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POMPELMO.

Intero o in succo, evitatelo il giorno in cui prendete medicine


Come si fa a sostenere che non vero che gli
alimenti vegetali sono dei farmaci? Lo sono tanto che
alle volte, basta mangiarne uno solo per sconvolgere
unintera cura farmacologica, come dimostrano
decine di studi per il pompelmo, e in minor misura nel
mapo (incrocio tra pompelmo e mandarancio). Ma
altrettanto si legge da anni sulle riviste di
farmacologia a proposito di quasi tutti i cibi forti,
dallaglio ai broccoli, e soprattutto le spezie. Ebbene
questi alimenti hanno principi attivi cos potenti che interferiscono in qualche modo
con i farmaci.
La prima cosa che viene in mente quando si malati rafforzare le difese
mangiando frutta. Rimedio popolare classico integrare con varie spremute
darancia. Molte donne, nonostante lamarognolo, preferiscono il pompelmo in succo:
hanno letto che non solo contiene antiossidanti, ma anche aiuta a dimagrire.
Questultima affermazione non fondata con normali consumi casalinghi (qualche
studio, per, ha provato una riduzione dellinsulina e del glucosio circolante), ma
sicuramente vera la prima.
Mangiare pi frutta una pratica sanissima, grazie ai tanti antiossidanti, vitaminici o
no, come i polifenoli. Anzi, secondo le regole preventive dei Consensus scientifici,
dovremmo mangiare almeno 6 porzioni tra verdura e frutta al giorno. Anzich gli
inutili, dispendiosi e in alcuni casi dannosi "integratori" farmaceutici, abusivamente
definiti "alimentari" (come vitamina C, estratto di acerola e altri), i frutti al naturale e gli
ortaggi contengono tutte le migliaia di sostanze che madre Natura ha stabilito. E
quindi, grazie alla loro azione sinergica, possono esplicare quella protezione che i
singoli integratori non danno. Sono consigliate, perci, vere e proprie piccole "diete di
frutta" lungo la giornata, sia allinterno che fuori dei pasti.
Ma, attenzione, consumate pompelmo solo se non prendete nessuna medicina.
Infatti, a riprova dellattivit biochimica reale della frutta, si scoperto che alcuni
polifenoli degli agrumi, come i flavonoidi naringenina, naringina e kaempferolo, pi
abbondanti nel pompelmo (nei quali costituiscono proprio il caratteristico sapore
amarognolo), interferiscono col metabolismo di vari farmaci variandone la
farmacocinetica, nel senso o di ridurne lassimilazione o di allungarne la emivita
(ovvero il tempo in cui la molecola si dimezza nel sangue). In pratica, la molecola del
farmaco viene assorbita parzialmente oppure eliminata pi lentamente, cio resta pi
tempo nel corpo.
Che vuol dire? Che bere succo o mangiare il frutto di pompelmo mentre ci si cura con
qualche farmaco come giocare alla roulette russa: non si sa che potrebbe
succedere. Il farmaco meno efficace, oppure pi efficace, ma anche pi tossico di
quanto gi non dica il foglietto esplicativo, perch ha modo di agire pi a lungo.
In pratica, come se il paziente avesse assunto il 20, 30 o 40 per cento in pi del
farmaco. Un sovraddosaggio. Circostanza sempre inquietante, ma gravissima con
farmaci importanti che danno gi per conto proprio effetti collaterali notevoli. Nel
migliore dei casi, un superlavoro per il fegato, coinvolto nella metabolizzazione della
sostanza chimica. Nel peggiore, rischi di aritmie cardiache, tachicardia, cadute della
pressione, perfino morte. E tutto questo per aver mangiato un solo frutto di
pompelmo, giallo o rosa che sia, o anche aver bevuto una spremuta fresca o un
succo conservato in cartone o bottiglia.
I flavonoidi, infatti, come tutti i polifenoli, resistono ai trattamenti industriali. E due ore
prima o dopo non bastano al diabolico pompelmo. Sembra che lattivit sinergica o
antagonistica del pompelmo duri per unintera giornata. Basta consumare un frutto o
un succo soltanto per ridurre o prolungare lattivit di molti farmaci presi nelle 24 ore,
allincirca.
La naringenina e gli altri flavonoidi del pompelmo, infatti, possono avere unattivit
duplice. Riducono nellintestino il livello dei coenzimi del gruppo P450, come
CYP3A4, che dovrebbero metabolizzare i farmaci (uno studio di Paul B. Watkins della
Universit del Nord Carolina si riferisce alla molecola bergamottina e al suo derivato
metabolico dihydroxybergamottina, probabilmente sinonimi dei flavonoidi citati). Ma si
visto anche che questi flavonoidi bloccano lenzima OATP1A2, fondamentale nel
trasportare i farmaci dallintestino al circolo sanguigno, che presiede cio al loro
assorbimento reale.
Per ora sono chiari solo gli svantaggi del pompelmo durante le cure coi farmaci. Ma in
futuro, ad esser certi del "titolo" in polifenoli attivi sulla farmacocinetica del singolo
farmaco (problematico, perch ogni frutto ha quantit leggermente diverse), si
potrebbero delineare anche dei "vantaggi". Se il pompelmo prolunga lattivit dei
farmaci, potremmo programmare teoricamente un "risparmio" corrispondente delle
medicine. In sostanza, avvertendo il medico o il farmacista che si intende consumare
o che gi si consumato del pompelmo, potrebbe essere consentito assumere
"meno farmaco".
Il che, a proposito, vale anche per il caff: visto che la naringina del pompelmo riduce
leliminazione metabolica della caffeina del 23 per cento, buon senso vorrebbe fin
dora che chi mangia o beve pompelmo riducesse di un quinto caff, t e Coca Cola
nella giornata. E i bronchitici cronici stiano attenti, perch anche la teofillina (t,
farmaci broncodilatatori) resta pi a lungo nel sangue, ed ha potenti effetti diuretici.
Quali sono i farmaci che i flavonoidi del pompelmo rendono meno eliminabili dal
corpo? Numerosi e diffusi, perch riguardano allergie, cuore e infezioni: alcuni
antiaritmici, antibiotici, antistaminici, ansiolitici, calcioantagonisti, statine
anticolesterolo, steroidi, inibitori delle proteasi di HIV, immunosoppressori,
neurofarmaci, chemioterapici, anoressizzanti, teofillina, metadone, warfarina,
sildenafil ecc.
In questi casi aumenta la tossicit del farmaco con rischi di insufficienza epatica,
aritmia cardiaca, tachicardia, ipotensione ecc. I prontuari farmacologici di farmacisti e
medici, che vanno sempre consultati nel caso assumiate pompelmo durante una
cura, prevedono queste interferenze gravi tra pompelmo e farmaci.
Ad ogni modo, il consiglio prudenziale, quando siete in cura, quello di non bere mai
succo di pompelmo n mangiarne il frutto al naturale, e di andarci piano anche con le
arance, specie col succo industriale di arance, al quale potrebbe essere stato
aggiunta arancia amara. Lo stesso vale per i ghiottoni di marmellate di arance amare
allinglese o di pompelmo nella colazione del mattino (sostituirle con miele). In attesa
di dati sicuri su arance e mandarini, meglio limitarsi a 1-2 al giorno, e semmai
sostituirle col kiwi, altri frutti, e con le insalate fresche verdi o colorate.
Qualche notizia interessante sui rischi di interazioni pompelmo-farmaci si trova anche
nel sito di farmaco-vigilanza. Qui di seguito, invece, un articolo divulgativo di Ettore
Saffi Giustini sul Corriere della Sera: del 12 aprile 2009:
.
Farmaci. Rischio interferenze
POMPELMO E PILLOLE, COPPIA IN CRISI
Effetti collaterali. Mix pericolosi con calcio-antagonisti e benzodiazepine
Il caso riportato dalla stampa nei giorni scorsi di una signora americana, predisposta
geneticamente alla trombosi, che ha rischiato di perdere un gamba per un grosso
coagulo in una vena in seguito alla dieta del pompelmo associata alla pillola
contraccettiva (che aumenta questo tipo di rischio) ha riproposto il problema delle
interazioni del frutto con i farmaci.
Problema scoperto nel 1991 e oggi ben noto, visto che il succo di pompelmo inibisce a
livello delle cellule che tappezzano la parete intestinale (enterociti) due enzimi, la
glicoproteina-P e il CYP3A4P, mentre non agisce su quest' ultimo a livello del fegato.
Le interazioni del succo di pompelmo sono state studiate con i farmaci per abbassare la
pressione detti calcio-antagonisti (come la felodipina e la nifedipina), ma ne sono state
trovate di significative anche con alcune statine (utilizzate per normalizzare il
colesterolo), in particolare con la simvastatina, e con l' atorvastatina. Il pompelmo
interagisce anche con le benzodiazepine (ad esempio, midazolam e triazolam) che sono
tranquillanti, con la ciclosporina, una molecola contro il rigetto, e con il saquinavir,
impiegato nell' Aids.
Chiaramente questo non l' elenco completo: altri farmaci possono interagire con il
pompelmo, ma non sono stati studiati. E' sufficiente un solo bicchiere (250 ml) di succo
per indurre variazioni nelle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali di entit
simile a quelli indotti dal consumo di quantit pi elevate (2-3 bicchieri di succo
concentrato) La maggior parte degli studi realizzati ha valutato il succo del pompelmo,
eventualmente in forma concentrata.
stato riportato, per, che anche gli spicchi frullati e un estratto della buccia causano
un aumento della biodisponibilit della felodipina. quindi probabile che interazioni
analoghe a quelle indotte dal succo si presentino anche in seguito ad ingestione del
frutto intero. Si ipotizzato che una variet amara di arancia (Seville) possa interferire,
analogamente al pompelmo, con il metabolismo di alcuni farmaci, sebbene non sia
ancora conosciuta la rilevanza clinica di tale interazione.
Inoltre, una nota informativa del Ministero della Salute canadese consiglia cautela
anche nel consumo di mapo (un ibrido tra pompelmo e mandarancio). Agrumi sicuri,
privi di effetti sul CYP3A4, sono invece le arance, i limoni e i mandaranci.

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