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IL LESSICO
DIALETTALE VITERBESE
NELLE TESTIMONIANZE
DI EMILIO MAGGINI
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
NELLE TESTIMONIANZE DI EMILIO MAGGINI
FRANCESCO PETROSELLI
REFERENZE FOTOGRAFICHE:
Archivio Banca di Viterbo: foto, p. 6
Archivio Famiglia Emilio Maggini: foto, pp. 97 - 179 - 273 - 305 - 347 - 409 - 529 - 625
Archivio Mauro Galeotti: foto, prima di copertina, pp.147 - 219 561
Archivio Francesco Petroselli: foto, pp. 447
Archivio Francesco Galli: foto, p. 595
Archivio Martin Harrebek: foto autore (1 risvolto di copertina).
Le foto si riferiscono alla vita di Emilio Maggini e ad alcuni aspetti del Quartiere di Pianosca-
rano del secolo ventesimo.
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
Abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
PREMESSA
zaltro dovuto ad uno dei suoi soci, autentico scrittore viterbese, viene a col-
mare almeno in parte una riprovevole lacuna delle conoscenze dialettologi-
che e offre materiale utile per successivi studi e ricerche anche per le altre
discipline, quali ad esempio la storia della lingua italiana.
Voglio terminare rivolgendomi alla memoria di Emilio Maggini, il quale
rimane nei nostri pi vivi ricordi, per un sincero sentimento di gratitudine,
perch, a mo di aedo, con grande umilt contadina ha riferito di giorno in
giorno allautore i propri sentimenti pi veri, le usanze pi arcaiche, le con-
suetudini, i fatti e le circostanze della propria vita quotidiana attraverso il
filtro della sua poetica ineguagliabile ispirazione.
Grazie, grazie, indimenticato poeta della nostra Viterbo e della nostra
Banca!
LUIGI MANGANIELLO
9
PRESENTAZIONE
CORRADO GRASSI
Professore Ordinario Emerito di Lingue Romanze
nella Wirtschaftsuniversitt di Vienna
Introduzione
11
INTRODUZIONE
Come avvenuto in tante altre citt italiane, anche Viterbo vanta nel sec. XX una
ricca tradizione locale di poeti in dialetto, dei quali Enrico Canevari (Viterbo 1861-
1947) da considerarsi il pi noto rappresentante. Appartenente ad una famiglia di
estrazione borghese, dopo aver frequentato lAccademia delle Belle Arti di Roma, nel
1891 fu nominato insegnante nella Scuola professionale, diventandone direttore allor-
ch questa fu trasformata in Scuola di Arti e mestieri fino al 1929, anno del suo pen-
sionamento. Fu animatore della vita artistica e culturale dellepoca, alternando
allinsegnamento, unattivit varia e multiforme: fu artista, scrittore teatrale, direttore
della filodrammatica S. Rosa, attore egli stesso e scenografo, poeta in vernacolo, in-
terprete della societ viterbese, tradizionalista e conservatrice.
I suoi componimenti pi riusciti prendono ad argomento leggende storiche lo-
cali, episodi biblici, personaggi tipici della sua citt. Non a caso la sua raccolta, com-
posta negli anni Trenta del secolo scorso, trae il titolo dalla giovane gentildonna
Galiana, che incarna il mito di una municipalit consapevole e sdegnosa1. Non poteva
mancare lomaggio alla santa patrona, anchessa viterbese, cio alla giovane eroina
santa Rosa, figura caratterizzata da una ferma volont e da una religiosit intensa, fatta
di dedizione e di rinunce. Ben impiantati risultano anche alcuni bozzetti teatrali, che
furono portati sulla scena con buon successo di pubblico. In sintesi si pu dire che la
sua esperienza poetica rappresenti lesempio pi evidente di quel tipo di letteratura
dialettale che il Croce defin riflessa, cio derivante dallottica borghese, che porta
lautore a scegliere a portavoce dei suoi componimenti umoristici la figura arguta e ti-
pizzata del villano, Meco Torso, dialettofono seminalfabeta, nel solco di un genere
letterario di ascendenza medievale2.
1
La bella Galiana ed altre poesie in dialetto viterbese, Viterbo 1961, Quatrini (II ediz., Viterbo, di-
cembre 1971, Tip. S. Leonardo; ristampa a c. di F. Turchetti, Viterbo 1980, Tip. Agnesotti).
Sulla leggenda di Galiana, vd. M.L. Polidori - A. Tiburli, La bella Galiana fra mito e leggenda, a
Viterbo e a Toledo, in Biblioteca e Societ, VI, 1-4, 1984, pp. 48-54.
2
Vd. Le confidenze di Meco Torso (in: La bella Galiana, cit., pp. 159-164); e dello stesso contenuto,
Il lamento del villano e Ancora il lamento del villano (ibid., pp. 122-124). Tuttavia, nelle sue opere
(bozzetti, monologhi, favole, aneddoti storici, satire politiche) scoperto il riecheggiamento dei mo-
delli romaneschi, come opportunamente rileva P. DAchille: A Viterbo allinizio del Novecento
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
12
linflusso della poesia romanesca (soprattutto di Pascarella e di Trilussa) evidentissima nella pro-
duzione di Enrico Canevari (Il Lazio, in: Dialetti italiani. Storia struttura uso, a c. di M. Corte-
lazzo, C. Marcato, N. De Blasi, G. P. Clivio, Torino 2002, UTET, pp. 547-548).
3
Non sono molti i riferimenti autobiografici che si possono desumere dalle opere di Maggini (vd.
Tanto pi cuminci, in Viterbo cu le scarpe grosse, Viterbo 1972, Quatrini, pp. 11-13). La sua esistenza
non segnata da eventi eccezionali e, se si esclude il servizio di leva (che esplet a 18 anni nel
1918 a Volterra), si svolse interamente nella sua citt natale. Se ne allontan raramente per parteci-
pare o a pellegrinaggi presso vari santuari o, da pensionato, a viaggi con il sodalizio Tuscia dialet-
tale per incontri con associazioni omologhe di altre regioni. Dal matrimonio con Rosa Agostini (20
settembre 1924) gli nacquero cinque figli: Bartolomeo, Giovanni, Marcello, Gemma e Giacomo,
che divenne sacerdote giuseppino. La piccola propriet (circa 4 ettari), nella quale per decenni im-
pegn fatica ed energie, si trova in localit San Nicolao: dapprima vi coltiv cereali, misti ad olivi
e viti poi, a partire dagli anni 50, pass allorticoltura. Gest nel secondo dopoguerra una rivendita
di vino al minuto di produzione propria (L campanone di Viterbo aricconta. Storia dil passato di
gojaria vitorbese, Viterbo 1973, Quatrini, p. 83; La cuccagna, Viterbo 1977, Quatrini, p. 12). Come
agricoltore gli fu assegnato nel 1954 il primo premio provinciale (con medaglia doro) per il pro-
gresso economico e sociale (agricoltura innovativa con la bonifica del terreno e lirrigazione a piog-
gia) e nel 1973 un premio speciale per fedelt alla terra.
Pur essendo iscritto ai Coltivatori Diretti e alla Democrazia Cristiana nella sezione di Pianoscarano,
limitata fu la sua partecipazione alle iniziative politiche. Al contrario intensa fu la vita religiosa: ter-
ziario francescano, presidente dellUnione uomini dAzione Cattolica nella parrocchia S. Andrea di
Pianoscarano; fu membro della Confraternita del Sacramento nella stessa parrocchia ed ultimo se-
gretario della confraternita del Gonfalone; infine prese parte assiduamente allOpera dei ritiri con riu-
nioni mensili nella chiesa di S. Ignazio.
La sua formazione culturale, se cos si pu dire, si bas essenzialmente sulla lettura del quotidiano
LAvvenire, di riviste quali Famiglia Cristiana, Il coltivatore, Vita Giuseppina, fogli e no-
tiziari di poesia, periodici di carattere religioso. Tra gli autori preferiti che rileggeva vanno annove-
rati I miserabili, Guerra e pace, i romanzi di Alexandre Dumas, I Promessi Sposi, raccolte di poesie.
Era anche musicista dilettante: per accompagnare le canzoni in occasione di festicciole e di serenate,
suonava il mandolino o la mandola (L Campanone, cit., p. 44). Per le notizie biografiche riportate
in questa nota siamo debitori alla cortesia del figlio di Emilio Maggini, Giovanni, e del nipote An-
gelo. Per i riconoscimenti ottenuti ed i giudizi espressi dalla stampa, vd. le pp. 5-6 della raccolta La
Cuccagna, cit.
4
Vd. L capagno. Antologia di poesie in dialetto viterbese, Viterbo 1983, Edizioni Cultura (le poe-
sie di Maggini sono a pp. 81-93). La brevissima scheda di presentazione, sebbene ampollosa, coglie
comunque lessenza della sua ispirazione: voce di popolo, poesia con mitria e porpora; agreste,
Introduzione
13
una scarpetta di Cenerentola, non scarpa grossa. Liutaio e fabbro nella fucina del dialetto viterbese
(ibid., p. 81).
Sulla semplicit e sul realismo insiste invece il giudizio espresso da Mario Menghini: Come in
ogni poeta in lui la natura si umanizza, prende cio i dolori, gli sforzi delluomo [...] a volte secca,
incisiva questa poesia di Maggini mira dritto al segno per la via pi breve, con mezzi espressivi di
edificante semplicit. Non arzigogoli n frasi ad effetto, ma toni lirico-realistici sostanziano questi
componimenti dialettali del buon Maggini che colora di note nuove la vita viterbese, che egli passa
sottilmente in rassegna verberata nei suoi aspetti pi caratteristici con tono semplice e penetrante
(Gni mese n canto: verse viterbese. Collana Tuscia dialettale, n 1, Viterbo, s.a., Tipolitografia
A. Quatrini & figli, p. 7).
5
Si potrebbero sollevare dubbi al riguardo e riconoscere un preciso imput colto o letterario nella
composizione della raccolta Gni mese n canto. Infatti Maggini potrebbe aver tratto ispirazione dai
cicli scultorei che adornano i portali delle chiese medievali o dal topos letterario delle corone dei
mesi in versione lirico-didascalica o parodistica della poesia medievale (si pensi a Folgre da San
Gemignano e alla replica per contrari di Cenne della Chitarra). Pur non potendola escludere, tale ipo-
tesi appare remota e, comunque, lanalogia soltanto apparente, perch largomento svolto dal vi-
terbese in tuttaltra maniera. Maggini, infatti, pu aver rielaborato in maniera personale, mediante
amplificazione, gli spunti dei piccoli componimenti sui mesi che compaiono nei libri di lettura delle
scuole elementari. A commento dei componimenti sui singoli mesi lautore riporta a pi di pagina
alcuni proverbi popolari.
6
S. Graziotti V. Luciani, La regione invisibile. Poesia e dialetto nel Lazio. Tuscia meridionale e
Campagna romana nord-occidentale. Presentazione di U. Vignuzzi, Roma 2005, Edizioni Cofine.
Su Maggini, vd. la breve scheda critica a p. 23, la scheda biografica a p. 47 e le poesie (due com-
ponimenti), pp. 48-49.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
14
forme pi mature7. Non bisogna dimenticare, accanto alla sua attivit di poeta, lim-
pegno nel sociale: per ventitre anni fu ininterrottamente membro del consiglio di
amministrazione della Cassa rurale ed artigiana di Viterbo, subentrando nel 1958 in-
sieme con un gruppo dirigente rinnovato, per fronteggiare un momento critico che
lIstituto di credito stava attraversando, e vi rimase fino al 1982, stimato per lattac-
camento, lo scrupolo, lequilibrio e la rettitudine morale, quando decise, per motivi di
salute, di dimettersi per cedere ad altri il posto di amministratore8.
Procedendo in maniera sommaria allesame contenutistico, cio alla individua-
zione dei principali temi ispiratori, possiamo rintracciare un primo filone nelle poesie
di occasione, composte per festeggiare anniversari nellambito familiare o nella cerchia
di amici, oppure per celebrare ricorrenze pubbliche. Esempi indicativi di questa se-
zione sono dati dal componimento Per il Cinquantesimo della Cassa rurale e arti-
giana, che egli declam durante la cerimonia di celebrazione dellevento9; o anche
dalla dedica A sua maest Gustavo VI Adolfo di Svezia, con la quale apre una rac-
colta e che ebbe il plauso del monarca, archeologo e cittadino onorario di Viterbo10. Per
Maggini, che non amava perdersi in parole inutili, la poesia assumeva anche una fun-
zione strumentale: ad essa egli assegnava il compito di comunicare con efficacia una
riflessione o un sentimento, di esprimere i suoi pensieri in circostanze particolari, come
quelle anzidette.
Non mancano, anzi sono numerosi, i componimenti nei quali sono rievocati con
delicatezza e liricit, sul filo della memoria, episodi autobiografici che si rifanno alla
prima infanzia, con i suoi giochi e il suo repertorio di filastrocche, e ripercorrono via
via momenti salienti delle esperienze individuali, dalla spensieratezza degli anni gio-
vanili, con linnamoramento e le serenate, a quelli della maturit responsabile, segnati
dalla fatica del lavoro assiduo della terra, nel trascorrere ciclico delle stagioni. Oltre che
provetto agricoltore, era un attento osservatore dei fenomeni naturali: grazie alla sua
7
autore di varie raccolte, tra le quali, limitandoci a segnalare soltanto quelle in dialetto, si anno-
verano: Viterbo al segno della Rosa. Poesie viterbesi, Viterbo 1970, Quatrini; Gni mese n canto:
verse viterbese, Collana Tuscia dialettale, n 1, Viterbo, s.a., Tipolitografia A. Quatrini & figli; Gni
tempo ha la su mpronta, in edizione postuma, Viterbo 1988, Quatrini; e tre libri di prose: Viterbo
cu le scarpe grosse. Gojaria vitorbese. Con un ricordo e appunti del sac. don Pietro Schiena, Vi-
terbo 1972, Quatrini; L campanone di Viterbo aricconta. Storia dil passato di gojaria vitorbese, Vi-
terbo 1973, Quatrini; La cuccagna, Viterbo 1977, Quatrini. Le sue poesie sono presenti anche in
raccolte antologiche: Cinque poeti viterbesi (Viterbo 1975, Tip. Quatrini, pp. 13-28); L Capagno,
cit., con 12 poesie; La fuscella. Antologia di poesie dialettali viterbesi, Viterbo 1999, Associazione
Tuscia dialettale, pp. 305-318.
8
L. A. Calandrelli, Una banca, una storia (da quarantacinque lire a settemiliardi 218.218.165 lire),
Edizioni Cassa rurale ed artigiana di Viterbo, Viterbo 1986, Tip. Grazini e Mecarini, pp. 58, 69, 73,
82, 86, 92, 96, 100.
9
In L. A. Calandrelli, Una banca, una storia, cit., pp. 67-68; il componimento ripubblicato in Gni
tempo ha la su mpronta, cit., pp. 56-57, con data: 9 aprile 1961.
10
L campanone di Viterbo aricconta, cit., pp. 9-11.
Introduzione
15
11
F. Petroselli, La vite. Il lessico del vignaiolo nelle parlate della Tuscia viterbese, I, Romanica Go-
thoburgensia XV, Gteborg 1974; II, Il ciclo colturale, Romanica Gothoburgensia XXI, Gteborg
1983.
12
Per una sommaria informazione sui ripetuti bombardamenti cui Viterbo fu sottoposta e sulle di-
struzioni apportate si possono consultare, ad integrazione della testimonianza di Maggini, S. Vi-
smara, Cara Viterbo Aspetti, avvenimenti e personaggi della Tuscia dal 1945 al 1985, Viterbo
1985, Union Printing, pp. 11-18 (Ricordi degli anni terribili) e B. Barbini - A. Carosi, Viterbo e la
Tuscia dallistituzione della provincia al decentramento regionale (1927-1970), Viterbo 1988, Stab.
Litotipografico Agnesotti, pp. 98 sgg.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
16
resche, di burle sapide, di giochi di destrezza, di sfide ed epiche gare potatorie, di epi-
sodi fissati nella memoria collettiva fino ad assumere una valenza quasi di emblema13.
Cos, accanto ad umili operai, dediti ai mestieri tradizionali pi svariati - come
funai, canapicoltori, conciatori di pelli - fanno la loro apparizione raccoglitori di erbe
spontanee, venditori ambulanti e rigattieri, osti e muratori, ciabattini e sarti, guaritrici
e mendicanti, negozianti e sensali, frati questuanti e ladruncoli, guardie comunali e
nobili decaduti. In questa esistenza intessuta di lunghe giornate di lavoro, interrotta
soltanto dalla pausa domenicale, risaltano le grandi festivit religiose celebrate spesso
con processioni, fiere di merci e bestiame, merende in campagna. Notevole spazio
fatto alla descrizione puntuale di usanze trascorse: lalbero della cuccagna, la scam-
panata, le infiorate, le serenate, la festa di mezza estate; cui viene ad aggiungersi il
carnevale dun tempo, con maschere spontanee, satire e balli in piazza, manifestazione
collettiva non ancora commercializzata14. N mancano, allinterno dei componimenti,
interessanti allusioni a credenze, fino a tempi recenti diffuse tra la popolazione, con-
cernenti esseri fantastici, anime dei trapassati, licantropi, streghe, malocchio15.
Un posto di rilievo riservato allo spettacolare trasporto della macchina di santa
Rosa, momento corale della vita cittadina, di cui viene enfatizzato il ruolo di simbolo
13
Nel presentare la raccolta La cuccagna (p. 7), Maggini scriveva: A differenza di questi pi illu-
stri, i nostri personaggi hanno infatti vissuto e lavorato con umilt silenziosa; ma nella loro ingenuit
furono anchessi protagonisti della loro epoca e si pu dire che il loro nome corse sulla bocca di tutti
allinterno della comunit paesana, allora racchiusa nella cerchia delle mura castellane. Erano que-
sti gli interpreti estrosi di quellinconfondibile inoffensiva gojaria, non disonorevole o cattiva ma
bonaria ed arguta, fonte di riso schietto, a volte occorre riconoscerlo inventrice pure di satire pun-
genti e scherzi pesanti, oppure espressione prudente di proteste rassegnate. Numerosi episodi
sono rimasti famosi, divenuti proverbiali, il cui ricordo tramandato per mezzo di aneddoti allin-
terno della comunit: invidia e vendette, nozze, funerali, malattie, ubriacature solenni, scorpacciate,
satire e scherzi memorabili. Questi personaggi tipici compaiono in quasi tutte le raccolte: una car-
rellata presentata vivacemente nella sezione Discrizione di gente arinomata di L campanone di
Viterbo aricconta, cit., pp. 64-96 e in Viterbo cu le scarpe grosse, cit., pp. 19-20 e 23-24.
14
Nelle raccolte sono descritti: la cuccagna (La cuccagna, cit., pp. 10-11); la scampanata (ibid., pp.
25-27), le paure (ibid., p. 63), la festa di mezza estate (ibid., p. 22); le serenate (L Campanone, cit.,
pp. 44-45; Viterbo cu le scarpe grosse, cit., pp. 46-47); la festa di S. Antonio (L Campanone, cit.,
pp. 61-62), il carnevale (Viterbo cu le scarpe grosse, cit., pp. 49-50), la Pasqua (Viterbo cu le scarpe
grosse, cit., p. 32); i giochi tradizionali (ibid., pp. 27-28); le confraternite (L Campanone, cit., pp.
51-54; i mestieri tradizionali: es. i molini (L Campanone, cit., pp. 77-78); i matrimoni (La cucca-
gna, cit., pp. 35-37); i rapporti con i genitori (Viterbo al segno della rosa, cit., pp. 83-86). Non man-
cano cenni ad antiche leggende come quella dei Sette Dormienti (La cuccagna, cit., pp. 72-74),
nota anche in altri centri della provincia (ad es. Orte, Capranica) e gi presente nel Corano e nella
Historia Langobardorum di Paolo Diacono.
15
Vd. cenni sul licantropo (Viterbo cu le scarpe grosse, cit., pp. 51-52); sulle fatture e i malefici
(ibid., pp. 54-55); sulle espressioni protettive o apotropaiche (L campanone, cit., pp. 55-56). Per un
primo approccio di carattere storico con il fenomeno delle streghe nella nostra provincia, vd. il vo-
lumetto curato da G. Breccola e M. Lozzi, Il paese delle streghe. Con un inedito processo per stre-
goneria nella Tuscia viterbese, Latera 2006, Annulli editore.
Introduzione
17
identitario16, mentre, sul ritmo della ballata, utilizzando limmagine della campana
maggiore del palazzo comunale, sono sintetizzati momenti drammatici della vita cit-
tadina nel corso del secolo XX17.
Senza voler approfondire ancora, mettiamo in evidenza lo scoperto intento dida-
scalico e sociale manifestato con il proposito di trasmettere il patrimonio ereditario di
valori e operare da trait dunion ideale con le giovani generazioni in una continuit sto-
rica e culturale, senza soluzioni di continuit. Altro dato non secondario appare la con-
sapevolezza di salvaguardare il dialetto stesso in un periodo di veloci trasformazioni.
Cos nella premessa a una sua raccolta18, Maggini ribadisce in maniera esplicita que-
sta sua opzione programmatica di scongiurare una perdita irreparabile:
Avrei voluto riprodurre i suoni della parlata tradizionale viterbese, senza frammi-
schiarvi elementi del romanesco sempre pi invadente (troppo spesso composizioni con-
trabbandate per viterbesi non sono altro che un ridicolo guazzabuglio di forme ibride).
Ho tenuto soprattutto a riprodurre le forme grammaticali in uso a Viterbo quando ancora
la citt non aveva perduto la sua fisionomia dialettale per effetto degli sconvolgimenti
sociali e culturali derivati dalle traversie belliche e civili della prima met del secolo. Mi
sono sforzato di rispettare una certa coerenza nelluso delle forme, quindi.
16
Vd. la prosa La machena de S. Rosa, pp. 58-62, in La Cuccagna (ristampato in: Gni tempo ha la
su mpronta, cit., pp. 56-60) e la poesia con lo stesso titolo (Viterbo al segno della rosa, cit., p.13).
Sul culto della patrona ci limitiamo a rinviare al lavoro pi recente: S. Cappelli (a c. di), Santa Rosa:
tradizione e culto. Atti della giornata di studio 25 settembre 1998, Dipartimento di storia e culture
del testo e del documento, Universit degli studi della Tuscia, Viterbo 1999, Serie prima Studi e
testi, numero 10, Manziana, Vecchiarelli ed.
17
Ne La ballata dil campanone (L Campanone di Viterbo aricconta, cit., pp. 111-116) sono rievo-
cate, assumendo a voce della citt e della sua aspirazione alla libert il campanone del Comune, le
vicende pi drammatiche della storia viterbese del XX secolo, a cominciare dalla resistenza popo-
lare opposta allassalto delle squadre fasciste per giungere al secondo dopoguerra, quando i Viter-
besi, al posto del vecchio campanone con il bronzo del quale erano stati colati cannoni, decisero di
farne fondere un altro nuovo. Sulluccisione di alcuni antifascisti succinte risultano le notizie rife-
rite in Quaderni della resistenza laziale n 3 (a c. di B. Di Porto, Roma 1977, Regione Lazio, p.
13, nota 13): Tra i caduti antifascisti si ricordano [...] Antonio Tavani, fratello di Luigi, colpito da
tre sicari la sera del 9 luglio 1922. In una sparatoria cadde anche un viaggiatore inglese, che passava
per Viterbo in automobile: era il conte Jaromir Czernin.
In effetti Maggini non solo era consapevole dellimportanza delle campane come manufatti artistici,
ma ne intuiva anche limportanza religiosa e civile nellambito della comunit. Infatti, nella rac-
colta L Campanone di Viterbo aricconta (cit., pp.15-35), prov ad abbozzare un piccolo corpus di
campane della sua citt, con le relative iscrizioni e favolette onomatopeiche (ibid., pp. 21, 25).
18
Viterbo al segno della rosa, cit., p. 7.
19
Ibid., p. 8.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
18
questa nostra parlata sembra poco adatta per raffigurazioni gentili, per astrazioni e ra-
gionamenti elevati; ma basta per dire lessenziale della nostra esperienza umana. Mo-
dificarla e violentarla non leale e preferisco rispettarla come ce lhanno tramandata i
padri.
Dunque, la scelta linguistica operata non mira a conferire alle composizioni una
superficiale patina paesana e ad esprimere una compiaciuta scelta formale, dettata da
motivi campanilistici. Pi seriamente, il dialetto viene considerato dallautore veicolo
privilegiato insostituibile per trasmettere con efficacia ai membri della comunit, in
unottica moderatamente conservatrice ma non retriva, i princpi portanti di unesi-
stenza dedita al lavoro, alimentata da un profondo senso religioso e morale, in cui i rap-
porti sociali sono ispirati a sentimenti di rispetto reciproco, solidariet e tolleranza,
corroborati dal senso della dignit e dellonore.
Scrivendo del dialetto usato in opere letterarie contemporanee, Nicola De Blasi
afferma che si pu insomma trattare un testo come una fonte di informazioni utili,
che il dialettologo o lo storico dei dialetti sapr mettere a frutto20. Non esitiamo ad af-
fermare che, in questo senso, Maggini rappresenta una fonte insostituibile per la co-
noscenza e lo studio della variet linguistica, utilizzata dai ceti popolari almeno fino
alla met del XX secolo, nella forma che appare ancora sostanzialmente immune da vi-
stosi influssi a distanza del romanesco moderno.
Occorre precisare che preziosi apporti in tal senso ci vengono non solo dagli
scritti, ma anche dalle registrazioni magnetofoniche effettuate su vari argomenti. Per
questo motivo ci parso opportuno dare spazio nel volume, in larga parte dedicato al
lessico dialettale21, anche ad una serie di documenti etnolinguistici e foklorici inediti,
sempre comunicatici da Maggini, notevoli per la loro significativit, a cominciare da
quattro testi narrativi composti intorno agli anni Ottanta del secolo scorso. Il primo
la traduzione in dialetto di una novella del Boccaccio, la nona della prima giornata del
Decamerone. Il testo che riproduciamo costituisce inoltre un utile termine di confronto
con una precedente traduzione viterbese22, effettuata per corrispondenza un secolo
20
N. De Blasi, Lanalisi dei testi nella storia linguistica, in Dialetti italiani, cit., pp. 83-96.
21
Per uno studio lessicale, disponiamo soltanto di due pubblicazioni precedenti alla nostra, per le
quali si pu parlare piuttosto di dizionarietti o glossari amatoriali, approssimativi (specie il secondo)
e spesso limitati alla registrazione della voce dialettale con accanto la corrispondente forma in lin-
gua: E. Urbani, Il vernacolo viterbese. Glossario viterbese-italiano, italiano-viterbese con note di
grammatica e accenni di fonetica, morfologia e sintassi, Viterbo 1999, Sette Citt; V. Galeotti- F.
Nappo, Dizionario italiano-viterbese, viterbese-italiano, Viterbo 2005, Sette Citt.
22
Nella seconda met dellOttocento, gli studiosi italiani cominciarono a rivolgere la loro attenzione
alla lingua parlata, per il cui studio era indispensabile avere a disposizione campioni di base auten-
tici delluso orale. Decisero quindi di sollecitare, con la collaborazione di intellettuali o cultori lo-
cali, la traduzione di brani letterari nei rispettivi dialetti che ne permettessero la comparazione. Nel
1875 Giovanni Papanti (1830-1893) si dedic alla prima raccolta sistematica in tutta Italia di oltre
700 campioni di differenti dialetti (651 di dialetti italiani e 52 di dialetti alloglotti), utilizzando come
Introduzione
19
prima, che assieme a quelle di altri quattro centri della nostra provincia, compare nella
raccolta pubblicata da Giovanni Papanti, allo scopo di riunire campioni autentici del-
luso orale, in base ai quali procedere ad una prima analisi comparativa dei dialetti ita-
liani, anche se per la sua brevit e per lo stile la novelletta boccaccesca non era certo
il testo pi adatto23.
Seguono altri due testi, pi estesi ed articolati questi: innanzi tutto la versione in
dialetto della Parabola del figliol prodigo (dove, per aggiungere maggior drammaticit
alla narrazione, egli arricchisce di toni realistici il dialogo del padre con il figlio mag-
testo di base la Novella del re di Cipri del Decamerone, la nona della prima giornata (I parlari ita-
liani in Certaldo alla festa del V centenario di messer Giovanni Boccacci, Livorno 1875). Malgrado
limiti e difetti, la raccolta offre tuttora un utile quadro complessivo della situazione linguistica del-
lepoca. Per la provincia di Viterbo, oltre a quella del capoluogo, furono raccolte le versioni di altri
quattro centri, precisamente: Acquapendente, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Ronciglione. Sui
limiti della raccolta di testi dialettali per corrispondenza, vd. le osservazioni di V. Matranga, Come
si fa unindagine dialettologica sul campo, in Dialetti italiani, cit., p. 64: Oggi, uninchiesta fatta
per corrispondenza, attraverso la quale si possono raccogliere soltanto informazioni su un dialetto
scritto da chi in grado di attivare quel complesso di operazioni che permettano di adattare alle
norme proprie della scrittura un codice tipicamente orale, e per di pi calcato su forme linguistiche
statiche e/o prestigiose - come nel caso della lingua evangelica o delle novelle boccaccesche -, non
pi praticabile per gli interessi della dialettologia moderna, orientati a perseguire le caratteristiche
proprie del parlato e le dinamiche tipiche della comunicazione orale.
23
Altre due versioni meno note della novella, rispettivamente nel dialetto di Soriano nel Cimino e
in quello canepinese risalenti allinizio del Novecento, si devono alliniziativa di un altro eminente
studioso, Ernesto Monaci (1839 1918), che fu ordinario allUniversit di Roma, autore di autore-
voli studi in vari campi della filologia romanza, soprattutto dellitalianistica, cofondatore nel 1901
della Societ Filologica Romana. Dapprima prese liniziativa di pubblicare una serie di manualetti
destinati alla scuola, per facilitare lapprendimento della lingua nazionale a partire dal dialetto. Nel
1903, con una lettera circolare invit tutti i maestri della provincia di Roma a collaborare inviando
la versione in dialetto locale della novella del Decamerone, in modo da poter completare la raccolta
Papanti almeno per la regione laziale. Per Soriano nel Cimino sappiamo che il segretario comunale
e storico locale Achille Ferruzzi (1842-1918) accolse linvito, pubblicando poi la traduzione assieme
al testo della lettera di Monaci in un raro opuscolo: Dischi fonografici, Viterbo, Tip. Cionfi, 1907.
Copia della traduzione nel dialetto di Canepina, redatta presumibilmente nello stesso periodo, stata
da noi edita in L. Cimarra - F. Petroselli, Contributo alla conoscenza del dialetto di Canepina con
un saggio introduttivo sulle parlate della Tuscia, Civita Castellana 2008, Tip. Punto Stampa, pp.
180-184. I dati relativi alla raccolta, nonostante alcune deprecabili (e forse irrimediabili) sottrazioni
o perdite, sono ora consultabili nellArchivio della Societ Filologica Romana, attualmente conser-
vato presso la Biblioteca Angelo Monteverdi (Centro Interdipartimentale di Servizi per gli studi fi-
lologici, linguistici e letterari dellUniversit La Sapienza di Roma) [vd. Monica Carzolari, a c.
di, Il fondo archivistico Ernesto Monaci (1839-1918) e larchivio storico della S.F.R. (1901-1959),
Roma 2005, Societ Filologica Romana, supplemento a Studj Romanzi, I, n.s.: Fondo archivistico
E. Monaci, p. 107, n. 492, Ferruzzi Achille (due lettere, 16 mar. 1907; 15 gen. 1909. Allegati: alla
lettera n. 2, versione della nov. I, 9 del Boccaccio nel dialetto di Soriano al Cimino); Archivio
della Societ Filologica Romana, p. 319 (busta 7 - 198. Pubblicazioni) - s.fasc. I Novella I, 9 del
Decameron di Giovanni Boccaccio tradotta nei parlari del Lazio: corrispondenza e manoscritti,
1903-1904)].
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
20
giore) e inoltre quella dellepisodio della samaritana24. Tuttavia, nel nostro caso, Emi-
lio Maggini, non si limita a tradurre, come troppo spesso avviene in occasioni analo-
ghe, i testi evangelici pedissequamente alla lettera, quasi in meccanica traslitterazione,
ma si sforza di riesprimere in veste idiomatica lo spirito della vicenda, adottando senza
forzature il tono popolare, dando prova di notevole sensibilit metalinguistica. Libe-
randosi dalla suggestione esercitata dal modello prestigioso, conferisce alla narrazione
un andamento naturale tramite il ricorso a particolari realistici, arricchendo il dialogo
di espressioni tipiche, interiezioni, clich, locuzioni fisse25. Lultimo testo della se-
zione, composto sullo schema della tenzone medievale, di cui rimane eco nelle gare dei
poeti improvvisatori26, lacqua e il vino personificati si esprimono con la voce bona-
ria e saggia di due popolani che, argomentando in contrasto, ne esaltano le rispettive
virt.
A seguire, presentiamo poi una serie di brevi documenti orali, forniti in maniera
spontanea da Maggini nel corso delle conversazioni. Pur avendo inserito le voci in essi
contenute nel vocabolario sotto i rispettivi lemmi, abbiamo ritenuto opportuno presen-
tarli in una sezione a s per blocchi omogenei, in quanto utilizzabili per altri tipi di ri-
cerche (demoiatria, farmacopea, etnobotanica, e cos via). Questi etnotesti liberi27, spesso
24
Pi ampio ed articolato di quello boccaccesco risulta il testo evangelico della Parabola del figliol
prodigo (Luca 15:11-32), che era gi stato adottato nel 1853 da Bernardino Biondelli (1804-1886).
La sua opera fu proseguita da Ugo Pellis (1882-1943), che, nelle sue inchieste sul campo per la rac-
colta di materiali per lAtlante Linguistico Italiano, ne sollecit dagli informatori la traduzione nel
loro dialetto. E, ancora negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, la Discoteca di Stato ne pro-
mosse unampia raccolta di versioni in tutta lItalia, anche se sono intuibili i rischi e limiti del pro-
cedimento adottato di traduzione dallitaliano letterario in dialetto.
25
Qualche citazione esemplificativa: ricorrono il pron. valtre, i sost. cico, bbcche, zzucca che de-
signa lortaggio svuotato e secco usato come recipiente, ordgne e palazztto; lagg. gjjo e il deri-
vato ngojjisse; i verbi assomijj rassomigliare, tralassat e guern; il tecnicismo: tocc e gguern
li bbstie; linter. guardarnne; le espressioni: ann ffurestiro; annarae a ccattanno; lo lassrno
cme ddn Farcuccio; ntanto lo stmmeco li carujjava; aridutto a li peluce; sto scialacqune gjjo
snza capccia; magnrno a ccrepapanza; caresta da cane, terribile.
26
Con il termine di tenzone si intende una serie (due o pi) di componimenti che si scambiavano
due o pi rimatori su un medesimo oggetto del contendere (Dizionario di linguistica, Torino, Ei-
naudi, 1994, s.v.). Sul fenomeno della poesia allimprovviso in generale, vd. G. Kezich, I poeti con-
tadini con saggio Cantar lottava di M. Agamennone, Roma 1986, Bulzoni editore; per la situazione
nella provincia, vd. D. Alessandrini, Le ottave della prigionia, introduz. di A. Ricci, bibliografia di
G. De Giovanni, Viterbo 1985, Consorzio delle biblioteche di Viterbo; G. De Giovanni- A. Ricci (a
c. di), Ottava rima e improvvisazione popolare, Viterbo 1988, Tip. Quatrini. Per la Tuscia, poesie in
ottava rima di argomento agropastorale si possono leggere in: P. Trap detto Magone, Un fonte in
mezzo a un prato. Poesie di un pastore, a c. di R. Cordovani e R. Vincenzoni, Montefiascone 1982,
Centro Iniziative Culturali [Grotte di Castro, Tipolit. C. Ceccarelli] (alle pp. 163-169, Contrasto tra
padrone e garzone, a. 1882). Pi attuali nei contenuti e con spunti di protesta sociale sono le ottave
di N. Baldini (poeta contadino), Quando la libert troppa, Viterbo 1979, Union Printing.
27
Con il termine tecnico di etnotesto si indicano quei testi orali che rappresentano unespres-
sione autonoma della cultura di una comunit linguistica, cio consistenti, come nel caso di Mag-
gini, in ricordi autobiografici, testimonianze di usi e di tradizioni, descrizioni di oggetti e di teniche
Introduzione
21
di tono autobiografico, in genere di limitata estensione, sono stati da noi suddivisi, per
comodit del lettore, in tre sottogruppi secondo largomento. Lungi dal rappresentare
mere curiosit, forniscono preziose informazioni sul modo di vivere e di pensare: in altri
termini, esprimono aspetti significativi della cultura (in senso antropologogico) indivi-
duale di Maggini e, per suo tramite, di quella della comunit di appartenenza.
Nella societ preindustriale di matrice agropastorale, nella quale vigeva, oltre alla
mancanza di servizi, un atteggiamento di diffidenza verso la scienza medica ufficiale,
assumeva notevole valore la medicina popolare. Erano le mammane ad assistere le ge-
stanti durante il parto; le guaritrici o i santoni, in possesso di un patrimonio di rimedi,
praticavano semplici interventi, usavano preparati naturali (pozioni, polveri, decotti,
eluttuari, sciroppi). Si trattava di una conoscenza empirica, intrisa di magia, che deve
essere messa in rapporto alla situazione, oltre che socio-economica, sanitaria del quar-
tiere e dei ceti popolari in genere28. I tipi di intervento riguardavano innanzi tutto ma-
lori, affezioni leggere e temporanee, ma potevano essere applicati anche a forme
morbose pi gravi come infiammazioni, otite, porri, lussazioni, odontalgia, infezioni,
ferite, itterizia, reumatismo, polmonite, dolor di ventre, raffreddore, rachitismo, orec-
chioni, bronchite, ecc. Oltre alle erbe medicinali, compaiono utilizzate anche altre so-
stanze come ragnatele, orina, pidocchi29.
ergologiche (Dizionario di linguistica, cit., pp. 291-292, s.v.). Quindi esso pu essere pi general-
mente inteso con Sabina Canobbio come produzione spontanea ed autonoma del parlante, espres-
sione della sua cultura e quindi della cultura della comunit a cui appartiene. Nel nostro caso noi
utilizziamo etnotesto nel senso di testimonianza sul modo di essere, di vivere, di lavorare, men-
tre consideriamo a parte altri etnotesti costituiti da formalizzati o semi-formalizzati elencati a s (nel
raggruppamento dei documenti folclorici) o immessi nel vocabolario (proverbi, modi di dire, espres-
sioni fisse, ecc.). Il concetto stato approfondito in varie occasioni da Sabina Canobbio (vd. Al di
l della raccolta dialettale: etnotesti e documentazione ergologica nellALEPO in: Atlanti regionali:
aspetti metodologici, linguistici e etnografici, Atti del XV convegno del CSDI 19, Pisa, Pacini
1989:83-111).
28
La situazione igienico-sanitaria dei quartieri popolari di Viterbo, alla fine del XIX secolo ed agli
inizi del successivo, non doveva differire da quella degli altri centri minori della Tuscia. Maggini ce
la tratteggia brevemente, senza remore o autocensure, in Li guardie del piscio (L campanone di Vi-
terbo aricconta, cit., pp. 39-41): A la fine dil secolo vecchio e sul principio del nostro, nun cerano
li commidit chi ci s adesso. Lacqua a casa n ci lliva gnuno, solo quanno pioviva; lu sciacqua-
toro pi butt lacqua sporca ci nnereno pche; l lococmmido pure adra na cosa rara: quarcuno
civa l butto difra a la finestra da na parte, attappato a la mejo cu n guperchio di legno, e pi con-
fonna quellodoraccio pi quanno saffacciavono da la finestra, ci tiniveno l vase di giragne, e tutte
lartre buttaveno gi nvece da la finestra su la strada. Il quadro non esagerato. A conferma e ad
integrazione si pu vedere il cap. I servizi igienici allinizio del secolo, in Zibaldone viterbese.
Folklore e vecchie cronache curiosit storiche e arte (a c. di E. Corsi, A. Giannotti, Matus Alemme),
Viterbo s.a. [1974?], Quatrini A. & figli, pp. 75-77.
Con informazioni desunte da atti conservati allArchivio di Stato di Viterbo lo studio di A. Porretti,
Magia, alchimia ed erboristeria in protocolli notarili del XVI secolo, Quaderno n 5 allegato a Bi-
blioteca e Societ, III, 4, 1981, pp. 20.
29
In mancanza di unopera specifica sulla medicina popolare viterbese, dati parziali e circoscritti ad
alcune localit della provincia si possono desumere da: AA.VV., I semplici. Rimedi popolari aque-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
22
siani, ricerca coordinata da L. Amici, Comune di Acquapendente, Viterbo 1991, AEMME Grafica;
Ead., Medicina popolare della Teverina, ASSINTEC, Collana di storia, tradizioni, folclore 2, Viterbo
1992, Union Printing; P. M. Guarrera, Il patrimonio etnobotanico del Lazio, Censimento del patri-
monio vegetale del Lazio, n 1, Roma 1994; P. M. Guarrera, G. Forti, S. Marignoli, G. Gelsomini,
Piante e tradizione popolare ad Acquapendente, Quaderni del Museo del fiore n 2, Acquapendente
2004; M. Casaccia - C. Pozzi, Sui nomi dialettali delle specie floristiche spontanee e coltivate. Loro
ambiente di diffusione sul territorio comunale di Bolsena e utilizzazioni tradizionali, in Bollettino
di Studi e ricerche, Bolsena, Biblioteca Comunale di Bolsena, VI, 1991, pp. 123-152; S. Magrini,
Infusi, tisane, acqua di rose: tradizione popolare e scienza, in I riti del fuoco e dellacqua nel fol-
clore religioso, nel lavoro e nella tradizione orale, (a c. di A. Achilli e D. Bertolini), Roma 2004,
EDUP, pp. 257-272 (lavoro incentrato su Bomarzo). Per una subarea umbra, vd. G. M. Nardelli,
Cultura e tradizione. Demomedicina nellAlta Umbria, Provincia di Perugia, Perugia 1987. Come
utile termine di confronto rimandiamo al vecchio, ma per certi versi ancora valido, lavoro di Z.
Zanetti, La medicina della nostre donne. Studio folk-lorico premiato dalla Soc. Ital. di Antropolo-
gia. La psicologia delle superstizione, lettera del sen. P. Mantegazza, Citt di Castello 1892, S. Lapi
Tip.-editore (ora disponibile in ristampa a c. di Il Formichiere sas, SantEraclio di Foligno 2007).
Introduzione
23
vori agricoli, di cui Maggini aveva esperienza diretta perch coltivatore (vd. ad es. il
riferimento alla fertilizzazione del terreno con il letame prezioso che si raccoglieva),
come pure i mestieri artigianali: si pensi al prestigio di cui godeva la figura dellarti-
giano, dal momento che svolgeva un ruolo fondamentale in una economia di sussi-
stenza e allinterno della comunit (il fabbro produceva o riparava aratri ed altri attrezzi
di lavoro; il maniscalco ferrava le bestie, correggendo difetti e malformazioni della
zampa o curando lesioni e malattie)30.
Segue una sezione dedicata a diversi prodotti riconducibili a forme del folklore
orale. Purtroppo manca per il capoluogo di provincia una raccolta folklorica comples-
siva, anche se sono disponibili i risultati di indagini parziali effettuate in un certo nu-
mero di centri minori31. Ad aggravare la situazione, si aggiunga la difficolt di reperire
articoli (di qualit variabile) dispersi in quotidiani, bollettini e riviste locali, numeri
unici effimeri, manifesti, calendari, pieghevoli stampati in occasione di sagre e feste,
ecc.32. I testi folklorici, che Maggini ci ha fornito, fissati dalla tradizione e facenti parte
del patrimonio spirituale collettivo, sono stati da noi suddivisi in due sottogruppi, ri-
spettivamente afferenti al mondo degli adulti e a quello dellinfanzia. Occorre preci-
sare che essi non sono stati da noi raccolti in maniera sistematica, cio nel corso di
una ricerca tematica appositamente strutturata, ma durante libere conversazioni in ma-
niera spontanea, sul filo del discorso. Si tratta, dunque, di materiali parziali; tra laltro
c da segnalare che sono assenti citazioni di ottave, che si componevano in maniera
estemporanea nelle gare di poesia a braccio, tradizione che nella Tuscia, soprattutto
nella subarea maremmana, rimasta vitale fino a tempi recenti.
Stornelli e strambotti costituiscono una categoria di formalizzati relativamente
numerosa (97 testi), che Maggini ben ricordava, poich, essendo suonatore di mando-
lino e mandola, aveva fatto parte da giovane di piccoli complessi musicali, che si esi-
bivano in occasione di festicciole, serenate, veglioni di carnevale. Questi formalizzati,
sicuramente tra i pi diffusi e numerosi nella nostra area, un tempo venivano intonati
30
Precise testimonianze sullutilizzazione del letame come fertilizzante, si possono leggere in F. Pe-
troselli, La vite, cit., vol. II, parr. 336-341, pp. 267-277. Per rapidi bozzetti sui vecchi mestieri, vd.
A. Apolito, Viterbo nei suoi mestieri, Viterbo 1997, Banca di Credito Cooperativo.
31
Con lintento di offrire un primo orientamento bibliografico, indichiamo alcune monografie etno-
folkloriche che riguardano centri della provincia: C. Nanni, Ischia di Castro: Terra uomini case, Vi-
terbo 1979, Edizioni Cultura; S. Cecilioni, Contributo allo studio delle tradizioni popolari di
Tuscania, Biblioteca comunale di Tuscania, Comune di Tuscania, Quaderni della Biblioteca comu-
nale, num. primo, [Grotte di Castro 1998, Tip. Ceccarelli] (rielaborazione della tesi di laurea). Una
ricca raccolta commentata costituita da: M. Arduini, M. D. Leuzzi, M. G. Palmisciano, Tradizioni
orali a Bomarzo. Alcuni repertori di ricerca, Viterbo 1983, Union Printing. (comprende: proverbi,
blasoni, wellerismi, chiapparelli); M. Cangani, Vox populi. vox Dei, Centro Ricerche e Studi, Ron-
ciglione 1998, Tip. Grafica 2000 (raccolta eterogenea di testi folklorici: proverbi, modi di dire, stor-
nelli e canti, filastrocche, aneddoti, cantilene per accompagnare i giochi, ecc.).
32
Q. Galli, Bibliografia della cultura popolare dellAlto Lazio 1945-2000, Consorzio per la gestione
delle biblioteche, Biblioteca di Studi Viterbesi VII, Viterbo 2001 [Tipolit. Quatrini].
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
24
in varie situazioni: accanto agli stornelli, con i quali si esprimevano i sentimenti deli-
cati nei confronti della donna, cerano quelli a dispetto di contenuto ingiurioso e
osceno, con i quali si dava sfogo al rancore, quando si subiva un rifiuto o un tradi-
mento o quando un rapporto si interrompeva; quelli di lavoro che accompagnavano la
dura fatica dei campi (per es. lolivatura, le mietitura, la vendemmia, la raccolta delle
nocciole e delle castagne) oppure loperazione del bucato nel lavatoio pubblico o sulle
rive dei ruscelli, la spannocchiatura durante la veglia nei cascinali, oppure le bevute al-
legre allosteria con sfide tra vari cantori, ed infine pi in generale nei momenti di
festa33. Insieme ai canti, elenchiamo battute e tiritere contenenti allusioni maliziose, un
tempo duso piuttosto frequente nella comunicazione quotidiana. Seguono le fila-
strocche, con espressioni e testi legati a funzioni fisiologiche, dove spesso non si ri-
fugge dalle espressioni drastiche e scatologiche, che allinterno delle classi subalterne
non erano ritenute sconvenienti, immorali, come invece avveniva secondo lottica pru-
riginosa nel ceto della borghesia bempensante. Alcune battute e canzoncine lasciano
trasparire pi evidenti contenuti socio-politici di tono contestatario o di sommesso
scontento34. Potrebbero apparire trascurabili i brevi formalizzati costituiti dai gridi di
venditori ambulanti o da testi pubblicitari legati al commercio: essi tuttavia forniscono
utili informazioni di tipo socio-antropologico sul rapporto esistente tra categorie al-
linterno della comunit.
Una categoria molto ricca ricorrente nella comunicazione orale allinterno di ogni
centro quella degli indovinelli, che vengono citati con intento didattico e ludico, qui
rappresentata da una ventina di esempi. Un tempo erano spesso argomento di vere e
proprie gare di acume e di intelligenza anche tra adulti, per es. durante la veglia, se-
condo una tradizione millenaria che rimanda alla soluzione di enigmi rituali e, in se-
guito, ai raffinati giochi delle corti. Anche in questo caso la formulazione ambigua,
33
A parte le raccolte ottocentesche di F. Nannarelli (Studio comparativo sui canti popolari di Arlena,
Roma 1871, Tip. E. Sinimberghi) e di A. Marsiliani (Canti popolari dei dintorni del Lago di Bol-
sena, di Orvieto e della campagne del Lazio, ristampa anastatica dellediz. di Orvieto 1886, Bolo-
gna, Libreria Editrice Forni, 1968), ricordiamo quella di G. Zanazzo, pubblicata nel 1910, nella
quale compaiono stornelli di Bomarzo, Capodimonte e Latera (opera ora disponibile nellediz. cu-
rata da G. Vettori: G. Zanazzo, Canti popolari di Roma e del Lazio, Roma 1977, Newton Compton
edd.). Nella seconda met del secolo scorso sono state edite per varie localit della provincia pic-
coli corpora di stornelli, strambotti ed ottave. Per Montefiascone: Circolo Arci di Montefiascone (a
c. di), Aspetti della poesia popolare a Montefiascone, Viterbo 1979, Union Printing; per Ronci-
glione: A. Anzellotti, Lisandrina. Stornelli e rime popolari, Ronciglione, fasc. I s.a. [1991], fasc. II
s.a., Tip. Spada; per Valentano: R. Luzi, Le Valentanese. Stornelli popolari raccolti a Valentano,
Comune di Valentano, 1986 [Empoli, La Toscografica]. Molti stornelli sono presenti nel lavoro di
Cecilioni (Contributo, cit., pp. 119-151).
34
Una messe di canti politici e di protesta sociale stata raccolta da chi scrive, in collaborazione di
Luigi Cimarra, in una indagine svolta intorno agli anni 80 del secolo scorso, soprattutto nel basso
viterbese. Tuttavia tra i materiali, rimasti fino ad oggi inediti, figurano anche testi registrati nel ca-
poluogo di provincia e risalenti agli anni 1920-22.
Introduzione
25
35
Giusto quanto asserisce G. R. Cardona (Introduzione, cit., p. 97; vd. anche pp. 200-203): buona
parte dellinsegnamento anche linguistico avviene non in forma diretta (per es. con la ripetizione a
memoria, di cui si detto) ma in forme indirette: un mezzo usato in molte culture lindovinello,
che al tempo stesso un esercizio di memoria e un concentrato di conoscenze simboliche e lingui-
stiche. Il ricco repertorio giocato di solito sullequivoco verbale, su una voluta ambiguit, su sot-
tili accorgimenti linguistici: prevale il doppio senso allusivamente osceno mediante associazioni
verbali e simboliche, che hanno attinenza alla sfera fisiologica o sessuale. Per un esempio di prove
per enigmi, si legga il celebre capitolo Astuzia di Bertoldo nel tornare innanzi al re nel modo chei
gli aveva detto (G. C. Croce, Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Le piacevoli ridicolose semplicit
di Bertoldino. Col Dialogus Salomonis et Marcolphi e il suo primo volgarizzamento a stampa, in-
troduzione, commento e restauro testuale di P. Camporesi, Torino 1978, G. Einaudi ed., pp. 33-36).
Da parte degli storici delle religioni e degli antropologi stato ripetutamente sottolineato il valore
sacrale e rituale rivestito dagli enigmi nel mondo antico (come anche nelle culture arcaiche attuali):
Le oscure metafore e gli enigmi di cui erano colmi i vaticini era tuttaltro che un gioco, essi dove-
vano venir intesi e risolti per la salvezza degli uomini e degli stati. Nel proporli e risolverli, nellin-
dovinarli, stava tutta la scienza della divinazione (A. Seppilli, Poesia e magia, Torino 1962, G.
Einaudi ed., p. 302).
36
M. Brizi, A fulgure et tempestate. Ricerca sulle feste, i riti e le tradizioni della cultura popolare
tra Lazio, Umbria e Toscana, Proceno 1990, Edizioni Pro loco [Grotte di Castro, Tip. C. Cecca-
relli]. Una ricca raccolta, ancora inedita, di orazioni popolari e canti religiosi paraliturgici, che copre
una buona parte della provincia, stata da chi scrive, insieme a Luigi Cimarra, realizzata negli anni
1975-1995 con recuperi e ricontrolli in periodi successivi.
37
Il wellerismo un sottogenere del proverbio, che trae nome da Samuel Weller un personaggio dei
Papers of the Pickwick Club di Dickens, che amava appunto esprimersi in questa forma: il prover-
bio messo in bocca ad un personaggio, uomo o animale o anche oggetto personificato (G. R. Car-
dona, Introduzione alletnolinguistica, Bologna, 1976, Il Mulino, p. 195). E ancora espressione
attribuita a un personaggio pi o meno noto con la formula come diceva, come disse (B. Miglio-
rini, Dal nome proprio al nome comune. Ristampa fotostatica delledizione del 1927 con un sup-
plemento, Firenze 1968, Leo S. Olschki Ed., Suppl. p. LXXVIII, s.v. Weller). Per lanalisi formale,
vd. A. M. Cirese, Wellerismi e micro-rcits, in Lingua e Stile 5, 1970, pp. 283-292. Possiamo di-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
26
stinguere tra wellerismo scherzoso in cui lautorit invocata puramente pretestuosa, e quello in
cui c un nesso non arbitrario tra il protagonista del wellerismo e le sue parole; questultima com-
prende i wellerismi che hanno effettivamente le caratteristiche di microracconto (Cardona, Intro-
duzione, cit., p. 196).
38
Segnaliamo di seguito le principali pubblicazioni sul folclore infantile: B. Blasi, Detti e giochi del
passato sui ritmi della canzone popolare, Bolletino dellanno 1987 della STAS, Suppl. n 16 alle
Fonti di storia cornetana, pp. 191-224 (proverbi calendariali, filastrocche, conte, tiritere, raccolta
di stornelli); L. Cimarra (a c. di), Pizzo pizzo ragno. Documenti di folclore infantile, Comune di Ca-
nepina, Quaderni di ricerca e documentazione n 1, s.l. [Viterbo] 1985, Union Printing; Q. Galli, Tra-
dizioni orali della Teverina: ninne-nanne, filastrocche, racconti ed altro, Collana di storia, tradizioni,
folclore 1, ASSINTEC, Viterbo 1992, Union Printing; M. R. Mechelli, I giochi, Viterbo 1994, Agne-
sotti; Gruppo Archeologico Verentum (G.A.V.), Ghiringhiringola. Valentano: antichi giochi, conte
e filastrocche dentro le mura, Lambiente locale 3, Collana di studi editi a c. del Comune di Va-
lentano Biblioteca Servizi culturali, Valentano 1994, [Grotte di Castro, Tip. C. Ceccarelli]; L. Ci-
marra, Mazzabbubb. Repertorio del folclore infantile civitonico, Biblioteca Comunale di Civita
Castellana, Ninfeo Rosa 4, Civita Castellana, 1997; G. Norcia (a c. di), Fiabe e filastrocche vetral-
lesi, Vetralla 2005, Davide Ghaleb Ed., Guide 5; S. Giorni, La vicitaria del ciocco tinto. Tradizioni
popolari caninesi, Montefiascone 2006, Tip. S. Pellico.
Per cenni e descrizioni di carattere storico sulle attivit ludiche attraverso i secoli, vd. F. Rossi (a c.
di), Musei per giocare. Atti del ciclo di conferenze, Sistema museale del Lago di Bolsena-Museo
della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese Valentano 2006 [Grotte di Castro, Tip. Ceccarelli].
Introduzione
27
espressivi usati dal bambino nella fase di sviluppo del linguaggio. Elemento funzionale
indispensabile del gioco la conta, che assume un andamento sillabato, o ritmato, per
assegnare specifici i ruoli ai partecipanti, spesso intessuta di onomatopee, di nonsense
o di parole prive di significato proprio, qui rappresentata da alcuni esempi. Seguono i
girotondi, soprattutto riservati alle bambine, come lo sono le filastrocche enunciate
nellesecuzione del gioco della pallamuro. Spesso inventate tra bambini, le tiritere ri-
mate dileggiative sui nomi di persona si trasmettevano poi agli adulti; parimenti, gli
scioglilingua con valenza ludica svolgevano in primo luogo funzione didattica per i
bambini, ma potevano ricorrere anche in autentiche sfide di abilit tra adulti. Come
avviene sopra per le conte, anche le formulette ricorrenti in molti giochi svolgevano
la stessa funzione dinamica.
Seguono sottocategorie meno numerose come le formule dileggiative, le favo-
lette, le formule incantorie di pertinenza al settore magico; sono riportati anche alcuni
testi sul tempo meteorologico, argomento di primaria importanza per i coltivatori; chiu-
dono la raccolta alcune formulette mnemoniche di uso prevalentemente scolastico.
Facciamo infine presente che proverbi e detti proverbiali39, blasoni popolari40 e altri
testi formalizzati di minore estensione, compaiono nel vocabolario inseriti a lemma, in
genere sotto la prima parola piena. Tra questi, un notevole numero di paragoni liberi,
del tipo agg. + come + comparante: rscio cme m billo, che meriterebbero di essere
raccolti sistematicamente, data la loro prolificit in ogni centro.
Non sfugge limportanza storica dei documenti etno-antropologici esibiti: anche
se costituiscono un dato parziale, essendo in numero esiguo rispetto ad un patrimonio
complessivo che doveva essere sicuramente pi ricco e vario, essi forniscono elementi
utili per una prima caratterizzazione della cultura locale e pongono una minima base
di partenza per lavvio di future raccolte ad opera di specialisti.
Passando a presentare il lessico utilizzato da Maggini, sar opportuno premettere
alcune sintetiche considerazioni di carattere generale. Da un punto di vista linguistico,
la provincia di Viterbo rientra nella vasta fascia dellItalia cosiddetta mediana, insieme
al resto del Lazio, alle Marche e allUmbria. La Tuscia viterbese non costituisce una
realt linguistica uniforme, dal momento che, al suo interno, sono chiaramente indivi-
39
Dedicato ad Ischia di Castro il lavoro di G. Baffioni, Il dialetto ischiano. Raccolta di detti e pro-
verbi, estratto da Giornale Italiano di Filologia, XXI (1968), Napoli, Armanni. Contiene, oltre ad
un glossarietto, trecentosessanta proverbi e modi dire, un elenco di nomi e soprannomi, ed un altro
elenco di toponimi, in buona parte non raccolti direttamente dallautore.
Per lintera area, vd. L. Cimarra - F. Petroselli, Proverbi e detti proverbiali della Tuscia viterbese,
Viterbo 2001, Quatrini (con informazioni su altre raccolte precedenti, pp. 68-69). Tralasciando le rac-
colte minori, meritevole di menzione ci sembra il maneggevole contributo di G. Braconcini, dedi-
cato al mondo contadino, alle colture ed ai lavori agricoli e alla meteorologia: Si l cuntadino fusse
nduno La meteorologia e la campagna nei proverbi viterbesi, Viterbo 2003, Stampa Agnesotti.
40
F. Petroselli, Blasoni popolari della provincia di Viterbo, I-II, Viterbo 1978-1986, Tipolit. Qua-
trini A. & figli.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
28
duabili numerose subaree dalle caratteristiche proprie, in cui si notano variazioni si-
gnificative anche a distanza ravvicinata. In assenza di una trattazione descrittiva din-
sieme della complessa situazione, ci permettiamo di rinviare, per un primo
orientamento, al provvisorio profilo descrittivo con schematica esemplificazione che
abbiamo tentato recentemente di delineare41.
Ricordiamo che alcuni centri della Provincia furono scelti, nella prima met del
sec. XX, come punti di inchiesta ove raccogliere dati per lAtlante linguistico ed et-
nografico italo-svizzero (AIS): Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Tarqui-
nia; successivamente, i rilievi per lAtlante linguistico italiano (ALI, in corso di
pubblicazione) sono stati effettuati, oltre che a Montefiascone, anche a Bagnaia (poi
divenuta fraz. del capoluogo provinciale), Cellere, Montalto di Castro, Monteromano
e Vetralla. Negli anni Cinquanta, Michele Melillo raccolse al magnetofono documenti
linguistici, poi depositati nellarchivio della Discoteca di stato, in otto localit della
provincia: Proceno, Acquapendente, Bagnoregio, Lubriano, Montefiascone, Chia (fraz.
di Soriano nel Cimino), La Quercia (fraz. di VT) e Caprarola42.
La prima opera lessicografica di ampio respiro realizzata nella nostra provincia
con intenti scientifici quella dedicata dal compianto Paolo Monfeli al dialetto natio
di Fabrica di Roma43. Per il resto la lessicografia disponibile, per lo pi di tipo amato-
riale, tradisce, come avviene sovente in questi casi, lassenza di adeguati criteri meto-
dologici che ne rende insicura la consultazione a fini scientifici. Appare di valore
disuguale per le modalit con cui stata condotta la raccolta dei materiali, che in ge-
nere non sono esplicitate o sono vagamente accennate, ugualmente incerti sono i cri-
teri adottati per la lemmatizzazione; altrettanto gravi risultano le carenze circa la
41
A parte i ripetuti interventi di Ugo Vignuzzi (di cui vd. almeno Marche, Umbrien, Lazio, in Le-
xikon der Romanistischen Linguistik, IV, Tbingen, Niemeyer, pp. 606-642), rinviamo allesauriente
presentazione di T. De Mauro L. Lorenzetti, Dialetti e lingue del Lazio, in Il Lazio, Storia dIta-
lia, Le regioni dallUnit a oggi, Torino, Einaudi, 1991:309-364; a P. Trifone, Roma e il Lazio, To-
rino, UTET libreria, 1992:540-593; e soprattutto alla trattazione di P. DAchille, Il Lazio, in:
Dialetti italiani, cit., pp. 515-567 (in particolare pp. 520-524, dove sono illustrate le principali ca-
ratteristiche dei dialetti laziali). Per alcuni tratti linguistici della Tuscia viterbese, oltre agli utili
cenni schematici di E. Mattesini (in: M. Casaccia, Pesci del lago di Bolsena, Quaderni ALLI CLA,
La casa Usher, Firenze, 1986:18-19), vd. L. Cimarra F. Petroselli Proverbi, cit., pp. 47-53; ad in-
tegrazione, un primo e, sinora, unico profilo sui dialetti della provincia si trova in L. Cimarra - F. Pe-
troselli, Contributo, cit., in particolare pp. 28-34.
42
M. Melillo, Confini linguistici tra lAlto Lazio e lUmbria, in I dialetti dellItalia mediana con
particolare riguardo alla regione umbra Atti del V Convegno di studi umbri Gubbio 28 mag-
gio-1 giugno 1967, Perugia, 1970, pp. 491-542; M. Cortelazzo, Avviamento critico allo studio della
dialettologia italiana, I. Problemi e metodi, Pisa 1976, Pacini ed., pp. 59-60.
43
P. Monfeli, Cento gusti non si possono avere di essere bella e di saper cantare. Vocabolario del
dialetto di Fabrica di Roma, Roma 1993, Abete Grafica (rielaborazione della tesi di laurea, discussa
nellUniversit La Sapienza di Roma con il prof. U. Vignuzzi). Due centri (Acquapendente e Mon-
tefiascone) sono compresi nel Vocabolario del dialetto del territorio orvietano (a c. di E. Mattesini-
N. Ugoccioni), Opera del vocabolario umbro 8, Perugia 1992.
Introduzione
29
trascrizione delle voci dialettali, luso degli accenti, lesatta definizione delle entrate44.
Nostro oggetto di studio la variet linguistica utilizzata allinterno del capo-
luogo provinciale, in particolare nel quartiere di Pianoscarano, socialmente omogeneo
in quanto abitato fino ad epoca recente in prevalenza da agricoltori, artigiani, operai.
Rimasto fisicamente appartato per secoli, ha conservato a lungo una precisa identit
culturale e una propria fisionomia linguistica nei confronti di altri quartieri, sia quello
contiguo di San Pellegrino, sia quelli del centro, abitati dalla classe media e pi espo-
sti ai modelli dellitaliano regionale e del romanesco.
La raccolta sistematica di dati, che ebbe inizio nel 1960, prosegu negli anni suc-
cessivi, praticamente fino alla morte di Emilio Maggini avvenuta nel 1986. Le con-
versazioni (ovviamente libere, non strutturate in un questionario) si svolsero in
massima parte allinterno dellabitazione, facilitate dal rapporto affettivo di stretta pa-
rentela che legava il raccoglitore con il depositario in unatmosfera distesa e tranquilla,
criterio metodologico indispensabile per garantire lautenticit dei materiali.
Il materiale linguistico che presentiamo, risultato dallo spoglio dei testi scritti e
da parte delle registrazioni magnetofoniche disponibili da noi effettuate, stato orga-
nizzato lessicograficamente in diverse migliaia di entrate (cui si aggiungono le varianti
formali) presentate in ordine alfabetico. Il repertorio che ne risulta costituisce un do-
44
Tra le raccolte lessicali amatoriali di varia entit e valore ricordiamo: G. Gianlorenzo, Scialimata
de parole stente (Dizionarietto dialettale montefiasconese), in L campo de le rose, Montefiascone
1980, Centro di Iniziative Culturali [Tip. G. Graffietti], pp. 177-208; B. Blasi, Il dialetto cornetano,
Bollettino dellanno 1983 della STAS, suppl. n. 12 alle Fonti di storia cornetana, pp. 21-69 (con
appendice ed aggiunte nei bollettini degli anni successivi); AA.VV., Capranica. Invito a conoscerla,
Capranica 1984, Centro Maria Loreta [Roma, Tip. Giorgetti] (proverbi e modi di dire, filastrocche,
soprannomi, glossario); L. Porri, Decch chiacchiaramo accoss. Vocabolarietto bassanellese- ita-
liano secondo L.P., ciclostilato 1989 (con elenco di soprannomi e toponimi); id., Supplemento al vo-
cabolarietto bassanellese-italiano Decch chiacchiaramo accoss, ciclostilato 1990; F. Rigucci, Voci
e forme del dialetto gallesino, Museo di Gallese Centro Culturale Marco Scacchi, Gallese 2002,
Stampa in proprio; L. Fanti-A. L. Clementi (a c. di), Elenco di soprannomi sorianesi e raccolta di
vocaboli del dialetto, Roma 2003, II ediz., Grafica San Giovanni; G. Nasetti, Il richiamo della me-
moria. Collana di studi e ricerche del dialetto ortano. I. Caratteristiche dialettali Glossario - Modi
di dire, Orte, Dopolavoro ferroviario 2003 [Civita Castellana, Tip. Punto Stampa]; P. Stefanelli, Vo-
cabolario cellerese-italiano, cap. 10 Appendice, in Cellere, i percorsi della memoria. Ambiente, sto-
ria, personaggi e cultura di un paese della Maremma, Cellere 2003 [Grotte di Castro, Tip.
Ceccarelli], pp. 325-345; D. Calvaresi, Cos se dice allUriolo. Vocabolario illustrato oriolese-ita-
liano, Roma 2004, Grafica Giorgetti (su Oriolo Romano); Cesare Corradini (a c. di), Cos parlavano
a Castiglione. Vocabolario ragionato di una lingua che scompare, Comune di Castiglione in Teve-
rina, Collana di studi e ricerche n. 9, Acquapendente 2004, Tipolit. Ambrosini; M. Casaccia P.
Tamburini, Il vernacolo di Bolsena, Sistema Museale del Lago di Bolsena, Quaderni 3, Acquapen-
dente 2005, Tipolit. Ambrosini; F. Frediani, Glossario di parole andate. Bassano Romano gi Bas-
sano di Sutri, Isola Liri 2007, Grafiche del Liri; F. Ranucci, Cronaca e storia a Valentano (VT) tra
le due guerre mondiali (1920-1950), vol. IV, s.l., s.a., s.e. (tra laltro: la toponomastica, pp. 142-
143; il vocabolario, pp. 144-159; i proverbi, pp. 161-170; le frasi scherzose, pp. 171-173; le fila-
strocche, pp. 188-199) .
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
30
cumento affidabile delluso idiolettale di Maggini, attento osservatore, oltre che de-
positario, della parlata della comunit dallinizio del sec. XX e riconosciuto sensibile
interprete-portavoce, nelle sue opere, della cultura tradizionale45. In proposito va sot-
tolineata limportanza dei chiarimenti da lui forniti con insolita sensibilit linguistica
sulle sfumature semantiche di molti lemmi, sul valore dei sinonimi, sulle marche duso,
datazione e vitalit delle voci, ecc. Non esitiamo a giudicare il lessico utilizzato da
Maggini rappresentativo delluso collettivo delle generazioni anziane nel quartiere
contadino ed operaio di Pianoscarano46.
Dal corpus di cui disponevamo ci stato possibile estrarre una grande quantit di
voci clte nelluso concreto e presentate allinterno di minicontesti di frase autentici,
che ne chiarivano il significato. Nei limiti di spazio consentiti, abbiamo inoltre curato
la ricchezza fraseologica, con la citazione di modi di dire tipici, costruzioni fisse, pa-
ragoni liberi, clich, battute, intercalari.
Riconosciamo che la definizione proposta, corrispondente al termine dialettale
ad esponente, pu risultare talora poco trasparente per il lettore medio odierno; dal-
tro lato, per il taglio semidivulgativo del volume, data la sede di pubblicazione, oltre
che per motivi di spazio, la descrizione fornita di alcuni referenti (operazioni tecniche
o attrezzi per esempio) si presenta necessariamente contenuta e sommaria:
arato, s.m., aratro di legno a due ali con vomere di ferro, a trazione animale: ~ a
cchjdo co le bbstie vaccine || dim. aratllo.
bbarzza, bbarrzza, s.m., barroccio.
maclla, s.f., 1. gramola. 2. pezzo di tavola inchiodata, per sorreggere il tavolato di una
cassaforma orizzontale.
perticara, s.f., aratro di legno a tavola fissa con due manici || dim. perticartta | accr.
perticarne.
Lamentiamo altres la mancanza di annotazioni etnografiche ed antropologiche
esaurienti, che pure sarebbero indispensabili in molti casi per la giusta comprensione
dei valori semantici delle voci47.
45
Ricorda Nicola De Blasi: quanto sarebbero utili, anche per le opere dialettali contemporanee,
glossari che non siano concepiti solo come puntuale ausilio per lettori ignari di dialetto, ma anche
come documentazione certa, ad uso degli studiosi, di un lessico non sempre presente nei dizionari
dialettali. (Lanalisi, in Dialetti italiani, cit., p. 92).
46
In proposito si sottolinea che le opere dialettali contemporanee (o antiche) sono infine da consi-
derare non solo come mezzo per lacquisizione di dati, ma anche come fine di unindagine lingui-
stica, per esempio indirizzata alla descrizione della lingua usata da un autore dialettale di riconosciuto
valore, sulle cui scelte di stile e di lingua c ancora molto da studiare (De Blasi, Lanalisi, cit.,
pp. 92-93).
47
Si prenda ad esempio il termine curiato, col quale si indica il correggiato; da noi definito un at-
trezzo costituito da due bastoni uniti a snodo da un legaccio, di corda o di cuoio, che veniva usato
un tempo per battere cereali ed oggi i legumi. A chi non ha mai visto questo strumento di lavoro,
oggi conosciuto da pochi anziani, sarebbe necessario, oltre ad una definizione congrua, un com-
Introduzione
31
mento etnografico adeguato che ne mettesse la morfologia in relazione con le modalit dutilizza-
zione e che ne evidenziasse inoltre il valore di documento facente parte del sistema comunicativo
della comunit (M. Luisa Meoni, Lo studio antropologico della cultura materiale: funzioni, simboli,
comunicazione, in A Falassi, Tradizioni italiane: codici, percorsi e linguaggi, Univ. per stranieri di
Siena, Siena 1992, pp. 244-257).
48
Per limitarci ad un solo esempio, si pensi alle colture del lino e della canapa, per la cui produzione
Viterbo era nota fin dal Medioevo. Della canapa, in particolare, Maggini tratta in L Campanone, pp.
78-83. Sullargomento si veda inoltre, F. Petroselli, Canapicoltura viterbese. Documenti di storia
orale, Viterbo 1981, ciclostile; B. Barbini, Coltivatore e scotolatore: la canapa dal seme al tessuto,
in Lunario Romano, Roma 1995, Newton Compton, pp. 85-97; Gli scotolatori, in Zibaldone
viterbese cit., pp. 66-67; G. Sorrentino, Canapicoltura e tessitura, Museo delle Tradizioni popolari
di Canepina, Viterbo 2006, Tipolit. Quatrini. Per altri centri della provincia: R. Chiovelli-R. Peppa-
rulli, La lavorazione della canapa ad Acquapendente, Grotte di Castro 1987, Comune di Acqua-
pendente; Il lino e le pettinatrici di Bagnaia, in Bagnaia. Un nucleo della comunit montana
dei Cimini, Viterbo 1990, Amici di Bagnaia, pp. 32-35.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
32
come sono individuabili la denominazione dei prodotti della cultura materiale, le tec-
niche di costruzione e di trasporto, gli usi commerciali, le costumanze religiose e so-
ciali.
Appare evidente alla lettura la scelta consapevole operata da Maggini, nel for-
nire testimonianze esatte delluso linguistico risalente fino ai primi decenni del sec.
XX, anche col rischio di essere imputato di privilegiare scelte arcaizzanti. Daltro
canto, a fronte del patrimonio lessicale trdito, risalta netta lattenzione posta nella co-
municazione quotidiana allemergere di nuove realt, specialmente in epoca recente,
per denominare le quali si rende necessario utilizzare, con accezioni nuove, voci dia-
lettali esistenti; in altri casi si ricorre alle risorse dellitaliano regionale, oppure si adot-
tano voci italianeggianti, che entrano cos a far parte del sistema linguistico tra-
dizionale. questo ovviamente il caso dei moderni ritrovati della tecnica, della medi-
cina, della scienza, dei mezzi di trasporto, dellinformazione, dei nuovi prodotti com-
merciali; come pure delle nuove maniere di vivere e comportarsi, di abbigliarsi, di
alimentarsi, di abitare, veicolate dai mass-media. Non di rado bandite in raccolte ana-
loghe, per una sorta di purismo misoneista, che intende privilegiare la forma arcaica
come sola legittima del vero dialetto49, queste espressioni costituiscono altrettante
preziose spie della dinamica con cui il dialetto, adattandosi a pratiche esigenze sotto
la spinta di fattori esterni, si configura in nuove sembianze.
Nella provincia di Viterbo, come nel resto del Paese, la situazione complessiva ri-
sulta essersi radicalmente mutata a partire dal secondo dopoguerra, per cause struttu-
rali: migrazioni interne, passaggio dal primario al terziario, mobilit nel territorio (nel
nostro caso il pendolarismo verso la capitale), accresciuto livello di istruzione, benes-
sere (boom economico degli anni Sessanta), meccanizzazione generalizzata e poi au-
tomazione della produzione, miglioramento delle infrastrutture (rete stradale ed
autostradale, trasporti), grandi catene di distribuzione dei prodotti (supermercati, cen-
tri commerciali), ecc. Come conseguenza, sono scomparse alcune coltivazioni tradi-
zionali (ad es. canapa, lino), la manodopera agricola ha subito una drastica riduzione,
sono via via cessate attivit tradizionali come la panificazione a legna, lattivit dei
mulini ad acqua, la tessitura al telaio, i mestieri di calderaio, carradore, sediaio, fu-
naio, bottaio. In unanalisi pi approfondita, sarebbe utile poter precisare cronologi-
camente con maggiore esattezza il processo di rarefazione crescente o la scomparsa di
una data attivit o indicarne il grado attuale di sopravvivenza, mettendola in relazione
con il grado di vitalit attuale delle corrispondenti espressioni dialettali che la desi-
gnano.
Valga un esempio. Oggi molti ignorano il significato del termine mnnolo con il
49
De Blasi (Lanalisi, cit., p. 89) parla del persistere di un ingenuo mito del dialetto puro e inva-
riante, possibilmente arcaico, identificabile come lunica parlata dialettale e tradizionale di un
certo luogo, mentre la linguistica contemporanea intende affrontare lo studio del dialetto in una
prospettiva di variazione linguistica, che tiene conto del contatto e dellinterferenza tra variet di-
verse.
Introduzione
33
50
Vd. R. Sornicola, Dialettologia sociologica, in particolare per quanto riguarda la metodologia
da applicare, in Dialetti, cit., pp. 42-63.
35
Testi narrativi
- G. Boccaccio, Decameron, Novella 1.9
- Parabola del Figliuol prodigo (Luca XV, 11-32)
- Episodio evangelico della Samaritana (Giovanni, IV, 1-30)
- Dialogo dellacqua e del vino
Etnotesti brevi
- Medicina popolare e farmacopea
- Credenze e superstizioni
- Usanze e consuetudini, fatti di vita quotidiana
Testi folklorici
Mondo degli adulti
- Stornelli e strambotti
- Canzoni
- Canzoncine e battute di contenuto socio-politico
- Canti, tiritere e battute contenenti allusioni maliziose
- Tiritere e battute legate a funzioni fisiologiche
- Gridi di artigiani e di venditori ambulanti, avvisi commerciali
- Indovinelli ed enigmi
- Wellerismi
- Chiapparelli e scambi di battute
- Orazioni, invocazioni, giaculatorie
- Formule magiche
Mondo dellinfanzia
- Ninnenanne
- Filastrocche e battute legate a movimenti del corpo
- Formule per la conta
- Formule di gioco
- Filastrocche per il girotondo
- Filastrocche per il gioco della pallamuro
- Tiritere dileggiative su persone e situazioni particolari
- Tiritere dileggiative sui nomi di persona
- Filastrocche legate al tempo meteorologico e ai corpi celesti
- Filastrocche legate al tempo cronologico e al ciclo dellanno
- Orazioni
- Inizi e chiuse di favole, favole senza fine
- Formule incantatorie
- Scioglilingua
- Formulette mnemoniche
Documenti etnolinguistici e folklorici
37
TESTI NARRATIVI
G. Boccaccio, Decameron, Novella 1.9 (Il re di Cipri, da una donna di Guascogna
trafitto, da cattivo, valoroso diviene)
Dnqua, dice chi mmal tmpantiche quanna Ccipro cra l primo r, dppo
chi Ggufrdo di Bbujjne va pijjato la Trra Santa, succsse chi na signra fu-
ristira annide m pilligringgio a vvisit l zeprcro. Ntramnte che rridavad-
ditro pann ccasa, quanno chi ffu rrivata Ccipro, llagguantnno crtmmene
scellarate.
Nun trovanno cunzulazzine da gnuno, a la fine pinz dann llamentasse dal
r. Quanto quarcuno li disse chi ssarbbe stato fiato spregato, pirch qqullo ra
trppo cojjne e nu li fregava prpio pi gnnte dil trte che ffacvono mallaltre.
Anze, passava spre pure man crte bbirbonate chi li facvono ma sso, tant
vvro che quanno quarcuno civa no mbrjjo llannava sfoc spra a sso e ccus
lo svergognava.
La dnna quanno sap la csa, smagnsa comadra de vennicasse, paricon-
zolasse di qullo chva passo, pinz bbne di stuzzic la cojjonggene dil r. Al-
lra che ffa? Annide da sso a ppiagne e li disse accus: Io nad cchi mmi
prisnto miqqu davanta tt a cchjdete dajjutamme, pirch ttanto me s bblla
charissegnata di qullo chh ppatito. Nvce sarbbe curisa di sap sslo na
csa. Mha da d ccme fae tu abbozz bbno bbno le cse de tutte li culre che
tte fanno questro. Che Ddio slo sa che ssio potvo f llistsso lu farbbe bblla
sudisfatta, armno mpararbbe da t a ssopport l trbbole mie cu la stssa pa-
cnza cme lo sa f ttu.
L r chi ffinanta qquel mumnto rarimasto marimpriorito, a ssent la
bbojjata chveno fatta man qulla pra cristiana, dtte no strzo chi pparva
guase che sse svejjava dal znno. Man qulla fmmena li fce ggiustzzia e dda
qul girno n avante ncuminci a ttratt l dilingunte a bbrutto muso e nun sop-
portava ppi quanno li ggnte volvonoffnna llonre di la corna sua.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
38
ETNOTESTI BREVI
La sanguenlla nrba cme la gramgna, che ffa n fire cme na stlla, con
tre quattro rame che ss rraspse. Allra, se pijja, se fa m mazztto de ste file
raspse, e sse mtte su ppel naso e sse fa m p de vrte s e ggi fino chsce l
zangue. Ce se ggiocava.
Usanza di ambito infant.
Le pnte del rgo, crte per agsto, se mettvono dntro n fiasco, na crta quan-
tet, p se tngono ar zerno a la ntte e al girnar zle, fina che ss, hanno
scolato ggi l zugo, che vvne cme n unguentino dnzo. E qqullo se mtte ne
le crtte del ptto di le dnne. Pure pe le morrede.
Documenti etnolinguistici e folklorici
43
L fumestrno m medecenale, mapr nun z perch ffa bbne. S cche ffa mmale
se la mgnono l cunijje. Cce mrono.
Panechino, lue le conoscva tutte llrbe, che llannava ff ppe le frate, che ffa-
cvono le medicine. Sar mmrto, n ze vde ppi.
Se uno si fa na firita, quann dde sti tmpe, pijja n ramtto de rmo, lva la cc-
cia, co na strisctta, e cce se fscia la firita. Com pche ggirne sarimrgena.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
44
CREDENZE E SUPERSTIZIONI
A le creature n zha dda mtte l nme de ggnte vive, perch li saccrcia la vita.
Era cme n zgno di bbn agrio pe ttutto llanno, a mmagn llua a ccapo-
danno. Magnvono llua acciocch ttutto llanno gna bbne.
Documenti etnolinguistici e folklorici
45
La dnna grveda m potva f ss l cotne, sinn l fijjo nasciva col budllo nel
cllo. E non dovva pass sstto le filagne de le vite.
L fijjo bbatte llgne del ditne pi n f ppive, ccus l patre rsta n campagna a
llavor.
L primo dellanno, se ssgne l frate sgno che tte vne a pport vvia, se campa
pco. Se incntre n vcchjo, se campa parcchjo.
stessa forma e colore. Onde occultare la voglia, le gestanti si toccano alla bisogna nelle parti
meno in vista (glutei, cuoio capelluto dietro la nuca, sotto lascella).
Se lva cul dnte lo stizzo mal gatto, ditro la cda, pe ffallo ssa pi ttaccato a
ccasa.
Si uno nasce dppo l primo venard, se dice ch ggjjo pirch li manca n ve-
nard.
A Cncia! Llte ntso dnn Arcste? Quanno vde n frcciolo de tmpo cattivo
ncomncia a sduendel le campane.
Al Bojjicame smpre che mme toccava de ntte, na vrta me succsse che vvdde
che mme se secc llacqua, e mme tocc ann ss a vvde che ssuccedva, che
ra e cche non ra. E ddefatto arrevae s ne le piscine, e la trovae che llvono
mannata dntro la piscina pe ff l bagno. Crono du mmene che ddntro, che
stvona ff l bagno. Du carabbignre! Col zappne che ccavvo, arivortae
llacqua pe rremannalla ggi ppe llrvio. Nzmma me fce sent che llacqua
lladdopravo io, che nun ra bbenfatto che llro llsseno ggirata. Ma se io n
qur momnto, snza dille gnnte, sse prso le vestite ce llsse portate via,
cmannava ffin? Si ro n antro, llavrbbe pure fatto.
Allpoca de la potatura veniva n ucelltto che ccol fischjo dicva: pot pot pot!
P, dppo quarche ggirno dicva: putimpala, putimpala, putimpala!
Il verso delluccello viene reinterpretato come esortazione a potare e palizzare le viti.
n zomaro chha ppotato pe pprimo. Che pprima dice lluva no lla potvono, l
zumaro nvce va magnato nvce n qualche ppsto chva spuntato le cape, e
ll lluva ce vnne mjjo, e ccos mparrno a ppotalla.
Vedi infra: La potatura...
ttradizzine che Nno ha scoprto per caso sto frutto che nva visto mae.
Nha ffatto na bblla magnata, ha ntso chra bbno, e le vinne penzato da
mtta pparte l zugo, llha ffatto ferment, e nha ffatto na bblla bbevuta e cci
s imbracato.
La pianta ccme la vita dun mo. C ppco da f. La linfa, quel zugo che nn
chjamamo linfa, ccme l zngue, che ccrcola nel crpumano, n.
Sulla vite.
La potatura llha nventata l zomaro. Che pprima dice lluva no lla potvono, l
zumaro nvce va magnato n qualche ppsto chva spuntato le cape, e ll llua
vnne mjjo, e ccos mparrno a ppotalla.
La vita sta mmjjo coprta. Quanno la trra llavorata, che ccomncia vven
llestate, ha dda ssa coprta. Pe mmanten la frescura pe ttutta la staggine.
E ppe bbesognerbbe a scarapalla spsso, im mdo che la trra fsse smpre
sffice. Perch sse cci pive, la bbattuta dallacqua, pare che, dice, ha ppiovuto
e mmantne. Envce n! Dppo m p de ggirne, sasciutta de ppi. Nvce,
quanno che la trra llavorata, n zasciutta la trra, se mantne frsca.
Sulla coltivazione della vite.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
48
Llrba mra, speciarmnte quanno che ccra l zme che ffa ttutte palline, se
psta bbne bbne fina fina, che vvne chjamata cccola, e sse bbutta
dntrallacqua ndo c l psce, e lo fa mmor.
Sulla pesca di frodo.
Nvce im princpio lo facvono col cardo scco, chanc ccva li picchi, e scar-
dvono la lana co qqullo, co la pianta del cardo.
Pi ssam Bicio l prte ognva la gla co na canneltta nta djjo pil mal de
gla e spce le spine de psce. P se comprvono a la fira le ficha ppalla nfi-
late ma la vitbbia.
P qqui cra nosanza che pprima, quanno che sse zzappava la vigna col frro,
che ssi sfonnellava, se ppassava l venticinque del mse daprile, allra ce met-
tvono la bbiffa. Pijjvono na canna, ce mettvono n giornale da capo, e llab-
biffvono. La bbiffa vorrbbe d, la mettvono su m prato, dovva sse
riguardata che n ce dovva pascol nnessuno.
Quanno sariccjjono le vite, se mttono, se stnnono davante uno che sta bbas-
sato, e mana mmano se raccjjono fina che cce se cava rrggene na bbrac-
ciata, o se lgono sbboto l ppe ll. Oppuramnte dppo, se passa n zguoto,
saccppiono magare le manciate, secndo le fasce quanto s ggrsse. Ebb, le
vite tanto, cme le mtte ssmpre n vrzo slo. Si mettvono tutte da na parte,
che pp dppo servvono pellinvrno pe ff l fco.
Se potava tarde, perch sse dicva che la vigna cacciava pi ttardi, im mdo da
potlla sarv ddal glo, da le bbrinate. Cme pprovrbio non ze dicva, ma ssi
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
52
TESTI FOLKLORICI
Bblla di qqua ddi ll, bblla pir tutto / e nni la legatura dil zinale, / quanno chi
ppisce mi pare n condutto, / mi pare la cascata chi vva l mare.
Bblla mia, / si vv vin cu mm, ti prto fra, / si tti piace da tribbol, s na si-
gnra.
Bbtteme ggi la ggiacca cul curtllo, / vjjo ann bbve allosteria del gallo /
e vv dd na lezzine al tu fratllo.
Che ssrve chi vvinite piano piano, / tanto la camminata la capimo / e la ca-
pimo um mijjo di lontano.
Colr anchnne / cme la fijja de Cintte la ppi ggranne, / qulla che dda na
parte smpre pnne.
Vd. infra: Fiore dacchnne...
Curre, vorptta mia, curre, vorptta, / non zmpre trovarae la strada piana, / ma
quarche vvrta pure llaristrtta, / curre, vorptta mia, curre, vorptta.
Dntro la casa mia ce sta na cunna, / vne, Nintta mia, a ff la ninna, / che tti
la canter la ninna nanna (var.: che io ti canter).
Dntro Reggina Cli c na bbranda, / vne, Nintta mia, a ff la ninna, / che tti
la canter la ninna nanna.
Fir damaranto / l bne che mmi volvi ra finto, / e qqullo che tti vjjo
ffarzo tanto.
Fir drba bblla, / levtela levtela ch ra, / bbutttela dal ltto llEmma-
rlla.
Vd. infra: Fir di gagga
Fir dua spina, / levtela levtela ch ra, / bbutttela dal ltto llEsterina.
Vd. infra: Fiortte rare
Fire danto, / quanno si far stu parentato, / quanno Bbagnajja divnta Cor-
nto.
Fire di mnta, / chi ccha la mjje bblla smpre canta, / chi ccha ppche qua-
trine smpre cnta.
Fire di mnta, / chi ddice chi la mnta nun zi pianta, / la mnta si pianta e ssi
semnta.
Ggi ppi stu vicinato c na bblla, / che ppe ttenlla ci vle la bbrglia: / sm-
bra na cavallccia sfacciatlla.
Im mal mare c na vita dua, / l marinare chi scnne e cchi ppiana, / cus
ffanno llamanti a ccasa tua.
Im mal mare ci sta na culnna, / quattrdici pittri a ppitturalla, / ci fanno
a ggara cchi la fa ppi bblla.
Im mo al ptto mio c n zerpnte, / chi mmi lavra a ppunta di diamante, /
chi num prva llamr nom prva gnnte.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
56
L turista chi vvna ssam Pilligrino, / si scrda pure da ssa rumano / sttal
merltto di stu peparino.
Li vgghe qulla sra la sfilata / a Strada nva su ppi la salita: / vanna ppijj
la Mchena fatata.
Sui facchini della macchina di santa Rosa.
Lo mi amre che ssi chjama Pppe, / l mjjo ggiocatre di li carte, / pijja stu
cre e ggichela ttresstte.
Lo tngo n cortellino a sstte lame, / nom mi trad sinn lu prdo llume, / pe ffe-
ritte l cre se mmabbandne.
Madnna dellarchtto, / fate che l mi marito vne matto, / cos mme spso
Pppe [---]
Testo incompleto.
Documenti etnolinguistici e folklorici
57
Mi chjamo Pisellino di Livrno, / s ddi Livrno li prti del mare, / lvete, ri-
gazzino, da qqui da trno, / senn da mii fratlli ti f ppicchjare.
Quanno tamavo io, tamava l zle, / la luna si ferm dda camminare, / li stlle
si cambinno di colre.
Qulle di casa tua male mi vnno, / che ffrze non z n mo cme llaltre; / ri-
dmmelo l mio cre che llarivjjo, / sta mjjo im ptto mio che m ptto daltri.
Se dice chi Vvitrbo ccitt bblla, / cme n amre di fijja ni la culla, / ppi la
varde e ppi divnta bblla.
S nnato a la marina a pprnde l zale, / me llhanno dtto cun chi ffae llamre,
/ io llamre lo f con chi mme pare.
Statte zzitto chi nun zae cantare, / li stornlli nu li spighi bbne, / e ssi nnu li
sae m, mai ppi llimpare.
Vi d la bbna sra e ppi non canto, / vi vjjo ariver, stlla dargnto, / che
ffra le bblle lo portate l vanto.
Vitrbo cha na csa assae carina, / di vedlla tutte hanno la bbrama, / un cam-
panile accso chi ccammina.
Vitrbo chi ssi vanta di na csa, / ci llhanno data la pi bblla casa, / tutte van-
na ttrovalla santa Rsa.
Vitrbo llastricato a ppeparino / e ppaggustallo ci vae piano piano, / ti fr-
mallarche de sam Pilligrino.
Documenti etnolinguistici e folklorici
59
Vjja de lavor srteme addsso, / famme trov la casa bbm pulita, / la vde
sprca e nu la ve scop, / se ttu dduri accus, fae na gran vita (var.: Vjja de
lavor srtemaddsso, malincona nom mabbandonare).
CANZONI
Amre amre amre un crno: / l girno nom magno e la ntte non drmo, / l
girno nom magno, perch non ce llh; / la ntte non drmo da la fame che
cch.
na sorchtta ntrpida, / che ddal cammino entr, / tutta la ntte rsica / l cas-
stto del com.
Testo riutilizzato scherzosamente, rivolgendosi a una bambina.
Ggira la rta fra ppne e ddjje, / me snto chjam bbabbo e nun ch mmjje.
L pvero sordato nun ha vuto mae bb: / nnato su la pajja e mmorar sul fi.
Id. c.s.
ico ico aco / tu mmha rtto llaco, / mhae ferito l cre, / me farae mor.
Id. c.s.
Signre mio, taringrzzio / che, ppe ppisci, n ze paga l dzzio, / e ppe falla na
bblla cacata, / nun ce vle la carta bbollata.
Tiritalla tiritalla / l prte sna e la srva bballa; / pi nun fasse minchjon, / pure
l prte si misa bball.
Cvele ctte cantveno l frate (var.: cazzo santo, cantveno l frate), / chi nun
cveno gnnte a ccna / e ccavveno le patate / cvele ctte cantveno l frate.
Fijje mie, magnate magnate, / l pane rtto nu lu toccate, / qullo sano nu lu rop-
pte, / fijje mie magnate bbevte.
Pro e mmlo / dimme l vro; / dimme la santa verit: / chi ha ccacato, se pssa
sbudell.
Imprec. rivolta a ciascun membro di un gruppo per sapere chi ha spetezzato.
Se sse pranza, nun ze cna; / si sse cna, nun ze pranza; / nun vvita da dur.
Alto l, / qui ccrednza non zi f, / ma ssi paga a pprnta cassa / cme l gurno
v la tassa.
Scritta in locale pubblico.
INDOVINELLI ED ENIGMI
Bbentornato, Pitro, / pijja la sdia e ssde, / sta qqui n antro pco, / p an-
namo a ddurm assime.
Il sonno.
Ggi ppel fsso del Risire / ci s qquattro cavaglire / col cappllo rivoltato, /
a cchi ndovina jje d m bcio.
(?)
Non mmia sorlla, / non mmio fratllo, / per ffglia di mia madre e ddi mio
padre.
(?)
Qullmo spra la cassa / pare che ffila e ppare che nnaspa, / pare chi ffa na
gran fatica: / nfila llucllo dntro la fica.
Sullatto di infilare fichi in una serta.
Tnno bbistnno, / bbicchjre snza fnno, / fnno non , / ndovina che ccos.
Il rubinetto della botte.
WELLERISMI
cchece v!, ssgno bbrutto, disse l rspo, quanno vidde appinzut la canna.
ccoce qqu, disse Cicria, una cme qqusta m mra mae capetata! (var.:
num mra capetata mae na frgna uguale).
Id. c.s.
Disse la mentccia al zarapllo: / Chi ssi le godar ste bblle solate? / Are-
spse la frce ggi ddar fnno: / Chi ssi potr ssarv da ste ggelate?
Testo con struttura di strambotto.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
68
Perch qquanno passo io, smpre ridte? Perch qquanno io rido, smpre
passate?
Quattro e qquattrtto, / vjjo la vstra fijja tto e tto sdece, / nun ve la
vjjo d Sdece e ssdece trentadue, / morite daccednte tutte ddue!
Acquarlla, nun vin, / san Giuvanne sta ddurm / su li bbrccia dil Zignre, /
allnta llacqua e vvne l zle. Pi ff smtta de pive.
Scongiuro nembifugo.
Prima ro io cme si tu, / tu verrae cme s io, / pnza bbne e sta ccon Dio.
Monito del defunto ai vivi.
Signre, facte piva / snza lampe e ssnza trne E ssnza grnena nane-
nan!
Invocazione nembifuga delle ragazze, cui rispondevano i vecchi cantilenando il finale
(epoca: inizi sec. XX).
FORMULE MAGICHE
Frmate velno, cme Ddio ferm l fiume Ggiordano, matre Maria mmene.
Formula magica contro gli effetti di un veleno.
Mondo dellinfanzia
NINNENANNE
stato l vnto chha bbutto ggi la canna, / fate la ninna nanna, / che l babbo
sta ddorm.
Fate la nanna che la cunna nnva, / e l mastro che llha ffatta nun ze trva; /
fate la ninna che la cunna vvcchja, / e l mastro che llha ffatta a Ccitavc-
chja.
Fate la ninna ch ppassato Pppe, / l mjjo ggiocatre di li carte, / pijja stu cre
e ggichelo a ttresstte.
Fate la ninna pupa di pzza, / llha bbadeata la cummare pazza, / qulla chi
ccuce nil girno di fsta.
Ninna nanna cantava la mamma, / quanno l pupo nun vle durm, / ma se vvne
cme la mamma, / o che ggalla che vvle vin!
Ninna h, ninna h / chi ppacnza chi cci v: / cu li fijje nun c ppace, / la pap-
ptta nu li piace, / l panctto nu lo v, / ninna h, ninna h.
Dindol di la catna, / chjama l babbo chi vvnga ccna; / e ssi nun v vvin, /
chjude la prta channama ddurm (var.: e ssi nun v vven / annama ddurm).
Dindol dindol / la campana de san Zim.
Tenendo il bambino sulle ginocchia.
Documenti etnolinguistici e folklorici
71
Fico fico scco, / bbttolo su ppel ttto, / l ttto e la ficuna, / zzmpa ggi nav
ppaura!
Recitato mentre si fa saltare il bambino dal tavolo tenendolo per le mani.
Rcca roccccia (var.: Sta setccia) / chi ffila e cchi nnaspa, / chi ffa li mac-
carne, / la fijjtta bblla se li magna tutte n um bboccne.
Vd. infra: Seta setaccia...
Rosina ndve vae? / A Rrma nun ci sta, / al rmbo dil cann / pappa cccia e
mmaccar.
Sga sga la mjje del rccio, / bbanche ttvele e ppajjerccio, / gge la fsta
del gmbero ctto, / a cchi bbve na fojjtta, cha na ftta de capocllo.
Sta monta / le dnne de Gata, / che fflono la sta, / la sta e la bbambace, /
me piace Ggiovanni, / che ffa ccant li galli, / li galli e le galline / co ttutti li pul-
cini. / Guarda in qul pzzo, / che cc n galltto rsso; / guarda n qullaltro,
/ che cc n galltto bbianco; / guarda llass, / che cc n gallo che ffa ccuccu-
ruc, / qusto fijjo bbttalo ggi!
Tirit le tre fformiche. / Tirit ndu sno ite? / Tirit s ite al bagno. / Tirit che
ccsa fanno? / Tirit fanno la tla. / Tirit perch la fanno? / Tirit pe Mmadda-
lna. / Tirit chi ccmo a ppranzo? / Tirit ce s l facile. / Tirit quanto s bbne.
/ Tirit chi ccmo a ccna? / Tirit c llinzalata. / Tirit nun llavata. / Tirit
mmgnela tu!
Trucce cavalle, / pil piano e ppi la valle, / cu la cavalleria, / pijja Pppe e bbt-
telo via.
Tenendo il bambino sulle ginocchia.
Uno due ttr / l papa nun rr, / il r nun ppapa, / la cccia n llumaca, / la
lumaca nun ccccia, / Taddo nun Ttardtta, / Tardtta n Ttaddo, / cri-
stiano n ggiudo, / ggiudo n ccristiano [- - -]
Testo incompleto.
Ambarabb ccicc ccocc, / tre ggalline e ttre ccapp, / che ffacveno llamre
/ co la fijja del dottre, / l dottre nu le v, / ambarabb ccicc ccocc.
Anghing / tre ggalline e ttre ccapp, / per annare a la capplla, / cra na re-
gazza bblla, / che ssonava l ventitr, / uno ddue e ttr.
Mi lavo le mane / per fare l pane / per uno pe ddue pe ttr pe qquattro pe ccin-
que pe sstte pe tto / bbisctto!
Pariggi Pariggi la bblla citt, / dve si mngia e llamre si fa. // Hai veduto
mio marito? / S! / Che ccolre ra vestito? / Vrde. / Hai tu qqusto colre? /
S! / Vui uscire per favre? / Magari! / Quanti sldi avvi in tasca? / Dicimila.
Piso pisllo / cullro e ccur zibbllo, / cul zanto Martino, / la bblla mulinara,
/ chi ffila su la scala, / la scala dil pavne, / la pnna dil piccine, / la bblla zzi-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
74
tlla, / chi ggica ppiastrlla / cul fijjo dil r, / tira su l pide chi ttcca a tt.
Piso pisllo / llamre cos bbllo, / l zanto Martino, / la bblla molinara, / che
ffila su la scala, / la scala del pavne, / la pnna del piccine, / la bblla zzitlla,
/ che ggica a ppiastrlla / col fijjo del r, / tira su l pide che ttcca a tt.
Sr dott di li ciavatte, / qui mmi dle, qui mmi sbatte, / qui mmi snto na gram
pna, / sr dottre snza cna.
Stto l pnte di Milacca / c Ggigge che ffa la cacca, / la fa ddura dura, / il dot-
tre ci la misura, / la misura trentatr, / uno due e ttr.
Stto la cappa dil cammino / cra n vcchjo cuntadino, / chi ssonava la gui-
darra, / uno due tr, sbarra!
Uno ddue tr quattro cinque se stte tto, / vne ggi che cch lo schjppo, /
pammazz la puzzolana, / tr ddi stppa e ttr ddi lana, / re peccatre, / chi
ddrnto e cchi ffre.
Unze, dunze, trnze, quale qualinze, mle melinze, riffe, raffe e ddice.
Documenti etnolinguistici e folklorici
75
FORMULE DI GIOCO
C na bblla piazza / cu na bblla rigazza / cun tutte purcinlle, / chi ffanno pio
pio pio.
Facendo il solletico sulla mano aperta del bambino.
Ciribbill (var.: Dindol), signr ma, pareggiate (var.: appareggiate) tutte qu!
Gioco infant. che consiste nellindovinare ad occhi chiusi il numero delle dita: si tira lorec-
chio di un compagno mentre si pronuncia la frase, finch laltro indovina il numero delle dita.
Ggira ggira rta (var.: Rta rta / ~), qual ppina e qqual vvta?
Gioco in cui si deve indovinare quale delle mani chiuse contenga qualcosa.
tanti colpi inferti con la mano aperta quante sono le sillabe della filastrocca che viene can-
tilenata durante lo svolgimento del gioco. Se indovina, si invertono i ruoli.
Qusto (var.: Qusto dice) ch ffame, / nun c ppane, / cme farmo, / lo rub-
bermo (var.: lo rubbarmo), / nicco nicco / si ttu rrbbe (var.: si tte trvo), tap-
picco (var.: tampicco).
Sulle dita della mano.
Papi armi!
Grido usato nel gioco.
Ggiro ggiro tndo, / cavallo a ppra tndo, / cavallo dargnto, / che ccsta cin-
quecnto, / cinquecnto cinquanta, / la Margherita canta, / lsciala cantare, / la
vjjo maritare, / le vjjo d cceplla, / ciplla ttrppo frte, / le vjjo d la
mrte, / la mrte ttrppo scura, / le vjjo d la luna, / la luna ttrppo bblla,
/ ci sta ddntro la mi sorlla, / che ffa le ciammelline, / pe rregalalle a ste re-
gazzine.
Ggiro ggiro tndo, / quant bbllo l mndo, / quant bblla la trra, / tutte
ggi pe ttrra!
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
78
La bblla che ddrme sul ltto di fire, / um bcio damre a la cara bbambina,
/ e lli poverina dve sar? / Sar sar in cmmera, sicura ppettinasse, / o rric-
cettina, affccete, / ti v la tua mamm.
O qquante bblle fijje, madama Dor, / o qquante bblle fijje. // S bblle e mme
le tngo, madama Dor, / s bblle e mme le tngo. // Me ne darste una, ma-
dama Dor? / me ne darste una? // Che ne volte fare, madama Dor? / che ne
volte fare? // La dbbo maritare, madama Dor, / la dbbo maritare. // Scejj-
teve la ppi bblla, madama Dor / scejjteve la ppi bblla.
O qquante bblle fijje, madama Dor, / o qquante bblle fijje! // S bblle e mme
le tngo, madama Dor / s bblle e mme le tngo. // L r la comanna una, ma-
dama Dor / l r la comanna una // Che ccsa ne dve fare, madama Dor? / che
ccsa ne dve fare? // La dve maritare, madama Dor. / La dve maritare //
Entrate nel mio castllo, madama Dor / Entrate nel mio castllo. // Nel vstro
castllo ci snentrata, madama Dor. / Nel vstro castllo ci snentrata. //
Scejjteve la ppi bblla, madama Dor / Scejjteve la ppi bblla. // Scjjo io,
scejjer, / la ppi bblla me caper. // Dppo av ttanto ggirato, / la pi bblla
me s ccapato.
Qusto l generale dil gran valre, / si vlta l fjjo, se vde l fire. / Qusto l
fire che vvin da la Turchia, / se vlta l fjjo, si vde Lucia. / Qusta la Lucia
Documenti etnolinguistici e folklorici
79
che ffila l lino, / se vlta l fjjo, si vde sam Martino. / San Martino che gguida
li cavalle, / vlta l fjjo, si vdono li galle. / Qusti li galle che ccntono la mat-
tina, / vlta l fjjo, si vde la gallina. / Qust la gallina che ffa le va, / se
vlta l fjjo, si vde Nicla. / Qusto Nnicla che ssna l violino, / vlta l fjjo,
si vde l cammino. / Qust l cammino che sce l fume, / vlta l fjjo, si vde l
lume. / Qusto l lume arischjara la sra, / vlta l fjjo, si vde primavra. /Pri-
mavra la ppi bblla, / vlta l fjjo, si vde la stlla. / Qust la stlla che
bbrilla la ntte, / vlta l fjjo, si vde la bbtte. / Qust la bbtte che cc l vino
bbno, / vlta l fjjo, si vde quellmo. / Qust llmo che ssna la campana,
/ vlta l fjjo, vdi la tramontana. / Qusta la tramontana che ggla l viso, /
vlta l fjjo, vdi l zorriso. / Qust l zorriso challita la trra, / vlta l fjjo,
si vde la srra. / Qust la srra pina di firi, / vlta l fjjo, qust llamre.
/ Qust llamre challita la trra, / vlta l fjjo, vde la gurra. / Qust la
gurra chammazza li ggnte, / vlta l fjjo, n zi vde ppi gnnte.
Rinnocernte, / la palla stto l pnte, / chi ssalta, chi bballa, / chi ggica cu la
palla, / chi sta sullattnti, / i mii complimnti, / vi dico bbongirno, / ggirn-
domi attrno, / ggira che tti riggira, / la tsta mi ggira, / no ne psso ppi, / mia
cara pallina, / cadi quaggi.
Palla dorata, / dve s stata? / Da la nonnina. / Csa tha ddato? / Una pallina.
/ Dve llhae mssa? / Falla vedre. / ccola qqua!
Carzolaro, / gni punto ne cuce m paro, / quanno vne l giuvidd, / trete ll,
che vvjjo cuc.
Cristforo Colmbo, / cul naso di pimmo, / cul ptto di rame, /strilla chha
ffame.
Damme l polo e la candla: / se vva llinfrno, chi sse ne frga; / damme la can-
dla e l polo: / chi sse ne frga, se tte prta via l divolo.
Detto dal sagrestano nel corso del funerale.
Sr Csere, sr Csere, sr Csere l tromb; / tre ttole, tre ttole, tre ttole e m
matt; / um pzzeco, um mzzeco, un crcio su le cujj; / sr Csere, sr Csere,
sr Csere l tromb.
Tira s cche la clla ccara: / tre bbajjcche a la cucchjara. (si dice) Man chi
ttira su ccul naso.
Armnio, Armnio mio adorato, / vinci vinci di mattina, / llcqua ti dna bb-
vere, / l zapr de la marina.
Cazzo Bbtta (var.: Ciao bblla), famme lume, / ch na purce (var.: prcia) mal
gricile, / mi ci snto n tenerume, / cazzo Bbtta, famme lume.
Luca Luca (var.: Ruca Ruca) / mtte l pane ma la bbuca, / riva l cane e cci lo
magna, / l pro Luca si mtta ppiagna.
Pitro Polo cappuccino, / che mmagnava le pre ctte, / che ssapvono daci-
tino.
Vggo la luna, / vggo le stlle, / vggo Caino che ffa le frittlle, / vggo na t-
vola apparecchiata, / jjo Caino che ffa la frittata.
Quanno sna meoggirno, / tutte le vcchje vannal frno; / quanno sna lem-
mara, / tutte l vcchje vanno via; / quanno sna la Ternit, / tutte l vcchje van-
na ccac.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
84
Ggira ggira, scardane, / che ddoman lla Scenzine; / e sse ttu nun girerae, l
bcio del culo tabbrucerae.
Nella sera della vigilia dellAscensione, con valenza magica, si ficca un fuscelletto nella
parte terminale del corpo di un coleottero (in genere rinoceronte o cervo volante) e gli si d
fuoco; mentre linsetto si leva in volo, si ripete ad alta voce la tiritera.
L cinque, san Nicol che vva per via, sincntra cu la Vrgene Maria; l dice,
la Madnna de Lorto, l trdece ad ssanta Lucia; p a li vintuno san Tomasso
strilla, al ventiquattro se magna llanguilla; l vintuno san Tomasso canta, l ven-
ticinque la nscita santa.
Documenti etnolinguistici e folklorici
85
L ze sa Nnicol chi vva pper via, / lltto la cuncezzine di Maria, / l nve ssan
Chto Chto, / l dice la Madnna di Lorto, / l trdece santa Lucia, al vintuno
san Tumasso strilla, / l ventiquattro si magna llanguilla, / al vintuno san Tu-
masso canta, / l vinticinque la nscita santa.
Maria lavava, / Ggiusppe stennva, / e l bimbo piangva. // Sta zzitto, mio fi-
glio, / chadsso ti pglio, / ti prto n giardino, / te cglio l fiorino, / ddoman
la fsta der zanto bbambino.
Poesiola che i bambini recitano a Natale.
ORAZIONI
Cra na vrta Piccino Piccino, / cu la bbarba scopava la casa, / e gni mattne tro-
vava n quatrino. / Piccino Piccino annide allrto, / bbe paura di la gran lumaca,
/ e annide a ccasa mo mrto.
Cra n gattino rsso e bbl, / chavva na pallina che ffacva su e ggi. / Riva l
cane nferocito / e jje fa bb bb, / e l gattino nun c ppi.
Orate fiche! Tre ppallal zrdo! Famo li cnte n zagrestia Dteme la paga
e pp v vvia
Scambio di battute tra prete e sacrestano, che chiede la paga durante la messa del 3 febbraio,
giorno in cui si celebra la festa di san Biagio.
Tira su, chi mmstre l bicco! / Ha fatto bbne che mme lha ditto!
Scambio di battute tra due compari in processione, uno dei quali aveva rubato unoca, che
portava nascosta sotto la tonaca.
FORMULE INCANTATORIE
Lumaca lumachlla, / tira fre le corniclla; / lumaca lumacne, / tira fri le cor-
nicine.
Formula fascinatoria per verificare se la chiocciola viva.
Singhjzzo, mio singhjzzo, / pijja n campo, pijja m pzzo, / pijja m pzzo, pijja
n campo, / va dda qullo che mmi staccanto.
Scongiuro contro il singhiozzo.
SCIOGLILINGUA
Una pica sta ssul ttto / cu la spiga legata nel bcco, / casca la spiga scgne la
pica / riccjje la spiga / riv ssul ttto / cu la spiga legata nel bcco.
FORMULETTE MNEMONICHE
Omonimi e sinonimi.
Gli omonimi, in quanto riconducibili ad etimi diversi, sono trattati come voci au-
tonome e sono distinti da un numero progressivo posto ad esponente.
Per motivi pratici di composizione, i sinonimi o quasi-sinonimi, di cui per in
ogni caso indicato il significato, non sono provvisti di rinvio ad un esponente princi-
pale.
In fondo alla trattazione del lemma, dopo la fraseologia (e separate da doppia bar-
retta verticale), si registrano le forme alterate pi caratteristiche di sostantivi, aggettivi
ed avverbi, facendole precedere dalle relative abbreviazioni (dim., accr., vezz., ecc.).
In alcuni casi, compaiono ad esponente, senza qualifica grammaticale, alcune voci
italiane seguite da due punti, per introdurre significativi esempi delluso, proverbi,
modi di dire o altri formalizzati.
Varianti.
Alla voce in esponente fanno seguito in ordine alfabetico tra loro le varianti di
forma, in corsivo, separate da virgole. La variante pure registrata alfabeticamente in
neretto sotto esponente a s, seguita dal rinvio al lemma principale mediante due punti
Avvertenza
91
seguiti da una freccetta (: ). Per venire incontro alle esigenze di consultazione degli
studiosi, i rimandi sono effettuati anche nel caso in cui la variante segua o preceda im-
mediatamente la voce principale.
Qualifica grammaticale.
Viene espressa in tondo con abbreviazioni. Una doppia barretta distingue i casi in
cui ad una funzione grammaticale diversa corrisponde una variazione semantica, es.:
frte, s.m., sapore acido del vino: pijj dde ~, inacidirsi || agg., 1. di ter-
reno ricco di sostanze nutrienti. 2. rigoglioso. 3. di elevata gradazione al-
colica: ma sso li vne smpre ~ l vino | acto ~, piccante || avv., molto:
ci llha ffrte cu mm, molto irritato nei miei riguardi || ~!, inter., espr.
con cui si incita qualcuno a picchiare rudemente oppure si invita il com-
pagno di gioco a superare la carta dellavversario.
Sezione semantica.
Questo livello contiene la completa indicazione dei significati di ogni entrata dia-
lettale.
La definizione pu essere costituita da una sola parola, da una parola seguita da si-
nonimi, da una parola seguita da glossa oppure da una perifrasi descrittiva.
Abbiamo cercato di curare la chiara formulazione dei traducenti italiani, indi-
spensabili per lettori non nativi di altre zone (spesso anche per quelli di subaree spa-
zialmente vicine), ma che risultano spesso di innegabile utilit per molte persone del
luogo, specialmente appartenenti alle generazioni pi giovani.
Laccezione propria pi comune di una voce precede in genere gli usi traslati, in-
dicati con labbreviazione: (fig.). Ogni variazione semantica del lemma introdotta
da un numero cardinale progressivo e separata dalla successiva da un punto fermo. Ta-
lora si chiarisce lambito semantico con maggiore precisione (rif. a), es.:
bbese, bbise, pese, pisse, lbbise, lpisse, s.m., 1. lapis: damme qqua
n bbese! | f la pnta allpisse, aguzzare il lapis || dim. abbistto. 2.
(fig.) pne: uno cha ll~, llartra la riga (rif. ad uomo e donna con allu-
sione sessuale).
Per motivi di spazio, non abbiamo potuto sistematicamente addurre esempi di con-
testi duso per ogni accezione. Daltra parte, in molti casi seguono brevi etnotesti che
chiariscono il significato della voce, fornendo informazioni circostanziali e di inte-
resse etnografico o antropologico.
Di molti lemmi forniamo indicazioni pragmatiche o marche duso mediante ab-
breviazioni, che permettono di distinguere:
- (gerg.) voci appartenenti al lessico marginale;
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
92
- (infant.) voci appartenenti al linguaggio dei bambini o voci usate con loro;
- (citt.), voce attribuita ad ambienti borghesi, testimonianza delle sottovariet allin-
terno dellabitato;
- (rust.), voce in uso nel contado;
- (lett.) cultismi usati in opere scritte, spec. poesie.
Fraseologia
La fraseologia esemplificativa scritta in carattere corsivo e accompagnata dalla
spiegazione in lingua ove necessario alla comprensione mira a chiarire le accezioni
del vocabolo a lemma.
Pu esser costituita da frasi tipiche, modi di dire, proverbi (citati in genere sotto la
prima voce piena), wellerismi, blasoni popolari, chiapparelli.
Il segno tipografico del lineato [ ~ ] sostituisce nella fraseologia la parola a lemma
di cui si esemplificano gli usi. Ogni vocabolo che ricorre nella fraseologia (ad ecce-
zione delle voci di lingua) compare anche a lemma.
Il discorso diretto e i dialoghi di botta e risposta sono introdotti da due punti e rac-
chiusi tra virgolette.
Allinterno dei lemmi compaiono un gran numero di locuzioni di vario tipo, i cui
significati sono distinti da lettere minuscole in ordine alfabetico.
Sezione morfologica
Dopo la fraseologia, separata da doppia barra e introdotta dallindicazione Forme,
compare materiale morfologico relativo al lemma: forme verbali, forme notevoli dei
sostantivi femminili, plurali anomali.
A differenza di molti vocabolari dialettali, abbiamo ritenuto opportuno curare in
modo particolare la tipologia delle parole grammaticali, settore degno di attenzione,
corredandole di esempi delluso delle varie funzioni. In un sistema linguistico, infatti,
gli elementi grammaticali e morfologici (paradigmi verbali, articoli, preposizioni, pro-
nomi, avverbi, ecc.), costituiscono un repertorio chiuso portante e pi resistente ai
cambiamenti innovativi a differenza del lessico pi esposto alle ripercussioni degli
eventi storici.
Altre categorie ben rappresentate nel vocabolario risultano: interiezioni di vario
tipo, onomatopee (voce umana, suoni di campane, strumenti musicali, versi di animali,
ecc.), ideofoni (imitazione di rumori), insulti, imprecazioni, maledizioni, bestemmie
(per lo pi in forma eufemistica), richiami, voci di richiamo per animali.
Avvertenza
93
ABBREVIAZIONI
a1, prep., 1. a (usata nei compl. di luogo, cato a ppeparino | ~ mmutannine lavo-
di tempo e nelle loc. e modi avverbiali): rava.
2
ggiocam~ nguattavito | ~ ffrza de nzi- a , inter., voce con cui si incita una bestia
ste | duman~ tto, tra otto giorni | sb- a camminare.
bat~ mmattina | se vedm~ ssanta abbabbato, agg., molto affezionato al
Rsa, il 3 settembre | ~ ddillo n ce se padre.
crde, cosa da non credere | sta ~ abbacchjasse, v. rifl., 1. accasciarsi. 2.
ggarne, lavora come garzone | ann abbattersi, deprimersi.
~ pra, lavorare come bracciante gior- abbacchjatura, s.f., 1. macellazione di
naliero in campagna | ann ~ ffnghe, agnelli di latte. 2. (fig.) abbattimento
andare a raccogliere funghi | portt~ morale.
nnue!, poveri noi! | ~ vventanne se abbaccin, v. tr., abbacinare.
spsa, quando compier venti anni | lo abbaci, bbaci, v. tr., baciare: abbcela!
vnne ~ ppco, a buon mercato | | (iron.) te bbcia nd ppi sprco | li
mmjjo ~ stasse zzitte, meglio tacere | dava la pace al fratlle, bbacianno
bbv~ sslo, beve da solo | ha cchja- qulla ffigge (rif. ai confratelli) || v. intr.,
mato ~ Ppppe || ar (al), a la, a lo, all aderire, combaciare, di due oggetti || ab-
(m. e f. sing. e pl. davanti a voc.); pl. al, baciasse, bbaciasse, v. rifl. recipr., ba-
a le, a li: dallo al tuo de fijjo! | arissu- ciarsi.
mijja tutto ar zu nnno | s mmsso ~ la bbaco, s.m., (ant.) abbecedario.
solina | lo va ccompr ~ la bbottga, in abbad, bbad, v. tr., sorvegliare: ~ le
negozio | ann alllbere pezzute, mo- bbstie || v. intr., badare: va ~ sti cse? |
rire | sta ddurm sttallarbro, sotto abbada s! nun ci prov! | sta ttnte,
lalbero | sta dde casa ggi ~ le case po- abbada, cso ha dditto che tte sde-
polare | rrivat~ le quattro sonate, mgne! e vvard. e ssar prpio
dopo le quattro | ~ la domnica mmat- cme dice lue! | nun ce se bbada ne.
tina drme | ~ la mattina ggirno, al- abbade: bbade.
lalba | allinvrno, durante linverno | abbafato, agg., 1. sazio. 2. nauseato di un
allistate | al girno lavra, ~ la ntte cibo.
rbba | ~ la domneca nun gira | al abbaggiolato, agg., (raro) di lastre di
girno de lavro va ffra, nei giorni fe- marmo ritte in piedi, accostate luna
riali | tuttar pi, al massimo | sta ll allaltra, appoggiate ad un muro o altro
ddavante al quatre, ai quadri | piciono sostegno.
pure al vcchje, anche ai vecchi | man- abbaggi, bbaggi, s.f., (rec.) abt-jour:
nggia li pesctte! 2. in: stracco ~ accnne n~.
qqul mdo | fce ~ ttmpo ~ ttmpo, abbagn, bbagn, v. tr., 1. bagnare: l tes-
appena in tempo | parte cul frro ~ sitre bbgnono l panno mal bignzo.
spalla, con il bidente in spalla | lastri- 2. intingere.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
100
(imprec.) morite d~ vue e cchi sste! || accodasse, v. rifl., accodarsi: si tti sac-
inter., accidenti!: accidnta llue e cchi cda, nun te sarve.
cce llha mmannato! || pegg. acciden- accjje, v. tr., accogliere || accjjese, v.
tccio. intr. pron., infettarsi (di una ferita), sup-
accidrba, inter., (euf.) accidenti! purare: le firite saccjjono fcile si nu
accifr, v. tr., 1. annotare. 2. memorizzare stattnte | na firita accrta toccava
un torto ricevuto per vendicarsene. ccuralla sbboto || Forme: P. pass. ac-
accigcce, accigccia, inter., (euf.) acci- crto.
denti! accojjnte, agg., accogliente.
accigccia: accigcce. accojjnza, accujjnza, s.f., accoglienza:
accigmme, inter., (euf.) accidenti! li fce bbn~.
accijj, v. tr., tracciare i solchi per irrigare accoler, v. tr., soffocare: se snte na
lorto. puzza chaccolra || v. intr., emanare
accijjato1, agg., dalle lunghe e folte so- gran puzzo.
pracciglia. accollasse, v. intr. pron., 1. porsi in spalla,
accijjato2, agg., 1. di solco sufficiente- trasportare un peso sulle spalle. 2. for-
mente profondo per impedire che lac- marsi di un edema sul collo del bovino.
qua straripi. 2. rincalzato: v vda n 3. (fig.) assumersi, prendere a carico.
rdine bbn accijjato? co la trra bbn accollata, s.f., sovrappeso scaricato dalla
ricalzata, accostata. macchina di santa Rosa sulle spalle dei
accim, v. tr., rifinire a punta: ~ l pajjaro facchini ad ogni sua oscillazione: nu la
|| v. intr., 1. salire in cima. 2. mettere le toccate, ch le fate pijj llaccollate!
foglie, di un albero. (raccomandazione gridata agli spettatori
ccio1, s.m., pezzo di filo, quanto sinfila in finestra, che tentano di toccare la
in un ago. macchina al suo passaggio nelle stret-
ccio2, agg., cattivo: ma quanto se ~! | s toie).
acce de razza. accolmito, agg., riempito fino allorlo: nu
acciplla, inter., (euf.) accidenti! lo f ~ che ppsa trppa pportallo.
accipollato, agg., cipollato, incipollito (di accoltura, accortura, s.f., suppurazione.
legno che tende a sfaldarsi). accomed, accomid, accomod, accom-
acciprsse, acciprsso2, inter., (euf.) ac- med, accumed, v. tr., 1. mettere in or-
cidenti! dine. 2. riparare. 3. aggiungere liquore
acciprsso1, s.m., cipresso (Cupressus nel caff, correggere. 4. (antifr.) pic-
sempervirens L.). chiare: taccmodo llssa io || accome-
acciprsso2: acciprsse. dasse, accomidasse, accomodasse, v.
acciprte, inter., (euf., scherz.) accidenti! rifl., accomodarsi: sr ma, sacc-
accitt, s.f., citt: s ttutte ~ grsse. mede! | accomedteve m momnto! | e
acciuccasse, v. rifl., ubriacarsi. ll, accomidteve m plo!, un attimo |
acciuitt, v. tr., catturare. saccomidnno | saccomedvemo ||
acclam, accram, v. tr., far crescere ri- prov.: pi la strada saccmida la sma |
goglioso (di terreno adatto ad una col- strada facnno, saccmeda la sma ||
tura): sta trra la vita llacclama, ce fa Forme: Ind. pres. 3 accmeda, acc-
pprpio ch n amre. mida | impf. 4 accomedvemo | perf. 6
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
106
affacci2, v. tr., squadrare con lascia: n affier, v. tr., portare alla fiera le bestie da
travo saffccia collacctta de qqua vendere.
dde ll || affacciasse, v. rifl., affacciarsi: affiet: fita.
affccete, Nunzi! th dda parl | af- affijj, v. tr., adottare: nun l zu fijjo, llha
fcciteve! | l pnte Trme ra profnno affijjato | (iron.) che tte lo s affijjato?
na massa, chi affacciccese faciva (rif. a chi seguito sempre da qualcuno)
ggir l capo. | si llreno affijjato da ciuco.
affacciatura, s.f., squadratura di tronchi. affil, v. tr., disporre in fila, allineare || v.
affadigato, agg., affaticato. intr., iniziare e continuare senza sosta:
affare: fatte ll~ tue! si affila a ppiva, nu smtte ppi || affi-
affascett, v. tr., (raro) legare in piccoli lasse1, v. rifl., attaccarsi: li s affilato
fasci. derto.
affat, v. tr., (raro) incantare con arti ma- affilasse2, v. intr. pron., smagrire, spec.
giche, stregare con filtro amoroso. nel volto.
affattur, v. tr., fare un maleficio: li fce affin, v. tr., 1. sminuzzare le zolle. 2. as-
magn la pizzarlla affatturata. sottigliare.
affebbrasse, v. intr. pron., ammalarsi con affinata, s.f., azione di assottigliare: le
la febbre. damo n~ ch mmjjo.
affemminato, agg., effeminato: llm- affitt, v. tr., affittare: capace ppure che
mene me prono tuttaffemminate di- vve llaffitta la casa || v. intr., allacciare
ventate. una relazione amorosa: si num mettmo
ffeta, s.f., afta epizootica di ovini e bo- m mstra, naffittamo (detto da donne, a
vini, stomatite con vescicole e ulcere: proposito della maniera di vestirsi).
ll~ veniva a le bbstie, qelle collgna affizzionato, agg., affezionato.
spaccate. affoc, v. tr., incendiare: dppo metuto,
affett, v. tr., tagliare a fette: toccar ~ m nnam~ lo stppio.
p de presciutto pe ccna || affettasse, v. affog, affug, ffog, v. tr., 1. affogare:
rifl., (scherz.) tagliarsi radendosi. ffghele! | (antifr.) llha affogato la bl-
afftto: ifftto (raro). lia (di persona molto vecchia). 2. soffo-
affezzionasse, v. intr. pron., affezionarsi. care || v. intr., affogare: (d.) o bbve o
affiacchisse: nfiacchisse. affuga! || affogasse, affugasse, v. rifl., 1.
affiar, v. tr., 1. incendiare. 2. abbruciac- morire annegato: mur affugate | si n za
chiare in superficie la punta di un palo nnut, saffga | ce saffgheno gni anno
di legno, per indurirla || affiarasse, fia- quarcuno. 2. soffocare || affghete!,
rasse, v. rifl., (fig.) avventarsi con pa- inter., (triv.) detto a chi tossisce a lungo
role o atti minacciosi su q.no. | affghete, cme magne! (a persona vo-
afficasse, v. intr. pron., (triv.) eccitarsi ses- race).
sualmente (rif. alluomo): afficato pe affogato, agg., (rec.) del gelato in cui sia
qqulla rigazza, chi nun ze para. stato aggiunto liquore.
affidamnto: n ce se p ff ~ co qqullo, affonn, v. tr., 1. affondare. 2. premere,
n ce se tira n zrco dritto. follare le vinacce, mescolandole col
affien, v. tr., 1. effettuare la fienagione. mosto: ~ la vinccia pi dd ria a li fer-
2. foraggiare. mnti. 3. approfondire. 4. abbassare di
Vocabolario
113
bere direttamente dal recipiente, senza cva cos | stave male, ~ nun th vvisto
bicchiere. n giro | mdd. ~ la carrzza trenicava,
appizzata, s.f., sorsata di vino: famo n~ per questo motivo non andavano bene
pir mo, quanno magnamo nzime. le cose.
appizzato, agg., fisso, di sguardo. appsto, agg., per bene: na regazza ~.
appizzut: appinzut. appovnta, s.f., luogo riparato dal vento
applveso, apprveso, prviso, s.m., ap- || ~ (all), loc. avv., al riparo del vento,
plauso: ssete ntso llapprvese! a solatio: nue stamo bbne allappo-
appoccionata, agg., colpita da mastite vnta.
(detto di una vacca). appozz, v. tr., 1. immergere: ~ la sla
appoggi, v. tr., appoggiare: appggiolo (rif. al lavoro del calzolaio) | llappz-
m p da quarche pparte! || appoggiasse, zono ma la callara e lo pleno (rif. al
v. rifl., appoggiarsi: sappggia cu le maiale ucciso) | padlla e ttijja venvono
bbracce sul tavolino, da quant stracco appozzate ne la callara che bbolliva | ~
| appggete cu li mano! la vinccia ma la tina, follare le vinacce
appoggiamano, poggiamano, s.m., corri- nel tino. 2. inzuppare: ~ l pane mal
mano della scala. piatto | tenvono m pignattllo, cap-
appoggiapide, poggiapide, s.m., tavola pozzvono le dta (le filatrici) || v. intr.,
del carro agricolo, su cui poggiare i attingere denaro: annava smpre ~ mal
piedi. cassettino | appzza appzza, s rri-
appoggiatro, s.m., corrimano della dtto snza na lira.
scala. appozzata, s.f., 1. atto di immergere la
appggio, s.m., 1. mannello di canapa, canapa nella vasca: se facvono tre
che si taglia con un colpo di falce mes- quattro appozzate. 2. follatura della vi-
soria. 2. (fig.) permesso di edificare, ad- naccia. 3. quantit di canapa messa a
dossando la fabbrica ad unaltra macerare in una volta.
contigua; diritto di appoggio: jjha appozzatura, s.f., 1. operazione con cui
ddato ll~. si immergeva la canapa nella vasca. 2.
appollacchjato, agg., appollaiato. macerazione della canapa.
appollasse, v. rifl., appollaiarsi || Forme: appradasse, appratasse, v. rifl., 1. ada-
Ind. pres. 6 sappllono. giarsi sul prato. 2. (fig.) sistemarsi co-
appllo, s.m., 1. bastoni del pollaio. 2. modamente in un luogo.
luogo dove gli uccelli passano la notte: appratasse: appradasse.
li cacciatre annveno de sra aspett apprveso: applveso.
lluclle all~. apprnne, v. tr., (citt.) apprendere.
appont: appunt. appresciol, v. tr., affrettare, metter fretta.
appontell: appuntell. appresciolato, agg., eseguito in fretta e
apport, v. tr., sostenere come candidato: alla meglio: n lavro appresciolato n
ha vvnto, perch adra apportato dal vne mae bbne.
partito del villane. appresent, prisent, prisint, v. tr., pre-
apposetamnte, positamnte, avv., appo- sentare || appresentasse, presentasse,
sitamente. prisintasse, v. rifl., 1. presentarsi: mi
appsta, avv., per questo motivo: ~ di- prisnto. 2. comparire: s ppresentato
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
132
rinnate || Forme: Ind. pres. 1 ariv, riv; gliare: sto filo s ttutto arintorcinato |
3 ariv; 4 arannamo, arinnamo | impf. arintorcnelo, s!, (antifr.) bada di non
6 arinnveno | perf. 3 arannide; 4 aggrovigliarlo! 2. attorcigliare: rintorc-
arinnssemo; 6 arinnidono | Cong. nelo s!
pres. 1 arivada | Cond. pres. 1 ranna- arintorcinata, s.f., azione di aggrovi-
rbbe | P. pass. rinnato. gliare.
arinneg, rinneg, v. tr., rinnegare || v. arintorzasse, rintorzasse, v. intr. pron.,
intr., recalcitrare: sta bbstia nun rin- rimporsi di cibo o vino, rimanere nella
nga. strozza: jje sarintorz ma la gla,
arinnomato: arinomato. mmomnte se strzza.
arinnov, rinnov, v. tr., 1. ringiovanire arintron: arentron.
una pianta potandola: pe rrinnovalla, la arintronato, agg., rimbambito.
vita vcchja tcca tajjalla tra le du arinunzi: rinunzi.
trre, riva trppo s senn, sfugge. 2. arinvecchj, rinvecchj, v. tr., stagionare,
sostituire una vite mancante sul filare. invecchiare (rif. a vino): passato
3. imporre al proprio figlio il n. di un llanno, l vino arinvecchjato divnta pi
genitore: adsso n ze rinnvono ppi le bbno.
nme cme na vrta || arinnovasse, v. arinven, rinven, rinvin, v. intr., 1. rin-
rifl., rinnovarsi. venire: arinvinne tuttum btto. 2. am-
arin, inter., no una volta ancora!: ma che morbidirsi, riprendere freschezza: l
n ce snte? te dico ~! pane sdo, se lo riscalle m momnto,
arinomato, arinnomato, agg., rinomato, rinvne | le spighe de grano rinvn-
famoso. gheno la mattina dppo | l carzolaro
arintanasse, arentanasse, rintanasse, v. mtta mmllo la plle e rrinvne | a la
intr. pron., chiudersi in casa, isolarsi: mattina l grano ra m p rrinvenuto. 3.
nun sce mae da casa, sta ssmprarin- dilatarsi (rif. al legno di vasi vinari im-
tanato cme n romito. mersi in acqua). 4. riprendere forza ||
arinterz, rinterz, v. tr., 1. seminare il Forme: Ind. pres. 3 rinvne; 6 rinvn-
grano ogni tre anni. 2. ripetere unope- gheno | perf. 3 arinvinne | P. pass. rin-
razione: sarintrza lladacquatura d venuto.
c llacqua de sopravanzo, si effettua arinverd, v. intr., rinverdire.
unirrigazione supplementare dellorto. arinvrzo (all), loc. avv., alla rovescia:
3. effettuare laratura primaverile. la staggine va ttutta ~ (sulle cattive
arinterzata, rinterzata, s.f., 1. operazione condizioni atmosferiche).
di semina del grano ogni tre anni. 2. ir- arinvigorisse, v. intr. pron., rinvigorirsi.
rigazione supplementare: se d na ~, si arinzecchisse: rinzecchisse.
cce srve. arinzerr, v. tr., rinchiudere.
arintonac, v. tr., intonacare di nuovo: aroc, arivoc, roc, v. intr., ripetere, ri-
sarbbe ra darintonacallo l tinllo. cominciare || arocacce, roccce, v.
arintonacata, s.f., operazione di intona- intr. pron., ripetere unazione, rifarci: e
care di nuovo. mm carche, ci rifai.
arintoppol, v. intr., rintoccare. arioplano: areoplano.
arintorcin, rintorcin, v. tr., 1. aggrovi- aropr: ariapr.
Vocabolario
149
masse, v. rifl., armarsi: (mdd. iron.) ar- arrabbiato, agg., alleccesso: l prisciutto
mmese ppartite! csta caro ~, costosissimo | salato ~.
armanacco, s.m., almanacco. arrabbino, rabbino, s.m., persona irasci-
armarlo, s.m., armaiolo. bile || agg., bizzoso: pprpio ~ sto fijjo
armatura, s.f., intelaiatura del filare o ~.
della pergola. arradecasse, vd. radec.
arme, s.f., croce, lato della moneta: armo arradicato, agg., radicato.
ssanto? (espr. usata nel gioco di testa o arraffne, s.m., 1. chi arraffa cose. 2. per-
croce). sona disordinata.
armellino, s.m., 1. ermellino (Mustela er- arragagnato, agg., velato di nuvole, del
minea L.). 2. (fig.) persona distinta. cielo.
armno, cong., almeno: qulle che n arragnato, agg., velato di nuvole, del
cavvono da f gnnte, bbisgna cielo.
channssero n campagna, ~ se ma- arrajj: rajj.
gnava ppure (rif. agli artigiani che par- arrajjata, s.f., ragliata.
tecipavano ai grandi lavori agricoli). arrampazzato, agg., a grappolo (di frutta,
armognso, agg., armonioso. olive, pomodori, che crescono in
armnico, s.m., solfato ammonico. gruppo).
arlo, s.m., stalletto del maiale. arrampecasse, arrampicasse, v. intr.
aromteco, s.m., agarico nebbioso, neb- pron., 1. arrampicarsi. 2. crescere in al-
biolo, variet di fungo edule (Clitocybe tezza (di piante rampicanti): sarrm-
nebularis L.). pecono su ppe le canne l facile. 3.
arontica: areontica. (euf.) esser colpito dalla rabbia: (im-
aroplano: areoplano. prec.) che ttarrmpichi!
arovscio (all), loc. avv., alla rovescia. arrampicasse: arrampecasse.
arpo, s.m., avaro. arranc, v. intr. pron., 1. arrancare. 2. ar-
arquanto, avv., (citt.) alquanto. rampicarsi.
arrabbattasse, v. intr. pron., arrabattarsi, arranciasse, v. intr. pron., 1. arrangiarsi:
darsi da fare. comha da f? tcca ~, a ff la mjjo |
arrabbiasse, rrabbiasse, v. intr. pron., 1. arranciteve s cme mjjo potte! | ar-
adirarsi, infuriarsi: sra rrabbiato rncete! 2. (euf.) esser colpito dalla rab-
cme m pcchjo | tarrbbie sbbeto, bia: te pssa arranciatte! || Forme: P.
che ddimmine! 2. esser colpito dalla pass. arranciato.
rabbia: arrbbiete le s ccio!, acci- arranciata, s.f., lavoro fatto in fretta e
denti, quanto sei cattivo! | arrabbiteve! alla meglio: dalle ll n~ e ttira via!
| che ttarrbbie! (espr. di dispetto o di arrancicasse, v. intr. pron., (euf.) esser
meraviglia) | (imprec.) pssarrab- colpito dalla rabbia: te pssinarranci-
biatte! 3. infuriare del vento. 4. seccarsi catte!
a causa del sole cocente prima della ma- arranf, v. tr., arraffare.
turazione (detto del grano o fieno): l arrapamnto, s.m., eccitazione sessuale.
grano pijja la strtta, s arrabbiato. arrapasse, v. intr. pron., eccitarsi sessual-
nvce de seccasse co na settimana, se mente; venire in fregola.
scca con du ggirne. arrapito, agg., insoddisfatto: toccar
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
156
scarpe arte | f le scle arte, frequen- come no! (anche antifr., per rispondere
tare le scuole secondarie | me piace l negativamente a proposta sgradita).
pane ~ a mm, ben lievitato | c llac- artrse, s.f., (rec.) artrosi: coll~ dice che
qua arta, n cann!, lacqua profonda, ffa ppggio r zle.
non ti ci avventurare! | cra ncra l artura, s.f., altura.
zole ~, era pieno giorno | artarllo, arumorso, agg., (raro) rumoroso.
piuttosto alto. 2. spesso: la frittata ra aruvin: ruvin.
arta m par de dta. 3. (fig.) sdegnato: rvio, lvio, s.m., diramazione del canale
ad ~ ~ || avv., in alto: arrvono m p dirrigazione in un orto: mallrto ce s
ppi ~ | n ~, loc. avv., in alto. ttutte rvie.
artol, s.m., ultimatum: jje d ll~ || inter., arz, v. tr., 1. sollevare: m ffinisce, tcca
1. alt!, alto l!, chi va la? 2. (scherz.) arzalla la bbtte (rif. al vino) | llra
espr. usata per ordinare di arrestarsi: ~, pricisa che ssarza la mchena (rif. alla
frmo ll, ndu vae tanto de prscia? partenza della macchina di santa Rosa).
artolocato: artologato. 2. far levare in volo uccelli. 3. alzare: ~
artologato, artolocato, s.m., (citt.) altolo- la cva | ~ le carte (da gioco) | nun arza
cato. na lira, non guadagna nulla | nun arzo
artopiano, s.m., (raro) altopiano. lcco, non intendo far nulla | ~ la cr-
artrre, altrri, s.m., altro ieri. sta, pretendere pagamento migliore | ~
artrettanto, agg. e pron. indef. correla- la vce, gridare, divenire aggressivo |
tivo, altrettanto, la stessa cosa: ~ ma nun arza pajja, inattivo | ammzzelo
vvantre v ssuccsso || avv., altrettanto. quanta prvere arza!, quante arie si d!
artrimnte, avv., altrimenti. | arzamo le stanghe, reg!, andiamo-
artro, antro, pron. e agg. indef., 1. altro, cene! | ~ dde culo, a) recalcitrare, di
differente: quarchantra csa ce sar | equini; b) (fig.) reagire || prov.: chi arza
annamo m da na parte, m da nantra culo, prde psto || v. intr., 1. fermen-
| sso vrze f n ~ mdo | dmmene tare: quanno che arza, d ddi fra (rif.
nantre mmo!, unaltra met | n al mosto nel tino) | l lvito arza bbne
antro p me pijjava stto co la mchena (del gonfiarsi della pasta). 2. entrare in
ggi ppe le fbbriche, in Via delle fab- ebollizione: quanno arza l bollre, lo
briche | llantro jjre | sto bbuciardo che spgno l gasse || arzasse, v. rifl., 1. le-
n z ~!, sei proprio un gran bugiardo. 2. varsi: rzete! rzete su, lsto, sbrghete!
prossimo: cannarmo n antranno, | arzteve ch ra! | srzeno m pide |
lanno prossimo | startra settimana lo l fornaro sva darz vrzo li due, a la
crompamo. 3. successivo: quanno fu mattina a bbonra | sarzveno a
quellaltranno || s.m., m pnza antro ppunta di ggirno | s arzato col buco
cha ff l quatrine | chartro c? | se pir linz, di pessimo umore. 2. cre-
nnon artro, almeno || antre, artri, s.m. scere, svilupparsi in altezza: s arzato
pl., 1. gente. 2. estranei: n tcca fallo tanto l fijjo, fa ttutta na vrta || Forme:
sap mall~. 3. altri: tutte ll~ ce vanno Ind. pres. 4 arzamo; 6 rzeno | perf. 4
| le trre dartri, altrui || artro, inter. al- arzssemo; 6 arzrno | P. pass. arzato |
troch!: e ~ che cc! Ger. arzanno.
artroch, inter., altroch!, certamente, arzabbannira, s.f., alzabandiera.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
160
arzata, s.f., 1. atto di alzarsi. 2. parte su- menopausa: pure la su zzia sciutta. 4.
periore della cristalliera, specchiera. di vacca vicina al figliare, che non d
arzato, agg., ben lievitato: sto pane n ~, pi latte. 5. di donna che cura i bambini
nu lo vjjo. altrui senza allattarli: bbllia sciutta.
arzatura, alzatura, s.f., 1. atto di solle- asciutt, sciutt, v. tr., 1. asciugare: scit-
vare la botte, per spillare lultimo vino: tatele le mano! | se sciuttammo s a la
smo rive all~ | a la fine bbvono l vino mjjo ntrnal fco. 2. seccare: la
d~. 2. ultimo avanzo di vino tendente bbrina lloliva le sciutta || asciuttasse,
allacido, rimasto sul fondo della botte: sciuttasse, v. intr. pron., 1. asciugarsi:
ll~ sarbbe l fnno trbedo, che sse l- fanno prsto a sciuttassallria. 2. ap-
scia pe cconzrva de la bbtte. passire: co sto callo sasciutta de ppi
arzneco, s.m., arsenico. la verdura. 3. venir a mancare il latte
arznte, s.m., (ant.) brandy, cognac. per agalassia: la vacca se sciutta,
arzic, v. intr., 1. calciare, di equino. 2. quanno sta ppe ffijj. 4. inaridirsi, della
impennarsi sulle zampe posteriori. terra.
arijjlo: arilla1. asciuttamano, sciuttamano, s.m., asciu-
arill, v. intr., scalciare, di animali tor- gamano.
mentati dallassillo: le bbstie arlleno. asciuttata, s.f., asciugatura, atto di asciu-
arilla1, s.f., arijjlo, s.m., assillo, insetto gare.
dittero che tormenta con la puntura le asciutto, sciutto, agg., 1. arido, di terreno:
vacche (Tabanus bovinus L.): li si pijja trra sciutta | mggio ~, senza pioggia.
llarilla. 2. privo di umidit (di legna): n ramo
arilla2, s.f., razza chiodata (Raja clavata sciutto cme na lsca. 3. (fig.) scusso,
L.). senza companatico: tcca mmagn l
arzo, s.m., 1. applicazione di cuoio rigido, pane ~. 4. senza grasso: cha le mscole
fatta dal calzolaio per meglio modellare sciutte. 5. (fig.) solo (nel gioco del tres-
la scarpa. 2. congegno che consente di sette, detto di napoletana, asso, due o tre
alzare o abbassare il taglio di una tosa- da soli). 6. di mammella di animale che
trice: te li tajja a ~ bbattuto l caplle | non d pi latte. 7. (fig.) vuoto: cha li
carosasse a ~ bbattuto. sacccce smpre sciutte qullo, non ha
arzura, s.f., arsura. mai una lira in tasca.
ascenziato, s.m., 1. scienziato. 2. intellet- ascort, scort2, v. tr., (citt.) ascoltare:
tuale. 3. (iron.) saccente. ascrtela!
ascenzine: scenzine. sema: sima.
asciutta, sciutta, s.f., siccit: ha ppatito la sena, s.f., (raro) asina || dim. asenlla.
sciutta sta pianta | me sa chhanno pa- seno, sino, s.m., (raro) asino: (prov.) ~
tito ll~ (fig. scherz., di persone di bassa mio num pir, chi mmggio ha dda vin
statura) || prov.: stto la ~ c l pane, e | ll~ prta la pajja e ll~ se la magna.
sstto la mlla c la fame || agg., 1. sima, sema, s.f., asma.
priva di latte (rif. a femmina di ani- asimbla: assembra.
male): sta staggine le pcore s asinina, agg., di una variet di prugna.
sciutte. 2. sterile (detto di femmina di sino: seno.
animale o donna). 3. che ha raggiunto la sola, s.f., (gerg.) ferita da arma da taglio.
Vocabolario
161
avjja, inter., altroch!: ~ se cc! avvezz, v. tr., abituare || (d.) a sto mnno
avvallo, s.m., avallo. savvzza e sse sdivzza (rif. spec. ai
avvamp, v. tr., 1. illuminare. 2. bruciare bambini) || prov.: chi avvzza e cchi sdi-
(della siccit, che danneggia le colture) vzza || avvezzasse, v. rifl., abituarsi.
|| avvampasse, v. rifl., avvampare, ar- avvzzo, s.m., (raro) abitudine: bbinan-
rossire. che cra ll~.
avvantaggiasse: avantaggiasse. avvicenasse: avvecinasse.
avvecinasse, avvicenasse, avvicinasse, v. avvicennasse, v. rifl. recipr., avvicendarsi.
rifl., avvicinarsi. avvicinasse: avvecinasse.
avvedsse, v. intr. pron., accorgersi: te avvilisse: avvelisse.
navvedarae ppure tu, nav ppaura! avvilito, avvelito, agg., 1. abbattuto, de-
avvelimnto, s.m., avvilimento, scorag- presso. 2. stanco: chad? lo vdo tutto
giamento. ~. 3. indebolito (di una pianta aggredita
avvelisse, avvilisse, v. rifl., 1. abbattersi, da malattia).
deprimersi: nun tavvil ccos! 2. (fig.) avvin, v. tr., 1. avvinare, lavare le botti
indebolirsi, di pianta: se le se d spago, con vino per eliminarne il sentore di
la vita savvilisce. legno. 2. agitare un po di vino in un re-
avvelito: avvilito. cipiente, per togliere ogni traccia dac-
avvenemnto, s.m., (citt.) avvenimento. qua: qua, chavvinamo l bicchjre e
avven, v. intr., avvenire || Forme: Ind. bbevmo!
perf. 3 avvinne. avvinata, s.f., atto di sciacquare il bic-
avventasse, v. rifl., 1. avventarsi: me chiere con vino: li damo smpre n~ n
jjavvnto cntra lue. 2. gonfiarsi del cantina.
ventre di animali per meteorismo acuto. avvinato, agg., 1. di vaso vinario impre-
avventato, agg., 1. sofferente di meteori- gnato di vino. 2. sciacquato con vino (di
smo acuto (detto di persona o animale). bicchiere in cui mescere).
2. andato a male perch sbattuto dal avvis, v. tr., avvertire: llavvis de nun
vento (detto di frutto). 3. di una tavola annacce || prov.: mo avvisato, mo
che presenta fessure. 4. piegato dal sarvato.
vento (detto della canapa). avvizzi, vizzi, v. tr., viziare.
avvermato, nverminito, nvermito, agg., avvocato: (mdd. dispr.) ll~ de le cvese
aggredito dai vermi (rif. al frutto o alla prze.
canapa). avvorgbbile, s.m., (rec.) serranda.
avvermatura, s.f., malattia della canapa, aardasse, nardasse, ardasse, v. rifl.,
causata dai vermi. azzardarsi: num maard a ddjjolo,
avverz, v. tr., piegare nella stessa dire- non osai dirglielo | n te caard pi
zione: per dd ria la vigna, l cape ccarit!
savvrzono su la spaglira. aartto, s.m., lazzaretto.
avverzato, agg., 1. in ordine. 2. abile, chi azzecc, anzecc, inzecc, nzecc,
sa fare le cose nel modo pi opportuno. zzecc, v. tr., 1. colpire giusto, centrare:
3. posto nella stessa direzione: mttele trono trono e n cazzccono mae. 2. in-
bbne, avverzate le trte. dovinare: chi ccazzcca, bbravo ||
avvett, v. tr., aggiogare buoi. prov.: azzcca chi ccjje || v. intr., capi-
Vocabolario
167
tare: ste tre ffste hanno azzeccato nn ~ l fijjo | le matre azzinnvono l fijjo
nzime. pure pi strada. 2. poppare. 3. (scherz.)
azzecchino, s.m., chi indovina facil- bere vino.
mente. azzinnata, zzinnata, s.f., 1. poppata: lo
azzepp, nzepp, zzepp, v. tr., 1. inzep- snte quanto piagne? dalle na zzinnata
pare, premere: pe ffccela entr, tcca a qqulla pra cratura! 2. (scherz.) be-
zzepp | anzeppvono ggi l magn col vuta di vino.
lanzagnlo (rif. a persone ingorde) | azzitt, zzitt, v. tr., zittire, far tacere || az-
sazzeppava ll co na prteca (rif. al fa- zittasse, zzittasse, v. intr. pron., tacere:
scio della canapa spinto in avanti nella gna che vvazzittate n friccioltto, senn
vasca) | azzepp la pallina a la gasa, ma mm me fatampatass | sazzitt-
premere la sfera di vetro della bottiglia veno tutte | parle smpre tu, n tazzitte
di gassosa. 2. spingere: tcca ~ la m- mae | a ssint n qur mdo, sazzitts-
china n zalita. 3. interrare il magliolo: semo.
sazzeppava ggi col tanavllo. 4. (triv.) azzo, inter., (euf.) cazzo!
fottere. azzoppasse, v. intr. pron., divenire zoppo.
azzeppata: anzeppata. azzucc, inzucc, zzucc, v. intr., cozzare
aer, v. tr., (rec.) portare a zero: se con le corna, di due animali.
scrda smpre d~ l contachilmetre. azzupp, nzupp, v. tr., inzuppare || az-
ainna, inna, s.f., azienda agricola. zuppasse, zzuppasse, v. intr. pron., in-
azzinn, zzinn, v. tr., 1. allattare: h dda zupparsi: me sazzppeno l vistite.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
168
bbacilata, s.f., quantit contenuta in un bbagajjo, s.m., bagaglio: pijj arme bba-
bacile. gajje e ppart.
bbaciltto, s.m. dim., piccolo bacile. bbagartto, s.m., baghero, tipo di car-
bbacintta: bbaccintta. rozza a quattro ruote, con le ruote ante-
bbcio: (prov.) ~ nun fa bbcio || dim. riori pi piccole.
bbactto | (infant.) tir le bbactte | bbagarino, bbacarino, s.m., rivenditore
damme m bactto! di merci.
bbaciccola, s.f., 1. blocco di fango che si bbagarne: bbacarne.
attacca sotto la suola della scarpa. 2. in- bbagattellasse, v. intr. pron., trastullarsi:
grossatura provocata sul tronco dal ta- sta ttutto l girno a ~, nun conclude
glio cicatrizzato di un ramo. 3. gnnte.
massiccia forma sferica di materiale bbaggianllo, sopr.
duro. 4. bernoccolo. bbaggiantto, s.m., 1. variet di fagiolo
bbaciccolo, s.m., pomo dAdamo. che si consuma fresco. 2. (fig.) paz-
bbaciofrddo, s.m., 1. (fig., gerg.) coltel- zoide.
lata. 2. (fig., gerg.) fucilata: se dice ~, e bbggiolo, s.m., rialzo provvisorio di
nvce sctta. legno, che il muratore usa per appog-
bbacne, sopr. giarvi materiale.
bbacucco, s.m., costruzione in muratura bbaggi: abbaggi.
a forma di capanna circolare, con tetto a bbagn: abbagn.
volta senza tegole, usata come ricovero bbagnajja, top., Bagnaia, fraz. di Viterbo.
in campagna. bbagnajjlo, s.m., abit. di Bagnaia, fraz.
bbad: abbad. di Viterbo || agg., bagnaiolo || bbagnaj-
bbade, abbade, bbate, bbati, jla (a la), loc. avv., secondo la tecnica
v. tr., 1. battezzare. 2. (fig.) imporre il n. usata a Bagnaia per allevare le viti:
di battesimo. 3. (fig.) soprannominare. quarcuno mtte le prtiche ~.
4. (fig.) mescolare acqua nel vino da bbagnapide, s.m., lavapiedi.
vendere. 5. (fig.) colpire la testa altrui || bbagnarla, s.f., 1. recipiente oblungo di
Forme: Ind. perf. 6 bbadenno | P. ferro zincato con due manici, usato per
pass. bbadeato, bbatiato. lavare panni o per pediluvio. 2. vasca da
bbado, bbato, s.m., sacramento del bagno. 3. (fig., scherz.) automobile in
battesimo. cattivo stato || dim. bbagnaroltta.
bbadcchjo, bbatcchjo, s.m., 1. batta- bbagne, s.m. pl., stazione termale || ~ (li),
glio || dim. bbadocchjtto || bbadoc- microtop.
chjtto (a), loc. avv., a rintocchi veloci: bbagnra, bbannira, s.f., bandiera |
pe le fste la campana ciuca se sonava bbannira rscia, (scherz.) emorragia
~, fitto fitto. 2. (fig., triv.) pne. anale || dim. banniertta.
bbafasse, v. rifl., 1. saziarsi. 2. stancarsi bbailnne, cogn., Baylon: sam Pasquale
di mangiare. ~.
bbaffo, s.m., guanciale seccato e salato di bbajj: abbajj1.
maiale | pl. bbaffe, barba del granturco | bbajjcco, bbacco, bbcco, bbocco,
accr. bbaffne, uomo con grossi baffi. bbcco, bbucco, s.m., 1. baiocco. 2.
bbagajjajjo, s.m., bagagliaio. soldo (in genere): vannavante co
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
170
bbarbartta, sopr. (in formuletta di gioco ranno state quattro cnque bbarda-
infant.). scitte.
bbarbaro, s.m., (ant.) barbiere. bbardlla1, s.f., 1. sella larga, imbottita,
bbarbataro, s.m., superficie della vigna con alto arcione. 2. (fig.) sfacchinata. 3.
dove sono allevate le barbatelle. (fig.) sudata: mva fatta pijj na ~ chi
bbarbazzale, s.m., 1. pappagorgia, di una n vi dico, da non dire. 4. macchia di su-
persona. 2. (raro) radice superficiale fi- dore sulla schiena: ma mm pi sta fadiga
liforme, capillare di vite. 3. giogaia del mi si prse na ~ di sudre. 5. peso note-
bue || pl. bbarbazzale, bargigli di galli- vole. 6. (fig.) grande spavento.
nacei. bbardlla2, cogn., Bartella.
bbarbtta, s.m., (scherz.) uomo con la bbardria, s.f., baldoria: facvemo m p
barba a punta. di ~.
bbarbtte, s.f. pl., radici superficiali fili- bbardtto (a), loc. avv., in disordine,
formi della vite: se ppjjano l zoprav- dove capita: bbutt ll n ordgno ~.
vnto le bbarbtte, la vite prde de bbarlla, s.f., attrezzo per il trasporto a
fnno, si indeboliscono le radici princi- mano delle bigonce, composto da due
pali | spra spra vngono tutte bbar- stanghe laterali cilindriche e due assi
btte givene. poste in senso trasversale.
bbarbire: dim. bbarbiertto. bbarellne, s.m., lunga cesta di vimini
bbarbiera, s.f., (ant.) negozio da bar- poco profonda, con quattro lunghi ma-
biere. nici alle estremit, usata per trasportare
bbarbinara, s.f. coll., insieme delle radici pesi.
capillari della vite. bbarira, s.f., barriera.
bbarca, s.f., 1. barca: (d.) d va la ~, va bbarilata, s.f., liquido contenuto in un ba-
Bbacccia (sugli opportunisti) || dim. rile.
bbarchtta: l fscio facva la ~, nnava bbarile, s.f., mozzo della ruota del carro
ll (della canapa che galleggiava sul agricolo.
maceratoio). 2. (fig.) scarpa enorme: bbarizzo, sopr.
varda che bbarche! 3. (fig., dispr.) bbarlamme, s.m., 1. Balaam, personag-
donna grossa e sfatta. 4. grande quan- gio biblico: me pare la mula de ~, di
tit: cha na ~ de srde. animale che recalcitra. 2. persona tra-
bbarcara, s.f., grande mucchio di fieno. sandata. 3. persona dappoco.
bbarcarlo, s.m., barcaiolo. bbarltta, s.f., bariletto della capienza di
bbarco, s.f., bica quadrangolare di covoni alcuni litri.
|| ~ (l), microtop. bbarlzza, s.f., barilotto di legno, della
bbard, v. tr., bardare || bbardasse, v. rifl., capacit di circa 30 litri, per il trasporto
1. equipaggiarsi. 2. agghindarsi. a soma di vino || dim. bbarlozztta.
bbardacchino, s.m., 1. baldacchino. 2. bbarlozzaro, s.m., artigiano costruttore di
(dispr.) costruzione instabile. barili.
bbardasciata, s.f., ragazzata. bbarlzzo, s.m., 1. bariletto (della capa-
bbardscio, s.m., ragazzino (di 10-14 cit di 3-5 litri). 2. (fig.) bambino ro-
anni) || dim. bbardasctto. tondetto || dim. bbarlozztto.
bbardascitto, s.m., adolescente: sa- bbaronfottuto, s.m., individuo falso.
Vocabolario
173
bbnise (m), loc. avv., di buon accordo: bbonmo, s.m., buon uomo.
mo spartito ~. bbonra (a), avv., di buonora: ~ hanno
bbonnante: abbonnante. da sse a ccasa, di ritorno | parte a la
bbonnnzia: abbonnanza. mattina ~ | rivngo ~, rincaso presto | la
bbno, agg., 1. capace: n ~ manco a mattina ~ passvono col cmbolo, a
cccese n vo, drnto casa nun za ff svejj la ggnte pann ffra, in cam-
gnnte. 2. buono: trpp ~!, buonis- pagna | (antifr.) ~ te presnte!, cos tardi.
simo | ~, s! arrsto! (antifr.) | ~ cme n bbonrdine (m), loc. avv., in buon or-
angioltto | na cristiana bbna cme la dine: se nannamo ~.
mullica | sse ~!, sii buono! | quanto me bbonumre, s.m., buonumore.
sa bbna!, quanto mi piace! (di ragazza bbonuscita, s.f., buonuscita: ha pprso na
procace) | (inter.) bbne ssanto! (ai bblla ~.
bambini che starnutiscono) | dde bbonviggio, inter., buon viaggio! (anche
bbna abboccatura, di facile contenta- utilizzata per troncare un discorso, che
tura | num me sa ~, non mi piace | llha comincia a suscitare fastidio o per cui
ccmprato pe ~ | e llva trve bbne!, non si ha interesse).
(iron.) aveva trovato le persone migliori bbonzaraco: porzarago.
| pjjalo cu le bbne!, usa con lui le bbonznzo, s.m., buonsenso: ce v ppure
buone maniere! | vnne a bbm mer- m p de ~ ne li cse.
cato, a buon mercato | quant ~, l ge- bbonzervito, s.m., benservito: jjha ddato
lato de Pionno! (grido pubblicitario di l ~.
venditore) | bbn Natale! | bbne fste! bbonzignre, s.m., (raro) monsignore.
|| bbna (a la), loc. avv., alla buona: n bborccia, bburccia, bburrccia, s.f.,
cristiano ~ | tcca f ~ tra nnue || a Vve- borraccia.
tralla n bbno manco l vnto (blas. bborbott: sborbott.
pop.) || prov.: ne la bbtte ciuca, c l bbordllo, s.m., confusione.
vino ~ | tutte bbne le mi castagne: chi bbreco, agg., borico.
ffrace, chi sbucate e cchi ccollcchjo | bbrgo longo, odon.
chi ttrppo ~, passa pe cojjne. 3. ab- bborgon, sopr. || well.: abbzza e ssa
bondante: m mse ~ ormae. 4. propi- bbno, dicva Bborgon.
zio: ce v la luna bbna, pe ttajj bbrra, s.f., brra; miscuglio di crini e
llegname e le canne | sta ttnte quann peli animali, con cui si fanno imbotti-
bbna la luna! 5. riscaldato al punto ture.
giusto (rif. al forno a legna): l frno bborrggene, bborrggine, bburrg-
ncra n ~. 6. potabile: sar bbna gene, s.f., borragine (Borrago officina-
stacqua? 7. bonario || s.m., cosa buona: lis L.).
sul pi ~, part | ad m pco de ~ | m bborrggine: bborrggene.
vne l ~! || avv., bene: jje facva ~, gli bborripso, inter., buon riposo! (augurio
giovava | la pace dil pase mmjjo e fatto prima di andare a coricarsi).
ffa ppi ~ || ~ (di), loc. avv., per fortuna: bbrza, s.f., 1. borsa. 2. (fig.) scroto ||
~ chi l mulinare reno tutte vcchje | ~ dim. bborztta || pl. bbrze, occhiaie
chi llotombbele nun creno | c ~ nere.
che m pive, senn addio grano. bborzggene, s.f., 1. bolsaggine. 2. do-
Vocabolario
187
lore alla milza. 3. debolezza, spossa- ccincia e lo lassa qqul m (di vigna
tezza. trascurata) | mdd. na ~ e na trta, mo
bborzarlo nro, s.m., borsanerista. finito (di cosa fatta in fretta) | d na ~ a
bborzarlo, s.m., borsaiolo. lo sinale, fare cose in fretta e male | re-
bborza, s.f., bolsaggine. man pprna a la prima ~, ingravidarsi
bborzdine, s.f., bolsaggine. al primo rapporto sessuale || prov.: na ~
bborzellino, s.m., borsellino. al crchjo e nantra ma la dga (consi-
bborzllo, s.m., 1. borsellino. 2. sacchet- glio di giudicare in maniera equilibrata).
tino di stoffa che i bambini, durante il 2. detonazione: h ntso du bbtte lun-
periodo delle feste natalizie, portano ap- tano. 3. volta: sta ~ nun ce vne | qulla
peso al collo per riporvi le mance. sra fu la ~ bbna || ~ (tutta na), loc.
bborzna, top., Bolsena | s rivato a ~, avv., a) improvvisamente; b) allo stesso
detto a chi tossisce, con gioco di parole tempo || bbtte, s.f. pl., busse: ann a
con bborzggene (3). ffin a ~ | si lo chjappa, lo fa nnro de ~
bborzense, bbolzense, s.m., abit. di la su m || dim. bbottarlla, frecciata al-
Bolsena || agg., bolsenese. lusiva, ironia pungente.
bborztta, s.f., (fig., infant.) scroto. bbottccia, s.f., lavoro eseguito alla me-
bbrzica, s.f., gozzo di uccello. glio: frza, dajje m p na ~!
bborzica: bburzica. bbottccio1, s.m., vecchia botte utilizzata
bborzico, s.m., galla dellolmo. per mettervi a bagno le pelli da con-
bbrzo, agg., 1. malato di enfisema pol- ciare.
monare cronico (di cavallo). 2. asma- bbottccio1, s.m., 1. caduta rumorosa. 2.
tico, che respira affannosamente. 3. ostruzione che si forma in un tubo. 3. ri-
debole. 4. (fig.) ottuso, privo di taglio gonfiamento della pelle. 4. purulenza,
(detto di coltello o altro arnese da ta- formazione di pus in una piaga: ha
glio). 5. (fig.) arrotondato, convesso ffatto ~.
(nel taglio): la sctola dvsse bbrza, bbottagne, s.m., tonfano, punto pro-
challra non ze spacca, cha ppi fondo nel letto del fosso.
nnrbo. bbottalccio, s.m., primo getto impetuoso
bboscajja, s.f., boscaglia. di vino dalla botte.
bboscarlo, s.m., (raro) boscaiolo. bbottalne, bbuttalne, s.m., 1. getto
bbssolo, bbsselo, bbssolo, s.m., bbs- dacqua. 2. n. di un fontanile nel centro
sela (raro), s.f., bosso (Buxus sempervi- abitato.
rens L.). bbottarlla, s.f., paralisi leggera.
bbstone, s.m., boston, valzer lento. bbottaro, s.m., bottaio.
bbtala, s.f., botola. bbottatrippe, s.m., operaio pulitore di
bbtta, s.f., 1. colpo: (d.) gni ~ na tcchja trippe che lavora al mattatoio: Dichi-
(di azione decisa) | na ~ mastra, colpo dne facva l ~ allammazzatro.
sicuro | ha avuto na bblla ~ (di chi bbtte (a), loc. avv., a mo di botte: ruz-
stato colpito da malattia) | ann a ~ si- zol n rbero ~.
cura, a colpo sicuro | f na csa a ~ bbottga, bbuttga, s.f., 1. negozio (spec.
calla, senza por tempo in mezzo | dajje di generi alimentari). 2. laboratorio arti-
na ~ a la mjjo | jje d na ~ a pprpa e gianale: la ~ da carzolaro || prov.: a la ~
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
188
volta si afferra nel pugno mietendo. gemme della vite) | adra cme n ucllo
bbravo: s ss, fate le bbrave! | chi cce prso mal ~.
capisce ~ | (d.) a cchjacchjar smo bbrbbeco, agg., (lett.) biblico.
tutte bbrave || bravo (l), sopr. || prov.: bbriccola, bbiriccola, s.f., albicocca.
gnuno ~ a ccasa sua (sui presuntuosi). bbriccolo, bbiriccolo, s.m., 1. albi-
bbravne, s.m., gradasso: faca tanto l ~ cocco (Prunus armeniaca L.). 2. (raro)
e nvce casc ggi. albicocca. 3. (fig.) stupidone.
bbrcce, s.f. pl., sassi, ciottoli: tsto cme bbrifcchjo, s.m., 1. ignorantone. 2. scre-
le ~. anzato.
bbrcchjo, s.m., 1. cafone, zotico. 2. vil- bbrifcola: bbrefcola.
lanzone. bbriga: bbrga.
bbrecciolino, s.m., ghiaia minuta. bbrigata: (prov.) pca ~, vita bbata.
bbrefcola, bbrefgola, bbrefquela, bbrigattire, s.m., brigadiere.
bbrifcola, profcola, s.f., 1. favola: bbrijja, s.f., briglia: curre via a ~ scirta.
sariccontveno li bbrifcole a vvjja | bbrillantino, agg., limpido, senza impu-
la sae la bbrefquela del Bestnto? 2. rit (rif. a vino).
fandonia || Forme: pl. bbrefquele, bbri- bbrillarllo, agg., 1. tremolante: se ve-
fcole, profcole. dva la luce bbrillarlla. 2. limpido,
bbrefgola: bbrefcola. senza impurit (rif. a vino).
bbrefquela: bbrefcola. bbrillcco, bberlcco, s.m., ciondolo
bbrga, bbriga, s.m., personaggio doro, portato dalla donna appeso alla
immag.: chi cce va co sto tmpo? collana.
Bbriga? | e cchi llha vvisto? ~!, nes- bbrilluccic: sbrelluccec.
suno | ce pnza ~! bbrnnese, s.m., brindisi: li ~ pe n ze
bbregnamino, antrop., Beniamino || li contvono.
bbregnamine, sopr. coll. bbrinzccola: bbrenzccola.
bbrnna, s.f., 1. (gerg.) cibo. 2. (dispr.) bbrscia, bbrscia, s.f., (rec.) brioche.
roba: pijja s qqulla p de ~ che cc | bbrscola: bbrsquela.
varda, la gram ~ che cc! bbrsquela, bbrscola, s.f., colpo vio-
bbrenzccola, bbrinzccola, sbrinzc- lento, percossa.
cola, s.f., 1. colpo. 2. buffetto inferto bbritzzolo: bbrotzzolo.
con il dito medio, fatto schioccare con- bbritozzolso: bbitorzolso.
tro il pollice: m le d na ~. bbrvedo, s.m., (lett.) brivido.
bbrescatlle, s.m. pl., panie: vicinal bbrizzcolo: bbirzcolo.
fsso ce mbrescvono frustine de vn- bbrcca: (prov.) na bbrcca ntronata, va
chjo, pe cchjapp lluclle, le ~. ccentanne pi la casa (sulla salute delle
bbrsco, s.m., 1. vischio quercino (Lo- persone malaticce) || dim. bbrocchtta:
ranthus europaeus Jacq.). 2. pania mdd. bbatte le bbrocchtte, battere i
estratta dai frutti gialli del vischio quer- denti per il freddo || bbrcche (a), loc.
cino: se uno non corrva a mmttece l avv., a catinelle, in abbondanza (di piog-
~, le ruche passveno e mmagnveno gia).
tutte llcchje. bbucveno e lluva par- bbrocchtto, s.m., brocca smaltata da ca-
tiva (rif. ai bruchi che aggrediscono le mera.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
190
vino amabile da dessert ricavato dal vi- laltro, che sinfilava nellanulare e nel
tigno omonimo. mignolo della mano sinistra, per pro-
cannalndia: cannadndia. teggerli durante la mietitura con la falce.
cannara, s.f., attrezzo per la pesca flu- 3. zampillo dacqua. 4. portapenne, asta
viale delle anguille, costituito da un gra- su cui sinfila il pennino. 5. segmento di
ticcio di canne. canna, che sinnesta nellapertura di un
cannarzzo, s.m., esofago. recipiente, per bere senza avvicinarlo
cannaccia, cannavccia, s.f., 1. fusto di alla bocca: ce sa bbve a ~? 6. bobina
canna. 2. cannello della pipa || pl. can- rudimentale per incannare il filo e tra-
nacce, canapule, parte legnosa della mare la tela. 7. corto pezzo di tubo da
pianta di canapa; rifiuti della canapa cui sgorga lacqua: la bbrcca la met-
usati come combustibile: venveno a tve sttal ~. 8. stelo del frumento.
ppijj l ~, lladdoprveno pel fco, che cannelltto, s.m., ghiacciolo, cannello di
mmica cra l gasse cmadsso | ~ ghiaccio, che si produce negli stillicidi
ntrugulate mal zrfo sfatto ggi mar um delle fontane.
barrttolo sul fco. cannelra, candelra, s.f., candelora,
cannavccia: cannaccia. festa della purificazione della Madonna
cnnedo: cnnido. (2 febbraio) || prov.: pi la ~, dellinvrno
cannla, s.f., 1. candela: vne a smorz le smo fra; che ffccia o cchi non fc-
cannle, gne se fa mmae ggirno (di chi cia, c llinvrno fino a Ppasqua | pe
arriva con enorme ritardo). 2. (fig.) la candelra, dallinvrno smo fra;
moccio che cola dalle narici: chae la ~, ma se ppive o ttira vnto, dellinvrno
ti cola il moccio | dim. canneltta. smo dntro | si nom pive pi la cande-
cannelire: candeglire. lra, dallinvrno smo fra; ma si
cannelndia: cannadnnia. ppive ttira vnto, dallinvrno smo
cannlla, s.f., 1. rubinetto: bbva ~, drntro | al due la cannelra, al tr sam
senza utilizzare un bicchiere. 2. corto Bicio dil fiche, al quattro llcchje di
tubo di legno tornito con rubinetto, che fra (il 3/2 vigeva lusanza di comprare
sinfila nella botte per attingere vino: le serte di fichi secchi vendute sulle
mtta ~, a) infilare nella botte il tubo di bancarelle; il giorno successivo comin-
legno; b) iniziare la vendita al minuto cia il Carnevale e compaiono in giro le
del vino dei propri fondi | da la ~ scari- prime maschere).
catra l vino veniva a ttutto rao | gge canneltto, s.m., moccio che cola dalle
~ nva! (si inaugura la rivendita) | narici: la su m lo manna n giro co le
bbutta a ttutta ~, sgorga con impeto. 3. canneltte. n ze verggna?
(fig., triv.) pne: attccheta sta ~! cannbbele, s.m., cannibale.
cannelltta, s.f., 1. rubinetto dellacqua. cnnido, cnnedo, agg., candido: tira fri
2. rivendita privata di vino. m panno ~ de bbucata.
cannellina, agg., di una variet di pera. cannocchjale, s.m., canocchiale.
cannellino, agg., 1. di gusto gradevole cannol, s.m., bordo a coste, di lavoro a
(rif. a vino). 2. di una variet di fagiolo. maglia.
cannllo, s.m., 1. meritallo della canna. 2. cannolcchje, s.m. pl., tipo di pasta ali-
pezzetto di canna, tagliato tra un nodo e mentare corta per minestroni.
Vocabolario
205
scarso intendimento, non capisce pro- captulo, s.m., ordinamento della confra-
prio nulla | mica tutte pnno ~ a sto ternita.
mnno | ha capito, ha ca? | va ccap!, capo, s.m., 1. testa: (prov.) dal ~ vne la
chiss! || mdd. chi cce capisce bbravo tigna. 2. tralcio: allargamo le cape pi
| (d.) bbeato chi n capisce gnnte! || ca- dd ria la vita. 3. (all.) modo di chia-
pirae!, inter., (iron.) capirai! || capisse, mare un uomo di cui si ignora il n.: a ~!
v. intr. recipr., intendersi: se smo ca- sntete m p! 4. estremit: da ~ a ppide,
pite? | mica smpre se capscheno, se- da cima a fondo. 5. cosa singola, unit:
cndo cme prleno | fama ccapisse!, ~ di rbba, capo di vestiario. 6. bandolo:
intendiamoci bene! | si capimo pi li car- n ze trva l ~ de la matassa.
cagne, cintendiamo facilmente | tanto capobbanna, s.m., caporione.
pe ccapisse || capmese!, inter., inten- capobbracca, s.m., capo dei battitori di
diamoci bene! || prov.: chi ccapisce caccia.
tanto, n capisce gnnte | n c ppggio capobbrigata, s.m., caporione.
csa che pparl con chi n capisce || capocclla, s.f., capolino: f ccapocclla,
Forme: Ind. pres. 1 capscio; 4 capimo; rif. al comparire del primo germoglio.
6 capscheno, capsciono | impf. 4 ca- capcchja: f le cse a ccapcchja, senza
pvemo; 6 capveno | perf. 6 capinno, riflettere.
capiscttero | fut. 2 capisciarae; 3 capi- capccia, s.m., 1. capo duna famiglia di
sciar; 5 capisciarte | P. pass. capto, contadini. 2. sorvegliante degli operai:
capito. l ~ che jje toccava pann a mmgna e
capicllo, s.m., capocollo, salume fatto ssonava l zcchjo || s.f., 1. testa umana:
con la carne del collo del maiale. te mtto la ~ fra llorcchja! (minaccia
capifco, capefco, capofco, s.m., alare scherzosa ad un bambino) | ~ mnna,
|| Forme: pl. capefche. (dispr.) persona calva | co na sassata te
capijjatura, s.f., capigliatura. spacco la ~ | te rppo la ~ | jje dle la ~
capiscnza, s.f., 1. (scherz.) comprendo- | me ggira la ~, ho un capogiro |
nio. 2. istruzione. ssnza ~, inavveduto | crescnno, met-
capiscine, s.m., saccente. tar la ~ a ppsto pursso, metter giu-
capistrno: capostrno. dizio | n ce sta ppi co la ~ l zu nnno,
capit, capet, v. intr., 1. capitare: mhae demente | na ~ calla | na bbna ~,
da ~ a vvlo, tra le mano! | me capet intelligente | cha la ~ vta | na ~ tsta,
uno che nra tanto capace. 2. acca- capisce eccme | na ~ quadra | cha
dere: crte vrte capita de sbajj | tutta na bbna ~, buona memoria | mha fatto
sso cpitono! || Forme: Ind. pres. 2 c- la ~ cme n iro, mi hai frastornato | s
pete; 6 cpitono | impf. 6 capitveno | mmontato la ~ | fa le cse snza ~, av-
perf. 1 capitae; 3 capet; 6 capetrno | ventatamente | lavor a ccapccia
P. part. capetato | Ger. capitanno. bbassa, con energia | sbatte la ~ ll ppil
capitllo, s.m., capezzolo di vacca. muro, cercare invano una soluzione, di-
capitmmolo, s.m., capitombolo. sperarsi | nun za d bbatte la ~, co ttutto
capitne: capetne. l lavro che ccha, non sa come fare |
capitozz, v. tr., potare un albero a capi- chi lo sa che tte sarae msso ma la ~ ||
tozza. prov.: chi nun ha bbna ~, cbbia
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
208
bbne zzampe | ~ chi num parla, se ciante esoso, che vende a prezzi esorbi-
chjama cucuzza. 2. testa di animale. 3. tanti.
(fig.) parte superiore della trottolina, capolva, nellespr.: f ccapolva, solle-
alla quale si attacca la funicella. 4. (fig.) vare con una leva.
borchia || dim. capocctta | pegg. ca- capomagn, s.m., cibo prelibato, prefe-
pocciccia. rito.
capocciata, s.f., colpo dato con la testa: capomazze, s.m. pl., budellini di agnello
ha ddato na ~ al bujjo | fanna ccapoc- da latte.
ciate, scornano (di montoni). capomilla, s.f., 1. camomilla (Matricaria
capoccine, s.m., 1. personaggio impor- chamomilla L.). 2. infuso ricavato dai
tante. 2. persona stupida || agg., ostinato. fiori di camomilla.
capocciara, s.f., cincia (Parus coeruleus capne, s.m., girino.
L.). caponra, s.f., capinera (Sylvia atrica-
capoca, s.m., ultimo operaio della squa- pilla L.).
dra dei mietitori. caporala, s.f., sorvegliante delle brac-
capocco, s.m., capocuoco. cianti.
capocollcchi, s.m., orco. caporale, s.m., capo di un gruppo di brac-
capodajjo, s.m., capo daglio. cianti.
capodefitto (a), capodifitto (a), loc. avv., caporosctto, s.m., (vezz.) individuo dai
a) a capofitto; b) a testa in gi: cca- capelli rossi.
scato ggi ~; c) in rovina: de sto passo capostrno, capistrno, s.m., 1. coene-
nnama ffin ~. vrosi cerebrale degli ovini, causata da
capodicasa (l), sopr. tenia, che produce un difetto motorio. 2.
capodifitto (a): capodefitto (a). capogiro, stordimento: frmete, che
capodpra, s.m., allegrone. mme fa ven l ~ (a bambino vivace).
capofacchine: capofacchino. capotnnico, s.m., (rec.) capotecnico.
capofacchino, capofacchine, s.m., chi di- capotsta, s.m., 1. parallelepipedo di pe-
rige i facchini nel trasporto della mac- perino, messo a caposaldo del filare. 2.
china di santa Rosa. traversina di legno usata della ferrovia,
capofamijja, s.m., capofamiglia. posta a caposaldo del filare.
capofarce, capofarctta, capofrcia, s.m., capotiro, s.m., traversina di legno usata
agricoltore che guidava la squadra dei della ferrovia, posta a caposaldo del fi-
mietitori. lare.
capofarctta: capofarce. capovnara, s.f., beccafico (Sylvia borin
capofrcia: capofarce. Boddaert).
capofficina, s.m., capoofficina. capovnere, s.m., capelvenere (Adiantum
capoficco (a), loc. avv., ad arco (rif. alla capillus veneris L.).
piegatura dei tralci): lo pigo a sscco capovortasse, v. intr. pron., capovolgersi:
ggi ~. li bbignze si capovortnno.
capofco: capifco. cappanna, s.f., capanna || dim. cappan-
capogatto (a), loc. avv., ad arco (rif. alla nlla: la ~ pe ddormicce al pecoraro co
piegatura dei tralci). la stppia, se portava apprsso, leg-
capolatro, s.m., 1. ladrone. 2. commer- gra, sul basto || ~ (a), loc. avv., a pira-
Vocabolario
209
caratllo, s.m., vaso vinario oblungo pi nun fallo d ddi vrta. 2. randello per
della capacit di 100 litri. attorcigliare la fune, che tiene salda la
carajja, s.f., borborigmo. soma sul basto.
caraujj, v. intr., borbogliare: me ca- carcatre, s.m., 1. operaio che traspor-
rajja la panza. tava i barili dolio dal frantoio al domi-
caravana, s.f., 1. carovana. 2. (fig.) fati- cilio del cliente: l ~ caricava li
cata. bbarlzze. jjaspettava na lantrna
caravina, garavina, s.f., gravina, attrezzo djjo gni ggiornata de lavro. 2. ope-
da scavo a due tagli, a zappa e a punta. raio che trasportava i fasci di canapa,
carbegnre: carabbignre. quattro per soma, a dorso dasino.
carbignre: carabbignre. carcatccia: caricatccia.
carbonara, s.f., 1. carbonaia, catasta di carce, crcia, s.f., calce, malta: ~ spnta,
legna da trasformare in carbone. 2. calcina | ~ bbianca, pura | ~ viva | ~
(arc.) vallo difensivo: la chjsa de la ~. nra, mista a pozzolana | d na mano de
3. venditrice al minuto di carbone. 4. ~ a la cucina, imbiancare le pareti della
pietanza di pasta || agg., (scherz.) detto cucina | quattro pitre msse s snza ~.
della terza classe elementare. carci, v. intr., scalciare.
carbonaro, s.m., carbonaio: s sprco crcia: crce.
cme n ~ . carciarlo, s.m., calcinaio, operaio che
carbonchjasse, v. intr. pron., annerire a prepara la calcina.
causa del carbonchio (detto di olivi) || carcina, s.f., calcina, calce spenta.
Forme: P. pass. carbonchjato, carbun- carcinccio, s.m., calcinaccio.
chjato. carcinaro, s.m., vasca in cui viene spenta
carbonlla: ro ~, inter., niente affatto! la calce viva.
carbur, v. intr., 1. carburare. 2. (fig.) star crcio1, s.m., 1. calcio sferrato da un qua-
bene in salute: gge carbura pco, non drupede con le zampe posteriori. 2. pe-
molto in forma | sto discrzo mica li data.
carbura, non gli va a genio. crcio2, s.m., calcio, parte inferiore della
carcamanina: calcamanina. cassa del fucile.
carc1, v. tr., premere: ~ la mano, esage- carciocinmide, s.f., calciocianamide,
rare. fertilizzante chimico.
carc2: caric. carciofto: scarciofto.
carcagno, cargagno, s.m., calcagno: sto carcifolo: scarcifelo.
ccio puzza de ~ de frate. carco, creco, s.m., 1. peso. 2. carico: li
carcalamula: calcalamula. spse a ~ suo. 3. asso o tre fuori briscola
carcarlle (le), microtop. (nel gioco omonimo) || agg., 1. aggra-
carcrio, agg., calcareo: na trra carc- vato da un peso: vanno via carche de
ria. frutte | passvono li carre creche di
carcatra, s.f., 1. puntello provvisorio, fino. 2. di albero ricco di frutti. 3. di
asta messa a sostegno del basto, quando vino intorbidito a causa di movimento.
si carica in due: la ~ na spce de fur- carcolata, s.f., misura approssimativa.
cina de lgno pappuntell la sma da crcolo1, clcolo, s.m., assegnamento:
na parte, ntramnte che sse carecava, non ce se p ff cclcolo co sso, non si
Vocabolario
211
nun cha, gge qqu domane ll | ~ tua, di aver sbagliato) || prov.: l zumaro dov
pace tua | ~ tua ripso tuo, magni e ccascato na vrta, n ci casca ppi ||
bbvi a mmdo tuo | ~ tua ripso Forme: Ind. pres. 2 casche, caschi; 4 ca-
tuo, cachi e ppisci a mmdo tuo | chi la scamo; 6 cscheno, cscono | impf. 6
~ daltri nutrica, la sua divnta pvera cascveno | perf. 6 cascnno | fut. 2 ca-
e nnimica | gnuno fa qqullo che li pare scarae | P. pass. cascato.
a ccasa sua | a ccasa nva, chi nom cascamrto, s.m., 1. tonchio, insetto no-
prta manco trva. 2. (fig.) guscio di civo ai legumi, come fave (Bruchus ru-
chiocciola. 3. (fig.) guscio della tarta- fimanus Boh.), fagioli (Acanthoscelidus
ruga. obsoletus Say), piselli (Bruchus piso-
casalante, s.m., coltivatore diretto che rum L.). 2. (fig.) persona indolente.
abita in casa rustica isolata. cascatro, s.m., crivello di grandi dimen-
casale, s.m., casa rustica isolata. sioni, dal fondo metallico forato, mon-
casaltto, s.m., piccola costruzione cam- tato su treppiedi di legno, usato per
pestre, usata come ricovero durante la vagliare granaglie e legumi: l ~ ppi
giornata o per conservarvi gli attrezzi. rrado del corvllo.
casamcciola, s.f., 1. (fig.) grande disor- caschemaddsso, s.m., individuo mala-
dine, caos: me pare ~ ll ddntro. 2. ticcio.
(fig.) luogo disordinato. cascherino, s.m., garzone di fornaio che
casarccio, agg., di produzione propria, consegna il pane a domicilio.
casalinga || casarccia (a la), loc. avv., cascina, s.f., cascino, cerchio di legno di
alla maniera casalinga. faggio, dove si preme il latte rappreso
casato, s.m., 1. cognome. 2. sopr. di fa- per dare la forma al formaggio.
miglia: faciva di ~Tortorate. casco, s.m., cascola precoce, frutta caduta
casc, v. intr., cadere: ~ a ppzze, in pezzi prematuramente: pijj l ~, ottenere il di-
| c ccascato cme n zalame, caduto ritto di raccolta della cascola.
nel tranello | casca e ppnne (di oggetto casngo, s.m., uomo di fiducia del pro-
in equilibrio instabile) | te pssa ~ dda n prietario, tuttofare in unazienda || agg.,
ccio! (imprec. scherz.) | ~ dda le nvole che preferisce vivere schivo in casa.
| mdd. ~ dda la padlla ne la bbrace, in- casrta (a), loc. avv., (scherz., rec.) a
cappare in una situazione peggiore della casa: io v ~, rig!
precedente | ~ ddal znno | ~ stto la casifcio, s.m., (rec.) caseificio.
capplla de uno, trovarsi a dover dipen- casinaro, s.m., 1. pasticcione. 2. persona
dere da una persona autoritaria o prepo- rumorosa.
tente | casca e nun casca, sta in bilico | casino, s.m., 1. (fig.) problema, difficolt:
ccascato bbne, stato fortunato | cme ra n gran ~ a ffccela. 2. (fig.) grande
casche, casche male, ogni scelta scon- quantit: n ~ dordgne bbuttate ll. 3.
veniente | mdd. ccascato cme l ccio (fig.) confusione. 4. (fig.) frastuono.
su le maccarne, venuto a proposito | caso: f ccaso, provocare sensazione, sor-
sto vistito casca bbne || (d.) m ~ ddal prendere | facce ~, far attenzione, osser-
pedecne che dda la cima, meglio ca- vare | ~ (pi), per caso | ~ penzato (a),
dere dal fusto che dalla cima di un al- loc. avv., con premeditazione.
bero (detto di chi si avveduto in tempo casomae, cong., caso mai, eventualmente,
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
216
col bednte se facva l ~, e ppe quanno ziaria: f ccvosa, intentare causa con-
saricarzava, se bbuttava de qqu e dde tro qualcuno.
ll. cavcchja, s.f., chiavarda dellaratro.
cavallcchje, cavacchi, cavacchje, ca- cavcchjo, gavcchjo, s.m., chiovolo del
vcchi, s.m., libellula azzurra (Calopte- giogo.
ryx splendens Harris). cavignale, s.m., erba infestante estiva non
cavallne, s.m., 1. (fig.) ragazzo sfrenato. identificata, alta anche 50 cm., robusta,
2. (fig.) cordone di terra fatto a dorso con grappolo di semi in cima.
dasino addosso alle viti. 3. (fig.) muc- cavcchi: cavallcchje.
chio finale di fieno, ottenuto riunendo cvola, s.f., rubinetto di legno infilato in
la passate. 4. (fig.) grande mucchio: n ~ basso nella parte anteriore della botte:
de nve, llha rradunato l vnto, sam- ha mmsto la ~ nva, ha avviato la
montina. botte.
cavallccio, s.m., 1. puledro. 2. (infant.) cavolccio, s.m., gran di serpe, gicaro
cavallo di legno, giocattolo || Forme: pl. chiaro (Arum italicum Miller): l ~
cavallucce. channvona ccerc ggi ppe le can-
cavandolo, s.m., (vezz.) figlio ultimoge- nte ma le prde, ntrna Vvitrbo, e lo
nito. facvono bboll. e n z se ccavranno
cavacchi: cavallcchje. msso ppure la smmala. le cavolacce
cavacchje: cavallcchje. se fanno pel prco, si raccolgono per
cavarc, v. tr., cavalcare. governare il maiale.
cavarcata, s.f., corteo a cavallo: pi ssan- cavolina, s.f. coll., piantine di cavoli col-
tAntgno se fa la ~ al dmo co le bbe- tivate nel semenzaio da trapiantare.
stie nfioccate. cvolo, cvelo, s.m., 1. cavolo (Brassica
cavarcatura, s.f., cavalcatura. oleracea L.): bbne, le cvele col ppe!
cavarcavia, s.m., cavalcavia. (di cibo squisito) | ~ rccio, verzotto |
cavarc, s.m., giaccone di stoffa pesante, mdd. qu ccntra cme le cvela
che arriva fino al ginocchio. mmernna, non riguarda largomento.
cavarlla (la), n. di unantica strada sca- 2. (euf.) cazzo: cul ~ channava ll |
vata nella roccia. bbrutto tsta de ~!, brutto imbecille! |
cavarllo, s.m., operaio che estrae la ca- saranno cvele!, queste sono storie!
napa macerata dalla vasca: l ~, ra uno (espr. per negare recisamente) || cvelo
che llavava e bbuttava la cnepe su la ctto!, cvele!, inter., (euf.) cazzo!
prda. sciojjva l fscio, bbuttava s le cavne1, s.m., grande quantit || avv.,
strghe ll ssu la prda. molto: llontano n ~ | ad llnga n ~.
cavatura, s.f., operazione con cui si cavne2, s.m., individuo molto abile:
estrae la canapa macerata dalla vasca. sarae n ~ se ttu ce la fae.
cvelo: cvolo. cvosa: cvesa.
cavnero, s.m., cavedano (Leuciscus ce- cavusine, s.f., (raro) eventualit: pe
phalus L.). gni ~.
cvesa, cvosa, s.f., 1. causa: pi ccvesa cazzabbicchjre, s.m., (iron.) carabiniere.
vstra ccapitato | nun zi fa ppi pir ~ cazzabbbbolo, s.m., 1. persona piccola
di llotombbele. 2. controversia giudi- e goffa. 2. persona dappoco.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
220
ce3, ci2, pron. pers. m. f. sing. pl., gli, le, (scherz.) morire | mdd. nun zap ten
loro: ce llh ddtto man quelro | ci li cccio, non mantenere un segreto. 2.
f vvda. (fig.) punto grossolano di cucito: varda
cca, s.f., anguilla di piccole dimensioni. che ccce chha fatto! 3. (fig.) sonnel-
cec, v. tr., 1. accecare: Ddio me cche, si lino: me sa che vv a ff n ~, che ss
n vvro! (formula di giuramento) | stracco.
llha ccecato. 2. (fig.) ostruire in parte il ccio2, agg., 1. dappoco, inetto: cccio
foro duscita di un recipiente: ~ l bar- prpio quel cristiano. 2. noioso.
lzzo prima de bbva | quanno che ssi cco, agg., 1. cieco: ~ da n cchjo, orbo.
mettva la cannlla nel vino, che sser- 2. (fig.) parzialmente ostruito: se mtte
viva pi ccasa o cme sia, pe non f cca la cannlla, pe nun fa vven l bot-
vvven la cannlla a ttutto bbuco, si ce- talccio (rif. al rubinetto della botte av-
cava da la parte dntro, ce si mettva la volto nella stoppa).
cnepe. 3. (fig.) asportare le gemme su- cecolino: cicolino.
perflue (rif. al tralcio di vite) || cecasse, cda, v. intr., 1. cedere: quannha vvisto
v. intr. pron., perdere la vista. la malparata, li tocc ccda pura sso.
cecagna, s.f., fiacca. 2. indebolirsi, di pianta: ste piante van-
cecala, cicala, s.f., 1. cicala (Lyristes ple- na ccda || Forme: Ind. perf. 3 ced.
beius Scop.): se capimo pil culo cme cdo, s.m., (citt.) ceto: qulle de bbasso
le cicale, ci intendiamo a volo. 2. (fig.) ~, dimo.
fiacca. cfolo, s.m., cefalo (Mugil cephalus L.).
cecalino, agg., miope. cgna, cigna, s.f., correggia del basto.
cecalne, s.m., fannullone. cegnale: cignale.
ccca1, s.f., cilecca: ha fatto ~. celebbr: cilebbr.
ccca2, s.f., gazza (Pica pica L.). celebbrale, agg., cerebrale.
ccce (a): ccccia (a), (vd. cccia). cllofa, cellofne, s.m., (rec.) cellofan.
cccia, s.m., sedile: su n qulla ~ de cellofne: cllofa.
qulle frasche || ~ (a), ccce (a), loc. clo, s.m., 1. cielo || cr zerno (ar), loc.
avv., (infant.) a sedere: vne qqua, mt- avv., a) a ciel sereno: n frmene ~; b)
tet ~! sotto le stelle, allaperto: se dormiva ~ ||
cecciatro, s.m., (infant.) sedile. prov.: ~ a ppecorlle, acqua a ffonta-
ceccne: cercne1. nlle. 2. volta di una stanza: l ~ de la
cce: ccio1. stufa (volta del forno, sulla quale si met-
cecrchja, s.f., cicerchia (Lathyrus sati- teva la pasta a lievitare per ultima). 3.
vus L.). (fig.) velo inacidito galleggiante sul
ccia, s.f., 1. donna trasandata. 2. donna vino contenuto nella botte.
volubile. cmbolo: cmpano.
ccio1, cce, s.m., 1. cece (Cicer arieti- cempanaro, s.m., suonatore di cmpano.
num L.): stasra magnamo paste cempanlla, s.f., ragazza frivola.
ccce, una zuppa di ceci | capitate pr- cempanlle (n), nellespr. ann n ~, far-
pio a cccio, giungete al momento op- neticare, vaneggiare: la capccia li va ~
portuno | na csa che li va a cccio, a | d ~, ann ~, fare sciocchezze | sto
genio || ann ff la trra pil cce, vino manna ~, ubriaca.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
222
rgna? io te la gratto, sa! | mdd. crca crne, crna, v. tr., setacciare: la cernva
l zumaro e cce sta a ccavallo | li va ma la mjjine la farina.
ccerc pprpio cul lanternino le bbtte certo, s.m., 1. cerotto. 2. (fig.) persona
| ~ l plo mallvo, fare il pedante | ~ malaticcia: ddiventato n ~, nsce mae
Mmaria pe Rrma | d. crca lavro e mae.
pprga ddio de nun trovallo || prov.: chi crqua, s.f., quercia comune (Quercus pe-
ccrca, trva; e cchi ccammina, ncim- duncolata Ehrh.), rovere (Quercus
pica || v. intr., tentare: crcheno de robur L.), quercia da sughero (Quercus
squajjssela || Forme: Ind. pres. 2 cr- suber L.), farnetto (Quercus frainetto
che; 4 cercamo; 6 crcheno, crcono | Ten.) | de qu ce s na ~, in quantit ||
impf. 6 cercveno | perf. 1 cerc; 6 cer- dim. cerqutta || ~ (la), top., La Quer-
cnno | Part. pass. crco | Ger. cercanno. cia, fraz. di Viterbo.
crca: ann a la ~, fare la questua | ann cerquarlo, s.m., ab. di La Quercia, fraz.
n crca de damagn, andare alla ricerca di Viterbo.
di cibo. cerquto, s.m., querceto.
cerchjatlla, s.f., giradito; infiammazione cerqune: cercne1.
intorno allunghia delle dita: se ssam- cerrastro, s.m., pianta giovane di cerro
malava llgna, li veniva la ~. li casca (Quercus cerris L.).
llgna. cerrata, s.f., 1. pungolo del bifolco, co-
crchjo, s.m., 1. alone della luna || prov.: stituito da un lungo bastone con punta
~ lontano, acqua vecino; ~ vecino, metallica. 2. ralla, raschiatoio per pulire
acqua lontano (pronostico di pioggia laratro. 3. lungo bastone ad uncino dei
tratto dallaspetto dellalone). 2. emi- mandriani.
crania: me snto n ~ || pl. crchje, cerchi cerrse, s.f., cirrosi epatica.
di ferro della botte: l bbottaro nfila l certefecato, cirtificato, s.m., certificato:
crchje ma la bbtte. ce volva l ~ di bbne custume fatto dal
cerchjne, 1. (arc.) cerchio di legno della curato.
crinolina. 2. fetta spessa di patata non certificato: certefecato.
sbucciata (da friggere per una pietanza). crto: a na certra ne annama lltto,
cercne1, ceccne, cerqune, circne, non troppo tardi || crte, agg. e pron.
s.m., vino guasto, difetto del vino: pijj indef. m. e f. pl., alcuni, certi, certuni:
dde ~, guastarsi, inacidirsi (rif. al vino) mo ncontrato ~ cristiane che vve cer-
| sto vino ha pprso de ~ | sa dde ~, n ze cvono | ~ villane la piantveno | vidde
p bbva, ha sapore di aceto, imbevi- arriv ~ sordate | ~ ve lo sanno d de si-
bile. curo.
cercne2, avv., in cerca: vanno ~ de nzoc- cersico, s.m., (arc.) chirurgo, medico.
ch. cervelltto, s.m., polpastrello.
cerifschjo: cirifschjo. cervllo, s.m., girello, fondo tenero di car-
cerigna, s.f., (rust.) grossa cesta di vimini. ciofo.
cerimgna: cirimgna. crvio, crvo, agg., acerbo: le mlle crve
crle, s.f. pl., 1. gambe storte: vard che te fanno f le vrze.
ccrle! 2. piedi piatti. cervine, s.m., cervone (Elaphe quator-
crna: crne. lineata Lacpde).
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
224
~, magrissimo | ~ solare, insolazione | ~ ci2, s.m., terza lettera dellalfabeto: che tte
de garfono, gemma florale del garo- pijji n ~ e un lcca! (gioco di parole sul-
fano, usata come droga: l ~ lo mettmo liniziale di crpo2) | te pijjasse n ~ e n
nel brdo | ad rrbba da chjde, cosa acca, n accidnte che tte spacca.
incredibile | mdd. l vscovo li pianta l ~ ci : ce3.
3
ciuchiticc, ideof., imitazione del suono ciuffoltto, s.m., 1. grosso rigatone, tipo
del tamburello. di pasta per minestre asciutte. 2. (fig.)
ciuco, agg., 1. piccolo: ~ di statura | ha individuo grasso e goffo. 3. (fig.) cre-
ffatto llcchje ciuche cme qquanno se dulone. 4. (fig.) schiaffo.
mbraca | (iron.) pra ciuca, nun za ciutta: ciovtta.
mmanco nd se mtte l pane! (a falsa in- ciumaca, s.f., ragazza leggera || dim. ciu-
genua) | quel cristianne cha na mano machlla.
ciuca, de dnna | ciuca cme la vccia ciurcinato: ciorcinato.
(rif. alle dimensioni dellacino) | (iron.) ciurla, s.f., sbornia.
pro ~, ce llte la nnna? (a falso in- ciurlo, agg., ubriaco.
genuo) | n omtto ~ ~, piccolissimo | ciuvtta: ciovtta.
llre ~!, quanto eri piccolo! | mdd. man ciuvile: ciovile.
qullo ppi cciuco!, detto per contro- ciuvitt, v. intr., civettare.
battere minacce (rif. al pne). 2. gio- ciuvitta: ciovtta.
vane: quannromo ciuche, ra cveco, agg., (citt.) civico: la trre cveca
difernte | te ce sa mtte co sso, per- cu llorlggio.
ch cciuco | ce ggiocavamo da ciuche a civirt, s.f., (citt.) civilt.
bbzzico | la surlla pi cciuca, minore clvusola, s.f., (rec.) clausola.
|| vezz. ciucarllo, ciuchtto. clavusura: cravusura.
ciucne: ciocne. clistire: cristre.
ciucoslavo: jjuguslavo. co, cu, cun, prep., con: d vae ~ stu tmpo?
ciufca, ciofca, s.f., 1. bevanda scadente | smo stte ~ sso, lui compreso | fanno
(spec. vino), cerboneca. 2. (fig., dispr.) nve ~ qqusta | ~ m p de ggirne fi-
persona incapace. nimo, entro alcuni giorni || cor, col, cul,
ciuffe ciuffe, s.m., (infant.) treno a va- coll, cull (m. e f. sing. davanti a voc.),
pore. co la, cu la, co le, co li, cul, prep. art.,
ciuff: scioffrre. con il, con l, con la, con i, con le, con
ciuffo, s.m., 1. copricapo di cuoio, termi- gli: cor cvolo! | col zu p | srte cul vi-
nante con un cuscinetto imbottito a pro- stito bbllo | cu la scala, ce riva | parte
tezione delle spalle, che i facchini collaroplano | la pijja co le mano | co
indossano quando trasportano la mac- le sasse | co li strnze | cul quatrine se fa
china di santa Rosa: stto col ~ e ttutto | co n, co no, co na, cur una, cor
ffrme! 2. (fig.) ciascun facchino che so- un, con un, con uno, con una: co n antro
stiene con ambedue le spalle la mac- | co n zmpo | co no strillo | co na bbtta
china di santa Rosa: a cciuffo c l mi | cor un zarto | cur una curtellata.
fijjo, sta a ~ da anno. ca, cva (arc.), s.f., coda: (scherz.) pj-
ciuffol, v. tr., riferire || v. intr., 1. suonare jolo pi la ca! | tira ll sta ~!, scostati! |
lo zufolo. 2. ronzare: me ciffolono cha la ~ de pajja | cha la ~ nfarinata |
llorcchja, snto llusso. (iron.) tu sta smpravante a ttutte cme
ciffolo, s.m., 1. piffero. 2. zufolo || dim. la ~ del zomaro | tir. scherz.: chae
ciuffoltto. 3. (fig.) pne: (triv.) co sto fame? tira la ~ al cane, che tte d pane
~! (espr. di diniego) | (triv.) ~ a m buco, ssalame! chae ste? pisce bbve! ||
pne. prov.: la cva la pggio a scortec.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
234
ffrsco, l cocmmere vnno pca acqua. 2. quantit di calcina contenuta nel gior-
cocmmoro: cocmmero. nello. 3. (fig.) ammaccatura. 4. (fig.)
coczza: cucuzza. ceffone.
cda de tpo, s.f., 1. lima a corpo di se- cofan, v. tr., dare un ceffone.
zione rotonda, usata per allargare buchi. cfena: cfana.
2. coda di topo o fleolo (Phleum pra- cfeno, s.m., piccolo recipiente di legno.
tense L.), variet di erba spontanea a fo- cgnacche, cugnacche, s.m., cognac.
glie allungate, dura, non edule. cognacchino, s.m., bicchierino di cognac.
cda, s.f., 1. germoglio: le cde de vitb- cjja, cjje, v. tr., 1. cogliere: ~ llulive cu
bia ce se fa la frittata. 2. (fig.) codazzo la scala, ~ le cerase, le bbrgnele |
di persone. cra na scala di qulle chi ssi cjjeno
codcchjo, cudcchjo, s.m., sottocoda di llulive | lluva bbna crta e mma-
cuoio, finimento che passa sotto la coda gnata sul momnto | se la passa in cjje
dellasino. le rse, non ha voglia di lavorare | te la
codccio, s.m. coll., (dispr.) insieme delle dae n ~ le rse || ti la pijje n ~ li rse, a)
piante basse di canapa: l ~ se scotolava (euf.) in culo; b) alla leggera. 2. colpire
a pparte. nel segno: mica cha ccrto pi gnnte ||
codarizzo, s.m., codrione, parte inferiore mdd. nun tira, si nun cjje (di persona
della colonna vertebrale di uccelli e abile che mira a fare il proprio interesse)
polli. | ~ n castagna, cogliere sul fatto, sor-
codarne, coderne, s.m., 1. coccige, ul- prendere | se tte ce cjje l patrne ma la
tima falsa vertebra della spina dorsale vigna, te fa bbllo, ti picchia di santa ra-
(di uomo e di animale): ccascato cha gione. 3. afferrare: mdd. ~ la pallal
mmomnte se spaccava l ~. 2. codrione, barzo, sfruttare unoccasione propizia ||
parte inferiore della colonna vertebrale cjjesela, v. intr. pron., andarsene: ve la
di uccelli e polli. cojjte? | cojjtevela, bblle! | me la s
codata, s.f., colpo dato con la coda. ccrta, s ito via || Forme: Ind. pres. 1
cdeca: ctica. cjjo; 4 cojjmo; 6 cjjono | impf. 1 coj-
codechino, s.m., cotechino. jvo; 6 cojjvono, cujjveno| perf. 1 coj-
coderne: codarne. jtte; 3 crze | fut. 1 cojjar | Cong.
codtta1, cotta, s.f., 1. cutrettola (Mota- impf. 3 cojjsse | Cond. pres. 1 cojje-
cilla alba L.). 2. (fig.) ragazza civet- rbbe | P. pass. crto.
tuola. cojjame, s.m., cuoiame.
codtta2, s.f., mensola situata nella parte cjje: cjja.
posteriore del carro a due ruote trainato cojjino, s.m., chi coglie sempre nel segno.
da vacche. cojjitura, s.f., azione di spiccare un frutto
cdica: ctica. dal ramo.
codiczzo, s.m., codirosso (Phoenicurus cojjmbele, cojjmmele, cojjmmere,
phoenicurus L.). s.m. pl., (euf.) coglioni.
codino, s.m., coda del suino. cojjmmele: cojjmbele.
cotta : codtta1. cojjommer, cujjommol, v. tr., (euf.)
cfana, cfena, s.f., 1. giornello, truogolo minchionare: mi cujjommolate? | mi
con due manici, per portare la calcina. cojjmmere!, mi minchioni!
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
236
colnna, culnna, s.f., 1. colonna. 2. pa- combattuto, cummattuto, agg., che ri-
rallelepipedo di peperino, messo a ca- chiede molto lavoro: la cnepe ccom-
posaldo del filare. 3. palo di castagno battuta.
verticale della pergola: a ppiant la ~ comben: combin.
co na caravina, bbisgna f pprima la combin, comben, cumbin, cummin,
guida co la furcina || dim. culunntta. v. tr., 1. combinare: ~ l pangrattato, il
colonntta, s.f., 1. tavolino da notte. 2. fidanzamento dei figli. 2. convenire il
ciascuno dei pezzi perpendicolari posti prezzo: ~ la rbba | cumminnno na
a intervalli nelle sponde del carro || pl. crta smma || v. intr., 1. darsi il caso. 2.
colonntte, elementi verticali in rilievo, accordarsi: volmo ~? || cumbinasse, v.
che decorano la superficie esterna del intr. pron., combinarsi: te s cumbinato
bicchiere nella parte inferiore: a li fijje l prpio male || Forme: Ind. perf. 4 cum-
vino se mettva fino a le ~ del bicchjre minssemo; 6 cumminnno || Ger. cum-
|| le colonntte, top. interno. binanno.
color, culor, culur, v. tr., colorare. combinazzine, cumbinazzine, s.f., 1.
colre: culre. indumento intimo femminile, sottove-
color, culor, v. tr., colorire || v. intr., in- ste. 2. coincidenza, circostanza fortuita:
vaiare: l grano colorisce, pijja colre, lu vedte li ~? | pe ~, per caso.
pijja colr dro. combrcquela, cumbrcquela, s.f., com-
coltrina, cortrina, cultrina, s.f., aratro briccola.
leggero di ferro ad unala: coltrina a na cme, cume, cong., 1. come: ~ qquanno
tvala | qulle coltrinucce che llavrono che n ce fusse, come se non ci fosse |
da na parte sla, se ggirava ntrno, na qulla bbucata cm cch ggialla?,
vrta ddstra, na vrta ssinistra || dim. come mai | cum?, cme mmae?, come
coltrinlla, coltrinccia. mai? | ~ chi ssia, come sia. 2. appena:
colubbrina (a), columbrina (a), loc. avv., cmarriva, ce lo dico, appena giunge
in posizione prona, bocconi (rif. al glielo dico.
coito). cmeca, s.f., scena comica.
columbrina (a): colubbrina (a). cmeco, agg., comico.
comann: commann. comenci: incominci.
comannante, commannante, cumman- comra: gomra.
nante, s.m., comandante. cmido: cmmedo.
comanno, commanno, cummanno, s.m., cominci: incominci.
1. comando. 2. incarico. 3. avviso mat- comncio, cumncio, incomncio, s.m.,
tiniero, gridato lungo le strade dallaiu- principio, inizio: al ~ di sta via | lo lg-
tante della fornaia, per invitare le donne gio mjjo dal comncio | sul ~ me pa-
a preparare il pane per la cottura nel rva mjjo, allinizio.
forno a legna. commaci: combaci.
combaci, commaci, cumbaci, v. intr., commann, comann, cumann, cum-
aderire, combaciare, di due oggetti: la mann, v. tr., 1. comandare: n ze sa cchi
plle dve ~ collantra plle (dellinne- ccomanna, ttutta nanarchia | e cche
sto) | la tavoltta se mtte a ~. sse la portatra, che ccommanne?
combattimnto: commattemnto. (con bisticcio con commann, 2) | (d.)
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
238
pagna che tte crco! | co n cazztto ne coriato, curiato, curriato, s.m., correg-
crca cnto || prov.: grano crco rizza l giato; attrezzo costituito da due bastoni
patrne. 2. rovesciare: ~ na sdia || cor- uniti a snodo da un legaccio, che veniva
casse, colcasse, v. rifl., 1. adagiarsi: ci si usato un tempo per battere cereali ed
corc sspra. 2. accasciarsi. 3. coricarsi, oggi i legumi: l ~ saddpra pe bbatta
andare a riposare: me crco prsto | la rbba scca, pure l grano na vrta.
vatte a ~! | ssa nun vuliva annllese a corira, s.f., corriera.
~ vvicino || Forme: Ind. perf. 3 corc || P. corire: curire.
pass. clco, corcato, crco. corila, s.f., correggiola (Atriplex patula
cordalnta, s.m., indolente, chi fa le cose L.).
con estrema lentezza. corilo, curilo, s.m., stringa di cuoio per
cordllo, s.m., bica, lunga fila di covoni scarponi da lavoro.
disposta nel campo: pe ff l ~, se mett- corm, v. tr., colmare.
vono du grgne pe bbanco o pure tr cormarccio, s.m., comignolo, parte pi
anche mjjo, e sspra nantre ddue alta del tetto.
cme ccoprta, una pe n vrzo una pe n cormatura, s.f., colmatura, quanto sopra-
antro || Forme: pl. cordlle. vanza da un recipiente colmo.
cordiclla, s.f., spago. crmo, s.m., colmo: e qqu ad l ~! || agg.
cordjjo, s.m., assillo, tormento: li d l ~ cornacchjtta, s.f., (gerg.) seminarista.
al zu marito. cornetano, curnetano, s.m., ab. di Cor-
crdolo, s.m., fascia in cemento che lega neto (odierna Tarquinia) || agg., corne-
il perimetro di una costruzione. tano.
cordne, s.m., 1. parte della trippa di bo- cornto, top., Tarquinia.
vino. 2. (euf.) coglione: nu mme rppe corniciaro, s.m., corniciaio.
li ~! crno, s.m., 1. corno: attnta le crna!
cre, s.m., 1. cuore: piagne a ~ rtto, a (a battere la testa) | mtta le crna, tra-
calde lacrime | n cristiano de ~, gene- dire la fedelt coniugale | (iperb.) cha
roso | pijjssela a ~, prendersene cura | ppi ccrna lue che n capagno de lu-
li piagniva l ~ a vvdelo a qqur m | mache || dim. cornicllo | accr. corni-
magn dde ~, con soddisfazione || prov.: cine || tir. infant.: lumaca lumachlla,
mal ~ n ze commanna. 2. (fig.) corag- tira fra li corniclla; lumaca luma-
gio: nun chae ~ a ddjjolo, non hai co- cne, tira fra li cornicine || avv.,
raggio | con che ccre lo fae? | mna, si niente: bbravo n ~! (escl. con cui si nega
cchae ~! | dava ~ al ppelo, incuteva recisamente). 2. bernoccolo. 3. rebbio
coraggio. della cocca della gruccia con cui si
corecato, agg., adagiato. piantano i maglioli. 4. custodia conica,
coregne, s.m., corgono (Coregonus la- ricavata da un corno di vacca dalla
varetus L.). punta mozza, contenente acqua in cui si
corf: ma va a ~!, al diavolo! conserva la cote per affilare; bossolo per
corinnolo, curindolo, s.m., coriandolo, la cote. 5. contenitore, ricavato da un
minuscolo dischetto di carta colorata, corno di vacca dalla punta mozza, prov-
che si getta per carnevale: bbttono l cu- visto di tappo, usato dal pastore per
rindele pi ccarnevale. mettervi lolio doliva da portare in
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
246
riet di susina oblunga gialla || ~ (stto), ctica, cdeca, cdica, cteca, s.f., co-
loc. avv., alla leggera: pijja tutto ~. 2. tenna del maiale: se famo na magnata
branca della vite. 3. branca dellalbero de facile co le ctiche | jjha dtto ~,
tutore || pl. csce, stanghe del carro. (iron.) lhai insultato | mica th ddtto
cosciale, s.m., 1. ciascuna delle pelli con- ~, non intendevo offenderti | me dice ~,
ciate di capra o pecora, che i pastori por- ti pare poco | ~ (a), loc. avv., di capelli
tano davanti ai pantaloni, per difendersi tagliati cortissimi: se ffatto tajj l ca-
dalle spine. 2. armatura laterale del plle ~ || (fig.) cteche e ppzze de bbu-
carro. dellne, carte da scartare in alcuni
cscio, s.m., 1. coscia di animale. 2. (fig.) giochi di carte.
crociaia, biforcazione dellalbero. coticaro, s.m., (dispr.) capooperaio, che
cse, s.f. pl., (euf.) mestruazione: gge fa gli interessi del proprietario.
ch le mi ~. cotidiano, cutidiano, agg., (citt.) quoti-
cso, s.m., 1. n. sostitutivo di un altro, che diano.
si ignora o non si ricorda: llha visto cotgnela: cotgnola.
gnnte ~ n giro? 2. aggeggio, affare || cotgnola, cotgnela, cutgnela, cut-
dim. costto, a) piccolo oggetto non me- gnola1, s.f., 1. bernoccolo: p, le cot-
glio identificato; b) individuo di bassa gnele sul capo n ze contvono da fijje.
statura || cosettino. 2. (fig.) ceffone.
cosmo, s.m., omuncolo, individuo dap- cotognolato, agg., ammaccato, di og-
poco. getto.
coss: accos. cotne: cutne.
cost, v. intr., costare: csta quanto la cotzzo, s.m., 1. vertebra cervicale, col-
santolina | ~ n cchjo | mi cste ppi di lottola: perch gni tanto n te lave l ~ co
na fijja fmmena | costvono m pr- le mano? | ha fatto n ~ de gnnte!, detto
spero!, moltissimo | caro te csta! | c- a chi si molto ingrassato | llha cchjap-
stono salatarrabbiato. pato pel ~. 2. (fig.) voracit: ammzzete,
csta: ~ (n), loc. avv., sul declivio, in pen- che ccotzzo!
dio || csta csta, loc. avv., molto vi- ctta, s.f., 1. infornata di pane. 2. pietanza
cino, rasente. cotta in una volta (spec. legumi): na ~
costarlle, s.f. pl., parti residue del costato de cce cabbasta || dim. cottarlla,
del maiale. quantit di vivanda sufficiente per un
costercce, s.f. pl., particolare del basto. pasto: mettmo s na ~ de facile.
costipato, agg., infiammato, gonfio: cha cttemo, s.m., cottimo: lavor a ~, a) la-
le ghjndole costipate. vorare a cottimo; b) lavorare con grande
costrgna, custrgne, v. tr., costringere: lena.
ce llha ccustrtto l zu p. ctto, s.m., 1. uva nera pigiata e cotta, che
costud: custod. viene aggiunta nel tino come dolcifi-
costum, custum, v. intr., costumare: cante: l ~ se facva. na callara sempiva
mecch n custuma qu. de msto, se facva bbull, conzum. ce
cta, cte, s.f., cte per affilare la lama. condssemo l vino. 2. (fig.) beffa: dajje
cte: cta. l ~ sul bollito, aggiungere al danno la
cteca: ctica. beffa || agg., 1. cotto: sclala, ch
Vocabolario
249
ciglielo bene! || Forme: Ind. pres. 4 stirpe) | l pane bbno ce llha Rraga-
cucimo | perf. 1 cuc. ntto, chad n fornaro de ~. 2. (raro)
cucina, s.f., 1. mobilio della cucina. 2. ali- vulva. 3. (fig., volg.) noia: che ccujja! |
mentazione || prov.: grassa ~, magro pa- si prpio na ~!
trimgno. cujjommol: cojjommer.
cucino, cocino, s.m., cuscino: drme cu cujjon: cojjon.
la capccia su ddu cucine, tranquillo. cujjne: cojjne.
cucinne, cocinne, cuscinne, s.m., co- cujjonlla: cojjonlla.
pripiedi; coltroncino imbottito da tenere culata, s.f., (fig.) colpo di fortuna.
nel letto sui piedi. culra: colra.
cuciso: cociso. cullana: collana1.
cuculstro: gurgolstro. cullazzine: collazzine.
cucuzza, coczza, s.f., 1. zucca (Cucur- cullga, s.m., collega: l cullghe sue ce lo
bita pepo). 2. (fig.) testa || prov.: capc- sanno.
cia chi num parla, se chjama ~. 3. uno culleg, v. tr., collegare.
dei partecipanti nel gioco del cucuzzaro. cullggio: collggio.
cucuzzaro, s.m., 1. venditore di zucche. cullettivo, agg., collettivo.
2. tipo di gioco infant. 3. chi dirige il culltto, s.m., colletto || dim. cullettino.
gioco omonimo. cullezzion, v. tr., collezionare.
cudcchjo: codcchjo. cullezzine, s.f., collezione.
cue, pron., cui: con cue. cullina, s.f., collina || dim. cullintta.
cuggina, s.f., cugina || dim. cuggintta. cullocamnto, s.m., collocamento: lluf-
cugginanza, s.f., rapporto di parentela tra ficio de ~.
cugini. cullchjo: collchjo.
cugginllo, s.m., cugino di secondo o cullre: culre.
terzo grado: ~ pe pparte de dnna. culo pllido, s.m., (scherz.) individuo for-
cuggino, s.m., cugino: ~ carnale, cuggin tunato.
carnale, cugino nato da fratello ger- culo, s.m., 1. deretano: cha n ~ cme na
mano || li mi cuggine, i miei cugini, le ma, enorme | le chjappe del ~, le na-
mie cugine. tiche | cha l ppe al ~, cha l fco stto
cugnacche: cognacche. l ~ sta fijja, largento vivo addosso |
cugnata, s.f., cognata: cra pure na ~ cha la fccia cme l ~, sfrontato |
sua. pijj ppel ~, canzonare | ha ddormito a
cugnato, s.m., cognato: l tu cognato || le cculo scoprto, si svegliato di pessimo
su cugnate, i suoi cognati, le sue co- umore | mdd. quelro due s ccule cca-
gnate. mcia, molto legati || cularrto (a), loc.
cugno, s.m., gherone della camicia, sot- avv., in senso inverso, retrocedendo:
toascella a rombo. cammin ~ || ~ bborzne (a), loc. avv.,
cugnme, s.m., cognome: cme fa ddi ~?, in posizione prona: llha mmsso ~ ||
qual il suo cognome? prov.: ~ chi nun vidde mae camcia,
cujja, s.f., 1. scroto: si nu la pianta, va quanno la vidde gran fsta li fce | ~ chi
ffen che cce pijja na zzampata ma la ~ nun vidde mae camcia, quanno la
| costro s dde ~ (di discendenza, di vidde si ninnamor. 2. fondo: l ~ dil
Vocabolario
255
da, prep, da: ann ~ quelue, da colui | tornarono indietro | ~ ddi mano, aiutare
vne ~ fra, viene dalla campagna | r- | ~ na cfena a uno, dare un colpo | uno
vono ~ luntano | ~ capo a ppide | ~ se dava vce: s! (si spingeva insieme
quanto s stracco, me sa che mmanco gridando) | mjjo dccese pace, mettersi
cno | ~ s cch ppartita, nha scritto, il cuore in pace | ~ nu strillo, gridare |
da quando | ~ che r mnno mmnno | volte magn co nnue? secnno nd
lo dice ~ sso, da s | n ce se vedva dal d, secondo dove cade (linvitato alla
fume, a causa del fumo | ~ m ch donna che faceva la lasagna con la goc-
ppartito!, da tanto tempo | ce llhae ~ d, cia al naso) | dajje stto a na csa, af-
devi dirglierlo | ~ qqui a Nnatale || dar, frontarla con energia | snte cme jje d
dal, da lo, da la, dall, da li, da le, ggi? (rivolto a chi parla il dialetto ar-
prep.art.: mor ~ le risate | dal mi fra- caico) | dmojje na mano | d ggi!,
tlle | schjattava ~ la rbbia | scottato mesci! | d dde fra l caff, trabocca |
dar zle || con valore a: n z bbno ~ tcca dccelo, darglielo | danno l via a
fallo lavor || con valore di: nu la fi- le crze | li d dde vlta l cervllo man
niva ppi ~ martrattallo | ggiur ~ ven- quelue | nu li d spago, lo trascura | ~ la
nicasse | fanno finta ~ cjja l fincchjo prvere, superare | li sorgnte danno
| cvono le ggiacchtte che jje casc- rggene ma n crzo dacqua | ~ ttmpal
vono da dsso. tmpo | se dava pca trra, si affondava
d, v. tr., dare: djjolo! | dmojjolo!, dia- poco laratro | ~ llacqua a li facioltte,
moglielo! | dajje na vce!, chiamali! | e irrigare | nu mme d llnima, non ho
mm dtecene n antro! | dteme la parte coraggio | nu jjavare dato manco
mia! | toccava dcciala, dargliela | d- quarantanne s, pe zzampa! (rif. al-
mese na smssa, rig!, muoviamoci!, let di una persona) | ~ a ddintnna |
diamoci da fare! | damme la fica! | n ze dmole na bbtta! | dmojje na bbtta e
sa dd ppace, non sa rassegnarsi | jje le vvia | se ~ dda f | li ~ dde pccio, dis-
dae tutte vinte a sta fijja | dteme rtta! sipa, scialacqua il capitale | ~ ffco, in-
| dmojje fco! | dalli m bactto mal cendiare | ~ a vvettura, affidare il
pupo! | ~ na pulita a la mjjo | ~ m mz- trasporto di merci | ggi dd llua sta
zico, mordere | la casa llha ddata via, vita, produce uva | dajje e ddajje, ce
lha venduta | va dd vvia l culo!, va al- sbatte l grugno | ~ ppil fnno mal brc-
linferno! | appna rivava, dava la cole, zapparli | n zi dveno pace | li case
zzinna a la cratura, appena arrivava a chi ddveno su lo strapimmo | ~ ar-
casa, dava la poppata al bimbo | n du rto, tornare indietro | ~ dde vrta, detto
mse ha ddato ggi parcchjo l tu della luna vecchia | dtte no scivolne,
nnno, si molto invecchiato | dtejje scivolai | bbisgna dccelo l vino mal
frte! | ~ dde vrta, rovesciarsi | damo frate | qulla gajjarda se p dd ppure
arrto, indietreggiamo | dttono arrto, quarche cchjo de ppi (rif. alla pota-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
262
tura di una vite) | sso man chi dd e avido | passveno pure l ~ | cva l ~
mman chi ppromtte, ne ha poche bbno tutte le ggirne.
spicce || dasse, v. rifl., darsi: dmose da damno, agg., dammeno.
f! | dasse a la bblla vita || Forme: Ind. damiggiana, s.f., 1. damigiana: na ~
pres. 2 dae; 4 damo | impf. 2 dave; 4 sprta, senza rivestimento vegetale. 2.
dammo; 5 dvete; 6 dveno, dvono | contenuto di una damigiana: se s sco-
perf. 1 dtte, dide; 2 daste, dsti; 4 ds- late na ~ n quattro || dim. damiggia-
semo, dssimo, dssimo; 5 daste; 6 dt- ntta.
tono, dideno, dideno | Cong. impf. 1 damo, antrop., Adamo.
dasse; 2 dasse; 3 dasse; 4 dssimo; 5 danille, antrop., Daniele.
dssete; 6 dsseno | Cond. pres. 1 da- dann: addann.
rbbe; 2 darste; 3 darbbe; 4 dars- dannasse: addannasse (vd. dann).
semo; 5 darssete; 6 darbbeno | Ger. danno: la bbtte fa ddanno, stilla, non
danno. trattiene il liquido | dannarae a ff
dabbva, dabbve, s.m., 1. bevanda. 2. ddanno?, a combinare guai?
vino: n gocctto di ~. dapertutto, dapirtutto, pertutto, pirtutto,
dabbve: dabbva. avv., dappertutto.
dacapo, avv., 1. daccapo, di nuovo: ari- dapide, avv., dappiedi || prep., in fondo:
cominciamo ~ | aricomncia ~ la sinfo- ~ al ltto | ~ a le scale | tasptto ~ al
na || prep., in cima: tasptta ~ a la portne | stavamo ggi ddapide ma la
scalinata | arismo ~ a dddece, ci ri- scnta | dormivamo uno dacapo, uno ~
siamo | ~ capo al ltto | llasptto s mal ltto | dorm ddapide, non immi-
ddacapo ma la salita. 2. a capo del letto: schiarsi.
dormimo uno ~ e uno dapide. dapirtutto: dapertutto.
daf, s.m., daffare: l ~ num manca mae dapco, agg. inv., dappoco: s rrbba ~ ||
dntro casa | dmese ~! avv., da poco tempo: rrivato ~ qqui
daggiacch, cong., poich, dal momento dda ne.
che. daquant, avv., da molto tempo, ormai
dajje, dajji, dalle, dalli, inter., dagli!: ~ zzi da molto.
P, ch ddi Bbagnjja!, grido per aiz- dartrnne, avv., daltronde.
zare contro i forestieri | ~ che ss primo! dasse: addasse.
| dalle a mmagn rrcchje! | e ddalle a dato, s.m., quadrello della vite.
ffalla son | dalle chi ttaridalle, a forza datrno, dentrno, detrno, dintrno,
di | dajje che tte ridajje | e ddajje! avv., dattorno: lvete ~! | lvete da din-
quanto la fae lnga, insisti | dajje gge trno! | n ce se cava a llevsselo ~.
e ddajje domane, a forza di insistere || dttaro, s.m., dattero.
d. dalle e ddajje, da ciplle divnteno davante, avv., 1. davanti: le s passato ~
ajje. senza vedllo. 2. apertamente: parl
dajji: dajje. ddavante || prov.: chi pparla ~, n ttra-
dalle: dajje. ditre || prep., davanti: lo tne ~ al ltto
dalli: dajje. | sta dde casa ~ a llro, loro dirimpet-
damagn, s.m., cibo: prtete l ~ dil tuo! | taio || agg. invar., anteriore: le dnte ~,
(iron.) pare smpre chi li manca l ~, gli incisivi | le zzampe ~, le zampe ante-
Vocabolario
263
dequ, avv., cos: fa ddequ la mchena, sito | a ccna bbvo n ~ de vino | nun
un movimento del genere. arza mae n ~, inerte | n ~ ne n cchjo
derajj: sdirajj. | se ll llegatal ~ | (d.) li dae n ~, te
dernto: drnto. pijja tutta la mano | fama ddto di frro
derto, dertro, drto, avv., dietro, ap- || dim. detarllo.
presso: li va ssmpre derto || prep., detne, ditne, s.m., 1. pollice: le vite
dietro: si lu prse ~ al groppne | drto pnno ven ppure cme n ~, raggiun-
la fenstra | ~ ma la fratta || agg. invar., gere lo spessore di un pollice. 2. alluce.
posteriore: la zzampa derto. detrno: datrno.
deretotrra, s.m., (rec.) retroterra. dettajjo, s.m., dettaglio: vnnita al ~.
dertro: derto. detteffatto, avv., immediatamente.
derigger: digger. dtto: va ppe ddtto, si cita per sentenza
derupato, agg., dirupato. tramandata.
descrzo, descurzo, discurzo, s.m., di- devent, divent, v. intr., diventare: ~
scorso: sent che ddescrze! | s ddi- rrsso, arrossire | ~ de tutte li colre ||
scurze da fasse qu? Forme: Ind. pres. 2 divnte; 4 diven-
descrive: discriva. tamo; 6 divnteno, divntono | impf. 3
descurzo: descrzo. deventava | perf. 1 deventae, divent |
desipra: respola. fut. 3 deventar, diventar; 4 deventa-
despra, avv., sopra || s.m., piano supe- rmo | P. pass. devnto, divnto | Ger. di-
riore: le dtte la chjave de ~, dellap- ventanno.
partamento situato al piano superiore. devozzine: divozzine.
desrdene, s.m., disordine. d, v. intr., dire: djjolo!, diglielo!, dillo
destto: distto. loro! | dimme m p, d un po! | dc-
destratto, agg., distratto. ciolo!, diccelo! | dicmojjolo!, dicia-
destrugge, destrggia, distrugge, di- moglielo! | dtejjelo!, diteglielo! |
strggia, v. tr., distruggere. dicitcelo vue! | dmmolo!, dimmelo! |
destrggia: destrugge. te lo st a dd | diciva de s | quante
desturb, v. tr., disturbare. vrte te llh dda ~? | si accus si p dd,
desubbedinza, s.f., disubbidienza. per cos dire | tu la dicste la veret? | jje
detale, ditale, s.m., 1. ditale: snza ~ n ce nha ddtte quattro, lha rimproverato |
s ccuc. 2. astuccio di pelle usato dal snza ~ ne ddue ne qquattro, senza esi-
calzolaio per proteggere le dita: n ~ de tazione | dictelo mal patrne! | dic-
plle pe le dta. 3. (fig.) cupolino della teme m p! | divve, dirvi | dille, dir loro
ghianda. | dite davro o mme minchjonate? | va
detata, ditata, s.f., 1. colpo inferto con un ll, dccelo tu! | ma prpio diche da-
dito. 2. quantit presa con un dito: na ~ vro? s cche ddico davro! | dice
de mle | na ~ de cioccolata. che nnvica domane, si dice che nevi-
detino, s.m., mignolo: (iron.) e ss ppro cher | chi cce llsse dtto!, chi la-
ciuco, lo v l ~? vrebbe immaginato? | n v dd, ci non
dto, s.m., dito: le dta de la mano | ~ significa nulla | mha dtto ctica! | me
ciuco, mignolo | ~ grsso, pollice; al- diche m prspero!, mi dici una cosa da
luce || rbba da leccasse le dta, squi- nulla! | snza ~ vvrbo | li dice bbno,
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
266
dicmmere (ant.), decmbre, s.m., di- difendere: toccava difnnelo | che vve
cembre. difnna? (impossibile difenderti, devi
dicnna, decnna, s.f., 1. porzione di ter- considerarti sconfitto) || difnnese, v.
reno: c rrimasta sta ~ da mta. 2. la- rifl., difendersi.
voro limitato. 3. periodo di lavoro di sei difnne: difnna.
ore delloperaio agricolo. difernte, agg., differente, diverso: gge
dichidne, sopr. ttutto ~ || avv., in maniera differente: la
dicida: decida. ggiovent ragginono ~.
dicide: decida. difernza, s.f., differenza: c na ~ cme
dicdese: decdese (vd. decida). l girne la ntte.
dicidtto (arc.): diecitto. diffetterite, difittirite, s.f., difterite.
dicisine, s.f., decisione. diffcele: indifcile.
diciso, agg., deciso. dific, v. tr., (lett.) edificare.
dicisstte: dieciasstte. difcile: indifcile.
dicro, s.m., (citt.) decoro. difin, v. tr., definire.
dicrpo: decrpo. difittirite: diffetterite.
dicrre: decrre. difzzio: defzzio.
dicrin, v. intr., (citt.) declinare, tramon- difri, defra, s.m., esterno: sattappa dal
tare. ~ co n tappo de lgno, guarnito.
didditt, s.m., D.D.T., diclorodifeniltrico- diformato, agg., deforme.
loroetano, pesticida clorurato (pi usato difunto: defnto.
negli anni 40 e 50 del 900). digger, deligger, derigger, diligger, di-
didntro: dal ~, loc. avv., dallinterno. rigger, v. tr., digerire: n ce la cava a di-
dice, dce, num. card., dieci: se vedmo liggerilli | deliggerisce puro l zasse.
a le ~ | s ddicanne bbne ch diggistine, s.f., 1. digestione. 2. (raro) in-
mmrto, da oltre dieci anni | nfino a ll digestione: ha ffatto ~.
ppil ~ di stu squelo || prov.: chi nha diggiun, s.m., (scherz.) digiuno: f a
ddice, llallca; chi nnha una, llaf- ddiggiun, digiunare.
fga (rif. al numero delle figlie da mari- diggiuno, deggiuno, s.m., digiuno: rppe
tare). l ~ | snnava a llavor a ddeggiuno, a
diecemila, num. card., diecimila. stomaco vuoto | bbva ddiggiuno, bere
dieciannve, num. card., diciannove. vino senza mangiare prima || agg., di-
dieciasstte, dicisstte, num. card., dici- giuno: s ddiggiune da jjre | s ddig-
assette. giuno de paternstri, non sono
diecicnto, num. card., (arc.) mille. credente.
diecitto, decedtto (arc.), dicidtto dilevasse, v. intr. pron., estraniarsi: s
(arc.), num. card., diciotto. ddilevato da la socet.
dinza: odinza. dilibbar: delebber.
dietrocrica, s.f., retrocarica: n fucila ~. dilibber: delebber.
difatte, defatte, defatto, cong., difatti, in- dilibber: delebber.
fatti. dilibbiatrice: delibberatrice.
difnde: difnna. dilicatzza, s.f., delicatezza.
difnna, defnna, difnde, difnne, v. tr., dilicato, agg., 1. delicato. 2. gracile.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
268
dipnne2, inter., pu darsi!: che ddiche, tetto da un canale posto sotto la gron-
ce vnghe? ~!. daia.
dipennnte, s.m., dipendente. discnta: scsa.
dipnto, s.m., dipinto. discrna, v. tr., 1. scorgere. 2. distinguere.
dipigne, depgna, v. tr., dipingere: stanno dischrzo (pe), loc. avv., per scherzo.
de casa ll ddavanta ssanta Rsa de- discindnza, s.f., discendenza: vanno pi
pnta || prov.: nun bbrutto l divolo ddiscindnza crte male, per via eredi-
cme se dipigne || Forme: P. pass. di- taria.
pnto, depnto. discrra, discurra, v. intr., 1. parlare:
dipir, v. intr., deperire: pi sta e ppi ddi- quannavarmo cantato, se ne discur-
pirisce. rar | e vvia discurrnno. 2. amoreg-
dipirimnto, s.m., deperimento. giare: na rigazza discurre cu n
dipne, depne, v. tr., deporre: diponva giuventto, ce fa llamre.
llva (del baco da seta). discriva, descrive, v. tr., descrivere: n ve
dippi: deppi. la s ddescrvevvela.
diprma, s.m., diploma: snza n ~, gge discrizzine, s.f., descrizione.
num batte chjdo, non trovi impiego. discurra: discrra.
dipromasse, v. intr. pron., conseguire un discurzo: descrzo.
diploma scolastico. discusine, s.f., discussione: e ffinmola
diradata: sdiradata. cu ste discusine!
dirajj: sdirajj. discuta: discute.
direzzine, dirizzine, s.f., 1. direzione. discute, discuta, v. intr., discutere: cha
2. (raro) indirizzo. rraggine sso, c ppco da ~ | stvono
dirigge, v. tr., dirigere || Forme: Ind. pres. discutnno.
6 dirggiono. disdtta (n), loc. avv., nei guai.
dirigger: digger. disdssa (a la), loc. avv., a bisdosso,
dirllio, dilrio, s.m., delirio: li ggnte an- senza sella: ppartito ~ col zomaro a
nvono n ~ a ssentillo. pplo.
dirizzine: direzzine. disell, v. tr., dissellare.
dirtta, s.f., rottura, disaccordo: ha sdi- disrto, agg., deserto.
miciato, sta n ~ cu ttutte. disestato, sdisestato, agg., 1. disordinato.
disamorasse, v. intr. pron., 1. perdere in- 2. trasandato: la su m lo manna n giro
teresse per q.cosa o q.no. 2. scorag- tutto ~. n ze verggna?
giarsi. disfatto, agg., diluito: l zrfo ~ ce se met-
disanguato, agg., dissanguato: mmrta tva.
disanguata, portta. disgrado, agg., (euf., rec.) disgraziato.
disarm: sdisarm. disgrzzia: mdd. le disgrzzie nun vn-
disbocciato: debbosciato. gono mae sle; e sse vvngono due, ci
disbosc, v. tr., diboscare. ne sar una trza | na bbottijja djjo
discnne, v. intr., discendere: discennmo che ccasca prta ~ (cred. pop.).
tutte dAdame va. disgustvele, agg., disgustoso.
discennnte, s.m., 1. discendente. 2. tubo disidar, disidir, v. tr., desiderare: lo di-
verticale, che scarica a terra le acque del sidaravo cu ttutto l cre | na csa assae
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
270
e, cong., e: tu ~ llro | bbll~ ffatto | tutt~ jjo, adjjo, avv., ecco l!: ~ fatto! | ~ la
ddue, entrambi | ~ stteve zzitto! | mchina tua || jjete, jjolo, adjjjolo,
quattro ~ qquattrtto. jjelo, llo, jjala, jjela, eccolo, eccola
eantro: eartro. l | jjele, eccoli l, eccole l.
eartro, eantro, inter., ma certo! elggia, v. tr., (citt.) eleggere.
ebb: emb. elttreco: lttrico.
ebbro: abbro. ell, inter., 1. via!, suvvia!: ~, vennte-
ecalitto, s.m., eucaliptus (Eucaliptus glo- melo! 2. davvero!: ~, m p sse. 3. ca-
bosus Labill.). spita!
eccntroco, agg., (raro) eccentrico. llera, nera, s.f., edera (Hedera helix L.):
eccemo: accemo. co le palline dell~ ce se ggiocava.
ecctra, eccetera. ellerara, s.f., pianta di edera.
cchese, particella lat., ex: ll~ sndeco. emb, bb, ebb, mb, inter., ebbene!:
ecciccchete bbum, onom., voce che mb, se p ssap che vve? | ebb, vo-
imita il suono del tamburello. lmo part?
eccinque, inter., ecc! (pronunciato star- embracasse: imbracasse (vd. im-
nutando): ~!, caramlle n zrdo! | brac).
~!, bbastonate! ma mm ma la sac- embrojjasse: imbrojjasse (vd. im-
cccia, ma tt su la capccia! brojj).
cco, adcco, avv., ecco: ~ fatto l bcco emmggene: immggine.
allca! | cchelo, cquelo, adcquelo | emmarlla, ipoc., Emma.
cchete, cchite, adcquete, eccoti | emmara: avemmaria.
ntanto cchete chi arrveno m branco mme, s.m., 1. n. della lettera m dellal-
de pcore | cchime, ccheme | cchece, fabeto. 2. segno formato dalle pieghe
ccoce, eccoci | ccheve, adccheve | c- nel palmo della mano: ll~ de la mano.
quela, eccola | cquele, eccoli, eccole | emorragga, moragga, s.f., emorragia.
quanncchete che nadcquete, im- empalatccio: impalatccio.
provvisamente. emp, aremp, arijjemp, imp, jjemp,
ecrisse, s.f., eclissi. remp, rijjemp, v. tr., riempire: m p
edquela, idquela, s.f., (citt.) edicola qqui m p ll si jjmpe l zacco | ~ la
sacra: : ll~ dil zantssimo Sarvatre dil panza, saziarsi | aremptemelo! || em-
Rllo. pisse, arijjempisse, v. intr. pron., riem-
eggisto, antrop., Egisto. pirsi: semp di dbbete || Forme: Ind.
eguajjanza, s.f., eguaglianza. pres. 3 mpe, armpe, arijjmpe; 6 m-
egualito, agg., uniforme. pono | impf. 3 arijjempiva, jjempiva; 6
egismo, s.m., (citt.) egoismo. empvono | perf. 6 arijjempinno | P. pass.
egista, s.m., (citt.) egoista. arempito, arijjempito, jjempito.
egstico, agg., (citt.) egoistico. empiastro, s.m., 1. impiastro, medica-
Vocabolario
277
rce, rcio, s.m., leccio (Quercus ilex L.) esste, esiste, v. intr., esistere: manco
|| pnte dell~, odon. esestva de qulle tmpe.
rcio: rce. esijjo, s.m., esilio.
ergstelo, s.m., ergastolo: l gidice llha esiste: esste.
ddato ll~. espne, v tr., esporre.
rgna, s.f., ernia scrotale appariscente. esprima: esprime.
erisa: resa. esprime, esprima, v. tr., esprimere || espri-
rpece, rpece, s.m., rpice | ~ a mmajja msse, v. rifl., esprimersi.
| ~ a ddnte | ~ a ffrasche. ssa, pron. pers., lei: cummanna ~, mia
erpic, erpici, v. tr., erpicare, lavorare la moglie.
terra con lerpice. ssa: sse1.
erpici: erpic. sse1, adsse, ssa, v. intr., essere: ci nn
erpiciata, s.f., lavoro effettuato con ler- na massa de qu, di questo tipo | ci
pice. nnreno | pi tti nun ci nn gnuna? | cu-
rto, agg., 1. spesso, grosso: n tajj le minciveno a ssece n giro, a diffon-
ftte rte cus! 2. grossolano: n mo ~ m dersi | ssa de Chia, essere stupido |
parmo | ~ cme l zzappne || avv., in smo o nun zmo? | nu ssa cattivo! |
maniera grossolana: parl ~. ssa bbna!, sii buona! | a regazz, nun
esagger, v. intr., esagerare. zte cattive!, non siate cattivi! | ve che
esaggerso, agg., (scherz.) esagerato. rete de cavalleria? | e qqu cchad? |
esarimnto, s.m., (rec.) esaurimento. ssa mancino, non restituire il prestato |
sca, s.f., lisca, residui legnosi della fibra (d.) tutto p ssa a sto mnno | le se!,
della canapa: ll~ va dda s e la fibbra quanto sei cattivo! | lo v le se!, vedi
rimanva. come sei fatto? | n zia mae! | fusse
esc, jjesc, usc, v. intr., uscire: io gna che gnnte l patrne chad rrivato? | prima
sce de casa prsto, vrzo le cinque da sselo, prima di esserlo | ch stato
mma | ~ dde fianco, allimprovviso | che n stato, improvvisamente | chad
ruscito l zu nme, era stato sorteggiato che nun ad, in un batter docchio | l
| uscito l trnta?, stato estratto il nu- fatto si cchad, fatto si | ma de du
mero 30? (alla tombola) | quannsce la se? || Forme: Ind. pres. 1 s; 2 s, s,
sra? || Forme: Ind. pres. 1 scio; 2 sce, se, si; 3 ad, adne, ed; 4 smo; 5
jjsci; 3 sce, jjsce; 4 jjescimo, uscimo; ste; 6 s | impf. 1 adro; 2 adre, re;
5 jjescite; 6 sceno, sciono, jjsciono | 3 adra; 4 adremo, ramo, remo,
impf. 3 jjesciva; 6 escveno, jjescveno, rimo, romo; 5 adrete, rete; 6 ad-
uscvono | perf. 3 jjesc; 4 jjescssemo; 6 reno, adrno, reno | perf. 1 fu, fune; 2
jjescinno, jjescsseno, uscirno | fut. 3 fste, fuste; 4 fssemo, fssimo; 5 fs-
jjesciar | Cong. pres. 1 sce | Imper. 2 sete, fuste; 6 funno, furno | Cong. pres.
jjsci | P. pass. escito, jjescito | Ger. jje- 3 sie; 6 seno, sono | Cong. impf. 1
scnno. fsse, fusse; 2 fusse, fssete; 3 fusse; 4
escram, v. intr., esclamare. fssemo, fssemo; 5 fssete, 6 fsseno,
escrude, v. tr., (citt.) escludere. fsseno, fssino, fssono | Cond. pres. 1
eschje, s.f. pl., (citt.) esequie. sarbbe; 2 sarste; 3 sarbbe; 4 sarb-
esrceto, s.m., esercito. bomo, sarssemo, sarssomo; 5 sarb-
Vocabolario
279
f, v. tr., fare: nun zapva ppi chi ffs- n ci nnra uno chi mmi facsse, che mi
sene | fssela vda dal dottre | armno garbasse | fama sbrigasse, reg!, sbri-
factemela vda! | llha fatta tnna a ghiamoci! | farmo a ffssela | e Ttto
ddjjolo, lhai combinata bella | faca che ttha ffatto?, non da meno | nun
pna a vvedllo | facmelo cuntnto!, zanno prpio chi ffssene | l frngolo
accontentiamolo! | che ffanno fanno, ffatto, maturo | ce llha ffatta, si deciso
facciano ci che vogliono | sapcce ~, finalmente | che cce vae a ff?, perch ci
esser abile | sto bbignzo fa ddanno, ne vai? | che jje fa?, che importa? | qu nun
trapela il contenuto | ha ffatto fde ma cha cche ff, n cha cche vvda | sta
la su fijja, le ha fatto da padrino | fmese chjave n ce fa, non funziona | cascato,
m penzierino! | fccele tu!, fagliele tu! | ma n z ffatto gnnte | mdd. cva tanto
fasse na pippa, masturbarsi | fccelo, da ~ e annide a la prdica | llha ffatto
farcelo, farglielo | famme trov! | fteme fccia, gli ha fatto la grinta senza inti-
trov m marito! | pe n fccele ann le morirsi | ~ ffccia, osare | lo fa, accade,
msche, per non farglici andare | facte cose del genere succedono | l grano fa l
piva! | factece l piacre! | factele la qundece (rif. alla resa) | s, mm ffava!
bbarba!, tagliategli la barba! | facmene (scherz.), non pi tempo | fmmice
m p pir mo! | farma mmo, met penz! | ftece la carit! | facteme
ciascuno | ~ l decrpo, defecare | ~ la pian m pezztto di strada! | facteme
tla, tessere | mdd. ~ ddgnrba n f- stu piacre! | facteve cnto, supponete
scio | annava ff llrbe pe le frate, a | facteve jjemp la frasca | falla lunga,
raccogliere erbe | ~ ssga a scla, mari- durare a lungo nel fare q.cosa | fa dde
nare la scuola | ~ ttarde, ritardare | famo qu (per mostrare con un gesto il movi-
a ccapisse!, intendiamoci! | ~ la car- mento di un oggetto) | n ci lu stimavo, n
ztta, lavorare a maglia | cme fa de ci llavre fatto, non lo avrei mai cre-
cognme?, qual il suo cognome? | lu duto capace di ci | n ti ci facvo ppi
facvemappizz, gli davamo un sorso di che ttu venisse | quanno na csa ffatta,
vino | v ~ che cce vne pure sso?, vuoi ffatta | magare la fce pe ttutta la
scommettere? | ~ ssu, scommettere: ggiornata, la feci | cme fae, fae male |
quanto ce v f ssu? | che lo dice a ff?, f ssu, avvolgere: se fa ss || prov.: artro
perch lo dice? | a mm non me fa a dd, artro a ff | le cse se fa
gnnte, n carimtto e n ce guadagno | pprima a ffalle cha ddille | ~ e ddisf
ch m p ppi spsso ce farbbe male? ttutto u llavor | ~ e ddisf ssmpre la-
| (d.) ha fatto trnta, fa ttrentuno!, fa un vor | chi ccomanna e ffa dda s, sser-
ultimo sforzo! | (d.) ha ffatto la frusta vito cme n r | chi ffa, fa per z | chi ffa
pil zu culo, detto di evento negativo o dda s, fa ppe ttr | nun ~ mallaltre
decisione controproducente, che si ri- qullo che nun vurrste fusse fatto ma
torce su chi lha fatta | ~ ffinta, fingere | tt | qullo che sse fa vne rifatto | csa
Vocabolario
281
lseno | qulla pra bbstia a llngua grande ritardo: riv ~ || (fig., antifr.) l
de fri rarimasta snza ~, era sfinita | mjjo ~ del bignzo, un bel tmo. 2. chi
mdd. channo stte fiate cme l gatte, si ritiene superiore agli altri. 3. (fig.)
sono pieni di vitalit || a ttutto ~, loc. rammendo fatto alla meglio: facce n ~
avv., a distesa: li facveno sguill a e vvia. 4. (fig.) sterco di equino: annata
ttutto ~ li campane. ffiche!, andate a raccogliere sterco! (per
fiatne, s.m., respiro faticoso, asmatico: concimare campi) | l zumare lassveno
li vne l ~ | arriv da capa la salita col l fiche pi li strade | ~ de sumaro, deie-
~. zione di asino || agg., (rec.) elegante.
fibbiara, s.f., stegola, asta di legno verti- fico dndia de centanne, s.m., agave
cale con cui si guidava laratro di legno (Agave americana L.).
arcaico. ficna, ficuna, figuna, s.f., pianta di fico,
fibbra, s.f., fibra. ficaia (Ficus carica L., var. domestica).
fica, s.f., 1. (triv.) vulva: mica la ~ de la ficzza, s.f., ficzzo, s.m., bernoccolo.
srva! (detto quando qualcuno tocca ficzzo: ficzza.
con insistenza qualcosa). 2. (triv.) bella ficuna: ficna.
ragazza: na gram blla ~ ra || accr. fi- ficunccia, s.f., albero di fico selvatico
cna, donna bellissima | vezz. fichtta || (Ficus carica L., var. caprificus).
f le fiche ar mdoco, non curarsi del ficura: figura.
parere medico. ficurato, agg., figurato.
ficarllo, sopr. fidasse, v. intr. pron., fidarsi: fama ffi-
ficarla, s.f., guaina di pelle, con apertura dasse, basta la parola | de qullo c dda
in mezzo, usata dal calzolaio per pro- ~ pco | nun te fid de quelro! | vatte a
teggere la tomaia dallo sfregamento ffid dil fijje! || prov.: ~ bbne, non ~
dello spago, quando cuce la scarpa. mmjjo | chi mmarfidato, nun ze fida
ficcanas, sficcanas, v. intr., immi- | n te fid del pvero arricchito, n ddel
schiarsi nelle faccende altrui. ricco mpoverito.
ficchino, s.m., 1. importuno. 2. (infant.) fidle, agg. e s.m., (lett.) fedele.
chi si immischia. fidirico, fedarigo, fidirigo, antrop., Fede-
fichtto, n. di personaggio immag.: l rico.
nnno ~ trazzola le bbtte (detto fidirigo: fidirico.
quando tuona) || le zzampe me fanno ~, fido (a), loc. avv., in prestito: li d ~ na
mi si piegano per la stanchezza. bbstia, lladdpra e la mantne.
fico, s.f., 1. fico (frutto): ~ de sampitro, fienara, s.f., fienile.
variet molto precoce | ~ de sangio- fienatura, s.f., fienagione.
vanne, variet di fico | ~ bbrungilo, fienilssa, s.f., cumulo di fieno di forma
fico brogiotto | sam Bicio del fiche, ri- conica.
correnza del santo (rif. ai fichi secchi fira, s.f., 1. fiera di merci: la ~ dil fallite
venduti alla fiera) | fiche scche | ~ do- (fiera di merci e commestibili, che
tato, fico dottato, qualit di fico dal aveva luogo nel periodo pasquale a
frutto grosso e dolce | ~ fiorne, ~ de Porta Faul; detta cos perch era lul-
sampitro | fiche servteche, fichi sel- tima di una serie, quando il denaro era
vatici || fiche sfrante (a), loc. avv., in finito) | pi la ~ de la zzi Rsa se pagava
Vocabolario
289
vamo fijje noe | pro ~, s ffatto male | filllo, s.m., frenulo, legamento della lin-
(d.) mal fijje llaggiuta santa Pupa || gua: stto la lngua cmo l ~ | m jje le
dim. fijjtto, fijjarllo: qua ffijjarlle dico quattro. mica ch l ~ io! che
mie, ccche dil babbo!, figlioli miei! | mmampedisce de parl.
all. a fijjar! || accr. fijjne, bambino ben filsa, s.f., attrezzo del fabbro.
sviluppato || pegg. fijjccio. filibbustiro, s.m., individuo equivoco.
fijjolame, s.m. coll., germogli di pianta, filice, agg., felice: anntte via ~ e ccun-
spec. del pomodoro: l ~ se scacchja. tnto || antrop., Felice.
fijjolanza, s.f., figliolanza. filicllo, felicllo, s.m., fettuccia di co-
fijjtto, s.m., 1. adolescente. 2. (fig.) uc- tone.
cellino: ha ccavato l nido col fijjtte | filicit, s.f., felicit.
creno l fijjtte cul cacchjne, guase filippa, s.f., 1. (gerg.) fame. 2. (gerg.)
da vlo. vento gelido.
fil, fel, v. tr., filare: la rbba da ~, o c- filipplla, sopr. m.
nepe o stppa che ssia, la facvono s fillandse, agg., finlandese.
ne la rcca || mdd. a la vcchja che ffi- filo, s.m., 1. fila dei fasci di canapa messa
lava, dalli la fava, dalli la fava! (da suc- nel maceratoio. 2. superficie formata dai
chiare in bocca per favorire la fasci di canapa messi a macerare. 3. ri-
salivazione) || filssela, v. intr. pron., fi- volo sottile di liquido: vne ggiusto n ~
larsela: se la filvemo || Forme: Ind. (rif. a vino che esce dal rubinetto della
pres. 6 flono | impf. 4 filvemo; 6 fil- botte). 4. (raro) filare || ~ (a), loc. avv.,
vono. in linea retta | ~ di bbarba (a), loc. avv.,
fila: f la ~ de Bbagnajja, si dice di un con filo molto tagliente (rif. allaffila-
gruppo di persone che passeggiano af- tura di una lama) || dim. filtto.
fiancate, occupando la strada in tutta la filobbusse, s.m., filobus.
sua larghezza || ~ (a), loc. avv., a) in fila: filoncino, s.m., pagnotta di pane di forma
li fijje uno ~ allaltro | llaridicva ffila bislunga, affusolata, del peso di mezzo
ffila, le ripeteva nello stesso ordine; b) kg.
di seguito: h ddormito nvre ~, snza filne1, s.m., filetto, gioco infant.
svejjamme mae; c) in successione: filne2, s.m., pagnotta di forma allungata
dppo tre nnbbie ~, pive smpre. del peso di 1 kg.: pe ppiacre, dteme
filagna, felagna, s.f., 1. palo longitudinale m p n ~ de pane bbianco bbllo ctto!
del filare. 2. palo longitudinale o tra- filsefe, s.m. pl., (raro, lett.) filosofi.
sversale della pergola. 3. filare di viti || filosoma, fisonoma, s.f., fisionomia: lu
accr. filagnne. riconscio da la ~ ch l zu cuggino.
filancicso, agg., filamentoso, di carne. filosomista, s.m., fisionomista.
filato (de), loc. avv., direttamente: dppo filumna, antrop., Filomena.
la scla, curre ~ a ccasa. filusufia, fisolofa, s.f., (citt.) filosofia.
filatra, s.f., filatrice. fimminccia: femminccia.
filatro, s.m., locale dove si facevano le fina (raro): nfino.
funi: l patrne del ~ provedva a ccom- finamm, cong., finora.
pr sta cnepe, la facva pettin, le fu- finanta, finante, finnte, infinnte, prep.,
nare ce facvono le crde. fino a: finnta la salita || avv., persino.
Vocabolario
291
mento: (d. scherz.) l ~ llbbero!, fitta, s.f., 1. colpo con cui si conficca nel
ciascuno libero di lamentarsi | (d.) alza terreno la parte di ferro larga e piatta
l pcchjo e ff lu ~, vne l patrne cul della vanga. 2. taglio del terreno effet-
barlzzo (attribuito al bracciante). 3. tuato in profondit con un colpo di
mugolio di piacere. vanga. 3. quantit di terra che pu con-
fiottne, s.m., chi si lamenta sempre. tenere una vanga piantata fino al van-
firita, s.f., ferita: s ffatto na ~ fnna su gile: na ~ de vanga | la ~ mrta, ultima
la mano. terra scavata e lasciata sul fondo della
firito, agg., ferito. fossa per piantarvi i maglioli: llrtima
firmajjo, fermajjo, s.m., fermaglio. ~, la ~ mrta rimanva stto.
firme, s.m., film || dim. firmtto | accr. fir- fitteffonnato, avv., velocemente, rapida-
mne | dispr. firmccio. mente.
firmino, s.m., (rec.) ripresa cinematogra- fitto, agg., 1. folto: m vvenuto ~ l grano
fica: mal pranzo di la spsa hanno fatto stanno | cha le caplle bblle fitte. 2.
n ~ co la cineprsa. denso: sta minstra ad ffitta na massa,
fischj, fisti, v. intr., 1. fischiare: te f- raggrumata || avv., 1. fittamente: smena
schjono llorcchje, prlono male de t ~! | nel cllo a la cnepe toccava dalle
(cred. pop.). 2. chiamare con un fischio. ggi ppi ffitto (rif. alla scotolatura) | le
fschjo, fstio, s.m., fischio: fschjo a la campane sneno ~ ~ ch ffsta. 2. ve-
pecorara, fischio prolungato emesso in- locemente: parla ~ ~, in maniera in-
filando indice e medio delle mani ai lati tensa, senza sosta | aricuminci a
della bocca tra i denti | falli n ~!, chia- bbiastim ~ ~.
malo! | abbasta che mme fae n ~ e fitto (a), loc. avv., in affitto: pijj llrto ~
vvngo s | se capimo a ffschjo ne, | llh ddato ~ pi ddu anne.
cintendiamo | (d.) pijj ffischi pe ffia- fittccia, fettccia, s.f., 1. fettuccia di
schi, fraintendere. stoffa. 2. rotella metrica da geometra. 3.
fischjtto, s.m., adolescente. nastro del cappello.
fiscolaro, s.m., fabbricante di fiscoli. fittume, s.m., 1. calca di persone: co ttutto
fscolo: gni ~ se mettva na ma caz- qul ~ de cristiane, n ze passava. 2. ve-
zla dacqua, p se rimboccava co la getazione folta.
cincia nel mastellne, d lljjo se ca- fiurintina, fiorintina, agg., fiorentina:
pava a mmano co la fjja. prta ~ (porta civica che immette sulla
fseco, s.m., fisico: cha n ~ de frro l Cassia in direzione di Firenze).
compare. flitte, s.m., flit, liquido insetticida: dppo
fisolofa: filusufa. la gurra se dava l ~.
fisonoma: filosoma. flussine, s.f., congiuntivite.
fiss, v. tr., fissare: lu fissnno. foc, v. tr., 1. incendiare. 2. abbruciac-
fisso: sso areman ffisso cme nalcco a chiare in superficie: se focvone
ssent. bbasta. pura mmttela bbagno
fisti: fischj. nellacqua ramata dice che jje facva
fistino, s.m., festino. bbno (rif. alla punta dei pali principali
fstio: fischjo. del vigneto, prima di ficcarli in terra).
fisura: fesura. focarne: focne.
Vocabolario
293
mttela n ~! | (triv.) n ~!, al diavolo. 2. fres, v. tr., lavorare il terreno con la zap-
cosa: na ~ che n ce se crde | num mra patrice meccanica.
mae succssa na ~ smmele | avcce pi fresata, s.f., lavoro fatto con la zappatrice
ffrgne che qquatrine, grilli per la testa meccanica.
| quante frgne crca!, quante pretese ha frsca, s.f., 1. (euf.) vulva. 2. (euf.) cosa:
| tra ffrgne e ffragne mo fatto ntte, na ~ smmele || ~!, inter., (euf.) caspita!:
tra una cosa e laltra | lssolo st, h ffrsca Bbtta! | ~ nnna! | la ~ nza-
chgge cha le frgne, ha i nervi tesi. latina! || frsche, s.f. pl., (euf.) nervosi-
3. (fig.) storia: mica ve raccnto frgne smo: av le ~ | me fanno crte frsche
| mica frgne! || saranno frgne! (per ne- gge, oggi sono nervoso || le frsche!,
gare) | ~!, inter., caspita! | ~, nnna! inter., (euf.) caspita!
fregnccia, s.f., 1. sciocchezza, stupidag- frescccia, s.f., (euf.) sciocchezza, stupi-
gine, frottola: raccontvono m p de daggine, frottola.
fregnacce || dim. fregnacctta. 2. mac- freschino, s.m., puzzo di carne non ben
chia || fregnacce, s.f. pl., frittelle salata, che assume consistenza floscia e
alluovo, condite con formaggio peco- comincia a putrefare: sto prosciutto ha
rino, confezionate durante il carnevale pprso de ~.
|| fregnacce!, inter., sciocchezze! frsco1, s.m., (euf.) tizio.
fregnacciaro, s.m., fandoniere. frsco2: st ffrsco, esser capitato male.
fregnacciata, s.f., sciocchezza, stupidag- frescucllo, s.m., (scherz.) temperatura
gine, frottola. piuttosto fresca.
fregntto, s.m., (dispr.) individuo di bassa frescume, s.m., erba fresca da foraggio.
statura. frva: frbbe.
frgno, s.m., tizio: lu consce qul ~? | n frve: frbbe.
~ bbuffo, un tipo strano. frzza: frzzia.
fregnne, s.m., minchione. frezzata, s.f., colpo di freccia o di lancia-
frgo (n), frga (na), loc. avv., in grande sassi: llha cchjappato co na ~ sul capo,
misura, in gran quantit: rricco ~ || jjha ffatto m mrco.
accr. n fregccio. frzzia, frzza, s.f., 1. freccia. 2. fionda,
frgole, s.f. pl., nervosismo. lanciasassi.
fregnto, p. pass. di freg, (euf.) fregato, fricand: frecant.
solo in: sia ~ cullnto! frccelo1, frcciolo1, sfrzzolo, s.m., cic-
frlleca, inter., (euf.) caspita!: h la ~! ciolo, residuo dello strutto: la pizza col
frlleche: frlliche. frccele.
frlliche, frlleche, s.m. pl., 1. fronzoli. 2. frccelo2, frcciolo, frcciolo2, s.m., mi-
(euf.) nervosismo: avcce le ~. 3. pre- nima quantit, pochino: ce mtta n ~
tese. 4. capricci. djjo || dim. friccioltto.
frngia, inter., (euf.) caspita! frcciolo1: frccelo1.
frengullo1: frangullo. frcciolo2: frccelo2.
frengullo2, s.m., ragazzino. friciarllo, s.m., (infant.) gioco fatto con
frsa, s.f., erpice a disco o a denti trainato le noci.
da trattore; zappatrice meccanica a frigant: frecant.
zappe rotanti. frigge, v. tr., friggere || mdd. frigge l p-
Vocabolario
301
(fig., gerg.) fortuna: taretrve prpio m ggiallne, s.m., 1. rigogolo (Oriolus orio-
bl ~! (detto al giocatore fortunato). lus L.). 2. variet di fagiolo fresco da les-
ghtto, s.m., (fig.) confusione, caos: e sare: famo le ggiallne pe ppranzo.
cche n ~ qqui ddntro! ggiallso, s.m., persona che ha cattiva
ghjacci, ggiacci, v. tr. e intr., ghiacciare. cera: sto ~ fa ppna || agg., pallido: ~
ghjacciara, s.f., ghiacciaia da macelleria. che ppare tseco.
ghidarra, ghitarra, guidarra, guitarra, ggiallume, s.m., anemia.
s.f., chitarra: al zn di guidarra || ggianntta, s.f., freddo intenso.
ccme na ~: dve la tcche, sna | ~ ggiardintto, s.m., (iron.) pezzo di terreno
scordata, faccenda dove manchi lac- lasciato per dimenticanza incolto zap-
cordo. pando: quarche vvrta dice: che cce
ghiga, s.f., sfumatura bassa dei capelli sul lasce le ggiardintte? se ccra m pez-
collo. ztto, che nun ra toccato da la zzappa,
ghigno (col), loc. avv., niente affatto: ~ ce remanva llrba, e qqullo ne se di-
ch vvenuto accomed la prta! cva l ~ || ggiardintte, s.m. pl., aiuole
ghigo, s.m., bellimbusto. pubbliche.
ghijjottina, s.f., ghigliottina. ggiazze, s.m., jazz.
ghil ghil, inter. pronunciata quando si fa ggibbrna, s.f., giberna.
il solletico ai bambini. ggbbese: ggippe.
ghnghere, s.m. pl., ghingheri, fronzoli: ggibbrzzio, sopr.
s mmsso tutto n ~. ggicndo, ggicnno, ggiocnno, agg., gio-
ghitarra: ghidarra. condo: se present ffilice ~.
ggi, inter., infatti! ggicnno: ggicndo.
ggiacamantnia, s.f., donna noiosa: nun ggigge, ggiggi, ipoc., Luigi || ~ cllo, sopr.
f la ~! || dim. ggiggtto.
ggiacch, nel mdd. scherz.: ~ ttu cce se ggiggi: ggigge.
ggiacchettucce, ~ ttu cce se, te tcca ggggia, ipoc., Luigia.
stacce. ggignda, antrop., Gioconda.
ggiacchtta, s.f., (rec.) giacca. ggigondino, sopr.
ggiacchtto, s.m., giubbetto || dim. ggiac- ggijjo1, ggllio1, s.m., 1. giglio (Lilium
chettino. candidum L.). 2. narciso (Narcissus poe-
ggiacci: ghjacci. ticus L.).
ggiccio, s.m., ghiaccio || agg., gelido: ggijjo2, antrop., Egidio.
chae le mano ggicce. ggilataro: ggelataro.
ggiccolo, jjccolo, s.m., fune del basto, ggilato, s.m., gelato: quant bbno l ~ de
corda con cappio || pl. ggiccole: li ~ cu Pio nno! | l ~ di Pizzecccio, chi lu
le cppie | jjccoli, cianfrusaglie. pijja, mi d m bcio! (richiami di due
ggiacjjo, s.m., (lett.) giaciglio. gelatai).
ggiacintccia, ipoc., Giacinta. ggille, s.f., GIL (acr. di Giovent Italiana
ggiallo, agg., 1. giallo || prov.: l ~ l ruf- del Littorio).
fiano de le dnne | ~, amre in fallo | pi ggllio1: ggijjo1.
~ , pi amre c. 2. pallido: ~ cme m ggllio2, 1. antrop., Gilio. 2. top., contrada
mrto. di Montefiascone.
Vocabolario
311
grndola, s.f., 1. ghiandola. 2. tonsilla: sano, con allusione sessuale: gli uccelli
llha llevate le grndele | pe le grndole beccano il grano) || prov.: ~ crco rizza l
fa bbno lljjo ferrato, per curare la patrne | ~ clmo rizza l patrne (la
tonsillite. spiga carica di chicchi porta ricchezza).
grandmo, s.m., uomo eccezionale. grancchja, rancchja, s.f., rana verde
grane, s.m. pl., granaglie. (Rana esculenta L.): ann a rrancchje,
granllo, s.m., 1. vinacciolo. 2. testicolo andare in cerca di rane | annava
di agnello || granlle, pl., deiezioni di cchjapp co le mano le rancchje ma la
topo. lga, pescare le rane con le mani nel va-
grnena: grndene. scone | zzupptta de rancchje | nta a
grnene: grndene. rrancchja, nuota a rana || dim. ra-
gran, v. intr., granire. nocchjtta.
granizzine, s.f., svilupparsi dei chicchi granso, agg., (gerg.) ricco.
del grano. granturchto, s.m., campo di granturco.
granne, agg., 1. grande: n mo granne granturchtto, s.m., granturchino, variet
ggrsso, pare m barlzzo | granne di mais da foraggio.
ggrsso e ttontolne | ~, grsso e ffre- grscia, s.f., 1. companatico: magn
gnne | le fste li ppi ggranne chi cci ppane e ggrscia. 2. derrata alimentare.
sia | li carte da cnto ~ cme l fazzoltte 3. abbondanza di cibo.
| o m, vjjo dorm ma lltto ~!, nel letto graspo, s.m., raspo, grappolo duva privo
matrimoniale dei genitori | vnne pure degli acini.
artra rbba n ~ | fa ttanto l ~, si d arie grassto, s.m., luogo del campo ricco di
da ricco | ha ffatto n gran guadagno, humus, spec. vicino allaia.
(iron.) un misero guadagno | r fijjo ppi grassccio, s.m., parti grasse di un ani-
ggranne, il maggiore | sta cccia me pare male: l ~ n fittume de grasso.
gram bna, ottima | cha ddav n gram grasso, s.m., 1. (coll., arc.) piante da so-
male, male grave | nnata n gram male, vescio: sementvono l ~, che cconzistva
andata molto male | li vle n gram bne lopine, favucce opure radicine da ~,
al nipte, lo ama moltissimo | na gram che, qquanno reno a na crtartzza, se
blla csa, bellissima | n gra strnzo | tajjvono. si ra msso a ssrco, se ron-
dal gra llavro mmrto, per il troppo cava, se mettva ner fnno der zrco e
lavoro. 2. adulto, anziano: ra bbllo ~, pp sinterrava. 2. operazione di sove-
molto anziano | smo tutte ~ m, an- scio. 3. (fig.) abbondanza: (antifr.) se tti
namo m penzine || vezz. grannicllo, d ttanto cus, sar ggrasso chi ccla!
granntto. 4. (fig.) punto pi profondo del macera-
grannzza, s.f., grandezza: cha la mania toio || agg., 1. ricco di calce bianca (rif.
de ~ | grannzze de Ddio! l bva da mec- a calcina). 2. (fig.) abbondante: f la mi-
ch va mmeccajj e dda meccajj va sura grassa. 3. (fig.) scurrile: parl
mmeccass. ggrasso, fare discorsi grassocci. 4. (fig.)
grnnina: grndene. solenne: l funerale adra ~ che ccolava
grnnine: grndene. chi ppotvino spnna. 5. (fig.) fortunato:
grano: (gerg.) gruppo di ragazze: n vde l e ppe llbbono grassa che llva tajj
~! varda l ~! (espr. rif. a ragazze che pas- l capo ma qquarcuno, ebbero fortuna.
Vocabolario
321
ppasso ~. 2. difficile a digerire: rrbba grm, onom., (infant.) voce ripetuta per
~ de sra, se drme male dppo. 3. (fig.) far ragliare lasino.
grossolano, goffo. grglia: grlia.
grevzza, s.f., pesantezza: sta rbba fa grlia, grglia, grllia, s.f., gloria: le cam-
ggrevzza de stmeco. pane sneno a ~ | (d.) tutte le salme fin-
gro, s.m., nuovo edificio fornito di scono n ~ | lo faciva l pro nnno, che
strutture (muri, solai, tramezzi, tetto), Ddio llbbie n ~! | pure lue mica lavra
ma ancora privo di intonaci e servizi (in- pi la glria.
fissi, elettricit, gas, riscaldamento) || groliapatre: gloriapatre.
agg., 1. grzzo, non lavorato. 2. (fig.) groliasse, v. intr. pron., gloriarsi: se gro-
ineducato, zotico: ~ cme n zappne. liamo, ci gloriamo.
griccire, s.m., brivido di freddo: sent li groliso, agg., glorioso.
~, rabbrividire | snte n ~ pe la vita. grllia: grlia.
grictto, s.m., cricto (Mesocricetus au- grondria, s.f., (arc.) scolo di acqua pio-
ratus L.). vana.
gricile: grecile. grndina, s.f., 1. (raro) rondine comune
grcolo: agrquelo (raro). (Hirundo rustica L.). 2. (raro) balestruc-
grif, crif, v. intr., cascare, fare una brutta cio (Dolichon urbicum L.).
caduta. grnna, gronnara, gronnarccia, s.f.,
grifccio, s.m., grosso uncino, provvisto grondaia.
di manico tondo snodato, con cui si af- gronn, v. intr., grondare: co sta bbardlla
ferra il porco sotto la gola. chha ffatto, grnna di sudre.
grifo: crifo. gronnara: grnna.
grggia, s.f., (gerg.) brutta figura: f na ~. gronnarccia: grnna.
grggio, agg., grigio: n vistito ~ frro, gri- grpe: copr.
gio scuro. grpese: coprisse (vd. copr).
grigortre, s.m., (cont.) agricoltore. grop: copr.
grijja, s.f., griglia. grppa, s.f., 1. dorso di animale || ~ (n),
grilla, s.f., farfalla appena uscita di larva. loc. avv., sulla groppa. 2. dorso di per-
grillanda, grillanna, s.f., 1. ghirlanda. 2. sona || accr. groppne: ch ccinquantt-
(raro) ghirlanda funebre. tanne sul ~ | li lscio l ~, quanno lo
grillanna: grillanda. chjappo, lo picchio.
grilltto, s.m., 1. (fig., infant.) pne. 2. groppira, s.f., sottocoda per equino; stri-
(fig.) clitoride. 3. n. di un asino. scia di cuoio, fissata alla parte posteriore
grimardllo: crimardllo. della bardella, che passa sulla groppa e
grimbiale, grimbiule, s.m. (citt.) grem- sotto lattaccatura della coda.
biule. grprese: coprisse (vd. copr).
grimbiule: grimbiale. gropr: copr.
gringalltto, s.m., saccente: nu sta ff grssa, agg. f., incinta: (prov.) dnna
ttanto l ~! grssa, um pide in fssa.
grisantmo, s.m., crisantemo. grosszza, s.f., avversione, inimicizia.
grispigno: crispigno. grsso1, s.m., (arc.) antica moneta dar-
grista: crsta1. gento dello Stato Pontificio, pari a 10
Vocabolario
323
scudi ovvero 25 lire || prov.: chi sse spu- guadambi, guadagn, guadammi, v. tr.,
taddsso, nun vale mo ~. guadagnare: guadmbieno parcchjo e
grsso2, agg., 1. di dimensioni notevoli: le llavreno pco, llimpiegate | cu sta vita
piastre grsse cme n culo de bbicchjre guadammiava pi ppco || guadam-
| scnzete! passa na mchena grssa || biasse, guadagnasse, v. intr. pron., gua-
sse grssa, essere in stato avanzato di dagnarsi: s gguadammiato l pane la-
gravidanza || prov.: l pscio ~ magna voranno | ~ l paradiso.
qullo ciuco. 2. pesante, da lavoro: li guadmbio, guadmmio, s.m., guadagno:
scarpe grsse di vacca mbullettate. 3. (antifr.) f l ~ del divolo, a ccaros le
(fig.) solenne: na fsta grssa || dim. trjje, nessun guadagno | f l ~ de frat-
grosstto, che ha raggiunto discreto svi- titta | ha ffatto l ~ de fraccazzo | n ce fa
luppo: ad bblla grosstta stua. n zrdo de ~ || prov.: d nun c ggua-
grtta: grtte. dagno, la rimissin ccrta.
grottano, s.m., ab. di Grotte S. Stefano, guadammi: guadambi.
fraz. di Viterbo. guadmmio: guadmbio.
grtte, grtta, s.f., grotta: sta grtte chi guadrno, s.m., quaderno: ~ de scla | ~
ppi ttrusca di qu n ci p ssa | ~ dil de la trza | n ~ a qquadrtte | ~ de
cataltto (microtop.) | ~ di la paura bblla || dim. guaderntto.
(microtop.) || grotticlla (la) ~ (top. in- guado, s.m., passaggio obbligato nel-
terno). lovile, dove le pecore vengono munte:
grottino, s.m., piccola caverna scavata al- l ~ l recinto pe mmgne chjuso co la
linterno di altra pi ampia. rte.
grovijjo, s.m., (raro) groviglio. guae, inter., guai!: ~, se tte rubba la mano
grufo1, agg., ispido: caplle grufe. la bbstia!
grufo2, s.m., orecchio di agnello. guainlla (a), loc. avv., detto di abito ade-
grugn, v. intr., grugnire del maiale: l rente.
prco grugne. guajjo, s.m., guaio: se va vante a ffrza di
grugno, s.m., 1. muso del maiale. 2. (triv.) guae | st ne m mar de guae | ha ddato
volto, faccia: sbttece l ~ | li rppe l ~ | guae man tutte | li guae se le va ccerc
ggrugno de purgavve, una persona dda slo | si adra ita male, li sarbbe
capace di picchiarvi || vezz. grugntto, toccato da passacce guae | ssa tra le
visino. 3. (fig.) broncio, espressione guae || prov.: le guae, ognuno sa le sue.
crucciata: mtteva l ~ man tutte | st guale, agg. inv., uguale: llmmene sm-
ccol ~. pre ~.
grgola: crcala. guantamano, guardamano, s.m., manale
grusso, agg., (arc.) grosso. del calzolaio; mezzo guanto di pelle,
gruppe: cruppe. senza dita, per proteggersi la mano nel
guada, s.f., piccola rete a strascico, utiliz- tirare lo spago.
zata per la cattura dei gamberetti sul lago guanto, s.m., (gerg.) profilattico.
di Bolsena. guard, vard, v. tr., 1. guardare: gur-
guadagn: guadambi. deme! | gurdelo! | a gguardallo da la
guadagnasse: guadambiasse (vd. gua- fccia, pare n mo che ccapisce | gur-
dambi). deme! | guardmele! | vardmele! | vr-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
324
delo!, vrdolo! | vrdala ll bblla! | var- Ind. pres. 1 guarscio; 4 guarimo; 5 gua-
dteme! | vardate! | varda caso! | te riscte; 6 guarsciono | fut. 6 guariscia-
guarda bbrutto, con espr. ostile | vard ranno | Ger. guarnno.
qquelue! | varda m p chi rrbba! | ma guarisci, s.f., (infant.) medicina.
varda m p che ssha dda vda! | varda guaritra, s.f., guaritrice.
chi sse vde! | varda chi pparla! | va, guarnccia: guernccia.
quante mchene pssono! | vard, che guarnlle, s.m. pl., vesti femminili: li ~
cce v? | vard si cche rrbba! | n ze f arrivveno nfino a ggi ppir trra.
gguard derto, non si espone a critiche. guarne, s.m., garzone di azienda agri-
2. badare, far attenzione: guarda che sse cola.
rppe! | sta gguard l capllo!, non ba- guase, guasi, guaso, quase, avv., quasi: stu
diamo alle inezie! | le vcchje ce guard- pezztto de trra chad gguase m pase
vono su la luna, osservavano | guase guase lo crmpo | crono quase
landamento delle fasi lunari | a sta tutte | ito quase a ccattanno, anze
gguard, n ze smetterbbe mae de lavor, snza quase, completamente in rovina.
se si dovesse tener conto della necessit || guasi: guase.
prov.: guarda t, pi di m ddirai. 3. vi- guaso: guase.
gilare: gurdeme sto fijjo, pe ppiacre! 4. guast, v. tr., 1. non rispettare: ~ la vig-
pascolare: sta gguard le bbstie | ~ l gglia de Natale. 2. disfare, riordinare:
majjale. 5. proteggere: Ddio ne guarde! | h dda ~ l ltto. 3. scucire: sta gguast l
na sbrgna che Ddio guarde!, da non dire vestito del fijjo. 4. rovinare: se mmagne
|| prov.: Ddio te guarde dallacqua e ddal a stra, guaste la cna, se mangi fuori
vnto, e ddal frate fr del convnto || pasto, perdi lappetito per il pasto prin-
Forme: Ind. pres. 1 vardo; 2 varde; 3 cipale.
varda; 4 guardamo; 5 vardate; 6 gur- guastamestire, s.m., 1. buono a nulla. 2.
deno, vrdeno | impf. 5 guardvete; 6 chi fa pi mestieri, ma in modo appros-
guardvono | perf. 1 guard; 6 guar- simativo. 3. guastafeste.
drno, vardrno | fut. 1 guardar | Cong. guasto, s.m., disonest: li forestiri hanno
pres. 1 guarde | Imper. 2 va, varda; 5 var- prto l ~ dapertutto || agg., idrofobo.
date | Ger. guardanno, vardanno. guazza1, guzzera, s.f., 1. rugiada. 2.
guardamano: guantamano. brina: ccascata la ~, te mlle tutto.
guardarbba, inter., guarda un po! guazza2, s.f., burla, beffa, presa in giro: li
guardarnne: vardarnne. sta ssmpre a dd la ~.
guardatccia, s.f., occhiata severa di rim- guazzabbujjo, s.m., 1. guazzabuglio,
provero: li d na ~. mescolanza confusa. 2. (fig.) cibo sgra-
guardngo, agg., guardingo. devole. 3. (fig.) confusione, caos. 4.
gurdia, s.f., vigile urbano: le gurdie del (fig.) pasticcio.
pscio (che controllavano i vespasiani e guazzarne, s.m., (arc.) sottogonna lunga
multavano chi orinava in strada). e pesante di canapa, per riparare le
guardiacrcere, s.m., agente di custodia. gambe dalla rugiada.
guardiana, s.f., guardianato. guazzarso, agg., bagnato dalla rugiada.
guar, v. tr. e intr., guarire: l fijjo gguarito guazzata, s.f., caduta della rugiada.
|| guarisse, v. intr. pron., guarire || Forme: guzzera: guazza1.
Vocabolario
325
cchi llincrpa | ha visto mae chi mms- sodomizzazione. 2. (fig., triv.) fregatura
seno ncorpato di quarche bbojjata. solenne: jjhanno dato n~ de primr-
inctta, s.f., azione di bruciacchiare la dene.
punta del palo per indurirla: se da n ~ inculatura, nculatura, s.f., (fig., triv.) fre-
mal passne. gatura solenne.
incrapett, v. tr., accaprettare; legare un inculprnda, v. tr., (rec., scherz.) com-
animale per le quattro zampe. prendere (bisticcio).
incrapicciasse: incapricciasse. incuminci: incominci.
incravatt, ngravatt, v. tr., 1. incravat- incuntr: ancontr.
tare. 2. (fig.) fissare: quanto se mtte la incurnici, ncornici, ncurnici, v. tr., 1.
corvatta, pe ngravatt no stpito || in- incorniciare. 2. (fig., scherz.) mettere le
cravattasse, v. intr. pron., vestirsi in corna, tradire il coniuge.
modo elegante: ggirava smprincra- inctene: ancdine.
vattato, pure de ggirno de lavro. indebbitasse, v. rifl., indebitarsi, contrarre
incrcca, ancrcca, s.f., 1. biforcazione di debiti.
forcina. 2. incavo (praticato sulla som- indennit, s.f., identit: la carta d~.
mit del caposaldo della pergola, su cui ndia pastinaca, s.f., regalo prezioso:
poggia il lungo palo orizzontale): nel (iron.) che jjhae portato, ll~?
passne ce se facva ll~ | piantato l indiavolato, ndiavolato, agg., sfrenato, di
psto, se passava a ff ll~ col rncio, bambino.
co n antro psto ditro pacconzent. indifernte, ndiffernte, agg., indifferente.
sull~ ce se mettva la prteca. indifcile, diffcele, difcile, ndeffcele,
incrudolisse, ncrudolisse, v. intr. pron., 1. ndefcile, ndifcele, ndifcile, agg., 1. dif-
incrudire, rimanere semicrudo alla cot- ficile: li sie diffcele!, quanto sei diffi-
tura o indurirsi (detto di legumi o carne): cile! | parla ~, a) in modo affettato; b) in
le fettine te sincrudolsciono. 2. (fig.) italiano corrretto | n gran ~ che cce la
danneggiarsi per eccessivo calore (rif. fa, molto improbabile. 2. che costa fa-
alla canapa immersa nella vasca di tica: guadagnasse qul pzzo di pane
acqua sulfurea): sinn se ncrudoliva, diffcele.
nun veniva bbne, venvono le callarste indiggestine, s.f., (raro, rust.), digestione.
|| Forme: Ind. pres. 6 incrudolsciono | indiricchjato, agg., 1. raggrinzito. 2. rat-
impf. 3 ncrudoliva | P. pass. ncrudolito, trappito.
ncrudelito, ncrudulito. indirizz1, v. tr., indirizzare.
incul, ancul, ncul, v. tr., 1. (triv.) sodo- indirizz2: addirizz.
mizzare: mannggia qullanculata! ind: d2.
(imprec.). 2. (fig., triv.) ingannare: a indolito, ndolito, agg., 1. intorpidito. 2. le-
mm ttu num minculi. 3. (fig., triv.) ru- gato nei movimenti. 3. reumatico.
bare: se fce ~ qulle quattro bbcche. indolitura, s.f., indolenzimento.
4. (fig., triv.) interessare, riguardare: indosa, avv., ovunque.
dimme m p, che ttincula? || inclete, indve: d2.
nclete, inter., (triv.) vattene a quel indovensa, s.f. e agg., endovenosa.
paese!, vaffanculo! indovin, andovin, anduvin, induvin,
inculata, anculata, nculata, s.f., 1. (triv.) ndoven, ndovin, nduven, nduvin, v.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
336
rifugiarsi, prender riparo dalle intempe- intacca, antacca, ntacca, s.f., 1. tacca,
rie. segno: ll~ de la bbilncia. 2. ammacca-
inguattavito, nguattavito, s.m., (infant.) tura sulla lama dei ferri da taglio: n cor-
gioco del nascondino | l zle fa nguatta- tllo pino de ntacche.
vito, appare a tratti tra le nuvole. intacc, ntacc, v. tr., 1. tagliuzzare. 2.
inguattne (d), enguattne (d), nguat- tracciare un segno. 3. ammaccare una
tne (de), loc. avv., di nascosto: avjja a lama. 4. succidere.
spos ~ (rif. a vedovi che si risposano) | intajj, v. tr., intagliare.
fa le cse ~ de la su mjje. intajjo, s.m., intaglio.
ingunto: ongunto. intartajj: antartajj.
inguilla, s.f., anguilla (Anguilla anguilla) intartarito, ntartarito, agg., 1. coperto di
|| dim. nguilltta. tartaro: l nnno cva la pippa ntartarita
inguinamnto, nquinamnto, s.m., (rec.) de nicolina. 2. coperto di incrostazioni
inquinamento. calcaree: ra ntartarita cme na piscina
ingune, s.m., (lett.) inguine. del Bullicame.
inimico (raro): nimico. intrzio, s.m., intarsio.
innacet, v. intr., inacetire || Forme: P. pass. intas, ntas, v. tr., ostruire: co sta rob-
innacetito. bccia finisce che llo ntasamo.
innagur: inagur. intgna, entgna1, intigne2, ntgna, nt-
innagurazzine: inagurazine. gne, ntigne2, v. tr., 1. intingere: nel zugo
innamidato, nnamidato, agg., inamidato: me piace a ntgnece l pane. 2. immer-
portvono l cllo pizzo ~. gere: prima llintignmo nel zrfo.
innamor, v. tr., innamorare. inteliggnte, intilliggnte, nteliggnte,
innimicasse, v. intr. pron., inimicarsi. agg., intelligente || prov.: ~ ce se nasce.
innimico (raro): nimico. inteliggnza, s.f., intelligenza.
innocellito, innucillito, inocellito, inucel- intngolo, s.m., intingolo.
lito, agg., 1. sospettoso (come luccello intnna, antnne, dintnna, ntnna, ntn-
pronto a involarsi). 2. confuso, stordito. ne, v. tr., 1. intendere: d ddintnna, far
3. sorpreso. 4. abbagliato. credere: che me v d ddintnna che
innucillito: innocellito. Ccristo mmrto dal frddo? | valla dd
innummid, numid, v. tr., inumidire: ddintnna ma cchi tte pare! | io me llin-
prima innummidiva l panne, pe stiralle. tnno sta csa | ma cchi lo v d ddin-
inocellito: innocellito. tnna? | ma valla dd ddintnna al
inorgojjisse, v. intr. pron., inorgoglirsi: ccio!, a qualcun altro || prov.: a tte
sinorgojjsciono parcchjo. pparlo, e ttu, scera, mintnne. 2. sen-
inoss, v. intr., inossare, gonfiarsi delle tire, ascoltare: llh ntso d ppurio | num
gengive prima che spuntino i denti (rif. me s ntso bbne jjre | me s ntso n
ai lattanti): quanno spntono l dnte, dolortto | nva ntso da luntano | nan-
inssa. se snte l duro. tnne lgge, fa ccme li pare, pggio dun
inquartasse, nquartasse, v. intr. pron., 1. mulo | si llssete ntso llra bbno!,
irrobustirsi. 2. ingrassarsi. quanto era buono! 3. capire: nun v
inquenbbele, agg., (rec., raro) inquina- ntnna? mica parlo tedsco! | sintnne!,
bile. ben inteso! || intnnese, antnnese, an-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
340
gniva ggi lo spso cul quartarne dil ppiso fatto, espr. lat., (raro) ipso facto.
vino || prep.: nzennta qquarche ttmpo iquilibbriste, s.m. pl., equilibristi.
arrto, fino a poco tempo fa | ~ a mm | irlannse, agg., irlandese.
~ a la mattina. irre rre e arre: irre rre.
inzino, inzine, nzino, prep., fino. irre rre, irre rre e arre, irri rri, loc.
inzinuvazzine, s.f., insinuazione. avv., tergiversando, tirandola per le lun-
inziste, anziste, inzist, nziste, v. intr., insi- ghe: ~ n te decide mae | irre rre e arre,
stere: a ffrza danziste, ci la fce || a la fine se decise || f ~, traccheggiare:
Forme: Ind. pres. 4 nzistmo | impf. 6 num me cominci a ff ~ pure tu, sinn
nzistveno | perf. 1 inzist | Ger. nzi- marrabbio.
stnno. irri rri: irre rre.
inzist: inziste. irunia, s.f., ironia.
inzolazzine, nzolazzine, s.f., colpo di isa, inter., issa!, suvvia!: e ffrza, isa,
sole. dalle! | frza, ~, so!
inzolf: inzorf. isdrale, top., Israele.
inzmma, nzmma, cong., insomma: ~, ce isdraelliti, s.m. pl., israeliti.
volmann s o nn? sela, s.f., 1. isola. 2. radura.
inzorf, inzolf, nzorf, sorf, v. tr., 1. sol- isrceto, s.m., esercito: l zordate dill~ to-
forare: ~ le vite. 2. bruciare il solfanello dsco.
nella botte per disinfettarla: se sorfava isistnza, s.f., (raro) esistenza.
pure prima de mttece l vino, la bbtte. ispirimnto, s.m., esperimento.
3. (fig.) subornare, istigare: llhanno ispste, s.m. pl., esposti, trovatelli.
nzolfato llamice, llhanno msso s. istantivo: stantile.
inzorfata, s.f., 1. azione di solforare. 2. istate, s.f., estate.
(fig.) atto di accendere il solfanello nella istetuto, s.m., (raro) istituto.
botte, per disinfettarla. 3. (fig.) discorso itglia, n. geogr., Italia.
che mira a subornare. 4. (fig., triv.) coito. itagliano: talliano.
inzucc: azzucc. itrno, trno, agg., eterno: la trna can-
inzug, nzug, v. tr., 1. intingere. 2. (fig.) zna.
aizzare. ito, agg., spacciato: bbllo che ito |
iptese, s.f., ipotesi: si ppi n~ lu vna (scherz.) s ppi ~ chaddannato.
ssap, s gguae. itrria, s.f., coron., (lett.) Etruria.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
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luro, lvoro, s.m., alloro (Laurus nobilis | lavra, vcchjo, chhae la plle dura |
L.). ~ se chjama cavavjje. 2. essere in atti-
lav, v. tr., lavare: ~ per trra, lavare il pa- vit, funzionare || v. tr., 1. arare: la vigna
vimento | ~ le piatte, lavare le stoviglie, c dda lavoralla co la coltrinlla col
rigovernare | ~ li panne al lavatro || la- mulo | qulle che llavrono da na parte
vasse, v. rifl., lavarsi: lvete! | se lava r sla, se ggirava ntrno, na vrta a dd-
muso cme la gatta | fa pprprio cme stra na vrta a ssinistra. se lavra
Ppilato: se lava sbboto le mano || prov.: smpre da na parte (rif. al lavoro con
na mano lava llartra, e ttutte ddue l- aratro nel vi-gneto). 2. coltivare: la trra
veno l viso | le panne sprche se lveno llhanno smssa da ~ || Forme: Ind. pres.
a ccasa sua || Forme: Ind. pres. 4 la- 4 lavoramo; 6 lavreno, lavrono | impf.
vamo; 6 lveno, lvono | perf. 1 lavae, 4 lavorammo; 6 lavorveno | Ger. lavo-
lav | fut. 3 lavar | Ger. lavanno. ranno.
lavaccia, s.f., minestra insipida. lavoratra, agg., operosa: tutta ggnte la-
lavagro, s.m., (lett.) lavacro. voratra adra.
lavanna, s.f., lavanda: ~ gstrica. lavortto, s.m., 1. lavoro di breve durata.
lavannara, s.f., 1. lavandaia. 2. (fig.) 2. lavoro leggero. 3. incombenza.
donna pettegola. 3. (fig.) donna volgare lvoro: luro.
e sguaiata. lavro: mdd. accidnte a cchi ha nventato
lavapide, s.m., lavapiedi. l ~! | se ncntro chi ha nventato l ~,
lavata: d na ~ de capo, rimproverare llammazzo || prov.: l pco ~ la salute
aspramente || prov.: gni ~, na strappata. dellmo | l ~ nobbleta llmo e lo rnne
lavatccio, agg., acqua della rigovernatura smele a la bbstia.
delle stoviglie. lazza, s.f., fango.
lavatro, s.m., 1. lavatoio pubblico. 2. laarne, s.m., 1. ragazzo vivace, di-
(fig.) raduno di persone rumorose: e scolo. 2. mascalzone.
cchad sto ~? l, lne, inter., 1. voce per trattenere una
lavatura: (prov.) gni ~, naddomatura. bestia. 2. fermati!: ~, famme scnne
lvora, antrop., (ant.) Laura || (tir. dil.) ~, qqui! 3. basta! || magna pane ll, basta,
prta la pizza ttvala! soltanto.
lavor, v. intr., 1. lavorare: si no stdie, te le1, li1, l3, art. m. e f. pl. (davanti a cons.),
manno a llavor | lavra cme m mulo | i, gli, le: le fratlle, le scere, i suoceri,
~ stto padrne, alle dipendenze di altri le suocere, le fire, le quatrine, le m-
| lavra m polizza | la su m llavra, n chene, le gncchere, le nole, le sci-
c mmae a ccasa, effettua lavoro di- pere, li trattre, li sassate, li zzie, gli zii,
pendente allesterno || prov.: chi llavra, li strpe, gli sterpi | le nnne, i nonni, le
magna; chi nun lavra, magne bbve | nonne | a li stsse manire | e p le
chi llavra, cha na camcia; chi n la- bbtte!, quante botte! | sse ntso le
vra, ce nha ddue | si lavra e ssi fa- piante!, avessi sentito quanti pianti! | ha
tica, pe la panza e ppe la fica; tutto pprzo tutte l quatrine | l fianche | l qua-
qullo che ccavanza, prima pe la fica e tre dil zante e mmadnne | l ttte, i tetti
pp pe la panza | frza corggio e vvita || ll (davanti a voc.): llotombbele,
lsta, gge se lavra, dumane si fa ffsta lluclla, llantre | llamericane, gli ame-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
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Forme: Ind. pres. 2 lve; 6 lveno, l- vsta cme ~ volimo d, come vogliamo
vono | impf. 4 levmmo; 6 livveno | chiamarlo || ll, davanti a voc.: llaric-
Perf. 1 lev; 6 levnno, livnno | fut. 4 contava tutte li sfitte, raccontava loro.
levarte | Cond. pres. 5 levarste | P. lanza, s.f., alleanza.
pass. levato, lvo | Ger. levanno. libbar, libber, v. tr., liberare: Dio ce
levantino, s.m., persona collerica, impul- scampe llbbere! | lbbera me dmmine
siva. de mrte trna!, espr. liturgica lat.
levata, s.f., 1. alba: se lavorava da la ~ a libbecciato, agg., scemo.
la calata. 2. est: sta a ~ de sle l casale, libber: libbar.
esposto ad est. 3. operazione di estrarre libberanosdmmene, inter., invocazione
la canapa dal macero. 4. (fig.) scenata. liturgica lat., Dio ne liberi!
levatro, agg., levatoio: pnte ~. lbbero, lbboro, libbro2, agg., 1. libero: pi
levet: levit. ffortuna h ttrvo no spzzio libbro | di-
lveto, veto, lvito, lvoto, s.m., lievito: deno mano lbbara ma li gurdie | l fijje
la sra se mtte l ~ | li manca l ~ a sto crrono lbbere pi la strada. 2. (fig.)
pane | si mittiva llveto pi ff l pane | ~ sano: ha ffatto n fijjo libbro e schjtto.
de pane, lievito naturale | ~ de bbirra, libbert, libbirt, s.f., libert || prov.: la ~
lievito artificiale. nun ze finisce mae de pag.
levit, levet, v. intr., lievitare: se lscia ~ lbbia, top., Libia: ha ffatto la gurra de ~
tutta la ntte, se crpe, ce se mtte na to- | sar mmrto n ~, (scherz..) di persona
vajja bbianca e ppe na coprta de lana che non si pi vista.
spra | stavrta l pane ha llevitato male. libbiratrice, agg., liberatrice: la Madnna
lvito: lveto. ~.
lvoto: lveto. libbirt: libbert.
lezzionato, agg., suddiviso in quote misu- lbboro: lbbero.
rate a tempo (detto dellacqua per irri- libbraro, s.m., libraio.
gare nellorto). libbrata, s.f., colpo inferto gettando un
lezzine, lizzine, s.f., 1. lezione. 2. por- libro.
zione fissa di acqua assegnata ogni otto libbro1, ibbro, s.m., libro: le libbre de
giorni per irrigare gli orti. 3. periodo di scla, libri scolastici | qu llh lltto
tempo in cui si pu usufruire dellacqua mal ~ | parla cme n ~ stampato | l ~ del
di irrigazione. commanno, raccolta di formule magiche
l, ll, avv., l: ha dda st ll dde casa, abita | ~ dillorazzine, libro di preghiere |
sicuramente l | drme mell | dell, di l cha la bbibbriotca cullibbre vcchje
| dell a ppco, dill m p, poco dopo | || dim. libbrtto, libbrettino | accr. lib-
sse l ll pe ppart, sul punto di partire | brne | pegg. libbrccio || libbrtto (a),
ll ddill, allincirca | ll ppell, sul mo- loc. avv., per diritto: na pitra mssa ~.
mento | dell qqualche ggirno, dopo al- libbro2: lbbero.
cuni giorni || ll stsso, loc. avv., licce, s.m. pl., licci del telaio.
direttamente, subito. licenzi, v. tr., distaccare: l frddo li licn-
li1: l1. zia (di infissi, cornicioni) || licenziasse, v.
li2, pron. pers. obl., gli, le, loro: ~ vuliva intr., 1. cadere: s le frdde, le ggle che
bbne a la su nnna | vistite cul zacco o le fanno stacc le fjje, se licnziono. 2.
Vocabolario
355
(arc.) cesso, latrina. 2. fondo rurale, pic- lla, s.f., n. di una bambola.
colo podere. llla, s.f., llla, residuo vegetale sottile,
locr: logr. pula.
ldala, ldela, ldola, s.f., allodola lollobbrcida, cogn., Lollobrigida.
(Alauda arvensis L.) || dim. lodoltta, lombardo, sopr.
(fig.) freddo mattutino: na ~ stamane, lombrichlle: ombrichlle.
lu snte? || Forme: pl. ldele. lme: lume.
lodasse, v. intr. pron., lodarsi || prov.: chi lommtto, s.m., lombatina; filetto magro,
sse lda, se sbrda. interno, del maiale.
ldela: ldala. lndra, s.f., lontra (Lutra lutra L.).
ldene: ltene. londrino, s.m., soprabito elegante e leg-
lodola: ldala. gero.
lffa, s.f., 1. flatulenza intestinale poco ru- lonedd: lunedd.
morosa e di odore molto sgradevole: ha longggene, lungggene, s.f., lungaggine.
ffatto na ~ chappsta. 2. vescia gem- lngo, agg., 1. lungo: prta l caplle
mata (spec. Vascellum pratense Kreisel, lnghe | ma nu la f ttanto lnga! | la fae
Lycoperdon perlatum, Lycoperdon bovi- lnga quanto la camcia de Mo, la
sta Sowerby), tipo di fungo che, quando mandi troppo per le lunghe | pi llngo
secco, contiene una polvere impalpa- del brodtto, lunghissimo | ~ quanto na
bile: le lffe schjppeno. 3. (fig.) bolla litana | lnga chi n finiva mae | n vistito
daria formata sulla superficie della po- ~ cme m partenne, lungo come un so-
lenta che, vicina alla cottura, emette prabito | cha la lngua lnga | te stnno
sbuffi e rumore: la polnta fa le lffe. 4. ~, ti ammazzo | mdd. la sae lnga, ma
(fig.) bestemmia. nu la sae ariccont, sei scaltro, ma non
loff, v. tr., emettere peti fetidi e silenziosi. mi inganni || lngo (a), loc. avv., a) di
loffiggene, s.f., 1. stupidit. 2. debolezza tipo di potatura, charge: ppotata
di carattere. trpp~; b) a lungo, per molto tempo |
loffiardne, s.m., 1. individuo bolso, de- lngo ann (a), loc. avv., a lungo andare,
bole. 2. buono a nulla. 3. individuo in- seguitando molto tempo | lngo (pe),
fido. loc. avv., in senso longitudinale | lnga
lffio, agg., 1. male in arnese. 2. abulico. (a la), lunga (a la), loc. avv., alle lunghe:
3. scadente, brutto. 4. infido. 5. goffo. la manna ~ | va ~ cme li bbrccole de
loffna, s.f., (dispr.) donna panciuta. Natale | na csa che vva ~ na massa. 2.
lgge, s.m. pl., (citt.) elogi. abbondante, propizio: na vennmmia
lggeca, s.f., logica. lnga. 3. alto: sie stpeto pi qquanto se
lggeco, agg., logico. ~ | ~ e ffregnne. 4. lento: llngo che n
loggtta, s.f., balconcino. ze sa qquanto ce mtte || prep., lungo, ra-
logr, locr, v. tr., logorare, consumare: l sente.
tu prnchise bbllo lgro, nu lo lontananza: luntananza.
vgghe? | llhanno lograto || lograsse, v. lnza, s.f., lombata di suino.
intr. pron., consumarsi: la cannla se lopino, lupino, opino, upino, s.m., 1. lu-
lgra prsto | mi si lgra || Forme: P. pino (Lupinus albus L.): ~ servteco
pass. locrato, lograto, lgro. (Onobrychis sativa Lam.) || lupine, lo-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
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pine, s.m. pl., semi commestibili del lu- luccichnte, agg., splendente.
pino: piant llupine | le lopine, se met- luccichtto, s.m., lucciola appena nata.
tvono pe la fusajja. 2. (fig.) callo delle lcciola: lciora.
dita del piede: me sa che ccmbia lucco, agg., stanco.
tmpo, me fanno male le lupine | psto li luce, s.f., 1. (fig.) pupilla.
ggnte sullopine. lucema, s.f., leucemia.
lpo: lupo1. lucerrio, lucernaro, s.m., lucernario.
lppio, ppio, s.m., pioppo bianco (Popu- lucernaro: lucerrio.
lus alba L.). luciarda, lucirdola, s.f., lucertola (Po-
lrdo, s.m., puttaniere || agg., sporcac- darcis sicula Raf., P. muralis Laur.): (in-
cione. fant.) a la ~ se dicva: bbestmmia
loretana, agg., lauretana: Madnna ~. bbestmmia pellnima tua! (scongiuro
lro, pron. pers. di III pers. pl., sogg. e che si ripeteva quando si vedeva agitarsi
compl., essi, loro: lo dssono ~ | ra una la coda tagliata) || Forme: luciarde, lu-
de ~ | ma llro li frga pco | nun ze la cirdole.
f co llro, non loro amico. luciardino, s.m., (dispr.) buono a nulla.
lostsso: listsso. lucirdola: luciarda.
ltene, ldene, s.m., lden, cappotto ab- luciaro, s.m., 1. elettricista. 2. esattore
bottonato con mantellina. dellenergia elettrica.
lto, s.m., strato di sporcizia || ~ pagano, lucifro, s.m., diavolo.
s.m., grassume, croste sulla testa del lue, luve, pron. di III pers. sing. m. sogg. e
neonato: l ~ guae chi cce lo toccava! (la compl., egli, lui: cannar llue | ma llue
madre non lo permetteva). nu jje piace | vrzo lue | se snte tutto ~
lottonata, lettonata, s.f., frecciata allusiva, | tra llue e lle ce la faranno, loro due
ironia pungente: e ddajje tu co ste lotto- insieme | da ~ n cra || pron. rifl., s
nate! | gni tanto bbutta ll na ~. (raro).
lu1 (raro): lo1. luffo: uffo.
lu2 (raro): lo2. lujja, ljjola, agg., luglienga: ua ~, qualit
luca: quanno si lavra nzime, p famo sa precoce di uva.
Lluca: chi ffa pprima, sajjuta! lujjo, s.m., luglio.
lucalit, s.f., localit. ljjola: lujja.
lcceca (arc.), lccica1 (arc.), s.f., 1. river- lumaca, s.f., 1. chiocciola (Helix ad-
bero. 2. favilla. spersa, H. pomatia): stanttha ppio-
luccec: luccic. vuto, annama llumache! | tir. infant.:
lucchisina, rucchesina, s.f., lucchesina, lumaca lumachlla, tira fre le corni-
coperta leggera da letto. clla! | ~ sprta, limaccia, grossa lumaca
luccic, luccec, v. intr., brillare, luccicare senza guscio (Limax agrestis L.). 2.
|| Forme: Ind. pres. 3 lcceca; 6 lcci- (fig.) bolla di sapone: l fijjo fa le luma-
cono, lccicheno | perf. 6 luccicrno. che su la finstra. 3. (fig.) bolla daria
lccica1 (arc): lcceca (arc.). provocata dalla pioggia che cade nelle
lccica2, s.f., lucciola (Lampiris noctiluca pozzanghere.
L.) || mdd. pijj llcciche pe llantrne || lumacaro, s.m., 1. raccoglitore di luma-
dim. luccichtta. che. 2. gran mangiatore di lumache.
Vocabolario
359
ma, prep., 1. a: ~ llro, a loro | ~ tt, a te | maccaronaro, s.m., chi ama mangiare
~ ssa, a lei | io vjjo bbne man tutte | maccheroni.
man qusto | man quelro, a coloro | maccaronata, s.f., mangiata di mac-
man qulle dnne, a quelle donne | man cheroni.
tutte li ggnte, a tutte le persone | man maccarne, s.m. inv., 1. maccherone ||
chi vvnno, a chi vogliono | man prov.: chi ddisse maccar, disse col-
questve, a costei | di sti du fratlle mar lva; chi ddisse lavor, dissa li bbva
uno li vinne llida de fallo, ad uno | tu | ~ e pparentato, va ffatto e mmagnato.
ppijja man qulla!, tu prendi quella! || 2. (fig.) difetto della canapa che aveva
mal, ma lo, ma la, mall (m. e f. sing. e superato il grado di macerazione giusta.
pl. davanti a voc.), ma le, mal (m. e f.), 3. (fig.) individuo stupido.
prep. art.: dillo mal curato | mallm- macce, s.m., (rec.) match.
mine ciuche | ce tcca tanto ~ mm che macch, inter., (serve ad esprimere una
mma la mi mjje, sia a me sia | mal forte negazione od opposizione, oppure
villane | ma le mastre. 2. in: si ad affermare ironicamente) altro che!, al
travasava ~ altre bbtte | le facimmo s contrario, anzi veramente: no llha ffatto
mma m bbrccio m pzzo | ma m pase, n, ~! ha vjja se llha ffatto!
in un paese | mar un lco | mar um psto macchtta, s.f., sterpzzola (Sylvia cine-
sicuro | mar una crda | mal, ma lo, ma rea Bianchet).
la, mall (m. e f. sing. e pl. davanti a mcchja, s.f., fitta boscaglia con bassa ve-
voc.), ma le, mal (m. e f.), prep. art., nel, getazione: s ddata la ~ || dim. mac-
nella, nei, nelle, dentro: llacto lo tngo chjtta, macchjarlla.
mal distto | dajje mal bco! | sto bboc- macchjarlo, s.m., boscaiolo.
cne ma la bbcca lo mtto | f llrlo macchjasse, v. intr. pron., 1. macchiarsi.
mal fazzoltte | mallrto llh ppiantato 2. invaiare, di uva.
uno | dormvomo ma le cantine || cong., macchjavllo, marchjavllo, s.m., in-
ma: ~ che hae?, cosa vuoi? ganno: ha ffatto l ~ e llha ffregato.
macagn, magagn, v. tr., rodere, di in- macchjonara, s.f., 1. folto cespuglio di
setti: tutte mlle macagnate mha vven- rovi. 2. zona coperta di rovi: ra diven-
nuto quellimbrojjne. tata na ~.
macagna, s.f., magagna, difetto: tutte le macchjoncllo, macchjoncllo, s.m., pic-
cristiane channo le su macagne. colo cespuglio.
macarlla: maraghlla. macchjne1, s.m., 1. cespuglio grosso e
maccabbo, s.m., stupido. folto, in genere spinoso. 2. siepe folta e
maccadamme, s.m., macadam. giovane, incolta || dim. macchjoncllo.
maccamme, sopr. macchjne2: marchjne.
maccaramo, s.m., (infant.) essere pau- mccoro, s.m., (infant.) essere pauroso
roso immag.: cco l ~! immag.: chjamo ~ si nu sta bbno!
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
362
macedgna, s.f., sigaretta di marca Ma- mcero, s.m., maceratoio per lo stallatico
cedonia. || agg., fermentato, di letame.
maclla, s.f., 1. gramola. 2. pezzo di ta- mchena: mchina.
vola inchiodata, per sorreggere il tavo- machentta: machintta.
lato di una cassaforma orizzontale. mchina, mchena, s.f., 1. macchina: ~ da
macell, v. tr., 1. macellare. 2. (fig.) pic- cuc, macchina per cucire | ~ da scrive,
chiare con forza. 3. (fig.) danneggiare le macchina per scrivere | la ~ fottogrfica
colture (rif. a condizioni atmosferiche): | vanna vvde la ~ de santa Rsa, vanno
la gragnla la maclla la vigna. ad assistere al trasporto della macchina
macellaro, s.m., 1. macellaio: l macellare di santa Rosa | quanno passa la ~? 2.
de prima si potvono cont su le dta || trebbiatrice. 3. automobile: le gram
dim. macellartto, garzone del macel- mchene che cce s n ce se crde (sul-
laio. 2. (fig., dispr.) chirurgo inesperto: lintensit della circolazione) || dim.
m ~ qullo. va ll che tte fa bbllo. machintta | accr. machinne | pegg.
macellera, s.f., macellazione: vnne a machinccia.
bbassa ~, a prezzo ridotto (di animali machin, v. tr., trebbiare con la mietitreb-
morti per incidente o che si sono dovuti biatrice: gge machinamo.
uccidere). machinrio, s.m., macchinario || Forme:
macllo, s.m., 1. (raro) mattatoio. 2. ma- pl. machinari.
celleria. 3. (fig.) lavoro scadente: m ~ de machinata, s.f., contenuto di unautomo-
muro ha ttirato s. 4. (fig.) confusione: bile.
le fijje ll ppe ccasa fanno n zacco de ~. machintta, machentta, s.f., 1. auto di
5. (fig.) disastro: che mmacllo! piccola cilindrata. 2. (rec.) obliteratrice.
macellne, s.m., individuo grossolano. 3. pigiatrice: la ~ pe ppist llua. 4.
mcena, mcene, mcina, s.f., 1. mola, tosatrice. 5. caffettiera napoletana: famo
macina del mulino. 2. macchina per l caff co la ~. 6. accendisigari. 7. rasoio
spremere le olive. di sicurezza. 8. pompa a zaino per irro-
macen, macin, v. tr., 1. macinare: tcca rare le viti. 9. (fig., iron.) persona lo-
nn mmacin, senn ddomane n famo l quace.
pane || prov.: chi pprimarriva, mcina | machinista, s.m., 1. conduttore di treno o
acqua passata num mcina ppi. 2. pi- di tram. 2. addetto alla guida della treb-
giare le olive con la mola || v. intr., es- biatrice.
sere moribondo: ha mmacinato e ffatto maciar, v. intr., macerare || maciarasse,
la bbolltta, quannuno mre || Forme: v. intr. pron., fermentare: collacqua e l
Ind. pres. 1 macino; 2 macine; 3 macina, zle se mciara lo stbbio | mtta mma-
mcina; 4 macinamo; 5 macinate; 6 ma- ciar la cnape.
cnono | P. pass. macinato. macignino, macinino, s.m., pietra lavica
mcene: mcena. di Bagnaia.
macenino, s.m., 1. macinino da caff. 2. macin: macen.
(fig.) veicolo in cattive condizioni. mcina: mcena.
macra, s.f., mucchio di pietrame che macinatura, s.f., molenda, parte del grano
viene composto in seguito alla ripulitura presa in compenso del lavoro.
del terreno || macre, s.f. pl., macerie. macinllo, s.m., macinino: l ~ pil caff.
Vocabolario
363
| ~ chi a bball nun creno state || inter.: mmagn! | magna tu che mmagno io |
lu ve l gilato? magara! strzzete quanto magne! | magna quanto
magara2, santo immag. llaquilano, moltissimo | se magna pure
magaraddo, inter., magari volesse Iddio! l cibbrio, vorace | pare che nhae
magare: magara1. magnato mae | ~ l caccavllo quattro a
mggeco, agg., magico. qquattro | famo a cchi mmagna de ppi |
magga, s.f., magia. magne cazze si nun lavre | mdd. le ma-
maggin: immaggin. gnarbbe sul capo dun tignso (di un
magginbbele: immagginbbele. cibo squisito) | (scherz.) chha magnato
mggio, s.m., 1. maggio, quinto mese del- la rictta? (a bambino senza denti) | va
lanno: (iron.) llacqua de ~ guarisce li mmagn l zapne! | te llha mmagnato l
ggelne | a mmggio se sposvono le su- gatto | ti fanno ~ li mlle mal bignzo, ti
mare | mdd. ~ l mese del zumare, nun conciano per le feste | se fa mmagn l
ce se spsa | se vedma mmggio che cazzo da le msche, si trova in imbarazzo
vvne, chiss quando || prov.: vne prima | e cchha magnato l zale che bbve
~ chi ggennaro (sul maltempo) | bbllo tanto? | num magna pi nun cac, avaro
~, quann ffrsco | ~ sciutto, ma non | ha magnato le puntine del grammfono,
tutto | ~ ortolano, tutta pajja e ppco un chiacchierone | ~ la fjja, intendersi
grano | ~ vacce adcio, ggiugno lvete al volo | se lo magna cullcchje | li fa
la plle dal grugno. 2. ginestra dei car- mmagn l fritto a la su m | te magno co
bonai, ginestra da scope (Cytisus scopa- ttutte le panne | me lo magno quanno lo
rius Link). 3. maggiociondolo (Cytisus vdo, lo rimprovero aspramente | s
laburnum L.). 4. ramo fiorito di ginestra mmagnato gnecsa, ha sperperato tutto |
che si coglie: annama ff r ~ pel Cor- se magna le mano, si pente | la spsa ha
pusdmmene | ann a ppiant r ~, mmagnato mal pignatto (detto quando
(scherz.) amoreggiare in campagna il piove il giorno delle nozze) | le dbbite
primo maggio. se lo mgnono vivo | quannh mma-
maggiormnte, avv., 1. in particolare: ~, gnato io, hanno magnato tutte | magna e
le piacva la rbba ne la padlla, sta zzitto! | (imprec.) te pssa magn le
preferiva le pietanze fritte. 2. special- ruche! || magnasse, v. recipr., mangiarsi:
mente. se mgnono llun collaltro || prov.: chi
maggistrale, s.m., Istituto magistrale: ha mmagna da solo, se strzza | la bbcca
pprso l ~ la su fijja, frequenta lIstituto magna e l culo rnne, accidnte a le me-
magistrale. dicine e cchi le vnne | chi llnto a
magna, coron., (arc.) Germania (solo in mmagn, llnto a llavor | magna che
un prov., vd. regn). ddel tuo magne | chi mmagna pco,
magn1, v. tr., 1. mangiare: mgnece l magna smpre | magna e bbve e n ci
compantoco! | mgnela! | mgnele tu! penz | magna castagne, bbve acqua-
| magna quanto n grillo, inappetente | tllo, e spara castllo | magn chi mma-
~ cme n lupo, vorace | ~ m pide gna magna, le bbevute hanno da ssa
cme n ebbro, in fretta | ~ ppane cci- pare | chi mmagna dlce, caca amaro |
plle, ~ ppane sputo, ~ ppane ccor- magna, bbve e ffatte grsso, pijja mjje
tllo, vivere poveramente | dalle a e ssrtajje addsso | chi mmagna e nnun
Vocabolario
365
invita, si strzza gni mollica | o magne magnarlla, agg., che mette appetito:
sta minstra, o salte sta finstra | chi (iron.) cha la fbbre ~, malattia immag.,
mmagna ppi ccccia, magna ppi inesistente, di chi sta bene (detto di chi
ppnne (sugli uccellini) | chi mmagna dimostra buon appetito).
llua pe Nnatale, tutto llanno manggia magnarllo, s.m., caccia agli uccelli con
denare. 2. guadagnare illecitamente || rete e mangime.
Forme: Ind. pres. 3 magne; 4 magnamo; magnarictta, s.m., epit. che designa il
5 magnate; 6 mgneno, mgnono | impf. garzone del pastore.
2 magnave; 4 magnmmio, magnammo; magnata, s.f., 1. pasto: famo tutta na ~
6 magnveno, magnvono | perf. 1 ma- gge, un unico pasto | prde la ~, saltare
gntte, magntte, magn; 4 magnssimo; il pasto. 2. scorpacciata: darrsto nha
6 magnssero, magnnno; 6 magnnno, ffatto na bblla ~ | mo fatto na ~ ricor-
magnrno | fut. 1 magnar, magner; 2 datra, memorabile || dim. magnatlla.
magnerae | Cong. pres. 3 mange | impf. magnato, agg., 1. roso: sto tavolino
6 magnssero, magnssono | Cond. pres. ttutto ~ da le tarle. 2. infestato: na vita
1 magnarbba, magnarbbe; 2 ma- magnata da le ruche.
gnarste; 3 magnarbbe; 6 magnarb- magnatra, s.m., 1. mangiatoia, greppia:
boro, magnarbboro | Ger. magnanno. quelue cha la ~ arta, soffre la fame | se
magn2, s.m., cibo. de ~ arta | av la ~ bbassa, a) avere vita
magnacaccavlle, s.m. pl., mangiatori di troppo facile e crescere viziato (detto di
coccole di rosa selvatica; nomignolo dil., giovani); b) consumare le risorse fami-
con cui vengono designati gli ab. di Vi- liari, sprecare. 2. (fig., scherz.) tavola su
terbo. cui si mangia. 3. (fig.) luogo del fran-
magnccia, s.m., 1. profittatore, parassita. toio, dove si teneva la pasta macinata
2. (fig.) funzionario pubblico corrotto. delle olive prima di metterla nei fiscoli.
magncolo, s.m., (scherz.) luogo dove si magnatria, s.f., (scherz.) cibarie.
mangia. magnauffo, s.m., profittatore, parassita.
magnafacile, s.m., gran mangiatore di magnebbve, s.m., 1. tipo di dolce. 2.
fagioli: bbrutto vellano ~! (insulto). (scherz.) cocomero.
magnamagna, s.m., mangeria, profitto il- magneddrme, s.m., 1. individuo tardo,
lecito, concussione. poco perspicace. 2. scansafatiche.
magnapane, s.m., 1. mangiapane, paras- magnra, s.f., maniera: raggionava a
sita: qullo m ~ a ttradimnto | ~ auffo. nantra ~ | l mnno gge ggira nantra
2. bacherozzo da cucina, blatta (Peri- ~, il modo di vivere diverso oggi.
planeta orientalis L.). magnerccio: magnarccio.
magnapidcchje, sopr. magnera, s.f., profitto illecito, concus-
magnaprte, s.m., mangiapreti. sione.
magnaprisciutte, s.m. pl., nomignolo dil., magnsa, s.f., magnesia effervescente.
con cui vengono designati gli ab. di magnicchj, v. tr., mangiucchiare.
Roma. magnfica, s.f., (scherz.) cibo: lue bbasta
magnardo, agg., vorace (di pollo). che ppnza slo a la ~.
magnarccio, magnerccio, agg., 1. man- magnime, s.m., 1. mangime. 2. (scherz.)
gereccio, edule. 2. pronto da mangiare. cibo.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
366
il flusso del latte || ~ ss, a) eleggere; b) prendilo per mano! | si tte pijja la ~, nu
infilare: (triv.) te lo manno s mmscio lo pare, se prende confidenza | mtte le
cme n chjdo (rif. al pne); c) lasciar ~ avante, pe nun casc additro, preve-
sviluppare una pianta in altezza || ~ vvia, nire un evento negativo | cha le ~ dro
a) scacciare: pi la manno via e ppi | mtte le ~ dro, mettere incinta | mtte
vvne; b) togliere il mandato elettorale, le ~ sul fco, fidarsi ciecamente | cha le
sconfiggere || well.: Dio ce la manne ~ bbucate, prodigo | te le mtte su le ~,
bbna!, dicva qullo chaspettava la in mano | cha le ~ de rictta, gli sfug-
srva || Forme: Ind. pres. 1 manno; 2 gono gli oggetti dalle mani | lo prtono
manne; 6 mnneno, mnnono | impf. 3 m parmo de ~, lo tengono in grande con-
mannaa; 6 mannveno, mannvono | siderazione | preg a mmano gginte | f
perf. 3 mann; 5 mannaste; 6 man- cco le srde su le ~, pagare a contanti |
nnno, mannnno, mannrno | fut. 1 ten n rigazzino pi li ~, per la mano | a
mannar, 5 mannarte | Cond. pres. 1 mmano manca, a sinistra | na ~ santa,
mannerbbe | Ger. mannanno. un rimedio efficace, un toccasana | ri-
mannggia, mannggio, mannajja, inter., man co na ~ davante e una de ditro,
mannaggia!: ~ la misria! | ~ a la mise- privo di ogni risorsa || ~ (a la), loc. avv.,
riccia! | ~ li pesctti! | ~ l frisiggllo! | a) alla buona: s ttutte ggnte ~; b) alla
~ li fijji ciuchi, accidenti ai ragazzi! | ~ a leggera | a mmana mmano, loc. avv.,
mm e qquanno ce s nnato a ddjjolo | man mano || dim. manarlla | accr. ma-
~ sambuco co la commare! | ~ sam nna || prov.: ~ frdde, cre callo | na ~
Pistrno abbate! | ~ Frusi co la lava llartra, e ttutte ddue lveno l viso
calamita! | ~ san Selasi! | ~ san Frusi! || Forme: pl. mano, mane.
| ~ santa Galla! | ~ cristallo e vvtro! | ~ manodpra, s.f., manodopera.
file ccuce! | ~ la Bbilnna! | ~ l pa- manomanca: mammanca.
triarca! | ~ l prespio! | ~ l patre manomtta, manomtte, v. tr., manomet-
guardiano! | ~ quellanculata! | ~ l pec- tere.
cato! manomtte: manomtta.
mannggio: mannggia. manpra, s.f., manovra: facva ~ l trno.
mannajja: mannggia. manopr, v. tr., manovrare.
mnnala: mndola. manritta: mandritta.
mannara, s.f., 1. mannaia: de qulle mantne: manten.
tmpe, cu la ~ ci lu tajjveno l capo. 2. manten, mantne, mantin, mantin, v.
grosso ferro trapezoidale tagliente del tr., 1. mantenere: ~ mmjje e ffijje. 2.
macellaio || dim. mannartta || (euf.) conservare. 3. tener fede: ~ le promsse.
prca ~ ! (bestemmia). 4. far crescere || v. intr., conservarsi: ha
mannata, s.f., mandata; scatto del paletto ppiovuto, la trra mantne (si conserva
della serratura. umida) | llinvrno l pane mantenva de
mannlla, s.f., manipolo di canapa da fi- ppi || mantensse, v. rifl., 1. conser-
lare messo sulla rocca || dim. mannel- varsi: te mantne prpio bbne, Dio te
ltta. bbenedica! | se mantne frsco sto pane
mano, s.f., mano: d na ~, aiutare | avcce | s mmantinuta smpre tale qquale la
la ~ | pijjacce la ~ | dajje la ~ al fijjo!, tu zzia. 2. guadagnarsi da vivere ||
Vocabolario
371
mrdola, mrdela, s.f., martora (Martes marito || (prov.) chi ccol ~ v rregn, pi
martes). bbuce che vverit | chi ppijja ~, gni
marjjo, mirggio (raro), s.m., merjja, bbne ffinito || marite, s.m. pl., spighe
s.f., 1. meriggio. 2. meriggiare del be- dellavena selvatica che si attaccano al
stiame allombra: le pcore vanno a ~ vestito.
dpo le tto | pure l cristiane vanna maritzzo, s.m., (fig., scherz.) bernoc-
mmerjja, riposano allombra estiva. colo.
maren, v. tr., marinare: llha da ~ mariccia, ipoc., Maria.
collacto m par de ggirne. marltto, s.m., merletto.
marnna, mernna, mirnna, s.f., me- marmajja, s.f., marmaglia.
renda || dim. merenntta, mirennccia. marmtta, marmitta, s.f., 1. grossa pen-
marfatto, agg., 1. malvagio. 2. scontroso. tola, pignatta: saddoprveno le mar-
3. imperfetto. mtte de cccio, pe ff r damagn || accr.
marfidato, agg., malfidato. marmettne. 2. marmitta dellautomo-
marfonsco, s.m., qualit friabile di ter- bile: me s sfonnata la ~. 3. tipo di la-
reno vulcanico. terizio (cm. 20 x 25).
margarita: marghirita. marmillata, s.f., marmellata.
marghirina, s.f., margarina. marmitta: marmtta.
marghirita, margarita, s.f., margherita || marrccio, s.m., pesante roncola che nella
antrop. parte posteriore ha unascia (usata spec.
marglla1 (arc.): merllo. dai boscaioli).
marglla2, s.f., 1. bambola di pezza. 2. marrtte, nella chiusa rimata di una fila-
(fig.) donna brutta e trascurata. strocca: frulla frulla castagne ~.
marianna: (euf.) prca ~! (bestemmia). marriddtto, agg., 1. deperito. 2. in pes-
marignana: melegnana. sime condizioni.
marina: mdd. bborbtta la ~, il tuono ru- marrocchino, s.m., marocchino.
moreggia sordo in lontananza, in dire- marrossino: malrossino.
zione del mare. marrovscio, s.m., manrovescio.
marinaro, s.m., marinaio || dim. marina- marrbbio, s.m., marrubio (Marrubium
rtto || Forme: pl. marinare. vulgare L.).
marino, s.m., vento estivo, che spira da marruchto, s.m., roveto.
sud-ovest (tra ponente e favonio). martano, s.m., vento che spira da nord-
marioltta, s.f., 1. marionetta. 2. gesto est, dalla direzione in cui, rispetto a Vi-
stupido, azione leggera: chi ffae le ma- terbo, si trova Marta sul lago di Bolsena.
rioltte?, cambi idea? martavllo, s.m., bertovello, tipo di rete a
marit, v. tr., 1. dare marito: cha ddu fijje forma conica, simile alla nassa.
da ~. 2. maritare la vite allalbero tutore: martedd, martid, s.m., marted: ~
la vigna ra tutta maritata na vrta || ggrasso, ultimo marted di carnevale.
maritasse, v. intr. pron., prendere ma- martelltto (a), loc. avv., con rintocchi ve-
rito: stava di casa cu la fijja maritata. loci: le campane sneno ~.
marito: s mmarite mmjje, sono sposati martellin, smartellin, v. tr., martel-
| na regazza da ~, in et per sposarsi | l zu linare, battere con la martellina.
~, suo marito | pijj mmarito, prendere martllo: ~ da fco, martello del mani-
Vocabolario
373
scalco per lavorare sulla forgia. piana scanalata con listelli laterali.
martemp, s.m., maltempo: tmpo ngolo marzista, s.m., marxista.
e l ~ (espr. rif. a bambino vivace). marzo: me sa ch nnato de ~, un tipo
mrtere, s.m. inv., martire. strano || prov.: pi mmarzo, di gnrba
martid: martedd. fanne n fscio | ~ asciutto, ma nun tutto
martincchja, s.f., martinicca, freno del | ~ pazzo | ~ mazzcchja, aprile sco-
carro agricolo. ncchja (si formano le gemme che si
martratt, v. tr., 1. maltrattare. 2. rimpro- schiudono rapidamente) | sle de ~, o te
verare energicamente. tgno o tammazzo.
martufajja, s.f., 1. confusione. 2. solfa: marzucca, mazzurca, s.f., mazurca.
arisna la ~!, ridagli, che noia! masca, s.f., (raro) strega.
marturiato, agg., martoriato. mascagna (a la ), loc. avv., detto di capelli
maruvano, s.m., zotico. pettinati allindietro, senza scriminatura
marva, s.f., malva (Malva rotundifolia L., (foggia di pettinatura per uomo): por-
M. silvestris L.): llacqua de ~ fa bbne tavo le caplle ~.
pil mal di dnte (infuso a base di malva). mascar, mascher, v. tr., 1. mascherare.
marvaca, s.f., malvasia, variet di vitigno 2. parlare in modo velato. 3. (fig.) esco-
e di uva: la ~ ce llha llunghe le passine, riare, graffiare il volto: cu ddu rffichi
gli internodi | ~ de cndia. llha mmascarato. 4. (fig.) deturpare il
marvggio, agg., malvagio: sto vino n volto || mascarasse, v. rifl., 1. masche-
mmarvggio, discreto. rarsi. 2. (fig.) invaiare delluva. 3. (fig.)
marvol, malvol, s.m., malvolere || v. tr., escoriarsi sul volto.
nutrire antipatia: llha ppresa mmar- mscara, s.f., 1. maschera. 2. persona
vol. travestita.
marvolnza, malvolnza, s.f., male- mascarata, s.f., 1. mascherata carne-
volenza. valesca. 2. buffonata.
marvoluto, agg., malvoluto. mascarne, s.m., 1. mascherone. 2. (fig.)
marvne, s.m., malvone (Althea rosea persona escoriata, graffiata o deturpata
Cav., Alcea rosea L.). sul volto: ccascato, s rridtto m ~.
marzalino: marzallino. mascarzonata, s.f., azione da mascalzone.
marzalla, s.m., marsala. mascarzne, s.m., mascalzone.
marzallino, marzalino, s.m., bicchierino masclla, s.f., pezzo di tavola corto e
di marsala. spesso 10 cm., usato in lavori di carpen-
marzano, agg., malsano. teria, messo di traverso per reggere le
marzarlo, agg., 1. marzailo, nato in sponde nelle impalcature; oppure in-
marzo. 2. bislacco. chiodato per fermare ai lati la base della
marzeggi, smarzeggi, v. intr., 1. gettata di cemento.
marzeggiare, presentare improvvisi mascher: mascar.
cambiamenti delle condizioni meteoro- maschjccio, s.m., ragazzina vivace: la su
logiche (detto spec. del mese di marzo): nipte pprpio m ~.
sto tmpo marzggia, mpatassato. 2. maschjtto, s.m., 1. neonato di sesso
(fig.) comportarsi in maniera strana. maschile. 2. ragazzino | maschj!, vocat.,
marzijjse, s.f., marsigliese, tipo di tegola con cui rivolgersi a ragazzino, del quale
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
374
~ la govrna. 4. (fig.) massa gelatinosa, tuita dagli acetobatteri, che si forma nel
costituita dagli acetobatteri, che si forma vino.
nel vino: ha ffatto la ~ sto vino. 5. (fig., matrigna: matrgna.
infant.) chi dirige un gioco. 6. (fig.) ma- matrimgno: matremgno.
trice, parte di bolletta destinata a essere matrquela, s.f., matricola: n futtutonzac-
conservata. 7. (fig.) utero della vacca. 8. cccia di qulle cu la ~, patentato.
(fig.) uccello femmina: ce pijjamo la ~ matrna, s.f., donna grassa.
qqui ne sto nido | ritrna bbujjo, mattana: quanno jje pijjava la ~, n ze pa-
ce chjappa la ~ (frase scherz. rivolta a rava.
contadino che torna a tarda sera dal mattata, s.f., azione folle.
campo). 8. terreno molto fertile di un matteggi, v. intr., far pazzie.
prodotto: ad la ~ de le fnghe || ~ mia!, mattllo, s.m., manipolo di canapa ||
inter. Forme: pl. mattlle.
matrebbadssa, madrebbadssa, s.f., 1. mattemteco, agg., 1. scienziato. 2. biz-
superiora di un monastero di monache. zarro.
2. (gerg.) tenutaria di casa di tolleranza. mattina: a la ~ prsto | tutte li mattine |
matreggi, v. intr., assomigliare alla pro- mattine ssra || m prima ~, loc. avv., di
pria madre. buon mattino || (euf.) prca ~!, (bestem-
matrgna, matrigna, s.f., matrigna: la mia mia).
nra cattiva de ~ || prov.: matrigna, ma- mattinatlla, s.f., mezza giornata do-
lanno e ttigna. menicale di lavoro in campagna: h
matremgno, matrimgno, s.m., matri- ffatto na ~.
monio: (prov.) l ~ n ffatto pe ttutte: chi matto: rbba da matte | ma che ss ~?,
ffa bblle e cchi ffa bbrutte | l ~ snza che dici, sei matto? | mmatto da leg |
fijje ccme n rbero snza frutte. co tutte ste domanne me fae divent
matreprla, s.f., madreperla: pe la mmatto || prov.: pel matte n c mmedi-
crsema l compare jjha ccmpro n or- cina | co li matte n ce se raggina | ne sa
loggtto de ~. ppi l ~ a ccasa sua che l zvio a ccasa
matrevita1, s.f., 1. vite centrale fissata alla daltre.
piastra del torchio idraulico. 2. madre- mattonara (la), microtop.
vite, elemento cavo filettato. mattonaro, s.m., mattonaio || ~ (l), micro-
matrevita2, s.f., 1. portainnesto della vite. top.
2. pianta di vite, che alimenta una pro- mattne, agg., di una variet di pere in-
paggine. vernali.
matricala, s.f., 1. amarella, matricale mattonellaro, s.m., venditore di matto-
(Chrysanthemum parthenium Bernh.): nelle.
la ~ llodorvono le partorinte. 2. ca- matur, mator, v. intr., 1. maturare. 2.
momilla (Matricaria chamomilla L.). macerare, fermentare (rif. al letame). 3.
matricina, madrecina, s.f., 1. pianta di stagionarsi, del formaggio. 4. suppurare
vite, che alimenta una propaggine. 2. || maturasse, v. intr. pron., 1. maturare:
ceppaia di albero. 3. bestia che ha fi- se matrono tarde ste pre | l grano se
gliato, spec. coniglia. maturava sul cordllo (dopo mietuto). 2.
matrcola, s.f., massa gelatinosa, costi- macerare, della canapa immersa in
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
376
mntre: nel ~, loc. avv., nel frattempo. cuno, provocando lividi o cicatrici. 3.
mentccia, mintccia, s.f., nepitella sfregiare: lo mercnno || mercasse, v.
(Mentha pulegium L.) || rima scherz.: se intr. pron., ferirsi, escoriarsi.
ccsse la ~ lljjo e l zale, farbbe llac- mercante1, s.m., 1. commerciante: ~ de
qua ctta, csse l pane (rif. al brac- campagna, commerciante di bestiame ||
ciante). prov.: ~ de vino, stato smpre
menuto, s.m., minuto: co ddu menute lo poverino. 2. grande proprietario terriero.
famo | me pjjono li cnque menute, mi 3. merciaio.
innervosisco | sta a mmenute, tarda qual- mercante2, s.m. pl., cintura di Orione: le ~
che minuto | cha le menute contate. lvono prima, s ttre stlle grsse.
mnza, s.f., mensa. mercantile, s.m., grande cancello di legno
menzion, minzion, v. tr., nominare, a due ante con aste trasversali.
menzionare. mercantina, s.f., venditrice di tessuti.
mnzola, s.f., mensola || dim. menzoltta. mercantzzo, s.m., 1. proprietario agri-
mo, ipoc., Bartolomeo: la fa ppi llnga colo di terreni fino allestensione di 10
de la camcia de ~, la tira per le lunghe. H. 2. medio proprietario di bestiame.
meqqu: meqqu. mercanzia, s.f., merceria: bbottga de ~.
meqqu, mecc, mecch, mecchine, meq- mercato, p. pass. di merc || agg., 1. mar-
qu, miqqu, avv., qui, qua (vicino a chi cato. 2. pieno di lividure. 3. deturpato da
parla): vne miqqu! | meqquaggi, una cicatrice.
quaggi (vicino a chi parla) | meccass, mrco, s.m., 1. ferro, con le iniziali del
meqquass, quass (vicino a chi parla). proprietario, che si arroventa per con-
merngolo, melngolo, mernguelo, s.m., trassegnare utensili di legno o il be-
1. melarancio (Citrus aurantium L.). 2. stiame: l ~ de frro se mettva nfoc. 2.
arancio (Citrus sinensis Osbeck) || vcolo marchio impresso a fuoco su bestiame
del ~, odon. 3. frutto del melarancio: l ~ od oggetti. 3. stampino: saddpra l ~ de
na spce darncio agro. 4. arancia: te sla pe stamp l nmmero sul ccio. 4.
f ddu cchje cme ddu merngole!, ti livido, cicatrice. 5. sfregio.
gonfio gli occhi a forza di pugni | cha n mercord, s.m., mercoled: l ~ di li cn-
culo cme m ~, molto fortunato al nere, mercoled delle Ceneri, primo
gioco. 5. (fig.) ano || Forme: pl. mern- giorno della quaresima.
gole, mernguele. mrda: muso de mmrda!, insulto || prov.:
meranguelata, s.f., colpo sferrato lan- la ~ pi la mangge e ppi ppuzza | la ~
ciando unarancia. ppruvidnza (sullinterpretazione dei
mernguelo: merngolo. sogni) || inter., escl. di rabbia.
meravijja: maravijja. merdino, s.m., sapore acidulo del vino
meravijjasse: maravijjasse. avariato: sto vino sa dde ~ | puzza de ~ |
meravijjso, agg., meraviglioso. ha ppreso de ~, si alterato.
mrca, s.f., marchiatura a fuoco del be- merecano: amerecano.
stiame: fanno la ~ a ffco. merjja: marjjo.
merc, v. tr., 1. marcare bestiame od mernna: marnna.
oggetti col ferro rovente: le pcore usa merennino, s.m., pasto serale leggero dei
mmercalle sullorcchja. 2. ferire qual- braccianti.
Vocabolario
381
m, avv., ora, adesso: e mm che ffamo? | || Forme: Ind. pres. 3 mujje; 6 mjono,
~ te f vvda io | da ~ chasptto, da smgnono.
tanto tempo | da ~ che ssi sfiata qul mognarla, s.f., secchio in cui si munge.
fijjo! | ~ cctto!, (antifr.) tarda molto | mgne: mgna1.
~ ffava!, troppo tardi | sta mm mm, mognitre, s.m., mungitore.
viene tra un attimo | ~ n anno, quasi mognitura, s.f., mungitura.
trascorso un anno | da ~ cch mmrto!, mjje, s.f., moglie: s mmarite mmjje,
da molto tempo | ~ na csa, ~ nantra, n sono sposati | pijj mmjje | cco la mi ~,
cha mmae tmpo | lavra ~ qqui, ~ ll. mia moglie ||(d.) l padrne de casa s io,
m, s.m., modo, maniera: psa a qqul ~ | ma chi ccomanna la mi ~ | l capo s
dice a qqur ~, in quel modo | la fa vven io, ma chi ccommanna la mi ~ |
qul ~ | smpre qur ~ facevamo | mica quanno pijji ~? dppo le patate! (a
se fa qur ~! raccolto avvenuto) || vezz. mojjettina ||
mbbele, s.m., mobile. prov.: chi ppijja ~ e nun za lluso, al-
mobbglio, s.m., mobilia. lunga le zzampe e appunta l muso | la
mca, s.f., variet di legume || Forme: pl. bbna ~ fa l bm marito | chi mmjje
mche. non ha, ~ govrna | chi mmjje nun ha,
mcceco, s.m., moccio: pulscete l ~ ~ mantine | fra mmojje mmarito nom
prima, s pino de ~. mttece dito | cunzjjete cu la ~ e ppe
moccicso, agg., moccioso. fa ccme te pare | chi ccha la ~ bblla,
mccolo, s.m., 1. (fig.) bestemmia: tira smpre canta; chi ccha ppche qua-
crte mccole che Ddio ce sarve. 2. trine, smpre cnta | la ~ mmo pane
(fig.) imprecazione. | chi ppijja ~, se mtte la crce su le
moccolne, s.m., (dispr.) ragazzo moc- spalle | la ~ l fucile e la bbicigltta nun
cioso. zimprstano mae | ~ fucile ccane n
moccoltto, s.m., candela corta e grossa, zemprsteno ma gnuno | la ~ del vicino
infilata in un contenitore, che si accende ssmpre la ppi bblla.
davanti ad immagini sacre o al ritratto di mojjra, s.f., (scherz.) moglie.
defunti. mojjica (arc.): mullica.
mco, agg., 1. sornione: e llue ~ ~ frga mla, s.f., frantoio: l tata ito a la ~.
man tutte. 2. tranquillo: stveno mche molata, s.f., quantit massima di olive
mche ma na castta || ~ ~, loc. avv., poste sotto il torchio in una volta.
mestamente. moleasse, v. intr. pron., diventare fragile,
mdo: mto (raro). di un tralcio.
mogassino, s.m., mocassino. molinara: mulinara.
mgna1, mgne, v. tr., mungere: annama molinaro: mulinaro.
mmgne la vacca ne la stalla, col zc- molinlla, s.f., mulinello, vortice: l vnto
chjo || Forme: Ind. pres. 1 mgno; 3 fa mmolinlla, vortica.
mgne, mugne; 4 mognmo; 6 mgnono molino: molina jjo, frantoio.
| impf. 1 mugnvo | Imper. 2 mgne | P. mlla, s.f., 1. umidit eccessiva. 2. ac-
pass. mnto. quitrino: pe la vita s bbne tutte le ter-
mgna2, mugna, mujje, smugna, smugne, rne, purch nnum patsciono la ~.
v. intr., muggire: mjjono chhanno fame mollccia, s.f., 1. sudore: me snto ad-
Vocabolario
389
n1, no, nu1, un1, art. indet. m. sing., uno: n || nel, nil, ndel, nder, ndell (m. e f. da-
zumaro | n rbero | n sso | n cchjo | n vanti a voc.), ne la, nde le, ne le, ne li
ucelltto | no strccio | snto u rrumre (m. e f. s. e pl.), nell (m. e f. davanti a
| n girno o due | m par de scarpe | m voc.), prep.art.: nel tmpo de la gurra,
mzzico | m piro | m pochtto | m bna durante la guerra | nellistate del qua-
gnnte | m merngolo | n zio mio | no rantacinque | ne la bbttala | se la pijja
strnzo | no scmo | no gnmmoro | no nder culo || nel mntre, loc. avv., nel frat-
ncmodo | me snto n frddaddsso, tempo | ndellltimo, loc. avv., in ultimo,
sento gran freddo | ch n znno gge, alla fine. 2. a: lass l cummanno n qullo
ho un gran sonno | n antro p cascava, apprsso | attaccasse n qulla campana.
per poco non cadeva | n artre ttr, altri n3: nun.
tre || num. card., du misure e n tajjo | n n4: na1.
anno o ddue | cra n mo slo | n fijjo e na1, n4, art. indet. f. sing., una: dtte noc-
na fijja || agg. e pron. indef., uno: un de chjata | namica sua | nantra vrta lo
lro stato | un de li due | no strnzo famo | ha dditto na bbuca grssa cme
stata ffallo. na casa | na pra dnna | cpeta na
n2, gni1, ne, ni1, prep., 1. in: rono n ztte vrta gni tanto | na lapa | nanimlla |
a zzapp | n zalita | stava m ma la nantra csa | na zzccola | ca na
strada | rsta m pide pi na scommssa fame!, una fame straordinaria | ce v na
| ten m brccio, in grembo | magnamo meortta, circa mezzora | csta na
n cucina | mttese n gincchjo | fin n mijjonata | pe na vrta lo pzzo ppure f
galra | ann de malim pggio | a stra | nre mmo che ccamminamo.
ci lo trve m piazza | cu le mano n zac- na2, agg. num., una: fanno quattro e ~
cccia | port m parma de mano, tenere cnque!
in grande considerazione | st m pna | na3: gna.
st n zurosra, in agitazione | m pzzo n nbbele, agg., inabile.
discsa | rbba ni sctola | va ttutto n nabbelet, s.f., inabilit.
fume | n giornata lo famo, entro oggi | lo nacidisse, innacidisse, v. intr. pron., di-
finisce n tr ggirne | va vvia m punta de ventare acido.
pide | viaggi n trno | rest m mneche nacqualito, inacqualito, agg., 1. che ha
de camcia | s m parcchje | gioc n perso gradazione, diventato acquoso (rif.
quattro | ni m psto piricolso, in un a vino). 2. (fig.) indebolito (detto di
luogo pericoloso | ni sto mdo | ni n senno): cha l ciarvllo ~.
quarche ccantina | ni na strada | s nae nae, onom., 1. verso dellanatra. 2.
nnato ne m psto, manco cro stato richiamo per anatre e oche.
mae | n bbito de raso | n um momnto nffata, nffeta, s.f., nafta: m motra
finimo | llinfil n dito ne n cchjo | gni nnffata.
um mdo o nellantro, in qualche modo nffeta: nffata.
Vocabolario
399
omodnna, inter., (euf.) mannggia ll~! ont, unt, v. tr., ungere: gge ssam Bi-
(bestemmia). cio: se nta la gla (con rif. al rito reli-
omomrto, s.m., attaccapanni. gioso) || ontasse, v. rifl., ungersi:
omonro, s.m., 1. asso di bastoni. 2. gioco (sciogl.) attntAnt, n tont!, atten-
alle carte alloscuro (con punizione per zione, Antonio, non ungerti!
il giocatore cui rimane in mano lasso ontata, s.f., azione di ungere: li se d n~
di bastoni). 3. essere pauroso immag., || dim. ontatlla.
babau. nto, s.m., lardo: (iron.) cmpra ll~ dal
omosdo (l), sopr. gatte (di persona ingenua) | te psto
ompiccine, umicine, umpiccine, s.m., cme ll~, ti picchio di santa ragione ||
1. ombelico: le rigazze de na vrta mica agg., 1. unto, untuoso: chae le caplle
ci facvono vda llumpiccine | gge le nte: mttece la mmrda del gatto! ||
regazze vanno tutte coll~ de fra | prov.: bbcca nta nun disse mae di n.
quantra mjjo si ttva scirto ll~! 2. sporco di grasso: se p ssap ndo vae
(imprec.) rif. alla levatrice, sarebbe stato co l vistito tutto ~ n qur mdo?
meglio fossi subito morto. 2. (fig.) parte ontrechettutto, avv., inoltre.
interna della palla di gomma. onzine, nzine, s.f., unzione: la sagra ~,
omuto: immuto. lEstrema unzione.
ncica, ncica, s.f. inv., uncino per suini o, onom., verso dellallocco.
| jjha mmsso ll~ addsso, le grinfie. para: pra.
oncinara, uncinara, s.f., asta di ferro con pera: pra.
una serie di ganci, cui si appende la oper, opr, v. tr., operare, sottoporre a
carne macellata. intervento chirurgico: ra statoprato
oncino, s.m., 1. uncino di ferro per affer- drgna || oprasse, v. intr. pron., sotto-
rare balle di fieno e di paglia. 2. gancio porsi a intervento chirurgco.
di legno, da applicare dietro la schiena operajjo: oprajjo.
alla cinghia dei pantaloni, cui appendere oprto: aprto.
la roncola: ll~ pe tten l rncio attac- opiato, agg., addormentato profonda-
cato ditral culo || dim. oncinllo. mente.
nco, agg., 1. con la lama concava, ad an- opignne: oppinine.
golo acuto: l zappne ~, serviva pe opino: lopino.
adacqu, pe ff le pare mallrto. 2. ri- pio, s.m., (raro) oppio.
curvo, adunco. ppe1, inter., uno! (comando per caden-
onto: annto. zare la marcia).
ongunto, ingunto, s.m., 1. unguento. 2. ppe2: ppela.
pomata. ppela, ppe2, inter., op l!, voce rivolta a
nna, s.f., onda. bambino, di incoraggiamento a saltare
nne patnne, incipit di conta. o, se caduto in terra, a rialzarsi.
onnibbusse, s.m., (arc.) omnibus: ll~ co oppignne: oppinine.
le cavalle cra. oppinine, appunine, opignne, op-
onre: (prov.) ll~ ccme l vtro: gni pignne, upinine, s.f., opinione.
fiato llappanna | vale ppi ll~ chi ppio: lppio.
ttutte li ricchzze dil mnno. oppilo, s.m., variet di fungo edule che
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
420
cresce ai piedi del loppio (Pholiota ae- ore sono? | a ttutte llre oprto | s
gerita Qul.). llre llre chasptto | te pare ~ dar-
oppne, v. tr., opporre. riv? | sarbbe ~ de falla finita | nun
oppuramnte, cong., oppure. vggo ll~ che vv vvia | nun vidivo ~
opr: oper. fusse ctta | n~ dorlggio, unora
pra, para, pera, s.f., 1. opera: quanto esatta | n~ e mma | chr? | r de
lo mtte n ~, il tempo di metterlo in cna | ra r de pranzo, mezzod | a st~
opera | f npra di caret, atto di mi- sar rrivato, che ddiche? | a ttutte ll~,
sericordia | f npera bbna, azione in qualsiasi momento | ll~ dil pastre,
buona, beneficio. 2. bracciante agricolo, breve schiarita pomeridiana nella gior-
oprante: h mmsto n~, ho ingaggiato nata piovosa, che consente di mungere
un operaio || coll., braccianti: mtta le pecore o governare le bestie || dim.
llpra, ingaggiare braccianti agricoli | ortta: m par dortta, un paio scarso di
ann a ~, andare a lavorare come brac- ore || dorinnanze, drin avante, loc.
ciante. 3. opera, unit di misura di la- avv., da questo momento in poi ||
voro agricolo, giornata di lavoro Forme: pl. re, ra.
prodotta da un bracciante: ha ffatto n~ orabbronbbi: orapronbbe.
de perticara, ha lavorato una giornata orcolo, s.m., (fig.) cosa preziosa: l fijjo
arando con i buoi | ~ n natura, lavoro lo tne cme ll~ dntro llurna, con la
effettuato gratuitamente. 4. misura a- massima cura.
gricola di lunghezza, pari a un filare di oradentte, ordentte, ordintte, s.f., 1.
900 piante di vite: n~ s ddice frre unora dopo lAve Maria: a n~ le prte
de vigna. venvono chiuse (rif. alle porte civiche)
oprajjo, operajjo, s.m., operaio: ha || mdd. (scherz.) cha n culo cme nor-
mmsso lloprajje | s n zdece dope- dentte, enorme. 2. suono serale delle
rajje. campane: ssonata ll~?
opratrio, agg., operatorio: sala opra- oramae, ormae, avv., ormai.
tria. orapronbbe, orabbronbbi, inter., gia-
oprazzine, s.f., 1. operazione chirurgica. culatoria lat., ora pro nobis.
2. lavoro, attivit: annavo pi pprepa- oratefrate, inter., 1. orate frates (espr. dal-
ramme a ff st~ dilladacquatura. lofficio della messa in latino). 2.
opr: apr. (scherz.) intendiamoci!
opure, cong., oppure. orazzine, s.f., preghiera: dico smpre
opsquelo, s.m., opuscolo. ll~ prima dann ddorm, recito le
ra: quann na crt~, tra qualche ora | preghiere.
ancra n te sa ~? (a chi tarda ad arri- rca, inter, (euf.) porca: ~ llca! | ~ mi-
vare) | chiapp.: chre s? llora de sria!
jjre a qquest~, ne ppi ttarde ne ppi orc, v. tr., (raro) trasportare pesi in i-
a bbonra! | a cche bbll~ si vne! (a spalla.
chi giunge in ritardo) | ~ vcchja, solare ordgno, s.m., 1. carro agricolo: s
| su li quattr~, circa quattro ore | vent~ vvenute co qquattro ordgne. 2. car-
| m par d~ | du re bbne, abbondanti | rozza: miqqu ci vle n antro ~. 3. at-
a cch~ vnghe? | ch~ mo fatto?, che trezzo, utensile: ch gni srta dord-
Vocabolario
421
mia, fatte cappanna! (escl. di soddisfa- panzastto (a), loc. avv., bocconi.
zione alla vista di cibi abbondanti, ap- panzata, s.f., 1. colpo dato con il ventre.
petitosi, ben preparati) || prov.: ~ pinzuta 2. scorpacciata: s ffatto na ~ de
nom prta cappllo (se la donna incinta cerase.
presenta il ventre appuntito, partorir panz, s.f., viola del pensiero (Viola tri-
una femmina) | ~ pina v rripso | ~ color L.).
pina num pnza a qqulla vta | ~ vta panzne, s.m., chi ha una grossa pancia.
nu sta rritta | ~ vta v mmagn | ~ vta panzuto, agg., panciuto.
nun raggina. 2. ventre: ~ de vrme | polo: pvolo.
mal de ~ | stasra a lltto scarzo e a paoneggiasse, v. intr. pron., pavoneggiar-
ppanza tirata! (falsa minaccia a bam- si: se paonggeno pi la piazza.
bini di andare a dormire senza cenare) | papa, s.m., 1. pontefice: st ccme m ~,
jje tngheno pi llcchje che la ~ (rif. sono sazio || prov.: mrto m ~, se ne fa
a persona ingorda) || dim. panztta, accr. n antro, nessuna persona tanto indi-
panzna || panztta (a), loc. avv., a) a spensabile da non poter essere sostituita
gambe in aria, alla rovescia, in po- (sovente assume significato autoconso-
sizione supina: dorm ~; b) in panciolle: latorio su un evento negativo). 2. (ant.)
sta bbllo ~; c) in fin di vita: tutto l p- testa della moneta.
scio veniva s ~. 3. parte pi rigonfia papagna, s.f., ceffone: carimedi quattro
del fiasco. 4. parte centrale del fuso. 5. papagne.
rigonfiamento di muro provocato da papala: papara.
umidit: r muro ha ffatto la ~. 6. costato papale, avv., in modo chiaro: llha rri-
panciuto della trottolina di legno. 7. spsto ~ ~, prpio cme si la sintiva.
parte rigonfia della botte. papalino, agg., dellepoca dello Stato
panzallria (a), panzaperia (a), loc. pontificio: l govrno ~.
avv., a) a gambe in aria, alla rovescia, in papalne, s.m., fiore del papavero.
posizione supina; b) in fallimento: papara, papala, s.f., rosolaccio, papavero
anna ffin a ppanzallria; c) sottoso- selvatico (Papaver rhoeas L.).
pra, in completo disordine: ha bbuttato ppara, s.f., papera, oca giovane: cam-
la casa ~. mina cme na ~, adagio.
panzanaro, s.m., chi racconta fandonie, paparino (raro): peparino.
millantatore. papvoro, s.m., variet di papavero usata
panzanlla, s.f., pane casalingo raffermo, a scopo ornamentale (Papaver som-
bagnato in acqua e condito con po- nifer): chha magnato l ~?, detto a chi
modoro, basilico, sale, olio doliva || ~ tardo di riflessi.
(a), loc. avv., in nulla: va a ffin ttutto ~, papearme, s.m., (infant.) gioco con soldi,
in una bolla di sapone. testa o croce || ~ (a), loc. avv., supino:
panzanto, s.m., pane tostato, talora mttese ~, con gran comodo || ~!, (in-
agliato, quindi immerso nellolio fant.) grido lanciato nel corso del gioco
nuovo, che si consuma al frantoio in oc- di guardie e ladri.
casione della molitura delle olive. paptto, s.m., (arc.) moneta dargento
panzanz (a): passanz (a). dello Stato pontificio, del valore di due
panzaperia (a): panzallria (a). paoli o 20 baiocchi.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
432
vrtal girno | nha ccmpre m paro ci che vuole | avcce ~, agire con tatto ||
jjre. (d.) le v vda le ~ bblle? Tubbia, Tub-
parcchje: paracchje. bilo e le Carcarlle (tre borgate nel ter-
parla: f ddu parle co uno, scambiare ritorio di Viterbo) || partadditro (a),
quattro chiacchiere con una persona | partedditro (a), loc. avv., a) allindietro:
mttece na bbna ~, intervenire per pe- ccascato ~; b) alle spalle.
rorare la causa di q.no; interporre i pro- prtene, pltene, paltenne, palt, parte-
pri buoni offici | rimagnasse la ~, nne, part, prtone, s.m., cappotto:
contraddire quanto in precedenza soste- mttete l ~! || dim. partoncino.
nuto o promesso | pijj m ~, dare credito partenne: prtene.
a quanto affermato | n mo de ~, man- part, v. intr., 1. partire: la mattina prsto
tiene quanto promette || dim. paroltta se partiva co la mccia | le fijje prtono
|| prov.: na ~ ppco e ddue s ttrppo. collngele (di neonati, quando girano
parpagnccola, s.f., ceffone. gli occhi). 2. (fig.) seccarsi di una
prpebbra, s.f., (raro) palpebra. pianta: bblle ppartito stolivo. 3.
parpet, parpit, v. intr., (lett.) palpitare. (fig.) morire: stava ll ll pe ppart |
prpeto, prpito, s.m., (lett.) palpito. reg, quannarriva la cartolina, tcca
parpit: parpet. ppart, arrivato il momento, si muore. 4.
parpitazzine, s.f. pl., tachicardia. (fig.) uscir di senno: ormae ppartito
prpito: prpeto. prpio, n ce se raggina ppi | mo
partccia, s.f., brutta azione: jjha ffatto partito, pazzoide || Forme: Ind. pres. 2
na ~ che n ze llaspettava prpio. parte; 4 partmo, partimo; 5 partte; 6
parte: passate ggi dda na ~!, camminate prteno | impf. 3 partva, parta; 4 par-
su un lato della strada! | da nantra ~, in timmo; 6 partvono, partono | perf. 4
unaltra direzione | da quarche pparte se partmmo; 6 partinno | fut. 2 parterae |
trovar, in qualche luogo | ma li ~ nstre, Imper. 4 partmo! | Ger. partnno.
nelle nostre zone | da n anno a sta ~, da partitlla, s.f., breve partita a carte.
un anno in qua | tirasse da na ~, farsi da part: prtene.
parte | sta da na ~ cme m purcino pizzi- parto: na pquara de primo ~, primipara.
cato, in disparte | da na ~ me fate rida, prtone: prtene.
da un lato, per certi aspetti | da du ~, su partornte, s.f., partoriente.
due lati | tre ppe pparte, per lato | pe partor, partur, v. intr., partorire: m
pparte mia, per conto mio | da na ~ e ppartorita la nra | si un mo sse par-
llantra, a vicenda | a pparte che ss turito, llavarbbeno dato um mijjne ||
stracco, a prescindere dal fatto | mtta partorisse, v. intr. pron., partorire: s
pparte l zugo, conservare il sugo per riu- ppartorita de n fijjo mschjo || Forme:
tilizzarlo | da tutte le ~, dogni lato, ovun- Ind. pres. 3 parturisce; 6 partorsciono,
que | da tutte li ~ e vvrze | pijjvono la partursceno, partursciono | impf. 6
rbba da pi pparte, di varia proveni- partoriscvono | P. pass. partorito, par-
enza | la mi ~ de mnno llh ggirata | la turito | Ger. partornno.
sa ff la ~, m politicne, sa destreggi- partur: partor.
arsi con abilit e furbizia nelle proprie parurte, s.m., paraurti.
faccende private, riuscendo ad ottenere pasa, s.f., unit di misura di distanza, pari
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
436
datamente || prov.: pe ssanta Caterina, (a), loc. avv., legato per le zampe: lass
m ~ de gallina; pe Nnatale, m ~ de cane le bbsti~, impastoiate.
(sul variare della luce diurna). 2. di- pastso, agg., glabro: la pmpana spra
mensione: n de lo stsso ~ sto bbot- ppastsa.
tne. 3. misura lineare: tre ppasse n z. pastura: port na bbstia a ppastura, al
passo2, s.m., 1. passaggio: r giallne ad pascolo.
n ucllo da ~, migratore. 2. guado. 3. patacca, s.f., 1. (fig., gerg.) vulva. 2. (fig.,
varco lasciato per passare nella siepe gerg.) bella donna. 3. (fig.) colpo.
viva di confine del campo || p. pass. e patalcco, s.m., 1. bambino paffuto. 2.
agg., scorso: la settimana passa. (fig.) pne. 3. (dispr.) individuo tonto.
passonata, s.f., colpo inferto con un palo. 4. epit. dil. con cui si indica un ab. di
passne, s.m., grosso palo di recinzione, Vallerano.
in genere di castagno: l ~ se nfocava, se patapnfete, ideof., (imita il tonfo di una
facva la guida co la furcina, p se met- caduta) patapum.
tva l ~ dntro co nancarcata || dim. patata, s.f., 1. callosit della pianta del
passoncllo. piede, osteoma. 2. (fig., dispr.) orologio
pssoro, s.m., passero. da tasca || ~ (a), loc. avv., di forma
pasta, s.f., 1. pasta: ~ crmpa, pasta con- schiacciata: naso ~ || dim. patatina,
fezionata di produzione industriale | fa (fig., infant.) vulva.
la ~ de casa | ~ sfjja, pasta sfoglia | ~ patataro, s.m., 1. coltivatore di patate. 2.
grattata, impasto duro grattugiato di fa- venditore di patate. 3. gran mangiatore
rina e uova, per minestre | ~ allvo. 2. di patate || sopr.
massa delle olive spremute. patatina (la), sopr.
pastarlla, s.f., pasticcino. patatracche, ideof., patatrac.
pastasciuttaro, s.m., gran mangiatore di patatucco, s.m., (dispr.) stupido.
pastasciutta. pate: patre.
pastco, inter., (lat. eccl.) Pax tecum. patnte, s.f., 1. deiezione umana. 2. ba-
pasteggi, v. tr., 1. manipolare. 2. sorseg- gnatura di orina sulla patta dei panta-
giare, centellinare. loni.
pstene, s.m., 1. pianta di vite fino a tre patentino, s.m., 1. autorizzazione tempo-
anni: prima ra ~, p diventava vita. 2. ranea, concessa dal Comune, per la ven-
vigneto fino a tre anni. dita del vino dei propri fondi. 2. spaccio
pastcceche, vd. riccchece. di vino dei propri fondi nella cantina
pastina, s.m., pastiglia, medicina in pil- stessa del produttore.
lola. patern, sopr.
pastinache, s.f., pastinaca (Pastinaca sa- pat, v. intr., 1. soffrire: de qulle tmpe
tiva L.). creno le famijje che ppatvono la fame
pastcchja, s.f., pastrocchio, pasticcio, davro | la trra patiscva llasciutta,
imbroglio. era inaridita | ~ la mlla, soffrire per ec-
pastra, s.f., 1. gombina, laccio di cuoio cessiva umidit (di terreno non drenato)
o corda che unisce i due bastoni del cor- | d patisce la mlla toccava facce le
reggiato, usato per battere un tempo ce- scle. se facva n rigarllo da na parte,
reali e oggi legumi secchi. 2. pastoia || ~ pe mmann vvia llacqua | patisce l zc-
Vocabolario
439
scsa | pellartre | s ppe le mnte || pe pecorne, avv., carponi || ~ (a), loc. avv.,
llingi, pe llinz, per linz, pir linz, a) carponi, prono, piegato in avanti; b)
loc. avv., allingi, allins | pir lo mno con umilt, con sottomissione.
| pe gginta, inoltre | ~ ccaso | ~ ffinta, pecurlla: pecorlla.
per gioco, per finta | ~ ccarit la vita! | pedagna (a), loc. avv., (scherz.) a piedi.
~ Ccristo! pedagna, s.f., 1. pianta giovane di quercia
pecarccio: picarccio. fino a 12 anni. 2. pedale di albero
peccato: bbrutto cme l ~ mortale | ad tagliato a fior di terra || dim. pedagnla,
pprpio m ~ || prov.: se dice l ~, ma nn pedagnlo.
l peccatre. pedal, v. intr., 1. pedalare. 2. (fig.) cam-
peccatra, s.f., peccatrice. minare: pedala!, vattene! 3. (fig.) im-
pce, s.f., (gerg.) innamoramento: s pegnarsi, faticare: hae vjja ppedal!
pprso na bblla ~. pedalino, s.m., calzino: llha rridtto m
pectta, pictta, s.f., 1. impacco. 2. toppa. ~, lo ha mortificato rimproverandolo.
3. (fig.) rimedio: mttece m p na ~, si pedata, s.f., parte inferiore della pianta di
ss bbravo! 4. cerotto: va n giro cu na ~ canapa.
sul muso. peddam, avv., (infant.) incominciando
pechino, pichino, s.m., 1. persona da me (detto quando si fa la conta per
puntigliosa. 2. chiacchierone. un gioco).
pecionata, s.f., lavoro fatto in maniera ab- peddappsta, avv., (arc.) appositamente.
borracciata. peddeqqu, avv., in qua.
pecine, s.m., abborraccione, pasticcione: pedecne: pedicne.
sie l zlito ~ tu. pedicino, petecino, s.m., pellicino, cia-
pcora: pquara (ant.). scuna delle estremit angolari ricucite a
pecorarccia, s.f., ovile. punta di un sacco, che servono per po-
pecorartto, s.m., garzone del pastore. terlo prendere meglio: pijj l zacco pe
pecoraro, s.m., pastore di pecore | fischjo li pedicini, li du cantni del zacco.
da ~, fischio prolungato, ottenuto inse- pedicne, pedecne, peticne, pidicne,
rendo lindice e il medio di ciascuna piticne, s.m., 1. tronco di piante le-
mano ai lati delle labbra tra i denti infe- gnose, sotto la biforcazione dei rami:
riori e superiori | cane da ~ || pecorara (d.) ad mmjjo a ccasc dal ~ che
(a la), loc. avv., da pastore: n te snte: dalla cima, meglio avvedersi in tempo
falli m p n fischjo ~! || prov.: chi ffa l ~ di uno sbaglio. 2. parte basale del
e cchi ffa l lupo. tronco: per trra ce rsta piantato l ~.
pecorlla, pecurlla, s.f., cirro-cumulo || 3. bastone grosso e nodoso. 4. (fig.,
prov.: clo a ppecorlle, acqua a cca- scherz.) asso di bastoni.
tinlle. pedcchjo, pidcchjo, s.m., 1. pidocchio
pecorina (a la), loc. avv., posizione di (Pediculus humanus corporis, P. h. ca-
coito, in cui luomo possiede la donna pitis De Geer): ammazz l pidcchje. 2.
da tergo: scop ~, a cculo ritto | la pidocchio dei polli (Menopon gallinae
mtt~. L.): pedcchje polline, pidcchje pul-
pecorino: ~ co la lcrema, con la goccia line. 3. afide, insetto parassita di piante:
di grasso. l ~ vne sul facilo. 4. (fig.) persona
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
442
gretta: pedcchjo arefatto | (d.) srvete pelame, s.m., sorta: bbianchira de tutte
dar ~ rifatto!, dalla persona arricchita, le ~.
che ostenta ricchezza || dim. pidoc- pelaquale, loc. avv. (con valore di agg.),
chjtto. per la quale, per bene: qulla dnna
pggio, avv.: arist ppggio | ~ che ppg- nadra ~ | l tmpo n ttanto ~, non
gio!, peggio che mai | ~ de ccos m p propizio.
nn | ~ pe sso! | ~ me snto! | ~ chann pelato, agg., 1. calvo: ppelato cme n
dde ntte | (antifr.) ~ de la zzuppa vo | zzucca pelata, testa calva. 2. (fig.)
ngrse, ottimo || agg., peggiore: l ~ squattrinato, senza soldi.
amico | gni anno ppggio | s le ~ cri- pelatra, s.f., malattia delle galline, che
stiane | l ~ patrne || prov.: l ~ cane, la provoca la perdita delle penne.
mjjo cccia || s.m., la cosa peggiore || pelatre, s.m., coltello a mezzaluna, dal
prov.: l ~ vne smpre derto | l ~ n manico corto oppure senza manico,
mmae mrto. usato per togliere i peli dalla pelle del
peggi, s.f., automobile della marca Peu- maiale ucciso, dopo averlo immerso in
geot. acqua bollente per ammorbidirla.
peggior, v. intr., peggiorare: peggior pelatura, s.f., operazione con cui si estir-
llammalato!, (scherz.) peggio che mai! pano con le mani le erbacce dal campo
pegnarllo: dim. di pgno. di canapa.
pegnnte, avv., a buon mercato, a prezzo pellccia, s.m., (scherz.) bel tipo, cattivo
irrisorio: lo cmpre ~. soggetto.
pel, v. tr., 1. togliere il pelo: ~ l prco, pellamordeddio, inter., per amor di Dio!
levare le setole a un maiale ucciso | s pellnceca: pellncica.
pprso na gatta ppel, si assunto un pellncica, pellnceca, s.f., 1. filamento
compito ingrato. 2. sbucciare: ~ le pa- della carne. 2. parte di carne tigliosa,
tate lsse. 3. bruciare: tira na tramon- formata di tessuti cartilaginei e fibrosi,
tana che ppla. 4. spennare: ~ na difficile da masticare: sta cccia ttutta
gallina. 5. sfrondare un albero. 6. to- ~: nu la vjjo. 3. pelle del corpo floscia
gliere le erbacce: sannava ppel, pe e cascante. 4. (fig., dispr.) pne flaccido.
llev llrba che ccra remasta, estir- pellancicso, agg., 1. filamentoso, fi-
pare con le mani le erbacce dal campo broso. 2. flaccido: pellancicsa cme la
di canapa. 7. (fig.) privare di tutto il de- plle de le cojjne.
naro: (iron.) va dda qullo de macel- pellappunto, cong., perci, precisamente.
laro, che tte pela bbne. 8. (fig.) vincere pellria (da), loc. avv., dallalto: tutta na
al gioco || v. intr., scottare, bruciare: vrta piovrno ~.
stacqua pla ncra trppo | n frddo pellaro, s.m., 1. conciapelli. 2. acquirente
che ppla | pla, cavali?, intercalare di pelli di animale: passava l ~ a ccom-
che trae origine da un episodio burlesco, pralle.
giocato ad un personaggio viterbese plle, s.f., 1. epidermide: rridtto plle
dell800-900 || pelasse, v. intr. pron., ssa | me fa ven la ~ de gallina, la pelle
scottarsi. doca, rabbrividire || ~ dvo, tessuto
pelamattina, inter., (euf.) per la Ma- sottile trasparente per camicia da notte |
donna! (bestemmia). ~ de divolo, tipo di velluto robusto
Vocabolario
443
pes, pis, v. tr., pesare: qulle che la ven- pesfosfato, s.m., perfosfato, fertilizzante
nvono llua, la pesvono s || v. intr., chimico artificiale.
avere un peso: ha vjja se ppsa sto pesicchj, v. intr., raggiungere un peso
fijjo, molto pesante. notevole.
pesafrro, s.m., 1. foggia di baffi. 2. pso, s.m., romano della stadera.
cervo volante (Lucanus cervus L.). pest, pist, v. tr., 1. pestare. 2. pigiare
pesante, agg., grossolano: s ~ cme n luva con i piedi: la pstono qul mdo
zappne || dim. pesantccio. | llua se pistava ma la tina. 3. (fig.) pic-
pescatra, s.f., pescatrice || ~ (a la), loc. chiare di santa ragione, sonoramente:
avv., al modo dei pescatori: ristto ~. quant vvro Ddio, gge te psto | llh
pescatrice, s.f., pescatore, ordigno per ppistato cme llnto, gliene ho date di
ripescare un oggetto caduto nel pozzo. santa ragione || pestasse, v. rifl. recipr.,
psce: pscio. picchiarsi: si pestnno bbne bbne ||
pescecapne, s.m., (raro) girino. Forme: Ind. pres. 1 psto, pisto; 6 p-
pesciarla, s.f., (fig.) donna pettegola. stono | impf. 3 pistava | perf. 6 pestnno
pesciarlo, s.m., pescivendolo. | P. pass. psto, pistato, pisto.
pescina, piscina, s.f., 1. maceratoio, psta, s.f., 1. peste: dice pste ccrna de
grande vasca, in cui si immergeva la ca- tutte, dirne tutto il male possibile | nha
napa: le piscine del Bujjicame || dim. ddtto pste ccrna n giro | dice pste
pescintta. 2. acquitrino. vvituprio. 2. malattia venerea. 3. odore
pescinaro, piscinaro, s.m., affittuario e nauseabondo. 4. (fig.) ragazzo insop-
guardiano dei maceratoi comunali per portabile.
la canapa: l ~ ra pagato da qulle che pestarccia, pesterccia, s.f., pestarccio,
pportveno la cnepe appozz. s.m., 1. azione ed effetto del pesticciare
pscio, psce, s.m., 1. pesce: chjapp l ~, coi piedi. 2. terreno calpestato: hanno
pescare | ~ de mare, pesce marino | ~ fatto na ~ mallrto.
dcqua drce | na spina de psce, una pestarccio: pestarccia.
lisca | damme du psce! (richiesta al pestarino, s.m., operaio che pigiava luva
pescivendolo) | mdd. f r ~ m barile, il nel tino con i piedi.
finto tonto | nad ne ccarne ne ppsce pestarzza, s.f., mortaio di legno da
(di qualit indefinibile) | gge pco ~!, cucina.
(di un risultato magro) | nta cme m ~ pestarzzo: pistarzzo.
| se snte cme m ~ fr dacqua, si trova pesterccia: pestarccia.
a disagio | (iron.) sto vino bbno pam- pesticci, v. intr., calpestare.
mazz l pscio, pessimo (letter.: come pesticco, s.m., calpestio su terreno ba-
una sostanza ittiotossica) || dim. pe- gnato.
sctto, pesciarllo: mannggia le pe- pesto: pisto.
sctte! (inter.) || prov.: l ~ comncia petazz: spetazz.
ppuzz da la capccia | l ~ grsso petcchja, s.f., 1. piccolo foruncolo. 2.
magna qullo ciuco. 2. (fig.) pne: li (fig.) inezia.
mtte l ~ su le mano. petecino: pedicino.
pesconce, s.m., nocepesco (Prunus per- petllo, s.m., 1. persona petulante, in-
sica levis). vadente. 2. persona svelta.
Vocabolario
449
pinzuto, pezzuto, pizzuto, agg., 1. appun- sgna Dio preg | quanno pive ttira
tito, aguzzo: s ppinzuti cme n aco | vnto, l cacciatre nun ccontnto |
mdd. ann allrbere pinzute, morire. 2. quanno pive ttira vnto, cacciatre
convesso (di gemma di vite). 3. (fig.) af- statti drnto | si nom pive pi la Canne-
fettato, ricercato: parl ~. lra, dallinvrno smo fra; ma si
pio pio1, avv., appena, a malapena: io te ppive tira l vnto, dallinvrno smo
snto ~. drnto | quanno pive, chi sta bbne
pio pio2, onom., voce che imita il pigolio nun ze mve | pive e cc l zle, la cam-
del pulcino: fanno ~ || voce per chia- pagna va in amre | se ppive su la
mare i pulcini || inter., voce con cui si parma, c l zle su la grgna | se
gioca con un bambino. ppive ggioved ssanto, pive mggio
pio, in: nha ffatto n tmpo manco a dd tutto quanto || Forme: Ind. pres. 6 pi-
ppio, successo in un baleno. veno | impf. 3 piova | perf. 3 pibbe,
pol: spol. piovtte; 5 piovssoto (rur.); 6 piovrno
pimmo, s.m., 1. piombo. 2. piombino, | fut. 3 piovar | Cong. pres. 3 pivi |
filo a piombo del muratore || ~ (a), loc. Cond. pres. 3 piovarbbe | P. pass. piu-
avv., a piombo, a perpendicolo. 3. ro- vuto | Ger. piovnno.
mano della stadera. pive: piva.
pionno, sopr. pioviccic, v. intr. impers., piovigginare.
piotggine, s.f., lentezza. pioviccicatlla, s.f., pioggerellina.
pito, agg., lento. pioviccicso, agg., piovigginoso.
pitta, s.f., 1. zolla sollevata con una van- piovuta, s.f., piovasco.
gata, piota || ~ collrba, zolla erbosa || pipa, s.f., gallina (in tono vezz.): ste pre
ssa smpre m ~, vegeto ed energico. 2. pipe channo ste.
(gerg.) moneta da cento lire. piparino: peparino.
piott, v. tr., cavare le zolle. piperino: peparino.
piva, pive, v. intr. impers., piovere: pip pip, pipine, inter., voce per chiamare
pive tutta la luna, per tutta la durata i polli.
della lunazione | dille che ppive!, me pip, s.m., (acr.) Partito Popolare: (iron.)
ne infischio | llanno passato ha ppio- s del ~? magna!, s del tignlo? bbve!
vuto na massa | allent de ~, spiovere | (battute pronunciate dai fascisti negli
sta zzitto chi ffa ~ | piva bbuche, a di- anni Venti del secolo scorso, quando
rotto | nn ppe ppiva sto tmpo | mdd. costringevano gli antagonisti cattolici a
penzavo che ppiova, ma n cche ddi- bere olio di ricino).
lujjava, temevo lavverarsi di qualcosa pipinara, s.f., 1. vocio. 2. folla di gente
di negativo, ma non in tali proporzioni | rumorosa.
domane ha dda ~ | ~ pulito, senza gran- pipine: pip pip.
dinare | (d.) tanto tron che ppibbe, pipo, s.m., 1. (infant.) pidocchio: cha l
detto di cosa accaduta dopo lunga attesa pipe sto fijjo. 2. (infant., euf.) pne.
o insistenza | piovar? s! ctiche e pippa, s.f., 1. pipa: cu la ~ ma la bbcca
llanzagne (niente affatto) | piovssoto | muso de ~!, insulto a persona antipa-
jj cme ffarche, (rur.) piombaste || tica || ~ (a), ad angolo retto, della punta
prov.: pi ffa ppiva e ppi ccac, nom bi- del maglio | le cse vanno a ~ de cccio,
Vocabolario
459
bini) | ce se pscia (rif. a costruzione ap- piscina, s.f., 1. bambina neonata (in tono
pena iniziata) || pisciasse, v. intr. pron., vezz.). 2. (dispr.) monaca.
pisciarsi: ~ addsso dal rida, scompi- piscine, s.m., ululone (Bombina varie-
sciarsi dalle risa | se pscia stto, cha gata).
ppco sclo (di tegola messa troppo pislla, s.f., 1. ragazza. 2. vulva || dim.
piana) || prov.: chi num pscia n com- piselltta, pisellina.
pagna, o n latro o na spia | pscia pislle, s.m. pl., piselli: capo l ~, mondo i
chjaro e vva n culo al mdico | chi pp- piselli.
scia e nnom petazza, non ffijo de pisellina, pisillina, s.f., 1. scilinguagnolo.
bbna razza; chi ppscia e nnon fa l 2. (dispr.) lingua maligna: cha na ~!
pto, ad ccornuto e nun ccrso. 2. ndo tcca tgne. 3. rubiglio, pianta di
zampillare, sgorgare, di vino: sta can- piselli selvatici (Pisum arvense L.).
nlla pscia piano || Forme: Ind. pres. 2 pisellino, s.m., 1. ragazzo (in tono vezz.).
pisce; 6 pscno, psciono. 2. sopr.
pisciacane, s.m., dente di leone (Tara- pisllo, pisllo, s.m., (fig.) pne.
xacum officinale L.). pisillina: pisellina.
piscialltto, s.m., bambino affetto da enu- piso pisllo, incipit di conta.
resi notturna. pisolnne, s.m., ipsilon.
pisciarlla, s.f., stimolo ad orinare spesso: pispine, s.m., pitch-pine; legno rossa-
avcce la ~. stro durissimo di pino dellAmerica set-
pisciarllo, s.m., 1. rivolo di liquido. 2. tentrionale.
(fig.) chi orina spesso. 3. idron. pispllo, s.m., 1. ragazzo di bassa statura.
pisciarla, s.f., (fig., triv., raro) vulva. 2. adolescente.
pisciasngue, s.m., emioflobinuria della pispisllo, incipit di filastrocca per gioco.
vacca. pissichjatra, s.m., (rec.) psichiatra.
pisciastto, s.m., 1. moccioso, di ragazzo. pissicolggeco, agg., (rec.) psicologico.
2. vigliacco, pusillanime. pissicologga, s.f., (rec.) psicologia.
pisciastrato, agg., (scherz.) chi orina pist: pest.
molto. pistcchjo, s.m., (fig., gerg.) pne.
pisciata: ch na ~ m punta m punta, ho pistarla, s.f., cassa di legno con il fondo
estrema urgenza di orinare. forato, che si metteva sul tino, per pi-
pisciatlla, s.f., (fig.) pioggerella breve. giarvi luva con i piedi nudi.
pisciatro, s.m., 1. orinatoio pubblico pistarzzo, pestarzzo, s.m., 1. (raro)
maschile. 2. (fig., triv., raro) vulva. mortaio di legno da cucina. 2. pestello.
piscina: pescina. 3. (fig., scherz.) bambino panciuto.
piscin, v. intr. impers., piovigginare pistasale, s.m., mortaio di legno da
(solo in prov.). cucina.
piscinaro: pescinaro. pistata, s.f., 1. azione di pestare, pigiare,
piscinata, s.f., quantit di canapa im- frantumare. 2. quantit di uva pigiata in
mersa in una volta nel maceratoio. una volta.
pscio, s.m., 1. colaticcio delle bestie. 2. pistatrice, s.f., (rec.) pigiatrice, macchina
orina: ccallo quanto l ~ sto vino, troppo per pigiare a mano luva.
caldo | ~ dngele, vino prelibato. pistatura, s.f., 1. pestata. 2. pestatura
Vocabolario
461
pnte ponnte, incipit di conta. mina trra trra cme la ~ (di persona
pontell: appuntell. povera).
ponterlo: puntarlo. porcamarmma, inter., (euf.) bestemmia.
ponticllo (l), microtop. porcamarianna, inter., (euf.) bestemmia.
pontificaltto, s.m., messa semisolenne. porcarccia, s.f., 1. porcile costruito in
pontina, s.f., 1. punta fonografica: ~ de muratura. 2. (fig., dispr.) luogo sporco.
grammfono. 2. bulletta da calzolaio. porcara, purchira, s.f., 1. porcheria. 2.
pnto, punto, s.m., 1. punto: mtta m ~ a cerume delle orecchia.
n vistito, riparare con ago e filo | mtta porcaro, s.m., porcaio || dim. porcartto.
du pnte su na scarpa | ha ffatto m ~, p porcastro, s.m., maiale giovane (fino ad
ccant dda pota (al gioco della scopa) un anno) || dim. porcastrllo (di 4-5
| rgge l ~, star sulla sua || prov.: chi nun mesi di et).
ce mtte l ~, mtte la pzza | per um porchtta, s.f., maialino macellato, riem-
punto Martn prze la cappa. 2. grappa pito di finocchio selvatico e varie
di ferro utilizzata dallo sprangaio, per droghe, cotto intero al forno: venard
riparare oggetti di terracotta: pe ppia- vo cmpro la ~ ar mercato || ~ (a), loc.
cre, damme m p ddu pnte ma sto avv., cucinato come la porchtta: le
bbacile! 3. punteggio, resa: l ~ no lo fa- patat~.
cva, fruttava poco | la semnta stanno porchettaro, s.m., venditore di porchetta.
ha ffatto m bl ~, il raccolto di grano porchtte, s.m. pl., rigurgito di vomito:
stato abbondante || ~ (m), loc. avv., in ha ffatto li ~, sto mbracne, ha vomi-
punto: a mmeoggirno ~ || dim. pon- tato.
tino, puntarllo. porchtto de santantgno, s.m., porcel-
pontale, pontuvale, agg., puntuale. lino di terra, aselluccio (Oniscus asellus
pontuvale: pontale. L.), isopodo che si trova in luoghi
ppa (la). sopr. umidi: l ~ se fa ss, vne no gnomme-
ppelo, s.m., popolo: ce lo sanno ~ e rtto.
ccommune, a conoscenza di tutti | porcina, agg. e s.f., castagna selvatica,
abbenedice a ttutte l ppele dil mnno l prodotta dal castagno da legname.
papa | gde ~!, inter., (iron.) compor- porcinlla, purcinlla, s.f., erba spon-
tiamoci da generosi! tanea, invernale, infestante, non identi-
pop1, s.f., 1. (infant.) deiezione: ficata.
bbravo, fa la ~ sul vastto. 2. (infant.) porcino, purcino2, s.m., 1. castagno sel-
automobile. vatico. 2. qualit di terreno argilloso,
pop2: p2. pesante da lavorare || agg., 1. di carne
pop3, inter. di ninna nanna. dal sapore di maiale: tscio ~. 2.
popol, s.m., popelin: l ~, n cotne fino argilloso: trra porcina.
fino. prco: ~ grasso, maiale ingrassato,
prca, s.f., polca. pronto per la macellazione | ~ cinto, ma-
porccchja, proccchja, s.f., porcellana iale con striscia bianca sulla groppa | ~
(Portulaca oleracea L.): la ~ vne s a sanato (castrato) | ~ maschjo, verro |
ffjje cme l trifjjo. se spanne, vne nue cmo l ~ appiccato (la carne salata
grssa, cammina lontano || mdd. cam- di maiale appesa ad asciugare) || agg.,
Vocabolario
467
| ch na fame che mme prta via, ho prta: ~ bbve, n. di una porta della cinta
una fame terribile | ~ a ggrade, in muraria di Viterbo | ~ fulle, porta Faul,
carcere, a S. Maria in Gradi| ~ ccarce- n. di una porta della cinta muraria di
rato, imprigionare | ~ la vacca al tro, Viterbo: annama ~ a mmagn l cac-
alla monta | ~ l fijjo n cllo, in grembo | cavlle a qquattra qquattro (blas. pop.)
~ n fijjo a ccava-ciulla, un bambino a || dim. porticlla.
cavalcioni | ~ bbne llanne, apparire portaache, s.m., agoraio.
pi giovane della propria reale et | portabbagajje, s.m., portabagagli.
prta llutto pe la sorlla, veste di nero | portabbottijje, s.m., portabottiglie.
~ ddisgrzzia, portare sfortuna | ~ la portabbzze, s.m., manovale edile: s
sma, (fig.) faticare, lavorare duro | ~ a annato a ff l ~ a ndecanne.
ccapzza, tenere per la cavezza; (fig.) portacannle, s,m., candeliere.
guidare qualcuno | prta vante llrto pe portacnnere, s.m., posacenere.
ccasa, coltiva | la prta vante llua, la portaciche, s.m., posacenere.
porta a maturazione (rif. al tralcio con- portafojjata, s.f., contenuto di un
tuso) | nha ppiovuto, l fiume prta portafogli: tir ffre na ~ de srde.
pcacqua | gge prta via sto vnto | portafjjo, s.m., portafoglio: jjhanno
llacqua prta via, la pioggia erode il fregato l ~ sul tranve || dim. portafoj-
terreno | ~ pe mmano, guidare | le prta jtto.
m pianta de mano, le tiene in grande portanferi, s.m., (scherz.) cimitero.
considerazione | mi tocc portccele, portamonnzze, s.m., pattumiera.
dovetti portarglieli | prteme risptto! | portavo, s.m., (raro) portauovo.
prta ggi l beverne al cico! snte portasarvitta, s.m., portatovagliolo.
cme strilla?, porta il beverone al maia- portaspse, s.m., operaio dellazienda a-
le, non senti come grugnisce? | che jjha gricola, che trasportava i viveri in cam-
portato, llndia pastinaca? (cosa rara) | pagna per i braccianti.
~ a spasso l fijjo | la sa pport la m- portastanche, s.m., portastanghe della
chena, sa condurre lautomobile | ~ la bestia da tiro.
mchena de santa Rsa, trasportarla portatra, s.f., donna che ritirava a do-
sulle spalle | quanno sposvono, la micilio il pane da cuocere al forno: la ~
dnna portava la cucina e la sala, annava pi li case a ppijj la tvela dil
llmo nvce la cmmara | l mi nnno pane e lu portava al frno a cccia | la
llha pprte le camice de cnepe, ha in- ~ passa ccommann.
dossato le camicie di canapa tessuta a prtece, sm. pl., portici.
mano. 2. riferire: lu portava l giurnale || portijja, s.f., poltiglia.
portasse, v. rifl., 1. portarsi. 2. compor- portinaro, s.m., (arc.) portinaio della
tarsi: s pprto bb || Forme: Ind. pres. porta civica.
2 prte; 4 portamo, portmo; 6 prteno, portinnsto, s.m., soggetto dellinnesto.
prtono | impf. 6 portveno, portvono, portodarme, s.m., porto darmi per fucile
purtveno | perf. 1 porttte, port; 3 da caccia.
porttte; 4 portmmo; 6 portnno, portogallaro, s.m., venditore di arance.
portrno | fut. 1 portar; 3 portar | P. portogallo, portugallo, purtugallo, s.m.,
pass. prto | Ger. portanno. 1. arancia (Citrus sinensis Osbeck): d-
Vocabolario
469
teme m p ddu chile de portugalle toc- trasportato: l vino tcca fallo pos |
catlle! 2. melarancio (Citrus auran- quanno se psa, ar ccme pprima. 4.
tium L.) || dim. portogalltto. sostare.
portombrlle, s.m., portaombrelli. posata: la secnna ~, la seconda sosta du-
portne, s.m., androne, andito, ingresso. rante il trasporto della macchina di santa
portorlggio, s.m., attrezzo in legno Rosa.
dellorologiaio. posatura: psa.
portrna, s.f., poltrona || mdd. chi vva possso, s.m., possesso.
Rrma, prde la ~ || dim. portroncina. positamnte: apposetamnte.
portrne, agg., poltrone. possde, pussde, v. tr., possedere: poss-
portugallo: portogallo. dono na massa de trra | pusside gran
prvare: prvere. trra.
porvartta, s.f., sostanza medicinale in possednte, pussidnte, s.m., grande pro-
polvere. prietario terriero || accr. possedentne.
porvarne, polvarne, s.m., 1. polverone: possbbele, pussbbele, agg., possibile:
arz m ~, creare confusione. 2. farinello cun tutte llagrie pussbbele mmag-
comune (Chenopodium album L.), erba ginbbele.
infestante. psta, s.f., 1. strato di canapa scotolata in
porvarso, agg., polveroso. una volta, pari a quattro fasci. 2. cliente
prvere, prvare, s.f., 1. polvere: smve abituale: sta bbottga cha pparcchje
la ~ | narz ttanta ~!, non essere bo- pste | hanno przo na ~ bbna. 3. una
rioso! 2. polvere da sparo || dim. porve- delle cinque serie di dieci elementi, che
rtta, polline || prov. chi ha ppi compongono la corona del rosario. 4.
pprvere, spara. luogo di sosta: te f la ~, ti aspetto al
porverira, s.f., polveriera. varco | le pste dellare reno fisse, i
porzarago, bbonzaraco, s.m., bagolaro luoghi ove situare la trebbiatrice erano
(Celtis australis L.). determinati, sempre gli stessi || ~ (a la),
porztto (a), loc. avv., a braccia tese: va loc. avv., in agguato: stava ~. 5. chiazza
ss ppi la crda ~. di calcina sottile, messa per iniziare lin-
porzino, s.m., polsino inamidato di ca- tonacatura: fae le pste a mmisura de
micia. rgolo. 6. amministrazione postale
przo, s.m., 1. polso, battito ritmico: sent (usato spec. al pl.): sta a Rrma ne le
l ~, tastare il polso. 2. parte in cui la pste, lavora come impiegato postale.
mano si congiunge con lavambraccio. postma, s.f., 1. apostema, malattia che
psa, posatura, s.f., fondiglio di vino o di colpisce cuore e fegato. 2. (fig.) preoc-
caff. cupazione.
pos, v. tr. e intr., posare, appoggiare, de- postccio (a), loc. avv., in maniera disor-
positare: psolo m p ll! | psa llsso!, dinata.
fermo, non toccarlo! || posasse, v. intr. psto, s.m., 1. luogo: trva smpre li
pron., 1. posarsi, di uccelli. 2. deposi- mjjo pste | sap li pste bbne, cono-
tarsi: quanno l vino s pposato, se tra- scere i punti adatti (dove crescono per
vasa, se lva la fccia, se p ppure es. funghi) | sso m ~ de verit e io de
attapp la bbtte. 3. riposare, del vino bbuca, lui in paradiso ed io in questo
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
470
mondo || (scherz., infant.) lo sae l pa- Cong. pres. 1 psse; 2 pssi; 3 pzza; 6
ternstro? va vvia dar mi ~! || ~ (a), loc. psseno, pssino, pssono, pzzino |
avv., a) in ordine: h mmst~ casa | lo impf. 6 putssero | Cond. pres. 3 pota-
mtt~, lo sistema ben bene; b) per bene, rbbe, potarbbe | P. pass. pututo | Ger.
a modo: na dnna ~ || prov.: chi arza potnno.
culo, prde ~. 2. caposaldo del filare: le potca, s.f., 1. ipoteca: ce s li potche. 2.
pste appinzutate. 4. loculo cimiteriale: debito: scass la ~.
li pste del commune || dim. postarllo potec, v. tr., ipotecare.
|| dispr. postccio. potest, pudest, s.m., podest, capo del-
postrof, v. tr., apostrofare. lamministrazione comunale durante il
pot, v. tr., potare: ~ a ccrto, potatura po- periodo del Fascismo.
vera di gemme | ~ a llngo, potatura pot pot, onom., verso di un uccellino,
ricca di gemme | la vita fiacca toccava che ricordava al contadino di potare la
da potalla ccrto | (d.) se ttu v lluva vite.
bbna, pta ccrto | (iron.) pure le so- pvero, pro, pvoro, agg., povero: m ~
mare ptano! (sulla supposta difficolt cco | pro ciuco!, poverino | pre qua-
di potare) | n zomaro chha ppotato pe trine del mi zzi Pppe! (sul denaro spre-
pprimo. cato) | pra rbba nstra! | ~ fijjo de
potata, s.f., potatura veloce: damo na ~ a matre! | m ~ cristo, un individuo sfortu-
la vigna. nato | pre ne! | pro ccco! | na pra
potatura, s.f., (coll.) sarmenti: la ~ sad- dnna | pvere ve! | le pre nnne, i
doprava pe ff l fco pe la cucina, pe miei nonni defunti | l mi pro pa | l ~
ccasa. Checco sia bbenedtto, Dio llbbia m
pot, v. intr., potere: a ppotccela f!, ad pace | l mi pro fratllo | reno tutte p-
avere la forza di farlo! | psse cecamme, vere n canna || dim. poartto, portto,
si n vvro! | che tte pzzino! | m potva povartto, povertto, purtto: portta
f mmno de curra | tu ce p nn?, puoi nnue!, poveri noi! | portta mm, che
andarci? | no ne potveno ppi | se ple, ss de le scordate! | portta nne, che
permesso? | polssa ppure!, pu anche llartre ggi cce s! | portte allantre,
darsi! | n ze ne p ppi! | strill a ppi che nne ggi cce smo! | poretta mm,
num pzzo | no ne pnno fa mmno | nun che bbrutta pianta che mm ttcca!,
puzzo f dde mno di penz | p st?, povero me, che brutta sorte mi toccata!
possibile? | p ssa, pu darsi | potc- | romo tutte povartte | mmrto po-
cela (a), loc. avv., magari || Forme: Ind. vartto | mdd. povartte s, ma ffrgne
pres. 1 pzzo, puzzo (ant.); 2 p, pe; 3 tante || dispr. porccio: remo tutte po-
p, ple, pte; 4 potmo; 6 pnno | racce a qqulle tmpe || s.m., chi non ha
impf. 2 potive; 3 pota, potiva, putiva; 4 mezzi per vivere: qui ccmo smpre n
potvemo; 5 potvete; 6 potveno, pot- tzzo de pane pe m povartto | le pvere
vono, potono, potveno, potvono, put- tante creno | r baccal ra l magn del
veno | perf. 1 pot, pote, pot; 2 potste; portte | tcca ajjutalla, na portta ||
3 pot; 4 potssemo; 6 pddero (raro), prov.: l povartto cha ssmpre trto.
potinno | fut. 1 potar; 2 potarae; 3 po- povermo: pormo.
tar, putr; 4 potarmo; 5 potarte | povesia, puesia, puisia, s.f., poesia.
Vocabolario
471
povta, puta, puvta, s.m., 1. poeta: prteca, s.f., 1. pratica || prov.: vale ppi
cant dda ~, comporre canti allim- la ~ che la grammteca. 2. frequen-
provviso || dispr. povetastro. 2. (fig.) tazione: nu llh m ~. 3. relazione
sognatore, che vive tra le nuvole. amorosa.
pvoro: pvero. prteco, prtoco, agg., pratico, che ha e-
pozzngara, s.f., pozzanghera. sperienza e competenza in qualcosa:
pozzarlo, s.m., 1. scavatore di pozzi. 2. nun zmo prteche nue.
rabdomante: chjamarmo l ~ pi ttrov pratic: pratec.
llacqua. praticna, s.f., guaritrice.
pozztto, s.m., buca davanti al torchio nel prtoco: prteco.
mulino a olio. proviso: applveso.
pzzo: ~ nro, fossa biologica | ~ cupo, precavozzine, precavuzzine, prica-
persona infida e taciturna | ~ de smrzo, vuzzine, s.f., precauzione.
buca in cui si spegne la calce | ~ (a), loc. precavuzzine: precavozzine.
avv., a bagno nel maceratoio. precisino, pricisino, agg., 1. curato:
pozzofojjato, s.m., (arc.) trappola costi- ttutto ~. 2. pignolo.
tuita da un profondo buco coperto di precisine (a), loc. avv., in orario, pun-
foglie. tualmente.
ppallottato, agg., sgualcito (di tessuto). precur: prucur.
ppannasse: appannasse. prdaca: prdeca.
pracca, s.f., placca. prdeca, prdaca, s.f., 1. predica: gge l
prcia, s.f., porca, striscia rilevata di terra prte ha ffatto na prdaca lnga, che n
tra un solco e laltro. finiva mae || dim. pridichtta. 2. (fig.)
pranz, v. intr., pranzare: mdd. si sse discorso noioso: te mtte a ff la ~ nel-
pranza, nun ze cna, sulle difficolt losterie, pure tu. 3. (fig.) paternale,
economiche. predicozzo: snte m p da che pprpito
pranzicarita, s.f., pane inzuppato nel vne la ~!
vino. predec, pridic, v. intr., 1. predicare:
pranzo, s.m., pranzo: ~ de copertura, predecrno tutta la quarsema. 2. (fig.)
pranzo offerto ai muratori, una volta dilungarsi, sermonare: se mtta ppri-
completato il tetto di una costruzione | dic ll ppe llosterie.
bbm ~! | rvono allr di ~ || dim. pran- predecatre, predicatre, s.m., predica-
ztto | accr. pranzne, pranzo sontuoso. tore || prov.: ~, che pprdiche al vnto,
prata, s.m. pl., (arc.) prati. num predic pir m, chi bbutte l tmpo |
pratajjlo, s.m., prataiolo (spec. Agari- predicat, che pprdeche llavvnto, m
cus campester L.). predec pe mm, che pprde tmpo.
prata, sf., (citt.) platea. predeczzo, s.m., predicozzo.
pratec, pratic, v. tr., 1. praticare: narte predicatre: predecatre.
pratecata da tante pirzne. 2. fre- prefer, v. tr., preferire || Forme: Ind. pres.
quentare: num pratecamo, ce ne stiamo 1 preferscio; 6 preferscheno, prefer-
appartati, riservati | nun ce praticavo | sciono.
tutta ggnte che pprteca la campagna, preg, v. tr., pregare: n te f ppreg! |
tutte persone dedite allagricoltura. pregamo Ddio de fccela || prov.: chi
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
472
prscia, s.f., fretta: cmo ato ~ | li mtte zi trveno mae satlle. 2. (fig.) trabic-
~ | ma quanthae ~! | mdd. tre ppe la ~ colo; telaio di legno, da frapporre tra
e qquattro pe la paura, niente da fare | letto e coltri, nel quale si poneva un
(d.) annamo piano, che cch pprscia braciere: mettvomo l ~ mal ltto llin-
|| ~ (allim), ~ (de), ~ (di), ~ (dim), ~ vrno. 3. (fig.) crampo al piede.
(m), loc. avv., in fretta: ann di ~, aver pretnna, pretnne, pritnne, v. intr., pre-
fretta | ndo crre tanto de ~?, cos in tendere.
fretta? | l vino lo fanno allim ~ | pass pretnne: pretnna.
ddim ~ | llh ffatto m ~ || prov.: chi ha pretennnte, s.m., pretendente.
pprscia, vada piano. pretenzine, s.f., pretensione, pretesa.
presciolata, spresciolata, s.f., cosa fatta pretina, s.f., recipiente di terracotta con-
in fretta e male. tenente il fuoco, che si metteva nel prte
prescilo, presciolso, agg., frettoloso || per riscaldare il letto.
prov.: la gatta presciolsa fa l fijje pretino, s.m., filoclericale || agg., 1. cleri-
cche. cale. 2. proprio del governo pontificio:
presciolso: prescilo. cra la lgge pretina.
presciutto, prisciutto, s.m., prosciutto || ti prevde: preved.
f llev la ste cullsso dil ~!, te la fac- preved, prevde, v. tr., prevedere || prov.:
cio scontare. chi nom prevde, provvde.
presmpio, prismpio, avv., ad esempio. prevelggio, privilggio, s.m., 1. privile-
presentadarme, inter., presentatarm! gio. 2. diritto di riscuotere un com-
presentasse: appresentasse (vd. appre- penso.
sent). pricavuzzine: precavozzine.
prestta, s.f., presa, cuscinetto di stoffa pricis, v. intr., precisare.
che in cucina permette di afferrare reci- pricisamnte, avv., precisamente (in una
pienti caldi. filastr.).
presida, v. intr., (citt.) presiedere. pricisino: precisino.
pressappco, avv., allincirca. pricisine, s.f., precisione.
prestanza, s.f., prestito: pijj a ~, pren- priciso, agg., preciso, esatto: si ~ cme
dere in prestito | a qqualcuno che ccva norlggio || ~ (de), loc. avv., con esat-
l vzzio de chjde m ~, se dicia: mprsta tezza: ma ~ no lo s | si vvsse da d,
mprestarlla, se na fa na manciatlla. mica lu s ~.
prestarccio, agg., che si d in prestito. pricissine: prucessine.
prsto, avv., 1. speditamente || prov.: f pricur: prucur.
pprsto e bbne, nun convine. 2. in pricura, s.f., (arc.) procura.
giovane et: mmrto ~ de m malccio pridic: predec.
|| dim. prestarllo, piuttosto presto. pr, s.m., (gerg.) quattrino.
pretarllo, s.m., seminarista. priftto, s.m., prefetto.
prte, s.m., 1. sacerdote: st ccme m ~, priggiato, agg., pregiato.
benissimo || dim. pretarllo, pretino | priggiognro, priggioniro, s.m., pri-
accr. pretne | dispr. pretccio || prov.: gioniero: ~ de gurra | (infant.) ggioc
f qqullo che l ~ dice e nn qqullo chi a ppalla priggiognra.
sso fa | ~, frate, mneche e pplle, nun priggine, s.f., (citt.) prigione.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
474
prcia, purce, s.f., pulce (Pulex irritans snte da che pprpeto vne la prdaca!
L.): le purce p n ze ne parla quante ce purptta: porptta.
nnreno! | mtte na ~ nellorcchjo | na prpito: prpeto.
prcia che ccha la tsse, chi dice scioc- purt: port.
chezze | mtte li purca mmllo, purtire, s.m., portiere.
provvede a se stesso, cura il proprio in- purtne, s.m., portone || dim. purtoncino.
teresse | va mmtta le purce a mmllo!, purtugallo: portogallo.
vattene! || prov.: tutte le purce channo purzlla, s.f., (lett.) pulsella.
la tssa. pussa via, passa via, inter., 1. voce per
purcinara, s.f., pulcinaio, luogo dove si scacciare un cane. 2. (dispr.) espr. di fa-
allevano pulcini. stidio, rif. a cosa o persona: chi? ann
purcinlla: porcinlla. co qqullo? ~! | llacquactta num me
purcino1, s.m., 1. pulcino || dim. purci- piace pe gnnte, ~! | l palazzo scarco e
nllo. 2. (fig.) macchietta, primo indizio ppussa via | ~, cane rognso!
di imputridimento di un frutto: sta pra pusse, s.m., pus.
cha l ~ | la castagna, la mlla, la patata pussde: possde.
channo l ~. 3. (fig.) baco della frutta || pussednza, pussidnza, s.f., bene che
agg., di una variet di pera. costituisce loggetto del possesso.
purcino2: porcino. pussbbele: possbbele.
purcine, s.m., 1. tripide dellolivo (Lio- pussibbelet, s.f., possibilit.
thrips oleae), insetto parassita degli pussidnte: possednte.
olivi. 2. afide o pidocchio delle piante, pussidnza: pussednza.
che aggredisce i germogli di piante e or- putnte, agg., potente.
taggi. putnza, s.f., potenza.
purciso, agg., pulcioso, pieno di pulci. putimpala, onom., verso delluccellino,
purga, s.f., bastonatura. che annuncia linizio dei lavori di pota-
purg, v. tr., 1. purgare. 2. (fig.) picchiare. tura e palizzamento delle viti.
3. (fig.) punire: che Ddio te purghe! puttfia, s.f., (euf.) puttana: bbrutte fijje
purcchjo (a): purccio (a). di pputtfie! | mannggia la ~! (im-
purccio (a), purcchjo (a), loc. avv., a) di prec.).
traverso: prta l cappllo ~; b) penzo- puttanggene, s.f., comportamento da
loni, della maniera di fumare il sigaro. meretrice.
purfica (la), sopr. puttanata, s.f., 1. azione disonesta. 2.
purma: pulma. cosa senza valore, ridicola.
purmino: pormino. puttaniczzia, s.f., comportamento da
purmne: pormne. meretrice.
purmonite: pormonita. puttano, agg., (dispr.) eccessivo, terribile:
purmunita: pormonita. ad n frddo ~.
purnlla: pornlla. puvta: povta.
purnllo: pornllo. puzza: snte na ~ che la cccia va mmale
purnellccia: pornellccia. | da la ~ se cascava | che ppuzza de
purnografia, s.f., (raro) pornografia. bbruciatccio! | na ~ che tte fa bbutt
prpeto, prpeto, prpito, s.m., pulpito: ffra | manco la ~, nemmeno per sogno;
Vocabolario
481
qua, ca, quae (raro), avv., qua: ~ pper v- quajjo, s.m., caglio, presame: se mtte l
colo, in questo vicolo | qua ddrnto, qua ~ dabbcchjo sfatto ggi pe ff l ccio.
dentro | qua mmo, qui in mezzo | ~ quajjtto, s.m., piccolo della quaglia.
ntrno | n qua e ll, qua e l | qua dde qualra, quarla, s.f., querela giudiziaria:
qqui, in questi paraggi | vne ~! | prta e nun vula damme ~, stu strnzo?
cc la cna! | diqqu, decc, di qua: sta qualet, s.f., qualit.
ppi ddill che ddiqqu, in fin di vita | qualo, pron. e agg., quale: dimme quala
diqquaggi, quaggi: bbita ~ | diq- ve de ste du mlle.
quass, quass. qualnqua, quelnqua, agg. indef. f.
quacqu, onom., verso delloca. sing., qualunque: ~ casa | qualunquan-
quadrllo, s.m., 1. attrezzo del funaio. 2. tra fijja.
attrezzo dellorologiaio. 3. variet di qualnque, pron. indef., chiunque.
salce, erba palustre. quanno, avv., quando: se tornava quan-
quadrcio, inter., voce per dire che si nra ntte la sra | ~ ve pare, potte
hanno ancora quattro carte dello stesso ven | n ze sa qquanno | ~ cannate al-
seme in mano (al gioco di tressette). lra? | chiss qquanno | da ~ n qua se fa
quadrifjjo, s.m., quadrifoglio. ccos? | quann stato qullartra mat-
quadrijja: quatriglia. tina, mo dovuto ann a llavor | ~ ch
quadrucce, s.m. pl., quadrucci, tipo di stato l girno de Natale | ~ mae!,
pasta casalinga per minestra in brodo. quando mai! | pe pijjallo quann, in
quae (raro): qua. qualunque occasione, al momento op-
quajj, v. intr., 1. cagliare, fare grumoli: l portuno | ~ pure lo facsse, n fa gnnte,
latte co m momnto quajja. 2. (fig.) con- seppure || de quannin ~, n ~ n ~, loc.
cludere: a la fine ha qquajjato | allra avv., talvolta.
quann che sse quajja? 3. (fig.) met- quantet, s.f., quantit.
tersi daccordo. 4. (fig.) garbare: mica quanto, pron., quanto: ~ te ce vle mae?
me quajja tanto, sap || quajjasse, v. | ~ stae?, quanto tempo impieghi? | a
intr. pron., 1. coagularsi per effetto del qquanto stanno?, quale punteggio
caglio. 2. accagliarsi del latte inacidito. hanno raggiunto? | ~ ve?, che prezzo
quajja1, s.f., quaglia (Coturnix coturnix chiedi? | ce s mmrte pure co la
L.): sentarae la ~ cant, la pagherai. malria, e qquante! || agg.: n ze s
quajja2, s.f., 1. deiezione semiliquida di quante grgne, moltissimi covoni | la
vacca: h cciaccato na ~. 2. deiezione rbba c qquanta tu ne ve | quante
umana: chjappe le quajje a ffrmo | ha ggirne s ch ppartito? || avv., 1.
ppijjato na ~ a ffrmo, ha calpestato una come: gnorante quante tt! | lo vde ~
deiezione. se?, come sei cattivo? | sar ~ de qqui
quajjato, agg., impazzato: l latte ~ pe a ll | rrovinato quante pprima. 2.
devnta crsta. quando ad un tratto: ~ casc pe ttrra
Vocabolario
483
quellad, inter., per chiamare una donna, queste, questve (arc.), questve (arc.),
di cui si ignora il nome. pron. dimostr., costei: questve si nu la
quell, inter., per chiamare un uomo, di smtte, me vta la mjjene.
cui si ignora il nome. questve (arc.): queste.
qullo, qul, qur, pron. dimostr., quello: question, v. intr., 1. discutere. 2. litigare:
ste piante trppo s mmjjo de qulle | ha qquestionato co ttutte.
suppergi smpre qulla, la stessa | qur questine, s.f., lite: stava n ~ co la mjje.
che ffanno fanno | fa ccme qqullo, qusto: qu1.
prima lo vle pe no lo pijja | nun f questra (a), cong., dal momento che: ~
cme qqullo, che pparte snza salut | che sdivigna, se vde chha ffatto.
ce s dde qulle che lo mgnono l t- questro, pron. dimostr., costoro: ~ de
scio, alcuni consumano anche la carne Mecotrzo.
di tasso | qulle de casa tua, i tuoi fa- qustre, agg., equestre.
miliari | qullantre, quegli altri | pe questue, questuve (arc.), pron. dimostr.,
qqullo ra frte, per quel motivo || agg. costui.
dimostr.: qul, qur, qullo: qule questuve (arc.): questue.
ggnte de fre | a qqul m, n qur quto, chjto (raro), agg., quieto: li piace
mdo, in quella maniera | qur zumaro | l ~ vive.
qullo strnzo stato | la gurra qulla qui, chi2, avv., qui: ~ dda ne, ~ dda nue
| a qqulle tmpe, qulle tmpe, a | parte de cch | quste cchi sstto, le
qqule tmpe, de qule tmpe, a quei mie vicine | qusta cchine | arivne de
tempi | su qqulle pgge | co qqullc- qqui a m mse, tra un mese || ddeqqu,
chje bblle | qulle sordate | pure qul- ddecch, diqqu, di qui: ~, un nostro
lanemaltte facveno cmmedo | n compaesano | laddeqqu, laddecch, da
qulle momnte una nu la trva la queste parti, nelle vicinanze || quippe-
rbba, te capito | tutte qul pallne | qqu, quipperqu, in questo istante | de
cvo quel du libbrtte || Forme: f. sing. qqui m p, tra poco.
qulla, (arc.) quilla, qula; pl. m. e f. qujjo: gujjo.
qulle, qule, qull, qu, qul. quilbbrio, s.m., equilibrio.
quelro, pron. dimostr., coloro: llha qundece, qunnece, num. card., quindici.
viste ~? qunnece: qundece.
quelue, queluve (arc.), pron. dimostr., quinnicina, s.f., quindicina.
colui: chi lo vorr ssent ~ quanno lo quintalata, s.f., circa un quintale.
sa! quintijjo, s.m., quintiglio, gioco di carte
quelnqua: qualnqua. in cinque.
queluve (arc.) quelue. quinto, s.m., (arc.) misura di vino, quinta
quentale, s.m., quintale. parte di un litro || dim. quintino.
qur: qullo. quintrtemo, agg., quintultimo.
quercila, s.f., camedrio o erba quercila quipaggiato, agg., equipaggiato.
(Teucrium chamaedrys L.). Colta in quizze, s.m., (rec.) quiz.
luglio, viene mangiata per stimolare qumpeto (arc.): cmpeto.
lappetito.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
486
gono tagliando il prosciutto e che si uti- bambino (fig., in tono scherz.) || Forme:
lizzano per condire minestroni. pl. rapnzele, rapnzole.
rancichitto, s.m., bambino gracile. rappacificasse, v. rifl.recipr., rappacifi-
rncico, rancichito, agg., rancido: ha carsi.
ppijjato de ~. rappecett, rimpecett, v. tr., incollare.
rncio, s.m., sapore rancido di un cibo: sa rapprisent: arippresent.
dde ~ | prnne de ~, irrancidire || agg., ras, v. tr., rasierare, levare allo staio il
rancido | ua rncia, ribes. colmo che sopravanza: lo staro se
ranciso, agg., 1. mingherlino. 2. (fig.) rasava co la rasira.
noioso. rsala: rsola.
rancisse, v. intr. pron., irrancidire. raschino, raschjtto, s.m., radimadia.
rnfie, s.f. pl., grinfie. raschj, v. tr., 1. raschiare con uno stru-
rangutano, s.m., orangutano (Pongo pyg- mento: ~ la bbtte, togliere la gromma
maeus): me parghe no ~. dalla botte | ~ la trippa. 2. togliere stro-
rannugulasse: annugolasse. finando: ~ la scrza de le vite vcchje
rancchja: grancchja. co le mano.
ranocchjaro, s.m., chi cattura rane per raschjamjjene, s.f., radimadia, arnese di
mestiere. ferro a foggia di piccola zappa, per ra-
rancolo, s.m., (raro) ranuncolo. schiare dalla spianatoia e dalla madia i
ranschja, s.f., grandine sottile mista a residui di pasta o farina.
pioggia. raschjapippe, s.m., 1. ragazzo gracile. 2.
rapa: p ff ssngue na ~?, si pu pre- individuo mingherlino.
tendere limpossibile? (rif. a persona in- raschjata, s.f., 1. azione di raschiare. 2.
capace) | tsta de ~, stupido || prov.: se rasatura superficiale senza contrappelo.
vv na bblla ~, per agsto ha ddssa 3. atto di togliere strofinando.
nata (consiglio per la semina). raschjatccio, s.m., materiale raschiato.
rapasse, v. rifl., farsi tosare i capelli a raschjatra, s.f., attrezzo da imbianchino
zero. per raschiare la parete.
rapastrlla, s.f., rapa selvatica (Synapis raschjlla, s.m., 1. ragazzo gracile. 2. ra-
arvensis L.). gazzo fastidioso, impertinente.
rapazzla, s.f., giaciglio sollevato da raschjtto: raschino.
terra, posto a ridosso della parete nella raso, avv., rasente.
capanna, formato da due pali paralleli e rsola, rsala, s.f., 1. sezione di orto de-
congiunto da bastoni trasversali, usato limitata da due solchi longitudinali. 2.
da contadini, pastori, boscaioli per ripo- piccola porzione del vigneto || rsele
sare: drenta la cappanna creno tutte (a), loc. avv., a filari ravvicinati, di
rapazzle ntrno ntrno, dormvono su vigna arcaica. 3. rasiera con cui si leva
la ~ || dim. rapazzoltta. il colmo della misura di capacit per
raptta, s.f., barbabietola rossa (Beta vul- aridi: la ~ se passa su lo staro.
garis rubra). rasorata, s.f., colpo di rasoio.
rapillo, s.m., lapillo, pietra piroclastica. rasre, s.m., rasoio: te la fae cul ~ la
rapnzolo, s.m., 1. raperonzolo (Campa- bbarba?
nula rapunculus L.). 2. (fig.) stupido. 3. rasp, v. tr., irritare provocando sensa-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
490
ribbusso, aribbusso, inter., voce usata nel uno rricco, pi ttne da cnto.
gioco del tressette, per avvertire il com- riccjja: ariccjja.
pagno che si ha il due del seme giocato riccjje: ariccjja.
e si chiama di nuovo una carta. riccojjemonnzze: ariccojjamunnzze.
ribbusto: aribbusto. riccomannasse: ariccomannasse (vd.
ribbuttante, agg., ributtante, repellente. ariccomann).
ricacci, arecacci, aricacci, v. intr., riccont: raccont.
germogliare: n rbero che rricccia dal riccnto, ariccnto, s.m., racconto.
pide | sta pianta ttutta aricacciata, riccrta: ariccrta.
con parecchi germogli alla base. riccudin: ariccudin.
ricacciatccio, s.m., 1. pollone, virgulto riccummann: ariccomann.
che spunta dalla ceppaia di un albero riccutin: ariccudin.
vecchio. 2. getto alla base della vite: le ricccheche, nellespr. ant.: n ~ n
ricacciaticce vngono tra le du trre. pastcceche! (rif. a chi non sa espri-
ricccio, s.m., pollone. mersi).
ricalz: aricarz. ricerc: aricerc.
ricammen: aricammin. ricercatccio: aricercatccio.
ricapit: aricapit. ricva: ricve.
ricarz: aricarz. ricve, arecve, aricva, aricve, ricva,
ricasco (al), loc. avv., a carico, in balia: v. tr., ricevere: ad aricivuto la tu lttra
num me piaca sta ~ dellartre. | aricevvono llagrie di li ggnte ||
ricav: aricav. Forme: Ind. pres. 4 aricevmo | impf. 6
ricavo, s.m., imposizione al neonato del aricevvono | perf. 6 aricivinno | fut. 3
nome del nonno. ricevar | P. pass. aricivuto | Ger.
riccam: ariccam. aricevnno.
riccamatrice, s.f., ricamatrice. richjam: arichjam.
riccamo: ariccamo. richjastro, s.m., spazio chiuso, cortile o
riccapezzasse: aricapezzasse (vd. ari- giardino interno, tra le case.
capezz). richjde: arichjde.
ricctta, s.f., ricciolina, variet di indivia richjude: arichjude.
con foglie crespate. ricicci: aricicci.
riccettina, s.f., (vezz.) ragazza con capelli ricidivo, arecidivo, agg., recidivo.
a riccioli. ricmolo: recmolo.
ricctto, s.m. e agg., ricciolino || Forme: rcine1, s.m., glicine (Wisteria sinensis
pl. ricctte. Sims - Sweet).
rcchja, s.f., recchia, pecora di un anno, rcine2: rggine.
che non ha ancora figliato. ricint: recint.
rccio, s.m., alterata permeabilit dei vasi ricinto, s.m., recinto.
distali degli arti della vacca || agg., di ricipinte, s.m., recipiente.
una qualit di vitigno: rosctto ~. ricpreco, agg., (citt.) reciproco.
ricciolna, agg., riccioluta (vezz. di una ricit: aricit.
donna). ricivuta, s.f., ricevuta: port ss la ~ di la
ricco: ~ sfonnato, ricchissimo | (d.) pi ggiocata.
Vocabolario
495
rendere giovane, far riprendere vigore: rinvolisse, v. intr. pron., riprendere forze,
na vita se ringiovenisce co la propg- rinfrancarsi.
gine, quanno se ricrca || v. intr., ritor- rinzecchisse, arinzecchisse, v. rifl., rin-
nare giovane. secchire || P. pass. arinzecchito.
ringioven: ringiovan. rinzga, s.f., segno lasciato sulla pelle da
ringomm: aringomm. una legatura molto stretta.
ringran, aringran, v. intr., seminare di rinzsto, s.m., carrucola del muratore.
nuovo il grano sulla stessa superficie. rinzolito, rinzulito, agg., risentito: me se
ringrazzi: aringrazzi. rivrta tutta rinzulita.
ringricchjato: rincricchjato. rinzulito: rinzolito.
rinn: arinn. roc: aroc.
rinnacci: rinacci. roccce: arocacce (vd. aroc).
rinnacciata, rinnacciatura, s.f., atto di roplano: areoplano.
rammendare. ripa, s.f., 1. dirupo: bbttolo ggi ppe la
rinnacciatura: rinnacciata. ~! 2. rupe.
rinnccio, s.m., rammendo. riparbasse, v. intr. pron., provare sogge-
rinnacqu, v. tr., irrigare di nuovo. zione.
rinnssene, vd. arinn. ripass: aripass.
rinnebbiasse, v. intr. pron., annebbiarsi di ripassata: aripassata.
nuovo. ripassatura: aripassatura.
rinneg: arinneg. rpedo, rpito, agg., (citt.) ripido.
rinnocernte, s.m., rinoceronte (Diceros riprde: areprde.
bicornis L., Ceratotherium simum Bur- rpese: rbbise.
chell). ripezz: aripezz.
rinnov: arinnov. ripian: aripian.
rinquartasse, v. intr. pron., divenire at- ripijj: aripijj.
ticciato. rpito: rpedo.
rintanasse: arintanasse. ripne: aripne.
rinterz: arinterz. ripnese, vd. aripne.
rinterzata: arinterzata. riport: ariport.
rintorcin: arintorcin. riposasse: ariposasse.
rintorzasse: arintorzasse. riposata: ariposata.
rintrappito, agg., rattrappito. rippizz, v. intr., bere nuovamente vino
rintrop, v. tr., scalzare una pianta. da un fiasco: rippizzssemo nantra
rinnzie, s.m. pl., annuncio ufficiale, vrta.
pubblicazione di matrimonio: sann- rippresent: arippresent.
vena ff le ~. rippresentazzine: arippresentazine.
rinvecchj: arinvecchj. riprnna: ariprnne.
rinven, v. intr., 1. aumentare di portata, riprnne: ariprnne.
di corso dacqua. 2. ricolmarsi della riprenzine, s.f., forma influenzale
falda idrica per effetto delle piogge. reumatica di una vacca.
rinven: arinven. riprsa, s.f., cambiamento che presenta la
rinvin: arinven. struttura in mattoni o pietra di un muro.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
500
sbbato, sbbeto, sbboto, s.m., sabato: frugati! | cha le sacccce sfonnate, uno
~ che vvne, sabato prossimo | ~ pas- spendaccione | va cco le sacccce fra
sato, scorso | ~ a tto ce vedmo | f l de li carzne, ha ppagato man tutte (ha le
zbboto fascista, non lavorare di sabato tasche vuote) | (euf.) vttela ppijj n za-
|| gge ssbboto a ccasa mia! (scon- ccccia!, vai a quel paese! | llha pprso
giuro pronunciato per tenere lontane le n zaccccia e no lo p ppi vvde, stato
streghe, che escono il venerd) || prov.: ingannato | saccccim ptto, tasca ladra.
nun c ssbboto snza sle, nun c 2. (arc.) borsa di stoffa, che le donne por-
ddnna snzamre || Forme: pl. sb- tavano sotto la veste per riporvi denaro ||
bete. dim. saccocctta.
sbbeto: sbbato. saccoccino, sacconcino (raro), s.m.,
sbboto: sbbato. taschino della giacca e del panciotto:
sacchtta, s.f., sacco di iuta: l pide fa- portava llorlggio mal ~ del corptto.
sciate co la ~ | le sacchtte pel grano | saccoccine, s.m., tasca ladra.
mttese n zacchtta ccappccio, un sacconcino (raro): saccoccino.
sacco, piegato agli angoli per proteg- saccne, s.m., membro di confraternita: li
gere la testa e le spalle, quando si tra- ~ cveno n cappccio co li bbuche pel-
sportano balle di paglia | dispr. lcchi.
sacchettccia. saccortto, inter., caspita!
sacchettata, s.f., contenuto di un sacco. sacirdte, s.m., (citt.) sacerdote.
sacchtto, s.m., 1. sacco di iuta. 2. fodera sacrament, sagrament, v. intr., bestem-
interna del cuscino. 3. (ant.) blusa da miare.
donna. sacramnto, sagramnto, s.m., 1. sacra-
sacchiggi, v. tr., saccheggiare. mento: mrze snza pijj l zagramnte.
sacco, s.m., 1. sacco di iuta || prov.: ~ vto 2. ostia consacrata. 3. (fig.) bestemmia.
n ze rgge m pide | nun ze dice quattro, 4. (fig.) uomo alto e grosso: n ~ de cri-
finch nnun nnel zacco. 2. (fig.) unit stiano || accr. sacramentne.
di misura di capacit per aridi pari a 120 sacrat, sagrat, v. intr., bestemmiare.
kg.: quattro sacche de farina. 3. (fig.) sacrificasse: sagrificasse (vd. sagri-
unit di misura agraria di superficie, fic).
pari a m2 9.000. 4. (fig.) cappa, tunica saettne, s.m., (dispr.) contadino: bbjja
del confratello. 5. (fig.) suppurazione de n zaettne! (insulto).
con empiema: sta firita fa ssacco, viene saggerato, agg., esagerato: ma quanto
a suppurazione || n zacco, loc. avv., s ~!
molto: li v bbene n zacco | ce llh saggerazzine, s.f., esagerazione: na ~
ddtte n zacco e na sprta, lho rim- qu.
proverato aspramente. saggina: le scopine se fanno la scpa de
saccccia, s.f., 1. tasca: attstete ma la ~!, ~ de la sua.
Vocabolario
509
case vcchje sbracnno | l montino de sbrigativa (a la), loc. avv., in maniera de-
fino sbraca || sbracasse, v. rifl., 1. per- cisa e rapida.
dere i calzoni: se sbraca dal rida. 2. sbrijj, v. tr., sbrigliare || sbrijjasse, v.
(fig.) cedere, arrendersi. rifl., sbrigliarsi, sfrenarsi.
sbracato, agg., 1. disfatto, sciolto (rif. ad sbrillentato, agg., di tessuto che ha per-
un pacco). 2. cascante: na dnna sbra- duto saldezza.
cata, dal corpo flaccido. 3. trasandato: sbrilluccec: sbrelluccec.
va n giro tutto ~, sto sciamanna. sbrilluccic: sbrelluccec.
sbracciasse, v. rifl., 1. sbracciarsi, indos- sbrinzccola: bbrenzccola.
sare abiti senza maniche. 2. gesticolare. sbroccol, v. tr., 1. confessare, denun-
sbraccicasse, v. rifl., gesticolare. ciare. 2. riportare fatti altrui, pettegolare
sbraci, v. tr., togliere la brace: sbrcio l || v. intr., 1. tremare: dinvrno si sbrc-
fco, chi le manca l tirggio. cola pil frddo. 2. (fig.) morire: sbroc-
sbraciacarte, s.m., smargiasso, vana- colato, portto.
glorioso. sbrdala, s.f., minestra disgustosa.
sbraciata, sbracionata, s.f., vanteria. sbrodettato, sbrollettato, agg., brodet-
sbracionata: sbraciata. tato: agnllo ~.
sbraco, s.m., 1. grande quantit. 2. cosa sbrodol, v. tr., sbrodolare, di liquido ||
ridicola. sbrodolasse, v. rifl., sbrodolarsi: quanno
sbracne, s.m., smargiasso, vanaglorioso. magne, te ce sbrdele.
sbracujjasse, v. rifl., allentare i calzoni: sbrojj, v. tr., sbrogliare: chi la sbrjja sta
dppo qulla magnata, s ttutto matassa? || sbrojjasse, v. rifl., sbro-
sbracujjato. gliarsi.
sbracujjato, agg., 1. coi calzoni aperti e sbrojjata, s.f., atto di sbrogliare.
cascanti. 2. trasandato: va n giro ~. sbrollettato: sbrodettato.
sbram, v. tr., sbranare (rif. al lupo). sbroncon, v. tr., tagliare bronconi di
sbranc, v. intr., 1. uscire dal branco. 2. piante.
(fig.) gironzolare da solo (rif. a bam- sbrontol, v. intr., mugolare.
bino). sbronzasse, v. rifl., sbronzarsi.
sbrattol, v. tr., pulire. sbruciacchj, v. tr., bruciacchiare.
sbrelluccec, bbrilluccic, sbrilluccec, sbruffo, s.m., primo strato di calcina
sbrilluccic, v. intr., 1. brillare: te sbrel- grassa applicata sul muro grezzo: le mu-
lccicano llcchje. 2. vedere: ma che n ratre dvono lo ~, pattapp ttutte le
ce sbrillcciche?, sei forse miope? bbuchtte, tutti i piccoli buchi.
sbrelluccecante: sbrelluccechnte. sbuc, v. intr., sbucare: da d sbuche fri
sbrelluccechnte, sbrelluccecante, agg., tu?
brillante, splendente: na stlla ~. sbucato, agg., bucato.
sbrendolna, s.f., (dispr.) donna trasan- sbucherell, v. tr., bucherellare.
data. sbuciard, v. tr., sbugiardare.
sbrigasse, v. rifl., sbrigarsi: e sbrghete na sbudell, v. tr., 1. sbudellare. 2. rovinare:
bbna vrta! | sbrigmese, reg! | sbri- ggi llha sbudellate sti scarpe || sbu-
gteve! | fama sbrigasse, reg! | damo dellasse, v. intr. pron., 1. sbudellarsi, sfi-
s na bbtta a sbrigasse channamo. nirsi: me s sbudellato a ccareggi le
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
520
bbstie, e sse pijja pure pe ppurga. scriva, scrive, v. tr., scrivere: sap llgge
scottadito (a), loc. avv., modo di cucinare scrive | io n z ~, sono analfabeta |
lagnello sulla graticola: llabbacchjo (gerg.) ~ na lttera al papa, defecare ||
bbno ~. Forme: Ind. pres. 4 scrivmo | impf. 3
scottasse, v. rifl., scottarsi: (d.) h ffatto scriviva | perf. 3 scrivtte, scriv; 6
li mlle, pi nun scottamme (rif. ai figli scrssono | fut. 1 scrivar; 6
che laiutano nel lavoro) || prov.: chi ss scrivaranno | Cond. pres. 3 scrivarbbe
scottato na vrta, pi ci sta ttnte | cane | Ger. scrivnno.
scottato dallacqua calla, ha ppaura de scrive: scriva.
qulla frdda | chi stato scottato dal- scrizzine, s.f., iscrizione.
lacqua calla, tme la frdda. scrocchj1, v. tr., scoccare: ~ le dta de le
sctto, agg., di pietanza che ha superato mano.
il punto di cottura. scrocchj2, v. intr., 1. crocchiare del pane
scov, v. tr., snidare la selvaggina. sotto i denti. 2. trottare di un cavallo sul
scozzon, scozzon, v. tr., 1. insegnare i selciato.
primi rudimenti del mestiere ad un prin- scrocchjazzppe, s.m., (iron.) individuo
cipiante, dirozzare. 2. sbozzare. 3. do- molto magro.
mare bestie. scrociol, v. tr., 1. togliere la crosta della
scozzon: scozzon. terra con il rastrello. 2. digrignare: la
scrapicciasse, v. rifl., scapricciarsi. vacca scrciola le dnte (per indige-
scrapiol, scapriol, v. intr., 1. capriolare: stione) || v. intr., crocchiare sotto i denti:
ndve li fijje pnno ~ cme li pare. 2. stinzalata scrciola, la snte?
rotolarsi in terra, di puledri. 3. (fig.) sus- scrociolarllo, agg., croccante: la ctica
sultare: l cre me scrapila. de la porchtta bbna scrociolarlla.
screanza, s.f., malacreanza, scortesia. scrognolasse, v. intr. pron., di artico-
screato, agg., 1. poco fruttifero: sti piante lazione che cambia di posto: me se s
s screate. 2. (fig.) gracile, di persona. scrognolate le mano.
screpante, s.m., giovane elegante || dim. scrognolato, agg., scorticato.
screpantllo. scrpelo, s.m., scrupolo: lu fce snza
scricchj, v. intr., 1. scricchiolare. 2. stri- gnuno ~ || prov.: ~ e mmalincona, lon-
dere. tane da casa mia.
scrcchjo, s.m., scrocchio: le scarpe nve scrusivo, agg., esclusivo.
co lo ~. scucc, v. tr., guardare in tralice || scuc-
scrcchjolo, s.m., scricchiolio. casse, v. rifl. recipr., osservarsi in tra-
scrccia, scrcciola, s.f., scricciolo (Tro- lice.
glodytes troglodytes L.). sccchja, s.f., bazza, mento prominente.
scrcciola: scrccia. scucchjne, s.m., persona dal mento
scrifignso, agg., schifiltoso: quanno sporgente.
magnava, faciva tutto lo ~. scuccol: scuccul.
scrima, scrimatura, s.m., scriminatura. scuccul, scoccol, scuccol, v. tr., 1.
scrimatura: scrima. smallare le noci: se scccola, se lva la
scritto, agg., di una variet di fagiolo: cccia de fri. 2. sbucciare una castagna
facile scritte. immatura. 3. bacchiare noci.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
538
sdiggelato. naro.
sdiggiunasse, v. intr. pron., 1. rompere il sdimeata, s.f., atto di dimezzare.
digiuno. 2. ingozzarsi: ammzzelo, s sdimici, v. intr., 1. litigare. 2. rompere
sdiggiunato! unamicizia.
sdiggiunt, v. tr., separare. sdimgna: sdimgne.
sdilabbr, v. tr., slabbrare. sdimgne, sdemgne, sdimgna, sdi-
sdilabbrato, agg., sbocconcellato (di re- mugne, sdimunge (citt.), v. tr., 1. lique-
cipiente di terracotta). fare. 2. sfinire. 3. (fig.) picchiare con
sdilacci, v. tr., slacciare || sdilacciasse, v. forza: cso ha dditto che tte sdemgne ||
intr. pron., slacciarsi: me se s sdilac- v. intr., fondere, dimoiare || sdemgnese,
ciate le scarpe. v. rifl., 1. dimoiare: quanno la nve se
sdilam1, v. intr., smottare: co ttutta stac- sdemgne, vne m pantano || prov.: la
qua, fcile che sdilama l grppo. nve se sdemgne sttar zle, a
sdilam2, v. tr., togliere lamo. bbnintennit ppche parle (con il
sdilarg: sdelarg. tempo si scoprono le malefatte). 2. (fig.)
sdilargata, s.f., atto di allargare. smagrirsi || Forme: P. pass. sdemnto.
sdilav: sdelav. sdimugne: sdimgne.
sdilentato, agg., allentato. sdimunge (citt.): sdimgne.
sdilitta, s.f., slitta. sdindol: dondel.
sdilitt, v. intr., 1. slittare. 2. scivolare. sdinerb, v. tr., snervare, fiaccare || sdi-
sdilocamnto, s.m., slogamento. nerbasse, v. intr. pron., perdere forza.
sdilocasse, sdilogasse, v. intr. pron., slo- sdinerbatura, s.f., perdita di vigore: ni
garsi: me s sdilocato m pide. collacqua tpida, stto la ~ dellacqua
sdilogasse: sdilocasse. non ci stava (rif. alla canapa).
sdiloggi: sloggi. sdinoccolato, agg., dinoccolato.
sdilong, sdilung, v. tr., allungare || sdi- sdinosvero, s.m., (raro) dinosauro.
longasse, v. rifl., 1. allungarsi: se sar sdoss, v. tr., 1. disossare. 2. (fig.) pic-
sdilongato mal ltto. 2. dilungarsi: te chiare con forza.
llariccnto cm stato snza sdilon- sdirad, v. tr., 1. diradare: llua da tvola
gamme tanto. la sdirdono. 2. tagliare i rami, la-
sdilontan: sdelontan. sciando il tronco con pochi rampolli.
sdiluff, v. tr., rompere le ossa: te sdiluffo sdiradata, diradata, s.f., diradamento
|| sdiluffasse, v. intr. pron., 1. lussarsi (rif. ad albero): na bblla ~ li damo.
larticolazione coxofemorale. 2. subire sdiradic: sderadec.
la paraplegia del treno posteriore, a se- sdirajj, derajj, dirajj, v. intr., dera-
guito di una caduta (detto della vacca). gliare: l trno ha ddirajjato su la curva.
sdilung: sdilong. sdiram, v. tr., diramare; sfoltire una
sdiluntanasse: sdelontanasse (vd. sde- pianta.
lontan). sdirazz, v. tr., 1. estirpare le piante in-
sdilup: slup. festanti. 2. (fig.) sterminare: l cacciatre
sdimentic: sdementec. fanna sdirazz || v. intr., tralignare: l zu
sdime, v. tr., 1. dimezzare. 2. falci- nipte nha ppijjato del zu p, ha
diare: la vrpe llha sdimeato l galli- sdirazzato.
Vocabolario
541
cattiva qualit del legno della botte: ha schje, s.f. pl., (raro) esequie.
pprso de ~ l vino | l vino sa dde ~. 2. second: seconn.
inaridimento di piante; seccaggine: la ~ secondamnto, s.m., estrazione manuale
vne col frddo. 3. tempo arido, siccit. della placenta di un animale.
seccardino, agg., magrolino. secnna, s.f., placenta: se magna ppure le
seccardne, agg., (scherz.) alto e magro. secnne de mccia (di persona ingorda).
seccarccia, s.f., siccit. seconn, second, v. intr., 1. emettere la
seccarne, s.m., ramo secco da ardere: va placenta dopo il parto: ha sseconnato.
ff du ~ paccnne l fco! 2. spingere il feto (di partoriente nel-
seccasse, v. intr. pron., 1. prosciugarsi: me lultima fase del parto).
se secc llacqua, fin di scorrere. 2. non secnno, sicndo, sicnno, s.m., seconda
attecchire del magliolo. 3. smettere di portata || num. ord., secondo: rrivato ~
funzionare: (imprec.) te se potsse | la sicnna gurra | ha ffatto la
secc la lngua!, potessi perdere la fa- secnna, ha frequentato la seconda
vella! 4. seccarsi (di pianta). classe elementare || avv., a seconda: ~
seccatro, s.m., 1. essiccatoio per le cmannava l tmpo | ~ lluso.
castagne. 2. (fig.) terreno arido. sculo: squelo.
seccavigne, seccavigno, s.m., ragazzo securo, sicuro, agg., sicuro: lo d ppe sse-
gracile: varda sto ~, smirzo e sscco che curo | ~ cme la mssa, sicurissimo |
nun ze ngrassa mae. qu ppco, ma ssicuro, proprio cos
seccavigno: seccavigne. | ha fatto bbne l cnto? ma s securo
secchjtto, s.m., 1. secchiello dellacqua che pprdo io? || ~ (de), loc. avv., con
santa. 2. alto secchio di legno con unico certezza: io nu lo s ~.
manico per vinificazione. sda, sde, sed, v. intr., sedere: nom p
scchjo: al zcchjo! dicva l capccia, st ssda, cha le morene cme le nc-
quannra pino (rif. al lavoro nel fran- chja | mtteta ssda!, siediti! | n ce ca-
toio) | ce vnno l zcchje, occorrono i pama ssdece, sedervi | vatta mmtta
secchi. ssda mell! | sedmese!, sediamoci! |
scco, s.m., difetto del vino causato dalla sedteve!, mettteva ssda m momnto!
cattiva qualit della botte: ha pprso de || Forme: Imper. 2 sde!
~, il vino si alterato nella botte || agg., seddiovle, siddiovle, inter., a Dio pia-
1. magro: ~ cme n chjdo | ~ cme na cendo!: ce vedmo ~ e le gurdie!
sbbia | ~ cme n scio || dim. sec- sed: sda.
chtto. 2. maturo, del grano || f sscco, sde: sda.
colpire co na bbtta llhanno fatto ~ sdece, num. card., sedici: s ssdece co
cme no strccio || ~ (a), loc. avv., a qqu.
secco: tir ss um mur~ | pot ~, pie- sdia del papa, s.f., (infant.) gioco delle
gando i tralci quasi verticalmente sul fi- predellucce: port su la ~ || tir. che ac-
lare | muram~, senza calcina | magn compagna il gioco: la ~, chi cce pscia
~, senza bere. 3. non fecondato: rri- e cchi cce caca.
masta scca la vacca. sediaro, s.m., sediaio.
secnto, 1. num. card., seicento. 2. s.f., sediatro, s.m., 1. sedile. 2. sedile di
automobile Fiat 600. legno al lato del camino.
Vocabolario
543
sedime, s.m., calastra, trave su cui poggia gnava; 6 segnvono | P. pass. snto, se-
la botte. gnato.
sedila, sediccia, s.f., seggiolino per segnato, agg., 1. fisicamente menomato.
bambini. 2. con una macchia cutanea di voglia: la
sedine, s.m., 1. sedia alta per bambini, matre quannra ncinta, jje se facva na
seggiolone. 2. sedia pi ampia per an- fantasa, nd se toccava, veniva segnato
ziani. l fijjo | se na dnna ncinta le vne vjja
sediccia: sedila. de magn quarche ccsa, ha dda st
se, s, num. card., sei: smo n ze a ttnta a ttoccasse, senn lo fa ssegnato.
ggioc | s srde | reno s stte cri- 3. marcato: se pcora snta | tu s p-
stiane, sei o sette persone. cora segnata, sta ttnto!
sga, s.f., 1. sega: ~ a scibbola. 2. (fig.) segnifec, signific, v. tr., 1. significare.
fischio bronchiale. 3. (fig.) masturba- 2. aver importanza: qu n zignfica
zione maschile: fasse le sghe, mastur- gnnte.
barsi. 4. (fig.) niente: me frga na ~!, sgno, s.m., 1. cicatrice: te ce lasso l
me ne infischio! | n capisce prprio na zgno! (espr. di minaccia). 2. suono
~ || f ssga, marinare la scuola. della campana a mezzogiorno. 3. suono
sga sga, incipit di tir. della campana, che annuncia la morte di
segrio, s.m., 1. sicario. 2. (fig.) aguzzino. qualcuno || ~ santo de crce, formula di
segarlo, s.m., 1. scolaro che marina giuramento.
spesso la scuola. 2. masturbatore abi- sgola, s.f., segale (Secale cereal L.).
tuale. segoncino, s.m., sega ad arco corta e sot-
segatre, s.m., segantino. tile con manico ricurvo.
seghtta spaccavite, s.f., attrezzo segne, s.m., lunga sega a lama libera,
dellorologiaio. con due impugnature alle estremit,
seghtta, s.f., particolare della cavezza manovrata da due uomini, usata per
per frenare la bestia. segare grossi tronchi dalbero: ~ stron-
segn, v. tr., 1. annotare: ~ le punte a catro.
ccarte | quanno crompava l pane, lo segrto, agg., 1. riservato. 2. taciturno.
segnava mal libbrtto. 2. intestare: ~ la seguestr, siquestr, v. tr., sequestrare.
rbba a le fijje. 3. contrassegnare: se segustro, siqustro, s.m., sequestro: jje
segnava la filagna da scav. 4. prescri- llhanno mssa stto ~ la rbba.
vere: l dottre mha ssegnato le pun- seguet, seguit, siguet, v. tr., 1. conti-
ture. 5. recitare un esorcismo; tracciare nuare: seguittelo valtre! 2. seguire || v.
segni magici: la disipra la sgna qulla intr., seguitare: seguet a ssa bbne
ch la sttima fijja | segnava le strte. bbravo | seguitnno a llavor || Forme:
6. registrare la nascita: prima segn- Ind. pres. 6 sgueteno | impf. 3 segue-
vono slo n chjsa. 7. iscrivere: llhae tava; 6 seguitveno | perf. 1 seguit; 3
segnata la fijja a scla? || v. intr., esser seguet, siguet; 4 seguetssemo; 6 se-
destinato: ggi ssegnata la fine che guitnno, seguitrno | Cong. impf. 1
ddovva f || segnasse, v. intr. pron., seguetasse; 3 seguetasse | Ger. segui-
iscriversi: ~ a scla || Forme: Ind. pres. tanno.
4 segnamo; 6 sgneno | impf. 3 se- sgueto (n), sguoto (n), loc. avv., suc-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
544
ssra | la domnica ssra, la sera di do- serv, sirv, v. tr., servire || v. intr., occor-
menica | cra la scla mattine ssra, rere: ma mm m me srve gnnte | n ci
m. e pomeriggio | m prima ~, nelle servva de squajjallo || sirvisse, v. rifl.,
prime ore serali || ~ (a la), loc. avv., di servirsi: sirvteve da vue! || Forme: Ind.
sera: mmjjo annacce ~. impf. 3 servva, sirviva; 6 servveno |
srce: slcio. fut. 3 servar | P. pass. sirvito | Ger.
serciarlo, s.m., selciaio. servnno.
serciato, agg., selciato. serviette: sarvitto.
srcio: slcio. servzzio, sirvzzio, s.m., 1. incombenza:
serna1, s.f., sirena, allarme aereo. quarche ~ ce llavranno commannato
serna2, s.f., (lett.) sirena. quarcuno | fa n viggio e ddu servizzi,
serno, s.m., freddo notturno: l zerno de sbriga due incombenze contemporanea-
la ntte fa mmale a la bbianchera de li mente | qu ffa li sirvzzie a ppuntino |
fijje, se sse lsceno de fri. pirchha famme sto ~, pe ppiacre! 2. prestazione
pprso l zerno! | arimtte qulle panne di lavoro: va sservzzio a Rrma, a la-
de li fijje, senn l zerno li fa mmale! vorare come domestica.
(cred. pop.) | a ccrte dectte se mttono srvo: mica s l zrvo, che mme d ddel
de fri, pe ppijj l zerno | se tngono ve! (sulla scelta dellall.) | v ppe
ar zerno a la ntte. ssrvo, al servizio di altri | ~ suo!, inter.,
serpara, s.f., serpaio. ai suoi ordini!
serparo, s.m., cacciatore di serpi. srze, s.m., selz: acqua de ~.
srpe, s.m., 1. serpe: ~ sorciaro, grossa ssto: frro ~, arnese del carraio || ~ (a), ~
serpe innocua, che si nutre di topi | ~ (n), loc. avv., in ordine, in sesto:
dacqua, biscia dacqua (Natrix natrix arimtte ~.
L.). 2. serpente: quanno l zrpe rgolo sta, s.f., setaccio molto fitto per farina:
chjama, le vipre sariddciono. la ~ saddpra pe ccap l fire, pe
serpnte, s.m., (dispr.) contadino inca- ccrna || ann n zta, a) andare in sol-
pace. lucchero; b) di trottolina che gira tanto
srra srra, s.m., pigia pigia. velocemente da parere ferma; c) stupire
srra, s.f., ammasso: se facva la ~, na || dim. setarlla | dispr. setccia || ~
massa ccos, l girno (rif. alla canapa monta | ~ setccia, | ~ setla: incipit
posta ad asciugare al sole). di tir.
serr, v. tr., chiudere. settantne: sittant.
srta, s.f., 1. treccia: na ~ di fiche, di fichi stte: na prda frsca, le ~ bbellzze, ot-
secchi | na ~ dajjo. 2. coppia di buoi tima | nu mme st ff l ztte lltto!, non
aggiogati. essere ambiguo, parla chiaro! | f le ~
sert: assert. chjse, passare da unosteria allaltra | ~
srva, s.f., treppiedi della padella || dim. bbau!, inter. usata per giocare con bam-
servtta. bini.
servggio, s.m., selvaggio. settemana: sittimana.
servteco: sarvteco. settmbre: (prov.) pi ssettmbre, llua
servtico: sarvteco. ffatta e l fico pnne.
servaticume: sarvaticume. settemmo, s.m., sette e mezzo, gioco
Vocabolario
547
smve, v. tr., smuovere || smvese, v. intr. socch, pron. indef., non so che, q.cosa:
pron., 1. agitarsi: lo stmmoco me s fa n crto ~ | me snto n zocch | cha
smsso, sento stimolo a defecare. 2. mmsto n zocch ner zugo.
(fig.) slogarsi: uno se smve na mano. sccia, s.f., 1. soccida || prov.: mrta la
smozzec, smozzic, v. tr., 1. sbocconcel- vacca, spartita la ~. 2. societ.
lare. 2. (fig.) pronunciare male. sccio, s.m., 1. colono, chi lavora terra in
smozzecato, agg., mozzo: l mrle tutte affitto: l patrne dovva compr l
smozzecate (rif. ai merli delle mura zorfato de rame e l zccio pompava l
castellane). ramato su la vigna. 2. cliente che porta
smozzic: smozzec. il proprio pane a cuocere al forno a
smucchj, v. tr., smucchiare. legna pubblico. 3. proprietario delle
smucin, v. tr., rovistare. olive portate al frantoio.
smucinamnto, smucino, s.m., azione di soccrre, v. tr., soccorrere.
rovistare. scera, s.f., 1. suocera: la su ~ ce lo sa ||
smucino: smucinamnto. prov.: ~ e nnra nun vanno m pace nra
smugna: mgna2. | tra sscera e nnra, vnto e ggragnla.
smugne: mgna2. 2. (fig.) donna autoritaria e severa. 3.
smujjo, s.m., atto con cui il toro solleva la (fig.) persona che controlla e rimprovera:
terra con un colpo di zoccolo: gnitanto quel cristiano ad na ~ prpio!
fa no ~. scero, scioro, s.m., suocero: al mi ~ ce
smus, v. intr., di asino che fruga con il la tajjrono pure co la farctta la vigna
muso: stava a ~ dntra la mastlla, || Forme: pl. scere, sceri.
snza magn || smusasse, v. intr. pron., socet, s.f., 1. societ: stanno n zocet, di-
battere il muso o il viso. videndo guadagni e perdite. 2. asso-
smusata, s.f., colpo dato con il muso o il ciazione, sodalizio: la ~ de la rsa ||
viso. prov.: la ~ bblla n due, per qquanno
smusne, s.m., pugno sferrato in viso. che uno se lva | la ~ bblla dspara:
smutannasse, v. intr. pron., denudarsi. uno ppco e ttr s ttrppe | la ~ sta
sna, inter., in correlazione con sni. bbne slo mal piatto, si vvanno via tutte.
sni, inter., forse! || ~ o sna, (scherz.) o s o socvele, agg., socievole.
no: thae da decide, ~ | o ~ o sna, o la va scioro: scero.
o la spacca. sda, agg., sterile, di animale e donna.
snbbe, s.m., snob. sodarne, s.m., (dispr.) celibe anziano.
s1: s. soddesfatto: sodisfatto.
s2, inter., suvvia! soddesfazzine: sodisfazzine.
soatto, s.m., strato di sporcizia. sodisf, sudisf, v. tr., soddisfare: si n te
sobbapparto, s.m., (rec.) subappalto. sodisfa, saricmbia.
sobbill, v. tr., sobillare. sodisfatto, soddesfatto, sudisfatto, agg.,
sobboll, v. intr., 1. rifermentare (detto del soddisfatto: ra rimasto contnte ssu-
vino). 2. ribollire della terra riarsa disfatto.
destate. sodisfazzine, soddesfazzine, sudisfaz-
sobbonn, subbonn, v. tr., sovrabbon- zine, s.f., soddisfazione: sta ~ nu jje la
dare. vjjo d.
Vocabolario
559
ze. 2. (triv.) luogo con molte ragazze. cui presenza ci si vuol liberare per qual-
sorchtta, s.f., 1. gioco a carte. 2. il quat- che tempo | (d.) l zrde s ffatte pe ssa
tro di denari nel gioco omonimo. 3. spse.
(fig.) oliatore di piccole dimensioni. srdo: (prov.) l zrdo dil cumpare, ci
sorciara, s.f., topaia, tana del topo. snte si li pare | nun c ppggio ~ di chi
sorciaro, agg., di serpente che si nutre di nun v ssent.
topi. sorlla: surlla.
sorciato: assorciato. sorf: inzorf.
sorcinato: ciorcinato. sorfanllo, s.m., zolfanello; stoppino per
sorcino, s.m., difetto di olio o vino su cui solforare le botti.
sono passati i topi: sa dde ~, ha sapore sorfarlo, solfarlo, s.m., cannuccia di
di topo || agg., 1. semichiuso: cha llc- canapa, inzuppata nello zolfo liquido,
chje sorcine. 2. grigio: culre ~. 3. da usare come fiammifero: li solfarle
avariato (di vino od olio in cui an- pe ffa ppijj l fco saddoprvono.
negato un topo). sorfato, s.m., solfato: ~ armnico, l
srco, s.m., solco || ~ (a), loc. avv., lungo cuncime de ssa.
il solco || dim. sorchtto, canale di scolo. srfo, s.m., zlfo: l zrfo se d, ppe
sorcna, s.f., (triv.) donna procace. mmanten quann vvta (rif. alla botte)
sordato, surdato, s.m., 1. soldato || tir.: li | r vino pijja de ~.
sordati del papa nun z bbni a ccav sorfrea, sulfria, surfrea, agg., sul-
na rapa, li sordati del r cu la mancina furea: llacque sulfrie.
ne cvano tr || dim. sordatino. 2. sorianse (la), s.f., n. di una vasca per la
servizio militare obbligatorio di leva: macerazione della canapa.
ann a ff r zordato, andare soldato, sornac, surnac, v. tr., russare.
prestare il servizio militare | ven da sornacata, s.f., russamento.
f r zordato, andare in congedo || sor- sornaco, s.m., russo: appna al primo ~.
datina (a la), loc. avv., secondo la fog- sorprnne, v. tr., sorprendere.
gia militare (dei capelli tagliati molto sort, surt, v. intr., uscire: manco u
corti). rrondne nc ssurtito.
srdo, s.m., soldo: n cha n zrdo pi srva: srba.
ffanne due | qulle s ggnte che sorvejj, survejj, v. tr., sorvegliare.
cchanno le srde, sono ricchi | nvce sorvejjante, s.m., sorvegliante.
lloperajje, l zrde le pijjava la famijja sorvejjanza, s.f., sorveglianza.
| ~ de ccio, bambino di statura ridottis- srvo, s.m., sorbo (Sorbus domestica L.).
sima | mha dtto n zrdo!, ti sembra sorz, v. tr., sorsare, sorbire vino.
poco? || dim. sordarllo || pl. srde, sorzata, s.f., sorso di vino.
soldi, denaro: pi qquattro ~ lo crmpe | sospnne, v. tr., sospendere.
pre ~ del mi zzi Pppe! | pre ~ bbut- sostacchina, sustacchina, s.f., 1. lunga
tate!, sprecati | cu le srde dil tennte te trave portante trasversale di impalca-
s fatta la pirmannte (frammento di ture. 2. travetto perpendicolare messo
canzone) | quattro ~ de trattenimnto, per sostegno.
cosa immaginaria, che si manda a pren- sotterr: assotterr.
dere presso qualcuno da bambini, della sotterragno, s.m., sotterraneo.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
564
varco agli altri mietitori e alla mietitrice. spajj1, v. tr., separare due cose normal-
spaccatura, s.f., prima fase dellaratura. mente accoppiate; spaiare.
spacctto, s.m., 1. spuntino. 2. avanzo di spajj2, v. tr., togliere limpagliatura di
cibo. 3. lavoro breve. 4. incombenza, una sedia.
piccolo incarico da sbrigare. spajjato, agg., privo di impagliatura: n
spacci, v. tr., vendere. fiasco ~.
spccio, s.m., rivendita di sali e tabacchi. spajjra: spallira.
spacco, s.m., 1. fenditura dellinnesto || ~ spajjo (a), loc. avv., a spaglio, alla volata:
(a), loc. avv.: annsto ~ nglse, tipo di se smena ~, a ggtto.
innesto a spacco. 2. apertura laterale del spal, v. tr., togliere i paletti o le canne del
pagliericcio, in cui introdurre le mani, filare: finita la staggine, se spalava.
per allargare le brattee. spalanc, spalang, v. tr., spalancare: re-
spaci, v. intr., 1. condonare. 2. conclu- mase a bbcca spalangata.
dere una partita alla pari. 3. estinguere spalang: spalanc.
un debito, saldare un conto: l cnto ad spalanghtta, s.f., asse dello schienale
spaciato. della sedia, spranga.
spadavcchja, inter., (rec., scherz.) pro- spalla, s.f., 1. spalla: me fa ~, mi aiuta |
nunciata quando il seme di briscola abbass la ~, sottomettersi || ~ (a), loc.
spade (gioco di parole sul nome di un avv., in spalla: pijjava via cu la ghirba
giocatore di calcio). ~. 2. prosciutto di spalla: (scherz.) te
spade, inter. pronunciata al gioco del tres- rppo la ~, avvio il prosciutto di spalla,
sette: (chiapp.) ~! spille spcchi! per offrirtelo.
spadell, v. intr., fallire il colpo di fucile. spallasse, v. intr. pron., rompersi: me
spadngo, s.m., coltello da macellaio con sra spallata na rta del carrtto.
lama quadrangolare. spallata, s.f., aiuto: na ~ a n amico a
spadna, agg., di una variet di pera. bbombisgno li si dava.
spadron: spatron. spallato, agg., di cavallo o bovino con
spaghettato, agg., forato, mangiato da un lussazione omeroscapolare.
insetto: patate spaghettate. spalltta, s.f., 1. zona scoscesa. 2. fac-
spaghtte, s.m. pl., spaghetti: ~ ajjo, jjo chino psto ad uno dei due lati della
e ppeperoncino. macchina di santa Rosa, sopportandone
spaglira: spallira. il peso su una delle spalle.
spagnlo, s.m., 1. ultima striscia di grano spallira, spaglira, spajjra, s.f., 1. spal-
restata da mietere. 2. striscia di sodaglia, liera. 2. filare con pali longitudinali:
lasciata al margine del campo come usvono le spallire co le prtiche a la
segnale di confine: lo ~ n cordne de bbagnajjla | vigna a ~. 3. filare di con-
trra sda ntrno. fine. 4. filare normale agli altri. 5. inte-
spago, s.m., 1. cordicella. 2. (fig.) confi- laiatura del filare.
denza || d ~, a) accondiscendere: tutt spallin, v. intr., formare, parlando, bolli-
a ddalli ~, sa quanto dura a chjac- cine di saliva; sputicchiare.
chjer!; b) lasciar libero: si le se d ~, la spamp, v. intr., vincere sempre al gioco.
vita savvilisce; se non si tiene a freno spampan, v. tr., asportare i pampini ||
potandola. spampanasse, v. intr. pron., 1. perdere
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
566
comodo! | ~ a li stte cle | nun vvro, stacc, v. tr., 1. spiccare: stacc n rici-
num p ~ | quanto sta la verdura gge?, pinte dal muro. 2. cogliere: stccono n
quanto costa? | stacce, esser lucido di rampazzo le ragazzine, p dppo,
mente | ce state a ppart ddomane?, quanno llhannassaggiata m p, le
siete daccordo? | ce sta cme llerbtta tcca bbuttalla via, perch ccattiva | u
ma le porptte, benissimo || prov.: pi rrocimoltto stacctelo piano piano, ma
ssmo e mmjjo stamo | v ~ bbne n senn no spizzicate, che sta bbrutto a
girno? pijja mjje! v ~ bbne n anno? vvda le rampazze spizzicate. 3. com-
ammazza l prco! v ~ bbne smpre? prare il tessuto: s stato dal mercante a
fatte prte! | chi sse ne sta dde pco, ~ l vestito pe spos. 4. togliere i fini-
vive bbne in gni lco || Forme: Ind. menti: ~ l zumaro || v. intr., smettere di
pres. 1 st; 2 stae; 4 stamo | impf. 4 lavorare: quanno stacche la sra? |
stvemo; 5 stvete; 6 stveno, stvono | volmo ~ ch ra? || Forme: Ind. pres.
perf. 1 sttte, stide, stidi; 2 ststi; 3 2 stacche; 6 stccheno, stccono | perf.
sttte, stide; 4 stssimo; 5 staste; 6 stt- 1 stacc; 6 staccnno | fut. 3 staccar.
tono, stideno | fut. 2 starae | Cong. staccato, s.m., inizio della muratura ||
impf. 1 stasse; 2 stsse; 3 stasse | Cond. agg., cadenzato (di passo).
pres. 3 starbbe; 4 starssemo; 6 sta- stacchj, v. tr., scheggiare || stacchjasse,
rbbeno | Ger. stanno. v. rifl., 1. scheggiarsi. 2. spezzarsi.
stabbacc, v. intr., (gerg.) fottere. staccionataro, s.m., operaio costruttore di
stabbaccata, s.f., (gerg.) coito. stecconati.
stabbelemnto, stabbolimnto, s.m., sta- stacco, s.m., acquisto del tessuto per un
bilimento. vestito (spec. per le nozze): f lo ~ dal
stabbi, v. tr., letamare: llrto gni anno mercante.
lo stabbiave, si ccra (se avevi il staccol: scaccol.
letame). staccolino, s.m., (infant., scherz.) chi si
stabbiarccia, s.f., letamaio. toglie le caccole dal naso con le dita.
stabbiata, s.f., letamazione. staccne, s.m., secondo operaio del
stabbilitura, s.f., secondo strato di in- gruppo di mietitori.
tonaco. staffa: prda le staffe, perdere il controllo
stbbio, s.m., letame, concime organico: di s | m mmi vdo che le staffe llvo
annava spanne lo ~ l ppellrto | ~ prze cme Mmo (frammento di stro-
pullino | careggi lo ~. fetta) | ll, prima dann ccasa famo l
stabbol: stabbul. bicchjre di la ~!
stabbolimnto: stabbelemnto. staffasse, v. intr. pron., urtare le zampe
stabbul, stabbol, v. tr., 1. stabilire, fis- anteriori con le posteriori (del cavallo).
sare: riv pprima dillra stabbolita. 2. staffo, s.m., 1. presacchio della vanga. 2.
fare il secondo strato di intonaco || stab- scaletta anteriore del carro agricolo.
bulisse, v. intr. pron., prendere resi- staffne, s.m., persona disordinata: jjela,
denza. va! ssa abbasta che bbutta la rbba a
stacca, s.f., 1. puledra, femmina del ca- ttummell, sta staffna.
vallo. 2. (fig., scherz.) ragazza slanciata: staggionato, agg., stagionato: na formtta
na bblla ~. de ccio ~ de s mse.
Vocabolario
577
staggine, s.f., stagione: rbba fri ~ | n manga! (formula da gioco) || ~ (a), loc.
ce se capisce ppi gnnte cu ste stag- avv., al minuto: vennvo l vino ~, ciov
gine | (dispr.) staggionccia, stagione ddil mio || pl. stanche, stanghe: le ~ del
avversa per le coltivazioni || prov.: ~ carrtto, del trchjo, de le scale de
drba, ~ de mmrda (la pioggia ecces- lgno.
siva favorisce la crescita del foraggio, stanchtta, s.f., braccio della stadera.
non del grano). stancne, s.m., cattivo pagatore.
stagn, v. tr., 1. rivestire di stagno: ~ la stang, v. tr., 1. (fig.) punire. 2. (fig.) in-
callara. 2. ristagnare le commessure di fliggere un danno economico.
un recipiente: tocc port la bbtte a ~ stanghtta, s.f., 1. traversa della sedia. 2.
ma la funtana || stagnasse, v. intr. pron., una delle quattro travi che sporgono sul
diventare stagno. lato anteriore e posteriore della base
stagnaro, s.m., 1. stagnaio. 2. idraulico. della macchina di santa Rosa. 3. (fig.)
stagnarla, s.f., oliera, ampolla di latta facchino assegnato ad una stanghtta
dal becco lungo e sottile. della macchina di santa Rosa.
stagnata1, s.f., recipiente di latta rivestito stantile, istantivo, agg., stantio: nu lo
di stagno. snte che ffita de ~?
stagnata2, s.f., sommaria stagnatura. stantilisse, v. intr. pron., diventar stantio:
stamane, avv., stamani. sta farina se stantilisce.
stampa, s.f., 1. matrice: se n pprza la stantilizzo, s.m., odore di muffa.
~, non esiste pi. 2. impronta: si nu la stnzia, s.f., 1. camera. 2. magazzino a
piante, te d no schjaffne, te ce lasso la pianterremo: la rbba da magn pi
~. 3. zecca, officina in cui si coniano le ccasa se tena ma la ~ || dim. stanzitta.
monete: che tte crde?, mica ch la ~ starl, v. tr., togliere il tanno: gge st a
de le quatrine io, che sta smpra ~ llajjo mal distto.
cchjde. starnut, v. intr., starnutire: me vne
stampellna, s.f., (iron.) donna dalle da ~.
gambe lunghe. starnutarlla, s.f., starnutamento, serie
stamptta, s.f., attrezzo del calzolaio. prolungata di starnuti.
stampo, s.m., 1. matrice: na cppia de starnutlla, s.f., vitalba fiammella (Cle-
fratlle fatta cu lo stsso ~, identici di matis flammula L.), pianta spontanea
fisionomia. 2. arnese del maniscalco. velenosa, simile alla vitalba.
stan, v. tr., 1. spegnere: bbevmo n goc- staro, s.m., 1. staio, misura di legno per
ctto pe ~ la ste, dissetarci. 2. arrestare aridi pari a kg. 32: l grano se misurava
lo scorrere di un liquido: ~ l zangue. 3. co lo ~. 2. misura di superficie agricola
ristagnare le commessure di un reci- pari a m2 1156.
piente: ~ la bbotte | vedve li vase stasiato, agg., estasiato: ce remase ~ a
stanate ntrno le funtane (rif. ai vasi vvedlla pass.
vinari di legno pronti per la vendem- stteva: sttuva.
mia). sttuva, stteva, s.f., statua || dim. statu-
stanca, s.f., stanga: la ntte usava a vtta.
mmtta la ~ a la prta, na ~ a ppuntllo statuvine, s.f. pl., statuine: (infant.)
| (infant.) ~ ~, chi cc sstto, cari- ggioc a le bblle ~.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
578
sterr, v. tr., 1. sterrare. 2. pulire gli at- stira, nellespr.: f la ~, scherzo violento
trezzi agricoli dalla terra. in cui si strizza il membro virile di q.no.
sterratra, s.f., ralla, sterratore. stir1, v. tr., 1. stirare. 2. distendere le
strta, strta, s.f., 1. (arc.) strato circolare membra || stirasse, v. intr. pron.,
di covoni disteso sullaia per essere pe- sgranchirsi.
stato dai cavalli. 2. grossa quantit, stir2, nellespr.: ~ le cianche, ~ l calzino,
sciorinamento. ~ le zzampe, morire | stira le zzampe
sterz, v. tr., spostare, togliere: bbeso- cme n cardellino, muore.
gnava sterzalle, mttele m mdo che sse stirafrro, s.m., ferro da stiro.
mpiccivono, se tirvono nditro (rif. ai stirarlla, s.f., 1. languore: ch la ~ de
sassi nel maceratoio). stmmoco. 2. stiramento delle membra.
stsa, s.f., grossa quantit, sciorinamento. stirata, s.f., atto di sgranchirsi: se d na ~,
sti, inter., grido per scacciare o incitare quanno sarza.
bestie. stirmnio, s.m., sterminio.
stia, s.f., 1. rispostiglio. 2. porcile. 3. (fig., stirpa, s.f., stirpe: difatte adra prpio
dispr.) abitazione sporca. di ~.
sticchenigge, s.m., (dispr.) individuo sttico, s.m., avaro.
molto magro. stituzzine, s.f., istituzione.
stina, s.f., schiena, dorso: me snto la ~ stivale, s.m. pl., (fig., euf.) testicoli: nu
ndolita. mme rppe le ~!, non seccarmi! || m par
stienale, s.m., schienale. de ~!, niente affatto!
stiepid: stepid. stivalne, s.m., stivale alto di gomma da
stiepidito, agg., tiepido. lavoro.
stign, v. tr., 1. togliere una cattiva abitu- stizz, v. tr., battere un tizzo, per provo-
dine. 2. costringere allobbedienza. care la fiamma: ~ l fco cu lo spito.
stigne, v. tr., stingere: sta tnna r zle la stizzarllo, s.m., 1. litigioso. 2. persona
stigne tutta || stgnese, v. intr. pron., suscettibile.
scolorire. stizzasse, v. intr. pron., 1. offendersi. 2.
still, v. tr., stillare. rompere i rapporti di amicizia: se
stillo, s.m., pugnale || dim. stilltto. stzzeno pe na stronzata e n ze prlono
stilso, agg., elegantone. ppi llanne llanne.
stim, v. tr., stimare: n ce lu stimavo pr- stizzo, s.m., segmento terminale delle ver-
pio. tebre della coda del gatto: lev lo ~.
stimmol, v. tr., stimolare. stizzon, v. tr., battere un tizzo per pro-
stmmolo, s.m., stimolo || prov.: lu ~ di la vocare la fiamma.
mattina fa ccmodo pi la sra. st, stu, agg.dim., questo: ~ strnzo che n
stinco, s.m., attrezzo di calzolaio. z antro! | ma guarda tu ~ scmo! | co ~
stinnardo: stennardo. cazzo lu f! | strbero | ~ fusto te lo
stippo, s.m., (arc.), fucile. dice, il sottoscritto | sta vcchja | ste re-
stpeto, stpito, s.m., stipite: ha ntruppato gazze | sti fijje, questi bambini | sti cse
lo ~ quanno ggirava. | stavvocate | cu sti chjare de luna che
stipici, inter., (triv.) che importa? ccmpre? | a stra, a questora | pe sta
stpito: stpeto. vrta lassamo prda | stu pzzo de
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
580
cazzo! || Forme: f. sta, m. e f. pl., st, sti. stoppolssene, v. intr. pron., non curarsi,
stolino, stulino, s.m., stoino, stuoia avvol- infischiarsi: me ne stppolo, me ne in-
gibile da finestra: tira ggi lo ~ che cc fischio.
l zle. stoppolne, s.m., stoppione (Cirsium ar-
stlo, s.m., (citt.) stuolo. vense Miller).
stolz: storz. stoppne, sopr.
stomacso, stomicante, stommacso, strce, v. tr., storcere: ~ l naso, a) esitare;
agg., stomachevole, nauseante. b) agire di malavoglia | ~ la bbcca, far
stmeco: stmmico. boccacce || v. intr., avere il restio (detto
stomicante: stomacso. di cavallo) || strcese, v. rifl., contorcersi
stommac: stommic. || v. intr. pron., slogarsi: me s strto na
stmmaco: stmmico. zzampa, mi sono slogato un piede.
stommacso: stomacso. storcign, storcin, sturcin, v. tr., rad-
stmmeco: stmmico. drizzare.
stommic, stommac, v. tr., disgustare: storcin: storcign.
me stmmica | c rrimasto stommicato. store: strio.
stmmico, stmeco, stmmaco, stm- stria, s.f., foglio volante con il testo di
meco, stmmeco, stmmoco, stmoco, un racconto in ottave: ggirava llosterie
s.m., 1. stomaco, epigastrio: la bbcca pi vvnna le strie.
de lo stmmico, lapofisi xifoide, car- strio, stre, s.m., storno (Sturnus vulga-
dias | magna tutta rbba pesante, che tte ris L.).
se mtte su lo ~, difficile da digerire | me stornavllo, s.m., trottolina di legno con
sta su lo ~ qul cristiano, lo detesto | punta di metallo, che si fa girare svol-
num bvo mae a ~ vto, a digiuno | na gendo rapidamente uno spago avvolto
puzza che ff rrivort lo ~ | te fa vven le intorno ad essa.
frze de ~. 2. (fig.) vigore: ll bbiso- strno (a), loc. avv., a stormo: son le
gnava ssa mmene de stmmoco campane ~.
bbno, senn mettva soggezzine, in- stortignccolo, s.m., (dispr.) uomo dalle
timoriva (rif. allo sforzo per sollevare gambe storte.
un sasso enorme). strto: ~ cme la vitbbia.
stmmoco: stmmico. stortura, s.f., atto contrario a giustizia.
stmoco: stmmico. storz, stolz, v. intr., 1. sussultare. 2.
stoppacci, v. tr., 1. scoprire un tranello. schizzare via: le castagne storznno via
2. scoprire le intenzioni altrui. 3. sco- da la tilla. 3. scartare, spostarsi bru-
prire il compagno (al gioco del na- scamente di lato: r cavallo co gnnte
scondino): llha stoppacciato | stop- strza.
pacciato Ntgno! storzata, s.f., sobbalzo.
stopparlla, s.f., qualit scadente di strzo, 1. sobbalzo. 2. scarto, movimento
stoppa: la ~ lladdoprvono pe ff cco- brusco e improvviso di un animale: l
cine mmatarazze. zomaro dava crte strze! || accr.
stppe, s.m., stop. storzne.
stppio, s.m., stoppie del frumento: fo- stotar, stoter, stotor, v. tr., sgranare la
cave lo ~, dppo fatta la rsta. pannocchia: domane stotaramo l
Vocabolario
581
appena | pe allisci e ffallo scajj e ann stroncata, s.f., atto dello spezzare.
vvia, se menava ~ a ffianco del caval- stroncatro, agg., detto di una lunga sega
ltto (rif. al fusto della canapa) || inter., a lama libera, con due impugnature alle
dichiarazione al gioco del tressette: tr- estremit, manovrata da due uomini,
scio e bbusso! usata per segare grossi tronchi dalbero:
striscine, avv., strasciconi. segne ~.
strfa, s.f., breve componimento in versi, stronchzza, s.f., (raro) stanchezza.
usato sovente in tenzoni poetiche || dim. stroncicne, struncicne, s.m., 1. persona
stroftta. che inciampa spesso. 2. chi trascina i
strofinasse, v. rifl., 1. strofinarsi. 2. (fig.) piedi. 3. persona dalle gambe storte.
comportarsi con servilismo, adulare. strnco, agg., 1. sciancato, storpio. 2.
strogto, strugto, agg., ostrogoto || parl malridotto. 3. sfinito. 4. mozzo, di torre.
~, una lingua incomprensibile: ma che stroncne, s.m., 1. attrezzo da taglio. 2.
pparlo ~ che num me capisce? (dispr.) individuo goffo.
stroito: strovito. stronoma, s.f., astronomia.
strlaca, strleca, s.f., 1. indovina, fat- stronzggene, s.f., stupidit.
tucchiera. 2. (fig.) megera. stronzata, s.f., sciocchezza.
strleca: strlaca. strnzo, s.m., 1. deiezione (spec. di per-
strolec, stroleg, strolic, v. tr., 1. in- sona, maiale, cane). 2. (fig.) cretino:
dovinare. 2. presagire. 3. escogitare: bbrutto ~ cacato pe ffrza! (insulto) ||
nun z che ~ pe ppranzo, cosa cucinare dim. stronztto: fa lo ~, si comporta in
| ggi nnva strolecata nantra nva | modo odioso.
(d.) una ni pnza e nantra ni strlica. 4. stroppi, struppi, v. tr., 1. storpiare: lo
inventare: hanno strolicato na massa de stroppiamo llitagliano ne. 2. azzop-
mchine || strolicasse, v. intr. pron., pare. 3. (fig.) rovinare || stroppiasse,
scervellarsi. struppiasse, v. intr. pron., diventare stor-
strleco, strlego, strlico, strligo, s.m., pio.
1. indovino. 2. (fig.) guaritore. stroppiato, struppiato, agg., 1. storpiato,
stroleg: strolec. deformato nelle membra. 2. (fig.) pro-
strlego: strleco. nunciato in modo errato. 3. (fig.) goffo:
strolic: strolec. va n giro co n vistito ~.
strlico: strleco. strppio, strppio, s.m. e agg., storpio.
strligo: strleco. strov, stru, v. tr., istruire || strovisse, stru-
strmbolo, agg., (euf.) stupido. isse, v. rifl., istruirsi.
stromnto, sturmnto, s.m., strumento: io strovito, stroito, struito, strutto (scherz.),
pi stromnto sonavo la mandla | le struvito, agg., 1. istruito, clto: na
stromnte llartiste se le prtonap- perzna struvita. 2. chi ha frequentato
prsso. le scuole superiori.
stronc, strunc, v. tr., 1. spezzare: se strozz, v. tr., 1. legare molto fortemente.
strnca co le mano a ppzze granne e 2. strozzare. 3. (fig.) ingoiare, inghiot-
ppccole, secnno cmuno le v. 2. tire: lljjo frte no lo strzze (dellolio
(fig.) fiaccare, sfinire || strncasse, v. troppo acido). 4. (fig.) soffocare: lll-
rifl., spezzarsi: sra strnca la crda. lara le strzza le piante || strozzasse, v.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
586
magnato, appena che ebbe mangiato. succrzo, s.m., soccorso: mica chi ddava
sbbia, s.f., lesina. ~ mal prssemo chi li dava l quatrine!
subbicchjra, s.f., sorbettiera per gelato. sucidasse, v. rifl., suicidarsi.
subbiss, v. tr., subissare: la subbissvono sud, v. intr., sudare: sudava cme m
dallapprvese. prco | te fa ssud le stte camce.
subbisso: n zubbisso e mmo, una quan- sudarlla, s.f., sudore freddo.
tit enorme. suddfrica, n. geogr., Sud Africa.
sbbito: sbbeto. suddamrica, n. geogr., Sud America.
subbollimnto, s.m., sobbollimento. sudde, s.m., sud.
subbonn: sobbonn. sudisf: sodisf.
sbboto: sbbeto. sudisfatto: sodisfatto.
subbjjo, s.m., subbuglio. sudisfazzine: sodisfazzine.
succec, succic, v. tr., solleticare. sudor, v. tr., guadagnare con fatica: ti fi-
scceco, sccico, ciccico, s.m., 1. a- nisce tutte quel p di bbucche, chmo
scella: lo prta sttal zcceco. 2. sol- sudorato e mmsse da parte | qu ss
letico: patisce l ~ | f l ~, solleticare | f qquatrine sudorate.
l zuccicarllo. sufajja, s.m. coll., 1. lupini bolliti salati.
succda, succde, v. intr., succedere: s 2. (fig.) sciocchezze, quisquilie: ad
ccse chi ssuccdeno qu | chi ssuc- ttutta ~.
cde?, che cosa succede? | p ssuccda suffernza: suffirnza.
man tutte | qu ssuccde gni mrte de suffirnte, agg., sofferente.
papa (di cosa rarissima) | (d.) tutto p suffirnza, suffernza, s.f., sofferenza.
ssuccda || prov.: qullo chi n zuccde n suffitta, s.f., soffitta.
centanne, succde n unora (la sven- suffitto, s.m., soffitto.
tura pu piombarci addosso repentina) suffr, soffr, v. intr., 1. soffrire: quanto
|| Forme: Ind. pres. 6 succdeno | impf. sffre l vstro patre! | soffriva de cre,
3 succidiva; 6 succedveno | fut. 3 suc- era cardiopatico | sta trra sffre de
cedar. mlla, questo terreno acquitrinoso. 2.
succede: succda. sopportare: a sto mnno quante pne
succhj, v. tr., 1. succhiare. 2. sorbire. 3. tcca ssuffr || Forme: P: pass. suffrto.
sfruttare (detto di polloni). suffug: assoffug.
succhjadto, s.m., personaggio immag. suffugato, agg., soffocato.
succhjasngue: sugasngue. sug, v. tr., 1. succhiare. 2. assorbire: l
succhjtto, s.m., fossetta: cha le suc- mattne la sgheno llacqua.
chjtte ma le guance. sugabbtte, s.m., ubriacone.
succhjo: llrbere vanno n zucchjo de pri- sugamle, s.m., 1. succiamele, dolcimela,
mavra || ~ (a), loc. avv., aspirando con milzadella (Lamium maculatum L.). 2.
forza: bbva ~. fiore di buglossa (Anchusa officinalis L.).
succhjne, s.m., 1. succhiata. 2. bacio la- sgara, sghera, s.f., quercia da sughero
scivo. 3. segno rosso lasciato sulla pelle (Quercus suber L.): la ~ cva la scrza
da un bacio. rta.
succic: succec. sugar, v. tr., tappare con un tappo di su-
sccico: scceco. ghero.
Vocabolario
589
svagagrano, s.m., particolare della treb- svjjo, agg., 1. desto. 2. pronto e vivace.
biatrice. svelupp: sgolupp.
svagasse: sdivagasse (vd. sdivag). svenasse, v. intr. pron., 1. tagliarsi le vene.
svagata, svacata, s.f., 1. atto di sgranare. 2. (fig.) far grandi sacrifici economici.
2. (coll.) insieme di acini caduti in terra: sven, v. intr., 1. svenire: svnghe da la
pe ccjja n rampazzo, ha ffatto la ~ pir puzza. 2. allentarsi delle fibre (detto di
trra. un tessuto). 3. ammorbidirsi di cuoio
svamp, v. intr., 1. scolorarsi: l zle messo in molle.
svampa a la marina. 2. svampire, per- svnia, s.f., donna procace.
dere gradazione e sapore (del vino). 3. svnne, v. tr., svendere.
svampare. svennita, s.f., svendita.
svampata, s.f., 1. vampata. 2. svani- sventajja, s.f., ventola da fuoco.
mento. 3. fuoriuscita di gas da un reci- svntola, s.f., 1. cosa enorme. 2. (fig.)
piente chiuso. bella donna. 3. (fig.) coito.
svnzeche, s.f. pl., (gerg.) denaro. sventol, v. tr., far vento: svntela l for-
svapor, v. intr., evaporare. nllo | ~ l fco mal cammino || v. intr., 1.
svecchj, v. tr., 1. ringiovanire: la vita soffiare del vento. 2. garrire, agitarsi al
sha dda svecchj. 2. eliminare animali vento || sventolasse, v. rifl., farsi vento.
vecchi. 3. (scherz.) provocare la morte sventolata, s.f., 1. raffica di vento. 2.
di persone vecchie (rif. a malattie): colpo di freddo.
mdd. llinvrno svcchja. sventolne, s.m., sberla: ha pprso crte
svecci, v. tr., togliere la veccia dal campo sventolne, armno mpara.
di grano. sventr, v. tr., sventrare || prca sventrata!
svjja, s.f., 1. sveglia: d la ~ a li se. 2. (imprec. triv.).
orologio munito di suoneria: llha svenzajjo, svinzajjo, s.m., (ant.) guinza-
mssa la ~?, hai caricato la suoneria? 3. glio.
cosa grossa, notevole: portava crte sverg, v. tr., togliere alcune gocce di latte
svjje de carzne che n ze sa. con mungitura parziale (di donna o ani-
svejj, v. tr., svegliare: li svjja l caporale male): ~ la zzinna de la vacca.
lloprajje, ce pnza sso || svejjasse, v. svergin, v. tr., 1. deflorare. 2. (fig.) usare
rifl., 1. destarsi: svjjete, ch ggirno! | q.cosa per la prima volta || sverginasse,
la mattina se svejjnno cul buco pir v. intr. pron., perdere la verginit.
linz, di malumore | me s svrta che svergognafamijje, s.m., figlio dal com-
ssudavo | vurrbbe svejjmmece mell, portamento immorale.
vorrei svegliarmici. 2. sveltirsi: ra da svergognapatre, s.m., figlio dal compor-
svejjasse, la v cap? | crca de svejjatte tamento immorale.
m p! 3. manifestarsi (di un dolore) || sverm, v. tr., liberare dai vermi: ~ le bb-
Forme: Ind. pres. 1 svjjo; 2 svjje, svjji; stie.
3 svjja; 6 svjjono | perf. 1 svrze; 2 svern, v. intr., 1. trascorrere linverno:
svejjaste; 3 svejj, svrze; 6 svejjnno, portvono le bbstie a ~ a mmarmma,
svrzero | P. pass. svejjato, svrto. llinvrno. 2. superare linverno: ora-
svejjarino, s.m., svegliarino, rimprovero mae h svernato! me snto mjjo.
|| agg., di individuo mattiniero. svernici, v. tr., togliere la vernice.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
592
ta tt, loc. avv., a) velocemente, imme- taccolino, s.m., 1. (arc.) fazzoletto grande
diatamente; b) senza esitazione, con di seta, color rosa pallido, ricamato, por-
risolutezza. tato un tempo dalla sposa il giorno del
t, ideof., voce che imita un rumore matrimonio. 2. (arc.) velo con cui le
secco. donne coprivano il capo in chiesa.
tala: tvala. taccolso, agg., con caccole (rif. a pe-
tabbaccaro, s.m., tabaccaio. cora).
tabbacchera, s.f., tabaccheria. taccne, s.m., 1. (arc.) antica moneta di
tabbacchina, s.f., operaia che raccoglie il rame da due soldi. 2. tipo di pasta casa-
tabacco. linga, larga due dita.
tabbacchino, s.m., (gerg.) donnaiolo: ra taccuvino, s.m., (raro) taccuino.
n ~, annava stabbacc. tafanale: tfano.
tabbacco, s.m., 1. tabacco. 2. tritume che tafanrio: tfano.
si forma nel tronco di castagno o di tfano, tafanale, tafanrio, s.m., 1. buco
quercia. causato lanciando con forza la propria
tabbellina, s.f., tavola pitagorica: mpar trottolina su quella dellavversario. 2.
la ~ a mmnte. (fig.) deretano. 3. (fig.) fortuna: chae m
tabbellne, s.m., tabellone: valla llggia bl
mal ~! | l ~ de la tmmola m piazza. taffett, s.m., taffet.
tabbernquelo, s.m., tabernacolo. tagliano: talliano.
tbbola rasa, s.f., tabula rasa: hanno fatto tajja, s.f., taglia.
~ n um momnto. tajj, v. tr., tagliare: tjjejje la capccia!,
tacca tacca, loc. avv., a) a stento, appena; tagliagli la testa! | (imprec.) pssa taj-
b) allultimo momento: arriva ~. jatte l capo! | tjjele!, tagliali!, tagliale!
tacche, s.f., (rec.) tac, acr. di tomografia | tjjolo! | tjjeme na ftta de pane! | ~ la
assiale computerizzata: ha dda f la ~. vigna, sradicare il vigneto | ~ na pianta,
tcchete, ideof., tac. abbattere | l cannto se tajjava da
tcchja, s.f., scaglia, scheggia di legno: dicmbra ffebbraro | la fame se tajjava
mdd. gni bbtta na ~ (di chi coglie sem- col curtllo, si pativa molta fame | l
pre nel segno) || dim. tacchjtta. caplle li tajjvena ccdeca, i capelli li
tacco: mttese a le tacche de uno, mettersi rasavano a zero | sto pane pare tajjato
alle calcagna || dim. tacchtto, tacco alto col rncio, trppo rto | tajjava cme u
da donna. rrasre, era affilatissimo | sto cortllo n
tccola, s.f., 1. caccola del naso, di per- tajja manco l zarapllo, non affatto af-
sona: levasse le tccole. 2. resto di filato | se sentva casc ggi le lgreme
sterco nel deretano. 3. sterco attaccato cme na vita tajjata, piangeva a dirotto
alla lana delle pecore. 4. pallottolina che | ~ li panni addssa la ggnte, spette-
si forma nella polenta non ben mestata. golare | n vinccio tajjato, che n ze p
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
594
bbva, imbevibile | tajja crto! | tajja minato a grano | che bbl ~ de cnepe!
ch rrscio! (grido del venditore di co- 6. augnatura; punto dellinnesto. 7. ta-
comeri) | adra n mo tajjato allantica, glio di stoffa per confezionare un abito.
era un uomo burbero | mdd. sta ttnte, 8. guaime: vena r ~ frsco, quanno la
uno che ttajja e ccuce (di un pettegolo) magnvono le bbstie llrba || dim. taj-
|| prov.: v st bbne cme n r? tajje jtto, a) graffio; b) incisione.
ccuce e ff dda t || tajjasse, v. rifl., tajjla, s.f., tagliola.
ferirsi || Forme: Ind. pres. 1 tajjo; 2 tajji; tajjoline, tajjuline, s.m. pl., tagliolini,
3 tajja; 6 tjjeno | impf. 3 tajjava; 6 variet di pasta casalinga alluovo, ta-
tajjveno, tajjvono | perf. 6 tajjrno | gliata in strisce sottili, da mangiarsi in
P. pass. tajjato | Ger. tajjanno. brodo.
tajjacannto, s.f., attrezzo per tagliare le tajjlo, s.m., tagliolo, attrezzo del mani-
canne. scalco e del carradore.
tajjacarte, s.m., tagliacarte. tajjuline: tajjoline.
tajjafino, s.f., falcione per tagliare il tajjuzz, v. tr., tagliuzzare.
fieno secco nei pagliai, con lama trian- tale: l tal di ~, il tal dei tali.
golare di ferro e manico in legno. talecquale, agg. inv., identico: ~ l zu p |
tajjalgna, s.m., taglialegna. l zno ra ~ a pprima || avv., in modo
tajjarino, s.m., operaio addetto a tagliare identico: llhanno fatte ~ le fste.
il legaccio dei covoni da gettare nella talliano, itagliano, tagliano, agg., ita-
trebbiatrice. liano.
tajjata, s.f., 1. atto di tagliare. 2. fianco di tamanto, agg., (raro, ant.) cos grosso,
collina. 3. (fig.) conto approssimativo: grande.
li damo ll na ~. tamarinde, s.m., tamarindo.
tajjatlle, s.f. pl., tagliatelle. tamburlano, s.m., 1. recipiente rotondo a
tajjatccio, s.m., residui vegetali derivanti due manici per liquidi. 2. armadio. 3.
dal taglio: c rrimasto l ~ pir trra. (fig., dispr.) uomo massiccio.
tajjatre, s.m., (raro) taglialegna. tamme tamme, s.m., tam tam.
tajjatura, s.f., 1. tagliatura. 2. punto in cui tammurllo, s.m., tamburello.
un ramo stato tagliato alla potatura. tammurino, s.m., tamburino.
tajjre, s.m., tailleur || dim. tajjerino. tammuro, s.m., tamburo.
tajjerina, s.f., (rec.) taglierina. tanajje, s.f. pl., tanajja, s.f., tenaglie:
tajjo, s.m., 1. atto del tagliare: l ~ dil fino damme qqua m par de ~! | tanajja da
| mdd. tcca f ccnto misure e n ~ slo chjdo, ~ da nghja, ~ fmmina (at-
(della difficolt di tagliare la pelle per trezzi del maniscalco) | tanajje a ffco,
confezionare stivali). 2. ferita: se fa ~ da fco, tenaglie del fabbroferraio | ~
pprsta ffasse n ~. 3. parte tagliente di da tiro, la tanajja pe ttir la sla (del
attrezzo, lama: li d da la parte dil ~ | ri- calzolaio).
famo l ~ de la farce, chha pprzo l filo. tanavllo, s.m., 1. gruccia per piantare
4. varco nel campo di grano: apriva l ~, maglioli. 2. trapano a mano per legno, a
pe ff ppass la metitrice (rif. al primo forma di croce decussata. 3. succhiello
della squadra dei mietitori). 5. superfi- per legno || dim. tanavelltto.
cie di terreno: n ~ de grano, terreno se- tana, s.f., 1. litania. 2. (fig.) sfilza.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
596
teccunulugga, s.f., (rec.) tecnologia. temperino (a), loc. avv., mescolato con
tdene: tnene. acqua: li d bbve vino ~.
tgna, tigne, v. tr., tingere: mo portato la tempestino, agg., irrequieto, vivace (di
lana nstra a ttgne de nro, tingere in bambino).
nero | mdd. nd tcca, tgne | d sac- tmpo: sta ppe fin l ~ (rif. allo scadere
csta, tgne, fa danni ovunque || Forme: del periodo di gestazione) | ha ppassato
Ind. pres. 3 tgne | P. pass. tnto. l ~, ha ffatto l ~ (rif. alla gravidanza) | la
tegnla, s.f., 1. tignola dellolivo (Prays tu nnna, che ttmpo cha?, quanti anni
oleae Bernard). 2. tignola del grano (Si- ha? | quanto ~ cha l fijjo? | cavar
totroga cerealella Ol.). avuto l ~ vstro, la vostra et | smo
tjja: tijja. tutto n ~ ne due, abbiamo la stessa et
tejjata, s.f., quantit di cibo contenuta in | al ~ mio, ai miei tempi | stu ~ n za che
una teglia: se ne magnarbbe na ~ pi ff (il tempo variabile) | secndo c-
qquanto li piciono. mannava l ~, se metva prima (a se-
tla, s.f., ragnatela: l rgnolo cha ffatto conda delle condizioni atmosferiche) |
la ~ | ad ppina de tle de rgnolo casa vinna ~, fece in tempo | fama ttmpo |
sua | la ~ dil rgnelo. al tmpIna, al ~ de Checchennina, an-
telaro, s.m., 1. telaio: ne n distto quanto ticamente | d ttmpo che vveggarae
ce capva l ~, qulla dnna lavorava. 2. che ttarriva (espr. di minaccia) || de ste
telaio della finestra. tmpe, oggid | de qulle tmpe, a quei
telefrec, v. intr., (raro) telegrafare. tempi | tmpadditro, qualche tempo fa
telfreco, s.m., (raro) telegrafo. | ~ de prima, loc. avv., un tempo: ~,
telegramma: (scherz.) segnale premoni- quanno l concime pco se conoscva |
tore di morte prossima: rrivato l ~, a ttmpa ttmpo, loc. avv., appena in
tcca ppart. tempo, allultimo momento: riv ~ | a
tlo, s.m., panno con cui si copre il pane ttmpo cmodo, loc. avv., in altra occa-
posto a lievitare. sione: se vedmo ~ | a ttmpe llco, a
telgno (al), loc. avv., a freno: lo tne ~ l ttmpa llco, loc. avv., al momento op-
fijjo. portuno: ~, nav pprscia! || (d.) ffi-
temne, s.m., timone del carro. nito l ~ che Bbrta filava!, ormai siamo
tempar, temper, v. intr., 1. piovere a tutti emancipati, non pi come un
lungo e fitto. 2. penetrare in profondit tempo || prov.: l ~ passa e la mrte sav-
(rif. alla pioggia): co sta bbllacqua ha vicina | l ~ przo nun zacquista ppi | l
ttemparato. ~ ggalantmo | col ~ e cco la pajja, se
temparato, agg., 1. misto ad acqua (rif. a matrono le srbe e la canajja | l ~
vino). 2. aduso: ~ a la fadiga. bbno sasptta n campagna | ~ rifatto
tmpera, s.f., 1. pioggia abbondante. 2. di ntte nun dura | chi ccha ttmpo,
lama affilata dellaratro. nasptte ~.
temper: tempar. temporalata, s.f., temporale improvviso e
temperalpisse, s.m., temperalapis. breve: lo chjapp na ~ pi strada.
temperatra, s.f., temperatre, s.m., re- tencia, s.f., resistenza (rif. alla fibra della
gistro dellaratro. canapa).
temperatre: temperatra. tnca, s.f., tinca (Tinca tinca L.) || dim.
Vocabolario
599
iro, mhai annoiato con le tue chiac- ti ti ti, inter., voce per chiamare il cagno-
chiere | ~ quadra, individuo caparbio || lino.
prov.: ~ frdda e ppide calle (consiglio tatrale, agg., teatrale.
sullabbigliamento) | chi nun ha ttsta, tatro: treatro.
abbi gambe | chi ffa de ~ dantre, la sua ticchetacche, ideof., tic tac.
che sse la tajje || ~ da mrto, teschio | ~ ticchtta, s.f., etichetta, galateo.
di stto, (euf., scherz.) pne || ~ de ticchettato, agg., punteggiato.
cazzo, imbecille: ~ fatta rrampazzo! 2. ticchjarllo, sopr.: avcce llanne de ~,
estremit: na ~ de macchja | ~ de spilla, essere vecchissimo | campa centanne
capocchia di spillo. cme ~.
testamnto: (prov.) ~ fatto e mmrte vi- tcchjo, s.m., 1. tic nervoso: cha l ~
cina. nellcchje. 2. voglia: tutto m btto jje
testardo: ~ cme n todsco. se pijja l ~.
testarccio, s.m., 1. caposaldo del filare. ti: t.
2. pilastro del cancello rurale. tilla, s.f., 1. teglia rettangolare di lamiera,
testiccila, s.f., (rec.) testa di agnello o per cuocere pietanze al forno. 2. padella
vitello cotta al forno. forata per caldarroste.
testimognanza, distimognanza, s.f., te- tiellata, s.f., contenuto di una teglia.
stimonianza. tigna, s.f., 1. tigna, affezione contagiosa
testimgno: tistimgno. || prov.: dal capo ne vne la ~ (censura
tsto, s.m., teglia rotonda di rame, da dello scandaloso comportamento di
forno: li tste de ramo saddoprvono politici e amministratori). 2. calandra
pi cccia li pizze de Pasqua. del grano (Calandra granaria L.). 3. ti-
ttta, s.f., particolare della zampa della gnola dei panni; tarma (Trichophaga ta-
vacca. petzella L.). 4. (fig.) ostinazione, capar-
tettarllo, s.m., poppatoio. biet: cha la ~ del gbbe, propria delle
tettarlo, s.m., operaio specializzato nella persone gobbe | llh ffatto pe ttigna ||
costruzione di tetti. prov.: la vigna ttigna (richiede lavoro
ttte1, s.m., (infant.) cane. assiduo) | nun ze scrtaca la ~, finch
ttte2, inter., (scherz.) voce rivolta ai bam- nun ze marita la fijja. 5. (fig.) capriccio,
bini per causare sorpresa, scoprendosi il bizza di bambini: cha na ~ sto fijjo che
volto, e trastullarli. n ze sa.
ttto, s.f., 1. tetto: ann ppe le ttte, non tignasse, v. intr. pron., esser colpito da ti-
aver scampo: n dha dann, pi l ttte?, gnola (di legumi o di canapa).
non mi sfuggirai || dim. tettarllo. 2. tigne: tgna.
(fig.) famiglia || prov.: bbeato qul ~ che tigno, s.m., 1. pochissimo. 2. (antifr.)
ccha na vcchja e n vcchjo. molto: csta n ~.
tettjja: tettra. tignla, s.f., male che viene ai cavalli.
tettra, tettjja, s.f., tettoia || dim. tet- tignlo, cogn., Toniolo: (ant.) ddel ~,
tortta. un cattolico (simpatizzante dellunione
tvela, tola, s.f., tegola in piano: ~ mari- promossa dal sociologo Giuseppe To-
tata, tegola piana con sopra il coppo. niolo, 1845 - 1918).
ti: t1. tignso, agg., ostinato, caparbio: le se ~!
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
602
zasso e nguatta la mano || v. intr., 1. fare tirarllo, s.m., operaio che estraeva la ca-
presa: l cimnto ha ttirato oramae. 2. napa dal maceratoio: l ~, quanno veniva
assorbire forza dal terreno: sta vita tira s a ppijj na manciata, va l cmpeto
de ppi, ppi ggajjarda. 3. scorrere: l de strig ppure qulle trte e ffacce de
fsso tira bbne || tirasse, v. intr. pron., le manciatlle a pparte | l ~ la trasce-
tirarsi: ~ nditro, rinunciare a qualcosa nava fri, lladdrizzava m pide, pe
| ~ ll, togliersi di mezzo: snza manco ffalla scol.
dille trete ll!, fatti da parte! | mha tiras, s.m., (arc.) inserviente di osterie,
dtto trete ll, ti sembra poco? | ~ ss, il cui compito era di trasportare, dalla
farsi coraggio || prov.: tira tira, la crda cantina al locale di vendita, i recipienti
se strnca | tira ppi m plo di frgna pieni di vino.
chi m paro di bbva | tira ppi m plo de tirata, s.f., sorsata: fa ttutta na ~, tracan-
fmmena che ccnto para de bbva | nare dun fiato.
tira ppi m plo de frgna n zalita che tiratira, s.m., 1. persona amata: cha l ~
ccnto para de bbva pe la scnta || llass. 2. (fig.) infatuazione amorosa.
Forme: Ind. pres. 2 tire; 4 tiramo; 6 tirato: te manno scarzo a lltto e a
trono | impf. 2. tirave; 6 tirvono | perf. ppanza tirata (rimprovero scherz. ri-
1 tir; 3 tirtte; 6 tirrno | Cong. pres. 3 volto ad un bambino, ma la minaccia
tire | Ger. tiranno. inconsistente, in quanto ovviamente a
tirabbace, s.m., tirabaci; ricciolo appiat- letto si va scalzi e la pelle del ventre
tito a semicerchio sulla guancia di una tesa, se si sazi).
donna. tirlla, s.f., cordone laterale del gonfalone
tirabbrace: tirabbrcia. portato in processione.
tirabbrcia, tirabbrace, s.f., tirabrace. tirina: terina.
tirabbusi, s.m., cavatappi. tirinquarto, s.m., attrezzo del muratore
tiraculo (a), loc. avv., di linea attillata: per sollevare pesi.
vttela ppijj mmuro muro co la v- tirinquinto, s.m., insieme di carrucole,
ste ~! per sollevare pesi sullimpalcatura dei
tirafilo, s.m., tendifilo del filare. muratori.
tirafnno, s.m., 1. attrezzo usato per fis- tirintuno (arc.), trentauno (raro), trin-
sare i telai di porte e finestre. 2. stru- tuno, num card., trentuno.
mento del bottaio. tiritalla tiritalla, incipit di tir.
tirafrma, s.m., tiraforme, arnese del cal- tirit, incipit di tir.
zolaio, per togliere la forma in legno tiritppete, tiritmmela, tiritppela, tiri-
dalla scarpa. tppete, tiritppete, inter., dagli e dagli:
tirggio, s.m., il vegetare di una pianta: le tiritppete e ttiritppete (rivolto a chi
punte de ~ se lssano quanno se pta. parla spedito, ma prolisso) | tiritmmela
tirante, s.m., sostegno di rinforzo esterno llallerall.
al filare. tiritmmela: tiritppete.
tirapide, s.m., 1. tirasuole; laccio di fu- tiritppela: tiritppete.
nicella, che serve al calzolaio per tener tiritppete: tiritppete.
ferma sulla gamba la scarpa da lavorare. tiritppete: tiritppete.
2. (fig.) tirapiedi, persona servile. tirzzia: terzzia.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
604
tiro, s.m., 1. atto del succhiare di un ani- sto livello. 2. palpare una donna. 3.
male. 2. singolo lancio al gioco della spingere avanti a s un animale: ~ li
ruzzola. 3. getto di vino: tcca regolasse bbve | toccavo la perticara co le vac-
l ~, quanno bbva ccannllo. 4. tirante. che || v. intr., spettare: n ve tcca gnnte
5. verricello. 6. glandola anale del cane: ma vvue | mi toccava la lizzine, era il
mal cane li si lva l ~. 7. presa, di ce- mio turno di irrigazione | a cchi ttcca
mento. tcca, reg! | stta cchi ttcca! || prov.:
tirrazzo, s.m., terrazzo. man chi ttcca, nun ze ngrugna || v. intr.
tirritrio, s.m., territorio. impers., bisognare: me tocc ffacce pe
tirrre, s.m., terrore. ffrza | tcca sta ttnte | mi tcca pa-
tseco, agg.,1. tisico. 2. debole. galla io | toccar dann a vvda a
tisa, s.f., tisi: co la ~, se divnta tseche. ccasa sua | quante tcca ffanne a sto
tisro, tresro, s.m., tesoro. mnno! || Forme: Ind. pres. 4 toccamo;
tistimgno, distimgno, testimgno, s.m., 6 tccheno | fut. 3 toccar | Cond. pres.
1. testimone. 2. mattone che viene mu- 1 toccarbbe, toccarbbe; 3 toccarbbe.
rato ai lati del termine lapideo di con- toccatllo, s.m., frutto mzzo, venduto a
fine tra due propriet. basso prezzo: dteme m p ddu chile di
titale, s.m., 1. bambino (in tono vezz.). 2. portugalle toccatlle.
fratello nato dallo stesso padre e da altra toccatina, s.f., leggero colpo apoplettico,
madre. ictus.
titta, ipoc., Battista. tocchtte (a), loc. avv., a pezzetti: me pi-
tittarlla, sopr. m. ciono le patat~.
tittino, sopr. tocci, v. intr., beccare: l purcino ha ttoc-
tittolino, s.m. bambino (in tono vezz.) || ciato (allinterno del guscio).
agg., piccolino. tccio, s.m., imboccatura della bottiglia.
tizzo, s.m., 1. carboncino che si forma tcco, s.m., suono delle campane al mat-
sullo stoppino della candela accesa e tino || dim. tocchtto, a) rintocco delle
che ne diminuisce la luminosit. 2. tiz- frazioni di ora; b) ultimo suono delle
zone: sse rsso cme n ~, di chi rosso campane prima della messa: sbrig-
in viso, alterato. mese, ha ddato l ~.
tizzo tzzo maritzzo, incipit di tir. todsco, totsco, s.m., tedesco: mica par-
tcca, inter., basta!: li dava m pzzo de lo ~! (a chi non capisce).
pane e ttcca | na bblla bbevuta e tofara, s.f., terreno tufaceo.
ttcca la vila! tfo, s.m., tufo.
tocc, v. tr., 1. toccare: n toccallo!, non tgna, nellespr.: f la ~, insistere, osti-
toccarlo! | tccheme l naso!, toccami il narsi | n f la ~!, a) non atteggiarti a per-
naso, se osi | tocc la mano, richiedere sona gentile per adulare; b) non fare lo
una donna in matrimonio | mdd. nd gnorri.
tcca, tgne, fa danni dovunque | la m- tgo, agg., 1. (vezz.) bello. 2. ben riuscito.
chena pare che ttcca, sembra che sfiori ti ti, inter., voce di richiamo per i
le pareti della case (rif. alla macchina di colombi.
santa Rosa) | sto fiasco tcca e nun toltta, s.f., specchiera.
tcca, il contenuto sfiora appena il giu- tomajja: tomara.
Vocabolario
605
tomara, tomajja, tomarra, s.f., tomaia. llha fatta tnna, lhai fatta bella, hai
tomarra: tomara. commesso un grosso errore | n vino ~,
tomasso, tumasso, antrop., Tommaso, di sapore armonico | ~ cme na mlla,
custode del cimitero: ann ttrov Tto- grassoccio || llolivo ~, variet di olivo.
masso, morire | mdd. ~ spedisce, ~ ri- 2. preciso: du settimane tnne. 4. senza
cve (muore gente tutto il tempo). contare le unit di ordine minore: famo
tombarlo, s.m., scavatore clandestino di r cnto ~ | dim. tonnarllo.
tombe antiche, spec. etrusche. tonbbele (arc.): autombbele.
tmbela, tmmela, tmmola, s.f., tonbbile (arc.): autombbele.
tombola: mo fatto ~!, abbiamo totaliz- tontilne tontolne.
zato tutti i numeri per poter vincere la tontolomo, s.m., persona tonta, stupida.
tombola! || f ttmmela, a) cadere rovi- tontolne, tontilne, s.m., 1. persona
nosamente; b) fallire; c) rompere q.cosa tonta, stupida. 2. maschera carnevalesca
|| tmmola!, inter., (scherz.) di com- muta || dim. tontoloncllo.
mento ad altrui caduta. tonilla: donilla.
tombolata, tomboltta1, s.f., partita a tonillite: donillite.
tombola in famiglia. tpa, s.f., 1. glandola gonfia del collo:
tomboltta1: tombolata. cha le tpe. 2. (fig., raro) organo ses-
tomboltta2: tombolina. suale femminile.
tombolina, tomboltta2, s.f., donnina tpo (l), sopr.
grassottella. topara, s.f., topaia.
tombolino, s.m., secondo premio nel topocco, s.m., talpa (Talpa romana Ber-
gioco della tombola. nard, T. europaea L.).
tmeca, agg., atomica: la bbmba ~. topso, agg., che ha le glandole del collo
tmmela: tmbela. gonfie.
tmmola: tmbela. topp, v. intr., cadere.
tomre, s.m., tumore. torazzo, s.m., giovenco.
tndo, s.m., (ipercorrettismo) tonno trbalo: trbero.
(Thunnus ssp.). torbarina, s.f., vortice.
tneca: tnica. trbaro: trbero.
tonf, v. tr., picchiare di santa ragione || v. torbarne, s.m., (dispr.) vino torbido.
intr., cadere. trbedo: trbero.
tnfo (a): bbv~, bere a garganella, di- trbero, trbalo, trbaro, trbedo, tr-
rettamente dalla bottiglia. boro, agg., 1. torbido: pscio ~ | n vino ~
tni, sopr. cme la lisca | tramuntana trbara (che
tnica, tneca, s.f., veste talare. trascina nuvoloni neri). 2. (fig.) di malu-
tnna (a la), loc. avv., in cerchio. more; scuro in volto: gge ttrbolo,
tonnllo, s.m., sezione segata di tronco lssolo f chad mmjjo.
della lunghezza di mt. 1. trboro: trbero.
tonnina: te psto cme la ~ | te f a ppez- trce, antrce, ntrce, trcia1, v. tr., 1.
ztte cme la ~ (espr. di minaccia). torcere: attacca s, che ttorcmo! | li
tnno, s.m., ano || agg., 1. rotondo: parl dava filo da trcia. 2. piegare lestremi-
cchjaro e ttnno, in modo esplicito | t ad angolo retto: le majjle se tor-
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
606
cono. 3. strizzare il bucato: torcmole venire: nun trna a llavor cu ste tasse
bbne sti panne! || trcese, v. rifl., con- arte | torner a ccomprallo | dice che jje
torcersi: se trce cme n zrpe dar tornava mjjo a ff vven qqulla da
dolre. fri, jje costava de mno (rif. alla
torcecllo, s.m., torcicollo. canapa importata).
torctto, s.m., laccio per suini. tornaro, s.m., tornitore: v ddal ~ a
torchj, v. tr., torchiare, spremere luva ffamme bbuc le rzzole.
con il torchio. trno (da), loc. avv., di torno: lvete ~,
torchjata, s.f., 1. azione di torchiare. 2. chimpicce!
quantit di vinaccia necessaria per riem- tro: port mmal ~, portare alla monta
pire un torchio. (rif. alla vacca).
torchjatura, 1. azione di torchiare. 2. torore: tortro.
vinello ricavato dalla spremitura delle torrino, s.m., colombo torraiolo (Co-
vinacce: toccava bbva la ~. lumba livia Gmelin).
trcia1: trce. trta, s.f., 1. ritorta, virgulto di pianta
trcia2, s.f., (gerg.) pne. usato per legare fasci di legna. 2. le-
torcibbudlla: torcibbudllo. game di steli: se facveno le trte, co la
torcibbudllo, torcibbudlla, s.m., 1. cnepe stssa mssa bbagno, che rreg-
volvolo, violenta colica intestinale: si gva | quanno che sse legava li fasci,
sse naccrge l ~! (scherz., a bambini). saccoppivono, tre pple pe pparte,
2. appendicite. paggiuntalle, che sse chjamveno
torcijjne (a), loc. avv., a torciglione. trte, smpre abbagnate che vvenvono
torciorcchjo, s.m., mezzo di conteni- cme le crde, reggvono.
mento del cavallo. tortijjne, s.m., (lett.) tortiglione.
torcitura, s.f., 1. vinaccia torchiata: si uno trto: ~ a mm e bbastonate a tt! (detto
cva la vennmmia lunga, la ~ la ri- nelle liti) | nun cva tutte l trte.
passava colluva vrgene, diventava tortorata, s.f., randellata: ndo vae, s
ppi bbna. 2. vinello ricavato dalla ttortorate! (espr. rivolta a chi a briscola
spremitura delle vinacce: mal zi frate prende con lasso di bastoni).
quarche ssecchjtto di ~ ci lu dveno tortorate, sopr.
tutte. 3. legno di due anni, parte piegata tortre: tortro.
del magliolo. tortorlla, s.f., tortora (Streptopelia tur-
trdice, s.f., tordo gaggiaio (Turdus visci- tur L.).
vorus L.). tortro, tortre, s.m., 1. bastone lungo e
tordino, s.m., pispola (Anthus pratensis nodoso || ~ (a), loc. avv., a) con movi-
L.). mento avvolgente; b) in disordine, alla
trdo: chjapp l trde a vvlo, essere rinfusa: ggioc ~ (al gioco della scopa)
abile | (d.) l ~ passa na vrta sla, me- | bbutt na csa ~. 2. bastone nocchie-
glio cogliere loccasione propizia. ruto, con cui si torcono le funi del basto
trio: trlo. o del carro: se dava l ~, ossa sinfilava
trlo, trio, s.m., tuorlo. ma la crda de la susta un lgno ari-
tormentina, s.f., trementina. curvo, che ssi chjamava bbilla, e ssi
torn, v. intr., tornare || v. impers., con- ggirava a ~ inzinnte chadra bbllo
Vocabolario
607
tmpo. 2. indugiare, portare a lungo. 3. trafjjo, trifjjo, s.m., trifoglio dei prati
tergiversare. (Trifolium pratense L. e affini), usato
traccaggnia, s.f., 1. indugio. 2. lungag- per sovescio: m prato pino de ~ || tra-
gine. fjjo sarvteco, vulneraria, trifoglio sel-
traccheggi, v. intr., indugiare, portare a vatico (Anthyllis vulneraria L.).
lungo: nun ze stamo tanto a ttraccheg- traforne, agg., guardingo || ~ (de), loc.
gi! avv., di nascosto.
tracchenannae, avv., ancheggiando: la trafugne, s.m., persona sfuggente || ~
vde che vva vvia ~. (de), loc. avv., in maniera evasiva.
trccia, s.f., 1. linea di abbozzo. 2. solco traguard, v. tr., determinare empirica-
segnato in terra dalle ruote di un carro. mente la verticale in un dato punto.
3. solco fatto dal cavatore, per estrarre trajjale, s.m., canale scavato dallacqua
una pietra: prima fa le tracce cul pc- piovana.
chjo. tralacc: intralacc.
tracda, tracde, v. tr., sopportare: gna che tralaccne: ntralaccne.
tte lo dico: nu lo pzzo ~ collcchje. tralassasse, tralassatasse, v. intr. pron., 1.
tracide: tracida. sfinirsi. 2. venir meno: si sint ttralas-
tracim, v. tr., diminuire, togliere il su- sat.
perfluo. tralassatasse: tralassasse.
traclla, s.f., catenina, collana doro tralasso, s.m., 1. stanchezza. 2. sveni-
(spec. della sposa). mento: li pijj n ~ allimproviso.
tracoll, v. intr., cadere, di un peso. tralussata, agg., indebolita (di vacca che
tracllo (a), loc. avv., a tracolla: parte cu non mangia).
la catana ~. trama, s.f., infiorescenza dellolivo, mi-
trad, v. tr., tradire. gnola: appunta la ~, comincia a migno-
traditra, s.f., 1. traditrice: ~ (a la), loc. lare.
avv., servendosi della mano sinistra: nu tram1, v. tr., inserire con la spola la
mmtta l vino ~, che ssoffnne!, non trama nellordito.
mescere con la sinistra, altrimenti si of- tram2, v. intr., mignolare dellolivo.
fende! 2. (fig.) piccola finestra circolare tramajjo, s.m., tramaglio, rete verticale
al di sopra della porta dingresso, nelle da pesca composta da tre teli sovrap-
case di campagna: spia da la ~, pe posti luno allaltro.
vvde chi arriva. tramann, v. tr., tramandare: lo traman-
tradizzine, s.f., tradizione. nvono llantiche.
traduce, v. tr., tradurre: ce lo pe ~ tu a trambucine, s.m., (dispr.) individuo
llro. grosso, ingombrante.
trafatto, agg., mzzo, di frutto che ha su- tramnte: ntramnte.
perato la maturazione. tramme, tranve, s.m., 1. tram: tranve lt-
traffichino, trafichino, s.m., piccolo com- treco | (euf.) attcchetal tramme!, peg-
merciante: sra msso a ff l ~ de gio per te! 2. (arc.) autobus: l tranve su
mrce campagnla. la strada rivava fina Bbagnajja.
trafichino: traffichino. trmpele, trmpene, s.m. pl., 1. trampoli.
trafila, s.f., attrezzo da falegname. 2. (fig., scherz.) scarpe ortopediche.
Vocabolario
609
tico, quasi un tremolio trasparente del- ce smo viste!, addio! | te visto gnnte
laria, che evapora destate da una su- Mco? | vde da lontano, presbite | sta
perficie surriscaldata. vvde che ccasca | vde l lume, aver il
vecchjjjene, s.f., (scherz.) vecchiaia. dono della vista | fa vvde, mostrare |
vecchjaro, s.m., gerontocomio. mdd. tcca vednne de tutte le colre! |
vcchjo, agg., vecchio: ~ cme l cucco, ha da vda la ggnte!, vedessi la gente
vecchissimo | l govrno ~, della passata che c! | vedssela bbrutta, avere un
legislatura | patate vcchje, dellanno cattivo presentimento | n ze vde nen-
scorso | vitame ~, qualit di vitigno an- tgna, manco de qqui a ll, non si vede
teriore alla epidemia della filossera || nulla, nemmeno a un palmo dal naso |
dim. vecchjarllo || s.m., 1. parte le- sssete visto tutto quel pappi!, una do-
gnosa di una pianta. 2. cattivo odore del cumentazione enorme | n cha cche
tessuto dovuto al trascorrere del tempo: vvde | che vv vda!, espr. di meravi-
l panno prnne de ~ || pl. le vcchje, glia | chi ss vvisto, s vvisto | visto che
gerontocomio: st a le ~. cce se, damme na mano! | se pnno ~
veccine: llua ccme l ~ (rif. alle di- cme l divole llacqua santa || prov.: si
mensioni dellacino). nun ze vde, nun ze p dd | cchjo nun
vecciuta, s.f., tipo di vite selvatica. vde, cre num pnza. 2. considerare:
vecinato, s.m., vicinato: sta ggi ppi toccar vvda cme stanno le cse ||
qquel ~ | dumane lu va rraccont ma Forme: Ind. pres. 1 vggo; 2 vde, vg-
ttutto l ~. ghe; 4 vedmo; 6 vdeno, vggono |
vecino, vicino, s.m., vicino: smo vecine impf. 1 vedivo; 2 vedve; 3 vidiva; 4
de casa || prov.: pzza dur la mala vi- vedvemo; 5 vedvete; 6 vedveno,
cina quanto dura la nve marzolina | pe vedvono, vidveno | perf. 1 vdde,
non f rrida la vecina, mtte pchva vidde, viddi; 2 vedste; 3 vidde; 4
stto la gallina || avv., vicino: sta dde vedssemo; 6 vddeno, vddono | fut. 1
casa ~ al dmo. veggar; 2 vedarae, veggarae; 3
vda: vde. vedar, veggar, veggher; 4 veg-
vdava: vdeva. garmo; 5 vedarte, veggarte; 6 veg-
ved: vde. garanno | Cong. impf. 4 vedssemo; 5
vde, vda, ved, v. tr., 1. vedere: ha visto vedssete | Cond. pres. 3 veggarbbe; 4
mae pe vne | te visto mae lo riva da- veggarssemo | Imper. 2 vde | Ger.
vro? | a vvdelo, manco pare, a vederlo vednno.
| dallo a vvda | santa Luca, nu la vg- vdeva, vdava, s.f., vedova || agg., infra-
ghe? (a chi non vede un oggetto che ha settimanale: si ra na fsta ~, m pij-
sotto gli occhi) | vu vda che cce la fae? jvono pagccio || vdeve, s.m. e f. pl.,
| lo v chha fatto?, non vedi il danno vedovi: la scampanata rariservata
che hai provocato? | te f vvda io | vde mal ~ chi ssarisposveno.
m p!, ma certamente | nu lo psso vegget, v. intr., vegetare (di piante).
vda, non lo sopporto | e pp a vvda veggetale, agg., vegetale.
cme sincollava qulle sacchtte! | nun veggetazzine, s.f., 1. vegetazione. 2.
cha cchi vvda gnnte cu sso | n ce se crescita, sviluppo (di piante): la vita n
vde manco a bbiastim, buio pesto | ~, inizia il ciclo vegetativo primaverile.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
622
in mente | acquarlla nun vin!, piog- neno, vnnono | impf. 1 vennvo, ven-
gerella, non cadere! || prov.: qullo nivo; 2 vennve; 3 vennva, venniva; 4
chha dda ~ nessun vcchjo lo ricrda | vendvomo; 6 vennvano, vennvono |
qullo che vvne tcca pijj. 2. risultare: fut. 1 vennar; 3 vennar, venner |
venva m baccano chi n zi sa. 3. cre- perf. 1 vinn; 2 vennste; 3 vinn; 4 ven-
scere, svilupparsi: vengar ggranne sto nssimo; 6 vendnno, vennnno, ven-
fijjo? | venva bblla arta la rbba, nttono | Cond. pres. 1 vennarbbe; 3
cresceva bene | le pretse di questro vennarbbe | Imper. 2 vnne; 5 vennte
che vvngheno su adsso, dei giovani di | P. pass. vennuto, vinnuto | Ger. ven-
oggi. 4. costare: quanto vne sta cc- nnno.
cia?, quanta costa questa carne? 5. suc- vnne: vnna.
cedere, accadere: vinne l finimnno | e vennec, v. tr., vendicare || vennecasse,
ppggio avar da ~! 6. eiaculare. 7. di- vennicasse, v. intr. pron., vendicarsi: se
ventare || a vven, loc. avv., al ritorno: vennecrno.
llaripijjamo ~ qqu || Forme: Ind. pres. vennmmia, s.f., vendemmia.
1 vingo; 2 vnghe; 3 vne; 4 venmo, vennemmi, vinnemmi, v. tr., vendem-
venimo; 5 vente, vinite; 6 vngheno | miare.
impf. 1 venvo; 3 venva, vinva; 4 vennemmiatre, s.m., (raro) vendem-
venvemo, venvomo; 5 venvete; 6 miatore.
venveno, venvono, venveno, venntta, s.f., (raro) vendetta.
venvono, vinveno, vinveno | perf. 1 vennicasse: vennecasse (vd. vennec).
vinne; 2 venste; 3 vinne; 4 venssemo; vnnita, s.f., vendita: llha mmsto n ~ l
6 veninno, vnneno (arc.) | fut. 1 ven- garace.
gar; 2 vengarae, verrae; 3 vengar, 4 vennitre, s.m., venditore.
vengarmo; 5 vengarte; 6 vengaranno ventajja, s.f., ventola da fuoco.
| Cong. pres. 1 vinga, 3 vinga | impf. ventajjo, s.m., ventaglio per farsi vento.
3 vensse, 6 vensseno, vinsseno | ventale, agg., detto del dente del giudizio
Cond. pres. 3 vengarbbe | Imper. 2 (che si sviluppa a ventanni).
vne, vnghe; 5 vente, vinite | P. pass. ventata, s.f., infreddatura: ha pprso
vinuto | Ger. vennno. na ~.
venird: venard. vnte, num. card., venti.
vnna, vnde, vnne, v. tr., vendere: ven- ventecinque, vinticinque, num. card.,
ntele! | venntemelo! | dille si ccha venticinque.
quarchartra csa da vnnete | a ventedue, vintidue, num. card., ventidue.
qquanto llha vennuto? | me llha vven- ventelatro, s.m., ventilatore, particolare
nute care le galline | lo v vnna?, vuoi della trebbiatrice.
venderlo? | jjo da ~, olio in vendita | ventetr, num. card., ventitr || ~ ra, s.f.
adsso n ce s ppi a vvnna, in vendita pl., 1. pomeriggio molto avanzato. 2.
| le portvonim piazza a vvnna | nun suono della campana prima dellAve
ppe vvnne, non ha intenzione di Maria.
vendere | nu la trva vvnne, non riesce ventise, vintise, num. card., ventisei.
a venderla || Forme: Ind. pres. 1 vnno; vnto: ~ dellacqua, scirocco, foriero di
3 vnne; 4 vennmo; 5 vennte; 6 vn- pioggia | ann a vvnto, camminare
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
624
vtrica, s.f., vetrice, vinco (Salix vimina- vicoltto, vicultto, viqueltto (ant.), s.m.,
lis L.). 1. vicolo stretto: sta ggioc cu li com-
vetrinrio, vetrinaro, s.m., veterinario. pagne nel ~ | mtte ne n ~, mettere in
vetrinaro: vetrinrio. gravi difficolt economiche: llha
vetrila, s.f., variet di chiocciola di pic- mmsso ne n ~ a vvnne la trra | st m
cole dimensioni dal guscio fragile mo a n ~, mi trovo in grave diffi-
(Helix pomatia L.). colt. 2. viottola di comunicazione fra
vetrilo: vitrilo2. singoli campi.
vtta, s.f., coppia di buoi aggiogati: m par vcolo: ppassato pel ~ Bbusse, le ha bu-
de bbve nzime s na ~. scate (gioco di parole su bbuss e sul-
vettina, bbittina, vittina, s.f., 1. orcio di lodon. Via Bussi).
terracotta per contenere lolio per uso vicultto: vicoltto.
domestico. 2. recipiente cilindrico di vggele, s.m., (raro) vigile urbano | le ~
metallo da 50-60 kg. per olio. der fco || agg., cha llcchjo ~.
vi: ve. viggglia: vergllia.
via: llha msso ~ bbne?, lo hai riposto viggijja: vergllia.
con cura? | rivava a mma ~, giun- viggil: viggiol.
geva a met altezza | a mma ~, a viggllia: vergllia.
met cammino | n discurzo restata viggiol, viggil, v. intr., vigilare.
mma ~, interrotto | pijj vvia, av- vigna: ~ strtta, a filari ravvicinati | bblla
viarsi || ~ (pe), prep., a) a causa: crte ~ e ppca uva! (detto di uomo di bel-
vcchje non ze spseno ~ de la penzine laspetto, ma sessualmente impotente, o
| ~ sua n fciono gnnte; b) tramite: di donna bella, ma infeconda) | mdd. e
sra spicializzato ~ dil mistire || ~ ~, cchad la ~ del zio? che qquanno n c
loc. avv., un po alla volta, a poco a poco sso ce s io (detto di chi approfitta
|| inter., basta!: na bbevuta e vvia | famo della propriet altrui) | mdd. me pare la
prsto, na bbtta e vvia. ~ del cojjne (di cosa di cui tutti appro-
viacrcise, viacrcisse, s.f., 1. via crucis. fittano) || dim. vignarlla, 1. vigna di
2. (fig.) sofferenza, traversia: sapsse le modesta estensione. 2. vigneto di
viacrcisse ll pilluspedale! impianto recente || prov.: la ~ ttigna
viacrcisse: viacrcise. (richiede lavoro assiduo) | ~ vcchja fa
viaggi, v. intr., viaggiare. l vino bbno.
viggio, s.m., 1. tragitto: f n ~ a vvto, vignarla, s.f., calessino leggero trainato
senza esito positivo | quante viagge te da un cavallo, per trasportare persone, e
fatto finadsso? | mdd. f n ~ e ddu con ripiano per caricare merce.
servizzi, prendere due piccioni con una vignarlo, s.m., 1. vignaiolo, contadino
fava. 2. carico: ha pportato du viagge che coltiva le viti. 2. (raro) sorvegliante
de lgna jjre. della vigna.
viannante, s.m., viandante. vignato, agg., di terreno coltivato a viti.
varlle, varlle, s.m. pl., budellini con- vignlo, s.m., piccolo vigneto di uso fa-
diti e seccati del maiale. miliare, con pergola, orto e giardino.
vicnna, s.f., vicenda. vijjaccata, s.f., vigliaccata.
vicino: vecino. vijjaccheria, s.f., vigliaccheria.
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
628
ce ne sono a iosa | vle tutto lue cme P. pass. vorzuto, vuluto, vurzuto | Ger.
la ciovitta (dallinterpretazione del volnno.
verso delluccello: tuttomo, vd. s.v.) | volentire, vuluntire, avv., volentieri: ci
che cce vorr mmae a ffallo? | e cci faciva spsso e vvolentire.
volsseno le pastarlle! | ~ la pappa volsse ddio, inter., Dio lo voglia!
fatta, volere tutto belle pronto | nun v vlo, s.m., 1. capacit di librarsi in aria ||
ne mmta e nne lleg, non vuole col- ~ (da), loc. avv., in et da levarsi in
laborare | ssa nun vuliva annllese a volo: lluclle si ne vanno quanno s
ccorc vvicino, lei non voleva coricar- dda ~. 2. (fig.) cascatone: ha ffatto n ~
glisi vicino | nun volnno, lo ropp, in- de quarche mmtro || inter., con cui si
volontariamente | gna ubbidillo e dichiara a tressette di giocare lultima
vvullle bbne | ce volsse tanto?, pos- carta di un seme.
sibile che occorra tanto tempo? | e nun volpara, s.f., terreno boscoso.
vulia damme qualra? | s matto che cce voltorcchjo: vortorcchjo.
vle!, cosa ci vorr mai? | vjja o nun vmeto, s.m., vomito.
vjja, sha dda f | v f che nu lo rive?, vommit, gomit (arc.), gumit (arc.), v.
vuoi scommettere? | e qqui tti ci vjjo! | tr., vomitare: ha ggomitato.
che vvurrbbe d?, che significa? | ce v vorcneco, agg., vulcanico.
ffin che l babbo vn da mta ( neces- vorcano, s.m., vulcano.
sario moltissimo tempo) | (d.) quanno vrga, s.f., vascone per irrigazione dei
ce v, cce v (a giustificazione di campi.
unazione drastica) | chi la v cctta e vrgia, s.f., variazione musicale fatta a
cchi la v ccruda (sulla disparit di pa- fine verso dai poeti improvvisatori.
reri) || prov.: chi vvle vada, e cchi nnun vorpacchjtto, s.m., volpacchiotto.
vle manne | chi ttrppo vle, gnnte vrpe, glpe (rust.), grbe (rust.), grpe
strgne | chi ttutto vle, gnnte ac- (rust.), s.f., volpe (Vulpes vulpes L.) ||
chjappa | chi ttutto vle, tutto prde | vo- dim. vorptta | pegg. vorpccia.
lnno, tutto se p ff | lga l zomaro ndu vorpne, golpne (rust.), s.m., volpone.
v l patrne | guida l zomaro ndu v l vorrappiva, sopr.
patrne: se ssi scrtica, ddanno suo || vrta, s.f., 1. volta: li d dde ~ l cervllo
volsse, v. intr. pron., volersi: si vul- man quelue, vaneggia. 2. inizio di fase
veno bbne nfra di lro || Forme: Ind. lunare, rif. alla luna crescente: d dde ~
pres. 1 vjjo; 2 v, ve, vi; 3 v, vle; la luna. 3. tempo, momento di tempo,
4 volmo; 5 vulte; 6 vnno | impf. 1 circostanza: ce stava na ~ n falegname
vulivo; 2 vulve; 3 volia, voliva, vulia, | qu llrtima ~ che tte lu dico | pe sta
vuliva; 6 volveno, volvono, vulveno | ~ lassamo prde | nantre ddu vrte | na
perf. 1 vrze, vrzi 2 volste; 3 vlze, ~, un tempo | qulle de na ~, gli uomini
vrze; 4 volssemo; 6 vrzeno, vrzero di un tempo | quarche vvrta cannavo
| fut. 2 vorrae; 3 vojjar; 5 vojjarte; 6 | uno a la ~ | m p pe vvrta, m p a la
vorranno | Cong. pres. 3 vjja | impf. 3 ~, un po alla volta | na ~ metuto, se car-
vulsse; 6 volsseno | Cond. pres. 1 vur- rucolava, dopo mietuto, il grano si tra-
rbbe, vurrbbe; 2 vurrste; 3 vorrbbe, sportava a soma | saccseno tutte ni na
vurrbbe; 4 vorrssimo; 6 vurrbbero | ~, si accesero tutti contemporaneamente
IL LESSICO DIALETTALE VITERBESE
632
| tutta na ~ pijj ffco, prese fuoco im- vorznia, s.f., (ant.) Societ elettrica
provvisamente | d dde ~ al carrtto pe Volsinia.
scaric, alzare le stanghe || tante vrte, vstre, agg. e pron. poss, pl. m. e f.,
loc. avv., talora || vrte (a le), vrte (da vostri, vostre.
le), vrte (de le), loc. avv., a) talora: ~ vot1, v. tr., vuotare: sannava vvot l
ce va ppure da slo | ~ ce potsse ven, pitale | ~ l zacco, svelare segreti || v.
ce lo dicsse | si a le vrte tabbiso- intr., evacuare, defecare.
gnasse quarche ccsa, dmmolo! b) per vot2, v. tr., votare.
caso, qualora: guarda ~ sta n cantina, vto, p. pass. di vot1 || s.m., (rec.) con-
guarda se per caso fosse in cantina | ~ tenitore vuoto || agg., vuoto: n rbero ~,
lo vdo, jje lo dico || prov.: na ~ per uno, un albero incavato, marcio allinterno |
n fa mmale a nnessuno. ann a ddorm a ppanza vta, senza
vort, v. tr., 1. volgere: vort llcchjo | ~ aver cenato || son a vvto (di botte
l culo | ~ la frittata, cambiare opinione, semivuota) || ~ (a), loc. avv., inutil-
contraddirsi. 2. deviare. ~ llacqua, far mente: ha ffatto la strada ~ || prov.:
entrare lacqua nella vasca del macera- sacco ~ n ze rgge m pide.
toio: toccava vvortalla im mdo che rri- vto: port l ~ ma ssantAntgno, essere
vasse ggi m p ntepedita, n dvsse profondamente grato.
bbollnte, sinn nun veniva bbne || v. valle, s.m., voile, tessuto leggero.
intr. pron., voltarsi, girarsi: me vrtad- vue: vantre.
ditro | me s vvrto ll | vrtete de vulontrio, agg., volontario.
qqua! | si vortnno snza parlasse || vultic: vurtic.
Forme: Ind. pres. 1 vrto | impf. 3 vor- vulbbele, agg., impulsivo: lu dicivo
tave | perf. 1 vort; 6 vortnno | P. pass. chra trppo ~!
vrto | Ger. vortanno. vulunt, s.f., volont: va da dimostr la
vortabbandira, s.m., voltagabbana. su bbna ~ | cra ggnte di bbna ~.
vortastmmeco, vortastmoco, s.m., vol- vuluntire: volentire.
tastomaco, nausea: slo llodre me fa vurtec: vurtic.
vven l ~. vurtic, vultic, vurtec, v. tr., 1. rotolare:
vortastmoco: vortastmmeco. le scjje se vurticvono a mmano. 2.
vortato, agg., castrato: n tro ~. versare il contenuto: ~ la bbacintta dda
vortngo, agg., 1. distorto a spirale, di la finstra. 3. minestrare: m, bbutta
legno di albero che si avvolge, con fibre ggi la pasta! vrteca! | a, vrtica che
intrecciate, assumendo andamento ellit- mm cchece! | a Rsa, mmeog-
tico, e nel taglio si scheggia. 2. di albero girno, vltica! || vurticasse, v. intr.,
che col vento si torce. 3. (fig.) dal pes- voltolarsi nel sonno.
simo carattere: n mo ~. vvantaggiasse: avantaggiasse.
vrto, s.m., volto. vviva mara, inter., inneggiamento gri-
vortorcchjo, voltorcchjo, s.m., aratro dato a conclusione dei lavori di
in ferro a due ali, usato per arare pendii. mietitura.
Vocabolario
633
zappa pesante. 2. lavorazione del ter- (ad una persona molto magra).
reno eseguito con la zappa pesante. ro: ~ carbonlla, nulla | aristamo da
zzappne, s.m., 1. grossa zappa pesante. capo a ~ | le chjcchjere stanno a ~.
2. marra da muratore || dim. zappon- zzana, s.f., (arc.) zia.
cllo. zzibbllo, s.m., zimbello.
aravajje, s.f. pl., carabattole. zzibbibbo, s.m., zibibbo: la pizza col ~.
ardasse: aardasse. ibbide, ebbede, s.m. pl., zebedei,
a, v. intr., 1. ruzzare: nun ~ ttanto, a testicoli: num me rppe li ~!, non mi
bbllo! 2. scherzare. 3. prendere le cose seccare!
alla leggera. zzicchinno, sopr.
avajja, sopr. zzicchino, s.m., zecchino.
avarse, sopr. ico ico ago, incipit di canzone.
ebbede: ibbide. zzico, agg., carino: ~ lue! || ~ (a), loc. avv.,
zzecc: azzecc. con parsimonia: se facva smpr~ co
zzlla, s.m., 1. sudiciume sulla pelle. 2. la cccia, si mangiava poca carne |
(fig.) sfortuna: prte prprio ~ tu. mariccomanno, f ~!, mangiaci molto
zzellso, agg., 1. sporco. 2. (fig.) sfortu- pane! || a ~ a ~, loc. avv., un poco alla
nato. volta, a poco a poco.
zznga, agg., cavalla, pecora o vacca che icoaco, igoago, s.m., 1. zig-zag.
ha perso un capezzolo per mastite. 2. greca, gradi portati al braccio || ~ (a),
ne, s.m. pl., (scherz.) soldi. loc. avv., a zig-zag.
o, s.m., ubriacone. inna: ainna.
zzepp: azzepp. igheggi, v. intr., frinire della cicala.
zzppa, s.f., 1. cuneo per spaccare pietre ighirinato, agg., zigrinato.
o legname. 2. chiodino di legno, che igoltta, s.f., continuo e rapido muta-
sinfila nel tacco della scarpa. 3. (fig.) mento di direzione: quanno crre fa
raccomandazione. 4. particolare del- ttutte igoltte.
laratro. 5. (fig.) riparo, rimedio: mt- igoago: icoaco.
tece na ~, si ss bbno! 6. legno legato zzii, onom., imitazione del verso della
alla funicella con cui si avvolge la ruz- rondine.
zola per lanciarla. zzin zzan, ideof., imitazione del rumore
zzepparlla, s.f., pigia pigia: na ~, n fit- di unarma da taglio vibrata in aria.
tume de ggnte pe ssanta Rsa, sse zzinfarsa: sinfarsa.
visto! ingato, agg., zincato: m pzzo de filo ~.
zzeppata: anzeppata. nghete, inter., voce con cui si gioca
zzppo, agg., 1. pigiato di acini (di grap- con un bambino.
polo). 2. granito: na spiga zzppa. 3. ingo, s.m., zinco.
gremito: ppino ~ de cristiane, gremi- ngoro, s.m., 1. zingaro: s rrivate le
tissimo. nghere, gli zingari. 2. (dispr.)
zzppo, s.m., 1. bastoncino: n ~ de furmi- girovago.
nante. 2. fiammifero di legno: pac- zzinn: azzinn.
cnne l fco s mmjjo li zzppe. 3. zzinna, s.f., 1. mammella: cha le zzinne
fuscello | mdd. e cch magne l zppe? msce | st a zzinne de fra, con le
Vocabolario
635
tevole dimensione, dalla forma tondeg- zzucco, agg., del grano senza resta.
giante, schiacciata ai poli, dalla polpa zzccoro, s.m., 1. zucchero. 2. glucosio.
giallo-aranciata, Cucurbita maxima Du- zzucutuzz, incipit di filastrocca.
chesne) | ~ a ffiascne | ~ a ssalame | ~ a zzfolo, s.m., fischietto provvisto di stan-
ffiaschtta || emp la ~ dillacqua dil tuffo, confezionato con la corteccia di
pzzo (rif. ad una zucca svuotata e secca, legno.
usata come recipiente) || dim. zzucca- ul, ur, s.m., zoticone.
rlla, zzucchtta || n cha ssalin ~, in te- zzunna zzunna, onom., imitazione del
sta, stupido || pl., zzucche, (fig., scherz.) suono della banda musicale.
mammelle: va che bblle ~, ste fijje! zzunna, s.f., 1. musica malamente ese-
zzuccamnna, s.m. 1. persona calva. 2. guita. 2. concerto bandistico. 3. (fig.)
persona dai capelli rasati cortissimi. 3. noiosa cantilena.
(fig., gerg.) pne. zzuppa, s.f., 1. zuppa, tipo di vivanda | ~
zzuccapelata, s.m., calvo. ngrse, zzuppingrse, zuppa inglese,
zzuccarino, s.m., 1. zuccherino. 2. (fig., dolce liquoroso || dim. zzupptta || prov.:
antifr.) fatica pesante || agg., 1. zucche- la ~, cava la fame e la ste tutta | tanto
roso: na bbivanda zzuccarina | ma stua la ~ che l pam mllo | si non ~, ppam
li manca la parte zzuccarina, povera bbagnato. 2. (fig.) bagnatura di pioggia:
di glucosio. 2. di una variet di fico. (iron.) t ttoccato l pscio? ha prso
zzuccaronata, s.f., azione grossolana. na ~.
zzuccaronato, agg., roso dal grillotalpa: zzuppasse: azzuppasse (vd. azzupp).
patate zzuccaronate. zzuppo: piva ddirtto, s ~ frcio.
zzuccarne, s.m., 1. grillotalpa (Gryl- urro, s.m. e agg., azzurro: l ~ del clo.
lotalpa gryllotalpa L.). 2. (fig., dispr.) ur: ul.
contadino. 3. (fig.) persona rozza. 4. zzuzzomajja: zzuzzumajja.
(fig.) zuccone || dim. zuccaroncllo | zzuzzumajja, zzuzzomajja, s.f., 1. (dispr.)
pegg. zzuccaronccio. cose di nessun conto. 2. prima classe
zzcchero dro, s.m., caramello. elementare: la prima ~, la secnda pe-
zzucchtta, s.f., zucchina, frutto della parla, la trza carbonara. 3. minuzza-
zucca (Cocurbita pepo), che si coglie glia. 4. porcheria. 5. frutta di scarto. 6.
immaturo. confusione. 7. gentaglia.
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI SETTEMBRE 2009
PRESSO LA TIPOLITOGRAFIA QUATRINI, SNC - VITERBO