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GRAFOLOGIA E ASTROLOGIA

Ci può essere concordanza tra il responso grafologico, chirologico e astrologico? Le antiche


pratiche della lettura della mano e dell'astrologia si integrano vicendevolmente e si confermano
entrambe nei loro responsi? La grafologia, che, pure, ha origini antichissime, nella sua moderna
espressione porta alle stesse conclusioni dell'osservazione del tema natale e della lettura della
mano? Quante domande, che faranno sorridere i vari Piero Angela. Herbert Spencer (1820-1903)
affermò: "Esiste un principio che costituisce il rifiuto di ogni informazione, che è prova contraria a
qualsiasi argomento e che ha solo l'effetto di mantenere ogni individuo in una costante ignoranza.
Questo principio è il condannare prima di accertare".
Alla base di ogni conoscenza, di ogni sapere vi è la capacità di intuire, ne consegue quella
percezione immediata, che chiarisce i nessi e i termini, della questione oggetto del comprendere.
Scrisse C. G. Jung (1875-1961) che: "L'intuizione è una sorta di comprensione istintiva di contenuti
di qualsiasi genere (...). La conoscenza intuitiva possiede quindi un suo proprio carattere di
sicurezza e di certezza che indusse Spinoza a considerare la scientia intuitiva come la più alta forma
di conoscenza". L'intuire è osservare (saper osservare) e conoscere intimamente e immediatamente
l'oggetto o la persona della nostra osservazione. Tutto ciò non deve stupire il lettore perché, come
asseriva il filosofo francese Victor Cousin (1792-1867) iniziatore della scuola spiritualistica
eclettica: "L'anima dell'umanità è un'anima poetica che scopre in se stessa i segreti degli esseri, e li
esprime con canti profetici che echeggiano d'età in età". L'anima umana costituisce una piccola
scheggia dell'anima mundi, della divinità, e perciò possiede la proprietà di predire attraverso
l'osservare, non disgiunto dallo studio. Gli stoici videro una causalità, che lega ogni cosa
riconducendola a Dio, per cui, ogni accadimento è stabilito da un altro che gli succede e che lo
svela, prima che lo stesso si manifesti. Come il principio informatore della Scuola di Chartres, nata
in Germania nel XII secolo, che asseriva: "in tutte le cose create si rispecchiano, sotto forme ed
apparenze varie, o sono contenute in potenza tutte le cose ancora non create che però l'Onnipotenza
di Dio ognora può creare" cioé, per dirla junghianamente, le immagini archetipiche dello Spirito. E'
un Uomo-Cosmo quello concepito da Santa Ildegarda da Bingen (1100-1179), sostanza
dell'armonia universale, che la colta Ildegarda identifica in una visione del mondo platonica e
agostiniana. Tommaso d'Aquino (1225-1274), scrisse nella 'Summa theologiae' (Parte II, quest. 47
art.I): "futura vero in suis causis possunt cognosci naturali cognitione etiam ab homine" (le cose
future nelle loro cause possono essere conosciute con mezzi conoscitivi naturali dell'uomo stesso).
Più avanti distinse la vera astrologia da quella falsa ( Summa theol., Parte II, quest. 96, art. 5):
"contingentium et causalium per certitudinem divinatio, superstitiore et illicita est; divinatio vero
naturalium futurorum, quoe ex coelestium dispositione necessarie eventium, non illicita, sed
honesta, est" (cercare di prevedere con certezza avvenimenti futuri fortuiti o liberamente voluti, è
una divinazione superstiziosa e illecita; la divinazione dei futuri eventi naturali, che si verificano
necessariamente a seconda della posizione degli astri, non è illecita, ed è onesta).
Lo studio astrologico consente di capire molte cose del soggetto e, similmente, scrive San Tommaso
nella 'Summa contra gentiles' (libro III, cap. LXXXIV): "Sicut medici possunt indicare de bonitate
intellectus ex corporis complexione, sicut ex disposizione proxima: ita astrologos ex motibus
coelestibus, sicut ex causa remota talis dispositionis" (come i medici sono in grado di indicare la
qualità dell'intelletto a seconda della costituzione fisica e delle condizioni circostanziali, così pure
gli astrologi possono parlare di una simile disposizione richiamandosi a cause più lontane dovute al
moto dei corpi celesti). Uno studioso eclettico e geniale quale fu appunto lo psichiatra e psicanalista
Jung, che, tra l'altro, studiò a fondo l'astrologia, condusse, coi suoi collaboratori, una interessante e
originale ricerca tra coppie sposate e non. Jung spiegò: "Ho preso in esame, in primo luogo, le
congiunzioni e le opposizioni di Sole e Luna, poiché questi due aspetti hanno in astrologia una forza
all'incirca uguale (anche se in senso opposto)... In totale, le congiunzioni e opposizioni Sole, Luna,
Marte, Venere, Ascendente e Discendente danno complessivamente 50 diversi aspetti.
"Sono stati verificati dapprima su 180 coppie sposate (360 oroscopi) e confrontati con i
corrispondenti rapporti in 32.220 coppie non sposate. (...). Abbiamo analizzato in totale 483
matrimoni, ossia 966 oroscopi..." (Jung C.G., La sincronicità, Boringhieri, Torino 1980). Cosa
dimostrò l'insolito studio del padre della Psicologia analitica? Ci risponde Antonio Vitolo: "la
ricerca di Jung e dei suoi collaboratori, Liliane Frey-Rohn e Markus Fierz, ...sfocia in una conferma
di quanto l'astrologia stessa suggeriva da secoli..." (Ibidem).
Lo studio della mano è un'arte molto antica. Secondo Plinio la chiromanzia risale a Zoroastro. Essa
era conosciuta e praticata diversi secoli prima di Cristo in Egitto, Caldea, Cina, ecc. Si suole oggi
dividere la chiromanzia, che è l'arte di predire il futuro dall'osservazione delle linee della mano,
dalla chirologia che delinea le caratteristiche psicologiche dell'individuo espresse dalla morfologia
palmare. Ogni individuo ha disegnate sulle proprie mani un certo numero di linee. Nessuno ha una
mano, nella complessità e sistemazione dei suoi disegni, uguale a quella di un'altra persona.
Quest'arte fu iniziata dal filosofo greco Anassagora (499-428 a. C.). I medici sono propensi a
credere che i dermatoglifi dei palmi delle mani sono del tutto casuali. Lo scienziato Lyall Watson, a
tal proposito, scrisse: "Dev'esserci comunque qualche altro principio che governa la loro forma
esatta e l'apparenza continuamente mutevole delle rughe più piccole" (Watson L., Supernatura,
BUR, Milano 1981). Più oltre Watson narra: "C'è un drammatico resoconto di un imbianchino che
cadde da una grande altezza e soffrì di una forte commozione cerebrale, rimanendo incosciente per
due settimane... in queste condizioni tutte le pieghe della sua mano scomparvero come se fossero
state cancellate con una spugna; e in seguito, quando riprese conoscenza, le linee riapparvero
gradualmente. (...) La struttura esatta delle impronte palmari, come quella del battito cardiaco o del
campo vitale, sembra dipendere dal mantenimento di segnali provenienti dal cervello, in quanto le
linee della mano incominciano a spezzarsi quando gli impulsi cessano, al momento della morte"
(Ibid.). Diverse ricerche, condotte da medici esperti e senza sciocchi paraocchi, hanno provato la
relazione tra certi particolari segni della mano e determinate patologie. Un recente studio in
Inghilterra, che consisteva nell'esaminare la mano di persone morte violentemente, ha confermato
certe supposizioni chiromantiche, tra cui, la linea della vita improvvisamente spezzata.
Nel 1967, in Giappone, alcuni medici studiarono un gran numero di malati e raccolsero
duecentomila impronte palmari. La loro conclusione fu che vi erano evidenti correlazioni tra le
linee palmari e le malattie di cui soffrivano queste persone. Lyall Watson sostiene che questi dottori
giapponesi: "sono in grado di dire, con una occhiata al palmo, se un paziente è affetto, o è stato
affetto recentemente, da malattie organiche come la deficienza tiroidea, la deformazione spinale, e
le disfunzioni del fegato e dei reni. Essi affermano inoltre che è possibile predire con un alto grado
di accuratezza se un particolare paziente ha probabilità di contrarre malattie infettive come la
tubercolosi e forse anche il cancro" (Ibid.).
Uno scritto, similmente al palmo della mano e al tema natale individuale, costituisce anch'esso un
unico e completo universo personale interagente col tutto. Non esistono al mondo due persone la cui
scrittura è uguale come non esistono individui identici. Ogni produzione scrittorea ha un’impronta
di unicità, che è chiamata "aura" ed è osservabile anche da chi non ha mai studiato la psicologia
della scrittura e spesso basta a far avvertire delle sensazioni (simpatia, antipatia, ecc., inconsce)
verso l'autore dello scritto. Max Pulver, del resto, ammetteva che il significato psicologico delle
lettere tracciate è frequentemente percepito da individui molto sensibili.
L'analisi grafologica, con lo studio della mano e del tema oroscopico individuale, offre una pluralità
di informazioni che consentono di percepire l'essenza unica dell'individuo. E' davvero utile
raffrontare nella scrittura, gli slanci delle aste con le posizioni planetarie raggruppate, in certi
quadranti della ruota zodiacale, e, in questo studio composito, cercare la disposizione dei segni
sparsi, mai a caso, sulle mani. Posso assicurare che i risultati sono notevoli. Del resto non sto
dicendo alcunché di particolare a chi sa vedere l'uomo per intero. Egli si riflette dappertutto e con
lui la sua anima.

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