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78 Mon, 16 Oct 2017, 19:38:59

LINEE GUIDA

Definizione universale di infarto miocardico


Kristian Thygesen, Joseph S. Alpert, Harvey D. White, a nome della Task Force
Congiunta ESC/ACCF/AHA/WHF per la Nuova Definizione di Infarto Miocardico
Membri della Task Force
PRESIDENTI: Kristian Thygesen (Danimarca), Joseph S. Alpert (USA),
Harvey D. White (Nuova Zelanda)

GRUPPO PER I MARCATORI BIOCHIMICI: Allan S. Jaffe (Coordinatore) (USA),


Fred S. Apple (USA), Marcello Galvani (Italia), Hugo A. Katus (Germania),
L. Kristin Newby (USA), Jan Ravkilde (Danimarca)

GRUPPO PER LELETTROCARDIOGRAFIA: Bernard Chaitman (Coordinatore) (USA),


Peter M. Clemmensen (Danimarca), Mikael Dellborg (Svezia), Hanoch Hod (Israele),
Key words: Pekka Porela (Finlandia)
Coronary artery disease;
Myocardial scintigraphy;
Viable myocardium. GRUPPO PER LE TECNICHE DI IMAGING: Richard Underwood (Coordinatore) (UK),
Jeroen J. Bax (Olanda), George A. Beller (USA), Robert Bonow (USA),
Ernst E. Van Der Wall (Olanda)

GRUPPO PER LINTERVENTISTICA: Jean-Pierre Bassand (Coordinatore) (Francia),


William Wijns (Coordinatore) (Belgio), T. Bruce Ferguson (USA), Philippe G. Steg (Francia),
Barry F. Uretsky (USA), David O. Williams (USA)

GRUPPO PER LA RICERCA CLINICA: Paul W. Armstrong (Coordinatore) (Canada),


2008 ESC Elliott M. Antman (USA), Keith A. Fox (UK), Christian W. Hamm (Germania),
E. Magnus Ohman (USA), Maarten L. Simoons (Olanda)
Tradotto da:
Thygesen K, Alpert JS, GRUPPO PER LE PROSPETTIVE GLOBALI: Philip A. Poole-Wilson (Coordinatore) (UK),
White HD, on behalf of Enrique P. Gurfinkel (Argentina), Jos-Luis Lopez-Sendon (Spagna), Prem Pais (India),
the Joint ESC/ACCF/
AHA/WHF Task Force Shanti Mendis (Svizzera), Jun-Ren Zhu (Cina)
for the Redefinition of
Myocardial Infarction.
Universal definition of GRUPPO PER LIMPLEMENTAZIONE: Lars C. Wallentin (Coordinatore) (Svezia),
myocardial infarction. Francisco Fernndez-Avils (Spagna), Kim M. Fox (UK),
Eur Heart J 2007; 28:
2525-2538. Alexander N. Parkhomenko (Ucraina), Silvia G. Priori (Italia), Michal Tendera (Polonia),
Liisa-Maria Voipio-Pulkki (Finlandia)
Per la corrispondenza:
Comitato per le Linee Guida Pratiche della Societ Europea di Cardiologia
Dr. Leonardo De Luca Alec Vahanian (Chair) (Francia), A. John Camm (UK), Raffaele De Caterina (Italia),
U.O. di Cardiologia Veronica Dean (Francia), Kenneth Dickstein (Norvegia), Gerasimos Filippatos (Grecia),
Interventistica Christian Funck-Brentano (Francia), Irene Hellemans (Olanda), Steen Dalby Kristensen (Danimarca),
Dipartimento di Scienze
Cardiovascolari Keith McGregor (Francia), Udo Sechtem (Germania), Sigmund Silber (Germania),
European Hospital Michal Tendera (Polonia), Petr Widimsky (Repubblica Ceca), Jos Luis Zamorano (Spagna)
Via Portuense, 700
00149 Roma
E-mail: Revisori del Documento
leo.deluca@libero.it Joao Morais (Coordinatore) (Portogallo), Sorin Brener (USA), Robert Harrington (USA),
David Morrow (USA), Udo Sechtem (Germania), Michael Lim (Singapore),
Marco A. Martinez-Rios (Messico), Steve Steinhubl (USA), Glen N. Levine (USA),
Dr. Giovanni Falsini
W. Brian Gibler (USA), David Goff (USA), Marco Tubaro (Italia), Darek Dudek (Polonia),
Dipartimento Nawwar Al-Attar (Francia)
Cardiovascolare
Azienda Ospedaliera Arezzo
Via Pietro Nenni, 22 Revisione italiana a cura di Leonardo De Luca, Giovanni Falsini e Nunzia Petix.
52100 Arezzo
E-mail: giovannifalsini@
gmail.com

Dr.ssa Nunzia Petix (G Ital Cardiol 2008; 9 (3): 209-224)


Via della Piazzola, 5
50133 Firenze
E-mail:
npetix@hotmail.com

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

Definizione di infarto miocardico


Criteri diagnostici per infarto miocardico acuto
Il termine infarto miocardico deve essere utilizzato quando vi sia evidenza di necrosi miocardica
nellambito di un contesto clinico di ischemia miocardica. Su queste basi, ciascun criterio fra i se-
guenti soddisfa la diagnosi di infarto miocardico:
riscontro di un aumento e/o di una diminuzione dei marcatori biochimici cardiaci (preferibil-
mente delle troponine) con almeno un valore al di sopra del 99 percentile del limite superiore
di riferimento unitamente ad evidenza di ischemia miocardica associata ad almeno uno dei se-
guenti:
sintomi di ischemia;
variazioni elettrocardiografiche suggestive di nuova ischemia (nuove anomalie ST-T o nuo-
vo blocco di branca sinistra);
comparsa di onde Q patologiche allECG;
riscontro con tecniche di imaging di una nuova perdita di miocardio vitale o di nuove alte-
razioni della cinesi parietale regionale;
morte cardiaca improvvisa e inattesa, con arresto cardiaco, spesso accompagnata da sintomi
suggestivi di ischemia miocardica, associata a verosimile nuovo sopraslivellamento del tratto ST
o nuovo blocco di branca sinistra e/o riscontro angiografico e/o autoptico di recente trombosi
coronarica. In ogni caso, morte verificatasi prima del prelievo di sangue o quando i livelli dei
marcatori biochimici cardiaci non erano ancora rilevabili;
nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo che mostrano livelli basali di troponi-
na nel range di normalit, unelevazione dei marcatori biochimici al di sopra del 99 percentile
del limite superiore di riferimento indicativa di necrosi miocardica periprocedurale. Un infar-
to miocardico correlato ad intervento coronarico percutaneo viene per convenzione definito sul-
la base di un aumento >3 volte il 99 percentile del limite superiore di riferimento. stato evi-
denziato un sottotipo di infarto miocardico correlato a documentata trombosi dello stent;
nei pazienti sottoposti a bypass aortocoronarico che mostrano livelli basali di troponina nel ran-
ge di normalit, unelevazione dei marcatori biochimici al di sopra del 99 percentile del limite
superiore di riferimento indicativa di necrosi miocardica periprocedurale. Per convenzione, un
aumento >5 volte il 99 percentile del limite superiore di riferimento associato alla comparsa di
nuove onde Q patologiche o nuovo blocco di branca sinistra, alla documentazione angiografica
di nuova occlusione del graft o dellarteria coronaria nativa o al riscontro con tecniche di ima-
ging di una nuova perdita di miocardio vitale, deve essere ritenuto diagnostico per infarto mio-
cardico correlato a procedura di bypass aortocoronarico;
riscontro patologico di infarto miocardico acuto.

Criteri diagnostici per pregresso infarto miocardico


Ognuno dei seguenti criteri soddisfa la diagnosi di pregresso infarto miocardico:
comparsa di nuove onde Q patologiche in presenza o assenza di sintomatologia;
evidenza allimaging di unarea assottigliata e disfunzionante di miocardio non vitale in assen-
za di cause di origine non ischemica;
riscontro patologico di infarto miocardico in via di cicatrizzazione o stabilizzato.

Introduzione visa ed a grave deterioramento emodinamico. Linfarto


miocardico pu essere la prima manifestazione di una co-
Linfarto miocardico una delle principali cause di morta- ronaropatia o pu colpire, pi volte, pazienti con malattia
lit e disabilit nel mondo intero. Laterosclerosi coronari- coronarica nota. I dati sullincidenza dellinfarto miocar-
ca una patologia cronica che presenta fasi di stabilit e dico possono fornire informazioni utili sullonere imposto
instabilit. Durante la fase di instabilit, con attivazione in- dalle malattie coronariche alle diverse popolazioni, specie
fiammatoria della parete vascolare, i pazienti possono an- quando la raccolta dei dati standardizzati viene eseguita
dare incontro ad un infarto miocardico. Se da un lato lin- secondo modalit atte a discriminare i primi eventi dalle
farto miocardico pu costituire un evento minore nellam- recidive. Dal punto di vista epidemiologico, lincidenza di
bito di una patologia cronica persistente oppure pu persi- infarto miocardico in una data popolazione pu essere
no sfuggire alla diagnosi, dallaltro pu rivelarsi uno degli considerata come un indicatore indiretto della prevalenza
eventi pi catastrofici che conducono alla morte improv- di coronaropatia in quella stessa popolazione. Inoltre, il

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Definizione universale di infarto miocardico

termine infarto miocardico comporta delle importanti vento necrotico e il momento dellosservazione (infarto in
implicazioni psicologiche e legali tanto per lindividuo evoluzione, in risoluzione o stabilizzato)1.
quanto per la societ, essendo un indicatore di uno dei Successivamente alla consensus conference ESC/
maggiori problemi di salute pubblica al mondo e una mi- ACC del 1999, si riunito un gruppo di esperti di epide-
sura di outcome impiegata nei trial clinici e negli studi os- miologia cardiovascolare per discutere delle peculiari ne-
servazionali. Su queste basi, linfarto miocardico pu es- cessit relative allattivit di sorveglianza sulla popolazio-
sere definito da una serie di differenti caratteristiche clini- ne. Le raccomandazioni scaturite da questo meeting inter-
che, elettrocardiografiche, biochimiche, di imaging e pa- nazionale, che ha visto la partecipazione di rappresentanti
tologiche. di diverse organizzazioni nazionali e internazionali, sono
In passato, esisteva un consenso generale sulla sindro- state pubblicate su Circulation nel 20032; esse prendevano
me clinica definita come infarto miocardico. Negli studi di in esame le esigenze dei ricercatori coinvolti nelle analisi
prevalenza condotti dallOrganizzazione Mondiale della di tendenza a lungo termine nella popolazione nel conte-
Sanit, linfarto miocardico veniva definito sulla base dei sto dei nuovi strumenti diagnostici, mediante rilevazione
sintomi e delle alterazioni elettrocardiografiche ed enzi- retrospettiva basata sulle cartelle cliniche. Queste racco-
matiche. Tuttavia, lo sviluppo di marcatori biochimici sie- mandazioni contemplavano inoltre lattivit di sorveglian-
rici dotati di maggiore specificit e sensibilit e lavvento za nei paesi in via di sviluppo e la mortalit extraospeda-
di tecniche di diagnostica per immagini pi avanzate han- liera, due situazioni entrambe caratterizzate dallassenza
no consentito di poter identificare aree di necrosi miocar- e/o limitatezza dei dati disponibili.
dica sempre pi piccole. Nellambito dellattuale pratica In virt dei notevoli progressi compiuti nella diagnosi e
clinica, dellorganizzazione dei sistemi di assistenza sani- nel trattamento dellinfarto miocardico dopo la pubblica-
taria oltre che dei trial clinici ed epidemiologici, ci ha zione del documento originario, la direzione dellESC,
comportato la necessit di una definizione pi circostan- lACC e lAmerican Heart Association (AHA) hanno pro-
ziata di infarto miocardico ed una nuova valutazione delle mosso, congiuntamente alla World Heart Federation
precedenti definizioni. (WHF), una Task Force Globale per laggiornamento del
Occorre sottolineare che nel corso degli anni, se da un documento di consenso del 20001. Alla stregua di quanto
lato si sono resi disponibili marcatori biochimici di necro- avvenuto per il precedente comitato della consensus, la
si miocardica pi specifici, dallaltro laccuratezza nelli- Task Force Globale era costituita da una serie di gruppi di
dentificazione dellinfarto miocardico ha subito delle va- lavoro per la ridefinizione sotto vari punti di vista dei crite-
riazioni, in particolare allorch la transaminasi glutammi- ri ESC/ACC per la diagnosi di infarto miocardico. A tal fi-
co-ossalacetica stata sostituita dalla latticodeidrogenasi e ne, i gruppi di lavoro erano composti da esperti nel settore
successivamente dalla creatinchinasi (CK) e dal suo isoen- dei marcatori biochimici, dellECG, della diagnostica per
zima MB, cio dalla CK-MB attivit e CK-MB massa. I immagini, dellinterventistica, dellindagine clinica, delle
marcatori biochimici e le metodiche di imaging sempre prospettive globali e delle implicazioni pratiche. Durante lo
pi specifici e sensibili utilizzati attualmente per lidenti- svolgimento dei convegni della Task Force, sono state
ficazione dellinfarto miocardico rappresentano un ulte- coordinate le raccomandazioni dei gruppi di lavoro, dando
riore avanzamento di questo processo evolutivo. origine allattuale documento di consenso aggiornato.
Per rispondere alle problematiche derivanti dal cam- La Task Force consapevole del fatto che, a seguito dei
biamento della nostra capacit di identificare un infarto progressi nel campo scientifico, la definizione di infarto
miocardico, nel 1999 la Societ Europea di Cardiologia miocardico subir in futuro numerosi cambiamenti. Per-
(ESC) e lAmerican College of Cardiology (ACC) hanno tanto, questo documento non rappresenta in assoluto lul-
promosso una consensus conference al fine di riesamina- tima parola sullargomento e si render certamente neces-
re congiuntamente la definizione di infarto miocardico saria unulteriore revisione dellattuale definizione.
(pubblicata nel 2000 sullo European Heart Journal e sul
Journal of the American College of Cardiology1). Le im- Caratteristiche cliniche dellischemia
plicazioni scientifiche e sociali di una diversa definizione Il termine infarto miocardico indica la necrosi dei mio-
di infarto miocardico sono state analizzate prendendo in citi causata da ischemia prolungata come risultato di ina-
considerazione sette differenti punti di vista: anatomo-pa- deguata perfusione per squilibrio tra richiesta ed offerta di
tologico, biochimico, elettrocardiografico, di diagnostica ossigeno. In ambito clinico, lischemia pu essere identi-
per immagini, dei trial clinici, epidemiologico e di politi- ficata il pi delle volte sulla base dellanamnesi e del-
ca sanitaria. Dalle deliberazioni del comitato della con- lECG. Trai i sintomi riferibili ad un evento ischemico si
sensus emerso chiaramente che il termine infarto mio- annoverano diverse combinazioni di dolore toracico, agli
cardico non poteva pi essere utilizzato senza ulteriori re- arti superiori, alla mandibola o epigastrico, che possono
quisiti, sia nella pratica clinica che nella descrizione di insorgere sotto sforzo o a riposo. Generalmente, il dolore
coorti di pazienti o in studi di popolazione. Tali requisiti associato ad un infarto miocardico acuto persiste per al-
devono comprendere la quantificazione della perdita di meno 20 min; spesso diffuso, non localizzato, non si mo-
tessuto miocardico (dimensioni dellarea infartuale), le difica con variazioni di posizione o con il movimento e
circostanze che hanno condotto allinfarto (spontaneo o pu associarsi a dispnea, sudorazione profusa, nausea o
correlato ad una procedura) e il tempo trascorso tra le- sincope.

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

Questi sintomi, non essendo specifici di ischemia mio- Sulla base di caratteristiche non solo cliniche e dellaspet-
cardica, possono essere interpretati non correttamente e to anatomo-patologico, linfarto miocardico pu essere
quindi venire attribuiti ad altre condizioni patologiche di classificato da un punto di vista temporale come in evolu-
natura gastrointestinale, neurologica, polmonare oppure zione (<6 h), acuto (6 h-7 giorni), in via di cicatrizzazione
muscolo-scheletrica. Un infarto miocardico pu manife- (7-28 giorni) o stabilizzato (dai 29 giorni in poi). Occorre
starsi con sintomi atipici o persino in assenza di sintomi ed sottolineare che, in termini temporali, il riscontro clinico
essere rilevato solo mediante lECG, lelevazione dei mar- ed elettrocardiografico di infarto miocardico acuto pu
catori biochimici o con tecniche di imaging cardiaco. non coincidere esattamente con il rilievo anatomo-patolo-
gico. Ad esempio, se dal punto di vista anatomo-patologi-
co linfarto gi nella fase di cicatrizzazione, possono tut-
Anatomia patologica tavia persistere sia alterazioni ST-T evolutive allECG sia
elevati valori dei marcatori biochimici1.
Dal punto di vista anatomo-patologico, linfarto miocardi- I pazienti colpiti da morte cardiaca improvvisa con o
co si identifica con la necrosi miocardica causata da un pe- senza evidenza di alterazioni elettrocardiografiche sugge-
riodo di ischemia prolungata. La necrosi delle cellule mio- stive di ischemia comportano maggiori difficolt diagno-
cardiche viene classificata, sul piano anatomo-patologico, stiche. In questa categoria di pazienti il decesso precede lo
come necrosi coagulativa e/o necrosi a bande di contra- sviluppo di alterazioni anatomo-patologiche nel miocardio
zione, la cui evoluzione comunemente determinata da un e diventa problematico stabilire con certezza se sia stato
processo oncotico e, in minor misura, da meccanismi determinato da un infarto miocardico piuttosto che da
apoptotici. Per distinguere queste due entit, fondamen- unaritmia fatale provocata da un evento ischemico. Nel
tale unaccurata analisi delle sezioni istologiche da parte caso in cui il paziente non presenti sintomatologia pre-
di un osservatore esperto1. gressa di cardiopatia ischemica antecedente allarresto car-
Dopo linsorgenza di ischemia miocardica, la necrosi diaco, la modalit del decesso improvvisa e leziologia
non immediatamente evidente ma richiede un determi- rimane sconosciuta, eccetto in quei pazienti con sintoma-
nato periodo di tempo per svilupparsi (almeno 20 min in tologia pregressa di cardiopatia ischemica antecedente al-
alcuni modelli animali). Sono necessarie alcune ore prima larresto cardiaco. Alcuni pazienti con o senza anamnesi
che la necrosi miocardica possa essere rilevata allesame positiva per coronaropatia possono presentare evidenza
macroscopico o microscopico post-mortem. La necrosi clinica di ischemia, manifestando dolore toracico intenso e
completa di tutte le cellule miocardiche a rischio richiede prolungato, sudorazione profusa e/o dispnea e collasso im-
almeno 2-4 h, se non oltre, in funzione della presenza di provviso. In questi soggetti levento fatale pu verificarsi
circolo collaterale nella zona ischemica, dellocclusione prima dellesecuzione del prelievo dei campioni ematici
coronarica persistente o intermittente, della sensibilit dei per la determinazione dei marcatori biochimici oppure pri-
miociti allischemia, del fenomeno del precondiziona- ma che questi siano rilevabili nel sangue ed probabile che
mento e, infine, del fabbisogno individuale di ossigeno e siano stati colpiti da un infarto miocardico acuto, fatale ed
nutrienti. Linfarto miocardico abitualmente classificato in evoluzione. Se si osservano nuove alterazioni elettrocar-
in base alla localizzazione e alle dimensioni: microscopi- diografiche, come ad esempio un sopraslivellamento del
che (necrosi focale), piccole (<10% della massa ventrico- tratto ST, e una sintomatologia spesso suggestiva di ische-
lare sinistra), medie (10-30% della massa ventricolare si- mia miocardica, questi pazienti devono essere classificati
nistra) e grandi (>30% della massa ventricolare sinistra). fra quelli colpiti da infarto miocardico fatale anche in as-
Sul piano anatomo-patologico, lidentificazione della ne- senza di evidenza di infarto alla determinazione dei mar-
crosi miocardica prescinde dalle alterazioni morfologiche catori biochimici. Inoltre, i pazienti con riscontro angio-
dellalbero coronarico e dallanamnesi1. grafico (se disponibile) e/o autoptico di recente trombosi
Dal punto di vista anatomo-patologico, linfarto mio- coronarica devono essere classificati come colpiti da mor-
cardico pu essere definito acuto, in via di cicatrizzazione te improvvisa causata da un infarto miocardico.
o stabilizzato. Linfarto miocardico acuto caratterizzato
dalla presenza di leucociti polimorfonucleati. Se il tempo Classificazione clinica dellinfarto miocardico
tra linsorgenza dellinfarto e lo sviluppo di necrosi rela- La classificazione clinica dei diversi tipi di infarto miocar-
tivamente breve, ad esempio 6 h, il riscontro di leucociti dico riportata nella Tabella 1.
polimorfonucleati minimo o assente. Linfarto in via di Talvolta, nello stesso paziente possono coesistere o
cicatrizzazione caratterizzato dalla presenza di cellule succedersi pi tipi di infarto miocardico. Occorre inoltre
mononucleate e fibroblasti e dallassenza di leucociti po- sottolineare che il termine infarto miocardico non com-
limorfonucleati. Linfarto stabilizzato si manifesta con una prende n la morte cellulare associata a danno meccanico
cicatrice priva di infiltrato cellulare. Lintero processo che dovuto ad intervento di bypass aortocoronarico (CABG),
porta allinfarto stabilizzato richiede generalmente 5-6 come nel caso della ventilazione e manipolazione chirur-
settimane. La riperfusione pu determinare unalterazione gica del cuore, n la necrosi miocardica imputabile ad al-
dellaspetto macroscopico e microscopico dellarea ne- tri fattori, ad esempio insufficienza renale, scompenso car-
crotica, provocando la formazione di miociti con bande di diaco, procedure di ablazione, sepsi, miocardite, tossine e
contrazione e unestesa quota di eritrociti extravascolari. malattie infiltrative.

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Definizione universale di infarto miocardico

Tabella 1. Classificazione clinica dei differenti tipi di infarto Tabella 2. Cause di elevazione delle troponine cardiache diver-
miocardico. se dalla cardiopatia ischemica conclamata.

Tipo 1 Contusione miocardica o altro trauma cardiaco (chirurgia car-


Infarto miocardico spontaneo correlato allischemia dovuta ad diaca, ablazione, pacing, ecc.)
un evento coronarico primario, come nel caso di erosione e/o Scompenso cardiaco congestizio sia acuto che cronico
rottura, fissurazione o dissezione della placca Dissezione aortica
Tipo 2 Valvulopatia
Infarto miocardico secondario ad ischemia dovuta ad uno Cardiomiopatia ipertrofica
squilibrio tra richiesta ed offerta di ossigeno, come nel caso di Tachiaritmie, bradicardia o arresto cardiaco
spasmo coronarico, embolizzazione coronarica, anemia, arit- Sindrome apical ballooning
mie, ipertensione o ipotensione Rabdomiolisi associata a danno cardiaco
Tipo 3 Embolia polmonare, ipertensione polmonare grave
Morte cardiaca improvvisa e inattesa, con arresto cardiaco, Insufficienza renale
spesso accompagnata da sintomi suggestivi di ischemia mio- Malattia neurologica acuta, incluso lictus e lemorragia sub-
cardica, verosimilmente associata a nuovo sopraslivellamento aracnoidea
del tratto ST, o nuovo blocco di branca sinistra o riscontro an- Malattie infiltrative come lamiloidosi, lemocromatosi, la sar-
giografico e/o autoptico di recente trombosi coronarica. In coidosi e la sclerodermia
ogni caso, morte verificatasi prima del prelievo di sangue o Malattie infiammatorie come la miocardite e lendocardite/peri-
quando i livelli dei marcatori biochimici cardiaci non erano cardite con coinvolgimento miocardico
ancora rilevabili Tossicit da farmaci o tossine
Tipo 4a Pazienti critici, specie se affetti da insufficienza respiratoria o
Infarto miocardico correlato ad intervento coronarico percuta- sepsi
neo Ustioni, specie se interessanti oltre il 30% della superficie cor-
Tipo 4b porea
Infarto miocardico associato a riscontro angiografico o autop- Sforzo estremo
tico di trombosi dello stent
Tipo 5 Da Jaffe et al.4 e da French e White5, modificata.
Infarto miocardico correlato ad intervento di bypass aortoco-
ronarico

e devono essere definiti i valori di riferimento per ciascun


metodo adottato di misurazione della troponina mediante
Valutazione dei marcatori biochimici appropriati controlli di qualit7-9. Per ogni sistema di deter-
minazione della troponina, il livello di imprecisione
Il riscontro di necrosi miocardica viene avvalorato dalla (espresso come coefficiente di variazione, CV) considera-
presenza nel sangue di svariate proteine rilasciate dai mio- to ottimale a concentrazioni pari al 99 percentile URL non
citi danneggiati, fra le quali la mioglobina, la troponina deve superare il 10%. Un miglior livello di imprecisione
cardiaca T e I, la CK e la latticodeidrogenasi3. La diagno- (CV 10%) consente di avvalersi di sistemi di analisi pi
si di infarto miocardico viene posta quando, nel contesto sensibili10,11. Non pertanto raccomandato lutilizzo di
clinico di unischemia miocardica acuta, i livelli ematici metodi che non possano garantire un livello di imprecisio-
dei marcatori biochimici specifici e sensibili, come le tro- ne ottimale (CV 10%). I valori di concentrazione di tro-
ponine cardiache o la CK-MB, risultano elevati1. Questi ponina corrispondenti al 99 percentile sono disponibili sul
marcatori biochimici riflettono la presenza di necrosi mio- sito web dellInternational Federation of Clinical Chemi-
cardica senza per indicarne il meccanismo responsabi- stry (http://www.ifcc.org/index.php?option=com_remosi-
le3,4. Pertanto, un aumento delle troponine cardiache che si tory&Itemid=120&func=fileinfo&id=7).
manifesti in assenza di evidenza clinica di ischemia deve I campioni di sangue sui quali eseguire le determina-
portare a ricercare altre cause di danno miocardico, quali zioni della troponina devono essere prelevati al momento
miocardite, dissezione aortica, embolia polmonare, scom- della prima valutazione (generalmente alcune ore dopo
penso cardiaco congestizio, insufficienza renale o altre an- lesordio dei sintomi) e dopo 6-9 h12. In alcuni pazienti
cora riportate nella Tabella 2. pu essere necessario eseguire un ulteriore prelievo tra le
Il marcatore biochimico di danno miocardico da prefe- 12 e le 24 h se le precedenti determinazioni sono risultate
rire la troponina cardiaca (I o T), che mostra una specifi- negative e le condizioni cliniche sono fortemente sugge-
cit pressoch assoluta per il tessuto miocardico e unele- stive di infarto miocardico in atto12. Per porre diagnosi di
vata sensibilit, potendo cos identificare anche aree mi- infarto miocardico deve essere documentata unelevazio-
croscopiche di necrosi miocardica3. Per valore elevato del- ne del marcatore al di sopra del limite decisionale. Deve
la troponina si intende unelevazione del marcatore al di so- essere verificata la coerenza delle variazioni temporali
pra del 99 percentile dei valori ottenuti nella popolazione delle concentrazioni in relazione allesordio dei sintomi al
di riferimento (limite superiore di riferimento, URL). Il ri- fine di differenziare unelevazione dei livelli di troponina
scontro di un aumento e/o di una diminuzione nella misu- riconducibile ad altre cause di danno cardiaco, come ad
razione fondamentale per porre diagnosi di infarto mio- esempio nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica
cardico acuto6. Il valore soglia del 99 percentile denota il (Tabella 2), da quella indicativa di infarto miocardico in at-
limite decisionale per porre diagnosi di infarto miocardico to6. Tuttavia, qualora il paziente si presenti 24 h dopo le-

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

sordio dei sintomi, non assolutamente richiesta lanalisi stribuzione dei vasi arteriosi, dal circolo collaterale e dal-
dellandamento temporale per porre diagnosi di infarto la sede, estensione e severit delle stenosi coronariche17.
miocardico, poich laumento delle troponine cardiache Spesso, i rilievi elettrocardiografici non sono di per s suf-
pu persistere anche per 7-14 giorni dopo linsorgenza ficienti per porre diagnosi di ischemia miocardica acuta o
dellinfarto4. di infarto, poich le modificazioni del tratto ST possono
Se il dosaggio delle troponine cardiache non dispo- essere osservate anche in altre condizioni cliniche, quali la
nibile, la migliore alternativa rappresentata dalla CK- pericardite acuta, lipertrofia ventricolare sinistra, il bloc-
MB (misurata come concentrazione di massa). Come per co di branca sinistra (BBS), la sindrome di Brugada e qua-
le troponine, un aumento del valore di CK-MB definito dri di ripolarizzazione precoce18. Onde Q patologiche pos-
come una concentrazione al di sopra del 99 percentile sono anche verificarsi in seguito a fibrosi miocardica in as-
URL e costituisce il limite decisionale per porre diagnosi senza di coronaropatia, come avviene ad esempio per la
di infarto miocardico9. Devono essere utilizzati valori so- cardiomiopatia.
glia sesso-specifici9. La determinazione delle concentra-
zioni di CK-MB devono essere effettuate al momento del- Alterazioni elettrocardiografiche suggestive
la prima valutazione del paziente e 6-9 h dopo al fine di di ischemia miocardica che pu evolvere verso
documentare le variazioni temporali al di sopra del 99 un infarto miocardico
percentile URL per la diagnosi di infarto miocardico. In Le alterazioni elettrocardiografiche suggestive di ische-
alcuni pazienti pu essere necessario eseguire un ulteriore mia miocardica o di infarto possono essere rilevate nel-
prelievo tra le 12 e le 24 h se le precedenti determinazioni lintervallo PR, nel complesso QRS, nel tratto ST oppure
sono risultate negative e le condizioni cliniche sono forte- nellonda T. Le manifestazioni precoci di ischemia mio-
mente suggestive di infarto miocardico in atto. cardica sono rappresentate dalle tipiche alterazioni del
La misurazione della CK totale non consigliata per la tratto ST e dellonda T19,20. Un aumento dellampiezza
diagnosi routinaria di infarto miocardico, a causa delle- dellonda T iperacuta, con aspetto simmetrico dominante
stesa distribuzione muscolo-scheletrica e della mancanza in almeno due derivazioni contigue, rappresenta un segno
di miocardio-specificit di questo enzima. precoce che pu precedere il sopraslivellamento del tratto
ST. Nelle derivazioni con evidenza di sopraslivellamento
Reinfarto del tratto ST e onde T alte, si riscontra frequentemente un
Per il riconoscimento del reinfarto viene solitamente im- aumento dellampiezza dellonda R (onda R gigante con
piegata la CK-MB, sebbene recenti evidenze abbiamo di- diminuzione dellonda S)21, indice di un ritardo di condu-
mostrato la capacit delle troponine cardiache di svolgere zione nel miocardio ischemico. Onde Q transitorie posso-
un ruolo analogo13. Nei pazienti con segni e sintomi clini- no comparire durante un episodio ischemico acuto o, pi
ci che fanno supporre una recidiva infartuale necessario raramente, in corso di infarto miocardico acuto dopo ri-
eseguire immediatamente la determinazione del marcato- perfusione efficace22.
re cardiaco utilizzato, da ripetersi successivamente dopo Nella Tabella 3 sono elencati i criteri elettrocardiogra-
3-6 h. La diagnosi di reinfarto viene posta a fronte del ri- fici per la diagnosi di ischemia miocardica acuta che pu
scontro di un aumento dei valori 20% alla seconda misu- evolvere verso un infarto. Lentit del sopraslivellamento
razione. Eventuali differenze nella sensibilit analitica so- del tratto ST, che viene misurata al punto J, si riduce negli
no sancite da valori delle misurazioni che mostrano uno uomini con lavanzare dellet, mentre nelle donne mi-
scostamento di oltre 3 DS14. Per le troponine, questo valo- nore rispetto agli uomini, senza mostrare variazioni et-
re si attesta al 5-7% per la maggior parte dei metodi im- correlate23.
piegati nel contesto clinico di sospetto reinfarto. Pertanto, Per derivazioni contigue si intendono gruppi di deriva-
una variazione del 20% al di sopra del 99 percentile URL, zioni, quali le derivazioni anteriori (V1-V6), quelle inferio-
cio superiore a quella della stessa variabilit analitica, de- ri (II, III e aVF) o laterali/apicali (I e aVL). La configura-
ve essere considerata significativa. zione delle derivazioni in formato Cabrera consente una

Evidenza elettrocardiografica di infarto Tabella 3. Manifestazioni elettrocardiografiche di ischemia


miocardico miocardica acuta (in assenza di ipertrofia ventricolare sinistra e
blocco di branca sinistra).
LECG costituisce parte integrante del processo diagnosti- Sopraslivellamento del tratto ST
co dei pazienti con sospetto infarto miocardico1,2,15,16. Il ri- Nuovo sopraslivellamento del tratto ST al punto J in due deri-
scontro di alterazioni improvvise o evolutive del tratto ST- vazioni contigue con i seguenti valori di cut-off: 0.2 mV per
T e di onde Q patologiche consentono in teoria al clinico gli uomini e 0.15 mV per le donne in V2-V3 e/o 0.1 mV nel-
le altre derivazioni
di stabilire il periodo temporale dellevento, di suggerire Sottoslivellamento del tratto ST e variazioni dellonda T
larteria coronaria coinvolta e di determinare la quantit di Nuovo sottoslivellamento orizzontale o discendente del tratto
miocardio a rischio. Il quadro elettrocardiografico di ST 0.05 mV in due derivazioni contigue e/o inversione del-
ischemia miocardica pu essere altres influenzato dalla londa T 0.1 mV in due derivazioni contigue con onda R pre-
dominanza del circolo coronarico, dalle dimensioni e di- dominante o rapporto R/S >1

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Definizione universale di infarto miocardico

contiguit spaziale pi accurata sul piano frontale: aVL, I, Pregresso infarto miocardico
aVR, II, aVF e III24. Le derivazioni aggiuntive, quali V3R Come riportato nella Tabella 4, il riscontro di onde Q o
e V4R, riflettono la parete libera del ventricolo destro. di complessi QS in assenza di fattori confondenti a cari-
Per quanto, secondo i criteri elettrocardiografici ripor- co del QRS generalmente considerato patognomonico
tati nella Tabella 3, le modificazioni del tratto ST debbano di un pregresso infarto miocardico33-35. La massima spe-
essere rilevabili in due o pi derivazioni contigue, in alcu- cificit della diagnosi elettrocardiografica di infarto
ni casi lischemia miocardica acuta determina su una sola miocardico data dalla comparsa di onde Q in pi deri-
derivazione unalterazione sufficiente a soddisfare tali cri- vazioni o gruppi di derivazioni. Le alterazioni ST-T di
teri, anche se nella derivazione contigua e adiacente la de- per s sono un indice aspecifico di necrosi miocardica.
viazione del tratto ST risulta di entit inferiore a quanto Tuttavia, quando queste modificazioni si osservano con-
stabilito per porre la diagnosi. Alterazioni del tratto ST di giuntamente alle onde Q nelle medesime derivazioni, la
entit inferiore o uninversione dellonda T nelle deriva- probabilit di infarto miocardico risulta elevata. Ad
zioni senza onda R predominante non devono far esclude- esempio, piccole onde Q (0.02 e <0.03 s) profonde
re la diagnosi di ischemia miocardica acuta o di infarto 0.1 mV sono suggestive di pregresso infarto quando
miocardico in evoluzione. associate ad inversione dellonda T nello stesso gruppo
Un sopraslivellamento del tratto ST oppure onde Q di derivazioni.
diagnostiche allinterno dei gruppi di derivazioni presen- Altri algoritmi validati di codifica dellinfarto miocar-
tano, rispetto al sottoslivellamento del tratto ST, una spe- dico, quali Minnesota code, Novacode e WHO MONICA,
cificit maggiore nella localizzazione della sede delli- definiscono la profondit dellonda Q sulla base della
schemia o della necrosi miocardica25,26. Ciononostante, il profondit, lunghezza e rapporto dellampiezza dellonda
riscontro di sottoslivellamento del tratto ST in V1-V3 in- R, ad esempio pari a un terzo o un quinto dellampiezza
dicativo di ischemia miocardica, soprattutto in presenza di dellonda R, e sono stati largamente impiegati in studi epi-
onde T con positivit terminale (sopraslivellamento del demiologici e trial clinici36,37.
tratto ST-equivalente), che pu essere confermata dallas-
sociazione con sopraslivellamento del tratto ST 0.1 mV Elementi confondenti nella diagnosi
in V7-V927,28. preferibile fare riferimento al termine in- elettrocardiografica di infarto miocardico
ferobasale anzich posteriore per indicare la porzione Un complesso QS nella derivazione V1 rientra nella nor-
basale della parete ventricolare sinistra29. Nei pazienti con malit. Unonda Q <0.03 s e minore di un quarto dellam-
infarto miocardico inferiore opportuno ricercare leve- piezza dellonda R nella derivazione III considerata nor-
nienza di sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazio- male se lasse frontale del QRS compreso tra 30 e 0.
ni precordiali destre (V3R e V4R) al fine di individuare la Unonda Q pu anche essere ritenuta normale in aVL se
coesistenza di infarto ventricolare destro30. lasse frontale del QRS compreso tra 60 e 90. Onde Q
Durante un episodio acuto di dolore toracico, la pseu- settali sono definite come piccole onde Q non patologiche
donormalizzazione di onde T invertite pu deporre per una <0.03 s e minori di un quarto dellampiezza dellonda R
diagnosi di ischemia miocardica acuta. Anche lembolia nelle derivazioni I, aVL, aVF e V4-V6. La preeccitazione,
polmonare, i processi intracranici, la pericardite o la mio- la cardiomiopatia dilatativa od ostruttiva, i blocchi di bran-
cardite possono determinare alterazioni ST-T e devono es- ca sinistra e destra, lemiblocco anteriore sinistro, liper-
sere presi in considerazione nella diagnosi differenziale trofia ventricolare sinistra e destra, la miocardite, il cuore
(falsi positivi). polmonare acuto o liperkaliemia possono associarsi ad
La diagnosi di infarto miocardico complessa allorch onde Q o complessi QS in assenza di infarto miocardico.
sussista un BBS, persino in presenza di evidenti alterazio- Le alterazioni elettrocardiografiche che simulano uni-
ni ST-T o di sopraslivellamento del tratto ST che superino schemia o un infarto miocardico sono riportate nella Ta-
i criteri standard31,32. In questo contesto, allo scopo di ac- bella 5.
certare la presenza di infarto miocardico acuto, pu rive-
larsi utile un confronto con un precedente ECG. Nei pa-
zienti con blocco di branca destra frequente il riscontro Tabella 4. Alterazioni elettrocardiografiche associate a pregres-
di modificazioni ST-T in V1-V3 e, di conseguenza, risulta so infarto miocardico.
problematico valutare la presenza di ischemia in queste
derivazioni; tuttavia, se si osservano sopraslivellamento Qualsiasi onda Q nelle derivazioni V2-V3 0.02 s oppure com-
del tratto ST od onde Q patologiche deve essere presa in plessi QS nelle derivazioni V2-V3
Onde Q 0.03 s di durata e 0.1 mV di profondit o complessi
considerazione la diagnosi di ischemia miocardica o di in- QS nelle derivazioni I, II, aVL, aVF o V4-V6 in due derivazio-
farto miocardico. Alcuni pazienti che presentano soprasli- ni di un gruppo di derivazioni (I, aVL, V6; V4-V6; II, III e
vellamento del tratto ST o nuovo BBS sono colpiti da aVF)*
morte cardiaca improvvisa prima che si verifichi laumen- Onda R 0.04 s nelle derivazioni V1-V2 e rapporto R/S 1 con
to del marcatore biochimico o che si sviluppino segni pa- una concordante onda T positiva in assenza di difetti di con-
duzione
tologici di necrosi miocardica evidenti allesame autopti-
co. In questi casi, i pazienti devono essere classificati fra * gli stessi criteri vengono applicati per le derivazioni V7-V9 e
quelli colpiti da infarto miocardico fatale. per il gruppo di derivazioni Cabrera sul piano frontale.

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

Tabella 5. I tranelli pi comuni nella diagnosi elettrocardiogra- to. Il razionale dellutilizzo delle tecniche di imaging ri-
fica di infarto miocardico. siede nel fatto che lipoperfusione regionale del tessuto
Falsi positivi
miocardico e lischemia determinano una cascata di even-
Ripolarizzazione precoce benigna ti che possono comprendere la disfunzione miocardica, la
Blocco di branca sinistra morte cellulare e la cicatrizzazione innescata da un pro-
Preeccitazione cesso fibrotico. I parametri di imaging pi rilevanti sono
Sindrome di Brugada rappresentati dalla perfusione, dalla vitalit miocardica,
Pericardite/miocardite
Embolia polmonare
dallo spessore, ispessimento e motilit del miocardio e da-
Emorragia subaracnoidea gli effetti della fibrosi sulla cinetica dei mezzi di contrasto
Alterazioni metaboliche come liperkaliemia paramagnetici e dei traccianti radioisotopici.
Mancato riconoscimento dei limiti di normalit per lo sposta- Le tecniche di imaging comunemente impiegate nel-
mento del punto J linfarto acuto e cronico sono lecocardiografia, la ventri-
Inversione degli elettrodi oppure utilizzo della configurazione
di Mason-Likar modificata24
colografia radionuclidica, la scintigrafia miocardica perfu-
Colecistiti sionale e la risonanza magnetica (RM), mentre la tomogra-
Falsi negativi fia ad emissione di positroni e la tomografia computerizza-
Pregresso infarto miocardico con onde Q e/o sopraslivella- ta sono utilizzate meno frequentemente. Per quanto tutte
mento persistente del tratto ST presentino capacit piuttosto sovrapponibili, solamente le
Ritmo da pacemaker
Blocco di branca sinistra
metodiche radionuclidiche sono in grado di fornire una va-
lutazione diretta della vitalit miocardica, grazie alle pro-
priet dei traccianti utilizzati. Diversamente, altre metodi-
che consentono una valutazione indiretta della vitalit mio-
Reinfarto cardica, come avviene per la funzione miocardica median-
La diagnosi elettrocardiografica di reinfarto pu essere te ecocardiografia o per la fibrosi miocardica mediante RM.
complicata dalla presenza di alterazioni evolutive allECG
dovute al primo evento. La probabilit di reinfarto si basa Ecocardiografia
sul riscontro di un nuovo sopraslivellamento del tratto ST Lecocardiografia uneccellente metodica di imaging
0.01 mV in un paziente che presenti sopraslivellamento che permette di ottenere informazioni in tempo reale con
di entit minore o nuove onde Q patologiche in almeno una discreta risoluzione spaziale e temporale. Il suo punto
due derivazioni contigue, specialmente se associato a sin- di forza dato dalla possibilit di valutare lo spessore, li-
tomi ischemici ricorrenti che persistono per almeno 20 spessimento e la motilit del miocardio a riposo, ancor
min. Tuttavia, levenienza di nuovo sopraslivellamento del meglio evidenziabili con lausilio del Doppler tessutale.
tratto ST pu essere osservata anche nei casi potenzial- Lecocardiografia con mezzo di contrasto fornisce una mi-
mente fatali di rottura del miocardio, richiedendo pertanto gliore visualizzazione dellendocardio; tuttavia, anche se
lesecuzione di indagini diagnostiche aggiuntive. Un sot- le prime esperienze sembrano promettenti39, gli studi che
toslivellamento del tratto ST oppure un BBS non costitui- hanno impiegato questa tecnica per identificare la necrosi
scono di per s criteri validi per porre diagnosi di infarto miocardica non sono ancora pienamente validati.
miocardico.
Imaging con radionuclidi
Rivascolarizzazione coronarica Alcuni traccianti radioattivi, tra cui il tallio-201, il tecne-
Le modificazioni elettrocardiografiche che si verificano zio-99m sestamibi, la tetrofosmina e il 18F-fluorodesossi-
durante o dopo un intervento coronarico percutaneo (PCI) glucosio, consentono di ottenere una visualizzazione di-
sono simili a quelle che si osservano durante un infarto retta del miocardio vitale40-42. Il punto di forza di queste
miocardico spontaneo. Nei pazienti sottoposti a CABG metodiche deriva dal fatto di essere le sole disponibili ca-
frequente il riscontro di nuove alterazioni ST-T, anche se paci di valutare in maniera diretta la vitalit miocardica,
queste non sono necessariamente indicative di ischemia anche se la risoluzione relativamente bassa delle immagi-
miocardica38. Tuttavia, qualora si sviluppino nuove onde ni le rende poco adatte ad identificare infarti di piccole di-
Q patologiche (Tabella 4) in territori diversi da quelli iden- mensioni43. Gli usuali radiofarmaci ad emissione di foto-
tificati nella fase pre-intervento, deve essere presa in con- ne singolo rappresentano anche dei traccianti di perfusio-
siderazione la possibilit di infarto miocardico, in partico- ne miocardica e, pertanto, queste tecniche permettono di
lare se associate ad elevazione dei marcatori biochimici, a rilevare rapidamente le zone infartuali e difetti di perfu-
nuove anomalie della cinesi parietale e ad instabilit emo- sione inducibili. Le immagini sincronizzate sullECG
dinamica. (ECG-gated) forniscono una valutazione attendibile
della motilit, dellispessimento e della funzionalit glo-
Tecniche di imaging bale del miocardio44,45.
Sebbene le tecniche di imaging non invasive abbiano mol-
teplici ruoli nel contesto di pazienti con infarto miocardi- Risonanza magnetica
co sospetto o accertato, qui ci limiteremo unicamente al La RM cardiovascolare dotata di unelevata risoluzione
loro impiego nella diagnosi e caratterizzazione dellinfar- spaziale e di una discreta risoluzione temporale ed ormai

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Definizione universale di infarto miocardico

riconosciuta quale valida metodica per la valutazione del- Nel contesto di un quadro clinico acuto, lecocardio-
la funzionalit miocardica, con propriet potenzialmente grafia e le metodiche radionuclidiche rivestono un ruolo
simili a quelle dellecocardiografia in caso di sospetto in- importante nella valutazione dei pazienti con sospetto in-
farto miocardico. Ciononostante, nel contesto di un qua- farto miocardico ed ECG non diagnostico. Riscontri eco-
dro clinico acuto, risulta poco adeguata e, quindi, rara- cardiografici o scintigrafici ECG-gated a riposo nei li-
mente utilizzata. I mezzi di contrasto paramagnetici pos- miti della norma hanno un valore predittivo negativo del
sono essere impiegati per valutare sia la perfusione mio- 95-98% nellescludere un infarto miocardico acuto50-54.
cardica, anche se non sono ancora disponibili evidenze Ne deriva che le tecniche di diagnostica per immagini so-
sufficienti nella pratica clinica, sia laumento dello spazio no utili per il triage e la dimissione precoci dei pazienti
extracellulare associato alle aree di fibrosi in sede di infar- con sospetto infarto miocardico55,56.
to cronico, dove al contrario hanno dimostrato di avere un Le anomalie della contrattilit segmentaria e dello
ruolo rilevante nellidentificazione dellinfarto46,47. spessore parietale possono essere causate da un infarto
miocardico acuto o da molteplici quadri di ischemia mio-
Tomografia computerizzata cardica, quali un vecchio infarto, unischemia acuta, una
Nella fase iniziale, un infarto miocardico appare alla to- condizione di stunning o di ibernazione miocardica. Al-
mografia computerizzata come unarea focale ipodensa in cune condizioni ad eziologia non ischemica, come le car-
sede ventricolare sinistra, mentre successivamente si os- diomiopatie o le malattie infiltrative e infiammatorie, pos-
servano aree di iperintensit, come avviene mediante RM sono anchesse determinare una perdita regionale di mio-
dopo somministrazione di gadolinio48,49. Questo aspetto cardio vitale o alterazioni funzionali; pertanto il valore
estremamente rilevante dal punto di vista clinico, in quan- predittivo positivo delle tecniche di imaging rimane limi-
to la tomografia computerizzata con mezzo di contrasto tato a meno che non vengano escluse possibili diagnosi al-
pu essere eseguita in caso di sospetta embolia o dissezio- ternative o che non si riscontri una nuova anomalia, pre-
ne aortica, due condizioni che presentano caratteristiche sumibilmente correlata allinfarto miocardico acuto.
cliniche sovrapponibili a quelle di un infarto miocardico
acuto. Applicazioni nellinfarto miocardico in via di
cicatrizzazione o stabilizzato
Applicazioni nellinfarto miocardico in fase acuta Nel contesto di un infarto miocardico, le tecniche di ima-
Le tecniche di imaging possono rivelarsi utili nella dia- ging si rivelano utili per analizzare la funzione ventricola-
gnosi di infarto miocardico, grazie alla loro capacit di in- re sinistra, sia a riposo che durante stress fisico o farmaco-
dividuare anomalie della cinesi parietale in presenza di logico, e per documentare la presenza di ischemia induci-
elevate concentrazioni dei marcatori biochimici. Qualora bile in un territorio remoto. Lecocardiografia e le metodi-
non sia stato possibile effettuare la determinazione dei che radionuclidiche, impiegate in associazione a stress fi-
biomarcatori o se questi risultino normalizzati, la docu- sico o farmacologico, sono in grado di fornire dati sulli-
mentazione di una riduzione della vitalit miocardica non schemia residua e sulla vitalit miocardica. Una volta che
attribuibile a cause di origine non ischemica soddisfa di siano state escluse diagnosi alternative, le tecniche di ima-
per s i criteri per infarto miocardico. Al contrario, qualo- ging non invasive permettono di diagnosticare un infarto
ra le misurazioni dei marcatori biochimici siano state ese- in via di cicatrizzazione o stabilizzazione, evidenziando la
guite in modo appropriato e risultino nella norma, queste cinesi regionale, lentit dellassottigliamento parietale e
hanno la precedenza sui criteri di imaging. lestensione della lesione.
Lecocardiografia fornisce informazioni su molteplici Lelevata risoluzione della RM con mezzo di contrasto
cause di dolore toracico acuto ad eziologia non ischemica, sta ad indicare lesistenza di una buona correlazione tra
come nel caso di pericardite/miocardite, valvulopatia, car- aree di captazione tardiva ed aree fibrotiche, che consente
diomiopatia, embolia polmonare e dissezione aortica, e di differenziare le lesioni transmurali da quelle subendo-
rappresenta la metodica delezione nellidentificazione cardiche57. Pertanto, questa tecnica risulta verosimilmen-
delle complicanze correlate allinfarto acuto, quali la rot- te utile per valutare la funzione ventricolare sinistra, non-
tura della parete libera, difetti acuti del setto interventrico- ch le aree di miocardio vitale e, quindi, potenzialmente
lare, insufficienza mitralica da rottura dei muscoli papilla- ibernato.
ri o secondaria ad ischemia. Tuttavia, lecocardiografia
non in grado di distinguere le anomalie della contrattilit
segmentaria dovute ad ischemia miocardica o ad infarto. Infarto miocardico associato a procedure
Al momento del ricovero del paziente, lanalisi della di rivascolarizzazione
perfusione miocardica pu essere seguita procedendo
dapprima con liniezione immediata del tracciante ra- Linfarto miocardico periprocedurale, a differenza dellin-
dioattivo e poi con limaging che pu essere differito di al- farto spontaneo, associato allimpiego della strumenta-
cune ore. La tecnica soffre dei limiti legati allinterpreta- zione specifica necessaria per le procedure di rivascolariz-
zione soggettiva ma possibile avvalersi dellanalisi quan- zazione meccanica mediante PCI o CABG. Durante en-
titativa. LECG gating fornisce contemporaneamente trambi i tipi di intervento, si verificano molteplici eventi,
informazioni sulla funzione ventricolare sinistra. spesso combinati fra loro, che possono determinare ne-

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

crosi miocardica58-61. Se da un lato una certa perdita di tes- viene per convenzione definito sulla base di un aumento
suto miocardico inevitabile durante la procedura, dal- >3 volte il 99 percentile URL.
laltro un suo contenimento si traduce in un beneficio per Nel caso di unelevazione delle troponine pre-proce-
il paziente anche in termini prognostici62. dura e della mancata stabilizzazione in almeno due suc-
Durante PCI, la necrosi miocardica pu essere causata cessivi campioni ematici prelevati a distanza di 6 h, non
da ben noti eventi periprocedurali, singoli o combinati fra esistono dati sufficienti a supporto dei criteri biochimici
loro, come locclusione di un ramo laterale, la compro- per la diagnosi di infarto miocardico periprocedurale77. Se
missione del flusso collaterale, lembolia distale, la disse- i valori si stabilizzano o si riducono, possono essere appli-
zione coronarica, fenomeni di flusso lento o di no-re- cati i criteri per reinfarto a condizione che vengano effet-
flow e locclusione microvascolare. Nonostante lutiliz- tuate delle ulteriori determinazioni e vengano valutati il
zo delle attuali terapie antitrombotica e antipiastrinica o di quadro elettrocardiografico ed i risultati dei test di ima-
dispositivi di protezione, non possibile prevenire com- ging.
pletamente levenienza di embolizzazione intracoronarica Riscontri angiografici e/o autoptici hanno evidenziato
(trombotica o da microparticelle della placca aterosclero- unaltra categoria a s stante di infarto miocardico corre-
tica), con conseguente infiammazione diffusa del miocar- lata a trombosi dello stent (tipo 4b). Sebbene di origine ia-
dio non lesionato che circonda piccole aree di necrosi mio- trogena, un infarto miocardico di tipo 4b secondario a
cardica63-67. In seguito a PCI, stata documentata median- trombosi dello stent accertata soddisfa ugualmente i crite-
te RM la formazione di nuove aree di necrosi miocardi- ri per infarto miocardico spontaneo.
ca68. Sulla base di riscontri angiografici e/o autoptici sta-
ta evidenziata unaltra categoria a s stante di infarto mio- Criteri diagnostici per infarto miocardico post-bypass
cardico correlata a trombosi dello stent. aortocoronarico
Durante intervento di CABG, la necrosi di origine ia- Un aumento dei marcatori biochimici dopo procedura di
trogena pu essere provocata da diversi meccanismi che CABG indica la presenza di necrosi dei miociti, il che im-
comprendono il trauma diretto causato dal processo di su- plica che il grado di elevazione dei biomarcatori verosi-
tura o dalla manipolazione chirurgica del cuore, la disse- milmente correlato con un outcome sfavorevole. Alcuni
zione coronarica, lischemia globale o regionale dovuta ad studi clinici hanno infatti dimostrato che un aumento dei
inadeguata protezione cardiaca, eventi microvascolari cor- valori di CK-MB >5, >10 e >20 volte il limite superiore di
relati alla riperfusione, il danno da radicali liberi dellossi- riferimento dopo CABG associato ad una prognosi peg-
geno e la mancata riperfusione di aree di miocardio sotte- giore73,78,79. Unelevazione delle troponine dopo CABG in-
se da vasi non idonei al confezionamento di graft69-71. Stu- dica anchessa la presenza di necrosi cellulare e costituisce
di condotti con RM hanno dimostrato che, in questo con- un predittore di outcome sfavorevole, soprattutto quando
testo, la maggior parte delle necrosi non di tipo focale ma laumento ricade nel quartile o quintile pi alto59,75.
bens di tipo diffuso a localizzazione subendocardica72. Diversamente, esistono solo pochi dati sullutilizzo dei
Alcuni clinici e ricercatori clinici hanno preferito utilizza- marcatori biochimici per la definizione di infarto miocar-
re la CK-MB per la diagnosi di infarto periprocedurale, in dico nel contesto di interventi di CABG e, pertanto, questi
virt di unampia messe di dati che evidenzia una correla- da soli non sono sufficienti per porre diagnosi di infarto
zione tra il grado di aumento della CK-MB e la progno- miocardico (tipo 5). In considerazione degli effetti avversi
si73,74. Di contro, sono sempre pi numerosi gli studi con- sulla sopravvivenza osservati nei pazienti con elevazione
dotti con limpiego delle troponine59,75. della troponina, questa Task Force suggerisce per conven-
zione che un aumento >5 volte il 99 percentile URL nel-
Criteri diagnostici per infarto miocardico le prime 72 h post-CABG, associato alla comparsa di nuo-
post-intervento coronarico percutaneo ve onde Q patologiche o nuovo BBS, alla documentazio-
Il gonfiaggio del palloncino in corso di PCI provoca sem- ne angiografica di nuova occlusione del graft o dellarteria
pre unischemia, che pu associarsi o meno ad alterazioni coronaria nativa o al riscontro allimaging di una nuova
del tratto ST-T. Levenienza di necrosi cellulare correlata perdita di miocardio vitale, deve essere ritenuto diagnosti-
alla procedura pu essere documentata con la determina- co per infarto miocardico correlato a CABG (tipo 5).
zione dei marcatori biochimici mediante prelievi eseguiti
prima o immediatamente dopo lintervento, e nuovamen-
te dopo 6-12 e 18-24 h76,77. A fronte di concentrazioni ba- Definizione di infarto miocardico
sali di troponina nella norma, un aumento dei marcatori negli studi clinici
biochimici al di sopra del 99 percentile URL dopo pro-
cedura di rivascolarizzazione percutanea indicativo di Una definizione universale di infarto miocardico sarebbe
necrosi miocardica postprocedurale. Non esiste allo stato di grande beneficio per gli studi clinici in questo ambito,
attuale solide evidenze scientifiche che documentino un in quanto consentirebbe di paragonare i risultati dei trial e
valore soglia dei marcatori di danno miocardico oltre il di realizzare accurate metanalisi basate su molteplici ri-
quale si possa porre diagnosi di infarto miocardico peri- cerche. Nei trial clinici, linfarto miocardico pu rappre-
procedurale. In attesa di studi conclusivi a riguardo, un in- sentare ora un criterio di arruolamento ora un endpoint. La
farto miocardico correlato a procedura di PCI (tipo 4a) definizione di infarto miocardico utilizzata in questi trial

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Definizione universale di infarto miocardico

determiner quindi le caratteristiche dei pazienti che sa- Tabella 7. Modello sinottico di un trial clinico con randomizza-
ranno arruolati, nonch il numero degli eventi che costi- zione dei pazienti in base al tipo di infarto miocardico.
tuiscono loutcome. Negli studi recenti sono state adottate
Tipo di infarto miocardico Trattamento A Trattamento B
differenti definizioni di infarto, rendendo arduo il raffron- n. pazienti n. pazienti
to e luniformit dei risultati.
fondamentale che i ricercatori e le autorit regolato- Tipo 1
rie utilizzino nelle ricerche cliniche una definizione uni- Tipo 2
voca di infarto miocardico. Per la conduzione dei trial, la Tipo 3
Tipo 4a
Task Force incoraggia vivamente di fare riferimento alla Tipo 4b
definizione riportata in questo documento. Inoltre, i ricer- Tipo 5
catori devono assicurarsi che ciascun trial fornisca dati Totale
esaustivi sui vari tipi di infarto miocardico (ad esempio,
spontaneo o periprocedurale) e riporti i limiti decisionali
di infarto miocardico per i marcatori biochimici adottati.
Tutti i dati devono essere direttamente reperibili dagli in- surazione utilizzato e dal tipo di troponina (T o I), nella
teressati sotto forma di pubblicazione o su un sito web. maggior parte degli studi i valori di troponina hanno mo-
La presentazione dei dati inerenti allinfarto deve esse- strato una migliore correlazione con larea infartuale valu-
re in linea con lattuale ridefinizione di infarto miocardico. tata mediante tecniche radionuclidiche e RM rispetto alla
Questo non implica necessariamente che i ricercatori deb- CK o alla CK-MB81-83.
bano attenersi ad una descrizione limitativa degli endpoint Lutilizzo delle troponine cardiache comporter neces-
ma piuttosto garantisce la possibilit per il futuro di acce- sariamente un aumento del numero dei casi diagnosticati,
dere ad un insieme di dati comparabili, facilitando cos le in virt della loro maggiore sensibilit nel riconoscere un
analisi di confronto fra i vari studi. Le raccomandazioni infarto84-87. In teoria, i dati dovrebbero essere presentati in
avanzate in questa sezione non sono dettagliate; qualsiasi modo tale che gli studi clinici ed i registri successivi pos-
trial clinico deve pertanto prevedere unaccurata pianifica- sano trasferire lendpoint di infarto miocardico di un de-
zione ed applicazione dei protocolli. terminato studio nellendpoint di un altro studio. Di con-
La Task Force ritiene fermamente che, per linfarto seguenza, le misurazioni devono essere riportate in ma-
miocardico di tipo 1 e 2, debba essere considerato lo stes- niera uniforme al fine di consentirne una valutazione indi-
so livello decisionale per ciascun marcatore biochimico pendente e di permettere il confronto degli endpoint clini-
utilizzato e che, per linfarto miocardico di tipo 4a e 5, ci. Inoltre, questa Task Force suggerisce di riportare i ri-
debba essere considerata unelevazione, rispettivamente, sultati ottenuti con ciascun marcatore biochimico utilizza-
di >3 e >5 volte il limite superiore di riferimento78-80 (Ta- to in multipli del 99 percentile URL, cos da rendere pos-
belle 6 e 7). Per la diagnosi di infarto miocardico, nei trial sibile il confronto tra le varie classi ed i diversi gradi di se-
clinici cos come nella pratica clinica, preferibile la mi- verit dei differenti tipi di infarto miocardico, come indi-
surazione dei livelli di troponina T o I piuttosto che di CK- cato nelle Tabelle 6 e 7.
MB o di altri marcatori biochimici. La valutazione delle- Nellambito di un medesimo trial clinico, si racco-
stensione del danno miocardico (area infartuale) costitui- manda ai ricercatori di utilizzare possibilmente lo stesso
sce anchessa un importante endpoint nei trial clinici. Seb- metodo di determinazione allo scopo di ridurre la variabi-
bene ciascuna determinazione dipenda dal metodo di mi- lit inter-assay; ancor meglio se questultima possa es-

Tabella 6. Classificazione dei differenti tipi di infarto miocardico in base ai multipli del limite superiore di riferimento (99 percentile)
del marcatore biochimico applicato.

Multipli  Tipo 1 Tipo 2 Tipo 3* Tipo 4a** Tipo 4b Tipo 5** Totale
99% (spontaneo) (secondario) (morte (PCI) (trombosi (CABG)
improvvisa) dello stent

1-2 
2-3 
3-5 
5-10 
>10 
Totale

CABG = bypass aortocoronarico; PCI = intervento coronarico percutaneo. * i marcatori biochimici non sono disponibili per questo ti-
po di infarto miocardico in quanto i pazienti sono deceduti prima della relativa determinazione; ** per completezza deve essere ripor-
tata la distribuzione totale dei valori dei marcatori biochimici. Le aree grigie rappresentano le elevazioni dei marcatori biochimici al di
sotto dei limiti decisionali utilizzati per questi tipi di infarto miocardico.
Indipendentemente dalla definizione degli endpoint specifici del trial clinico, devono essere indicati tutti i dati. Devono essere comple-
tati tutti i riquadri della tabella, comprese le aree grigie.

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

sere prossima allo zero ricorrendo ad un laboratorio cen- fattori sopramenzionati sono altrettanto necessari affinch
trale che utilizzi lo stesso sistema di analisi per tutte le de- possano essere prese decisioni appropriate dal punto di vi-
terminazioni. sta sociale, familiare e lavorativo. Sono stati elaborati di-
Fra gli scopi dello studio, i ricercatori devono specifi- versi sistemi per il calcolo del punteggio di rischio in gra-
care leffetto atteso del nuovo trattamento in esame, pren- do di stimare la prognosi post-infarto. La classificazione
dendo in considerazioni i seguenti fattori: degli altri innumerevoli fattori prognostici associati alla
valutazione dellincidenza di infarto miocardico necrosi miocardica dovrebbe portare a riconsiderare le en-
spontaneo (tipo 1) e di infarto miocardico correlato tit cliniche codificate attualmente utilizzate in quei pa-
ad uno squilibrio tra richiesta ed offerta di ossigeno zienti affetti da una moltitudine di condizioni che possono
(tipo 2) nei pazienti trattati vs soggetti di controllo; determinare necrosi miocardica e conseguente elevazione
valutazione dellincidenza di morte improvvisa cor- dei marcatori biochimici.
relata ad infarto miocardico sulla base dei criteri sug- Molti pazienti con infarto miocardico sono colpiti da
geriti (tipo 3); morte improvvisa. Le difficolt nella definizione di morte
valutazione dellincidenza di infarto miocardico peri- improvvisa e di morte extraospedaliera fanno s che lat-
procedurale e dellelevazione dei marcatori biochi- tribuzione della causa del decesso vari a seconda del me-
mici (PCI: tipi 4a e 4b; CABG: tipo 5). dico, del luogo e del paese. Per esempio, la morte in sede
extraospedaliera generalmente ritenuta secondaria ad
una cardiopatia ischemica negli Stati Uniti ma ad un ictus
Implicazioni di politica sanitaria della nuova in Giappone. Questi criteri arbitrari e dipendenti dalla cul-
definizione di infarto miocardico tura necessitano di essere riesaminati.
importante che qualsiasi rivisitazione dei criteri per
Le variazioni nella definizione di una specifica diagnosi, la definizione di infarto miocardico preveda la comparabi-
quale quella di infarto miocardico, comporta numerose lit dei dati nel corso del tempo al fine di ottenere infor-
implicazioni per ciascun cittadino cos come per la so- mazioni appropriate sullandamento. Inoltre, fondamen-
ciet. Il processo di assegnazione di una determinata dia- tale garantire unampia reperibilit e unapplicazione
gnosi non pu prescindere da un valore intrinseco per il standardizzata di tali criteri affinch i dati possano essere
paziente, cos come le risorse investite per lindicazione confrontati tra regioni diverse. Ogni variazione apportata
e lelaborazione di una diagnosi non possono prescinde- ai criteri predefiniti che determini un aumento o una ridu-
re da un valore intrinseco per la societ che ne giustifichi zione sostanziale del numero dei casi diagnosticati com-
gli sforzi compiuti. La formulazione di una diagnosi pos- porter rilevanti implicazioni in termini sia di risorse sani-
sibile o definitiva costituisce il punto di partenza per gli tarie che di costi86,87. In aggiunta, un aumento della sensi-
ulteriori accertamenti diagnostici, per il trattamento, per bilit dei criteri per la definizione di infarto miocardico po-
gli interventi sullo stile di vita, nonch per la prognosi di trebbe ripercuotersi negativamente su quei pazienti che
un paziente. Il raggruppamento dei pazienti con una spe- non sono effettivamente classificati fra coloro che hanno
cifica diagnosi propedeutico alla pianificazione dei sofferto un infarto. Daltro canto, pur vero che un au-
programmi di politica sanitaria e di distribuzione delle ri- mento della sensibilit nella diagnosi di infarto miocardi-
sorse. co pu avere un impatto positivo sulla societ:
Uno degli obiettivi di una buona pratica clinica consi- un aumento della sensibilit dei criteri diagnostici di in-
ste nel pervenire ad una diagnosi specifica e definitiva sup- farto miocardico comporter lidentificazione di un mag-
portata dalle attuali conoscenze in campo scientifico. gior numero di casi allinterno della societ, consentendo
Lapproccio alla definizione di infarto miocardico descrit- di attuare appropriati interventi di prevenzione secondaria;
to in questo documento collima con tale obiettivo. Com- un aumento della specificit dei criteri diagnostici di in-
plessivamente, il significato concettuale del termine in- farto miocardico comporter una diagnosi pi accurata ma
farto miocardico non variato, anche se sono stati svi- non escluder la presenza di coronaropatia, condizione
luppati nuovi metodi diagnostici pi sensibili per porne la questa che trarrebbe beneficio da interventi di prevenzio-
diagnosi. Pertanto, lattuale diagnosi di infarto miocardico ne secondaria.
si identifica con una diagnosi clinica basata sulla sintoma- Deve essere sottolineato che le modifiche concordate
tologia del paziente, sulle alterazioni elettrocardiografiche sulla definizione di infarto miocardico possono determi-
e sui marcatori biochimici dotati di elevata sensibilit, nare delle conseguenze per il paziente e per i suoi familia-
nonch sullinformazione raccolta mediante le diverse ri, relative alla sua condizione psicologica, a possibili as-
tecniche di imaging. Tuttavia, importante caratterizzare sicurazioni sulla vita, alla sua carriera professionale e al ri-
sia le dimensioni dellinfarto sia lo stato della funzione lascio della patente di guida o di volo. Parimenti, anche il
ventricolare sinistra residua e la severit della malattia co- modo di porre diagnosi pu comportare delle implicazio-
ronarica, piuttosto che limitarsi semplicemente a porre ni sociali, che riguardano i diagnosis-related groups, il
diagnosi di infarto miocardico. Le informazioni trasmesse sistema dei rimborsi ospedalieri, le statistiche di mortalit,
al paziente riguardanti la prognosi e la sua capacit lavo- il congedo per malattia e la concessione dellinvalidit.
rativa richiedono molto pi di una semplice dichiarazione Al fine di fronteggiare queste problematiche, i medici
che attesti di essere stato colpito da infarto. I molteplici devono essere adeguatamente informati dei cambiamenti

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Definizione universale di infarto miocardico

relativi ai criteri diagnostici. Dovr essere quindi realizza- mento delle malattie cardiovascolari in maniera sostanzia-
to del materiale educazionale e dovranno essere concor- le a livello mondiale. Nei paesi in via sviluppo, la nuova
demente adeguate le linee guida per il trattamento. Le or- definizione influir sui dati epidemiologici relativi alla
ganizzazioni professionali devono intraprendere una serie prevalenza e allincidenza. Limpiego simultaneo per al-
di iniziative volte a diffondere la nuova definizione tra i cuni anni della precedente definizione dellOrganizzazio-
medici, gli operatori sanitari, gli amministratori e il pub- ne Mondiale della Sanit consentir di confrontare i dati
blico generale. ottenuti in passato con quelli che saranno acquisiti utiliz-
zando il nuovo metodo basato sui marcatori biochimici.
Dovranno essere analizzate le difficolt di ordine cultura-
Prospettive globali della nuova definizione le, finanziario, strutturale e organizzativo dei vari paesi del
di infarto miocardico mondo nella diagnosi e trattamento dellinfarto miocardi-
co acuto. fondamentale che venga affrontato il divario
La malattia cardiovascolare rappresenta un problema sa- esistente tra il progresso in campo terapeutico e diagnosti-
nitario globale. Circa un terzo della popolazione mondia- co nellambito di questa area in espansione delle malattie
le muore per cause correlate alla patologia cardiovascola- cardiovascolari.
re, in larga misura per coronaropatia o ictus, e l80% del-
la mortalit cardiovascolare si riscontra nei paesi in via di
sviluppo. La maggior parte dei decessi dovuta a cardio- Bibliografia
patia, pi propriamente a cardiopatia ischemica, della qua-
le linfarto miocardico ne rappresenta la principale mani- 1. The Joint European Society of Cardiology/American College
of Cardiology Committee. Myocardial infarction redefined - a
festazione. In considerazione della difficolt di stimare la
consensus document of the Joint European Society of Cardiol-
prevalenza della malattia coronarica in una determinata ogy/American College of Cardiology Committee for the Re-
popolazione, come indicatore indiretto pu essere utiliz- definition of Myocardial Infarction. Eur Heart J 2000; 21:
zata lincidenza di infarto miocardico a condizione che, 1502-13; J Am Coll Cardiol 2000; 36: 959-69.
quando si confrontino diverse popolazioni, paesi o conti- 2. Luepker RV, Apple FS, Christenson RH, Crow RS, Fortmann
nenti, venga applicata una definizione univoca. SP, Goff D, Goldberg RJ, Hand MM, Jaffe AS, Julian DG,
Levy D, Manolio T, Mendis S, Mensah G, Pajak A, Prineas RJ,
Le modifiche apportate alla definizione di infarto Reddy S, Roger VL, Rosamond WD, Shahar E, Sharrett R,
miocardico hanno rilevanti conseguenze per i paesi me- Sorlie P, Tunstall-Pedoe H. Case definitions for acute coronary
no sviluppati o in via di sviluppo. In molti paesi, non tut- heart disease in epidemiology and clinical research studies. A
ti gli ospedali sono dotati delle risorse necessarie per ap- statement from the AHA Council on Epidemiology and Pre-
plicare la nuova definizione, anche se in numerosi paesi vention; AHA Statistics Committee; World Heart Federation
in via di sviluppo esistono strutture sanitarie in grado di Council on Epidemiology and Prevention; the European Soci-
ety of Cardiology Working Group on Epidemiology and Pre-
applicare o che gi applicano la definizione proposta di vention; Centers for Disease Control and Prevention; and the
infarto miocardico. In riferimento al costo complessivo National Heart, Lung, and Blood Institute. Circulation 2003;
di un paziente con infarto miocardico, la spesa relativa ai 108: 2543-9.
sistemi di determinazione della troponina non eccessi- 3. Jaffe AS, Ravkilde J, Roberts R, Nslund U, Apple FS, Galvani
va e, in termini economici, dovrebbe essere sostenibile M, Katus H. Its time for a change to a troponin standard. Cir-
per buona parte degli ospedali nei paesi in via di svilup- culation 2000; 102: 1216-20.
4. Jaffe AS, Babuin L, Apple FS. Biomarkers in acute cardiac dis-
po, soprattutto laddove frequente il riscontro di eventi ease. J Am Coll Cardiol 2006; 48: 1-11.
infartuali. Alcune regioni, certamente non tutte, potreb- 5. French JK, White HD. Clinical implications of the new defini-
bero essere carenti dal punto di vista delle apparecchia- tion of myocardial infarction. Heart 2004; 90: 99-106.
ture necessarie, delladdestramento dello staff e dei costi 6. Jaffe AS. Chasing troponin: how low can you go if you can see
correnti. Negli ospedali meno attrezzati, la diagnosi di the rise? J Am Coll Cardiol 2006; 48: 1763-4.
7. Panteghini M, Gerhardt W, Apple FS, Dati F, Ravkilde J, Wu
infarto miocardico pu essere basata sui sintomi e segni AH. Quality specifications for cardiac troponin assays. Clin
clinici congiuntamente alla determinazione dei marcato- Chem Lab Med 2001; 39: 175-9.
ri biochimici eseguita con metodi meno sofisticati. Ad 8. Apple FS, Jesse RL, Newby LK, Wu AHB, Christenson RH.
oggi, alcune di queste strutture sanitarie possono avva- National Academy of Clinical Biochemistry and IFCC Com-
lersi solo della misurazione della CK e dei suoi isoenzi- mittee for Standardization of Markers Cardiac Damage Labo-
mi. La nuova definizione scaturisce dalle pi recenti evi- ratory Medicine Practice Guidelines: analytical issues for bio-
chemical markers of acute coronary syndromes. Circulation
denze scientifiche e riflette i progressi dello sviluppo tec- 2007; 115: e352-e355.
nologico, con particolare riguardo allimpiego dei mar- 9. Morrow DA, Cannon CP, Jesse RL, Newby LK, Ravkilde J,
catori biochimici, dellECG ad alta qualit e delle tecni- Storrow AB, Wu AHB, Christenson RH. National Academy of
che di imaging. Questa definizione pu e deve essere uti- Clinical Biochemistry Laboratory Medicine Practice Guide-
lizzata con effetto immediato da tutti i paesi industrializ- lines: clinical characteristics and utilization of biochemical
zati, nonch dai paesi in via di sviluppo non appena sa- markers of acute coronary syndromes. Circulation 2007; 115:
e356-e375.
ranno disponibili le risorse. 10. Apple FS, Parvin CA, Buechler KF, Christenson RH, Wu
I cambiamenti nella definizione di infarto miocardico AHB, Jaffe AS. Validation of the 99th percentile cutoff inde-
influenzeranno lidentificazione, la prevenzione e il tratta- pendent of assay imprecision (CV) for cardiac troponin moni-

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G Ital Cardiol Vol 9 Marzo 2008

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Definizione universale di infarto miocardico

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