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Glen Micallef
A dissertation
presented to the
Faculty of Arts
in the
University of Malta
for the
degree of B.A.(Hons)
in Italian
June 2013
1
University of Malta Library Electronic Theses & Dissertations (ETD) Repository
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work are as defined by the Copyright Act (Chapter 415) of the Laws of Malta or as modified by any
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copyright holder.
RINGRAZIAMENTI
Innanzitutto desidero ringraziare il Prof. Valentino Baldi, relatore della mia tesi, per la
pazienza, disponibilit e cortesia che mi ha sempre mostrato, nonch per il prezioso aiuto
Vorrei ringraziare anche gli altri docenti del Dipartimento ditaliano per la loro dedicazione.
Sono particolarmente grato alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto con affetto
durante i miei studi. Spero che i loro sacrifici siano oggi, almeno in parte, ripagati.
2
3
Indice
Introduzione" " " " " " " " " " " " 5
Conclusione" " " " " " " " " " " " 52
Bibliografia" " " " " " " " " " " " 54
4
Introduzione
" Sono queste 3 terzine dellultimo canto dellInferno della Divina Commedia
di Dante Alighieri. Precisamente una parte della descrizione di Satana che in
realt molto pi lunga e dettagliata, una descrizione su cui mi soffermer
allungo pi tardi nella seconda parte della mia tesi. Come si pu notare gi dal
titolo, lobiettivo della mia tesi sar quello di affrontare questo tema del diavolo
che include: i modi diversi di come era rappresentato nel folklore, le paure della
gente nei sogni, e nellatto dellesorcismo tra laltro e poi nella seconda parte
della tesi applicher questo studio alla Divina Commedia, in modo particolare
alla cantica dellInferno e metter in rilievo le differenze principali tra la
descrizione dantesca dei diavoli e dello stesso Lucifero e le tradizioni
folkloristiche. Se si legge attentamente la Commedia, si nota che ci sono delle
digressioni, e queste sono presenti appunto nei canti in cui appaiono i diavoli
inventati da Dante. Analizzer tutto questo dopo aver consultato un numero
sostanziale di testi critici. Il principale sar il libro di Jeffrey B. Russel Il diavolo
nel medioevo, che parla un di argomenti come il diavolo nel folklore e nei sogni,
6
1. Il Diavolo e la cultura
popolare del medioevo
7
1.1 Origine del Diavolo
" Per cominciare, penso che sia giusto discutere di come si pensa che fu
creato il Diavolo. Come teoria principale del periodo medievale c quella di
Gregorio Magno ( papa dal 590-604). Secondo lui ,fra tutti gli esseri il Diavolo fu
il primo a essere creato, era un cherubino, il pi eccelso fra gli angeli e avrebbe
potuto restare al vertice della creazione se non avesse scelto di peccare. Dopo
aver peccato il Diavolo fu scaraventato gi nel pi profondo degli abissi, cos
come era stato nel pi alto dei cieli . Secondo Isidoro, gli angeli avevano una
gerarchia e formavano delle schiere che riflettevano il loro potere, e insieme a
Gregorio, sostengono che il Diavolo prima della caduta era stato signore di tutti
gli angeli e dopo la caduta diventa principe dei demoni. Questa
rappresentazione, oltre che ha offerto una descrizione chiara di Satana, ha
eliminato lidea di dualismo, cio lidea che il Diavolo indipendente da Dio e
non stato creato come angelo buono o il Diavolo il creatore del corpo
umano o che il concepimento dei bambini opera del Diavolo. Cos i vescovi,
nel concilio di Braga del 563 hanno dichiarato che tutto ci opera di Dio e non
dellangelo maligno. La caduta degli angeli non fu opera di Dio, sostiene
Gregorio, poich nulla nella loro natura li disponeva al male. Il solo prerequisito
per la loro caduta che farebbe ricadere la responsabilit su Dio mutabilit ; ma
questa, inerente alla natura come a quella angelica il libero arbitrio. Se noi
siamo liberi di scegliere il male dal bene, possiamo anche scambiare il bene
con il male, ed proprio questo che fa il Diavolo, aveva una vita buona ma ha
scelto quella cattiva. La sua scelta fu assolutamente libera, lui cadde a cause
del suo orgoglio che cancell il suo rispetto e timore nei confronti di Dio.
Gregorio sostenne che Satana cadde allinizio del mondo, prima della creazione
dellumanit e il suo peccato consist nellorgoglio e invidia verso Dio e verso
lumanit, tanto che lo spinse a tentare Adamo ed Eva, come dice proprio Henry
Ansgar Kelly; o sotto la forma di un serpente oppure si impossessato di un
serpente per far cadere Adamo e Eva nel peccato.2
2 Henry Ansgar Kelly , The devil demonology and witchcraft, Doubleday&company Inc. p.14
8
1.2 Come era rappresentato il Diavolo ?
" Parlando del primo peccato dellumanit e del simbolo del serpente, questo
un simbolo che compare pi volte nellantico testamento, tanto che nel nuovo
testamento Caino ed altri peccatori sono considerati come figli del Diavolo.
Nellantico testamento, il Diavolo rappresentato molte volte come una
personificazione , come ad esempio di una malattia che porta alla morte , nei
salmi : You will not fear ... the pestilence that stalks in darkness, nor the
destruction that wastes at noonday3 La morte dimostrata come un mostro
che caccia la vita degli esseri umani. Lo stesso ruolo dato a Sheol, o Belial. Il
salmista ad un certo punto dice : the cords of death encompassed me , the
torrents of perdidtion (Belial) assailed me ; the cords of Sheol entangled me the
snares of death confronted me 4 Belial, poi diventato il nome pi comune del
principe del buio nel Qumran che corrisponde moltissimo il Satana nel nuovo
testamento. Un altro esempio di personificazione un tratto da Isaiah che nella
sua scrittura popola i deserti con delle bestie mostruose, ma non solo, in modo
con Lilith che era un demone babilonese. Isaiah usa anche dei mostri del mare
come leviathan e Tannin che sono presenti nel Hebrew mantenendo lo stesso
nome e gli stessi caratteristici. Dicendo questo, si pu notare che la scrittura
stata influenzata moltissimo da altre culture e mitologia classica, o per far s che
quello che scrivono sia pi credibile, o perch anche gli scrittori credevano
ancora in questi miti . Se si legge la bibbia attentamente, si possono scoprire
dei parallelismi tra lantico testamento e quello nuovo quando si parla di
Diavolo . Un esempio potrebbe essere la tentazione di Abramo allinizio della
sua vita pubblica con quella di Cristo nel deserto. Nel nuovo testamento non c
unindicazione chiara dellorigine del Diavolo , ma solo alcuni frasi come: come
un fulmine 5 , il dragone e i suoi angeli 6. il fatto che s.Matteo ci dice che Cristo
ha il fuoco preparato per il Diavolo e i suoi angeli pu significare due cose , o
che come punizione per il Diavolo, oppure lo prepara come punizione per gli
uomini che vivono nel peccato. La rappresentazione pi dettagliata nella
3 Salmi. 91 5-6
4 Salmi 18 4-5)
5 Luca 10,18
6 Apocalissi 12 7-9
9
scrittura quella del demone Asmodeus nel libro di Tobia che appare solo nei
septuagint ( lantico testamento greco), la quale descrizione molto simile a
quella dei ebrei in Egitto.
" Molte volte influiscono elementi folklorici provenienti dalle antiche civilt
mediterranee nella rappresentazione del diavolo. Alcune volte il folklore
confluiva con il cristianesimo siccome nellalto medioevo abbiamo il
cristianesimo che mostra il diavolo come spaventoso e terrificante, e il folklore
che mostrava il diavolo come buffo ed incapace. Cos facendo cera una
contraddizione da una parte un diavolo terrificante e dallaltra un diavolo
stupido. Nel Folklore, la distinzione teologica tra il diavolo principe del male e i
demoni suoi seguaci non molto chiara7 . In molte lingue, infatti si usava
diavolo come sinonimo di demone che risale allantico inglese , ad esempio i
francese dmon, italiano diavolo, spagnolo diablo, solamente il tedesco fa
una distinzione usando 2 parole diverse teufel e damon8 . Invece di usare
delle parole per distinguere tra Satana, diavolo e demoni, si usavano
soprannomi come il vecchio peloso, luomo nero, il buon diavolo e il
vecchio bisbetico tra gli altri. Erano questi dei soprannomi popolari siccome
avevano a che fare col mondo delle favole, fate e folletti. I demoni, poi, nella
tradizione greco-romana sono degli angeli caduti e tali furono considerati anche
gli spiriti, dei germani e Slavi 9 Come si pu notare, sono tutti dei soprannomi
buffi, e si usavano per le ragioni gi menzionate prima. Dallaltra parte, per
mettere pi in rilievo la differenza tra il diavolo buffo e quello terrificante, esso
aveva le immagini di draghi, fantasmi, esseri met bestie e met uomini e
giganti, tutti quanti esseri malvagi e spaventosi 10 .
11 Ivi. p.46-47
12 Cfr. Ivi. pp 50-54
11
una parodia del battesimo. Poi il Diavolo incominci a lamentarsi dicendo che i
cristiani prima si rivolgono a lui e quando ottengono ci che volevano ritornano
a Dio per la sua misericordia. Cos il Diavolo gli chiede di impegnarsi per
iscritto. Lui d accordo e la ragazza si innamora veramente di lui . Dopo alcuni
ostacoli dal padre che voleva che lei diventasse monaca lei cedette. Alla fine
scopr la storia del patto e con laiuto di San Basilo il giovane si pent e la
ragazza venne salvata da un destino peggiore della morte. Laltro racconto
quello della leggenda di Teofilo, un prete in Asia Minore, al quale, morto il
vescovo del luogo, viene offerta la carica episcopale. Teofilo non accetta, ma si
dispiace moltissimo per questo. Cos si mette a tramare per riconquistare il
potere.Consulta un mago ebreo che dice di poter aiutarlo attraverso un incontro
con il Diavolo .Per unaltra volta, il Diavolo fa la parodia del rito di battesimo e fa
Teofilo promettere di vivere nel peccato. Da questo momento Teofilo diventa
sempre pi potente e arrogante, e alla fine il Diavolo reclama il suo dovuto ,
lanima delluomo, e manda i demoni a torturare il prete corrotto e trascinarlo
nellInferno. Teofilo si pente e chiede aiuto alla Madonna , che scende nell
Inferno, strappa il contratto dalle mani di Satana e lo consegna al prete , che lo
distrugge. Maria poi lo porta vicino Dio e viene perdonate, e il Diavolo truffato.
Questi racconti di patti col Diavolo erano abbastanza diffusi nel medioevo,
anche nelle omelie, poesie e nel teatro. 13
" Parlando di patto col Diavolo, anche nella scrittura ci sono molti riferimenti
al diavolo e come agisce sulluomo. Ci sono due modi in cui possibile il
possedimento, una di essi il possedimento del diavolo, e l altro la
tentazione. Molte volte, se i demoni non riescono con la loro tentazione
attraverso pensieri, tentano di adeguare la tattica della profezia di alcuni
avvenimenti, come ad esempio la visita di alcuni personaggi nella citt, questo
lo fanno con l impossessarsi di alcune creature veloci:
cosa che meravigliosa di questo che, se coloro che hanno corpi pi leggeri
rispetto agli uomini, visto che gli uomini hanno intrapreso un viaggio su
" Anche Sant Agostino nella sua opera Divinazione dei demoni tratto lo
stesso punto . Grazie ai loro corpi, i demoni sono veloci e possono sapere delle
cose molto prima che avvengono. Peter Lombard chiede se i demoni possono
completamente penetrare nelle anime degli uomini o, se al contrario si dice che
sono penetrati nei uomini solamente grazie al perch Dio gli ha dato il
permesso . Lui poi quota SantAgostino quando dice che lui non crede che i
demoni possono impossessarsi dellanima, perch essa pu essere posseduta
solo da colui che lha creata. Al contrario, San Tommaso dAquino crede che
lintelletto degli angeli sia molto superiore a quello degli uomini , e anche quello
degli angeli caduti rimasto intatto 15 . San Tommaso dice che sia il
possedimento e sia la tentazione si fanno con la stessa tecnica, quella della
manipolazione delle cose in uno spazio definito. Tommaso mette in rilievo che i
demoni agiscono sui fluidi corporei anzich sui diversi organi del corpo siccome
questo risulterebbe in dolore e cos non riusciranno ad invocare delle memorie
e fantasie che loro vorrebbero . Tutto ci Dio pu non permetterlo. s.Tommaso,
quindi, crede che Dio permette pi la tentazione che possedimento ( anche se
si fanno con la stessa tecnica) ma il possedimento dura pi al lungo. Tuttavia,
dice anche che il Diavolo pu alcune volte impossedersi del corpo, come
appunto mostrano alcuni casi .16
" Ma allora, perch Dio permette tutto ci ? Gregorio Magno ( papa dal
590-604) nel suo libro i Dialoghi dice che uno spirito cattivo perch la sua
volont e il suo desiderio intendono fare il male, e viene davvero da Dio perch
Dio che permette allo spirito cattivo di operare ; ma non per gli scopi malvagi
di Satana , bens per gli scopi buoni di Dio. Al Diavolo piacerebbe poterci
tentare senza restrizioni e limiti e ridurre la nostra anima e corpo, ma tutto
questo che sembrerebbe ingiusto, Dio lo converte in giustizia .Lucifero ci tenta
con la speranza di distruggerci, ma Dio non gli concede di gravarci con prove
che vadano al di l della nostra capacit di resistenza , e il Diavolo si accorge
14 Ivi. p. 96
15 cfr.Henry Ansgar Kelly , The devil demonology and witchcraft, Doubleday&company Inc. pp. 109-114
16 Cfr.Ivi . p 115
13
con delusione che Dio usa le sue tentazioni per fortificare il uomo anzich per
distruggerli. Come ha detto Thomas Merton millecinquecento anni dopo, lanima
umana come un atleta, ha bisogno di lottare e competere per realizzare tutta
la sua potenzialit17 . Gregorio dice anche che Dio permetti s al Diavolo di
accostarsi allumanit ma sa che gli eletti non cederanno e non potranno uscire
rinvigoriti dallassalto. Il cuore del problema la bont e la potenza di Dio; Dio
responsabile delluniverso che ha creato ,dove permette e limita il male ,egli sa
che gli eletti non cedono alla tentazione e in tal modo non concede al Diavolo
un reale potere di tentarli . 18
1.5 Lesorcismo
Io esorcizzo te , creatura sale ...: che questa creatura sale possa in nome
della trinit divenire sacramento per mettere in fuga il nemico 20
" Anche se Antonio rende chiaro che la prima tattica del Diavolo la
tentazione sui pensieri, lui non da alcune regole che ci possono aiutare a
riconoscerli, ma si limita a categorizzare le apparizioni esterne e le reazioni che
lasciano sul osservatore. importante notare che Antonio dice che semplice
identificare la natura degli spiriti con laiuto di Dio, e cos lui anticipa il
ragionamento pi recente che dice che questa capacit data a certe persone
come pregio dallo spirito santo. Dopo quella di Antonio cerano molte altre
regole di come si pu accorgersi di uno spirito maligno, tra laltri quella di
Ignazio di Loyola nel suo libro esercizi spirituali, tuttavia , al contrario di come
22 Henry Ansgar Kelly , The devil demonology and witchcraft, Doubleday&company Inc.pp. 115-116
16
molti commentatori pensano, questi non sono state scritte con lo scopo di
differenziare la natura tra i pensieri da Dio e quelli del Diavolo, ma per discutere
lo i diversi stati della mente, ma sfortunatamente molti degli ebrei
misinterpretano ancora questo libro. Simile allinterpretazione di Ignazio,
quella di Robert Burton , che da alcune regole di come si riconosce un spirito
maligno. Lui dice che il Diavolo corretto, inietta pensieri maligni, assurdo e
ha dei concetti malvagi. Il Diavolo molte volte ci suggerisce cose che vanno
contro la natura e contro Dio. Ci suggerisce di abbandonare questi pensieri e di
lasciarli andare proprio come sono venuti. Tutto questo un un buon esempio
della tentazione diabolica ed usato ancora fino al giorno doggi. Lo stesso
approccio pu essere trovato in William Demal, un psicologo molto pi recente ,
e dice :
la piaga della tentazione consiste nel l'influenza del diavolo sui sensi esterni o
interni. Si sa che il diavolo tenta di guidare i santi fuori strada attraverso le
tentazioni del senso della vista, dell'udito e di sentire. Allo stesso modo pu
influenzare i sensi interni: l immaginario e memoria, nonch le passioni. Tali
tentazioni possono essere facilmente distinguibili dalle tribolazioni abituali per la
loro pi lunga durata. In primo luogo, il sacerdote impiega gli stessi rimedi,
come nel caso delle tentazioni normali. Ma se c almeno una probabilit
morale per l'esistenza di tentazione, lui segretamente e privatamente usa
lesorcismo.
Quello che dice Demal tutto vero, ma in realt molto difficile accorgersi che
una persona attaccata da uno spirito maligno, proprio come dice
SantAgostino :
" Cos abbiamo una differenza tra quello che dice SantAgostino e quello che
dicono Burton e Demal . Il primo dice che si pu capire uno spirito attraverso la
ragione , mentre lultime due si fidano dellesperienza. Finalmente, dice
S.Bernard di Clairvaux, quello che conta non distinguere gli spiriti, ma che
17
ognuno sa cosa giusto e quello che meno, se si sa questo , nessun danno
pu essere fatto. Poi se sai che sei posseduto, allora resistilo e rifiutalo con
tutta la tua forza . 23
23 Cfr. Henry Ansgar Kelly , The devil demonology and witchcraft, Doubleday&company Inc. pp 113-122
24 Steven F.Kruger , Dreaming in the middle ages , Cambridge university press p.21
18
cancello davorio mentre i sogni affidabili provengono dal cancello del
corno .Cos facendo, tramite lantica tradizione del topos dei due cancelli
opposti fornisce una struttura in cui tutti i sogni possono essere messi . Inoltre a
questo Macrobio suddivide ancora i sogni veri da quelli falsi in cinque tipi :
oraculum, visio e somnium ( veri) e insommnium e visium ( falsi ). Ovviamente i
primi tre sono considerati pi come divini , e gli ultimi due come mondane , ma
Macrobio parla di pi sul somnium siccome il tipo pi popolare e pi
realistico . Scrittori come SantAgostino Tertulliano e Gregorio il grande dicono
che quando si sogna di peccati non necessariamente implicano il sognatore
perch i poteri dellanima sono inattivi mentra si dorme, Tertulliano dice, infatti :
Nei nostri sogni, le buone azioni sono senza merito e i nostri crimini sono
irreprensibili. Noi non saremo condannati per un stupro fatto in un sogno e allo
stesso modo non saremo incoronati di sognare di essere martiri
" La verit che lagente responsabile dei sogni pu essere sia buono e sia
cattivo, gli spiriti buoni insegnano agli uomini e quelli cattivi li ingannano. A
questo, Gregorio il grande aggiunge che si pu avere sogni che sono influenzati
sia dal buono e sia dal male, e questo quando ai sogni si aggiungono i nostri
pensieri, quindi alle forze esterne si aggiungono le forze interne. I sogni
benevolenti mostrano sempre la verit e non mentono mai , sono onesti, divini
profetici e ispirati mentre quelli malevolenti trasmettono profezie false, inganno
e impuri , usando aggettivi che usa Tertulliano. Se si segue questa
distinzione,allora facile distinguere da sogni che sono opera del Diavolo da
quelli di Dio, ma in realt non cos e la natura del sogno non pu essere cos
facilmente notata dalla verit o falsit del sogno. I sogni demonici, infatti, non
sono sempre falsi e ingannevoli, ma certe volte possono rivelare delle
informazioni importanti. Tertulliano infatti dice che sogni ispirati dal Diavolo
possono qualche volte essere uera et gratiosa( veri e in favore a noi). Allo
stesso modo, Gregorio categorizza questi sogni come non veritieri, usando la
parola inlusiones. Secondo lui, lintenzione di questo tipo di sogni di
ingannare il sognatore :
se la mente non messa in guardia contro questo tipo di sogni, sar confusa
nelle numerose vanit del maestro dellinganno, che abbastanza intelligente
19
di predire molte cose che sono vere in modo che finalmente ottenga possesso
dellanima25
" SantAgostino daccordo con entrambi e dice anche lui che il piano
dinganno del Diavolo alcune volte opera tramite qualcosa che sembra giusta e
utile. La differenza essenziale tra le visioni angeliche e quelle demoniche non
sta tanto nellaffidabilit dellinformazione che rivelano, ma nei motivi che
stanno alla base di questa informazione, che molte volte contro quello che
giusto per lumanit. Quindi, anche se i sogni demonici sono simili a quelli
angelici, sono sempre una tentazione non una rivelazione 26 .
" Un tipo di sogno che nel medioevo non si credeva che potesse esistere
quello in cui appaiono i morti. Questa negazione dei fantasmi in parte il
risultato dellassenza degli stessi fantasmi nella Bibbia. Non si parla solo di
assenza, ma anche di negazione siccome alcuni riferimenti nel nuovo
testamento possono essere interpretati come rifiuto totale alla credenza nei
fantasmi. Due esempi sarebbero: quando Ges cammin sullacqua e e i
discepoli si spaventano cos tanto che Ges dovette riassicurarli che non un
fantasma27 , e per la stessa ragione Ges dice alla donna di non aver paura
quando le appare dopo la sua resurrezione28.
" Malgrado questo , ci sono alcune favole che fanno parte del folklore quando
si parla di apparizioni dei morti, infatti dodicesimo secolo marc le prime
apparizioni della Hellequins hunt ( caccia selvaggia), che si trova fino al giorno
doggi in forme diverse. Il primo che la nomina il monaco anglo-normanno
Orderic-Vitalis (1075-1142) . Quando aveva dieci anni lui viene messo dal padre
nellabbazia di s.Evroult . In questa abbazia Orderic comincia a scrivere tredici
libri della storia ecclesiastica normanna, di cui il nostro interesse pi grande
del VIII libro che parla dei misfatti del malvagio signore Roberto di Belleme e
25 Steven F.Kruger , Dreaming in the middle ages , Cambridge university press p.48
26 Cfr. Ivi pp 70-125
27 Matt. 14:26 , Mark 6:49
28 Matt 28:10
20
sua madre Mabel che assassinava tutti i suoi prigionieri, ed in questo contesto
che Hellequins hunt nominata. La storia che raconta Orderic la sent
direttamente dal giovane prete Walchelin, che il protagonista di essa.
Walchein stava ritornando a casa dopo una visita che aveva fatto ad un
ammalato della sua parrocchia, e ad un certo punto sent il frastuono di un
grande esercito, che presume che sia quella di Roberto di Bellume nella sua
rotta per la guerra. Era un prete giovane e coraggioso e trova rifugio tra gli
alberi per difendere se stesso, preparato anche a lottare se ci sarebbe stato
bisogno. In quel momento apparve un gigante armato con una mazza che gli
ordin di stare dove era e osservare lesercito che stava avvicinandosi in
ondate una dopo laltra.29
" Il primo gruppo composto da molte persone che camminano con delle
bestie, vestiti e ogni tipo di arredamenti. Questi muovevano velocemente e
lamentavano tra di loro, con il prete che riconosce alcuni di loro morte
recentemente .Poi un gruppo di portatori, ai quali il giganti si congiunto. Dopo
di questi sono arrivati una truppa di donne sui cavalli sulle selle laterali, che
mentre passava il vento le alzava e poi le sbatteva nel loro posto . Queste
donna, che Walchein riconosce molte di loro erano nobili e hanno vissuto una
vita pervertita e ostentazione. Il prete, terrificato vide poi un grande gruppo di
monaci condatti da vescovi, con questi ultimi vestiti con cappotti neri e i primi
con cappucci neri. Loro andarono dal prete, chiedendogli di pregare per loro. Il
prete rimase scioccato di vedere fra di loro alcune persone verso i quali lui
aveva grande rispetto e ammirazione. Lultimo gruppo quello che descritto pi
dettagliatamente composto da migliaia di cavalieri, tutti vestiti di nero e sputano
fuoco. Tutti cavalcarono cavalli enormi trasportando diverse armi. Dopo che tutti
passarono il prete si accorge che quello che aveva appena visto fosse la
marmaglia di Hellequin. Come testimonianza di tutto questo , prende un cavallo
nero, ma immediatamente, il cavallo gli fa male e cos lo lascia libero. Vedendo
questo, quattro cavalieri intervengono, ma lultimo di essi gli ha fermati, e invece
ha chiesto al prete di dare un messaggio a sua moglie e suo figlio. Come segno
di prete esemplare, non voleva trasmettere il messaggio e vedendo questo il
cavaliere lo prese per il collo. In quel momento apparso il fratello di Walchein.
30 Ivi p. 93-100
22
la punizione per aver fatto un patto don il re della morte prefigura le
tribolazioni della corte di Enrico II. 31 Tutto sommato , questa tradizione della
letteratura rimasta molto popolare, e nuovi modi in cui si descrive sono
introdotti , basta un esempio, Virgilio dice che i morti appaiono nei vestiti con i
quali erano prima di morire, e con i beni a cui erano pi attaccati, ma poi Virgilio
si provato scorretto da molti, tra di loro dal chierico Cistercian Helinand di
Froidmont.
31 Ivi, p. 108-112
23
2.Analisi del diavolo nei
canti dellInferno della
Divina Commedia
"
24
" arrivato il momento di concentrarsi sullanalisi di canti specifici in cui
appaiono i diavoli, e anche Lucifero. Mi chieder se questi canti si distinguono
dagli altri nella la lingua e nello lo stile. Sono convinto che questi canti siano
delle digressioni da tutto il poema, e perci analizzer perch il poeta lo f.
Secondo Dante il diavolo il nulla, infatti il vero essere di Satana la
mancanza di essere. Perch Lucifero si trova proprio al centro della terra ?
Sono tutte domande che tenter di spiegare in questa seconda parte della mia
tesi.
2.1 Trame
" Comincio con i canti 21 e poi il 22. Questi due canti sono considerati come i
canti gemelli. Un interludio unico nel suo genere in cui Dante e Virgilio restano
nella stessa bolgia, cio la quinta, quella in mezzo alle Malebolge in cui i
protagonisti sono i barattieri. Questi peccatori sono pubblici ufficiali e
amministratori del potere comune che utilizzarono la carica per traffici personali
da cui trassero disonesti guadagni.32 Anche in questa bolgia , come in ogni altra
bolgia dellInferno si trova la legge del contrappasso. In questo canto (ma anche
in quello successivo) la legge del contrappasso per analogia siccome la
condanna in questo caso di vivere sotto la pece bollente in corrispondenza
sarcastica con il modo subdolo sotterraneo con cui in vita arraffarono denaro in
modo illecito.33 Come afferma Alessandro Torri :
Dante non lascia niente al caso, ma tutto strutturato in modo preciso. Molti
critici per secoli hanno discusso se in questo canto c un riferimento
autobiografico o no. A quel tempo Dante fu accusato di baratteria, ma non tutti
credono che qui Dante si sente come uno di essi. Secondo me ci sono molti
" Lultimo canto analizzato il 34, che anche lultimo canto dellInferno e al
punto pi basso che si pu scendere. uno degli estremi della storia
dellumanit dove risiede <<limperador del doloroso regno>>, e laltro estremo
dove c <<limperador che la su regna>>. Comincia da qui la lunga e precisa
35 Ivi p.386
26
descrizione di Lucifero e i dannati che si trovano in questa ultima bolgia : la
giudecca, da Giuda Iscariota. Giuda era un traditore, trad Cristo, ed questo il
peccato pi grande secondo Dante, il tradimento. Quindi ci sono i traditori verso
la chiesa , limpero e i loro benefattori. La loro punizione consiste in essere
coperti dal ghiaccio e traspaiono come pagliuzze sotto vetro. Le anime sono
tutti in posizioni diverse, e alcuni studiosi come Buti, dividono tutte le anime in
4 : 1. Quelli che tradirono i benefattori dello stesso rango sociale; e questi
stanno a giacere, 2,3. I traditori di un maggiore/minore stato sociale; che stanno
con la testa in gi e i piedi in su, 4. Quelli che tradirono sia i benefattori di un
grado sociale pi alto e sia quelli di pi basso; stanno inarcati.36 Questa solo
una teoria, ma pochi la danno importanza siccome Dante pi che descrivere
con esattezza come stanno i dannati, ci vuole farci vedere la furia, la rabbia e
labnormalit di questo paesaggio.
" Dopo aver visto il contenuto di ciascuno canto, vorrei discutere lo stile di
questi canti che anchesso piuttosto speciale, li rende unici e distinti dal resto
della Commedia. In mezzo allInferno ci aspettiamo uno stile aspro e doloroso,
come i canti precedenti, ma invece in questo canto e quello gemello Dante usa
la comicit. Usa la comicit consciamente, una ragione potrebbe essere per
dare pi rilievo a questo canto che fin dallinizio ci appare speciale e serve
come una pausa tra gli altri canti. Per mostrarci che lui certo dello stile che
usa, al secondo verso di questo canto usa la parola Commedia, che proprio il
titolo di tutta lopera e la parola usata solamente due volte nei cento canto che
compongono il poema. Al contrario di come intendiamo noi oggi la comicit, in
quella di Dante non c il riso, come dice proprio De Sanctis : <<il comico
rozzamente formato e non artistico>> perch non ha la sua immagine che la
caricatura, n la sua impressione, che il riso. Il comico dantesco sia
medievale e sia moderno ed per questo che la Divina Commedia un
capolavoro. Dante non inserisce il comico per far s che la sua opera abbia un
repertorio linguistico pi grande, ma per uno scopo preciso. La seriet di base
ancora l, la paura dei demoni e la paura dellInferno, ma Dante usa il comico
" Questa terzina illustra molto bene le tecniche che spiegavo sopra, dove ci
sono parole tronche e parole dialettali fiorentine. Per noi che leggiamo oggi
potrebbe essere pi difficile da interpretare, ma nel Trecento questo canto era
molto pi vicino al popolo ed era questo che Dante voleva, anche perch il
peccato della baratteria era molto popolare a quel tempo. Al verso 89 Dante usa
lespressione quatto quatto in cui la comicit pi nella cadenza fraseologica
che nella situazione, in realt Dante poteva scrivere rannicchiato e non sarebbe
stata una frase comica.38 Per rendere il canto pi realistico possibile, a parte
delle parole Dante usa dei luoghi popolari di quel tempo come Lucca. Inoltre i
diavoli sono simili alla tradizione e anche limmagine della cucina . I diavoli sono
i cuochi che fanno arrostire le anime dei dannati nella pece bollente, che
unimmagine molto comica specialmente dei diavoli che sono delle creature
temibili e adesso sono rappresentati come dei semplici cuochi. La comicit
anche nei gesti, ad esempio alla fine del canto quando uno dei diavoli fa una
pernacchia ad un altro diavolo dopo aver fatto un segnale sconcio con la lingua.
" Nel canto successivo, come per quello precedente, lo stile comico, un
comico che si crea dalla selezione verbale ai valori fonosimbolici delle
morfologie lessicali. Tutto diverso dagli altri canti, nel mezzo dellInferno, un
esperimento linguistico molto rischioso ma che sembra aver lasciato lo scopo
voluto di una Commedia, come dice proprio Guido Favati <<organizzato nei
modi di una rappresentazione teatrale, di una Commedia.. buffonesca e tutta
la vicenda si svolge col ritmo travolgente dun jeu, dun mistre, duna laica
rappresentazione >> 39 Alcune caratteristiche del comico che si usano in questo
canto sono le proposizioni infinitive ad esempio Io vidi + infinito, molti hapax
( parole che appaiono solo una volta in un testo), e molte allitterazioni e in rime
ad esempio: lORO, corridOR, voSTRA, TORneamenti, gioSTRA, TRombe. Si
nota qui facilmente luso del tr, un suono che nel medioevo si associava
moltissimo al comico. Altre espressioni usate da Dante sono grattare la tigna,
levare il muso e anche dei proverbi come tra male gatte era venuto il sorco.
39 Ivi. p.389
40 S.Battaglia, Grande dizionario della lingua, Torino,U.T.E.T.
29
situazione misera quando sono nella pece e dallaltra la tetra bestialit dei
diavoli.41
2.3 Virgilio
" Per capire di pi il personaggio di Virgilio penso che sia giusto dare
unocchiata al canto che viene dopo, cio quello degli ipocriti. Dopo aver parlato
un p con i due frati e Dante capisce meglio il loro peccato e sta per lanciarsi
contro di loro vede un dannato crocifisso in terra con tre pali. Vedendo che
Dante si interrompe, Catalano gli spiega che quello che vede Caifs, il
sommo sacerdote ebreo che indusse il sinedrio ad uccidere Cristo. Di fronte alla
gente lui si finto benefattore, ma in realt lha fatto solo per il bene personale
siccome vedendo un uomo cos potente, era spaventato che prendesse il suo
posto come sommo sacerdote. Nello stesso modo sono puniti Anna, suocero di
Caifs e i sacerdoti ebrei che votarono per la morte di Cristo. 45 Nelle parole di
Catalano, quando descrive la pena di Caifs e i suoi segaci c un senso di
gelida perfidia vendicativa :
2.4 I Diavoli
" Il primo fatto che questi due canti sono piuttosto singolari in tutta la Divina
Commedia siccome nel ventunesimo canto i protagonisti cambiano, per la
prima volta nellInferno non sono pi i dannati, ma sono i demoni stessi insieme
a Dante e Virgilio, quindi c la mancanza della presenza umana. I diavoli sono
quelli che le persone del medioevo desumevano dalla vita religiosa e furono i
colpevoli di tutto il male e incubi. Ora Dante li vedr di persona, non solo uno,
ma in grandi masse. Essendo una persona del medioevo , Dante gli d delle
caratteristiche tradizionali delle rappresentazioni popolari , delle tradizioni orali e
di quelle religiose come il nero, la ferocia , la crudelt , la furbizia e le mani
artigliate ( per questo che li chiama Malebranche ). Essi riconoscono un
capo , che Malacoda, ma non al punto di sentirsi impiegati per sempre, come
si vede tra laltro nel canto quando Scarmiglione tenta di attaccare Dante
nonostante gli ordini dati da Malacoda di non attaccare. Le persone del
medioevo credevano che gli spiriti malvagi erano in vicini ai vivi e luomo nera
circondato 47, e il diavolo sempre pronto ad approfittare di ogni debolezza
delluomo. A parte le caratteristiche tradizionali , Dante fu influenzato moltissimo
47 Jean-Claude Schmitt, Ghosts in the middle ages, university of Chicago press pp. 94-95
32
dal capolavoro delXI secolo La visione di Tundale48.Nella sua descrizione del
primo diavolo che vede Dante ne sintetizza la ferocia :
Si vede qui che Dante trasfigura il basso diavolo e lo descrive con tre aggettivi
terminali : fiero, acerbo e leggero. Un fatto interessante che nel Purgatorio
Dante descrive un angelo esattamente rovesciato, eppure dipendente :
Si vede che c un parallelo tra queste due descrizioni, dove prima abbiamo il
colore nero che si trasforma in biancovestito, laspetto del volto che ne
laspetto fero e ne la faccia quale ed infine latto delle ali: con lali aperte - e
indi aperse lale .
" Riflettendo sulle caratteristiche dei diavoli in questo canto si pu notare che
anche i nomi scelti rappresentano le caratteristiche di ciascuno e le loro qualit
psicologiche, ad esempio : Alichino che fa pensare alla velocit , Rubicante che
rabbioso e pazzo, Scarmiglione che ha tendenze scompigliatrici da tipico
e Barbaricciaguidi la decina.
Si vede proprio qui la specialit di questi due canti: per la prima volta Dante ci
presenta chi veramente c nellInferno, i diavoli che proprio la loro casa.
interessante notare che Dante aspetta fino al canto 21 per dare una descrizione
dei diavoli.
" Questi due canti sono come una digressione dallattuale racconto, il viaggio
si ferma, anche il fatto che Dante spende due canti in questa bolgia ci illustra
meglio questo fatto. ovvio il senso di morte e immobilit dei diavoli, in
contrasto di Dio che si muove ed onnisciente. Il racconto non si sviluppa, anzi
siamo l nella stessa bolgia per due canti interi senza muoverci. Quindi, un
senso di immobilit ogni volta che compaiono i diavoli e anche, come analizzer
successivamente quando appare Lucifero. Lunico movimento nel cammino
verso la direzione sbagliata quando i diavoli tentano di beffare Dante e Virgilio
dicendogli delluscita sbagliata da quel luogo.
" Al tempo di Dante cera pi di una teoria su come si fosse creato Lucifero e
formato lInferno, ma Dante attinge a quella dettata da San Tommaso dAquino
che concorda con la tradizione in modo speciale SantAgostino che dice che il
peccato degli angeli era di superbia e di invidia infatti Dante nel Paradiso
afferma :
Dante usa queste parole siccome Dio aveva creato luniverso buono, ma
Lucifero ne aveva tolto la perfezione introducendo il peccato. Il suo orgoglio lha
spinto a fare delle cose per ottenere la felicit immediatamente e con i propri
sforzi anzich aspettarla da Dio. Secondo questa teoria dopo la creazione gli
angeli furono sottoposti ad una prova e alcuni scelsero di obbedire alle regole e
restare fedeli a Dio e altri, che sono Lucifero e i suoi seguaci decisero di
2.6 Le facce
" Lucifero ha una sola testa ma con tre facce, elemento che prefigurato fin
dal primo canto del poema con lincontro con le tre fiere cio lupa, lonza e leone
( come Lucifero i nomi iniziano con la vocale i ). Inoltre le tre facce sono di tre
colori diversi : una rossa che volta in avanti, la destra giallastra, e la destra
nera. Chi conscio della religione cristiana e delle sue regole sa che una delle
credenze fondamentali era la trinit, potrebbe essere che questa sia una
parodia di essa ? Le tre facce rappresentano tre principi da dove i peccati
vengono cio ignoranza rappresentata dalla faccia giallastra, odio
rappresentato dalla faccia rossa e impotenza da quella nera. Al contrario di
questo tre principi si contrappongono quelle della trinit e del bene : la
sapienza, lamore e la potenza54 . Oltre a questo, in ognuna delle bocche c un
54 Cfr. Alessandro Torri , Lottimo commento della Divina Commedia, Ivi. p.581
37
peccatore, in quella nera vediamo Bruto, e in quella giallastra Cassio. Entrambi
hanno i piedi dentro la bocca di Lucifero, e la faccia fuori. Bruto, che nella vita
reale era Marco Giunio Bruto uomo politico ed era un traditore di Cesare, si
muoveva bruscamente ma non parla, poi, allo stesso modo cera Cassio, che
probabilmente Lucio Cassio perch robusto. Quello in mezzo, ed anche
quello su cui Dante si soffermato, Giuda. Lui il traditore di Cristo nella
bocca della faccia rossa. In pi, Cerbero (Lucifero) gli morde la faccia e le
gambe sono fuori, una punizione diversa e pi dura siccome lui stato un
apostolo di Cristo. Cos, sommando i peccati di questi tre dannati, si pu
concludere che i dannati della Giudecca sono composti da quelli che tradirono il
vangelo, come Giuda, e quelli che hanno tradito limpero, con i maggiori esempi
sono Giuda nel primo caso e Cassio e Bruto nel secondo, ed per questo che
Dante gli da unimportanza pi grande e li mette nelle bocche di Lucifero.
2.7 Le ali
" Unaltra caratteristica del Diavolo, presente anche nella tradizione e su cui
Dante si sofferma sono le ali. Fin dallinizio del canto il poeta mette i rilievo le ali
di Lucifero quando parla del vento che c in questa bolgia, tanto che il poeta
deve cercare rifugio. Questo vento pu essere considerato come un simbolo di
negazione dellamore, della ragione e anzi rappresenta la gelida violenza del
peccato. Lucifero ha sei ali, due da ciascuna faccia, ali grandissimi tanto che li
paragona con le vele delle imbarcazioni e dice che non aveva mai visto vele
cos grandi. La forma di queste ali non erano belle come quelle di un angelo ,
ma erano le ali senza penne di un pipistrello qui che ci accorgeremo che il
gelido di questo canto origina da questi ali, che la sola cosa che sono capaci
di fare siccome non si usano nemmeno per volare. Ovviamente Dante non si
accontenta mai di fare solo una descrizione fisica di qualcosa, tutto ha il suo
significato pi profondo e anche qui abbiamo un contrasto con il Paradiso
siccome questo gelido infernale si contrasta con il fuoco damore che esce dal
soffio dello spirito santo. Oltre a questo Dante rappresenta Lucifero con sei ali
proprio come i Srafi anzich Cherubi che ne hanno quattro. La differenza tra di
essi che il primo non pu coesistere con il peccato mortale mentre il secondo
pu . Cos potrebbe essere che Dante abbia fatto uno sbaglio a dare a Lucifero
sei ali ? La risposta no. Dante gli ha dato sei ali per sottolineare il fatto che
38
Lucifero disceso allInferno dopo una sua scelta libera, basata sulla legge del
libero arbitrio. Perci Dio non lha creato con l intenzione di essere precipitato
nellInferno, infatti ha sei ali e non quattro. 55
" Vedendo cos queste caratteristiche di questi canti, tra linguaggio, stile,
contenuto e descrizione dei protagonisti, si notano alcune particolari importanti.
Si nota, primariamente la descrizione di Satana, che anche se ci troviamo nel
suo regno, ha solo una cantica dedicata a lui, in cui umiliato e presentato solo
come un semplice tirapiedi di Dio. Dante lo presenta in modo piuttosto ridicolo,
anche il fatto che lo usano come una scala per passare nellaltro emisfero mette
in rilievo lidea di comicit di Dante ogni volta che descrive i diavoli, infatti per
descrivere questo Pietro Genesini nel Lofficina di Dante usa il sottotitolo anche
esso dispregiativo <<un diavolo poverello: soltanto deuteragonista o ancor
peggio>> quando parla sul modo in cui Dante descrive Satana. Questo tono
comico non uninvenzione dantesca siccome da molto tempo esso il
simbolo della sconfitta, una sconfitta che causa tra laltro ilarit, perch fin da
sempre spesso rappresentato in modo goffo e ridicolo, in atteggiamenti
stupidi e burleschi. Dante non stato originale neanche quando descrive la sua
bruttezza. Lui lo descrive come il pi brutto dei diavoli, una tradizione
folkloristica che Lucifero era il pi bello degli angeli e adesso il pi brutto dei
demoni. Beelzebul in Dante il massimo contrasto con la forza di Dio. Dante
riprende la concezione filosofica tomista del male come la negazione
dellessere, raffigurando il male in contrapposizione negativa del bene. Alcuni
dei contrasti tra Dio e Satana sono luce - buio, bellezza - bruttezza, armonia -
disarmonia , attivit - passivit, tutti quanti sottolineati da Dante nellultimo canto
dellInferno. Questo solo per via della ribellione di Satana, e la sua superbia di
voler essere come Dio, come fanno proprio Adamo ed Eva, i primi due che
peccarono lo stesso peccato di Lucifero dopo aver mangiato la mela proibita
con lintento di diventare potenti quanto Dio.
Tutto il viaggio nellInferno dura ventiquattro ore, come afferma proprio Dante,
e dopo che sono usciti dallInferno, si vede il contrasto dalla discesa di prima
(verso lInferno) e poi lascesa di questo momento per far s che vadano al
purgatorio, e questo Dante lo mette in rilievo dicendo:
"
41
" Una lettura attenta dellinferno dantesco ci potrebbe mostrare abbastanza
facilmente che la maggior parte dei personaggi che lo popolano sono figure
realmente esistite; alcune conosciute direttamente da Dante ad esempio nobili
o figure politiche, e altri che ha incontrato durante il suo esilio. Dallaltra parte ci
sono quelli che conosce attraverso la loro fama, in modo speciale dellantichit
e la mitologia greca e latina quando si parla dei diavoli. Rari sono i casi in cui
Dante inventa personaggi, ma uno di questi ci riguarda in modo speciale. In
questo capitolo vorrei parlare e fare dei distinzioni tra i vari diavoli presenti nella
Commedia. Tutti i diavoli hanno delle caratteristiche diverse, ma possono
essere raggruppati a seconda delle caratteristiche comuni. Oltre a questo,
metter in evidenza le caratteristiche che sono coerenti con la tradizione e
dallaltra parte quelle nuove perch inventate da Dante.
"
42
sottocapo dei diavoli `Barbariccia, il suo nome esplicito, formato da un nome
comune barba seguito da un aggettivo riccia, ovviamente riporta un tratto
fisico : la barba che riccia. A parte il suo nome, Dante d anche un altro
dettaglio della suo personalit volgare, osservato ovviamente con il gesto che
chiude il canto XXI. lunica volta che Dante lascia i suoi personaggi ad agire
da soli , forse per lasciare unimpronta in questi due canti prodotti dalla sua
finzione e metterli in rilievo in tutto il poema. Alichino il quarto personaggio
con un nome comico che deriva dal francese Hellequin, il quale otre che
ricorda molto la masnada di Hellequin, analizzata prima, un nome che ha
come base un sostantivo ali, termine che testimonia la rapidit di movimento,
una caratteristica evidente in questo demone, anche nelle parole di Dante :
Se tu ti cali,
Io non ti verr dietro di galoppo,
ma batter sovra la pece lali 57
" Tommaso di Salvo spiega il legame tra il nome e la sostanza del diavolo :
" Dante cos, anche se questi personaggi sono frutto della sua fantasia,
attinge con la tradizione medievale siccome nella Commedia definisce i
personaggi che non fanno parte del mondo classico attraverso il loro nome,
come si visto in questa sezione. Quindi, anche se non si sa assolutamente
niente di un personaggio, dal proprio nome si pu gi creare unimmagine delle
sue caratteristiche e aspetto. Oltre al nome, Dante usa anche degli aggettivi
che rappresentano la somma caratteristica del personaggio , alcuni esempi
sono: il gran nemico o lo salvo mio riferendosi in questo caso a Lucifero e
Virgilio rispettivamente.
58 Cfr.T.Barolini, Dantes poets textuality and truth in the comedy,,Princeton university press, pp. 14-16
44
inserendone notevoli trasformazioni. In Dante, Caronte il nocchiero infernale
che traghetta le anime dei dannati al di l dellAcheronte, un ruolo molto simile a
quello datogli da Virgilio nellEneide. La prima immagine che ci d di Caronte
pi umana che diabolica, infatti sembra un vecchio,coperto di barba bianca e
occhi circondati da fiamme che disceso dallantichit :
Questo si fa per il fatto che appunto i diavoli furono proprio degli uomini che
dopo la morte finivano nellInferno e si realizzavano pienamente come diavoli.
Caronte, come molti altri si oppone al passaggio di Dante, ma Virgilio lo fa stare
zitto con delle parole usate anche verso Minosse e Pluto :
64Cfr. A.Borghini, I nomi di Dante ai contemporanei, Convegno internazionale di onomastica & Letteratura.
Pisa, universit degli studi, 1998, pp. 27-28
48
proprio pericolo di perdizione ed per questo fatto che Virgilio gli copre il viso,
per proteggerlo. Altri pensano che le furie siano solo una parte della coreografia
dellInferno, e sono solo custodi del sesto cerchio, simbolo delleresia.
"
" Un altro gruppo mitologico sono i minotauri e i centauri,sono personaggi
mitologici greci e che Ovidio introduce nella cultura latina, da cui lha tratti
Dante. Fin dalla loro creazione sono stati il simbolo della violenza, e infatti il loro
compito quello di punire gli omicidi nel canto XII. Tutta la tradizione descrive i
minotauri come animali furiosi con la testa di un toro e il corpo di un uomo.
Come sempre, Dante non rimane fedele alla descrizione tradizionale, invece
decide di rovesciare queste due caratteristiche li descrive in modo grottesco,
avendo un corpo di toro e una testa umana. Dante fa questo per far s che gli
stessi minotauri siano puniti per i loro peccati che consistono in violenza verso i
loro sudditi. Il rovesciamento del corpo con la testa il simbolo della propria
sconfitta. Seguiranno, nello stesso canto altri tre personaggi mitologici: Nesso,
Folo e Chirione, che sono tutti e tre dei centauri, met cavalli e met uomini, i
quali secondo la tradizione girano il mondo armati di saette e spinti dalla loro
duplice natura proprio come i minotauri. Il primo di essi, Nesso, minaccia con
larco Dante e Virgilio. Un fatto interessante che questa volta Dante non
cambia niente della mitologia, neanche la sua storia damore, che lascia
inalterata e in una terzina descrive tutta la sua storia. Il secondo, Folo come il
primo, Dante lo descrive in modo piuttosto negativo mettendo in rilievo la sua
ira fu s pien dira 65. Infine, Chirone il comandante dei centauri e Dante loda
la sua saggezza e la sua capacit di distinguere luomo vivo dai morti, al
contrario degli altri demoni. Molto probabilmente Dante gli d belle qualit
umane per la sua fama di maestro di Achille. Infatti laggettivo grottesco gran
Chiron non riferisce alla sua statura, ma proprio per la sua capacit di nutrire
leroe greco con conoscenza e virt.
"
" Si pu notare che nei centauri danteschi molto evidente la duplicit dei
loro comportamenti : da una parte la natura umana che rappresenta la
saggezza e magnanimit mentre dallaltra la natura bestiale composta da
violenza e sangue. Secondo Boccaccio, nei suoi centauri Dante vedeva
50
parole affettive come padre, parole di rispetto che aumentano nella frequenza
pi che si avvicina il momento della separazione dei due.
51
Conclusione
" Giunto alla conclusione della mia tesi vorrei ricordare lobiettivo principale ,
cio quello di riflettere sui diavoli e demoni e vedere come Dante li descrive
nella sua Divina Commedia, mettendo in evidenza le differenze e similitudini
con la tradizione.
" Il diavolo nel folklore discusso nella prima parte, grazie ad aiuti di testi
critici si scopre che molte volte rappresentato in modo buffo , proprio come fa
Dante e questo avveniva per diminuire la paura dalla gente che era circondata
da questo tema.
" Grazie a questi studi ho ottenuto unimmagine del diavolo piuttosto chiara
nella mia mente e cos sono stato capace di notare le differenze e somiglianze
tra il modo in cui lo descrive Dante e le la descrizione tradizionale, ad esempio
entrambi lo descrivono in forma di un animale, in Dante dimostrata proprio con
limmagine delle malebranche e delle tre fiere nel proemio. Una differenza dalla
tradizione, dallaltra parte che Dante ce lo presenta con tre faccie con colori
diverse; una descrizione mai vista prima nella tradizione. Lucifero di Dante
rappresentato come lantitesi totale di Dio: si trova nel Cocito, il punto pi basso
della terra e che pi in contrasto con la posizione di Dio, cio quella in su, nel
cielo e messo in rilievo. Ho scritto anche sul fatto di contrasto tra loscurit in cui
vive Lucifero e la luce che inonda il cielo.
" Anche il cambiamento nel linguaggio nei tre canti in cui ci sono i diavoli
stato uno dei sottotitoli della mia tesi. Dante usa qui un linguaggio grottesco e
comico e lo fa per mettere questi due canti in rilievo, riservando proprio il
linguaggio che corrisponde al titolo Commedia per questi due canti speciali del
poema. Per questa ragione e per la loro immobilit sono anche dei canti
digressivi dalla struttura del poema, in cui Dante resta per due canti interi nella
stessa bolgia. Cos si visto che dove i diavoli sono i protagonisti la storia non
continua e lunico movimento quello dei due viaggiatori verso il luogo erraneo.
" Dopo che il secondo era focalizzato di pi su questi tre canti, nellultimo
capitolo ho preso in considerazione tutti i diavoli che compaiono nel poema che
52
si trovano in guardia ai vari cerchi dellInferno. Si visto come essi sono degli
incarnazioni di Lucifero siccome possiedono delle caratteristiche molto simili a
lui. data anche importanza ai nomi utilizzati da Dante, dei diavoli che sono
frutto della sua fantasia, e nella mia tesi ho spiegato uno per uno il significato di
ciascuno e anche le differenze e similitudini degli altri diavoli che non sono un
creazione dantesca.
53
Bibliografia
H e n r y A n s g a r K e l l y, T h e d e v i l d e m o n o l o g y a n d w i t c h c r a f t ,
Doubleday&company Inc.
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