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La famiglia dei miei bisnonni era una famiglia modesta e felice.

Il bisnonno Pietro Apicella era un semplice ferroviere, mentre la bisnonna


Finizia Corrado era una casalinga, entrambi originari di Sarno.
Avevano avuto due figli maschi, Vincenzo Apicella e Romolo Apicella,
poi nacque mia nonna Rosa Apicella. Si viveva serenamente e all
improvviso scoppi la guerra che port tanti disastri, infatti Romolo e
Vincenzo vennero chiamati alle armi.
Il bisnonno Pietro Apicella non aveva pi notizie dei figli Romolo e
Vincenzo, si pensava che fossero morti dato che da circa un anno non si
avevano pi notizie su di loro. La famiglia dovette scappare poich ci
furono vari bombardamenti e quando tornarono, la casa era inagibile. Cos
decisero di scappare, allontanandosi dalla loro casa ormai distrutta. Per tre
giorni si appoggiarono a Cava da un parente (Rosa Apicella sorella di
Pietro Apicella), ma purtroppo anche li mancava la sicurezza, cos
andarono a Sarno che era il paese di origine dei miei bisnonni, provarono a
cercare rifugio ma ormai i pochi parenti rimasti erano scappati dalla rovina
della guerra.
I bombardamenti furono cos tanti che nessun luogo era pi sicuro.
Il tempo passava ancora e non sapevano dove andare cos una sorella della
bisnonna (Angela Corrado) li accolse in un magazzino (a Sarno) e
pensavano dove andare perch non si aveva pi niente e non si sapeva
dove andare.
Allora scapparono a Episcopio, un piccolo paese dove cerano dei cugini
del bisnonno ( il cugino si chiamava Pietro Apicella proprio come il
bisnonno) che lo ospit, la guerra continu e dato che i parenti erano tanti,
per soddisfare le esigenze di tutti si dormiva per terra. Ancora un
bombardamento nelle vicinanze, a Sarno, cos il bisnonno decise di andare
a Sarno per vedere cosa era successo e al ritorno raccont a tutta la
famiglia che le strade e le case non esistevano pi poich distrutte dalla
guerra (in particolare Via Laudisio).
Mentre erano a Episcopio la bisnonna fece un sacchetto (nascosto sotto la
camicia) per contenere l oro perch i tedeschi entravano nelle case e
prendevano tutti i valori sequestrando le persone. Mor un bambino cos il
bisnonno si mise piangente accanto a lui, quindi i tedeschi ebbero piet di
questa triste scena cos non lo presero. Le strade erano rase al suolo e non
si riconosceva neppure dove si abitava cos fortunatamente il bisnonno
riusc a trovare un punto di riferimento, cos si mise a far scavare da alcuni
uomini per tentare di trovare qualche oggetto, ma osserv con stupore che
gli uomini non trovarono niente.
Il bisnonno incontr un suo caro amico che gli disse che non doveva far
scavare alle persone estranee, poich la mattina dicevano che non cera
niente mentre la notte scavavano e andavano a rubare tutto. Cos il
bisnonno disperato decise di ritornare a piedi da Sarno a Salerno, il ponte
Surdolo di Cava era distrutto cos dovettero scendere, attraversare il fiume
e ritornare a Salerno per vedere se riuscivano a far ricostruire almeno una
delle loro stanze della loro casa ormai distrutta.
Decisero di chiamare un muratore per vedere cosa fare, fecero un
appuntamento e la famiglia chiam degli uomini per far portare gli oggetti
salvati da Sarno a Salerno, dato che avevano un asino con un carrettino,
cos questi uomini come si misero in cammino dissero che dovevano
tornare a casa loro, poich si erano dimenticati le chiavi, gli dissero di
aspettare in un certo posto, gli uomini tornarono e si misero in viaggio, ed
era tutto a piedi, arrivati a Cava il ponte ormai non c era pi quindi si
doveva fare un lungo tragitto a piedi con il carrettino passando nel torrente
pieno di detriti del ponte distrutto, poi arrivati a Salerno in Via dei
Principati gli uomini dissero che dovevano ritornare a casa loro perch era
buio e non ricordavano le strade e lasciarono tutti gli oggetti a terra sulla
strada, il bisnonno li pag e se ne andarono, cos furono costretti a
chiamare un altro uomo che con un carretto port i pochi oggetti a casa, i
nonni furono costretti a pagare due volte. Una volta tornati a casa aprirono
i pacchi e notarono che non c era niente nei pacchi e capirono che quando
gli uomini dovevano tornare a casa lasciarono tutti gli oggetti portando il
carretto vuoto. Cos andarono a casa e cercarono di riposare, il giorno
successivo arriv il muratore e inizio a lavorare cercando di creare un
muro ma sbagli cos da fare crollare il muro giustificandosi che li voleva
far risparmiare.
Dopo tante tragedie si iniziava a ritornare nel normale facendo aggiustare
lentamente la casa, poi si cominci a pensare ai fratelli, Vincenzo e
Romolo, dopo aver fatto tanti appelli i fratelli ritornarono. Torn Vincenzo
tutto stracciato con un pezzo di pane in mano. Fortunatamente ritorn
anche Romolo che come Vincenzo era stato deportato in Germania per
essere fucilato, ma per un contrattempo i due fratelli scapparono. Molti
anni prima Romolo aveva fatto un concorso per commissario di polizia.
Dopo la guerra si saputo che aveva vinto il concorso e and a lavorare a
Firenze, mentre prese 2 lauree cos da diventare questore di Bologna.
Purtroppo i due fratelli ormai non ci sono pi con grande dolore di mia
nonna e di tutti noi, perch erano fratelli molto affettuosi e molto legati
alla famiglia e ai loro affetti. La vita continuata e la nonna si sposata
con mio nonno (Alfonso Di Pace) avendo tre figli maschi(Luigi, Pietro e
Vincenzo) di cui il pi grande mio padre, continuando ad avere una vita
felice non come la guerra.

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