STAFILOCOCCHI
DEFINIZIONE
- forma sferica, riuniti in ammassi irregolari, aspetto di grappolo;
- immobili;
- capsula;
- asporigeni; cmq mostrano notevole resistenza a condizioni ambientali sfavorevoli;
- Gram-positivi(+);
- Aerobi-anaerobi facoltativi, utilizzano i citocromi in presenza di O2 mentre in ambiente
anaerobio il metabolismo energetico fermentativo.
- crescita su normali terreni di coltura; su terreni solidi: colonie di 2-3mm, rotonde, margini
netti, opache e con pigmentazione (aurea S.aureus, bianca S.epidermidis). Sviluppo fra i 10
e 45C (temperatura ideale quella corporea ), pH fra 4 e 9.
STAPHYLOCOCCUS AUREUS
Diffuso in molte specie animali. Luomo continuamente esposto al rischio di infezione
streptococcica, poich la > parte degli individui adulti li ospita sulla cute e al livello del naso-
faringe. Lo stato di portatore pu essere: transitorio, continuo(portatore sano), intermittente.
- Gli S.A sono gli agenti + frequenti delle infezioni cutanee (foruncolosi, favi) che iniziano a
livello delle ghiandole sebacee e dei follicoli piliferi; infatti i batteri producono enzimi lipolitici
che consentono leliminazione di alcuni componenti dei lipidi cutanei (sebo) dotati di azione
antimicrobica e dallaltra lutilizzazione come sorgente di energia dei lipidi stessi.
- Alcuni streptococchi produttori di enterotossine sono causa di intossicazioni alimentari quando
contaminano alcuni cibi ricchi di lipidi (panna, crema).
- Staphylococchi sono molto sviluppati in ambiente nosocomiale e presentano in alcune varianti
resistenza agli antibiotici : 1) MRSA (S.A resistente meticillina)
2) MRSE (S.Epidermidis resistente alla meticillina)
La resistenza alla meticillina, presuppone anche una resistenza anche a tutti i lattamici.
STRUTTUTA SUPERFICIALE
S.A provvisto di una capsula (ac. glucosaminoglicano) e si distinguono 11 antigeni. dotata di
potere antifagocitario che x neutralizzato dagli specifici anticorpi. Sulla cellula di S.A sono
presenti alcune proteine che svolgono il ruolo di adesine in grado di interagire con fibronectina,
laminina, fibrinogeno preseti nella matrice intercellulare. Ex clumbing factor o coagulasi legata
alla cellula che pu legarsi al fibrinogeno causandone la precipitazione.
Nella parete cellulare collocata una proteina di superficie Antigene A ke si proietta allesterno,e
ha carattere di antigene specifico, infatti lega con grande affinit la porzione Fc degli anticorpi IgA
e IgM.
TERAPIA
S.A uno dei batteri che + spesso presenta il fenomeno dellantibiotico-resistenza e si manifesta
molto fra i ceppi in ambiente ospedaliero e responsabile delle stafilococcie nosocomiali. La scelta
del mezzo terapeutico deve essere sempre guidata dallantibiogramma.
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
AUTOVACCINO allestiti con lo stipite di S.A isolato dalla lesione di un singolo paziente. Si fa in
caso di foruncolosi disseminata. Si isola lo S.A dalla lesione del paziente, si purifica e si uccide con
formalina, poi si effettuano prove biologiche su animali (inoculazione x via intraperitoneale e
registrazione della T) se nn compaiono brividi dopo inoculo e lanimale vive x 1 sett allora si
esegue una microiniezione al paziente -> controllo dopo 2h e dopo 48h, se tutto ok si esegue il
vaccino x via intramuscolare dose >3miliardi/ml di cellule x ogni inoculazione. Questo autovaccino
usato x le persone che nn hanno avuto successo con il vaccino normale.
Capitolo 14
STREPTOCOCCHI
DEFINIZIONE
- forma sferica, disposti in coppie o catenelle.
- immobili;
- capsula;
- asporigeni; cmq mostrano notevole resistenza a condizioni ambientali sfavorevoli;
- Gram-positivi(+) e ossidasi negativi.
- Aerobi-anaerobi facoltativi, preferiscono la crescita in anaerobiosi, xk capaci di un
metabolismo energetico fermentativo.
- catalasi negativi
- crescita su terreni di coltura arricchiti con laggiunta di liquidi organici (liquido ascetico,
siero e sangue).
Costituisco gran parte della popolazione microbica orale e faringea, sono cmq rinvenuti lungo tutto
il tratto intestinale ma anche a livello vaginale e cutaneo. Se ne conoscono alcune specie (dotate di
un notevole potere patogeno):
- Streptococcus pyogenes
- Streptococcus agalactiae
- Streptococcus pneumoniae (pneumococco)
Altre specie sono invece commensali dellorganismo umano:
- cavo orale, x quanto riguarda la patogenesi delle carie; possono essere causa di processi
morbosi in seguito alla penetrazione accidentale nel torrente circolatorio e si localizzano in
distretti come endocardio
- streptococchi fecali, sono stati classificati nel genere Enterococcus.
Gli Streptococchi sono raggruppati in base al tipo di emolisi prodotta su piastra di agar-sangue e in
rapporto alle caratteristiche antigeniche di alcuni polisaccaridi della parete.
- EMOLISI 3 gruppi : 1) -emolitici o viridanti, sono circondati da un ristretto alone di
emolisi incompleta (ex S.pneumonite e la > parte degli S presenti nel
cavo orale).
2) -emolitici, circondati da un alone ben evidente di emolisi completa
(ex S.pyogenes);
3) non-emolitici o -emolitici (ex S.agalactiae)
- ANTIGENE C di policcasaccaride C estraibile(mediante tecniche enzimatiche)e identificabile in
prove di precipitazione con sieri immuni specifici, xci gli S sono divisi in 20 gruppi indicati con
lettere dellalfabeto (ex S pyogenes fa parte del gruppo A; S agalactiae del gruppo B; S
pneumoniae e S viridanti orali nn possiede nella parete un antigene polisaccaridico C estraibile)
STREPTOCOCCUS PYOGENES
- uno streptococco -emolitico con antigene polisaccaridico di gruppo A.
- responsabile di una serie di manifestazione infiammatorie piogeniche acute a cui possono
seguire alcune conseguenze nn suppurative (xch nn collegate alla presenza di un focolaio di
infezione attiva).
INFEZIONI SOSTENUTE DA S.PYOGENES :
Forme infiammatorie acute
- Angina (faringo-tonsillite) streptococcica acuta soprattutto nei soggetti in et pediatrica,
mette febbre elevata ed adenopatia satellite. A questa possono accompagnarsi complicanze
complicanze infettive localizzate: ascesso peritonsillare;
o a distanza: otite media, polmonite, meningite;
- Scarlattina si ha nel caso in cui lo stipite batterico infettante sia in grado di produrre
tossina eritrogenica.
- Endocardite acuta ulcerativa in seguito a localizzazione degli streptococchi a livello del
tessuto valvolare cardiaco
- Infezioni cutanee impetigine, erisipela, piodermiti (gli S.pyogenes tra i + frequenti agenti
di infezioni cutanee)
- Sindrome da shock tossico le infezioni da stipiti produttori di tossine pirogene (agiscono
come superantigene) possono provocare in soggetti con elementi predisponenti TSST-1.
Conseguenze nn suppurative
- glomerulonefrite post-streptococcica correlata ad una pregressa infezione streptococcica
acuta (a livello cutaneo), sembra la conseguenza della formazione di una notevole quantit
di complessi antigene-anticorpo solubili (x eccesso di anticorpi) in soggetti che presentino
una abnormemente elevata risposta anticorpale nei confronti di antigeni secreti (tossine ,
esoenzimi). I complessi antigene-anticorpo finiscono con il depositarsi a livello del filtro
renale con il richiamo di notevole quantit di complemento che in grado di innescare un
processo infiammatorio localizzato, con distruzione del parenchima renale.
- febbre reumatica acuta caratterizzata da lesioni a livello dei tessuti delle articolazioni e
la relativa complicanza della malattia cardiaca reumatica (in cui prevalgono lesioni dei
tessuti valvolari), lesioni flogistiche dei tessuti connettivali e/o muscolari (noduli di
Aschoff formati da unarea centrale di degenerazione fibrinoide, circondata da linfociti,
monociti e granulociti) con un andamento subacuto (tendente alla cronicizzazione) e con una
probabile componente autoimmune, la cui comparsa associata ad una pregressa lesione
infiammatoria acuta a localizzazione faringea (angina streptococcica ) da S. pyogenes.
- eritema nodoso dovuto alla deposizione di complessi antigene-anticorpo a livello dei
capillari del derma e del sottocutaneo pu innescare un processo infiammatorio localizzato
(vasculite, panniculite) che si traduce nella comparsa di noduli eritematosi a livello degli arti
inferiori
STREPTOCOCCHI VIRIDANTI
Con questa denominazione di designano diverse specie che possono essere isolate dal cavo orale
o da altre sedi corporee e che sono dotate di propriet -emolitica.
Le specie + freq isolate in patologia umana:
- S. mutans
- S. salivarius
- S. sanguis sono produttrici di glucani, che ne favoriscono ladesione a superfici lisce
- S. mitior smalto dentale, o di strutture connettivali (endocardio, valvole cardiache)
- S. milleri -> non produce glucani
o Lidentificazione dei diversi batteri affidata allanalisi del profilo biochimico del batterio.
o La terapia: sensibili agli antibiotici beta-lattamici (penicillina).
ENTEROCOCCHI
Cocchi tondeggianti, disposti in corte catenelle
Non-emolitici (raramente -emolitici).
Si ritrovano costantemente nel materiale fecale dei vertebrati,nuomo compreso, sono ospti
costanti dellintestino crasso ed occasionalmente causa di processi infettivi piogenici
(mastoiditi, ascessi) o di endocarditi e di infezioni delle basse vie urinarie.
Per la patogenesi umana: - Enterococcus faecalis
- Enterococcus faceum
Lidentificazione: si basa sulle propriet strutturali (antigene di gruppo D) e fisiologiche
(capacit di sviluppare a 45 C)
Terapia: lampio spettro di resistenza nei confronti di numerosi farmaci antibatterici pu porre
seri problemi alla terapia.
Capitolo 15
PNEUMOCOCCHI
BACILLI
GRAM +
Aerobi o anaerobi facoltativi
Mobili o immobili
Sporigeni: spora ha posizione centrale e non eccede il diametro della cell madre (sporangio)
Capsulati
Assai diffusi in natura, saprofiti che vivono negli strati superficiali del suolo.
Solo 2 specie sono patogene x luomo:
1. BACILLUS ANTHRACIS (o bacillo del carbonchio)
2. BACILLUS CEREUS (responsab di alcune forme di intossicazione alimentare)
BACILLUS ANTHRACIS
Il carbonchio o antrace unaffezione setticemica che colpisce molti animali, che si infettano x
via alimentare ingerendo foraggio contaminato da spore. Il rischio di infezione umana x:
- via gastrointestinale a seguito dellingestione di carni di animali infetti;
- la penetrazione di spore attraverso soluzioni di continuo della cute; si ha la
formazione di pustole caratterizzate da edema circostante, con febbre, malessere
generale, cmq tendente alla guarigione spontanea.
- via inalatoria: iniziale localizzazione polmonare, accompagnata da sintomi di una
modesta affezione respiratoria, fa seguito la disseminazione dellinfezione ai
linfonodi mediastinici e a tutto il resto dellorganismo (forma setticemica) con febbre
elevata e dspnea, collasso cardiocircolatorio e mortalit elevatissima.
Bacillo che tende a disporsi in catene, essendo gli estremi cellulari squadrati a canna di
bamb.
GRAM +
Immobile
Sporigeno
Capsula : di natura polisaccaridica , formata da un polimero dellacido D-glutamico e si
conosce 1 solo tipo antigene. Nella parete cellulare sono stati identificati un antigene di natura
polisaccaridica e un antigene proteico.
Aerobio-anaerobio facoltativo (cresce meglio in presenza di O2, e la produzione di spore si ha
solo in ambiente aerobio);
Cresce bene nei comuni terreni di coltura, forma colonie grandi 3-4mm, aspetto rugoso, a
margini frastagliati, che a piccolo ingrandimento hanno un aspetto simile a un ammasso di
capelli ondulati (colonie a caput medusae) provocato dallintreccio delle lunghe catenelle di
bacilli.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
Nelle infezioni x via transcutanea le spore che si trovano negli spazi intercellulari, vanno
incontro a germinazione con produzione delle forme vegetative che resistono alla fagocitosi
grazie allazione antifagocitaria della capsula (principale fattore di virulenza).
Nelle infezioni x via inalatoria le spore vengono captate dai macrofagi alveolari nei cui
fagosomi esse sopravvivono, dando luogo alle fome vegetative (bacilli) che vengono trasferite
attraverso la barriera alveolare dagli stessi macrofagi, dai quali si liberano x immettersi negli
spazi tissutali extracellulari o ematici (setticemia), in seguita alla morte e alla lisi dei macrofaci
causata dallazione della tossina carbonchiosa. La tossina formata da 3 componenti:
- fattore I (edema factor EF) unadenilato ciclasi, e provoca un incremento della
concentrazione intracellulare di cAMP, ed una serie di conseguenze metaboliche, la
+ evidente rappresentata dallazione edematogena x laccumulo di liquidi negli
spazi intercellulari (lesioni cutanee o pustole)
- fattore II (protective antigen PA) una volta ancorato alla superficie della
membrana cellulare, in corrispondenza di una proteina trasmembrana, viene
attaccato da proteasi che ne distaccano un frammento, scoprendo una porzione della
molecola che a questo punto che rappresenta un recettore in grado di consentire
lancoraggio del fattore I e/o del fattore III. La tossina viene introdotta nella cellula x
endocitosi mediata da recettore e i componenti tossici (I e III) sono traslocati nel
citosol.
- fattore III (lethal factor LF) lunico componente della tossina carbonchiosa
capace di uccidere lanimale da esperimento se inoculato insieme al fattore II; una
metalloproteasi, in grado di attaccare alcune chinasi che intervengono nelle cascate
di segnali. La tossina carbonchiosa ha il suo bersaglio preferenziale nelle cellule del
reticolo endoteliale, in particolare nei macrodagi.
La tossina carbonchiosa e la capsula rappresentano i principali fattori di virulenza. Entrambe
sono codificate da 2 plasmidi diversi, rispettivamente pX01 (perso dal batterio a temperature
>43C) e pX02 (perso dal batterio spontaneamente o dopo coltura in presenza di novobiocina).
B. anthracis elimina nellambiente una serie di esoenzimi (fofolipasi-C, proteasi, collagenasi)
che contribuiscono alla patogenesi del danno nellorganismo infetto.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
Esame microscopico : dellessudato di una pustola o del sangue (nel caso di forma setticemica)
pu consentire, nel caso di reperto bacillare con la morfologia di B. anthracis il sospetto
dellinfezione carbonchiosa.
Esame colturale: x confermare la diagnosi, si isola il batterio in piastre di agar sangue. Si
identificano le colonie x laspetto a caput medusae.
Diagnosi differenziale: B. anthracis immobile, mentre la grande > del genere Bacillus sono
mobili con flagelli peritrichi.
Per una definitiva identificazione: dimostrazione del potere patogeno nei confronti di animali da
laboratorio. Il topino o la cavia inoculati x via sottocutanea vengono a morte dopo 24-48 h x
setticemia e il bacillo repertabile nel sangue.
Le colonie di B. cereus in agar-sangue sono emolitiche (B. anthracis no); inoltre B. anthracis
sensibile alla penicillina mentre B. cereus resistente x la produzione di penicillinasi.
REAZIONI SIEROLOGICHE
Il breve periodo di incubazione dellinfezione carbonchiosa non permette di far ricorso a reazioni
sierologiche x la diagnosi dellinfezione. E cmq possibile una diagnosi post-mortem
TERAPIA
B. anthracis sensibile alle penicilline e alle tetracicline. In passato prima della scoperta degli
antibiotici si utilizzava il siero anti-carbonchioso.
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
La prevenzione dellinfezione carbonchiosa nelluomo si ottiene controllando linfezione degli
animali (erbivori) in allevamento con idonei programmi di vaccinazione. Il vaccino x uso
veterinario consiste di spore di batteri attenuati sospesi in glicerolo 50%, addizionata dello 0,5 %
con saponina che ha il compito di provocare unirritazione locale seguita da unintensa reazione
infiammatoria (ascesso da fissazione) localizzata che impedisce la diffusione sistemica.
Linteresse della vaccinazione umana di scarso impiego nei paesi industrializzati.
BACILLUS CEREUS
GRAM +
Sporigeni
Aerobi-anaerobi facoltativi
Diffusi nel suolo e nei vegetali
Scarsamente virulenti, le infezioni sono state documentate in soggetti debilitati x altre malattie .
B. cereus produce alcune sostanze esotossiche: emolisina e altre tossine di natura proteica.
EZIOLOGIA
responsabile di alcune intossicazioni alimentari umane conseguenti allingestione di cibi nei quali
il batterio si sia moltiplicato, producendo notevole quantit di tossina.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
Si conoscono 2 forme cliniche ad interessamento intestinale:
1. diarrea acuta -> simile a quella prodotta da Clostridium perfringens, ha un periodo di
incubazione di 10-15 h , comporta dolori addominali, diarrea. Questa forma conseguente
allingestione di alimenti (carni, budini, creme, vegetali, zuppe) contaminati da elevate
quantit del microrganismo a causa delle cattive condizioni di conservazione;
2. gastrite o gastroenterite -> ha un periodo di incubazione + breve, caratterizzata da nausea e
vomito, in grado di simulare lintossicazione stafilococcica. Lalimento maggiormente
incriminato il riso cotto in cui B. cereus sembra poter sopravvivere dopo il trattamento e
moltiplicarsi.
La sintomatologia morbosa sembra riconducibile allazione di diverse tossine ad azione citolitica
( cereolisina, fosfolipasi C, sfingomielinasi).
Capitolo 17
CORINEBATTERI
BACILLI a forma di clava (x la presenza di una dilatazione della cellula ad uno degli estremi)
GRAM + o variabile
Sprovvisti di capsula
Asporigeni
Immobili
Aerobi-anaerobi facoltativi
Crescono bene in terreni arricchiti con liquidi organici (siero). Crescono in presenza di tellurito
di potassio, tossico x la > parte degli altri batteri.
Catalasi +
Nella divisione cellulare: la separazione delle cellule figlie avviene x progressivo scollamento
lungo il piano in cui si sono formate le nuove membrane, le 2 cellule sono portate a ruotare,
facendo perno sulla zona il cui distacco avviene + tardivamente , assumendo una disposizione
ad L e poi a V per finire, a separazione avvenuta, parallele luna allaltra.
I corinebatteri presentano un aggruppamento a lettere cinesi. La tendenza delle cellule a
rimanere riunite, parallele luna allaltra a formare delle palizzate
Il principale Corynebacterium medico : CORYNEBACTERIUM DIPHTHERIAE
CORYNEBACTERIUM DIPHTHERIAE
EZIOLOGIA
o bacillo difterico, lagente etiologico della difterite. In natura esso infetta solo la specie
umana e pertanto la difterite unaffezione esclusivamente delluomo.
La difterite -> consiste nellinfiammazione localizzata di una mucosa, il cui epitelio va
incontro a necrosi e viene inglobato in un essudato ricco di leucociti e fibrina, dando luogo alla
formazione di una pseudomembrana grigiastra, che aderisce al connettivo sottomucoso.
Linfezione difterica si localizza al naso-faringe, alle tonsille, allugola, alla congiuntiva e
allorecchio medio. I bacilli difterici rimangono localizzati al focolaio infiammatorio senza
alcuna tendenza a invadere il torrente circolatorio.
La sorgente di infezione: a) ammalati di difterite; b) portatori (naso-faringei) sani di C.
diphtheriae. Sia la condizione di portatore, sia la malattia conclamata sono un appannaggio
esclusivo dellet infantile (in epoca pre-vaccinale).
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
La tossina difterica: che essi producono lunico strumento di patogenicit, diffonde x via
ematica in tutto lorganismo e provoca gravi lesioni degenerative a carico del miocardio, del
fegato, dei reni, delle ghiandole surrenali. Essa codificata dal gene tox di un fago temperato
integrato nel cromosoma batterico che viene trascritto in condizioni di stress da carenza di
Ferro. La tossina di tipo A-B (di tipo pantropo); loligomero B serve a legare la tossina ad
alcune glicoproteine della superficie cellulare ed a favorire la traslocazione intracellulare del
componente A, la quale ha unazione ADP-ribosil-trasferasica. Il bersaglio rappresentato dal
fattore di allungamento EF-2 che interviene nella sintesi della catena peptidica a livello della
traslocazione; il complesso EF-2 -ADP-ribosio inattivo e di conseguenza la sintesi proteica
viene bloccata, portando a morte la cellula.
La produzione di tossina un esempio di conversione lisogenica, lespressione del gene tox del
profago sotto il controllo di un repressore funzionale solo dopo combinazione con ioni ferro
CARATTERI ANTIGENI
Nella parete cellulare, collegate alla porzione peptidoglicanica, si trovano notevoli quantit di
polisaccaridi formati da arabinogalactani esterificati con acigi grassi saturi. + superficialmente
presente uno strato proteico e notevole quantit di diesteri del trealoso.
La porzione polisaccaridica forma lantigene O, un antigene di gruppo (comune a molte
specie di corinebatteri)
La porzione proteica rappresenta lantigene K, tipo-specifico, che consente di dividere i
corinebatteri in numerosi tipi sierologici.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
Lidentificazione microscopica: pu trarre vantaggio dallimpiego di sieri immuni anti-tossina
coniugati con fluorescina, i quali colorano i corinebatteri tossigeni alla cui superficie presente
una certa quantit di tossina. Con la sola identificazione microscopica non si ha mai la certezza
assoluta, la diagnosi va confermata con :
Lesame colturale: il materiale viene inoculato in terreno di Loffler (siero di vitello coagulato),
nel quale i bacilli difterici crescono molto rapidamente (in 4-8 ore); contemporaneamente il
materiale viene inoculato in una piastra di terreno selettivo (terreno di Hoyle) costituito da agar-
sangue-tellurito di potassio (agar cioccolato -> dopo la preparazione e prima della
distribuzione nella piastra, viene scaldato a 60C fino a che il sangue non prenda un colore
rosso-bruno, lo scopo quello di provocare la fuoriuscita dei globuli rossi dai materiali che
diventano disponibili x il batterio) sul quale i corinebatteri crescono producendo colonie (in 24-
48 h) di colorito nerastro. Nel terreno al tellutito: le colonie possono avere 2 aspetti:
a) colonie di (2-3mm) tondeggianti, a margini netti e calotta convessa; queste
colonie sono anche dette di tipo mite ;
b) colonie di (3-4 mm) con centro rilevato, margini frastagliati e superficie
percorsa da pliche radiali;
I batteri sviluppati in terreno di Loffler entro le prime 8 ore dalla semina, vengono esaminate
microscopicamente.
Lidentificazione definitiva: complicata dal fatto che la popolazione batterica normale
delloro-faringe umano comprende specie non patogene come i corinebatteri pseudodifterici.
Quindi lidentificazione si basa sulla dimostrazione della produzione di tossina :
a) in vivo -> inoculazione intradermica di 0,2 0,4 ml di una brodocoltura del batterio in
esame, in 2 cavie, in 1 delle quali si inoculano da 500 a 1000 unit di antitossina
difeterica. La comparsa di lesioni e la morte della cavia non protetta consentono di fare
una diagnosi sicura;
b) in vitro -> mediante la prova di precipitazione in agar; consiste nel deporre al fondo di
una piastra una striscia di carta bibula imbevuta di antitossina, versandovi sopra agar-siero
(viene fatto gelificare). Il batterio in esame viene in seminato sulla superficie dellagar,
lungo una linea perpendicolare allasse > della striscia di carta. Lantitossina contenuta
nella carta e la tossina (prodotta dal batterio) diffondono lungo direttrici perpendicolari,
formando un precipitato (in 24 h) lungo il fronte dincontro (in corrispondenza della
bisettrice dellangono retto formato dalla coltura e dalla striscia di carta).
REAZIONI SIEROLOGICHE
- La difterite unaffezione acuta la cui diagnosi urgente, non quindi possibile ricercare
anticorpi.
- Per stabilire se un soggetto sano o no immune nei confronti della tossina difterica, si pu
ricorrere alla reazione di Schick che consiste nellinoculazione nel derma della faccia volare di un
avambraccio di 0,1 ml, una quantit purificata di tossina. Nei soggetti che possiedono anticorpi
antitossici, la tossina viene neutralizzata e non si osserva nessuna reazione nel punto di
inoculazione; mentre nei soggetti non immuni la tossina provoca un danno localizzato, che si
traduce nella comparsa di una papula e di una piccola zona necrotica.
TERAPIA
I corinebatteri difterici sono sensibili alle: penicilline , cefalosporine, tetracicline, eritromicina.
Cmq il solo trattamento antibiotico non sufficiente, poich la tossina la protagonista della
lesione. Quindi lo scopo della terapia impedire che la tossina si leghi alle cellule, ci si pu
ottenere tramite la neutralizzazione della tossina mediante la somministrazione dei relativi anticorpi
gi preformati (siero antidifterico).
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
- Limmunizzazione attiva (vaccinazione) : si pratica mediate la somministrazione di vaccini a
base di anatossina.
- Limmunit passiva (sieroterapia) : nel corso della malattia, si usano sieri di animali di grossa
taglia (cavallo o bue) immunizzati artificialmente ; o mediante preparazioni di gamma-globuline
umane iperimmuni.
LISTERIA MONOCYTOGENES
Bacilletti piccoli, pleomorfi
GRAM +
Si dispongono a V o a palizzate (x tali motivi sono stati assimilati ai corinebatteri)
Aerobi-anaerobi facoltativi
Sprovvisti di capsula
Asporigeni
Mobili (presenza di flagelli polari)
Catalasi +
Idrolizzano lesclulina
In vitro: in piastre di agar-sangue le colonie sono circondate da uno stretto alone di emolisi
completa, dovuto alla produzione di una emolisina listeriolisina-O
Le infezioni da essa provocane nelluomo e negli animali, sono caratterizzate da un elevato
numero di grossi monociti nel sangue circolante.
EZIOLOGIA
- Linfezione da Listeria largamente diffusa tra gli animali, buona parte delle infezioni umane
sembrano derivare dalla ingestione di carni fresche, insaccati o latticini, prodotti con materiali
provenienti da animali infetti.
- Le forme cliniche + frequentemente isolate: meningiti purulente, meningoencefaliti,
setticemie.
MECCANISMO DI AZIONE PATOGENA
La listeriosi rappresenterebbe una delle + frequenti cause di aborto negli ultimi periodi della
gravidanza.
un parassita intracellulare e ha una profonda influenza sul citoscheletro cell, in grado di
indurre una drammatica polimerizzazione dellactina (che il batterio sfrutta x muoversi
allinterno della cellula e trasmettersi alle cellule vicine). Dopo pochi minuti dallingresso
nella cellula, il batterio si rende libero nel citosol lisando la membrana del vacuolo endosomico;
si riveste invece di actina polimerizzata, iniziando a dividersi. La continua polimerizzazione di
actina finisce con il formare una coda di materiale fibroso che il batterio si trascina
movendosi allinterno della cellula. I batteri giunti nei pressi della membrana, utilizzano la
spinta della coda di actina, x indurre sulla membrana la formazione di protuberze che si spinge
nella membrana di una cellula vicina, forzandone la introflessione, che finisce col dar luogo a
una sorta di vescicola ( con doppia membrana) dalla quale il batterio si libera x la dissoluzione
di alcuni tratti dellinvolucro membranoso.
Lazione sullactina e la motilit intercellulare dipendono da una proteina : ActA, si attiva solo
dopo lingresso del batterio nella cellula ospite.
Nellazione patogena, intervengono alcuni lipidi collocati nella membrana e nella parete
cellulare che sono in grado di provocare alterazioni nel metabolismo dei carboidrati
(diminuzione della gluconeogenesi, diminuzione del tasso di glucosio circolante) e aumento
dellazoto ureico nel sangue. Il gliceride A responsabile dellintensa risposta monolitica in
tutte le infezioni da Listeria.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
- Lidentificazione nei materiali patologici possibile solo mediante isolamento colturale. Listeria
cresce bene nei comuni terreni di coltura. Per la ricerca colturale si utilizzano piastre di agar-sangue,
in cui le colonie sono rotonde, a margini netti, circondate da un alone di emolisi torbida.
- I batteri presenti nelle colonie sospette devono essere differenziati da i corinebatteri
pseudodifterici, ci possibile esaminando la motilit dei batteri al MO, le Listerie sono mobili. La
differenziazione con streptococchi e enterococchi si basa sulla dimostrazione di catalasi, sempre
presenti nelle colture di Listeria.
REAZIONI SIEROLOGICHE
- Agglutinazione e fissazione del complemento, hanno poco significato, dato che Listeria
monocytogenes presenta alcuni antigeni comuni a vari altri batteri Gram + (Corinebatteri
pseudodifterici e stafilococchi)
GARDNELLA VAGINALIS
Bacilletto
Immobile
Asporigeno
GRAM variabile (+ nella fase di crescita esponenziale)
Cresce solo in terreni arricchiti di liquidi organici (sangue, siero). In agar-sangue le colonie sono
circondate da un alone di -emolisi.
Produce acidi da glucoso, maltoso, amido, glicogeno
Catalasi
Perossidasi
Ureasi
EZIOLOGIA
- Causa vaginite, caratterizzata da perdite vaginali grigiastre, con un pH = o > di 4,5, caratteristico
odore sgradevole.
- In preparati microscopici a fresco dellessudato vaginale, costante il reperto di numerose cellule
epiteliali ricoperte da bacilli di piccole dimensioni.
- La specie Gardnella vaginalis comprende 7 diversi gruppi antigeni.
- Occasionalmente presente nella popolazione vaginale anche in soggetti sani, associata con la
presenza di vaginite aspecifica pu trasmettersi x contagio sessuale; stata infetti repertata
anche nelluretra del partner di sesso maschile.
- Numerosi batteri anaerobi Mobiluncus sp, potrebbero giocare un ruolo nellaffezione, in
associazione con Gardnella vaginalis, e sarebbero favoriti nello sviluppo proprio dalla presenza di
Gardnella. Lodore sgradevole causato dalla presenza di amine prodotte ad opera di vari batteri
anaerobi e non causato dallattivit metabolica di Gardnella.
TERAPIA
Questo tipo di vaginite sensibile al trattamento con metronidazolo, che un farmaco attivo sui
batteri anaerobi
Capitolo 18
MICOBATTERI
Bacilli
MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS
lagente eziologico della tubercolosi
Caratteri antigeni 2 classi di antigeni :
1) natura polisaccaridica
2) natura proteica
I lipidi degli involucri esterni hanno una potente azione coadiuvante limmunogenicit delle
porzioni antigeniche polisaccaridiche e proteiche, favorendo il reclutamento delle cellule
immunocompetenti.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
non produce esotossine proteiche (anche se si osservata la produzione di emilisine e lipasi)
la capacit del batterio di resistere al killing intracellulare nelle cellule fagocitarie lelemento
centrale del meccanismo della sua azione patogena; questo pu avvenire attraverso linibizione
della fusione fagosoma-lisosoma sia attraverso la liberazione della acidificazione del contenuto
del fagolisosoma. Un ruolo importante nella tossicit dato dal fattore cordale.
Linfezione si contrae x via aerogena.
Nel soggetto resistente, il processo infiammatorio rimane localizzato, coinvolgendo alcuni
linfonodi mediastinici satelliti complesso primario :
Una volta depositati negli spazi alveolari dei polmoni, si innesca un processo
infiammatorio di tipo essudativo, con una prevalente componente vascolare, seguito da
intenso accumulo di cellule fagocitarie di tipo macrofagico. I bacilli vengono fagocitati
dai macrofagi alveolari e in gran parte uccisi con la presentazione di diversi materiali
antigeni micobatterici ai linfociti Th e il conseguente innesco della risposta immune.
Alcuni batteri x, riescono a sopravvivere e a moltiplicarsi allinterno dei macrofagi,
uccidendoli e liberandosi nellambiente extracellulare e danneggiando i tessuti circostanti.
La comparsa di macrofagi attivati, e di linfociti CD8 citotossici riesce a contenere
linfezione, con lattivazione di un processo infiammatorio di tipo granulomatoso con un
denso infiltrato di cellule mononucleate che circonda un insieme di cellule. La lesione
denominata tubercolo e viene circondata da unintensa reazione connettivale (fibrosi) ad
opera di fibroblasti e la porzione centrale, va in contro a necrosi caseosa, che diviene la
sede successiva di precipitazione di sali di calcio.
In una % di soggetti la lesione granulomatosa iniziale, si traduce in una infezione cronica
paucibacillare, asintomatica, ma con la persistenza di micobatteri, che possono rimanere vitali x
lunghissimi periodi (decenni). Ci necessita una sorveglianza immunologica continua ed il
persistere dei macrofagi attivati e di linfociti CD4 e CD8 di memoria.
Occasionalmente, una diminuita efficacia del sistema immune (infezione da HIV) possono
portare alla riattivazione del complesso primario, con la ripresa della moltiplicazione dei
batteri e la formazione di lesioni granulomatose multiple che confluiscono, in seguito alla
necrosi e alla colliquazione della porzione centrale; possono svuotare il loro contenuto in circolo
con la diffusione metastatica dellinfezione in altre sedi polmonari i extrapomonari (tubercolosi
miliare, tubercolosi meningea, renale, ossea).
DIAGNOSI DI INFEZIONE
- La diagnosi di infezione tubercolare possibile solo mediante la ricerca di M. tubercolosis in un
idoneo materiale patologico.
RICERCA MICROSCOPICA Il reperto di bacilli acido-resistenti in un preparato
microscopico opportunamente colorato e osservato al MO, rappresenta una 1 evidenza
della presenza di M. tuberculosis. Il materiale patologico rappresentato da espettorato
( xch la tubercolosi unaffezione primitivamente a sede polmonare). Inoltre se viene in
contatto con la popolazione batterica residente del cavo orale e delle vie aeree, in questi tipi
di batteri non esistono bacilli acido resistenti (M. tubercolosis).
ESAME COLTURALE inoculando il materiale patologico, adeguatamente emulsionato,
sulla superficie di provette contenenti uno dei vari terreni solidi al tuorlo duovo e verde di
malachite. A causa del lento sviluppo il materiale da esaminare deve essere preventivamente
decontaminato dalla popolazione microbica accessoria, x evitare la crescita delle altre specie
microbiche che possono esaurire la disponibilit di nutrienti. Ci si ottiene sfruttando la
capacit dei micobatteri di sopravvivere alla esposizione a basi forti (lespettorato viene
mescolato con N-acetil-cisteina ed il 2-3% di NaOH a temperatura ambiente x 10 min) in
modo da uccidere gran parte degli altri microrganismi presenti. Il verde di malachite ben
tollerato dai micobatteri ed in grado di impedire lo sviluppo di microrganismi (miceti).
IDENTIFICAZIONE Nelle colture incubate a 37C, lo sviluppo di M. tuberculosis
comincia ad essere apprezzabile dopo 2-3 settimane. Le colonie sono facilmente
riconoscibili, x laspetto rigoglioso (eugonico) con leggera pigmentazione giallastra.
Lidentificazione definitiva pu avvalersi di rilevazioni di alcuni parametri biochimici o
biologici; oppure mediante sonde molecolari specifiche x sequenze di DNA esclusive x M.
tuberculosis, infatti la ricerca di sequenze specifiche di DNA di M. tuberculosis, mediante
tecniche di amplificazione genomica (P.C.R.) seguita dalla ibridazione con idonee sonde
molecolari, possibile fare diagnosi di infezione in 1-2gg.
RICERCA DI M. TUBERCULOSIS MEDIANTE PROVA BIOLOGICA X lisolamento dei
micobatteri da materiali patologici, si pu ricorrere alla inoculazione del materiale in esame
nel sottocutaneo di una cavia che viene a morte dopo 25-40 gg, con un quadro di tubercolosi
generalizzato.
INDAGINI SIEROLOGICHE INTRADERMOREAZIONE CON TUBERCOLINA
Di notevole utilit ai fini epidemiologici laccertamento della presenza di immunit
cellulo-mediata specifica x M. tuberculosis, mediante linoculazione intradermica di
tubercolina (reazione di Mantoux). La tubercolina o (PPD) formata da proteine
micobatteriche purificate mediante successive precipitazioni con solfato dammonio. La
reazione viene praticata mediante reazione intradermica di 0,1 ml di una adeguata
concentrazione di PPD nella faccia volare dellavambraccio. Il trattamento non provoca
alcuna reazione nei soggetti indenni da infezione tubercolare. Mentre nei soggetti che
abbiano subito uninfezione si osserva localmente dopo 24-48h (allergia ritardata), una
reazione infiammatoria che si appalesa con la comparsa di una papula eritematosa. Poich
lallergia ritardata, nellinfezione tubercolare, una volta instauratasi si mantiene x tutta la
vita, anche quando le lesioni siano guarite, la positivit della reazione, non sta ad indicare
uninfezione attiva ma soltanto un precedente contatto con M. tuberculosis.
TERAPIA
- Alcuni antibiotici: streptomicina, rifampicina, e chemioterapici come : isoniazide, etambutolo,
sono efficaci contro M. tuberculosis.
- Poich presenta facilmente la comparsa di varianti farmaco-resistenti, consigliabile saggiare in
vitro la efficacia nei confronti dello stipite micobatterico (antibiogramma).
- Si ricorre molto spesso alla multi-terapia: isoniazide + rifampicina + pirazinamide + etambutolo,
che devono essere somministrati x almeno 2 mesi, alla quale deve poi seguire una terapia di
mantenimento con isoniazide e rifampicina 3 volte alla settimana x 4 mesi.
IMMUNIZZAZIONE
- il vaccino antitubercolare, oggi disponibile, costituito da una variante apatogena di
Mycobacterium bovis, scoperto da Calmette e Guerin, denominata B.C.G. (bacillo di Calmette e
Guerin). Linoculazione di B.C.G. x via intracutanea, si accompagna a modesti segni di reazione
locale, ed seguita dallinstaurarsi di immunit cellulo mediata specifica (dimostrabile con la
positivit alla intradermoreazione di Mantoux). Nei paesi industrializzati la vaccinazione non viene
praticata.
MYCOBACTERIUM LEPRAE
BACILLO
un bacillo acido-resistente, non possibile coltivare in vitro.
EZIOLOGIA
Agente eziologico della lebbra. La lebbra una malattia cronica a lungo decorso con un
lunghissimo periodo di incubazione (alcuni anni), clinicamente caratterizzata dalla presenza di
lesioni granulomatose (istologicamente simili a quelle tubercolari) cutanee e mucose (noduli
leprosi) che vanno incontro ad ulcerazione (ma non a caseificazione) provocando spesso
mutilazioni deformanti (volto) e da lesioni che coinvolgono varie terminazioni nervose
periferiche con comparsa di vaste aree di anestesia cutanea.
La malattia si trasmette x contagio interumano.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
Linfezione umana localizzata nel citoplasma dei macrofagi, in cui sembra potersi replicare e
dove si dispone in ammassi di batteri paralleli a mazzo di sigari.
DIAGNOSI
in genere clinica ed confermata dal reperto microscopico di bacilli acido-resistenti nel
citoplasma dei macrofagi (cellule leprose) presenti nel materiale proveniente dai granulomi cutanei
o mucosi.
TERAPIA
Utilizzo della terapia multipla: clofazimina + dapspone + rifampicina + clofazimina. Si ottiene
leradicazione dellinfezione in 15-20 mesi.
Capitolo 19
ACTINOMICETI
Sono : - Gram +
- immobili
- ritmo di riproduzione lento, danno luogo alla produzione di un micelio settato (simile a
quello degli ifomiceti);
- aspetto delle colture formate da colonie o patine, secche, compatte, rugose e talora
coperte da un micelio aereo.
Gruppo di batteri che si trovano:
- commensali delluomo o di vari animali;
- saprofiti del suolo.
ACTINOMYCES ISRAELII
- anaerobio obligato;
- Gram + ;
- commensale abituale del cavo orale, occasionalmente invade i tessuti profondi
(actinomicosi);
- x la coltivazione richiede terreni ricchi e lo sviluppo favorito dalla presenza di CO2
- colture aspetto microscopico di lunghi filamenti ramificati, si frammentano in elementi
bacillari simili ai corinebatteri
- antigeni comuni ai micobatteri e corinebatteri, xci sono debolmente immunogeni e nn
stimolano la formazione di evidenti livelli di anticorpi
PATOGENESI
Lactinomicosi una malattia endogena, la causa + probabile data da un indebolimento delle
difese antimicrobiche che consente a A. israeliti (presenti nel cavo orale) di guadagnare i tessuti
profondi, dove provoca uninfezione granulomatosa simili ai granulomi micotici. caratterizzata
dalla formazione di ascessi che raggiungono la cute, attraverso una serie di tortuosi seni di
drenaggio e scaricando allesterno materiale purulento. Nelluomo le localizzazioni + frequenti sono
: cervico-facciale, polmonare, addominale. Nel pus sono presenti granuli di colorito giallo-zolfo
grandi (possono andare sino ad alcuni mm) che schiacciati ed esaminati a MO appaiono come una
microcolonia di actinomiceti; zona centrale formata da intreccio di filamenti ramificati e circondata
da grosse formazioni clavate.
DIAGNOSI DI LABORATORIO
Si basa:
- sul reperto dei granuli actinomicetici nelle lesioni o
- sullisolamento colturale dellactinomicete dal materiale purulento.
TERAPIA
Penicillina e Tetracicline, necessario associare drenaggio chirurgico delle formazioni asessuali.
NOCARDIE
- aerobi;
- crescono in terreni di coltura templi
- saprofiti negli strati superficiali del suolo
- numerosi antigeni in comune con i micobatteri e con i corinebatteri
PATOGENESI
Le nocardiosi sono malattie esogene possono infettare luomo:
- via inalatoria nocardiosi polmonare : con formazione di lesioni suppurative circondate da
tessuto di granulazione, e le nocardie possono diffondere x via ematica anche a cervello e
meningi;
- soluzioni di continuo della cute infezione attraverso lesioni cutanee : si ha formazione di
ascessi sottocutanei fistolizzati, diffondono facilmente alle ossa (si osserva freq nei piedi di
persone che camminano senza scarpe, piedi di Madura).
Nel pus delle lesioni da nocardia si osservano granuli gialli formati da colonie di nocardie che x
mancano della raggiera di formazioni clavate.
DIAGNOSI
- esame microscopico del materiale patologico;
- esame colturale
TERAPIA
Sensibili a penicilline e sulfamidici.
Capitolo 20
NEISSERIE
COCCHI
GRAM
Forma della singola cellula reniforme; sono disposte in coppie (diplococchi) e i batteri
assumono una forma a chicco di caff
Aerobi-anerobi facoltativi
Immobili
Apsorigeni
Spesso capsulati
Catalasi +
Ossidasi + (citocromo c)
La > parte delle Neisserie sono innocui commensali delle prime vie aeree
2 specie sono altamente patogene x luomo:
1. NEISSERIA MENINGITIDIS agente eziologico della meningite cerebrospinale
epidemica
2. NEISSERIA GONORRHOEAE agente eziologico della blenorragia.
NEISSERIA MENINGITIDIS
La manifestazione morbosa classica dellinfezione da (MENINGOCOCCO) rappresentata da
uninfiammazione purulenta delle meningi, accompagnata da lesioni infiammatorie a carico
dellencefalo e del midollo spinale.
Clinicamente caratterizzata da: rigidit nucale, cefalea, febbre, irritabilit, disturbi mentali,
nausea e vomito. Spesso presente un esantema che da una lieve manifestazione
maculopapulare che pu andare fino alla formazione di petecchie confluenti con estese aree di
necrosi cutanea. La meningite da meningococco pu essere rapidamente mortale, la morte segue
a poche ore di distanza dalla comparsa dei primi sintomi.
Le infezioni meningococciche si verificano come casi sporadici o in forma di focolai epidemici.
Linfezione + frequente nelle collettivit chiuse (scuole, prigioni, ospedali, caserme), ma pu
diffondersi anche tra la popolazione residente di una citt, provincia o regione. Nella
popolazione civile, i casi + frequenti sono nella prima infanzia e negli adulti al di sopra dei 45
anni.
La presenza di casi clinici di infezione associata alla presenza nella stessa popolazione di
soggetti che ospitano il meningococco (nel naso-faringe) senza presentare sintomi morbosi
(portatori) e funzionano da sorgente di infezione.
Linfezione si contrae x via inalatoria dai portatori e il meningococco si localizza al livello del
naso-faringe, da qui diffonde x via ematica localizzandosi a livello delle meningi e del SNC.
CARATTERI ANTIGENI
Possiedono un antigene presente nella membrana esterna (come tutti i Gram -) comune a tutti i
meningococchi.
Provvisti di una capsula di natura polisaccaridica che pu presentare caratteri antigeni diversi, e
la > parte dei meningococchi pu essere divisa in 10 gruppi. I sierogruppi : A,B,C,Y,W-135
sono i responsabili della grande maggioranza dei casi clinici. In Italia sono segnalati 250/300
casi/anno di meningite meningococcica, con prevalente incidenza nei bambini fino a 4 anni di
et ( quasi tutti sostenuti da microrganismi dei sierotipi B e C.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
I meningococchi non sono capaci di sopravvivere allinterno dei fagociti e sono quindi
parassiti extracellulari.
Uno dei fattori fondamentali di virulenza rappresentato dal potere antifagocitario della
capsula, ed dimostrata anche dallazione protettiva degli anticorpi nei confronti dellantigene
capsulare.
I meningococchi non producono esotossine e la loro azione patogena dovuta allazione
dellendotossina alla cui azione segue un esteso danno vascolare, complicato da reazioni
infiammatorie localizzate e generalizzate.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
Il reperto microscopico di diplococchi Gram nel sedimento del liquor di un paziente affetto da
meningite pu far avanzare il sospetto di una meningite meningococcica. Cmq non possibile
porre la diagnosi esclusivamente in base al reperto morfologico.
Se il materiale in esame ricco di batteri lidentificazione delle neisserie pu ottenersi mediante
rezioni di immunofluorescenza eseguita direttamente sul materiale patologico con un pool di
sieri specifici.
Il altri casi la certezza diagnostica si ottiene mediante isolamento colturale e successiva
identificazione. Perch lisolamento colturale abbia successo necessario che i materiali
patologici x la ricerca delle neisserie siano prelevati prima di qualsiasi terapia antibiotica, e in
seminati negli adatti terreni di coltura.
Per lisolamento colturale: piastre di agar-ascite o agar-sangue cotto a 60C (agar cioccolato)
incubate a 37C in presenza del 5% di CO2. Le colonie compaiono in 24-48 h e si presentano
tondeggianti di 2-3mm, traslucide e di aspetto mucoso.
Le colonie possono essere identificate in base alla propriet delle neisserie incubate in aerobiosi,
di provocare, in presenza di ossigeno libero, lossidazione di alcuni composti aromatici incolori,
trasformandoli in derivati colorati.
Lidentificazione pu essere + complicata quando la ricerca del batterio si esegue nel muco
naso-faringeo di soggetti apparentemente sani, allo scopo di identificare i portatori. Infatti il
naso-faringe delluomo ospita spesso diverse neisserie apatogene. La differenziazione si pu
basare sui:
- caratteri delle colonie (solo le neisserie patogene danno colonie tralucide di aspetto
cremoso, mentre le colonie delle neisserie apatogene sono secche e assai spesso
pigmentate in giallo);
- inoltre le neisserie apatogene crescono sui comuni terreni di coltura, mentre le
neisseerie patogene richiedono un terreno arricchito di sangue o liquido ascetico
- nei casi dubbi le indagini sierologiche sono condotte con antisieri verso gli antigeni
capsulari.
TERAPIA
Neisseria meningitidis sensibile alla penicillina e ai sulfamidici.
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
- Limmunizzazione passiva a scopo terapeutico mediante somministrazione di sieri anti-
meningococci era lunica arma terapeutica prima della scoperta dei sulfamidici.
- I vaccini anti-meningococco: in commercio un vaccino contenente i polisaccaridi capsulari
purificati di meningococchi di gruppo A,C, Y, W-135. Il vaccino efficace a 2-3 settimane dalla
inoculazione (sottocutanea) x scarsamente immunogeno nei bambini, e negli adulti conferisce
unimmunit breve 3-4 anni. Questo viene utilizzato in ambito militare.
NEISSERIA GONORRHOEAE
GONOCOCCO -> agente eziologico della gonorrea o blenorragia.
Ha gli stessi caratteri generali di N. meningitidis
un parassita esclusivo della specie umana, in cui si localizza, primitivamente a livello
dellapparato genitale e si trasmette da soggetti infetti a soggetti sani, solo attraverso i rapporti
sessuali.
Nelluomo: il gonococco penetra attraverso lepitelio stratificato colonnare delluretra anteriore,
raggiungendo il connettivo subepiteliale. In questa sede affluiscono numerosi leucociti
neutrofili, e molti fagocitano attivamente i gonococchi che poi trasportano dalla zona
infiammata al lume delluretra. La grande quantit di leucociti che dal focolaio infiammatorio si
scaricano nelluretra, provoca la caratteristica secrezione purulenta e rappresenta uno dei primi
sintomi che compare entro i primi 3 giorni dal contagio. Linfezione pu diffondere x continuit
attraverso i linfatici e quindi x via ematica provocando, artriti, orchiti, endocarditi e meningiti.
Nelluomo linfezione gonococcica rarissimamente asintomatica, quindi il soggetto infetto sa
benissimo di esserlo.
Nella donna: la sede di infezione primaria rappresentata dalle ghiandole del Bartolini (situate
ai lati dellorifizio vaginale). Luretra interessata in maniera transitoria. Nella donna una serie
di complicanze rappresentata da: salpingo-ooforite che pu portare alla sterilit. La
sintomatologia nella gonorrea femminile modesta e pu passare a lungo asintomatica. Una
eccezione alla via di trasmissione sessuale quella attraverso il canale del parto che causa nel
neonato: oftalmo-blenorragia dei neonati.
CARATTERI ANTIGENI E MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
- Tutti gli stipiti possiedono abbastanza antigeni comuni x reagire nei confronti di un unico siero
immune.
- Al momento dellisolamento, N. gonorrhoeae possiede un antigene capsulare di natura
polisaccaridica antigene K che si perde rapidamente nelle colture.
- Nel meccanismo dazione patogena intervengono:
1) lazione antifagocitaria del polisaccaride superficiale (antigene K)
2) lazione tossica della endotossina (LPS).
- Gli stipiti patogeni sono provvisti di pili, la cui presenza favorisce ladesione delle neiserrie alle
cellule delle mucose genitali.
- La colonizzazione delle mucose favorita dalla produzione di proteasi in grado di inattivare le
IgA1.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
Lapparato genito-urinario rappresenta la sede elettiva e primitiva della localizzazione di N.
gonorrhoeae, e possiede una popolazione batterica residente nella quale non sono comprese
neisserie; quindi il semplice reperto microscopico di diplococchi a chicco di caff, Gram - in
un essudato purulento da una forma infiammatoria acuta, localizzata nella sede elettiva
dellinfezione gonococcica sufficiente ad avanzare il sospetto di infezione gonococcica.
Nei materiali patologici in cui il reperto microscopico sia negativo,si ricorre alla ricerca
colturale, utilizzando i terreni e le modalit specifiche; o alla ricerca diretta di antigeni specifici
nel materiale patologici mediante reazioni immunoenzimatiche.
TERAPIA
Le penicilline sono il medicinale di elezione dellinfezione gonococcica.
Capitolo 21
ENTEROBATTERI
Primo gruppo di E. coli patogeni rappresentato dagli stipiti uropatogeni, agente eziologico di
infezioni endogene delle vie urinarie. Questi stipiti sono produttori di emolisina (contribuisce
al meccanismo di azione patogena). Inoltre sono dotati di particolari adesine (fimbrie P)in grado
di garantire ledesivit del batterio alla superficie delle cellule delle mucose delle vie urinarie.
Altro gruppo di E. coli rappresentato dagli stipiti enteritogeni agenti eziologici di enteriti
(particolarmente gravi tra i bambini nella prima infanzia) in conseguenza di infezioni (esogene)
contratte x ligestione di alimenti contaminati con materiale fecale di soggetti infetti in modo
asintomatico (portatori sani). Alcuni stipiti enteritogeni devono la loro azione patogena alla
capacit di invadere la mucosa intestinale (crasso) provocandovi lesioni infiammatorie
accompagnate da sintomi dissenterici, altri sono patogeni x la loro capacit di produrre
enterotossine in grado di agire sulla mucosa intestinale (tenue) provocando la comparsa di
sintomi diarroici. A seconda del meccanismo patogeno si distinguono diversi gruppi:
- E coli enteropatogeni o EPEC non producono tossina
- E. coli enterotossigeni o ETEC producono 2 enterotossine: 1. tossina
termolabile o LT; 2. tossina termostabile o ST
- E. coli enteroinvasivi o EIEC non producono tossina
- E. coli enteroemorragici o EHEC producono 2 tossine: Shiga-like I e II
STIPITI EPEC sono responsabili di patologia intestinale, nella nostra area geografica sono
frequentemente responsabili di malattie infantili, caratterizzate da febbre, malessere, vomito,
diarrea (con abbondante muco e poco sangue), talora la diarrea pu anche protrarsi x + di 14 gg.
Sono privi di potere tossinogeno o invasivo, mentre hanno una peculiare adesivit.
STIPITI ETEC costituiscono la principale causa di diarrea infantile nei Paesi in via di
sviluppo; sono gli agenti + frequentemente responsabili della diarrea del viaggiatore.
Determinano una tipica diarrea acquosa con nausea, crampi addominali e febbre. Gli stipiti
ETEC sono provvisti di adesine (fimbrie) specifiche x la mucosa intestinale e devono la loro
patogenicit alla produzione di 2 potenti enterotossine : 1 ) termolabile (LT) che molto simile
nella struttura e nel meccanismo dazione alla tossina colerica; 2) termostabile (ST). La
produzione delle tossine enteritogene codificata da un plasmide. A differenza della tossina
colerica, LT e ST sono poco diffusibili, e tendono a rimanere associate alla cellula batterica.
STIPITI EIEC prediligono la mucosa del colon e sono responsabili di una forma dissenterica
(Shigella-like) clinicamente caratterizzata da febbre, intensi crampi addominali, malessere ed
abbondante emissione di feci prima acquose, quindi muco-sanguinolente e ricche di elementi
polimorfonucleati. Gli stipiti entero-invasivi si attaccano alla mucosa dellintestino crasso e ne
invadono le cellule e ne vengono inglobati attraverso fenomeni di endocitosi. Allinterno della
cellula essi lisano il vacuolo endocitico, si moltiplicano allinterno della cellula che viene uccisa
e diffondono alle cellule contigue, causando una notevole distruzione dei tessuti ed una intensa
reazione infiammatoria.
STIPITI EHEC elaborano, x un fenomeno di conversione lisogenica, 2 potenti citotossine : 1 )
Verotossina 1 (Shiga-like 1) apparentemente identica alla tossina di Shigella dysenteriae 1
(tossina di Shiga) e viene neutralizzata dagli anticorpi specifici x tale tossina.; 2) Verotossina 2 o
(Shiga-like 2) invece antigenicamente differente. Questi stipiti sono sprovvisti di potere
invasivo, e provocano quadri enteritici con scarsi sintomi dissenterici clinicamente meno gravi
di quelli provocati da Shigella. La tossina di Shiga e Shiga-like, diffondendo attraverso la
mucosa raggiungono il circolo ematico e si legano, attraverso recettori glicolipidici di
superficie, alle cellule vascolari endoteliali che ne risultano danneggiate. Il danneggiamento
delle cellule si accompagna alla liberazione di varie citochine ed a un aumentato eccesso di
endotossina in circolo con fenomeni coagulativo-emorragici che possono interessare
direttamente il colon (colite emorragica) o attraverso la disseminazione sistemica delle tossine.
La complicanza + grave rappresentata dalla sindrome uremico emolitica causata da
insufficienza renale acuta, anemia emolitica microangiopatica, trombocitopenia.
Laccertamento diagnostico delle diarree sostenute da E. coli affidato alla dimostrazione
dellappartenenza degli isolati clinici ai sierotipi che + frequentemente sono apparsi associati a
manifestazioni epidemiche della malattia.
PRATICA DIAGNOSTICA:
a) valutazione delladesivit batterica, mediante lo studio della capacit emoagglutinante del
batterio x particolari tipi di emazie o della capacit del batterio di aderire alla superficie di
cellule coltivate in vitro;
b) la ricerca della produzione di enterotossine mediante prove immunologiche (tecniche immuno
enzimatiche);
c) la ricerca della produzione di tossine Vero (Shiga-like) mediante la dimostrazione di azione
citotossica nei confronti di linee cellulari coltivate in vitro;
d) la ricerca di potere invasivo, mediante la dimostrazione della capacit di penetrare allinterno di
cellule coltivate in vitro.
SHIGELLE
Sono distinte in 4 specie, ognuna delle quali comprende diversi sierotipi.
Sottogruppo A: SHIGELLA DYSENTERIAE (10 sierotipi)
Sottogruppo B: SHIGELLA FLEXNERI (8 sierotipi)
Sottogruppo C: SHIGELLA BOYDII (15 sierotipi)
Sottogruppo D: SHIGELLA SONNEI (2 sierotipi)
Le forme + frequenti in Italia sono: S. flexneri e S. sonni
GRAM
Immobili
Lattosio
Antigene-O
Antigene K (termolabile)
Le Shigelle sono gli agenti eziologici della dissenteria bacillare, malattia con breve periodo di
incubazione (3-6 gg) e da una sintomatologia con violente scariche diarroiche
mucosanguinolente con emissione di materiale costituito da muco vitreo, striato di sangue,
talora con lembi di mucosa in sfaldamento. Alla diarrea si associano, febbre modica, dolori
addominali, tenesmo e vomito, insieme a segni di compromissione generale.
La malattia si contrae x ingestione di alimenti contaminati da feci di malati o di portatori sani
(convalescenti).
Le Shigelle sono parassiti esclusivi delluomo che rappresenta xci lunica sorgente di
infezione. Le mosche sembrano favorire la disseminazione meccanica dellinfezione.
Le Shigelle introdotte con gli alimenti riescono a superare la barriera dellacidit gastrica, e
vanno a localizzarsi nella mucosa del colon dove moltiplicandosi esercitano la loro azione
patogena.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
Lazione patogena dovuta alla loro capacit di penetrare nelle cellule dellendotelio mucoso
integro, passando poi nella lamina propria della mucosa intestinale dove si moltiplicano con
accumulo di prodotti metabolici e liberazione di endotossina (in seguito alla lisi dei corpi
bacillari)
Nelle forme di dissenteria sostenute da Shigella dysenteriae di tipo 1 che producono una potente
tossina citotossica (tossina Shiga).
Tutte le Shigelle non producono tossine proteiche e la loro azione tossica e la loro azione tossica
riconducibile alla componente lipoproteica (endotossina) della parete cellulare.
DIAGNOSI MICROBIOLOGICA
La principale prova di patogenicit : consiste nella dimostrazione della capacit delle Shigelle
di penetrare allinterno di cellule in vitro o nella propriet di causare cherato-congiuntivite in
cavia.
SALMONELLE
Le salmonelle sono responsabili di diffuse ed ubiquitarie patologie che sono rappresentate da:
- gastroenteriti (modesta gravit)
- forme sistemiche (decorso di > gravit)
Il genere Salmonella comprende numerosi enterobatteri differenziati sulla base dei diversi
caratteri antigeni, somatici (antigene-O), capsulari (antigene Vi) e flagellari (antigene H).
GASTRO-ENTERITI
rappresentano la manifestazione clinica + diffusa dellinfezione da serovar ubiquitati di
salmonella.
Sono caratterizzate da uninsorgenza acuta con dolore addominale, diarrea, nausea, vomito.
Linsorgenza delle gastro-enteriti da salmonella la conseguenza dellingestione di cibi a base
di carne, uova, contaminati da SALMONELLA TYPHIMURIUM.
Pu presentarsi in forma epidemica in collettivit che accedono allo stesso alimento, x questo
motivo le salmonellosi acute sono classificate tra le intossicazioni alimentari di origine
microbica (botulismo, intossicazione da enterotossina stafilococcica). Le gastro-enteriti da
salmonella possono diffondere anche x contagio interumano (collettivit infantile, infezioni
nosocomiali) e la loro diffusione favorita dalla presenza di portatori sani. Le infezioni da
salmonelle sono appannaggio della collettivit a basso standard economico-sociale di vita.
KLEBSIELLE
Enterobatteri
Capsulati
Immobili
Reperibili nel materiale fecale umano, sono spesso associate a diverse forme morbose
interessanti lapparato respiratorio.
KLEBSIELLA PNEUMONIAE : frequente commensale delle prime vie respiratorie, la quale pu
causare varie affezioni respiratorie (polmoniti) in soggetti debilitati x altre malattie respiratorie
infettive. Oltre a malattie dellapparato respiratorio pu essere causa di infezioni dellapparato
urinario.
KLEBSIELLA OZENAE: associata ad una particolare forma di rinite atrofica (ozena),
caratterizzata da un odore fetido dovuto ad un progressivo processo di atrofia della mucosa
nasale.
KLEBSIELLA RHINOSCLEROMATIS: associata ad uninfiammazione granulomatosa del naso-
faringe (rinoscleroma).
ENTEROBACTER
Batteri mobili
capsulato
2 specie: ENTEROBACTER CLOACAE
ENTEROBACTER AEROGENES
frequenti commensali dellorganismo umano
possono provocare infezioni urinarie ed infezioni opportuniste in varie sedi extraintestinali
SERRATIA
I batteri di questo gruppo si ritrovano + freq negli strati superficiali del suolo
La specie S. marcescens, fu identificata nel 1823, come la causa del miracolo della polenta
sanguinante, le colonie mucose e pigmentate in rosso vivo, simulano laspetto di goccioline di
sangue coagulato.
I batteri del gruppo Serratia sono divisi in 6 specie ma 3 sono state isolate nelluomo:
1. SERRATIA MARCESCENS tipico patogeno opportunista, stato isolato da numerose
infezioni a sede extra-intestinale che in ambiente ospedaliero possono verificarsi anche
come focolai epidemici coinvolgenti numerosi pazienti. Si ritrova nei filtri daria e pu
infestare sale operatorie quindi penetrare attraverso una ferita e dare batteriemia
2. SERRATIA LIQUEFACIENS
3. SERRATIA RUBIDAE
PROTEUS
Si ritrova negli strati superficiali del suolo e come componente della popolazione batterica
intestinale delluomo.
Batteri mobili: le colonie si estendono fino al margine del vetrino
Rappresentano i + frequenti agenti eziologici di infezioni urinarie dopo Escherichia. La
produzione di ureasi e la conseguente alcalinizzazione dellurina x la produzione di ammoniaca
contribuiscono alla severit dellinfezione x il danneggiamento dellepitelio renale e la possibile
formazione di calcoli (x la precipitazione di sali di calcio e magnesio)
Oltre a infenzioni urinarie possono provocare infezioni delle vie respiratorie, che in pazienti
debilitati, possono essere accompagnate da manifestazioni setticemiche con elevata mortalit e
infezioni in varie sedi extraintestinali (+ presenti come infezioni nosocomiali).
Le specie P. VULGARIS e P. MORGANII sono patogeni nosocomiali e sono resistenti a
Amicillina e Cefalosporina.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
1. LOCALIZZAZIONE INTESTINALE: degli enterobatteri enteropatogeni
si manifesta clinicamente con diarrea o con il + complesso quadro delle febbri enteriche (tifo e
paratifi). I possibili batteri agenti eziologici sono: stipiti enteropatogeni di E. coli ; Shigella;
Salmonella. - Per la ricerca degli stipiti enteropatogeni di E. coli, in caso di diarea,
sufficiente inoculare una sospensione di feci in piastre di terreni addizionati di sostanze dotate di
azione batteriostatica nei confronti dei batteri Gram + ed addizionati di lattosio e un indicatore
di pH; dopo 16-20 h di incubazione, le colonie di batteri lattoso-fermentanti, saranno facilmente
identificabili x il viraggio dellindicatore dovuto alla produzione di acidi dalla fermentazione
dello zucchero. Alcune di queste colonie vengono isolate x lidentificazione e lo studio dei
caratteri antigeni, delle propriet invasive, della capacit a produrre enterotossine.
- Nei confronti di soggetti in cui il sospetto clinico orienti x una diagnosi eziologica da
Shigelle o da Salmonelle: la ricerca dei relativi enterobatteri nel materiale fecale facilitata
dallimpiego di terreni contenenti sostanze che oltre ad inibire i Gram +, inibiscono la
moltiplicazione di E. coli. Questo il terreno S-S (Salmonella-Shigella) che contiene sali biliari
a concentrazioni + elevate. Altri terreni ancora + selettivi sono: lagar al solfito di bismuto e
lagar al verde brillante. Da alcune di queste colonie si allestiscono delle subcolture. Una volta
stabilito che il batterio in esame una Shigella, si procede allidentificazione del sottogruppo in
base allo studio dei caratteri biochimici; quando si abbia a che fare con Salmonella necessario
procedere allo studio dei caratteri sierologici.
Nel caso di sospette infezioni sistemiche (tifo e paratifi): la ricerca delle Salmonelle durante il
1 periodo ha buone probabilit di successo se eseguita nel sangue (emocoltura) dato che la
colonizzazione intestinale preceduta da una batteriemia che persiste x alcuni gg.
2. MATERIALI PATOLOGICI DI PROVENIENZA EXTRAINTESTINALE: il
reperto di enterobatteri sempre casuale. Nelle colture allestite con materiali di provenienza
extraintestinale, si usano terreni non selettivi, ma terreni arricchiti di varie sostanze, sangue,
siero.. allo scopo di favorire lo sviluppo del > numero di specie batteriche. Ogni colonia
costituita da bacilli Gram -, che siano negativi al test della indofenolo-ossidasi, deve essere
considerata come formata da possibili enterobatteri, i quali vanno identificati in base ai caratteri
biochimici-
REAZIONI SIEROLOGICHE
(scopo diagnostico)
AFFEZIONI EXTRAINTESTINALI : sostenute da enterobatteri (le + frequenti a carico
dellapparato urinario e delle vie respiratorie), la possibilit di utilizzare reazioni sierologiche a
scopo diagnostico, a causa della grandissima variet di tipi antigeni non nemmeno
teoricamente pensabile.
Le uniche affezioni da enterobatteri in cui possibile impiegare la ricerca di anticorpi a scopo
diagnostico sono rappresentate dal: tifo e paratifi. In questi casi la malattia preceduta da un
periodo di incubazione, x cui gi pochi giorni dopo linizio della fase febbrile, gli anticorpi
sono presenti in circolo. 3 salmonelle soltanto: S. typhi, S. paratyphi A e S. paratyphi B. La
ricerca di anticorpi in caso di sospetta febbre enterica, si esegue ricercando il potere
agglutinante di diluizioni progressive del siero del paziente nei confronti di sospensioni di
ciascuna delle salmonelle (ricerca di anticorpi anti-salmonelle tifo-paratifose detta anche
reazione di Widal); questa ricerca viene fatta in associazione con la ricerca di anticorpi anti-
Brucelle (reazione di Wright).
TERAPIA
Nelle affezioni da Salmonelle , il farmaco di scelta il cloramfenicolo, ma posso utilizzare anche
ampicillina e cefalosporine.
Tutti gli altri enterobatteri presentano una spiccata restenza a molti farmaci antibatterici, cos la
scelta del medicamento da usare deve essere guidata attraverso la determinazione della sensibilit ai
vari farmaci (antibiogramma).
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
Nei confronti dellinfezione da Salmonella typhi: possibile una profilassi immunitaria attiva a
mezzo di vaccini. I vaccini antitifici, sono costituiti da vaccini a cellula intera di (S. typhi uccisi con
acetone) da somministrare x via orale; da vaccini preparati con il polisaccaride capsulare Vi
purificato da somministrare x via intramuscolare.
Lefficacia protettiva dei vaccini allestiti con Salmonelle tifo-paratifi buona ma non assoluta, xci
la prevenzione deve poggiare su misure di igiene generale (risanamento ambientale, igiene delle
abitazioni, alimenti).
Capitolo 22
VIBRIONI
Bacilli
GRAM
Curvatura lungo lasse > , assume una forma a C o a virgola ,.
Mobili, presenza di 1 flagello ad un polo della cellula
Asporigeni
Non capsulati
Aerobi-anaerobi facoltativi
Crescono bene nei comuni terreni di coltura, prediligono quelli a pH alcalino
Fermentano alcuni zuccheri con produzione di acidi (non di gas), producono indolo
La > parte sono saprofiti, si trovano negli strati superficiali del suolo o come parassiti
commensali di alcuni animali.
I vibrioni che interessano la patologia umana sono rappresentati dalla specie:
- VIBRIO CHOLERAE
- VIBRIO PARAHAEMOLYTICUS agente eziologico di forme diarroiche conseguenti
allingestione di molluschi o crostacei consumati crudi
- VIBRIO ALGINOLYTICUS e V. VULNIFICUS raramente possono infettare ferite
cutanee o provocare manifestazioni setticemiche in soggetti immunodepressi.
VIBRIO CHOLERAE
Comprende una notevole variet di gruppi sierologici, definiti in base alle caratteristiche
antigeniche dellantigene O.
Tutti gli stipiti sierologici di V. cholerae, sono produttori di enterotossina, le epidemie e le
pandemie sono state sostenute solamente da stipiti appartenenti al sierogruppo O1, i quali a loro
volta sono suddivisi in base a altri antigeni (proteici) in 3 tipi sierologici:
1. Inaba;
2. Ogawa;
3. Hikojima
Questi 3 sierotipi, possono presentare caratteristiche biologiche diverse, xci si sono individuati
2 biotipi: 1. Vibrio cholerae O1 biotipo classico; sostiene il colera e ha
avuto la sua principale zona endemica
nelle aree intorno al delta del fiume Gange
e in India, da qui si diffuso lungo gli
itinerari seguiti dai pellegrini;
2. Vibrio El Tor isolato nella penisola di Sinai nel 1905
Gli stipiti di V. cholerae appartenenti agli altri sierogruppi O da (O2 a O138) sono stati
isolati da casi sporadici di diarrea o da infezioni intestinali (raramente).
Colera :
unenterite caratterizzata dalla emissione di grandissime quantit di feci acquose, di aspetto
opalescente acque di riso; possono ammontare ad alcuni litri al giorno (fino a 10-14 litri) con
un contenuto di potassio molto elevato. Labbondante perdita di acqua provoca, una rapida
disidratazione, seguita da acidosi, emoconcentrazione, squilibrio elettrolitico ( < quantit di
potassio) pu seguire shock empodinamico e morte anche nel giro di ore o gg.
Lenterite colerica fa seguito alla ingestione di cibo o bevande (acqua) contaminate da
materiale fecale di malati o convalescenti (che eliminano i vibrioni nelle feci fino a 3-4
settimane dopo la guarigione clinica). La diffusione del colera favorita dal fatto che i vibrioni
pur essendo facilmente uccisi dai disinfettanti, riescono a sopravvivere x molto tempo in
materiali ad elevato tenore di umidit e nelle acque superficiali.
Lunica sorgente di infezione luomo infetto.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
si moltiplicano nellintestino, alla superficie della mucosa, aderendo alle cellule dellepitelio
senza penetrarvi, e non causano alterazioni istopatologiche.
I virioni eliminano alcuni esoenzimi: - neuraminidasi
- emolisina (il biotipo El Tor).
Lazione patogena riconducibile alla produzione di una esotossina enterotossica. Questa
tossina appartiene al gruppo di tossine insieme alla tossina termolabile (LT) di E.coli
enterotossigeni e alla tossina pertossica, le quali agiscono modificando il contenuto cellulare di
cAMP, a seguito della loro azione catalitica ADP-ribosilante. Le tossine si legano agli
enterociti attraverso linterazione del componente B con gangliosidi (GM1); Linterazione con
la superficie cellulare seguita dalla traslocazione della componente A (formata da 2 peptidi A1
e A2 tenuti insieme da ponti di solfuro). Il bersaglio della componente A1 rappresentato da
una proteina trimerica di membrana proteina G (GTP-binding) che regola positivamente
lattivit delladenilato ciclasi. A seguito dellinterazione della tossina con la proteina G, si ha
una stimolazione continua delladenilato ciclasi e unaumentata concentrazione di cAMP nel
citosol degli enterociti, che provoca una rapida eliminazione nel lume intestinale di una serie
di elettroliti,e conseguentemente di una notevole quantit di acqua, che finisce con il superare
la capacit di riassorbimento del colon -> risultato profusa diarrea (con shock ipovolemico,
acidosi,)
La produzione di enterotossina pu essere messa in evidenza in vivo: isolando mediante
legatura, tratti di anse intestino tenue di animali (coniglio) inoculando poi la tossina nel lume.
La presenza della tossina si evidenzia con una distensione del tratto di ansa isolato x laccumulo
di grandi quantit di liquido.
Le enteriti da vibrioni del biotipo El Tor sono meno gravi di quelle sostenute da vibrioni
classici, ma i convalescenti possono rimanere a lungo eliminatori di vibrioni, facilitando la
diffusione dellinfezione.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
I vibrioni hanno scarsa tendenza alla diffusione oltre la mucosa e la ricerca si esegue sul
materiale fecale. Xci nelle zone endemiche il reperto microscopico di numerosi vibrioni in
preparati microscopici del materiale fecale eliminato con le scariche diarroiche indicativo x
una diagnosi di colera.
La certezza diagnostica: isolamento colturale e identificazione sierologica. Il materiale fecale
viene incubato x 10-18h in una soluzione di peptoni a pH alcalino e poi si procede alla semina
su piastre di agar, Terreno di Monsur: addizionato di taurocolato sodico (inibire Gram + e
E.coli), di bicarbonato (avere un pH alcalino), tellurito di potassio (inibisce altri Gram - ).
Le colonie sono esaminate microscopicamente e identificate biochimicamente ( catalasi +,
ossidasi +, producono indolo e riducono nitrati, fermentano il saccaroso e mannite con
produzione di acidi e nn di gas). I vibrioni El Tor sono anche emolitici.
Non possibile ricorrere alla diagnosi sierologica a causa della brevit de periodo di
incubazione.
TERAPIA
I vibrioni colerici sono sensibili a molti antibiotici: tetracicline, cloramfenicolo, streptomicina. V.
cholerae poco virulento e linfezione tende a esaurirsi spontaneamente. importante ai fini
terapeutici il mantenimento dellequilibrio idrico ed elettrolitico dellorganismo.
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
I vaccini anti-colerici oggi in uso sono allestiti con sospensioni di vibrioni colerici uccisi di sierotipi
Inaba e Ogawa, appartenenti sia al biotipo classico che a quello El Tor e vengono somministrati x
via sottocutanea in 2 dosi a distanza di 7 gg luna dallaltra. Questi vaccini hanno poca efficacia. La
migliore protezione il controllo dellinfezione colerica, evitando luso di cibi e acqua contaminate.
SPIRILLI
Bacilli., con 2 o + curvature lungo lasse principale che conferiscono una forma a spirale.
La cellula rigida e mobile (a diff. delle spirochete) x la presenza di flagelli a disposizione
polare.
1 specie patogena x luomo: SPIRILLUM MINOR
S. minor ospite abituale del cavo orale di ratti, topi; luomo si infetta x il morso di un animale.
Laffezione caratterizzata da: unulcera molle nel punto della morsicatura con interessamento
linfoghiandolare satellite, esantema maculo-papuloso e febbre di tipo ricorrente (linfezione
definita Sodokum = veleno di topo).
TERAPIA: penicillina.
CAMPYLOBACTER
Bacilli curvi
GRAM
Mobili x flagelli polari
Asporigeni
Metabolismo respiratorio, non fermentano zuccheri
Ossidasi +
Crescono bene nei comuni terreni di coltura.
EZIOLOGIA
I campilobatteri che interessano la patologia umana sono:
- Campylobacter jejuni agenti eziologici di manifestazioni enteriche
- Campylobacter coli
La riserva naturale rappresentata da numerosi animali vertebrati, tra cui i volatili da
allevamento che costituiscono la sorgente + importante di infezione umana (ingestione di carni
contaminate e non trattate adeguatamente).
MECCANISMO PATOGENO
Le enteriti da campilobatteri sono caratterizzate da: manifestazioni diarroiche, con frequente
frequenza di sangue e muco nelle feci.
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
- Nei casi di enterite si basa sulla ricerca colturale dei campilobatteri nel materiale fecale.
- Isolamento: si usano colture in terreni selettivi (addizionati di alcuni antibiotici cui i
campilobatteri sono resistenti) e arricchiti di sangue. Le colture sono incubate a ridotta
concentrazione di ossigeno e a 42C.
- Lidentificazione: si basa sui caratteri biochimici.
TERAPIA: sensibili alleritromicina.
HELICOBACTER
Bacillo , ricurvo a spirale
GRAM
Mobile x presenza di 5-6 flagelli unipolari
Aerobio-anaerobio facoltativo (microaerofilo)
Cresce bene nei terreni abiotici di coltura
Ossidasi +
Catalasi +
Attivit ureasica
Habitat naturale: mucosa gastrica della specie umana.
HELICOBACTER PYLORI un patogeno specifico x la specie umana, in grado di
colonizzare cronicamente la mucosa gastrica e duodenale; correlato allinsorgenza di gastrite
antrale seguita in alcuni soggetti dallinsorgenza di ulcera gastrica e ulcera duodenale.
correlato dal punto di vista epidemiologico, allinsorgenza di adenocarcinoma gastrico.
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
H. pylori possiede un lipopolisaccaride (LPS o endotossina) poco tossico; con una particolare
composizione di acidi grassi del lipide A che ne spiega la scarsa pirogenicit.
La porzione glicidica contiene sequenze di zuccheri identiche agli antigeni Lewis x e Lewis y
presenti alla superficie delle cellule della mucosa gastrica, che inducono una forte risposta
anticorpale autoimmune che pu contribuire al danno della mucosa.
1 stadio di infezione: si ha quando il batterio raggiunge la mucosa gastrica. I fattori
principalei che condizionano la colonizzazione batterica della mucosa sono:
1) la produzione di ureasi -> con la quale si protegge dallestrema acidit dei succhi
gatrici. Idrolizza lurea = ammonio + bicarbonato, i quali vengono espulsi
allesterno neutralizzando il pH nellambiente circostante la cellula batterica.
2) la presenza di alcune molecole di superficie con funzione di adesine,
3) la motilit batterica (garantita da alcuni flagelli unipolari) -> che permette al
batterio di penetrare nelle cellula (anche grazie alla spinta dei flagelli).
Nellambito di H. pylori si distinguono 2 diverse popolazioni caratterizzate da diverso grado di
patogenicit.
- 60% degli stipiti di E. pylori possiede la capacit di produrre (codificata dal
gene vacA) una citotossina detta tossina vacuolante A o VacA che viene
internalizzata dalle cellule della mucosa gastrica e gioca un ruolo essenziale nella
patologia gastrica, infatti induce la formazione di canali selettivi x gli anioni
consentendo un anormale flusso di anioni, con il conseguente sbilanciamento
osmotico di vari compartimenti a contenuto acido e porterebbero alla
vacuolizzazione del citoplasma. Potrebbe anche indurre il processo di apoptosi.
- 65% possiede un altro gene che codifica una proteina che rappresenta un marker
della capacit dei batterio di produrre tossina vacuolante. Il gene stato definito
cagA e il prodotto proteico CagA (isola di patogenicit legata a cag),
consente leliminazione allesterno della tossina vacuolante.
- TIPO I batteri con genotipo vacA+ e caA+, dotati di >
patogenicit, associati alla evoluzione ulcerosa della infezione;
- TIPO II batteri associati a una evoluzione benigna o
asintomatica della colonizzazione gastrica.
Una volta che H. pylori di tipo I, sia adeso alla superficie dellepitelio mucoso, inizia il
danneggiamento delle cellule ad opera della citotossina vacuolante. Allo stesso tempo le cellule
dellepitelio mucoso sono indotte alla produzione di IL-8 (fattore chemiotattico in grado di
convogliare localmente i granulociti neutrofili, monociti, linfociti T) che infiltrano la mucosa,
innescandovi un processo infiammatorio. Anche se internalizzato da cellule fagocitarie in
grado di sfuggire al killig intracellulare (xch produce catalasi e superossido-dismutasi),
danneggiando nello stesso tempo i fagociti x mezzo della tossina vacuolante. Linsieme dei
fenomeni lesivi, portano ad unalterata funzionalit della mucosa gastrica che si traduce in un
aumento della produzione di gastrina e in unaumentata produzione di acido. Laumentata
produzione di acido pu indurre metaplasia delle cellule della mucosa duodenale (ke x
resistenza allaumentata acidit gastrica) si trasformano in cellule gastriche (con la possibilit di
impianto dei batteri di tipo I). La cronicizzazione dellinfezione e lincapacit della reazione
dellorganismo portano alla formazione della lesione ulcerosa.
DIAGNOSI DI INFEZIONE
- Esame microscopico : di campiono bioptici della mucosa (zona antrale) o
- Isolamento colturale: se si deve saggiare la sensibilit/resistenza del batterio ai diversi farmaci
antibatterici;
- Altra metodica: test del respiro o breath test, si basa sul fatto che lureasi di H. pylori
produce, nella idrolisi dellurea, anche acqua e CO2 e che questa viene assorbita in circolo e
eliminata attraverso i polmoni con il respiro. Il testi si esegue somministrando per via orale una
piccola quantit di urea contenente 13C o 14C e misurando, dopo 30 min, la presenza di CO2
radioattiva nel respiro ( che si osserva solo in presenza di colonizzazione gastrica da H. pylori).
- Ricerca di anticorpi-specifici: mediante immunoblotting (Western blot)
TERAPIA
Trattamento con antibiotici: ampicillina, claritromicina, sali di bismuto e un inibitore della
produzione di acidi (inibitore della pompa protonica).
Capitolo 23
YERSINIE
Appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae
Le yersinie sono batteri patogeni x varie specie animali dalle quali possono occasionalmente
trasmettersi alluomo (zoonosi)
3 specie di interesse medico: YERSINIA PESTIS
YERSINIA PSEUDOTUBERCULOSIS mobili x flagelli peritrichi
YERSINIA ENTEROCOLICA riproduzione a 22C in colture
YERSINIA PESTIS
cocco-bacillo
GRAM (presenta una colorazione bipolare, cio tendenza a ipercolorarsi agli estremi
Asporigeni
Immobili
Capsulati
Aerobi-anaerobi facoltativi
Cresce male nei comuni terreni di coltura, necessita di terreni arricchiti (siero, sangue).
Si moltiplica bene anche a temperature di 25-28C a differenza della > parte dei batteri patogeni
che si moltiplicano solo a temperature vicine a quelle corporee (36-37C)
EZIOLOGIA
La peste unaffezione limitata ad alcune aree dellEstremo Oriente, nella costa occidentale
degli USA, e in zone remote del Sud America e dellAfrica.
Il serbatoio naturale costituito da diversi roditori infetti (x linfezione umana la sorgente +
importante il ratto), tra i quali si trasmette attraverso la puntura di ectoparassiti (pulce del ratto
Xenopsylla cheopis) ematofagi, infettatisi x ingestione di sangue da animali infetti.
Nellintestino della pulce i bacilli pestosi si moltiplicano bloccando il lume del proventricolo e
impedendo il passaggio del cibo. Linsetto affamato rigurgita il contenuto del proventricolo
durante la suzione violenta del sangue inoculando i batteri. Allo stesso modo linfezione si pu
trasmettere dagli animali alluomo.
Linfezione umana pu essere trasmessa da uomo a uomo anche dalla pulce delluomo (Pulex
irritans) o x via inalatoria, quando le yersinie siano eliminate con le goccioline di saliva dai
malati con localizzazione polmonare.
Linfezione pestosa diffonde dal punto di inoculazione lungo i linfatici, fino ai linfonodi
regionali,che diventano sede di fenomeni infiammatori intensi (bubboni) seguiti da
colliquazione purulenta. Dai linfatici le yersinie diffondono nel circolo linfatico, localizzandosi
nella milza, fegato, polmoni, meningi.
CARATTERI ANTIGENI
Possiedono almeno 3 antigeni superficiali, tutti importanti x la loro azione antifagocitaria e xci
devono essere considerati fattori di virulenza, presente unefficacia protettiva degli anticorpi
nei loro confronti. Questi sono:
1. antigene capsulare o Frazione I , di natura proteica
2. antigene V localizzati alla superficie della cellula
3. antigene W -> una lipoproteina
MECCANISMO DAZIONE PATOGENA
Molto importante sembra lattivit antifagocitaria degli antigeni superficiali (Frazione I,
antigene V, antigene W)
Le yersinie fagocitate dai granulociti vengono distrutte, quelle fagocitate dai monociti si
riproducono allinterno della cellula, sintetizzando gli antigeni superficiali e si liberano poi dai
monociti (che vengono uccisi) complete delle strutture superficiali che ne ostacolano la
successiva fagocitosi ad opera dei granulociti.
Tossina murinica, una tossina proteica e ha elevata tossicit nei topi, ma non stato dimostrato
lo stesso nelluomo. Questa tossina ha la capacit di inibire numerose reazioni coinvolte nei
processi di fosforilazione ossidativa che si svolgono a livello dei mitocondri.
METODI DI IDENTIFICAZIONE
Per la ricerca di Y. Pestis nei materiali patologici si ricorre:
1) allsolamento colturale o alla inoculazione in animali da laboratorio (topi, cavie).
2) Anche lesame diretto al MO di preparati colorati con il metodo di Giemsa abbastanza
indicativo.
3) Utile anche limpiego di reazioni di immunofluorescenza (con sieri fluorescenti
immuni nei confronti della Frazione I)
Per lisolamento da materiali patologici utile limpiego di terreni addizionati di emina, che
viene accumulata dalle yersinie le cui colonie appaiono pigmentate di rosso bruno e ci permette
di distinguerle dalle colonie non pigmentate. Un processo alternativo limpiego di terreni al
rosso congo inoculato con Y. Pseudotuberculosis, Y. Pestis produce una batteriocina (pesticida)
che inibisce lo sviluppo di Y. Pseudotuberculosis e le sue colonie accumulano il rosso congo e
appaiono circondate in rosso e circondare da un alone di inibizione.
Lisolamento negli animali da laboratorio si esegue mediante inoculazione del materiale
patologico nel peritoneo del topino o sottocute nella regione inguinale della cavia, il topino
muore x una forma setticemica.
Lidentificazione delle colonie si esegue attraverso esame sierologico (agglutinazione).
REAZIONI SIEROLOGICHE
Nei casi meno gravi e in assenza di reperti batteriologici si pu ricorrere a scopo diagnostico alla
ricerca di anticorpi nel siero dei pazienti mediante agglutinazione di sospensioni di particolari
stipiti di Y. Pestis uccise al calore.
TERAPIA
sensibile allazione antibatterica della streptomicina , del cloramfenicolo, delle tetracicline. La
terapia x essere efficace deve iniziare abbastanza rapidamente, altrimenti il decorso quasi sempre
fatale.
METODI DI IMMUNIZZAZIONE
Per la prevenzione si impiegano vaccini allestiti con bacilli pestosi uccisi con formolo.
YERSINIA PSEUDOTUBERCULOSIS
Bacilletto
GRAM
Mobile x flagelli peritrichi (quando coltivato a temperature < di 30C); immobile a 37C
Fermenta zuccheri senza produrre gas
Intesa attivit ureasica
In base agli antigeni O e H la specie divisa in 11 gruppi O e vari sierotipi.
Agente eziologico di infezioni caratterizzate da lesioni granulomatose e microascessuali diffuse
in varie specie animali;
Occasionalmente trasmissibile alluomo, pu causare infezioni setticemiche generalizzate molto
gravi in soggetti immunodepressi.
La manifestazione patologica + frequente nelluomo costituita da : adenite mesenterica con
sintomi di appendicite acuta (lappendice la sede principale della localizzazione infettiva)e
pu essere seguita da un eritema nodoso.
Linfezione si contrae x contatto diretto con animali infetti, roditori domestici, criceti, cavie,
gatti o x ingestione di alimenti contaminati dagli escrementi di animali infetti.
La diagnosi : si basa sullisolamento del batterio dallorganismo infetto (isolamento colturale
delle feci) e sulla ricerca di anticorpi sierici mediante prove di agglutinazione.
Terapia: linfezione rapidamente dominata dal trattamento con streptomicina o tetracicline .
YERSINIA ENTEROCOLITICA
Cocco-bacillo
GRAM
Immobile a 37C, mobile a 22 C
Commensale di varie specie animali patogena solo x i cincill.
Nelluomo la patologia comprende manifestazioni identiche a quelle sostenute da Y.
Pseudotuberculosis (setticemia in soggetti immunodepressi, adenite mesenterica, eritema
nodoso).
Linfezione si contrae x ingestione di alimenti contaminati e i soggetti infetti senza
manifestazioni cliniche (portatori sani ) giocano un ruolo essenziale nella diffusione
La diagnosi si basa sullisolamento del batterio dallorganismo infetto ed il trattamento
identico a quello x le infezioni da Y. Pseudotuberculosis.
Capitolo 25
PASTEURELLE
Piccoli batteri
GRAM
Forma ovale o bacillare
Catalasi +
Ossidasi +
Terreni di coltura sangue o emina a una temperatura fra 25 e 40C
EZIOLOGIA
Batteri parassiti di vari animali, che possono occasionalmente trasmettersi alluomo attraverso
morsicatura o ferite o x via inalatoria.
P. multocida + freq responsabile di infezioni umane.
TERAPIA
Sono sensibili a penicillina ed eritromicina, cloramfenicolo e sulfamidici