Sei sulla pagina 1di 3

**DIALETTICA TRASCENDENTALE:**Nella dialettica trascendentale egli affronta il

problema se la metafisica possa anch'essa costituirsi come scienza. Il termine


dialettica,ovvero l'arte di dare alla propria ignoranza l'aspetto della verit,
contraffacendo il metodo del pensare fondato.In realt, il concetto di dialettica
compare anche in senso positivo. Per Platone essa la scienza delle idee, per
Aristotele assume un significato negativo. Per Dialettica trascendentale Kant
intende l'analisi e lo smascheramento dei ragionamenti fallaci della metafisica.La
genesi della metafisica e le sue 3 idee
Kant finora ha esposto solamente la prima parte del suo pensiero:
Estetica e Analitica: Fondare la validit del sapere scientifico.
Ora invece, comincia ad esporre la seconda:
Dialettica: Verificare se la metafisica valida come scienza.
Il termine dialettica nel corso della storia e dei vari filosofi ha assunto
sempre unaccezione diversa:
Dialettica platonica: Positiva, in quanto era la scienza delle idee.
Dialettica sofistica: Negativa, in quanto questa prima sfoci nella retorica, e
poi nelleristica, volta non pi a pervenire a
verit oggettiva, ma solamente a confutare le tesi altrui.
Dialettica aristotelica: Negativa, in quanto denota il processo dimostrativo
fondato su premesse probabili, e quindi non
garantiva un sapere oggettivo, ma probabile anchesso.
Dialettica kantiana: Con Kant il termine dialettica raggiunge la sua accezione
pi negativa, in quanto diventa analisi e
smascheramento dei procedimenti fallaci della metafisica.
Nonostante la sua lampante infondatezza essa rimane un esigenza naturale e
inevitabile della mente umana.
Kant, per spiegare questo, afferma che la metafisica discenda dalla ragione, la
quale non altro che lintelletto nellatto di compiere
la sua funzione logica di ordinare e unificare la realt fenomenica attraverso le
categorie ed quindi portato a pensare, a volte come
se non avesse bisogno di dati per farlo. Esso, non appagato dal mondo fenomenico,
tenta di applicare le categorie anche al regno
dellassoluto, che non altro che quel regno di cui fa parte la cosa in s,
cercando di pervenire ad una spiegazione globale e
onnisciente di tutto ci che esiste.
La ragione, al fine di raggiungere tale spiegazione, utilizza 3 idee trascendentali
che le sono proprie:
Idea di anima: Lidea della totalit assoluta dei fenomeni interni.
Idea di mondo: Lidea della totalit assoluta dei fenomeni esterni.
Idea di Dio: Lidea della totalit di tutte le totalit sia interne che esterne,
e il loro fondamento.
Lerrore della metafisica, per Kant, sta appunto nella pretesa di voler trasformare
queste 3 esigenze mentali delluomo in altrettante
realt, dimenticando che noi abbiamo a che fare solamente con il fenomeno, e non la
cosa in s.
La dialettica trascendentale vuol essere, appunto, lo studio critico e la denuncia
dei fallimenti del pensiero (ragione) quando si spinge
al di l dellesperienza possibile, spinto da unesigenza naturale talmente forte
da persistere anche quando ci accorgiamo che una
pura illusione.
Per dimostrare tale infondatezza Kant prende in esame le tre scienze che la
costituiscono:
Psicologia razionale: Che studia lanima.
Cosmologia razionale: Che studia il mondo.
Teologia razionale: Che studia Dio.
La critica della psicologia razionale
Kant ritiene che la psicologia razionale sia fondata su un ragionamento errato che
consiste nellapplicare la categoria di sostanza
allio penso (trasformandolo in una realt permanente con determinati attributi
chiamata anima) in quanto esso non un oggetto
empirico, ma solamente ununit formale sconosciuta, a cui quindi non si possono
applicare le categorie. Inoltre noi conosciamo
solamente lio fenomenico (che ci noto attraverso le forme a priori), e non lio
noumenico (lio in se stesso).
La critica della cosmologia razionale
Lerrore della cosmologia razionale, per Kant, sta invece nel pretendere di far uso
della nozione di mondo, inteso come totalit
assoluta dei fenomeni cosmici. Ma noi sperimentiamo le cose singolarmente, non
possiamo sperimentare la totalit delle cose, quindi,
parlare di mondo come unit dei fenomeni cosmici errato.
Questo provato dal fatto che quando si prova a ragionare sul mondo cos
definito, si cade in veri e propri reticolati logici
(antinomie), dove si pu affermare e negare la stessa cosa senza poter verificare o
confutare nessuna delle due, in quanto,
appunto, lidea di mondo va oltre ogni esperienza possibile, e quindi non possiamo
fare alcuna esperienza di esso che ci permetta di
poter decidere per luna o per laltra: Le antinomie sono quindi la prova
dellerrore di fondo della cosmologia razionale.
Considerazioni di Kant:
1. Le tesi sono proprie della metafisica mentre le antitesi sono proprie della
scienza (empirismo).
2. Per la 3 e 4 antinomia: Le antitesi valgono per il fenomeno, le tesi potrebbero
valere per la cosa in s.
La critica alla teologia razionale
Per Kant, anche la teologia razionale risulta priva di valore conoscitivo. Dio
lideale della ragion pura, un supremo modello
personificato di realt perfetta da cui tutti i filosofi fanno derivare e dipendere
tutti gli esseri. Esso solo il frutto della nostra
ragione, quindi ci sono numerose teorie che tentano di provare la sua esistenza, e
Kant le vuol confutare:
1. Prova ontologica:
Dato che Dio perfetto, allora esso non pu non esistere, altrimenti verrebbe
messa in discussione la sua perfezione.
Kant afferma per che non possibile saltare dal piano della possibilit logica
a quello della realt ontologica.
Inoltre egli afferma che lesistere non un predicato (non rientra nelle
categorie) ma una condizione esistenziale che si
pu asserire solo in seguito allesperienza. Infatti la differenza tra un tavolo
pensato, e un tavolo reale non sta nei loro
attributi (che possono essere uguali), ma nel semplice fatto che i primi non
esistono e gli altri s. Quindi tale prova :
Impossibile: Se tenta di derivare da unidea una realt;
Contraddittoria: Se nellidea di perfettissimo assume gi quellesistenza che
vorrebbe dimostrare.
2. Prova cosmologica:
Se qualcosa esiste ed generato da qualcosa, allora deve esistere un essere primo
che ha ma non generato: Dio.
Kant afferma che si sta usando il principio di causa impropriamente.
Partendo dallesperienza degli enti eterocausati (contingenti) tenta di risalire ad
un primo anello incausato (necessario).
Ci impossibile perch la relazione della causa/effetto non altro che una
categoria per mezzo della quale noi mettiamo in
relazione i fenomeni tra loro, ma impossibile tra un fenomeno (contingente) a
qualcosa di trans-fenomenico (necessario).
Kant afferma che il principio di causa si fondi su una serie di forzature logiche e
nel suo ricadere nella prova ontologica.
Dopo essere risalito a quella causa necessaria pretende di definirla come
perfettissima e quindi necessariamente esistente.
Kant afferma che di nuovo quindi si tenti di voler far scaturire dai concetti
alcune esistenze.
3. Prova fisico-teologica:
Dato che il mondo ha un suo ordine, un suo fine, una sua bellezza, devesistere
qualcosa di perfetto e infinito che la cre: Dio.
Kant afferma, ancora, che essa sia minata internamente da forzature logiche e
dallutilizzo nascosto della prova ontologica.
Essa infatti tentando di affermare che Dio sia creatore che ordinatore del mondo,
deve far coincidere la causa ordinante con
lessere necessario creatore, ricadendo cos nella prova cosmologica, che a sua
volta ricade in quella ontologica.
Inoltre, affermando lesistenza di una causa infinita e perfetta che ordina il
cosmo, ma noi abbiamo prova solo che esista
qualche ordine relativo ai nostri parametri mentali, quindi non possiamo
permetterci di fare unaffermazione del genere.
Chi compie questerrore perch identifica (anche non accorgendosene) lipotetica
causa ordinante con la realt perfettissima
(della prova ontologica). Ritornano a galla sempre la prova cosmologica e
ontologica.
Alcune considerazioni:
Tali critiche restano valide anche se allontanate dal seno della Ragion Pura,
mostrando la loro validit nel pensiero moderno.
Kant non nega lesistenza di Dio, ma nega la possibilit di poter dimostrare
razionalmente o metafisicamente la sua esistenza.
La funzione regolativa delle idee
Lidea psicologica (di anima), cosmologica (di mondo) e teologica (di Dio) hanno e
devono avere ununica funzione regolatrice,
indirizzando la ricerca intellettuale verso quellunit totale che rappresentano.
Ogni idea infatti una regola che spinge la ragione a
dare allesperienza, suo campo dindagine, la sua massima estensione ed unit.
Idea psicologica: Spinge a cercare i legami tra tutti i fenomeni del senso
interno, tendendo ad una loro unit di anima.
Idea cosmologica: Spinge a passare incessantemente da un fenomeno allaltro,
tendendo alla loro unit di mondo.
Idea teologica: Tende ad ununit che comprende sia lesperienza interna che
esterna.
Le idee diventeranno condizioni che impegnano luomo nella ricerca naturale.

Potrebbero piacerti anche