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Cosa proporre alla classe costituita di tanti bambini non italofoni, ma anche di una eterogeneit di livelli e competenze? Interlingua, task,
osservazione, didattica inclusiva, come mettere insieme tutti questi elementi in classe ogni giorno? Di Stefania Ferrari.
Lattenzione allo sviluppo delle competenze linguistiche in italiano L1 e L2 un tema quanto mai attuale nella
scuola di oggi. I docenti che si occupano di educazione linguistica spesso evidenziano una certa insoddisfazione
rispetto al livello di competenza duso della lingua da parte dei propri allievi, senza particolari distinzioni tra bambini
italofoni, bilingui o apprendenti di italiano L2. Non raro cogliere nei corridoi o nelle sale insegnanti affermazioni del
tipo: i miei studenti non sanno litaliano o i miei allievi parlano e scrivono allo stesso modo male! seguiti da
rassegnati e cos abbasso gli obiettivi ogni anno.
Alla luce di questi bisogni, diventa importante riflettere sui punti forti, ma anche sulle debolezze, dellapproccio
tradizionale nellinsegnamento linguistico, ancora molto spesso limitato allinsegnamento di lessico e grammatica,
intesi quasi esclusivamente come analisi, ossia riconoscimento ed etichettatura di elementi grammaticali. Favorire lo
sviluppo di una buona padronanza linguistica e una certa flessibilit duso nei vari contesti e nei diversi
canali comunicativi, significa sperimentare modalit didattiche che permettono di addestrare gli allievi a maneggiare la
ricchezza degli usi della lingua, oltre che fare riflessione metalinguistica e metacomunicativa, anche a partire dalle loro
produzioni, cos come indicato nelle Indicazioni Nazionali 2012.
Il progetto Osservare lInterlingua, una sperimentazione educativa promossa dal Comune di Reggio Emilia, in
collaborazione con lUniversit di Modena e Reggio, con la supervisione scientifica e formativa del professor Gabriele
Pallotti un esempio di come sia possibile sviluppare nuovi modelli di didattica dellitaliano L1 e L2 che tengono conto di diversi fattori quali: lalunno che apprende e le
sue strategie, la lingua da insegnare, con le sue caratteristiche e peculiarit, e non ultimo il processo di apprendimento stesso.
Il progetto, ormai alla sua decima annualit, nato per rispondere ai bisogni educativi degli apprendenti di italiano L2, ha fin da subito spostato lattenzione alla didattica
in classe per tutti gli allievi. Quando infatti si pone lo sviluppo linguistico al centro, quando si impiega una modalit di insegnamento per task, dove la riflessione
linguistica scaturisce dallosservazione prima e dalla sistematizzazione in categorie di analisi dopo, quando si valorizza il contributo di tutti, alternando il lavoro di gruppo
con le attivit individuali, il confine tra didattica di classe e didattica laboratoriale diventa sempre pi sfumato.
In questo articolo si propone la traccia di uno dei percorsi didattici su cui i docenti del progetto stanno realizzando le loro sperimentazioni educative in classe, e che
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lautore ha il piacere di accompagnare in veste di formatore, come esempio di modalit didattica capace di tenere insieme le indicazioni condivise nei post dei mesi
scorsi: interlingua, osservazione, didattica per task e linguaggi disciplinari.
Per saperne di pi
Il progetto Osservare lInterlingua del Comune di Reggio Emilia e dellUniversit di Modena e Reggio Emilia a questo link
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