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RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA E STORICO-ARTISTICA

Fabbricato denominato Ex Palazzo della Concezione

(sede Liceo Artistico Gaetano Chierici)


INDICE
1. Premessa ................................................................................................................................................ 3
2. Ubicazione e riferimenti catastali .......................................................................................................... 3
3. Principali riferimenti normativi e di tutela ............................................................................................. 3
4. Note storiche e fase conoscitiva ............................................................................................................ 4
5. Codice di riferimento ............................................................................................................................. 6
6. Rilievo geometrico e strutturale Legenda (Rif. Elaborati grafici) ........................................................ 7
7. Descrizione sommaria del Fabbricato .................................................................................................... 7
8. Caratteri costruttivi, stato di conservazione e di danno del manufatto .............................................. 10
Considerazioni generali ........................................................................................................................ 10
Unit strutturale 1 ................................................................................................................................ 15
Unit strutturale 2 ................................................................................................................................ 18
Unit strutturale 3 ................................................................................................................................ 19
Unit strutturale 4 ................................................................................................................................ 20
Unit strutturale 5 ................................................................................................................................ 22
Unit strutturale 6 ................................................................................................................................ 24
9. Gli interventi di progetto...................................................................................................................... 25
Unit strutturale 1 ................................................................................................................................ 26
Unit strutturale 2 ................................................................................................................................ 27
Unit strutturale 3 ................................................................................................................................ 28
Unit strutturale 4 ................................................................................................................................ 29
Unit strutturale 5 ................................................................................................................................ 30
Unit strutturale 6 ................................................................................................................................ 31

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1. PREMESSA

Oggetto della presente relazione la riparazione del danno e il miglioramento sismico


dellimmobile denominato Ex-Palazzo della Concezione e sede del Liceo Artistico Gaetano
Chierici.
Negli ultimi venti anni limmobile ha subito seri danni a causa degli eventi sismici del 1996 e del
2000 cui si provvide con interventi di riparazione, rinforzo locale, adeguamento delle portanze dei
solai ai carichi statici e altri interventi di miglioramento non risolvendo tuttavia linsieme delle
condizioni di vulnerabilit presenti.
E a partire da queste condizioni che si definita la presente proposta progettuale tenendo
presente il Parere espresso, sul precedente Progetto Definitivo, dal Comitato Tecnico Scientifico
PG.2013.0246551 in data 09.10.2013 trasmesso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e il
Paesaggio con Prot. 18623 in data 06.12.2013.

2. UBICAZIONE E RIFERIMENTI CATASTALI

Ledificio situato nel Centro Storico di Reggio Emilia nel quadrante di nord-ovest a fianco del
Teatro Municipale. Ledificio isolato, limitato a ovest dalla Viale Leopoldo Nobili, a sud da Via
Filippo Re, a est da unarea cortiliva e a nord da Via Bellaria.
E individuato nel N.C.E.U. del Comune di Reggio Emilia al Foglio 125, Particella 85

3. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E DI TUTELA

Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Codice dei Beni Culturali (D.L. 22/01/2004 n 42);
Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008);
Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale
allineate alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/01/2008 e s.m.i);
Norme per la riduzione del rischio sismico (L.R. 30/10/2008, n. 19)
Comune di Reggio Emilia Piano Strutturale Comunale (PSC)

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Comune di Reggio Emilia Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE): Aree per attrezzature e
spazi collettivi e per servizi generali-capo 3

4. NOTE STORICHE E FASE CONOSCITIVA

La fondazione del Palazzo della Concezione, ora Liceo Chierici, risale al 1689 come Convento delle
Carmelitane Scalze, quando il Vescovo del tempo consacr la chiesa dedicata allo Sposalizio della
Vergine. A quel tempo e sino alla descrizione pervenutaci dai disegni dallArch. Domenico
Marchelli nel 1813, il Convento si sviluppava su due piani fuori terra principalmente attorno a tre
corti, sulla maggiore delle quali si affacciavano le celle e i luoghi comunitari (cucine e refettori sul
lato ovest, la chiesa a sud-est, parte delle celle sul lato nord, etc.).

Figura 1 Configurazione a due piani fuori terra dell'attuale Liceo Chierici (inizio 1900)

Si aggiungevano altri tre cortili minori utili al disbrigo dei servizi propri della vita monastica, oltre
ad un ampio spazio cintato ad orto posto parallelo a via Bellaria ad est del complesso.
Gli elementi condizionanti limpianto furono la presenza ad est e a nord di alcuni importanti canali,
tra cui il Canale di Secchia in uscita dalla citt, mentre dalla parte ovest i limiti erano distinti dalla
Cittadella con le sue fortificazioni ed il fossato.
Dopo la soppressione del 1805 il complesso adibito a Conservatorio della Concezione.
Verso la met dellOttocento nel complesso probabilmente interviene anche lIng. Pietro Marchelli
al quale sarebbe dovuta lattuale sala espositiva delle colonne.
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Un lungo periodo di stasi edilizia, segue fino al 1916 quando ledificio sottoposto ad una radicale
trasformazione da parte del Comune di Reggio Emilia, divenutone proprietario nel 1904, per
adeguarlo alla nuova funzione scolastica (Scuole elementari), nonch ospitante per breve tempo
anche lOspedale Militare.

Figura 2 Configurazione dell'attuale Liceo tra il 1920 e il 1930. Si noti la sopraelevazione di parte del fronte su Viale Nobili, la
balaustrata di coronamento e la modifica della tipologia e della posizione delle bucature

In quelloccasione abbattuta la chiesa, ricollocati e riammodernati i collegamenti est e sostituita


una delle corti (via Bellaria) con un nuovo corpo di fabbrica ampliato rispetto al precedente,
sopraelevato il corpo centrale delledificio su Viale Leopoldo Nobili con due terrazzi dangolo con
le Vie Filippo Re e Bellaria. Seguono tra gli anni trenta e Cinquanta del Novecento diversi interventi
di adeguamento e ampliamento con la sopraelevazione dei due terrazzini citati e la conformazione
unitaria su tre livelli fuori terra, fatto salvo due piccoli terrazzini interni su via Filippo Re.
Nel 1926 ledificio destinato anche a sede della Scuola delle Belle Arti, gi ospitata nei vicini
Musei Civici, che ora, quale Liceo Artistico Gaetano Chierici, occupa lintero complesso. La
maggiore compromissione si riporta al 1962 con la realizzazione del padiglione interno destinato a
laboratori che ha comportato la pressoch totale scomparsa della corte interna al piano terra.

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Figura 3 Configurazione dell'attuale Liceo dopo il 1930. Si noti il completamento delle sopraelevazioni.

Da questa varia sequenza ne derivato un fabbricato apparentemente unitario ed omogeneo ma


sostanzialmente difforme nelle sue diverse parti costitutive, come si relazioner nei successivi
capitoli.
In ragione dei frequenti eventi sismici succedutesi negli ultimi 20 anni nel territorio reggiano
(1996, 2000, 2006, 2012) ledificio colpito pesantemente dallazione dinamica, come richiamato
in premessa, soprattutto ad opera dei due primi eventi; lEnte Proprietario procede alla
riparazione del danno e a parziali opere di miglioramento antisismico che riguardarono localmente
le lesioni createsi e migliorate le portanze degli orizzontamenti presenti.
Seppure parzialmente, anche la copertura manutenzionata aumentando la propria rigidezza con
linserimento di un tavolato ligneo e con lintroduzione di controventi di falda con barre di acciaio.
Gli ultimi interventi sono stati inoltre loccasione per ladeguamento e il superamento delle
barriere architettoniche con la messa in opera di due ascensori.

5. CODICE DI RIFERIMENTO

Per levoluzione storica del monumento e per le differenti tecnologie applicate si considerato
limmobile del il Liceo Artistico Gaetano Chierici quale aggregato edilizio composto da 6 unit
strutturali (US) per la cui puntuale descrizione si rimanda al capitolo 8.

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6. RILIEVO GEOMETRICO E STRUTTURALE LEGENDA (RIF. ELABORATI GRAFICI)

Ai fini del rilievo geometrico-strutturale e della rappresentazione grafica si fatto riferimento alla
legenda riportata di seguito, tratta dalle indicazioni regionali.

Figura 4 Legenda degli interventi di consolidamento proposti

7. DESCRIZIONE SOMMARIA DEL FABBRICATO

Il fabbricato si presenta isolato con impianto a corte a pianta quadrangolare di ca.61/63x51 m


edificata nel perimetro, con fronte principale in affaccio su Viale Leopoldo Nobili.

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Le sue diverse parti si articolano su tre livelli fuori terra con una superficie di ca. 2000 mq per
piano, distinti da marcapiano e cornice di sottotetto.
Dal punto di vista costruttivo il complesso presenta struttura prevalentemente in muratura e solai
di diversa tipologia: volte in muratura, solai a putrelle e voltine, solai latero-cementizi.
La copertura a falde composte prevalentemente in legno, con una limitata porzione che presenta
travature reticolari in c.a. eseguite negli anni 60.
Completamente rimossi i pavimenti originari, rimangono parte dei serramenti novecenteschi delle
luci, queste ultime presenti in una grande variet di forme.
I prospetti esterni evidenziano una prevalenza dei vuoti sui pieni, caratterizzandosi dalla sequenza
lineare continua di luci e dalla grande variet delle stesse.
Il prospetto su Viale Leopoldo Nobili quello pi compiuto dal punto di vista architettonico
evidenziando una partitura simmetrica dei suoi elementi compositivi distinguendo nella parte
centrale il motivo di tre luci a serliane sovrapposte.
Due grandi portoni voltati riquadrati a bugnato costituiscono gli ingressi. Elementi a bugnato,
balaustre, riquadri e modanature concorrono allarricchimento dellapparato decorativo formale.
Analoghi elementi, ma disposti con maggior disordine, compongono anche gli altri prospetti.
I prospetti sulla corte interna mostrano una maggiore rigore e uniformit compositiva
distinguendo luci regolari, allineate e simmetricamente distribuite, architravate al piano terra,
archivoltate a tutto sesto e balaustrate al piano primo, ancora architravate al piano secondo.
Questultimo livello distinto da marcapiano, cornici modanate e paraste che ne accentuano il
carattere architettonico.
La corte occupata da un corpo di fabbrica moderno ad un solo livello, destinato a laboratori,
incongruo con i valori dinsieme del complesso.

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Figura 5 Vista del chiostro, in cui si nota il volume incongruo dei laboratori ceramici.

Linterno disimpegnato da quattro vani scala: lo scalone monumentale a tre rampe da terra al
secondo livello a nord-ovest, un secondo scalone monumentale a doppia rampa tra piano terra e
primo piano a sud-ovest, una scala di servizio a tre rampe a sud-est e la nuova scala di sicurezza a
nord-est.
Nellinterrato rimangono i resti dellantica chiesa della Concezione o Sposalizio della Vergine e
tracce dellimpianto originario. I piani superiori mostrano un vario insieme di trasformazioni
derivate soprattutto dalle ampliamenti, modifiche e adattamenti Otto-Novecenteschi.
I locali sono disimpegnati da lunghi corridoi disposti, nei corpi di fabbrica sud ed est, in adiacenza
alla corte interna, nel corpo a nord in posizione mediana, nel corpo ovest sul lato esterno su via
Leopoldo Nobili.
Di grande interesse, al piano terra, la sala delle colonne recentemente restaurata.

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Figura 6 Vista dall'ultimo pianerottolo della scala monumentale nell'angolo nord-ovest (US 4)

8. CARATTERI COSTRUTTIVI, STATO DI CONSERVAZIONE E DI DANNO DEL MANUFATTO

Considerazioni generali
Levoluzione della fabbrica nel tempo ha determinato profonde trasformazioni negli elementi
tipologici, funzionali e di espressione architettonica, modificandone conseguentemente il
comportamento.
Dal confronto con le permanenze fisiche tuttora presenti nelledificio e i documenti trasmessi si
evince che solo pochi elementi strutturali appartengono alla fase di impianto del Convento.
Le tavole allegate mostrano che solo negli scantinati sono presenti setti murari riconducibili a quel
momento, mentre al piano terra e primo questi si riducono alle sole murature dambito e dei
corridoi.
Le restanti parti sono il prodotto degli interventi, gi richiamati, avvenuti nella prima met del
secolo scorso e in particolare sul fronte sud non resta traccia delle originarie strutture con la sola
eccezione della elegante sala delle colonne.

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Figura 7 Domenico Marchelli, Planimetria Piano Terreno (1813)

Figura 8 Domenico Marchelli, Planimetria Piano Superiore (1813)

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Permanenza di struttura
verticale dellimpianto (1689)
Antico cortile o giardino

Figura 9 Planimetria del Piano Seminterrato con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

Figura 10 Planimetria del Piano Terra con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

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Permanenza di struttura
verticale dellimpianto (1689)
Antico cortile o giardino

Figura 11 Planimetria del Piano Primo con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

Nel quadro di una visione dinsieme le analisi strutturali e le conseguenti proposte progettuali
sono state sviluppate considerando il fabbricato quale aggregato edilizio a corte composto da
diverse unit strutturali, procedura che ha facilitato le analisi parziali per ciascuno dei suoi
componenti considerando le loro interazioni.
I principi che hanno guidato lindividuazione delle unit strutturali sono stati:
Le fasi costruttive del fabbricato e delle sue parti;
Le tecniche costruttive;
Lo stato dei consolidamenti sinora eseguiti;
Il quadro fessurativo attuale e lo stato di danneggiamento pregresso;
I collegamenti presenti e le condizioni di vincolo.

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Sono state pertanto individuate le seguenti unit strutturali:
Unit strutturale 1: identifica la parte del fabbricato a nord-est comprendendo la nuova
scala di sicurezza, la piccola corte adiacente a questa con i servizi igienici;
Unit strutturale 2: identifica la parte del fabbricato ad est con, nel sotterraneo, la cripta
dellantico oratorio;
Unit strutturale 3: identifica la parte centrale del fabbricato su via Filippo Re con la sala
delle colonne al piano terra;
Unit strutturale 4: identifica la parte pi rappresentativa del fabbricato ad ovest
comprendendo i due scaloni monumentali;
Unit strutturale 5: identifica la parte a nord-ovest del fabbricato;
Unit strutturale 6: identifica la parte del fabbricato in angolo sud-est con la scala
secondaria.

Figura 12 Vista dall'alto del modello tridimensionale dell'aggregato con individuazione delle 6 Unit Strutturali

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Unit strutturale 1
CARATTERI COSTRUTTIVI. Lunit strutturale, situata nellangolo di nord-ovest, quella che ha subito le
maggiori trasformazioni; previo il suo completo svuotamento in sostituzione dei solai precedenti
stata inserita una scala in acciaio autoportante di sicurezza impostata sullantico tracciato del
canale di Reggio tuttora parzialmente visibile nello scantinato.

Figura 13 Vista del tratto di canale ancora visibile nel piano seminterrato

Un altro elemento condizionante lindividuazione della unit strutturale rappresentato dalle


trasformazioni anche prospettiche realizzate nei primi decenni del secolo scorso.
Le murature dambito sono collegate da travi in altezza in c.a. e la parte di copertura ad essa
afferente presenta un cordolo eseguito con la medesima tecnologia. Al di sopra di questo le
orditure sono unite con doppio assito incrociato con controventatura a croce di SantAndrea.
Nella restante parte dellUS, che si affaccia sul cavedio (ultima testimonianza del cortiletto di via
Bellaria) gli orizzontamenti sono piani composti da solette in c.a., mentre quelli voltati furono
consolidati ponendo allestradosso delle volte una cappa rinforzata al di sopra della quale fu
realizzata una soletta connessa alle murature dambito con spezzoni di acciaio (realizzata con cls
con leca alleggerito e rete elettrosaldata).
Le murature presenti che delimitano lUS 1 sono di laterizio e sono continue dal piano fondale sino
al piano secondo, mentre nel sottotetto le murature si limitano alla sola direzione nord-sud.
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STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il quadro fessurativo manifesta sul fronte di levante
unazione ortogonale al piano.
LUS non manifesta meccanismi di danno globali mentre sono presenti meccanismi locali che
coinvolgono le piattabande.

Figura 14 Lesioni delle travi in c.a. del vano scala a nord-est

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Figura 15 Vista del modello tridimensionale da sud-est con indicazione delle principali lesioni e meccanismi di danno

Figura 16 Vista del modello tridimensionale da nord-ovest con indicazione delle principali lesioni e meccanismi di danno

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Unit strutturale 2
CARATTERI COSTRUTTIVI. Luniformit delle tecnologie costruttive, la permanenza delle strutture
murarie dellantica cripta della chiesa soppressa, il quadro fessurativo nonch lassenza di
interventi di consolidamento in questa parte dellaggregato hanno guidato lindividuazione
dellUS.
Gli elementi strutturali verticali sono caratterizzate da cielo a tetto da murature portanti in
laterizio e tamponature non portanti in laterizi forati.
Il primo impalcato costituito da volte a botte e a crociera in mattoni pieni di laterizio, il secondo
e il terzo da solai in acciaio e laterizio (putrelle e voltine) e da volte a botte e a crociera in laterizio
nei corridoi, nei quali si segnala la presenza di tirantature messe in opera in tempi recenti.
Il quarto impalcato, rappresentato unicamente da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale,
nasconde alla vista la copertura a orditura lignea (capriate e puntoni) e tavelloni in laterizio.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il meccanismo globale di questa US riconducibile ad
una rotazione sommitale generata dallazione spingente di alcuni componenti della struttura,
nonch nella parte dellUS un tempo occupata dalla chiesa si manifestata lazione di
martellamento della centrale termica (con struttura in c.a.) contro lo sperone della muratura
dangolo.

Figura 17 Vista della centrale termica costruita in adiacenza con il fabbricato


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Sono inoltre presenti meccanismi locali che coinvolgono gli archi e le piattabande, oltre a
fenomeni di discretizzazione di porzioni facciata in corrispondenza delle murature delle fasce di
piano.

Unit strutturale 3
CARATTERI COSTRUTTIVI. Lunit strutturale stata determinata dalla permanenza degli elementi
strutturali dambito e dalla sostanziale omogeneit delle tecnologie presenti.
Il primo impalcato caratterizzato per la quasi totalit della sua superficie da volte in laterizio a
botte, lunettate e a crociera, ad esclusione di parte dellarea un tempo occupata dal cortile sud-
ovest, caratterizzata dalla presenza di un solaio latero-cementizio.
Il secondo impalcato caratterizzato ancora una volta dalla presenza di volte a crociera in laterizio
nella sala delle colonne (si segnala la presenza di tirantature messe in opera di recente) e a botte
nel corridoio.
Il terzo impalcato costituito da solai latero-cementizi e da volte a crociera in laterizio lungo il
corridoio collegate tramite tirantature.
Il quarto impalcato interamente caratterizzato dalla presenza di solai latero-cementizi.
La copertura costituita da una struttura reticolare in cemento armato e si nota la presenza di
cordoli del medesimo materiale nei lati Nord e Sud dellUS.

Figura 18 Capriate in c.a. del piano sottotetto. Si nota il cordolo del medesimo materiale all'appoggio delle capriate.

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Gli elementi strutturali verticali sono in muratura di laterizio pieno, ma si registra anche la
presenza di plinti di cemento armato al piano seminterrato con la funzione di irrigidire e
consolidare i preesistenti pilastri in muratura. Al piano secondo si segnala inoltre la presenza di
pilastri in cemento armato, costruiti in allineamento con i pilastri in muratura portanti dei piani
inferiori.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Questa US non denuncia significativi meccanismi di
danno a cui fanno eccezione le lesioni verticali per azioni ortogonali al piano nelle murature dei
vani scala tangenti alle unit strutturali limitrofe.
Come nelle altre unit strutturali sono presenti meccanismi locali al di sopra di archi e
piattabande.

Figura 19 Lesioni ortogonali al piano sulla muratura divisoria tra il vano scala a sud-est e la sala delle colonne

Unit strutturale 4
CARATTERI COSTRUTTIVI. Come per le unit strutturali in precedenza descritte, anche in questa parte si
sono presi in considerazione il quadro fessurativo, le tecnologie dei consolidamenti eseguiti sugli
stralci precedenti, le permanenze strutturali sia negli orizzontamenti che nelle murature e
lomogeneit del comportamento strutturale di piano.

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Gli elementi strutturali verticali sono realizzati in mattoni di laterizio pieni, mentre le tramezzature
tra le aule in mattoni di laterizio forati.
Il primo e il secondo impalcato sono caratterizzati da volte in laterizio a crociera, a botte lunettata
e rampante (scala a nord-ovest). Tali volte, ad eccezione di quelle di sostegno ai collegamenti
verticali, sono state oggetto di consolidamento mediante cappa e soletta estradossale
collaborante in cemento armato.
Il terzo impalcato costituito da volte in laterizio rampanti (scala a nord-ovest), solai in putrelle
dacciaio e laterizio (aule affacciate sul chiostro e servizi igienici nellangolo sud-ovest) e solai in
legno nella parte restante. Nonostante la non omogeneit delle tecnologie costruttive si
considerato omogeneo il comportamento complessivo del piano in quanto tutti i solai menzionati
sono stati consolidati mediante soletta collaborante estradossale in cemento armato (ad
esclusione delle volte della scala nord-ovest che non sono state oggetto di consolidamento).
Il quarto impalcato costituito da solai in legno.
La copertura ad orditura lignea (capriate e puntoni) con doppio assito incrociato.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il quadro fessurativo presente sul fronte ovest dellUS,
con lesioni che coinvolgono nelle sue estremit le fasce di piano e il vano scala a nord-ovest,
denuncia un meccanismo di discretizzazione generato dallazione martellante delle US ortogonali
alloggetto di analisi, oltre ad essere presenti meccanismi locali su archi e piattabande.
A quanto sopra da aggiungere la componente spingente di parte della copertura negli angoli
dellUS che crea meccanismi di danno locali nella fascia di piano sommitale.

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Figura 20 Fenomeni di discretizzazione di facciata sul fronte su Viale Nobili

Unit strutturale 5
CARATTERI COSTRUTTIVI. LUS stata individuata in analogia con gli elementi descritti per lUS 4:
luniformit del trattamento della copertura, oltre al quadro fessurativo, hanno permesso la sua
riconoscibilit. A quanto sopra da aggiungersi limpianto fondale in parte risalente alla
fondazione dellimmobile.
Gli elementi strutturali verticali sono costituiti nella loro totalit da murature in laterizio pieno.
Il primo impalcato costituito da volte in laterizio a crociera (nellarea originariamente occupata
dalle celle delle monache) e a botte, nella zona attualmente non accessibile.
Il secondo impalcato caratterizzato da volta a botte in laterizio, consolidate mediante cappa e
soletta estradossale e tirantature in acciaio.
Il terzo impalcato costituito da un solaio in legno (corridoio) e da solai in acciaio e voltine in
laterizio (aule). Nonostante la disomogeneit dellapparecchiatura costruttiva si considerato
omogeneo il comportamento di piano in quanto i suddetti solai sono stati oggetto di
consolidamento mediante soletta in cemento armato.
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Il quarto impalcato sostituito da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale, ad eccezione
dellangolo nord-ovest ove si registra la presenza di un solaio latero-cementizio che interrompe
lomogeneit creando danni locali (visibili soprattutto sul fronte ovest).
La copertura sostenuta da travi e capriate lignee e doppio assito incrociato.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Le maggiori sollecitazioni in un aggregato edilizio si
manifestano alle sue estremit.
Anche in questa US siamo in presenza di un tentativo di rotazione parziale della facciata (prospetto
ovest) testimoniato dal quadro fessurativo che coinvolge per lintera altezza seguendo la linea di
minor resistenza la porzione prospettante su Viale Nobili. Tale stato di fatto accentuato dalla
presenza di un cordolo parziale (si interrompe al limite dellUS) in cemento armato di grande
spessore (ca. cm 70).
Sono inoltre presenti meccanismi locali di danno simili a quelli presentati nelle US precedenti.

Figura 21 Individuazione delle lesioni principali sul fronte ovest (estremit nord)

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Unit strutturale 6
CARATTERI COSTRUTTIVI. Come per le unit strutturali in precedenza descritte, anche in questa parte si
sono presi in considerazione le permanenze strutturali, lomogeneit del comportamento
strutturale di piano e le permanenze storiche.
Il primo impalcato, corrispondente a parte dellarea di fondazione dellantica chiesa, costituito
da volte in laterizio, in parte non visibili poich parte di vani non accessibili.
Il secondo e il terzo impalcato sono costituiti da solai latero-cementizi, che contribuiscono a
distinguere nettamente lUS in questione dalle US limitrofe.
Il quarto impalcato ancora una volta costituito da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale
che celano la soprastante copertura a orditura lignea e tavelloni in laterizio.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. LUS presenta orizzontamenti a travetti e pignatte ed il
meccanismo locale principale sono le lesioni lungo landamento di posa del solaio. Gli elementi
strutturali sopra descritti contribuiscono alla formazione della lesione presente nella struttura a
volta della scala attigua.

Figura 22 Solaio in latero-cemento del piano primo con evidenziazione delle lesioni in direzione dell'orditura strutturale

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9. GLI INTERVENTI DI PROGETTO

Previo ladeguata conoscenza dellaggregato monumentale e dei suoi componenti, lapplicazione


per ciascuno di essi di un procedimento di analisi cinematica relazionato comunque ad una visione
di insieme, i principi che hanno guidato la proposta progettuale di riparazione dei danni e di
miglioramento antisismico del Liceo Chierici sono stati, nel principio della conservazione, i
seguenti criteri:
Minimo intervento;
Reversibilit;
Riconoscibilit;
Compatibilit;
Durabilit;
Sicurezza.
Alla luce delle tecnologie e delle carenze evidenziate precedentemente, gli obiettivi del progetto
sono:
il ripristino della continuit dei maschi murari;
il miglioramento dei collegamenti fra le strutture verticali e orizzontali;
il miglioramento delle rigidezze degli impalcati;
il miglioramento della presenza di sezioni murarie resistenti.
Facendo propri i principi derivati dalla Normativa vigente e dalle linee guida ministeriali,
lintervento propone quattro tipologie operative:
interventi per la riduzione delle carenze dei collegamenti;
interventi per la riduzione della deformabilit e per la rigidezza degli impalcati;
miglioramento della distribuzione e della qualit dei maschi murari resistenti;
rinforzo delle parti intorno alle aperture.

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Unit strutturale 1
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
NellUS oggetto di analisi si proceder alla verifica e alleventuale azione di miglioramento dei
collegamenti fra le orditure lignee presenti in copertura e fra queste e il cordolo cementizio
presente.
Sar inoltre interposto nella parte mancante, un impalcato ligneo con doppio assito incrociato che
dar continuit con gli interventi che interesseranno a quella quota le unit strutturali 5 e 2.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Premesso che questa US stata oggetto di un massiccio intervento di ristrutturazione che ha
modificato la distribuzione dei locali e delle tecnologie in precedenza presenti, si proceder alla
semplice riparazione dei danni con malte compatibili.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
Come accennato in precedenza la necessit di vedere migliorata la continuit dei maschi murari e
la capacit di resistenza alle estremit dellaggregato consiglia di procedere al tamponamento
dellultima fila di bucature nellangolo nord-est con muratura di laterizio di recupero pieno posata
a due teste in sottosquadro con ortostati e diatoni e opportunamente collegata con le murature
che la delimitano.
La medesima tecnologia sar applicata nella creazione di un martello murario fra la muratura
posta allestremit del corridoio proveniente dallUS2 e la muratura dambito.
Si proceder inoltre alla razionalizzazione della verticalit delle bucature interne nelle porte di
accesso agli attuali servizi igienici.
Riproponendo lo schema di impianto si realizzer un maschio murario al limite ovest dellUS.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Questa US non presenta la necessit di un intervento di rinforzo nelle parti intorno alle aperture.

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Unit strutturale 2
Questa US lunica a non avere beneficiato ad oggi di alcuna opera di consolidamento e di
riparazione di danni.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Gli orizzontamenti presenti nellUS sono suddivisi in due tipi: solai composti da putrelle e voltine
(secondo e terzo impalcato) e volte fra linterrato ed il piano terreno.
I collegamenti fra le murature e gli orizzontamenti saranno eseguiti con lintroduzione di spezzoni
metallici saldati ad alcuni profilati utili a prevenire meccanismi di ribaltamento.
A quanto sopra sono da sommarsi le catene metalliche posizionate ad ogni impalcato sia piano che
voltato andando ad integrare cos quanto gi presente alle volte del piano primo.
Anche in questo caso sar interposto, un impalcato ligneo con doppio assito incrociato che dar
continuit con gli interventi che interesseranno a quella quota le unit strutturali 5 e 6.
Il collegamento fra le murature portanti e le orditure lignee che saranno oggetto di manutenzione
avverr con linterposizione di un dormiente ligneo opportunamente ancorato con spezzoni
metallici.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
I solai presenti in ferro e laterizio saranno consolidati con la messa in opera di un massetto armato
con rete elettrosaldata ancorato con connettori metallici agli elementi strutturali. Oltre a tale
accorgimento saranno introdotte piastre di collegamento fra gli elementi strutturali utili ad evitare
il loro sfilamento.
La deformabilit delle volte e degli archi sar limitata con lintroduzione delle catene metalliche
gi presentate nel capoverso precedente.
Le lesioni presenti in questi elementi strutturali saranno consolidate con linserimento di cunei e
malte espansive.
La copertura sar manutenzionata e su di essa sar posizionato un doppio assito incrociato con
controventature di falda.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per lUS 1 si proceder al tamponamento delle bucature dangolo
poste allinterno del chiostro con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in precedenza.

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La razionalizzazione e la ricerca di maggiori maschi murari ha favorito la chiusura in sottosquadro
di sopraluci e di accessi realizzati recentemente per scopi funzionali.
Si proceder anche in questo caso evidenziando la loro presenza ed assicurando la loro
reversibilit con la muratura sottosquadro.
Si proceduto inoltre allalleggerimento degli impalcati con la rimozione di divisorie in falso.
Al fine di evitare azioni di martellamento che potrebbero compromettere le strutture delledificio
principale si propone la realizzazione di un giunto tecnico fra la centrale termica e langolo entro
cui stata posizionata.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Il prospetto sul chiostro di questa US vedr per il principio della sicurezza il mantenimento dei
tamponamenti esistenti mantenendone il disegno con la sola eccezione delle bucature prossime
agli angoli della fabbrica.

Unit strutturale 3
LUS 3 fu sottoposta ad un intervento di rifacimento degli orizzontamenti che fortunatamente non
interessarono la sala delle colonne recentemente restaurata.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Le condizioni di conservazione e dei collegamenti consigliano la messa in opera di catene
metalliche sia alla quota degli interrati oltre alla messa in opera di catene metalliche nel secondo e
terzo impalcato per evitare rotazioni di facciata.
Le catene presenti saranno verificate nelle tesature e nei capichiave.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
In tale ambito ed anche per ridurre le masse in sommit si procede ad una redistribuzione degli
spazi sommitali insieme al consolidamento degli impalcati latero-cementizi con fasce di fibre di
carbonio posate allintradosso delle travette portanti.

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o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per lUS 1 e 2 si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in
precedenza.
Nel piano interrato gli ampi spazi fra i pilastri saranno parzialmente colmati con muratura a due
teste (quelli presenti sono di 4 teste) per realizzare maggiore continuit con le murature in
elevazione sovrastanti.
Come gi accennato in precedenza in sostituzione delle pareti sar eseguita una nuova partitura
funzionale che vedr riproposta la continuit spaziale del corridoio delimitato da una muratura di
due teste in continuit con quelle sottostanti opportunamente serrata al solaio superiore.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Il prospetto sul chiostro di questa US vedr per il principio della sicurezza il tamponamento delle
finestre troppo vicine allangolo o non allineate con le bucature superiori.

Unit strutturale 4
LUS 4 fu sottoposta ad un intervento di miglioramento sismico e riparazione del danno in
occasione dei recenti eventi che hanno colpito ledificio.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Le condizioni di conservazione e dei collegamenti consigliano la messa in opera di ulteriori catene
metalliche oltre a quelle gi esistenti per evitare le eventuali rotazioni di facciata caratterizzata da
unalta presenza di bucature.
Tale operazione sar eseguita alla quota del piano seminterrato e dei successivi impalcati.
Anche in questo caso sar potenziato il collegamento e la rigidezza dellimpalcato superiore con la
messa in opera di un secondo tavolato ligneo opportunamente ancorato a quello sottostante e
alle strutture portanti.
Le catene presenti saranno verificate nelle tesature e nei capichiave.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Lunico intervento proposto la messa in opera del secondo tavolato citato nel punto precedente.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro ed anche in prossimit dellangolo sud-ovest del fronte su
Viale Nobili con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in precedenza.
Le pareti ad una testa presenti saranno rimosse e sostituite con nuove murature da terra a tetto a
due teste che riprendono le posizioni riconducibili allimpianto dellUS.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Tutte le lesioni presenti in archi, architravi e nelle fasce di piano saranno riparate con cunei
metallici e malte espansive nonch con lapplicazione della tradizionale tecnica del cuci-scuci.

Unit strutturale 5
LUS 5 fu anchessa sottoposta ad un intervento di miglioramento sismico in occasione dei recenti
terremoti (1996, 2000). In tale occasione furono consolidati gli orizzontamenti con le tecnologie
proprie del periodo (cappetta estradossale alla volta e soletta sovrastante) nonch riparate le
murature con tecnologie cuci-scuci e rifatta la copertura con linterposizione (cordolo parziale).
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Si provveder ad inserire catene metalliche nelle volte e negli archi del piano seminterrato laddove
sono assenti. Questa operazione sar compiuta anche nella pilastrata ora inaccessibile per il cui
raggiungimento si eseguir un varco estendendo una delle finestre presenti procedendo cos al
preventivo svuotamento da rottami.
Le catene presenti al piano terreno saranno verificate nelle tesature e nei capichiave, mentre nei
piani superiori saranno infissi nuovi presidi metallici cos come indicato negli elaborati progettuali.
Un migliore collegamento sommitale fra le strutture verticali sar la sostituzione del controsoffitto
presente con un impalcato realizzato con strutture lignee e doppio tavolato.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Le lesioni presenti nelle volte saranno riparate con iniezioni di malta espansiva, evitando cos la
creazione futura di altre cerniere, mentre per quanto concerne gli equilibri generali si introduce
lorizzontamento cos come descritto nellultimo capoverso del punto precedente.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro e nellangolo nord-ovest con i medesimi accorgimenti
(sottosquadro) descritti in precedenza.
Sar riproposto lo schema strutturale di impianto compatibilmente con lo stato di fatto mediante
quattro setti murari a due teste continui da terra a tetto.
Per migliorare la capacit resistente della parte di fabbricato estesa nei primi decenni del XX
secolo si proceder al tamponamento nella parte non accessibile degli spazi fra la pilastratura
presente nei principi pi volte del presente documento.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Si proceder secondo gli schemi di riparazione locale pi volte illustrati.

Unit strutturale 6
LUS 6 presenta un quadro fessurativo di modeste dimensioni con eccezione del vano scala posto
tangente allUS.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Si proceder alla cerchiatura del vano scala con piatti metallici impostati a livello dei solai e
consolidato i voltine della scala con la messa in opera di FRP il cui particolare sar concordato con
le competenti autorit.
Come nelle altre parti verr introdotto un impalcato fra il piano secondo e il sottotetto con la
medesima composizione in precedenza descritta.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Non sono previsti interventi afferenti a tale categoria.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al riallineamento delle bucature e la
chiusura di finestre nel vano scala e si potenzier langolo sud-est con lestensione del
tamponamento gi esistente in sottosquadro avendo cura di realizzare fra le due superfici diatoni.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitoria di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Si proceder secondo gli schemi di riparazione locale pi volte illustrati.

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RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA E STORICO-ARTISTICA

Fabbricato denominato Ex Palazzo della Concezione

(sede Liceo Artistico Gaetano Chierici)


INDICE
1. Premessa ................................................................................................................................................ 3
2. Ubicazione e riferimenti catastali .......................................................................................................... 3
3. Principali riferimenti normativi e di tutela ............................................................................................. 3
4. Note storiche e fase conoscitiva ............................................................................................................ 4
5. Codice di riferimento ............................................................................................................................. 6
6. Rilievo geometrico e strutturale Legenda (Rif. Elaborati grafici) ........................................................ 7
7. Descrizione sommaria del Fabbricato .................................................................................................... 7
8. Caratteri costruttivi, stato di conservazione e di danno del manufatto .............................................. 10
Considerazioni generali ........................................................................................................................ 10
Unit strutturale 1 ................................................................................................................................ 15
Unit strutturale 2 ................................................................................................................................ 18
Unit strutturale 3 ................................................................................................................................ 19
Unit strutturale 4 ................................................................................................................................ 20
Unit strutturale 5 ................................................................................................................................ 22
Unit strutturale 6 ................................................................................................................................ 24
9. Gli interventi di progetto...................................................................................................................... 25
Unit strutturale 1 ................................................................................................................................ 26
Unit strutturale 2 ................................................................................................................................ 27
Unit strutturale 3 ................................................................................................................................ 28
Unit strutturale 4 ................................................................................................................................ 29
Unit strutturale 5 ................................................................................................................................ 30
Unit strutturale 6 ................................................................................................................................ 31

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2
1. PREMESSA

Oggetto della presente relazione la riparazione del danno e il miglioramento sismico


dellimmobile denominato Ex-Palazzo della Concezione e sede del Liceo Artistico Gaetano
Chierici.
Negli ultimi venti anni limmobile ha subito seri danni a causa degli eventi sismici del 1996 e del
2000 cui si provvide con interventi di riparazione, rinforzo locale, adeguamento delle portanze dei
solai ai carichi statici e altri interventi di miglioramento non risolvendo tuttavia linsieme delle
condizioni di vulnerabilit presenti.
E a partire da queste condizioni che si definita la presente proposta progettuale tenendo
presente il Parere espresso, sul precedente Progetto Definitivo, dal Comitato Tecnico Scientifico
PG.2013.0246551 in data 09.10.2013 trasmesso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e il
Paesaggio con Prot. 18623 in data 06.12.2013.

2. UBICAZIONE E RIFERIMENTI CATASTALI

Ledificio situato nel Centro Storico di Reggio Emilia nel quadrante di nord-ovest a fianco del
Teatro Municipale. Ledificio isolato, limitato a ovest dalla Viale Leopoldo Nobili, a sud da Via
Filippo Re, a est da unarea cortiliva e a nord da Via Bellaria.
E individuato nel N.C.E.U. del Comune di Reggio Emilia al Foglio 125, Particella 85

3. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E DI TUTELA

Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Codice dei Beni Culturali (D.L. 22/01/2004 n 42);
Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008);
Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale
allineate alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/01/2008 e s.m.i);
Norme per la riduzione del rischio sismico (L.R. 30/10/2008, n. 19)
Comune di Reggio Emilia Piano Strutturale Comunale (PSC)

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3
Comune di Reggio Emilia Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE): Aree per attrezzature e
spazi collettivi e per servizi generali-capo 3

4. NOTE STORICHE E FASE CONOSCITIVA

La fondazione del Palazzo della Concezione, ora Liceo Chierici, risale al 1689 come Convento delle
Carmelitane Scalze, quando il Vescovo del tempo consacr la chiesa dedicata allo Sposalizio della
Vergine. A quel tempo e sino alla descrizione pervenutaci dai disegni dallArch. Domenico
Marchelli nel 1813, il Convento si sviluppava su due piani fuori terra principalmente attorno a tre
corti, sulla maggiore delle quali si affacciavano le celle e i luoghi comunitari (cucine e refettori sul
lato ovest, la chiesa a sud-est, parte delle celle sul lato nord, etc.).

Figura 1 Configurazione a due piani fuori terra dell'attuale Liceo Chierici (inizio 1900)

Si aggiungevano altri tre cortili minori utili al disbrigo dei servizi propri della vita monastica, oltre
ad un ampio spazio cintato ad orto posto parallelo a via Bellaria ad est del complesso.
Gli elementi condizionanti limpianto furono la presenza ad est e a nord di alcuni importanti canali,
tra cui il Canale di Secchia in uscita dalla citt, mentre dalla parte ovest i limiti erano distinti dalla
Cittadella con le sue fortificazioni ed il fossato.
Dopo la soppressione del 1805 il complesso adibito a Conservatorio della Concezione.
Verso la met dellOttocento nel complesso probabilmente interviene anche lIng. Pietro Marchelli
al quale sarebbe dovuta lattuale sala espositiva delle colonne.
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4
Un lungo periodo di stasi edilizia, segue fino al 1916 quando ledificio sottoposto ad una radicale
trasformazione da parte del Comune di Reggio Emilia, divenutone proprietario nel 1904, per
adeguarlo alla nuova funzione scolastica (Scuole elementari), nonch ospitante per breve tempo
anche lOspedale Militare.

Figura 2 Configurazione dell'attuale Liceo tra il 1920 e il 1930. Si noti la sopraelevazione di parte del fronte su Viale Nobili, la
balaustrata di coronamento e la modifica della tipologia e della posizione delle bucature

In quelloccasione abbattuta la chiesa, ricollocati e riammodernati i collegamenti est e sostituita


una delle corti (via Bellaria) con un nuovo corpo di fabbrica ampliato rispetto al precedente,
sopraelevato il corpo centrale delledificio su Viale Leopoldo Nobili con due terrazzi dangolo con
le Vie Filippo Re e Bellaria. Seguono tra gli anni trenta e Cinquanta del Novecento diversi interventi
di adeguamento e ampliamento con la sopraelevazione dei due terrazzini citati e la conformazione
unitaria su tre livelli fuori terra, fatto salvo due piccoli terrazzini interni su via Filippo Re.
Nel 1926 ledificio destinato anche a sede della Scuola delle Belle Arti, gi ospitata nei vicini
Musei Civici, che ora, quale Liceo Artistico Gaetano Chierici, occupa lintero complesso. La
maggiore compromissione si riporta al 1962 con la realizzazione del padiglione interno destinato a
laboratori che ha comportato la pressoch totale scomparsa della corte interna al piano terra.

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5
Figura 3 Configurazione dell'attuale Liceo dopo il 1930. Si noti il completamento delle sopraelevazioni.

Da questa varia sequenza ne derivato un fabbricato apparentemente unitario ed omogeneo ma


sostanzialmente difforme nelle sue diverse parti costitutive, come si relazioner nei successivi
capitoli.
In ragione dei frequenti eventi sismici succedutesi negli ultimi 20 anni nel territorio reggiano
(1996, 2000, 2006, 2012) ledificio colpito pesantemente dallazione dinamica, come richiamato
in premessa, soprattutto ad opera dei due primi eventi; lEnte Proprietario procede alla
riparazione del danno e a parziali opere di miglioramento antisismico che riguardarono localmente
le lesioni createsi e migliorate le portanze degli orizzontamenti presenti.
Seppure parzialmente, anche la copertura manutenzionata aumentando la propria rigidezza con
linserimento di un tavolato ligneo e con lintroduzione di controventi di falda con barre di acciaio.
Gli ultimi interventi sono stati inoltre loccasione per ladeguamento e il superamento delle
barriere architettoniche con la messa in opera di due ascensori.

5. CODICE DI RIFERIMENTO

Per levoluzione storica del monumento e per le differenti tecnologie applicate si considerato
limmobile del il Liceo Artistico Gaetano Chierici quale aggregato edilizio composto da 6 unit
strutturali (US) per la cui puntuale descrizione si rimanda al capitolo 8.

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6
6. RILIEVO GEOMETRICO E STRUTTURALE LEGENDA (RIF. ELABORATI GRAFICI)

Ai fini del rilievo geometrico-strutturale e della rappresentazione grafica si fatto riferimento alla
legenda riportata di seguito, tratta dalle indicazioni regionali.

Figura 4 Legenda degli interventi di consolidamento proposti

7. DESCRIZIONE SOMMARIA DEL FABBRICATO

Il fabbricato si presenta isolato con impianto a corte a pianta quadrangolare di ca.61/63x51 m


edificata nel perimetro, con fronte principale in affaccio su Viale Leopoldo Nobili.

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7
Le sue diverse parti si articolano su tre livelli fuori terra con una superficie di ca. 2000 mq per
piano, distinti da marcapiano e cornice di sottotetto.
Dal punto di vista costruttivo il complesso presenta struttura prevalentemente in muratura e solai
di diversa tipologia: volte in muratura, solai a putrelle e voltine, solai latero-cementizi.
La copertura a falde composte prevalentemente in legno, con una limitata porzione che presenta
travature reticolari in c.a. eseguite negli anni 60.
Completamente rimossi i pavimenti originari, rimangono parte dei serramenti novecenteschi delle
luci, queste ultime presenti in una grande variet di forme.
I prospetti esterni evidenziano una prevalenza dei vuoti sui pieni, caratterizzandosi dalla sequenza
lineare continua di luci e dalla grande variet delle stesse.
Il prospetto su Viale Leopoldo Nobili quello pi compiuto dal punto di vista architettonico
evidenziando una partitura simmetrica dei suoi elementi compositivi distinguendo nella parte
centrale il motivo di tre luci a serliane sovrapposte.
Due grandi portoni voltati riquadrati a bugnato costituiscono gli ingressi. Elementi a bugnato,
balaustre, riquadri e modanature concorrono allarricchimento dellapparato decorativo formale.
Analoghi elementi, ma disposti con maggior disordine, compongono anche gli altri prospetti.
I prospetti sulla corte interna mostrano una maggiore rigore e uniformit compositiva
distinguendo luci regolari, allineate e simmetricamente distribuite, architravate al piano terra,
archivoltate a tutto sesto e balaustrate al piano primo, ancora architravate al piano secondo.
Questultimo livello distinto da marcapiano, cornici modanate e paraste che ne accentuano il
carattere architettonico.
La corte occupata da un corpo di fabbrica moderno ad un solo livello, destinato a laboratori,
incongruo con i valori dinsieme del complesso.

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8
Figura 5 Vista del chiostro, in cui si nota il volume incongruo dei laboratori ceramici.

Linterno disimpegnato da quattro vani scala: lo scalone monumentale a tre rampe da terra al
secondo livello a nord-ovest, un secondo scalone monumentale a doppia rampa tra piano terra e
primo piano a sud-ovest, una scala di servizio a tre rampe a sud-est e la nuova scala di sicurezza a
nord-est.
Nellinterrato rimangono i resti dellantica chiesa della Concezione o Sposalizio della Vergine e
tracce dellimpianto originario. I piani superiori mostrano un vario insieme di trasformazioni
derivate soprattutto dalle ampliamenti, modifiche e adattamenti Otto-Novecenteschi.
I locali sono disimpegnati da lunghi corridoi disposti, nei corpi di fabbrica sud ed est, in adiacenza
alla corte interna, nel corpo a nord in posizione mediana, nel corpo ovest sul lato esterno su via
Leopoldo Nobili.
Di grande interesse, al piano terra, la sala delle colonne recentemente restaurata.

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Figura 6 Vista dall'ultimo pianerottolo della scala monumentale nell'angolo nord-ovest (US 4)

8. CARATTERI COSTRUTTIVI, STATO DI CONSERVAZIONE E DI DANNO DEL MANUFATTO

Considerazioni generali
Levoluzione della fabbrica nel tempo ha determinato profonde trasformazioni negli elementi
tipologici, funzionali e di espressione architettonica, modificandone conseguentemente il
comportamento.
Dal confronto con le permanenze fisiche tuttora presenti nelledificio e i documenti trasmessi si
evince che solo pochi elementi strutturali appartengono alla fase di impianto del Convento.
Le tavole allegate mostrano che solo negli scantinati sono presenti setti murari riconducibili a quel
momento, mentre al piano terra e primo questi si riducono alle sole murature dambito e dei
corridoi.
Le restanti parti sono il prodotto degli interventi, gi richiamati, avvenuti nella prima met del
secolo scorso e in particolare sul fronte sud non resta traccia delle originarie strutture con la sola
eccezione della elegante sala delle colonne.

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Figura 7 Domenico Marchelli, Planimetria Piano Terreno (1813)

Figura 8 Domenico Marchelli, Planimetria Piano Superiore (1813)

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Permanenza di struttura
verticale dellimpianto (1689)
Antico cortile o giardino

Figura 9 Planimetria del Piano Seminterrato con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

Figura 10 Planimetria del Piano Terra con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

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Permanenza di struttura
verticale dellimpianto (1689)
Antico cortile o giardino

Figura 11 Planimetria del Piano Primo con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

Nel quadro di una visione dinsieme le analisi strutturali e le conseguenti proposte progettuali
sono state sviluppate considerando il fabbricato quale aggregato edilizio a corte composto da
diverse unit strutturali, procedura che ha facilitato le analisi parziali per ciascuno dei suoi
componenti considerando le loro interazioni.
I principi che hanno guidato lindividuazione delle unit strutturali sono stati:
Le fasi costruttive del fabbricato e delle sue parti;
Le tecniche costruttive;
Lo stato dei consolidamenti sinora eseguiti;
Il quadro fessurativo attuale e lo stato di danneggiamento pregresso;
I collegamenti presenti e le condizioni di vincolo.

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Sono state pertanto individuate le seguenti unit strutturali:
Unit strutturale 1: identifica la parte del fabbricato a nord-est comprendendo la nuova
scala di sicurezza, la piccola corte adiacente a questa con i servizi igienici;
Unit strutturale 2: identifica la parte del fabbricato ad est con, nel sotterraneo, la cripta
dellantico oratorio;
Unit strutturale 3: identifica la parte centrale del fabbricato su via Filippo Re con la sala
delle colonne al piano terra;
Unit strutturale 4: identifica la parte pi rappresentativa del fabbricato ad ovest
comprendendo i due scaloni monumentali;
Unit strutturale 5: identifica la parte a nord-ovest del fabbricato;
Unit strutturale 6: identifica la parte del fabbricato in angolo sud-est con la scala
secondaria.

Figura 12 Vista dall'alto del modello tridimensionale dell'aggregato con individuazione delle 6 Unit Strutturali

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Unit strutturale 1
CARATTERI COSTRUTTIVI. Lunit strutturale, situata nellangolo di nord-ovest, quella che ha subito le
maggiori trasformazioni; previo il suo completo svuotamento in sostituzione dei solai precedenti
stata inserita una scala in acciaio autoportante di sicurezza impostata sullantico tracciato del
canale di Reggio tuttora parzialmente visibile nello scantinato.

Figura 13 Vista del tratto di canale ancora visibile nel piano seminterrato

Un altro elemento condizionante lindividuazione della unit strutturale rappresentato dalle


trasformazioni anche prospettiche realizzate nei primi decenni del secolo scorso.
Le murature dambito sono collegate da travi in altezza in c.a. e la parte di copertura ad essa
afferente presenta un cordolo eseguito con la medesima tecnologia. Al di sopra di questo le
orditure sono unite con doppio assito incrociato con controventatura a croce di SantAndrea.
Nella restante parte dellUS, che si affaccia sul cavedio (ultima testimonianza del cortiletto di via
Bellaria) gli orizzontamenti sono piani composti da solette in c.a., mentre quelli voltati furono
consolidati ponendo allestradosso delle volte una cappa rinforzata al di sopra della quale fu
realizzata una soletta connessa alle murature dambito con spezzoni di acciaio (realizzata con cls
con leca alleggerito e rete elettrosaldata).
Le murature presenti che delimitano lUS 1 sono di laterizio e sono continue dal piano fondale sino
al piano secondo, mentre nel sottotetto le murature si limitano alla sola direzione nord-sud.
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STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il quadro fessurativo manifesta sul fronte di levante
unazione ortogonale al piano.
LUS non manifesta meccanismi di danno globali mentre sono presenti meccanismi locali che
coinvolgono le piattabande.

Figura 14 Lesioni delle travi in c.a. del vano scala a nord-est

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Figura 15 Vista del modello tridimensionale da sud-est con indicazione delle principali lesioni e meccanismi di danno

Figura 16 Vista del modello tridimensionale da nord-ovest con indicazione delle principali lesioni e meccanismi di danno

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Unit strutturale 2
CARATTERI COSTRUTTIVI. Luniformit delle tecnologie costruttive, la permanenza delle strutture
murarie dellantica cripta della chiesa soppressa, il quadro fessurativo nonch lassenza di
interventi di consolidamento in questa parte dellaggregato hanno guidato lindividuazione
dellUS.
Gli elementi strutturali verticali sono caratterizzate da cielo a tetto da murature portanti in
laterizio e tamponature non portanti in laterizi forati.
Il primo impalcato costituito da volte a botte e a crociera in mattoni pieni di laterizio, il secondo
e il terzo da solai in acciaio e laterizio (putrelle e voltine) e da volte a botte e a crociera in laterizio
nei corridoi, nei quali si segnala la presenza di tirantature messe in opera in tempi recenti.
Il quarto impalcato, rappresentato unicamente da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale,
nasconde alla vista la copertura a orditura lignea (capriate e puntoni) e tavelloni in laterizio.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il meccanismo globale di questa US riconducibile ad
una rotazione sommitale generata dallazione spingente di alcuni componenti della struttura,
nonch nella parte dellUS un tempo occupata dalla chiesa si manifestata lazione di
martellamento della centrale termica (con struttura in c.a.) contro lo sperone della muratura
dangolo.

Figura 17 Vista della centrale termica costruita in adiacenza con il fabbricato


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Sono inoltre presenti meccanismi locali che coinvolgono gli archi e le piattabande, oltre a
fenomeni di discretizzazione di porzioni facciata in corrispondenza delle murature delle fasce di
piano.

Unit strutturale 3
CARATTERI COSTRUTTIVI. Lunit strutturale stata determinata dalla permanenza degli elementi
strutturali dambito e dalla sostanziale omogeneit delle tecnologie presenti.
Il primo impalcato caratterizzato per la quasi totalit della sua superficie da volte in laterizio a
botte, lunettate e a crociera, ad esclusione di parte dellarea un tempo occupata dal cortile sud-
ovest, caratterizzata dalla presenza di un solaio latero-cementizio.
Il secondo impalcato caratterizzato ancora una volta dalla presenza di volte a crociera in laterizio
nella sala delle colonne (si segnala la presenza di tirantature messe in opera di recente) e a botte
nel corridoio.
Il terzo impalcato costituito da solai latero-cementizi e da volte a crociera in laterizio lungo il
corridoio collegate tramite tirantature.
Il quarto impalcato interamente caratterizzato dalla presenza di solai latero-cementizi.
La copertura costituita da una struttura reticolare in cemento armato e si nota la presenza di
cordoli del medesimo materiale nei lati Nord e Sud dellUS.

Figura 18 Capriate in c.a. del piano sottotetto. Si nota il cordolo del medesimo materiale all'appoggio delle capriate.

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Gli elementi strutturali verticali sono in muratura di laterizio pieno, ma si registra anche la
presenza di plinti di cemento armato al piano seminterrato con la funzione di irrigidire e
consolidare i preesistenti pilastri in muratura. Al piano secondo si segnala inoltre la presenza di
pilastri in cemento armato, costruiti in allineamento con i pilastri in muratura portanti dei piani
inferiori.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Questa US non denuncia significativi meccanismi di
danno a cui fanno eccezione le lesioni verticali per azioni ortogonali al piano nelle murature dei
vani scala tangenti alle unit strutturali limitrofe.
Come nelle altre unit strutturali sono presenti meccanismi locali al di sopra di archi e
piattabande.

Figura 19 Lesioni ortogonali al piano sulla muratura divisoria tra il vano scala a sud-est e la sala delle colonne

Unit strutturale 4
CARATTERI COSTRUTTIVI. Come per le unit strutturali in precedenza descritte, anche in questa parte si
sono presi in considerazione il quadro fessurativo, le tecnologie dei consolidamenti eseguiti sugli
stralci precedenti, le permanenze strutturali sia negli orizzontamenti che nelle murature e
lomogeneit del comportamento strutturale di piano.

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Gli elementi strutturali verticali sono realizzati in mattoni di laterizio pieni, mentre le tramezzature
tra le aule in mattoni di laterizio forati.
Il primo e il secondo impalcato sono caratterizzati da volte in laterizio a crociera, a botte lunettata
e rampante (scala a nord-ovest). Tali volte, ad eccezione di quelle di sostegno ai collegamenti
verticali, sono state oggetto di consolidamento mediante cappa e soletta estradossale
collaborante in cemento armato.
Il terzo impalcato costituito da volte in laterizio rampanti (scala a nord-ovest), solai in putrelle
dacciaio e laterizio (aule affacciate sul chiostro e servizi igienici nellangolo sud-ovest) e solai in
legno nella parte restante. Nonostante la non omogeneit delle tecnologie costruttive si
considerato omogeneo il comportamento complessivo del piano in quanto tutti i solai menzionati
sono stati consolidati mediante soletta collaborante estradossale in cemento armato (ad
esclusione delle volte della scala nord-ovest che non sono state oggetto di consolidamento).
Il quarto impalcato costituito da solai in legno.
La copertura ad orditura lignea (capriate e puntoni) con doppio assito incrociato.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il quadro fessurativo presente sul fronte ovest dellUS,
con lesioni che coinvolgono nelle sue estremit le fasce di piano e il vano scala a nord-ovest,
denuncia un meccanismo di discretizzazione generato dallazione martellante delle US ortogonali
alloggetto di analisi, oltre ad essere presenti meccanismi locali su archi e piattabande.
A quanto sopra da aggiungere la componente spingente di parte della copertura negli angoli
dellUS che crea meccanismi di danno locali nella fascia di piano sommitale.

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Figura 20 Fenomeni di discretizzazione di facciata sul fronte su Viale Nobili

Unit strutturale 5
CARATTERI COSTRUTTIVI. LUS stata individuata in analogia con gli elementi descritti per lUS 4:
luniformit del trattamento della copertura, oltre al quadro fessurativo, hanno permesso la sua
riconoscibilit. A quanto sopra da aggiungersi limpianto fondale in parte risalente alla
fondazione dellimmobile.
Gli elementi strutturali verticali sono costituiti nella loro totalit da murature in laterizio pieno.
Il primo impalcato costituito da volte in laterizio a crociera (nellarea originariamente occupata
dalle celle delle monache) e a botte, nella zona attualmente non accessibile.
Il secondo impalcato caratterizzato da volta a botte in laterizio, consolidate mediante cappa e
soletta estradossale e tirantature in acciaio.
Il terzo impalcato costituito da un solaio in legno (corridoio) e da solai in acciaio e voltine in
laterizio (aule). Nonostante la disomogeneit dellapparecchiatura costruttiva si considerato
omogeneo il comportamento di piano in quanto i suddetti solai sono stati oggetto di
consolidamento mediante soletta in cemento armato.
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Il quarto impalcato sostituito da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale, ad eccezione
dellangolo nord-ovest ove si registra la presenza di un solaio latero-cementizio che interrompe
lomogeneit creando danni locali (visibili soprattutto sul fronte ovest).
La copertura sostenuta da travi e capriate lignee e doppio assito incrociato.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Le maggiori sollecitazioni in un aggregato edilizio si
manifestano alle sue estremit.
Anche in questa US siamo in presenza di un tentativo di rotazione parziale della facciata (prospetto
ovest) testimoniato dal quadro fessurativo che coinvolge per lintera altezza seguendo la linea di
minor resistenza la porzione prospettante su Viale Nobili. Tale stato di fatto accentuato dalla
presenza di un cordolo parziale (si interrompe al limite dellUS) in cemento armato di grande
spessore (ca. cm 70).
Sono inoltre presenti meccanismi locali di danno simili a quelli presentati nelle US precedenti.

Figura 21 Individuazione delle lesioni principali sul fronte ovest (estremit nord)

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Unit strutturale 6
CARATTERI COSTRUTTIVI. Come per le unit strutturali in precedenza descritte, anche in questa parte si
sono presi in considerazione le permanenze strutturali, lomogeneit del comportamento
strutturale di piano e le permanenze storiche.
Il primo impalcato, corrispondente a parte dellarea di fondazione dellantica chiesa, costituito
da volte in laterizio, in parte non visibili poich parte di vani non accessibili.
Il secondo e il terzo impalcato sono costituiti da solai latero-cementizi, che contribuiscono a
distinguere nettamente lUS in questione dalle US limitrofe.
Il quarto impalcato ancora una volta costituito da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale
che celano la soprastante copertura a orditura lignea e tavelloni in laterizio.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. LUS presenta orizzontamenti a travetti e pignatte ed il
meccanismo locale principale sono le lesioni lungo landamento di posa del solaio. Gli elementi
strutturali sopra descritti contribuiscono alla formazione della lesione presente nella struttura a
volta della scala attigua.

Figura 22 Solaio in latero-cemento del piano primo con evidenziazione delle lesioni in direzione dell'orditura strutturale

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9. GLI INTERVENTI DI PROGETTO

Previo ladeguata conoscenza dellaggregato monumentale e dei suoi componenti, lapplicazione


per ciascuno di essi di un procedimento di analisi cinematica relazionato comunque ad una visione
di insieme, i principi che hanno guidato la proposta progettuale di riparazione dei danni e di
miglioramento antisismico del Liceo Chierici sono stati, nel principio della conservazione, i
seguenti criteri:
Minimo intervento;
Reversibilit;
Riconoscibilit;
Compatibilit;
Durabilit;
Sicurezza.
Alla luce delle tecnologie e delle carenze evidenziate precedentemente, gli obiettivi del progetto
sono:
il ripristino della continuit dei maschi murari;
il miglioramento dei collegamenti fra le strutture verticali e orizzontali;
il miglioramento delle rigidezze degli impalcati;
il miglioramento della presenza di sezioni murarie resistenti.
Facendo propri i principi derivati dalla Normativa vigente e dalle linee guida ministeriali,
lintervento propone quattro tipologie operative:
interventi per la riduzione delle carenze dei collegamenti;
interventi per la riduzione della deformabilit e per la rigidezza degli impalcati;
miglioramento della distribuzione e della qualit dei maschi murari resistenti;
rinforzo delle parti intorno alle aperture.

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Unit strutturale 1
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
NellUS oggetto di analisi si proceder alla verifica e alleventuale azione di miglioramento dei
collegamenti fra le orditure lignee presenti in copertura e fra queste e il cordolo cementizio
presente.
Sar inoltre interposto nella parte mancante, un impalcato ligneo con doppio assito incrociato che
dar continuit con gli interventi che interesseranno a quella quota le unit strutturali 5 e 2.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Premesso che questa US stata oggetto di un massiccio intervento di ristrutturazione che ha
modificato la distribuzione dei locali e delle tecnologie in precedenza presenti, si proceder alla
semplice riparazione dei danni con malte compatibili.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
Come accennato in precedenza la necessit di vedere migliorata la continuit dei maschi murari e
la capacit di resistenza alle estremit dellaggregato consiglia di procedere al tamponamento
dellultima fila di bucature nellangolo nord-est con muratura di laterizio di recupero pieno posata
a due teste in sottosquadro con ortostati e diatoni e opportunamente collegata con le murature
che la delimitano.
La medesima tecnologia sar applicata nella creazione di un martello murario fra la muratura
posta allestremit del corridoio proveniente dallUS2 e la muratura dambito.
Si proceder inoltre alla razionalizzazione della verticalit delle bucature interne nelle porte di
accesso agli attuali servizi igienici.
Riproponendo lo schema di impianto si realizzer un maschio murario al limite ovest dellUS.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Questa US non presenta la necessit di un intervento di rinforzo nelle parti intorno alle aperture.

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Unit strutturale 2
Questa US lunica a non avere beneficiato ad oggi di alcuna opera di consolidamento e di
riparazione di danni.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Gli orizzontamenti presenti nellUS sono suddivisi in due tipi: solai composti da putrelle e voltine
(secondo e terzo impalcato) e volte fra linterrato ed il piano terreno.
I collegamenti fra le murature e gli orizzontamenti saranno eseguiti con lintroduzione di spezzoni
metallici saldati ad alcuni profilati utili a prevenire meccanismi di ribaltamento.
A quanto sopra sono da sommarsi le catene metalliche posizionate ad ogni impalcato sia piano che
voltato andando ad integrare cos quanto gi presente alle volte del piano primo.
Anche in questo caso sar interposto, un impalcato ligneo con doppio assito incrociato che dar
continuit con gli interventi che interesseranno a quella quota le unit strutturali 5 e 6.
Il collegamento fra le murature portanti e le orditure lignee che saranno oggetto di manutenzione
avverr con linterposizione di un dormiente ligneo opportunamente ancorato con spezzoni
metallici.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
I solai presenti in ferro e laterizio saranno consolidati con la messa in opera di un massetto armato
con rete elettrosaldata ancorato con connettori metallici agli elementi strutturali. Oltre a tale
accorgimento saranno introdotte piastre di collegamento fra gli elementi strutturali utili ad evitare
il loro sfilamento.
La deformabilit delle volte e degli archi sar limitata con lintroduzione delle catene metalliche
gi presentate nel capoverso precedente.
Le lesioni presenti in questi elementi strutturali saranno consolidate con linserimento di cunei e
malte espansive.
La copertura sar manutenzionata e su di essa sar posizionato un doppio assito incrociato con
controventature di falda.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per lUS 1 si proceder al tamponamento delle bucature dangolo
poste allinterno del chiostro con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in precedenza.

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La razionalizzazione e la ricerca di maggiori maschi murari ha favorito la chiusura in sottosquadro
di sopraluci e di accessi realizzati recentemente per scopi funzionali.
Si proceder anche in questo caso evidenziando la loro presenza ed assicurando la loro
reversibilit con la muratura sottosquadro.
Si proceduto inoltre allalleggerimento degli impalcati con la rimozione di divisorie in falso.
Al fine di evitare azioni di martellamento che potrebbero compromettere le strutture delledificio
principale si propone la realizzazione di un giunto tecnico fra la centrale termica e langolo entro
cui stata posizionata.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Il prospetto sul chiostro di questa US vedr per il principio della sicurezza il mantenimento dei
tamponamenti esistenti mantenendone il disegno con la sola eccezione delle bucature prossime
agli angoli della fabbrica.

Unit strutturale 3
LUS 3 fu sottoposta ad un intervento di rifacimento degli orizzontamenti che fortunatamente non
interessarono la sala delle colonne recentemente restaurata.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Le condizioni di conservazione e dei collegamenti consigliano la messa in opera di catene
metalliche sia alla quota degli interrati oltre alla messa in opera di catene metalliche nel secondo e
terzo impalcato per evitare rotazioni di facciata.
Le catene presenti saranno verificate nelle tesature e nei capichiave.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
In tale ambito ed anche per ridurre le masse in sommit si procede ad una redistribuzione degli
spazi sommitali insieme al consolidamento degli impalcati latero-cementizi con fasce di fibre di
carbonio posate allintradosso delle travette portanti.

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o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per lUS 1 e 2 si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in
precedenza.
Nel piano interrato gli ampi spazi fra i pilastri saranno parzialmente colmati con muratura a due
teste (quelli presenti sono di 4 teste) per realizzare maggiore continuit con le murature in
elevazione sovrastanti.
Come gi accennato in precedenza in sostituzione delle pareti sar eseguita una nuova partitura
funzionale che vedr riproposta la continuit spaziale del corridoio delimitato da una muratura di
due teste in continuit con quelle sottostanti opportunamente serrata al solaio superiore.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Il prospetto sul chiostro di questa US vedr per il principio della sicurezza il tamponamento delle
finestre troppo vicine allangolo o non allineate con le bucature superiori.

Unit strutturale 4
LUS 4 fu sottoposta ad un intervento di miglioramento sismico e riparazione del danno in
occasione dei recenti eventi che hanno colpito ledificio.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Le condizioni di conservazione e dei collegamenti consigliano la messa in opera di ulteriori catene
metalliche oltre a quelle gi esistenti per evitare le eventuali rotazioni di facciata caratterizzata da
unalta presenza di bucature.
Tale operazione sar eseguita alla quota del piano seminterrato e dei successivi impalcati.
Anche in questo caso sar potenziato il collegamento e la rigidezza dellimpalcato superiore con la
messa in opera di un secondo tavolato ligneo opportunamente ancorato a quello sottostante e
alle strutture portanti.
Le catene presenti saranno verificate nelle tesature e nei capichiave.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Lunico intervento proposto la messa in opera del secondo tavolato citato nel punto precedente.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro ed anche in prossimit dellangolo sud-ovest del fronte su
Viale Nobili con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in precedenza.
Le pareti ad una testa presenti saranno rimosse e sostituite con nuove murature da terra a tetto a
due teste che riprendono le posizioni riconducibili allimpianto dellUS.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Tutte le lesioni presenti in archi, architravi e nelle fasce di piano saranno riparate con cunei
metallici e malte espansive nonch con lapplicazione della tradizionale tecnica del cuci-scuci.

Unit strutturale 5
LUS 5 fu anchessa sottoposta ad un intervento di miglioramento sismico in occasione dei recenti
terremoti (1996, 2000). In tale occasione furono consolidati gli orizzontamenti con le tecnologie
proprie del periodo (cappetta estradossale alla volta e soletta sovrastante) nonch riparate le
murature con tecnologie cuci-scuci e rifatta la copertura con linterposizione (cordolo parziale).
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Si provveder ad inserire catene metalliche nelle volte e negli archi del piano seminterrato laddove
sono assenti. Questa operazione sar compiuta anche nella pilastrata ora inaccessibile per il cui
raggiungimento si eseguir un varco estendendo una delle finestre presenti procedendo cos al
preventivo svuotamento da rottami.
Le catene presenti al piano terreno saranno verificate nelle tesature e nei capichiave, mentre nei
piani superiori saranno infissi nuovi presidi metallici cos come indicato negli elaborati progettuali.
Un migliore collegamento sommitale fra le strutture verticali sar la sostituzione del controsoffitto
presente con un impalcato realizzato con strutture lignee e doppio tavolato.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Le lesioni presenti nelle volte saranno riparate con iniezioni di malta espansiva, evitando cos la
creazione futura di altre cerniere, mentre per quanto concerne gli equilibri generali si introduce
lorizzontamento cos come descritto nellultimo capoverso del punto precedente.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro e nellangolo nord-ovest con i medesimi accorgimenti
(sottosquadro) descritti in precedenza.
Sar riproposto lo schema strutturale di impianto compatibilmente con lo stato di fatto mediante
quattro setti murari a due teste continui da terra a tetto.
Per migliorare la capacit resistente della parte di fabbricato estesa nei primi decenni del XX
secolo si proceder al tamponamento nella parte non accessibile degli spazi fra la pilastratura
presente nei principi pi volte del presente documento.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Si proceder secondo gli schemi di riparazione locale pi volte illustrati.

Unit strutturale 6
LUS 6 presenta un quadro fessurativo di modeste dimensioni con eccezione del vano scala posto
tangente allUS.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Si proceder alla cerchiatura del vano scala con piatti metallici impostati a livello dei solai e
consolidato i voltine della scala con la messa in opera di FRP il cui particolare sar concordato con
le competenti autorit.
Come nelle altre parti verr introdotto un impalcato fra il piano secondo e il sottotetto con la
medesima composizione in precedenza descritta.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Non sono previsti interventi afferenti a tale categoria.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al riallineamento delle bucature e la
chiusura di finestre nel vano scala e si potenzier langolo sud-est con lestensione del
tamponamento gi esistente in sottosquadro avendo cura di realizzare fra le due superfici diatoni.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitoria di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Si proceder secondo gli schemi di riparazione locale pi volte illustrati.

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RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA E STORICO-ARTISTICA

Fabbricato denominato Ex Palazzo della Concezione

(sede Liceo Artistico Gaetano Chierici)


INDICE
1. Premessa ................................................................................................................................................ 3
2. Ubicazione e riferimenti catastali .......................................................................................................... 3
3. Principali riferimenti normativi e di tutela ............................................................................................. 3
4. Note storiche e fase conoscitiva ............................................................................................................ 4
5. Codice di riferimento ............................................................................................................................. 6
6. Rilievo geometrico e strutturale Legenda (Rif. Elaborati grafici) ........................................................ 7
7. Descrizione sommaria del Fabbricato .................................................................................................... 7
8. Caratteri costruttivi, stato di conservazione e di danno del manufatto .............................................. 10
Considerazioni generali ........................................................................................................................ 10
Unit strutturale 1 ................................................................................................................................ 15
Unit strutturale 2 ................................................................................................................................ 18
Unit strutturale 3 ................................................................................................................................ 19
Unit strutturale 4 ................................................................................................................................ 20
Unit strutturale 5 ................................................................................................................................ 22
Unit strutturale 6 ................................................................................................................................ 24
9. Gli interventi di progetto...................................................................................................................... 25
Unit strutturale 1 ................................................................................................................................ 26
Unit strutturale 2 ................................................................................................................................ 27
Unit strutturale 3 ................................................................................................................................ 28
Unit strutturale 4 ................................................................................................................................ 29
Unit strutturale 5 ................................................................................................................................ 30
Unit strutturale 6 ................................................................................................................................ 31

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2
1. PREMESSA

Oggetto della presente relazione la riparazione del danno e il miglioramento sismico


dellimmobile denominato Ex-Palazzo della Concezione e sede del Liceo Artistico Gaetano
Chierici.
Negli ultimi venti anni limmobile ha subito seri danni a causa degli eventi sismici del 1996 e del
2000 cui si provvide con interventi di riparazione, rinforzo locale, adeguamento delle portanze dei
solai ai carichi statici e altri interventi di miglioramento non risolvendo tuttavia linsieme delle
condizioni di vulnerabilit presenti.
E a partire da queste condizioni che si definita la presente proposta progettuale tenendo
presente il Parere espresso, sul precedente Progetto Definitivo, dal Comitato Tecnico Scientifico
PG.2013.0246551 in data 09.10.2013 trasmesso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e il
Paesaggio con Prot. 18623 in data 06.12.2013.

2. UBICAZIONE E RIFERIMENTI CATASTALI

Ledificio situato nel Centro Storico di Reggio Emilia nel quadrante di nord-ovest a fianco del
Teatro Municipale. Ledificio isolato, limitato a ovest dalla Viale Leopoldo Nobili, a sud da Via
Filippo Re, a est da unarea cortiliva e a nord da Via Bellaria.
E individuato nel N.C.E.U. del Comune di Reggio Emilia al Foglio 125, Particella 85

3. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E DI TUTELA

Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Codice dei Beni Culturali (D.L. 22/01/2004 n 42);
Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008);
Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale
allineate alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/01/2008 e s.m.i);
Norme per la riduzione del rischio sismico (L.R. 30/10/2008, n. 19)
Comune di Reggio Emilia Piano Strutturale Comunale (PSC)

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3
Comune di Reggio Emilia Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE): Aree per attrezzature e
spazi collettivi e per servizi generali-capo 3

4. NOTE STORICHE E FASE CONOSCITIVA

La fondazione del Palazzo della Concezione, ora Liceo Chierici, risale al 1689 come Convento delle
Carmelitane Scalze, quando il Vescovo del tempo consacr la chiesa dedicata allo Sposalizio della
Vergine. A quel tempo e sino alla descrizione pervenutaci dai disegni dallArch. Domenico
Marchelli nel 1813, il Convento si sviluppava su due piani fuori terra principalmente attorno a tre
corti, sulla maggiore delle quali si affacciavano le celle e i luoghi comunitari (cucine e refettori sul
lato ovest, la chiesa a sud-est, parte delle celle sul lato nord, etc.).

Figura 1 Configurazione a due piani fuori terra dell'attuale Liceo Chierici (inizio 1900)

Si aggiungevano altri tre cortili minori utili al disbrigo dei servizi propri della vita monastica, oltre
ad un ampio spazio cintato ad orto posto parallelo a via Bellaria ad est del complesso.
Gli elementi condizionanti limpianto furono la presenza ad est e a nord di alcuni importanti canali,
tra cui il Canale di Secchia in uscita dalla citt, mentre dalla parte ovest i limiti erano distinti dalla
Cittadella con le sue fortificazioni ed il fossato.
Dopo la soppressione del 1805 il complesso adibito a Conservatorio della Concezione.
Verso la met dellOttocento nel complesso probabilmente interviene anche lIng. Pietro Marchelli
al quale sarebbe dovuta lattuale sala espositiva delle colonne.
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4
Un lungo periodo di stasi edilizia, segue fino al 1916 quando ledificio sottoposto ad una radicale
trasformazione da parte del Comune di Reggio Emilia, divenutone proprietario nel 1904, per
adeguarlo alla nuova funzione scolastica (Scuole elementari), nonch ospitante per breve tempo
anche lOspedale Militare.

Figura 2 Configurazione dell'attuale Liceo tra il 1920 e il 1930. Si noti la sopraelevazione di parte del fronte su Viale Nobili, la
balaustrata di coronamento e la modifica della tipologia e della posizione delle bucature

In quelloccasione abbattuta la chiesa, ricollocati e riammodernati i collegamenti est e sostituita


una delle corti (via Bellaria) con un nuovo corpo di fabbrica ampliato rispetto al precedente,
sopraelevato il corpo centrale delledificio su Viale Leopoldo Nobili con due terrazzi dangolo con
le Vie Filippo Re e Bellaria. Seguono tra gli anni trenta e Cinquanta del Novecento diversi interventi
di adeguamento e ampliamento con la sopraelevazione dei due terrazzini citati e la conformazione
unitaria su tre livelli fuori terra, fatto salvo due piccoli terrazzini interni su via Filippo Re.
Nel 1926 ledificio destinato anche a sede della Scuola delle Belle Arti, gi ospitata nei vicini
Musei Civici, che ora, quale Liceo Artistico Gaetano Chierici, occupa lintero complesso. La
maggiore compromissione si riporta al 1962 con la realizzazione del padiglione interno destinato a
laboratori che ha comportato la pressoch totale scomparsa della corte interna al piano terra.

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5
Figura 3 Configurazione dell'attuale Liceo dopo il 1930. Si noti il completamento delle sopraelevazioni.

Da questa varia sequenza ne derivato un fabbricato apparentemente unitario ed omogeneo ma


sostanzialmente difforme nelle sue diverse parti costitutive, come si relazioner nei successivi
capitoli.
In ragione dei frequenti eventi sismici succedutesi negli ultimi 20 anni nel territorio reggiano
(1996, 2000, 2006, 2012) ledificio colpito pesantemente dallazione dinamica, come richiamato
in premessa, soprattutto ad opera dei due primi eventi; lEnte Proprietario procede alla
riparazione del danno e a parziali opere di miglioramento antisismico che riguardarono localmente
le lesioni createsi e migliorate le portanze degli orizzontamenti presenti.
Seppure parzialmente, anche la copertura manutenzionata aumentando la propria rigidezza con
linserimento di un tavolato ligneo e con lintroduzione di controventi di falda con barre di acciaio.
Gli ultimi interventi sono stati inoltre loccasione per ladeguamento e il superamento delle
barriere architettoniche con la messa in opera di due ascensori.

5. CODICE DI RIFERIMENTO

Per levoluzione storica del monumento e per le differenti tecnologie applicate si considerato
limmobile del il Liceo Artistico Gaetano Chierici quale aggregato edilizio composto da 6 unit
strutturali (US) per la cui puntuale descrizione si rimanda al capitolo 8.

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6
6. RILIEVO GEOMETRICO E STRUTTURALE LEGENDA (RIF. ELABORATI GRAFICI)

Ai fini del rilievo geometrico-strutturale e della rappresentazione grafica si fatto riferimento alla
legenda riportata di seguito, tratta dalle indicazioni regionali.

Figura 4 Legenda degli interventi di consolidamento proposti

7. DESCRIZIONE SOMMARIA DEL FABBRICATO

Il fabbricato si presenta isolato con impianto a corte a pianta quadrangolare di ca.61/63x51 m


edificata nel perimetro, con fronte principale in affaccio su Viale Leopoldo Nobili.

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7
Le sue diverse parti si articolano su tre livelli fuori terra con una superficie di ca. 2000 mq per
piano, distinti da marcapiano e cornice di sottotetto.
Dal punto di vista costruttivo il complesso presenta struttura prevalentemente in muratura e solai
di diversa tipologia: volte in muratura, solai a putrelle e voltine, solai latero-cementizi.
La copertura a falde composte prevalentemente in legno, con una limitata porzione che presenta
travature reticolari in c.a. eseguite negli anni 60.
Completamente rimossi i pavimenti originari, rimangono parte dei serramenti novecenteschi delle
luci, queste ultime presenti in una grande variet di forme.
I prospetti esterni evidenziano una prevalenza dei vuoti sui pieni, caratterizzandosi dalla sequenza
lineare continua di luci e dalla grande variet delle stesse.
Il prospetto su Viale Leopoldo Nobili quello pi compiuto dal punto di vista architettonico
evidenziando una partitura simmetrica dei suoi elementi compositivi distinguendo nella parte
centrale il motivo di tre luci a serliane sovrapposte.
Due grandi portoni voltati riquadrati a bugnato costituiscono gli ingressi. Elementi a bugnato,
balaustre, riquadri e modanature concorrono allarricchimento dellapparato decorativo formale.
Analoghi elementi, ma disposti con maggior disordine, compongono anche gli altri prospetti.
I prospetti sulla corte interna mostrano una maggiore rigore e uniformit compositiva
distinguendo luci regolari, allineate e simmetricamente distribuite, architravate al piano terra,
archivoltate a tutto sesto e balaustrate al piano primo, ancora architravate al piano secondo.
Questultimo livello distinto da marcapiano, cornici modanate e paraste che ne accentuano il
carattere architettonico.
La corte occupata da un corpo di fabbrica moderno ad un solo livello, destinato a laboratori,
incongruo con i valori dinsieme del complesso.

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8
Figura 5 Vista del chiostro, in cui si nota il volume incongruo dei laboratori ceramici.

Linterno disimpegnato da quattro vani scala: lo scalone monumentale a tre rampe da terra al
secondo livello a nord-ovest, un secondo scalone monumentale a doppia rampa tra piano terra e
primo piano a sud-ovest, una scala di servizio a tre rampe a sud-est e la nuova scala di sicurezza a
nord-est.
Nellinterrato rimangono i resti dellantica chiesa della Concezione o Sposalizio della Vergine e
tracce dellimpianto originario. I piani superiori mostrano un vario insieme di trasformazioni
derivate soprattutto dalle ampliamenti, modifiche e adattamenti Otto-Novecenteschi.
I locali sono disimpegnati da lunghi corridoi disposti, nei corpi di fabbrica sud ed est, in adiacenza
alla corte interna, nel corpo a nord in posizione mediana, nel corpo ovest sul lato esterno su via
Leopoldo Nobili.
Di grande interesse, al piano terra, la sala delle colonne recentemente restaurata.

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Figura 6 Vista dall'ultimo pianerottolo della scala monumentale nell'angolo nord-ovest (US 4)

8. CARATTERI COSTRUTTIVI, STATO DI CONSERVAZIONE E DI DANNO DEL MANUFATTO

Considerazioni generali
Levoluzione della fabbrica nel tempo ha determinato profonde trasformazioni negli elementi
tipologici, funzionali e di espressione architettonica, modificandone conseguentemente il
comportamento.
Dal confronto con le permanenze fisiche tuttora presenti nelledificio e i documenti trasmessi si
evince che solo pochi elementi strutturali appartengono alla fase di impianto del Convento.
Le tavole allegate mostrano che solo negli scantinati sono presenti setti murari riconducibili a quel
momento, mentre al piano terra e primo questi si riducono alle sole murature dambito e dei
corridoi.
Le restanti parti sono il prodotto degli interventi, gi richiamati, avvenuti nella prima met del
secolo scorso e in particolare sul fronte sud non resta traccia delle originarie strutture con la sola
eccezione della elegante sala delle colonne.

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10
Figura 7 Domenico Marchelli, Planimetria Piano Terreno (1813)

Figura 8 Domenico Marchelli, Planimetria Piano Superiore (1813)

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11
Permanenza di struttura
verticale dellimpianto (1689)
Antico cortile o giardino

Figura 9 Planimetria del Piano Seminterrato con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

Figura 10 Planimetria del Piano Terra con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

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12
Permanenza di struttura
verticale dellimpianto (1689)
Antico cortile o giardino

Figura 11 Planimetria del Piano Primo con evidenziazione delle permanenze rispetto all'impianto originario

Nel quadro di una visione dinsieme le analisi strutturali e le conseguenti proposte progettuali
sono state sviluppate considerando il fabbricato quale aggregato edilizio a corte composto da
diverse unit strutturali, procedura che ha facilitato le analisi parziali per ciascuno dei suoi
componenti considerando le loro interazioni.
I principi che hanno guidato lindividuazione delle unit strutturali sono stati:
Le fasi costruttive del fabbricato e delle sue parti;
Le tecniche costruttive;
Lo stato dei consolidamenti sinora eseguiti;
Il quadro fessurativo attuale e lo stato di danneggiamento pregresso;
I collegamenti presenti e le condizioni di vincolo.

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13
Sono state pertanto individuate le seguenti unit strutturali:
Unit strutturale 1: identifica la parte del fabbricato a nord-est comprendendo la nuova
scala di sicurezza, la piccola corte adiacente a questa con i servizi igienici;
Unit strutturale 2: identifica la parte del fabbricato ad est con, nel sotterraneo, la cripta
dellantico oratorio;
Unit strutturale 3: identifica la parte centrale del fabbricato su via Filippo Re con la sala
delle colonne al piano terra;
Unit strutturale 4: identifica la parte pi rappresentativa del fabbricato ad ovest
comprendendo i due scaloni monumentali;
Unit strutturale 5: identifica la parte a nord-ovest del fabbricato;
Unit strutturale 6: identifica la parte del fabbricato in angolo sud-est con la scala
secondaria.

Figura 12 Vista dall'alto del modello tridimensionale dell'aggregato con individuazione delle 6 Unit Strutturali

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14
Unit strutturale 1
CARATTERI COSTRUTTIVI. Lunit strutturale, situata nellangolo di nord-ovest, quella che ha subito le
maggiori trasformazioni; previo il suo completo svuotamento in sostituzione dei solai precedenti
stata inserita una scala in acciaio autoportante di sicurezza impostata sullantico tracciato del
canale di Reggio tuttora parzialmente visibile nello scantinato.

Figura 13 Vista del tratto di canale ancora visibile nel piano seminterrato

Un altro elemento condizionante lindividuazione della unit strutturale rappresentato dalle


trasformazioni anche prospettiche realizzate nei primi decenni del secolo scorso.
Le murature dambito sono collegate da travi in altezza in c.a. e la parte di copertura ad essa
afferente presenta un cordolo eseguito con la medesima tecnologia. Al di sopra di questo le
orditure sono unite con doppio assito incrociato con controventatura a croce di SantAndrea.
Nella restante parte dellUS, che si affaccia sul cavedio (ultima testimonianza del cortiletto di via
Bellaria) gli orizzontamenti sono piani composti da solette in c.a., mentre quelli voltati furono
consolidati ponendo allestradosso delle volte una cappa rinforzata al di sopra della quale fu
realizzata una soletta connessa alle murature dambito con spezzoni di acciaio (realizzata con cls
con leca alleggerito e rete elettrosaldata).
Le murature presenti che delimitano lUS 1 sono di laterizio e sono continue dal piano fondale sino
al piano secondo, mentre nel sottotetto le murature si limitano alla sola direzione nord-sud.
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15
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il quadro fessurativo manifesta sul fronte di levante
unazione ortogonale al piano.
LUS non manifesta meccanismi di danno globali mentre sono presenti meccanismi locali che
coinvolgono le piattabande.

Figura 14 Lesioni delle travi in c.a. del vano scala a nord-est

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16
Figura 15 Vista del modello tridimensionale da sud-est con indicazione delle principali lesioni e meccanismi di danno

Figura 16 Vista del modello tridimensionale da nord-ovest con indicazione delle principali lesioni e meccanismi di danno

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17
Unit strutturale 2
CARATTERI COSTRUTTIVI. Luniformit delle tecnologie costruttive, la permanenza delle strutture
murarie dellantica cripta della chiesa soppressa, il quadro fessurativo nonch lassenza di
interventi di consolidamento in questa parte dellaggregato hanno guidato lindividuazione
dellUS.
Gli elementi strutturali verticali sono caratterizzate da cielo a tetto da murature portanti in
laterizio e tamponature non portanti in laterizi forati.
Il primo impalcato costituito da volte a botte e a crociera in mattoni pieni di laterizio, il secondo
e il terzo da solai in acciaio e laterizio (putrelle e voltine) e da volte a botte e a crociera in laterizio
nei corridoi, nei quali si segnala la presenza di tirantature messe in opera in tempi recenti.
Il quarto impalcato, rappresentato unicamente da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale,
nasconde alla vista la copertura a orditura lignea (capriate e puntoni) e tavelloni in laterizio.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il meccanismo globale di questa US riconducibile ad
una rotazione sommitale generata dallazione spingente di alcuni componenti della struttura,
nonch nella parte dellUS un tempo occupata dalla chiesa si manifestata lazione di
martellamento della centrale termica (con struttura in c.a.) contro lo sperone della muratura
dangolo.

Figura 17 Vista della centrale termica costruita in adiacenza con il fabbricato


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18
Sono inoltre presenti meccanismi locali che coinvolgono gli archi e le piattabande, oltre a
fenomeni di discretizzazione di porzioni facciata in corrispondenza delle murature delle fasce di
piano.

Unit strutturale 3
CARATTERI COSTRUTTIVI. Lunit strutturale stata determinata dalla permanenza degli elementi
strutturali dambito e dalla sostanziale omogeneit delle tecnologie presenti.
Il primo impalcato caratterizzato per la quasi totalit della sua superficie da volte in laterizio a
botte, lunettate e a crociera, ad esclusione di parte dellarea un tempo occupata dal cortile sud-
ovest, caratterizzata dalla presenza di un solaio latero-cementizio.
Il secondo impalcato caratterizzato ancora una volta dalla presenza di volte a crociera in laterizio
nella sala delle colonne (si segnala la presenza di tirantature messe in opera di recente) e a botte
nel corridoio.
Il terzo impalcato costituito da solai latero-cementizi e da volte a crociera in laterizio lungo il
corridoio collegate tramite tirantature.
Il quarto impalcato interamente caratterizzato dalla presenza di solai latero-cementizi.
La copertura costituita da una struttura reticolare in cemento armato e si nota la presenza di
cordoli del medesimo materiale nei lati Nord e Sud dellUS.

Figura 18 Capriate in c.a. del piano sottotetto. Si nota il cordolo del medesimo materiale all'appoggio delle capriate.

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19
Gli elementi strutturali verticali sono in muratura di laterizio pieno, ma si registra anche la
presenza di plinti di cemento armato al piano seminterrato con la funzione di irrigidire e
consolidare i preesistenti pilastri in muratura. Al piano secondo si segnala inoltre la presenza di
pilastri in cemento armato, costruiti in allineamento con i pilastri in muratura portanti dei piani
inferiori.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Questa US non denuncia significativi meccanismi di
danno a cui fanno eccezione le lesioni verticali per azioni ortogonali al piano nelle murature dei
vani scala tangenti alle unit strutturali limitrofe.
Come nelle altre unit strutturali sono presenti meccanismi locali al di sopra di archi e
piattabande.

Figura 19 Lesioni ortogonali al piano sulla muratura divisoria tra il vano scala a sud-est e la sala delle colonne

Unit strutturale 4
CARATTERI COSTRUTTIVI. Come per le unit strutturali in precedenza descritte, anche in questa parte si
sono presi in considerazione il quadro fessurativo, le tecnologie dei consolidamenti eseguiti sugli
stralci precedenti, le permanenze strutturali sia negli orizzontamenti che nelle murature e
lomogeneit del comportamento strutturale di piano.

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20
Gli elementi strutturali verticali sono realizzati in mattoni di laterizio pieni, mentre le tramezzature
tra le aule in mattoni di laterizio forati.
Il primo e il secondo impalcato sono caratterizzati da volte in laterizio a crociera, a botte lunettata
e rampante (scala a nord-ovest). Tali volte, ad eccezione di quelle di sostegno ai collegamenti
verticali, sono state oggetto di consolidamento mediante cappa e soletta estradossale
collaborante in cemento armato.
Il terzo impalcato costituito da volte in laterizio rampanti (scala a nord-ovest), solai in putrelle
dacciaio e laterizio (aule affacciate sul chiostro e servizi igienici nellangolo sud-ovest) e solai in
legno nella parte restante. Nonostante la non omogeneit delle tecnologie costruttive si
considerato omogeneo il comportamento complessivo del piano in quanto tutti i solai menzionati
sono stati consolidati mediante soletta collaborante estradossale in cemento armato (ad
esclusione delle volte della scala nord-ovest che non sono state oggetto di consolidamento).
Il quarto impalcato costituito da solai in legno.
La copertura ad orditura lignea (capriate e puntoni) con doppio assito incrociato.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Il quadro fessurativo presente sul fronte ovest dellUS,
con lesioni che coinvolgono nelle sue estremit le fasce di piano e il vano scala a nord-ovest,
denuncia un meccanismo di discretizzazione generato dallazione martellante delle US ortogonali
alloggetto di analisi, oltre ad essere presenti meccanismi locali su archi e piattabande.
A quanto sopra da aggiungere la componente spingente di parte della copertura negli angoli
dellUS che crea meccanismi di danno locali nella fascia di piano sommitale.

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21
Figura 20 Fenomeni di discretizzazione di facciata sul fronte su Viale Nobili

Unit strutturale 5
CARATTERI COSTRUTTIVI. LUS stata individuata in analogia con gli elementi descritti per lUS 4:
luniformit del trattamento della copertura, oltre al quadro fessurativo, hanno permesso la sua
riconoscibilit. A quanto sopra da aggiungersi limpianto fondale in parte risalente alla
fondazione dellimmobile.
Gli elementi strutturali verticali sono costituiti nella loro totalit da murature in laterizio pieno.
Il primo impalcato costituito da volte in laterizio a crociera (nellarea originariamente occupata
dalle celle delle monache) e a botte, nella zona attualmente non accessibile.
Il secondo impalcato caratterizzato da volta a botte in laterizio, consolidate mediante cappa e
soletta estradossale e tirantature in acciaio.
Il terzo impalcato costituito da un solaio in legno (corridoio) e da solai in acciaio e voltine in
laterizio (aule). Nonostante la disomogeneit dellapparecchiatura costruttiva si considerato
omogeneo il comportamento di piano in quanto i suddetti solai sono stati oggetto di
consolidamento mediante soletta in cemento armato.
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22
Il quarto impalcato sostituito da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale, ad eccezione
dellangolo nord-ovest ove si registra la presenza di un solaio latero-cementizio che interrompe
lomogeneit creando danni locali (visibili soprattutto sul fronte ovest).
La copertura sostenuta da travi e capriate lignee e doppio assito incrociato.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. Le maggiori sollecitazioni in un aggregato edilizio si
manifestano alle sue estremit.
Anche in questa US siamo in presenza di un tentativo di rotazione parziale della facciata (prospetto
ovest) testimoniato dal quadro fessurativo che coinvolge per lintera altezza seguendo la linea di
minor resistenza la porzione prospettante su Viale Nobili. Tale stato di fatto accentuato dalla
presenza di un cordolo parziale (si interrompe al limite dellUS) in cemento armato di grande
spessore (ca. cm 70).
Sono inoltre presenti meccanismi locali di danno simili a quelli presentati nelle US precedenti.

Figura 21 Individuazione delle lesioni principali sul fronte ovest (estremit nord)

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Unit strutturale 6
CARATTERI COSTRUTTIVI. Come per le unit strutturali in precedenza descritte, anche in questa parte si
sono presi in considerazione le permanenze strutturali, lomogeneit del comportamento
strutturale di piano e le permanenze storiche.
Il primo impalcato, corrispondente a parte dellarea di fondazione dellantica chiesa, costituito
da volte in laterizio, in parte non visibili poich parte di vani non accessibili.
Il secondo e il terzo impalcato sono costituiti da solai latero-cementizi, che contribuiscono a
distinguere nettamente lUS in questione dalle US limitrofe.
Il quarto impalcato ancora una volta costituito da un controsoffitto in pannelli di fibra minerale
che celano la soprastante copertura a orditura lignea e tavelloni in laterizio.
STATO DI CONSERVAZIONE E MECCANISMI DI DANNO. LUS presenta orizzontamenti a travetti e pignatte ed il
meccanismo locale principale sono le lesioni lungo landamento di posa del solaio. Gli elementi
strutturali sopra descritti contribuiscono alla formazione della lesione presente nella struttura a
volta della scala attigua.

Figura 22 Solaio in latero-cemento del piano primo con evidenziazione delle lesioni in direzione dell'orditura strutturale

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9. GLI INTERVENTI DI PROGETTO

Previo ladeguata conoscenza dellaggregato monumentale e dei suoi componenti, lapplicazione


per ciascuno di essi di un procedimento di analisi cinematica relazionato comunque ad una visione
di insieme, i principi che hanno guidato la proposta progettuale di riparazione dei danni e di
miglioramento antisismico del Liceo Chierici sono stati, nel principio della conservazione, i
seguenti criteri:
Minimo intervento;
Reversibilit;
Riconoscibilit;
Compatibilit;
Durabilit;
Sicurezza.
Alla luce delle tecnologie e delle carenze evidenziate precedentemente, gli obiettivi del progetto
sono:
il ripristino della continuit dei maschi murari;
il miglioramento dei collegamenti fra le strutture verticali e orizzontali;
il miglioramento delle rigidezze degli impalcati;
il miglioramento della presenza di sezioni murarie resistenti.
Facendo propri i principi derivati dalla Normativa vigente e dalle linee guida ministeriali,
lintervento propone quattro tipologie operative:
interventi per la riduzione delle carenze dei collegamenti;
interventi per la riduzione della deformabilit e per la rigidezza degli impalcati;
miglioramento della distribuzione e della qualit dei maschi murari resistenti;
rinforzo delle parti intorno alle aperture.

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Unit strutturale 1
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
NellUS oggetto di analisi si proceder alla verifica e alleventuale azione di miglioramento dei
collegamenti fra le orditure lignee presenti in copertura e fra queste e il cordolo cementizio
presente.
Sar inoltre interposto nella parte mancante, un impalcato ligneo con doppio assito incrociato che
dar continuit con gli interventi che interesseranno a quella quota le unit strutturali 5 e 2.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Premesso che questa US stata oggetto di un massiccio intervento di ristrutturazione che ha
modificato la distribuzione dei locali e delle tecnologie in precedenza presenti, si proceder alla
semplice riparazione dei danni con malte compatibili.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
Come accennato in precedenza la necessit di vedere migliorata la continuit dei maschi murari e
la capacit di resistenza alle estremit dellaggregato consiglia di procedere al tamponamento
dellultima fila di bucature nellangolo nord-est con muratura di laterizio di recupero pieno posata
a due teste in sottosquadro con ortostati e diatoni e opportunamente collegata con le murature
che la delimitano.
La medesima tecnologia sar applicata nella creazione di un martello murario fra la muratura
posta allestremit del corridoio proveniente dallUS2 e la muratura dambito.
Si proceder inoltre alla razionalizzazione della verticalit delle bucature interne nelle porte di
accesso agli attuali servizi igienici.
Riproponendo lo schema di impianto si realizzer un maschio murario al limite ovest dellUS.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Questa US non presenta la necessit di un intervento di rinforzo nelle parti intorno alle aperture.

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Unit strutturale 2
Questa US lunica a non avere beneficiato ad oggi di alcuna opera di consolidamento e di
riparazione di danni.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Gli orizzontamenti presenti nellUS sono suddivisi in due tipi: solai composti da putrelle e voltine
(secondo e terzo impalcato) e volte fra linterrato ed il piano terreno.
I collegamenti fra le murature e gli orizzontamenti saranno eseguiti con lintroduzione di spezzoni
metallici saldati ad alcuni profilati utili a prevenire meccanismi di ribaltamento.
A quanto sopra sono da sommarsi le catene metalliche posizionate ad ogni impalcato sia piano che
voltato andando ad integrare cos quanto gi presente alle volte del piano primo.
Anche in questo caso sar interposto, un impalcato ligneo con doppio assito incrociato che dar
continuit con gli interventi che interesseranno a quella quota le unit strutturali 5 e 6.
Il collegamento fra le murature portanti e le orditure lignee che saranno oggetto di manutenzione
avverr con linterposizione di un dormiente ligneo opportunamente ancorato con spezzoni
metallici.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
I solai presenti in ferro e laterizio saranno consolidati con la messa in opera di un massetto armato
con rete elettrosaldata ancorato con connettori metallici agli elementi strutturali. Oltre a tale
accorgimento saranno introdotte piastre di collegamento fra gli elementi strutturali utili ad evitare
il loro sfilamento.
La deformabilit delle volte e degli archi sar limitata con lintroduzione delle catene metalliche
gi presentate nel capoverso precedente.
Le lesioni presenti in questi elementi strutturali saranno consolidate con linserimento di cunei e
malte espansive.
La copertura sar manutenzionata e su di essa sar posizionato un doppio assito incrociato con
controventature di falda.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per lUS 1 si proceder al tamponamento delle bucature dangolo
poste allinterno del chiostro con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in precedenza.

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La razionalizzazione e la ricerca di maggiori maschi murari ha favorito la chiusura in sottosquadro
di sopraluci e di accessi realizzati recentemente per scopi funzionali.
Si proceder anche in questo caso evidenziando la loro presenza ed assicurando la loro
reversibilit con la muratura sottosquadro.
Si proceduto inoltre allalleggerimento degli impalcati con la rimozione di divisorie in falso.
Al fine di evitare azioni di martellamento che potrebbero compromettere le strutture delledificio
principale si propone la realizzazione di un giunto tecnico fra la centrale termica e langolo entro
cui stata posizionata.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Il prospetto sul chiostro di questa US vedr per il principio della sicurezza il mantenimento dei
tamponamenti esistenti mantenendone il disegno con la sola eccezione delle bucature prossime
agli angoli della fabbrica.

Unit strutturale 3
LUS 3 fu sottoposta ad un intervento di rifacimento degli orizzontamenti che fortunatamente non
interessarono la sala delle colonne recentemente restaurata.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Le condizioni di conservazione e dei collegamenti consigliano la messa in opera di catene
metalliche sia alla quota degli interrati oltre alla messa in opera di catene metalliche nel secondo e
terzo impalcato per evitare rotazioni di facciata.
Le catene presenti saranno verificate nelle tesature e nei capichiave.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
In tale ambito ed anche per ridurre le masse in sommit si procede ad una redistribuzione degli
spazi sommitali insieme al consolidamento degli impalcati latero-cementizi con fasce di fibre di
carbonio posate allintradosso delle travette portanti.

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o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per lUS 1 e 2 si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in
precedenza.
Nel piano interrato gli ampi spazi fra i pilastri saranno parzialmente colmati con muratura a due
teste (quelli presenti sono di 4 teste) per realizzare maggiore continuit con le murature in
elevazione sovrastanti.
Come gi accennato in precedenza in sostituzione delle pareti sar eseguita una nuova partitura
funzionale che vedr riproposta la continuit spaziale del corridoio delimitato da una muratura di
due teste in continuit con quelle sottostanti opportunamente serrata al solaio superiore.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Il prospetto sul chiostro di questa US vedr per il principio della sicurezza il tamponamento delle
finestre troppo vicine allangolo o non allineate con le bucature superiori.

Unit strutturale 4
LUS 4 fu sottoposta ad un intervento di miglioramento sismico e riparazione del danno in
occasione dei recenti eventi che hanno colpito ledificio.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Le condizioni di conservazione e dei collegamenti consigliano la messa in opera di ulteriori catene
metalliche oltre a quelle gi esistenti per evitare le eventuali rotazioni di facciata caratterizzata da
unalta presenza di bucature.
Tale operazione sar eseguita alla quota del piano seminterrato e dei successivi impalcati.
Anche in questo caso sar potenziato il collegamento e la rigidezza dellimpalcato superiore con la
messa in opera di un secondo tavolato ligneo opportunamente ancorato a quello sottostante e
alle strutture portanti.
Le catene presenti saranno verificate nelle tesature e nei capichiave.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Lunico intervento proposto la messa in opera del secondo tavolato citato nel punto precedente.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro ed anche in prossimit dellangolo sud-ovest del fronte su
Viale Nobili con i medesimi accorgimenti (sottosquadro) descritti in precedenza.
Le pareti ad una testa presenti saranno rimosse e sostituite con nuove murature da terra a tetto a
due teste che riprendono le posizioni riconducibili allimpianto dellUS.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Tutte le lesioni presenti in archi, architravi e nelle fasce di piano saranno riparate con cunei
metallici e malte espansive nonch con lapplicazione della tradizionale tecnica del cuci-scuci.

Unit strutturale 5
LUS 5 fu anchessa sottoposta ad un intervento di miglioramento sismico in occasione dei recenti
terremoti (1996, 2000). In tale occasione furono consolidati gli orizzontamenti con le tecnologie
proprie del periodo (cappetta estradossale alla volta e soletta sovrastante) nonch riparate le
murature con tecnologie cuci-scuci e rifatta la copertura con linterposizione (cordolo parziale).
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Si provveder ad inserire catene metalliche nelle volte e negli archi del piano seminterrato laddove
sono assenti. Questa operazione sar compiuta anche nella pilastrata ora inaccessibile per il cui
raggiungimento si eseguir un varco estendendo una delle finestre presenti procedendo cos al
preventivo svuotamento da rottami.
Le catene presenti al piano terreno saranno verificate nelle tesature e nei capichiave, mentre nei
piani superiori saranno infissi nuovi presidi metallici cos come indicato negli elaborati progettuali.
Un migliore collegamento sommitale fra le strutture verticali sar la sostituzione del controsoffitto
presente con un impalcato realizzato con strutture lignee e doppio tavolato.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Le lesioni presenti nelle volte saranno riparate con iniezioni di malta espansiva, evitando cos la
creazione futura di altre cerniere, mentre per quanto concerne gli equilibri generali si introduce
lorizzontamento cos come descritto nellultimo capoverso del punto precedente.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al tamponamento delle bucature
dangolo poste allinterno del chiostro e nellangolo nord-ovest con i medesimi accorgimenti
(sottosquadro) descritti in precedenza.
Sar riproposto lo schema strutturale di impianto compatibilmente con lo stato di fatto mediante
quattro setti murari a due teste continui da terra a tetto.
Per migliorare la capacit resistente della parte di fabbricato estesa nei primi decenni del XX
secolo si proceder al tamponamento nella parte non accessibile degli spazi fra la pilastratura
presente nei principi pi volte del presente documento.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitura di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Si proceder secondo gli schemi di riparazione locale pi volte illustrati.

Unit strutturale 6
LUS 6 presenta un quadro fessurativo di modeste dimensioni con eccezione del vano scala posto
tangente allUS.
o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
Si proceder alla cerchiatura del vano scala con piatti metallici impostati a livello dei solai e
consolidato i voltine della scala con la messa in opera di FRP il cui particolare sar concordato con
le competenti autorit.
Come nelle altre parti verr introdotto un impalcato fra il piano secondo e il sottotetto con la
medesima composizione in precedenza descritta.

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o INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DEFORMABILIT E PER LA RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI
Non sono previsti interventi afferenti a tale categoria.
o MIGLIORAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE E DELLA QUALIT DEI MASCHI MURARI RESISTENTI
In analogia con quanto descritto per le altre US si proceder al riallineamento delle bucature e la
chiusura di finestre nel vano scala e si potenzier langolo sud-est con lestensione del
tamponamento gi esistente in sottosquadro avendo cura di realizzare fra le due superfici diatoni.
Le lesioni presenti nei maschi murari gi esistenti o che denunciano nel piano interrato malte di
modesta qualit saranno i primi riparati con la tradizionale tecnica del cuci-scuci, mentre i secondi
con la risarcitoria di malte di calce.
o RINFORZO DELLE PARTI INTORNO ALLE APERTURE
Si proceder secondo gli schemi di riparazione locale pi volte illustrati.

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