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Analisi Mat 1
Analisi Mat 1
Queste dispense rappresentano gli appunti relativi alla prima parte del
corso di Analisi Matematica (a.a. 2012/13). Essi sono stati redatti e messi
a disposizione dallo studente Nicola Russo. A lui vanno i ringraziamenti del
docente e, sicuramente, di tutti gli studenti frequantanti il corso.
2
Appunti di Analisi Matematica
6 dicembre 2012
2
Indice
3
4 INDICE
suoi sottoinsiemi
Assioma primo
Propriet riessiva:
a N a = a
Assioma secondo
Proprit simmetrica:
a, b N/a = b b = a
7
8CAPITOLO 1. L'INSIEME DEI NUMERI REALI R E I SUOI SOTTOINSIEMI
Assioma terzo
Propriet transitiva:
a, b, c N/a = b e b = c a = c
Questi assiomi saranno validi anche per i successivi insiemi che introdur-
remo.
Assioma secondo
Propriet commutativa:
a, b N a + b = b + a
a, b N a b = b a
Assioma terzo
Propriet associativa:
a, b, c N (a + b) + c = a + (b + c)
a, b, c N (a b) c = a (b c)
Assioma quarto
Propriet distributiva:
a, b, c N (a + b) c = a b + a c
Assioma quinto
Assioma dell'esistenza dell'elemento neutro rispetto al prodotto:
0 10 N/a N a 1 = a
1.2. L'INSIEME DEI NUMERI INTERI Z 9
1.1.3 L'insieme N0
Sulla base degli assiomi appena deniti possibile dimostrare altre propriet
come ad esempio l'unicit dell'elemento neutro rispetto al prodotto1 . Intro-
duciamo ora il simbolo '0' (zero) e dunque il sottoinsieme N0 tale che N N0 ,
dove appunto N {0} = N0 . Tutti gli assiomi precedenti valgono (ovvia-
mente) anche per N0 (basta sostituire N con N0 ), tuttavia introduciamo un
assioma per caratterizzare il nuovo elemento (zero):
Denizione
a N0 si dice successivo di a l'elemento a + 1.
Grazie all'unicit dell'elemento neutro rispetto alla somma, possibile,
mediante questo processo generare sempre un numero naturale nuovo (diverso
cio da tutti quelli precedentemente costruiti); di conseguenza si dir che
l'insieme N0 contiene inniti elementi.
Denizione
Insieme A induttivo se:
1A
a A a + 1 A
Dalle denizioni di cui sopra deduciamo che N e N0 sono insiemi induttivi
per denizione.
Teorema
a, b Z a (b) = (a) b = ab.
Dimostrazione
Si ha che a (b) + a b = a (b + (b)) = a 0 = 0. Analogamente
(a) b + a b = b ((a) + a) = b 0 = 0. Quindi sia il numero a (b)
che (a) b operano come opposto di ab. Dall'unicit dell'elemento opposto
segue la tesi.
Teorema
a Z (a) = a.
Dimostrazione
Si ha che (a) = (a) + (a) + a = a + 0 = a
Si osservi inoltre che la somma degli opposti di due numeri naturali non
un numero naturale.
a > b se a + (b) N
a b se a + (b) N0
a < b se (a) + b N
a b se (a) + b N0
Z un insieme ordinato.
3 per questa dimostrazione consultare questo link
1.3. L'INSIEME DEI NUMERI RAZIONALI Q 11
a Q {0} a a1 = 1
a, b Q+ a + b Q+ e a b Q+
/ Q+
0
Questo ci consente di denire una relazione d'ordine come segue:
a, b Q
a > b se a + (b) Q+
a b se a + (b) Q+ oppure a = b
a < b se (a) + b Q+
a b se (a) + b Q+ oppure a = b
Ne segue che Q un insieme induttivo, tuttavia, ssato a Q impos-
sibile denire l'elemento successivo di a (o, in altri termini l'elemento b Q
tale che tra a e b non vi siano altri numeri razionali). Infatti tra numeri
razionali distinti a, b si interpone sempre il numero razionale (a + b)/2; e
cos tra a e (a + b)/2 si interpone sempre il numero razionale (3a + b)/4; e
cos via all'innito, non consentendo la determinazione del numero razionale
successivo di a. Tale dierenza tra Q e Z viene evidenziata classicando Z
come insieme discreto (lo sono anche N e tutti gli insiemi niti), mentre Q
come insieme non discreto. Al contrario di come potrebbe sembrare Q non
un insieme numerico continuo, in quanto possibile ancora stabilire una
corrispondenza biunivoca tra Q e N, ossia posizionare secondo un partico-
lare ordinamento ciascun numero razionale; diremo in tal senso che Q un
insieme numerico numerabile.
1.4. MASSIMO, MINIMO, ESTREMO SUPERIORE ED ESTREMO INFERIORE DI UN INSIEME 1
Denizione
Sia A insieme tale che A Q. m Q si dice minorante di A se m x
x A.
Denizione
Sia A insieme tale che A Q. Allora A limitato superiormente se ammette
maggiorante.
Denizione
Sia A insieme tale che A Q. Allora A limitato inferiormente se ammette
minorante.
Da queste denizioni possiamo dedurre che, se un insieme non ammette
maggiorante(minorante), allora questo illimitato superiormente(inferiormente).Ad
esempio N e Q+ non ammettono maggioranti. E' utile inoltre osservare che
un insieme di inniti elementi pu essere limitato(inferiormente e/o superi-
ormente) come ad esempio l'insieme:
A = {x Q/x = 1/n, n N}
Denizione
Sia A insieme tale che A Q. m Q si dice minimo di A se:
mx x A
mA
Q/
x x A
Q+ X A / X >
Questa denizione operativa ci permette di vericare l'esistenza dell'estremo
estremo superiore di un insieme. E' utile osservare che: un numero molto
piccolo a piacere(sar sempre considerato tale in futuro); se esiste unico;
inoltre se A ammette massimo questo anche il pi piccolo dei maggioran-
ti. Ovviamente possiamo denire l'estremo inferiore sostituendo la relazione
Q+ X A / X > con Q+ X A / X < + e
l'espressione x x A con x x A.
R = {SupA : A Q lim.sup.}
e si ha che:
R=QI
QI=
5 ad esempio A = { x Q+ /x2 < 2 }
1.5. L'INSIEME DEI NUMERI REALI R 15
dove con I indichiamo tutti gli irrazionali. Tutti gli assiomi di cam-
po e di ordine vengono "ereditati" da R, oltre alle denizioni di mag-
giorante(minorante), massimo(minimo) ed estremo superiore(inferiore) alle
quali basta sostituire R a Q6 .
Denizione
Diciamo intervallo chiuso di estremi a e b e lo indichiamo con [a, b] l'insieme
dei numeri reali tali che:
[a, b] = {x R : a x b}
Diciamo invece intervallo aperto di estremi a e b e lo indichiamo con
(a, b) l'insieme dei numeri reali tale che:
6 perqueste denizioni consultare questo link
7 perla denizione di intervallo(prima parte di questo sottocapitolo) si fa riferimen-
to all'esempio 3.3 (pag.58) del libro di testo Calcolo Dierenziale e Integrale di Andrea
Laforgia
16CAPITOLO 1. L'INSIEME DEI NUMERI REALI R E I SUOI SOTTOINSIEMI
[a, b) = {x R : a x < b}
(a, b] = {x R : a < x b}
Ciascuno degli insiemi (a, b] e [a, b) detto intervallo semiaperto. Per
ogni tipo di intervallo(aperto, semiaperto, chiuso) i numeri a e b sono detti
estremi dell'intervallo. Gli insiemi A, B, C, D considerati nell'esempio
sono, nell'ordine, aperto, semiaperto, semiaperto e chiuso.
Denizione
Sia x0 R e > 0. Si dice intorno sferico di centro x0 e raggio l'intervallo:
I (x0 ) = (x0 , x0 + ).
Denizione
Sia x0 R e > 0. Si dice intorno bucato l'insieme:
Denizione
x0 R si dice punto di accumulazione di A R se > 0 risulta:
I (x0 ) {x0 } A 6=
Si denisce insieme derivato di A l'insieme A , ovvero l'insieme dei
punti di accumulazione di A.
8 con il simbolo ci si riferisce all'insieme dei punti interni di A
1.6. IL METODO D'INDUZIONE 17
Denizione
Sia x0 A tale che x0
/ A . Allora x0 si dice punto isolato di A.
1A
Se k appartiene ad A, allora anche k + 1 vi appartiene.
Esempio
Dimostriamo che n N 27n 1 un multiplo di 13.
Per n = 1 271 1 = 13 2. Dunque risulta che P (1) vera.
9 Tratto dal Capitolo quarto del libro di testo Calcolo Dierenziale e Integrale di Andrea
Laforgia
18CAPITOLO 1. L'INSIEME DEI NUMERI REALI R E I SUOI SOTTOINSIEMI
Ipotesi
Fissato n, x N tale che 27n 1 = 13 x.
Tesi
k N tale che 27n+1 1 = 13 k
Dimostrazione
n
27n+1 1 = 27 27n 1 = 27 27n 27 + 26 27 (27
| {z 1}) + 13 2 =
=13x
27 13 x + 13 2 = 13 (27 x + 2). Dunque k N, e in particolare risulta
k = 27 x + 2. Concludiamo che la propriet risulta essere vera n N.
Capitolo 2
Osservazione
Durante il corso di Analisi considereremo solo funzioni suriettive, ovvero
funzioni dove l'insieme B rappresenta sempre il codominio di f .
19
20 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
Denizione
f si dice strettamente crescente se
Denizione
f si dice debolmente crescente se
Denizione
f si dice debolmente decrescente se
Denizione
f si dice strettamente decrescente se
Teorema
1
Tesi
f iniettiva, ovvero:
Ipotesi
f (strettamente crescente) ovvero:
Dall'ipotesi che f (x1 ) < f (x2 ) segue f (x1 ) 6= f (x2 ). Dunque diremo che
la stetta monotnia condizione suciente a garantire l'invertibilit di f .
Tuttavia utile osservare che la stretta monotonia non anche condizione
necessaria dell'invertibilit, in quanto, esistono funzioni non strettamente
monotone ma invertibili.
Denizione
Sia f : D C . Allora f si dice pari se:
x D si ha f (x) = f (x).
Denizione
Sia f : D C . Allora f si dice dispari se:
x D si ha f (x) = f (x).
Ovvero il graco simmetrico rispetto l'origine degli assi.
Denizione
M R si dice maggiorante di f se un maggiorante di C, ovvero:
y C yM
quindi
x D f (x) M
Se f ammette maggiorante allora questi sono inniti.
Denizione
f si dice limitata superiormente se ammette un maggiorante.
Denizione
m R si dice minorante di f se un minorante di C, ovvero:
y C ym
quindi
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 23
x D f (x) m
Se f ammette minorante allora questi sono inniti.
Denizione
f si dice limitata inferiormente se ammette un minorante.
Denizione
m R si dice minimo assoluto di f se:
m f (x) x D
xm D/f (xm ) = m
Ovviamente possiamo ripetere (per il minimo assoluto) l'osservazione
fatta per il massimo assoluto di una funzione reale.
Denizione
f limitata superiormente se C limitata superiormente.
Per l'assioma di completezza(1.5.1) sappiamo che esiste sempre l'estremo
superiore, dunque passiamo ad estendere la sua denizione alle funzioni reali.
Denizione
R si dice estremo superiore di f se:
f (x) x D
> 0 x D / f (x) >
24 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
Denizione
R si dice estremo inferiore di f se:
f (x) x D
> 0 x D / f (x) < +
x
2 2
Propriet
min = max = k . f non invertibile (neanche limitando il dominio di f ). f
debolmente crescente e debolmente decrescente.
Funzione bisettrice
f :RR
x 7 y = f (x) = x
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 25
y
2
x
2 2
Propriet
y
2 2
Funzione x2
f : R [0, +)
x 7 y = f (x) = x2
26 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
x
2 2
Propriet
minf = 0. f funzione pari, non invertibile nella totalit del suo dominio. Re-
stringendo D [0, +) si denisce la sua funzione inversa: f 1 : [0, +)
[0, +)
y 7 x = f 1 (y) = y
x
Propriet
f strettamente crescente.
Funzione x3
f :RR
x 7 y = f (x) = x3
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 27
Propriet
@ inf f ,@ sup f . f dispari, strettamente crescente e iniettiva in tutto il suo
dominio. Si denisce la sua funzione inversa: f 1 : R R
y 7 x = f 1 (y) = 3 y
x
Propriet
f strettamente crescente.
Propriet
Sia n N f : R [0, +)
x 7 y = f (x) = x2n
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 29
x
2 2
Propriet
Si ha x > x2 > x3 > x4 ... x (0, 1) e x < x2 < x3 < x4 ... x > 1 f
funzione pari, non invertibile nella totalit del suo dominio. Restringendo
D [0, +) si denisce la sua funzione inversa: f 1 : [0, +) [0, +)
y 7 x = f 1 (y) = 2n y
x
Funzione 1/x
f : R {0} R {0}
x 7 y = f (x) = x1 = 1/x
30 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
Propriet
Funzione 1/x2
f : R {0} (0, +)
x 7 y = f (x) = x2 = 1/x2
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 31
Propriet
Propriet
f : R {0} (0, +)
x 7 y = f (x) = x2n
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 33
Propriet
(con r > 1)
Propriet
(con r > 1)
Propriet
f ne pari ne dispari.
Propriet
con > 1.
y
Propriet
f strettamente crescente e invertibile. Si ha
f 1 : [0, +) [0, +) y 7 x = f 1 (y) = y 1/
x
y
38 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
con > 1.
Propriet
f strettamente decrescente e invertibile. Si ha: f 1 : (0, +) (0, +)
y 7 x = f 1 (y) = y 1/ .
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 39
Funzione esponenziale
Sia a > 0 e a 6= 1. f : R (0, +)
x 7 y = f (x) = ax .
con a > 1.
y
x
40 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
Propriet
f illimitata superiormente. Limitata inferiormente ed estr. inferiore f = 0.
Con 0 < a < 1 f strettamente decrescente. Con a > 1 f strettamente cres-
cente. Invertibile. Si ha: f 1 : (0, +) R
y 7 x = f 1 (y) = loga x.
con a > 1.
x
5 y
x
4 2 2 4
Propriet
Min. assoluto di f = 0. Pari.
x
2 2
Propriet
sin (x) = sin (x) x R. f non invertibile in tutto D. Tuttavia si
denisce f 1 : [1, 1] [/2, /2]
y 7 x = f 1 (y) = arcsin y
42 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
1 1
Propriet
f strettamente crescente. arcsin y = arcsin y .
Funzione cos x
x
2 2
Propriet
cos (x) = cos (x) x R. f non invertibile in tutto D. Tuttavia si
denisce f 1 : [1, 1] [0, ]
y 7 x = f 1 (y) = arccos y
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 43
y
1 1
Propriet
f strettamente decrescente. Ne pari ne dispari. arccos 0 = /2.
Funzione tan x
f :DR
x 7 y = f (x) = tan (x) = sin x/ cos x = tan (x + T ) x D
D = R {x R/x = /2 + k k Z}
dove T = (periodo).
y
x
/2 /2
Propriet
f illimitata, dispari. tan x non iniettiva in D. Restringendo il dominio si ha:
f 1 : R (/2, /2)
y 7 x = f 1 (y) = arctan y
44 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
Propriet
f strettamente crescente.
Funzione cot x
f :DR
x 7 y = f (x) = cot (x) = 1/ tan x = cot (x + T ) x D
D = R {x R / x = k k Z}
dove T = (periodo).
y
x
/2 /2
Propriet
f strettamente decrescente (nei singoli intervalli). Si denisce la sua funzione
inversa: f 1 : R (0, )
y 7 x = f 1 (y) = arccot(y)
2.2. LE FUNZIONI ELEMENTARI 45
/2
x
0
y
Propriet
f strettamente decrescente. Ne pari ne dispari.
DF = Df Dg
Funzione prodotto
Siano f (x), g(x) funzioni reali. Allora F (x) = f (x)g(x) funzione prodotto
e risulta:
DF = Df Dg
Funzione rapporto
Siano f (x), g(x) funzioni reali. Allora F (x) = f (x)/g(x) funzione rapporto
e risulta:
DF = (Df Dg ) {x Dg /g(x) = 0}
46 CAPITOLO 2. FUNZIONE REALE DI VARIABILE REALE
Funzione f (x)g(x)
Con f (x), g(x) funzioni reali e F (x) = f (x)g(x) , si ha:
47
48 CAPITOLO 3. LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE
l+
l
x
(x0 ) x0 (x0 + )
Fissato un piccolo a piacere, si determinano due intorni (l , l + )
e il suo corrispondente (x0 , x0 + ). Il loro prodotto cartesiano forma,
nel piano euclideo, un rettangolo (evidenziato in verde nel graco sopra)
all'interno del quale ci sar sempre, sia a destra cha a sinistra del punto di
coordinate (x0 , l), un pezzo di graco.
Denizione di convergenza
> 0 > 0/x Df per cui x (x0 , +x0 ) l < f (x) < l+.
> 0 > 0/x Df per cui x (x0 , x0 ) l < f (x) < l+.
3.1. STUDIO DEL LIMXX0 DI F (X) 49
x
(x0 ) x0 (x0 + )
Fissato un numero K (molto grande) risulta che la funzione sempre
all'interno dello spazio (tratteggiato in verde nel disegno) in corrispondenza
dell'intorno bucato di x0 .
Denizione di divergenza a +
K > 0K > 0/x Df per cui x IK (x0 ) {x0 }si ha f (x) > K.
limxx0 f (x) =
x
y (x0 ) x0 (x0 + )
Denizione di divergenza a
K > 0K > 0/x Df per cui x IK (x0 ){x0 }si ha f (x) < K.
osserviamo che:
sin x1 = 1 1
x
=
2
+ 2k k Z
sin x1 = 1 1
x
= 3
2
+ 2h h Z
Analizzando la prima espressione si ha che f(x) = 1 quando x = +2k
1
k
2
N. Deve vericarsi, dunque, che x = +2k
1
< . Segue 2 + 2k > 1 k >
2
1 1 1 1
. Mi basta prendere k = +1.
|2{z 4} 2 4
| {z }
numero reale molto grande f unzione parte intera
Analogamente si dimostra l'esistenza del secondo punto.
l+
l x
52 CAPITOLO 3. LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE
Denizione di convergenza
x
K
Denizione di divergenza a +
Denizione di divergenza a
l+
l x
Denizione di convergenza
> 0 > 0/x Df per cui x < si ha l < f (x) < l + .
e diremo che: la funzione tende a l dall'alto, e lo indicheremo con il
simbolo l+ , quando la funzione (da un certo in poi) si trover sempre
nell'intorno (l, l + ) (si veda il graco sopra); la funzione tende a l dal
basso, e lo indicheremo con il simbolo l , quando la funzione (da un certo
in poi) si trover sempre nell'intorno (l , l).
x
K
Fissato un numero K (molto grande) risulta che, dopo un certo K , la
funzione sempre all'interno dello spazio tratteggiato in verde nel graco.
3.4. TEOREMI SUL CALCOLO DEL LIMITE 55
Denizione di divergenza a +
K > 0K > 0/x Df per cui x > K si ha f (x) > K.
Esempio
Calcolare limx+ sinx x .
Impostiamo x = (t) = 1t e t = 1 (x) = 1
x
Ora limx+ 1 (x) =
limx+ x1 = 0+ .
Quindi limx+ sinx x = limt0+ t sin 1t = 0.
Osservazioni
DF illimitato superiormente Df illimitato superiormente.
DF illimitato inferiormente Df illimitato inferiormente.
Teorema
Sia t = f (x) regolare per x , = limx f (x), y = g(t) funzione
elementare. Allora limx F (x) = limt g(t). Si noti che se y funzione non
elementare non posso concludere niente.
f g c1 c2
c1 l + c2 m lR mR c1 c2
+ lR c1 0
+ 0 0
+ 0 0
lR c1 0
0 0
0 0
Forma indeterminata
f = g = e c1 c2 < 0(discordi). f = , g = e c1 c2 >
0(concordi). In questi casi il teorema non applicabile.
3.4. TEOREMI SUL CALCOLO DEL LIMITE 57
f g
lm lR mR
+ 0
+
0
Forma indeterminata 0
f = e g = 0. In questo caso il teorema non applicabile.
f g
l
m
l R mR0
+ 0
+ 0
+ 0 0
0
0
0 0
Forma indeterminata 0
0
Forma indeterminata
Forme indeterminate
L'applicazione del teorema di cui sopra pu portare alle seguenti forme
indeterminate: 0 (all'esponente), 0 , 00 e 1 .
limx (1 + xa )x = ea con a R.
limx0 ax 1
x
= ln a.
limx0 sin x
x
= 1.
funzione reale
Denizione
f si dice continua in x0 se limxx0 f (x) = f (x0 ).
Denizione
f si dice continua in A Df se continua x A (in ogni punto di A).
Denizione
f continua a destra(sinistra) se limxx+() f (x) = f (x0 ).
0
59
60CAPITOLO 4. CONTINUIT E DISCONTINUIT DI UNA FUNZIONE REALE
Denizione
Se il rapporto incrementale converge a l R per h 0, allora f si dice
derivabile in x0 ed l si dice derivata prima di f in x0 .
Denizione
f si dice derivabile in A Df se derivabile in ogni punto di A.
f (x) = k
Df = R
63
64 CAPITOLO 5. DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE
0
Df = Df
e si ha f (x) = 0 x Df .
0 0
f (x) = x
Df = R
0
Df = Df
e si ha f (x) = 1 x Df .
0 0
f (x) = x2
Df = R
0
Df = Df
e si ha f (x) = 2x x Df .
0 0
f (x) = xn n N
Df = R
0
Df = Df
e si ha f (x) = nxn1
0 0
x Df .
f (x) = x1
Df = R {0}
0
Df = Df
e si ha f (x) = x12
0 0
x Df .
f (x) = x12
Df = R {0}
0
Df = Df
e si ha f (x) = x23
0 0
x Df .
f (x) = xn n N
Df = R {0}
0
Df = Df
e si ha f (x) = (n)xn1
0 0
x Df .
5.2. DERIVATE DELLE FUNZIONI ELEMENTARI 65
f (x) = x
Df = [0, +)
0
Df = Df {0}
e si ha f (x) = 21 x
0 0
x Df .
f (x) = 3 x
Df = R
0
Df = Df {0}
e si ha f (x) = 3 31x2
0 0
x Df .
f (x) = n
x
caso 1
n N pari. Df = [0, +)
0
Df = (0, +)
e si ha f (x) = n
0 1 0
n n1
x
x Df .
caso 2
n N dispari Df = R
0
Df = R {0}
e si ha f (x) = n
0 1 0
n n1
x
x Df .
f (x) = |x|
Df = R
0
Df = Df {0}
e si ha f (x) = 1 se x > 0, f (x) = 1 se x < 0.
0 0
f (x) = loga x
66 CAPITOLO 5. DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE
Df = (0, +)
0
Df = Df
e si ha f (x) =
0 1 0
x ln a
x Df .
r Q+ N
n
r=m , (n, m N, coprimi, m 6= 1)
f (x) = xr
Df = [0, +)
Se r > 1
0
Df = Df
e si ha f (x) = rxr1 se x > 0, f (x) = 0 se x = 0.
0 0
Se 0 < r < 1
0
Df = (0, +)
e si ha f (x) = rxr1
0
r Q Z
f (x) = xr
Df = (0, +)
0
Df = Df
e si ha f (x) = rxr1
0
I+
f (x) = x
Df = [0, +)
Se > 1
0
Df = Df
e si ha f (x) = x1 se x > 0, f (x) = 0 se x = 0.
0 0
Se 0 < < 1
0
Df = (0, +)
e si ha f (x) = x1
0
I
f (x) = x
Df = (0, +)
0
Df = Df
e si ha f (x) = x1
0
5.3. DERIVATE DELLE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE 67
f (x) = sin x
Df = R
0
Df = Df
e si ha f (x) = cos x x Df .
0 0
f (x) = cos x
Df = R
0
Df = Df
e si ha f (x) = sin x x Df .
0 0
f (x) = tan x
Df = {x R/x 6= 2 + k, k Z
0
Df = Df
e si ha f (x) = cos12 x x Df .
0 0
f (x) = cot x
Df = {x R/x 6= k, k Z
0
Df = Df
e si ha f (x) = sin12 x x Df .
0 0
f (x) = arcsin x
Df = [1, 1]
0
Df = Df {1}
e si ha f (x) = 1x
0 1 0
2 x Df .
f (x) = arccos x
Df = [1, 1]
0
Df = Df {1}
e si ha f (x) = 1+x
0 1 0
2 x Df .
68 CAPITOLO 5. DERIVATA DI UNA FUNZIONE REALE
Denizione
x0 Df si dice punto di max(min) relativo per f se > 0/x I (x0 ) Df
e si ha f (x) f (x0 ) (per il min si ha f (x) f (x0 )).
Osservazione
Un punto di max(min) assoluto anche punto di max(min) relativo.
Teorema
Sia x0 Df (punto interno) punto di estremo relativo per f . Allora, se
inoltre f derivabile in x0 , f 0 (x0 ) = 0.
Quindi possiamo concludere che dobbiamo ricercare i punti di max(min) in
questi tre insiemi:
A = {x Df Df0 /f 0 (x) = 0}
B = {Df Df0 }
C = {Df Df }
Dove l'insieme A rappresenta quello dei punti interni di f (e in cui f
derivabile) per cui f 0 (x) = 0; l'insieme B rappresenta l'insieme dei punti
5.7. DEFINIZIONE DI FUNZIONE CONCAVA/CONVESSA 71
Teorema
Sia f continua in I () e derivabile in I () {}. Allora se f 0 (x) < 0 in
(x0 , x0 ) e f 0 (x) > 0 in (x0 , x0 + ) x0 punto di minimo relativo per
f . Per il max relativo basta invertire le relazioni. E' utile osservare che se
f 0 (x) cresce(decresce) sia a dx che a sx, allora non abbiamo ne max(ne min)
relativo.