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M a n u al e d i
m o l
Manuale di
et o d o
metodologia g i a
di indagine
id in d a
ufologicag in e
u fo lo g i c a
Edizioni UPIAR
Centro Italiano Studi Ufologici
Manuale di
metodologia
di indagine
ufologica
Edizioni UPIAR
Il Manuale di metodologia dindagine ufologica - lunico utilizzato in modo sistematico in Ita-
lia da pi di venticinque anni - uno strumento quotidiano di lavoro per lindagine ufologica
e ha lo scopo di fornire un orientamento generale relativo alle tecniche di intervista col testi-
mone e alle istruzioni per la stesura del rapporto di indagine. Lo completano unintroduzione epi-
stemologica ed alcune appendici.
Nel corso degli anni centinaia di appassionati e ricercatori hanno letto e applicato le indica-
zioni di questo Manuale, che stato adottato come standard di riferimento dal Centro Ita-
liano Studi Ufologici e da altre associazioni italiane di studio.
Scopo del Manuale era e rimane quello di fissare un insieme di regole comuni cui attenersi
nelle inchieste e nei rapporti, e nel contempo di gettare una base per discussioni, commenti,
critiche e proposte, nellintento di realizzare nuove e pi complete edizioni e di integrare
altre procedure quali ad esempio le tecniche di sopralluogo e il trattamento di casi speciali
(foto, tracce al suolo, entit ecc.).
La prima edizione del Manuale, curata da Edoardo Russo, venne pubblicata nel 1984 e fu
seguita nel 1993 da una seconda edizione leggermente riveduta e corretta che fu ristampa-
ta con qualche modifica nel 2000.
Questa terza edizione - realizzata con il contributo di Gian Paolo Grassino - rappresenta inve-
ce un aggiornamento pi corposo che viene incontro ad alcuni cambiamenti socio-culturali e
tiene conto dei nuovi strumenti tecnologici oggi a nostra disposizione. Sono inoltre stati inse-
riti, come allegati, il questionario per la raccolta di avvistamenti UFO e un rapporto-tipo
compilato secondo le regole del Manuale.
Per la sua stessa natura di strumento operativo il Manuale necessita di un continuo aggior-
namento, soprattutto in riferimento agli strumenti tecnici per lespletamento dellindagine.
Continuano pertanto ad essere utili osservazioni, commenti e suggerimenti da parte di tut-
ti coloro che hanno pratica di indagini che possono essere indirizzati alla segreteria del
C.I.S.U.
In caso di necessit, la struttura del C.I.S.U. sempre a disposizione per indicazioni anche
sommarie e suggerimenti su problemi non trattati nel Manuale, oltre che per procurare il
materiale necessario per lo svolgimento di indagini ufologiche a chi non fosse eventualmen-
te in grado di reperirlo.
Hanno collaborato: Giorgio Abraini, Fabrizio Arcese, Andrea Bovo, Gian Paolo Grassino,
Giuseppe Stilo, Paolo Toselli.
1. INTRODUZIONE
3
Centro Italiano Studi Ufologici
Inoltre lesperienza ha mostrato che i dati si mo- sa vuole o non vuole che il suo ascoltatore pensi di
dificano ad ogni passaggio dello schema, a causa di lui. Da ci deriva unulteriore razionalizzazione mi-
vari fattori fisici, psicologici o sociali, che possono rata allesterno (perlopi consistente nellelimina-
portare a perdite o alterazioni anche rilevanti del zione di dettagli particolarmente strani e di tutto
contenuto informativo di un caso. ci che potrebbe apparire incoerente o non credibi-
le). Inoltre tra chi racconta e chi ascolta si ha una
Si tratta del problema principale fra quelli rela-
vera e propria interazione: non si ha solo un pas-
tivi allindagine ufologica, per cui utile soffermarci
saggio dinformazioni dal testimone allascoltatore,
su di esso.
ma anche una retro-azione (feed-back) dallascolta-
tore al testimone, sotto forma di commenti, doman-
de, interruzioni e anche solo di gesti, cenni ed altri
1.2 LAVVISTAMENTO comportamenti non verbali, in funzione dei quali cia-
scuno dei due interlocutori si comporta.
Una prima serie di trasformazioni avviene gi
nella prima prima fase, quella dellavvistamento, e Si noti che questa fase proprio quella su cui
pu dipendere da caratteristiche sia dello stimolo maggiormente deve lavorare linquirente, il quale
sia dellambiente, sia infine da fattori relativi alla se anche non pu eliminare gli effetti di trasfor-
percezione. mazione della fase precedente (lavvistamento), pu
invece in sede di intervista cercare di minimizza-
Le particolari condizioni di visibilit (luce, di- re la sua influenza sul racconto del testimone, o
stanza, distorsioni atmosferiche), la forma, lango- quanto meno esercitarla in modo che questa even-
lo sotto cui lo stimolo osservato, la durata dellav- tuale sua influenza possa successivamente essere
vistamento e tutta una serie di fattori fisici sono ricostruita, cos che si possa risalire il pi possibi-
una delle principali ragioni per cui quanto perce- le verso il ricordo non alterato del teste.
pito dal testimone (lo stimolo prossimale, cio
lenergia luminosa che lo raggiunge) e il fenomeno Alcune tecniche sono esposte nella parte di que-
realmente osservato (l oggetto distale) sono di- sto manuale che si riferisce appunto allintervista.
versi. Altre alterazioni possono derivare dal mez-
zo dosservazione (aria, vetro, lenti) e dal sistema
percettivo fisiologico (occhio, nervi, cervello). 1.4 IL RAPPORTO
A queste cause fisiche, si aggiungono cause psi-
Anche nella fase di stesura del rapporto di soli-
cologiche di trasformazione del dato sensoriale in
to si inseriscono deformazioni dei dati, dovute que-
sede di percezione, rielaborazione immediata e me-
sta volta soltanto allinquirente relatore. Proprio
morizzazione. Una dettagliata illustrazione di tutti
per questo possibile prestare particolare atten-
questi fattori stata fatta da Paolo Toselli e ad es-
zione a come si effettua il passaggio da racconto a
sa rinviamo per approfondimenti alle fonti biblio-
rapporto e quindi ridurre fin quasi a zero queste
grafiche.
alterazioni dellinformazione.
In pratica, linquirente viene ad essere a sua vol-
1.3 IL RACCONTO DEL TESTIMONE ta un testimone (uditivo/visivo) del racconto, per
cui si ripetono qui le possibili cause di deformazio-
Una seconda serie di trasformazioni avviene nel- ne dei dati gi citate pi sopra: le particolari con-
la successiva fase del racconto, dove intervengono dizioni in cui si svolta lintervista, il rapporto per-
innanzi tutto problemi di linguaggio, ossia di ver- sonale col testimone, una rielaborazione in funzio-
balizzazione del ricordo dellesperienza, che costi- ne delle proprie convinzioni e di come si vissu-
tuisce una vera e propria traduzione non sempre to il racconto dellavvistamento, leffetto del tem-
fedele, data la difficolt (comune a molte esperien- po trascorso fra intervista e stesura del rapporto,
ze della vita quotidiana, ma particolarmente senti- alcuni effetti tipici conosciuti in pedagogia come
ta per eventi al di fuori dellesperienza comune) di leffetto autorit (pi il ricercatore fa autorit nel-
rendere a parole il fatto. la materia, pi il suo giudizio tende a diventare se-
vero), leffetto alone(pregiudizio verso un deter-
A ci si aggiunge unulteriore rielaborazione in- minato tipo di caso, in base a precedenti esperien-
conscia dellesperienza da parte del testimone, cau- ze), leffetto contrasto(dovuto a unesasperazio-
sata in parte dallintervallo di tempo che trascorre ne del confronto con lultimo caso precedentemen-
fra la percezione e la rievocazione, in parte dal te esaminato), il cosiddetto errore logico (cio lin-
tentativo di razionalizzare il discorso adattandolo fluenza che giocano fattori soggettivi pregiudizie-
alle proprie convinzioni (cos da farlo rientrare nel- voli: istruzione, educazione del testimone, sua et,
la propria visione del mondo). condizione sociale e perfino il sesso).
Alle cause psicologiche di cui sopra si aggiunge Si tenga presente che nella pratica proprio in
in questa fase una causa sociale, dovuta cio allin- questa fase che si sono rilevate alcune delle mag-
terazione con terze persone. Il testimone si trova ad giori alterazioni dei dati, soprattutto quando non si
esporre il proprio racconto anche in funzione di co- tengono distinti e separati i dati grezzi come otte-
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
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Centro Italiano Studi Ufologici
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
2. LINTERVISTA
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Centro Italiano Studi Ufologici
clusione dellavvistamento, descrizione del fenomeno stendere per iscritto immediatamente tutto quanto
(con particolare riferimento a forma, colore, di- ricorda, al fine di preservare un ricordo quanto pi
mensioni, direzione geografica ed elevazione ango- fresco possibile dellevento, ed in ogni caso di fare
lare) e successione temporale degli eventi. subito un disegno del fenomeno [1].
Il metodo migliore di farlo senza influenzare il Sar anche bene precisare quanti inquirenti par-
testimone di seguire il medesimo procedimento di teciperanno allincontro, e chiarire che, nel caso di
cui si dir parlando dellintervista personale: pri- pi testimoni, essenziale che essi siano intervi-
ma farsi raccontare brevemente lavvistamento sen- stati separatamente e che ciascuno non sia presente
za intervenire; poi fare alcune domande: allintervista degli altri. Ci in genere non gradi-
to al testimone, il quale sospetta che si dubiti della
dimensioni apparenti delloggetto se fosse piaz-
sua testimonianza. Sta allinquirente trovare e usa-
zato accanto alla luna piena (o ad una stella, o
re le parole adatte per non indisporlo [2].
ad altri corpi noti): quanto pi grande, o pi
piccolo;
direzione approssimativa in cui il testimone ve- 2.1.3 IL CONTATTO EPISTOLARE
deva loggetto (usando come riferimento lest e
Se possibile, si dovrebbero evitare contatti ini-
lovest, ossia il sorgere e il tramontare del sole,
ziali a mezzo lettera, dato il tempo che trascorre
o meglio ancora chiedendo da che parte si tro-
prima della risposta e soprattutto lincertezza del-
vava il sole o la luna rispetto allosservatore che
la stessa.
guardasse loggetto);
Per le stesse ragioni, poco consigliabile unin-
aspetto delloggetto (forma, colore, intensit lu-
chiesta condotta esclusivamente per via epistolare.
minosa);
Nel caso per non se ne possa assolutamente fare
altezza angolare approssimativa delloggetto a meno (testimone senza telefono e residente in zo-
sullorizzonte; na lontana o difficilmente raggiungibile, oppure
quando non si possa disporre di inquirenti in loco
eventuale presenza di effetti particolari.
in grado di effettuare unintervista), consigliabi-
le luso di moduli o questionari predisposti, al fine
di assicurarsi che vengano riportate dal testimone
2.1.2 LAPPUNTAMENTO
tutte le informazioni utili per larchiviazione del ca-
Nel caso si ritenga di portare avanti linchie- so. Il questionario adottato dal C.I.S.U. riportato
sta, si deve fissare un appuntamento col testimo- in allegato. Per favorire la risposta da parte del te-
ne, lasciando scegliere a lui luogo, data e ora. Si stimone si dovrebbero predisporre buste gi indi-
tenga comunque presente quanto sopra accennato rizzate e affrancate per la restituzione del questio-
circa la velocit e lurgenza, che sono tanto mag- nario, spedito con una lettera-tipo di accompagna-
giori quanto pi strano il caso. mento.
In linea di massima preferibile incontrare il te-
stimone a casa sua, sia per metterlo a suo agio il
2.1.4 IL CONTATTO ATTRAVERSO
pi possibile, sia per cercare di comprenderne me-
POSTA ELETTRONICA
glio la personalit osservando lambiente in cui vi-
ve, i familiari, i libri che legge, ecc. Laddove si abbia a disposizione solamente il re-
capito di posta elettronica del testimone (e-mail) e ci
peraltro altrettanto utile ricostruire levento
si trovi nellimpossibilit di svolgere unindagine com-
sul luogo dove questo avvenuto. Talvolta esso coin-
pleta, possibile inviare al testimone il questionario
cide col domicilio del testimone, ma in genere ci
via posta elettronica, eventualmente chiedendogli
non avviene. Il particolare va approfondito col te-
chiarimenti o ulteriori particolari. Potr comunque
stimone in sede di contatto iniziale, cos come in ta-
essere utile richiedere - sempre con garbo - un con-
le sede si pu sondare la sua disponibilit (even-
tatto telefonico per raccogliere - ove necessario -
tualmente anche in un secondo tempo) a un so-
unintervista dalla viva voce del testimone.
pralluogo, che non comunque sempre possibile.
Circa la durata dellintervista, opportuno pro-
grammare un buon margine di tempo per non do-
verla poi interrompere a met. In linea di massima
2.2 LINTERVISTA DIRETTA
unoretta pi che sufficiente; in ogni caso meno
La puntualit nellarrivare allappuntamento pu
di mezzora non basta a svolgere uninchiesta de-
essere essenziale. In casi di ritardo occorre infor-
gna di questo nome.
mare il testimone. Un ritardo eccessivo che comporti
Specialmente quando fra il primo contatto e lin- la necessit di rimandare lintervista pu scorag-
tervista (e quindi a maggior ragione tra lavvista- giare il testimone dal collaborare ulteriormente.
mento e lintervista) intercorre un certo lasso di
Naturalmente occorre mantenersi nei limiti di
tempo (diciamo pi di 24 ore), ma preferibilmente
tempo prefissati per il colloquio. Nel caso questi non
in ogni caso, bisognerebbe pregare il testimone di
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
fossero sufficienti, bene assicurarsi che il testi- mone; accertare se levento si verificato o no, e
mone possa concedere ancora un po di tempo. In se s determinare che cosa il testimone ha effetti-
caso negativo, cercare di ottenere un secondo ap- vamente visto.
puntamento.
Linquirente non deve assolutamente lasciarsi
andare a valutazioni o commenti. Occorre aspetta-
re di avere tutti i dati prima di sbilanciarsi in fa-
2.2.1 PRESENTAZIONE
vore di una certa spiegazione o viceversa della na-
Alcuni ritengono che linquirente debba essere tura non identificabile del fenomeno. In ogni caso,
vestito in modo adatto al tipo di persona intervi- come regola generale, bene non esprimere al te-
stata: giacca e cravatta per testimoni intellettuali, stimone il proprio parere, anche se giusto chie-
di buona istruzione; abiti sportivi se in periferia; dergli se sarebbe interessato a essere informato di
abiti da lavoro nelle zone rurali. Ci sono casi in cui uneventuale identificazione qualora questa venis-
questo modo di vestirsi pu produrre vantaggi, con- se trovata in sede di valutazione del caso.
tribuendo a mettere a proprio agio il testimone. In
genere comunque bene essere ragionevolmente
ben vestiti [3]. 2.2.3 PROBLEMI COI TESTIMONI
in genere preferibile che ciascuna intervista Si tenga presente che il testimone pu avere
sia condotta alla presenza di due inquirenti. In ogni difficolt ad esprimersi, essere intimorito, non sa-
caso, bisogna evitare di essere pi di due, che crea per disegnare, fornire i dati in modi strani ed in-
pi confusione che altro. Compito del primo inqui- voluti, inserendo informazioni non rilevanti o sal-
rente quello di interlocutore del testimone, se- tando da una fase allaltra dellosservazione sen-
guendone con attenzione il racconto, cercando di as- za seguire lordine logico dei fatti, stimare erro-
secondarlo e metterlo a proprio agio senza n in- neamente tempi e misure, confondere i minuti con
terromperlo n incoraggiarlo in modo eccessivo, ma i secondi, ecc.: si tratta di fatti inerenti la natura
dimostrandogli (anche solo annuendo) il proprio in- umana e come tali vanno tollerati; linquirente de-
teresse o fiducia. Il primo inquirente dovrebbe pren- ve anzi cercare di mettere quanto pi possibile
der nota solo mentalmente del racconto e delle ri- il testimone a suo agio.
sposte del testimone, mentre il secondo inquirente
Alcuni testimoni possono essere turbati dallespe-
prende appunti. preferibile che le domande siano
rienza e insistere nel chiedere allinquirente cosa
fatte da uno solo dei due inquirenti, per non diso-
hanno visto. Linquirente deve fare del suo meglio
rientare o aggredire il teste. Il secondo inquirente,
per tranquillizzarli, ma senza mai sbilanciarsi in
avendo potuto seguire in modo pi distaccato lin-
giudizi di merito o discutere largomento ufologico
tervista e annotare eventuali dati mancanti o poco
e le sue idee in proposito col testimone. Si pu tuttal
chiari, pu intervenire quando il primo ha finito.
pi confermargli che molte persone segnalano daver
Nel caso linquirente sia invece solo, conviene che visto cose strane che li hanno turbati, e che spes-
prenda brevi appunti sul racconto del testimone e so si riesce a determinare una causa convenziona-
che se li rilegga rapidamente prima di passare allin- le, ma che talvolta non si riesce e si allora co-
tervista, cos da non dimenticare nulla e da non la- stretti a concludere che si trattato di qualcosa di
sciarsi trascinare dalla dialettica del testimone. non identificabile, di cui comunque non si conosce
la natura.
consigliabile nel caso che il testimone sia una
donna, che almeno uno dei due inquirenti sia di ses- Sempre essere cortesi col testimone, ringra-
so femminile o che linquirente (se maschio) si fac- ziandolo del tempo e della collaborazione prestati.
cia accompagnare da una donna, sempre al fine di in genere utile lasciare il proprio recapito chie-
mettere a suo agio il testimone. dendo di essere informati qualunque cosa di insoli-
to capitasse o relativamente ad altri avvistamenti
di cui si venisse eventualmente a conoscenza.
2.2.2 ATTEGGIAMENTO DELLINQUIRENTE
Non ci sono regole fisse, valide in ogni caso, per-
2.2.4 PI DI UN TESTIMONE
ch ogni avvistamento e ogni testimone hanno ca-
ratteristiche proprie, diverse da caso a caso. Ci so- Quando ci sono pi testimoni essenziale inter-
no per diversi principi generali da tener presenti vistarli separatamente. Pu essere utile metterli a
in ogni caso. confronto dopo, per vedere di chiarire eventuali con-
traddizioni e far venire fuori altri dettagli, ma pri-
Latteggiamento dellinquirente nel corso dellin-
ma necessario, anzi indispensabile che siano sen-
tervista deve essere aperto in tutti i sensi: non si
titi separatamente. In alcuni casi i testimoni abita-
deve manifestare scetticismo o al contrario dare se-
no distanti luno dallaltro e allora la cosa abba-
gni di assenso al racconto, e meno che mai si deve
stanza semplice, anche se richiede pi manodope-
fare riferimento ad altri casi.
ra. Quando invece i testimoni facciano parte, co-
Lo scopo dellintervista raccogliere dati sullav- me spesso accade, di uno stesso nucleo familiare,
vistamento e determinare la credibilit del testi- occorre tenerli separati ed evitare che si influenzi-
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no luno con laltro durante lintervista. Lideale sa- dellinquirente di spalla). Lideale sarebbe regi-
rebbe interrogarli separatamente ma contempora- strare lintera intervista. Purtroppo molti testimo-
neamente (ad esempio in stanze diverse) ma non ni sono intimoriti alla vista del registratore [4]. Al-
sempre ci sono abbastanza inquirenti a disposizio- cuni rifiutano di lasciarsi registrare. In genere per
ne. In questi casi pu essere utile luso di questio- convincere il testimone basta spiegare che si regi-
nari da far compilare ai testimoni separatamente. stra per una maggior comodit e fedelt nella ri-
scrittura dei dati, anzich prendere frettolosamen-
Il modo migliore di condurre lintervista stan-
te appunti, e garantire che la registrazione rester
do seduti col testimone davanti a un tavolo, il che
in archivio e non verr divulgata. Si tenga presen-
offre lopportunit di avere una superficie per scri-
te che comunque illegale registrare di nascosto.
vere e disegnare, stendere mappe, ecc.
Lutilit di una registrazione non solo relativa al-
la comodit di trascrizione in tempi successivi, ma
anche essenziale per una valutazione ad esempio
2.2.5 CAUTELE
da parte di uno psicologo del linguaggio che pu ri-
Linquirente deve fare attenzione a non mettere cavare molto dalla terminologia, dalla fraseologia,
le parole in bocca al testimone, a non suggerirgli le dal modo di reagire e rispondere, ecc. Inoltre la re-
risposte, a non fargli domande direttive (che im- gistrazione mette qualunque ricercatore in grado di
plicano cio gi nella loro impostazione un certo ti- rivivere lintervista, il che in un certo senso forni-
po di risposta preferibile). Ad esempio bisognerebbe sce la condizione di ripetibilit di cui si far cenno
evitare di chiedere: sembrava metallico?; meglio do- trattando del rapporto. Infine, la registrazione ri-
mandare invece: che aspetto aveva? ed eventual- mane come documento, non alterabile dalla me-
mente lasciare le domande direttive indispensabili moria o da altri fattori soggettivi, e rappresenta in
per ultime, quando non se ne pu fare a meno. s la cristallizzazione di una testimonianza.
sempre preferibile fare domande che offrano
una certa gamma di possibilit, piuttosto che solo
2.3.2 USO DELLA VIDEOCAMERA
due alternative contrapposte.
In generale luso della videocamera durante lin-
tervista non pare necessario e - anzi - potrebbe crea-
re una situazione di ulteriore imbarazzo per il te-
2.3 IL RACCONTO DEL TESTIMONE stimone.
Lintervista si suddivide in due parti ben distin- Nel caso si volesse comunque usufruire di que-
te e ordinate in un certo modo: il racconto testi- sto strumento, oltre alla consueta richiesta di au-
moniale e linterrogatorio del testimone. Dal mo- torizzazione, bene porre la videocamera in posi-
mento che nonostante tutte le precauzioni linqui- zione decentrata in modo da riprendere la scena in
rente influisce sempre e comunque in una certa mi- modo discreto e senza infastidire il testimone, usan-
sura sulla testimonianza con le sue domande, lin- do un treppiede oppure lasciando lincombenza al
terrogatorio deve seguire il racconto, ossia prima secondo inquirente.
si deve lasciar parlare liberamente il testimone, poi
E infatti sconsigliabile luso della videocamera
lo si interroga.
da parte dellinquirente mentre conduce lintervi-
Dopo essersi seduti, si va direttamente al pun- sta. Anche da evitare limpostare lintervista in
to, chiedendo al testimone di raccontare con paro- stile televisivo con un uso invadente della video-
le sue e senza omettere alcun dettaglio esattamen- camera: in questo caso potrebbe addirittura venire
te quello che successo Linquirente non deve as- compromesso il buon esito dellinchiesta.
solutamente intervenire o interrompere, eccetto che
per incitare il testimone a continuare il suo rac-
conto. Nessun commento o suggerimento deve es-
sere fatto. Non bisogna mai dare il minimo segno
2.4 LINTERROGATORIO
di dubitare del racconto.
La seconda fase dellintervista costituita dallin-
Ogniqualvolta sia possibile si raccomanda di rac- terrogatorio. Questo consiste a sua volta in due di-
cogliere il resoconto testimoniale direttamente sui stinte operazioni: la raccolta di ulteriori dettagli al
luoghi dove lavvistamento si svolto. Questo par- fine di completare il quadro coi dati necessari ad
ticolare estremamente importante in quanto il ri- una valutazione (fase analitica), e la ricostruzione
trovarsi nelle stesse circostanze in cui si vissuto insieme al testimone dellesperienza da questo vis-
un evento passato pu fare tornare alla mente un suta.
flusso di ricordi altrimenti irrecuperabili.
La caratteristica distintiva dellinterrogatorio ri-
spetto al resoconto data dal fatto che in questa
seconda fase il protagonista non pi il testimone
2.3.1 USO DEL REGISTRATORE
ma linquirente, che fa adesso le domande e le os-
Durante il racconto si dovrebbero prendere ap- servazioni (magari su argomenti o punti venuti fuo-
punti (se si in due, come accennato, da parte ri, o non venuti fuori, in sede di racconto, e di cui
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
si preso nota mentalmente o per iscritto mentre 1) un disegno del fenomeno (oggetto o luce), dal
il testimone parlava). quale risultino la forma generale, il colore (o i colo-
ri), eventuali dettagli e particolarit (protuberan-
Come si gi accennato, preferibile che linter-
ze, macchie, aperture, zone di diverso colore, ecc.);
rogatorio sia condotto da un solo inquirente, mentre
il disegno deve indicare con una freccia lalto;
laltro continua a prendere appunti, riservandosi poi
di fare un suo giro di domande dopo il primo. 2) un disegno della scena, cio il panorama vi-
sibile dal punto di osservazione, indicando il profi-
lo dellorizzonte e in particolare punti di riferimento
2.4.1 USO DI MODULISTICA ed eventuali ostacoli alla visuale (case, alberi, pali
della luce, colline o montagne, possibili fonti lumi-
Per la fase analitica, molti inquirenti utilizzano
nose).
i gi citati moduli o questionari. Noi sconsigliamo
Se lintervista avviene sul luogo stesso del-
nel modo pi assoluto e categorico (eccezion fatta
lavvistamento, questa parte del disegno pu esse-
per casi particolari cui s fatto cenno) limpiego in
re fatta direttamente dallinquirente oppure (se si
modo vincolante di schede o moduli o questionari
dispone di una Polaroid per istantanee) sostituita
preconfezionati, per diversi motivi:
da una fotografia istantanea; se non si dispone di
a) lestrema complessit dellesperienza UFO che una macchina fotografica per istantanee, comun-
(specialmente per quel che riguarda la struttura, que utile che linquirente scatti una o pi foto dal
cio la successione temporale degli eventi) non si punto esatto di osservazione; linquirente dovr poi
presta ad essere schematizzata; chiedere al testimone di indicare (disegnare) su que-
sto disegno o sullistantanea la posizione (o la traiet-
b) la vasta gamma (aperta) di possibili detta-
toria) dellUFO, cercando di indicarne anche le di-
gli, che rendono restrittiva e per forza di cose in-
mensioni apparenti e - se osservati - la posizione
completa la riduzione dellinformazione a pochi da-
delle nuvole e dei principali corpi celesti (sole, lu-
ti frammentari e per di pi slegati;
na, stelle particolarmente luminose) visibili al mo-
c) linfluenza suggestiva che domande precon- mento dellavvistamento.
fezionate possono avere sul testimone (per sua na- Analoga procedura potrebbe essere adottata per
tura la scheda ricca di domande direttive, spe- via informatica laddove esista la possibilit di scat-
cie i modelli a risposta chiusa, gi completi delle tare unimmagine con fotocamera digitale, river-
risposte fra cui scegliere con una crocetta). sarla immediatamente su un computer portatile e
quindi intervenire sullimmagine indicando a video
Il modulo presenta peraltro due vantaggi:
posizione e dimensioni apparenti del fenomeno os-
1) funge da promemoria per linquirente di tut- servato secondo le indicazioni dirette del testimo-
te le informazioni necessarie; ne. Nel rapporto dindagine andrebbe poi inserita
una stampa di buona qualit dellimmagine ottenu-
2) costituisce una precodifica dei dati per suc-
ta secondo questa procedura.
cessive elaborazioni statistiche (in particolare, co-
stituisce uno schema di minima).
A questo proposito, il presente manuale fornisce 2.4.3 DETTAGLI SULLAVVISTAMENTO
in Appendice un sintetico promemoria per linqui-
Dopo il disegno si passa allinterrogatorio ana-
rente, riepilogando le informazioni che indispen-
litico vero e proprio, nel quale possiamo distingue-
sabile raccogliere durante lintervista, oltre al Que-
re due momenti:
stionario utilizzato dal C.I.S.U.
a) dapprima bene far luce sui punti rimasti
oscuri, cercando di arrivare ad avere ben chiara la
2.4.2 DISEGNI DEL TESTIMONE successione temporale dei fatti che compongono
lavvistamento, la sua struttura insomma: ci che
La prima cosa da fare, dopo che il testimone ha
successo prima e ci che avvenuto dopo;
finito il suo racconto, fargli disegnare ci che ha
visto su un foglio bianco (formato UNI A4: cm. 21 b) poi occorre ottenere dal testimone i dettagli
x 29,7). In ogni caso il testimone deve datare e fir- che pu aver omesso nel corso del racconto. Occor-
mare di suo pugno il disegno. Talvolta saranno ne- re che linquirente estragga dalla memoria del testi-
cessari diversi tentativi prima di ottenere un ri- mone (non dalla sua fantasia per, quindi senza in-
sultato soddisfacente. Spesso il testimone non ca- sistere per fargli dire particolari che non ricorda o
pace di disegnare o si schermisce: in ogni caso lin- non ha notato) tutte le informazioni possibili, fino a
quirente deve insistere con cortese fermezza. Solo trovarsi idealmente nella situazione di poter rivi-
dopo che il testimone ha finito il disegno linquirente vere lesperienza del testimone in tutti i particola-
pu (se il caso, ma preferibile farne a meno, ri sulla sola base dei dati raccolti, senza bisogno di
tranne nel caso di enormi difficolt nel disegno da doversi immaginare ulteriori dettagli per completa-
parte del testimone) ridisegnare lui la scena su un re il quadro.
foglio separato [5].
al termine di questa fase che viene utile il pro-
I disegni dovrebbero sempre essere almeno due: memoria per linquirente, riportato in Appendice A-
11
Centro Italiano Studi Ufologici
2 al presente manuale: scorrendolo, linquirente ve- stamento; altrettanto interessanti sono il compor-
rifica rapidamente quali informazioni sono gi emer- tamento e le impressioni subito dopo [6].
se e quali invece mancano. Se gli inquirenti sono
due, quello di spalla dovrebbe aver spuntato le
informazioni gi emerse nel corso del racconto e 2.4.6 DESCRIZIONE DEL FENOMENO
dellinterrogatorio, e quindi pu intervenire con le
Entrando poi nel merito dellavvistamento in s
sue domande per completare lintervista.
e per s, vanno chiariti tutti i dettagli relativi
allaspetto e al comportamento del fenomeno os-
servato.
2.4.4 INIZIO DELLAVVISTAMENTO
Un problema particolare concernente laspetto
Un punto che va sempre chiarito cosa stava fa-
quello della determinazione dei colori, per la quale
cendo il testimone subito prima di avvistare il fe-
la soggettivit sia della percezione sia del ricordo
nomeno. Suggeriamo di cominciare a farsi raccon-
particolarmente spiccata.
tare dettagliatamente tutto ci che il testimone ha
fatto negli ultimi 10-15 minuti prima dellavvista- Al fine di ridurre quantomeno il margine di in-
mento, avendo cura di entrare nella sua mentalit certezza in sede di indagine, diversi studiosi so-
del momento, ossia di determinare non solo cosa stengono la necessit delluso di un campionario
materialmente stesse facendo ma anche quali era- preconfezionato di colori (carta pancromatica) sul-
no i suoi pensieri e le sue preoccupazioni in quel la cui base il testimone possa indicare un colore
momento o poco prima. con una certa precisione. Pur con tutte le riserve
relative al sottoporre al teste un qualsiasi model-
Sempre in questottica, occorre determinare co-
lo di confronto, si ritiene che tale procedimento
sa ha attirato lattenzione del testimone verso il
presenti pi vantaggi che svantaggi in quanto, se
fenomeno, cosa cio lha fatto accorgersi della sua
vero da un lato che il testimone (come per i cam-
presenza.
pionari di forme di UFO) costretto ad adattare il
Intimamente connesso a questo un altro pun- suo ricordo ad un certo insieme di colori, dal-
to: come arrivato lUFO? cio era gi l, oppure tra parte minima linfluenza che egli pu subire se
venuto da una certa direzione (e allora quale?) o il campionario abbastanza vasto. Piuttosto, sa-
spuntando da dietro qualche ostacolo alla vista (co- rebbe utile verificare a priori le capacit del teste
sa?), entrato fisicamente nel campo dosserva- di distinguere i colori. A tale scopo esistono sem-
zione del testimone oppure comparso (e allora in plicissimi test per il daltonismo, che bisognerebbe
che modo?). fare prima delleventuale uso di carte pancroma-
tiche [7].
Pi importante ancora sar poi il modo di ces-
sazione dellavvistamento, come cio lUFO se n In ogni caso occorre specificare nel rapporto qua-
andato o scomparso o che altro. le campionario di colori stato utilizzato (ad esem-
pio Pantone Uncoated) perch esistono svariati ti-
pi di campionari in commercio e lo stesso codice co-
2.4.5 COMPORTAMENTO DEL TESTIMONE lore pu fare riferimento a tinte utilizzate in am-
biti diversi (ad esempio stampa tipografica, pittu-
Sempre mantenendo lattenzione sul fattore uma-
ra murale, ecc.) che a volte risultano significativa-
no dellesperienza, bene capire quali sono state le
mente differenti tra di loro.
reazioni del testimone, quale il suo comportamento
nei momenti seguenti: Circa il comportamento dellUFO, il meno che si
pu fare arrivare ad avere idee chiare sui vari
subito prima di aver avvistato lUFO
movimenti, emissioni di luci, ecc. sia analiticamen-
nel corso di tutto lavvistamento, nelle varie fa- te (dettagli di ciascuno) sia sinteticamente (quale
si avvenuto prima, quale dopo, ecc.).
subito prima della fine dellavvistamento Un ultimo appunto di rilievo la determinazio-
ne del mezzo di osservazione, se cio il testimone
subito dopo la fine dellavvistamento.
ha seguito lavvistamento da dietro un vetro (fine-
Occorre cio farsi spiegare dettagliatamente sia stra di casa, finestrino dellauto) o allaperto, ad oc-
le reazioni fisiche (es. corre a nascondersi, oppu- chio nudo o con luso di strumenti ottici (occhiali -
re chiama qualcuno) sia quelle psichiche (in par- e allora di che tipo -, binocolo, telescopio); se cera-
ticolare: cosa ha pensato che fosse quello che ve- no ostacoli alla visuale (pu essere utile, se non si
deva? e perch? quale stata la prima sensazio- pu fare un sopralluogo col testimone, farsi dise-
ne psicologica? e perch?) allatto della percezio- gnare il panorama come visto dal punto di osser-
ne iniziale. Idem quando questa iniziata, cio vazione, con i dettagli principali e un tracciato del-
quando il teste entrato nellidea della presen- la posizione dellUFO o del suo percorso).
za dellUFO.
Nel caso in cui sia possibile un sopralluogo, si
Quasi sempre trascurato, bench importante, consiglia di posizionarsi nel punto esatto da cui il
il comportamento subito prima della fine dellavvi- testimone ha effettuato lavvistamento e scattare
12
Manuale di metodologia di indagine ufologica
delle foto panoramiche della zona interessata dal cologico a sovrapporre immagini su piani diversi.
fenomeno.
Si tenga inoltre presente che i testimoni hanno
tendenza a sovrastimare le dimensioni di oggetti
osservati, soprattutto se di piccole dimensioni an-
2.4.7 DATI OGGETTIVI
golari.
Bisogna infine determinare alcuni dati oggettivi,
consigliabile quindi fare domande aperte (con-
il che abbastanza complesso.
tenenti pi opzioni alternative) e multiple (pi
In particolare, le stime principali sono: confronti con pi oggetti diversi): Sembrava pi o
meno grande di una stella? e della luna? e di quel-
dimensioni apparenti del fenomeno;
la casa?
posizione del fenomeno rispetto al testimone;
Una conferma o unincongruenza dei dati cos
durata dellosservazione; raccolti verr anche dalle dimensioni indicate dal
testimone nel disegno della scena di cui si detto
condizioni di visibilit.
al precedente paragrafo 2.4.2.
In genere, per la maggior parte di queste infor-
Uno strumento di facile costruzione descritto
mazioni opportuno (se non indispensabile) effet-
in Appendice A-6.
tuare lintervista sul luogo stesso dellavvistamento.
13
Centro Italiano Studi Ufologici
principali inquirenti del C.I.S.U. ne sono forniti da fetti di distorsione; se limmagine era diversa da
anni e lo utilizzano correntemente nel corso dei so- quella visibile a occhio nudo, occorre far eseguire
pralluoghi: il testimone tiene in mano lo strumen- disegni separati, precisando le differenze;
to e lo punta nella posizione dove si trovava lUFO,
altri eventuali mezzi di osservazione: spesso
in modo che i due mirini si sovrappongano; lin-
importante determinare se losservazione avve-
quirente legge lelevazione direttamente sulla sca-
nuta attraverso un vetro (finestra di casa, para-
la graduata, in corrispondenza del filo a piombo.
brezza dellauto), per determinare possibili effetti
In assenza dello strumento o non potendo effet- di distorsioni e riflessi;
tuare un sopralluogo, lelevazione pu essere sti-
condizioni meteorologiche: linquirente deve chie-
mata solo con grande approssimazione. Se erano vi-
dere al testimone quali erano le condizioni meteo-
sibili oggetti celesti (in particolare luna e stelle),
rologiche al momento dellavvistamento: presenza
pu essere utile in prima approssimazione chiede-
(e tipo) di nubi, grado di copertura del cielo; preci-
re se lUFO si trovava nella parte di cielo pi in al-
pitazioni (pioggia, neve, nebbia); visibilit di stel-
to o pi in basso. Ma il metodo pi semplice chie-
le/luna/sole; presenza e direzione del vento (in par-
dere al testimone di immaginare di rivivere lavvi-
ticolare: direzione di movimento delle nubi).
stamento e puntare il braccio teso allaltezza in cui
si trovava il fenomeno: linquirente misurer tale
elevazione, tenendo conto comunque che si tratta
2.4.8 DATI AGGIUNTIVI
di una stima rozza.
Oltre ai dati relativi allavvistamento, oppor-
Ogni misurazione dovrebbe essere ripetuta (e an-
tuno che linquirente raccolga alcune altre infor-
notata) almeno tre volte per poter ridurre gli erro-
mazioni.
ri di misura.
In primo luogo utile chiedere al testimone la
sua opinione su ci che ha visto (cosa pensa che
2.4.7.3 DURATA DELLOSSERVAZIONE fosse), cos come le sue opinioni (e conoscenze)
sul problema ufologico (aveva gi letto dei libri
Unaltra informazione importante la durata
sullargomento, cosa ne pensava prima dellavvi-
dellavvistamento. Anche a questo proposito, molti
stamento, se tale opinione si modificata dopo lav-
testimoni hanno idee poco chiare sul trascorrere del
vistamento).
tempo. A meno che abbia controllato con lorologio
alla mano linizio e la fine dellosservazione, il te- Anche il seguito dellavvistamento deve essere ap-
stimone tipico tender a fornire indicazioni grosso- profondito: a chi il testimone ha raccontato lacca-
lanamente approssimative, di solito arrotondate (un duto? si rivolto a giornali, forze dellordine, esper-
minuto, cinque minuti) e tendenzialmente sovrasti- ti, ecc. (e quali? con che risultati?). Linquirente de-
mate. Talvolta capita addirittura di trovare perso- ve appurare se prima di lui altri ufologi (o giornali-
ne che non distinguono tra secondi e minuti primi. sti, o comunque altri) hanno intervistato il testimo-
ne e che cosa gli hanno detto, cos da poterne de-
Il metodo migliore - se la durata non supera qual-
terminare leventuale influenza sul testimone.
che minuto - quello di chiedere al testimone di far
finta di rivivere lavvistamento, descrivendone le Occorre poi chiedere al testimone i nomi di even-
varie fasi, mentre linquirente cronometra. Pu es- tuali altri osservatori dello stesso avvistamento, per
sere utile registrare o videoregistrare questa rico- procedere a intervistare anche loro.
struzione.
Una domanda da non dimenticare se il testi-
mone ha avuto altri avvistamenti di presunti UFO
(sia prima sia dopo quello oggetto di inchiesta). Se
2.4.7.4 CONDIZIONI DI VISIBILIT
la risposta affermativa, ovviamente ognuno di es-
Occorre sempre raccogliere informazioni relati- si dovrebbe essere a sua volta approfondito con
ve alle condizioni di visibilit in cui si svolto lav- unindagine).
vistamento. Queste comprendono:
infine probabile che il testimone conosca altre
la vista del testimone: occorre chiedere se por- persone che hanno avuto avvistamenti UFO: fre-
ta abitualmente occhiali o comunque gli risultano quentemente dallindagine su un avvistamento ne
difetti di vista (miopia, presbiopia, astigmatismo, nascono altre su casi del tutto indipendenti.
daltonismo, ecc.); in caso di risposta affermativa,
Se lavvistamento stato riportato sui giornali
opportuno farsi precisare qualche dato sulle len-
col nome del testimone, capita spesso che altri te-
ti (numero di diottrie) e naturalmente chiedere se
stimoni (dello stesso o di altri avvistamenti) si fac-
durante losservazione il testimone portava gli oc-
ciano vivi con lui. quindi utile che linquirente la-
chiali o no;
sci al testimone i propri dati (nome, indirizzo, te-
strumenti ottici: in caso di uso di binocoli, tele- lefono; eventualmente un biglietto da visita gi pre-
scopi o altri strumenti simili, bene rilevare i da- disposto a questo scopo), invitandolo a farlo con-
ti tecnici (costruttore, ingrandimenti e diametro len- tattare da altri testimoni di cui venisse eventual-
ti, es. 8 x 30) e verificare che non presentino ef- mente a conoscenza.
14
Manuale di metodologia di indagine ufologica
15
Centro Italiano Studi Ufologici
NOTE forme diversissime fra loro, non per questo ci si deve senti-
re autorizzati a ricondurre la descrizione del testimone a mo-
delli preconcetti.
[1] In genere luso del termine fenomeno non gradito al
Peraltro sorge spesso il problema della difficolt del testimo-
testimone, che lo interpreta automaticamente come feno-
ne a rappresentare graficamente ci che ha visto. In genere
meno naturale. Sia in sede di primo contatto che in sede di
il problema principale la visione prospettica. Lesperienza
indagine linquirente dovrebbe comunque badare molto alla
insegna che il teste tende a rappresentare loggetto non come
terminologia che usa, evitando ad esempio di parlare di astro-
lha visto, ma come sarebbe in proiezione assonometrica (cio
nave, UFO o anche solo di oggetto. Lideale utilizzare
visto dallalto, di lato, di sotto), indipendentemente
col testimone gli stessi termini da lui impiegati, parlando di
dallangolo visuale di osservazione. Un secondo problema
cosa se il testimone lha definita cosa, di luce se lha
dato dal rapporto fra le dimensioni (altezza / lunghezza) dellog-
chiamata luce; questo anche al fine di non influenzare la
testimonianza mettendogli in bocca parole non sue che pos- getto stesso, su cui allatto grafico si fanno errori enormi.
sono suggerire uninterpretazione. Sta allinquirente saper individuare questi errori e farli cor-
reggere al teste; come farlo senza per ricadere nel richia-
[2] Si noti che anche il termine intervista, che suona un mato errore di suggerire al testimone la soluzione qualco-
po troppo giornalistico, in certi casi sconsigliabile; inter- sa che solo una lunga esperienza sul campo pu insegnare.
rogatorio troppo poliziesco. Si consiglia luso di termini ge- Ci che conta spesso il modo di porre le domande. Losser-
nerici come colloquio, incontro, discussione, chiac- vazione: era cos tanto pi lungo che alto?, nella sua appa-
chierata, qualche domanda, ecc. rente innocenza, pu gi condizionare il teste implicando un
[3] In taluni casi sarebbe bene portarsi addirittura una tuta dubbio ed una risposta attesa, quindi pi gradita, quindi pi
e degli scarponi o stivali, in quanto parte dellintervista po- credibile allinquirente, dal punto di vista di un testimone che
trebbe aver luogo nel salotto di casa del testimone e parte in ha paura di non essere creduto, il quale modificherebbe al-
campi innevati o fangosi, scavalcando recinti ecc. sul luogo lora il rapporto lunghezza-altezza per accontentare linqui-
dellavvistamento Saranno le particolari circostanze di cia- rente; il tutto, beninteso, a livello non conscio e non per in-
scun caso a determinare come vestirsi. gannare linquirente.
[4] Sarebbe preferibile luso di registratori con microfono in- [6] E naturalmente il loro perch: altro dettaglio troppo spes-
corporato; in ogni caso, se si nota che la presenza del regi- so e volentieri tralasciato in sede di indagine. Valga un esem-
stratore in funzione innervosisce il testimone, pu essere be- pio: in un caso di atterraggio presso la strada, il testimone a
ne toglierlo dalla sua vista. bordo di un furgone si ferma per vedere lUFO, ma senza spe-
gnere il motore per timore che non si riaccendesse pi. A
[5] Alcuni ricercatori sostengono lutilit di inserire nel ne- questo punto del racconto - se non si approfondito - la fan-
cessarie un foglio con le principali forme di UFO o altre cose tasia dellufologo si sbizzarrisce nelle pi fantasiose ipotesi:
analoghe. Riteniamo tale procedimento fondamentalmente er- sentiva il rischio di effetti elettromagnetici? o viceversa,
rato in quanto volendo far rientrare il fenomeno osservato aveva gi conoscenze ufologiche (il che lo renderebbe so-
in un certo insieme chiuso di forme si influenza necessaria-
spetto). Nulla di tutto ci, e per trovare la ragione di questa
mente il testimone a modificare la forma ricordata per adat-
curiosa reazione del teste bastato chiedergliene il perch.
tarla ad una di quelle presentate. Sempre restando in tema
Risposta: il furgone ha problemi di accensione, ed il testimo-
di forma, un altro tipico inquinamento della testimonianza si
ne, ovviamente impaurito, non voleva correre il rischio di
ha quando linquirente interferisce cercando, in sede di ri-
non potersi pi allontanare dalla luce.
costruzione di quanto osservato, di adattare e modificare
quanto descritto o disegnato dal testimone in funzione di cer- [7] Sia per le carte pancromatiche sia per il test per il dal-
te forme-tipo che sono pi accettabili allinquirente a secon- tonismo stiamo ancora cercando un modello di facile reperi-
da dei suoi preconcetti e delle sue convinzioni ufologiche. Se mento e di basso costo, onde poterne fornire gli inquirenti in-
vero che la soggettivit testimoniale contribuisce a creare teressati.
16
Manuale di metodologia di indagine ufologica
3. IL RAPPORTO
Il rapporto il coronamento dellattivit di in- cosa esattamente si fatto, specificando con pre-
dagine ed la base del successivo lavoro di analisi cisione tutte le operazioni compiute durante lo svol-
e studio. In altri termini, costituisce lanello di con- gimento dellindagine (contatti telefonici, lettere, in-
giunzione fra il lavoro dinchiesta sul terreno e la terviste, sopralluoghi, ricerche) in ordine cronolo-
ricerca da svolgere a tavolino, fra linquirente e il gico e indicando tempi e persone coinvolte. una
ricercatore. parte discrezionale molto importante, in quanto chia-
risce i termini, le condizioni, lo svolgimento dellin-
In quanto tale, esso deve rispondere a determi-
tera inchiesta.
nate esigenze ed essere quindi strutturato in un cer-
to modo. Dati personali dei testimoni e delle altre persone
intervistate o comunque coinvolte, precisando per
Il rapporto rappresenta il cristallizzarsi della
ciascuno: nome e cognome, indirizzo, et (meglio:
testimonianza in un dato momento. cio qualco-
data di nascita), professione, titolo di studio ed even-
sa che rimane, mentre il ricordo pu modificarsi e
tuali altri dati personali. Si noti che le generalit
lo stesso racconto pu variare. Occorre quindi che
complete dei testimoni devono figurare solo ed esclu-
chi redige un rapporto di indagine badi a come que-
sivamente in questa parte del rapporto.
sto viene steso.
Il requisito fondamentale mettere chi legger
il rapporto in condizione di sapere esattamente co- 3.1.2 RESOCONTO
sa si raccolto nellindagine e come lo si raccol-
composto a sua volta di tre parti:
to. Questo requisito corrisponde alla nota condizio-
ne di ripetibilit dellesperimento. Trascrizione letterale dellintervista con il te-
stimone, tratta dalla registrazione (o videoregi-
Un sotto-requisito, che discende da questo, che
strazione) che va comunque conservata. indi-
il rapporto sia steso dallinquirente stesso che ha
spensabile riportare lintervista parola per parola
svolto lindagine e non da altri, e che la stesura del-
fin dal suo inizio, per poter analizzare il passaggio
le parti discrezionali sia fatta al pi presto.
di informazioni e linterrelazione fra testimone e
Il rapporto pu infatti idealmente suddividersi inquirente, oltre che per ricostruire esattamente co-
in due gruppi di scritti: quelli che dipendono da chi sa stato raccontato dal teste e come. Nel caso non
li redige (per ci detti discrezionali) e quelli che si sia potuto registrare lintervista, vanno ricopia-
invece sono indipendenti dal redattore (es.: la tra- ti senza modifiche gli appunti originali stesi dallin-
scrizione del nastro su cui stata registrata lin- quirenti nel corso della stessa.
tervista).
Ricostruzione dello svolgimento dei fatti dellav-
vistamento, effettuata dallinquirente sulla base
dellinchiesta, utilizzando possibilmente gli stessi
3.1 STRUTTURA DEL RAPPORTO termini impiegati dal testimone ma riscrivendoli sot-
to forma di un racconto ininterrotto ed organico dei
La struttura logica semplificata di un rapporto fatti, nel loro ordine temporale. Si invita a predi-
data da tre parti: introduzione, resoconto e com- sporre opportunamente il testo della ricostruzione
mento. in modo che non vi figurino le generalit complete
dei testimoni ma solo le iniziali oppure il nome di
battesimo seguito dalla sola iniziale del cognome.
3.1.1 INTRODUZIONE
Rilevamenti effettuati dallinquirente in caso di
Si compone di tre parti: sopralluogo, con particolare riferimento ai dati quan-
titativi (tempi, dimensioni apparenti, elevazioni an-
Copertina del rapporto, sulla quale devono es-
golari e azimut iniziali e finali, ecc.), per ognuno
sere evidenziate la data e lora dinizio dellavvi-
dei quali va precisato come sono stati rilevati (da
stamento, il comune anagrafico e la localit preci-
chi e con quali modalit).
sa dove si trovava il testimone, il tipo di caso ed un
breve riassunto dellavvistamento, in poche righe.
inoltre indispensabile indicare a fondo pagina le
3.1.3 COMMENTO
generalit di chi ha steso il rapporto (nome, co-
gnome, indirizzo completo, eventuale appartenen- Comprende due sezioni:
za al C.I.S.U. o ad altra associazione), la data (o le
Valutazione ed impressioni dellinquirente sul
date) in cui stata effettuata lindagine, e la data
testimone, con particolare riferimento alle capacit
in cui stato ultimato il rapporto.
di osservazione e di critica. Questa parte non ha
Diario dellinchiesta, in cui si riferisce nei det- lo scopo di dimostrare la credibilit del teste o me-
tagli come si venuti a conoscenza del caso e che no, ma fornire altre informazioni altrimenti non co-
17
Centro Italiano Studi Ufologici
municabili, relative al vissuto personale dellin- gistrati in modo da garantire la maggiore compati-
quirente: le sue sensazioni sul campo e tutto quan- bilit possibile con i programmi pi diffusi.
to non risulterebbe neppure in una registrazione
dellintervista, ma che contribuisce comunque ad
una maggior comprensione dellintervista stessa e
quindi dei dati raccolti, pi che dellavvistamento
3.2 OSSERVAZIONI GENERALI
in s. difficile predeterminare il contenuto preci- SULLA STESURA
so di questa parte del rapporto, che resta allinqui-
rente stabilire. Lobiettivo quello di minimizzare essenziale che ciascuna delle parti del rapporto
o addirittura eliminare lesistenza di particolari e sia tenuta distinta dalle altre, ed in ogni caso oc-
dettagli aggiungibili a voce, anche se marginali corre separare chiaramente i dati raccolti dai com-
(ad esempio: le condizioni in cui si svolta linter- menti e le osservazioni di chi redige il rapporto. In
vista: chi cera, dove si era, come reagiva il teste). particolare, si raccomanda di dividere nettamente
Si tratta di una parte altamente discrezionale, per la ricostruzione dellavvistamento (effettuata dallin-
la quale sarebbe opportuna una stesura immedia- quirente) ed i dati grezzi raccolti (es.: trascri-
ta, subito dopo linchiesta (e comunque non oltre zione intervista).
un giorno o due).
Per ogni sezione del rapporto devono essere in-
Opinione e commenti dellinquirente sul caso: va- dicate le generalit del redattore e la data in cui
glio delle possibili identificazioni, analizzando detta- stata ultimata, se le varie parti sono state stese in
gliatamente i pro e i contro di ciascuna; conclusioni tempi diversi e/o da persone diverse.
provvisorie sulla probabilit che levento si sia ef-
Lintero rapporto deve essere dattiloscritto (in-
fettivamente realizzato nei termini del racconto; im-
terlinea 1) o stampato, se scritto a computer, su un
pressioni generali ed ogni altra annotazione o com-
solo lato di fogli bianchi formato UNI A4 (cm. 21 x
mento rilevante; risultati di ulteriori approfondimenti
29,7), numerando tutte le pagine in sequenza.
tentati (inchieste dambiente nella zona; ricerche
Leventuale file del testo del rapporto va co-
di dati meteorologici, astronomici, aeronautici; com-
munque allegato al rapporto stesso su floppy disk,
parazioni con altri casi; questioni ancora aperte e
CD o DVD, avendo cura di memorizzarlo anche sot-
eventuali azioni supplementari future).
to forma di file di testo (.txt) oppure di salvarne
una versione in formato .pdf (compatibile con Acro-
bat Reader) per garantire unampia compatibilit.
3.1.4 ALLEGATI
Ribadiamo che le generalit complete dei testi-
Oltre allintroduzione, al resoconto e al commento,
moni devono figurare solo nella sezione Dati Per-
il rapporto pu comprendere anche degli allegati,
sonali e non nelle altre parti del rapporto, dove i
che possono essere interni al rapporto oppure ester-
testimoni vanno indicati con le sole iniziali oppure
ni:
col nome di battesimo e liniziale del cognome, in
Allegati interni: eventuali disegni, fotografie, modo da consentire una libera circolazione del rap-
cartine geografiche, ecc. devono essere acclusi al porto (priva della sezione Dati Personali) senza
rapporto, di cui fanno parte integrante, e vanno nu- pregiudicare il diritto dei testimoni alla propria ri-
merati fra le pagine; opportuno che ognuno sia servatezza, conformemente alle norme deontologi-
fornito di didascalia esplicativa. che adottate dal Centro Italiano Studi Ufologici e al-
le vigenti norme di Legge.
Allegati esterni: non fanno invece parte del rap-
porto lettere, notizie di stampa, nastri di registra- Il rapporto va redatto in duplice copia. Una del-
zione, videocassette, che vanno allegati ma non nu- le copie deve essere conservata dal redattore. Lal-
merati fra le pagine, in quanto costituiscono docu- tra va inviata - completa di copia di tutti gli allega-
menti distinti e separati. ti - agli Archivi centrali del C.I.S.U. (Casella Posta-
Fanno inoltre parte di questi allegati eventuali le 82, 10100 Torino - e-mail: cisu@ufo.it). Una ter-
supporti informatici (floppy disk, CD, DVD) che con- za eventuale copia pu essere inoltrata al Coordi-
tengano parte del materiale contenuto nel rappor- natore regionale o al responsabile locale del Centro,
to (testi, immagini, filmati, ecc.) possibilmente re- ove presente.
18
Manuale di metodologia di indagine ufologica
APPENDICI
19
Centro Italiano Studi Ufologici
20
Manuale di metodologia di indagine ufologica
A - 3 I CASI SPECIALI
Le indicazioni che abbiamo offerto valgono un po per tutti i generi di casistica. Sono pi o meno utili
per ogni evenienza e, con le dovute proporzioni, per ogni tipo di interlocutore. Per si tratta di suggeri-
menti generali. La variet dellesperienza UFO, che abbiamo sottolineato spesso, comporta a volte episo-
di molto strutturati, con coinvolgimento di tecnologie, di persone specializzate, di istituzioni e di proce-
dure non ordinarie.
In questa sede possibile fornire solo un cenno ad alcune peculiarit che linquirente potrebbe incon-
trare nelle sue attivit. Nel C.I.S.U. ci sono persone che a volte possiedono decenni di esperienza in ognu-
no di questi settori casistici e dai quali potrete attingere idee ed informazioni pi precise. Non detto, co-
me in qualsiasi altra disciplina, che si possa subito fare tutto da soli. Soprattutto agli inizi potrebbe es-
sere difficile far fronte a tutte le domande che unindagine su casi speciali richiede. In questi casi con-
sigliabile fare riferimento alla struttura del Centro Italiano Studi Ufologici per consigli e suggerimenti o
per essere affiancati da personale esperto.
CASI CON EFFETTI ELETTROMAGNETICI lino diagnosi e prognosi. Appare necessario appog-
Le presunte interferenze su apparati elettrici ed giarsi a professionisti della salute autorizzati ad ac-
elettronici sono riferite spesso dai testimoni. La cedere, sia a titolo scientifico sia a titolo legale, a
grande variet di attrezzature coinvolte, vista la documenti simili. Costoro rappresentano in ogni mo-
presenza costante di esse, rende anche stavolta mol- do dei consulenti insostituibili.
to delicata la raccolta dei dati. Tipo, durata, inten-
sit, caratteristiche di guasti, interazioni, danni tran- OSSERVAZIONE DI CADUTE DI CORPI
sitori o permanenti sugli apparati dovrebbero esse- AL SUOLO O IN ACQUA
re riferiti nei dettagli pi minuti. Si sono manifestati Quando un qualcosa di non ben determinato
prima, durante o dopo le osservazioni? Come sono visto precipitare verso il basso o addirittura ab-
iniziati? Come sono terminati? Nel caso di interfe- battersia terra o in acqua, lesperienza cinsegna
renze su motori di veicoli, come sono cessati? Tutti che in buona parte dei casi sono gli stessi testimo-
i dettagli tecnici relativi agli apparati coinvolti do- ni a mettere in allarme le forze dellordine, i Vigi-
vrebbero essere desunti da libretti distruzione e si- li del Fuoco, la Guardia Costiera o le varie strut-
ture della Protezione Civile. Laspetto peculiare
mili, o ricercati pressi organismi tecnici. In questo
dellindagine ufologica in questi casi rappresen-
genere di casi assai importante cercare di deter-
tata proprio da questi aspetti. Che si riesca o me-
minare, senza naturalmente forzare il ricordo degli
no a risolvere in modo convenzionale le osserva-
osservatori, distanza e posizione dei supposti UFO,
zioni (spesso si tratta di bolidi e meteore viste scen-
dettagli delle loro eventuali emissioni luminose, mo-
dere verso il suolo o di palloni sonda di vario ge-
vimenti e rumori rilevati e cos via.
nere in caduta), il contatto con questi organismi ri-
In caso di danni permanenti (fusioni, magnetiz-
sulta spesso fondamentale.
zazioni, bruciature, incendi, ecc.) sarebbe impor-
tantissimo poter fare esaminare le parti interes- GLI INCONTRI TRA UFO ED AEROMOBILI
sate a laboratori tecnici specializzati. Le eventuali In linea generale non facile che il personale di
magnetizzazioni permanenti di parti metalliche po- volo, soprattutto i piloti, accettino di riferire a de-
trebbero essere descritte con luso di una bussola gli ufologi loro osservazioni. Il timore dellesposi-
in termini di deviazione rispetto al nord reale. La zione mediatica in una professione di responsabi-
magnetizzazione uniforme per intensit in tutte lit come la loro pu rivelarsi un ostacolo difficile
le parti interessate? Tende ad attenuarsi pi o me- da superare.
no rapidamente? Nel caso in cui si riesca ad avvicinare testimo-
ni del genere, la discrezione ancora pi necessa-
EFFETTI FISIOLOGICI SUI TESTIMONI
ria che non nel resto dei casi. Occorre acquisire tut-
O SU ANIMALI
ti i dati sul volo durante il quale avvenuta los-
Piuttosto diffuse, le testimonianze di danni pi
servazione, dati sulla rotta, sulla stima del punto
o meno lievi subiti da persone ed altri esseri vi-
esatto di avvistamento, dati meteorologici e tecnici
venti sono unaltra area delicata. In questo caso,
sul velivolo coinvolto, dati dettagliati su qualsiasi
infatti, si tocca la questione della sfera della salu-
effetto riscontrato da apparati avionici o elettrici o
te personale.
radioelettrici, dettagli sullesperienza del persona-
Ci sono persone che in concomitanza o dopo un
le coinvolto, tutti i dettagli su eventuali tracciati ra-
avvistamento UFO riferiscono emicranie, congiun-
dar ottenuti e sulle caratteristiche tecniche degli ap-
tiviti, dermatiti, disturbi gastro-intestinali, distur-
parati impiegati nelloccasione, e cos via.
bi cardiaci, danni da bruciatura, insonnia, ansia,
depressione e via discorrendo. Il problema centra- CASI CON RILEVAZIONI RADAR
le consiste nel fatto che nessuno di noi abilitato Sono forse fra i pi difficili di tutti. Le compe-
ad acquisire reperti medici che documentino queste tenze richieste sono quelle della fisica e dellinge-
condizioni, che ne analizzino le cause e che formu- gneria elettronica. Anche la valutazione dei fatti
21
Centro Italiano Studi Ufologici
in s molto delicata. Nelle poche volte in cui si tanto linformazione aggiuntiva poca o nulla. Ol-
riesce ad avere notizia di tracciati radar anoma- tre alle identificazioni comuni a tutti gli avvista-
li, il problema spesso quello di stabilire una re- menti, la casistica fotografica presenta poi delle
lazione diretta ed incontrovertibile con eventuali spiegazioni convenzionali ad essa specifiche (effet-
osservazioni ottiche di presunti UFO. Inoltre, in li- ti di rifrazione e diffrazione negli obiettivi; macchie
nea generale nel caso di apparati militari le re- o polvere sulle lenti; graffi e difetti di emulsione o
strizioni al rilascio di tracciati radar sono molto sviluppo dei negativi, ovvero in sede di stampa).
forti per motivi di segretezza, e comunque diffi- Per lanalisi da parte di un tecnico indispensabi-
cile ottenere dati dettagliati sulle caratteristiche le rilevare tutti i dati della fotocamera (marca, mo-
delle strumentazioni. dello, obiettivo) e della ripresa (apertura del dia-
framma, tempi di esposizione), oltre che acquisire
RAPPORTI CON TESTIMONI MILITARI (in prestito, dietro rilascio di una ricevuta) il ne-
E DELLE FORZE DELLORDINE gativo delle immagini su pellicola (e preferibilmen-
Il contatto con questi testimoni anchesso dif- te il negativo delle foto precedenti e successive).
ficile. I carteggi ottenuti costituiscono essi stessi Con lintroduzione e la successiva diffusione ca-
fonti documentarie preziose e spesso insostituibili. pillare delle fotocamere digitali e dei telefoni cellu-
E naturale che nei casi in cui si riuscito ad ot- lari equipaggiati con obiettivi fotografici, il numero
tenere abboccamenti con militari, pur nel pi fer- di foto ufologiche aumentato in misura esponen-
reo rispetto della riservatezza, se le osservazioni ziale, ma la risoluzione dei sensori digitali (spe-
sono state fatte in occasioni di servizio spesso sta- cialmente nei videofonini) spesso troppo bassa per
to possibile capire se siano state attivate procedu- produrre documentazione analizzabile. Inoltre le fo-
re per rapportare quanto visto ad autorit superiori to digitali presentano spesso degli artefatti di na-
o ad enti specialistici. In questo modo stata a vol- tura informatica, che costituiscono tipologie speci-
te fatta con successo una richiesta di copie degli in- fiche di identificazione di falsi UFO (orbs, blurfo,
cartamenti prodotti. artefatti JPeg, sun-burn). Nei casi di foto digitali
AVVISTAMENTI DI ASTRONOMI, ASTROFILI indispensabile ottenere copia del file originale dellim-
E METEOROLOGI magine (non ritoccato, ritagliato e neppure salvato
Queste persone sono fra quelle che almeno in li- con altro nome).
nea generale dovrebbero essere pi in grado di for- CASI CON TRACCE AL SUOLO
nire i dati oggettivi di cui lindagine ufologica ha pi La presenza di modifiche durevoli allambiente
bisogno. Dovrebbero anche essere in grado di di- (tracce fisiche) come conseguenza della presenza di
scriminare bene almeno le possibili cause di errore un fenomeno ufologico a breve distanza soprat-
che pi competono alla loro formazione. Spesso, tutto descritta come tracce al suolo. Sono stati do-
inoltre, potrebbero avere a disposizione apparec- cumentati soprattutto effetti di natura meccanica
chiature di ripresa in grado di documentare in qual- (piante piegate o spezzate, buchi o schiacciamento
che forma quanto visto. nel terreno), termica (annerimento o bruciatura di
Al di l della scontata necessit di impiegare al piante o del terreno) o chimica (presenza di sostanze
meglio le possibilit che questo genere di testimoni anomale o trasformazioni di composti presenti nel
dovrebbe offrire, per linquirente il problema po- terreno), mentre la presenza di radioattivit resi-
trebbe essere costituito dalla diffusa ostilit che co- dua stata rilevata molto raramente. Oltre ad unac-
storo hanno riguardo al nostro argomento. Non re- curata rilevazione fotografica da varie angolazioni
sta che agire con unaccorta ma discreta opera di e distanze (prima di qualsiasi intervento sulla trac-
spiegazione, volta a documentare come lappassio- cia), indispensabile procedere a tutta una serie di
nato di orientamento scientifico non sia un propa- misure delle dimensioni e distanze. I prelievi di cam-
gandista della fede nei marziani, ma una perso- pioni (del terreno o delle piante) devono avvenire
na che ritiene il loro contributo importante per una allinterno e allesterno della traccia (per consen-
migliore interpretazione di un fenomeno. In questo tire analisi comparative), cercando di evitare con-
caso le capacit di rapportarsi in modo efficace con taminazioni (e quindi con luso di guanti, strumenti
gli altri ed in specie con persone di cultura tecnico- e contenitori sterili).
scientifica risulteranno determinanti. Saranno esse
a fare la differenza tra il successo e linsuccesso di CASI CON PRESENZA DI ENTIT ANIMATE
un tentativo dindagine. Quando alla presenza di un UFO (solitamente a
distanza ravvicinata) viene associata la presenza
CASI FOTOGRAFICI di entit animate (solitamente di aspetto umanoi-
La documentazione dellavvistamento con una o de), va raccolta unaccurata e separata descrizione
pi fotografie a volte di utilit per contribuire degli esseri, con particolare riferimento allanato-
ad unanalisi dei dati raccolti, oltre che nel corro- mia, alle dimensioni, al comportamento e alla di-
borare il resoconto testimoniale. Purtroppo ra- namica. Deve inoltre essere richiesto al testimone
rissimo che vi siano foto nei casi di incontro rav- un disegno specifico.
vicinato, mentre la maggior parte delle immagini
fotografiche si riferisce ad oggetti lontani nel cielo
diurno o a luci indistinte in quello notturno, e per- Appendice a cura di Giuseppe Stilo.
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
LUCI
immobili Luna, stelle o pianeti
OGGETTI
immobili palloni sonda
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Centro Italiano Studi Ufologici
A complemento della tabella, riportiamo per esteso le caratteristiche di comportamento dei principali
tipi di IFO. Ovviamente la presenza in un avvistamento di queste caratteristiche non significa automati-
camente la spiegazione del caso, ma fornisce unindicazione della direzione verso la quale proseguire le
indagini cercando elementi per una verifica od una smentita dellipotesi di spiegazione pi probabile. Inol-
tre lo studio accurato delle possibili spiegazioni ifologiche fornisce dati e osservazioni molto importanti
per la valutazione del caso sia da parte dellinquirente, sia da parte di altri ricercatori in fasi successive
di analisi.
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
nuvolosa, quando esso appare come una luce che si PALLONI SONDA E STRATOSFERICI,
muove a scatti dietro le nubi o una luce diffusa MONGOLFIERE E AEROSTATI
nella foschia. Una o pi luci viste sia di giorno che di notte,
Un bolide che entra nellatmosfera pressoch pa- che appaiono immobili o sembrano muoversi tal-
rallelamente allorizzonte pu sembrare volare ver- volta in modo erratico, e rimangono visibili per
so lalto, sprigionare scintille e a volte emettere suo- pi tempo di quanto logicamente visibile un ae-
ni simili a tuoni distanti. Pi raramente sono stati reo, possono spesso essere attribuite a riflessi del-
segnalati fenomeni di interferenza elettromagnetica. la luce solare su parti di un pallone sonda o stra-
Molto simili ai bolidi sono le osservazioni di rien- tosferico. Un simile oggetto pu essere visto per
tri atmosferici di oggetti artificiali: satelliti o stadi mezzora e pi dopo il tramonto perch, a causa del-
di razzi vettori che ricadono nellatmosfera terre- la quota elevata del pallone, esso ancora illumi-
stre e di solito si consumano bruciando prima di toc- nato dai raggi solari, anche se viene osservato da
care terra. Sono di solito pi luminosi dei bolidi, for- una posizione relativamente in ombra. Un singolo
mati da pi luci, seguiti da scie anche persistenti e punto luminoso pu essere un riflesso dei raggi
restano talvolta visibili per dei minuti primi. solari sulla superficie del pallone. Un binocolo pu
Bolidi e rientri di oggetti spaziali possono esse- rivelare altre macchie luminose attorno alla prima,
re osservati anche in pieno giorno. e ad una ispezione pi ravvicinata queste si rive-
Anche per questo tipo di fenomeni esisto- leranno essere la sonda strumentale ciondolante dal
no elenchi e cataloghi per una loro pi sem- pallone.
plice identificazione. Palloni meteorologici di piccole dimensioni ven-
gono quotidianamente lanciati da aeroporti e sta-
AEREI DIURNI
zioni meteorologiche. Pi rari sono i palloni strato-
Uno dei pi comuni e cionondimeno sconcertan-
sferici per lo studio dei venti ad alta quota, che rag-
ti spettacoli osservare un punto luminoso com-
giungono il diametro di decine di metri e che pos-
parire improvvisamente nel cielo azzurro. La lu-
sono rimanere in vista anche per diverse ore ed es-
ce pu scomparire rapidamente cos come ap-
sere osservati da centinaia di chilometri..
parsa. Una causa comune di questo genere di os-
Analogamente ai palloni sonda si comportano le
servazione la rifrazione solare sulla parte infe-
meno numerose mongolfiere ed i palloni aerostati-
riore di un aereo. Ci che confonde losservatore
ci a volte lanciati in occasione di fiere e saghe e -
linvisibilit dellaereo dovuta alla sua distanza. So-
con dimensioni pi ridotte - alcuni modelli di pal-
lo la lucentezza delloggetto, e non loggetto di per
loncini giocattolo.
se stesso, visibile. Questi avvistamenti sono pi
Palloncini gonfiati con elio, bianchi o di vari co-
frequenti nelle prime ore che precedono il tramonto.
lori, vengono sempre pi sovente lanciati, di solito
A causa dellassenza di punti di riferimento, log-
a gruppi, in occasione di matrimoni, feste e mani-
getto pu anche avere un falso movimento - una il-
festazioni di vario tipo. Il loro volo ascensionale e
lusione ottica.
normalmente erratico pu generare confusione e
Purtroppo non possibile, per motivi di sicu-
produrre segnalazioni di oggetti in formazione di
rezza, accedere ai dati di volo di aerei ed elicotteri.
recente catalogate come flotillas.
AEREI NOTTURNI
SKY LANTERN (LANTERNE CINESI)
Una singola luce, di solito bianca, in movimen-
Negli ultimi anni hanno avuto unampia diffu-
to in cielo, anche se silenziosa e non presenta le
sione delle piccole mongolfiere (altezza da uno a due
tipiche luci di posizione degli aerei, invece, con
metri) costituite da materiale molto leggero e por-
tutta probabilt, un semplice aereo. bene infatti
tate in volo dallaria calda generata dalla combu-
ricordare che le luci degli aerei possono apparire in
stione di un piccolo bracere.
varie maniere (bianche, rosse e verdi, fisse o in-
Le lanterne cinesi hanno caratteristiche analoghe
termittenti) sia per le diverse dotazioni dei velivo-
ai palloni aerostatici quali il moto lento ed erratico,
li, sia per le condizioni di osservabilit (distanza,
limpidezza dellatmosfera, nuvole, ecc.). Aerei in senza brusche variazioni di rotta, e lassenza di
fase di atterraggio possono creare effetti particola- rumore. In genere il movimento ascensionale.
ri con il faro che viene acceso nellavvicinamento Tendono a seguire la direzione del vento ma, per
allaeroporto e che, molto luminoso se osservato la poca robustezza che le contraddistingue, sono in
frontalmente, poco visibile lateralmente e da gran- grado di volare solamente con vento nullo o molto
di distanze. debole ed in assenza di precipitazioni. La durata del
volo dipende dalla quantit di materiale bruciato e
ELICOTTERI dalle condizioni atmosferiche e possono rimanere
Pur con caratteristiche simili a quelle degli ae- visibili anche per parecchi minuti e raggiungere lal-
rei, gli elicotteri sono in grado di fermarsi, alzarsi tezza di qualche centinaio di metri .
ed abbassarsi, a volte volando a bassa quota e proiet- I colori descritti vanno dal bianco al giallo, alla-
tando fari luminosi verso terra. Bisogna sempre ri- rancione; la luce si presenta spesso tremolante e
cordare che sebbene molto rumorosi gli elicotteri con un nucleo centrale pi luminoso circondato da
possono a volte risultare silenziosi in presenza di un alone.
vento contrario rispetto allosservatore. Le Sky Lantern vengono lanciate spesso a grup-
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Centro Italiano Studi Ufologici
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Manuale di metodologia di indagine ufologica
LEGENDA
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Nella maggior parte degli avvistamenti i dati ine- sempre viziata dal concetto che il testimone si fat-
renti le dimensioni apparenti delloggetto osserva- to nel frattempo del fenomeno osservato.
to sono senza dubbio quelli che presentano le pi E ovvio che tutte le stime delle misure angola-
grandi imprecisioni e che pongono le maggiori dif- ri devono essere fatte sul luogo dellavvistamento.
ficolt di stima sia al testimone, sia allinquirente.
La ragione di tale situazione che questo gene- MISURATORE DI DIMENSIONI ANGOLARI
re di stima non fa praticamente quasi mai parte Si tratta di uno strumento di semplice realizza-
dellesperienza quotidiana di un comune individuo. zione e di facile uso che pu ovviare allindetermi-
Purtuttavia, considerata limportanza della va- natezza di alcune variabili nella stima delle misu-
lutazione delle dimensioni apparenti, causa lim- re angolari.
possibilit di stimare la distanza reale di un ogget-
to sconosciuto osservato - come spesso accade - in
uno spazio visivo privo di riferimenti, esaminia-
mo alcuni procedimenti semplici per ridurre gli er-
rori pi grossolani.
Le dimensioni apparenti di un oggetto possono
essere indicate in base allangolo visivo fornito
dalla separazione angolare esistente tra i bordi estre-
mi delloggetto osservato.
Se la distanza tra losservatore e loggetto no-
ta, le dimensioni reali di questultimo sono facilmente
calcolabili con la seguente formula trigonometrica:
D = Distanza x tang LEGENDA
1 TRACCE DI MIRA
SCORREVOLI
2 DOPPIO DECIMETRO
3 IMPUGNATURA
4 CORDA LUNGA
CIRCA 80 cm.
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CISU Casella Postale 82 10100 Torino Tel. 011.307863 Fax 011.545033 E-mail: cisu@ufo.it www.cisu.org
COORDINATE DELLOSSERVAZIONE
Losservazione ha avuto inizio alle ore __________ esatte (ho guardato lorologio)
allincirca
Se non ricordate questi dati con precisione, cercate di situare al meglio lavvistamento nel tempo
(es. inizio/fine di una stagione, giorno della settimana, festivo o feriale, mattino o sera, ecc.)
_______________________________________________________________________________________
Localit precisa (es. centro abitato, campagna, frazione, borgata ecc.) ______________________________________
Di seguito cercate di descrivere con parole proprie quello che avete osservato, seguendo lo svolgimento dei
fatti dallinizio alla fine.
(Se lo spazio sottostante non sufficiente integrare con altri fogli il racconto, aggiungendo tutti i particolari
ritenuti importanti e i dati utili ad una migliore ricostruzione dei fatti)
_______________________________________________________________________________________
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_______________________________________________________________________________________
DETTAGLI
Compilare questa sezione in ogni sua parte, anche se i particolari richiesti sono gi stati evidenziati nel
racconto.
Durata del fenomeno: _______ ore, _______ minuti primi, _______ secondi
Dimensioni apparenti (indicare le dimensioni apparenti in termini angolari: gradi, minuti, secondi)
_______________________________________________________________________________________
Se risulta difficile la stima di cui sopra, indicare se le dimensioni apparenti erano paragonabili a:
una stella, un quarto della Luna Piena, met della Luna Piena, la Luna Piena,
superiori alla Luna Piena (quante volte?) __________ altro: _______________________________
Movimenti osservati
nessuno, era immobile si muoveva di moto uniforme,
ha effettuato movimenti complessi (quali?) _________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
Direzione geografica in cui comparso (se possibile precisare i punti cardinali, altrimenti indicare una localit, un monte, ecc.)
_______________________________________________________________________________________
Direzione geografica in cui scomparso (vedi sopra) ____________________________________________
Altezza apparente rispetto allorizzonte (se possible stirmarla, indicare lelevazione angolare sullorizzonte in gradi: un
oggetto sullorizzonte a 0 gradi, mentre se posto in verticale sulla vostra testa a 90, valutate le misure nellintervallo fra 0 e 90)
Si sono notati suoni o altri fatti apparentemente connessi con il fenomeno osservato?
S, No; Se s, quali? ________________________________________________________________
CONDIZIONI METEOROLOGICHE
VISIBILITA
Attraverso quale mezzo stata effettuata losservazione? (es. occhio nudo, lenti da vista o da sole, binocoli, finestre, vetri
dauto, ecc.)
_______________________________________________________________________________________
Indicare eventuali difetti alla vista (es. uso abituale di lenti, tipo di difetto)
_______________________________________________________________________________________
SITUAZIONE AMBIENTALE
Marca ___________________________
Se analogica, precisare:
Se digitale, precisare:
DATI AGGIUNTIVI
Si prega di tracciare su un foglio separato. allegando scansione se il questionatio inviato via posta elettronica,
un disegno descrittivo (schizzo) a colori del fenomeno osservato, apponendo firma e data di esecuzione.
AUTORIZZAZIONE
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RIASSUNTO
Il 6 settembre 1986 una coppia di persone osserva da Roma, Piazza del Campidoglio, un gruppo di lu-
ci dal comportamento insolito.
Esse sono in numero di cinque o sei di colore bianco lampeggiante e si dirigono apparentemente verso
NW. Man mano che si allontanano, sembrano diventare sempre pi piccole finch scompaiono del tutto.
Il fenomeno, nonostante sia stato osservato in pieno centro cittadino, non ha avuto ulteriori riscontri.
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SOMMARIO
Diario dellinchiesta
Trascrizione dellintervista
Rilevamenti.
PARTE PRIMA: INTRODUZIONE
Vista: Buona.
(N.B. Lindirizzo stato reperito tramite il Servizio Abbonati della SIP in quanto la teste si rifiutata
di comunicarlo).
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DIARIO DELLINCHIESTA
La segnalazione del caso viene resa nota dalla testimone Federica Q. che ne d comunicazione alla se-
greteria telefonica dei Centro Italiano Studi Ufologici di Roma in data 9 settembre 1986 dopo le ore
13.50, lasciando il proprio numero telefonico.
Il caso viene esaminato inizialmente da Claudio Zacchia, il quale dopo aver verificato lautenticit del
numero telefonico per mezzo del Servizio Abbonati della SIP, prende contatto telefonicamente con la
testimone verificando cos lautenticit del caso.
Sul caso viene raccolto un discreto quantitativo di appunti e viene formulata alla testimone la richiesta
di invio di un disegno del fenomeno osservato.
Il caso viene successivamente riesaminato da Fabrizio Arcese in data 18/12/1986 quando questi, nellam-
bito del Progetto Catalogo Regionale, si rende conto della mancanza di qualsiasi dettaglio su di esso.
Pertanto, sempre in data 18 dicembre 1986 Arcese contatta telefonicamente la testimone alle ore 21.40
effettuando cos una breve intervista telefonica che viene registrata su nastro magnetico.
Alcuni giorni dopo, in data 23 dicembre 1986, Arcese contatta nuovamente la testimone alle ore 11.45
e, non avendola trovata, prova a ricontattarla questa volta con successo alle ore 18.06.
Da notare che durante il colloquio non si viene a sapere nulla sullaltro testimone dellavvistamento n
migliore sorte ha linquirente quando ne fa esplicita richiesta a Federica Q. che sembra non ne voglia
mimimamente accennare.
PARTE SECONDA: RESOCONTO
D - Buonasera, sono Fabrizio Arcese del Centro Studi Ufologici di Roma. Potrei parlare con Federica,
per favore?
R - Sono io. Ciao.
D - Ciao. Ti chiamo per sapere qualcosa sul tuo avvistamento di questa estate, quello che hai segnala-
to alla segreteria telefonica.
R - Si, mi ricordo. Dimmi pure.
D - Ecco, volevo sapere se potevi dirmi come si sono svolti i fatti.
R - Si, ma io ho gi
D - Lo so. ma volevo sapere qualcosa di pi dettagliato.
R - Guarda, pi dettagliato di ci che ho gi detto non credo che
D - Ho capito. Proprio non me lo puoi ripetere?
R - S.
D - Solo ci che ti ricordi, a parole tue.
R - Dimmi, fammi le domande.
D - Niente di particolare, semplicemente come si cono svolti i fatti sulla base, ovviamente, dei tuoi ri-
cordi.
R - Praticamente ho visto delle luci nel cielo; erano luci bianche, ad intermittenza; mi sembra che era-
no cinque o sei, ma non me le ricordo bene. Ma comunque non erano molte. Poi che altro vuoi sapere?
D - Allora, prima di tutto due cosette su quando avvenuto il fatto.
R - Questo proprio non me le ricordo; io quando vi ho telefonato?
D - Hai telefonato il 9 settembre.
R - Eh quindi successo... aspetta, il nove settembre ecco, circa tre giorni prima.
D - Per caso ricordi anche lora in cui hai iniziato a vederlo?
R - Era di sera.
D - Sera eh? Senti, mi dici da dove le hai visto?
R - Ehm, da Piazza Venezia.
D - Va bene. Senti, ti vorrei chiedere una cosa; sei anche libera di non rispondere; mi puoi dire che sta-
vi facendo prima dellavvistamento e come ti sei accorta del manifestarsi del fenomeno?
R - Mah, per caso; cio sai quando uno guarda, cos...
D - Ah, ho capito.
R - Non che cera nessun motivo particolare.
D - Senti, puoi dirmi quali sono state le tue impressioni subito dopo lavvistamento?
R - Cosa ho pensato?
D - S, e come hai...
R - Cio, io ho pensato che potesse essere anche un aereo, per adesso non saprei...
D - Va bene.
R - Cio penso che gli aerei non abbiano tutte quelle luci; adesso per non ti so dire...
D - Va bene, non ti preoccupare. Unaltra cosina; come mai hai pensato di telefonarci?
R - Ehm, beh! Cos.
D - Il numero come le hai avuto?
R - Perch io lho raccontato e, ecco, mi hanno detto di questo centro.
D - Ah, ho capito. Comunque, che cosa hai pensato che fosse?
R - Oddio non che abbia fatto dei lunghi... non so, beh
D - Voglio dire quando lhai raccontato dopo, come lhai raccontato?
R - Come una cosa un po strana.
D - Unaltra cosa; dove stava?
R - Eh, dove stava? Per aria.
D - O.K.: come te ne sei accorta?
R - Te lho detto, non lo so. Guardando cos, per caso
D - Hai forse alzato gli occhi al cielo?
R - Eh s.
D - O.K.; e per...
R - Quanto tempo?
D - S.
R - Cinque o sei minuti.
D - Ho capito. Dopodich?
R - Dopo si sono spente e basta!
D - Che cosa vuol dire si sono spente?
R - Niente che si sono... spente.
D - Va bene. Non hai notato altro di particolare?
R - No, poi me ne so andata, quindi...
D - Ho capito; ci hai pi ripensato in seguito?
R - Mah, ultimamente no.
D - Volevo dire... subito dopo.
R - Emb si. Certo.
D - E non ti ricordi nulla, su quali erano le tue impressioni in proposito?
R - (risata) Cio, non so beh; non che erano pensieri molto... mi chiedevo cosa potesse essere.
D - E cosa ne hai concluso?
R - Cosa ne ho concluso?
D - S.
R - Bah,niente di particolare.
D - Ah, ho capito.
R - Appunto ho telefonato, perch io non posso giudicare.
D - Hai telefonato per comunicarci lavvistamento o per che altro?
R - No, no, a titolo informativo.
D - Bene, vorrei chiederti qualche altra cosa. Ricordi comera il tempo quel giorno?
R - Emh... era bello si si,
D - Cio?
R - Era sereno.
D - Ho capito; ricordi qualcosaltro riguardo alle luci?
R - Se erano ferme?
D - No, qualcosa sul colore e sulla forma.
R - Erano bianche, ma la forma, eh no, non lo so. Penso rotonda, ma non te lo so dire.
D - Di che grandezza?
R - Ehm non lo so. Senti hai presente ad esempio quando vedi gli aerei?
D - Pi o meno
R - Beh, un po pi grandi insomma.
D - Va bene, ora dimmi in che punto di piazza Venezia ti trovavi.
R - Mah, stavo al Campidoglio.
D - Sulla piazza?
R - S.
D - Bene
R - Verso dove?
D - Esattamente
R - Eh, verso... sai le scale che vanno in gi?
D - Si
R - Da quella parte.
D - O.K.
R - Cio, io guardavo da quella parte, poi evidente che
D - Va bene. Pi o meno per quanto tempo?
R - Cinque e sei minuti penso. Per non...
D - Benone. Mi sembra che abbiamo quasi finito. Solo qualche dato personale. Nome e cognome li so;
dove abiti? Eh? Sei anche libera di non rispondere, per a noi servirebbe per completare i dati sul caso.
Mah, non
D - Fai tu.
R - Vabb, non te lo dico.
D - Data di nascita?
R - Sono dell8 marzo del 1968
D - Cosa studi?
R - Sto al ter... allultimo anno del liceo classico.
D - Va bene.
R - Non c altro?
D - Se ti ricordassi altri particolari...
R - No, altri particolari non
D - Va bene, ti ringrazio. Scusa per il disturbo.
R - Niente.
D - O.K., ciao.
R - Ciao.
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IL LUOGO
Il fenomeno stato osservato da Piazza del Campidoglio, celeberrima piazza michelangiolesca situata
sul colle Campidoglio (m.38 s.l.m.).
Su di essa si trova il Municipio della citt di Roma, ed posta immediatamente alle spalle di Piazza
Venezia che viene considerata il baricentro della citt.
CONDIZIONI METEOROLOGICHE
I FATTI
La testimone, Federica XXXXXX, si trova sulla Piazza del Campidoglio per motivi imprecisati assieme
ad unaltra persona di cui non si sa praticamente nulla (presumiamo che possa essere il proprio ragazzo).
Per puro caso, alle ore 22.30 circa, alza gli occhi al cielo in direzione della scalinata che dalla piazza
conduce alla sottostante Via del Teatro di Marcello, ed ha cos modo di osservare un gruppo di luci di
colore bianco che emettono dei lampeggi.
Esse procedono in formazione ad unaltezza non precisata, sono leggermente pi grandi delle stelle e si
dirigono (verso le scale che vanno gi) approssimativamente in direzione NW.
Federica segue il movimento delle luci, che vanno impicciolendosi man mano che si allontanano, fn-
ch non scompaiono del tutto.
Nei giorni seguenti, ha modo di parlare ad altri del proprio avvistamento venendo cos messa al corrente
dellesistenza del numero telefonico del Centro Studi Ufologici di Roma.
Pertanto in data 9 settembre 1986, tre giorni dopo il suo avvistamento, decide d prendere contatto con
il Centro.
RILEVAMENTI
Data limpossibilit ad effettuare sopralluoghi, non si sono potuti rilevare con esattezza i dati quantita-
tivi sullavvistamento: direzione ed elevazione angolare.
La direzione approssimativa del fenomeno, che stata riportata nella presente relazione, stata rileva-
ta dallinquirente sulla base delle proprie conoscenze e per mezzo di una carta topografica.
PARTE TERZA: COMMENTO
Da quanto emerso dal colloquio con la testimone, questa ci appare una ragazza spigliata, con buona ca-
pacit dialettica, con una buona preparazione culturale ed una certa capacit di analisi critica; unico
neo, almeno apparentemente, sembra essere una sorta di timidezza che viene maggiormente esterna-
ta in caso di domande su cose personali.
Federica sembra essere abbastanza sicura di s; ci si pu notare dal tono della voce durante la conver-
sazione, che appare fermo e contemporaneamente pacato. Tale considerazione comunque da prende-
re con le pinze in quanto non possibile avvalorare alcuna affermazione sul profilo psicologico di un
individuo senza un minimo contatto di persona (che non comunque sufficiente).
Infine vale la pena considerare un particolare che a nostro modesto avviso appare degno di nota: men-
tre inizialmente Federica appare come impacciata nel raccontare allinquirente lavvistamento occor-
sole, nella fase finale del colloquio le proprie affermazioni sembrano pi decise, quasi con la risposta
giusta al momento giusto. Il che potrebbe far supporre una certa solerzia nel voler cessare il colloquio
stesso forse proprio per un crescente imbarazzo che riteniamo possa riferirci a due fatti in particolare:
2) laver cambiatoapparecchio telefonico non appena ha appurato lesatta natura della telefonata.
Probabilmente anche ci va riferito al concetto di timidezza d cui sopra (magari la ragazza ha timore
di parlare in senso molto lato, di ragazzi; probabilmente ci deriva da un non sincero rapporto con i
familiari).
Soprattutto questultima considerazione, comunque (ed bene precisarlo), deriva da impressioni es-
senzialmente epidermiche in cui magari si anche peccato di fantasia, che potrebbero addirittura fuor-
viare unattenta analisi del profilo psicologico e dellassertivit di Federica; pertanto siano interpretate
in modo rigorosamente asettico.
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Il caso di Federica Q. non presenta, almeno nel suo complesso, notevoli caratteristiche dal punto di vi-
sta, della fenomenologia marcatamente ufologica. Crediamo che vale anche la pena sottolineare che,
nonostante lo stimolo-UFO che ha portato Federica a contattare il Centro, non sia stato prodotto al-
cun tipo di illazione in merito, come spesso e volentieri, invece. accade. Infatti, Federica non ha ag-
giunto alcun dettaglio di suo, limitandosi alla pura e semplice descrizione del fenomeno cos come
lei la ha osservato.
Pertanto limpressione che ne consegue che comunque esso sia stato indotto da un avvenimento rea-
le,quindi effettivamente avvenuto nei tempi e nei modi in cui lei ne ha parlate.
A nostro avviso, tale conclusione motivabile dalla evidente buona fede di Federica, di cui siamo as-
solutamente certi e dallapparente mancanza di contraddizioni durante il resoconto della propria espe-
rienza.
Purtroppo, la pressoch totale mancanza di dati ha posto un ostacolo non indifferente alla probabile so-
luzione del caso quindi, potendoci basare esclusivamente su una sommaria ricostruzione, per giunta ef-
fettuata a posteriori riteniamo che sia possibile avanzare una sola ipotesi in merito alla natura del fe-
nomeno avvistato, cio che le luci insolite fossero le luci antieollisione collocate sulla carlinga e sulla
parte posteriore di un normale aereo di linea, la cui notevole luminosit avrebbe coperto le classiche,
familiari, luci di posizione rosso-verdi.
A sostegno di tale ipotesi deporrebbero i tempi dellosservazione (anche se si ritiene che la durata dellos-
servazione, valutata in cinque o sei minuti, sia fortemente opinabile, in quanto costituisce una sorta di
discrepanza col resto del racconto che anzi appare confuso e frammentario) e anche lassenza di altri
effetti (sia pure secondari ed a cui difficilmente ci si fa caso), cosa abbastanza frequente nella casi-
stica di questo genere.
Daltronde, non sembra plausibile adottare per questo caso delle soluzioni alternative.
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La presente relazione stata realizzata da Fabrizio Arcese a Roma nei giorni 19 e 20 dicembre 86 e dat-
tiloscritta integralmente dallo stesso in data 29 dicembre 86 alle ore 15.40.