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Lettera aperta a tutto il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia

Anche quest'anno sono stato invitato, cos come gli altri allievi, a compilare il questionario
di gradimento. Premetto che avendo il computer guasto, non ho avuto ancora modo di
visionarlo. Ma, spinto da motivi che verranno esplicati di seguito, sono propenso a integrare
le mie risposte sintetiche ed elettroniche con questa lettera aperta.

Sono ormai diverse settimane (pi di un mese) che ho l'opportunit di vedere la struttura-
conservatorio da pi angolature: chi mi conosce sa che oltre ad essere studente, mi occupo
anche ci collaborare al toutoraggio e di svolgere qualche altra piccola mansione in
segreteria.
Mi si palesano dunque diverse realt interne allo stesso complesso.
La mia non sar assolutamente una critica, bens uno sprono a continuare con le cose che a
mio avviso sono dei punti cardine di questa istituzione e a rivedere non ci che non
funziona, ma ci che va in conflitti con i principi fondanti dell'Educazione.

Il Conservatorio ha un punto di forza che dovrebbe essere preso da esempio per le


altre istituzione (scolastiche e non): si tratta dello Spirito Umano e della sua presenza. Il
mantenimento di tale Spirito, forse, l'unico grande principio.
A differenza dei grandi poli universitari e di alcune scuole di istruzione superiore, al
Conservatorio siamo tutti in primis Esseri Umani e non numeri.
Sono umano e mi interesso delle cose umane una citazione che calza a pennello in
questo caso.
Conservatorio Umanesimo.
Mi piacerebbe si potesse anche dire a breve: Universit Umanesimo, La Scuola
Umanesimo, il Lavoro Umanesimo.
Prima di pensare a tutti i problemi organizzativi, didattici, economici e quant'altro ci si
dovrebbe chiedere quanto c' di Umano in quello che si sta facendo.
Per fortuna, quasi tutte le persone che ho incontrato qui al Conservatorio gi lo fanno, ossia:
sono mossi da questo profondo Umanesimo.
Purtroppo, spesso questo sentire risulta utopico, se non spaventoso. Ma se fosse un'utopia,
sarebbe necessaria; se fosse spaventosa, allora anche il provare sentimenti ed emozioni lo
sarebbe. E come si pu chiedere ad una persona di esprimersi artisticamente se ci si frena
davanti all'esistere in quanto umano?

L'anno passato il mio Umanesimo stato messo a dura prova: mi sono trovato a
comportarmi in maniera necessaria (secondo alcuni), ma ancora ne patisco gli effetti e po'
mi duole.
Mi provoca dolore il vedere insegnanti che vengono meno non solo a questo principio, ma
anche alle pi basilari norme etiche di chi si fa chiamare maestro.
Prima di prendere provvedimenti servirebbe una risoluzione dal punto di vista etico.
etico che un insegnante dica ad un allievo di cancellare la sua materia dal piano di studi?
Ma anche: etico che un allievo sbraiti contro i maestri, fino ad arrivare alla calugna?
Saranno casi isolati (spero), ma non sono problemi da ignorare alzando semplicemente le
spalle.
etico che i docenti litighino tra di loro? Inutile dire chi ne fa le spese.
Prima ancora di pensare ad una soluzione disciplinare occorrerebbe un'analisi approfondita.
Percepisco che sta prendendo piede anche qui un fenomeno sociale devastante: la
competizione.
La competizione, nella sua peggiore delle forme, non aggrega, ma divide. qui che maestri
e allieve crescono sinergicamente, ed sempre qui che maturiamo il nostro approccio al
mondo.
La logica della competizione, qui pi che altrove, non ha assolutamente senso.
L'invito di maturare una cooperazione sociale.

Le lamentele riguardo alla segreteria, ai docenti, ai compagni di corso, etc sono frutto di un
problema ben pi ampio e vedo il Conservatorio come una delle poche istituzioni dove
divergere in una direzione pi umana sia possibile.
Come si pu ora intuire, ragionare in termini etici, umani e anti-competitivi fa perdere
completamente senso ai vari schemi produttivi ed economico-finanziari.
Questo discorso pu suonare da sognatore. Lo .
Sono convinto che sono ancora in dovere di sognare e di vibrare, alla realt e ai
compromessi ci penser chi ha pi esperienza di me.

Iseo, 28 febbraio 2014 Gianluca Fiorentino

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