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Come scriveva Marx, i comunisti difendono nel presente il futuro del movimento operaio e
della prospettiva socialista. La coesione coerente tra rivendicazioni immediate e conquista
del potere politico è un carattere decisivo della politica rivoluzionaria: contro ogni
separazione tra minimalismo dell’ azione quotidiana e propaganda astratta del socialismo.
Questa connessione – che fu alla base dei partiti comunisti delle origini – è tanto più
attuale nel contesto odierno della crisi del capitalismo e del riformismo, laddove ogni seria
lotta di massa per le esigenze immediate dei lavoratori tende a cozzare con le compatibilità
sempre più strette del regime capitalistico, e viceversa ogni rinuncia alla prospettiva
anticapitalista conduce in un vicolo cieco le stesse lotte immediate.
La necessità di ricondurre gli obiettivi immediati ad una prospettiva anticapitalista non
riguarda solamente le rivendicazioni sociali della classe lavoratrice ma tutte le domande di
emancipazione e liberazione: le domande di tutela della natura e dell’ ambiente, le
rivendicazioni “pacifiste”, le domande di liberazione della donna, le stesse rivendicazioni
anticlericali e per i diritti civili. Ognuna di queste domande cozza, direttamente o
indirettamente con un’organizzazione capitalistica della società che fa del profitto l’unica
sua religione e che si basa sulla violenza quotidiana dell’oppressione, della segregazione,
dell’ ipocrisia, verso la maggioranza dell’ umanità. Ognuna di queste domande esige una
risposta anticapitalistica.
Per questi il Movimento del Partito Comunista dei Lavoratori si impegna nella classe
operaia e in ogni movimento di lotta dei settori oppressi della società per sviluppare la
coscienza delle masse in senso anticapitalistico, per ricondurre ogni loro obiettivo alla
necessità di un’ alternativa di sistema.
Il Partito Comunista dei Lavoratori si impegna in questa direzione con tutte le proprie
forze.