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Psicologia sociale parte II

RELAZIONI
INTERGRUPPO

Psicologia Sociale STP, parte II, a.a. 2009/10 - Simona Sacchi

origini e sviluppi
Psicologia sociale europea

Tarde Le Bon Freud Durkheim


Le origini

1843-1904 1841-1931 1856-1939 1871-1938

Teoria delle
Teoria dellIdentit Socio-
Rappresentazioni
Sociale Costruttivismo
Sociali
Tajfel Es. Harr
Moscovici

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1
LINGROUP BIAS
noi siamo meglio di loro

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Ingroup bias
ETNOCENTRISMO

The insiders in a we-group are in relation of peace,


order, law, government, and industry, to each other.
Their relation to all outsiders, or others-groups, is one
of war and plunder....
Loyalty to the group, sacrifice for it, hatred and
contempt for outsiders, brotherhood within, warlikeness
without all grow together, common products of the
same situation
(Sumner, 1906)

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Ingroup bias
ETNOCENTRISMO

concezione per la quale il proprio gruppo


considerato il centro di ogni cosa e tutti gli altri sono
classificati e valutati in rapporto a esso
carattere universale del fenomeno, la tendenza di
ogni cultura a enfatizzare l'importanza e i caratteri
del proprio gruppo
es. Deutschland ber Alles

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Ingroup bias

Il bias ha origine in una situazione di conflitto (ip. 1).

Il favoritismo nei confronti del gruppo di


appartenenza correlato allostilit rivolta al gruppo
esterno, laltra faccia della medaglia.

Lingroup bias si manifesta come tendenza a


sopravvalutare lingroup e sottovalutare loutgroup.

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Ingroup bias
Secondo Allport (1954) la formazione del gruppo
comporta una divisione psicologica tra in e out

( vedi anche processi di categorizzazione sociale e di auto-


categorizzazione)

La differenziazione diventa funzione fondamentale


dellingroup bias.

La distinzione tra ingroup e outgroup non comporta


necessariamente competizione e conflitto (Ip. 2)

We love us more than we hate them


(Allport, 1954; Campbell, 1976; Brewer, 2000)

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Le relazioni intergruppo

Quali sono i processi che portano a forme cos dirette di


aggressivit e conflitto tra gruppi sociali?

Come evolvono i conflitti?

Come si risolvono?

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Le relazioni intergruppo

(ALCUNE) TEORIE RELAZIONI INTERGRUPPO

Teoria della frustrazione/aggressivit (Dollard e


collaboratori, 1939)

Teoria del Conflitto realistico (Sherif & Sherif, 1961,


1966)

Teoria dellIdentit Sociale (Tajfel, Billig, Bundy, &


Flament, 197; Tajfel & Turner, 1979)

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frustrazione/aggressivit

La presenza di un comportamento aggressivo sempre


conseguenza di uno stato di frustrazione.

La frustrazione deriva da un deprivazione oggettiva


determinata da uninterferenza con il soddisfacimento di
un bisogno primario dellindividuo.

Tale frustazione produce uno stato di arousal


(attivazione) aggressivo che deve essere sfogato.

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frustrazione/aggressivit

Tale carica aggressiva non sempre pu essere


sfogata verso la causa della frustrazione:
Troppo potente
Non identificabile
Non immediatamente disponibile

Il pi delle volte tale carica aggressiva viene


dislocata su un gruppo estraneo (capro espiatorio):
Diverso rispetto al proprio gruppo
Debole
Esposto e/o facilmente individuabile

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frustrazione/aggressivit

Hovland e Sears (1940): ricerca darchivio negli Stati Uniti del


Sud durante gli anni 50: la continua diminuzione del prezzo
del cotone (stato di frustrazione) era associata con laumento
di aggressioni razziali (linciaggio verso le persone di colore)

Germania nazista: grande adesione a ideologie distruttive e


aggressive verso gruppi minoritari causata da un passato di
frustrazioni e umiliazioni dovute al crollo delleconomia
tedesca.

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frustrazione/aggressivit

Interpretazione basata su un modello idraulico


fortemente influenzato da un approccio freudiano:

Unenergia che si accumula in un individuo o in gruppo non


svanisce, deve necessariamente essere dissipata,
dirigendosi anche lungo canali alternativi (dislocazione
dellaggressivit).

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frustrazione/aggressivit

PUNTI DEBOLI

Tiene conto di motivazioni intrapsichiche e individuali,


estendendole a livello intergruppo

Difficile riuscire a prevedere e individuare quali sono i


capri espiatori:

Horowitz (1973): Birmania: polizia coloniale inglese reprime


con violenza manifestazione dei birmani. Rivolta successiva
colp indiani musulmani (minoranza in Birmania) e non
indiani induisti (altra minoranza). Perch?

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frustrazione/aggressivit

PUNTI DEBOLI

Ma soprattutto.

Ci possono essere dei comportamenti aggressivi


senza la presenza di una frustrazione oggettiva!

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frustrazione/aggressivit
Reinterpretazione della teoria della
frustrazione/aggressivit (Berkowitz, 1989)

Berkowitz (1989) ha reinterpretato la teoria di Dollard e coll., approfondendo


tre diversi aspetti.

Criterio fondamentale che identifica i gruppi capri espiatori:


- precedenti conflitti o sentimenti di antipatia e pregiudizio passati.

La frustrazione non lunico elemento che determina aggressivit, ma ci


sono anche altri elementi oggettivi negativi.

La frustrazione non e solo uno stato di deprivazione oggettiva, ma pu


anche includere degli elementi soggettivi
- la sola idea di essere deprivati pu determinare aggressivit.

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Teoria del Conflitto Realistico

Sherif & Sherif

Carolyn Wood Sherif (1922-1982) Muzafer Sherif (1906-1978)

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Teoria del Conflitto Realistico

la Teoria del conflitto realistico analizza:

le origini dei conflitti intergruppo a un livello


primariamente di gruppo.

i conflitti tra gruppi con ugual potere e status.

non solo le origini dei conflitti ma anche il loro


evolversi e la loro evoluzione.

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Teoria del Conflitto Realistico
Assunti principali:
gli atteggiamenti e i comportamenti fra gruppi riflettono gli
interessi oggettivi del proprio gruppo in confronto ad altri
gruppi.
allorigine del conflitto c unincompatibilit di obiettivi tra
gruppi: se gli obiettivi sono in contrasto, nasce il conflitto che
porta a atteggiamenti e comportamenti apertamente ostili e
discriminatori.
allorigine dei rapporti armoniosi tra gruppi c una
compatibilit di obiettivi: se al contrario gli scopi sono comuni,
i comportamenti dei membri di gruppo diventano pi
concilianti e amichevoli, diminuisce il favoritismo per lingroup
e aumenta la cooperazione.

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Teoria del Conflitto Realistico

I conflitti tra gruppi nascono principalmente quando c


competizione per scarse risorse. Le risorse possono
essere di tipo:

Materiale (ad es., territori; risorse economiche)

Astratto (ad es., status, valori).

In tutti quei casi in cui il raggiungimento dellobiettivo


del mio gruppo dipende dal fallimento delloutgroup.

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Teoria del Conflitto Realistico

M.Sherif - Gli esperimenti dei campi estivi per ragazzi


(1943-54); Robbers Cave

Modello prototipico di esperimento sul campo

Sherif e collaboratori furono in grado di ricreare e di


studiare le condizioni che si generano a livello intra-
gruppo, la strutturazione di status e di ruolo e, a livello
inter-gruppo, il conflitto e la cooperazione

conflitto realistico tra gruppi

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Teoria del Conflitto Realistico

Ipotesi 1
Individui che non si conoscono, interagendo in una
situazione che richiede la coordinazione delle loro
azioni individuali, formano un gruppo

Ipotesi 2
Due gruppi che competono per un obiettivo comune,
producono ostilit e stereotipi negativi

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Teoria del Conflitto Realistico

Ipotesi 3
Il contatto fra membri di gruppi ostili nel corso di attivit
non competitive anche piacevoli non riduce la reciproca
ostilit

Ipotesi 4
Uno scopo sovraordinato sufficiente a produrre un
miglioramento delle relazioni fra i due gruppi

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Teoria del Conflitto Realistico

Metodo

Campione sperimentale (omogeneo):


12 anni di et
gruppo etnico euro-americano
ceto medio
religione protestante
livello di scolarizzazione e quoziente intellettivo simili

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Teoria del Conflitto Realistico

Procedura

Setting sperimentale sul campo a carattere aperto.


Lesperimento fu condotto in un campo estivo per
ragazzi in una zona molto isolata, lontana da centri
abitati e non collegata da mezzi pubblici.
Fu proibito, sia ai soggetti sia agli sperimentatori, di
ricevere visite durante le quattro settimane
dellesperimento

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Teoria del Conflitto Realistico


Disegno

a) I FASE sperimentale:

Arrivo dei ragazzi al campo


Familiarizzazione con il personale e le strutture
conoscenza tra loro
vita del campo in comune

I ricercatori osservano la formazione di coppie e


gruppi di amici (sociogramma)

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Teoria del Conflitto Realistico

b) II FASE sperimentale:

i ricercatori imposero il formarsi di due gruppi separati


dividendo a met i vari gruppi amicali che si erano formati
nella I fase
tutte le attivit iniziano a svolgersi separatamente
i due gruppi separati vennero fatti entrare in contatto con
giochi competitivi, in situazioni frustranti create dai
ricercatori a loro insaputa in modo che la colpa venisse
attribuita allaltro gruppo.

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Teoria del Conflitto Realistico


c) III FASE sperimentale:

i gruppi vennero rimessi a vivere insieme per far


superare la tensione che la II condizione aveva
provocato

Il semplice contatto tra gruppi non riduce la


conflittualit (anche se le attivit non sono
competitive, continua lo scontro)

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Teoria del Conflitto Realistico
c) IV FASE sperimentale:
i due gruppi sperimentali furono sciolti
fu costituito uno scopo sovraordinato: il suo
raggiungimento richiede una attivit
comune(collaborazione); es. portare su da valle il
furgone viveri che si guastato:
scopo o obiettivo comune connesso a un bisogno
primario
raggiunto lobiettivo: diminuzione dellostilit diretta
con la permanenza, tuttavia, di segnali indiretti

9NB Come in Lewin, svolgono un ruolo essenziale, lobiettivo


comune e lattivit per raggiungerlo

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Teoria del Conflitto Realistico


La Teoria del Conflitto Realistico
(Sherif, 1966): un esempio di scopi sovraordinati

LOTTA CONTRO LA FAME


E MALNUTRIZIONE

DISARMO NUCLEARE

RISCALDAMENTO GLOBALE

LOTTA CONTRO LAIDS

NAZIONI UNITE E O.N.U

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Teoria del Conflitto Realistico
MERITI
La prima teoria che ha analizzato lorigine, levolversi e
la risoluzione dei conflitti ad un livello di gruppo.

Ha un grande e immediato potere applicativo (ad es.,


contesto aziendale)

Ha valorizzato il ruolo degli scopi sovraordinati

Metodologia integrata e approccio ecologico

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Teoria del Conflitto Realistico


LIMITI
Leffetto positivo degli scopi sovraordinati dipende
dal loro esito?
Se fallisce il raggiungimento dellobiettivo?

Quando conflitto realistico e quando conflitto


percepito?
Sherif ha sempre parlato di conflitto legato a
problematiche reali (terreno, denaro, potere politico).
Esistono per anche dei conflitti percepiti ma non
necessariamente realicome risolverli

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Teoria del Conflitto Realistico

La nascita di atteggiamenti di favoritismo per


lingroup e di derogazione delloutgroup non
necessita dellintroduzione di scopi conflittuali, basta
anche una semplice categorizzazione tra ingroup e
outgroup (..Teoria dellIdentit Sociale)

Anche negli studi sui campi estivi, primi atteggiamenti di


favoritismo per lingroup appena ragazzi informati della
presenza dellaltro gruppo, ancor prima di introdurre gli
scopi conflittuali

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Tajfel:
dai processi di
categorizzazione al
pregiudizio sociale

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

Le sue vicende personali e quelle del popolo ebraico a


cui apparteneva segnarono il suo modo di pensare, di
sentire e le sue azioni pratiche e intellettuali.

Tenta di spiegare gli orrori subiti personalmente e dai


membri della sua comunit di appartenenza.

Con Tajfel si torna in Europa: un caposuola della


psicologia sociale europea attuale

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


La psicologia sociale europea si sviluppa in opposizione a quella
americana
PSICOLOGIA AMERICANA PSICOLOGIA EUROPEA

incorpora la parte (individuo) nel


tutto (societ); tenta di rendere
adotta approccio riduzionista
la psicologia sociale veramente
sociale

descrive le persone come si occupa del conflitto sociale:


esseri razionali; viene accusata attenta ai problemi dellepoca
di difendere lo status quo e (sfruttamento; disuguaglianza
lestablishment sociale; guerre)

pone laccento sulla mobilit pone laccento sul cambiamento


individuale sociale
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Relazioni tra gruppi
RELAZIONI INTERGRUPPO:
Qualsiasi aspetto dellinterazione umana che riguardi individui
che percepiscono se stessi come membri di una categoria
sociale/gruppo o che sono percepiti da altri come appartenenti
ad una categoria sociale/gruppo (Taylor e Moghaddam, 1995).

COMPORTAMENTO INTERGRUPPO:
azioni di individui appartenenti ad un gruppo quando
interagiscono, collettivamente o individualmente, con un altro
gruppo o i suoi membri in termini di appartenenza al proprio
gruppo (Sherif & Sherif, 1969)

Ci che determina se una relazione intergruppo il


SIGNIFICATO PSICOLOGICO dellinterazione.

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

La teoria dellidentit sociale (Tajfel e Turner, 1979)

si occupa di tutti gli aspetti delle relazioni tra gruppi


nellottica di prevedere le condizioni in cui le persone si
sentiranno motivate, individualmente o collettivamente,
a mantenere o cambiare la loro appartenenza di gruppo
e la loro situazione intergruppo;

si focalizza, nello specifico, sulle relazioni tra gruppi che


hanno potere diseguale.

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
La TIS tenta di dare risposta ad alcune domande:

perch gli individui desiderano essere membri di gruppi ad alto


status?

perch gli individui desiderano appartenere a gruppi che


possiedono identit distinte?

in quali condizioni i membri di un gruppo agiranno come un gruppo


per tentare di cambiare situazioni di cui sono insoddisfatti?

quali strategie i membri adotteranno per migliorare la propria


posizione di gruppo?

in quali condizioni e con quali strategie i membri di un gruppo


agiranno individualmente per tentare di migliorare la propria
condizione?

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QUATTRO CONCETTI FONDAMENTALI

9 categorizzazione sociale

9 identit sociale

9 confronto sociale

9 distintivit psicologica di gruppo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
1- CATEGORIZZAZIONE SOCIALE
Segmentazione del mondo grazie alla quale
possibile imporre un ordine sullambiente e fornire un
luogo di identificazione per il s.
Il processo di categorizzazione ha la funzione di
organizzare in modi basilari le informazioni provenienti
dallambiente.
Gli individui selezionano attivamente le informazioni
che provengono dallambiente e semplificano
lelaborazione ignorando certe diversit ed
amplificandone altre.

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


1- CATEGORIZZAZIONE SOCIALE
Bruner (1947) i soggetti tendono ad attribuire un
valore agli stimoli che percepiscono; ad es. se si tratta
di monete la loro grandezza viene sovrastimata
rispetto a stimoli neutri.
Importanza dei fattori motivazionali.
Necessit e inconvenienti della categorizzazione
sociale. Biases: accentuazione somiglianze
intragruppo/differenze intergruppo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
1- CATEGORIZZAZIONE SOCIALE
La classificazione di stimoli in categorie distinte A vs B
conduce a sovrastimare le differenze tra stimoli
appartenenti alla categoria A rispetto a quelli della
categoria B
Tale categorizzazione conduce ad unaccentuazione
delle somiglianze fra gli stimoli appartenenti ad una
stessa categoria (effetto assimilazione).
Tali effetti si accentuano, e tendono a divenire
maggiormente evidenti, se ci si riferisce a persone e
gruppi sociali

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1- CATEGORIZZAZIONE SOCIALE
Sovrastima delle differenze tra la linea del
raggruppamento A pi lunga e la linea del
raggruppamento B pi corta effetto di contrasto dovuto
allesagerazione della differenza percepita tra le due
categorie

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1- CATEGORIZZAZIONE SOCIALE
Lesagerazione delle differenze un fenomeno pervasivo
nella percezione degli altri per il fatto che il giudizio
sociale non mai un processo neutrale in quanto gli
oggetti sociali sono caricati di valore e di rilevanza agli
occhi delle persone

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2- LIDENTIT SOCIALE
Lidentit sociale quella parte del concetto di s di un
individuo che deriva dalla consapevolezza di appartenere ad
un gruppo sociale unita al valore e al significato emotivo
attribuito a tale appartenenza.

gli individui sono motivati a mantenere o a raggiungere per s


unidentit positiva
lidentit sociale rappresenta il motore delle azioni dellindividuo
anche in contesto intergruppo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
lindividuo struttura soggettivamente lambiente
sociale
gli individui vogliono essere valutati positivamente
gli individui sono motivati ad appartenere a gruppi
valutati positivamente
i gruppi hanno valori sociali e, attraverso
lappartenenza al gruppo, vengono acquisiti certi
valori
es. Misidentificazione (Lasker, 1929)

il desiderio di unidentit sociale positiva implica


lappartenenza a gruppi che possiedono uno status
elevato

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Osservazione di una videoregistrazione da parte di
studenti.

Manipolazione dellappartenenza dei partecipanti-


osservatori a un gruppo maggioritario piuttosto che
minoritario.

Manipolazione della prestazione e dellappartenenza dello


studente videoregistrato.

RISULTATI
gli studenti del gruppo minoritario si sentivano meglio
se il compagno di gruppo dava buona prova di s e si
sentivano peggio di fronte a una scarsa prestazione

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3- CONFRONTO SOCIALE

Processo attraverso il quale le caratteristiche del proprio


gruppo sono confrontate con quelle del gruppo estraneo.

Mezzo attraverso il quale lindividuo ottiene una


valutazione della posizione sociale e dello status del suo
gruppo: permette di stimare il valore corrispondente
allappartenenza a quel gruppo.

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Festinger (1954) confronto sociale per la valutazione di
capacit e opinioni individuali (livello individuale).

Tajfel (1978) confronto sociale per la comprensione dello


status e del valore relativo del gruppo e dello status e valore
che lindividuo acquisisce tramite lappartenenza a quel
gruppo (livello di gruppo).
Le caratteristiche del gruppo nel suo insieme (status, ricchezza,
povert, colore della pelle) assumono gran parte della loro importanza
in relazione alle differenze percepite nei confronti di altri gruppi e alla
connotazione di valore di queste differenze (Tajfel, 1978)

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4- DISTINTIVIT PSICOLOGICA

Condizione in cui il proprio gruppo ha unidentit che


percepita dai membri del gruppo come distinta e positiva
rispetto a importanti gruppi di confronto.

Gli individui lottano per lappartenenza a gruppi che


hanno identit positive e distinte.

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Il paradigma dei gruppi minimali
(Tajfel, Billig, Bundy, & Flament, 1971)

Ha lobiettivo di:

- definire le condizioni minime in cui un individuo, col


proprio comportamento, effettua delle distinzioni tra il
proprio gruppo di appartenenza ed un altro gruppo;

- isolare la categorizzazione sociale come variabile


indipendente al fine misurare la sua eventuale
influenza sul comportamento intergruppo.

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Paradiga in due fasi:

categorizzazione sociale sulla base di un criterio


insignificante, come la preferenza per Klee piuttosto
che per Kandinskij (altre persone non identificate sono
collocate nella stessa categoria del soggetto o in una
categoria diversa)

assegnazione, da parte del soggetto, di ricompense


agli altri non identificati che appartengono o meno alla
stessa categoria

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

Eliminazione di tutte le variabili che di norma conducono ad un


favoritismo per il proprio gruppo o a discriminazione nei confronti
delloutgroup
assenza di condizioni in genere associate al conflitto intergruppo
(conflitto di interessi, ostilit precedenti, legami utilitaristici tra
risposte dei soggetti e interessi personali)
assenza di interazioni faccia a faccia tra i soggetti del proprio
gruppo, del gruppo estraneo o tra i gruppi
anonimit
assenza di legami strumentali o razionali tra criteri per la
categorizzazione intergruppi e le ricompense che i soggetti
assegneranno

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

Analisi dellallocazione di risorse come indice


dellatteggiamento nei confronti dellin-group e dellout-
group

Predisposizione di matrici volte a identificare e


misurare diverse strategie utilizzate dai soggetti in un
contesto intergruppo.

Es. di matrice

INGROUP 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
OUTGROUP 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


Strategie possibili nellallocazione di risorse

EQUIT/IMPARZIALIT:
ricompense uguali sono assegnate ai membri del proprio
gruppo e ai componenti del gruppo estraneo

MASSIMO PROFITTO COMUNE (MPC):


le ricompense sono assegnate in modo che ci sia una
remunerazione massima per i membri sia del proprio
che dellaltrui gruppo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
MASSIMO PROFITTO INGROUP (MPI):
le ricompense sono assegnate in modo tale che il
membro del proprio gruppo riceva la ricompensa
massima, indipendentemente da quanto riceve il membro
del gruppo estraneo

MASSIMA DIFFERENZA (MD):


le ricompense sono assegnate in modo tale che la
differenza tra ci che riceve il membro del proprio gruppo
e ci che riceve il membro del gruppo estraneo sia
massima a favore del proprio gruppo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


PROCEDURA
Prima parte:

valutazione di puntini da parte dei partecipanti/preferenza


estetica

Seconda parte:

suddivisione dei partecipanti sulla base dei risultati della


prima parte (in realt: suddivisione casuale)

identit nascosta - i partecipanti erano distinguibili solo


attraverso un codice.

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
Compito:

ai partecipanti fu chiesto di assegnare ricompense ai


membri del proprio gruppo e del gruppo estraneo
(matrici)

Tre tipi di possibile decisione:


- assegnazione ricompense a due membri del proprio gruppo

- assegnazione ricompense a due membri del gruppo estraneo

- assegnazione ricompense a un membro del proprio gruppo e ad


un membro del gruppo estraneo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

RISULTATI

Scelte a favore del gruppo di appartenenza: 72,3%


Scelte che sfavorivano il gruppo diverso dal proprio: 19,2 %
Scelte eque: 8,5 %

Strategie usate con maggiore frequenza:


1) Massimo profitto a favore dellingroup
2) Massima differenza a favore dellingroup
3) Lequit: la scelta meno frequente

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

RISULTATI

Quando lassegnazione delle ricompense avveniva nei


confronti dei membri di due gruppi diversi
favoritismo verso ingroup (MD+MPI).

Quando lassegnazione delle ricompense avveniva nei


confronti di due membri dellingroup o delloutgroup
nessun favoritismo (E); in alcuni casi, nellassegnare
ricompense ai due membri dellingroup, i soggetti
sceglievano la strategia di MPC.

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


La scelta della strategia MD, in misura maggiore
rispetto anche a MPI e MPC, dimostra che i soggetti
scelgono una strategia di differenziazione relativa
(anche a scapito di una ricompensa superiore).

La categorizzazione sociale rappresenta una base


sufficiente per la discriminazione intergruppo.

Il costituirsi di due gruppi e il comportamento


discriminatorio intergruppo si sviluppano come
conseguenza della categorizzazione sociale per s.

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31
Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

Nel paradigma di gruppi minimali non c conflitto n


competizione intergruppo (ad es., luso della
strategia MPC avrebbe potuto far si che tutti i
soggetti ricevessero pi denaro dagli sperimentatori)

Bisogno di distintivit psicologica, di differenziazione


(non sufficiente avere molto, importante avere di
pi)

Differenziazione a livello cognitivo, comportamentale


e valutativo (significato sociale alla situazione)

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

Il criterio su cui avviene la categorizzazione talvolta


insignificante (es. valutazione di puntini o preferenze
estetiche).

non insignificante nel senso che sufficiente a


stimolare forti e costanti bias intergruppo (es: tifare per
squadre diverse; confini tra gruppi etnici che possono
sembrare arbitrari se considerati oggettivamente come la
differenza di altezza tra Tutsi e Hutu)

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
MAGGIORANZA-MINORANZA

cosa succede con gruppi di potere ineguale?

i membri di gruppi maggioritari discriminano in


maniera superiore rispetto a membri di gruppi
minoritari;

la discriminazione pi forte da parte di gruppi con


elevato potere, rispetto a gruppi con potere assoluto

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


MAGGIORANZA-MINORANZA

Perch ci si identifica anche con un gruppo minoritario?

E importante pensare a se stessi in termini di


caratteristiche individuali e distintive

E pi probabile pensare a se stessi come membri di


piccoli gruppi o di gruppi distintivi che di grandi gruppi

Preferiamo quei gruppi che soddisfano il nostro bisogno di


affiliazione e di autostima ma anche di distintivit

Teoria della distintivit ottimale (Brewer 1991)

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
IL CONTINUUM INTERPERSONALE-INTERGRUPPO

Esistono importanti differenze tra comportamento


interpersonale ed intergruppo.

Comportamento Comportamento
genuinamente interpersonale genuinamente intergruppo

incontro sociale tra due o pi incontro sociale tra due o pi


persone in cui ogni interazione persone in cui ogni comportamento
determinata dai rapporti reciproco determinato
personali tra gli individui dallappartenenza a gruppi o
categorie sociali distinte

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

Esistono situazioni sociali che spingono lindividuo ad agire nei


termini di appartenenza al gruppo.

Pi una situazione sociale si avvicina allestremit intergruppo del


continuum...

minore sar linfluenza delle differenze individuali e delle relazioni


personali tra i membri dei due gruppi

maggiore sar luniformit dei membri del gruppo verso membri dellaltro
gruppo: si imporr uninterpretazione condivisa delle relazioni tra
ingroup e outgroup

pi forte sar la tendenza dei membri dellingroup a trattare i membri


delloutgroup come ununit indifferenziata

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
Attraverso il confronto sociale lindividuo pu ottenere:

IDENTIT SOCIALE IDENTIT SOCIALE


ADEGUATA INADEGUATA

tentativi di mantenere o ricerca di cambiamento


aumentare la
superiorit relativa

strategie strategie
individuali di gruppo

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


LA SCELTA DELLA STRATEGIA
Lutilizzo di strategie diverse dipende dalla percezione di
ALTERNATIVE alla situazione esistente.
percezione di STABILIT/INSTABILIT della situazione
intergruppo e della propria posizione nella gerarchia
posso cambiare la mia posizione nel gruppo
il mio gruppo pu cambiare la sua posizione rispetto agli altri
gruppi
posso cambiare gruppo

percezione di LEGITTIMIT/ILLEGITTIMIT della situazione


intergruppi e del sistema gerarchico esistente
la gerarchia sociale giusta
la mia posizione nella gerarchia giusta

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
STRATEGIE INDIVIDUALI

1) mobilit sociale (exit)

2) confronto interpersonale intragruppo

Si scelgono strategie di tipo individuale quando:

c uno scarso senso di appartenenza al gruppo;


non ci sono alternative a livello intergruppo
(stabilit/legittimit);
le frontiere tra gruppi sono permeabili (es. appartenenza
politica, categoria professionale).

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


STRATEGIE INDIVIDUALI: la disidentificazione
Forma di mobilit sociale puramente psicologica
Si minimizzano le connessioni psicologiche con il gruppo:
- ci si considera individui
- ci si considera eccezioni
- si evita di rievocare le connessioni con il gruppo di
appartenenza (simboli)
- si critica apertamente il gruppo di appartenenza

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
STRATEGIE INDIVIDUALI: la dissociazione
una vera e propria fuga dal gruppo

Quando le frontiere intergruppo sono permeabili, si pu


assistere a un vero e proprio passaggio

Avviene pi frequentemente ad opera di membri di gruppi


svantaggiati o stigmatizzati
Es. rigetto di tradizioni culturali in persone immigrate

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

STRATEGIE di GRUPPO

1) Assimilazione

2) Ridefinizione delle caratteristiche del gruppo (es. Nero


bello)

3) Creativit: creazione e adozione di nuove dimensioni


per la valutazione e il confronto intergruppo (es. sport)

4) Competizione: scontri e conflitti diretti tra i gruppi

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

STRATEGIE di GRUPPO
Si scelgono strategie di gruppo quando:
vengono percepite alternative cognitive alla situazione
intergruppo (instabilit/illegittimit);
c un forte senso di appartenenza al gruppo;
le frontiere tra gruppi sono impermeabili (es. genere,
colore della pelle).

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

STRATEGIE di GRUPPO: assimilazione

.vedi processi di ri-categorizzazione

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
STRATEGIE di GRUPPO:
ridefinizione e creativit sociale

Vengono poste in risalto le dimensioni alternative su cui ci


si considera superiori.

Si introducono nuove dimensioni per la valutazione e il


confronto sociale

Es. Nero bello!


i neri hanno il senso della musica

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


STRATEGIE di GRUPPO: Competizione sociale

- Sfida aperta
- Il gruppo svantaggiato lotta per cambiare lordine
gerarchico allinterno della societ e per rimuovere le
condizioni che hanno portato allo status svantaggiato
- I gruppi dominanti lottano per cercare di mantenere la
propria posizione
- Competizione simbolica
- Competizione realistica

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel

STRATEGIE di GRUPPO
Esistono differenze culturali
nelle culture interdipendenti (asiatiche, sudamericane)
viene rafforzata lidea di S basata sullappartenenza a
un gruppo. rispetto alle culture individualistiche
occidentali (Markus, Kitayama et al.)

Esistono differenze di personalit


es. forte bisogno di affiliazione

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel


Punti forti
La TIS una teoria vasta: tratta unampia gamma di
reazioni individuali e collettive che i membri dei gruppi
potrebbero assumere nei confronti del loro e dellaltrui
gruppo;

Pone il concetto di identit come questione centrale


nella ricerca sul comportamento intergruppo

Adotta un approccio pi sociale nel tentativo di


spiegare il comportamento sociale delle persone

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Teoria dellIdentit Sociale - Tajfel
Punti deboli
il paradigma dei gruppi minimali in realt sottintende una
situazione potenzialmente competitiva; esistono evidenze
empiriche contrastanti con quanto emerso dagli esperimenti
di Tajfel;

non chiarisce la differenza tra il favoritismo verso lingroup e il


conflitto intergruppo

pone come spiegazione ultima del comportamento sociale un


fattore individuale (lautostima)

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Ingroup bias
Secondo la Teoria del Conflitto Realistico (Sherif et al.):

il bias osservato in favore dei membri del proprio gruppo


conseguenza di una relazione conflittuale o competitiva tra gruppi.

Secondo la Teoria dellIdentit Sociale (Tajfel et al.):

lingroup bias e il conflitto/competizione tra gruppi sono generati


dalla differenziazione stessa in gruppi distinti e non viceversa

lingroup bias svolgerebbe una funzione di differenziazione


(lingroup si differenzia positivamente dalloutgroup) e di
giustificazione (la svalutazione delloutgroup giustifica azioni sociali
progettate e commesse contro altri gruppi)

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Ingroup bias

Come si integrano queste due teorie?

Secondo numerosi studi - cos come per Tajfel - la


presenza di una situazione competitiva non condizione
necessaria affinch vi sia ingroup bias (ad es.
nellesperimento dei gruppi minimali).

Ma un conflitto esplicito tra gruppi pu aumentare il bias

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