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La visione di Raffaello
Da sempre lispirazione dei poeti e degli artisti ha costituito per il
mondo motivo e oggetto di contesa. Le persone comuni non riescono a comprendere come stiano le cose a questo proposito e si fanno in 5 merito idee del tutto false e contorte. Per questa ragione, sulle rive- lazioni interiori del genio artistico, sono state scritte e dette, dentro e fuori da ogni sistema, in maniera metodica e priva di metodo, tante insensatezze quante sono quelle relative ai misteri della nostra santa 10 religione. I cosiddetti teorici e sistematici ci descrivono lispirazione dellartista per sentito dire e sono del tutto soddisfatti di s quando siano riusciti a mettere insieme delle parole approssimative ricorrendo ai loro filosofemi supponenti e profani per indicare qualcosa, di cui non conoscono lo spirito, che non si lascia cogliere con parole, e il cui 15 significato essi non conoscono. Parlano dellispirazione artistica come di una cosa che hanno davanti agli occhi; la spiegano e intessono al proposito tanti discorsi; se fossero ragionevoli, dovrebbero invece ar- rossire ogni qual volta pronunciano la sacra parola, perch non hanno idea di ci che con essa esprimono. 20 Di quante parole infinitamente vane si sono resi colpevoli gli scrittori saccenti dei tempi pi recenti, disquisendo sugli ideali delle arti figurative! Ammettono il fatto che il pittore e lo scultore deb- bano giungere ai loro ideali procedendo per vie pi straordinarie rispetto a quelle della comune natura ed esperienza; riconoscono 25 che ci si verifica in maniera misteriosa e tuttavia si mettono in te- sta e fanno credere ai propri allievi di essere a conoscenza di come ci avvenga. Infatti sembra quasi che si vergognino delleventualit che nellanima umana possa restare celato e segreto qualcosa, su cui essi non siano in grado di fornire ragguagli a giovani desiderosi di 30 sapere. Ve ne sono poi altri che, beffeggiatori increduli e ottenebrati, con risate di scherno negano del tutto la componente divina nellentusia- smo artistico2 e non intendono assolutamente ammettere la presenza di segni di distinzione o benedizione divina in taluni spiriti nobili ed eccezionali, sentendosene troppo distanti. Queste persone si muovo- no tuttavia su percorsi cos diversi dal mio che non intendo dialogare con loro. 108 [I 56] effusioni di cuore La visione di Raffaello 109
Ma i sapientoni, a cui facevo riferimento in precedenza, sono
quelli cui intendo dare una lezione. Rovinano il giovane animo dei propri discepoli impartendo loro idee tanto audacemente e superfi- cialmente unanimi sulle cose divine, come se queste fossero umane; 5 con ci inculcano nelle loro menti la tracotante illusione che sia in loro potere impadronirsi di ci che i maggiori maestri dellarte posso dirlo in tutta libert hanno raggiunto solo per mezzo delli- spirazione divina. Si sono sempre annotati e raccontati tanti aneddoti; si sono ricor- 10 date e ripetute alcune rilevanti massime artistiche. Come stato dun- que possibile che si sia ascoltato tutto questo con tanta superficiale ammirazione, che nessuno sia giunto al punto di presagire, in questi chiari segni, la presenza del divino cui essi accennavano? E come possibile che anche qui, come nel resto della natura, non si sia ricono- 15 sciuta la traccia della mano divina? Per quanto mi riguarda, ho custodito in me questa fede da sem- pre, anche se essa, che prima era oscura, ora stata illuminata fino a raggiungere una pi chiara convinzione. Mi ritengo fortunato per 20 esser stato prescelto dal Cielo a diffondere la sua gloria mediante una prova evidente dei suoi miracoli misconosciuti. Mi cos riuscito di innalzare un nuovo altare in onore di Dio. Raffaello, che come il sole lucente tra tutti i pittori, in una sua lettera al conte di Castiglione3 ci ha lasciato le seguenti parole, che sono pi preziose delloro e che non sono mai riuscito a leggere senza 25 provare un segreto e oscuro moto di riverenza e adorazione: Dal momento che si vedono cos pochi soggetti femminili di bellaspetto, mi attengo a una particolare immagine della mente che raggiunge la mia anima.*4 30 Su queste parole cariche di significato scesa di recente, in ma- niera del tutto inaspettata e con mia profonda gioia, una vivida luce. Stavo compiendo delle ricerche tra preziosi e antichissimi ma- noscritti del nostro convento, quando mi capitarono tra le mani, in mezzo a inutili pergamene ricoperte di polvere, alcuni fogli scritti di 35 proprio pugno da Bramante,5 che non si comprende come siano potu- ti giungere in questo luogo. Su uno di questi fogli cera scritto quanto ora, evitando i preamboli, voglio trascrivere qui in lingua tedesca: Voglio qui annotare, per piacere personale e per conservarne con precisione il ricordo, un episodio straordinario che il mio stimato e
* Essendo carestia di belle donne, io mi servo di certa idea che me viene al
mente. 110 [I 57] effusioni di cuore La visione di Raffaello 111
caro amico Raffaello mi ha confidato sotto il sigillo della segretezza.
Quando, tempo addietro, gli manifestai dal profondo del cuore tutta la mia ammirazione per i suoi quadri, belli oltre ogni dire, raffiguranti la Madonna e la Sacra Famiglia e con ripetute preghiere lo esortai a ri- 5 velarmi da dove mai, nel mondo, egli traesse spunto per lincompara- bile bellezza, i commoventi tratti del volto e linsuperabile espressione della santa Vergine, egli, dopo essersi schermito per un attimo con la giovanile timidezza e riservatezza che gli propria, si commosse infine a tal punto da gettarmisi al collo con gli occhi pieni di lacrime, sve- 10 landomi il suo segreto. Mi raccont come, sin dalla sua prima infan- zia, egli avesse sempre serbato in s uno speciale, sacro attaccamento verso la madre di Dio, cos che talvolta, solo sentendone pronunciare ad alta voce il nome, veniva colto da una profonda malinconia. In se- guito, dal momento che la sua sensibilit si era rivolta verso la pittura, 15 il suo pi grande desiderio era stato quello di ritrarre la Vergine Maria nella sua autentica perfezione celeste, per quanto egli continuasse a non fidarsi ancora delle proprie capacit. Il suo animo era s costante- mente occupato, giorno e notte, dal pensiero rivolto a quellimmagi- 20 ne, ma non gli riusciva mai di completarla in maniera soddisfacente; aveva sempre limpressione che la sua fantasia operasse nelle tenebre. Eppure, di tanto in tanto, un raggio di luce divina penetrava nella sua anima, in modo tale che egli riusciva a scorgerne i chiari lineamenti davanti a s, cos come avrebbe voluto raffigurarla; ma si trattava solo 25 di un attimo, trascorso il quale egli non era pi in grado di trattenere quellimmagine nel proprio animo. Perci la sua anima era stata so- spinta qua e l da uninquietudine incessante; era riuscito a scorgere i tratti della rappresentazione sempre e solo in modo vago, ma la sua oscura intuizione non si era mai risolta in una chiara immagine. Alla 30 fine, non riuscendo pi a trattenersi, aveva iniziato con mano treman- te un dipinto della Sacra Vergine e in corso dopera il suo animo era stato colto da un sempre crescente fervore.6 Una volta, di notte, dopo che, come gi spesso gli era accaduto, aveva pregato in sogno la Ver- gine, si svegli di soprassalto in preda a un impeto veemente. Nello- 35 scurit della notte il suo sguardo fu attirato da un bagliore alla parete di fronte al letto, e, dopo aver guardato con maggiore attenzione, si accorse che il suo quadro della Madonna, appeso alla parete e non ancora ultimato, si era trasformato, illuminato da un dolcissimo raggio di sole, in un dipinto del tutto compiuto che pareva proprio vivo. Il senso della divinit che prorompeva dalla tela lo sopraffece al punto che egli scoppi in lacrime. Limmagine lo fissava con unespressione indicibilmente commovente; pareva che da un momento allaltro essa dovesse muoversi. Egli aveva anzi limpressione che si muovesse per 112 [I 58] effusioni di cuore La visione di Raffaello 113
davvero. Gli sembrava che gli fosse capitata la cosa pi meravigliosa
che si potesse verificare, come se quellimmagine fosse esattamente ci che egli aveva sempre cercato, per quanto ne avesse avuto solo unidea oscura e confusa. Come si fosse riaddormentato, questo non riusciva 5 assolutamente a ricordarselo. Lindomani si svegli come un uomo rinato; lapparizione gli si era impressa per sempre nello spirito e nei sensi e da quel momento in poi gli riusc sempre di ritrarre la Madre di Dio, cos come questa era apparsa alla sua anima. Fu lui stesso che, per primo, serb in seguito una certa rispettosa venerazione davanti ai 10 propri quadri. Questo quanto mi narr il mio stimato e caro amico Raffaello, e tale prodigio mi parso talmente rilevante e singolare da indurmi, per mio diletto, a metterlo per iscritto. Tale il contenuto del foglio dallinestimabile valore che mi cadde tra le mani. Ora ci si potr fare una vivida idea di ci che il divino 15 Raffaello intende esprimere con le sue singolari parole, quando dice: Mi attengo a una particolare immagine della mente che raggiunge la mia anima. Riusciremo dunque a capire, per mezzo di questo evidente pro- 20 digio dellonnipotenza celeste, che linnocente anima di Raffaello espresse con queste semplici parole un pensiero profondissimo e di immensa portata? Riusciremo finalmente a comprendere che tut- te le chiacchiere incompetenti sullispirazione dellartista non sono nientaltro che una vera e propria profanazione e a renderci conto che 25 ci di cui qui stiamo parlando in realt il diretto aiuto divino? Non aggiungo tuttavia altro a questo argomento degno della pi seria considerazione, per poter lasciare spazio alle riflessioni di cia- scuno.