Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
AZIONE SISMICA
Per determinare gli effetti dellazione sismica su un fabbricato, occorre prima definire delle
valutazioni fondamentali come: luso a cui viene adibito, (con presenza o meno di affollamenti o
avente una funzione pubblica ecc), la sua vita nominale VN , il suo periodo di riferimento per
lazione sismica VR , ecc..
1- Classe duso
Si prevedono le seguenti classi duso (vedi punto 2.4.2 DM 2008).
Classe I Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli;
Classe II Costruzioni con normali affollamenti senza contenuti pericolosi per lambiente e
senza funzioni pubbliche. Industrie con attivit non pericolose per lambiente. Ponti,
opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti nelle classi III o IV, reti ferroviarie la
cui interruzione non provochi conseguenze rilevanti;
Classe III costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attivit
pericolose per lambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti nella classe IV. Ponti
e reti viarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per
le conseguenze di un loro eventuale collasso;
Classe IV costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento
alla gestione della protezione civile in caso di calamit. Industrie con attivit
particolarmente pericolose per lambiente.
2- Vita nominale
La vita nominale VN il numero di anni nel quale la struttura, purch soggetta ad una
manutenzione ordinaria, deve poter essere usata per lo scopo al quale stata destinata.
Tabella 2.4.I
TIPI DI COSTRUZIONE Vita nominale
VN (in anni )
1 Opere provvisorie - opere provvisionali - strutture in fase costruttiva 10
2 Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni 50
contenute o di importanza normale
3 Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di 100
importanza strategica.
hi
N SPT ,30 = M
i= 1
hi
N SPT ,i
i= 1
dove M il numero di stradi di terreno a grana grossa compresi nei primi 30 metri di
profondit.
La resistenza penetrometrica equivalente N SPT ,30 utilizzata in luogo della velocit
equivalente Vs ,30 per classificare la categoria di sottosuolo , nel caso di terreni prevalentemente a
grana grossa.
Il comportamento del terreno dipende dalla tre fasi che lo compongono: solido, liquido e
gassoso. Le due fasi essenziali, per il calcolo della resistenza, sono il solido e il liquido, mentre le
parti riempite dal gas libero, si possono assimilare a dei vuoti.
Un parametro essenziale per descrivere la presenza della due fasi , liquido e solido, il grado
di saturazione S r :
V
Sr = w
Vv
dove:
Vw il volume del liquido libero
Vv il volume dei vuoti
Tensioni efficaci
Consideriamo il terreno saturo con S r = 1 . In questo caso tutti i vuoti sono riempiti dal liquido
e i granuli, immersi in esso, ricevono la spinta di Archimede verso lalto; cosicch sottoponendo il
terreno ad una pressione esterna verso il basso, la tensione ' che si esercita effettivamente sulla
struttura granulare del terreno sar data dalla pressione meno la spinta u verso lalto dellacqua,
detta anche pressione neutra del liquido.
'= u
dove:
la tensione totale, corrispondente alla pressione esterna esercitata sul terreno
u la pressione neutra del liquido, corrispondente alla spinta verso lalto sui granuli immersi in
esso
' la tensione efficace, corrispondente alla pressione effettiva che si esercita sulla struttura solida
in granuli del terreno
Tra i due cilindri, attraverso una connessione, introdotta acqua che serve, attraverso la
pressione, a fornire una tensione radiale r uniforme su tutta la superficie laterale del provino.
Il provino poggia su una piastra porosa, che permette allacqua libera contenuta in esso di
poter essere evacuata allesterno attraverso la connessione inferiore, quando aperta la valvola di
intercettazione, ottenendo, con il tempo, il drenaggio del provino di terra.
Con la valvola di intercettazione chiusa si pu eseguire la prova in condizioni non consolidata
e non drenata.
Nella parte superiore del provino, attraverso un pistone, trasmesso ad esso una forza assiale
che determina una tensione assiale a ; mentre la pressione dellacqua tra i due cilindri trasmette,
attraverso la membrana elastica, una tensione radiale r .
f = cu + n tag 0
f = cu
hi
cu ,30 = i= 1
M
hi
i = 1 cu ,i
dove K il numero di strati di terreni a grana fina compresi nei primi 30 m di profondit.
5- Pericolosit sismica
La pericolosit sismica si determina a partire da una di base, in condizioni ideali (sito di
riferimento rigido con superficie topografica orizzontale di categoria A), e quindi si procede con la
determinazione dei parametri sotto elencati che verranno sviluppati nei paragrafi seguenti.
A ciascuno degli stati limite considerati associata la probabilit PVR di superamento del
periodo di riferimento VR , dai quali dipende il periodo di ritorno TR , che determina la pericolosit
sismica di base, e quindi lazione sismica. Ne viene che, per lo stesso sito con determinate
coordinate geografiche, a parit di categoria del suolo e delle condizioni topografiche, si ricavano
pericolosit sismiche di base da considerare diverse a seconda dello stato limite che si sta studiando.
La risposta sismica avr valori diversi a seconda del tipo di stato limite considerato, e ci in
base alle PVR riportate nella tabella 3.2.1
10
Tabella 3.2.1
Stati limite Probabilit PVR di superamento del periodo di riferimento VR
Stati limite di SLO 81%
esercizio SLD 63%
Stati limite SLV 10%
ultimi SLC 5%
8- Periodo di ritorno
Lazione sismica su una costruzione valutata partendo dalla pericolosit sismica di base
che si riferisce a condizioni ideali: di sito di riferimento rigido con superficie topografica
orizzontale, di categoria A nelle NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni).
Sul territorio stato individuato un reticolo di riferimento, con Codice Identificativo (ID), le
cui coordinate geografiche dei nodi sono riportate nella tabella B.
In corrispondenza di ogni nodo del reticolo di riferimento riportata la pericolosit sismica
di base, definita da tre parametri a g , F0 , TC* , in funzione del periodo di ritorno TR .
Questo, individuate la coordinate del sito di costruzione, il parametro caratterizzante la
pericolosit sismica ed determinato in base al periodo di riferimento VR e alla probabilit del
superamento del periodo di riferimento PVR secondo lespressione:
VR
TR =
(
ln 1 PVR )
Occorre osservare che la probabilit di superamento del periodo di riferimento PVR dipende
dallo stato limite considerato (SLO,SLD,SLV,SLC) e quindi a seconda di questo si ottiene un
periodo di ritorno TR diverso, e quindi una pericolosit sismica di progetto diversa, con conseguente
differente risposta di progetto da porre a calcolo.
Se il periodo di ritorno TR ottenuto con i valori VR , PVR ricavati dal calcolo non sono
contemplati nella tabella B, i parametri a g , F0 , TC* possono determinarsi con interpolazione.
Si indichi con p il parametro che interessa interpolare (sia esso a g , oppure F0 o TC* )
corrispondente al valore TR del periodo di ritorno calcolato; e siano p1 , p2 i valori del parametro
corrispondenti ai periodi di ritorno TR1 , TR2 contemplati nella tabella, prossimi a TR , e,
rispettivamente, inferiore e superiore ad esso. Il valore del parametro p si ottiene dallespressione:
1
p T TR
log( p ) = log( p1 ) + log 2 log R log 2
p1 TR TR
1 1
Il punto del territorio in cui si deve costruire la struttura, in generale, non ricade su un nodo
del reticolo di riferimento, ma entro una sua maglia. Per determinare in detto punto i parametri p (
a g , F0 , TC* ), si effettua una media pesata dei valori assunti dai nodi (ID) nei quattro vertici della
maglia che lo contorna.
4
pi
i= 1 di
p= 4
1
i= 1 di
dove:
p il valore del parametro nel punto del territorio in esame ( a g , F0 , TC* )
11
pi il valore del parametro nel nodo i mo dei quattro che contorna il punto del
territorio in esame
di la distanza del punto del territorio in esame dal nodo i mo dei quattro della
maglia
Da quanto esposto ne risulta che, con lentrata in vigore del DM 2008 la stima della
pericolosit sismica valutata non pi in base alla zona di appartenenza del luogo ove la
costruzione in esame, ma in modo pi ristretto in base al sito contenuto in una maglia del reticolo
di riferimento.
c
= (9.6)
2 m 0
13
evidente, infatti, che lo smorzamento della risposta sar tanto maggiore quanto pi grande
il valore del coefficiente viscoso c e minori sono quelli della massa (meno inerzia) e della
pulsazione naturale 0 (maggiore periodo naturale T0 ).
Dividendo la (4) per m :
c k
x( t ) + x ( t ) + x( t ) = yg ( t )
m m
c
dalla (9.6) si ha: = 2 0
m
k
dalla (9.4) = 02
m
x( t ) + 2 0 x ( t ) + 02 x( t ) = yg ( t )
(9.7)
noto che la risposta data dalla somma di quella libera transitoria pi la particolare
corrispondente allazione forzata impressa. La transitoria si ottiene ponendo yg ( t ) = 0
x( t ) + 2 0 x ( t ) + 02 x( t ) = 0
Equazione caratteristica z 2 + 2 0 z + 02 = 0 z = 0 0 2 1
Il tipo di risposta dipende dal valore di , che determina il segno del radicando: se positivo
essa smorzata non oscillatoria, se negativo oscillatoria smorzata.
In pratica risulta < 1 . Il valore standard nella normativa = 0.05 e quindi le due soluzioni
dellequazione caratteristica sono complesse coniugate.
Si pu porre z = 0 0 (1 2 ) z = 0 i 0 (1 2 )
fig.9.2 0 = 0 1 2
=
La reazione k xmax rappresenta la massima forza statica equivalente, quella cio che,
agendo staticamente, determina la stessa deformazione massima indotta dinamicamente dal sisma.
Dalle espressioni (9.13) e (9.15) si ottiene la relazione che lega i tre spettri di risposta elastici:
in spostamento S De ( T ) = xmax ( T ) , in velocit S v ( T ) e in accelerazione S e ( T ) :
SV ( T ) S e ( T )
S De ( T ) = = (9.16)
0 02
frequenza. Sullasse delle ascisse sono riportati i periodi di oscillazione T0 della famiglia di
oscillatori a = 0.05 costante, posti su sito di riferimento rigido orizzontale; sullasse delle ordinate
sono riportate le corrispondenti pseudo-accelerazioni subite.
Nel diagramma i periodi di oscillazione sono indicati genericamente con T.
Si distinguono quattro rami dello spettro. Per il periodo naturale T = 0 , di un oscillatore
ideale perfettamente rigido ( k = ) , la pseudo-accelerazione coincide con laccelerazione massima
a g del suolo; allaumentare del periodo naturale di oscillazione delloscillatore considerato, con
lavvicinamento ai periodi di oscillazione dei probabili sismi possibili del suolo (risonanza), si ha
unamplificazione della pseudo-accelerazione. Laumento della pseudo-accelerazione
delloscillatore allaumentare del suo periodo naturale T schematizzato con un andamento
rettilineo, fino ad un periodo TB , oltre il quale si prevede la banda di frequenza (di periodi TB TC )
di oscillazioni dei possibili sismi del suolo; in questo intervallo dei periodi di oscillazione il ramo
dello spettro schematizzato con un tratto a pseudo-accelerazione costante con amplificazione
massima:
F0 a g
dove F0 il fattore di amplificazione spettrale massima, che si ricava nella tabella 1
dellallegato B in funzione delle coordinate del sito e del periodo TR di ritorno.
Per periodi naturali delloscillatore in esame maggiori ai valori dellintervallo TB TC ,
allontanandoci dalle vibrazioni dei possibili sismi del suolo, si ha unattenuazione della pseudo-
accelerazione subita. Questa, nellintervallo TC TD diminuisce con un andamento, schematizzato
nel diagramma, con un ramo di iperbole (inversamente proporzionale al periodo T ).
Oltre il periodo TD la pseudo-accelerazione diminuisce secondo un ramo di iperbole
quadratica (inversamente proporzionale a T 2 ).
9.6.2- Espressioni dello spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali
Lo spettro normalizzato si riferisce ad un oscillatore con coefficiente di smorzamento = 0.05
posto su sito di riferimento rigido piano. Nelle applicazioni pratiche occorre tener conto di un
possibile diverso coefficiente , della effettiva categoria del sottosuolo e delle sue condizioni
topografiche. Ci si ottiene introducendo nelle espressioni, che definiscono i quattro rami dello
spettro, due parametri caratteristici: dipendente dal coefficiente di smorzamento , e S che
tiene conto della categoria e delle condizioni topografiche del suolo.
Nel DM 2008 le espressioni determinanti matematicamente i quattro rami dello spettro, sono
le seguenti:
T 1 T
0 T < TB S e ( T ) = a g S F0 + 1 I
TB F0 TB
TB T < TC S e ( T ) = a g S F0 II
T
TC T < TD S e ( T ) = a g S F0 C III (9.18)
T
T T
TD T S e ( T ) = a g F0 C 2 D IV
T
uguale allaccelerazione del suolo. Allaumentare del periodo con lavvicinarsi ai periodi di
risonanza con le possibili oscillazioni del sisma del suolo, si ha unamplificazione della pseudo-
accelerazione, schematizzata con un andamento rettilineo (espressione I), fino ad un periodo TB ,
ove la pseudo-accelerazione raggiunge il valore massimo a g F0 , che poi si considera costante
nel successivo intervallo di risonanza TB TC (espressione II). Oltre TC , con lallontanamento della
zona di risonanza, si ha una diminuzione dellamplificazione e la pseudo-accelerazione,
nellintervallo TC TD , diminuisce (espressione III) con andamento iperbolico, fino al valore
TC
a g F0 per T = TD . In questo intervallo lo spettro di risposta in velocit ha un valore costante.
TD
Infatti per la (9,16) si ha:
SV ( T ) S e ( T )
= da cui:
0 02
S (T ) T
SV ( T ) = e = Se ( t ) sostituendo lespressione III si ha:
0 2
T T
SV ( T ) = a g S F0 C
T 2
T
per TC T < TD SV ( T ) = a g S F0 C = costante
2
Oltre TD la pseudo-accelerazione diminuisce (epressioneIV) secondo un ramo a spostamento
costante (iperbole quadratica). . Infatti per la (9,16) si ha:
Se ( T )
S De ( T ) = da cui:
02
T2
S De ( T ) = S e ( T ) sostituendo lespressione IV
4 2
T T T2
S De ( T ) = a g F0 C 2 D
4
2
T
T T
S De ( T ) = a g F0 C 2 D = costante
4
Analizziamo in dettaglio i singoli elementi che compongono le espressioni dei quattro rami
dello spettro in accelerazione, utilizzate per determinare la risposta di una struttura che, sottoposta
al sima, vibra con componenti oscillatorie di diverso periodo.
Se (T ) laccelerazione spettrale (o pseudo-accelerazione) della struttura calcolata con il
suo periodo principale T di vibrazione o con uno dei modi da considerare secondo la
normativa;
T il periodo in esame della struttura.
Questa, in pratica, non un oscillatore puro ad un solo grado di libert; un sistema
complesso a pi gradi di libert. Nei casi pi semplici, in cui la costruzione
regolare in altezza, si considera che, in questa, la massa sia approssimativamente
ugualmente distribuita, in modo da poter considerare il fabbricato come un
oscillatore ad un solo grado di libert con il periodo di oscillazione pari a quello del
modo principale nella direzione in esame.
Nei casi pi complessi si considerano le risposte alla vibrazioni di masse distribuite o
concentrate ai diversi livelli. Si ha un sistema a n gradi di libert pari alle masse, in
genere considerate concentrate ai livelli di piano, e si esaminano gli n modi principali
in cui le masse vibrano in fase.
19
S fattore che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche.
Il fattore S il prodotto di due coefficienti: S S di amplificazione stratigrafica, ST di
amplificazione topografica:
S = S S + ST (9.19)
Tabella 3.2.5
Categoria SS CC
sottosuolo
A 1.00 1.00
ag
B 1.00 1.4 0.4 F0
g
1.20 ( )
1.10 TC*
0.20
ag
C 1.00 1.7 0.6 F0
g
1.50 ( )
1.05 TC*
0.33
ag
D 0.90 2.40 1.50 F0
g
1.80 ( )
1.25 TC*
0.50
ag
E 1.00 2.00 1.10 F0
g
1.60 ( )
1.15 TC*
0.40
20
Tabella 3.2.VI
Categoria topografica Ubicazione dellopera o dellintervento ST
T1 -- 1.0
T2 In corrispondenza della sommit del pendio 1.2
T3 In corrispondenza della cresta del rilievo 1.2
T4 In corrispondenza della crest del rilievo 1.4
C 1.05 ( T )
* 0.33
C
D 1.25 ( T )
* 0.50
C
E 1.15 ( T )
* 0.40
C
TC
TB = (9.22)
3
TD il periodo corrispondente allinizio del tratto dello spettro a spostamento costante
espresso dalla relazione:
ag
TD = 4.0 + 1.6 (9.23)
g
9.6.3 - Espressioni dello spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti verticali
Lo spettro di risposta elastico in accelerazione verticale definito nei quattro rami dalle
seguenti espressioni:
T 1 T
0 T < TB S ve ( T ) = a g S Fv + 1 I
TB Fv TB
TB T < TC S ve ( T ) = a g S Fv II
T
TC T < TD S ve ( T ) = a g S Fv C III (9.24)
T
T T
TD T S ve ( T ) = a g S Fv C 2 D IV
T
dove T e S ve sono rispettivamente il periodo di vibrazione ed accelerazione spettrale verticale.
Il parametro Fv il fattore di amplificazione spettrale massima, espresso rispetto
allaccelerazione orizzontale massima a g su sito di riferimento rigido orizzontale mediante la
relazione:
0.5
ag
Fv = 1.35 F0 (9.26)
g
I valori di a g , F0 , S , sono quelli gi definiti precedentemente.
Riguardo la determinazione del parametro S, si assume per il coefficiente topografico ST il
valore utilizzato per la componenti orizzontali, riportato nella tabella 3.2.VI, mentre il valore del
coefficiente di amplificazione stratigrafica S S riportato nella tabella 3.2.VII. In questa sono
anche riportati i valori dei periodi TB , TC , TD di separazione dei rami dello spettro.
Tabella 3.2.VII
Categoria di sottosuolo SS TB TC TD
A,B,C,D,E 1.0 s 0.05 0.15 s 1.0 s
con la limitazione che il periodo di vibrazione T non superi il valore TE indicato nella tabella
3.2.VIII.
Per valori della vibrazione T superiori a TE le coordinate dello spettro possono essere
ottenute dalle seguenti espressioni, dove TF si rileva nella tabella 3.2.VIII:
T TE
per TE < T < TF S De = 0.025 a g S TC TD F0 + (1 F0 ) (9.28)
TF TE
22
Rigidezza
Nella prima zona di elasticit la forza (o momento) di reazione della struttura proporzionale
alla deformazione. evidente che detta struttura sar tanto pi rigida quanto pi sforzo occorre per
23
Il fattore di struttura q da utilizzare per ciascuna direzione della azione sismica, dipende dalla
tipologia strutturale, dal suo grado di iperstaticit e dai criteri di progettazione adottati e prende in
conto le non linearit del materiale. Esso pu essere calcolato tramite la seguente
espressione:
25
q = q0 K R (9.35)
dove:
qo il valore massimo del fattore di struttura che dipende dal livello di duttilit attesa, dalla
tipologia strutturale e dal rapporto u/1 tra il valore dellazione sismica per il quale si
verifica la formazione di un numero di cerniere plastiche tali da rendere la struttura labile
e quello per il quale il primo elemento strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione;
KR un fattore riduttivo che dipende dalle caratteristiche di regolarit in altezza della
costruzione, con valore pari ad 1 per costruzioni regolari in altezza e pari a 0,8 per
costruzioni non regolari in altezza.
Si consideri come esempio i valori del fattore di struttura nel caso di Costruzioni in Muratura
Si riporta qui di seguito il punto 7.8.1.3 del DM 2008, che recita:
Nel caso della muratura armata, valori compresi tra 2,0u/1 e 2,5u/1 possono essere
applicati in funzione del sistema costruttivo prescelto, senza verificare quale sia il meccanismo di
collasso della costruzione. Il valore 3,0 u/1 pu essere utilizzato solo applicando i principi di
gerarchia delle resistenze (GR) descritti al 7.8.1.7. Si assume sempre q = q0 KR , attribuendo a KR
i valori indicati nel 7.3.1.
I coefficienti 1 e u sono definiti come segue:
1 il moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti le altre
azioni, il primo pannello murario raggiunge la sua resistenza ultima (a taglio o a
pressoflessione).
u il 90% del moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti
le altre azioni, la costruzione raggiunge la massima forza resistente. Il valore di u/1 pu
essere calcolato per mezzo di un analisi statica non lineare ( 7.3.4.1 DM 2008) e non pu
in ogni caso essere assunto superiore a 2,5.
Qualora non si proceda ad una analisi non lineare, possono essere adottati i seguenti valori di
u/1:
verticale. Esse sono applicate alla struttura come forze statiche equivalenti alle forze di inerzia
indotte
Lanalisi statica lineare pu essere effettuata per costruzioni che rispettino i requisiti specifici
riportati nei paragrafi che li riguardano nel DM 2008.
Per tutti, occorre che il periodo ( T1 ) del modo di vibrare principale nella direzione in esame
non superi 2.5 TC o TD e che la costruzione sia regolare in altezza.
Per costruzioni civili o industriali che non superino i 40 m di altezza e la cui massa sia
approssimativamente uniformemente distribuita lungo laltezza, il periodo della vibrazione
principale T1 pu essere stimato, in assenza di calcoli pi dettagliati, utilizzando la formula
seguente:
T1 = C1 H 3 / 4 (11.1)
dove:
T1 il periodo della vibrazione principale;
H laltezza della costruzione, in metri, dal piano di fondazione;
C1 un coefficiente che dipende dal tipo di costruzione. Risulta :
per costruzioni con struttura a telaio in acciaio C1 = 0.085
per costruzioni con struttura a telaio in calcestruzzo C1 = 0.075
per costruzioni di qualsiasi altro tipo C1 = 0.05
Per determinare la forza da applicare a ciascuna massa della costruzione, si procede nella
seguente maniera
1) Si calcola la pseudoaccelarazione
Calcolato il periodo di vibrazione principale T1 , si sostituisce questo nella espressione che
determina la pseudoaccelarazione, corrispondente allo spettro di progetto relativo al tipo di
stato limite considerato. Indichiamo genericamente con S d ( T1 ) lordinata dello spettro di
progetto ottenuta: sar precisamente S e ( T1 ) per gli SLE (9.18), (9.24); S de ( T1 ) per le
componenti orizzontali degli SLU (9.36); S dv ( T1 ) per la componente verticale per gli SLU
(9.37).
2) Si calcola la spinta sismica totale dovuta al peso W globale della struttura (o massa M)
Calcolato, con la combinazione (10.2). il peso complessivo W sismico della struttura, si
determina su di essa la spinta sismica totale Fh ; questa una forza dinerzia, data dal prodotto
della massa per laccelerazione (pseudo-accelerazione).
Dal peso totale W si ricava la massa:
W
M =
g
dove g laccelerazione di gravit
la pseudo-accelerazione data dallordinata S d ( T ) dello spettro di progetto;
si considera inoltre un coefficiente pari a 0.85 se la costruzione ha almeno tre
orizzontamenti (piani) e se T1 < 2 TC , pari a 1.0 in tutti gli altri casi;
risulta:
W
Fh = S d ( T1 ) (11.2)
g
3) Si calcola la spinta sismica da applicare a ciascuna massa posta ai diversi livelli
la spinta sismica totale Fh si distribuisce alle masse di peso Wi poste ai diversi livelli,
proporzionalmente alle rispettive altezze e al valore dei pesi delle masse stesse.
La spinta sismica Fi sulla massa i-esima di peso Wi , posta sul livello i-esimo zi data dalla
espressione:
30
zi Wi
Fi = Fh n
(11.3)
j= 1
z j Wj
dove
Fi la forza da applicare alla massa i-esima di peso Wi ;
N
Fh la forza totale applicata alla massa totale di peso W =
j= 1
Wj ;
Wi il peso i-esimo della massa i-esima, posta al livello zi ove si sta determinando la
spinta;
zi la quota della massa di peso Wi rispetto al piano di fondazione;
Wj il peso j-esimo di ogni singola massa di piano, che, nella sommatoria, andr
moltiplicata per la rispettiva quota z j rispetto al piano di fondazione. La sommatoria
si estende dal primo ( j = 1 ) allultimo orizzontamento (piano j = N );
zj la quota della massa di peso W j rispetto al piano di fondazion;
Un semplice esempio riportato nel file file pdf esempio analisi lineare
2M + K = 0 (11.7)
La matrice delle masse, considerate concentrate ai piani, una matrice diagonale del tipo:
m1 0 ... 0 m1
1 0 ... 0
0 m2 .... 0 m 0 1 ... 0
M= = 2
... .... .... 0 ... 0 ... ... 0
0. 0 .... mn mn 0 0 ... 1
M 1 K I = 0 (11.19)
ogni soluzione propria j sostituita nel sistema omogeneo (11.19) rende nullo il determinante
dei coefficienti delle incognite j1 , j2 ,.., ji ,., jn componenti dellautovettore j ; si in
presenza quindi di un sistema omogeneo a n equazioni a n incognite che ammette autovalori.
Questi si ottengono fissando arbitrariamente il valore di una incognita, ad esempio jn = 1 , e
ricavando dalle n-1 equazioni indipendenti le restanti incognite j1 , j2 ,.., ji ,., jn 1 . I valori
ottenuti si normalizzano rispetto al valore massimo, dividendo per questo tutti i valori
determinati; cos il valore massimo ha il valore 1 e una frazione di questo gli altri.
In tal modo gli autovalori ji , componenti normalizzate dellautovettore j , determinano la
distribuzione sui piani delle intensit relative del modo j-esimo di vibrazione propria con
pulsazione j . Lautovalore ji relativo al piano j-esimo verr posto come termine
moltiplicativo nellespressione di determinazione della spinta sismica su detto piano.
Cos sostituendo nella (11.19) la soluzione propria 1 si otterr lautovettore 1 avente come
componenti gli autovalori 11 , 12 ,.., 1i ,., 1n ;coefficienti moltiplicativi da porre ciascuno
nella formula di determinazione della spinta sismica sul rispettivo piano degli n per il modo
di vibrazione 1
Sostituendo nella (11.19) la soluzione propria 2 si otterr lautovettore 2 avente come
componenti gli autovalori 21 , 22 ,.., 2i ,., 2n ; coefficienti moltiplicativi da porre ciascuno
nella formula di determinazione della spinta sismica sul rispettivo piano degli n per il modo
di vibrazione 2
.
E cos via, fino a ottenere lautovetore n avente come componenti gli autovalori
n1 , n2 ,.., ni ,., nn
In tal caso il valore pi probabile delleffetto max Emax dato dalla forma quadratica:
(E )
m
2
Emax = nmax
n= 1
Tj
ij il rapporto tra linverso dei periodi di ciascuna coppia i-j di modi: ij = ; ossia
Ti
il rapporto tra la pulsazione del modo i-esimo e il modo j-esimo.
Vedi il file pdf cenni, con esempio numerico, sul procedimento di calcolo di analisi
modale