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E lidea base del costituzionalismo sottoporre il potere a regole, subordinandolo ai bisogni della societ e degli individui. I contenuti
delle Carte degli albori del costituzionalismo moderno costituiscono la base per un significativo processo di arricchimento e
trasformazione che ha come esito lestensione sostanziale del riconoscimento dei diritti alla generalit degli individui e
laffermazione di un impegno concreto dello Stato alla rimozione delle disuguaglianze.
Non si pu sostenere che la tradizione greco-romana e quella cristiana siano approdate ad una compiuta affermazione dei diritti
individuali cos come nellet medievale. E con il superamento del particolarismo feudale e con la fondazione di un nuovo ordine
sociale imperniato sulla centralit della persona, che si apre la strada per una diversa concezione dei diritti individuali. La
trasformazione si realizza (nellet delle rivoluzioni) sotto la spinta dello sviluppo delleconomia mercantile e della ascesa della
borghesia e si traduce in documenti costituzionali che segnano il riconoscimento di diritti intangibili dellindividuo, assisti da garanzie
giuridiche. Ma solo con il superamento delle basi oligarchiche, su cui si reggeva la prima incarnazione dello Stato moderno di diritto,
che soggetti estranei alla classe borghese potranno effettivamente divenire titolari di diritti costituzionali.
A mutare il ruolo stesso delle Costituzioni, chiamate a costituire la trama unificante di un tessuto sociale pluralistico e percorso da
forti antagonismi. La Costituzione si apre alla societ , non regola pi in chiave astratta la posizione del sog.to privato nei confronti
dei pubblici poteri, non pi indifferente alle reali condizioni di vita del sog.to.
La stessa teoria dei diritti non pu pi fondarsi solo sullidea dellautolimitazione dello Stato ma trova il suo proprio fondamento nella
posizione centrale riconosciuta alla persona e,pi specificatamente, come accade nella Costituzione italiana, nel nesso tra il
riconoscimento dei diritti inviolabili e laffermazione del principio di eguaglianza sostanziale.
E attorno ai principi della dignit e della libert della persona che ruotano le Costituzioni e le principali codificazioni internazionali dei
diritti del secondo dopoguerra, positivizzando principi giuridici etici assunti come presupposti. Principi che sono stati riconosciuti da
tutti e, non solo dalla maggioranza politicamente dominante. La Costituzione vista come un sistema di valori e i diritti fondamentali
come elementi costitutivi dello stesso, i quali, si garantiscono, condizionano e si rafforzano reciprocamente, trovando la loro matrice
unitaria in un certo concetto di libert.
Il rilevato condizionamento, sussiste anche tra i diritti fondamentali e il principio dello Stato sociale: le Costituzioni pretendono di
tutelare la libert reale, richiedendo la rimozione degli ostacoli di carattere materiali che di fatto escludono la possibilit stessa della
partecipazione dellindividuo alla vita della comunit. Garantire lo Stato sociale significa rendere effettivi i diritti di libert e assicurare
agli individui un minimo di beni materiali, senza i quali non potrebbero realizzare in pratica la loro libert.
E lapprodo al quale perviene la nostra Costituzione, che nel ripudiare lidea della priorit dello Stato sulla persona, non solo
riconosce e garantisce i diritti inviolabili delluomo, ma prevede uno specifico impegno alla realizzazione delleguaglianza
sostanziale. I diritti fondamentali ruotano intorno al perno del libero sviluppo della personalit. Lattributo sociale caratterizza la
dignit, come segno evidente della volont di superamento del individualismo liberale delle Carte dei diritti dell800.
ART 2 COST
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalit(1), e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidariet politica, economica e sociale
(2)
.
Note:
(1)Nelladisp in esame si evidenziano il principio personalista, che pone lo Stato in funzione dell'uomo
riconoscendogli i diritti pi ampi (prima fra tutti la libert), e quello dell'inviolabilit dei diritti tanto del singolo
individuo quanto come membro di formazioni sociali (principio pluralista e solidarista). Principi che, a loro volta, si
collegano al principio democratico(ART 1 COST) e necessitano, per una loro effettiva realizzazione, proprio della..
rimozione degli[] ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libert e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese(ART 3, 2 COMMA).
Lart 2 sembra presupporre la preesistenza dei diritti riconosciuti rispetto allord.to riconoscente.
Una parte della dottrina tende a considerare tale articolo come norma a fattispecie chiusa. Ma gli esiti ai quali si potrebbe
pervenire considerando come inviolabili solo i diritti espressamente qualificati come tali sarebbero estremamente restrittivi,
traducendosi questi nella libert personale, in quella di domicilio, di comunicazione e nei diritti della difesa. Siffatta (simile) lettura
restrittiva dellart 2 non consentirebbe di cogliere il legame tra il loro riconoscimento e limpegno alla rimozione di condizioni sociali
di disuguaglianza contenuto nellart 3 al 2 comma.
Laltra parte della dottrina ritiene, invece, che lart 2, vada interpretato come norma a fattispecie aperta, riferibile cio ad ogni
situazione di libert emergente a livello di costituzione materiale. Questa tesi trascura il significato dellenumerazione dei diritti
fondamentali, non dandosi cura di ricercare il fondamento positivo di presunti nuovi diritti.
Entrambe le tesi appaiono insoddisfacenti a rispondere al quesito di fondo ovvero se vi sono o meno nuovi diritti costituzionali
rispetto a quelli enunciati e quale valore pu essere riconosciuto ai diritti emergenti dalla evoluzione sociale.
Come afferma la Corte costituzionale nella sent. n. 98\1979 : Non esistono altri diritti fondamentali inviolabili che non siano
necessariamente conseguenti a quelli costituzionalmente previsti.
Leventuale fondamento costituzionale di essi risiede nella possibilit di ricondurli allevoluzione di significato delle disposizioni
costituzionali.
Ai c.d nuovi diritti, non corrispondono sempre situazioni giuridiche soggettive effettivamente tutelabili, per cui affidato alla
legislazione ordinaria il compito di enuclearli e di specificarli, per assicurarne riconoscimento e protezione. Ma, se il legislatore non
interviene sar loperatore- interprete a doversi riferire alle previsioni costituzionali esplicite al fine di identificare e far valere la tutela
di un nuovo diritto. Questo compito di interpretazione estensivolutiva affidato alla Cassazione e alla Corte costituzionale.
Il problema dei nuovi diritti soprattutto un problema di tutela effettiva. Tale problema induce a riflettere sulle condizioni che
possono legittimare il sostanziale allargamento del patrimonio costituzionale dei diritti . Riflessione che induce a proporre una terza
soluzione interpretativa rispetto alle prime due. Si tratta della tesi secondo la quale lenucleazione dei c.d nuovi diritti non pu andar
disgiunta dal riconoscimento della loro inviolabilit. Con unulteriore specificazione, e limitazione, quella per cui il carattere della
inviolabilit andrebbe riferito al patrimonio irretrattabile della persona umana intesa come totalit ossia al principio supremo della
dignit umana, considerato come principio che pervade la Cost Rep.
In sostanza: la stessa possibilit di enucleare(mettere a fuoco la parte essenziale di un argomento\esporre\spiegare) un nuovo
diritto, sottoposta ad una duplice condizione, dovendo esso essere ricondotto a un diritto enumerato e, essere riferibile al principio
supremo della libert-dignit.
La libert personale, che lart 3, 1 comma COST qualifica come inviolabile, non pu essere esclusivamente riguardata come libert
fisica ma come libert psicofisica, come libert della mente e del corpo, con una significativa svolta interpretativa che permette di
isolare il concetto di libert della persona come diritto fondamentalissimo. La libert della persona intesa come psicofisica la
vera matrice dei singoli diritti personali. (*)
1) RISERVA DI LEGGE costituisce un vincolo al potere legislativo a disciplinare per legge le materie riservate. Il
vincolo ulteriormente specificato con riferimento alle possibili limitazioni dei diritti costituzionali, sia pure con la diversa
intensit che appare correlata al grado di vicinanza al nucleo essenziale della libert dellindividuo. ESEMPIO: la libert
personale, domiciliare e di comunicare riservatamente sono presidiate da riserve assolute. La libert di domicilio,
circolazione e di associazione sono garantite da riserve rinforzate od aggravate che vincolano anche quanto al contenuto o
agli scopi da perseguire.
2) RISERVA DI GIURISDIZIONE posta con rif.to alle restrizioni della libert personale, di domicilio, di corrispondenza
e di stampa, la quale comporta che le suddette limitazioni possano avvenire solo per atto motivato dallautorit
giudiziaria.
3) TUTELA GIURISDIZIONALE DEI DIRITTI Agire in giudizio per difendersi. Tale tutela assume pieno significato solo
se associata alle garanzie di indipendenza e imparzialit della magistratura, nonch ad unorganizzazione del processo
secondo regole garantiste.
LA GARANZIA DEI DIRITTI NEI CONFRONTI DELLA P.A: assicurata attraverso rimedi giurisdizionali e tramite dei controlli
preventivi di legittimit che spettano alla Corte dei conti. La Cost prevede la responsabilit diretta dei funzionari e dipendenti
pubblici che compiano atti in violazione dei diritti. In tali casi la responsabilit civile si estende allo Stato e agli enti pubblici, per cui il
cittadino pu richiedere il risarcimento del danno subito pretendendone ladempimento sia nei confronti dello Stato o dellente sia nei
confronti del dipendente ( c.d. responsabilit solidale).
ART 28 COST
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici [97, 98, 103, 113] sono direttamente responsabili, secondo
le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti (1) (2). In tali casi la responsabilit
civile si estende allo Stato e agli enti pubblici (3).
Note:
(1) Oltre ai ricorsi giurisdizionali la tutela in esame consta anche dei ricorsi amministrativi con i quali l'istanza viene sottoposta ad
un organo amministrativo che decide emettendo un provvedimento amministrativo. Il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario
ed amministrativo basata sulla posizione giuridica lesa: il primo conosce dei diritti soggettivi, il secondo degli interessi legittimi.
Tuttavia la separazione non netta: da un lato il giudice ordinario cui viene chiesta tutela per la lesione di un diritto a causa di un
atto della p.a. pu conoscere, in via incidentale l'illegittimit dell'atto e disapplicarlo d'altro lato nelle materie di giurisdizione esclusiva
il giudice amministrativo conosce anche dei diritti soggettivi.
IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA
ART 3 COST
Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale (1) e sono eguali davanti alla legge , senza distinzione di sesso, di razza, di
(2)
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libert e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica , economica e sociale del Paese (4).
Il primo comma proclama il principio delleguaglianza formale, una sorta di supernorma, un principio generale che condiziona
tutto lordinamento. Tale principio affonda le sue radici negli articoli 1 e 6 della Dichiarazione francese dei diritti delluomo e del
cittadino del 1789.
Art. 1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere
fondate che sullutilit comune.
Art. 6 La Legge lespressione della volont generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere,
personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che
protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini, essendo uguali ai suoi occhi, sono ugualmente ammissibili a tutte le
dignit, posti ed impieghi pubblici secondo la loro capacit, e senza altra distinzione che quella delle loro virt e
dei loro talenti.
In un primo significato, il principio comporta anzitutto eguaglianza davanti alla legge, il che vuol dire che la legge si applica a
tutti. In questo senso la proclamazione della pari dignit sociale dei cittadini esprime la parit potenziale dei diritti. Inoltre non viene
a disciplinare il contenuto delle leggi, a cui anzi indifferente, dal momento che non impone alla legge il divieto di introdurre
discriminazioni, bens la loro efficacia nei confronti di tutti, ponendo cos il principio della generalit della legge.
In un secondo significato, il principio richiede eguaglianza nella legge, il che comporta un vincolo sul contenuto della legge,
nel senso non solo di conferire la massima generalit e universalit possibile alla legge, ma di realizzare soprattutto la pari
soggezione di tutti ad ununica legge, senza adottare trattamenti irragionevolmente differenziati. Ci significa che la legge
deve essere egualmente differenziata, dal momento che non pu essere affatto uguale per tutti perch un diritto che non distingue
situazioni da situazioni, considerandole,quindi, tutte uguali, sarebbe un diritto impensabile.
La Costituzione, ha tuttavia, affiancato al secondo comma anche laffermazione del principio delleguaglianza sostanziale.
Lart 3 il punto di riferimento fondamentale per comprendere il rapporto tra la nostra forma di Stato ed i diritti di libert; le moderne
democrazie pluralistiche hanno realizzato una sintesi fra eguaglianza e libert che vengono ad assumere una funzione
complementare. Il principio pluralista e il principio di eguaglianza sostanziale hanno un nesso molto stretto, in quanto entrambi
esprimono lopzione in favore ad una diffusione delle ciance di libert, il che smentisce la sussistenza di una presunta contraddizione
logica fra libert ed eguaglianza che sono comunque entrambe riconnesse al valore primario del libero sviluppo della personalit.
Il principio delleguaglianza sostanziale si sostanzia nella liberazione degli individui dal bisogno e nelleliminazione delle
disuguaglianze in fatto. La Corte costituzionale in data 14\06\1956 ha emesso la sua prima sentenza, dove sanciva la giustizi
abilit del programma costituzionale (delineato da diverse norme a favore dei sog.ti pi deboli) riconoscendone il suo pieno valore
normativo, estendendo la garanzia del controllo a tutto il piano costituzionale.
Si affermato in dottrina che larticolo possegga 3 effetti normativi:
- Interpretativo fondamentale nellinterpretazione delle clausole generali;
- Limitativo finalizzato al raggiungimento delleguaglianza di fatto;
- Di rottura delle altre garanzie costituzionali si fatto ricorso per giustificare scelte legislative che altrimenti si sarebbero poste in
contrasto con altri principi costituzionali.
LE AZIONI POSITIVE: rappresentano lo strumento normativo della politica delle discriminazioni alla rovescia. Sono degli
interventi diretti a favorire le pari opportunit tra i sessi; rappresentano una discriminazione che reagisce ad unaltra gi intervenuta
discriminazione.
Per concludere, il principio delleguaglianza sostanziale non rappresenta una negazione di quella formale, dal momento che i
due principi, si limitano e si completano a vicenda, ed dunque possibile addivenire ad uninterpretazione unitaria dei due
commi, come testimonia il giudizio di ragionevolezza.
Sulla base di uninterpretazione letterale dellart 3, il principio di eguaglianza andrebbe applicato ai soli cittadini, con esclusione
degli stranieri, ma in realt era un falso problema individuare i beneficiari delleguaglianza, dal momento che essa impedisce al
legislatore di dettare una disciplina che dia vita ad una non giustificata disparit di trattamento delle situazioni giuridiche,
indipendentemente dalla natura e dalla qualificazione dei soggetti. Tale impostazione, cos testuale, stata cos rapidamente
superata tanto dalla giurisprudenza costituzionale quanto dalla dottrina attraverso uninterpretazione sistematica dellart 2, che
sancisce il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili delluomo e non del solo cittadino e, dallart 10, 2 comma, che
riserva alla legge la disciplina dello status dello straniero in conformit delle norme e dei trattati internazionali.
In questo modo, si giustificato lestensione dellambito soggettivo di applicazione del principio anche agli stranieri e agli apolidi,
nonch alle persone giuridiche, siano esse private o pubbliche.
Anche a livello comunitario, la proclamazione generale delleguaglianza contenuta nellart 20 della Carta dei diritti fondamentali
dellUE si connota per il rif.to a tutte le persone.
La Corte costituzionale facendo leva su uninterpretazione sistematica, ha allargato lambito dei sog.ti destinatari anche laddove
un testuale rif.to ne limita il riconoscimento ai soli cittadini, pervenendo (arrivando) ad una sostanziale parificazione della posizione
giuridica di cittadini e stranieri, che non gode di copertura costituzionale e resta affidata alla discrezionalit del legislatore che lha
esercitata adottando una specifica disciplina dello status dello straniero con il d.lgs. n. 286\1998. In questo modo, si pu
riconoscere agli stranieri il god.to integrale del catalogo dei diritti, ad eccezione dei diritti politici, il cui esercizio tradizionalmente
collegato alla condizione di cittadino. Nel contempo agli stranieri vengono imposti i doveri pubblici costituzionalmente sanciti, ad
accezione del dovere di difesa e di fedelt alla Repubblica anchesso legato allo status activae civitatis.
Il trattato di Maastricht nel 1992, ha introdotto il concetto di cittadinanza europea che, per il suo carattere derivato e
complementare rispetto alla cittadina nazionale, si acquisisce in ragione del possesso della cittadinanza di uno degli Stati membri.
La cittadinanza dellUnione si sostanzia nel riconoscimento di una serie di diritti, primo fra tutti: il diritto di elettorato attivo e
passivo nello Stato in cui si risiede, seppur limitatamente alle elezioni comunali e a quelle per il Parl.to europeo. Ed i diritti politici
del cittadino europeo sono richiamati anche negli art 39 e 40 dell Carta dei diritti fondamentali dellUE.
lintroduzione della nozione di cittadinanza europea segna la fine del tradizionale e radicato collegamento tra cittadinanza ed
esercizio del diritto di voto.
Larticolo 3 al 1 comma detta il nucleo forte del principio di eguaglianza: sei specifici divieti di discriminazioni:
1) IN BASE AL SESSO trova applicazione nellambito della famiglia, in forza del principio delleguaglianza morale e
giuridica dei coniugi; nei rap.ti di lavoro, stante il riconoscimento della parit di trattamento tra lavoratori di sesso diverso;
nella previsione dellaccesso agli uffici pubblici ed alle cariche elettive, in condizioni di eguaglianza di tutti i cittadini
delluno e dellaltro sesso. Le discriminazioni di sesso si riflettono alche sulla posizione dei transessuali e degli
omosessuali.
2) IN BASE ALLA RAZZA determina un limite assoluto, dal momento che non incontra deroghe in altre norme
costituzionali.
3) IN BASE ALLA LINGUA La Rep si assume lobbligo di tutelare le minoranze linguistiche a garanzia della difesa
dellidentit cultural delle diverse comunit. Il che non significa, pervenire ad unequivalenza giuridica di tutte le lingue,
compresa quella italiana.
4) IN BASE ALLA RELIGIONE tale divieto va letto in stretta connessione con il principio delleguale libert di tutte le
confessioni religiose davanti alla legge (ART 8, 1 COMMA) (sul cui disposto la giurisprudenza ha fondato il principio di
laicit o non confessionalit dello Stato). Va posto, anche, in correlazione con il principio della libert religiosa (ART 19)
che garantisce a tutti, il diritto alla pari professione della propria fede religiosa in tutte le possibili manifestazioni in cui
insita anche la libert di non appartenere ad alcuna professione religiosa. Il diritto alla libert di religione trova oggi ampio
riconoscimento anche nellART 10 della Carta dei diritti fondamentali dellUE, in cui si precisa che tale diritto include la
libert di cambiare religione o credo, cos come la libert di manifestare la propria religione o il proprio credo. Unaltra disp
relativa alla libert religiosa quella posta dallART 20, che stabilisce il divieto di sottoporre a speciali gravami fiscali,
associazioni o istituzioni ecclesiastiche o con fini di religione o di culto.
5) IN BASE ALLE OPINIONI PUBBLICHE di cui sono corollario tutta una serie di altre disp, alcune, dirette a rafforzare
il contenuto come la libera manifestazione di pensiero (ART 21), il divieto di privare il cittadino della propria capacit
giuridica, della cittadinanza e del nome per motivi politici (ART 22) ed il riconoscimento delleguaglianza formale e
sostanziale del voto (ART 48). Altre norme in base alle quali specifici limiti al principio della libert politica possono
derivare dal divieto di associazioni (ART 18,2 COMMA), dalle limitazioni che incontra la libert di manifestazione del
pensiero (ART 21), dal vincolo gravante sui partiti politici di rispettare il metodo democratico nellorganizzazione interna
(ART 49), nonch dal dovere di fedelt dei cittadini alla Repubblica (ART 54)
6) IN BASE ALLE CONDIZIONI PERSONALI E SOCIALI norma di chiusura del sistema delleguaglianza formale.
Si pu considerare come un ponte di passaggio al 2 comma, relativo alleguaglianza sociale.
Dai sei specifici divieti di discriminazione possibile far discendere una presunzione di illegittimit costituzionale di tutte quelle leggi
che diano luogo a differenziazioni richiamandosi ai 6 parametri. Presunzione non assoluta, poich possibile andare in giudiziose
alla Corte.
Il principio delleguaglianza formale diviene cos principio di ragionevolezza, espressione di un pi generale canone di coerenza
dellordinamento, che vieta disparit di trattamento di situazioni simili e discriminazioni irragionevoli.
IL CONTROLLO DELLEGUAGLIANZA: Sulla base dellart 3 si sono sviluppati due tipi di controllo:
- a carattere ternario (diretto a sindacare le disparit di trattamento) Giudizio sul rispetto del principio di eguaglianza: alla
luce del parametro costituzionale, la norma og.to dellimpugnazione viene posta a confronto con unaltra norma che, assurge a
termine di raffronto, onde verificare leventuale sussistenza di una disparit di trattamento da doversi ritenere costituz illegittima, dal
momento che situazioni sostanzialmente identiche vengono ad essere disciplinate in modo ingiustificatamente diverso.
- a carattere binario (c.d. di ragionevolezza) Giudizio di ragionevolezza: dal momento che essa (intesa come razionalit della
disp impugnata), prescinde da raffronti con altri termini di paragone, richiedendo piuttosto un giudizio mirato sulla rispondenza degli
interessi tutelati dalla legge ai valori ricavabili dalla cost o al bilanciamento tra gli stessi. Un controllo che si limita a verificarne la loro
non arbitrariet, a loro coerenza con la ratio della legge stessa.
IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA IN AMBITO EUROPEO: E indicato nellART 2 e 10 del TFUE e nella Carta dei dirtti
fondamentali dellUE (CAPO III)
LE LIBERTA INDIVIDUALI
Premessa:
Per situazione giuridica si intende la posizione giuridicamente rilevante di un soggetto rispetto ad un altro. A seconda che implichino
un vantaggio o uno svantaggio per il soggetto che ne titolar, si suole distinguere tali situazioni in
ATTIVE (favorevoli), possono essere ricondotti:
- Il diritto soggettivo Designa la pretesa o il potere di agire dei sog.ti, siano essi persone fisiche o giuridiche, per il
soddisfacimento di un proprio interesse riconosciuto e tutelato dal diritto soggettivo. Ma resta fermo il divieto di abusare del proprio
diritto come mostrano lART 852 c.c (diritto di propriet). I diritti soggettivi vengono distinti in: diritti assoluti (ricadono sia i diritti
fondamentali delluomo, sia i diritti patrimoniali e possono essere fatti valere erga omnes. Per la loro realizzazione non necessaria
alcuna collaborazione da parte dei tersi, su cui grava, un dovere di astensione) e relativi (si tratta di diritti di credito e sono azionabili
nei confronti di uno o pi sog.ti nellambito di un det rap.to giuridico. Per la loro realizzazione esigono la collaborazione del terzo.)
- Il potere Possibilit attribuita ad un sog.to di produrre det effetti giuridici, ossia di costituire, modificare o estinguere un rap.to
giuridico. LART 70 COST, una norma ascrittiva di potere.
- La potest Si definisce come un potere-dovere attribuito ad un det sog.to non nel suo interesse, ma al fine di tutelare un
interesse altrui. E dunque potere, in quanto il titolare pu opporsi verso chiunque pretenda di esercitarla al suo posto, ma altres
dovere, poich il titolare non pu scegliere se esercitarla o meno, anzi deve necessariamente esercitarla nellinteresse del
beneficiario. Esempio ART 316 e 424 del c.c.
- Il diritto potestativo E riconosciuto nellinteresse dello stesso titolare. Si esaurisce nellesercizio di un potere, al quale si
contrappone la situazione di soggezione del destinatario. Esempio ART 470, 1331 e 1373 del c.c
- Il permesso Consiste nella possibilit di compiere liberamente un atto, unazione. Esempio: il permesso di fumare allaperto.
- La facolt uno dei modi attraverso i quali pu esercitarsi il diritto.
- Laspettativa Intesa come posizione di attesa di un ef.to acquisitivo incerto. Si tratta di un interesse privo di qualunque
protezione se e fino a quando non assurge al diritto soggettivo.
- Linteresse legittimo Consiste nella pretesa alla legittimit dellazione amministrativa da parte di chi si trovi in un det rap.to
con la P.A. Linteressa legittimo tutelato soltanto in via mediata ed indiretta, vale a dire se e nella misura in cui tale interesse
coincide o connesso ad un interesse pubblico. In caso di lesione, il privato potr adire il TAR e Consiglio di Stato (organi della
giustizia amministrativa)
PASSIVE (sfavorevoli), possono essere ricondotti:
- Il dovere E una situazione imputabile ad una pluralit di sog.ti non sempre determinabili.
- Lobbligo E la situazione giuridica in cui si trova colui* che tenuto ad adottare un comportamento al fine di soddisfare
linteresse del titolare del diritto soggettivo corrispondente. (Uno specifico rap.to giuridico)
- Lonere E quando un sog.to tenuto ad un det comportamento al fine di conseguire un proprio interesse; leventuale
inosservanza non implica alcuna sanzione in capo al sog.to, bens la realizzazione di un eff.to giuridico a lui sfavorevole.
- La soggezione * , pur non essendo tenuto a seguire una certa condotta in forza di un preciso obbligo, deve tuttavia subire gli
effetti della potest di altri. ESEMPIO: la soggezione del minore nei confronti dei genitori che esercitano la potest nel suo interesse.
INTERESSI COLLETTIVI
Lord.to riconosce soggettivit giuridica anche ai gruppi di sog.ti appartenenti ad una stessa categoria e legati da un vincolo
associativo (es: i lavoratori). La tutela dei loro interessi garantita attraverso lattribuzione ad ogni membro della collettivit o ad
organismi rappresentativi degli interessi di categoria (es: i sindacati) del potere di agire e resistere in giudizio.
INTERESSI DIFFUSI
Non riguardano una cerchia det di sog.ti, ma una serie aperta ed indeterminata di individui. Sono tutelati in funzione della loro
rilevanza sociale, in quanto collegati a bisogni della collettivit. ESEMPIO: gli interessi alla tutela della salute, alla salvaguardia del
paesaggio e alla conservazione dellambiente.
LA LIBERTA INDIVIDUALE (ART 13 COST)
Si concreta in libert dagli arresti arbitrari. Larticolo contempla il diritto di disporre liberamente della propria persona senza
coercizioni fisiche compiute in assenza dellintervento dellautorit giudiziaria ed anche senza menomazioni della libert morale.
(*)
Gli aspetti essenziali della persona come unit psicofisica desunti dalla Corte dagli art 2,3, 2 comma e dallart 13, 1 comma.
LA LIBERTA DI COSCIENZA laspetto della personalit in cui si manifesta il valore della dignit umana, che rappresenta il pi
profondo ed intangibile diritto della persona, capace, in quanto tale, di prevalere anche rispetto ad altri diritti fondamentali ed
inviolabili. La sfera di potenzialit giuridiche della coscienza individuale rappresenta un valore cos elevato da giustificare la
previsione di esenzioni privilegiate dallassolvimento di doveri pub qualificati dalla Cost come inderogabili (c.d. obiezione di
coscienza)
La Corte fu chiamata a pronunciarsi sulle insufficienti garanzie per la libert personale riconosciute dalla legge Bossi-Fini in favore
del cittadino extracomunitario irregolarmente presente nel nostro territorio. E intervenuta, quindi, nel biennio 2004-2005, ribadendo
con chiarezza e fermezza il principio secondo cui il god.to dei diritti inviolabili delluomo non tollera discriminazioni fra la posizione
del cittadino e quella dello straniero. Ha specificato, che non pu risultare minimamente scalfito il carattere universale della libert
personale che spetta ai singoli in quanto esseri umani. Nel 2008, la Corte ha riconosciuto che la situazione dello straniero non
uguale a quella dei cittadini per quanto concerne lingresso e la circolazione nel territorio nazionale. Il legislatore ha introdotto come
nuova circostanza aggravante la clandestinit, prevedendo successivamente anche il reato di immigrazione clandestina.
ART 23, secondo cui nessuna prestazione personale pu essere imposta se non in base alla legge.
ART 24, 4 comma, che riserva alla legge il compito di det le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
ART 25, 2 comma, pone specifiche garanzie a limite della potest punitiva dello Stato.
LA LIBERTA PERSONALE A LIVELLO COMUNITARIO: garantita dallart 6 della Carta dei diritti fondamentali dellUE. Altre
disposizioni sono contenute allinterno della carta: diritto alla via (art 2), diritto allintegrit fiscale della persona (art 3) etc..
MANDATO DI ARRESTO EUROPEO Introdotto dallUE e recepito nel nostro ord.to con la legge n.69\2005. Con esso si
sostituisce, allinterno dellUE, listituto dellestradizione con un proc.to pi snello e semplificato, ma proprio per questo meno
garantista.
N.B:
Alla libert di espatrio collegata la libert di emigrazione riconosciuta dallart 35, 4 comma, fatti salvi gli obblighi stabiliti dalla
legge nellinteresse generale. Costituisce una forma di tutela del diritto di espatriare per prestare unattivit lavorativa allestero.
Le limitazioni alla libert e segretezza delle comunicazioni possono avvenire legittimamente soltanto per atto motivato dellautorit
giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge e sono anche in questo caso garantite da una doppia riserva, di giurisdizione e di
legge.
LA LIBERTA DI INFORMAZIONE trova riconoscimento anche a livello comunitario nellart 1 della Carta dei diritti
fondamentali dellUE, ovvero un interesse generale della collettivit allinformazione (ad informare e ad essere informati). La
giurisprudenza ha dedotto lesigenza di una effettiva tutela del principio del pluralismo dellinformazione, che va difeso contro
linsorgere di posizioni dominanti o comunque preminenti, tali da comprimere sensibilmente questo valore fondamentale. E da
queste premesse che il legislatore ha dettato le diverse forme per assicurare il pluralismo nella stampa e nel sistema
radiotelevisivo. Per finire con la pi recente disciplina comunitaria delle comunicazioni elettroniche.
LA LIBERTA DI STAMPA lunica disciplinata analiticamente dalla Cost, quale mezzo di diffusione tradizionale.
Art 21, 2 comma:
La previsione costituzionale diretta a sottrarre la stampa a controlli preventivi (autorizzazioni o censure) e di sottoporla a misure
di controllo successivo alla pubblicazione, quale il sequestro, esclusivamente sotto la doppia garanzia.
Art 21, 3 comma:
Il sequestro possibile soltanto per atto motivato dellautorit giudiziaria nel caso di delitti o nel caso di violazione delle norme che
la legge stessa prescriva per lindicazione dei responsabili.; e nel caso in cui vi sia assoluta urgenza di procedere al sequestro e
non sia possibile il tempestivo intervento dellautorit giudiziaria.
Art 21, 5 comma:
Prevede che il legislatore possa imporre lobbligo di rendere noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica, al fine di
assicurare la trasparenza della propriet. A questultima disp stata data attuazione con la legge di riforma delleditoria, la
n.416\1981, che ha introdotto il primo esempio di normativa antitrust applicato ad un settore economico, dettando norme , sulla cui
applicazione imparziale chiamata a vigilare lAutorit per le garanzie nelle comunicazioni, dirette ad impedire i processi di
concentrazione della propriet editoriale. E volta ad assicurare il pluralismo informativo.
La Corte ritiene che la legittimit della riserva allo Stato dellattivit radiotelevisiva su scala nazionale si possa giustificare onde
evitare laccentramento di questa attivit in situazioni di monopolio ed oligopolio di privati.
LA LIBERTA DELLARTE E DELLA SCIENZA A LIVELLO COMUNITARIO: Proclamate nellart 1 della Carta dei diritti
fondamentali dellUE
La libert di riunione caratterizzata dalla volontaria compresenza di pi persone, in un medesimo luogo, per il perseguimento di
uno scopo comune. La plurisoggettivit e lo scopo comune rappresentano caratteristiche proprie anche della libert di associazione,
da cui , la riunione si differenzia sostanzialmente per lassenza del vincolo ideale intercorrente tra i componenti di una associazione.
Luogo privato: si pu accedere soltanto con il consenso del sog.to che ne abbia la giuridica disponibilit.
Luogo aperto al pubblico: pu accedere chiunque, anche se a det condizioni fissati da chi ne ha la disp giuridica (pagare biglietto).
Luogo pubblico: pu accedere chiunque, a prescindere da permessi di sorta, come pu essere una strada.
La giurisprudenza ritiene che dispieghino efficacia anche nei confronti di quelli non iscritti, dal momento che fissano i trattamenti
retributivi minimi inderogabili dai contratti individuali.
LIMITAZIONE:
Art 98, 3 comma:
Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d'iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i
funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all'estero.
La legge n. 121\1981, relativa al personale civile e militare dellamministrazione di pub sicurezza, se si esclude il divieto di svolgere
attivit inerenti ad un det partito politico stabilito dal legislatore per i giudici costituzionali e per i membri del CSM, nonch la
previsione delliscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa del magistrato a partiti politici.
Ad oggi, le uniche forme di controllo sulla vita interna dei partiti sono di carattere strettamente finanziario e sono state introdotte
con la legislazione sul finanziamento pub dei partiti, anche per via referendaria. Si disposta, inoltree, labolizione del
finanziamento pub diretto, secondo un meccanismo graduale attuatosi nel 2017. [vedere]
LE LIBERTA COLLETTIVE A LIVELLO COMUNITARIO: Sono riconosciute in maniera unitaria nellart 12, 1 comma della Carta
dei diritti fondamentali dellUE, che riconosce la libert di riunione pacifica e la libert di associazione a tutti i livelli e nellart 12, 2
comma, sul ruolo dei partiti politici nel contribuire ad esprimere la volont politica dei cittadini dellUnione.
I DIRITTI SOCIALI
I diritti sociali sono stati relegati in una situazione di minorit, conseguente alle vicende storiche della loro affermazione. Con la
Costituzione di Weimar nel 1919, avvenuta la prima codificazione nelle Costituzioni scritte.
Nella Costituzione italiana il catalogo dei diritti sociali contiene una classificazione sotto il profilo tematico, che pone al centro la
persona umana.
La giurisprudenza costituzionale ha finito per riconoscere i diritti sociali come diritti perfetti, offendo ad essi una piena protezione
di livello costituzionale.
La Corte costituzionale ha tracciato un equilibrio fra la garanzia dei diritti sociali a prestazione e le esigenze economico-finanziarie
e di bilancio. La ricerca di questo equilibrio potrebbe essere rimessa in discussione dalla recente riforma costituzionale che ha
introdotto il principio del pareggio di bilancio. Questa riforma rischia di compromettere la possibilit di una tutela effettiva dei diritti
sociali. Tuttavia, la Corte, pur ribadendo la discrezionalit legislativa nella scelta degli strumenti volti a tutelare la finanza pubblica,
ha affermato che il criterio di ragionevolezza circoscrive tale discrezionalit e vincola tali scelte.
Recentemente si avanzata la proposta di un welfare generativo, ossia il riconoscimento dei diritti sociali quali diritti a
corrispettivo sociale, consistente nello svolgimento di attivit utili alla collettivit.
Lo Stato ha lobbligo di indirizzare lattivit di tutti i pub poteri, e dello stesso legislatore, alla creazione di condizioni economiche,
sociali e giuridiche che consentano limpiego di tutti i cittadini idonei al lavoro.
ART 36 COST
Il disp detta la regolamentazione su alcuni punti essenziali del rap.to di lavoro (retribuzione, durata della giornata lavorativa, riposi
settimanali e ferie annuali), offrendo una garanzia ai pi importanti diritti sociali interni al rap.to di lavoro stesso.
ART 37 COST
Introduce il divieto di operare nellambito del rap.to di lavoro discriminazioni a danno delle donne e dei minori, imponendo nel
contempo una particolare tutela per la lavoratrice madre (1 comma), che si evoluta, da una tutela essenzialmente fisica ad una
tutela diretta ed autonoma della maternit e dellinfanzia, onde consentire alla donna ladempimento della sua essenziale funzione
familiare.
ART 38 COST
Il disp prefigura lanalisi del sistema di sicurezza sociale.
RAGIONI DELLE DIFFERENZE TRA I DUE TERMINI: Sia nella diversit dei sog.ti beneficiari, nel contenuto finalistico e nel diverso
sistema di finanziamento delle due prestazioni: mentre, il rap.to giuridico assistenziale prevede dal lato attivo il diritto del cittadino
al mantenimento ed allassistenza sociale e dal passivo lobbligo di prestazioni assistenziali dirette a provvedere ai mezzi necessari
per vivere, fondate unicamente sulla solidariet generale; il rap.to giuridico previdenziale prevede dal lato attivo il diritto dei
lavoratori ad essere forniti dei mezzi adeguati alle loro esigenze di vita e,dal lato passivo lobbligo di prestazioni previdenziali idonee
a garantire la realizzazione di tale diritto, alimentate dalle contribuzioni versate durante i periodi lavorativi e, dunque, attraverso un
modello di tipo mutualistico assicurativo.
E evidente che resti poi affidata alla sua discrezionalit lattuazione dellarticolo, compatibile da un lato con le disponibilit della
finanza pubblica e, dallaltro, con la necessaria gradualit nellevoluzione del sistema di prestazioni previdenziali ed assistenziali.
LArt 40 Cost riconosce costituzionalmente il diritto di sciopero (ma non di un contrapposto diritto di serrata, la quale si presenta
come un atto penalmente lecito).
Il diritto di sciopero di solidariet ed economico-politico sono riconosciuti legittimi nel loro esercizio. Infine, il legislatore, con la
legge n.146/1990 riconosce uno statuto speciale a due forme di sciopero: quello effettuato a difesa dellordine costituzionale e
quello posto in essere per gravi eventi lesivi dellincolumit e della sicurezza dei lavoratori. Si introduce, cos, la prima disciplina
legale che interviene a regolamentare lesercizio del diritto di sciopero limitatamente ai servizi pubblici essenziali e ,che opera
soltanto nella misura strettamente necessaria a garantirne il bilanciamento con gli altri diritti fondamentale della persona.
Il legislatore demanda allautonomia collettiva il compito di specificare il concetto di prestazioni minime che anche in occasioni di uno
sciopero debbono essere comunque assicurate e affida, invece, a unapposita Commissioni di garanzia per lattuazione della
legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, il potere di valutare lidoneit degli atti di autonomia collettiva posti in essere
per assicurare il contemperamento tra il diritto di sciopero e i diritti degli utenti dei servizi pubblici.
Il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata assicurato dallart 15 della Carta dei diritti
fondamentali dellUE, trova posto nel Capo II, intitolato alla Libert. Le restanti norme in materia lavoristica si trovano tutte
inserite nel Capo IV intestato alla Solidariet , per effetto di unimpropria assimilazione dei temi lavoristici alle politiche di welfare.
La sezione relativa alle norme lavoristiche riconosce:
- Il diritto dei lavoratori allinformazione e alla consultazione nellambito dellimpresa (art 27);
-Il diritto di negoziare e concludere contratti collettivi, nonch quello di intraprendere (in caso di conflitti di interessi), azioni collettive
per la difesa dei loro interessi, tanto ai datori di lavoro che ai lavoratori (art28);
-Il diritto di accesso ad un servizio di collocamento gratuito (art 29);
- Il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato (art30);
-Il diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose (art31,1 comma), in cui si pu rinvenire il diritto ad unequa retribuzione,
attraverso uninterpretazione estensiva dellespressione condizioni di lavoro;
-Il diritto ad una limitazione della durata massima del lavoro, a periodi di riposo giornalieri e settimanali ed a ferie annuali retribuite
(art 31,2 comma);
-Il diritto del lavoro minorile e la protezione del lavoro svolto dai giovani (art32);
-I diritti della donna lavoratrice (art 33, 2 comma);
-Il diritto alla sicurezza ed allassistenza social (art 34).
IL DIRITTO ALLA SALUTE A LIVELLO COMUNITARIO: Garantito dallart 35 della Carta dei diritti fondamentali dellUE.
Il diritto alla salute trova un collegamento con lart 9, 2 comma Cost, come diritto ad un ambiente salubre. Il
valore dellambiente assurge a valore primario e assoluto e pu configurarsi sia come interesse della collettivit alla difesa
ambientale, sia come diritto soggettivo individuale.
Con il d.lgs n.195/2005, si riconosce e garantisce un vero e proprio diritto di accesso alle informazioni ambientali. Da tale istituto, si
poi sviluppato il c.d. accesso civico, introdotto dallart 5 del Codice della trasparenza.
IL DIRITTO ALLAMBIENTE SALUBRE A LIVELLO COMUNITARIO: Lambiente ha costituito da sempre uno degli scopi essenziali
della Comunit, anche se solo con lapprovazione, nel 1986, dellAtto Unico Europeo si effettivamente formalizzato, che ha
inserito un titolo espressamente dedicato allambiente nel testo dei Trattati. La tutela ambientale viene poi ribadita e rafforzata dal
Trattato di Maastricht nel 1992 e da quello di Amsterdam nel 1998, e ripresa, inoltre, anche dalla Carta dei diritti fondamentali
dellUE allart 37.
La Corte ha riconosciuto il diritto allabitazione quale diritto inviolabile della persona diretto a garantire una vita dignitosa per
s e per gli eventuali figli, nonch la legittimit delladozione di una legislazione di sostegno allacquisto della prima
abitazione in favore dei giovani lavoratori subordinati. Tuttavia, ha precisato che anche quello allabitazione, come ogni altro
diritto sociale, tende ad essere realizzato in proporzione alle risorse della collettivit.
Il decreto legge n.47/2014, conv in legge n.80/2014, a norma del cui art 5 chiunque occupa abusivamente un immobile
senza titolo non pu chiedere la residenza n lallacciamento a pub servizi in relazione allimmobile medesimo e gli atti
emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge. Tale disp sembra presentare profili di illegittimit
costituzionale, in quanto va ad incidere su diritti fondamentali della persona.
IL DIRITTO ALLABITAZIONE A LIVELLO COMUNITARIO: Art 34, 3 comma della Carta dei diritti fondamentali dellUE
riconosce e tutela il diritto allassistenza abitativa, volto a garantire unesistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongono di risorse
sufficienti.
Il 3 comma dellart 38 Cost, si occupa dellistruzione e dellinserimento lavorativo delle persone disabili, riconoscendo ad
essere il diritto alleducazione e allavviamento professionale. A tale norma costituz stata data attuazione soprattutto con
la legge n.104/1992, il cui art 12 sancisce il diritto soggettivo dei disabili alleducazione ed allistruzione a partire dalla
scuola materna e fino alluniversit. La Corte ha qualificato come diritto fondamentale il diritto del disabile allistruzione,
precisando che la sua fruizione deve essere assicurata attraverso misure di integrazione e di sostegno.
IL DIRITTO ALLISTRUZIONE A LIVELLO COMUNITARIO: Sancito dallart 14,1 e 2 comma della Carta dei diritti fondamentali
dellUE, ed contenuto nel Capo II relativo alle Libert, dal momento che riconosciuto come libert sia dei privati di creare istituti
di insegnamento, sia dei genitori di scegliere il tipo di istruzione da impartire ai propri figli.
LE LIBERTA ECONOMICHE
Titolo III, Parte Prima, dedicato alla disciplina dei rap.ti economici, nel cui il primo gruppo di articoli riguardano i rap.ti di lavoro (da
35 a 40 Cost), mentre gli altri investono le libert economiche (da 41 a 47 Cost).
Le forme di intervento pub nelleconomia sono costituz imposte sia dal programma di emancipazione sociale delineato dal 2
comma dellart 3 Cost, sia nel riconoscimento costituz dei diritti sociali.
Nel nostro sistema economico misto le libert economiche risultano inevitabilmente estromesse dalla sfera dellinviolabilit che
contrassegna il massimo livello di tutela dellautonomia individuale. Il che si risolve in limitazioni della sfera dei privati, realizzate
attraverso dei vincoli e riserve di carattere collettivo a carico di tali libert.
Con la legge n.287/1990, si introdotta una legislazione generale antitrust, diretta ad impedire la formazioni di posizioni dominanti
sul mercato
ART 43 COST
Disciplina le nazionalizzazioni o le collettivizzazioni di det imprese o categorie di impse di preminente interesse generale , che
riguardino servizi essenziali di energia o situazioni di monopolio, condizionandole ad una riserva di legge rinforzata.
Proprio sulla base di questo disp si realizzato lunico caso di nazionalizzazione, quello delle imprese produttrici di energia elettrica
che ha dato vita allEnel. Tuttavia, ormai da tempo si va consolidando in una logica di libero mercato, verso la privatizzazione delle
imprese pubbliche.
Il giudice costituzionale ha chiarito che sebbene lindennizzo non possa condurre allintegrale ristoro del sacrificio subito dal
proprietario a seguito dellespropriazione, non debba neppure essere apparente o puramente simbolico o non legato alle
caratteristiche del bene da espropriare, ma debba comunque costituire un serio ristoro per lespropriato. Tuttavia, ancora oggi
rimane affidato alla Corte costituzionale il difficile bilanciamento tra i rilevanti interessi pubblici e privati che entrano in giuoco nel
procedimento espropriativo. Sulla questione intervenuta anche la Corte di Strasburgo, sostenendo il diritto del privato a che
lindennizzo sia non solo equo e congruo,ma anche economicamente soddisfacente e sostanzialmente equivalente al valore della
propriet perduta.
A seguito della riforma dellart 117, 1 comma Cost, la Corte ha dovuto tenere in considerazione questa giurisprudenza, pur
affermando lesigenza di un suo bilanciamento con gli articoli costituz dedicati alla tutela della propriet e,con le sent. nn. 348 e 349
del 2007, ha dichiarato incostituzionali gli art 5-bis e 7-bis, del decreto legge n. 333/1992, conv. dalla legge n.359/1992,
relativi ai criteri di calcolo delle indennit da espropriazione ed occupazione acquisitiva.
LE LIBERTA ECONOMICHE IN AMBITO COMUNITARIO: Lart 119, 1 comma TFUE stabilisce che le politiche economiche
degli Stati membri si devono conformare ai principi,posti a fondam.to dellintegrazione europea, a favore di uneconomia di mercato
aperta e in libera concorrenza. E ci al fine di realizzare linstaurazione del mercato interno che alla base dellatto costitutivo della
comunit.
Lart 16 della Carta dei diritti fondamentali dellUE riconosce la libert dimpresa, ma per gli aspetti applicativi rinvia al diritto
comunitario ed alle legislazioni e prassi nazionali. Lart 17, 1 comma,della Carta dei diritti fondamentali dellUE riconosce il
diritto di propriet, riproducendo, in buona sostanza, lart 42 della Cost; Mentre il 2 comma introduce la tutela della propriet
intellettuale, ancora assente nel panorama costituz dei Paesi Europei.
I DOVERI COSTITUZIONALI
Sono distinti in doveri di solidariet economica e sociale e doveri di solidariet politica.
Tra i doveri in campo economico e sociale la Cost riconosce:
LE GARANZIE GIURISDIZIONALI DEI DIRITTI RICONOSCIUTI DALLA CEDU: Le relative violazioni possono essere fatte valere
dinanzi alla Corte europea dei diritti delluomo. Ad essa possono ricorrere non solo le Parti contraenti della Convenzione ma
anche ogni persona fisica, organizzazione non governativa o gruppo di privati che pretenda di essere vittima di una violazione dei
diritti riconosciuti dalla CEDU, compiuta da uno degli Stati contraenti. La Corte non pu essere adita se non dopo lesaurimento
delle vie di ricorso interne.
LA CARTA EUROPEA DEI DIRITTI SOCIALI E nata con lo scopo di integrare e completare lo spettro di tutela dei diritti offerto
dalla CEDU. Non stata preposta una Corte ad hoc, ma nel 1996 stato istituito il Comitato europeo dei diritti sociali, preposto al
controllo del rispetto della Carta sociale da parte degli Stati. Esiste inoltre la possibilit di presentare reclami collettivi al Comitato
europeo dei diritti sociali, da parte di organizzazioni sindacali nazionali ed internazionali, organizzazioni di datori di lavoro ed ONG
internazionali.
1. L'Unione si fonda sui principi di libert, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e delle libert fondamentali, e dello
stato di diritto, principi che sono comuni agli Stati membri.
2. L'Unione rispetta i diritti fondamentali quali sono garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell'uomo e delle libert fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, e quali risultano dalle tradizioni
costituzionali comuni degli Stati membri, in quanto principi generali del diritto comunitario.
3. L'Unione rispetta l'identit nazionale dei suoi Stati membri.
4. L'Unione si dota dei mezzi necessari per conseguire i suoi obiettivi e per portare a compimento le sue politiche.
E stata fornita la base legale per ladesione dellUnione alla CEDU, la cui adozione richiede una deliberazione allunanimit del
Consiglio europeo, previa approvazione del Parl.to Europeo e degli Stati membri e, previo parere della Corte di Giustizia se richiesto
da uno Stato membro o dalla Commissione.
In assenza di un formale atto di adesione alla CEDU, ha avuto come suo motore principale la giurisprudenza della Corte di Giustizia
delle Comunit europee. In origine, infatti, i diritti delluomo avevano un riconoscimento solo parziale nei trattati istitutivi delle
Comunit europee.
A partire dalla met degli anni 60, di una rilevante giurisprudenza della Corte di Giustizia in tema di diritti fondamentali, riconosciuti
come parte integrante del diritto comunitario in quanto principi generali e dai Trattati internazionali relativi alla tutela dei diritti
delluomo cui tali Stati hanno aderito, specie dalla CEDU.
La Corte di Giustizia rivendica a s anche il compito di garantire losservanza dei diritti fondamentali. Prevede una procedura
sanzionatoria nei confronti degli Stati che commettano violazioni gravi e persistenti dei diritti umani, nonch (per lef.to del Trattato di
Nizza del 2001), la possibilit di attivare in via preventiva analoga procedura per accertare se esista un rischio di violazione.
Listituto dellAgenzia dellUE per i diritti fondamentali ha il compito di raccogliere, analizzare e diffondere informazioni e dati
rilevanti in materia dei diritti fondamentali. In questo processo si inserisce la Carta dei diritti fondamentali dellUE adottata il
12\12\2007 a Strasburgo. Dal 1\12\2001 divenuta parametro di legittimit dellazione degli organi dellUE.
Nessuna disposizione della presente Carta deve essere interpretata come limitativa o lesiva dei diritti delluomo e delle
libert fondamentali riconosciuti, nel rispettivo ambito di applicazione, dal diritto dellUnione, dal diritto internazionale,
dalle convenzioni internazionali delle quali lUnione, la Comunit o tutti gli Stati membri sono parti contraenti, in
particolare la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti delluomo e delle libert fondamentali, e dalle
costituzioni degli Stati membri.
1. Eventuali limitazioni allesercizio dei diritti e delle libert riconosciuti dalla presente Carta devono essere previste
dalla legge e rispettare il contenuto essenziale di detti diritti e libert. Nel rispetto del principio di proporzionalit,
possono essere apportate limitazioni solo laddove siano necessarie e rispondano effettivamente a finalit di interesse
generale riconosciute dallUnione o allesigenza di proteggere i diritti e le libert altrui.
2. I diritti riconosciuti dalla presente Carta che trovano fondamento nei trattati comunitari o nel trattato sullUnione
europea si esercitano alle condizioni e nei limiti definiti dai trattati stessi.
3. Laddove la presente Carta contenga diritti corrispondenti a quelli garantiti dalla convenzione europea per la
salvaguardia dei diritti delluomo e delle libert fondamentali, il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli
conferiti dalla suddetta convenzione. La presente disposizione non preclude che il diritto dellUnione conceda una
protezione pi estesa.
Ad ogni modo, i diritti fondamentali proclamati nella Carta non attengono ai rap.ti tra gli Stati europei e i propri cittadini. Essi vengono
conferiti a tutti gli individui che vivono o si trovano in un Paese dellunione. Ci esclude, che la Carta costituisca uno strumento di
tutela dei diritti fondamentali oltre che le competenze dellUE.
Si profila un riconoscimento (e una tutela) multilivello dei diritti fondamentali che si articola, su 3 piani: livello europeo,
livello CEDU e livello nazionale.