ai vari pianeti quegli aspetti che
ricordano le divinit con le quali condividono il nome. Saturno, per esem
pio, in quanto pianeta tradizionalmente considerato negativo, se non addi
rittura malefico, non pu, per Alberto, che emettere una luce cupa dotata
di influenza mortifera (la freddezza e la secchezza); o, ancora, il calore di
Giove, pianeta benefico in assoluto, non pu confondersi con l'ardore di
Marte e viene allora definito come pi temperato; per tutti gli altri pianeti
valgono rilievi analoghi.
Si pu affermare che, sotto il profilo teorico tutt'altra questione sono i
procedimenti pratici di previsione , Alberto sia un rappresentante autore
vole di quella fusione tra fisica aristotelica e concezione astrologico-tole
maica che sar tanto criticata da Pico della Mirandola, anche se le Disputa
tiones non si riferiscono mai ad Alberto in questi termini13.
Il problema delle procedure pratiche di previsione trattato a conclu
sione della digressione che segue il capitolo di Metaphysica XI sopra analiz
zato e affronta alcune questioni da esso sorte. Il potere previsionale degli
astrologi consisterebbe nella capacit di riconoscere dalla posizione degli
astri quella forma che la luce di essi veicola e render in atto trasmetten
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624 Bruniana & Campanelliana
14. Ivi, cap. 26, p. 516 (87-88): ... sapientes astronomi per haec principia quae
sunt loca stellarum, pronosticantur de effectibus, qui luminibus stellarum inducun
tur rebus inferioribus.
15. De natura loci, in Opera omnia, Editio Coloniensis, V/II, Miinster 1980, tr. I,
cap. 5: De communibus proprietatibus locorum, in quibus sunt commixta ex quattuor
elementis.
16. Le comete hanno cause naturali, che in nessun modo possono essere poste in
relazione con la morte di un essere umano. Tra il loro apparire e la morte dei so
vrani non pu esserci relazione nemmeno di tipo segnico, poich i due eventi non
presentano n corrispondenze n analogie. Cfr. De meteoris I, tr. 3, cap. M, Et est di
gressio quare cometae signifcant mortem potentum et bella (ed. Borgnet, pp. 507-508).
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matici, propri de
ruolo della mediaz
meno adeguatamen
esiti in misura co
rare la portata di
zione di quelle pr
come probabile: .
mis, quae non ind
cessarium, sed con
in causis secundis
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