Grammatica
essenziale
di riferimento
A1/A2
Questa non una grammatica dellitaliano, come invece quella di
Marco Mezzadri per questo stesso editore. solo lindice degli aspetti
grammaticali e di alcuni elementi del lessico che sono stati visti nei
volumi A1 e A2.
Per alcune voci dellindice diamo anche un breve riassunto del modo
in cui funzionano alcuni tipi di parole dellitaliano, perch nel libro
lediverse caratteristiche sono state viste in Passi e Unit diverse.
I rimandi in rosso nellindice di apertura di ogni sezione riguardano
iPassi del volume A2.
ORTOGRAFIA
Accento distintivo P9, P12
Alfabeto GI.1
Apostrofo P6
c, q, cq, ch, ci+vocale (P3), (P7), GI.2
e / Palestra di italiano U1
Fonetica doppie P9; f / v P9; t / d P9; r / l P9; / ; P10; / P10; gn / ni P11; gli/li
P11; p / b; P12; s / sc P12
g, gh, gi + vocale, gn / gl, sc / sci (P4), GI.2
m + p / b P1
Spelling P3
Vocali / consonanti GI.1
a A a A A
b B b B Bi
c C c C Ci
d D d D Di
e E e E E
f F f F Effe
g G g G Gi
h H h H Acca
i I i I I
j J j J Jay
k K k K Cappa
l L l L Elle
m M m M Emme
n N n N Enne
o O o O O
p P p P Pi
q Q q Q Cu
r R r R Erre
s S s S Esse
t T t T Ti
u U u U U
v V v V Vi, vu
w W w W Doppia vu
x X x X Ics
y Y y Y Ipsilon
z Z z Z Zeta
Il suono k doppio:
usi 2 c: ecco, disoccupato,macchina, maccheroni
in alcuni casi si usa cq: acqua
LA CONSONANTE G
Ha due suoni, uno duro, come in gas, e uno dolce, come in gi.
LAPOSTROFO
Lapostrofo sta al posto di una vocale che non c pi:
la amicalamica lo indicelindice la unaluna
la oralora lo uomoluomo lo hailhai
LACCENTO
In italiano obbligatorio:
quando laccento sullultima sillaba: citt, giovent. Queste parole non variano al plurale;
per distinguere alcune coppie: l, l, che indicano luogo e non devono essere confusi con li e la, articoli o
pronomi; verbo essere che non deve essere confuso con e, congiunzione;
gi, per non leggerlo ga.
Non c laccento sulle parole di una sola sillaba: qui, qua, blu, tre ecc.
Laccento usato anche per distinguere parole che hanno lo stesso suono ma una funzione diversa:
si, pronome riflessivo, e s, avverbio;
se, congiunzione, e s, pronome;
in alcuni casi si pu mettere laccento su di, d, voci del verbo dare, per non confonderli con la
preposizione da; un altro caso t, che si beve, e te pronome personale.
ARTICOLI
Determinativi (singolari e plurali) P6
Indeterminativi singolari P6, plurali P12
Partitivi (uso intuitivo diffuso); P20
Preposizione articolate P10, P12
Gli articoli indicano il genere (maschile e femminile) e il numero (singolare e plurale) dei nomi.
Gli articoli possono essere determinativi (o definiti) e indeterminativi (o indefiniti).
Larticolo si usa sempre con i nomi astratti (bellezza, felicit), con i nomi di regioni, di molti stati, di
continenti, mari, fiumi, laghi, ma non con i nomi di citt.
Le preposizione articolate sono lunione di di, a, da, in, su con gli articoli determinativi:
il lo l la i gli le
di del dello dell della dei degli delle
a al allo all alla ai agli alle
da dal dallo dall dalla dai dagli dalle
in nel nello nell nella nei negli nelle
su sul sullo sull sulla sui sugli sulle
Le preposizioni articolate indicano anche una parte, un po di, qualche, ad esempio: ho delle mele; hai del pane?
Gli aggettivi qualificativi, che indicano una qualit di un nome, vanno sempre accordati con quel nome:
cio se il nome maschile plurale, laggettivo deve essere maschile plurale.
IL PLURALE
Il plurale regolare si forma in questo modo:
parole in o: ragazzo ragazzi;
parole in a: ragazza ragazze;
parole in e: studente studenti;
parole in co /-ca e go / -ga, che hanno la c e la g dure, hanno bisogno di unh: poco pochi, poca poche,
lungo lunghi, lunga lunghe;
ma greco e amico fanno greci e amici e le parole in logo fanno logi: psicologi, archeologi;
parole in io / -ia: con laccento sulla i, come zio, zia, farmacia, sono regolari: zio zii, zia zie,
farmacia farmacie; se la i non ha laccento, formiamo il plurale con una sola i: esercizio esercizi, figlio figli.
Infine ci sono le parole che non hanno una forma per il plurale, quindi necessario fare attenzione
allarticolo:
parole in i: una analisi delle analisi;
parole con laccento sullultima sillaba: una citt molte citt, un com due com, un caff alcuni caff;
le parole di una sola sillaba (monosillabi): il blu i blu, un t due t;
le parole straniere: un film dei film, un bar dei bar, un computer dei computer, uno sport degli sport,
una star delle star;
parole che hanno perso una parte, come foto, radio, moto, auto, cinema.
In molte lingue i nomi collettivi, quelli che indicano un gruppo, sono plurali: people are moving in inglese; in
italiano invece hanno il verbo al singolare: la gente sta muovendosi.
Ci sono anche dei nomi che sono plurali per natura: forbici, pantaloni, mutande, occhiali; per il singolare si usa
un paio di pantaloni, ecc.
IL MASCHILE E IL FEMMINILE
Sono sempre femminili:
le parole che finiscono in i e u: analisi, sintesi, giovent. Alcune parole di origine straniera sono
maschili: il men, il rag, il taxi, lo sci; queste parole sono uguali anche al plurale;
i nomi delle citt: Milano bella;
le parole che finiscono in a sono quasi sempre femminili, ma sono maschili anche se finiscono per a:
a. quelle di origine straniera, come carioca per dire brasiliano, le parole di origine greca: problema,
tema, poeta, cinema;
b. le parole che finiscono in ista: elettricista, musicista;
c. gli aggettivi che indicano colore e finiscono per a: la rosa un fiore, il rosa un colore.
Al plurale le parole femminili trasformano la a in e, ad esempio bella belle, greca greche,
lunga lunghe (in questi ultimi casi abbiamo aggiunto h per conservare il suono di c / g, vedi sotto);
se sono maschili che finiscono in a- fanno il plurale, come tutti i maschili, in i: problema problemi,
musicista musicisti;
le parole che finiscono in o sono di solito maschili e fanno il femminile cos: ragazzo ragazza; ma la
parola mano, mani femminile, cos come radio, auto, moto, foto;
GRAMMATICA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO | A1/A2 5
Supplemento online a il Balboni. Corso comunicativo di italiano per stranieri
per gentile concessione delleditore Bonacci Editore - Torino 2016 - www.bonaccieditore.it
le parole in e non cambiano: un cinese una cinese, ma ci sono alcuni casi particolari:
a. signore signora
b. studente studentessa; usano essa anche professoressa, dottoressa;
c. presentatore, direttore, attore presentatrice, direttrice, attrice;
d. le parole che finiscono in zione e sione sono sempre femminili;
e. le parole che finiscono in one, ore, ale sono maschili: un milione, il signore, il giornale;
ci sono femminili speciali come marito moglie, fratello sorella, padre madre, pap mamma,
uomo donna;
nei nomi geografici: sono femminili i nomi di regioni, stati (anche se alcuni sono maschili, come Egitto,
Sudan, Madagascar), continenti, citt, isole; sono maschili i monti, i fiumi, i laghi, i mari;
i giorni della settimana (tranne domenica) e i mesi sono maschili.
Plurale dei nomi e degli aggettivi in co, -go, -ca, -ga, -cia, -gia
Normalmente rimane il suono duro di c e g, e quindi serve unh davanti a i, e:
sacco sacchi, lago laghi, banca banche, lunga lunghe.
Le parole in -cia, -gia con laccento sulla i non danno problemi (farmacia farmacie), ma se la i non
accentata, bisogna distinguere:
se c solo una consonante il plurale cia cie, come in camicie, valigie;
se ci sono due consonanti, la i non serve: piogge, arance.
PREFISSI E SUFFISSI
da verbo ad aggettivo: -ibile, -abile;
da aggettivo a nome: -ibile, -abile;
creazione del contrario: in-, ir-, im-, -dis, s-;
ripetizione di unazione: ri-;
superlativo: stra-, mega-, super-, iper-, -issimo;
per modificare il significato: -one lo fa pi grande, -ino lo fa pi piccolo: gatto, gattone, gattino.
I GRADI DELLAGGETTIVO
La qualit indicata da un aggettivo (e anche da un avverbio, parole che caratterizzano un verbo anzich
un nome) pu essere normale, molta o poca o uguale tra due cose o persone confrontate, o pu essere
moltissima o pochissima in assoluto.
b. Comparativo di uguaglianza
Per indicare uguaglianza si usa come: Maria bella come Teresa.
Gli aggettivi indicano delle qualit o delle quantit; i pronomi stanno al posto di un nome. Alcune parole
possono essere aggettivi, se sono legati a un nome, o pronomi, se stanno al posto del nome:
la mia bicicletta un aggettivo, indica una caratteristica della bicicletta: mia;
quella bicicletta la mia un pronome, sta al posto di mia bicicletta.
tu un pronome usato tra amici; a una persona che non si conosce o che si rispetta si parla usando lei;
al Sud, soprattutto tra le persone anziane, si usa anche voi;
i possessivi si accordano con la cosa posseduta (dal verbo possedere, cio avere) e non con chi la
possiede, come in inglese: la sua camicia pu essere di lui o di lei, ma si accorda al femminile con camicia;
in inglese invece si accorda con la persona: his shirt, her shirt.
C un possessivo che pu sostituire suo / loro ed proprio: si usa di solito quando il soggetto
unpronome indefinito (tutti, nessuno, qualcuno, ciascuno ecc.) o nelle frasi impersonali. Il contrario
diproprio altrui.
Ci e ne sono due pronomi particolari; con ci si formano anche molti verbi pronominali (vedi la sezione
Verbo).
Ci ha due usi:
indica un luogo che stato gi nominato: Conosci Venezia? Certo, ci ho abitato per 20 anni!, in cui
ci=Venezia;
si riferisce a qualcosa gi detto prima: Vieni alla festa? Ci devo pensare in cui ci = venire alla festa.
Ne ha due usi:
sostituisce una cosa nominata prima: Oggi ci sono delle mele buonissime Wow, ne voglio due chili! in cui
ne=mele;
come ci, pu anche sostituire una frase della prima: Ho visto Lucia alla festa, dobbiamo parlarne con
Gianni in cui ne = aver visto Lucia.
Ne si usa anche in alcune forme fisse, come non porterne pi, che significa che non si sopporta pi
una cosa o una persona (Non ne posso pi di aspettarlo ogni giorno per unora!) oppure andarsene, che
indicalandare via in maniera improvvisa o per mostrare che non si daccordo: Paolo se n andato in
tutta fretta; Se ne andato perch ha capito che aveva perso.
DIMOSTRATIVI
Sono i pronomi o aggettivi:
questo, questa, questi, queste; il singolare pu essere apostrofato: questuomo, questamica;
quel / quello, quella, quei / quegli, quelle: come vedi, il maschile funziona come larticolo, usando quel davanti
a consonante (quel bambino) e quello davanti a vocale (spesso apostrofato: quelluomo), a s+consonante
(quegli studenti) e a z (quegli zombie).
Questo indica qualcosa di vicino, quello qualcosa di distante; ma quello che pu anche stare al posto di
lacosa che: ad esempio quello che voglio dire, quello che ho capito, corrispondono a la cosa che voglio dire, la cosa
che ho capito.
INTERROGATIVI
Sono parole usate per iniziare una domanda: che cosa, chi, come, dove, perch, quale, quando, quanto.
Ricorda che qual si scrive senza apostrofo al maschile, mentre qual femminile.
RELATIVI
I principali relativi, che connettono due frasi, sono:
che, che pu essere sostituito con il / la quale (vedi sotto) e rimanda a una persona o cosa nominata
prima: ad esempio in la ragazza che sta arrivando Maria, il pronome che unisce sta arrivando alla
fraseprincipale, La ragazza Maria; si usa solo se senza preposizione; con una preposizione si usa
cui(vedi sotto);
il quale, la quale, i quali, le quali che corrispondono a che ma hanno genere e numero e usano larticolo,
quindi anche le preposizioni articolate: al quale, della quale, sui quali, dalle quali, ecc.
chi che significa quale persona nelle domande, ad esempio: Mi dici chi quella ragazza?, Mi dici con chi
vive? chiedono di sapere che persona e con quale persona vive;
chi pu anche essere un soggetto generale, indefinito, sempre con il verbo alla terza persona: Chi
ha rotto il computer dovr pagarlo pu diventare colui che se parli a maschi, colei che se parli a femmine,
coloro che se lo usi al plurale, e quindi con il verbo al plurale;
cui si riferisce a persone o cose e si usa al posto di che se c una preposizione: La persona di cui
parliamo stupenda, Gli amici con cui esci sono simpatici, La scuola in cui studi italiano buona, ecc. Con
ilcomplemento di termine (cio a cui), puoi togliere la preposizione a, ad esempio: La ragazza cui hai
detto questo.
INDEFINITI
Sono aggettivi e pronomi che indicano una quantit non definita, come:
ogni, qualche, qualsiasi, qualunque: sono solo aggettivi, quindi si usano davanti a un nome; sono
invariabili nel genere maschile / femminile e sempre singolari: Ogni ragazzo/ragazza ha voglia di
innamorarsi;
gli indefiniti che indicano quantit, come alcuno / a / i / e (come pronome alcuni/e si usa solo al plurale
esignifica qualche), ciascuno / a, nessuno / a, poco / a / hi / he, un po (seguito da di se aggettivo), vari / e,
diversi / e, abbastanza, parecchio, molto / a / i / e, tanto / a / i / e, troppo / a / i / e, tutto / a / i / e possono essere
aggettivi, davanti a un nome, o pronomi al posto di un nome; davanti a un nome maschile singolare
alcuno, ciascuno, nessuno possono perdere la vocale finale: Non vedo alcun problema, Ciascun caso diverso,
Non honessun problema; ma, come per gli articoli il / lo, se il nome inizia con s+consonante, z, sc, allora
la vocale rimane;
niente, nulla, qualcosa, che riguardano le cose, e ognuno, chiunque, qualcuno, che riguarda le persone, sono
solo pronomi e sono invariabili nel numero; solo ognuno e qualcuno hanno il femminile.
I VERBI
Aspetto (azioni abituali vs momentanee) P8; sintesi P28
Ausiliari presente essere P3; presente avere P9, P22; con il passato
prossimo P13, P14; sintesi P24; con i modali P18; stare per +
infinito P18
Avere + fame / bisogno / sete, ecc. P11
C, ci sono P1, P2
Condizionale (uso diffuso intuitivo); P16
Fare (vari significati) P11; P16; far male P25; P3
Futuro P1, P5, P6; stare per P18; sintesi P28
Gerundio P8; stare + gerundio P8
Imperativo (P10) regolare e alcuni irregolari P15; negativo P23;
sostituito dallinfinito P23, P16; sintesi P29
Imperfetto P1, P2, P3
Impersonali (uso intuitivo diffuso); di clima (nevica / piove) P24; generale
P14; al posto della 1a pers. plur. P15; riflessivi P18; passato
prossimo P19
Forma interrogativa e negativa P4; doppia negazione GI.7
Irregolari vedere tabella sotto; formazione di irregolari derivati da
altri irregolari P17
Modali dovere (P8); potere, volere P9; vorrei P17
Participio passato regolare P13, P14; alcuni irregolari P14; P1, P4
Passato prossimo (Unit 1 e 2); P13, P14; sintesi P 24; accordo del participioP4
Passivi P14, P15
Piacere P18, P29
Presente coniugazioni: -are P4; -ere P11; -ire P12, P28
Riflessivi chiamarsi, P4, P17; passato prossimo P24
Sapere + nome / verbo allinfinito P11
Sembrare P29
Transitivi / intransitivi P14
Trapassato prossimo P17
Verbi pronominali e avverbiali entrarci P18; esserci P22; farcela P13; metterci (tempo) P18;
trovarsi (luogo) P14; volerci P20
Il soggetto: a differenza di molte lingue dove indicare il soggetto obbligatorio, in italiano il soggetto
dentro le forme verbali.
La forma negativa: si mette non davanti al verbo. In italiano si possono avere doppie negazioni: lui non
vuole niente, non ho visto nessuno.
La forma interrogativa: parlando data dallintonazione della voce; nello scritto indicata dal punto
interrogativo: ?
Verbi transitivi: possono avere un complemento oggetto su cui si conclude lazione, ad esempio:
Stamangiando un panino transitivo perch ha il complemento oggetto, ma rimane transitivo anche se
nonespresso loggetto: sta mangiando.
I verbi transitivi hanno lausiliare avere e nei tempo composti il participio passato non si accorda
conilsoggetto. In Lei ha comprato una camicia il participio rimane invariato, anche se soggetto e oggetto
sonofemminili.
Verbi intransitivi: non possono avere un complemento oggetto, come ad esempio i verbi di movimento:
andare, venire. Hanno lausiliare essere e nei tempi composti concordano soggetto e participio passato: lei
andata via usa il participio accordato con il soggetto femminile.
Verbi attivi e passivi: i verbi transitivi possono essere costruiti in due modi:
soggetto + verbo attivo + oggetto: Lei compra una camicia;
loggetto, che diventa soggetto grammaticale + essere + participio passato del verbo + la preposizione da
+ il soggetto reale che diventa agente, cio la persona che agisce, che fa lazione: La camicia comprata
da lei.
Il participio passato si accorda con il soggetto grammaticale.
AUSILIARI E MODALI
Infinito Essere Avere Potere Volere Dovere Stare
Indicativo sono ho posso voglio devo sto
presente sei hai puoi vuoi devi stai
ha pu vuole deve sta
siamo abbiamo possiamo vogliamo dobbiamo stiamo
siete avete potete volete dovete state
sono hanno possono vogliono devono stanno
Indicativo ero avevo potevo volevo dovevo stavo
imperfetto eri avevi potevi volevi dovevi stavi
era aveva poteva voleva doveva stava
eravamo avevamo potevamo volevamo dovevamo stavamo
eravate avevate potevate volevate dovevate stavate
erano avevano potevano volevano dovevano stavano
Indicativo futuro sar avr potr vorr dovr star
sarai avrai potrai vorrai dovrai starai
sar avr potr vorr dovr star
saremo avremo potremo vorremo dovremo staremo
sarete avrete potrete vorrete dovrete starete
saranno avranno potranno vorranno dovranno staranno
Condizionale sarei avrei potrei vorrei dovrei starei
presente saresti avresti potresti vorresti dovresti staresti
sarebbe avrebbe potrebbe vorrebbe dovrebbe starebbe
saremmo avremmo potremmo vorremmo dovremmo staremmo
sareste avreste potreste vorreste dovreste stareste
sarebbero avrebbero potrebbero vorrebbero dovrebbero starebbero
Participio passato stato avuto potuto voluto dovuto stato
Gerundio presente essendo avendo potendo volendo dovendo stando
Essere, da solo, indica uno stato (sono contento), un dato personale (sono elettricista, sono italiano, sono Paolo),
un dato di fatto (c, ci sono, sono 3 studenti).
Serve come ausiliare per il passato dei verbi intransitivi, quelli che non accettano una domanda come chi?
che cosa?, cio che non possono avere un oggetto: andare, venire, nascere chiedono domande come quando?,
dove? ma non chi?, che cosa? ausiliare anche dei verbi riflessivi: mi sono alzato, si lavato.
Avere, da solo, indica il possesso (ho un libro) o crea espressioni come aver fame, sete, sonno, bisogno, caldo,
anni, male alla .
Serve come ausiliare per il passato dei verbi transitivi, quelli che accettano una domanda come chi? che cosa?,
cio che possono avere un oggetto: amare, portare, mangiare.
Potere, volere, dovere stanno insieme allinfinito di un altro verbo: posso venire? vuoi andare? devi studiare!
Da solo dovere significa che devi dare dei soldi o altro a una persona che te li ha dati perch ne hai bisogno
(in inglese, to owe); volere significa desiderare, ad esempio voglio una coca.
Stare significa abitare, essere in un luogo o indica uno stato, come in sto male.
Come ausiliare serve per indicare le azioni che avvengono mentre si parla: sto scrivendo. Serve per far notare
un contrasto: Di solito bevo vino, ma adesso sto bevendo acqua.
Stare per + infinito indica che unazione si realizzer tra poco tempo: sta per piovere, sto per cominciare.
IL PASSATO PROSSIMO
Indica unazione conclusa, spesso legandosi allimperfetto che indica unazione continuata. Negli ultimi
anni il passato prossimo ha preso il posto del passato remoto anche quando si raccontano cose molto
lontane nel tempo: I Greci sono arrivati in Italia nel 762 avanti Cristo. Si forma con:
il presente di essere + participio passato nei verbi intransitivi (andare, venire) e riflessivi (lavarsi, sentirsi);
in questi casi il participio passato si accorda con il soggetto: Paolo si lavato, Maria di lavata, ma se i
soggetti sono di due generi prevale il maschile: Paolo e Maria si sono lavati;
il presente di avere + participio passato nel verbi transitivi (mangiare, finire); in questo caso il participio
passato non si accorda con il soggetto.
Molti verbi possono essere transitivi o intransitivi, a seconda delluso: seguono la regola generale, cio
essere allintransitivo e al riflessivo, con accordo tra participio passato e soggetto, avere con i transitivi, senza
accordo tra participio passato e soggetto:
transitivo: I ragazzi hanno cominciato un esercizio;
intransitivo: Gli esami sono incominciati;
oppure:
transitivo: Lei ha lavato una camicia;
riflessivo: Lei si lavata le mani.
LIMPERFETTO
Indica azioni continuate nel passato, spesso legandosi al passato prossimo quando lazione si interrompe
per qualche ragione: Stavo camminando e sono caduto.
Anche allimperfetto si possono (ma non obbligatorio in italiano) usare limperfetto semplice oppure
limperfetto di stare + gerundio: camminavo quando stavo camminando quando Questa seconda forma
preferita quando poi succede qualcosa (sono caduto) che interrompe lazione continuata, stavo camminando.
IL FUTURO
Indica azioni future oppure ipotesi; molto spesso sostituito dal presente: Lanno prossimo andr in
Italia Lanno prossimo vado in Italia.
In frasi introdotte da se o quando possiamo avere due presenti, un presente e un futuro, due futuri: la
prima e la seconda possibilit sono pi informali della terza: Se ho soldi, vado in ItaliaSe ho soldi, andr in
ItaliaSe avr soldi, andr in Italia.
Un futuro immediato, che sta per succedere, si pu anche indicare con stare per + infinito: sta per piovere,
stoper mangiare.
Nel futuro, come nel condizionale, alcuni verbi molto importanti si comportano in maniera irregolare:
andare, dovere, potere, sapere, vedere, vivere perdono la e della forma base: andrei, dovrei, ecc.
rimanere, tenere, venire, volere perdono le due lettere segnate: rimarrei, terrei, ecc. Anche bere, che secoli fa
si diceva bevere, perde le due lettere: berrei.
Ci sono poi due aspetti ortografici, qui come nel condizionale:
i verbi che finiscono in care, come mancare, indicare e quelli in gare, come pagare aggiungono una h per
conservare il suono duro di c e g: mancher, pagher;
i verbi in -ciare e -giare non hanno pi bisogno della i per conservare il suono dolce di c e g davanti a e / i,
quindi al futuro e al condizionale: lanciarelancer, lancerei; mangiaremanger, mangerei.
IL TRAPASSATO PROSSIMO
Indica unazione che viene prima di unazione descritta con limperfetto o con il passato prossimo. Osserva
questo schema:
se stai parlando al presente, cio oggi:
oggi: presenteieri: passato prossimo o imperfetto;
se stai parlando al passato, raccontando di ieri:
ieri: passato prossimo o imperfetto prima di ieri: trapassato prossimo.
Si costruisce con lausiliare essere o avere allimperfetto seguito dal participio passato: la struttura la stessa
del passato prossimo, ma con limperfetto dellausiliare:
passato prossimo: Sono stato a Napoli e ho avuto molto caldo;
trapassato prossimo: Ero stato a Napoli ed avevo avuto molto caldo.
IL MODO CONDIZIONALE
Si usa, a livello A1 e A2, per dare un senso di formalit e gentilezza:
in una richiesta: vorrei un po dacqua;
nel dare ordini: dovresti andare a casa, adesso;
nellesprimere desideri: vorrei avere un milione di euro.
Ci sono gli stessi problemi del futuro nei verbi in -care, -gare, -ciare, -giare e in alcuni irregolari che perdono
lettere della forma base.
IL MODO IMPERATIVO
Limperativo serve per dare ordini e consigli molto chiari. Ha solo 3 persone:
Vai!
Andiamo!
Andate!
E come vedi non usa il soggetto.
Per le terze persone, si usano le forme del congiuntivo, che troverai in B1, e che puoi usare come forma di
cortesia alla seconda persona, dando del lei: vada, vadano; venga, vengano.
Essere e avere non hanno imperativo, quindi usano il congiuntivo (P16 del volume A2):
essere: sii, sia, siamo, siate, siano
avere: abbi, abbia, abbiamo, abbiate, abbiano
Per rendere meno diretti gli ordini si possono usare i condizionali (vedi sopra).
I pronomi personali oggetto si uniscono agli imperativi, e in alcuni monosillabi raddoppiano la
consonante:
portagli quel libro, portaglielo;
dammi quel libro, dimmi se ti piace, fammi un piacere, stammi vicino.
IL MODO GERUNDIO
Usato da solo, indica unazione che si sta facendo allo stesso tempo di un altra:
Dicendogli la verit, ho capito che gli facevo male mentre gli dicevo
Si usa insieme al verbo stare per indicare unazione che avviene nel momento in cui si parla o che si sta
raccontando:
sto arrivando; stavo camminando quando mi caduta la borsa.
IL PARTICIPIO
Ha due forme; il presente, con la desinenza ante/-ente, non si usa quasi mai come verbo ma solo come
nome o aggettivo; il passato serve per fare i verbi composti, come il passato o il trapassato prossimo:
cantarecantante, cantato
poterepotente, potuto
pulirepulente, pulito
Molti participi passati sono irregolari.
VERBI IRREGOLARI
Come fatto lo schema
Quando un tempo o un modo del verbo regolare, la riga vuota. Nel participio passato indichiamo anche
se usano gli ausiliari essere con colore rosa o avere con colore azzurro; alcuni verbi possono usare essere o
avere e rimangono in bianco.
costruiscono con la stessa radice della 1a singolare; con la stessa radice del futuro si crea il condizionale,
che quindi non ti diamo.
Le forme pi irregolari nei verbi sono quelle del participio passato, che qui trovi almeno per i verbi pi
comuni, e quelle del passato remoto, che verr affrontato in B1.
infinito io, tu, lui lei, noi, voi, loro futuro participio gerundio
accendere acceso
andare vado, vai, va, andiamo, andate, vanno andr
aprire aperto
assumere assunto
bere bevo, bevi, beve, beviamo, bevete, bevono berr bevuto bevendo
chiedere, ri+ chiesto
chiudere chiuso
confondere confuso
connettere connesso
correggere corretto
correre, s+ corso
cuocere cotto
dare do, dai, da (d), diamo, date, danno dar dato
decidere deciso
dire dico, dici, dice, diciamo, dite, dicono detto dicendo
distruggere distrutto
dividere, con+ diviso
esprimere espresso
fare faccio, fai, fa, facciamo, fate, fanno far fatto facendo
leggere letto
mettere, pro+, s+ messo
morire muoio, muori, muore, moriamo, morite, morto
muoiono
muovere, pro+ mosso
nascere nasco, nasci, nasce, nasciamo, nascete, nascono nato
nascondere nascosto
infinito io, tu, lui lei, noi, voi, loro futuro participio gerundio
offrire offerto
perdere perso
piacere piaccio, piaci, piace, piacciamo, piacete,
piacciono
piangere piango, piangi, piange, piangiamo, piangete, pianto
piangono
prendere, com+, preso
sor+
produrre produco, produci, produce, produciamo, produrr prodotto
producete, producono
ridere, sor+ riso
rimanere rimango, rimani, rimane, rimaniamo, rimanete rimarr rimasto
rimangono
risolvere risolto
rispondere risposto
rompere, cor+ rotto
salire salgo, sali, sale, saliamo, salite, salgono
sapere so, sai, sa, sappiamo, sapere, sanno sapr
scegliere scelgo scegli sceglie scegliamo scegliete, scelto
scelgono
scendere sceso
scrivere, i+ scritto
sedere siedo, siedi, siede, sediamo, sedete, siedono sieder seduto
spegnere spengo, spegni, spegne, spegniamo, spegnete, spento
spengono
succedere successo
tacere taccio, taci, tace, tacciamo, tacete, tacciono
tenere, con+, tengo, tieni, tiene, teniamo, tenete, tengono terr
man+
togliere tolgo, togli, toglie, togliamo, togliete, tolgono tolto
tradurre traduco, traduci, traduce, traduciamo, tradurr tradotto
traducete, traducono
uccidere ucciso
uscire, ri+ esco, esci, esce, usciamo, uscite, escono uscito
vedere vedr visto
venire, di+, con+ vengo, vieni, viene, veniamo, venite, vengono verr venuto
vincere, con+ vinco, vinci, vince, vinciamo, vincete, vincono vinto
vivere, con+ vivr vissuto
Avverbi modo P20; sintesi su collocazione e spazio P20; certezza e incertezza (forse,
quasi) P29, P16; avverbi di quantit P3
Che congiunzione P26
Come vari usi P4
Connettori vari sintesi P28; come P3, P4; mentre nel senso di durante / invece P1; perch P28; se
per fare ipotesi P5; sequenza causa-effetto P29, P3; congiunzioni correlate P19
Luogo sintesi P20
Perch (sequenza causa-effetto) P28
Preposizioni articolate P10, P12 (vedere articolo)
Preposizioni semplici a (stato in luogo) GI.1, P7; (moto a luogo) GI.1, P7; da (provenienza e durata)
P7; stato e moto a luogo con nomi P13; con bambino, ragazzo ecc. P1; agente
P14, P15; in / a (stato in luogo) GI.1, P7; in (tempo, durata) P13; per (scopo,
tempo e durata) P13; P22
Tempo tra / fra, fa P13; sulle / verso le + ora P17; a / il con parole di tempo (anni, feste,
stagioni, giorni della settimana, ecc.) P17; sintesi P21; frequenza P22; prima
che / di, dopo che / di P13
AVVERBI
Indicano delle qualit, come gli aggettivi, ma:
gli aggettivi dicono la qualit di un nome e si accordano con il nome nel genere e in numero: ho molto
sonno, ho molta fame, ho molti soldi, ho molte amiche;
gli avverbi dicono una qualit di un verbo o lo completano, e non hanno genere o numero: ho
dormito molto usato per dire quanto hanno dormito un uomo, una donna, molti uomini, molte
donne.
Come gli aggettivi, anche gli avverbi possono avere il comparativo e il superlativo.
Gli avverbi sono di molti tipi, abbiamo visto avverbi di:
a. modo, che dicono come fatta unazione e sono costruiti con laggettivo al femminile + mente, ad
esempio: assolutamente, completamente, lentamente. Gli aggettivi che finiscono in ale e are perdono la e:
normalenormalmente, particolareparticolarmente; negli avverbi di modo, se vuoi fare il superlativo
devi modificare laggettivo di partenza: lento lentissimo lentissimamente;
b. stato, come bene, male, ad esempio sto bene. Questi due avverbi possono anche indicare un modo: parla
molto bene ma scrive male;
c. luogo, che indicano dove o dove mettere, trovare o portare una cosa: davanti, dietro, a destra, a sinistra,
sopra, sotto, vicino, lontano, qui, qua, l, l (questi ultimi due si scrivono con laccento per non confonderli
con larticolo la e il pronome li) ecc.;
d. tempo, che indicano quando avviene unazione: prima, dopo, mentre, durante ecc.; fai attenzione a:
prima di / che: usi di con i nomi o i pronomi e davanti ai verbi allinfinito: prima di Gianni, prima di
me, prima di andare via; se c un verbo in un modo diverso dallinfinito, usi che, ma dopo serve un
congiuntivo, che affronterai nel B1: prima che vada via;
dopo di / che: usi di con i nomi o i pronomi (dopo di me, dopo del dottore) e che con i verbi (dopo che
andatovia);
e. frequenza, che indicano quanto spesso avviene unazione: mai, alcune volte, spesso, sempre ecc.;
f. certezza o incertezza: s (che si scrive con laccento per non confonderlo con il pronome si) e no, non indicano
con certezza che unazione c e non c, mentre forse, quasi indicano incertezza: forse piove, quasi nevica.
Lavverbio proprio, da non confondere con il pronome possessivo, posto davanti a un aggettivo lo fa
risaltare, indica la certezza su quella qualit; lo stesso ruolo ha davvero;
g. quantit, che indicano in modo indefinito una quantit: abbastanza, molto, poco, tutto, tanto, troppo,
niente/ nulla; un po (di), tanto.
Gli avverbi vanno dopo il verbo (non viene mai) ma gli avverbi di frequenza possono essere messi tra
lausiliare e il participio passato (non mai venuto).
LE PREPOSIZIONI
Sono di, a, da, in, con, su, per, tra, fra, ma anche alcuni avverbi possono avere la funzione di preposizione in
alcuni casi.
Hanno significati e usi molto diversi, in alcuni casi senza una regola precisa per luso.
Vai a controllare i Passi indicati sopra.
LE CONGIUNZIONI
Sono parole che uniscono, connettono altre parole oppure delle frasi.
Molte congiunzioni che connettono frasi richiedono luso del congiuntivo, e quindi verranno studiate nei
livelli B1-2.
Molti avverbi possono essere usati come congiunzioni o, come abbiamo detto mettendo insieme tutte
questi gruppi di parole, come connettori, parole che connettono altre parole o delle frasi.