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JUNG

Introduzione
Jung afferma che esistono 2 differenti tipi, introverso e estroverso, ma il pi delle volte scoprire se
uno appartiene alluno o allaltro molto difficile. Ci che differisce lintroverso dallestroverso il
moto dellinteresse verso loggetto. Nellestroverso, loggetto agisce come un magnete e
condiziona il soggetto. Il soggetto riveste sempre unimportanza secondaria e vede ogni cosa
secondo i fatti oggettivi. Nellaltro caso, invece, lintroverso impedisce alloggetto di assumere
tanto valore, svalutandolo e dandogli unimportanza secondaria. In questo modo, il soggetto
rimane sempre al centro dellinteresse e si basa sempre sulla propria concezione. In realt ogni
uomo presenta entrambi i meccanismi: soltanto il prevalere delluno o dellaltro a determinare il
tipo. Ci significa che non esiste un tipo puro. I tipi non si differenziano solo per estroverso o
introverso, ma anche in base alle singole funzioni psichiche fondamentali, che sono 4: pensiero,
sensazione, sentimento e intuizione.

2. Le idee di Schiller sul problema dei tipi


Federico Schiller il primo a proporsi consapevolmente di attuare una distinzione degli
atteggiamenti tipici. Sulla educazione estetica delluomo prima pubblicazione 1795.
Schiller qui elabora in forma compiuta la sua estetica, nel confronto con Immanuel Kant e la coeva
rivoluzione francese. Il problema di Schiller quello dell'armonia delle facolt umane: attorno alle
opposizioni tra imperativo categorico e inclinazione, intelletto e sensibilit - che Kant aveva
lasciato dietro di s dopo la pubblicazione delle sue Critiche - Schiller tesse una serie di altre
opposizioni (persona/stato, impulso alla vita/impulso alla forma) prima di proporre la sua
conciliazione, che consiste nell'educazione alla bellezza come medium verso l'unit dell'uomo.
Schiller introverso, mentre Goethe estroverso. Nella sua qualit di introverso, Schiller ha un
rapporto migliore con le idee che non con le cose del mondo. Il rapporto con le idee pu essere
improntato maggiormente o al sentimento o alla riflessione a seconda che lindividuo appartenga
di pi al tipo sentimento o al tipo pensiero. Schiller tratta il problema cos come lo ha desunto
dalla propria esperienza interiore, per questo introverso pensiero.
Tema del tipico conflitto del tipo intellettuale introverso: Schiller tratta la questione della causa e
dellorigine della separazione delle 2 funzioni. Egli rileva la differenziazione fra gli individui quale
motivo fondamentale. Per prima cosa egli rileva come nellarte e nella scienza lintelletto
speculativo e intuitivo entrino in contrasto e mantengono gelosamente separati i loro campi di
azione. comprensibile che al tempo di Schiller, si giudicasse luomo greco in base alla grandezza
delle opere che di lui erano state tramandate e che quindi lo si sopravvalutasse. Il vantaggio
delluomo greco consisteva nel fatto che egli era meno differenziato dalluomo moderno (civilt
collettiva cristianesimo). Nella civilt collettiva, luomo non si presenta come tale ma soltanto
rappresentato da una funzione, anzi si identifica con questa funzione e rinnega le funzioni meno
differenziate. Con ci luomo moderno decade a mera funzione, appunto perch solo questa
funzione rappresenta un valore collettivo. Schiller per si rende conto che esistono altri modi
perch si realizzasse la differenziazione della funzione: la reciproca contrapposizione delle
disposizioni.
Oggi vi un profondo abisso fra ci che uno e ci che rappresenta, ossia fra ci che egli come
individuo e ci che la sua funzione come essere collettivo. La sua funzione sviluppata, ma non
cos la sua individualit. Ma questo sviluppo unilaterale pu e deve condurre ad una reazione dato
che le funzioni inferiori soppresse non possono venire escluse allinfinito. La funzione differenziata
gli procura la possibilit di unesistenza collettiva, ma non la soddisfazione e la gioia di vivere che
solo lo sviluppo dei valori individuali pu dare. Schiller, pur non dicendolo espressamente, vuole
una ripresa del modo antico di vivere e di concepire la vita. Comunque sia, il suo spirito rivolto
pi alla bellezza classica che alla dottrina cristiana della redenzione, la quale proponeva la
liberazione dal male (liberazione = distacco dalla funzione superiore da tutte le altre funzioni che a
quellepoca volevano dominare). Il rapporto che legava strettamente il mondo antico con la natura
pareva offrire quella possibilit che veniva invece negata dal cristianesimo: non vi doveva essere
un distacco dalle funzioni meno differenziate, bens bisognava venire a patto con esse per arrivare,
per via naturale, ad ununificazione degli opposti. Le funzioni inferiori si contrappongono alla
funzione superiore non tanto nella loro intima essenza, quanto piuttosto nella loro forma
contingente. In origine esse vennero trascurate e rimosse, perch ostacolavano luomo civile nel
raggiungimento dei suoi fini, i quali consistono in interessi unilaterali e non coincidono con il
perfezionamento dellindividualit umana. Laccettazione delle funzioni rimosse promuove una
lotta interiore scatenando quindi il contrasto dapprima domato. Bisogna dunque comporre questa
lotta per raggiungere lindipendenza del carattere ( a Schiller sembrava che il conflitto in lui fosse
fra immaginazione e astrazione, cio fra intuizione e intelletto). Ci che caratterizza limperfetto
sviluppo duna funzione il fatto che essa cessa di essere coscientemente disponibile e si
comporta come forza dinamica, priva di ogni criterio autonomo di scelta, come un impulso o come
mero rinforzo della funzione cosciente differenziata cui conferisce un carattere di ossessione o di
costrizione, cos che la funzione cosciente spinta al di l dei limiti intenzionalmente fissati o viene
arrestata e avviata per via collaterale. Schiller intendeva mostrare come la sintesi degli elementi
separati potesse ottenersi mediante la contemplazione, il godimento e la creazione della bellezza.
La bellezza avrebbe dovuto farsi mediatrice per ricostruire lunit originaria dellessere umano. Per
contro, lesperienza ci indica che la bellezza ha necessariamente bisogno della propria antitesi per
poter esistere. Schiller non parla delluomo dellantichit, ma dellantico pagano: luomo arcaico
in noi, ripudiato dalla nostra coscienza orientata collettivamente, che ci appare cos terribile e
inaccettabile e che tuttavia portatore di quella bellezza che altrove cerchiamo invano. Risulta che
ogni tentativo di instaurare un equilibrio nellessere umano dei nostri tempi dovr tener conto
delle funzioni che sono inferiori perch non differenziate. Nessun tentativo di conciliazione avr
successo se non sapr liberare le energie delle funzioni inferiori al fine di portarle alla
differenziazione. Si deve cio creare un dislivello che offra alle energie latenti la possibilit di
esplicare la loro azione. Non avrebbe nessuna possibilit di successo il tentativo di trasformare
direttamente una funzione inferiore in una superiore.
Schiller considera il dissidio come dualismo di persona e condizione, cio come Io e i suoi mutevoli
eccitamenti. Mentre lIo persistente, i suoi eccitamenti sono mutevoli (lestroverso ritrova se
stesso in ci che mutevole, lintroverso in ci che persiste).
Concezione dellessenza di Dio: per lintroverso, il suo Dio, il suo valore supremo, lastrazione e la
conservazione dellIo. Per lestroverso invece Dio lesperienza vissuta nelloggetto, limmersione
completa nella realt. Nellinconscio il rapporto si inverte, in quanto linconscio assume un
atteggiamento compensatorio. Schiller ha un atteggiamento essenzialmente astrattivo e, a causa
dellinconscio, il rapporto sensoriale con loggetto sostituisce il rapporto di sentimento che manca
o oppresso dallastrazione. Il suo Io si serve del pensiero, la sua suscettivit e i suoi sentimenti,
della sensorialit. Per lui quindi il dissidio sta fra la spiritualit come pensiero e la sensorialit
come suscettivit o sentimento. Per contro, lestroverso presenta una situazione capovolta: il suo
rapporto con loggetto sviluppato, ma il suo mondo ideale sensoriale, concreto e personale.
b. sugli istinti fondamentali
Listinto sensoriale ha funzione di porre luomo entro le barriere del tempo e di farlo diventare
materia. Questa condizione del tempo riempito ha nome sensazione: ci mostra come per
Schiller la sensazione ha carattere di reazione, di suscettivit, ci che caratteristico
dellintroverso. Questo istinto richiede il cambiamento. Lidea vuole limmutabilit ed eternit: chi
sta sotto lidea tende alla stabilit, cos che tutto ci che tende a mutare deve stare dal lato
opposto. Schiller non distingue bene tra sentimento e sensazione: il sentimento differenziato pu
stabilire valori universali e non solo relativi al caso singolo, mentre invece la sensazione
sentimentale del tipo di pensiero introverso concerne soltanto il caso singolo, perch essa non
pu elevarsi al di sopra del singolo caso che lha determinata. Risulta che la sensazione
sentimentale ha carattere di resistenza, pone luomo fuori di s e lo estranea da s stesso.
Allestroverso invece pare che proprio questo aspetto costituisca la sua vera essenza, che egli sia
veramente in s quando loggetto agisce su di lui (funzione differenziata superiore rapporto con
loggetto cui si oppone astrazione di pensieri e sentimenti indispensabili allintroverso). A causa
dellesclusione della sensorialit, Schiller pu giungere ad affermare che luomo unit assoluta e
indivisibile che non pu mai essere in contraddizione con se stessa. Questa unit unaspirazione
dellintelletto che vorrebbe mantenere il proprio soggetto nella pi ideale integrit. Mentre il
sentimento ha per Schiller il carattere della sensazione sentimentale ed perci solo accidentale,
il pi alto riconoscimento va al pensiero formativo (il pensiero decide per tutta leternit e la
validit della sua decisione garantita dalla stessa personalit che sfida ogni mutamento
introverso pensiero). Schiller sente lantitesi tra i due meccanismi, nel suo caso fra percepire e
pensare (fra materia e forma): i due stati sono fra loro opposti e non possono mai unificarsi, ma
entrambi gli istinti vogliono esistere e come energie tendono alla distensione. Schiller dice che
lazione reciproca dei 2 istinti consiste nel fatto che lefficienza delluno motiva e nello stesso
tempo limita lefficienza dellaltro e che ogni singolo istinto giunge per s alla sua pi alta
estrinsecazione proprio per lattivit dellaltro. In base a questo concetto il contrasto fra gli istinti
non dovrebbe affatto essere inteso come qualcosa da eliminare, ma come un fattore utile e vitale
che va mantenuto e favorito.
Individualismo: necessit di un riconoscimento dellindividualit, di un riconoscimento delluomo
cos com. Se luomo fosse in grado di vivere al tempo stesso entrambi gli istinti, cio di percepire
pensando e di pensare percependo, sorgerebbe in lui un SIMBOLO che sarebbe espressione del
compimento del suo destino, cio la via sulla quale per lui il si e il no divengono una cosa sola.
Loggetto della funzione mediatrice per Schiller ha il nome di forma vivente: il simbolo nel quale
gli oppostisi uniscono. Il simbolo per presuppone anche una funzione che produca simboli, e
unaltra che sappia intenderli: questultima funzione non inclusa nel processo di produzione del
simbolo, ma una funzione a s. Lessenza del simbolo consiste nel rappresentare in s e per s
uno stato di fatto la cui totalit non si pu abbracciare mediante lintelletto, ma al cui significato si
pu accedere solo con lintuizione. La produzione di un simbolo non un processo razionale. La
comprensione di un simbolo richiede un certo grado di intuizione che sappia individuare con una
qualche approssimazione il significato del simbolo prodotto e lo ammetta alla coscienza. Questa
funzione viene indicata da Schiller con il nome di terzo istinto, listinto di giuoco. Il terzo elemento
nel quale gli opposti convergono lattivit della fantasia, che Schiller indica come istinto di gioco.
Oggetto distinto di gioco per lui la bellezza. Lo spirito fantastico unifica in s gli opposti e perci
scende anche nella natura istintuale, fin nellanimalesco dove diventa istinto e suscitatore di
brame demoniache. Sotto laspetto psicologico, infatti, i demoni sono interferenza dellinconscio,
cio irruzioni spontanee nella continuit del decorso cosciente da parte di complessi inconsci. I
complessi sono paragonabili a demoni che disturbano il nostro pensare e il nostro agire.
Lindividuo non distinguendosi dagli opposti, diviene identico con essi e rimane perci
interiormente lacerato: ne risulta uno stato di discordia. Ora, lindividuo, unilaterale, pu
difendersi dagli istinti separatori, solo attraverso contenuti simbolici (il simbolo mediatore di
opposti). Al simbolo compete il duplice carattere di realt e di irrealt. Le funzioni razionali sono
per loro natura incapaci di creare simboli, giacch esse producono soltanto il razionale che
univocamente determinato e che non include contemporaneamente anche lopposto. vano
assegnare alla coscienza il compito di decidere del conflitto fra gli istinti, per questo entra in gioco
linconscio, ove tutte le funzioni psichiche confluiscono indistintamente nellattivit originaria e
fondamentale della psiche. La mancanza di distinzione nellinconscio deriva in primo luogo dalla
connessione diretta di tutti i centri cerebrali fra di loro e in secondo luogo dal valore energetico
relativamente debole degli elementi inconsci. Linconscio quindi dovrebbe essere quellistanza
psichica nella quale tutto quello che nella coscienza diviso e opposto confluisce in
raggruppamenti e in strutture le quali, una volta venute come tali alla luce della coscienza,
rivelano una natura che presenta elementi tanto delluno quanto dellaltro lato, senza per altro
appartenere n alluno n allaltro e che quindi assume una posizione intermedia e autonoma. A
questa funzione di mediazione degli opposti Jung ha dato il nome di funzione trascendente,
funzione di elementi inconsci e consci o funzione complessiva di grandezze reali e immaginarie.
Determinabilit illimitata: qualche cosa di analogo a quello stato dellinconscio nel quale tutto pu
agire indistintamente su tutto. Questo stato di vuoto della coscienza deve accordarsi con il
massimo contenuto possibile. Codesto contenuto che si contrappone al vuoto della coscienza
linconscio. Lelisione degli opposti crea un vuoto che noi chiamiamo inconscio. Questo stato
accessibile ad ogni determinazione perch non determinato dagli opposti. Schiller lo chiama
stato estetico. La funzione estetica intermedia corrisponderebbe dunque alla nostra attivit
formatrice di simboli, alla fantasia creatrice.
La dottrina indiana insegna la liberazione dagli opposti (stati affettivi e legami emotivi con
loggetto), che avviene dopo il ritiro della libido da tutti i contenuti, cui segue una completa
introversione. Questo processo psicologico designato come tapas, autoincubazione (stato di
meditazione nel quale la libido viene convogliata verso il proprio s). Con lestinzione completa di
ogni interesse per loggetto sorge nellinteriorit un equivalente della realt obiettiva, ovvero una
completa identit dellinterno con lesterno. Mediante la fusione del s co i rierimenti alloggetto
si produce lidentit del S (Atman). Il concetto di Atman differisce poco da quello di Brahman. Un
concetto in un certo senso parallelo a quello di tapas quello di yoga: tecnica cosciente volta al
raggiungimento dello stato di tapas. Lo yoga un metodo secondo il quale la libido viene
sistematicamente ritirata liberandola cos dai legami con gli opposti. Lo scopo del tapas e dello
yoga la costituzione di uno stato intermedio da cui scaturisca lelemento creativo. Mediante lo
yoga i rapporti con loggetto vengono introversi e con questo cambiamento di rapporto, loggetto
assume una nuova fisionomia: esso come ricreato. Latteggiamento indiano, quindi, opposto a
quello occidentale cristiano, in quanto il principio cristiano dellamore tende allestroversione e ha
assolutamente bisogno delloggetto esterno. Perci, per aiutare luomo a uscire da questo
conflitto, v bisogno di un atteggiamento diverso da quello estetico e ci dimostrato dalle idee
orientali.
il saggio sulla poesia ingenua e sentimentale
Schiller classifica i poeti in ingenui e sentimentali. Il poeta ingenuo natura, il poeta sentimentale
la cerca: ci stabilisce due rapporti diversi con loggetto. Colui che cerca o desidera la natura come
oggetto non la possiede, egli sarebbe dunque lintroverso; viceversa, colui che gi egli stesso
natura e che si trova in intimo rapporto con loggetto, un estroverso. La sua classificazione non si
occupa della mentalit individuale del poeta, ma del carattere della sua attivit creatrice, ossia dei
prodotti di essa.
a. latteggiamento ingenuo
Dipendenza dellingenuo dalloggetto. Il suo rapporto con loggetto ha carattere coercitivo, in
quanto egli introietta loggetto ossia vi si identifica inconsciamente. Questa identit si costituisce
sempre sulla base di unanalogia fra loggetto e un contenuto inconscio: lidentit si effettua
mediante la proiezione di unassociazione inconscia sulloggetto. Colui che ha atteggiamento
ingenuo condizionato dalloggetto: loggetto si esplica per cos dire autonomamente in lui, e in
lui realizza se stesso, in quanto egli stesso identico con loggetto. Lingenuo estroverso.
b. latteggiamento sentimentale
Il sentimentale cerca la natura. Loggetto viene qui riferito a unidea e solo su questo riferimento
poggia la forza poetica. Egli ha sempre a che a fare con 2 rappresentazioni e sensazioni
contrastanti, con la realt come limite e con la sua idea come infinito. Il sentimentale
caratterizzato da un atteggiamento riflessivo e astrattivo nei riguardi delloggetto. Egli riflette
sulloggetto in quanto distaccato: egli separato dalloggetto, non loggetto ad agire in lui, ma
egli stesso che agisce. Egli distinto dalloggetto, cerca di stabilire il proprio rapporto con esso,
dominandolo. Limpressione esteriore delloggetto non per lui qualcosa di assoluto, ma un
materiale del quale egli fa uso secondo i propri contenuti. Egli sta perci al di sopra delloggetto. Il
suo quindi un atteggiamento introverso.
c. lidealista e il realista
Schiller giunto a stabilire lesistenza di 2 tipi psicologici ai quali spetta lo stesso significato che
Jung attribuisce allintroverso e allestroverso.

3. Lapollineo e il dionisiaco
Nietzsche (intuitiva con tendenza allintroversione) la nascita della tragedia del 1871 ha in
comune con Schiller lestetismo e il culto della grecit, con Schopenhauer il pessimismo e il tema
della redenzione e molte cose con il Faust di Goethe.
La dottrina della redenzione di Schopenhauer essenzialmente buddistica: egli si schier dalla
parte delloriente. Per Nietzsche questa tendenza verso loriente, si ferma alla Grecia. Nella Grecia
egli vede anche lanello di congiunzione fra loccidente e loriente. Egli ha un punto di contatto con
Schiller, ma la sua concezione del mondo ellenico diversa. Nietzsche chiama i termini
fondamentali della sua antitesi apollineo e dionisiaco: questi due impulsi cos diversi procedono,
luno accanto allaltro, per lo pi in conflitto tra loro, reciprocamente stimolandosi, al fine di
arrivare alla volont ellenica di apparire accoppiati, per generare quellopera darte che la
tragedia attica. Nietzsche paragona i particolari atti psicologici da essi provocati a quelli del sogno
e dellebbrezza: limpulso apollineo genera lo stato paragonato al sogno, il dionisiaco allebbrezza.
Per sogno si intende la visione interiore, la luminosit e larmonia, il dionisiaco invece la
liberazione dellistinto insofferente dogni limite, lo scatenarsi della dynamis animalesca e divina (
per questo che luomo dionisiaco appare come satiro, met dio e met caprone). Per questo il
dionisiaco ritrova lunit con luomo. Ci significa che la dynamis, la libido in forma distinto si
impadronisce dellindividuo come di un oggetto e lo adopera come strumento. Luomo nello stato
dionisio diventa opera darte, fattasi a sua volta naturale. Nietzsche considera la conciliazione di
Apollo e Dioniso come simbolo della conciliazione di questi contrasti nel Greco civilizzato. Egli,
cos, dimentica per la formula secondo la quale gli dei dellOlimpo devono la loro luce alle
tenebre dellanima greca: la riconciliazione tra i 2 sarebbe qualcosa di bello anche se irreale, un
desiderio suscitato dallo stato di miseria sentito falla componente civilizzata del greco nella lotta
con la parte barbarica che nello stato dionisiaco erompeva. Nello stato dionisiaco il Greco non
diveniva affatto opera darte, ma veniva privato della sua individualit, fatto una cosa sola con
linconscio collettivo. Raggiunto lo stato apollineo di addomesticamento, questo stato di ebbrezza,
veniva soffocato dalla bellezza. Questo un errore: le forze istintuali compresse nelluomo
civilizzato hanno unenorme potenza distruttrice e sono molto pi pericolose degli istinti
delluomo primitivo, i quali vive in misura modesta i suoi impulsi negativi.
Sia in Schiller che in Nietzsche, larte rappresenta la redenzione. Ma per Nietzsche, la
riconciliazione tra Apollo e Dioniso non un problema estetico, ma religioso. Nonostante la sua
concezione estetica, Nietzsche aveva intuito la soluzione: non era larte ma miracoloso atto
metafisico della volont ellenica, dove metafisico ha il significato psicologico di inconscio. Latto
quindi un evento irrazionale inconscio, una formazione spontanea, indipendente da ogni apporto
della ragione.
Una componente della condizione di spirito del dionisiaco lelemento percezione, sia sensoriale
che affettiva: estroversione di sentimenti indissolubilmente legati allelemento sensoriale, che
designiamo come sensazioni sentimentali. In questa condizione prorompono il carattere
pulsionale e gli affetti. Lapollineo invece, la percezione delle immagini interiori della bellezza,
della misura e di sentimenti armonicamente disciplinati. uno stato di introspezione, di
contemplazione rivolta verso linterno, quindi uno stato di introversione. In Nietzsche, per,
lestroversione non implica un rapporto puro e differenziato con loggetto, e lintroversione con
lidea: Nietzsche considera questo stato come puramente contemplativo da un lato, come
puramente raffigurativo dallaltro. I concetti di Nietzsche conducono cos ai principi di un terzo e
quarto tipo psicologico: il tipo estetico e il tipo razionale (pensiero e sentimento) essi sono il tipo
intuitivo e il tipo sensazione: questi due hanno in comune con i tipi razionali lelemento
dellintroversione e dellestroversione, non differenziano per la percezione e la visione delle
immagini interiori in pensiero, come invece fa il tipo intellettuale, n differenziano il contenuto
affettivo dalle immagini interiori in sentimento, come fa il tipo sentimentale. Quindi, lintuitivo
eleva la percezione inconscia a funzione differenziata per mezzo della quale si attua anche il suo
adattamento al mondo. Il tipo sensazione linverso del tipo intuitivo: egli si basa in un certo
senso esclusivamente sullelemento della percezione sensoriale. La sua psicologia si orienta a
seconda dellimpulso e della sensazione, egli dipende quindi totalmente dallo stimolo.

5. Il problema dei tipi nella poesia Prometeo ed Epimeteo di Carl Spitteler


1. Cenno introduttivo sui criteri tipologici di Spitteler
Prometeo ed Epimeteo: opera fondata sul motivo dei problemi dei tipi da Spitteler nel 1881.
Prometeo un introverso: offre limmagine di un introverso fedele al suo mondo interiore alla sua
anima. La sua anima ha un carattere misterioso e metafisico e Prometeo le conferisce il valore
assoluto di padrona e di guida allo stesso modo in cui Epimeteo si abbandona al mondo. Egli si
sottomette incondizionatamente alla sua anima. A Prometeo viene a mancare il contrappeso della
persona, del rapporto con loggetto esteriore. Prometeo si abbandona completamente
allanima, ma cos si preclude ogni connessione con il mondo circostante. Tutte le tendenze volte
al mondo esterno vengono rimosse cadendo nellinconscio. Lanima si compone di 2 parti: una
appartenente allindividuo e laltra alloggetto del rapporto, allinconscio. Lanima, in quanto
rapporto con loggetto interno, rappresentata dalloggetto interno: quindi, diversa dal
soggetto, diversa dal suo Io individuale. Anche se luomo si abbandona completamente al mondo
esterno, il mondo inconscio si comporta come un oggetto distinto dal soggetto. Prometeo
respinge il regno che langelo gli ha offerto, rifiuta di adattarsi alla realt, in quanto gli viene
chiesta in cambio la sua anima. Prometeo=natura umana VS Anima= demoniaca, attraverso di lei
traspare loggetto interno con il quale collegata allinconscio collettivo, contenente in forma
concentrata gli engrammi, tracce funzionali che indicano lintensit e le sequenze massime,
secondo le quali la psiche umana ha funzionato. Prometeo sacrifica il presente e il suo rapporto
con esso per creare con il suo pensiero anticipatorio un lontano futuro (la linea di vita scelta da
Prometeo dunque indubbiamente quella dellintroversione).
Tutto loppossto Epimeteo: Epimeteo riconosce che le sue aspirazioni sono rivolte al mondo e ai
suoi valori. Egli ha smarrito la sua anima, ha seguito la sua estroversione, si aperto ai desideri e
alle aspettative del mondo. Egli diventato estroverso, dopo aver vissuto per anni in solitudine
allombra del fratello, ma un falso estroverso influenzato dallimitazione dellintroverso. La sua
riduzione in estroverso reale perci un progresso verso la verit.
lestroverso si basa sullapparenza
lintroverso vuol strafare e finisce per frustrare quanto fa
2. Confronto fra il Prometeo di Spitteler (introverso) e quello di Goethe (estroverso)
Nel Protagora di Platone il dispensatore delle energie vitali non Prometeo (astuto e ingegnoso),
bens Epimeteo.
In Goethe troviamo 2 versioni di questo mito nel frammento del Prometeo 1773: Prometeo,
uomo fiducioso solo di se stesso, simile a un Dio, plasmatore degli dei. La sua anima Minerva,
figlia di Zeus. Il Prometeo di Goethe si trova in un rapporto di dipendenza con la sua anima (assai
simile al rapporto con lanima del prometeo di Spitteler).
Differenze: Il Prometeo di Goethe un creatore e plasmatore e minerva anima le sue figure
dargilla; il Prometeo di Spitteler, non creativo, bens passivo, solo lanima creativa, ma il suo
creare occulto e misterioso. Il prometeo di Goethe crea e opera allesterno, nel mondo, pone
nello spazio le figure da lui plasmate, cui la sua anima ha dato vita, riempie la terra con i prodotti
della sua attivit creatrice. Nel Prometeo di Spitteler, tutto procede verso linterno, scompare
nellinteriorit dellanima, scompare dal mondo.
Intermezzo di Pandora (Spitteler): Pandora, figlia degli dei, donna che entra in relazione con
Prometeo. Il rapporto con lanima il rapporto con Pandora (o Atena). In Spitteler, Prometeo
tolto dalla sfera divina e fornito di anima PROPRIA: scomparendo dal mondo, sprofonda nellabisso
del proprio s, il suo unico oggetto s stesso. In questo senso egli simile a Dio. Ma Prometeo
non si sente per nulla simile a Dio: anche Dio si esaurisce come Prometeo, che prossimo a
estinguersi. Pandora porta un gioiello a suo padre: un gioiello che vorrebbe dare agli uomini per
lenire le loro sofferenze. Ella depone il gioiello sotto un albero di noce (come Maya partorisce l
figlio sotto lalbero di fico concetto buddhista). Il gioiello perduto in Epimeteo, in quanto
governa solo la coscienza morale e non lanima.
Atteggiamento di Prometeo e Epimeteo: in Spitteler sono insufficienti. Prometeo si sforza per un
rinnovamento della vita, mentre Epimeteo si ammortizza con le condizione del mondo cos come
esse sono.
Differenza data dal rapporto con Pandora: in Spitteler un duplicato dellanima di Prometeo; in
Goethe, Pandora solo figlia del titano, assoluta dipendenza da lui.
In Spitteler Prometeo spogliato di ogni natura divina; in Goethe si sottolinea la divinit del titano.
Sempre in Goethe, Epimeteo non pu liberarsi di Pandora che (come nella leggenda) aveva preso
in moglie: da molto tempo ella fuggita, lasciandogli la figlia Epimeleia. Pandora per Epimeteo
rappresenta lanima (contrasto con Spitteler in cui Pandora lanima di Prometeo).
In Spitteler Prometeo passivo (introverso) Epimeteo estroverso. In Goethe, Prometeo
estroverso, attivo, mentre Epimeteo introverso e meditativo.
Il Prometeo di Pandora, non indica pi quello di Spitteler: esso implica unattivit collettiva,
rimozione, attivit erotica Phileros = passione erotica. Phileros ama Epimelea (angoscia), figlia
di Pandora cos viene espiata la colpa di Prometeo che ha respinto Pandora.
Il Prometeo di Spitteler volge le spalle al mondo, concentra lo sguardo verso linterno. Lanima
comincia a creare un prodotto dellinconscio: vorrebbe affiorare alla coscienza. La coscienza ha 2
atteggiamenti: latteggiamento prometeico, il quale distoglie la libido dal mondo rivolgendola
allinterno e latteggiamento epimeteico, guidato dalle esigenze del mondo esterno.
Il Prometeo in Spitteler deve uscire dal suo isolamento, a rischio della vita, egli deve riconoscere il
carattere inesorabile della verit; come il Prometeo di Goethe, deve sperimentare in Phileros, il
carattere inesorabile dellamore.
Lelemento distruttivo dellatteggiamento epimeteico dimostrato dalla rabbia di Epimeteo
contro lagnellino (asino di Zarathrusta).
Con il simbolo di Prometeo e Epimeteo la difficolt che Spitteler aveva tentato di superare sul
piano filosofico-estetico vieneavviluppata nella veste del mito antico. La libido si ritira dal
problema che ha dinanzi, sintroverte e da vita nellinconscio ah un elemento pi o meno
primitivo.
La scelta del simbolo determinata in Goethe da questa legge: Prometeo era il redentore che ha
portato luce e fuoco allumanit. Le conoscenze di Goethe erano tali, chegli avrebbe potuto
trovare un altro redentore, per ci il fattore invocato non costituisce una spiegazione esauriente.
3. Il significato del simbolo unificatore
Il nuovo simbolo dispensatore di vita proviene dallamore di Prometeo per la sua anima che ha
molti caratteri demoniaci: nel nuovo simbolo e nella sua bellezza si riversato lelemento del
male. Epimeteo, per la sua mentalit collettiva, non trova nulla di pregevole nel simbolo ed per
questo che sidentifica con lagnellino (elemento cristiano):il furore contro lagnellino la
ribellione contro il cristianesimo incapace di intendere il nuovo simbolo. rivolta sanguinosa
contro la moralit collettiva tradizionale.
Shopenauer (introverso) dottrina della negazione: mondo significa il mio modo di vedere il
mondo. il mio s e il mio no a fare le differenze.
Nietzsche Zarathustra: porta alla luce i contenuti dellinconscio collettivo, ed per questo che
troviamo parole come ribellione.
La soluzione dei problemi che si trovano ad affrontare questi poeti, di tipo religioso: per questo
che anche Spitteler portato a dare un contenuto religioso al problema. Quando un problema
viene inteso in senso religioso, vuol dire che esso denso di significato, di valore e che investe la
totalit delluomo, quindi anche linconscio.
Lopera poetica di Spitteler si distingue dal Faust e dallo Zarathustra in quanto in questi 2 casi la
partecipazione cosciente del poeta al significato del simbolo maggiore. Tuttavia, il Prometeo di
Spittere pi vero anche se meno bello, in quanto immagine relativamente fedeke di quello che
sono i reali processi dellinconscio collettivo.
Simbolo del rinnovamento del dio (in Spitteler): appare intimamente connesso con lantitesi dei
tipi e delle funzioni e ha il significato di un tentativo di soluzione sotto forma di un rinnovamento
dellatteggiamento generale. Il rinnovamento de dio unimmagine primordiale che indica che
latteggiamento si modificato e che quindi si prodotta una nuova tensione energetica, una
nuova manifestazione di vita.
a. la concezione brahmanica del problema degli opposti
Il termine sanscrito per coppia di opposti dvandva: esso significa anche coppia, conflitto, litigio,
duello. I pensatori indiani intesero liberare la natura umana dagli opposti in vista di una nuova vita
in Brahman, che stato di redenzione. Brahman deve quindi significare la sintesi irrazionale degli
opposti e, insieme, il loro definitivo superamento. Se Brahman significa redenzione, allora come
egli ha creato gli opposti, questi devono in lui tornare ad annullarsi. Brahman lunificazione e
leliminazione degli opposti, esso essere divino e insieme il s. La liberazione dagli affetti
rappresenta una redenzione. La liberazione dalle oscillazioni emotive e cio dalle tensioni degli
opposti, viene ad assumere lo stesso significato della via della redenzione che porta
progressivamente allo stato di Braman. Quindi Brahman non soltanto uno stato, ma anche un
processo.
b. sulla concezione brahmanica del simbolo unificatore
Anche la potenza delluomo deriva da Brahman. Il concetto di Brahman coincide co lidea di
unentit dinamica o creatrice che indicata come libido. La parola brahman significa preghiera,
formula magica, sapere sacro Brahman deriva da barh, rigonfiamento, quindi preghiera,
concepita come la volont delluomo che tende verso il sacro, il divino. La prassi indiana cerca di
provocare laccumulo della libido distraendo lattenzione dagli oggetti e dagli opposti cos che vi
sia un abbassamento di coscienza, ravvivando i contenuti dellinconscio, cio le immagini
primordiali. Se Brahman forza creatrice, bisogna parlare di ENERGIA: col concetto di energia
dato anche quello di contrapposizione, in quanto un flusso di energia presuppone
necessariamente di unantitesi, di due stati diversi, senza i quali non pu esservi deflusso (princio e
fine, sopra e sotto, caldo e freddo).
Principio creatore del mondo = libido = Brahman il creatore del mondo pu essere scisso in
Manas e Vac. Manas introversione della libido con formazione di un prodotto interiore; vac
funzione dellestraniazione da s, dellestroversione. Entrambi sono rapporti con le cose, modi di
adattamento alle cose o assimilazione delle cose.
C unaltra scissione: la scissione dellIo cosciente a una determinata funzione, dalle restanti
componenti della personalit identificazione dellIo con una determinata funzione o gruppo di
funzioni. Questa scissione ricorre frequentemente in uomini che si concentrano particolarmente in
una delle loro funzioni psichiche (es. Faust, il quale si identifica con una funzione, distaccandosi
dalla totalit della sua personalit). lidentificazione con una data funzione porta immediatamente
a una tensione fra elementi opposti: quanto pi la libido preme in una data direzione, tanto pi
lunilateralit ha carattere demoniaco. Quindi Manas e Vac vengono idicati come mostri di
Brahman: la libido si sposta o allesterno o allinterno, e talora appaiono in conflitto. Il carattere
demoniaco risiede nella loro incontrollabilit e nella loro strapotenza.
c. il simbolo unificatore come regolarit dinamica
Brahman = Rita. Rita significa ordine, determinazione, direzione, decisione, legge divina, il giusto il
vero. Nella condotta delluomo, il Rita opera come legge morale che impone la verit e il cammino
sulla retta via. Esso appare anche nel culto, in quanto questo ha valore di ripetizione magica, ossia
di riproduzione dellavvenimento cosmico (i fiumi scorrono, laurora saccende). Il Rita fonte,
quindi, di energia liberata, la libido (immagine dello sciogliersi del ghiaccio o della pioggia dopo un
periodo di siccit). Culto di Agni nel culto di Agni il fuoco viene ottenuto mediante trivellazione
come simbolo magico della rigenerazione della vita. Agni manifestazione positiva della libido
dapprima latente, egli colui che attua e compie il Rita. Se il Rita sentiero e decorso regolare,
esso associato alla libido: nel concetto di energia implicita lidea di un decorso a direzione
determinata.
d. il simbolismo unificatore nella filosofia cinese
Il concetto di sentiero, situato fra gli opposti si trova anche in Cina nel TAO. I significati del Tao
sono: via, metodo, principio, forza naturale o vitale, idea del mondo, causa di tutti i fenomeni. Il
giusto, il bene. Taluni giungono a identificare Tao con Dio in quanto questo ha la stessa
sostanzialit del Rita. La conoscenza del Tao ha dunque lo stesso effetto di redenzione e di
elevazione della conoscenza del Brahman. Tao unentit irrazionale, inafferrabile ed anche il
non-essere (sintesi irrazionale degli opposti perci un simbolo che e che non ). Tao
lessere creatore, principio e fine di ogni essere. Secondo le rappresentazione della religione
taoistica, il Tao si scinde in una prima coppia di opposti, lo Yang e lo Yin: Yang calore, luce,
mascolinit, cielo; Yin freddo, oscurit, femminilit, terra. Lo sforzo delletica taoistica mira
dunque a risolvere mediante un ritorno al Tao quella tensione degli opposti che deriva
dallessenza stessa delluniverso.
4. La relativit del simbolo
a. culto della donna e culto dellanima
Nel cristianesimo principio della sintesi degli opposti il culto di Dio
Nel buddhismo culto del s
In Goethe e Spitteler, il culto dellanima viene indicato nel simbolo del culto della donna donna
(anche per Dante), figura che si staccata dalloggetto per diventare la personificazione di un fatto
psicologico.
Passaggio dal culto della donna al culto dellanima lo troviamo in uno scritto dei primi tempi del
cristianesimo, il pastore di Hermas (libro scritto in greco). Hermas sembra che sia stato schiavo
di Rhoda, sia stato liberato in seguito e si dest in lui un sentimento amoroso. Hermas allepoca
era gi padre di famiglia e avrebbe voluto Rhoda come sua moglie. La sua donna-signora non gli
appare in fantasia erotica, ma in forma divina, come una dea che gli appare dal cielo (la perdita
dellanima corrisponde allamputazione di una parte del proprio s/ essere, usurpatore della
coscienza, opprime luomo nella sua totalit).
Trasformazione di Rhoda nella divina signora ha sottratto alloggetto il suo fascino suscitatore
della passione e ha ricondotto Hermas alla legge della propria anima e ai suoi compiti nellambito
della collettivit. Hermas viene condotto a svolgere un compito sociale di natura spirituale,
chiaro che perch egi sia in grado di assolvere questo compito, necessario che lanima distrugga
in lui anche lultima possibilit di un legame con loggetto. Doveva ristabilire lequilibrio psichico: la
ragione pu ristabilirlo solo a colui per il quale la ragione gi un organo di equilibrio.
Apparizione a Hermas di una donna anziana: questa spiega < lui che il suo desiderio erotico era un
proposito peccaminoso, ma lira di Dio non era dovuta a questo, ma al fatto che Hermes tollera i
peccati della propria famiglia. Anima spiegata dallimmagine di Rhoda, assume laspetto di
unanziana, al fine di far passare in secondo piano lelemento erotico.
La donna anziana la Chiesa la torre rappresenta la Chiesa (la signora Chiesa, cos lo pure la
torre).
cantico dei cantici poema erotico profano, forse un canto nuziale. Il cristianesimo si
impadronito di esso, per intraprendere lo sposo con Cristo e la sposa con la Chiesa.
Vas= come utero, grembo simbolo del vaso (fecondit) brocca con strani nastri a forma
dala, simbolo che ricorda senzaltro un utero coi legamenti larghi. Il simbolo vive perch
determinate forme di libido vengono trattenute e agisce a sua volta trattenendo queste forme di
libido.
Limmagine della donna venne a perdere un valore corrispondente a determinate esigenze
naturali dellessere umano. Svalutazione delluomo: significa che luomo lama in misura minore
In Hermas: distacco della libido dalloggetto reale e il suo trasferimento al simbolo. La libido si
trasferisce allinterno del soggetto: queste immagini si presentano come simboli, i quali si
presentano come equivalenti di oggetti privati del loro valore. Il simbolo vive solo grazie ad una
svalutazione delloggetto, e diminuisce il valore delloggetto: sottrarre alloggetto una certa
quantit di libido, riducendone il valore e conferendo al soggetto un maggior valore (riguarda
linconscio del soggetto).
b. la relativit del concetto di Dio in Maestro Eckhart
2 spiriti: Wagner (apologeta dellamore) e Nietzsche (apologeta della potenza e della volont
dellindividuo). Entrambi mirano alla stessa meta, ma danno ad un dissidio: dove vi amore non vi
potenza del singolo e dove vi potenza, non c amore. Il problema stato ripreso dal maestro
relativista, rappresentante della corrente critica che si svolse in seno alla Chiesa sul finire del
tredicesimo secolo Eckhart, il quale parla di unaffinit con Dio, straordinaria accentuazione del
valore dellanima e della relativit di Dio. Per relativit di Dio si intende che Dio non esiste come
assoluto, cio staccato dal soggetto umano, ma egli in un certo senso dipende dal soggetto
umano, sussistendo con lui un rapporto reciproco e necessario. Cos luomo pu essere inteso
come funzione di Dio e Dio come funzione delluomo. Dio espressione simbolica di una funzione
che si sovrappone alla volont cosciente del soggetto e pu quindi imporre o rendere possibili atti
che la coscienza da sola non potrebbe realizzare. Questo impulso deriva da unaccumulazione di
energia nellinconscio. Una tale accumulazione da vita a immagini, tra cui quella di Dio che
venuta coniata come espressione collettiva delle influenze esercitate sulla coscienza da accumuli
di libido inconscio. Dio non relativo, ma funzione dellinconscio, cio manifestazione di libido
divenuta autonoma, la quale attiva limmagine di dio (per contro, secondo la metafisica, Dio
assoluto, cio esistente di per s e staccato dallinconscio). Nei primitivi si trova per la prima
volta in forma spontanea e naturale una relativit di dio, visto come forza divina, utilizzata per
produrre le cose necessarie alla vita. Il primitivo sente questa forza tanto fuori quanto dentro di
s. Secondo Eckhart, quando luomo non possiede dio cos nellintimo, lo cerca allesterno
attraverso persone e opere e per questo si turba sia per le cose positive sia per quelle negative
(questo perch dio non divenuto tutte le cose). Quindi Eckhart intende dio come valore
psicologico, o meglio psicodinamico, (chi cerca dio, rimane turbato dagli oggetti). Chi cerca dio, lo
cerca nelloggetto, che assume un plusvalore. A questo punto, il soggetto diventa dipendente
dalloggetto. Chi ha invece dio in s non dipende dagli oggetti e non cerca in questi ci che gli
manca.
Anima: secondo la psicologia analitica, lanima , da un lato, rapporto con linconscio e dallaltro,
personificazione dei contenuti inconsci. Siccome anche dio una personificazione, immagine o
espressione, dio e anima coincidono. Ora, finch luomo cerca dio (la libido) negli oggetti, la sua
anima non sar beata (per questo turbato). Loggetto deve perdere dimportanza: quando
questo valore viene attribuito al soggetto stesso allora sar considerato qualcosa di sua
appartenenza. allora che dio si trova nellanima, nellinconscio e quindi nel Regno dei cieli
(beatitudine). Linconscio, assumendo ora il valore, prevarr per importanza sulla coscienza, tale
per cui lIo quasi scompare. Dio raffigurato come anima (funzione percettiva) crea simboli e
immagini ( lui stesso immagine) e comprende linconscio arrivando ad uno stato di felicit. Le
immagini create sono prive di valore e non possono essere utilizzate immediatamente: hanno
possibilit di realizzazione solo nellarte, nella speculazione filosofica e nella religione. Per
acquistare valore, le immagini devono essere sottoposte a un trattamento per acquistare una
forma adatta: vi sono due possibilit di trattamento, il metodo riduttivo (riconduzione agli istinti
primitivi) e quello sintetico (processo di differenziazione della personalit). il metodo sintetico
sviluppa fantasie simboliche, da cui ha origine un nuovo atteggiamento chiamato funzione
trascendente.
Distinzione Dio e divinit: secondo Eckhart, divinit la forza creatrice, il Tutto che non conosce e
non possiede s stesso, mentre Dio appare una funzione dellanima, come questultima appare
una funzione della divinit. Esso proviene dalla divinit e dallanima.
5. La natura del simbolo unificatore in Spitteler
(Il simbolo il gioiello). La ragione cerca sempre la soluzione attraverso la via razionale e logica,
ma incapace di creare limmagine, il simbolo (che irrazionale). La produzione del simbolo, si
verifica la dove essa non attesa e dove la soluzione appariva pi improbabile. La produzione del
simbolo significa ununificazione degli opposti. La natura del simbolo quella di un fanciullo il cui
principio direttivo di natura irrazionale. Con la nascita del simbolo cessa la regressione libidica
nellinconscio: la regressione si tramuta in progressione. Il simbolo lelemento portatore di
salvezza, il quale unisce coscienza e inconscio. Comunque, il simbolo pur essendo elemento di
salvezza, collegato intimamente alla distruzione e alla devastazione: se ci che vecchio non
sarebbe maturo per la morte, nulla di nuovo apparirebbe. La distruzione e la devastazione
equivalgono con linversione dei valori: ci che era verit, ora errore. Il simbolo caratterizzato
da Spitteler come strano, immorale, impudico e suscitatore di fantasie sessuali. Il simbolo cos
descritto non pu che scatenare nelluomo ci che vi di latente e di non vissuto. Il simbolo eccita
tutti i contenuti rimossi e non riconosciuti. Quando la forza inconscia incomincia a prorompere,
nella visione cristiana, Dio si presenta sotto laspetto del diavolo. Dato che il redentore riunisce gli
opposti, allora il regno di Epitemeteo si unisce a quello di Behemoth, il mostro di Dio: il morale si
unisce ai contenuti inconsci.

7. Il problema degli atteggiamenti tipici dellestetica


Lestetica sostanzialmente psicologia applicata e si occupa non solo dellessenza estetica delle
cose, ma anche del problema psicologico dellatteggiamento estetico. Esistono due forme
fondamentali, che Worringer ha denominato immedesimazione e astrazione. La sua definizione
dellimmedesimazione si riallaccia fondamentalmente a Lipps: per lui limmedesimazione la
obiettivazione di me stesso in un oggetto distinto da me, sia che quel che viene oggettivato possa
chiamarsi sentimento, o meno. Wundt annovera limmedesimazione fra o processi assimilativi
elementari. Limmedesimazione dunque una specie di processo di percezione caratterizzato dal
fatto che per via affettiva un contenuto psichico essenziale viene trasferito nelloggetto, sicch
loggetto viene assimilato al soggetto e collegato ad esso in modo tale che il soggetto si senta per
cos dire nelloggetto. In realt, loggetto che ha subito limmedesimazione. In genere la
proiezione di per s un fatto inconscio, non sottoposto al controllo della coscienza.
Limmedesimazione dunque una estroversione. Worringer definisce lesperienza estetica
nellimmedesimazione il godimento estetico godimento di se stessi obiettivato. Di
conseguenza bella soltanto quella forma nella quale ci si pu immedesimare. Noi possiamo
immedesimarci solo in forme organiche, aventi una realt naturale e una volont di vivere. Vi sono
creazioni che producono forme antivitali e inorganiche che non provengono
dallimmedesimazione, quanto piuttosto dallesigenza di astrazione. Limmedesimazione
presuppone che loggetto sia in un certo qual senso vuoto e che essa possa impregnarlo con la
propria vita. Lastrazione, invece, presuppone che loggetto sia in un qual senso vivente e operante
e cerca quindi di sottrarsi alla sua influenza. Il concetto di astrazione corrisponde quindi
allintroversione (atteggiamento introverso). Worringer parla di timore e paura: lindividuo
astrattivo si atteggerebbe di fronte alloggetto come se esso avesse una qualit terrificante, cio
come se esercitasse unazione nociva e pericolosa da cui egli costretto a difendersi. Questa
qualit che loggetto sembra possedere anchessa una proiezione, ossia una traslazione, ma di
tipo negativo. Colui che vive in uno stato di immedesimazione, invece, cerca di infondere
alloggetto la propria vita e di sperimentarla in esso.
Loccidentale anima loggetto immedesimandosi in esso, lorientale ritiene il mondo spaventoso e
doloroso per questo ha un atteggiamento astrattivo.
Worringer considera come fonte comune di queste 2 forme fondamentali dellesperienza estetica
limpulso al distacco da s stesso: nellastrazione luomo spira ad affrancarsi da quanto vi di
accidentale nella condizione umana in genere ,dallapparente arbitrariet di ogni esistenza
organica. Di fronte alla sconvolgente e impressionante abbondanza degli oggetti animati, luomo si
crea unastrazione, luomo si crea unastrazione, cio unimmagine generale astratta che colleghi
in forma logica le impressioni. In questo modo egli si distacca da s stesso e ripone la sua vita nella
sua astrazione. Per contro, colui che si abbandona allimmedesimazione viene in tal modo a
immettersi nelloggetto. Egli si trasforma in oggetto, sidentifica con esso e si libera cos da se
stesso. Obiettivandosi si libera dalla sua soggettivit.
Immedesimazione e astrazione, come introversione e estroversione, sono meccanismi di
adattamento e di difesa: in quanto rendono possibile un adattamento, essi difendono luomo dai
pericoli esterni. Lidentificazione con la funzione indirizzata presenta il vantaggio incontestabile di
un ottimo adattamento alle attese e alle esigenze collettive, con la possibilit di eliminare le
proprie funzioni non indirizzate mediante il distacco da se stessi. Quanto pi sidentifica con una
funzione, tanto viene sottratta libido alle altre funzioni: queste possono sopportare per molto
tempo una sottrazione di libido, ma alla fine reagiscono, sprofondando nellinconscio. Questa
situazione comporta una dissociazione della personalit, dato che le funzioni arcaiche non hanno
rapporti diretti con la coscienza e non vi sono dunque vie daccesso fra la coscienza e linconscio.

10. Descrizione generale dei tipi


Tipi generali di atteggiamento si distinguono per il loro specifico atteggiamento nei riguardi
delloggetto. Lintroverso si comporta in modo astrattivo: il suo intento fondamentale di
sottrarre costantemente la libido alloggetto; lestroverso, invece, si comporta positivamente
verso loggetto: egli ne riconosce limportanza, tanto da orientare la sua impostazione soggettiva
verso loggetto e in relazione ad esso. La diversit di sesso non cambia nulla a questa realt di
fatto. Il tipo di atteggiamento non pu essere effetto di un giudizio o di una intenzione cosciente,
deve la sua esistenza a una base inconscia e istintuale. Il rapporto fra soggetto e oggetto, in
termini biologici, sempre un rapporto dadattamento, giacch ogni relazione fra soggetto e
oggetto implica quelle azioni modificatrici delluno sullaltro che nel loro complesso rappresentano
ladattamento. Gli atteggiamenti tipici nei confronti delloggetto sono dunque processi di
adattamento.
2. Il tipo estroverso
a. impostazione generale della coscienza
Ognuno si orienta in base ai dati fornitigli dal mondo esterno, tuttavia vediamo che linfluenza
esercitata dal mondo esterno pu essere pi o meno determinante. Quando prevale
lorientamento in base alloggetto e ai dati obiettivi si parla di atteggiamento estroverso. Quando
uno pensa, sente e agisce in modo direttamente corrispondente alle circostanze obiettive e alle
loro esigenze estroverso. Loggetto possiede manifestamente nella sua coscienza
unimpostazione maggiore che non la sua opinione: naturalmente, anche egli ha opinioni
soggettive, ma il loro potere minore di quello delle condizioni esterne. Linteresse e lattenzione
seguono gli accadimenti obiettivi, soprattutto quelli dellambiente circostante. Di conseguenza,
lagire si orienta in base alle influenze esercitate da persone e da cose. Esso in relazione con dati
e determinazioni obiettive ed quindi per cos dire completamente spiegabile in base a quelli. I
principi morali del comportamento coincidono con le esigenze della societ e
corrispondentemente con le concezioni morali universalmente accettate. Il tipo estroverso, da un
lato si inserisce senza difficolt nella realt di fatto, ma tiene in scarsa considerazione la realt
delle sue esigenze e necessit soggettive, come per esempio il corpo. Il pericolo dellestroverso sta
nel fatto di venire assorbito dalloggetto e di perdersi in esso completamente. Listeria la nevrosi
pi frequente del tipo estroverso (rapporto esagerato con le persone dellambiente, atteggiamenti
imitativi, tendenza a tendersi interessante e a fare impressione sullambiente, suggestionabilit,
inclinazione a lasciarsi influenzare).
b. Atteggiamento dellinconscio
Si ritrova nellinconscio una tendenza fortemente egocentrica. Linconscio concentra lenergia sul
fattore soggettivo, vale a dire su tutti i bisogni e le esigenze che vengono represse e rimosse da un
atteggiamento cosciente troppo estroverso. Linserimento nel dato obiettivo, nonch
lassimilazione a questo, impedisce alle tendenze soggettive (affetti, bisogni, pensieri, desideri) di
divenire coscienti. Tali tendenze, quindi, assumono un carattere regressivo: latteggiamento
cosciente le priva delle loro cariche energetiche disponibili e lascia soltanto quel tanto di energia
che non pu essere loro tolta. Questo residuo viene chiamato istinto originario, che non pu
essere estirpato. Quanto pi totale latteggiamento estroverso cosciente, tanto pi infantile e
arcaico latteggiamento inconscio. Talora latteggiamento inconscio caratterizzato da un
egoismo brutale che supera di gran lunga quello che pu essere legoismo infantile. Il fatto che
latteggiamento dellinconscio compensi quello della coscienza si verifica in genere nelle situazioni
di equilibrio psichico. Un atteggiamento estroverso normale non significa che lindividuo si
comporti sempre e comunque secondo lo schema estroverso: in ogni circostanza sono osservabili
nel medesimo individuo molti fatti psichici in cui interviene il meccanismo dellintroversione.
Nellatteggiamento estroverso le funzioni meno differenziate hanno una stretta connessione con
linconscio, dove hanno modo di rivelarsi continuamente.
c. le caratteristiche delle funzioni fondamentali nellatteggiamento estroverso
il pensiero estroverso
Es: Darwin
Luomo conferisce non solo per s, ma anche rispetto al suo ambiente, un potere decisivo alla
realt obiettiva, cio alla sua formula intellettuale orientata verso loggetto. Poich la formula
sembra corrispondere al significato delluniverso, essa diviene legge delluniverso, che deve
realizzarsi sempre e dovunque. La morale del tipo di pensiero estroverso non gli concede di fare
eccezioni: il suo ideale deve divenire realt. Se la formula abbastanza ampia, questo tipo pu
esercitare una funzione quanto mai utile per la societ (epuratore di costumi, divulgatore); per
contro, quanto pi ristretta la formula tanto pi questo tipo diventa cavillatore, sofista, critico
saccente che vorrebbe comprimere se stesso e gli altri in uno schema. Le azioni e le manifestazioni
di queste persone sono migliori o pi appropriate, quanto pi sono impersonali. Nelluomo che
appartiene a questo tipo vengono represse in primo luogo tutte le forme di vita che dipendono dal
sentimento, quali ad esempio le manifestazioni estetiche, il gusto, il senso artistico, il culto
dellamicizia. Forme irrazionali, come esperienze religiose, elementi passionali e simili, vengono
estirpate fino a scomparire totalmente dalla coscienza. Linibizione proveniente dalla coscienza
colpisce in primo luogo i sentimenti: sono questi infatti ad opporsi maggiormente a una rigida
formula intellettuale e a essere quindi rimossi nel modo pi intenso. Nessuna funzione per pu
venire del tutto esclusa, tuttal pi pu venire deformata considerevolmente. Se latteggiamento
cosciente spinto allestremo, vengono abolite tutte le considerazioni personali, comprese quelle
relative della propria persona (salute, posizione sociale, interessi vitali della propria famiglia), tutto
ci al servizio dellideale. I sentimenti hanno carattere ritardato e ne consegue una tendenza al
risentimento: i sentimenti sono diffidenti, incostanti e conservatori. Quanto pi i sentimento sono
rimossi, tanto maggiore linfluenza dannosa che essi esercitano segretamente sul pensiero.
Questo tipo si trova soprattutto fra gli uomini: quando il pensiero giunge a dominare nella donna
si tratta piuttosto di un tipo intuitivo.
il tipo di sentimento estroverso
Il sentimento caratterizza maggiormente le donne: la donna di questo tipo vive prendendo come
norma il proprio sentimento. Per effetto delleducazione il suo sentimento si sviluppato nel
senso di una unzione adattata alla realt esterna e sottoposta al controllo della coscienza. Ci
appare chiaro nella scelta delloggetto damore: non viene amato un uomo qualunque, ma quello
che conviene (perch egli corrisponde a tutte le esigenze ragionevoli. Nulla turba il sentimento
quanto il pensiero, che quindi viene represso il pi possibile. Ci non significa che la donna non
pensa, anzi, essa pensa molto, ma il suo pensiero non mai originale, bens solo unappendice del
suo sentimento. Finch il sentimento lo consente, essa pu pensare molto bene, per qualunque
ragionamento che possa condurre a una conclusione che turbi il sentimento viene respinto.
Semplicemente esso non viene pensato e cos viene spezzato e amato ci che bene dal punto di
vista di una valutazione obiettiva; tutto il resto sembra esistere al di fuori di lei. Se il valore
delloggetto viene a essere accentuato, il sentimento perde carattere personale e si apre il dissidio
con se stessi. Ci si rivela prima con manifestazioni affettive esagerate, fino a quando la situazione
muta, e appaiono valutazioni del tutto opposte dello stesso oggetto. Poich a questo tipo importa
soprattutto di stabilire un rapporto intenso di sentimento con il proprio ambiente, nasce la
necessit di raddoppiare gli sforzi allo scopo di vincere le riserve dellambiente stesso. Quanto pi
fortemente accentuato il rapporto di sentimento con loggetto, tanto pi lopposizione inconscia
tende ad affiorare. Il tipo sentimento estroverso reprime soprattutto il suo pensiero, anche se esso
non completamente rimosso, ma solo fin tanto che la sua logica lo costringe a conclusioni che
non corrispondono al sentimento. Esso, per, pu continuare a sussistere e agire in qualche modo
nellinconscio. Questo pensiero infantile, arcaico e negativo. Il pensiero inconscio raggiunge la
superficie sotto forma di idee subitanee, spesso di natura ossessiva, che hanno sempre carattere
negativo e svalutativo. Vi sono perci donne nelle quali i peggiori pensieri prendono di mira
proprio quegli oggetti che sono maggiormente apprezzati dal sentimento. La principale
manifestazione nevrotica di questo tipo listeria con il suo caratteristico mondo di inconsce
fantasie infantili a carattere sessuale.
Riassunto dei tipi razionali
Si chiamano tipi razionali o giudicanti in quanto essi sono caratterizzati dal primato di funzioni che
giudicano razionalmente. La loro vita in gran parte soggetta al giudizio razionale, ma non
dipende solo da questo, ma anche, allirrazionalit inconscia. Chi osserva ci che accade, senza
curarsi dellinterno della coscienza individuale, pu rimanere colpito soprattutto dallirrazionalit e
dal carattere casuale di certe manifestazioni inconsce dellindividuo, anzich dalla razionalit dei
suoi propositi e delle sue motivazioni coscienti. Il giudizio razionale rappresenta una forza che
costringe, o per lo meno cerca, entro date forme il disordine e laccidentalit dellaccadimento
reale. Con ci da un lato viene effettuata una certa scelta fra le possibilit di vita (in quanto viene
effettuata coscientemente accettato solo ci che conforme alla ragione), dallaltro viene
sostanzialmente limitata lautonomia e linfluenza di quelle funzioni psichiche che servono ad
avere nozione di quanto accade. Naturalmente questa limitazione non assoluta: queste funzioni
continuano a sussistere, solo che i loro prodotti sono sottoposti alla scelta del giudizio razionale.
Ci conferisce allinconscio dei nostri 2 tipi unimpronta particolare: ci che questi uomini fanno
coscientemente e intenzionalmente conforme alla ragione; ci che invece capita loro di fare
corrisponde allessenza, da un lato di percezioni infantili e dallaltro di intuizioni. La razionalit dei
2 tipi orientata obiettivamente, dipende cio dal dato obiettivo e corrisponde a ci che
razionale per la collettivit: ne deriva che per loro soggettivamente razionale soltanto ci che da
tutti riconosciuto come tale. Ma anche la ragione in gran parte soggettiva e individuale: questa
parte rimossa e lo tanto pi quanto maggiore il valore delloggetto.
il tipo sensoriale estroverso
Non vi alcun tipo umano che uguagli per realismo il tipo sensoriale estroverso. Nel corso della
vita egli accumula esperienze reali tratte dalloggetto concreto e quanto pi spiccato come tipo
tanto meno fa uso della propria esperienza. Ci che egli percepisce mediante i sensi, gli serve
tuttal pi come guida per nuove sensazioni, e tutto ci che entra come qualcosa di nuovo nella
cerchia dei suoi interessi acquisito attraverso la sensazione ed a tale scopo che deve servire. La
sua intenzione mira al godimento concreto e cos pure la sua moralit, giacch un vero godere ha
una morale, una regola e leggi sue proprie e cos pure un suo disinteresse a una sua volont di
sacrificio. Il suo motivo costante : sentire loggetto, avere sensazioni e possibilmente godere. Non
un uomo sgradevole, un allegro compagnone, talora un esteta pieno di gusto. Egli vuole
solamente la sensazione pi forte e deve sempre ottenerla dallesterno: ci che proviene
dallinterno gli appare morboso e riprovevole. In ogni circostanza egli si sente a suo agio solo di
fronte alla realt tangibile. Il suo ideale la realt ed egli pieno di rispetto per essa. Non ha ideali
fatti di idee e non ha perci nessun motivo per straniarsi dalla realt effettiva. Quanto pi lattivit
sensoriale prende il sopravvento, tanto pi questo tipo diviene sgradevole. Quanto pi loggetto
diviene indispensabile, tanto pi perde di valore come entit a se stante: loggetto viene sfruttato
perch usato soltanto come occasione di sensazioni. Cos anche linconscio costretto a passare a
unaperta opposizione. Nascono le congetture pi stravaganti: se si tratta di un oggetto sessuale
hanno parte di rilievo fantasie di gelosia, come pure stati ansiosi. Nei casi pi gravi si sviluppano
fobie di ogni specie e sintomi ossessivi.
il tipo intuitivo estroverso
Poich lintuizione orientata verso loggetto, si pu riscontrare una forte dipendenza dalle
situazioni esterne. Il tipo intuitivo non si trova dove sono da ricercarsi valori di realt
universalmente riconosciuti, ma dove sussistono possibilit. Egli ha un fiuto particolare per ci che
sta germogliando e che promette di realizzarsi per lavvenire. Egli non si ritrova nelle situazioni
stabili e consolidate. Poich sempre alla ricerca di nuove possibilit, egli rischia di soffocare nelle
situazioni stabili. N la ragione n il sentimento possono trattenerlo o scoraggiarlo di fronte a una
nuova possibilit e ci anche se essa contraddice ogni sua precedente convinzione. Il pensiero e il
sentimento sono in lui le funzioni meno differenziate, eppure soltanto queste sono in grado di
compensare efficacemente il primato dellintuizione, in quanto esse forniscono allintuitivo quel
giudizio di cui egli del tutto privo. La moralit dellintuitivo non n di natura intellettuale n di
natura affettiva. Egli ha tuttavia una propria moralit e cio la fedelt al suo punto di vista e la
docile sottomissione alla sua potenza. Scarsa la sua considerazione per il benessere degli altri.
Scarso anche il rispetto che egli nutre per le convinzioni e le consuetudini altrui, tanto da passare
spesso per un avventuriero immorale e senza scrupoli. Commercianti, imprenditori, speculatori,
politici appartengono a questo tipo. Pi che fra gli uomini pare che questo tipo sia frequente nelle
donne: in esse lattivit intuitiva si manifesta non tanto in campo professionale quanto nelle
relazioni sociali. Tali donne riescono a trarre profitto da tutte le possibilit di carattere sociale, ad
allacciare relazioni in societ, a scovare uomini che presentino probabilit di successo. Nessuno a
pari suo riesce a infondere coraggio nei suoi simili e di suscitare entusiasmo per qualcosa di nuovo,
anche se dopo qualche giorno torna a disinteressarsene. Quanto pi lintuizione forte, tanto pi
anche il suo soggetto si fonde con la possibilit intravista. Ad essa egli d lanima, la incarna.
Linconscio del tipo intuitivo ha una certa rassomiglianza con quello del tipo sensoriale. Il pensiero
e il sentimento sono parzialmente rimossi e formano nellinconscio pensieri e sentimenti di tipo
infantile simili a quelli del tipo opposto.
riassunto dei tipi irrazionali
Chiamiamo i 2 tipi irrazionali perch quello che essi fanno e non fanno non dipende da giudizi
razionali, ma dallintensit della percezione. La loro percezione si rivolge semplicemente agli
accadimenti come tali e il giudizio non opera su di essi. Sarebbe completamente erroneo
considerare questi tipi anche come irragionevoli: essi sono soltanto e soprattutto empirici e si
fondano unicamente sullesperienza. Nonostante ci, le funzioni giudicative sussistono in essi, solo
che conducono una vita stentata, in gran parte inconscia e giacch linconscio torna sempre a farsi
vivo, si possono riscontrare anche nella vita dei tipi irrazionali giudizi e scelte.
3. Il tipo introverso
a. Impostazione generale della coscienza
Il tipo introverso si distingue da quello estroverso per il fatto che esso non si orienta
prevalentemente in base alloggetto e al dato obiettivo, bens in base a fattori soggettivi. La
coscienza dellintroverso vede s le condizioni esterne, ma elegge a fattore determinante
lelemento soggettivo. Questo tipo si rivolge pertanto a quel fattore della percezione e della
conoscenza che rappresenta la disposizione soggettiva e ricettiva di fronte allo stimolo sensoriale.
Lintroverso si appoggia su ci che limpressione esterna mette in azione nel soggetto.
Fattore soggettivo: azione o reazione psichica che, fondendosi con linfluenza esercitata
dalloggetto, d vita a un nuovo fatto psichico. Come loggetto e il dato obiettivo cambiano in
quanto soggetti a elementi quali transitoriet e casualit, cos anche il fattore soggettivo soggiace
al mutamento e allaccidentalit individuale. Normalmente latteggiamento introverso dipende
dalla struttura psichica che essenzialmente un dato ereditario e costituisce unentit immanente
al soggetto. Essa non va identificata con lIo del soggetto (in quanto centro della coscienza), ma
con il s, che comprende anche linconscio. Comunque, peculiarit dellintroverso quella di
scambiare il proprio Io con il proprio S, elevando lIo a soggetto del processo psichico e rendendo
estraneo loggetto.
b. latteggiamento dellinconscio
La posizione di predominio del fattore soggettivo nella coscienza comporta una svalutazione del
fattore oggettivo. soprattutto linconscio che in questo caso prende cura della relazione con
loggetto e fa ci in una forma tale da distruggere in modo pi radicale le illusioni di potenza e le
fantasie nutrite dalla coscienza. Nonostante la svalutazione operata dalla coscienza, loggetto
assume dimensioni paurose e ne consegue che lIo promuove ancora di pi il distacco dalloggetto
e i tentativi di giungere al dominio sovra di esso. Con ci per lintroverso si separa del tutto
dalloggetto e si esaurisce completamente da un lato adottando provvedimenti difensivi, dallaltro
tentando di imporsi alloggetto e di prendere il sopravvento. Ma questi sforzi sono ostacolati dalle
impressioni che egli riceve dalloggetto. Lintroverso ha continuamente bisogno di un lavorio
interiore per poter tener duro, perci la sua orma tipica di nevrosi la psicoastenia, malattia
caratterizzata da un lato da una grande sensibilit, dallaltro da una grande stanchezza cronica.
Poich il suo rapporto con loggetto parzialmente rimosso, esso passa nellinconscio dove si
carica dei caratteri che dellinconscio sono propri, cio infantili e arcaici. Di conseguenza il suo
rapporto con loggetto diventa primitivo.
c. le caratteristiche delle funzioni psichiche fondamentali nellatteggiamento introverso
il tipo di pensiero introverso
Es: Kant
Il tipo di pensiero introverso influenzato in modo determinante dalle idee, che per non
derivano dalla realt obiettiva, ma da una base soggettiva: egli seguir le sue idee, ma in direzione
opposta, non vero lesterno, ma verso linterno. In lui tutto tende a eclissarsi, a rimanere nascosto.
Il suo giudizio appare freddo, inflessibile, arbitrario, giacch rivolto pi al soggetto che
alloggetto. Nella costruzione del suo mondo di idee egli non indietreggia di fronte ad alcun rischio
per quanto grave, non rinuncia ad alcun pensiero, ma si lascia cogliere dalla pi grande ansiet,
qualora il rischio dovesse assumere il volto della realt esterna. In questo caso egli comincia a
sentirsi a disagio. Anche se da alla luce i propri pensieri, li abbandona a se stessi e si irrita
moltissimo se essi non trovano da soli la via per affermarsi. A ci contribuisce la sua mancanza di
capacit pratiche o la sua ripugnanza per ogni specie di pubblicit. Se la sua opera gli sembra
giusta e vera, essa deve anche esserlo effettivamente e gli altri devono inchinarsi dinanzi a codesta
verit. Nel proseguire le sue idee tenace, caparbio e poco influenzabile. Diviene spesso vittima di
donne ambiziose che sanno sfruttare la sua mancanza di senso critico nei riguardi delloggetto.
Spesso anche il suo comportamento esteriore maldestro e dominato dallassillante
preoccupazione di non dare nellocchio, oppure incurante e di uningenuit puerile. Visto a
distanza egli appare sgarbato e autoritario. Agli estranei appare scontroso, inavvicinabile e
altezzoso. Con laccentuarsi del suo tipo egli diviene pi rigido e meno duttile nelle sue
convinzioni. Le influenze esterne vengono escluse ed egli diviene pi antipatico gli estranei anche
sotto il profilo personale. Il suo linguaggio si fa pi pungente e sgarbato, le sue idee vanno in
profondit, ma non riescono pi a tradursi sufficientemente nel materiale a sua disposizione. Dato
che a causa della deficienza di rapporti con loggetto, la sua coscienza si soggettivizza, la cosa pi
importante gli appare ci che segretamente tocca da pi vicino la sua persona, con la quale egli
comincia a confondere la sua verit soggettiva. Il pensiero del tipo introverso positivo e sintetico
per ci che riguarda lo sviluppo delle idee che si avvicinano alla validit esterna delle immagini
primordiali. Se per il loro legame con lesperienza obiettiva sallenta, esse diventano mitologiche
e dunque non vere per quella che la contingente situazione del momento. Le funzioni
parzialmente inconsce del sentimento, dellintuizione e della sensazione, che si contrappongono a
questa forma di pensiero, sono meno diferenziate e hanno un carattere primitivo ed estroverso
cui sono da attribuire tutte le molestie influenze delloggetto che il tipo di pensiero introverso
subisce.
il tipo sentimento introverso
Questo tipo appartiene maggiormente alle donne, le quali sono per lo pi taciturne, difficilmente
accessibili, impenetrabili; spesso si nascondono dietro ad una maschera banale o infantile, spesso
sono anche di temperamento malinconico. Non sono appariscenti e non amano mettersi in
mostra. Poich si lasciano guidare prevalentemente dal loro sentimento soggettivamente
orientato, i veri motivi che ispirano il loro comportamento rimangono per lo pi celati.
Esteriormente hanno un contegno riservato e senza sbalzi, una piacevole placidit, un simpatico
atteggiamento di non interferenza che le porta ad astenersi dal volere influenzare o impressionare
il loro prossimo. Quando questo aspetto esteriore si accentua, possono facilmente venire
sospettate di insensibilit e di freddezza. Vere emozioni delloggetto non trovano risonanza, ma
vengono smorzate e tenute a distanza con un giudizio affettivo di carattere negativo. Bench
sussista sempre una certa disposizione a procedere tranquillamente e armonicamente daccordo,
non viene dimostrata nei riguardi delloggetto estraneo alcuna amabilit, bens un
comportamento che appare freddo, indifferente e addirittura scostante. Nei riguardi di ci che
entusiasmo e appassiona gli altri questo tipo osserva in genere una neutralit, non senza qualche
accenno di superiorit e di critica che pu facilmente smontare un individuo un po sensibile. Il
rapporto con loggetto viene mantenuto per quanto possibile in una posizione affettiva intermedia
tranquilla e sicura, con rigorosa esclusione della passione e dei suoi eccessi. A causa di
uninconscia esigenza effettiva, si sviluppano con il tempo sintomi che mirano a ottenere per forza
una maggiore attenzione da parte delloggetto. Poich questo tipo appare in genere freddo e
riservato, gli si nega la capacit di nutrire sentimenti di sorta, il che per radicalmente falso dato
che in lui i sentimenti non sono estensivi, ma intensivi, si sviluppano cio in profondit. La forma di
nevrosi non tanto listeria quanto la nevrastenia; nelle donne spesso con ripercussioni a carico
della sfera somatica, quali lanemia.
Riassunto dei tipi razionali
I 2 tipi ora descritti sono razionali in quanto si basano su funzioni che giudicano razionalmente. Il
giudizio razionale non si ha soltanto sul dato obiettivo, ma anche su quello soggettivo: infatti, un
giudizio veramente razionale dovrebbe appellarsi tanto al fattore obiettivo, quanto a quello
soggettivo (ma questo sarebbe lideale, per cui impossibile). I tipi razionali introversi presentano
un giudizio razionale verso il fattore soggettivo: ci non implica una violazione della logica. Questo
fattore si presenta sin dallinizio con un valore superiore a quello del fattore oggettivo.
Lintroverso ha limpressione che la serie deduttiva che mette capo al fattore soggettivo sia
alquanto pi razionale di quella che mette capo alloggetto. Di fronte alla generale concezione
occidentale del mondo egli si trova in condizioni di inferiorit e per questo si oppone al suo
principio. Egli deve svalutare il fattore soggettivo e sforzarsi di partecipare alla sopravvalutazione
che il punto di vista dellestroverso fa delloggetto. Per questo motivo, il fattore soggettivo, in
questepoca, si esprime in forme esagerate e egoistiche: la sottovalutazione del proprio principio
rende lintroverso egoista e gli fa assumere la mentalit delloppresso.
il tipo sensoriale introverso
Tipo irrazionale, in quanto di fronte agli accadimenti, esso non sceglie prevalentemente in base a
giudizi razionali, ma si orienta secondo quanto accade. Lintroverso si orienta in base allintensit
della componente sensoriale soggettiva messa in azione dallo stimolo obiettivo. Nei casi normali,
loggetto non viene affatto svalutato coscientemente, me gli viene tolto il suo potere stimolante,
dato che esso viene sostituito con una reazione soggettiva che non ha pi alcun rapporto con la
realt delloggetto. Il risultato una svalutazione delloggetto. Sembra quasi che lazione
delloggetto non giunga affatto a penetrare nel soggetto: lindividuo si difende direttamente dalle
azione delloggetto. Se linconscio rinforzato, la componente soggettiva della sensazione diventa
tanto attiva da ricoprire quasi completamente lazione delloggetto. Ne deriva, da un lato, per
loggetto, limpressione di aver perso completamente di valore, dallaltro per il soggetto, una
visione fallace della realt che tuttavia soltanto in casi patologici giunge fino al punto di
unincapacit per lindividuo di distinguere fra percezione soggettiva e oggetto reale. La
percezione soggettiva pu influenzare in misura altissima il pensiero, il sentimento e lazione,
nonostante loggetto sia visto nella sua realt integrale. Nei casi in cui loggetto perviene fino al
soggetto, anche lindividuo normale indotto a comportarsi secondo il suo modello inconscio.
Codesto comportamento ha un carattere fantastico e strano: rivela di colpo la soggettivit e la
mancanza di aderenza alla realt. In genere individui di questo tipo lasciano che si abusi di loro e
se ne vendicano con una resistenza e unostinazione accentuate. La sua evoluzione lo allontana
dalla realt delloggetto e lo abbandona alle sue percezioni soggettive che orientano la coscienza
nel senso di una realt arcaica, e ci bench egli sia inconsapevole di ci. In realt, egli si muove in
un mondo mitologico dove vi sono divinit benigne e demoni malvagi: egli inconsapevole del
fatto che essi gli appaiono cos, ma come tali essi agiscono sul suo giudizio e sul suo
comportamento. La cosa comincia a sorprenderlo quando scopre che le sue sensazioni sono
totalmente diverse dalla realt: se egli allora propende pi per la realt obiettiva, avvertir questa
differenza come qualcosa di morboso, se invece rimane fedele alla propria irrazionalit, disposto
ad attribuire valore di realt alla sua sensazione e il mondo obiettivo diventa apparenza e
commedia. In generale, lindividuo si accontenta del proprio isolamento e del carattere banale
della realt che tuttavia egli tratta inconsciamente in modo arcaico. Il suo inconscio
caratterizzato soprattutto dalla rimozione dellintuizione che ha carattere estroverso e arcaico.
Mentre lintuizione ha un fiuto per tutte le possibilit della realt obiettiva, lintuizione inconscia e
arcaica ha capacit di subordinare tutti i retroscena ambigui e foschi della realt. Essa ha perci in
s un carattere distruttivo che in contrasto con il carattere inoffensivo della coscienza. Se
linconscio si mette in opposizione con la coscienza, tali intuizioni giungono in superficie e
svolgono la loro azione deleteria, mettendo in moto le pi ostili rappresentazioni ossessive nei
riguardi delloggetto. La nevrosi che ne risulta in generale una nevrosi ossessiva nella quale sugli
elementi isterici prevalgono i sintomi di esaurimento.
il tipo intuitivo introverso
Il carattere particolare dellintuizione introversa crea un tipo particolare di uomo: da un lato, il
mistico sognatore e veggente e dallaltro luomo fantasioso e lartista. Questultimo caso dovrebbe
essere quello normale, giacch sussiste in genere in questo tipo la tendenza a limitarsi al carattere
percettivo dellintuizione: di norma lintuitivo si limita in genere a percepire, plasmare la realt.
Luomo fantasioso, invece, si limita alla contemplazione e si fa egli stesso plasmare da essa.
Lapprofondimento dellintuizione dellindividuo produce un allontanamento dellindividuo dalla
realt tangibile. Se egli artista, la sua arte sar piena di significato e banale, sublime e
stravagante, bella e grottesca; se non un artista, spesso un genio incompreso. Problema
morale: il puro tipo intuitivo non giunge a questo problema in quanto il suo unico problema il
come della percezione. Egli trova perci il problema morale incomprensibile o addirittura
assurdo. La situazione diversa per il tipo intuitivo impostato moralmente: costui si occupa del
significato della sua visione e si cura non tanto dello sviluppo, ma piuttosto delle possibili
conseguenze morali che derivano per lui dal significato dei contenuti della visione. Il suo giudizio
gli consente di riconoscere, anche se spesso in maniera confusa, che egli come uomo, coinvolto
in qualche modo nella sua visione e che essa qualche cosa che non pu soltanto essere oggetto
di contemplazione. Il tipo intuitivo introverso rimuove soprattutto la percezione sensoriale
delloggetto ed ci che caratterizza il suo inconscio. Nellinconscio sussiste come compensazione
una funzione sensoriale estroversa a carattere arcaico. Istintualit e smoderatezza sono i caratteri
di una tale attivit sensoriale insieme a uno straordinario legame con limpressione sensibile. Se si
produce una completa subordinazione alla percezione interiore, linconscio passa allopposizione e
si determinano sensazioni ossessive con legame alloggetto, che contrastano con limpostazione
cosciente. La forma nevrotica una nevrosi ossessiva che presenta in parte manifestazioni
ipocondriache, in parte iperestesie degli organi di senso e in parte legami ossessivi a determinate
persone o ad altri oggetti.
riassunto dei tipi irrazionali
I due tipi ora descritti si sottraggono quasi completamente ad ogni valutazione esteriore: poich
sono introversi e hanno quindi scarsa capacit o volont di esprimersi offrono scarso appiglio per
unesatta valutazione. Siccome la loro attivit principale rivolta allinterno, allesterno appare
soltanto un contegno riservato e chiuso, mancanza di partecipazione, insicurezza e imbarazzo
ingiustificato. Per questo motivo, nella maggior parte dei casi essi sono sottovalutati o per lo meo
non sono compresi e poich questi tipi non riescono a comprendere se stessi, non possono
neppure comprendere il perch gli altri li sottovaluti. Essi infatti non si rendono conto che lopera
loro, quando rivolta allesterno effettivamente di qualit inferiore. Dal punto di vista
estroverso e razionalistico questi tipi sono i pi inutili fra gli uomini; da un punto di vista superiore
essi costituiscono la testimonianza vivente che il mondo ricco e vario non si trova solo allesterno,
ma anche allinterno. Uomini che hanno questa impostazione sono promotori di civilt e a modo
loro educatori. La loro vita ci fa comprendere uno dei grandi errori della nostra civilt e cio la
credulit per tutto quello che manifestazione verbale, la sopravvalutazione dellinsegnamento
che si esplica con parole e metodi. Si ha una tale fiducia nel metodo che, se questo buono, anche
il maestro che lo adopera ne sembra santificato.
funzione principale e funzione sussidiaria
Questi tipi non si incontrano in modo cos puro. Risulta un fatto regolare e cio che accanto alla
funzione pi differenziata sempre presente nella coscienza una seconda funzione di valore
secondario e perci meno differenziata, la quale parzialmente determinante. Poich lavere dei
fini chiari e univoci una necessit vitale per il processo dadattamento della coscienza la natura
stessa fa s che una seconda funzione non si ponga allo stesso livello della prima. La seconda
funzione pu quindi avere solo un valore secondario, che consiste nel fatto che essa,
contrariamente alla funzione primaria, non vale, da sola, come funzione assolutamente fidata e
decisiva, ma conta piuttosto come funzione sussidiaria o complementare. Come funzione
secondaria pu presentarsi solo una funzione la cui essenza non contrasti con la funzione
principale (sentimento no pensiero, intuizione no sensazione).

Definizioni
Arcaismo
Con arcaismo si indica il carattere dei contenuti e di funzioni psichiche. Sono quei tratti psichici che
coincidono col le qualit della mentalit primitiva. Il carattere arcaico inerente anzitutto alle
fantasie dellinconscio, cio dellattivit fantastica inconscia che raggiungono la coscienza. Arcaico
il rapporto didentit con loggetto e lincapacit di dominarsi. Arcaico la fusione delle varie
funzioni psichiche fra loro (es. sentimento e intuizione, pensiero e sentimento, sentimento e
sensazione), come pure la fusione di parti di una stessa funzione, ossia la fusione con il principio
opposto, come la congiunzione di un sentimento con il suo contrario.
Archetipo Immagine
Concezione proveniente dal linguaggio poetico, cio limmagine fantastica, che si riferisce solo
indirettamente alla percezione delloggetto esterno. Questa immagine si basa sullattivit
fantastica inconscia e appare pi o meno allimprovviso nella coscienza. Essa non si sostituisce alla
realt concreta e viene sempre distinta, come immagine interna, dalla realt sensibile. Essa manca
di una proiezione nello spazio, bench eccezionalmente possa anche apparire per cos dire
dallesterno. Pu in determinate circostanze avere un grande valore psicologico: rappresenta una
realt interiore che talora ha il sopravvento sulla realt esteriore. In questo caso lindividuo non
orientato verso un adattamento alla realt, ma verso un adattamento alle esigenze interiori.
Limmagine interiore unentit complessa che si compone di pi materiali della pi svariata
provenienza. Limmagine unespressione concentrata della situazione psichica totale e non
soltanto di contenuti inconsci qualsiasi, bens solo di quelli che sono costellati in quel momento. Di
conseguenza, limmagine tanto espressione della situazione inconscia quanto di quella
momentaneamente cosciente. Unimmagine personale non ha n carattere arcaico n importanza
collettiva, ma esprime contenuti inconsci personali e stati di coscienza determinati da fattori
personali. Primordiale limmagine quando essa ha carattere arcaico, quando cio di carattere
collettivo: comune almeno a tutto un popolo o a tutta unepoca. A questa immagine primordiale
si da il nome di archetipo. Da un punto di vista causale, limmagine primordiale concepibile come
un engramma che si costituito mediante la condensazione di processi simili fra loro. Limmagine
primordiale, da un lato va riferita a determinati processi naturali che sono evidenti e sempre si
rinnovano e che quindi sono sempre efficaci, dallaltro a determinate disposizioni interiori della
vita spirituale e della vita in genere. Limmagine primordiale collega anche le energie liberte dalla
percezione degli stimoli, a un determinato significato il quale indirizza lazione secondo le vie che
ad esso convergono. Essa libera energia accumulata e inutilizzabile, tramutando listinto naturale
in forme spirituali. Limmagine lo stato che precede lidea. Il grado di efficacia psicologica
dellimmagine primordiale determinato dallatteggiamento dellindividuo: se latteggiamento
introverso, ne deriva una maggiore accentuazione delloggetto interno, del pensiero. Limmagine
primordiale ha il vantaggio della vitalit: un organismo che vive di vita propria, dotato di potenza
generatrice.
Estroversione
Significa il volgersi della libido verso lesterno: movimento positivo dellinteresse soggettivo verso
loggetto. Colui che si trova in uno stato di estroversione pensa, sente e agisce in relazione
alloggetto e ci in forma diretta, cos che percepibile allesterno. Se lestroversione concerne
lintelletto, il soggetto si pensa nelloggetto con il pensiero; se concerne il sentimento, il soggetto
si sente nelloggetto con il sentimento. Nello stato di estroversione esiste una forte dipendenza
dalloggetto. Si pu parlare di estroversione attiva quando essa voluta espressamente; passiva,
quando loggetto provoca a forza lestroversione, cio quando esso attira linteresse del soggetto
(anche contro lintenzione del soggetto stesso). Quando lestroversione abituale, abbiamo il
soggetto estroverso.
Fantasia
Si intendono 2 cose: il fantasma e lattivit immaginativa. Per fantasia nel senso di fantasma si
intende un complesso di rappresentazioni che si distingue da altri complessi per il fatto che ad
esso non corrisponde esteriormente nessuna reale situazione. essenzialmente una pura
emanazione dellattivit creatrice dello spirito, effetto o prodotto di una combinazione di elementi
psichici carichi di energia. La fantasia provocata per lo pi da un atteggiamento intuitivo di
attesa, oppure consiste nellirruzione di contenuti inconsci nella coscienza. Si possono distinguere
fantasie attive e passive: le prime sono provocate dallintuizione, cio da atteggiamenti diretti alla
percezione di contenuti inconsci, per cui la libido investe tutti gli elementi emergenti
dallinconscio, elevandoli attraverso lassociazione di materiali paralleli a un livello di evidenza. Le
passive appaiono, invece, a priori in forma chiara senza chi vi sia un atteggiamento intuitivo
precedente, mentre il soggetti che ne prende coscienza mantiene un atteggiamento
completamente passivo. La fantasia passiva proviene sempre da un processo nellinconscio che sta
in un rapporto antitetico con la coscienza e che riunisce in s quasi altrettanta energia quanto
latteggiamento cosciente e che perci anche in grado di spezzare la resistenza di questultimo.
Per contro, la fantasia attiva non deve la propria esistenza a un processo inconscio intenso e
antitetico, ma anche a uninclinazione ad accogliere le tracce o i frammenti di connessioni
inconsce relativamente poco accentuate e a svilupparle fine a una piena evidenza rappresentativa
(partecipazione attiva della coscienza). Come nel sogno, cos anche nella fantasia bisogna
distinguere un significato latente e uno manifesto. Il manifesto risulta dalla contemplazione
immediata dellimmagine fantastica, ha sempre il carattere di un processo evidente e concreto,
che a causa della sua irrealt obiettiva non pu appagare lesigenza di comprensione della
coscienza. Perci questa cercher qualche altro significato della fantasia, una sua interpretazione e
dunque un significato latente. La fantasia da intendersi sia i senso causale quanto in senso
finalistico. A una spiegazione causale essa appare come sintomo di uno stato fisiologico o
personale che il risultato di avvenimenti precedenti. Alla spiegazione finalistica invece la fantasia
appare come un simbolo che tenta di individuare un determinato obiettivo o piuttosto una
determinata futura linea di sviluppo psicologico. La fantasia attiva il principale contrassegno
dellattivit spirituale artistica: lartista non rappresenta solo la realt, ma creatore e educatore,
le sue opere infatti hanno valore di simboli che tracciano le linee di uno sviluppo futuro.
Per quanto riguarda lattivit immaginativa, essa attivit riproduttiva o creativa dello spirito,
senza per questo costituire una facolt particolare, poich essa pu esplicarsi in tutte le forme
fondamentali dei processi psichici, nel pensare, nel sentire e nellintuire. La fantasia, come attivit
immaginativa, espressione diretta dellattivit vitale psichica, dellenergia psichica, la quale
data alla coscienza solo in forma di immagini o di contenuti.
Introversione
Introversione significa il volgersi verso linterno della libido. Linteresse non si muove verso
loggetto, ma sul soggetto. Chi atteggiato nel senso dellintroversione pensa, sente e agisce in
maniere tale da lasciare intendere chiaramente che la sua determinante principale il soggetto,
mentre alloggetto compete un valore secondario. Lintroversione attiva quando il soggetto
vuole un certo isolamento dalloggetto, passiva quando il soggetto non in grado di riportare
sulloggetto la libido che da questo rifluisce. Quando lintroversione abituale, si parla di tipo
introverso.
Tipo
Il tipo un esempio o un modello che riproduce il carattere di una specie o di una collettivit. Il
tipo un modello caratteristico di un atteggiamento generale che ricorre in molte forme
individuali. Fra i numerosi atteggiamenti esistenti, ve ne sono 4, cio quelli che si orientano
principalmente secondo le 4 funzioni psicologiche fondamentali: pensiero, sentimento, intuizione
e sensazione. Nella misura in cui un atteggiamento abituale, allora si parla di tipi psicologici.
Questi tipi possono essere anche, a seconda della qualit delle funzioni fondamentali, venire
distinti in 2 categorie: tipi razionali e tipi irrazionali. Ai primi appartengono il tipo di pensiero e
quello di sentimento, ai secondi il tipo intuitivo e quello sensoriale. Lorientamento prevalente
della libido, introversione o estroversione, consente unulteriore ripartizione in 2 categorie. Tutti i
tipi fondamentali possono appartenere tanto alluna quanto allaltra categoria a seconda del
prevalere in essi di un atteggiamento pi introverso o pi estroverso.
Simbolo
Il simbolo presuppone sempre che lespressione scelta sia la migliore indicazione o formulazione
possibile di un dato di fatto relativamente sconosciuto, ma la cui esistenza riconosciuta o
considerata necessaria. Il simbolo vivo soltanto finch pregno di significato. Ma quando ha
dato alla luce il suo significato, quando cio stata travata quellespressione che formula la cosa
ricercata o attesa ancor meglio del simbolo in uso sino a quel momento, il simbolo muore, vale a
dire che esso conserva ancora soltanto un valore storico. Ogni prodotto psichico pu essere
concepito come simbolo, sempre che esso sia la migliore espressione possibile in quel determinato
momento per un dato di fatto sino ad allora sconosciuto o conosciuto solo in parte, e sempre che
si sia propensi ad ammettere che lespressione voglia designare anche ci che appena si presenta,
ma ancora non si conosce chiaramente. Anche ogni teoria scientifica in quanto racchiude
unipotesi e ogni fenomeno psicologico sono simboli. Che una cosa sia un simbolo o no dipende
anzitutto dallatteggiamento della coscienza che osserva: possibile che un certo fatto non appaia
per nulla simbolico a chi lha prodotto, ma che tale invece sembri a unaltra coscienza. Esistono
tuttavia prodotti il cui carattere simbolico non dipende unicamente dallatteggiamento della
coscienza che li contempla, ma si manifesta autonomamente con uninfluenza simbolica
sullindividuo che li osserva. Questi sono prodotti fatti in modo tale che sarebbero privi di senso se
non avessero un significato simbolico. Il simbolo la pi alta espressione possibile per designare
ci che ancora sconosciuto: sempre un prodotto di natura assai complessa, poich si compone
dei dati di tutte le funzioni psichiche. Per conseguenza esso non n di natura razionale n
irrazionale.

Conclusione
Il fatto dei differenti atteggiamenti tipici un problema di primordine non solo per la psicologia,
ma anche per tutti quei campi della scienza e della vita nei quali la psicologia umana svolge una
funzione decisiva.
Luomo quasi incapace di capire e di ammettere un punto di vista diverso dal suo: ognuno
prigioniero del proprio tipo a tal punto da essere incapace di comprendere a pieno un punto di
vista diverso. Senza riconoscimento di questa importante esigenza quasi inevitabile che si faccia
violenza allaltro punto di vista. Ogni teoria dei processi psichici complessi presuppone una
psicologia umana uniforme, cos come ogni teoria naturalistica presuppone come base unidentica
natura. Ma in psicologia sussiste la circostanza che nella formazione dei concetti ad essa attinenti,
il processo psichico non soltanto oggetto, ma allo stesso tempo anche soggetto. Naturalmente
ogni nuova teoria presuppone di solito che tutti gli altri modi di vedere siano errati e ci soltanto
perch lautore, soggettivamente, vede le cose in modo diverso dai suoi predecessori. Egli non
tiene conto del fatto che la psicologia che vede la propria psicologia o, tuttal pi, quella del suo
tipo (quella gradita dal suo tipo). Un processo naturale che sia decisamene indipendente dalla
psicologia umana ammette una sola interpretazione esatta: ci accade anche nel processo psichico
complesso, cui egli stesso d vita in quanto soggetto, vale a dire che lautore del concetto pu
generare solo un concetto che concordi con il processo psichico che egli cerca di interpretare.
Vi uniformit della psiche, formulata da Jung mediante il concetto dellinconscio collettivo, ma
con questa uniformit fondamentale contrasta una eterogeneit della psiche cosciente altrettanto
grande. I tipi, in quanto categorie di individui, differiscono assai notevolmente luno dallaltro, ed
appunto allesistenza dei tipi che sono da attribuire le diversit delle concezioni generali. Per
trovare quanto vi di uniforme nella psiche umana necessario scendere fino alle fondamenta
della coscienza, ma con ci non si spiega ci che di diverso.

Tipi psicologici 1925


Il primo indizio di estroversione in un bambino il suo rapido inserimento nellambiente e la
straordinaria attenzione che egli dedica agli oggetti e in particolare alla propria capacit di influire
su di essi. Egli assorbe rapidamente, anche se in modo confuso, e ha uno sviluppo
apparentemente pi rapido di quello del bambino introverso, essendo poco esitante e di solito per
nulla apprensivo. Non sembra avvertire alcuna distanza fra s e loggetto e pu perci giocare
liberamente con essi e imparare a conoscerli. Lignoto lo attira.
Per contro, uno dei primi indizi di introversione in un bambino un carattere assorto,
meditabondo, uno spiccato timore, anzi paura per gli oggetti sconosciuti. Vi una tendenza
allautoaffermazione nei riguardi delloggetto, unitamente a tentativi di dominarli. Ci che
sconosciuto viene accolto con diffidenza. Alle influenze provenienti dallesterno viene in genere
opposta una violente resistenza. Il bambino, quando pone delle domande, non lo fa per curiosit,
bens vuole nomi, significati e spiegazioni che gli offrano una sicurezza soggettiva nei confronti
delloggetto.
I due tipi si vedono assai di mal occhio e si combattono: lintroverso vede nel soggetto tutto ci
che in qualche modo ha valore per lui, mentre lestroverso vede tutto ci nelloggetto;
inversamente, la dipendenza dalloggetto appare allintroverso una cosa di infinito valore, mentre
allestroverso tale appare linteresse per il soggetto; questo interesse egli pu intenderlo infatti
solo come autoerotismo infantile. Ci per non impedisce che nella maggioranza dei casi un uomo
possa sposare una donna del tipo opposto: le due parti devono tentare di comprendersi a vicenda
sul piano psicologico.
Il tipo un aspetto unilaterale del processo di sviluppo. Un tipo sviluppa soltanto i suoi rapporti
con il mondo esterno trascurando la propria interiorit. Laltro si sviluppa solo verso linterno e
rimane esteriormente fermo. Tuttavia, col passare del tempo, lindividuo avverte la necessit di
sviluppare anche la funzione sino a quel momento trascurata. Lo sviluppo su compie sotto forma
di differenziazione di determinate funzioni. La psiche cosciente una sorta di congegno di
adattamento e di orientamento che consta di un certo numero di funzioni psichiche differenti
(sensazione, pensiero, sentimento e intuizione). Raramente o mai queste funzioni fondamentali
sono differenziate in modo uniforme e, di conseguenza, disponibili. Di solito questa o quella
funzione in primo piano mentre le altre rimangono indifferenziate nellombra. Questi tipi
rappresentano un genere di unilateralit che per si complica in modo tutto particolare con
latteggiamento generale estroverso o introverso. Tale unilateralit porterebbe infatti a uno
squilibrio completo se non venisse compensata sul piano psichico da un atteggiamento inconscio
opposto. Esistenza di tipi funzionali: latteggiamento estroverso o introverso non pu mai venire
indicato come qualche cosa di generale, ma solo come la forma particolare della funzione
dominante cosciente. Cos pure non esiste un atteggiamento generale dellinconscio, ma solo
forme tipicamente configurate delle funzioni inconsce ed solo mediante lo studio delle funzioni
inconsce e di ci che in esse specifico che possibile farsi unidea scientificamente esatta
dellatteggiamento inconscio. Linconscio ha nei riguardi della coscienza una funzione
compensatrice. Esso per definizione al di l di ogni possibilit di conoscenza: noi possiamo
unicamente postulare la sua esistenza basandoci sui suoi cosiddetti prodotti, come i sogni.
Linconscio include funzioni che con il mutare delle circostanze possono ugualmente essere
coscienti. Le funzioni rimosse divengono preda dellinconscio. Delle 4 funzioni fondamentali solo
una di solito pienamente cosciente e differenziata in modo tale da poter essere usata
liberamente e volontariamente; le altre 3 sono parzialmente o totalmente inconsce. Ora, quando
una funzione non ha possibilit di impiego, quando essa viene avvertita come fattore di disturbo
per la funzione cosciente, ha carattere di funzione situata nellinconscio. Essa rimane poco
sviluppata, fusa con altri elementi estranei e si attarda in un certo modo in una condizione
primordiale. Le funzioni poco sviluppate possiedono anche la peculiarit di essere estroverse
quando latteggiamento cosciente introverso e viceversa, adempiendo quindi in pari tempo
anche lufficio di compensare latteggiamento cosciente.
A questo punto ci troviamo davanti ad una difficolt: la diagnosi dei tipi. necessario scoprire
quali fenomeni risultano da motivi scelti coscientemente e quali spontaneamente e inoltre va
stabilita quali manifestazioni possiedono un carattere di adattamento e quali un carattere non
adatto, arcaico. Fra coscienza e inconscio sussiste normalmente una contrapposizione: questa
contrapposizione non si manifesta come conflitto sino a che latteggiamento cosciente non si fa
eccessivamente unilaterale e non si discosta quindi troppo dallatteggiamento inconscio. Se
questultima eventualit a verificarsi, latteggiamento cosciente si vedr indotto a reprimere le
manifestazioni autonome dellinconscio e di qui il conflitto. Prendendo conoscenza degli impulsi
inconsci dovrebbe mutare anche latteggiamento cosciente e la consapevolezza degli impulsi
inconsci pu tornare utile solo se lunilateralit della coscienza viene ad essere compensata
efficacemente.

Tipologia psicologica 1928


Il carattere la forma individuale stabile delluomo. La forma pu essere tanto di natura fisica
quanto di natura psichica. La reciproca compenetrazione delle manifestazioni fisiche e psichiche
cos intima che noi non solo possiamo desumere la costituzione psichica da quella fisica, ma anche,
basandoci sulle peculiarit psichiche, risalire alle manifestazioni fisiche corrispondenti. Vero che
questultimo processo pi arduo perch, prendendo la psiche come punto di partenza,
dobbiamo dedurre qualcosa di conosciuto da qualcosa di sconosciuto, mentre nel caso opposto
abbiamo il vantaggio di prendere le mosse da qualcosa che conosciamo, cio dal corpo. Quindi,
necessario che lindagine sia condotta dallesterno allinterno. Nella psicologia dobbiamo
ammettere ce lanima proprio quella che conosciamo di meno, nonostante ci sembri di
conoscerla pi di tutte, e che chiunque altro ne sa probabilmente pi di quanto non ne sappiamo
noi stessi. La fenomenologia psichica ci consente di guardare addentro a quei processi he si
svolgono nei recessi dellanima e che stanno alla base dei sintomi clinici.
COMPLESSO AUTONOMO: contenuti attivi dellinconscio. Con questo termine si vuole indicare il
atto che i complessi sono in grado di opporre resistenza alle intenzioni coscienti e di andare e
venire a loro piacimento. I complessi sono entit psichiche che, sottrattesi al controllo della
coscienza, sono da questa separate e conducono unesistenza a parte nelle zone oscure
dellanima, donde possono in ogni momento ostacolare o favorire le prestazioni coscienti. I
complessi contengono sempre qualcosa come un conflitto. Le caratteristiche del conflitto (shock,
agitazione, dissidio interiore) sono proprie dei complessi. Sono i cosiddetti punti vulnerabili che
noi non amiamo ricordare, ma che molto spesso ritornano alla mente spontaneamente. Essi
contengono sempre ricordi, desideri, timori bisogni o punti di vista di cui non ci possiamo liberare
e che per questa ragione interferiscono nella nostra vita cosciente, sempre quale fattore di
disturbo. I complessi attestano che esiste qualcosa di disarmonico e di contrastante che forse un
ostacolo, ma anche uno stimolo a compiere uno sforzo per avere una nuova possibilit di
successo. I complessi sono perci proprio il nucleo centrale della vita psichica e non debbono
mancare, altrimenti lattivit psichica cadrebbe. Essi invece indicano i problemi che lindividuo non
ha saputo risolvere, il punto dove egli ha subito una disfatta, dove vi qualcosa che egli non pu
superare. Il complesso proviene dallurto tra il bisogno di adattamento e la natura dellindividuo.
La prima forma sotto la quale si manifestano i complessi per esempio il complesso nei riguardi
dei genitori, poich questi sono la prima realt con la quale il bambino si trova in conflitto.
Lesistenza di una complesso parentale ci dice ben poco della costituzione di un individuo, in
quanto vi sono bambini i quali, pur avendo subito la medesima influenza da parte dei genitori,
reagiscono nei modi pi disparati. Ogni individuo ha una sua maniera di prendere le decisioni e di
affrontare le difficolt e sono queste diversit che ci consentono di farci unidea del sistema
psichico di adattamento di ciascun individuo.
Fin dai tempi pi remoti lo spirito umano ha cercato di classificare i vari tipi mettendo in tal modo
un po dordine nel caos degli individui. Il primo tentativo risale agli astrologi orientali con i
cosiddetti trigoni dei 4 elementi, aria, acqua, terra, fuoco. Nelloroscopo il trigono dellaria consta
di 3 segni zodiacali detti segni dellaria (Acquario, gemelli e bilancia), cos come ci sono i trigoni del
fuoco, dellacqua e della terra. Poi vi stata la tipologia fisiologica dellantichit, cio la
suddivisione in 4 temperamenti umorali connessi con le concezioni cosmologiche: quei tipi che
prima venivano rappresentati da figure zodiacali vennero in seguito indicati dagli antichi medici in
termini fisiologici (tipi flemmatici, sanguigni, collerici e melanconici corrispondono ai 4 umori
del corpo).
Secondo Jung vi sono nature attive e nature passive, nature riflessive e nature irriflessive, in
quanto molte nature apparentemente passive non sono in realt tanto passive, quanto piuttosto
inclini alla meditazione. Esse prima riflettono sulle situazioni che loro si presentano e poi agiscono,
e poich fanno ci abitualmente, si lasciano sfuggire quelle occasioni nelle quali necessario agire
immediatamente, senza esitare. Vi tutta una classificazione di uomini, i quali al momento di
reagire a una situazione si tirano indietro e solo in secondo tempo sono in grado di produrre
reazioni; v unaltra categoria di uomini, invece, che in una situazione analoga reagisce
immediatamente, sicura del suo modo di procedere. La prima categoria sarebbe caratterizzata da
un certo rapporto negativo con loggetto, la seconda da un rapporto piuttosto positivo: alla prima
categoria fa riscontro latteggiamento introverso, alla seconda quello estroverso. Lintroversione e
lestroversione rappresentano una premessa fondamentale che condiziona tutto il processo
psichico, in quanto stabiliscono il modo di reagire abituale e con ci determinano non solo il modo
di comportarsi, ma anche la natura delle esperienza soggettive e il modo con il quale avviene la
compensazione ad opera dellinconscio. Le nostre reazioni abituali sono normalmente
caratterizzare dallimpiego delle nostre funzioni pi sicure ed efficienti, da ci che costituisce la
nostra forza. Tuttavia accade a volte di reagire con ci che costituisce la nostra debolezza. Inoltre,
siccome scegliamo determinate situazioni e ne evitiamo altre, siamo portati a fare esperienze
specifiche per noi, ma diverse da quelle degli altri. Vi sono persone le cui reazioni abituali si basano
principalmente sullirrazionalit (sensazione e intuizione) o sulla razionalit (pensiero e
sentimento). Luomo sviluppa sempre solo determinate qualit e lascia le altre atrofizzarsi: non si
raggiunge mai la completezza. Le seconde rimangono in uno stato pi o meno primitivo e infantile,
spesso semicosciente o a volte del tutto inconscio, costituendo quindi per ogni tipo una
menomazione specifica che parte integrante di un carattere. Se una funzione differenziata o
meno, lo si riconosce dalla sua forza, dalla sua coerenza, dalla sua stabilit e adattabilit, ma la
minoranza di una funzione non altrettanto facile da riconoscere e descrivere. Quando usiamo la
funzione inferiore ci troviamo sempre in una posizione di inferiorit, in quanto non siamo in grado
di guidarla.

Tipologia psicologica 1936


Lestroversione caratterizzata dal volgersi verso loggetto esterno, da un alto grado di apertura e
di disponibilit nei confronti degli avvenimenti esterni, dal desiderio di influire su di essi quanto di
venirne influenzati, dal piacere e dallesigenza di partecipare e di collaborare con essi, dalla
capacit di sopportare strepiti di ogni genere anzi di avvertirli come piacevoli, infine da una
costante attenzione rivolta al rapporto con il mondo circostante, dalla cura riposta nel coltivare
relazioni senza attribuire grande importanza allaffetto che si produce sullambiente. Di
conseguenza letica e il modo di concepire la vita sono in genere di carattere collettivo, indirizzati
nel senso dellaltruismo. La coscienza morale dipende dalle opinioni dellambiente e le convinzioni
religiose sono in un certo modo condizionate dalla maggioranza. La vita psichica di questo tipo si
svolge fuori di s stessa, nel mondo circostante. Il tipo estroverso vive negli e con gli altri, mentre il
rapporto con se stesso assume per lui aspetti inquietanti. Se poi affetto da un complesso, cerca
scampo da esso rifugiandosi nel contatto con la gente e lasciando che le persone gli assicurino che
in lui tutto procede bene. Quando non si d troppo da fare, quando non troppo superficiale,
questo tipo un membro utile alla societ.
Lintroverso si rivolge non alloggetto, ma al soggetto: lintroverso non va incontro alloggetto, ma
portato a ritirarsi da esso. Egli chiuso di fronte agli avvenimenti esterni, non vi partecipa e
basta che si trovi in mezzo a troppe persone perch provi una ripugnanza a far causa comune con
esse. Non ama aderire con entusiasmo ad iniziative altrui o prendere come modello da imitare
altri. Fa tutto a modo suo. Il suo modo di fare piuttosto impacciato, appare spesso goffo, brusco
o scostante e a volte gli accade di urtare la gente con il suo modo di fare. Le sue migliori qualit le
tiene per s: alquanto diffidente, caparbio soffre di sentimenti di inferiorit e per questo anche
invidioso. Ha sempre timore di rendersi ridicolo, molto suscettibile. In circostanze normali
pessimista e inquieto, poich il mondo e lumanit non sono buoni, ma opprimono lindividuo
isolato che non si sente mai accolto. Ma neanche lui accetta il mondo: necessario che ogni cosa
sia in armonia con le sue valutazioni critiche. Per il tipo introverso il rapporto co se stesso cosa
piacevole. Il suo mondo interiore per lui un porto sicuro sul quale egli vigila gelosamente e che
tiene a riparo da ogni intrusione. Nel suo mondo si sente a suo agio. Realizza le sue cose migliori
con i propri mezzi, spontaneamente e nella forma e nel modo che pi gli sono congeniali. I suoi
rapporti con gli uomini acquistano calore solo quando si sente sicuro, ma il pi delle volte ci non
accade e ne consegue che la sua cerchia di amici e conoscenti ridotta al minimo. Cos, anche la
sua vita psichica si svolge interamente nellambito del mondo interno soggettivo e rimane celata a
quello circostante. Lintroverso, comunque, non affatto un individuo perduto per la societ.
Questo tipo soggetto a molti malintesi perch egli li attira e addirittura li provoca (prova un
sottile piacere nellessere frainteso in quanto conferma della concezione pessimistica che egli ha
del mondo).
Jung distingue 4 funzioni: percezione sensoriale, pensiero, sentimento e intuizione. Le funzioni di
percezione sensoriale e intuizione sono irrazionali, in quanto entrambe prendono di mira i fatti
puri e semplici, cosi come si presentano. Per contro, il pensiero e il sentimento sono razionali in
quanto funzioni giudicative. La percezione sensoriale esclude una partecipazione attiva
dellintuizione; allo stesso modo, la funzione del pensare in antitesi con quella del sentire, poich
il pensare non pu lasciarsi distrarre o influenzare dai valori affettivi. Nella realt pratica questi 4
tipi si associano sempre con il tipo di atteggiamento, cio con lestroversione o lintroversione. Ne
deriva cos la costituzione di 8 tipi funzionali.

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