28 febbraio 2017
Non esiste un autografo della Divina commedia bens moltissime copie (800 mss.) tardive, post
1334;
Petrocchi ha fatto una collazione dei migliori ms. ed riuscito ha costruire un testo affidabile ancora
oggi ci non vuol dire che sia il testo aurorale della Divina Commedia, un testo ricostruito
filologicamente la maniera simili si comport Antonio Lanza che segui il principio del buon
manoscritto, del Codex optimum, scelse un codice in base ad una serie di raffronti testuali ritiene il
pi affidabile e lo trascrisse. Lanza nel scegliere il manoscritto oper una serie di scelte che non
sempre possiamo condividere in fatti nulla ci dice che il ms. prescelto, cio il Trivulziano, sia il Codex
optimum. Unoperazione diversa ha compiuto Languinetti nel 2011ha fatto una ulteriore collazione
di tutti i mss. che conosciamo e ha scelto che lUrbinante Lat. 366, cos denominato per la biblioteca
dove conservato, ad Urbino, avesse buone possibilit di essere un testimone affidabile, il problema
che lurbinate Lat. di provenienza lombarda che ha una veste linguistica non fiorentina e che
quindi veicola un testo diverso da quello che doveva essere quello scritto da Dante stesso. In tempi
pi recenti arrivato Giorgio Inglese, un filologo romano, che ha di fatto restaurato con alcune
precisazioni e con alcune correzioni il testo di Petrocchi. Bellomo ritorna in maniera ancora pi fedele
a Petrocchi, che segue senza alterare di alcuna forma u ritorno allindietro ma anche un
arrendere di fronte da quella che linsondabile perplessit di questa tradizione manoscritta.
Leggiamo il testo per ledizione nazionale messo appunto dal Petrocchi.
Canto XXVI - Inferno - Organizzazione del canto: la lettura del testo e la sua comprensione
Il primo grande problema di questo canto Ulisse perch la tradizione di Ulisse arriva a Dante come
una tradizione complessa variegata diversificata. Dante non conosceva il greco e quindi non
conosceva lOdissea, non conosceva i poemi omerici, non conosceva tutta la tradizione greca, la
sua conoscenza quella mediata sempre della letteratura latina. DellOdissea conosceva 9 versi
che sono quelli citati nella Ars poetica di Orazio, in cui Orazio riferisce che Omero canta le avventure
di Ulisse come un eroe che ha molto viaggiato, e poi altri 8 versi che leggeva in Cicerone. A figura
di Ulisse nel passaggio dalla cultura pagana, greca, a quella latina sottoposta ad una profonda
riflessione che mette in discussione limmagine di un eroe, del magnanimo la comprime in quelle
che sono le categorie etiche e morali del cristianesimo e ne offre completamente unaltra immagine.
La difficolt di questo canto quella di fare combaciare quelle che sono due etiche: quella
aristotelica, che viene convertita in cristiana da San Tommaso e appunto letica cristiana. facile
reinterpretare Enea perch lui il pi gi molto prossimo a quelli che sono I valori della cristianit
non cos Odisseo, Ulisse e la cultura greca devono passare attraverso questo filtro che ne altera i
lineamenti.
Conoscenze extra testuali:
- Il canto si apre con invettiva contro Firenze versi 1- 12: contiene al suo interno una profezia su una
prossima sventura che accadr Firenze; una profezia post-factum, molto ricorrente nella divina
commedia.
- Presentazione dell'ottava bolgia versi 13-28: uno dei 10 gironi di qui si compone il male bolge.
Racchiude una precisa categoria di peccatori, che sono i fraudolenti. Non siamo sicuri che siano
consiglieri fraudolenti, Dante non parla mai di consiglieri fraudolenti a proposito di Ulisse e Guido da
Montefeltro, descrivi anche la loro pena che noi siamo abituati chiamare pena del contrappasso.
Terza sessione del canto dove si presentano Ulisse e Diomede versi 49- 84: I due eroi greci
dellIliade, che si presentano a volte in una fiamma. Anche su questo tipo di pena rifletteremo
cercheremo di capire che senso ha.
L'ultima parte, e anche la pi celebre, il resoconto da parte di Ulisse di cosa che successo
quest'ultimo viaggio, versi 85 -142, la forse provocatrice di questo personaggio tale che
attraversa tutta la nostra letteratura fino a Pascoli, a DAnnunzio, uno dei poemi di Pascoli si
intitola l'ultimo viaggio e da come protagonista Ulisse.
Questa partizione potrebbe sollevare da nostra parte un dubbio rispetto alla coerenza di questo
canto e della sua armonia. C' un tema strettissimo che legga questo canto dall'inizio alla fine che
il tema della patria, che lega i Dante stesso a Firenze, anche Odisseo un esule colui che viaggia
per tornare alla sua patria. La figura di Ulisse, e la sua pena sottoposta interpretazione molto
diverse tra di loro.
Storia di Eliseo ed Elia libro dei 2Re (bibbia) che sono due profeti Dante le alludi in una similitudine
molto bella. Eliseo il discepolo di Elia di cui la storia dente leggeva nel secondo libro dei Re
nella Bibbia. Eliseo segue Elia E nonostante sia profetizzato che lo perder, infatti Dio rapisce
Elia agli occhi di Eliseo salendo su un carro di fuoco Elia avverte Eliseo dicendole tu conserverai
una parte di mio spirito se riuscirai a vedermi anche quando ci sar lontano ed Eliseo concentra
la propria vista per cercare di vedere questa si fiamma che piano piano si allontana. Questo
episodio biblico vieni rapito in cielo da un carro di fuoco dal punto di vista iconografico non pu
che essere un doppio realistico di ci che Dante vede nella bolgia, queste anime a volte da un
fuoco. Ma anche un episodio biblico molto complesso misterioso e che aggiunge complessit
questo canto, si vede la fiamma di Elia ma anche Dante vede la fiamma di Odisseo. Che cosa c
dietro questa similitudine? una similitudine dettata soltanto da un gusto miniaturistico o c una
corrispondesse pi profonda.
Eteocle e Polinice I figli di Edipo, presenti nella Tebaide di Stazio, in cui si narrano le guerre di
Eteocle Polinice per ottenere il governo di Tebe. Entrambi lottano per il potere su Tebe occorre
una guerra fratricida cui i due muoiono I corpi vengono riuniti in una pira a funebri ma le fiamme
si dividono invece che unirsi anche dopo la morte cio due fratelli cui l'odio brutale dura anche
dopo la morte. Dante utilizza questa immagine per descrivere la fiamma cui sono avvolti Ulisse e
Diomede. Anche cui una similitudine che solleva qualche problema, Eteocle e Polinice si sono
odiati fino alla fine ed per questo che la loro fiamma divisa con due corni, ma Ulisse Diomede
sono stati fedeli amici fino alla fine, hanno combattuto insieme, molto amici. Quando dante chiede
a Virgilio ci vieni punito in quella fiamma due corni Virgilio risponde che punito con lui che tra le
altre cose ha tradito e rub la statua di Pallade.
Achille e Siro, presenti nellAchilleide di Spazio. La madre mettere al sicuro il proprio figlio per
proteggerlo dal rischio della profezia che diceva che lui sarebbe morto in battaglia, lo confino
all'isola di Sciro. Achille vestito da ragazza di innamor dalla principessa E sarebbe rimasto
accanto a lei se non fossi arrivato Ulisse che ha svelato la sua vera identit quando ha portato
delle armi e dei gioielli le donne ci sono rivolti ai gioielli ma Achille si rivolta alle armi.
Furto della statua di Pallade, presenti nellEneide, Virgilio, santAgostino De Civita dei, che era
conservata all'interno della citt di Troia, era un simulacro, lo statua sacra. Ricorda che Diomede
e Ulisse profanarono il simulacro della dea Pallade E la portarono via.
Origine del toponimo di Gaetta, presente della metamorfosi di Ovidio. Gaetano cittadina al
confine tra il Lazio e la Campania sul litorale tirrenico, il cui nome secondo Ovidio deriva da quello
della nutrice di Enea, Caietta. Che dopo morta stata seppellita da Enea. Lettura del canto, vedi
fotocopia.
Marted 28
febbraio 2017
La lettura che Bellomo fa parte da un background che parte dai commenti danteschi. La fortuna del
testo di Dante si misura non soltanto dallaltissimo numero di copie che vengono fate, ma anche dei
commenti che vengono fati alla commedia. Non si sa per quanti decenni andr avanti ledizioni di
questi commenti e che mette a disposizioni del critico una serie di strumenti interpretativi interessanti
perch sono storici sono di poco posteriori alle composizioni della commedia stessa, ad esempio
abbiamo un commento di Piero Alighieri figlio di Dante e questo commento una chiave di accesso
straordinaria al testo, molto spesso la lettura attuale una lettura che non fa che restaurare, forse
arricchire i commenti antichi. Bellomo forte di questa esperienza di una lettura storicizzata del testo
eco perch legge tutto i canti della Commedia in funzione storica e dice che non possiamo
prescindere del sistema morale di riferimento di Dante Dante attraverso la Divina Commedia e i
personaggi che presenta al suo lettore vuole fornire una serie di esempla ci di figure esemplari per
il piano morale per altezza di virt o per valenza del vizio, e cos le figure che incontra nellinferno
non possono che essere delle figure condannate eticamente. La condanna che Bellomo individua
riguardo a Ulisse una condanna che scalza quella dellottava bolgia che punisce la categoria dei
consiglieri fraudolenti, che di solito attribuita al XXVI dellinferno, piuttosto punisce lastuzia di
Ulisse cio un non retto esercizio dellingegno. Fubini interpreta Ulisse di maniera simile,
(enciclopedia dantesca). Linterpretazione dei consiglieri fraudolenti fa retta a quella che fa leva sulla
funzione linguistica un non corretto uso della parola perch nella contesa tra Ulisse e Ariaci per la
conquista delle armi di Achille Ulisse vince, questa storia Dante conosce perch era ben noto nel
medioevo. Ulisse vince questa contesa per la sua orazione, per la sua capacit retorica, ma per un
eroe darmi essere grande nella parola pu non essere una grande virt. C un altro aspetto della
lettura di Bellomo che chiama in causa le categorie etiche dantesche che possiamo ricostruire
attraverso il convivio e letica Aristotelica tradotta nella summa di San Tommaso., in questa grande
sistemazione medievale c una categoria, quella del magnanimo che lotta grandemente per
raggiungere la gloria, Dante la utilizza allinizio dellinferno per racchiudere e descrivere le grandi
figure degli spiriti magni, nel limbo. Il magnanimo colui che persegui la gloria aldil della religione.
I Magnanimi che Dante incontra nel cielo di mercurio sono avvolte da una fiamma come Ulisse. Se
Ulisse un magnanimo non si sa, ma san Tommaso aveva classificato il Magnanimo come colui
che vuole raggiungere, compiere grandi imprese. Le colone dErcole non erano un limite imposto da
Dio quindi Ulisse non ha inflitto un limite imposto da Dio. La pena che Dante vede di un peccato
che ha a che vedere con lintelletto con questa ansia di conoscenza, vedremo che Ulisse un doppio
di Dante.
Valentina Gallo
marted 14 marzo 2017
Rerum vulgare frammenta Petrarca, la sua straordinaria novit, quando lui inizia a fare poesia
cerano delle raccolte poetiche, quelle pi diffuso erano rappresentate da canzonieri come il 3793.
Il Frammenta sono una autobiografia lirica, cio il racconto della propria esistenza attraverso
lassembramento, la composizione di frammenti, sonetti, canzoni e madrigali.
Canzoniere Vat. Lat. 3793: come nasce il canzoniere su basi formali i componimenti vi erano
trascritti secondo la loro forma, ovvero prima tutte le canzoni, poi sonetti, poi madrigali, le ballate e
cos via. Cera una gerarchia che precedeva dallautore. E raccoglie gran parte della poesia
duecentesca e parte della poesia di inizio trecento.
Il Madrigale il componimento poetico che presenta, e ci sono due tipi il madrigale del 300
rappresenta solo endecasillabi a una forma abbastanza varia, non codificata, concluso da un distico
con rima baciata; Il madrigale cinquecentesco un tipo di poesia formalmente legata alla musica,
allesecuzione musicata, non pi in soli endecasillabi, ma presenta unalternanza fra endecasillabi
e settenari e ha una lunghezza inferiore ai 14 versi ed anche questo chi da un distico con rima
baciata. Letimologia di questo termine madrigale discussa c chi lo fa risalire a mandriano o
cosa simile, pi facile che abbia a che fare con la sfera semantica familiare la canzone la forma
pi illustre, il sonetto e poi il madrigale.
Dante, Vita Nuova: potremo definirla come una biografia di Beatrice, secondo modi agiografici ben
presenti a Dante, di fato un prosimetro dal punto di vista formale, cio un libro in testo composto
di parte in versi in prosa che Dante riunisce in un libro attraverso un collegamento tra i vari
componimenti, gli spiega, gli ordina cronologicamente.
Ricostruiremo la genesi di questo testo secondo Santagata e secondo E.H Wilkins. La prospettiva
dia questi due autori diversa inquinato Wilkins ha un approccio filologico al testo, cio ricostruisce
la genesi dei frammenta attraverso i testi ms. i documenti a corredo cio le epistole di Petrarca, le
informazioni intorno al testo, mentre Santagata integra i dati filologici con quelli critici interpretativi.
Abbiamo la ricostruzione di Wilkins che ancora oggi accolta e semmai modificata, non dalla sua
sostanza ma da alcuni aspetti.
Ricostruzione fatta da Wilkins
In origine c un ms. il cosiddetto codice degli abbozzi: vai. Lat. 3196 vergato dalle mani di Petrarca,
un codice autografo. In questo quaderno Petrarca ha trascritto come si fosse un cadremo di lavoro
e ha portato con se fino agli agli ultimi anni della sua vita.
Secondo Wilkins nel 1342- da questo codice degli abbozzi Petrarca ha cominciato a fare una copia
di questo ms, che non ci pervenuto, a fare una silloge composta dei componimenti 34,36, 35, 44
ecc. Allaltezza del 1347-1350 Petrarca avrebbe fatto una seconda trascrizione, cio i componimenti
del 3196 sarebbero stati trascritti su unaltro libello, anche di questiono abbiamo testimonianza
manoscritta, che comincerebbe con il rfv 264. Wilkins e altri studiosi sostengono che questa silloge
contenesse i componimenti che nelledizione definitiva del canzoniere occupano i n 1-100 e una
seconda parte ce comincia con la canzone 264. La prima redazione per queste due sillogi Wilkins
utilizza il termine forma, per indicare una raccolta che non ha ancora una struttura organica definitiva.
A partire dal 1356-1358: nasce quella che la ,terza redazione, la redazione Correggio fatta per
Azzo da Correggio, trascritta da Girolamo che secondo Wilkins sarebbe composta da componimenti
1,-142, 264-292. Wilkins pone gi allaltezza della redazione Correggio una struttura bipartita: rima
in vita e rima in morte di madonna Laura.
Il primo manoscritto che c tutto il ms. Chiggiano (1359-1362) molto importante perch trascritto
da Boccaccio. Possiamo che rispetto al ms. Correggio questa seconda edizione, il ms. Chiggiano
sta pubblicato. la quarta redazione il manoscritto che ci giunto il Chiggiano L. 176, +143,
156,159, 165,169, 173...
Lo scarto significativo rappresentato dalla quinta e poi dalla sesta redazione (1366-1367), che
dato su un codice preziosissimo che il vat. Lat. 3195 su questo codice Petrarca fa trascrivere in
bella coppia i propri componimenti da Giovanni Malpaghini, un copista ravennate di professione, ed
importante perch per la prima volta abbiamo, e soprattutto nella seta redazione, Malpaghini
improvvisamente si licenzia da Petrarca e deve ritornare in Francia, ed il poeta a continuare la
trascrizione avviata dal copista cosicch il Vat. Lat. 3195 scritto, vergato, in parte da Malpaghini e
da Petrarca. In questa redazione il canzoniere specificamente bipartito, perch Petrarca lascia dei
fogli bianchi tra lultimo componimento della prima parte e il primo della seconda, ma soprattutto
presenta per la prima volta la canzone La vergine RVF 366 che il componimento che ancora oggi
chiude i frammenta. Non che abbia smesso di lavorare, nel 1376 anno di sua morte trascrive i
frammenta in un altro codice che invia a Pandolfo Malatesta. Post 1367: sesta redazione: Vat. Lat.
3195 (trascritta da Petrarca 1373: settima forma: Laur. XLI. 17 (Panolo Malatesta)
Unulteriore forma dei frammenti un manoscritto bresciano (1373) della quiriniana, Ottava forma,
Quiriniana in cui toglie Donna mi viene, che una ballata, e la sostituisce con il madrigale 121. Infine
la nonna forma (1373) ancora il codice Vat. Lat. 3195, ma qui Petrarca ha aggiunto dei testi il numero
243, 244, 263 e ha rimunerato lultima sequenza, lasciando tuttavia come ultimo ancora la canzone
alla Vergine.
Questa serie di copie, di riordinamento dei componimenti da parte del poeta presuppone un grande
lavoro su il macro-testo ed questa volont di costruzione dei testi in unico organismo la ragione
per cui Petrarca diventato un classico della nostra tradizione e ha inaugurato un nuovo modo di
fare poesia che ha una tradizione importantissima nel 500 e nel 600, ma che ancora nel 900
continua ad esercitare, fino agli anni 60 del 900, un forte richiamo formale.
Gallo
28 marzo 17
Boccaccio assume la forma della tradizione canterina orale e la normalizza nel Teseida. Boccaccio
un grande filologo straordinario lultima parte lo vediamo impegnato a Firenze per lapertura di una
cattedra di greco e un attento lettore di Dante e generoso riutilizzatore di elementi e personaggi e
stilemi della Commedia.
Le fonti sono importante per la produzione di nuove forme attraverso il rapporto della intellettualit
senza la quale la letteratura non possibile. Anche per il Decameron la datazione della nascita del
testo non un dato pacifico.
Sappiamo che nellinverno tra 1341/42: Boccaccio lascia Napoli e ritorna a Firenze, ha trascorso la
giovinezza presso la corte napoletana e si era averierato di una cultura cortese praticando tutti i
genere ettari della cultura cortese, arrivano a Firenze e il dubbio nel progetto del Decameron ma
anche la conversione dalla cultura napoletana porta con s dei generi letterari che sono dei generi
mercantile che sono espressione della societ fiorentina del 300 quindi non ci sono dubbi che il
progetto del Decameron non pu essere nato che nel contesto fiorentino.
Sappiamo ancora che:
-1341/42: commedia delle Ninfe
-42: Amorosa Visione: che il primo tentativo di reinterpretare la struttura retorica della Divina
commedia, lAmorosa visione per lappunto una visione che adotta il metodo dantesco ma che
deroga dal modello per quanto riguardano i contenuti anche qui troviamo un percorso
ideologicamente ascensionale.
-1343/44: tenta la strada del romanzo psicologico con lElegia di Madonna Fiammetta, anche questo
un genere completamente nuovo che innamorava gli addetti della letteratura volgare e consente
di fondere la cultura imparata in ambiente napoletano con quella mercantile di ambiente fiorentino.
Nel testo, Fiammetta stata abbandonata dal suo amante che un mercante. La letteratura ha
spesso una funzione modellizzante attraverso la letteratura se consolidano modelli sociali e
Boccaccio uno straordinario creatori di modelli, molto della sua letteratura pu essere letta con il
tentativo di armonizzare gli autori di una classe aristocratica e rivolge fondersi con quelli, invece il
Decameron nasce mercantile, il trionfo di derivatori di questa nuova classe sociale che si appropria
anche di un ecco di derivazione aristocratica.
Tra il 1344/46 certamente coinvolto nella redazione Ninfale fiesolano
Soltanto a partire del 48, una data centrale lanno della peste, anno della morte di Laura, indubbio
che la peste abbia avuto non solo in Italia un impatto concettualmente, idealmente impensabile per
noi oggi. Intorno al 1348: Boccaccio ha gi composto alcune novelle ma lidea di ricomporle in un
libro databile al 49-50 dopo la peste. E il Decameron si apre con una novella, una descrizione di
un evento traumatico e per fuggire e contrapporre allo sfacelo sociale che la peste rappresenta
perch demolisce le istituzione della convivenza civile e per sfuggire ad un crollo dei valori della
societ fiorentina e per mettersi in salvo dalla pestilenza questa brigata di giovani lascia Firenze e
di rifugia nel. e cui costruisce una societ basata sullordine inviolabile che anche un ordine
politico un re che governa la giornata e assegna il tema e regola la sequenza delle narrazioni e
contro tutto un rituale che precede linizio della narrazione e che lo chiude con una serie di regole e
di infrazione, basta pensare al privilegio di Diomeo, uno di questi personaggi, che pu scegliere il
tema da trattare giornata per giornata. Una struttura regolata fortemente regolamentata e che anche
in questa visione ad un forte principio ordinatore rappresenta un baluardo alla venuta meno di quelle
che sono le istituzioni civile. Una struttura fortemente regolamentata. Contro il collasso della societ
civile Boccaccio costruisce una societ alternativa a partire da un concetto basato sulla convivenza
e conversazione Il piacere di raccontare e ascoltare storie.
La questione filologica del Decameron pi semplice di quella del Canzoniere di Petrarca.
Disponiamo un autografo datato dagli anni 1370, Hamiltoniano 90 (1370-1372) reato alla fine della
propria vita dallo stesso Boccaccio che era un discreto copista ed un eccellente disegnatore
loriginalit di questo manoscritto quello di leccare una serie di disegni di mano di Boccaccio che
abbellisce questo codice, laltro aspetto interessante limpaginazione, il Decameron un testo che
costruisce unepica mercantile, se andiamo a vedere le copie di questo opera che si diffondono nel
400 ci accorgiamo che i fruitori di questo testo furono soprattuto mercanti. Sono copie fatte da copisti
non di professione ma che trascrivono per il piacere di avere un testo e leggere in famiglia o nei
contesti della lettura privata. e tuttavia a prescindere dai valori dalla licenziosit di molte novelle,
dalla precisa scelta di una letteratura che si svolge nel nome della piacevolezza. Boccaccio negli
ultimi anni della sua vita trascrive questo codice rispettando la mise en page del trattato universitario,
del trattato erudito quasi volesse allude che di questo testo si possono eseguire diverse letture,
come se questo testo avesse diversi livelli di complessit e dunque si rivolgesse a lettori diversi: il
mercante da una parte e e lintellettuale da unaltra.
LEdizione a quale facciamo riferimento quella curata da Maurizio Fiorilla e G. Alfano che hanno
di fatto messo al testo il ms. hamiltoniano risolvendo alcuni passi difficile attraverso il confronto tra
150 manoscritti. Il Hamiltoniano 90 non lunico ms. importante della tradizione del Decameron ci
sono almeno altri due: il parigino italiano 182 e il ms. Laurenziano: questi sono due testi alti, cio
molto vicini alla fasi in cui lopera fu costruita, e consentono di supplire agli errori del copista, queste
due coppie che non sono autografe ma sono testimoni autorevoli perch molto alti nella tradizione.
Petrarca un autore di professione ma non un copista di professione e quindi comete degli errori
che non riesci a correggere o che vengono malamente correte dai lettori successivi. Lautografia di
questo codice stato provato da Vittore Branca negli anni 60 con una lampada di Ud.
Boccaccio Decameron: premio con citazione dantesca del 5 dellinferno Galeotto fu il libro e chi lo
scrisse, Boccaccio intende offrire il testo al suo lettore avvertendolo di una forte relazione con la
Divina Commedia cio com il prodotto pi alto del 2-300 fiorentino. Segue il proemio discernendo
la divisione del libro che contiene 100 novelle in 10 d dette da 7 donne e da 3 giovani uomini. Nel
proemio si legge Intendo: questo intendo pone in primo piano lautore con quella stessa forza e
perentoriet con le quali Petrarca pone se stesso e la sua storia al centro del Rerum Vulgarium
frammenta. Questo autore emerge la parola autore nel senso in cui noi la concepiamo adesso ed
il primo ad utilizzare il termine in questo senso come lo conosciamo e lo fa nel Decameron
nellintroduzione della prima giornata. Centralit e messa a fuoco di una nuova figura che quella
autoriale dellattore. Non accaso uno dei precedenti della novellistica di Boccaccio il Novellino,
che una raccolta anonima di novelle in cui non c la cornice che da coerenza a questo organismo
macrotestuale, ma soprattutto una raccolta anonima la fino a quel punto non una novella dautore
non un genere alto ed anche cui la sperimentazione la rivoluzionalit di questo autore.
Novella: diminutivo novus, come qualcosa che a anche fare con la novit un testo che trasmette la
verit on prima raccontata. Le favole, le parabole e le storie sono tre modelli antecedente che
Boccaccio assume nel Decameron. Innanzitutto le favole che Boccaccio con ogni probabilit allude
al Fabliaux, quelle che erano i racconti breve di argomenti spesso salace e di livello comico che ha
avuto molto successo in Francia. Molte delle novelle di Boccaccio si rifanno a questo genere a
queste forme narrative, per esempio tutte le novelle di Beffa si rifanno a antecedenti ereditati dai
Fabliaux. Come ad esempio la novella 5 e 6 del 8 giornata.
Storia per Boccaccio racconti tramandati dalle fonti storiche, racconti che hanno a che fare con i
personaggi storici e di questo tipo erano le storie della antica Roma o della antica Grecia, o anche
quelle legate a personaggi della vita fiorentina, come per esempio la novella incentrata su Guido
Cavalcanti. Ancora limmoralit e in particolare il romanzo alessandrino, la 7 novella della seconda
giornata, che una reinterpretazione del romanzo alessandrino che prevedeva che si svolgesse con
una serie di peripezie e amanti trascinate da violenti della vita per mare in torno a tutto il
mediterraneo, alla fine la parodia di questo genere.
Nel proemio Boccaccio definisce quelli che sono i modelli anteriore alle sue novelle ovvero le
raccolte Dicta et fatta memorabilia Giornata VI, i Racconti agiografici (le biografie dei santi allinsegna
della santit come la novella di frate Cipola), Dec. 1.1, Fabliaux (racconti popolari comico-realistici)
dec. VIII, 5 e 6, le Moralit, decameron 1.3 e il Romanzo, in particolare quello alessandrino, 11, 7.
La novella 9 della 1 giornata che deriva in maniera diretta o indiretta dalla novella 50 del Novellino
che racconta di una cittadina della Guascogna che si rivolta al Re di Cipro per una onta che ha
sofferto.
Le rubriche (da ruber venivano indicate in rosso nei manoscritti) sono una guida alla lettura che
Boccaccio utilizza di una forma molto intelligente. Nella Rubrica della sua Novella, al contrario di
quanto occorre nel novellino, il soggetto della novella non la donna di Guascogna ma il re di Cipro
che traffico da una donna di Guascogna da cattivo valoroso divenne. Da cattivo il re diventa valoroso,
una struttura fondata sul parallelismo cattivo buono, cattivo valoroso. Se prendiamo il re di Cipro
come un modello negativo e la donna di Guascogna come colei che fa rivedere il re allora abbiamo
sin dalla rubrica una struttura sintetica, condensata, di quello che il fondamento narrativo ed epico
di questa novella. Questa prima parte contiene tutta la cornice della novella allinterno del
Decameron.
Mordere: termine tecnico vale in senso di rimproverare con le parole.
Al testo di Boccaccio ci accorgiamo dellelemento macroscopico la cornice dal fatto che la novella
raccontata viene introdotta da una riflessione di tipo morale che fa in modo che la novella diventi
dimostrazione di una verit annunciata in testa alla novella stessa. Il valore della parola quello di
correggere i costumi con la parola in questa novella ed pi efficace di molte punizione e rimproveri
fatti coscientemente.
Dico dunque vediamo il realismo Boccacciano di colorare le novelle in un tempo nella Storia. Il re
di Cipro non una persona qualsiasi ma il primo qui lautore si riferisce a Guido di Lusignano re di
Gerusalemme e di Cipro, un vile che non mantiene la parola data a Saladino e cos fu costretto a
ritirarsi, non valoroso in battaglia, vigliacco e traditore, per l'appunto di cattivo valore. Boccaccio da
anche una identit sociale alla guasta del novellino dice che era una peregrina. Allora a partire dal
anno 300 d. C. si sviluppa questa pratica del pellegrinaggio in Terra Santa che era un viaggio
penitenziale che il cristiano intraprendeva e per il quale si spogliava di tutti i suoi avere e indossava
un abito logoro e povero e viaggiava per il pi con mezzi di fortuna senza fermarsi mai di una volta
in una locanda cio in condizione di estrema precariet per spiare i propri peccati e giungeva cos a
Gerusalemme. Quando dice che la donna gentil si riferisce a gentilezza, virt danimo e allora si
questo il senso acquista anche un altro significato quello della morale introduttiva di Elissa che dice
le parole buone sono sempre produttive anche quando a proferirle una persona di umili origini
come la donna di Guascogna, la peregrina che si confronta con il re di Cipro. Cos funziona il
realismo boccacciano contesto storico ( il regno di Cipro dopo la riconquista da parte dei crociati), il
realismo sociale il confronto tra un re e una donna di umile origine ma di grandezza danimo. Una
struttura dicotomica, antitetica che gioca proprio sul rovesciamento di quelli che sono i modelli
sociali. Realismo storico ma anche realismo sociale. Il novellino lasciava indeterminato il motivo per
cui questa donna era a Cipro. Livello linguistico del significante della frase vita, vituperio, vilt la
risonanza che questo fonema vi ha nel giro di poche parole crea una catena semantica che fa
riverberare sulla vita del re di Cipri vituperevole degno di vituperio, di infamia, di biasimo e di vilt,
cio le cose che un re non deve avere.
Lequivalenza tra nobilt danimo e registro stilistico: il re di Guascogna non parla, non ha diritto di
parola, chi pu parlare la pia cristiana a cui Boccaccio riconosce grandezza danimo, e il discorso
della peregrina costruzione sintattica focalizza questo momento, un tour de force subordinate
con un incipit che una negazione un artefice retorico, chiede al re di insegnarle letica della
subordinazione cristiana ma letica reale del re non quella del buon cristiano quella di chi esercita
la giustizia. Lammaestramento del re che subisce una mutazione danimo a partire dallintervento
di questa donna.
Se guardiamo nel Novellino vediamo come questa traccia stata riempita di contenuti storici,
sociologici, morali e una ricerca sciistica che si poggia su lequivalenza tra capacit di usare la parola
e nobilt danimo.
Novella 73 del Novellino: La storia del Giudeo che il sultano avendo bisogno di denaro vuole
dubitare a un ebreo;
Boccaccio: Novella di Melchisedech Novella: 3 della 1 giornata
La prima cosa che Boccaccio fa ritematizzare la novella, nel novellino il soldano il protagonista
e il giudeo non ha nome. Boccaccio per prima cosa mette come protagonista il giudeo e lo da un
nome. Questo rientramento della trama narrativa ha delle conseguenze ben precise.
Questione: termine che deriva dal latino questio che era la forma argomentativi classica della
scolastica e di qualsiasi discussione teologica, cio la discussione in materia religiosa o giuridica
aveva la forma della questio. La novella di Melchisedec si proietta dunque su uno sfondo che
quello di un dibattito teologico, niente di tutto questo incontriamo nel novellino.
Se pensiamo alla mise en page del Hamiltoniano 90 lallusione, forse, da parte di Boccaccio a un
diverso livello di lettura del testo in cui vero ci sono novelle di beffe, novelle salaci, nel 500 il
Decameron fu sottoposto ad unopera di censura che espunse, lo purg delle novelle pi divertenti
che avevano un argomento licenzioso troppo spinto o che prendevano di mira i religiosi e questo
Decameron espurgato e corretto ebbe lunga fortuna. Una questione che si pone subito sullo sfondo
del dibattito teologico. Ci troviamo qui nel contesto della novella parabola, dimostrativa. Il modello
costruito con una serie di scatole cinesi: livello di enunciazione 1: la cornice e prima ancora il
narratore, 2 livello di enunciazione lintroduzione, 3 livello la novella allinterno della quale c
unaltra novella. Boccaccio storicizza la novella il soldano non uno qualsiasi ma Saladino un
uomo di grande valore militare e saggezza anche nel rapporto con i cristiani. In effetti Dante colloca
il Saladino nel limbo riconoscendoli uno statuto di saggezza e lo isola glidedica un unico verso in cui
scrive in parte proprio per la sua grandezza danimo.
29 marzo 17
Contesto geografico preciso Alessandria capitale del impero di Saladino.
Questo testo assume il ruolo di novella parabola, Boccaccio usa come strategia dare contesto storico
e geografico nel testo e giustificazioni economiche per le azioni del Saladino. Contesto preciso
Alessandria e Babilonia, il giudeo guadagna una identit certa, anche se il nome generico viene
specificato il suo lavoro. Liniziativa intellettuale attribuita al soldano. Viene aggiunta anche una
terza fede, la religione cristiana oltre lebrea e la fede musulmana. Le ripetizioni in Boccaccio non
sono mai casuali. Una grande differenza del novellino alla novella boccacciana lingegno, la
capacit di usare perfettamente lintelletto, tanto il sultano, per tendere la trappola come il giudeo
per liberarsi. Nel novellino non c prospettiva storica, Boccaccio invece introduce una prospettiva
storica lanello viene tramandato nelle generazioni.
Valente uomo: colui che ha donato gli anelli viene attribuito la stessa qualit che ha Saladino uomo
di valore.
Novelletta un termine usato anche da Filomena.
Produrre: un termine giuridico cio esibire una una prova.
Ripetizione: rimase in pendente e ancora pende; parallelismo lessicale ancora ne prende la
questione che contribuisce a risaldare il livello tra questi due gradi di lettura storico e allegorico,
attraverso la novella Melchisedec ha voluto dimostrare che impossibile stabilire quali degli anelli
sia loriginale impossibile stabilire quali delle fede sia quella autentica.
Se impossibile stabilire quali degli anelli sia il vero anche le fede impossibile sapere quale la
migliore. Nel novellino questa storia si conclude con la difesa del giudeo che riesce a liberarsi della
trappola tesa gli dal soldano. 1Nella novella di Boccaccio Saladino che saggio e generoso danimo
riconoscendo la grandezza del suo avversario gli racconta al giudeo qual era la sua intenzione e
cos il giudeo gli dispone tutto quel che aveva bisogno. Il giudeo da avaro diventa liberale e dopo il
Saladino lo ha ripagato tutto oltre a diventare suo amico, con una prospettiva laica nuova e inedita
rispetto al novellino, gi che stavolta limpossibilit di stabilire quale sia la fede autentica riguarda
anche quella cristiana. La spregiudicatezza di Boccaccio talmente grande che gli consueti di
relativizzare i propri valori, di riconoscere la grandezza del sultano e la valentia e grandezza di
questo giudeo.
Novella 1 giornata 6
La fonte di questa novella stata riconosciuta nel primo libro delle metamorfosi di Apuleio in cui il
protagonista ringrazia il suo compagno di viaggio perch attraverso il racconto di una storia hanno
reso litinerario meno gravoso. La sesta giornata dedicata ai morti alle battute, e in torno a un detto
si organizza questa novella. La novella di Boccaccio assume il finale cio lequivalenza tra il piacere
dellascoltare una storia racconta e il sollievo della fatica del viaggio e rovescia la situazione, in primo
luogo la novella che viene raccontata a madonna Loretta nel Decameron non sappiamo nulla
oltretutto del tutto fallito perch il narratore di questa storia pessimo a raccontare le storie.
Il narratore sottolinea che dal momento che alle donne si adisce la modestia e dunque non essere
loquace il parlar breve a loro quanto mai adeguato; Boccaccio avverte che rivela il nome di questa
donna per il suo valore confermando che la conosceva quindi collocazione in contesto storico
preciso, in un presente prossimo. Questo consente a Boccaccio di dare forza e avvalorare il modello
di virt linguistica appresentato da madonna Loretta in quanto pi vicina e notta alle sue ascoltatrici
quanto pi imitabile. Attraverso tutta una serie di espedienti Boccaccio raggiunga lobbiettivo di
avvicinare il modello femminile di Madonna Loretta a quello delle giovani. Il cavaliere si offre di
raccontare una storia a questa donna lui con una eccessiva sicurezza nelle proprie dotte di
raccontatore di storie, fa anche allusione a una novella delle metamorfosi di Apuleio e dopo comincia
a raccontare la novella, che ci viene omessa; questa una nota sociologica che ci avverte che il
Decameron, lepopea del mercante, anche se non tutto il libro. Allora il cavaliere che un uomo di
spada e appartiene a un rango superiore a quello del mercante perch un nobile o un proprietario
terriero, innanzitutto deve esibire una qualit che non quella del coraggio e della prodezza in
battaglia quanto la capacit di novellare di sapere essere eloquente, questa non una dotte di un
cavaliere ma di una societ civile dove la parola rappresenta un alto valore. In questa novella
Boccaccio sta approntando un galateo di come si racconta una novella. Il cavaliere non raccontava
bene la novella perch ripeteva le parole, sbagliava i nomi dei personaggi e non rispettava la linearit
dei fatti della novella.
Pecoreggio: unica attestazione in Boccaccio, che vuol dire entrare in totale confusione, ma pu
essere rozzo, cadere i un comportamento da pecoraio, volano. Degradazione sociale del cavaliere
che viene associato ad un pastore di pecore. Presenza di un continuo gioco su quello che lo statuto
del cavaliere mise mano in unaltra novella allusione a mettere mano alla spada, perch non pi
un soldato e cerca di interpretare i nuovi valori della societ borghese risultandone altre tanto
incapace e inadeguato. Cursus: era una prosa ritmata tipica della lingua latina probabile che
Boccaccio ne faceva ricorso almeno in clausola. Questa pu essere definita una meta novella sulla
arte di raccontare. Su come questa incapacit di raccontare novella diventi degradazione sociale
per il cavaliere che diventa un rozzo vilano assimilato ad un pastore, come dire che il valore della
capacit di raccontare in un momento in cui la convivenza civile stata erosa molto importante.
Umanesimo 19 aprile
2017
Lidea di un umanesimo che inizi con Petrarca o subito dopo stata ampiamente rivista da un saggio
di un autorevole studioso americano Donald Wick che in un volume che stato tradotto nel 2016,
ha proposto una retrodatazione di questo movimento affermando che comincia gi nel 1260.
Spostando oltretutto il fulcro il laboratorio di questa riscoperta dellantico da Firenze a Padova e
quindi Lovato Lovati, Albertino da Fussato sono stati i primi a leggere con un rinnovato interesse,
con nuovi strumenti di analisi il patrimonio culturale che affluiva dalloriente (dallimpero romano), sia
dalle scoperte ottenute da perlustrazioni dei giacimenti culturali, soprattutto i monasteri.
Lorenzo Valla: La confutazione della autenticit della donazione di Costantino
Questo testo ha un valore esemplare. Ci pone in un costato che non una lettura neutra. Quanto
Valla impugna questo testo lo fa motivato da una impedenza politica, dimentichiamo limmagine
degli umanistici come degli studiosi chiusi nei loro studi o nei monasteri e cominciamo ad immaginarli
come una figura a servizio del potere. Sia questo un potere centralizzato, principesco o tirannico o
monarchico, o come quello della cancelleria o comunale fiorentino. Un umanesimo che ha una
grande spinta civile. Lorenzo Valla al servizio di Alfonso dAragona che avanza delle pretese
precise sulla corona del regno di Napoli. queste pretese sono osteggiate dai Angiolini che sono
sopportati dal Papa Eugenio IV, il quale pretende in nome di questa presunta donazione di
Costantino di potere investire, attribuire il controllo, lautorit sul regno di Napoli. In ballo c il
concetto di autorit, politica e anche testuale.
Valla impugna la donazione di Costantino e ne dimostra la falsit attivando una serie di strumenti di
analisi storici, filologici ma anche religiosi usa tutto il suo patrimonio culturale per dimostrare la falsit
di questo testo in cui si basa il potere temporale della chiesa. Latto di un intellettuale laico, che
mette in dubbio quello che era uno dei fuochi dei poteri medioevali, mosso da esigenze storico-
politiche non neutre e che lurgenza del momento storico affronta il testo e svenda la sua falsit.
Valla parte da una questione giuridica cio non c stata una trasmissione del possesso perch
Silvestro non fu portato davanti ai senatori, come era tradizioni, e non gli ha donato nessun terreno,
quindi non una donazione vera perch non avvenuto il passaggio di potere, non ci fu neanche il
momento di sostituzione dei vecchi magistrati. Quindi la presunta autenticit di questo testo negata
dalle fonti giuridiche che non fanno parola di una presunta trasmissione dei poteri. Sappiamo, oggi,
che la donazione di Costantino un testo apocrifo che fu confezionato tra lottavo e nono secolo a.
C., tra il regno di Peppino e quello di e quello di Carlo Magno. La storia non da registro di trasmissioni
di poteri che siano accaduti senza questo rito di trasmissione, e niente di tutto questo avvenuto
con Costantino a Silvestro.
Il testo utilizza ironia e getta unombra sulla autenticit di questo testo. Valla, subito dopo passa a
una lettura del testo di Costantino prima e il commento in seguito. Leggiamo nel testo vel una
congiunzione che uno scrittore del tempo della latinit di Costantino non avrebbe messo un errore
cos banale visto che dovrebbe essere scritto et. Valla nella sua discussione usa di ironia e espone
questo errore come una prova linguistica, perch un errore che non sarebbe commesso se il
documento fosse autentico una volta che nessun romano, nessun latino avrebbe messo vel al posto
di et. La congiunzione vel (nellottavo secolo ha cambiato il senso e non pi disgiuntiva ma
coordinante al pare di e e lo scrivente tenendo conto di questo lha scritto vel) sta escludendo e non
includendo i vicari di Pietro, un errore che non potrebbe mai essere commesso in un testo giuridico.
Valla impugna il testo da una posizione storica, dopo averlo fatto da una posizione del diritto romano
e linguistico. Lopposizione che fa Ridondanza non ammessa in un testo giuridico.
Le obiezioni si spostano al livello del cristiano in un determinato punto del testo di Valla, affermando
che non possibile che Silvestro ricevesse il podest di tutte le chiese del mondo da un imperatore
appena convertito. Costantino non poteva aver dato il podest a Silvestro una volta che
Costantinopoli non era ancora edificata. Secondo la testimonianza di Palea Costantino non ha
creato Costantinopoli dopo tre giorni dal suo battesimo ma diversi anni dopo e non per proprio
arbitrio ma dopo un sogno divino. Chi compil il privilegio visse molti anni dopo e si dimenticato di
aver detto che questa donazione era stata fata a Roma tre giorni dopo la conversione di Costantino
e entra in contrasto con s stesso e con la tradizione quando dice che Costantinopoli era gi stata
fondata. Questa confutazione cos articolata attivata con gli strumenti giuridici del diritto romano,
della storia, della filologia, delle conoscenze in linguistica, e delle conoscenze della storia cristiana.
Sortisce il suo effetto anche grazie agli strumenti della retorica ovvero queste serie continue di
domande e interrogazioni retoriche che sostiene una prosa fortemente ironica e consente a Lorenzo
Valla di screditare e demolire quello che un testo che fonda le pretese del domino temporale della
chiesa romana.
Lettere familiare di Cicerone: uno dei doni dellumanismo la epistolografia perch attraverso lettera
si attualizzava un modello fondativo per lumanesimo cio quello delle lettere ciceroniane.
Soprattutto le lettere familiari di Cicerone che ebbero una fortuna straordinaria anche editoriale alla
fine del 400.
Nellepistola lumanista ritrova una dimensione che proprio quella della conversazione attraverso
una lingua scritta. Limportanza che le lettere assumono nellumanesimo avverte di quanto in questo
periodo la dimensione scritta letteratura acquisti un valore tale che porta il genere epistolografico a
un livello superiore rispetto a quello oratorio. Se a lungo nel trecento loratoria era il genere sommo
nel 400 assistiamo alla ascensione della lettera che era pi efficace e meno costosa di
unambasceria con un oratore. Secondo uno studioso americano il trionfo delle cancellerie come
organi di diritti internazionali sia dovuto anche ad aspetti esclusivamente economici, cio alla
contrazione delle disponibilit monetarie avvenute nel 400.
Nella scrittura di lettere lumanesimo ritrov quella eleganza e i valori che avvena sorretto la scrittura
di Cicerone e Seneca. Allinizio del 500 il modello assoluto e ideale della scrittura epistolare la
lettera ciceroniana e anche per questo autore che affrontiamo.
Bracciolini, lautore che leggiamo, rappresenta nellumanesimo una figura un po irregolare anche
se non uno degli autori pi antologizzati. Un umanista che viaggia vive 6 anni in Inghilterra,
partecipa al Concilio di Costanza, attraversa tutta lItalia, parte della Francia e Germania. I suoi
viaggi sono sempre illuminati dalla curiosit intellettuale di visitare gli scrittori, i monasteri uno dei
pi infallibile scopritori di codici antichi. Attraverso la sua ricerca riemerge il testimone pi importanti
del Satiricom di Petronio, parte delle orazioni di Cicerone, Silvio Italico, una parte delle Argonautiche
un umanista che una capacit di analisi del codice manoscritto latino ammirabile.
Nato a Val dArno, trasferitosi a Firenze stato segnalato per la sua calligrafia elegante e prosa
latina piacevole tanto che Colucio Salutavio, gi vecchio, lo raccomand alla corte di Roma presso
la quale si rec e ottiene un incarico presso la cancelleria pontificia. Cancelleria: ufficio della corte
inputato alla scrittura delle lettere. La cancelleria pontificia si organizzava in lettere minute e lettere
grosse.
Lettera scritta da Costanza
Nel 1378, pochi anni dopo la morte di Petrarca stiamo assistendo a un passaggio di testimone, era
stato eletto a Roma Urbano VI. Tuttavia lelezione di questo pontefice era stata impugnata da una
parte del collegio cardinalizio del conclave perch avvenuta sotto la pressione del popolo romano
che avrebbe alterato il risultato elettorale tanto che parte del conclave si ritir a Fondi e qui elesse
un antipapa che Clemente VII che trasfer la propria corte ad Avignone creando di fatto un scisma
cio lobbedienza romana faceva capo ad Urbano VI e lobbedienza avignonese allantipapa
Clemente VII. Le cose si complicarono ulteriormente nel 1409 quando per cercare di sollevare e di
comporre questo scisma un terzo conclave si riun a Pisa, Giovanni XXIII un terzo papa e secondo
anti-papa. A partire dal 1409 loccidente era governato da 3 pontefici diversi. Dal punto di vista di un
cristiano vissuto allinizio del 400 questa situazione era destabilizzante e comportava anche un
indebolimento della autorit pontificia.
Per cercare di comporre il scisma limperatore Sigismundo di Ungheria mise in pratica la teoria
conciliare che prevedeva che il concilio, linsieme dei cardinali, poteva correggere la volont del
papa in casi particolari come nei casi in cui il concilio sia unanime e concorde. Sigismundo convoc
un concilio a Costanza tra i territori svizzeri e tedeschi, lui era un elettore paladino, imperatore dei
romani una figura di grande carisma in quel momento e riesce a convocare tutti i cardinali. Alla fine
del Concilio di Costanza vengono spodestati tutti i pontefici, Giovanni XXIII, a cui al servizio nel fra
tempo era entrato Poggio Bracciolini, fugge perch non vuole deporre lautorit imperiale e viene
arrestato e imprigionato. Nel 1414 viene indetto il Concilio di costanza che si concluder nel 1418.
Nonostante la corte di Giovanni XXIII viene dissolta Poggio Bracciolini che era al servizio di questo
papa rimase a Costanza e si trasferisce a Baden e scrive una lettera a Niccol Niccoli una lettera
datata dal 1416 ed interessante perch ci consenti di entrare attraverso lo sguardo di un umanista
in un territorio esotico, nel 400.
Poggio saluta il suo amico allinizio della lettera che leggiamo la traduzione dal latino. Poggio
Bracciolini un autore irregolare dellumanesimo, noto anche per la raccolta di una serie di aneddoti,
e per questa ironia cos mordace e anche un po licenziosa. Gli studi del greco consentirono a
Bracciolini di esaminare e confrontarsi con quelli che sono le teorie e pratiche traduttorie compiute
da San Girolamo nella traduzione della Bibbia. La questione non da poco, fino al Concilio Vaticano
secondo la bibbia in latino solo in tempi recenti viene autorizzata una traduzione in volgare, cosa
che non avviene nei paesi protestanti dove la bibbia viene presto tradotta in tedesco ed in altre
lingue. La traduzione della parola divina a una lingua volgare un passaggio molto importante e che
segna la messa in discussione del valore del verbo divino. Nel momento in cui avviene questa
traduzione ci troviamo davanti a una relativizzazione del valore sacrale della singola parola e
subentra una teoria della traduzione che non si basa pi su una traduzione parola per parola ma
che vuole salvaguardare il senso lo spirito e non la lettera del testo. Scrivere per descrivere le
bellezze di Baden. Nella descrizione di Baden e dei suoi abitanti Bracciolini attua una serie di filtri
che sono letterari, le donne che si bagnano in questi pozzi di acqua calda evocano in lui limmagine
di Venere, le feste che gli abitanti fanno attorno a questi bacini termali evocano a lui il ricordo dei
nubi floreali festivit tipicamente latina.
Valentina Gallo
10 maggio 17
Poggio Bracciolini
Scrive per descrivere le bellezze di Baden. Nella descrizione di Baden (bagno) e dei suoi abitanti
Bracciolini attua una serie di filtri che sono letterari:
Primo filtro: le donne che si bagnano in questi bagni pubblici che evocano in lui limmagine di Venere,
le feste che gli abitanti fanno attorno a questi bacini termali evocano a lui il ricordo delle nubi floreali
festivit tipicamente latina. Gli abitanti mentre fanno il bagno organizzano delle mense ma lui non si
mette a tavola perch non parla la loro lingua e per questo si sentirebbe a disaggio per lascia chiaro
che il problema non per una questione moralista di pudore ma di ordine puramente linguistico.
Lincapacit di comunicare, il non poter attingere a una lingua comune per Bracciolini uno scaltro
insormontabile.
Il secondo riferimento mitologico: lui nel bagno si serviva di un interprete. Quando entrano nel bagno
delle donne vede che loro usano un pezzo di telo per coprirsi come gli uomini il riferimento qui una
scena delle Nupcias di Terenzio in cui Kerea entra travestito da eunuco nel bagno delle divinit per
vedere la sua amata e possederla; Una cultura, quella di Bracciolini, che non seleziona gli autori
canonici, ma che seleziona dei classici, di un classicismo controcorrente chi non si aspetterebbe da
uno umanista come lui.
Terzo filtro: queste popolazioni gli appaiono come gli abitanti della repubblica di Platone, seguaci di
Epicuro, perch sono pronti a condividere tutto. Queste donne che bagnandosi le veste vengono
sollevate sullacqua che gli ricorda una specie di venere alata. Citazioni di Terenzio. Bracciolini
allontana da s un moralismo esagerato. Essendo lui umano dichiara che niente di umano gli
strano. Lo scacco che ritorna di non potere conversare, non sa la loro lingua.
Racconta come dietro la citt cera una radura protetta da molti alberi dove si fanno giochi diversi;
Un sincretismo disarmante per cui questi epicurei potrebbero essere gli abitanti del giardino
dellEden. Ricorda la virt fecondatrice di queste acque, le donne si recavano a questi bagni per
favorire la loro fertilit.
Conclusione moralistica: gli eventi che ha descritto stimolano in lui una riflessione di ordine filosofico
morale che non ha niente di austero anzi che non rinuncia per questo a trasformare loccasione
vissuta in momento di riflessione dove lui dice che l si sta costruendo una societ diversa da quella
cortigiana allinsegna della condivisione della tranquillit. Ricordiamo che Bracciolini stato
segretario di Giovanni XXIII antipapa ci troviamo di fronte ad un contesto molto teso. Bracciolini
pratica oltre a genero epistolare un genero trattatistico in particolare ricordiamo due trattati ai qualli
fa riferimento qui il De Avarizia e il Contra ippocritus e il De varietate e fortuna. 3 trattati latini che
rimangono sullo sfondo di questa epistola ma ai qualli chiaramente attinge per costruire questa sua
moralit finale.
Angelo Poliziano:
stato la star della Firenze di Lorenzo dei Medici. Generalmente considerato il maggiore tra i poeti
italiani del XV secolo, membro e fulcro del circolo di intellettuali radunatosi attorno al signore di
Firenze, Lorenzo il Magnifico, fu autore di opere in latino, in greco e in volgare, e raggiunse un'ampia
competenza filologica e un'ammirevole perfezione formale dello stile. Grazie alla protezione di
Lorenzo il Magnifico, Poliziano pot dedicare l'intera vita agli studi umanistici e alla produzione
letteraria, senza occuparsi in attivit politiche o diplomatiche, rivestendo incarichi di alto prestigio
quali quelli di precettore della famiglia dei Medici, segretario personale del Magnifico e professore
presso lo Studio Fiorentino.
Doveva essere una persona piuttosto squallida per le sue invettive contro colleghi e anche contro
coloro che lo aveva aiutato quando arriv a Firenze, giovani e inesperto, sono il segno non soltanto
di ingratitudine ma anche la conseguenza di una fortissima competizione interna allo Studio
fiorentino e alla corte medicea.
Lettera di Angelo Poliziano a Paolo
Una lettera celeberrima perch indirizzata a Paolo Cortese sullimitazione. Paolo Cortese era un
autore e i alcuni dei suoi scritti hanno portato a dei comportamenti sulla figura del cardinale, e a lui
indirizza questa carta dopo aver letto i suoi mensili il giudizio di Poliziano lapidario. Accusa Paolo
di una imitazione non originale di Cicerone. Poliziano invece propone un altro modello di
rimeditazione dei classici e di composizione stilistica che capace di sussumere le sue fonti e i suoi
modelli per creare qualcosa di nuovo. Il modello di Poliziano respinge lidea di un autore ottimo e
invece persegue una composizione che sia capace di sussumere i diversi stili per creare qualcosa
di originale.
La favola di Orfeo Angelo Poliziano
Non sappiamo la datazione neanche per questa opera dovrebbe essere 1479 e 1480, sono anni
cruciali questi nel 1478 la famiglia de Pazzi ha organizzato una congiura contro i Medici la cosiddetta
Congiura dei Pazzi per uccidere Lorenzo che attraverso una politica avidissima aveva svuotato le
forme repubblicane di governo egli aveva sostituito con una forma principesca, aveva trasformato il
comune di Firenze in una signoria, con questa amministrazione centralizzata e con questa figura di
principe, con i mercenari, geloso con le arti e generoso con gli artisti e benemerito verso la citt ma
aveva comunque svuotato le organizzazioni aristocratiche. La famiglia de Pazzi insorge e ordisce
questa congiura nella quale rimane ucciso Giuliano de Medici e Lorenzo rimane ferito ma riesci a
salvarsi. In seguito alla congiura dei Pazzi Poliziano lascia Firenze prudentemente perch stato
fedele ai Medici, un allontanamento prudenziale probabilmente andato in Italia settentrionale e
non escluso che questa favola la La favola di Orfeo sia composta a Ferrara dove cera una forte
tradizione teatrale. La Favola di Orfeo infatti il primo testo teatrale in volgare della tradizione Italia,
oltretutto un testo da un messaggio ideologico molto forte. Secondo il mito Orfeo un poeta,
cantore tragico dotato di una virt poetica capace di poter assoggettare tutti gli elementi della terra,
ammansa le belve ecc. Ed in questa caratteristica si visto unallusione alla capacit civilizzatrice
della poesia; La poesia secondo una lettura allegorica del mito di Orfeo avrebbe la forza di
trasmettere le leggi e trasformai cos gli uomini primitivi in sociale, di unire le esistenze errabonde
dei primitivi in un consorzio sociale.
Poliziano sceglie di reinterpretare questo mito riscrivendo lepisodio che vede Orfeo scendere
allinferno per recuperare a sua amata Euridice rimasta uccisa dal morso di un serpente mentre
sfuggiva da Aristeo. Orfeo crede di scendere nellAde attraverso la forza della sua poesia convince
Proserpina e Ade a lasciarlo riportare Euridice nella superficie, loro acconsentono a patto che Orfeo
non si guardi mai indietro finche sar fuori dal territorio infernale. Ma giunto in superficie Orfeo si
volta per guardare indietro o perch credeva fosse gi fuori o che Euridice sia rimasta indietro o
perch non sa se Euridice labbia seguito. come se alla fine di questo percorso Orfeo fallisse sia
per lamore che la sua amata ha per lui o per la forza del suo canto, e in quel momento lei precipita
nellAde per sempre. Questo mito ha una straordinaria forza evocatrice arriva fino ai nostri giorni,
ma in tutte le diverse versioni del mito Orfeo rimane sconfitto e quando esce dallAde si abbandona
a una tale disperazione che fa una invettiva contro lamore e tutte le donne, tanto da diventare un
simbolo dellamore omoerotico, tanto da sollevare nelle menadi e nelle bacante una furia omicida e
viene smembrato da loro.
Interessante che Poliziano scelga un mito che celebra la sconfitta della poesia, lincapacit della
poesia di resistere alle violenze, tant che lui viene ucciso di modo molto violento. Questo scacco
pu essere letto anche da un punto di vista politico: reduce dalla congiura dei Pazzi, episodio di
violenza disumano, da questo momento crescer la poesia delle stanze; Poliziano a maturato una
sorta di disillusione rispetto alla possibilit che la poesia ha di svolgere una funzione educatrice e
civilizzatrice press le genti.
Lamento di Orfeo: siamo ancora prima della discesa dellAde; le furie erano le seguaci di Medusa e
avevano ai posti dei capelli dei serpenti. Il metro che sceglie Poliziano narrativo una stanza.
Canzone a ballo di Lorenzo de Medici
Canzone composta per un trionfo, un canto carnevalesco queste sfilate di carri allegorici che
venivano accompagnate dalla recita con intonazioni musicale di poesie. Questa la poesia pi
famosa di Lorenzo de Medici perch il canto pi gioioso con il quale spesso si interpreta tutta la
stagione dellumanesimo fiorentino.
Intercenales: di Leon Batista Alberti sono di una sorta di dialoghi; di Apollo di inspirazione di dove
rifanno questo filone della letteratura paradossale di antichissima tradizione e che durante tutto il
400 e la inizio 500 una rinnovata fortuna. Leon Batista Alberti scrive questa sorta di Intercenales
una sorta de Brevi racconti che debbano essere recita come intermedi. Laspetto pi interessante
che questa intercenales Il sogno quella usata da Ariosto per descrive il mondo della luna.
16 maggio 17
I cantari: un genero 3-400centesco che si sviluppa tra Francia e Italia e che ha per oggetto imprese
darmi e guerresche ed fortemente legato a una performance orale; Il canterino colui che
racconta la propria storia spesso accompagnato da uno strumento nelle piazze di varie citt e corte.
La poesia canterina si costruisce attraverso una serie di pezzi chiusi che si montano tra di loro e
consento al cantore di memorizzare e e offrire al proprio pubblico un testo narrativo coeso. Non c
rimasto niente della cultura canterina appunto perch era orale e non cerano dei registri scritti,
abbiamo solo il passaggio successivo quando loralit si fissa nella stampa o nei mss. ma soprattutto
negli incunaboli. Questa tradizione sceglie come metro lottava narrativa gi formalizzata da
Boccaccio nel Teseida. La tradizione orale si caratterizza per moltissime infrazioni di ipometria o
ipermetria. I cantari 400centeschi che sono andati in stampa molti dei versi che pensiamo siano
endecasillabi o settenari non lo sono, ci troviamo di fronte a irregolarit tipiche di una forma che
essendo legata ad una dimensione orale non ha quella rigidit che il romanzo una volta che viene
fissato sulla pagina scritta. Questa tradizione importante perch ha fornito ha Boiardo e Ariosto le
basi, i cardini della struttura narrativa non come la concepisce Ariosto ma come la concepisce
Boiardo cio la struttura narrativa lasciamo e ripigliamo dove si prende una storia lascia per
raccontare altra e dopo la riprende ecc. che ben visibile nellOrlando Innamorato caratteristica che
deriva direttamente dai cantari.
Boiardo dal punto di vista della storia delle forme e della storia della
narrativa un punto di intermedio, un momento di passaggio importante.
Non un caso che questa tradizione si fisse a Ferrara nel primo romanzo
della tradizione. Boiardo quando riprende la storia di Orlando fissa una
materia e una precisa alchimia; Lo fa a Ferrara perch l c una forte
tradizione di poesia narrativa alla quale aveva partecipato i poeti
canterini che hanno transitato per Ferrara ma anche soprattuto figure
legate alla corte estense che tra la fine del 400 e inizio 500 avvia una
politica di promozione politica che stata portata avanti anche grazie
ad una poesia encomiastica legata alla corte estense e anche a Tito
Vespasiano Strozzi zio di Boiardo che compone una borsia cio un poema
legato a Borso dEste il capostipite di questa dinastia; un poema in
esametri perci scritto in latino. Queste Borsias devono aver influenzato
Boiardo che era un nobile di un livello superiore a quello di Ariosto che
comporta un diverso rapporto con la corte. La subordinazione di Ariosto
rispetto al potere turistico estense subita e vissuta come un giogo, in
Boiardo molto minore perch una posizione nobiliare pi prestigiosa gode
di una libert tale che concepire un poema e praticare la poesia narrativa
senza sentirla come un omaggio alla dinastia estense anche se allinterno
del poema c una componente encomiastica forte.
Non si quando Boiardo ha cominciato a comporre lOrlando Innamorato la
prima notizia sicura risale al 1479 e nel 1481 va in stampa il primo libro.
A differenza di Ariosto lOrlando Innamorato non si divide in canti ma in
3 libri di rispettivamente 31, 29 e il terzo libro rimarr interrotto.
Lultimo libro dellInnamorato si chiude rovinosamente con il poeta che
sente i fragori dellesercito di Carlo VIII che scende in Italia nel 1498,
il libro rimane incompiuto al 9 canto dove lui spiega il motivo
dellinterruzione del libro.
Loriginalit di Boiardo sta non solo nel scegliere un personaggio del
circolo Carolingio (di Carlo Magno e i suoi Paladini) ma la sovrapposizione
di una materia brettone a quella carolingia; La materia carolingia di
natura subordinata alla natura di amore che Boiardo aveva cantato nei tre
libri di amore I cantari di Amore, le sue rime in volgare dedicato ad
Amore questa divinit tipica gi nel rinascimento che assume un valore
emblematico per la cultura e per la poesia italiana, e irrompe nel romanzo
cavalleresco e stravolge le trame dei paladini.
Gerusalemme Liberata
17 maggio 17
Torquato Tasso
Nel novembre del 1574 il poema gi in corso si sa che nel 75 Tasso lha
inviata a Roma per una correzione per sapere se in norma con una morale
cattolica controriformata.
Torquato Tasso segue il padre Bernardo Tasso che ha scritto un poema di
cavalleria al modello dellAriosto Amadige 5:20min. La situazione alla
corte degenera perch Tasso viene costretto a un soggiorno allinterno del
Castello per poi fuggire. 7.min-11. La Liberata, gi stata letta da
Isabella Duchessa di Ferrara, e rimane nel cassetto di Tasso fino al 1580
Bon, amico di Tasso, ha pubblicata due edizione del poema, il titolo
Gerusalemme Liberata non un titolo dautore.1581 esce una seconda stampa
del poema fata da 9:40. Con ledizione del 1584 viene conclusa la storia
editoriale del poema.
Incipit:1: Da una parte incipit delle Eneide e daltra parte gli altri
incipit che abbiamo visto, la scelta di Tasso orientata verso il modello
epico classico12:20 min. La scelta dellargomento per un episodio
storico, desunto dalla storia cristiana, non bisentina, questa scelta
funzionale alla 13:15-14:30. Dal puto di vista poetico la scelta di un
unico argomento per agevolare Che sono i discorsi giovanili, lArte
Poetica, dove discuteva questi modelli, romanzeschi, ma anche dal punto di
vista morale. 15min-16:38
Lalternativa tra unit e variet e il diletto. Il romanzo cavalleresco
e. nel 500
Il protagonista Goffredo di Buglione capo della crociata che alla fine
del 1100 tento di liber Gerusalemme dal dominio ottomano e riusc 17:20,
laggettivo pietosa sottoposto alla accademia della Crusca che non
accetta luso dellaggettivo 18min. Che una virt tipicamente cristiana
alla quale risiede la fortezza e la prudenza che sono gli aspetti che
contraddistinguono questo eroe.19:00min-22:30 Di contro allunit
dellesercito cristiano sottoposto al comando di Goffredo di Buglione
Lunit come un obbiettivo da preferire alla multi Presuppone uno scontro
di forze verticali: cielo ed inferno. Lerrore ha una valenza doppia perch
un errore morale come divagazione dispersione, errare allontanare da un
ceto.
2: Invocazione alla Musa, strofa prevedibile, della poesia celeste divina
che si corona la fronte di allori non sottoposti alla decomposizione
mortale; Intanto una musa della poesia celeste Urania che risiede tra i
beati colli: riferimento Dantesco, liconografia un shock 25:50min-
27:20. culturale perch immaginammo la vergine Maria vestita e di stelle
e seduta su colli celeste una veste cristiana alla musa;
3: Riattivazione di una metafora antica, lucreziana 27:40. Attraverso
questa si allude il
4: Momento encomiastico: Alfonso II duca dEste. La dedica a questo duca
altisonante come vuole lo stile della dedica tardo 500 e Alfonso colui
che 29 min.-31.10min. Riferimento a una nuova crociata contro i turchi che
preoccupa e interessa un tema ricorrente nella politica del 500
5: Riferimento a una Europa in conflitto e divisa da problemi politici ma
soprattutto religiosi;
6: Inizio della narrazione del poema, dopo 5 ottave introduttive.
7: Il momento epico 33-34 min. della prima crociata sta gi nel termine e
attende il sopraggiungere dellinverno;
immagine del padre eterno 34 min.
8: Un Dio cristiano che rivolge dal punto pi alto del cielo lo sguardo
sulla terra abbracciando tutto che vede.35+
9: Diverso dettaglio che utilizza per la figura di Buglione una intera
ottava e poi un minor spazio riservato alle altre figure. 37 min. -39 Vano
amore di radice petrarchesca
10: il primo personaggio inventato che serve a Tasso per dare luogo alla
linea encomiastica cantato come progenitore della casa dEste figura
centrale nel poema grazie a lui che le armi cristiane riusciranno a
liberare il sepolcro 40:20-41min.
11: Il re del mondo chiama langelo Gabriele una figura che ha un
precedente intelligente nellItalia liberata dai Gotthi (langelo
Palladio); Gabriele un ponte tra Dio e gli uomini.