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Tuttavia i primi concetti che usiamo per localizzare punti nello spazio e per definire la
distanza tra questi sono definiti nello spirito della geometria euclidea, cosa che ci
porta a modellizzare lo spazio fisico tramite lo spazio geometrico (euclideo).
E comunque sbagliato pensare che la geometria dello spazio fisico sia euclidea. Il
vuoto non spazio geometrico, poich caratterizzato da grandezze definite, come la
costante dielettrica 0 e la permeabilit magnetica 0. Quindi solo una parte limitata
dello spazio fisico (su scala cosmica) descrivibile tramite la geometria euclidea
spazio ordinario.
Per cui in definitiva lo spazio geometrico euclideo un modello per concepire lo spazio
ordinario e gli spazi astratti di vettori, che ne mutuano il formalismo matematico.
Il mondo fisico in cui viviamo 3-D, per cui possiamo pensare che in ogni punto
passino 3 (e non pi) rette mutuamente perpendicolari
necessari 3 numeri reali per definire la posizione di un punto rispetto ad un
riferimento;
3 gradi di libert, ovvero di movimenti indipendenti nello spazio circostante.
Per localizzare un punto (o i punti) nello spazio e determinare posizioni e distanze tra
punti:
si fissa un origine ( , il riferimento);
si fissano 3 rette orientate, nelle 3 direzioni principali, denominate asse-x, -y, -z,
ovvero assi coordinati generazione di 3 piani cartesiani: piano-xy, -yz, -zx;
orientazione destrorsa degli assi sistema cartesiano;
si sceglie ununit di misura, con la quale si stabilisce una corrispondenza
biunivoca tra tutti i numeri reali e tutti i punti di ogni retta (graduazione degli
assi).
TEOREMA DI PITAGORA
A questo punto intuitivo definire la distanza tra 2 punti nel caso 3-D, visto che tale
definizione si basa sul teorema di Pitagora e vale in generale in un qualsiasi spazio
geometrico euclideo:
e ;
e
con lunghezza del segmento
( implicita la definizione di lunghezza di un segmento, intesa come distanza tra i suoi
estremi).
Ultima nota: ad ogni punto associata una terna cos come una terna
determina uno e un solo punto dello spazio
dato un sistema di coordinate cartesiane c una corrispondenza biunivoca tra
i punti e le terne di coordinate.
a associato +2
UNITA DI MISURA
a associato -3
ESEMPIO
RAPPRESENTAZIONE ALGEBRICA
Caso 3-D [spazio-xyz]
RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA
Direttamente dal caso 2-D, ogni vettore dello
spazio 3-D lo si pu rappresentare come una
terna ordinata di numeri reali .
RAPPRESENTAZIONE ALGEBRICA
ESEMPIO
Dati e ;
Per vettori dello spazio n-dimensionale (n), oltre le 3 dimensioni non possibile
nessuna rappresentazione geometrica, ma solo quella algebrica, in cui un vettore
rappresentato da una successione ordinata di numeri (n-pla ordinata):
.
ESEMPIO
4
5 7
E del tutto intuitivo che vale ancora la regola della somma (o differenza) di 2 vettori
di n, che d un terzo vettore, appartenente allo stesso spazio, con componenti date
dalla somma (o differenza) delle componenti degli altri 2.
Modulo di un vettore
Versori
RAPPRESENTAZIONE ALGEBRICA
1.4 OPERAZIONI COINVOLGENTI I VETTORI
RAPPRESENTAZIONE
GEOMETRICA
ESEMPIO
ESEMPIO
poich . C.V.D.
Sistemi di base
In generale:
in 2 qualsiasi coppia di vettori e non paralleli costituisce un sistema di base
per il piano euclideo
per ogni : ;
in 3 qualsiasi terna di vettori , , non complanari costituisce un sistema di
base per lo spazio 3-D euclideo
per ogni : .
componenti
del vettore .
ESEMPIO
ESEMPIO
In rappresentazione algebrica, il prodotto scalare si pu ottenere se sono date le
coordinate dei vettori, per cui presi i vettori e 3 il loro
prodotto
.
ESEMPIO
pari a .
ESEMPIO
e perpendicolari
combinazione lineare di , ,
.
Visto che nellespressione della formula per il prodotto vettoriale compare il seno
dellangolo compreso, definiamo unulteriore criterio di parallelismo tra 2 vettori:
2 vettori non nulli sono paralleli se e solo se il loro prodotto vettoriale nullo.
ESEMPIO
Per il calcolo del prodotto esterno tra vettori si pu fare ricorso anche a strumenti
propri dellalgebra matriciale, ovvero al concetto di determinante di matrice:
Senza ricorrere ad uno studio approfondito e formale della tematica, per definizione il
determinante di una tabella (ovvero matrice) 22 un simbolo che
rappresenta lespressione algebrica
.
Analogamente un determinante 33 un simbolo che rappresenta una certa
espressione algebrica contenente gli elementi riportati nelle righe e nelle colonne della
tabella:
Tale sviluppo pu essere effettuato secondo qualunque riga o colonna della tabella,
moltiplicando ogni suo elemento posto nella posizione (i-esima riga, j-esima
colonna) per il determinante ottenuto prendendo tutti i valori non inclusi nella i-esima
riga e/o nella j-esima colonna. Per il segno del prodotto, si ha che data la posizione
esso
positivo quando pari e negativo quando dispari .
.
ESEMPIO
Si ha che quando:
parallelo a ;
perpendicolare a .
Sviluppando il prodotto
.
Dati 2 punti generici dello spazio e , essi individuano una e una sola retta
(Euclide...), per cui:
tutti e solo i punti allineati a e appartengono alla medesima retta;
tutti e solo i punti della retta sono allineati a e .
Come visto in precedenza, la distanza tra i 2 punti pari al modulo del vettore
congiungente i 2 punti, che possiamo costruire come differenza dei vettori e :
.
Abbiamo definito un criterio di parallelismo, per cui esiste un numero scalare non
nullo tale che
le coordinate corrispondenti sono proporzionali:
.
ESEMPIO
Ponendoci di fare alcune considerazioni sulla base delle propriet dei determinanti,
definiamo il seguente determinante 44 denominato :
I primi tre minori 33 sono nulli, poich presentano una colonna di 0, per cui resta
solo lultimo termine
Trovo cos una scrittura compatta per , che si annulla se e solo se verificata la
condizione di complanarit dei 4 punti.
se , , , medesimo piano .
2 Metrica e luoghi geometrici nello spazio tridimensionale
( , , , scalari)
ESEMPIO
Per cui si evince che lequazione di un generico piano passante per il punto
del tipo:
Si supponga di risolvere tale sistema di equazioni lineari, per esempio con il metodo
di Cramer:
se tale sistema ammette soluzioni (da Cramer: non si annulla il determinante
associato alla matrice dei coefficienti , , e , , , detta incompleta) avremo dei
punti comuni ai 2 piani, le cui coordinate soddisfano simultaneamente le relative
equazioni.
Ne consegue che
coefficienti uguali.
Come detto in precedenza, 2 piani non paralleli, intersecandosi, danno origine ad una
retta. Si intuisce che per una retta pu essere individuato un fascio proprio di piani
costituito dallinsieme degli infiniti piani aventi la retta stessa come asse del fascio.
Poich la prima riga rappresenta ancora un generico piano appartenente allo stesso
fascio, variando tra e ottengo che
rappresenta tutti e solo i piani inclusi nel fascio (pi il piano ),
esprimibili analiticamente come
.
Come conclusione di quanto visto fino ad ora, abbiamo che analiticamente una retta
nello spazio 3-D rappresentata da un sistema di equazioni di primo grado (in 3
incognite) associate ai piani e appartenenti al fascio di cui la retta asse
. EQUAZIONI GENERALI
Come visto in precedenza, un altro modo per rappresentare una retta nello spazio
deriva dalle considerazioni relative alla condizione di allineamento di 3 punti.
Presi e , per qualsiasi altro punto della retta vale che:
EQUAZIONI NORMALI
dati i coefficienti , , . (FORMA STANDARD)
EQUAZIONI PARAMETRICHE
.
SCALARI
ESERCIZIO
EQUAZIONI
[1] PARAMETRICHE
SCALARI
da [a]
EQUAZIONI GENERALI
Sistema retta-piano: condizioni di parallelismo e appartenenza
Si considerino il piano
e la retta .
ESERCIZIO
e il piano
ricavo
ESERCIZIO
in definitiva:
Retta
Rifacendoci a quanto visto per la condizione di allineamento di 3 punti, data una retta
individuata dai punti e , ogni altro punto appartenente
ad essa soddisfa lequazione
con .
Le considerazioni fatte sulle componenti del vettore possono essere fatte anche
su , congiungente e
esso pu essere costruito come .
EQUAZIONI
PARAMETRICHE
SCALARI
E importante sottolineare che laver associato alla retta un certo vettore parallelo, le
cui componenti determinano poi le equazioni cartesiane descrittive di tale luogo, d
una specifica orientazione della retta retta orientata.
e parallele se .
Piano
Ne risulta che se
.
Come nel caso delle rette orientate, anche per i piani possono essere definite delle
condizioni di parallelismo e di perpendicolarit facendo ricorso alla notazione
vettoriale.
e paralleli se .
e paralleli e ortogonali
.
Possiamo ipotizzare che per passi un certo piano parallelo a il quale, date le
condizioni di parallelismo tra piani, presenta gli stessi coefficienti , , di ma diverso
termine noto:
condizioni di passaggio per :
con .
ESERCIZIO
quindi
Come visto precedentemente, fissato nello spazio 3-D un sistema di assi cartesiani, le
infinite soluzioni dellequazione rappresentano le coordinate di
punti appartenenti al medesimo piano .
Se tale relazione ammette soluzioni, allora il luogo dei punti le cui coordinate la
soddisfano una superficie (in 3-D) e costituisce la sua equazione
cartesiana rappresentativa.
Con riferimento al punto precedente, seguono alcune nozioni preliminari relative alle
propriet di tipiche superfici quadriche dello spazio 3-D, rappresentate analiticamente
da polinomi di 2 grado.
Sfera
Si chiama superficie sferica il luogo dei punti dello spazio equidistanti da un punto
fisso, detto centro della sfera.
Quindi una sfera individuata quando sono note le coordinate del centro e
la lunghezza del raggio
si pu determinare unequazione nelle 3 variabili soddisfatta da tutti e soli i
punti della sfera.
Per un generico punto della sfera deve risultare che la distanza da sia pari
al raggio , ovvero alla lunghezza del segmento
;
se .
.
Quindi ritroviamo la rappresentazione analitica
per una sfera centrata in
ESERCIZIO
T ova e lequazione ca tesiana ella supe ficie sfe ica passante pe i punti
D
e determinare le coordinate del centro e il valore del raggio
equazione sfera
coordinate centro
valore raggio
Ellissoide
con ,
Stessa cosa se considero gli altri 2 piani coordinati e tutti i piani paralleli a questi,
ovvero genero delle ellissi
piano-yz ( ) ellisse di equazione con semiassi e
Iperboloide
Nel caso viene generato un iperboloide a una falda rotondo, con sezioni
circolari invece che ellittiche rispetto al piano-xy.
Cono
Paraboloide
Superfici cilindriche
Come nel caso della retta nello spazio 3-D, le cui equazioni generali sono date dalle
intersezioni di 2 piani che la contengono, abbiamo che:
Per ogni valore di appartenente al dominio viene identificata una terna ordinata
, ovvero uno specifico punto 3; al variare di vengono generati tutti i punti
della curva.
NOTA FINALE