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BREVI DISCORSI

SULLE FAMIGLIE
E SUI COGNOMI
DI PIETRAFESA
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giuseppe oliveto

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Finito di stampare ad agosto 2015

presso Tipolitograa Grache Miglionico, Potenza

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-La copertina stata realizzata da Mimmo Colucci
-Impaginazione e graca sono state curate da Giuseppe Oliveto
Copyright agosto 2015

Lopera stata commissionata dal Comune di Satriano di Lucania che si riserva il


diritto di stampare e ristampare in numero illimitato di copie. stata concepita per
essere distribuita alle famiglie satrianesi e conservata nella biblioteca del Palazzo
Guarini come testo di rappresentanza per future iniziative culturali. Lopera stata
realizzata nellambito del progetto Piot Antica Lucania limmagine sacra per le vie del
Pietrafesa e grazie ai fondi a ci esclusivamente destinati. Ogni altro uso dei diritti si
intende riservato allautore.

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INDICE DEGLI ARGOMENTI

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5. Note iniziali dellautore

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8. Come si sono formati i cognomi a Pietrafesa

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IDISCORSI

9. La prima famiglia di Pietrafesa



10. Quattro casupole ai piedi di Satriano

14. Pietrafesa dopo i Pietrafesa

16. La rivoluzione dei cognomi

18. Alcuni cittadini di Pietrafesa nel 1527

19. Il primo censimento

21. Le origini dei primi cognomi

25. Alcuni cittadini di Pietrafesa nel 1582

27. La rivoluzione agricola e nuovi coloni

30. Le famiglie inuenti nel Seicento

33. Nuove posizioni di forza (larrivo degli Abbamonte)

37. I moti del 1799

40. Tutti gli abitanti di Pietrafesa nel 1818

77. Lascesa inarrestabile dei Cavallo

80. La crisi dei Loreti

82. Le deposizioni pietrafesane del processo Manfreda

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84. Nuovi arrivi

CONTENUTI EXTRA

87. Ruggiero e Leonasio da Pietrafesa



89. Goffredo e Sichelgaita da Satriano

90. La leggenda sulla distruzione di Satrianum

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92. Grumentum e Satrianum, due gloriose citt unite dal destino

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a Raffaele Giannotti (1929-1988)




suonatore di armonica

a Giovanni Sivolella (1886-1915)


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soldato

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NOTE INIZIALI DELLAUTORE
Fino agli inizi del Novecento, quando un bambino cresceva poco o era
mingherlino, da queste parti si usava dire: "Par lu purciedde re Pietrafe-
sa. In questo detto racchiusa lessenza di un borgo, di un antico ca-
sale, che n dalla sua nascita non riuscito mai a oltrepassare i suoi
limiti. Un destino vissuto costantemente allombra. Di Satrianum prima,
di Atena e Brienza poi, per nire con linuenza ecclesiastica e politica
di Caggiano.

E quando nel Diciannovesimo secolo Pietrafesa riuscita, grazie a nuo-
vi e costanti arrivi, a resistere allerosione dellemigrazione (al contrario
ad esempio di Sasso che non ha mai recuperato le folle di gente in
cerca di fortuna oltre Oceano) una decisione del consiglio comunale
ne ha decretato la morte burocratica intitolando il paese allantica Sa-
triano. Una scelta su cui oggi possibile riettere criticamente, consi-
derato che le rovine dellantica citt sono l a dimostrarci che esiste
ancora, mentre di Pietrafesa rimasta solo la memoria di un toponimo.

Non una storia grandiosa, quella di Pietrafesa, ma una storia che ha
attraversato ed stata attraversata dalla Storia con la maiuscola. La
dominazione sveva, gli Angioini e lavventurosa rivolta ghibellina del
1268. Il feudalesimo perfetto del quadrilatero Atena-Brienza-Sasso-Pie-
trafesa (che diventato oggetto di studio internazionale per compren-
dere un fenomeno tanto complicato quanto ingegnoso), la rivolta del
1799 e il brigantaggio. Ogni cosa avvenuta oltrepassando il luogo.
Con lentezza. Esattamente come per tantissimi altri comuni lucani che
condividono un destino simile. Attraverso questo luogo che ha fatto da
comparsa nella storia cerchiamo di ripercorrere molto velocemente le
vicende delle famiglie e dei personaggi che lo hanno vissuto.

Si tratta di un lavoro storico minuzioso e preciso con uno studio ap-
profondito delle fonti. Ma per dare forma e sostanza alle vicissitudini
delle famiglie di Pietrafesa e alle loro origini, oltre che per non annoiare
troppo i lettori, si scelto di adattare alle fonti il linguaggio snello e
accattivante del racconto orale. Tale espediente serve per rendere al
lettore una storia maggiormente fruibile.

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Proveremo a menzionare quasi tutte le famiglie (in questo libro si in-
tende pi spesso il termine cognome) determinandone larrivo a Pie-
trafesa o la nascita dei rami partendo dai capostipiti. Naturalmente non
possiamo seguire le vicende dei vari rami familiari (servirebbero decine
di tomi), n possiamo soffermarci troppo su singole personalit che
meriterebbero monograe esclusive. Alcuni personaggi importanti del-
la storia di Pietrafesa, come Giovanni de Gregorio, don Giovanni Pa-
lermo, Carlo Cavallo e altri, vengono solo menzionati e trattati per gli
scopi di questopera (che intende fornire un quadro generale delle
famiglie in tutte le epoche). Molti sono anche i cognomi omessi perch
magari presenti a Pietrafesa per pochi decenni (a ogni modo negli
elenchi rappresentati delle varie epoche possibile trovarli tutti).
Si scelta una narrazione veloce per favorire la lettura di pi gente
possibile in modo da dare un quadro generico accessibile a tutti e ar-
ricchire ogni pietrafesano di oggi con la storia delle proprie origini.

Di alcuni preziosi documenti verranno riportati tutti i nomi e i cogno-
mi in modo che il lettore possa da solo farsi unidea delle presenze
nelle varie epoche. Verr riprodotto interamente lo stato delle anime
del 1818 con lelenco delle strade, delle abitazioni e di tutti gli abitanti
di Pietrafesa. Di alcune persone viene riportato persino il soprannome.

Il percorso nir idealmente con il cambio di denominazione da Pietra-
fesa a Satriano. Per qualche decennio successivo verr riportato larrivo
di alcune famiglie in maniera generica.

Inoltre bisogna tener conto che molti cognomi a Pietrafesa scompaio-
no e si ripropongono per larrivo di differenti rami familiari anche da
diversi paesi limitro ( il caso dei Pepe, degli Oliveto, dei Satriano e di
tantissimi altri). Pertanto nessuno si aspetti una cronaca dettagliata del-
le vicende di ciascun ramo familiare per ogni cognome. Si va alla ricer-
ca delle origini, del punto di partenza, per ciascuna denominazione.
Non sar argomento di questopera larrivo di nuove famiglie a Satria-
no dal 1930 in poi, per una mera questione relativa alla privacy, cos
come anche i nuovi cognomi nati nellOttocento perch imposti a tro-
vatelli. Spero che i lettori vorranno gradire questa forma da breve rac-

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conto orale per avere unidea di cognomi, famiglie e personaggi che
hanno attraversato Pietrafesa in questi secoli. E soprattutto ritrovarsi,
per molti, nelle case degli antenati che rappresenteremo idealmente

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per lanno 1818.

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COME SI SONO FORMATI I COGNOMI A PIETRAFESA
Questa piccola nota introduttiva serve per dare al lettore immediata-
mente lidea di come si siano formati i cognomi in tutta Italia e in Basi-
licata in particolare. Fino al 1.400 solo per i nobili era usuale avere un
appellativo, un cognome di riconoscimento. Dopo che andato in di-
suso il metodo romano con nome, prenome e soprannome, nellAlto
Medio Evo per la gente comune non rimane altro che un nome di bat-
tesimo e un appellativo di riconoscimento (il riferimento al nome del
padre, un soprannome, il mestiere o la provenienza).

A partire da ne Quattrocento lappellativo a Pietrafesa comincia a
standardizzarsi rimanendo uguale anche per gli e nipoti, dando vita al
cognome moderno. Il processo lento e si conclude solo a inizio Sei-
cento. A ogni modo la gran parte dei cognomi fa riferimento al nome
del capostipite che rimasto ssato e tramandato (con il di o de - es.
De Gregorio - o semplicemente con il solo nome - es. Brancato -).
Imitando quello che accade al nord e per obbedire alle regole latine
del clero molti cognomi hanno avuto la desinenza nale in -i (es. Gian-
notti che signica in latino di Giannotto).

Un numero considerevole di cognomi riprende invece la provenienza
del capostipite che arrivato a Pietrafesa indicando semplicemente il
nome della localit da solo (es. Miglionico) o preceduto dalla preposi-
zione di provenienza (es. de Muro). Pochi per la verit sono i cognomi
che rimandano alla professione (molto pi frequenti al nord e al cen-
tro Italia) come i Pastore (che arrivano peraltro da Brienza). Abbastan-
za quelli che si basano su un soprannome (es. Pacciariello). Ci sono
pochissime variazioni sul tema che vengono spiegate nel racconto di

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volta in volta.

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LA PRIMA FAMIGLIA DI PIETRAFESA
La faccia burbera, austera e severa del sovrano non ce lha mai avuta.
Tanto vero che sar ricordato no ai giorni nostri con lappellativo di
Buono. Guglielmo il Buono. Ha preso il trono del Regno di Sicilia a 12
anni e, complice qualche buon consigliere e gli ottimi rapporti con la
giovane casata degli Svevi, riuscito per ventanni a stare sul pezzo
quasi come un veterano. Solo che senza nanziamenti anche il miglior
sovrano fa fatica a ottenere quello che desidera. Cos a un certo punto,
il Buon Guglielmo, quando ha da poco superato i 30 anni, decide che
arrivato il momento di uscire fuori dallordinario e di farsi notare sul
serio. il 1187 e per consacrarsi denitivamente agli occhi dei sovrani
di tutta Europa pianica laffondo decisivo in Terra Santa. Il fatto che
Saladino abbia ripreso Gerusalemme non riesce a sopportarlo. Un
sovrano conosciuto come il Buono non pu vivere con lonta di non
aver riconsegnato la citt Santa alla cristianit. C un grande condottie-
ro, tale Margarito di Zante, che aspetta solo lordine di procedere.
uno che non ha mai perso una battaglia, ma ha fama di farsi pagare
profumatamente i suoi servigi. Anche perch paga molto bene i suoi
uomini che si getterebbero nelle amme per lui. E cos Guglielmo co-
mincia la sua ricerca di nanziatori nel Regno per pagare la spedizione
in Palestina.
Tra il Vallo di Diano e il Melandro vive unannoiata e ricca ereditiera.
Tale Salomea. Anche lei, come il sovrano, si circonda di buoni consiglie-
ri. E sono costoro, che potremmo paragonare agli odierni consulenti
nanziari, a suggerirle un investimento dal rendimento sicuro. Abbiamo
saputo che il re Guglielmo ha bisogno di danaro per la spedizione in
Terra Santa, le dicono. Una formalit. Il successo assicurato. Se lei vo-
lesse concedere una lauta donazione per questa missione non solo
salverebbe la sua anima, ma verrebbe sicuramente ricompensata. Si
chiama Guglielmo il Buono mica per niente.
Salomea si convince immediatamente. Daltra parte loro non un
problema e forzieri da aprire ce ne sono in quantit. Naturalmente i
consiglieri ci hanno visto giusto. La spedizione procede bene e a Salo-

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mea viene subito proposta dai funzionari del Regno una buona ricom-
pensa. Gentilissima madama, le dicono, c un titolo vacante a San Ci-
priano, nei pressi di Aversa. Vi piacerebbe? Sicuro. Salomea troppo
accorta per offendere il sovrano riutando di diventare la Signora di
San Cipriano. Ma c un piccolo problema. Lei non vuole spostarsi
troppo e San Cipriano non dietro la collina. Ci mander sicuramente
un paio dei suoi consiglieri pi dati per sbrigare le pratiche burocrati-
che, denire i dazi e mettere le cose in chiaro. E poi cosaltro c per
me? Chiede ai funzionari. Quelli, poveretti, non hanno pensato a nien-
taltro. Invece lei unidea per la testa ce lha, eccome.
Ci sarebbe quel piccolo casale ai piedi della collina di Satriano. Un in-
sieme disordinato di casupole divise da tre rocce enormi che i villani
del posto chiamano Pietrafesa. Salomea ci ha messo gli occhi sopra da
parecchio. un bel posto. Potrebbe farsi costruire una piccola residen-
za e sistemarsi l. I funzionari si guardano imbarazzati tra di loro e le
promettono che le faranno sapere. Magari ci sar da aprire un altro
forziere, ma questo un dettaglio. Di l a poco le viene concesso il tito-
lo di Signora di Pietrafesa. Adesso Salomea non pi soltanto una ric-
ca ereditiera annoiata. una nobildonna a tutti gli effetti, con due titoli
siglati dal sovrano in persona. Sar il caso che anche lei venga ricono-
sciuta con un cognome, un appellativo, oltre al nome. Deve differen-
ziarsi dalla plebaglia che non ha diritto a un simile segno distintivo. Cos
diventa Salomea da Pietrafesa e lo stesso appellativo prenderanno il
suo sposo, i suoi gli e tutti gli afni che la seguono nella nuova resi-
denza. Nasce ufcialmente la prima famiglia conosciuta del borgo.

QUATTRO CASUPOLE AI PIEDI DI SATRIANO


S perch il cognome, come lo intendiamo noi oggi, ancora tuttaltro
che standardizzato. Peraltro non che nei piccoli borghi ci sia ancora
tutto questo affollamento. Possiamo desumere che ai tempi di Salomea
(e quindi in prossimit del 1200) a Pietrafesa vivano non pi di due-
cento persone (nello stesso periodo si stima che a Satrianum, sulla Tor-
re, vivano circa 750 persone). Contesto peraltro molto simile un po

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ovunque, a differenza che nei grandi centri. Senza considerare che la
povera gente ha ancora pochi diritti. Che me ne faccio di un segno
distintivo come il cognome se non ho diritti? Niente di veramente tra-
gico, a onor del vero. Non paragoniamo questa condizione alla com-
pleta spersonalizzazione degli schiavi in epoca romana e, successiva-
mente, durante la tratta dallAfrica agli Stati Uniti. Chi riesce ad avere
piccoli terreni o piccoli immobili in aftto o di propriet ha comunque
necessit di stipulare contratti e atti presso i notai. Per di pi capita
spesso che servi rurali provino a rifuggire dalla propria condizione ab-
bandonando le campagne per registrarsi presso le corporazioni muni-
cipali. E gi, perch chi sta nelle campagne spesso un vero e proprio
clandestino. Costoro sono paragonabili agli odierni evasori scali, non
essendo quasi sempre neppure registrati nei fuochi (le singole abita-
zioni) che determinano la tassazione. In realt basta saper fare qualco-
sa: il muratore, laggiusta scarpe, per integrarsi da qualche parte. Ma
uno straniero non mai visto di buon occhio. Per lo meno bisogna
riconoscerlo subito e registrarlo afnch sia sempre riconoscibile.
E se a Pietrafesa lunica famiglia riconosciuta quella di Salomea e dei
suoi afni, cosa succede per gli altri? Quel che succede in tutta Italia in
questo periodo. La struttura del nome latino (nome, gens e sopran-
nome) ormai andata persa, salvo che per rarissimi casi e per sparute
famiglie tradizionali patrizie. Enorme inusso ha avuto la cultura barba-
ra, soprattutto quella longobarda. L al Nord usano far seguire al nome
della persona lidenticativo del proprio padre. Ancora oggi nei co-
gnomi anglosassoni possibile riscontrarlo (ad esempio Johnson, glio
di John). E cos assieme allappellativo di provenienza (utilizzato soprat-
tutto dai nobili e dai cavalieri come i Pietrafesa di cui stiamo narrando,
ma anche per moltissimi coloni contadini che si spostano da un paese
allaltro) si fa strada luso del patronimico. Andrea de Giacomo. Esem-
pio chiarissimo di quello che avviene a Pietrafesa nel 1.200. Ma anche
Andrea di Giacomo, a seconda del notaio che trascrive latto. I notai
pi puristi, quelli che amano il latino preferiscono usare la declinazione
genitiva. E tale Andrea potrebbe essere registrato tranquillamente

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come Andrea Giacomi (la desinenza nale -i, per chi non mastichi il
latinorum, esprime il signicato di appartenenza). La digressione si
resa necessaria per concludere il capitolo su questo primo secolo di
vita del borgo di Pietrafesa. Oltre alla famiglia Pietrafesa (che peraltro
nei secoli successivi trover fortuna pi fuori dal borgo che al suo in-
terno) di chiara origine nobiliare, non abbiamo traccia di altre famiglie
ufciali.
C, ad esempio, un cavaliere a cavallo, armato no ai denti, che per-
corre continuamente e perlustra la strada che da Potenza porta a
Brienza e fa stanza a Pietrafesa. un guardiano stipendiato direttamen-
te dal baiulo di Potenza. E neppure lui ha un cognome, n un appellati-
vo. Negli atti ufciali viene denito semplicemente come Pietro de Pie-
traxa. Per quanto ne sappiamo, e purtroppo non lo sappiamo per
certo, potrebbe anche appartenere alla famiglia di Salomea. Stiamo gi
parlando del 1266.
Per il resto c un insieme di clan legati al pater familias o di coloni che
vengono riconosciuti tramite la loro provenienza, un soprannome o il
nome del padre. Spesso anche del nonno o dello zio. S, perch lidea
di famiglia che abbiamo oggi leggermente differente. Nel Tredicesimo
secolo piuttosto un clan che una famiglia. C un immobile - non un
immobile come lo intendiamo oggi, ma una semplice casupola di pietra
- in cui vivono insieme parecchie persone. Anche coloni che spesso si
afliano al pi abbiente il quale tiene i contatti con le famiglie nobili, i
notai, i funzionari. E persino costoro vengono poi identicati con il
nome del capoclan, nonostante non vi sia una reale parentela (per lo
meno alla maniera in cui la intendiamo noi oggi).
Lunica famiglia ufciale, dicevamo, quella che prende il nome dal
borgo. In questi anni quando il pater familias muore e successivamente
anche coloro che portano il suo nome, dellappellativo di riconosci-
mento non resta pi traccia. A nuovi capi clan seguono nuovi appellati-
vi. Resistono, ma di meno, i segni di provenienza (esempio, Roberto de
Napoli). Gi alla terza generazione il patronimico (nome di battesimo
del capo famiglia) sostituisce lappellativo di provenienza.

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Ci sono poi personalit di rilievo nel borgo come il baiulo, il giudice dei
contratti, il notaio, larciprete. Tutta gente che ha bisogno di essere fa-
cilmente riconoscibile, anche perch rma atti che vengono inviati fuori
dal territorio. E cos assieme ai Pietrafesa cominciano a diffondersi
nuovi appellativi che diventeranno presto cognomi. Purtroppo non
abbiamo documenti dellalto Medioevo. Sono rarissimi e non possiamo
avere unidea precisa.
Nel 1354 il tribunale di Pietrafesa formato dal giudice Giacomo di
Oddone e dal baiulo Leonardo de Abioso. Lo sappiamo grazie a un
documento dei regesti della certosa di Padula. Per noi unindicazione
preziosissima. Passeranno pi di cento anni prima di avere altri docu-
menti ufciali sulle personalit e sui personaggi di Pietrafesa. In questo
arco di tempo non sappiamo quanto si sia diffuso nel borgo lappellati-
vo Oddone. Peraltro un nome di persona molto comune. Quindi gli
Oddone ancora oggi rintracciabili a Satriano o nei paesi limitro po-
trebbero essere tranquillamente riconducibili a tanti altri ceppi. Anche
Abioso un nome diffuso per lepoca. A Pietrafesa cognomi come de
Abioso o Abiuso o ancora Abiusi non se ne rinvengono nellarco di
tutta la sua storia. In altri centri vicini invece sono presenti. Non pos-
siamo dunque sapere se nel 1350 alcuni cognomi siano gi standardiz-
zati o meno a Pietrafesa.
Pu venirci in soccorso il caso di Sasso. Nello stesso periodo il giudice
dei contratti ha come appellativo de Oto (anche in questo caso Oto
un nome proprio di derivazione longobarda e il cognome di chiara
indicazione patronimica). De Oto diventer con il tempo Doto e poi
Doti che attualmente ancora il cognome pi diffuso a Sasso. Possia-
mo dunque immaginare che anche a Pietrafesa in questo particolare
periodo storico, per le personalit giuridiche ed ecclesiastiche, ci sia
una standardizzazione che si avvicina al cognome moderno. Oltre a
Oddone e de Abioso avremo sicuramente altri patronimici o cognomi
di derivazione logistica. Purtroppo non lo possiamo sapere in nessun
modo.

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PIETRAFESA DOPO I PIETRAFESA
I Pietrafesa hanno pensato molto alle proprie tasche e alla carriera
politica (fuori dal borgo) lasciando il territorio in una situazione tuttal-
tro che felice. Il sogno di Salomea non mai decollato. A met Quat-
trocento il casale non pu certo dirsi orente. Nel borgo non rima-
sto nemmeno il ricordo dei Signori che per trecento anni hanno legato
la propria grandezza al nome del posto. I Caracciolo di Atena e Brienza
impongono il loro cervellotico governo feudale seguendo alla lettera le
nuove trasformazioni istituzionali e politiche. Il territorio dedicato
quasi completamente ai pascoli. Lagricoltura scarsa. La cittadina
organizzata e stretta attorno a pochi notabili che trattano gli interessi
locali con il potere centrale. Operazione nientaffatto semplice vista la
condizione di quasi totale sottomissione.
Luniversit cittadina (il consiglio degli anziani e dei notabili eletto pe-
riodicamente dai cittadini pietrafesani che possono contare su un de-
terminato reddito) fa i salti mortali per far quadrare i conti e acconten-
tare il barone che reclama costantemente la sua parte. Per di pi la
collina di Satriano stata ormai quasi completamente abbandonata a
causa delle continue pestilenze e delle difcili condizioni logistiche (la
pesante crisi economica e produttiva che ha colpito la Basilicata nel
Quattordicesimo secolo ha fatto la sua parte favorendo la scomparsa
di molti centri logisticamente poco fruibili). E se vero che la gran par-
te degli abitanti si spostata a Tito dando riparo anche alle preziose
reliquie di San Laviero (tutte le famiglie con cognome Satriano e La
Torre nascono infatti a Tito), non sono pochi i coloni che si trasferisco-
no a Pietrafesa.
Si tratta di una piccola rivoluzione, perch no a questo momento
Pietrafesa stato un casale. Oggi diremmo una contrada. A met
Quattrocento la popolazione raddoppia. Non sono numeri eccezionali,
ma passare da 200 persone a 400/500 fa la sua differenza. Adesso Pie-
trafesa un Comune. E se no a questo momento per la salvezza del-
le anime bastato pregare in una cappella di legno e pietra situata
vicino al ume (la chiesa vecchia) o nelle due piccole chiesette conti-

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gue nei pressi del Piescaturo, adesso luniversit cittadina ha deciso che
Pietrafesa merita una vera chiesa madre. Vengono venduti al feudatario
i migliori terreni per il pascolo, si cercano piccoli nanziamenti e parte
il progetto. Sar costruita vicino al Piescaturo inglobando le due cap-
pelle della Madonna del Rosario e del Ss. Sacramento. Esattamente
dove ancora adesso.
Ma a Pietrafesa ci sono solo pastori, coloni in sovrannumero con po-
che terre da coltivare e qualche notabile che non saprebbe posiziona-
re una pietra sopra laltra. [Piccola parentesi sui coloni in sovrannume-
ro. questa la fase di maggiore emigrazione di contadini da Pietrafesa
verso i paesi limitro. Lo possiamo constatare dalla mole di nuovi ap-
pellativi o cognomi Pietrafesa che si diffondono in varie localit come
Brienza, Tito, Potenza, Pignola e Balvano.]
Torniamo alla chiesa da costruire. Serve manodopera. Servono mastri
edili. In questi casi succede che i banditori del feudatario spargono la
richiesta. E nel giro di qualche mese a Pietrafesa giungono mastri da
Muro, da Miglionico, da Caiazzo. Non sappiamo i criteri di selezione e
le modalit di arrivo di questi mastri, n conosciamo altri mastri che
sicuramente sono arrivati assieme a loro e che si sono tenuti come
appellativo un soprannome o un nome di battesimo (molto probabile
che ci sia avvenuto per i Gianotto, i De Mase e i Cerullo avendo ri-
scontrato nelle famiglie menzionate una lunga e buona tradizione di
mastri edili). La cosa certa che tutti sono arrivati per costruire la
chiesa, sono rimasti a Pietrafesa e si sono portati dietro lappellativo di
provenienza. Sono stati i capostipiti di due delle famiglie ancora oggi
pi numerose a Satriano (Miglionico e Muro) e di unaltra (Cayazzo)
che dai registri pietrafesani scomparsa solo a ne Seicento. Al loro
arrivo per ci sono gi della famiglie pi o meno standardizzate a Pie-
trafesa che riprendono il nome di persona del capostipite. I notabili del
posto sono rappresentanti delle famiglie De Gregorio, De Semone, Di
Luca, De Landorfo e De Moro. Sono queste le famiglie che hanno
retto lorganizzazione cittadina dopo il declino dei Pietrafesa. E ci sono
anche i Pascale sulla cui origine possiamo formulare due ipotesi. Il ca-

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postipite aveva come nome Pascale (molto frequente allepoca) oppu-
re si tratta di un mastro o di un colono arrivato da Villa de Pascale
(centro scomparso vicino Venosa). Non possiamo in questo caso pre-
ferire unipotesi in luogo dellaltra.

LA RIVOLUZIONE DEI COGNOMI


Attenzione, gli appellativi sono utilizzati per riconoscere univocamente
le persone in atti importanti. Siamo ancora lontani dal Concilio di Tren-
to che invece sancir lobbligo per gli arcipreti di registrare le persone
con nomi e cognomi. Pertanto non tutti questi appellativi resteranno
denitivi (De Landorfo e De Moro infatti non li troveremo pi). Il
processo lento. Non tutte le parrocchie si adeguano per stare al pas-
so coi tempi. Al Meridione ancora pi lento. I curati di campagna sono
gli ultimi a sistemare le cose. Il Concilio si chiude nel 1563 e a Pietrafe-
sa bisogna aspettare il 1654 perch si metta mano ufcialmente al regi-
stro dei battesimi. A Sasso una ventina di anni prima. In linea di massi-
ma i cognomi saranno denitivi solo nella seconda met del Cinque-
cento. Ma sono ancora tanti i cognomi che nascono proprio a inizio
Seicento per dare unidentit a servi rurali che si spostano nei centri
urbani e che non avevano mai avuto un appellativo di riconoscimento
oppure lo cambiano senza troppi rimpianti una volta giunti nel nuovo
paese. Anche a Pietrafesa, come vedremo, abbiamo alcuni esempi. In-
tanto i de Muro, i Miglionico e i Pascale sfruttano le proprie professio-
nalit e costruiscono piccoli immobili che fanno la fortuna dei discen-
denti. Soprattutto i primi, i de Muro, no al 1550 diventeranno tra i pi
ricchi in assoluto di Pietrafesa. Mentre le seconde e terze generazioni
dei Miglionico preferiscono dedicarsi allattivit notabile e politica.
Parlavamo dei debiti contratti dalluniversit cittadina per la costruzio-
ne della chiesa. Una parte di questi stata contratta con famiglie pos-
sidenti di Comuni vicini che usano elargire grosse somme di danaro in
cambio di ipoteche su buoni terreni. A Pietrafesa alcuni fondi della Ser-
ra, ancora nelle mani delluniversit cittadina, sono stati impegnati dal
consiglio in cambio di lauti nanziamenti.

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Nei decenni successivi luniversit riuscita solo a pagare il canone
annuo per mantenere la propriet (gli interessi) senza riuscire mai a
estinguere il debito. I crediti naturalmente vengono ereditati dai di-
scendenti delle famiglie che hanno versato il prestito. Capita cos che
qualcuno di costoro riscatti il debito trasferendosi a Pietrafesa, pren-
dendo denitivamente possesso dei terreni no a quel momento solo
in ipoteca. il caso della famiglia Vignola che arriva in questo modo
dalla vicina Pignola e che prende il nome proprio dalla citt di prove-
nienza (denominata Vignola no allOttocento). Non conosciamo il
nome di battesimo di questo possidente che arriva a Pietrafesa, ma
conosciamo quello di alcuni gli, tra cui Francisco Vignola, che nel giro
di trentanni diventa il maggior possidente di tutto il borgo. Ne ripar-

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liamo tra poco.

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ALCUNI CITTADINI DI PIETRAFESA NEL 1527 [DA UNA PERGAMENA DEL NOTAIO
LORETO CIVITA]

Si tratta di una pergamena preziosissima per il lavoro che abbiamo svolto. Dal punto di vista storico
insignicante (tratta di una complessa compravendita di immobili da parte dei de Muro che, come
abbiamo detto, sono attivissimi dal punto di vista speculativo a cavallo tra Quattrocento e

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Cinquecento), ma vengono nominati i cittadini pi inuenti di Pietrafesa come testimoni dellatto.

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Titolari degli immobili

Johanne de Muro
Nicolaho de Muro (glio di Vito)

Magnici cittadini di Pietrafesa

Antonino de Semone
Antonino di Gregorio
Vincenzo de Semone
Marfello de Landorfo
Luca di Luca
[nome illeggibile] de Lorito
Guglielmo de Moro
[nome illeggibile] de Arenigro*

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* lantica denominazione dellodierna Rionero. La presenza a Pietrafesa di un cittadino con
questa denominazione non una sorpresa. Il cognome infatti subir unelisione divenendo Nigro.
Il ceppo originario da Rionero arrivato a Brienza (da dove presumibilmente il cittadino su men-
zionato si spostato per Pietrafesa). Non a caso il cognome Nigro, poi diffuso in tutto il circonda-
rio, frequente proprio a Brienza.

!18
IL PRIMO CENSIMENTO
Con un balzo arriviamo al 1582. E qui dobbiamo ringraziare il notaio
Sabino Gargani che con i suoi atti ci ha dato una fotograa perfetta del
nostro borgo in questo periodo. Volete sapere chi sono le personalit
di spicco a Pietrafesa nel 1582 (parliamo di notabili che si fanno eleg-
gere a turno nelluniversit cittadina e che inuenzano le scelte pi
importanti del posto)? Come il riconosciamo? Semplice. Il notaio usa
tre modi per presentare le persone allinterno di un atto. Honorabili
sono i cosiddetti professionisti del posto. Avvocati, medici, notai. E a
Pietrafesa ce ne sono vari. Nobili - che non sono i nobili come li inten-
diamo noi, perch a Pietrafesa non ci sono famiglie nobiliari importanti
in questa fase e non ce ne saranno mai (a eccezione di un ramo mino-
re degli Abbamonte) - sono invece gli anziani, coloro che dettano
lagenda politica del posto. Gestiscono la tesoreria, fanno le compra-
vendite con i baroni che hanno i diritti feudali sul posto, trattano le
dilazioni nei pagamenti e assurgono anche a ruolo di quelli che oggi
possiamo denire giudici di pace per le questioni legali di minore im-
portanza. Il terzo modo di appellare le persone del posto quello di
non usare alcun titolo oppure la dicitura mastro per chi ha una pro-
fessionalit manuale. E questa la gente semplice.
Dunque qual era la domanda? Chi sono le personalit di spicco a Pie-
trafesa nel 1582? Quali sono le famiglie pi inuenti? I cittadini degni di
essere deniti nobili sono Antonio Grande, Marco Pascale, Joanlippo
Gianotto, Joe de Luca, Joan Anzio Cavallo, Hercole e Francesco Miglio-
nico, Coluccia Miglionico, Berardino e Joanne Vignola, Cesare de la
Quaresma, Arcangelo de Lorito e Gregorio de Gregorio. Attenzione.
Questultimo il padre di Giovanni de Gregorio, il Pietrafesano. Il pit-
tore. Proprio lui. Peraltro in questi anni dovrebbe essere nato da poco.
E quello che stiamo descrivendo proprio il contesto di Pietrafesa alla
nascita del Pietrafesano.
Una prima cosa possiamo dirla. Appare chiaro che linuenza della fa-
miglia Muro sia andata scemando dopo lexploit iniziale seguito alla
speculazione edilizia di ne Quattrocento. Ma numericamente de

!19
Muro resta di gran lunga il cognome pi diffuso a Pietrafesa e lo sar
no alla ne del Seicento, quando i Palermo effettueranno il sorpasso.
Lo sprint dei Pascale arriva pi tardi.
Tra i nobili ci sono quelli che conservano inuenza e autorevolezza e
quelli che a un simile potere accompagnano naturalmente anche un
patrimonio cospicuo. E in questo caso a battere di gran lunga la con-
correnza sicuramente la famiglia di Francisco Vignola. Quello di cui
abbiamo parlato poco fa. Il fatto che per il povero Francisco nel 1582
non proprio un bel momento. Si ritrova infermo a letto con pochi
momenti di lucidit mentale. Ed in uno di questi momenti, almeno
cos ci scrive il Gargani, che ha dettato il suo testamento. Una bella
sacchettina di grana nelle mani del notaio e il gioco fatto. Sicuramen-
te a dettare il testamento sono i gli che peraltro paiono andare
damore e daccordo. Le propriet da dividersi sono veramente tante.
Parliamo di quasi dieci pagine manoscritte. Propriet accumulate in
decenni di speculazione da parte del Vignola. Anche durante lepoca
del Feudalesimo si possono fare grossi affari con la propriet dei terre-
ni pagando oneste percentuali e rubando il giusto al barone. Esatta-
mente quello che ha fatto il Vignola. Per un curioso gioco di parole la
sua attivit principale quella di produrre uva da vino. Unattivit che
gli ha aperto la strada verso una grande ricchezza. E c da leccarsi i
baf. Tutte le terre della Serra sono sue. I vigneti di Santa Croce (dove
c il cimitero oggi) che nel circondario sono conosciuti per partorire
le uve pi buone di tutta la zona (sembrer uneresia dirlo oggi, ma
arrivano a prendere queste uve persino dal Vulture) sono, manco a
dirlo, del Vignola. Sarebbe un esercizio noioso elencare tutte le altre
propriet, dunque ci fermiamo.
Dopo i Vignola, le famiglie pi ricche sono i Miglionico, i Grande e i
Gianotto (che, avrete capito, sono gli antenati degli attuali Giannotti). Il
giovane De Gregorio invece pu usufruire di una discreta rendita di
cui gode il padre Gregorio per poter andare a bottega dal Santafede a
Napoli. Ma non tra i pi ricchi. Attenzione invece ai Cavallo che con
Joan Anzio e Rogerio cominciano ad accumulare capitali. Le propriet

!20
di Joan Anzio in questa fase sono poche ma talmente pregiate e reddi-
tizie che ancora a inizio Settecento negli atti notarili si fa riferimento ai
fonni di Joan Anzio Cavallo nonostante la propriet sia ormai passata
ai nipoti dei nipoti. A ogni modo il capostipite di uno dei rami familia-
ri pi importanti in assoluto di tutta la storia di Pietrafesa. Ah, come
anche Arcangelo, Crescio e Piperno de Lorito o Lorito (la cui famiglia
avevamo trovato gi nelle pergamene di inizio Cinquecento). Il fatto di
non avere una famiglia molto numerosa non permette ai Lorito di es-
sere protagonisti attivi della vita politica. A ogni modo posseggono una
delle rendite pi elevate di Pietrafesa gi nel Quattrocento. Solo che
ancora a inizio Seicento la famiglia si accontenta di dedicarsi ad arti
notabili (chirurghi sici, avvocati, giudici, ecc.), possiede un palazzo bel-
lissimo (secondo solo a quello che era stato una volta il castello dei
Pietrafesa e rimesso a nuovo dai Caracciolo per essere concesso come
residenza estiva ai Guarini), e non specula per aumentare le proprie
rendite. La situazione cambier completamente, come vedremo, alla
ne del Diciassettesimo secolo.

LE ORIGINI DEI PRIMI COGNOMI


Cerchiamo di capire le origini di questi cognomi che troviamo a ne
Cinquecento e che ci accompagneranno per tutta la storia di Pietrafe-
sa (alcuni invece si estingueranno come quelli dei De Gregorio o dei
Grande che sono stati inuenti e numerosi in questa fase e che oggi
non troviamo pi). Dominico de Muro sposa Jobania Ganga. Il padre
di questultima un colono arrivato da poco a Pietrafesa. Il cognome,
come per i Muro, ha derivazione di provenienza. Si tratta di una localit
ormai scomparsa in Campania. I Ganga saranno presenti no a inizio
Settecento dando a Pietrafesa anche un paio di preti. I Grande invece
prendono la denominazione del cognome evidentemente dal patroni-
mico. Grande un nome di persona molto diffuso nel Quattrocento e
lo era stato n dallAlto Medio Evo. I Cavallo invece sono numerosis-
simi in tutto il meridione perch si diffusa la pratica di dare un appel-
lativo, un cognome, in base agli animali posseduti (pensate a cognomi

!21
come Gatta o Gallina). Possedere un cavallo sempre stato motivo di
vanto e di ostentazione della ricchezza. Anche a Pietrafesa una famiglia
a un certo punto ha preso questa denominazione. sicuramente tra le
famiglie pi antiche anche in considerazione del fatto che avr nel cor-
so dei secoli un mucchio di ramicazioni pi o meno fortunate.
A Pietrafesa ci sono i Brancato gi in questepoca e saranno sempre
presenti senza ricoprire mai ruoli di primissimo piano, ma essendo
sempre attivi nelle decisioni importanti. Brancato un altro cognome
di chiara origine patronimica. Ancora nel Cinquecento un nome di
persona in uso in tutta la Lucania. Non a caso il cognome Brancato o
Brancati molto frequente in tutta la regione. Presenti n dal Cinque-
cento i Cerullo che devono il cognome naturalmente al capostipite
che si chiamava Ciro o Cero con vezzeggiativo. Nella zona di Baragiano
e Muro Lucano oggi sono molti i Cerone o i Cirone presenti. Ecco,
anche in questo caso si tratta di un vezzeggiativo del nome con desi-
nenza differente. Ci sono i Locurcio, con evidente richiamo al difetto
sico del capostipite, provenienti dalla vicina Atena. I Gianotto invece
devono lappellativo a un Giovanni denominato in maniera vezzeggiati-
va. E non possiamo escludere che tutti i cognomi derivanti da un nome
di persona rimandino a famiglie gi presenti come i Muro o i Miglioni-
co. A un certo punto un nucleo potrebbe aver cambiato denominazio-
ne. Per De Gregorio vale il discorso fatto per altri patronimici come
anche de Giosa (sono presenti in questa fase probabilmente giunti da
Salvia e il riferimento a una capostipite donna), i de o i di Luca, i tanti
de Mase attualmente attivi a Pietrafesa, i de Blasio e i de Semone o
Simone gi presenti nellantico atto notarile su pergamena del 1527.
Anche i Lorito prendono il nome dal capostipite. Dalla vicina Sasso
sono gi arrivati anche i Cammarota che sono giunti dalle nostre parti
come coloni assieme al Principe di Origlia che per un periodo ha otte-
nuto la terra del Sasso come feudo. Da Atena sono arrivati i Paciolla
(nome femminile molto usato nei secoli precedenti declinato in Pace al
maschile), da Brienza i Grosso (soprannome), i Ferraresio (altro nome
di persona che diventer Ferrarese e nel Seicento i discendenti saran-

!22
no molto attivi a Pietrafesa) e i Collazzo (nome antico latino
Collatio ,ormai in disuso ma evidentemente rimasto come cognome).
Unaltra famiglia presente no a inizio Novecento quella degli Sca-
turchio (nome napoletano). Ci sono gi i Pepe che saltuariamente sa-
ranno presenti no a oggi con rami familiari differenti e provenienti di
volta in volta da Sasso o da Brienza. Anche Pepe un nome proprio
molto in voga nellAlto Medio Evo per chiara inuenza spagnola (il co-
gnome diffuso in tutta Italia). Dalla vicina Salvia (Savoia) si trasferito
Silvio Coletta (cognome derivato dal nome femminile della capostipi-
te). presente anche Magro de Granato (nome) la cui famiglia sar
presente no a inizio Settecento con varie declinazioni come Granato
e Granata. In questi anni sta acquisendo importanza a Pietrafesa unal-
tra fortunatissima famiglia: i Palermo. Palermo un nome di persona
usato ancora in questa fase (Palermo de Palermo presente ad esem-
pio negli atti che abbiamo esaminato). Prima del Concilio di Trento
sono molto diffusi nomi di fantasia che fanno riferimento a citt o alla
regione in cui si vive. E a essere presi in considerazione sono i luoghi
pi simbolici. Romano ad esempio come nome indica la capitale del
Cattolicesimo (e a SantAngelo in questa fase un Romano diventa an-
che capostipite di una famiglia che avr molte ramicazioni). Ci sono
moltissimi Napolitano o Napolitana e fanno riferimento alla capitale
del Regno. Tante le donne registrate come Basilicata o Lucania (una
Basilicata Miglionico presente in questi atti). Molti uomini sono cono-
sciuti come Potenzino (riferimento a Potenza) in tutti i paesi del cir-
condario. Palermo la seconda citt del regno. Nome diffusissimo. An-
che un vescovo di Muro a ne 1.200 si chiama Palermo. A Pietrafesa
un Palermo d inizio a una dinastia molto numerosa tanto che nel Set-
tecento, come detto, sar il cognome pi diffuso in assoluto. Di gran
lunga pi dei Pascale che effettueranno il sorpasso solo a met Otto-
cento. Presenti i Cioffardo (anche questo nome di persona diffuso nel
Medio Evo) che resteranno nei registri di Pietrafesa no a ne Sette-
cento. In questi anni da Laviano arriva anche un nuovo magistro (ma-
stro). Non sappiamo se ci sia un cantiere importante aperto. proba-

!23
bile. Si chiama Valbio e assume subito la sua provenienza come appella-
tivo. I gli Valezio e Antonello contribuiranno a dare vita a tanti rami
familiari ancora oggi molto presenti.
Come dicevamo siamo in una fase in cui non tutti hanno un cognome
standardizzato. Sono molti i casi di cognomi che nascono proprio
adesso (vedi i Laviano) e di persone che ancora si portano dietro un
soprannome invece che un vero cognome. Grazie a un documento
molto importante del notaio Gargani assistiamo in diretta alla nascita
di un cognome esclusivo. Nonostante un cognome, in realt, lei ce lo
abbia gi, la signora Sivilella Grande deve avere un discreto carisma a
Pietrafesa. Gi, perch la signora mantiene il cognome, ma i suoi gli
maschi, Salone e Cesare, assumeranno negli atti ufciali il cognome
Sivilella. In realt si tratta di due gli illegittimi. Non conosciamo il pa-
dre. N purtroppo possiamo fare ipotesi su eventuali relazioni partico-
lari e di alto rango per la signora. Sappiamo solo che i due gli non
prendono il cognome Grande, bens lappellativo del nome della ma-
dre e dal 1582 i due fratelli danno origine alla famiglia Sivilella che poi
diventa Sivolella. Ah, una curiosit. Se trovate un Sivolella ovunque nel
mondo, anche in Nuova Zelanda, sappiate che un discendente di
Sivilella Grande. Questo cognome non ha avuto origine da nessunaltra
parte. Non esiste da nessunaltra parte. Chiunque lo porti deve le sue
origini a questa donna e ai suoi due gli. NellOttocento un ramo dei
Sivolella far fortuna a Savoia dove verr utilizzato il presso Don per
i rappresentanti della famiglia.
Parlavamo dei soprannomi. Abbiamo uno dei nobili del paese che vie-
ne conosciuto come de la Quaresma e purtroppo non sappiamo chi
siano i suoi discendenti. Abbiamo un personaggio conosciuto come
Mbota, un altro come la Braca. E poi c una famiglia molto numerosa.
Gli uomini vengono riconosciuti negli atti ufciali come Pacciariello. Le
donne come Pacciarella. Di questa famiglia e del suo cambio di deno-
minazione parleremo tra poco.

!
!24
ALCUNI CITTADINI DI PIETRAFESA NEL 1582 [DAI NOTAMENTI DI SABINO GARGANI]
! !!
!
Arciprete Marcaldo Solazzo

!
Alfonso Miglionico

Ferdinando Miglionico
Joanne Grande (di Antonello)

!
Joe Francesco de Simone

Nobili cittadini di Pietrafesa Bartolomeo Cioffardo

Martino de Muro

Antonio Grande
Antonello de Luca

Pompeo Miglionico (giudice)
Tulio di Luca

Francisco Vignola
Francisco Miglionico

Berardino Vignola
Dominico Cesar Gianotto

Joanne Vignola
Manco de Giosa

Roberto Vignola
Nicolao Cavallo

Marco Pascale
Joe Lorito

Joan Filippo Gianotto
Cesare de Fliotto nato a Tito (Fliotto o Felitto)

Gregorio de Gregorio
Antono de Muro

Joe de Luca (di Fabio)
Donato de Muro

Joan Anzio Cavallo Stefano de Muro

Arcangelo de Lorito
Pietro Grande (di Pascarello)

Hercole Miglionico
Loretio Pascale

Francesco Miglionico
Cesare Miglionico

!
Cesar de la Quaresma
Cesare Grande

Coluccia Miglionico
coniugato con Viola Pacciarella (di Paolo Pacciariello)

!
Jo Cola Cammarota

Honorabili cittadini di Pietrafesa Jacobo Pacciariello

Antonio Pascale

Rogerio Cavallo Camillo Russo

Joane Antonio Cavallo
Marco Semone

Virgilio Gianotto
Angelo de Mascio

Joan Paulo Gianotto
Carlo Cammarota

Valerio de Nigro (dalla terra di Atena)
Antonio Scaturchio

Ranaldo Vignola
Joane Cerullo

Domenico Antonio Vignola
Marco Antonio La Braca

Antoniello Lorito
Mastro Popilio Gianotto

Camillo Gianotti
Carolo de Muro

!
Antonio Grande
Mastro Camillo Russo

Angelo de Luca
Nicola de Muro (di Amato)

!
Maximo de Mase

Cittadini di Pietrafesa Simonetto Palermo

Angelo Vignola

Dominico de Muro (coniugato con Jobania Ganga)
Andrea Scaturchio

Dominico de Lorito
Silvio Coletta (nato a Salvia)

Geronimo Pascale
Magro de Granato

Joe Michele Locurcio
Jacobo Scaturchio

Joe Petro Brancato
Marco de Luca (di Angelo)

Pascarillo Miglionico
Eligio de Luca

Nicolao de Giosa
Jacobo de Mase

Joe Grande
Sivilella Grande

Angelo Cavallo
Cesare Sivilella

Joanne Cola Locurcio
Salone Sivilella

Josepho Brancato
Jacobo Miglionico

Antonio Francesco Grande
Gerardo Russo

Jobbe Pascale
Domenico Frabrizio de Luca

! !
Magro Jacobo Gianotto
Marcasio Semone

Francesco Gianotto (di Antonello)
Nicolao Fois de Muro

!25
Anzio Vignola Paulo Locurcio (di Valerio)

Autilio Ferme Joe Pascale

Antonio Ferme
Jobertino Cerullo

Terenzio de Muro
Geronimo Miglionico

Joanne Francesco Semone
Petro de Bracato

Joe de Luca
Patroilo Palermo

Jacobo Pascale
Joan Leonardo Vignola

Massimo de Muro
Frabrizio Miglionico

Lutio Cerullo
Giulio Cesare Ferraresio (nato a Brienza)

Carolo Grosso (nato a Brienza)
Ferdinando Ferraresio (nato a Brienza)

Vicentio Gianotto
Martusio de Muro

Delio de Muro
Cesar Russo

Joane de Mase
Donato Antonio de Muro

Teresio de Adone
Jacobo Cayazzo

Marino Miglionico
Teresio Caiazzo

coniugato con Perna Gianotta
Matteo Cerullo

Rosa Miglionica
Marcangelo de Gregorio

Antonio Mbota
Cioffreda Cavallo

Petro Pascale alias Cagniano
Matthia Palermo

Rogerio Pascale
Joandomenico de Muro

Beatrice Grande
Joe Felippo de Luca (di Falco)

Jacobo Paragio
Domenico Cavallo

Semeone Paciolla
Crescio Lorito

Nicolao Paciolla
Pimpinella de Lorito

Gregorio Paciolla
Valezio Laviano

Masello Paciolla
Antonello Laviano

Piperno Lorito
Arcangelo Cammarota

Joana Giannotta
Joseppo de Muro

Palermo de Palermo
Palumbo Locurcio

Dominico Alessandro Scaturchio
Joe Leonardo Paragio

Minico Locurcio
Jacobo Collatio (nato a Brienza)

Camillo Martino
Sontio Collatio (nato a Brienza)

Gilberto de Muro
Marcello Collatio (nato a Brienza)

Pitruzzo Grande
Loyisio Collatio (nato a Brienza)

Titta de Mase
Antonino Lavista

Joe de Mase
Basilicata Miglionico

Geronimo de Mase
Francesca de Muro

Carolo Arcangelo Cammarota
Horatio Pepe

Loyisio de Blasio
Joanne Anzio Vignola

Bosio Grande
Joanne Paulo de Gregorio

Joanico di Luca
Contessa de Luca

Gerardo Adesso (di Atena)
Vito Pepe

Antonio Gianotto
Paulo Pepe

Domo de Muro
Felice Locurcio

Nicolao Gianotto
Adriana de Semone

Joe Laviano
Arcangelo de lo Riso

Joanne Pascale
Geronimo Francesco Pascale

!!
Jovanni Serpio Cerullo
Valbio Laviano

Valenzio Grande
Joseppo de Muro

!!
!!
!
* Denominazioni leggermente differenti degli stessi cognomi sono state lasciate per mantenere le
denominazioni ufciali degli atti.

!26
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E I NUOVI COLONI
Nel Cinquecento le tre famiglie numericamente meglio rappresentate
sono i de Muro, i Miglionico e i Grande. E se per i primi due rami fami-
liari tutto torna, viste anche le cospicue presenze odierne, vi starete
chiedendo come hanno fatto a estinguersi i Grande che oggi non sono
rintracciabili nei registri comunali. Vi dico di pi. I Grande erano gi
quasi denitivamente spariti a ne Ottocento. Una delle tre famiglie
meglio rappresentate nel Cinquecento non ha pi tracce nei registri da
centocinquantanni a Satriano. Succede. Ci sono casi simili in tutti i pae-
si. Peraltro noi sappiamo che i Sivolella (ancora presenti) in qualche
modo rappresentano proprio la famiglia Grande sul territorio. E sono
molti i cognomi, oggi numerosi, che nel Cinquecento non esistono.
Possibile ad esempio che nel Cinquecento non ci siano i Gagliardi? Gi,
i Gagliardi arrivano nella prima met del Seicento. Dalla Campania.
Non sappiamo precisamente da dove, ma a un certo punto nei docu-
menti compaiono i Gagliardo. Chiaro cognome di derivazione patro-
nimica. La -i nale viene aggiunta quasi subito.
A inizio Seicento c' per un cambiamento molto importante a Pietra-
fesa. La seconda rivoluzione, dopo laumento inatteso della popolazio-
ne nel Quattrocento. Gli enormi campi destinati ai pascoli che hanno
favorito la pastorizia in danno dell'agricoltura cominciano a essere la-
vorati. L'universit cittadina, per far fronte agli enormi debiti contratti
coi Caracciolo (a ne 500 sono stati costretti a vendersi tutto il Bosco
Ralle che torner nelle mani della citt soltanto a inizio Ottocento
dopo una lunga causa legale), spinge per dare maggiore impulso alla
produzione agricola. E se centocinquantanni prima erano state decine i
coloni pietrafesani costretti a cercare fortuna altrove, adesso la situa-
zione completamente rovesciata. Serve manodopera. E a Brienza di
manodopera ce n' da vendere. Perch i burgentini da almeno tre se-
coli si sono dedicati all'agricoltura con grande attenzione in danno del-
l'allevamento. Anche a causa della conformazione particolare del terri-
torio che non favorisce i pascoli. Ed da Brienza che cominciano ad
arrivare nuovi braccianti.

!27
Arrivano i Di Elia. E questo uno di quei cognomi che subisce le mag-
giori trasformazioni. Fino a inizio Settecento Di Elia. Diventa D'Elia
per una manciata di decenni. Nel 1750 gi diventato Di Lia. Nell'Ot-
tocento inoltrato denitivamente Lia. Ed il cognome che arrivato
no ai giorni nostri con le poche unit ancora rimaste. I D'Elia oggi
presenti a Satriano non sono invece discendenti diretti dei Di Elia che
arrivarono a inizio Seicento da Brienza. A ne Cinquecento erano arri-
vati gi i fratelli Collazzo e un altro colono, Autilio Ferme, era venuto
da Tito, dove la sua famiglia era giunta da Firminiano o Fermo (un cen-
tro ormai scomparso nellAlto Bradano), localit da cui deriva il co-
gnome. Autilio, con suo glio Antonio, dar vita a una famiglia ancora
numerosa oggi a Satriano. Sempre da Brienza arrivano i Lanzi. E se per
i Di Elia la derivazione nominale del cognome chiara, per i Lanzi inve-
ce l'origine pi particolare. A Brienza infatti il capostipite ci arrivato
un centinaio di anni prima da un centro dell'Alta Val d'Agri, chiamato
Lanze Riczardo, che era stato abbandonato per le continue epidemie
malariche a ne Quattrocento. Un ramo dei Lanzi arriva a Pietrafesa a
seguito di questa richiesta di manodopera contadina e si inserisce im-
mediatamente e a grande velocit nel tessuto sociale. E inne da bur-
gentini arrivano a Pietrafesa anche gli Amendola e i Fiore che come i
precedenti saranno presenti no a oggi. Entrambi i cognomi devono la
denominazione al nome proprio del capostipite. Con loro vengono
anche i Cicchetti, ma dopo qualche decennio sono gi scomparsi dai
registri pietrafesani. Cos come i Felitto (questo cognome di chiara ori-
gine logistica) il cui primo nucleo si formato a Tito provenendo pro-
prio dal paese che ha dato la denominazione al cognome.

Sempre per la grande richiesta di manodopera, in questa sorta di new
deal agricolo a Pietrafesa, arriva gente un po' da ovunque. Arrivano
coloni dal Vulture che prendono il nome di Atella per la loro prove-
nienza. Arriva qualcuno da Cancellara (di Cancellara) e un colono da
Banzi (la famiglia Banza si estinguer dopo qualche decennio). Nel Sei-
cento si distinguono i vari rami dei Cavallo. Adesso abbiamo i Cavalli e
i Cavallo. Ma non solo. Da Salvia arrivano i primi nuclei di Cavallo di

!28
origini salviane. E nei registri parrocchiali si tiene a precisare la prove-
nienza proprio per evitare confusioni. Una famiglia (padre, madre e
molti gli maschi) di contadini viene da Panza. una famiglia numerosa
che dar inizio a un ramo familiare ancora oggi presente a Satriano. Un
altro arrivo importantissimo quello dei Lancone direttamente da
Sasso dove questa famiglia ha raggiunto posizioni di prestigio con la
creazione di rami pi o meno fortunati. Quelli in cerca di terre da la-
vorare vengono a Pietrafesa e riescono subito a imporsi grazie all'e-
sperienza accumulata in casa. Volete sapere quando i Lancone divente-
ranno Langone? Dopo l'Unit d'Italia. un processo che peraltro coin-
volge tutti i Langone, da Sasso a Satriano, a Brienza, no a Marsico. In
contemporanea il cognome viene cambiato. probabile che fosse vista
come un'inessione dialettale tropo arcaica la c e c' stata la naturale
evoluzione. L'origine del cognome difcile da stabilire. Dovrebbe es-
sere un arcaico nome di persona con vezzeggiativo (da Lanco).
in questa fase che arriva da Castellammare il capostipite di unaltra
famiglia che legher la propria storia a Pietrafesa. Si tratta dei Lomiento.
Il cognome dovrebbe essere di tipo descrittivo: un rimando al mento
pronunciato probabilmente. Unaltra famiglia che troviamo a inizio Sei-
cento quella dei Meliande (nome di persona arcaico). Mentre Lo-
miento lo troviamo declinato in questo modo da sempre, Meliande
all'inizio viene tramandato come Maliande. Poi diventa Meliande o Me-
liante. Entrambe queste famiglie saranno molto attive in maniera co-
stante nella vita politica e sociale del paese. Nello stesso periodo tro-
viamo i Meliande a Tito e a Pietrafesa. Purtroppo impossibile stabilire
la provenienza e le origini di questo nucleo.
Probabilmente da Balvano arrivano invece i Vallano che troviamo in
alcuni registri notarili di inizio Seicento come Valvano e nei registri par-
rocchiali subito come Vallano. Resta qualche dubbio perch non ab-
biamo la certezza che i Valvano di inizio secolo siano la generazione
precedente dei Vallano della seconda met del secolo. Lunico dato
certo che spariscono i Valvano e compaiono i Vallano. Coincidenza e
circostanza sospetta.

!29
Queste sono dunque le famiglie che si aggiungono a quelle gi presenti
nel Cinquecento. Nellarco di cento anni la popolazione di Pietrafesa
raddoppia ancora. Dai 600 di met Quattrocento si era gi passati al
migliaio a ne Cinquecento. Cento anni dopo, con la rivoluzione agri-
cola ormai a pieno regime, la popolazione pietrafesana tocca il picco di
circa mille e settecento abitanti e abbandona denitivamente il ruolo di
anello debole nel quadrilatero dei Caracciolo raggiungendo Sasso che
aveva numeri superiori (non solo per quanto riguarda la popolazione,
ma anche per terreni lavorati) da sempre.

LE FAMIGLIE INFLUENTI DEL SEICENTO


Il Seicento il secolo dei Vignola, dei Miglionico, dei Giannotti, dei Pa-
scale e dei Grande. Sono queste le famiglie pi inuenti. A cui bisogna
aggiungere un paio di rami dei Cavallo (quelli che si dedicano alle arti
notarili e quelli che si premurano di far rendere al meglio le antiche
propriet di Joan Anzio). Nella seconda met del secolo oltre che nu-
mericamente, anche a livello di peso specico si faranno sentire i Pa-
lermo. I Lorito cominciano ad accumulare terreni e inuenza, mentre i
de Muro che continuano ad avere gli maschi e ad allargare i rami del-
le varie famiglie, non fanno altro che disperdere, dividendoselo, il cospi-
cuo patrimonio accumulato da duecento anni prima. Non c pi dun-
que un ramo fortissimo della famiglia che possa in questi anni compe-
tere ad esempio con i Vignola. Per un paio di rami dei Miglionico co-
mincia a essere usato lappellativo di Signori (ancora inutilizzato il seco-
lo precedente). I Vignola invece campano di rendita e sono tra quelli
che indirizzano maggiormente le scelte politiche delluniversit cittadi-
na. Discorso a parte per i Pascale che sono stati dietro le quinte nel
Cinquecento afdandosi a personalit di spicco come Marco Pascale (a
leggere velocemente i notamenti del Gargani si ha come limpressione
che fosse veramente brillante; veniva utilizzato come testimone negli
atti pi importanti, soprattutto quelli di indirizzo politico, e poteva fre-
giarsi dellappellativo di nobile nonostante fosse ancora relativamente

!30
giovane). E sono proprio i discendenti di Marco Pascale a creare unau-
tentica dinastia di notai che va dal Seicento al Settecento.

Nel frattempo a Pietrafesa le cose non riescono proprio a sistemarsi
per il verso giusto. C il boom dellagricoltura, daccordo. Arriva ma-
nodopera da Brienza, ok. La popolazione cresce, va bene. Ma c un
aspetto nel quale il paese fanalino di coda. La cosa oggi potrebbe far
sorridere, ma allepoca una questione seria. Molto pi che seria.
novembre. Siamo nellanno1636. Fa freddo e a Pietrafesa c una
temutissima ispezione. quella del vescovo di Campagna, Costantino
Testi. Un romagnolo molto burbero e poco incline al confronto. Uno
che tratta i curati di campagna per quello che secondo lui meritano. A
calci nel sedere. Odia il fatto che questi si mischino ai contadini e lavo-
rino la terra (devono pur campare) e soprattutto li reputa del tutto
ignoranti e inadatti al lavoro che sono chiamati a svolgere. Lui una
sorta di vescovo losofo. Uno che ama la teologia, uno che del popolo
si interessa poco. Uno che tutto teso alla studio della disciplina. E non
a caso lavorer alacremente alla Controriforma assieme al suo prede-
cessore Alessandro Scappi, che nel frattempo si trasferito a Piacenza.
In quel freddo novembre del 1636 a Pietrafesa e tiene a rapporto i
petrucoli del posto. Ci sono Vito Ganga, Marco Cavallo, Antonello Pan-
za (uno dei gli del colono arrivato un paio di decenni prima), Paolo
Anzio Cavalli, Gabriele Giannotti e Giovanni Domenico Giannotti.
Manca larciprete e a gestire leconomato della curia proprio que-
stultimo. Che durante lincontro se ne sta in disparte. Sa che sta per
arrivare una lippica inenarrabile; e quella puntualmente arriva. Allora
Giovanni Giannotti si fa avanti e descrive al vescovo la situazione di
Pietrafesa, rincarando la dose. unalcova di miscredenti. Gente che si
afda a maghi, zingari saraceni, fattucchiere. Sortilegi, incantesimi, male-
ci e abusi di sacramenti e delle cose sacre sono allordine del giorno.
Egli stesso ha visto anche preti farsi curare dal malocchio. E lo dice
puntando il dito. A Pietrafesa il reverendissimo clero non capace di
farsi rispettare. Non come a Brienza, a Sasso o ad Atena dove le cose
funzionano diversamente. Talmente tanto che la plebaglia di questi pae-

!31
si viene giustappunto a Pietrafesa per farsi curare malanni danimo e di
corpo dai ciarlatani. Queste cose le conosce bene perch suo zio, Vi-
centio Giannotto, un procuratore noto in tutto il circondario. Vive a
Sasso, lavora a Brienza, a Vietri, a SantAngelo. E da nessuna parte ha
visto il degrado morale che c a Pietrafesa. Lui, Giovanni Giannotti,
saprebbe come sistemare le cose.
Devessere stata una riunione molto brusca. Non possiamo escludere
qualche zuffa. Fatto sta che Giovanni Domenico Giannotti diventa arci-
prete di Pietrafesa. Bigotto e severo no al midollo si deve a lui lavvio
del registro dei battesimi a Pietrafesa. Accusa i suoi compaesani di ince-
sto e di unione tra consanguinei. Prende alla lettera le indicazioni del
Concilio di Trento e non fa che esprimere il suo disappunto per un
paese arretrato e corrotto moralmente. Col registro dei battesimi non
sar pi possibile sgarrare. Si mette mano nalmente al registro con
nomi e cognomi. il 1654. A Giovanni Giannotti (che i notai continua-
no a denire Giandotte negli atti trascrivendo per intero linessione
dialettale) si deve la prima vera elencazione ufciale degli abitanti di
Pietrafesa. Ed lui che denisce, agli inizi, la stesura dei cognomi mo-
derni (ci saranno molte variazioni in futuro, per alcuni cognomi, ma la
gran parte rimane ssata da adesso). lui che dopo quasi un secolo
cambia la denominazione della famiglia Pacciariello. Trova il sopranno-
me un poco sconveniente. Non gli piace. Sui registri diventano tutti
Pucciariello. E il cognome non cambier pi, tranne per qualche ramo
sia a Pietrafesa che successivamente a Tito, con declinazione genitiva in
Pucciarelli. sempre lui che d un cognome agli ultimi arrivati a Pietra-
fesa, come gli Atella. Da perfetto cultore del latino si premura inoltre di
sistemare il suo cognome. Gianotto, Giannotto, Giandotto, Giandotte.
No. Giannotti con la declinazione latina. E poco importa se in futuro,
ancora a inizio Ottocento, persino un arciprete illuminato come Gio-
vanni Palermo riporter negli atti il cognome come Giannotte. Alla ne
avr vinto lui. Il cognome moderno Giannotti. Tale rimasto no ai
giorni nostri.
Solo che alla sua morte, nel 1675, nisce anche lepoca doro dei

!32
Giannotti a cui lui lascia in eredit solo un cognome univoco e ricono-
scibile. I cicli non sono mai per sempre. A partire da Joan Filippo a ini-
zio Cinquecento la famiglia ha conosciuto unascesa inarrestabile, grazie
soprattutto allabilit nelle procure e nei commerci. A differenza dei
Vignola, i Giannotti non hanno patrimonializzato molto investendo in
terreni. I Giannotti sono stati un po degli immobiliaristi ante litteram.
Compravano e vendevano immobili nei paesi del circondario. Quando
linuenza della famiglia a Pietrafesa andata completamente persa
dopo la morte dellarciprete, gli ultimi rimasti con un po di capitale in
mano hanno utato laria e sono andati a investire nella vicina Tito,
dove ancora oggi i Giannotti sono molto diffusi. Quelli rimasti a Pietra-
fesa si sono riciclati tra apprezzati artigiani, muratori e contadini. Ma

!
niente a che vedere con i fasti del secolo prima.

NUOVE POSIZIONI DI FORZA (LARRIVO DEGLI ABBAMONTE)


La ne del secolo segna idealmente anche il declino di due grandi fa-
miglie. E a farlo simbolicamente un testamento. Quello di una coppia
che non ha mai avuto gli. Leonardo Grande e Perna Miglionico infatti
lasciano tutte le loro ricchezze, e non sono poche, alla chiesa di Pietra-
fesa con un atto del 1704. Non certamente questo lascito a decreta-
re il declino delle due famiglie, ma rappresenta idealmente questo
cambio di condizione. I rami pi abbienti dei Grande, come accaduto
per i Giannotti, non riuscendo pi a trovare sponde politiche a Pietra-
fesa, decidono di spostarsi a Vietri, dove si integreranno benissimo nel
tessuto sociale ed economico. I Miglionico invece subiscono un po il
destino che era toccato un centinaio di anni prima ai Muro. Quello di
veder moltiplicare a dismisura i propri rami familiari con una dispersio-
ne di capitali e di inuenza. Ma proprio come accade per i Muro, nei
secoli successivi, non saranno infrequenti (tuttaltro) i rappresentanti
dei diversi rami della famiglia con ruoli di prestigio nelluniversit citta-
dina. Continua la tradizione notarile dei Pascale (Cesare, Ferdinando,
Nicola e Gennaro) a cui si afancano Gerardantonio e Vincenzo Vigno-
la. Anche i Vignola restano saldamente inseriti nel tessuto sociale con

!33
ruoli di prestigio, ma i fasti passati della famiglia non torneranno pi. Un
ramo rester fortissimo no allOttocento inoltrato, quando alcuni
rappresentanti potranno ancora fregiarsi del titolo di Magnici.
I Lorito e i discendenti di Joan Anzio Cavallo continuano ad accumula-
re ricchezza e inuenza. Sono i nuovi borghesi di estrazione contadina
che si arricchiscono e presto andranno allo scontro con il potere feu-
dale ed ecclesiastico. Non fanno altro che stipulare ottimi matrimoni di
convenienza tra le due famiglie aumentando il peso specico. I Cavallo
con Gerardo (grande carisma e abilissimo politico con un forte senti-
mento antifeudale) avviano una serie innita di contenziosi con la chie-
sa usurpandone terreni su terreni.
Nel frattempo dopo la rivoluzione contadina del secolo precedente a
Pietrafesa, nel Settecento, manca la specializzazione artigianale. Nei
centri pi grandi sono in voga tecniche di costruzione e di produzione
allavanguardia. La situazione ancora una volta attira artigiani dal cir-
condario, oltre naturalmente a tanti altri coloni. Grande ammirazione
suscitano due magistri che apportano una vera e propria rivoluzione a
Pietrafesa nel campo delledilizia. Si tratta di magistro Anselmo Colucci
da Vietri e magistro Gerardo Gentile da Sasso. Il primo dar vita a una
serie di tanti rami familiari ancora oggi presenti, mentre i Gentile col
tempo spariranno dai registri. Arrivano a Pietrafesa quasi in contempo-
ranea per i lavori di costruzione dello splendido palazzo degli Abba-
monte, nel Piazzile. Degli Abbamonte parleremo tra poco.
Ma chi sono i magistri in questepoca storica? il termine generico
utilizzato per descrivere le attivit artigianali e manuali. Sai riparare
scarpe e scarponi? Sei magistro. Sai ferrare gli zoccoli degli asini e dei
cavalli? Sei magistro. Sono magistri i muratori, i sellatori, i vasari e cos
via. Assieme ai capostipiti delle famiglie Colucci e Gentile arrivano altri
magistri e altre famiglie. Mastro Nicola Spera, ad esempio, arriva da
SantAngelo in contemporanea con i due mastri su menzionati. Arriva-
no i Pietrafesa da Tito, i Perrone da Sasso, a ne Seicento da SantAn-
gelo giungono i Romano che, grazie allarciprete Michele, avranno una
grande inuenza per tutta la prima met del Settecento, i Faruolo da

!34
Salvia, i Vizzo dal Vallo di Diano, i Santangelo da Sasso, i Moscarella da
Tito, i Cupolo da SantAngelo. Gli Abbamonte reclutano nellarco di
tutto il secolo tanti coloni contadini dal circondario. per lavorare le
loro terre che arrivano alcuni rami degli Sforza e degli Oliveto da Sas-
so, dei Faraone da Tito, cos come i Carbonaro (il cognome prende
origine da una delle due localit denite Carbonara vicino Bari e Bene-
vento). Da Brienza arrivano i Lancieri, i Caterino, i Pastore, i Leopardi.
Incerta la provenienza dei Rinaldo che sono presenti gi a met Sette-
cento. Mentre sono tanti e diversi i rami dei Laurino da Tito che si af-
facciano a Pietrafesa in questa fase. Il rappresentante pi carismatico
sembra essere Primantonio Laurino che d anche il via al ramo pi
numeroso e stanziale della famiglia a Pietrafesa. Da Sasso arriva anche il
capostipite dei Tofalo pietrafesani. Da semplice garzone arriva, proba-
bilmente da Potenza, Michele Laguardia, che sposa una Pucciariello
creando un ramo familiare ancora presente.

Parlavamo degli Abbamonte. Ed una storia da raccontare. Come di-
cevamo le famiglie storiche che hanno inuenzato le scelte politiche ed
economiche del territorio sono in declino, mentre i Vignola e i Pascale
si dedicano alle attivit notarili e alle altre arti notabili. Mancano i gran-
di speculatori economici come erano stati in passato i Muro, i Vignola, i
Giannotti e i Grande.

Le famiglie in rampa di lancia sono i Cavallo e i Loreto che controllano
economicamente il paese, ma non hanno ancora una rendita tale da
poter spartirsi tutto il territorio. Anche perch, come anticipato prima,
hanno pensato troppo a imparentarsi tra loro senza aumentare la rete
di inuenza soprattutto fuori dal territorio (i Cavallo hanno cominciato
da poco la propria ascesa). Per i rappresentanti pi importanti delle
due famiglie ormai assicurato lappellativo di Magnico in tutti i regi-
stri. Intanto Pietrafesa un terreno fertile per gli squali della nanza. Lo
sa bene larciprete don Paolo Antonio Cammarota che a Caggiano fa
da consulente per una famiglia nobiliare molto importante: gli Abba-
monte. Una famiglia che ha qualche credito nei confronti dei Caraccio-
lo. Un credito che vogliono saldare. Com la situazione a Pietrafesa?

!35
Gli domanda Nicola Abbamonte. Troppi contadini piccoli proprietari.
Mentre le famiglie pi ricche si accontentano di quello che hanno e
qualcuno deve frenare i Cavallo, poich non sono ben visti. dal vescovo
E lui si frega le mani. Ha un mucchio di quattrini da investire e la voglia
matta di costruirsi unautonomia economica e politica rispetto al resto
della famiglia che a Caggiano lo tiene un poco in disparte.
Va a controllare il territorio e resta stregato. C una sorta di anarchia,
mentre il malcontento e la miseria tra i contadini sono evidenti. La de-
cisione presa. Nicola acquista lo spazio del Piazzile a suon di quattrini
dalluniversit cittadina e fa costruire un palazzo bellissimo. Sar la sua
residenza e quella della consorte Rosaria Cavallo, scelta non a caso
come sposa nella famiglia pi inuente del paese. Si comincia da qui. E
come si continua?
I contadini sono esasperati. I piccoli terreni concessi loro in coltura da
parte del barone non rendono quanto dovrebbero, soprattutto perch
il dazio da pagare ormai fuori mercato. Il barone non fa sconti so-
prattutto quando sei un piccolo contadino senza nessun protettore. E
l'universit cittadina fa ancora enorme difcolt a trattare nelle stanze
dei bottoni del castello di Brienza. E cos questi contadini non possono
far altro che piangere miseria. Con chi? Con i Signori, ovviamente.
Chiedono prestiti, aiuti o magari si rivolgono agli eletti dell'universit. E
pronta arriva la convocazione nei palazzi degli Abbamonte. Sono loro
che hanno i capitali e non hanno pregiudizi di sorta.
Fratello mio, sappiamo che sei in grandi difcolt. Hai ragione, ma noi ti
possiamo aiutare. E quello tutt'orecchi. Ha un sacco di glie femmine
senza dote da mantenere in casa e sistemare la tavola quotidianamen-
te un problema serio. La soluzione semplice. Voi cedete a noi i di-
ritti di propriet del terreno e ce la vedremo col barone. Non dovete
far altro che continuare a zappare l'orto, produrre cibo e pagare met
del dazio che pagavate al barone. Ma lo pagate a me.
Cercate di capire. Il contadino non ha mai avuto la percezione di esse-
re proprietario di quei terreni. Formalmente lo secondo il diritto
feudale, ma lui non ne ha contezza. Sa solo che adesso pagher la met

!36
in dazio ai nuovi proprietari. II barone non pi un problema suo.
E gli Abbamonte cosa ci guadagnano? la pi grande operazione -
nanziaria del Settecento. E non la inventano certo gli Abbamonte, es-
sendo ormai in uso presso le famiglie pi ricche di tutti centri del Re-
gno in questa fase. Loro incassano la met del dazio dai contadini, si
prendono la propriet dei terreni e al barone danno solo gli spiccioli
mettendo insieme somme forfettarie per tutti i terreni. Cominciano
contenziosi legali inniti col barone di Brienza. E la soglia dei dazi da
pagare si abbassa sempre di pi con la decima che ormai va del tutto
in disuso. Capite che in poco tempo gli Abbamonte, i Cavallo e i Loreti
(che hanno subito seguito lesempio) si sono trovati con tomoli e to-
moli di terreni e un sacco di entrate.

I MOTI DEL 1799


Lepicentro del movimento antifeudale partito con la proclamazione
della Repubblica Partenopea (22 gennaio 1799) nella Basilicata Nord
Occidentale senza dubbio Picerno. E a Pietrafesa, anche in virt delle
continue lotte legali tra i proprietari terrieri (Loreti, Abbamonte e Ca-
vallo) e il barone, i moti vengono presi decisamente sul serio. Talmente
sul serio che dopo la repressione si contano almeno settanta morti.
Naturalmente gente semplice. I contadini miserabili che si sono uniti
alla protesta dei signori per i quali lavorano la terra, sperando in un
cambiamento che mai sarebbe arrivato. Invece tra i protagonisti di
queste vicende rimasti vivi (che naturalmente non raccontiamo nella
loro interezza) ci fu senza dubbio il prete pietrafesano Gregorio Valla-
no (glio di Nicola Vallano e Lucrezia Scaturchio). Mente brillante, rivo-
luzionaria e autentico prete del popolo. Il Vallano ama solidarizzare
realmente con la popolazione e ha idee assolutamente in linea con
quanto avvenuto in Francia da qualche anno. Ha un solo problema. A
Pietrafesa larciprete un certo don Giovanni Palermo. Altra mente
rafnata, descritta addirittura in concetto di santit. Due personalit
cos carismatiche non possono certamente convivere a Pietrafesa. Ad
accogliere il Vallano la comunit di Sasso dove molto amato. Cos

!37
tanto che dopo la repressione dei moti del 1799 (durante i quali il Val-
lano stato tra i fautori della rivolta sia a Pietrafesa che a Sasso) quasi
met della popolazione sassese rma un atto ufciale nel quale si di-
chiara il falso pur di far liberare il sacerdote. Gi, perch il povero Valla-
no rinchiuso per 25 giorni in carcere a Castellammare (Quartiere de
Forzati) per ordine della Delegazione del Visitatore Generale. E rischia
seriamente di morire di fame. Questa la lettera che scrive al responsa-
bile della Delegazione della Provincia di Basilicata, assieme allaltro sa-
cerdote Mascale Mascarella di Tito, con il quale condivide la sorte.

I sacerdoti Gregorio Vallano di Pietrafesa e Mascale Mascarella del Tito,


Provincia di Basilicata, detenuti per voluta reit di Stato al presente Quar-
tiere de Forzati in Castellammare, con suppliche rappresentano allE. V.a,
qualmente essi sono costretti a perire dalla fame in mezzo a una penosa
indigenza di tutto il necessario alla vita a motivo della mancanza deglali-
menti, che S. M. fa somministrare a rei di stato, e che i medesimi hanno
ricevuto in tempo della di loro detenzione nelle carceri della suddetta Pro-
vincia alla ragione di un tar al giorno per ciascuno (), supplicano calda-
mente, che atteso la loro miseria, ad estrema urgenza voglia benignarsi dar
glordini opportuni per che poi si diano gli alimenti giusta le sovrane deter-
minazioni ().

Non sappiamo se la supplica di avere pi razioni di cibo sia stata effet-


tivamente accolta. Il povero Gregorio Vallano, dopo 25 giorni di deten-
zione, torna per tra la gente di Sasso che lo ha accolto e lo ha difeso
no alla ne. Il suo carisma gli permetter nel 1807, alla morte di don
Giovanni Palermo (venerato come un santo a Pietrafesa), di lasciare
Sasso per diventare arciprete, nalmente, del suo paese. Anche il pove-
ro don Giovanni Palermo tra i processati per i moti, ma a differenza
del suo successore non verr mai incarcerato.
Ma tra gli eroi del 1799 a Pietrafesa non ci fu solo il Vallano. Ha fatto
molti pi giorni di carcere (a Polla e Matera) Andrea Abbamonte (glio
proprio di quel Nicola che era arrivato a Pietrafesa e aveva sposato

!38
Rosaria Cavallo), mentre suo glio Nicola (chiamato come il nonno)
non viene incarcerato ma viene spesso perquisito e tenuto sotto con-
trollo. Peraltro muore giovanissimo a 24 anni, nel 1803. Dei Cavallo
vengono processati Donato e suo fratello Francesco (nato nel 1765).
Questultimo stato lispiratore di Carlo Cavallo (di cui narreremo tra
poco) e nel 1820 partecipa addirittura alla grande Assemblea del Po-
polo Carbonaro della Lucania Orientale. Il sindaco Vincenzo Gagliardi
(scrittore e pittore) paga qualche conseguenza dalla sua attiva parteci-
pazione ai moti, cos come il contadino Domenico Cammarota. Dei
Loreti a essere attenzionato Nicola. Viene condannato invece Cosi-
mo Vallano che si fatto cinque anni di carcere per aver partecipato a
unimboscata nella quale sono morti molti realisti. Chi andato peggio
di tutti stato Domenico Pascale alias Zapparo, condannato a dieci
anni di carcere per aver preso parte ai moti attivamente con i principa-
li esponenti della regione. Implicati in maniera pi lieve Rocco Romano,
Gaspare Perrone, Donato Cammarota e Vincenzo Vignola.

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TUTTI GLI ABITANTI DI PIETRAFESA NEL 1818 [DALLARCHIVIO ECCLESIASTICO DI
PIETRAFESA]
Lo stato delle Anime era uno strumento spesso utilizzato dalla Chiesa
a ni scali e di censimento. Venivano registrati periodicamente tutti gli
abitanti del paese specicando gli inquilini di ogni singola abitazione. A
Pietrafesa il censimento ecclesiastico stato effettuato pi volte volte. I
pi completi dono quelli del 1818 (ed quello che vi proponiamo
integralmente di seguito), del 1828 e del 1838. Si tratta di uno stru-
mento preziosissimo per gli studiosi di storia locale ed economica, per-
ch permette di avere unidea precisissima delle condizioni socio eco-
nomiche del paese in un dato contesto storico. Peraltro, nel nostro
caso, ci permette di conoscere comera Pietrafesa duecento anni fa.
Una fotograa autentica. Sono riportati infatti non solo i nomi delle
persone con relativi soprannomi (in molti casi), ma anche la denomi-
nazione delle strade e i proprietari delle abitazioni. Si deciso di ripro-
porlo integralmente senza commenti proprio per lasciare che il lettore
possa immergersi nella Pietrafesa del 1818. Un viaggio suggestivo.

!
!
LEGENDA

ved.: vedovo o vedova
sopr.: soprannome
don (donna): presso per famiglie importanti.
Mastro: indicazione della professione.
Projetto: trovatello accolto in una determinata famiglia.

!
La data presente accanto al nome indica la nascita. Lindicazione di (quando presente)

! !
dopo il nome e il cognome rivela il nome del padre.

! !
!40
VALLONE REGALE Carmina di Muro (glia di Antonio) 21 dic 1815
Maria Teresa di Muro (glia di Antonio) 20 ott 1818

Casa propria

Casa propria

Rocco Brancato di Francesco10 nov 1767
Lucrezia Giannotti (convivente) 2 nov 1779 Vincenzo Pascale di Giacomo 21 feb 1762
Rosaria Catarina (glia di Lucrezia) 29 ago 1806
Catarina Pietrafesa (moglie) 17 mag 1756

Casa propria
CASALE

Teresa Fortunato vedova di circa anni 53 Casa propria



Giuseppina Fiore (glia) 9 apr 1794
Rocco Fiore (glio) 9 mag 1796 Donna Lucrezia Perrone di Castellaneta vedova
Maria Fiore (glia) 17 nov 1789 (marito defunto Don Donato Cavallo) di circa anni 62
Michele Ferme di Giuseppe (marito di Maria) 1 dic 1790 Don Giuseppe Cavallo (glio) 1 giu 1784
Rosa Ferme (glia di Michele e Maria) 21 mar 1815
Don Rocco Cavallo (glio) 7 lug 1791
Don Carlo Cavallo (glio) 18 feb 1793
Casa propria
Donna Maria Rosa Cavallo (glia) 12 nov 1794
Don Francesco Cavallo glio 1 nov 1775
Agnese Vallano di Nicola Rosiello (sopr.) 31 mar 1772
Donna Costanza Gagliardi (moglie di Francesco) di
circa anni 31
Casa propria
Donna Teresa Maria Carmela Cavallo (glia di France-
sco) 21 feb 1816
Felice Vallano Rosiello (sopr.) 9 feb 1768 Donna Angela Cavallo (glia di Francesco) 29 ago
Angela Perrone (seconda moglie) 13 nov 1770 1817

Teresa Vallano (glia di primo letto) 13 apr 1780

Casa propria

Casa propria

Mastro Michele Vignola 31 ott 1760
Giuseppe Pascale di Pasquale 6 dic 1764 Rosaria di Muro (moglie) di circa anni 54
Anna Maria Panza (moglie) 16 nov 1766 Filippo Vignola (glio) 30 ago 1799
Rocco Emiddio Pascale (glio) 17 ago 1808 Vincenzo Vignola (glio) 17 lug 1803

Maria Pascale (glia) 1 apr 1812

Casa propria

Casa di Donato di Muro

Donna Feliciana Vignola di circa anni 52
Vincenzo Pucciariello di Michelangelo 7 giu 1786 Donna Celestina Vignola (sorella) 19 mag 1778
Agnese Pascale di Vincenzo (moglie) 1 nov 1788 Donna Teresa Vignola (sorella) 21 set 1782

Raffaela Pascale (glia) 25 ott 1818

Casa propria

Casa propria

Don Serano Zoccoli
Rosaria Ferme del Tito vedova 20 mar 1774
Donna Maria Francesca Doti (moglie)
Don Francesco Raffaele Cavallo (glio di Maria France-
Casa propria
sca) 21 ott 1799
Don Donato Maria Cavallo (glio di Maria Francesca)
Nicola di Donato di Muro 16 apr 1759 20 mar 1802
Teresa Gagliardi (moglie) 31 ott 1774 Donna Maria Cavallo (glia di Maria Francesca) 20 mar
Giuseppe di Muro (glio) 26 giu 1801 1802
Carmina di Muro(glia) 23 set 1818 Donna Carmela Cavallo (glia di Maria Francesca) 13
Antonio di Muro (altro glio di Donato) 11 mar 1769 ott 1807
Brigida Cerullo (moglie di Antonio) 30 ago 1779 Donna Beatrice Cavallo vedova (cognata di Maria
Raffaela di Muro (glia di Antonio) 17 gen 1799 Francesca) 19 mar 1779
Vincenzo di Muro (glio di Antonio) 9 mar 1813 Pascasio Cupoli (nipote di Beatrice) di anni 9

!41
Casa propria Maria Rosaria Romano (glia) 30 mag 1815
Antonio Romano (glio) 21 ago 1818

Teresa Palermo vedova 10 mar 1764
Antonio Miglionico (glio) 14 gen 1793 Casa propria

Rocco Miglionico (glio) 8 feb 1795
Maria Miglionico (glia) 16 feb 1798 Giuseppe Sivolella di Pasquale 23 nov 1782
Rosa Miglionico (glia) 22 gen 1801 Maria Rosa Lanzi (moglie) 1 set 1788
Agnese Miglionico (glia) 1 ago 1803
Anna Maria Sivolella (glia) 13 ago 1817
Giuseppe Cammarota di Donato (nipote di Giuseppe)
Casa propria
14 ago 1808

Maria Angela Cavallo Scarzonara (sopr.) ved. 3 mag 1742 Casa propria

Vincenzo Cavallo (nipote) 28 apr 1792

Donato di Luca di Rocco 9 mar 1780
Casa di Don Raffaele Cavalli
Antonina Gentile (moglie) 5 ott 1784
Nunziato di Luca (glio) 24 mar 1808

Giovanni Giannotti di Rocco Filocco (sopr.) 27 ott 1788
Maria Cerullo di Domenico (moglie) 13 ott 1787 Casa di Mastro Meliande

Rosaria Giannotti (glia) 9 gen 1818

Mastro Nicola Cavallo nov 1784
Casa propria
Maria Pascale (moglie) 15 dic 1785
Agnese Cavallo (glia) 25 ago 1812
Feliciana Lancone vedova 17 apr 1771 Raffaele Cavallo (glio) 10 ott 1815

Rocco Lancone (glio) 12 feb 1803
Raffaela Lancone (glia) 27 ott 1805 Casa propria

Angela Maria Lancone (glia) 20 lug 1808
Carmine Lancone (glio) 1 apr 1811 Vincenzo Faruolo di Carmine 12 ago 1755
Michele Lancone (glio) 11 mar 1793 Teresa Lomiento (moglie) di anni 57
Maria Colucci (moglie di Michele) 14 mag 1794 Rosa Faruolo (glia) 16 giu 1794

Gennaro Lancone (fratello di Feliciana) 24 set 1778

Casa di Nicola Meliande

Casa propria

Angela Vizzo vedova 16 febb 1771
Mastro Rocco Cerullo di Michele 8 apr 1763 Domenico Palermo (glio) 22 set 1796
Michele Cerullo (glio) 27 apr 1796 Michele Palermo (glio) 7 mag 1798
Domenico Cerullo (glio) 24 feb 1799 Rocco Palermo (glio) 14 gen 1802
Cosmo Cerullo (glio) 27 set 1802 Maria Palermo (glia) 20 dic 1804
Vincenzo Cerullo (glio) 26 gen 1808
Carolina Palermo (glia) 13 apr 1807

CASALE VECCHIO (Verso le Fratte)


Casa propria

Casa propria
Rosaria Cammarota vedova di circa anni 64
Donata Miglionico (glia) 24 ago 1790
Donato Cerullo di Giampietro 15 mag 1764 Rocco Pascale di Vincenzo (marito di Donata) 29 giu
Agnese Palermo (moglie) 18 set 1758 1792

Anna Maria Lomiento (gliastra) 28 lug 1781
Giuseppe di Muro di Nicola (marito di Anna Maria) 10 Casa propria

mar 1773

Nicola Cammarota di Rocco, Biannino (sopr.) 25 lug
Casa propria 1791
Vincenza Marrone (moglie) 30 ott 1798
Francesco Romano di Rocco 12 giu 1772 Rocco Cammarota di Donato (nipote di Nicola) 28 gen

!
Teresa Meliande (moglie) 30 gen 1779 1805

Carmela Romano (glia) 7 set 1808
Rocco Romano (glio) 30 set 1811

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Casa propria
Casa propria

Filippo Vignola di Pietro di circa anni 65


Rocco Palermo di Rosario vedovo 4 giu 1761
Nicola Palermo (glio) 9 mag 1788
Casa propria Teresa Laviano (moglie di Nicola) 30 lug 1791
Roccantonio Palermo (glio di Nicola) 16 dic 1815

Rocco di Muro di Michele 25 gen 1796
Antonia di Muro (sorella) 29 nov 1791 Casa propria

Vincenzo Cavallo di Domenico, Soa (sopr.), (marito di
Antonia) 28 apr 1793 Caterina Pascale di Antonio vedova 28 feb 1764
Rocco Andrea Cavallo (fratello di Vincenzo) 6 set 1798
Rosa Vallano (glia) 1 ott 1795
Antonio Vallano (glio) 31 mar 1798

Casa propria

Casa propria

Rocco Pucciariello di Domenico nato a Tito 17 apr 1774
Maria Palermo (moglie) 27 feb 1777 Michele Cavallo (di Salvia) 17 apr 1779
Giuseppe Pucciariello (glio) 8 nov 1801 Carmelia Palermo (moglie) 28 apr 1795
Antonio Pucciariello (glio) 12 ago 1807 Rocco Cavallo (glio primo letto di Michele) 12 ott 1807
Vincenzo Pucciariello /glio ) 23 ag0 1810 Eufemia Cavallo (glia di Michele e Carmelia) 8 mar
Michele Pucciariello (glio) 7 mag 1815 1815

Donato Pucciariello (glio) 24 set 1818

Casa propria

Casa propria

Vincenzo Sivolella di Domenico 26 dic 1777
Rosa Ferraro 15 lug 1773 Paola di Muro (moglie) 26 gen 1778
Teresa Ferraro (sorella) 15 apr 1776 Teresa Sivolella (glia) (25 gen 1804
Agnese Ferraro (sorella) 18 ago 1778 Anna Maria Sivolella (glia) 19 set 1806
Rocco Romano di Donato (marito di Agnese) 13 feb Raffaela Sivolella (glia) 6 set 1809
1775 Angela Sivolella (glia) 10 feb 1812
Donato Romano (glio di Rocco) 4 apr 1805 Nicola Sivolella (glio) 18 giu 1818

Maria Romano (glia di Rocco) 4 mag 1817

Casa propria

Casa propria

Maria Ferme di Giuseppe Lelio (sopr.) 17 ott 1787
Mastro Beniamino Meliande vedovo 23 dic 1749 Rosaria Ferme (glia illeggitima) 20 mag 1808

Mastro Serano Meliande (glio) 1 mar 1795
Laviero Meliande (glio) 2 set 1790 Casa propria

Eufemia Atella (moglie di Laviero) 23 apr 1791
Maria Rosa Meliande (glia di Laviero) 3 set 1812
Nicola Laviano di Gennaro 25 mag 1776
Teresa Faruolo (moglie) 29 ott 1778

Casa propria

Casa propria

Rocco Lomiento di Saverio Cef (sopr.) 6 dic 1771
Rosa Miglionico (moglie) di circa anni 37 Pasquale di Muro Ferrantone (sopr.) 20 lug 1772
Giuseppe Lomiento (glio) 26 apr 1804 Anna Maria Lomiento (moglie) 7 apr 1792
Teresa Lomiento (glia) 4 dic 1807
Rosaria di Muro (glia di primo letto) 10 dic 1801
Maria di Muro (glia di Anna Maria) 20 mag 1816

Casa propria

Casa di Andrea Panza Crocola (sopr.)

Alessio Cerullo di Andrea 15 ott 1768
Maria Teresa Cerullo (glia) 24 feb 1802 Vincenzo Meliande Cemice (sopr.)12 gen 1778
Vincenzo Cerullo (glio) 27 gen 1806 Teresa di Luca (moglie) 4 set 1787

!
Michele Cerullo (glio) 8 giu 1810
Antonio Meliande (glio) 17 gen 1809
Rocco Meliande (glio) 23 dic 1813

!43
Casa propria Giovanni Sivolella (glio) 9 set 1811
Anna Rosa Sivolella (glia) 7 mar 1815

Francesco Miglionico Scincola (sopr.) 20 ott 1761
Domenica Sivolella (moglie) 21 dic 1779 Casa propria

Donato Miglionico (glio) 20 gen 1815

Mastro Vincenzo Letterelli di circa anni 43
Casa propria
Rosaria Romano (moglie) 23 set 1766

Maria Rosa Panza vedova 1 mar 1725 Casa propria


Rocco Palermo (glio) 12 gen 1767
Francesco Palermo (glio) 22 dic 1769 Angela Lancone vedova 6 giu 1768
Rosa Cammarota (moglie di Francesco) di circa anni 27 Agnese Cammarota (glia) 5 ago 1790
Cosmo Palermo (glio di Francesco) 5 apr 1807 Rosaria Cammarota (glia) 13 ott 1795
Giuseppe Palermo (glio di Francesco) 23 mag 1811 Rocco Cammarota (glio) 16 mag 1802
Giovanni Palermo (glio di Francesco) 30 gen 1814
Teresa Cammarota (glia) di circa anni 11

CASALE VECCHIO (Verso la Cava della Casa propria



Fontana)

Rosa Lancone vedova 23 giu 1771
Casa di Nicola Meliande
Andrea Cerullo (glio) 7 mag 1794
Raffaela Cerullo (glia) 4 ott 1797

Anna Rosa Vizzo vedova 9 gen 1768
Nicola Ferme (glio) 25 set 1796 Casa propria

Michele Ferme (glio) 5 feb 1799
Teresa Ferme (glia) 24 nov 1804 Filippo Moscarella di Domenico 25 ago 1778
Rocco Ferme (glio) 22 ago 1808
Anastasia Scaturchio (moglie) 14 lug 1791
Donato Moscarella (glio) 16 gen 1809
Casa propria
Raffaele Moscarella (glio) 5 lug 1812
Rocco Moscarella (glio) 30 apr 1816

Michele Collazzo di Gennaro 3 ott 1774
Maria Lomiento (moglie) 5 nov 1775 Casa propria

Nunziata Collazzo (glia) 25 mar 1799
Donato Collazzo (glio) 4 dic 1800 Rocco Laurenza di Pasquale 17 gen 1774
Rosaria Collazzo (glia) 22 dic 1802 Anna Maria Cavallo (moglie) 16 dic 1779
Anna Collazzo (glia) 15 apr 1813 Antonio Lomiento Leccese (sopr. ) (nipote) 14 ago 1796
Vincenzo Collazzo (glio) 18 lug 1816
Teresa Cavallo (nipote) 16 giu 1797
Antonio Laurenza (fratello illegittimo) 13 giu 1802

Casa propria

Casa propria

Raffaele Ferme di Rocco Pizzicarella (sopr.) 18 mar 1782
Vincenzo Ferme (fratello) 28 lug 1784 Rocco di Lia di Martino di anni 53
Lucia Vignola (moglie di Vincenzo) 13 dic 1789
Rosaria Atella (moglie) 5 apr 1769
Arcangela di Lia (glia) 18 gen 1798
Casa propria
Teresa di Lia (glia) 4 giu 1804
Costanza di Lia (glia) 16 lug 1811

Caterina Lovito vedova 2 apr 1763
Carmina Romano (glia) 13 feb 1796
Casa propria

Casa propria
Giovanni Ferme di Francesco Scherdone (sopr.) 27 gen
1784
Francesco Sivolella di Pasquale di circa anni 54 Rosa Lomiento (moglie) 22 ott 1785
Caterina di Lia (moglie) di circa anni 42 Teresa Ferme (glia) 4 nov 1811

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Teresa Sivolella (glia) 27 set 1797 Francesco Ferme (glio) 6 set 1814

Colomba Sivolella (glia) 28 gen 1800
Angela Sivolella (glia) 24 apr 1802

!44
Casa propria
Casa propria

Giovanni Ferme Pizzicarella (sopr.) 22 gen 1787 Giuseppe Ferme Lelio (sopr.) 5 apr 1757
Teresa Palermo (moglie) 13 gen 1792 Teresa Lomiento (moglie) di anni 57
Angela Maria Ferme (glia) 4 feb 1813
Giuseppina Ferme (glia) 18 feb 1796
Anna Ferme (glia) 10 apr 1805

Casa di Donna Maddalena Salinero Abbamonte

Casa del Sig. Gagliardi

Rosa di Muro Cecanciello (sopr.) vedova 18 ott 1774
Nicola Lancone (glio primo letto) 14 nov 1795 Antonio Palermo di Cosmo 14 set 1785
Angela Maria Pascale (glia secondo letto) 17 gen 1801 Paola Cerullo (moglie) 15 set 1781
Giuseppina di Muro (glia illegittima) 28 lug 1816
Anna Maria Palermo (glia) 10 apr 1816

Casa propria
Casa propria

Michele Ferme Lelio (sopr.) 26 ott 1769 Donato Palermo di Cosmo 17 apr 1781
Rosa Caterino (moglie) 14 giu 1774
Francesca Casalaspro (moglie) 4 giu 1768
Maria Palermo (glia) 3 mag 1807

Casa propria

Casa propria

Gennaro Cammarota di Michele 19 set 1792
Carmina Brancato (moglie) 10 gen 1793 Rocco Caterino di Antonio 20 feb 1773
Angiolo Cammarota (glio) 3 mag 1816
Maria Santangelo (moglie) di anni 42
Rosa Caterino (glia 22 dic 1807
Casa propria
Raffaela Caterino (glia) 20 ago 1809

Donato Faruolo di Vincenzo 30 mag 1778 Casa propria



Rosa Palermo (moglie) 5 dic 1774
Vincenzo Faruolo (glio) 27 lug 1808 Giovanni Sivolella di Domenico 27 ott 1786
Maria Teresa Faruolo (glia) 3 apr 1813 Rosa Palermo (moglie) 21 gen 1792

Rosaria Faruolo (glia) 7 apr 1817

Casa di Mastro Cavallo

Casa propria

Angela Palermo ved. di circa anni 69
Nicola di Luca di Rocco 13 mag 1783 Donato Cammarota (glio) 25 feb 1791
Anna Vignola (moglie) 23 giu 1786 Vincenzo Cammarota (gliastro) 12 feb 1806

Rocco di Luca (glio) 26 set 1807
Maria Rosaria di Luca (glia) 6 giu 1815 CASALE NUOVO

Rosa di Luca (glia) 12 dic 1818

Casa propria

Casa di Don Vincenzo Gagliardi

Nicola Meliande di Giuseppe di circa anni 79
Teresa Collazzo di Paolo vedova 20 mar 1763 Rosa Cappa (moglie) di circa anni 66
Rosaria Pascale (glia) 8 apr 1789 Antonino Romano (nipote) 1 ago 1790
Raffaela Pascale (glia) 15 dic 1796 Raffaela Gagliardi (moglie di Antonino) 6 set 1792
Maria Pascale (glia) 22 dic 1799 Maria Agnese Romano (glia di Antonino) 17 apr 1810
Rocco Pascale (glio) 23 set 1802 Michele Romano (glio di Antonino) 22 set 1811
Pasquale Pascale (glio) 17 mag 1805
Francesca Romano (glia di Antonino) 19 feb 1817
Vincenzo Romano (glio di Antonino) 13 nov 1818

Casa propria

Casa propria

Nicola Meliande Cemice (sopr.)19 apr 1778
Maria Amendola (moglie) 27 set 1793 Domenico Caterino di Michele (22 gen 1781)
Carmine Meliande (glio) 14 feb 1816 Rosa Cerullo (moglie) 11 gen 1787
Anna Meliande (glia di primo letto) 8 feb 1809
Agnese Caterino (glia) 12 nov 1804

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Rocco Caterino (glio) 20 set 1807 Casa di Angela Cavallo

Vincenzo Caterino (glio) 31 mar 1811
Teresa Caterino (glia) 28 lug 1815
Anna di Luca di Nicola vedova 5 ott 1751
Maria Palermo (glia) 18 mag 1797

Casa propria

Casa propria

Rocco Ferme bottegaro (mestiere) 29 apr 1764
Lucia Lancone (moglie) 13 dic 1775 Don Rocco Moscarella (canonico) 4 ott 1744
Domenico Ferme (glio) 24 mag 1795 Vincenzo Pietrafesa di Francesco 4 gen 1757
Emmanuela Ferme (glia) 12 lug 1798 Rosa Moscarella (moglie) 1 ott 1767
Feliciana Ferme (glia) 14 giu 1801 Clemente Pietrafesa (glio) 28 ott 1805
Vincenzo Ferme (glio) 23 feb 1808 Giovanni Pietrafesa (glio) 27 dic 1795
Giovanni Ferme (glio) 8 mar 1811 Maria Vallano di Domenico (moglie) 8 nov 1798
Donato Ferme (glio) 19 mar 1814 Donato Pietrafesa (glio di Giovanni) 7 feb 1808

Nicola Ferme (glio) 6 nov 1818

Casa propria

Casa propria

Rocco Palermo 6 dic 1782
Mastro Rocco Colucci 12 set 1751 Maria Palermo (sorella) 7 ago 1795

Rosaria Palermo (moglie) di circa anni 59
Giovanni Colucci (glio) 10 set 1798 Casa propria

Anselmo Colucci (glio) 22 mag 1805

Mastro Vincenzo Laviano di Paolo 5 set 1778
Casa propria
Teresa Pietrafesa (moglie) 28 nov 1790
Raffaele Laviano (glio) 20 mar 1808
Mastro Giuseppe Colucci di Rocco 30 lug 1788 Costantino Laviano (glio) 27 giu 1810
Teresa Brancato (moglie) 4 mar 1792 Rosa Laviano (glia) 10 gen 1813
Anna Colucci (glia) 28 mag 1812 Giuseppina Laviano (glia (29 dic 1815)

Giovanni Colucci (glio) 17 mar 1817

Casa propria

Casa propria

Rocco di Luca 25 mar 1748
Rosaria Brancato vedova 17 mag 1756 Rosa Lomiento (moglie) di circa anni 67
Teresa Meliande (glia) 23 ago 1788 Francesca di Luca (glia) 31 mag 1794

Giuseppe Lomiento (marito di Teresa) 10 ago 1789
Donato Lomiento (fratello di Giuseppe) 22 mar 1792
Casa propria

Casa propria
Teresa Cerullo di Michele 5 mar 1760
Donato Cerullo (fratello) 7 feb 1770
Giuseppe Pascale di Paolo 29 ott 1749 Donata di Lia (moglie di Donato) 27 lug 1778
Rosaria Palermo (moglie) 13 apr 1763 Rocco Cerullo (glio di Donato) 5 nov 1800
Domenico Pasquale Pascale (fratello di Giuseppe) Giovanni Cerullo (glio di Donato) 16 lug 1804
vedovo 20 gen 1755 Domenicantonio Cerullo (glio di Donato) 6 ago 1807
Raffaelo Pascale (glio di Giuseppe) 22 ott 1801 Domenico Cerullo (glio di Donato) 30 set 1810
Michele (glio di Giuseppe) 30 dic 1794 Maria Anna Ferme vedova di circa anni 69

Maria Palermo (moglie di Michele) 3 dic 1798
Giuseppe Pascale (glio di Michele) 3 mag 1815
Casa propria

Casa di Domenico Pascale


Giuseppe Cerullo di Michele 24 apr 1766
Teresa di Muro (moglie) 1 nov 1772
Anna Pascale di Saverio 24 mar 1798 Angelo Cerullo (glio) 26 ott 1808
Agnese Pascale (sorella) 14 set 1800 Rocco Cerullo (glio) 23 gen 1812

!
Maria Pascale (sorella) 9 gen 1809
Giovanni Cerullo (glio) 23 gen 1815
Maria Antonia Cerullo (glia) 5 mag 1818
Vincenzo Cerullo (glio) 3 dic 1799

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Anna Romano di Pasquale (moglie di Vincenzo) 30 ott Antonio Miglionico (glio) 28 gen 1795
1794
Giuseppe Miglionico (glio) 8 dic 1804

Casa di Giovanni Gagliardi


Casa di Giovanni Sforza

Carmina Lomiento di Rocco Leccoso (sopr.) 25 ott 1798


Giuseppe Faruolo di Vincenzo 6 apr 1789
Teresa di Muro (moglie)5 feb 1779
Casa propria Maria Rosa Faruolo (glia) 3 ott 1810
Maddalena Faruolo (glia) 28 set 1813

Rocco Gagliardi 10 mar 1764
Angela Sivolella (moglie) 31 mar 1770 Casa di Mastro Rocco Colucci

Rosaria Gagliardi (glia) 15 feb 1798
Carolina Gagliardi (glia) 5 nov 1800 Michele Pascale Bruciaerro (sopr.) di circa anni 60
Vincenzo Gagliardi (glio) 15 dic 1802 Rosa Catalano (moglie) di circa anni 34
Michele Gagliardi (glio) 9 dic 1805 Giuseppe Pascale (glio)20 feb 1811
Lucia Gagliardi (glia) 27 ago 1808
Rocco Pascale (glio) 31 ott 1812
Raffaele Pascale (glio) 13 apr 1815
Casa propria
Rosaria Pascale (glia di primo letto) 19 feb 1801
Marianna Pascale (glia di primo letto) 1 maggio 1805

Don Antonio Moscarella (canonico) 20 apr 1780
Rocco Moscarella (fratello) 21 feb 1784 Casa di Giuseppe di Muro

Carminella Romano (moglie) 6 ago 1791
Maria Antonia Moscarella (glia di Rocco) 16 feb 1813 Michele Ferme di Rocco Pizzicarella (sopr.) 21 lug 1795
Felice Moscarella (glio di Rocco) 13 gen 1818
Rosa Pascale (moglie) 16 lug 1798
Rocco Ferme (glio) 28 apr 1818

Casa propria

Casa propria

Giuseppe di Muro di Rocco, Piscella (sopr.) 26 gen 1767

Francesca di Luca vedova 31 dic 1756
Casa propria
Rosa Cammarota (glia) 4 giu 1802
Michele Cammarota (glio) 3 gen 1797
Caterina Meliande vedova di circa anni 65 Agnese Fiore (moglie) 22 nov 1792

Teresa Miglionico (glia) 22 feb 1792
Giovanni Sforza (marito di Teresa) 30 nov 1786 Casa propria

Giuseppe Sforza (glio di Teresa) 19 lug 1812
Maria Luigia Sforza (glia di Teresa) 23 set 1814 Giovanni Cammarota di Lionardo 26 set 1771
Donata Sforza (glia di Teresa) 6 nov 1817
Teresa Pascale (moglie) di circa anni 54
Agnese Cammarota (glia) 15 ago 1799
Casa propria
Rocco Cammarota (glio) 7 lug 1803
Angelo Cammarota (glio) 12 dic 1806
Angelantonio Vallano di Pasquale 31 ott 1775 Rosa Cammarota (glia) 3 ago 1810

Carmina Palermo (moglie) 20 gen 1776
Maria Vallano (glia) 10 lug 1803 Casa propria

Rosa Vallano (glia) 14 ago 1806
Vincenzo Vallano (glio) 16 giu 1809 Donato Lomiento di Bartolomeo di circa anni 66
Rocco Vallano (glio) 30 gen 1813 Rosaria Gagliardi (moglie) 19 feb 1745
Agnese Vallano (glia) 5 mar 1816
Rosa Lomiento (glia) 29 dic 1787
Andrea Panza (marito di Rosa) 29 apr 1790
Casa propria
Francesca Panza (glia di Rosa) 26 ago 1814
Maria Panza (glia di Rosa) 30 mar 1817

Michele Miglionico di Nicola (30 mar 1771)
Anna Pascale (moglie) 7 feb 1763 Casa propria

Nicoletta Miglionico (glia) 2 dic 1788
Rosa Miglionico (glia) 4 giu 1791 Mattia Gagliardi di Michele 24 feb 1772
Rosa Romano (moglie) 10 lug 1773

!47
Maddalena Gagliardi (glia) 26 mag 1795 Casa del fu Rosignuolo

Veneranda Gagliardi (glia) 15 apr 1797
Vincenzo Gagliardi (glio) 12 apr 1799 Rocco Vignola Ovicella (sopr.) di circa anni 42
Raffaela Gagliardi (glia) 27 ago 1807 Teresa Ferme (moglie) di circa anni 40

Vincenzo Gagliardi (glio) 12 apr 1809

Casa propria

Casa di Mattia Gagliardi

Agnese Laviano Scarpella (sopr.) vedova 10 nov 1750
Domenico Pucciariello Cacchionno (sopr.) vedovo di
circa anni 72 Casa di Francesco Ferme

Giosu Pucciariello (glio) 12 apr 1787

Donato Panza di Pasquale 30 nov 1774
Casa di Mattia Gagliardi
Angela Lancieri (moglie) 26 mag 1782
Anna Maria Panza (glia) 5 mag 1815
Giovanni Pascale di Antonio Viola (sopr.) 25 dic 1770 Raffaela Panza (glia) 14 dic 1818

Teresa Marino (moglie) 13 apr 1772
Antonio Pascale (glio) 28 set 1815 Casa di Nicola Miglionico

Maria Pascale (glia) 27 mar 1811
Rocco Pascale (glio) 11 gen 1816
Giuseppe Oliveto del Sasso 20 lug 1793
Maria Cammarota (moglie) 25 lug 1793
Casa propria
Rocco Oliveto (glio) 21 feb 1817

Don Vincenzo Gagliardi 11 ott 1758 Casa propria



Francesca Doti (moglie) di circa anni 52
Errico Gagliardi (glio) 31 lug 1801 Gennaro Miglionico di Nicola 10 dic 1763
Giannantonio Gagliardi (glio) 25 feb 1803 Rosa Miglionico (glia) 4 set 1801
Maria Gagliardi (glia) 25 giu 1805 Rocco Miglionico (glio) 16 ott 1808

Angela Maria Gagliardi (glia) 2 ago 1807
Costantino Gagliardi (glio) 22 gen 1810
Casa propria

Casa propria
Anna Palermo vedova 14 nov 1778
Rosa (glia) 11 nov 1809
Antonio Miglionico di Francesco 6 feb 1759 Maria (glia) 4 feb 1817

Anna Maria Cerullo (moglie) 17 ago 1773
Giuseppe Miglionico (glio) 9 gen 1800 Casa propria

Rocco Miglionico (glio) 23 lug 1802
Donata Miglionico (glia) 13 ago 1804 Gerardo Lancieri di circa anni 58
Mario Giovanni Miglionico (glio) 29 mag 1809 Caterina Pascale (moglie) 27 ott 1760
Angela Miglionico (glia) 1 giu 1811 Giuseppe Lancieri (glio) 8 feb 1795
Saverio Miglionico (glio) 20 dic 1814
Valentino Lancieri (glio) 27 mag 1801
Francesca Lancieri (glia) 20 mag 1803
Casa di [nome illeggibile] Sforza
Maria Lancieri (glia) 11 mar 1799
Vincenzo Ferme di Canio (marito di Maria) 9 mag 1797

Angela Vignola e Rosa Vignola, sorelle gemelle 30 mag
1766
OSPEDALE PRINCIPIANDO DALLOSPIZIO

Casa propria
Casa propria

Teresa Brancato vedova 6 dic 1769 Vincenza Fiscella di circa anni 42


Mario Nicola Miglionico (glio) 12 apr 1796 Maria Rosa di Muro (glia) 9 feb 1801

Giuseppe Miglionico (glio) 12 feb 1798
Maria Miglionico (glia) 12 gen 1800 Casa di Giuseppe Lomiento
Raffaele Miglionico (glio) 6 nov 1801
Rosaria Miglionico (glia) 3 apr 1804 Rocco Pucciariello di Donato 11 mag 1766
Francesco Miglionico (glio) 29 dic 1808
Cristina di Giosa (moglie) 13 dic 1767

!48
Raffaele Pucciariello (glio) 13 apr 1799 Casa propria

Vincenzo Pucciariello (glio) 23 ago 1810
Domenico Pucciariello (glio) 10 ott 1791 Agnese Pascale di Rocco vedova 10 gen 1775
Rosaria Catarino (moglie di Domenico) 20 ott 1789
Michele di Muro (glio) 10 ott 1796
Rocco di Muro (glio) 8 ago 1799
Casa propria
Rosa di Muro (glia) 7 gen 1808
Marianna di Muro (glia) 2 apr 1810
Rosa Lancone di Filippo vedova 22 set 1757 Domenica di Muro (glia) 4 feb 1816

Giacomantonio di Muro (glio) 27 apr 1778
Maddalena Doti (moglie di Giacomantonio) di anni 28 Casa di Vincenza Fiscella

Maria Teresa di Muro (glia di Giacomantonio) 3 giu
1808 Giuseppe Palermo di Giovanni Angelo 12 mar 1794
Michele di Muro (glio di Giacomantonio) 11 giu 1811 Giuseppina di Muro (moglie) 23 apr 1798

Anna Rosa di Muro (glia di Giacomantonio) 30 gen
1814 Casa propria
Roccandrea di Muro (glio di Giacomantonio) 3 mar
1817
Anna Gagliardi vedova 29 nov 1741
Antonio di Muro (glio) 3 feb 1789
Casa propria
Maria Rosaria Fermo (moglie di Antonio) 26 mag 1798
Raffaele di Muro (glio di Antonio) 1 gen 1815

Agnese Pascale di Andrea vedova 25 mag 1757
Maria Angela Cerullo di Alessandro di circa anni 53
Casa propria

Casa propria
Angelantonio Spera 4 nov 1769
Rosa Lomiento (moglie) 10 feb 1781
Don Paolo di Muro 5 ott 1775 Rosaria Spera (glia) 25 giu 1803
Maria Giuseppa Gagliuardi (nipote) vedova 19 mar 1798 Maria Spera (glia) 21 ott 1817
Agnese Cerullo di Innocenzo (domestica) 21 gen 1783
Maria Lomiento (cognata di Angelantonio) 19 feb 1778

Casa propria
Casa propria

Rosa Sivolella di Pasquale vedova 4 apr 1767 Teresa Lomiento vedova di circa anni 64
Rocco Cerullo (glio) 22 mar 1793 Vincenzo Cavallo, di Salvia (glio) 21 gen 1785
Vincenzo Cerullo (glio) 20 mar 1796 Giuseppina Ferme (moglie di Vincenzo) 17 gen 1799

Teresa Cerullo 13 nov 1799
Tobia Cerullo 5 lug 1803
Casa propria

Casa propria
Michele Lanzi 16 mag 1784
Rosaria Lomiento (moglie) 7 ott 1783
Vincenza Sforza 26 mag 1792 Vincenzo Lanzi (glio di primo letto) 5 nov 1809
Raffaele Romano (marito) 21 mar 1796 Giuseppe Lanzi (glio di Michele e Rosaria) 21 gen 1814

Rocco Lomiento (glio primo letto di Vincenza) 15 ago
1811
Casa propria

Casa propria
Giuseppe Vallano di Pasquale 22 dic 1770
Maria Palermo (moglie) 7 ott 1776
Rocco Palermo di Francesco 24 set 1791 Michele Vallano (glio) 14 giu 1796
Pacica di Muro (moglie) 23 mag 1787 Marianna Vallano (glia) 29 dic 1807

Rocco Pascale (glio primo letto di Pacica) 10 mag
1808 Casa propria

Vincenzo di Muro (glio di padre ignoto di Pacica) 26

!
lug 1804
Andrea Ferraro di Vincenzo 30 gen 1782
Angela Cerullo (moglie) 27 ott 1784
Maria Raffaela Ferraro (glia) 2 gen 1810
Vincenzo Ferraro (glio) 13 dic 1812

!49
Casa propria
Casa propria

Nicola Palermo Schingo (sopr.) 11 mar 1780 Giovanni Lancone di Filippo 3 giu 1792
Maria Lancone (moglie) 16 gen 1784 Maria Pascale (moglie) 28 giu 1792
Antonio Palermo (glio) 8 apr 1806 Maria Agnese (glia) 29 ott 1811
Rosaria Palermo (glia) 27 mar 1808 Michele Lancone (glio) 25 gen 1814
Michele Palermo (glio) 23 mar 1811 Raffaele Lancone (glio) 27 ott 1817

Anna Palermo (glia) 12 set 1815
Rosa Palermo (glia) 29 set 1818
Casa propria

Casa propria
Nicola Adobbato 14 apr 1774
Rosa Adobbato (sorella di Nicola) 14 mag 1777

Rocco Palermo Schingo (sopr.) 3 ott 1788
Nunziata Brancato (moglie) 9 dic 1799
Casa propria

Casa propria
Mastro Antonino Laviano di Lorenzo 19 gen 1756
Teresa Pascale (moglie) 18 feb 1768
Pasquale di Giacomo 31 dic 1793 Giuseppe Laviano (glio) 15 ago 1799
Rosa Pascale (moglie) 15 set 1791 Maria Laviano (glia) 28 apr 1809
Rocco di Giacomo (glio) 25 apr 1817
Michele Laviano (nipote di Mario Antonino) 3 gen 1811

Casa propria
Casa propria

Vincenzo Pietrafesa di Silvestro 22 giu 1777 Domenico Cavallo di Nicola 22 ott 1772
Maria Miglionico (moglie) 21 set 1778 Rosaria Cavallo (sorella di Domenico) 4 gen 1775
Anna Maria Pietrafesa (glia) 14 ott 1801 Rosa Cavallo (sorella di Domenico) 31 ago 1779
Antonio Pietrafesa (glio) 12 set 1804 Maria Cavallo (sorella di Domenico) 22 feb 1788

Carmine Pietrafesa (glio) 5 lug 1807
Giovanni Pietrafesa (glio) 30 mar 1814 Casa propria

Michele Pietrafesa (glio) 13 mag 1816

Maria Lancone vedova 11 ago 1786
Casa propria
Teresa Romano (glia) 24 apr 1804
Giuseppe Romano (glio) 16 lug 1812
Nicola Cavallo, di Salvia, 28 set 1782 Carmine Lancone (glio illegittimo di Maria) 19 ago
Agnese Cerullo (moglie)3 ott 1783 1818

Teresa Cavallo (glia) 12 feb 1810
Maria Rosa Cavallo (glia) 8 mar 1813 Casa propria

Rocco Cavallo (glio) 27 ago 1816

Vincenzo Palermo di Giovanni 16 mag 1802
Casa di Filippo Lancone
Maria Rosa Palermo (sorella di Vincenzo) 15 giu 1804
Raffaela Palermo (sorella di Vincenzo) 21 ott 1806
Teresa Pucciariello Sporta (sopr.) vedova 20 set 1775 Angela Palermo (sorella di Vincenzo) 15 nov 1808
Francesco Saverio (glio) 1 apr 1811 Feliciana Palermo (sorella di Vincenzo) 4 apr 1811
Giuseppe projetto 22 lug 1815
Anastasia Palermo (sorella di Vincenzo) 26 giu 1813

Casa propria
Casa propria

Filippo Lancone 15 apr 1733 Domenico Palermo di Francesco Lo Santo (sopr.) 17 giu
Rosa Atella (moglie) 9 set 1754 1788
Donato Antonio (glio) 30 gen 1790 Teresa di Muro (moglie) di circa anni 27
Giuseppe Lancone (glio) 21 mag 1787 Maria Rosa Palermo (glia) 15 ago 1813

!
Teresa Pascale (moglie di Giuseppe) 27 gen 1786 Rocco Palermo (glio) 28 ago 1817

Filippantonio Lancone (glio di Giuseppe) 1 set 1810
Rocco Lancone (glio di Giuseppe) 8 ago 1812
Maria Lancone (glia di Giuseppe) 4 lug 1816

!50
Casa propria Casa propria


Mastro Giovanni Giannotti 4 gen 1782 Donato Palermo di Nicola 8 lug 1783
Giuseppina Ferrarese (moglie) 21 mar 1790 Rosa Palermo (moglie) 10 apr 1788
Arcangiola Giannotti (glia) 25 dic 1807 Angela Maria Palermo (glia) 8 lug 1809
Vincenzo Giannotti (glio) 11 mag 1809 Carmina Palermo (glia) 8 feb 1815

Michele Giannotti (glio) 25 apr 1811
Rocco Giannotti (glio) 19 mag 1813
Casa propria

Casa propria
Michele Palermo di Antonio Minicone (sopr.) 15 feb
1767
Mastro Antonio Spera di circa anni 34 Maria Lancone (Moglie) 14 feb 1774
Cristina Lancone (moglie) 2 mar 1788 Antonio Palermo (glio) 16 ott 1792
Maria Rosa Spera (glia) 17 lug 1808 Rosa Palermo (glia) 31 dic 1794
Giuseppina Spera (glia) 3 ott 1810 Rosaria Palermo (glia) 22 ago 1797
Maria Rosaria Spera (glia) 24 dic 1812 Angela Palermo (glia) 9 mar 1800
Angela Spera (glia) 19 feb 1815 Carminella Palermo (glia) 3 dic 1802
Anna Spera (glia) 9 lug 1817
Teresa Palermo (glia) 8 apr 1806
Donata Palermo (glia) 9 mar 1810
Casa di Felice Palermo
Brigida Palermo (glia) 21 apr 1814

Rosaria Grande di Pasquale vedova 14 set 1759 Casa propria



Teresa Grande (sorella di Rosaria) 22 mag 1762

Rosaria Grande di Nicola vedova di circa anni 34
Casa di Felice Palermo
Vincenzo di Muro (glio) 7 ago 1816

Anna Pascale di Vincenzo vedova 10 apr 1779 Casa propria



Vincenzo Tirico (glio) 4 ago 1799
Rosaria Tirico (glia) 11 giu 1806
Nicola Grande di Antonio 3 genn 1753
Isabella Cammarota (moglie) di circa anni 62
Casa di Felice Palermo
Emmanuela Grande (glia) 25 dic 1798

Giuseppe Collazzo di Rocco 4 gen 1777


Casa dellospedale

Casa propria
Giuseppe Lomiento di Rocco, Cannillo (sopr.) 1 feb 1776
Brigida Lancone (moglie) 18 mar 1788
Felice Palermo di Domenico Antonio 15 apr 1765 Carmina Lomiento (glia) 31 mag 1809
Catarina Cappa (moglie) di circa anni 46 Maria Rosa projetta 13 feb 1813

Rocco Emiddio Palermo (glio) 10 ago 1794
Arcangiola Palermo (glia) 21 gen 1802 Casa propria

Eustachio Palermo (glio) 26 feb 1804
Donatantonio Palermo (glio) 12 lug 1808 Francesco Palermo Lopardo (sopr.) 4 mag 1763
Domenico Palermo (glio) 7 apr 1811
Maria Vallano (moglie) 5 gen 1783
Donata Palermo (glia) 10 ott 1801

Casa propria

Casa propria

Rosa Cerullo di Michele vedova di circa anni 66
Giovanni Lancone (glio) 10 gen 1778 Felice Laviano di Sciuosciola (sopr.) di circa anni 70
Agnese Palermo (moglie di Giovanni) 10 aor 1779 Rosa Laviano (glia) 28 lug 1791
Rocco Lancone (glio di Giovanni) 22 lug 1807 Donato Laviano (glio) 2 ago 1799

Giuseppe Lancone (glio di Giovanni) 27 mar 1810
Rosa Lancone (glia di Giovanni) 18 apr 1812 Casa propria

!
Maria Rosaria Lancone (glia) 5 mag 1816

Domenico Carleo di Michelangelo 15 lug 1792

!51
Casa propria
Casa propria

Serana Capua vedova 23 mag 1782 Giusepe Cavallo, di Salvia, 1 nov 1776
Rosa di Muro (glia) 10 mag 1805 Teresa di Muro (moglie) 10 gen 1791
Marianna di Muro (glia) 8 feb 1808 Rosaria Cavallo (glia) 5 set 1810
Donato di Muro (glio) 6 dic 1814
Maria Rosa Cavallo (glia) 15 mag 184
Maria Cavallo (glia) 10 set 1817

Casa propria

Casa propria

Francesco Faraone di circa anni 50
Anna Maria Colucci (moglie) 14 apr 1764 Andrea Palermo Torre (sopr.) vedovo 17 set 1765
Carmina Farone (glia) 10 giu 1801 Michele Palermo (glio) 2 nov 1794
Angela Farone (glia) 9 set 1809
Carmine Palermo (glio) 6 ott 1802

Casa propria Casa propria




Vincenzo Lancone di Rocco 23 ago 1781 Antonio Gagliardi Pituoscio (sopr.) di circa anni 53
Maddalena Lancone (moglie) di circa anni 29 Carmina Palermo (moglie) 4 gen 1771

Pasquale Lancone (glio) 17 mag 1811
Angela Maria Lancone (glia) 21 ott 1813 Casa propria

Rosa Lancone (glia) 5 apr 1816

Vincenzo Atella di Domenico vedovo 9 nov 1752
Casa propria
Giuseppe Atella (glio) 19 mag 1792
Michele Atela (glio) 26 apr 1789
Michele Di Muro, Zincaro (sopr.) 21 lug 1770 Rosa di Muro (moglie di Michele) 3 ott 1783
Anna Pascale (moglie) 13 feb 1787 Vincenzo Atella (glio di Michele) 3 apr 1812
Rocco di Muro (glio) 29 apr 1812 Giuseppe Atella (glio di Michele) 12 ago 1814

Marianna di Muro (glia) 28 nov 1814
Vincenzo di Muro (glio) 2 genn 1818
Casa propria

Casa propria
Rocco Gentile di Gerardo 30 mag 1773
Maria Cappa (moglie) di circa anni 39
Francesco di Muro, Scegliacenere (sopr.) 21 gen 1767 Gerardo Gentile (glio) nato e battezzato ad aprile 1803
Maria Cammarota (moglie) 4 set 1787 Arcangela Gentile (glia) 9 gen 1800
Rocco Miglionico (glio) 6 apr 1808
Carmina Gentile (glia) 14 apr 1808
Vincenzo Gentile (glio) 7 dic 1810
Casa propria
Maria Rosa Gentile (glia) 17 ago 1813
Maria Teresa Gentile (glia) 26 mar 1816

Mario Nicola Colucci 19 ott 1777
Maddalena Corrado (moglie) di circa anni 39 Casa di Rosa Romano di Lorenzo

Rocco Colucci (glio) 15 mar 1802
Maria Rosa Colucci (glia) 24 dic 1804 Giuseppe Lomiento Cannillo (sopr.) 5 ott 1757
Donata Colucci (glia9 2 ott 1807 Maria Anna Grande (moglie) di circa anni 62
Teresa Colucci (glia) 10 ago 1810 Donato Lomiento (glio) 12 feb 1783
Giovanni Colucci (glio) 6 gen 1814 Agnese Lomiento (glia) 14 ago 1792
Rosaria Colucci (glia) 5 ott 1816
Rocco Lomiento (glio) 24 ott 1799

Casa propria
Casa propria

Angelantonio Ferme Olivo (sopr.) vedovo 14 nov 1779 Michele Catarino di Nicola 8 mag 1784
Giovanni Ferme (glio) 15 ott 1795 Rosaria Palermo (moglie) 15 nov 1777
Maria Ferme (glia) 9 feb 1798 Vincenzo Catarino (gio) 28 mar 1812

! !
Rosaria Ferme (glia) 23 set 1801
Antonio Catarino (gio) 20 dic 1818

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Casa del Sign. Miglionico
Casa propria

Maria di Muro di Rocco Fichillo (sopr.) 15 apr 1787 Nicola Palermo di Antonio Minicone (sopr.) 27 lug 1763
Michele di Muro (fratello) 23 ago 1793
Teresa Pascale (moglie) 5 ott 1767
Michele Palermo (glio) 2 nov 1798
Casa propria
Rocco Palermo (glio) 19 feb 1803
Antonio Palermo (glio) 14 nov 1793
Anna di Lia vedova di circa anni 59 Teresa di Muro Acquavita (sopr.) (moglie di Antonio) 25
Carmina di Muro (glia) 22 feb 1799 nov 1796

Rocco di Muro (glio) 13 mar 1802
Rosaria di Muro (glia) 3 feb 1806 Casa propria

Antonino di Muro (glio) 26 dic 1781
Rosa Lancone (moglie di Antonino) di circa anni 33 Bonaventura Maicco 8 set 1778
Raffaele di Muro (glio di Antonino) 25 mar 1809
Maria Maicco (sorella) 9 ott 1781

Casa di Pasquale Romano


Casa propria

Francesco Gallucci 16 ago 1792 Michele Atella di Domenico 11 gen 1764


Rosaria Faraone (moglie) di circa anni 19
Teresa Palermo (moglie) 13 mag 1772
Maria Atella (glia) 29 mag 1807
Casa di Pasquale Romano
Filippo Atella (glio) 11 mag 1812

Gerardo Falce di Tito 3 apr 1791 Casa propria



Agnese Lancone (moglie) di circa anni 28
Teresa Falce (glia) 3 mar 1818 Pasquale Romano di Vito 6 set 1766
Vincenzo Falce (glio) di circa anni 3
Marianna di Muro (moglie) 4 dic 1782
Vincenzo Romano (glio) 11 gen 1808
Casa propria
Francesco Saverio Romano (glio) 5 ago 1809
Rocco Carmine Romano (glio) 2 mar 1811
Agnese di Lia vedova di circa anni 63
Maria Teresa Romano (glia) 18 feb 1813
Rosa Romano (glia) 9 set 1818
Casa propria
Giovanni Romani (glio) 24 nov 1798

Vincenzo Cerullo di Innocenzo 18 nov 1774 Casa propria



Anna Maria Atella (moglie) 5 nov 1777
Carmine Cerullo (glio) 19 ago 1801 Saverio Romano di Vito 18 set 1759
Rocco Cerullo (glio) 29 ott 1807 Carmina Moscarella (moglie) 16 gen 1759
Teresa Cerullo (glia) 22 gen 1811 Vincenzo Romano (glio di primo letto) 1 nov 1791
Angela Cerullo (glia) 10 nov 1813 Luigia Vignola (moglie di Vincenzo) 28 nov 1793
Maria Cerullo (glia) 22 apr 1817
Maria Teresa Romano (glia di Vincenzo) 23 apr 1811
Maria Romano (glia di Vincenzo) 13 mar 1814
Casa di Pasquale Romano
Angela Romano (glia di Vincenzo) 15 ago 1818

Maria Lomiento di Rocco, Cannillo (sopr.) 20 mag 1790 Casa propria



Rosa Lomiento (sorella) 22 dic 1792

Rocco Romano vedovo 16 lug 1744
Casa propria
Maria Romano (glia) 29 dic 1781
Carmina Romano (glia) 2 set 1789
Antonio Romano di Lorenzo 5 apr 1773
Pasquale Romano (glio) 15 lug 1792
Maria Panza (moglie) 4 nov 1784
Giuseppe Romano (glio) 19 ago 1786

!
Giuseppe Romano (glio) 9 feb 1802
Catarina Pascale (moglie di Giuseppe) 25 gen 1789

Lorenzo Romano (glio) 1 set 1804

!
Raffaele Romano (glio) 24 set 1809
Vincenzo Romano (glio) 17 apr 1814
Carminella Romano (glia) 2 lug 1817

!53
Casa propria
Casa propria

Rosaria di Lia vedova di circa anni 69 Vincenzo Amendola di Donato 5 set 1784
Agnese Lomiento (glia) 4 dic 1773
Teresa Pascale (moglie) 27 nov 1781
Maria Amendola (glia) 11 set 1810
Casa del Sign. Miglionico
Anna Amendola (glia) 10 mar 1814

Maddalena Gagliardi di Gaetano 23 nov 1796 AVANTI LA FONTANA



Emmanuela Gagliardi (sorella) 2 set 1800

Casa dell'ospedale

Casa propria

Rosaria Cerullo di Gennaro Mostazzo (sopr.) 5 apr 1755
Vito Leonardo Lomiento 22 mar 1778 Rosa Cerullo (nipote) di circa anni 14

Arcangela Vallano (moglie) 19 lug 1778
Donato Lomiento (glio) 11 mar 1807 Casa propria

Giovanni Lomiento (glio) 24 giu 1816

Vincenzo Pucciariello Mastr'Ottavio (sopr.) 16 gen 1772
Casa propria
Teresa Lancone (moglie) di circa anni 45
Emmanuela Pucciariello (glia) 9 mag 1798
Felice Ferme 14 feb 1782 Michele Laguardia (marito) 8 feb 1784
Maria Gentile (moglie) 21 mag 1781 Donata Laguardia (glia di Emmanuela) 6 apr 1815
Teresa Ferme (glia) 25 feb 1812 Angela Maria Laguardia (glia) 5 mar 1818

Giovanni Ferme (glio) 27 ott 1818

Casa propria

Casa propria

Giovanni Lancone di Mario Antonio 28 mar 1781
Giuseppe Romano di Lorenzo 18 set 1770 Giuseppina Leopardi (moglie) 11 apr 1789
Anna Gagliardi (moglie) 5 nov 1773
Maria Rosa Lancone (glia) 12 set 1806
Michele Lancone (glio) 28 ott 1810
Casa propria
Arcangiola Lancone (glia) 3 feb 1814
Luigia Lancone (glia) 22 set 1818

Francesco Panza di Giuseppe Cracola (sopr.) 1 nov 1786
Maria di Muro (moglie) 26 mag 1796 Casa propria

Giuseppe Panza (gio) 4 lug 1816

Michele Marrone di Carmine 22 mag 1751
Casa di Michele Miglionico
Anna Ferme (moglie) 31 gen 1771
Francesco Marrone (glio) 10 ott 1795
Donato Cerullo di Andrea lo pazzo (sopr.) 2 set 1771 Rosaria Marrone (glia) 11 ott 1810

Catarina Giannotti (moglie) 1 ago 1776
Rocco Andrea Cerullo (glio) 29 giu 1798 Casa propria

Pasquale Cerullo (glio) di circa anni 14
Vincenzo Cerullo (glio) 4 apr 1806 Rocco Romano di Lorenzo 23 gen 1762
Alessio Cerullo (glio) 19 set 1810 Anna Rotunno (moglie) 1 nov 1770
Maria Cerullo (glia) 14 ott 1818
Catarina Romano (glia) 30 mag 1794
Raffaele Romano (glio) 19 mag 1807

Casa propria

Casa propria

Francesco Atella di Nicola di circa anni 60
Maria Palermo (moglie) 27 nov 1781 Donato Collazzo Sanzio (soprannome) 26 giu 1771
Teresa Atella (glia) 17 ago 1800 Anna Rosa Lomiento (moglie) di circa anni 46
Rocco Atella (glio) 27 gen 1808 Teresa Collazzo (glia) 30 mar 1799

!
Irene Atella (glia) 18 apr 1816
Rocco di Luca (marito di Teresa) 14 dic 1792

!
Antonio di Luca (glio di Teresa) 3 gen 1818

!54
Casa propria
Casa di Teresa Sivolella

Antonino Palermo Papascio (sopr.) 8 nov 1773 Emmanuela Rotunno vedovo 2 ott 1782
Rosaria di Lia (moglie) 10 ott 1781 Rosa di Muro (glia) 12 mag 1802
Michele Palermo (glio) 29 set 1809 Anna Maria di Muro (glia) 26 set 1805
Anna Maria Palermo (glia) 12 gen 1804 Raffaela di Muro (glia) 24 ott 1808

Soa Palermo (glia) 18 ago 1814

PRIMO VICOLO SUPERIORE verso S. Marco

Casa propria

Casa propria

Anna di Lia di Oronzo vedova di circa anni 65
Teresa Amendola (glia) 11 lug 1784 Francesco Saverio Cavallo di Rocco e Fortunato Cavallo
Vincenzo Perrone di Saverio (marito di Teresa) 29 gen gemelli 17 ott 1798
1790 Rosa Cavallo (sorella) 15 set 1781
Giuseppe Perrone (glio di Teresa) 13 set 1812 Rocco Pucciariello (marito di Rosa) 10 gen 1783
Maria Carolina Perrone (glia di Teresa) 7 set 1815
Maria Rosaria Pucciariello (glia di Rosa) 5 mar 1809
Michelangelo Pucciariello (glio di Rosa) 31 mar 1813

Casa propria

Casa propria

Antonio Amendola di Donato 19 mar 1787
Teresa Pascale (moglie) 30 giu 1787 Vincenzo Cammarota di Gennaro 10 set 1763
Michele Amendola (glio) 25 nov 1808 Felicia Cammarota (sorella) 11 gen 1759

Donato Amendola (glio) 28 nov 1813
Giovanni Amendola (glio) 23 feb 1817
Casa propria

Casa propria
Teresa Vignola di Domenico vedova 12 giu 1763
Rosa Giuliano (gliastra) 3 mag 1794
Magnico Don Donato Loreti 18 apr 1753 Antonia Giuliano (glia) 6 set 1807

Magnica Donna Amalia Loreti (sorella) 10 mag 1751
[Genitori defunti Michele Lorito e Maria De Robertis] Casa propria

Don Vincenzo Loreti (nipote) 14 dic 1777
Don Felice Loreti (nipote) 27 mag 1779 Domenico Giuliano 10 apr 1786
Donna Camilla e donna Rachele Loreti (nipoti e sorelle Rosa Rotunno (moglie) 21 gen 1791
gemelle) 21 set 1780 Rocco Giuliano (glio) 22 set 1810
Donna Anna Loreti (nipote) 4 ott 1782 Giuseppe Giuliano (glio) 23 gen 1816

Donna Serana Loreti (nipote) 14 gen 1786
Don Vito Loreti (nipote) 17 gen 1785 Casa propria

Donna Irene Loreti (nipote) 28 ott 1787
Teresa Vizzo vedova 18 ott 1770
Donna Costanza Loreti (nipote) 6 ott 1789
Francesco Vallano (gliastro) 16 nov 1798

Don Raffaele Loreti (nipote) 6 gen 1775
Donna Rachele Cavallo (moglie) 3 set 1787

SECONDO VICOLO SUPERIORE FINO
ALLA TAVERNA

PORTICELLA

Casa propria

Casa propria

Teresa di Muro vedova 10 feb 1757
Michele Perrone di Saverio 19 ago 1787
Nicola Sivolella (glio) 30 nov 1796
Donata di Muro (moglie) 3 nov 1793
Antonio Sivolella (glio) 13 giu 1801

Maria Giuseppina Perrone (glia) 16 feb 1818
Maria Donata Perrone (glia di primo letto) 22 lug 1809

Casa propria

Casa propria

Giovanni Andrea Sivolella 31 gen 1779
Laura Moscarella (moglie) 23 dic 1781
Rosaria Collazzo vedova 7 giu 1777
Antonio Lancone (glio) 25 ago 1804

!55
Michele Sivolella (glio) 24 set 1810 "Donna" Catarina Scutieri (glia) 21 set 1787
Rocco Sivolella (glio) 12 mag 1812
"Don" Gaetano Arnone (marito di Catarina) 19 ago
1788
Casa propria
"Don" Giuseppe Arnone (glio di Catarina) 15 mar 1816
"Don" Vincenzo Arnone (glio di Catarina) 2 gen 1818

Michele Cavallo di Carlo vedovo 2 mag 1767
Rocco Cavallo (glio) 27 ott 1809 Casa di Domenico Giuliano

Giovanni Cavallo (glio) 30 dic 1795
Teresa Giannotti (moglie di Giovanni) 1 mag 1792
Rosa Lomiento di Giuseppe vedova 29 dic 1775
Rocco Pastore (glio) 3 apr 1800
Casa propria
Teresa Lomiento (glia illegittima di Rosa) 5 feb 1809

Rosaria Giannotti vedova di circa anni 67 CONTINUA PORTICELLA



Maddalena Rotunno (glia) 17 lug 1793
Domenico Gagliardi (marito di Maddalena) 8 nov 1789 Casa propria

Giuseppe Gagliardi (glio di Maddalena) 21 apr 1813

Giovanni Pascale di Angelo 29 dic 1777
Casa propria
Rosa Gagliardi (moglie9 2 lug 1780
Michele Pascale (glio) 16 feb 1803
Fedele Ferrarese 16 feb 1760 Rocco Pascale (glio) 16 giu 1806
Anna Ferme (moglie) 5 mag 1770 Mattia Pascale (glio) 28 ago 1809
Angela Ferrarese (glia) 9 apr 1805 Teresa Pascale (glia) 17 gen 1814

Rosa Ferrarese (glia primo letto di Fedele) 19 feb 1789
Teresa Ferrarese (glia primo letto di Fedele) 13 giu Casa propria

1795

Giuseppe Picerno di circa anni 55
Casa propria
Rosaria Cavallo (moglie) 2 set 1763
Teresa Picerno (glia) 6 mar 1805
Vincenzo di Lia di Antonio 29 gen 1763 Maria Picerno (glia) 14 set 1810
Agnese Pucciariello (moglie)11 feb 1784
Giovanni Ferme (glio primo letto di Rosaria) 27 nov
1790

Casa di Vincenzo Perrone

Casa propria

Vincenzo Gagliardi 2 lug 1793
Rosa Lomiento Cef (sopr.) (moglie) 19 lug 1796 Nicola Atella di Antonio 20 nov 1762
Maria Teresa Gagliardi (glia) 7 mar 1817
Rosa Collazzo (moglie) 6 giu 1777

Casa propria
Casa propria

Francesco Miglionico di Sabato 14 giu 1761 Pasquale Grande di Antonio 25 lug 1761
Teresa Catarino (moglie) di circa anni 57 Teresa Lomiento (moglie) di circa anni 59
Giuseppe Miglionico (glio primo letto di Francesco) 6 Antonio Grande (glio) 17 lug 1794

ott 1795
Rosa Miglionico (glia primo letto di Francesco) 28 dic Casa propria

1798
Giovanni Miglionico (glio primo letto di Francesco) 24 Vincenzo Cavallo Soa (sopr.) 2 ott 1791
giu 1805 Rosaria Grande (moglie) 2 mar 1791
Teresa Miglionico (glia primo letto di Francesco) 9 mag Teresa Cavallo (glia) 26 set 1810
1808 Anna Maria Cavallo (glia) 29 giu 1815
Antonio (glio primo letto di Teresa) 22 nov 1798
Rocco Cavallo (glio) 6 nov 1818

Casa propria
Casa propria

"Don" Gerardo Scutieri di circa anni 74 Antonio Ferme di Canio 9 mag 1769
"Donna" Fortunata Scutieri (glia) di circa anni 38 Teresa Giannotti (moglie) 3 apr 1771

!56
Maria Ferme (glia) 31 gen 1796 Casa propria

Vincenzo Palermo (marito di Maria) 28 apr 1790
Teresa Palermo (glia di Maria) 18 mar 1815 Giuseppe di Muro di Rosario 13 mar 1774
Michele Palermo (glia di Maria) 25 set 1818
Rosa Fiore (moglie) 16 mag 1772

Casa di Antonio Ferme


Casa di Giuseppe di Muro

Michele Vallano Ramaglio (sopr.) 10 giu 1792 Rosa Lancone Cianaja (sopr.) 12 mar 1781
Maria Cavallo (moglie) 13 set 1790 Angela (projetta) 2 ott 1818

Raffaele Vallano (glio) 20 mag 1815

Casa di Nicola Vallano

Casa propria

Isabella Fiore vedova 4 ago 1738
Roccantonio Sforza 26 ott 1794 Anna Brancato (glia) 24 mar 1770
Anna Ferme (moglie) 5 lug 1802
Michele Ferraro (marito di Anna) 24 giu 1782
Maria Rosaria Ferraro (glia di Anna) 10 giu 1808
Casa di Antonio Ferme
Antonio Ferraro (glio di Anna) 18 feb 1811

Giosu Lancone di Giacomantonio 20 ago 1784 Casa propria



Rosa Panza (moglie) 26 ott 1786
Giuseppe Lancone (glio) 29 set 1807
Rocco di Muro di Rosario 1 ott 1781
Giuseppina Giannotti (moglie) 12 mag 1795
Casa di Antonio Ferme
Maria di Muro (glia primo letto di Rocco) 22 gen 1806
Antonio di Muro (glio di Rocco e Giuseppina) 14 mag
Teresa Manzolella vedova 6 mar 1778 1815

Maria Rosaria Cerullo (glia) 12 gen 1802

Casa propria
Casa propria

Michelangelo Cammarota di Michele 19 apr 1790
Antonio Cammarota di Domenico 10 feb 1766 Fortunata Pastore (moglie) 19 gen 1793
Angela Moscarella (moglie) 21 dic 1781 Vincenzo Cammarota (glio) 14 nov 1816

Anna Maria Cammarota (glia) 26 dic 1802
Rocco Cammarota (glio) 6 feb 1809 Casa propria
Giuseppe Cammarota (glio) 18 mar 1811
Maria Rosaria Cammarota (glia) 22 mar 1814 Agnese Pietrafesa di Nicola vedova di circa anni 59
Donato Cammarota (glio) 1 mag 1817
Rocco (glio) 12 apr 1780
Rosa Cammarota (moglie di Rocco) di circa anni 26

Casa propria

Casa propria

"Mastro" Giovanni Brancato di Pasilanio 5 giu 1757
Teresa Ferraro (moglie) 2 mag 1761 Vincenzo Capua di Rocco (11 apr 1787)
Carmina Brancato (glia) 16 giu 1802 Pasquale Capua (fratello) 4 gen 1796
Anna Brancato (glia) 22 feb 1805 Teresa Palermo di Francesco (moglie di Psquale) 4 gen
Rosario Brancato (glio) 4 giu 1798 1798

Maria Atella (moglie di Rosario) 17 mar 1799

Casa propria

Casa propria
Angela Miglionico di Sabato vedova 30 mar 1759
Rocco Giannotti Titano (sopr.) vedovo 1 nov 1753 Antonia Casalaspro (aiutante) 21 dic 1797
Vincenzo Giannotti (glio) 15 mag 1779 Anna Maria (glia) 22 dic 1795
Angela Fiore (moglie di Vincenzo) 5 apr 1778 Giuseppe Laviano (marito di Anna Maria) 3 mag 1787

!
Anna Maria Giannotti (glia di Vincenzo) 11 giu 1812
Carminella Laviano (glia di Anna Maria) 18 giu 1812

!
Simone Laviano (glio di Anna Maria) 28 ott 1816

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Casa propria
Casa propria

Domenico di Muro di Antonio Iachetta (sopr.) 6 ago Rocco Palermo Bizzarro (sopr.) 19 lug 1773
1766 Catarina di Muro (moglie) 11 nov 1780
Rosa Pietrafesa (moglie) 31 ago 1778 Rosa Palermo (glia) 18 ott 1803)

Rocco di Muro (glio) 30 ott 1801
Donato di Muro (glio) 22 feb 1799 DALLA CHIESA VECCHIA ALLA PORTA
Maria Cammarota (moglie di Donato) 21 set 1787
DELLA PIAZZA

Casa propria
Casa della Cappella del Ssimo

Teresa Lomiento vedova 5 mag 1782


Cataldo Siciliano di circa anni 45
Rosaria Romano (moglie) 8 nov 1763

Casa propria

Casa del Ssimo

"Don" Giuseppe Vignola di circa anni 79
"Don" Fortunato Vignola (glio) 8 apr 1793 Rosa Ferme Fallacca (sopr.) di circa anni 57

"Donna" Concetta Sarli (moglie di Fortunato) di circa
anni 28 Casa propria

"Don" Antonio Vignola (glio di Fortunato) 24 ott 1812
"Don" Giuseppe Vignola (glio di Fortunato) 10 feb 1815
Giovanni Brancato di Vincenzo (8 giu 1770)
Rosa Ferme (moglie) 19 dic 1769
DIETRO IL PALAZZO
Giuseppe Brancato (glio) 8 dic 1794
Carmine Brancato (glio) 13 apr 1799)
Casa propria
Donata Brancato (glia) 3 nov 1801
Marianna Brancato (glia) 12 feb 1808

Rocco Cavallo di Nicola Soa (sopr.) 18 ago 1763
Teresa Brancato (moglie) di circa anni 46 Casa propria

Maria Rosaria Cavallo (glia) 5 apr 1803
Giuseppe Cavallo (glio) 5 nov 1805 Mastro Rocco Leopardi 3 apr 1758
Donato Cavallo (glio) 24 mag 1798 Arcangela Pinto (moglie) di circa anni 63
Rosa Vallano (moglie di Donato) 13 ott 1798
Don Francesco Saverio Leopardi (canonico) 18 set 1778

Casa propria
Casa propria

Giovanni Brancato di Gescenzja (sopr.) di circa anni 74 Francesco Cerullo di Antonio 20 apr 1765
Rosaria Fiore (moglie) di circa anni 71 Rosa Pietrafesa (moglie) 29 ott 1766
Vincenzo Brancato (glio) 25 gen 1779 Teresa Cerullo (glia) 30 lug 1799
Rosa Brancato (glia) 4 mag 1792 Rocco Cerullo (glio) 7 mag 1804

Antonio Romano di Michelangelo (marito di Rosa) 16
nov 1800
Casa propria

Casa propria
Felice Romano di Canio 30 lug 1761
Antonia Rotunno (moglie) di circa anni 48
Vincenzo Cavallo di Carlo 26 apr 1751 Anselmo Romano (glio) 13 ago 1793
Catarina Maicco (moglie) 31 ago 1758 Carmine Romano (glio) 12 apr 1798
Rocco Cavallo (glio) 14 feb 1792 Francesco Saverio Romano (glio) 4 set 1880
Gerardo Cavallo (glio) 1 gen 1785 Raffaele Romano (glio) 22 ago 1802
Angela Brancato (moglie di Gerardo) 20 apr 1792 Maria Giuseppa Romano (glia) 23 ott 1804

!
Vincenzo Cavallo (glio di Gerardo) 21 apr 1814
Carmina Rotunno di Anselmo (nipote di Antonia) 12 apr
1807

! !
Arcangela Rotunno (nipote di Antonia) 23 ott 1809

!58
Casa propria
Casa propria

Gerardo Fiore di Paolo vedovo 27 apr 1759 Donna Maddalena Salinero vedova di circa anni 61
Anna Maria Fiore (glia) 8 mag 1790 Don Rocco Abbamonte vedovo (glio di Maddalena)
Rosa Fiore (glia) 21 apr 1793 17 giu 1786
Maria Rosaria Fiore (glia) 17 giu 1796 Donna Rosaria Abbamonte (glia di Maddalena) 18
Carminella Fiore (glia) 13 lug 1799 mag 1788
Antonio Fiore (glio) 10 mag 1802 Don Gennaro Abbamonte (glio di Maddalena) di
Giuseppina Fiore (glia) 29 mag 1805 circa anni 23

Irene Fiore (glia) 2 gen 1810

Casa propria

Casa propria
Don Vincenzo Abbamonte 2 mar 1785
Anna Pascale la vigna (sopr.) di circa anni 58
Donna Celestina Barrese (moglie) di circa anni 26
Donna Maddalena Abbamonte (glia di Vincenzo) 28
Casa propria
lug 1812
Donna Rosa Abbamonte (glia di Vincenzo) 8 nov
Giovanni Vallano di Nicola 1 feb 1771 1813
Vincenzo Vallano (fratello) di circa anni 37 Don Andrea Abbamonte (glio di Vincenzo) 22 apr
Teresa Santangelo vedova di circa anni 39 1815
Lucrezia Vallano (glia di Teresa) 25 feb 1810
Don Nicola Abbamonte (glio di Vincenzo) 4 apr 1817

Casa propria
Casa propria

Mastro Antonio Lomiento di Gerardo vedovo di circa Pasquale Pagano di circa anni 54
anni 54 Angela Buono (moglie) 26 mag 1756

Teresa Riccio vedova (convivente) 21 ago 1773

Casa propria

Casa propria

Giuseppe Romano di Felice 12 gen 1785
Rosa Maicco di Gerardo vedova di circa anni 54 Rosaria Meliande (moglie) 28 mar 1781
Carmina Maicco (glia illegittima di Rosa) 15 apr 1803 Maria Rosa Romano (glia) 11 feb 1807

Maria Ferme (glia di Rosa) 18 feb 1793
Luigi Leopardi di Gioacchino (marito di Maria) 10 feb Casa propria

1791
Arcangela Leopardi (glia di Maria) 16 set 1816
Francesco Saverio Ferrarese 15 nov 1775
Carmina Meliande (moglie) di circa anni 42
Casa propria
Tecla Ferrarese (glia) 10 gen 1804
Alessio Ferrarese (glio) 18 nov 1805
Vincenzo Palermo Spaviento (sopr.)25 dic 1789 Donato Ferrarese (glio) 2 dic 1807
Rosa Cerullo (moglie) 10 ago 1798
Michele Ferrarese (glio) 2 gen 1810
Teresa Ferrarese (glia) 12 apr 1812
Casa propria
Gabriele Ferrarese (glio) 5 feb 1818

Giuseppe Cavallo Tempone (sopr.) 18 ago 1762 Casa propria



Agnese Sassano (moglie) 15 feb 1763
Paolo Cavallo (glio) 26 gen 1794 Geronima Cappa vedova di circa anni 45
Rosaria Cavallo (glia) 13 ago 1798 Domizia Ferrarese (glia) 18 gen 1801
Rocco Cavallo (glio) 6 gen 1802
Maria Maddalena Ferrarese (glia) 21 gen 1803
Clementina Ferrarese (glia) 14 gen 1806
Casa propria
Ermenegildo Ferrarese (glio) 18 mag 1809
Luigi Ferrarese (glio) 9 set 1811

!
Giuseppe Cammarota di Innocenzo 17 ott 1790 Maria Teresa Ferrarese (glia) 26 feb 1814

Carolina Brancato (moglie) 10 nov 1789
Donato Cammarota (glio) 7 nov 1817

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PRIMO VICOLO DI SAN MARCO
Casa propria

Casa propria
Giovanni Palermo Torre (sopr.) 27 dic 1768
Maria Cerullo (moglie) 5 mar 1777
Maria Cavallo vedova 15 set 1774 Rosa Palermo (glia) 7 mar 1802
Rocco Gagliardi (glio) 25 ott 1797
Rosaria Palermo (glia) 4 giu 1808

Casa di Angelo Maria Spera


Casa propria

Nicola Panza di Pietro 3 set 1773 Filippo Lovito di Donato 22 ago 1763
Felicia Romani (moglie) di circa anni 34 Anna Rosa Ferme (moglie) di circa anni 57
Teresa Panza (glia) 4 giu 1809 Michele Lovito (glio) 15 dic 1795
Maria Panza (glia) 28 giu 1812
Donato Lovito (glio) 18 ago 1791
Agnese Cerullo (moglie di Donato) 20 mag 1790
Casa propria
Teresa Lovito (glia di Donato) 19 feb 1813
Maria Rosa Lovito (glia di Donato) 4 ott 1815
Mastro Giovanni Grande Petrucciolo (sopr.) vedovo 25 Rosaria Lovito (glia di Donato) 2 apr 1818

giu 1747
Giuseppe Grande (glio) 17 gen 1779 Casa propria

Angela di Giosa (moglie di Giuseppe) 5 dic 1778

Mastro Giosu Palermo Pennachien (sopr.) 19 nov
Casa propria
1758
Anna Romano (moglie) 4 ott 1764
Rocco Ferraro di Vincenzo 22 apr 1786 Domenico Palermo (glio) 6 mag 1792
Anastasia Palermo (moglie) 3 ago 1788
Teresa Palermo (glia) 11 apr 1795
Valentino Palermo (glio) 13 mag 1788
Casa propria

Teresa Romano (moglie di Valentino) di circa anni 20

Giuseppe Atella di Francesco 23 gen 1783


SECONDO VICOLO SAN MARCO SENZA
Rosa Ferraro (moglie) 13 dic 1789
ESITO (USCITA)

Vincenzo Atella (glio) 1 dic 1814
Maria Donata Atella (glia) 12 feb 1817
Casa propria

Casa propria
Maria Rosa Lomiento Loparone (sopr.) vedova 18 dic
1780
Laviero Carbonaro di circa anni 36
Francesco Saverio Perrone (glio) 3 ott 1805
Anna Rosa Collazzo (moglie) di circa anni 33

Arcangiola Perrone (glia) 12 nov 1808
Nunziata Perrone (glia) 25 mar 1811

Casa dei Signori Loreti

Casa propria
Vincenzo di Muro Acquavita (sopr.) 3 ott 1788

Marianna Brancato (moglie) 14 set 1787
Agnese Vignola di Pietro vedova 27 feb 1761
Giovanni Andrea di Muro (glio) 8 nov 1811
Mastro Domenico di Giosa (glio) 2 dic 1798
Maria di Muro (glia) 1 apr 1815
Vincenzo di Giosa (glio) 11 giu 1803

Donata di Muro (glia) 12 nov 1817

Casa propria

Casa propria

Angelo Maria Spera vedovo 20 ott 1758
Anna Teresa di Lia vedova 21 nov 1768
Teresa Spera (glia) 27 set 1782
Angiolo Lomiento (glio) 4 mag 1795

Michele Romano (marito di Teresa) 30 lug 1773
Rocco Romano (glio di Teresa) 23 feb 1801
Casa propria

Vincenzo Romano (glio di Teresa) 21 nov 1803
Maria Teresa Grande vedova di circa anni 66 Maria Romano (glia di Teresa) 7 giu 1807
Angiola Laurenza (glia) 3 giu 1782
Pasquale Romano (glio di Teresa) 10 set 1810

!60
Rosaria Romano (glia di Teresa) 14 ott 1814 Carmina di Lia (moglie) 16 lug 1791
Marianna Romano (glia di Teresa) 1 ago 1818
Rocco Cavallo (glio di Antonio) 11 mag 1816
Vincenzo Cavallo (glio di Antonio) 4 ott 1818

Casa propria

Casa propria

Anna Palermo vedova 5 mar 1776
Donato (glio) 8 lug 1800 Vito Pietrafesa di Pasqualino 17 dic 1782
Rosa (glia) 26 dic 1807 Maria Rosa Vallano (moglie) 3 lug 1789
Teresa (glia) 30 lug 1810 Rocco Pietrafesa (glio) 22 dic 1810
Nunziato (glio) 24 mar 1814
Pasquale Pietrafesa (glio) 16 feb 1814

Casa propria
Casa propria

Nicola di Muro di Zaccaria 18 dic 1754 Felice Pietrafesa Voccuto (sopr.) 28 apr 1788
Margarita Spera (moglie) di circa anni 45 Angela Pietrafesa (sorella) 3 mar 1793
Carmine di Muro (glio) 11 lug 1792 Giuseppe Pietrafesa (fratello) 17 mar 1797
Raffaele di Muro (glio) 27 apr 1800 Arcangiola Pietrafesa (sorella) 30 set 1799
Giuseppina di Muro (glia) 6 giu 1812
Vincenzo Pietrafesa (fratello) 24 nov 1785
Teresa Ferme (moglie di Vincenzo) 7 feb 1790

DALLA PIAZZA ALLA CHIESA MADRE ed
intorno alla medesima verso il Vallone
Casa propria

Casa propria
Catarina Giannotti vedova 25 set 1756
Scolastica Perrone (glia) 8 lug 1787
Caterina Grande vedova 17 ago 1764 Emmanuela Perrone (glia) 5 nov 1790
Vincenzo (glio) 15 gen 1801) Andrea Perrone (glio) 1 dic 1781
Rocco (glio) 3 apr 1805
Rosa Pascale (moglie di Andrea) 25 gen 1798
Catarina Perrone (glia di Andrea) 27 dic 1816

Casa propria

Casa propria

Maria di Lia Betta (sopr.) vedova di circa anni 74
Rocco di Muro (glio) 25 mag 1776 Vincenzo Brancato di Nicola 13 set 1782
Agnese Spera (moglie di Rocco) 3 mag 1777 Teresa Lupo (moglie) 25 feb 1776
Raffaele di Muro (glio di Rocco) 18 set 1801 Maria Rosa Brancato (glia) 14 giu 1811
Antonia di Muro (glia di Rocco) 24 lug 1811
Domenico Brancato (glio) 3 apr 1814

Casa propria
Casa di Vincenzo Pascale

Mastro Andrea Valentino 4 set 1794 Nicola Faruolo di Donato 11 feb 1756
Raffaele Valentino (fratello) 1 nov 1801 Rosaria Spera (moglie) 1 mag 1764
Anna Maria Valentino (sorella) 6 mar 1805
Teresa Faruolo (glia) 19 gen 1804

Casa propria
Casa propria

Anna Miglionico vedova di circa anni 65 Lorenzo Spera di Francesco 20 dic 1761
Francesco Vallano (glio) 27 mar 1778 Anna Spera (moglie) di circa anni 44
Antonio Vallano (glio) 16 gen 1781 Giuseppina Spera (glia) 6 ago 1793
Teresa Vallano (glia) 11 ago 1792 Rocco Spera (glio) 28 ago 1796
Rocco Vallano (nipote) 13 ago 1810
Raffaele Spera (glio) 12 mag 1799
Vincenzo Spera (glio) 14 lug 1802
Casa propria
Rosa Spera (glia) 11 nov 1805

!
Antonio Spera (glio) 8 feb 1809

Nicola Cavallo Tempone (sopr.) 28 set 1772
Rosaria Lancone (moglie) 6 mag 1781
Antonio Cavallo (glio) 24 ott 1794

!61
Casa propria
Anna Brigida Cerullo (moglie) 16 mag 1790
Maria Costanza Laviano (glia) 15 dic 1816

Giovanni Palermo di Giuseppe 14 lug 1773
Maria di Muro (moglie)28 mar 1777 Casa propria

Teresa Palermo (glia) 11 mag 1804
Anastasia Palermo (glia) 8 mag 1807 Mastro Rocco Cerullo di Alessandro 25 mag 1769
Agnese Palermo (glia) 4 mag 1809
Rosa Riccio (moglie) 30 giu 1770
Angela Cerullo (glia) 15 ott 1807

Casa propria

Casa propria

Mastro Giovanni Spera 29 ott 1764
Anastasia Palermo (moglie) 4 mar 1778 Teresa Cerullo di Rocco Cotoja (sopr.) vedova 13 gen
Rocco Emiddio Spera (glio) 27 ago 1799
1764
Rosa Riccio (glia) 21 feb 1796
Casa del Benecio del Carmine
Andrea Riccio (glio) 17 dic 1798
Catarina Riccio (glia) 5 gen 1802

Giuseppe Spera di circa anni 61
Teresa Gagliardi (moglie) 9 nov 1766 Casa propria

Raffaele Spera (glio) di circa anni 15
Anna Maria Spera (glia) 5 mag 1807 Mastro Paolo Laviano vedovo 25 lug 1742
Rosa Spera (glia) di circa anni 9 Rosa Laviano (glia) 18 set 1792
Catarina Spera (glia) 14 mag 1801
Felice Biase Vita (marito di Rosa) di circa anni 39
Maria Vita (glia) 28 set 1817

Casa del Carmine

Casa propria

Vincenzo Pascale di Domenico di circa anni 64
Teresa Brancato (moglie) 20 ago 1778 Paolo Panza di Giuseppe Crocola (sopr.) 25 gen 1794
Maria Pascale (glia) 12 mag 1812 Donato Panza (fratello) 24 feb 1792
Rosaria Pascale (glia) 2 mag 1816
Vincenzo Panza (fratello) 10 feb 1783
Annarella Palermo (moglie) 7 febb 1784
Casa del Carmine
Rocco Emiddio Panza (glio di Vincenzo) 26 ago 1806
Giuseppe Panza (glio di Vincenzo) 10 giu 1812

Rocco Pietrafesa di Rosario 16 gen 1775
Angela Fortunato (moglie) di circa anni 49 Casa propria

Raffaele Pietrafesa (glio) 31 mar 1801
Vincenzo Pietrafesa (glio) 22 apr 1804
Teresa Panza di Rocco Crocola (sopr.) 17 dic 1796
Giuseppe Panza (fratello) 1 ago 1803

Casa propria

Casa propria

Angelo Lomiento di Donato 18 apr 1767
Rosa Miglionico (moglie) 4 mar 1775
Vincenzo Lomiento di Donato 13 ott 1774
Teresa Pascale (moglie) 27 ago 1785
Casa propria Rosa Lomiento (glia) 2 apr 1807
Donatantonio Lomiento (glio) 13 set 1809
Giuseppe Pascale di Rocco Lucigno (sopr.) 10 apr 1772 Anna Lomiento (glia) 24 apr 1812
Maria Lomiento (moglie) 9 mar 1783 Maria Concetta Lomiento (glia) 7 dic 1814

Rocco Pascale (glio) 19 gen 1803
Vincenzo Pascale (glio) 29 mag 1806 Casa di Rocco Pascale

Rosa Pascale (glia) 10 dic 1809
Teresa Pascale (glia) 21 dic 1816
Nicola Romano di Donato 20 gen 1780
Rosa Maicco (moglie) 1 mar 1788

!
Casa di Giuseppe Pascale Donato Romano (glio) 28 ott 1818


Mastro Rocco Laviano di Donato 23 ott 17?

!62
Casa propria
Casa propria

Giuseppe Vizzo 22 ott 1766 Mastro Domenico Palermo 24 gen 1796


Anna Maria Pietrafesa (moglie) 29 apr 1778 Catarina Vizzo (moglie) 3 lug 1795

Carmine Vizzo (glio di entrmabi) 12 dic 1818
Raffaele Vizzo (glio primo letto di Giuseppe) 17 apr Casa propria

1803
Michelangelo Vizzo (glio primo letto di Giuseppe) 6 ott Teresa di Luca Mazzabotta(sopr.) vedova 2 mag 1767
1805 Rocco Maicco (glio) 21 dic 1798

Gabriele Vizzo (glio primo letto di Giuseppe) 11 mar
1808 Casa propria

Maria Rosa Vizzo (glia di primo letto di Giuseppe) 27
dic 1812 Mastro Rocco Lomiento di Donato 24 set 1780
Vincenzo Vizzo (glio primo letto di Giuseppe) 30 lug Agnese di Muro (moglie) 26 feb 1791
1815
Vincenzo Lomiento (glio) 1 ott 1810
Raffaela Lomiento (glia) 25 ott 1812
Casa propria
Teresa Lomiento (glia) 17 mar 1815
Maria Donata Lomiento (glia) 30 nov 1818

Rosaria Vignola vedova 4 mag 1757
Rocco di Luca (glio) 2 gen 1793 Casa propria

Teresa Gaito (moglie) di circa anni 18

Teresa Vignola di Raffaele, perpetua del parroco 29 ago
Casa di Santa Soa
1768
Agnese Vignola (sorella) 24 apr 1779

Maria Teresa Palermo vedova di circa anni 71
Teresa Pietrafesa (glia) 7 mag 1773 Casa propria

Vincenzo Pietrafesa (glio) 19 mag 1781

Carmine Lo Pomo del Tito vedovo di circa anni 55
Casa propria
Giuseppina Lo Pomo (glia) 9 mar 1789
Maria Lo Pomo (glia) 11 mag 1791
Rocco Romano Madonella (sopr.) 9 set 1762 Rosa Lo Pomo (glia) 2 dic 1798

Rocca Marino (moglie) 4 mar 1767
Agnese Romano (glia) 2 dic 1800 Casa propria

Maria Romano (glia) 4 ott 1796
Angelo Vallano (marito di Maria) 6 ott 1795) Giuseppe Palermo di Giandomenico 22 mag 1766
Maria Rosa Vallano (glia di Angelo) 4 mag 1816 Francesca Giannotti (moglie) 18 nov 1767
Agnese Romano (nipote di Rocco) 21 mar 1812
Vincenzo Palermo (glio) 7 ott 1791
Benedetto Palermo (glio) 3 feb 1799
Casa propria
Rosaria Palermo (glia) 28 mag 1802
Marianna Palermo (glia) 14 set 1805

Mastro Pasquale Giuzio 27 apr 1783
Anastasia Vizzo (moglie) 18 mar 1893 Casa propria

Agnese Giuzio (glia) 27 gen 1811
Rocco Giuzio (glio) 10 gen 1817 Angiolo Brancato di Pasquale di circa anni 61
Giovanni Antonio Vizzo (zio di Anastasia) di circa anni 54
Teresa Palermo (moglie) 30 apr 1772
Antonio Brancato (glio) 30 mag 1787
Casa propria
Rosa Ferrarese (moglie di Antonio) 4 lug 1788
Maria Brancato (glia di Antonio) 15 mag 1813

!
Anna di Muro vedova 6 lug 1754 Giuseppe Brancato (glio di Antonio) 13 ago 1816

Angela Pucciariello (glia) 14 mar 1781

!
Michele Pucciariello (glio) 11 gen 1794

!
Antonio Pucciariello (glio) 23 mag 1798

!
!63
VICO DI SAN MARTINO Fino allAngelo
Nicola Colucci (glio) 12 ott 1787
Anna Maria di Luca (moglie di Nicola) 10 dic 1790
Casa propria
Rosa Colucci (glia di Nicola) 2 dic 1811
Catarina Colucci (glia di Nicola) 22 dic 1814
Paolantonio Brancato di Giovanni 19 set 1790 Raffaela Colucci (glia di Nicola) 6 nov 1818

Teresa Palermo (moglie) 21 ott 1788
Giuseppe Brancato (glio) 17 mar 1812
PIESCO da dietro lAngelo

Casa propria
Casa propria

Michele Vallano Benegna (sopr.) 31 lug 1792 Dottore sico Francesco Saverio Miglionico 13 giu
Rosaria Cammarota (moglie) 23 feb 1795
1766
Maddalena Palermo (moglie) 20 mag 1779
Casa propria
Maria Rosa Miglionico (glia) 11 giu 1802
Vincenzo Miglionico (glio) 12 gen 1804
Teresa Palermo vedova 26 giu 1747 Giovanni Andrea Miglionico (glio) 21 dic 1807
Roccantonio Atella (glio) 16 feb 1782 Giuseppe Miglionico (glio) 6 apr 1810
Cecilia Meliande (moglie) 30 nov 1786 Raffaele Miglionico (glio) 10 gen 1813
Filippo Atella (glio di Roccantonio) 21 apr 1810 Clemente Miglionico (glio) 8 mar 1816

Maria Teresa Atella (glia di Roccantonio) 9 lug 1813
Cosmo Atella (glio di Roccantonio) 22 nov 1816
Casa propria

Casa propria
Maria Catarina Palermo di Domenico 28 mar 1739
Pasquale Buono del Tito domestico di circa anni 25
Michele Scaturchio di Gerardo 2 ott 1784 Carmina Laviano (moglie di Pasquale) 6 gen 1795

Rachele Palermo (moglie) 7 mar 1792
Giovanni Scaturchio (glio) 12 nov 1814
Casa propria

Casa propria
Antonio Pascale di Francesco 25 nov 1762
Agnese Pascale (moglie) di circa anni 53
Michele Malpede di circa anni 45 Rosa Pascale (glia) 15 mar 1795
Angiola Lomiento (moglie) 21 mag 1773 Mastro Luigi Leopardi (marito di Rosa) 8 apr 1789
Anna Maria Malpede (glia) di circa anni 18 Agnese Leopardi (glia di Rosa) 6 dic 1812
Vincenzo Malpede (glio) 17 set 1806
Anna Maria Leopardi (glia di Rosa) 29 dic 1815

Casa propria
Casa propria

Pasquale Carbonaro di circa anni 32 Michele Catarino di Donato 2 gen 1783


Maria Catarino (moglie) 19 gen 1787 Agnese Miglionico (moglie) 21 apr 1781
Rocco Carbonaro (glio) 27 set 1809 Vincenzo Catarino (glio) 6 mag 1809
Anna Rosa Carbonaro (glia) 8 giu 1813 Maria Rosa Catarino (glai) 8 feb 1814

Angela Carbonaro (glia) 29 set 1816

Casa propria

Casa propria

Saverio Ferme di Giovanni 14 gen 1777
Angelo Lancone 28 set 1765 Francesca Vignola (moglie) 12 gen 1772
Rosa di Lia (moglie) 16 mag 1763 Donatantonio Ferme (glio) 8 mag 1810

Vincenzo Lancone (glio primo letto di Angelo) 29 apr
1799 Casa del Signor Miglionico

Anna Lancone (glia primo letto di Angelo) 10 nov 1801

Vincenzo Gagliardi Piecoro (sopr.) 18 lug 1770
Casa propria Carmina Pucciariello (moglie) 30 apr 1766
Michele Gagliardi (glio) 13 ott 1801
Rosa Colucci vedova di circa anni 63 Annarella Pucciariello (sorella di Carmina) 5 feb 1770

Rocco Colucci (glio) 13 apr 1790

!64
Casa di Catarina Palermo
Giuseppe Cammarota (glio) 12 dic 1805
Michele Cammarota (glio) 13 dic 1809

Agnese Palermo vedova 6 gen 1780
Anna Maria (glia) 23 dic 1807 Casa propria

Rosaria (glia) 30 nov 1810

Antonio Cammarota Pisciolicchio (sopr.)30 ott 1780
Casa propria
Rachele di Muro (moglie) 18 giu 1784
Donata Cammarota (glia) 7 mag 1812
Rocco Lomiento La Vedova (sopr.) di circa anni 66 Annunziata Cammarota (glia) 19 lug 1807
Catarina Cammarota (moglie) 7 mag 1770 Maria Tirico (glia illegittima di Vincenzo Tirico) 11 feb
Donato Lomiento (glio) 20 mag 1797 1802

Maria Lomiento (glia) 8 mag 1807
Anna Lomiento (glia primo letto di Rocco) di circa anni Casa propria

38

Nicola Pastore 21 giu 1788
Casa propria
Maria Collazzo (moglie) 27 gen 1796
Domenico Pastore (glio) 10 apr 1815

Andrea Cammarota Cucco (sopr.) 5 gen 1754
Teresa Ferme (moglie) 31 lug 1768 Casa propria

Carminella Cammarota (glia) 25 giu 1795
Nicola Cammarota (glio) 3 mag 1800 Rocco Vignola di Donato 30 apr 1769
Rocco Cammarota (glio) 14 dic 1803
Maria Rosa Sica (moglie) di circa anni 40
Donato Vignola (glio) 25 mag 1797
Casa propria
Raffaele Vignola (glio) 28 dic 1801
Vincenzo Vignola (glio) 13 mag 1805
Francesco Laviano di Gennaro 4 lug 1768 Francesco Vignola (glio) 12 mag 1812
Angiola di Giosa (moglie) 23 apr 1777 Giuseppe Vignola (glio) 6 mag 1816
Maria Laviano (glia) 4 giu 1802 Giovanni Camillo Vignola (nipote di Rocco) 28 mar 1798

Giuseppe Laviano (glio) 29 mag 1805
Rosaria Cammarota (gliastra) 12 giu 1791
Casa propria

Casa propria
Giosu Pietrafesa di Rocco 1 gen 1767
Maddalena Sica (moglie) di circa anni 43
Rocco Palermo Cappucciuto (sopr.) vedovo di anni 78 Donatantonio Pietrafesa (glio) 2 giu 1801
Vincenzo Palermo (glio) 5 feb 1773 Maria Rosa Pietrafesa (glia) 13 feb 1804
Eufemia Palermo (moglie di Vincenzo) 26 set 1769 Raffaele Pietrafesa (glio) 31 mar 1807
Maria Palermo (glia di Vincenzo) 9 mag 1799 Tommaso Pietrafesa (glio) 21 dic 1810
Gaspare Perrone (marito di Maria) 12 gen 1798 Rocco Pietrafesa (glio) 15 ago 1814
Rocco Perrone (glio di Maria) 24 mar 1818
Teresa Pietrafesa (glia) 30 nov 1797
Vincenzo Cerullo di Saverio (marito di Teresa) 23 lug
Casa propria
1792

Angiolo Cammarota di Andrea Cucco (sopr.) 6 nov Casa propria



1784
Teresa di Luca (moglie) di circa anni 34 Rosaria Vizzo di Donato 8 dic 1763
Andrea Cammarota (glio) 24 gen 1808 Anna Vizzo (sorella) 25 set 1773
Anna Maria Cammarota (glia) 20 set 1810 Nicola Palermo (marito di Anna) 2 apr 1774
Giuseppe Cammarota (glio) 19 mar 1814
Donato Palermo (glio di Anna) 13 gen 1801
Maria Palermo (glia di Anna) 10 ago 1807

Casa propria

Casa propria

Francesco Cammarota di Gennaro vedovo 20 mar 1768
Rosa Cammarota (glia) 17 ago 1793 Francesco di Giosa di Giuseppe 21 feb 1775
Rocco Cammarota (glio) 6 set 1796 Rosaria Palermo (moglie) di circa anni 37
Carmine Cammarota (glio) 10 giu 1801

!65
Giuseppe di Giosa (glio) 4 gen 1807 PEDAGNA DEL PIESCO

Carmine di Giosa (glio) 22 feb 1815

Casa propria
Casa propria

Rocco Grande di Giovanni Petrucciolo (sopr.) 3 giu 1774
Giovanni Lanzi 18 giu 1777 Teresa Cavallo (moglie) 15 gen 1774
Rosaria Lancone (moglie) di circa anni 35 Maria Rosa Grande (glia) 1 gen 1799
Maria Rosa Lanzi (glia) 9 mag 1805 Giovanni Grande (glio) 1 set 1801
Vincenzo Lanzi (glio) 6 dic 1806 Raffaele Grande (glio) 23 feb 1805
Giuseppe Lanzi (glio) 22 set 1817
Maria Rosaria Grande (glia) 7 nov 1808

Casa propria
Casa propria

Michele Cammarota di Innocenzo 14 feb 1761 Maria Rosa Pascale di Domenico vedova 31 mar 1758
Rosa Parisi (moglie) di circa anni 63 Veneranda Palermo (glia) 11 mar 1783
Paolo Pascale (genero di Michele) 27 gen 1783 Carmine Vizzo (marito di Veneranda) 7 lug 1800

Maddalena Cammarota (seconda moglie di Michele) 2
mag 1795 Casa propria

Michele Pascale (glio primo letto di Paolo e nipote di
Michele) 11 ago 1813
Rocco Cerullo di Saverio Lo pazzo (sopr.) 23 ott 1788
Angela di Lia (moglie) 4 apr 1795

PRIMO VICOLO VERSO LA PIAZZA

Casa di Pietrantonio Giannotte

Casa propria

Rocco Vallano Benegna (sopr.) 29 lug 1786
Tommaso Caso di circa anni 71 Antonina Cammarota (moglie) 12 set 1783
Agnese Romano (moglie) di circa anni 35
Maria Vallano (glia) 15 ago 1810
Rosaria Vallano (glia) 4 lug 1814

Casa propria

Casa propria

Domenico Pascale di Vincenzo 9 lug 1789
Rosa Palermo (moglie) 23 apr 1776
Saverio Cerullo di Andrea Lo pazzo (sopr.) 31 mag 1759
Giuseppe Cerullo (glio) 2 dic 1799

Casa propria

Casa propria

Angela Palermo Macchione (sopr.) vedova di circa anni
66 Domenico Pascale Zapparo (sopr.) di circa anni 58
Rocco Vignola (genero di Angela) 6 giu 1775 Rosa Moscarella (moglie) 9 feb 1770
Vincenzo Vignola (glio di Rocco e nipote di Angela) 9 Vincenzo Pascale (glio) 20 giu 1806

nov 1802
Angela Maria Vignola (glia di Rocco e nipote di Angela) Casa propria

7 ott 1808
Raffaele Vignola (glio di Rocco e nipote di Angela) 11 Nunziato Miglionico 25 mar 1772
nov 1814
Angela Panza (moglie) di circa anni 46
Anna Panza (sorella di Angela) 28 ott 1775

Casa propria

Casa propria

Mastro Raffaele Leopardi di Giacchino 2 apr 1796
Rosa di Muro (moglie) 21 gen 1798 Francesco Pascale di Antonio Viola (sopr.) 7 nov 1768

!
Maria Leopardi (glia) 1 mar 1818
Agnese Laurenza (moglie) 13 feb 1770
Rocco Antonio Pascale (glio) 11 gen 1800

!
Teresa Pascale (glia) 17 mag 1805

!
Rosaria Pascale (glia) 12 feb 1810

!66
SECONDO VICOLO VERSO IL PIAZZILE
Casa propria

Casa propria
Girolamo Pascale di Domenico 20 mag 1773
Teresa Pascale (moglie) 14 set 1774
Anna Lomiento di Sabbato vedova 23 mar 1752 Rosaria Pascale (glia) 5 nov 1801
Rosa Panza (glia) 11 mag 1772 Rosa Pascale (glia) 23 ago 1808
Teresa Panza (glia) 13 feb 1785 Rafaela Pascale (glia) 27 set 1813
Maria Panza (glia) 16 ago 1796
Rocco Pascale (glio) 12 ago 1794
Costanza Gagliardi (moglie di Rocco) 17 nov 1798
Casa propria
Girolamo Carmine Pascale (glio) 25 apr 1816

Mastro Angelo Ferme Scherdone (sopr.) vedovo di PIAZZILE VERSO IL PIESCO



circa anni 84
Francesco Ferme (glio di Mastro Angelo) vedovo 21 dic Casa propria

1766
Angiolo Ferme (glio di Francesco) 26 mag 1796 Nicola Brancato di Giovanni 27 nov 1773
Angela Ferme (glia di Francesco) 26 mag 1800 Maria Palermo (moglie) 5 dic 1789
Donato Ferme (glio di Francesco) 6 set 1802 Anna Brancato (glia di Nicola e Maria) 12 mag 1817
Rocco Ferme (glio di Mastro Angelo) 10 mag 1772 Giovanni Brancato (glio primo letto di Nicola) 3 mar
Rosaria Pucciariello (moglie di Rocco) 4 nov 1775 1800
Maria Ferme (glia di Rocco)16 set 1798 Giuseppe Brancato (glio primo letto di Nicola) 18 mag
Vincenzo Ferme (glio di Rocco) 20 nov 1800 1803
Giuseppe Ferme (glio di Rocco) 6 mag 1805 Maria Brancato (glia primo letto di Nicola) 23 gen 1806
Teresa Ferme (glia di Rocco) 6 lug 1810 Donato Brancato (glio primo letto di Nicola) 24 ott
Antonio Ferme (glio di Rocco) 11 gen 1814 1808
Carmina Ferme (glia di Rocco) 10 set 1817
Teresa Rosa Brancato (glia primo letto di Nicola) 23
ago 1811

Casa propria

Casa propria

Donato Vallano Benegna (sopr.) 28 mag 1783
Agnese Palermo (moglie) 13 gen 1781 Gregorio di Lia di Antonio 23 lug 1772
Teresa Vallano (glia) 25 gen 1807 Lucia di Vita (moglie) di circa anni 57
Paolo Vallano (glio) 21 gen 1810 Rosaria di Lia (glia) 31 dic 1799
Pasquale Vallano (glio) 27 apr 1815
Giuseppe Sivolella (marito di Rosaria) 4 giu 1792

Casa propria
Casa propria

Teresa di Muro di Filippo vedova 25 dic 1769 Veneranda Palermo di Spaviento (sopr.) 16 ago 1786

Maria Vallano (glia) 7 mag 1795
Rosa Vallano (glia) 26 giu 1801 Casa di Veneranda Palermo

Donato Vallano (glio) 21 lug 1805
Rocco Vallano (glio) 3 mar 1809
Rocco Cerullo di Francesco 4 gen 1795
Maria Pascale Viola (sopr.) (moglie) 3 giu 1795

Casa di Pasquale Romano

Casa propria

Felice Miglionico di Rocco Pette (sopr.) 9 apr 1784
Anna Maria Cerullo (moglie) 5 ago 1771 Rosa Vallano di Carestia (sopr.) vedova 4 giu 1774
Teresa Miglionico (glia) 13 set 1809
Vincenzo Vizzo (glio) 25 nov 1799
Teresa Vizzo (glia) 22 dic 1802

Casa di Pasquale Gargano

Casa propria

!
Rosaria di Muro Scirocco (sopr.) vedova 21 apr 1763

Rocco Vallano di Andrea 17 ago 1780
Angela Palermo (moglie) 10 apr 1781
Vincenzo Vallano (glio) 8 ott 1807

!67
Rosa Vallano (glia) 4 mar 1810 Angelica Pietrafesa (glia) 4 apr 1811
Giuseppe Vallano (glio) 3 nov 1813
Vincenzo Pietrafesa (glio) 19 lug 1817

Casa propria
PRIMO VICO VERSO LA CHIESA

Giuseppe Pascale di Nicola Natillo (sopr.) 17 mar 1782 Casa propria



Benedetto Pascale (fratello) 15 ott 1787
Teresa Pascale (moglie di Benedetto) 15 gen 1783 Antonio Maicco di Gerardo 4 mag 1769
Rosa Pascale (glia di Benedetto) 18 gen 1811 Rosa Moscarella (moglie) 2 nov 1771
Agnese Pascale (glia di Benedetto) 16 mag 1813 Maria Maicco (glia) 17 set 1793
Donato Pascale (glio di Benedetto) 10 gen 1811 Teresa Maicco (glia) 17 ago 1798
Nicola Pascale (glio di Bendetto) 10 set 1818
Raffaele Maicco (glio) 24 ott 1801
Rocco Maicco (glio) 24 lug 1807

Casa propria

Casa propria

Mastro Rocco Romano di Nicola 24 set 1758
Angela Pucciariello (moglie) 10 apr 1763
Rocco Atella di Vincenzo Conte (sopr.) 23 feb 1783
Angela Sivolella (moglie) 10 mar 1784
Casa propria
Michele Atella (glio) 2 mag 1807
Vincenzo Atella (glio) 11 giu 1809

Giuseppe Brancato di Rocco 14 dic 1768
Angela Panza (moglie) 22 mar 1795
Casa propria

Casa propria
Nicola Cammarota Ricamato (sopr.) 10 feb 1801
Vincenzo Lomiento di Rocco Cannillo (sopr.) 17 gen
Michele Brancato di Giovanni 24 ago 1776 1787
Rosa Picerno (moglie) 17 ott 1796 Rosa Laviano (moglie di Vincenzo) 18 ago 1788
Rosaria Brancato (glia) 9 ago 1818
Maria Rosaria Lomiento (glia di Vincenzo)16 lug 1818
Angela Teresa Cammarota (gliastra di Vincenzo) 2 set
Casa propria
1811

Mastro Rocco Picerno di Giuseppe 2 dic 1789 Casa propria



Anna di Muro (moglie) 12 lug 1795
Maria Picerno (glia) 6 dic 1814 Vincenzo di Muro Prigghiolina (sopr.) 1 ott 1762
Leonardo Picerno (glio) 29 ago 1817
Teresa Ferme (moglie) di circa anni 55
Giuseppe di Muro (glio) 24 apr 1794

Casa propria

Casa propria

Anna Spera di Mastro Nicola vedova 15 apr 1772
Basilio Pascale (glio) 7 apr 1800 Paolo Lomiento di Donato (11 gen 1770)
Maria Rosa Pascale (glia) 6 apr 1803 Giuseppina Spera (moglie) 7 nov 1774
Giuseppina Pascale (glia) 25 apr 1806 Marianna Lomiento (nipote di Paolo) 22 dic 1804

Domenico Pascale (glio) 29 mar 1809

Casa propria

Casa di Donna Maddalena

Rosa Pascale di Donatuccio di circa anni 54
Teresa di Luca di Michele vedova 20 ott 1776 Teresa Pascale (sorella) 16 giu 1769
Maria Rotunno (glia) 28 dic 1797 Francesco Saverio Spera (marito di Teresa) 12 ott 1766
Maria Vignola Sciarpa (sopr.) 15 ago 1795 Maria Spera (glia di Teresa) 15 ott 1793
Giuseppina Vignola (sorella di Maria) 14 set 1801
Nicola Spera (glio di Teresa) 4 ago 1802

!
Rosaria Spera (glia) 31 mag 1809

Casa propria

Francesco Pietrafesa 2 feb 1780


Rosaria di Muro (moglie) 12 mar 1787 !
!68
Casa propria
Casa di Anselmo

Donato di Lia di Agostino 9 sett 1745 Agnese Ferme Fallacca (sopr.) 26 dic 1772
Maria Rosa Giannotte (moglie)di circa anni 74 Canio Ferme (glio illegittimo di Agnese) 19 gen 1800
Vincenzo di Lia (glio) 18 dic 1775 Vincenzo Ferme (glio illegittimo di Agnese) 30 set 1797
Rosa Cerullo (moglie di Vincenzo) 22 apr 1778 Maria Pascale (moglie di Vincenzo) 18 gen 1797

Anastasia di Lia (glia di Vincenzo) 24 dic 1804
Raffaele di Lia (glio di Vincenzo) 26 nov 1806 Casa propria

Carmine di Lia (glio di Vincenzo) 18 gen 1809
Maria Rosa di Lia (glia di Vincenzo) 22 nov 1811 Anna di Gregorio vedova 18 mar 1758
Michelangelo di Lia (glio di Vincenzo) 28 set 1814 Maria Rosa (glia) 13 ott 1796
Giambattista di Lia (glio di Vincenzo) 7 ott 1818
Roccantonio Taurisani (marito di Maria Rosa) 24 ago
1791
Casa propria
Teresa Taurisani (glia) 24 set 1816

Pietrantonio Giannotte vedovo 25 ott 1750


!
SECONDO VICOLO VERSO IL CIMITERO

!
Francesco Giannotte (glio) 12 dic 1788
Maria Camilla Cavallo (moglie di Francesco) 18 feb 1794 Casa propria

Alessandro Giannotte (glio di Francesco) 27 set 1818

Rosa Ferrarese di Francesco vedova 20 dic 1763

!
Casa propria
Rocco di Muro (glio) 23 mag 1796
Maria di Muro (glia) 6 feb 1701

!
Mastro Nicola Ferrarese di Francesco di circa anni 58
Anna Pucciariello (moglie)12 set 1766 Casa propria

Francesco Ferrarese (glio) 18 set 1797
Teresa Ferrarese (glia 20 ott 1803
Rocco Pietrafesa di Pasqualino 5 mag 1769
Lucia Pepe (moglie) di circa anni 37
Casa propria
Rosa Pietrafesa (glia) 2 ott 1812

!
Angela Pietrafesa (glia) 30 ago 1814
Nicola Sivolella di Domenico 14 lug 1776 Maria Teresa Pietrafesa (glia) 10 ago 1818

!
Anna Pascale (moglie) 30 gen 1784
Roccantonio Sivolella (glio) 20 set 1814
Casa di Michelangelo Pascale

!
Casa propria
Antonio Panza Pattella (sopr.) 10 giu 1788
Antonia Volonnino (moglie) 12 mag 1798

Teresa Panza di Donatello vedova 26 dic 1761

Casa propria

Michele Cammarota di Andrea Cucco (sopr.) 9 gen 1790


!
Casa propria

Giuseppe Miglionico di Rocco Roja (sopr.) 13 dic 1787


Teresa Vallano (moglie) 8 nov 1786 Rosa Brancato (moglie) 21 dic 1788

!
Alessandro Cammarota (glio) 23 mag 1814 Anna Miglionico (glia) 2 set 1810
Giuseppe Cammarota (glio) 10 feb 1817
Teresa Miglionico (glia) 9 gen 1815

Casa propria

Rocco Andrea Romano di Michele 26 mag 1797


!
Casa propria

Genuario di Lia di Angelo 7 gen 1772


Raffaela Giannotte (moglie) 17 mag 1795 Maria Perrone (moglie) 23 giu 1773
Maria Teresa Romano (glia) 12 ott 1818
Teresa di Lia (glia) 19 apr 1812

Carmine di Lia (glio) 14 ott 1818

!!
Casa di Anselmo
Vincenzo di Lia (glio) 10 nov 1800

Rosa Pascale (moglie di Vincenzo) 30 gen 1802

!
Raffaele Faruolo di Rocco 14 ott 1800
Maria di Muro (moglie) 30 nov 1799

!69
!
Casa propria
Teresa Ferme (glia) 17 ago 1797

Rosa Ferme (glia) 2 lug 1806

! !
Francesco Brancato di Michele 3 mag 1787
Rosaria Ferme (glia) 23 set 1809

Angela Rosa Palermo (moglie) 6 gen 1785
Antonio Ferme (glio) 9 mag 1815

!
Casa propria

!
Casa propria

!
Giovanni Pascale di Rocco Lucigno (sopr.) 18 mar 1788
Vincenzo Pascale di Rocco 22 giu 1770

Maria Ferme (moglie) 16 mar 1791
Rosa Atella (moglie) 18 apr 1784

!
Rocco Pascale (glio) 6 set 1810

!
Teresa Rosa Pascale (glia) 21 nov 1811
Casa propria

Anna Rosa Pascale (glia) 22 ott 1814

!
Michelangiolo Pascale di Rocco 17 ott 1781

Casa propria
Agnese Atella (seconda moglie) 10 ott 1787

Rosaria Pascale (glia primo letto di Michelangiolo) 7 gen

!
Vincenzo Tofalo 9 apr 1786
1808

!
Teresa Atella (moglie) 29 lug 1789
Giuseppe Pascale (glio primo letto di Michalengiolo) 9

!
mar 1811

!
Casa propria

Casa propria

Clemente Giannotti di Agostino 31 ago 1791

!
Anna Maria Pascale (moglie) 16 dc 1789
Agnese Gagliardi di Marco vedova 1 dic 1755

Agostino Giannotti (glio) 11 set 1818
Don Vincenzo Pascale (canonico) (glio) 20 mag 1781

!
Clemente Pascale (glio) 29 mag 1787

!
Casa propria
Rosa Pascale (glia) 10 feb 1792

Arcangiola Pascale (glia) 25 mag 1794

!
Vincenzo Cavallo di Alessandro 10 dic 1771

Teresa Cerullo (moglie) 17 giu 1768
Casa propria

Rocco Cavallo (glio) 18 ott 1800

Michele Cavallo (glio) 7 apr 1805
Genuario di Lia di Giovanni 7 giu 1778

! !
Antonino Cavallo (glio) 27 feb 1797
Rosa Brancato (moglie) 20 gen 1789

Teresa Gaito (moglie di Antonino) di circa anni 20
Catarina di Lia (glia) 30 ott 1816

!
Casa propria

Rocco Brancato di Vincenzo 18 lug 1779



!
Casa propria

Rocco Brancato di Michele 20 apr 1786



Rosaria Corleto (moglie) di circa anni 25
Vincenzo Brancato (fratello) 24 set 1795

!
Vincenzo Brancato (glio primo letto di Rocco) 30 dic Antonino Brancato (fratello) di circa anni 20

1797
Maria Brancato (sorella) 23 ago 1777

!
Catarina Brancata (glia primo letto di Rocco) 28 gen
1801
Casa propria

Maria Brancato (glia primo letto di Rocco) 12 dic 1803

Antonio Brancato (glio primo letto di Rocco) 15 giu "Mastro" Francesco Brancato di Giuseppe vedovo 27 set
1806
1739

Rosaria Brancato (glia primo letto di Rocco) 29 mar Maria Brancato (glia) 15 set 1777

!
1809
Rocco Ferme Scherdone (sopr.) (marito di Maria) di

!
Angela Brancato (glia primo letto di Rocco) 15 ott circa anni 50

!
1815

!
Casa propria

Casa propria

Rosa Palermo di Vincenzo Pennachiena (sopr.) 13 feb
Gennaro Ferme Lelio (sopr.) di circa anni 66
1793

Agnese Laviano (moglie) 7 mar 1771
Rocco Palermo (fratello) 27 nov 1795

Maria Ferme (glia) 21 dic 1794
Catarina Palermo (sorella) 16 nov 1799

!70
!
Casa di Felice Pascale

!
Casa propria

!
Giovanni Ferme Tarallo (sopr.) 3 ott 1781

!
Guseppe Palermo di Lorenzo di circa anni 70

!
Rosaria Faruolo (moglie) 31 ago 1753

!
Casa propria

Casa di Gerardo Vallano

Pasquale di Luca 3 ott 1781

! !
Teresa Cerullo (moglie) di circa anni 38
Rocco Miglionico Saese (sopr.) di circa anni 66

Agnese di Luca (glia) 4 giu 1806
Rosa Coronato (moglie) di circa anni 70

!
DIETRO LA TERRA SOTTO IL CASTELLO

!
PIESCATURO

!
Casa propria

"Mastro" Pasquale Rinaldi di circa anni 42



!
Casa propria

Michele di Muro di Pasquale 11 ago 1773



Marianna Vallano (moglie) di circa anni 47
Benedetta di Muro (seconda moglie) 8 lug 1790

!
Donatantonio Rinaldi (glio) 30 dic 1800
Rosa di Muro (glia di primo letto) 31 dic 1808

Giacinto Rinaldi (glio) 15 ott 1803
Rocco di Muro (glio di primo letto) 5 apr 1812

!
Santoro Rinaldi (glio) 14 apr 1810

!
Rocco Rinaldi (glio) 14 gen 1814
Casa propria

Colomba Rinaldi (glia) 5 nov 1816

!
Francesco Miglionico di Andrea Petronilla (sopr.) 12 feb

!
Casa propria
1770

Rosaria Cavallo Arciuolo (sopr.) (moglie) di circa anni 35

!
Vincenzo Gagliardi di Saverio 8 gen 1776

Brigida Riccio (moglie) 28 dic 1772
Casa propria

!
Antonia Gagliardi (glia) 13 giu 1800

Francesco Saverio Gagliardi (glio) 7 lug 1810
Rocco Moscarella di Domenico 9 giu 1769

!
Rosa Lupo (moglie) 30 set 1778

Casa propria
Maria Moscarella (glia) 2 mar 1787

!
Rosaria Moscarella (glia) 11 nov 1808

Chiara Caggiano vedova di circa anni 63
Anna Moscarella (glia) 28 gen 1814

!
Gennaro Giosa (glio) 23 ago 1779

Isabella Vignola (moglie di Gennaro) 11 feb 1773
Casa propria

Raffaele Giosa (glio di Gennaro) 9 dic 1801

!
Vincenzo Giosa (glio di Gennaro) 30 set 1807
Giuseppe Lanzi 25 mar 1780

Donatantonio Giosa (glio di Gennaro) 4 mag 1811
Rosa Ferraro (moglie) di circa anni 45

! !
Donato Miglionico di Angelo (gliastro) 14 ago 1794

Casa propria
Maria Rosa Lancone (moglie di Donato) di circa anni 24

Rocco Pascale di Domenico 21 dic 1791



Maria Perrone (moglie) 16 mag 1784
!
Casa propria

!
Clementina Pascale (glia) 26 gen 1809
Giovanni Vizzo di Francesco 16 feb 1798

Domenico Pascale (glio) 13 dic 1801
Roberto Miglionico (moglie) 28 apr 1800

!
Ippolito Pascale (glio) 13 apr 1814

!
Rosa Pascale (glia) 11 ago 1816
Casa propria

!
Casa propria

Angela Miglionico di Angelo Vito di circa anni 53

!
"Magnico" Gerardo Vallano di Pasquale 2 ago 1774

!!
Teresa Pascale (moglie) 17 ott 1790
Casa propria

Maria Rosaria Vallano (glia) 16 nov 1818

!
Domenico di Lia di Antonio 7 gen 1770

Maria di Lia (glia) 11 mar 1801

Giuseppe di Lia (gliastro) 28 ago 1792

!71
Francesco di Lia (glio) 17 mar 1795

!
Casa propria

!
Angela di Lia di circa anni 29

Michele Cerullo (marito di Angela) 8 giu 1796
Vincenzo Vignola di Giovanni Camillo 17 nov 1791

!
Teresa Vignola (sorella) 28 lug 1795

!
Casa del Principe (Guarini)
Raffaele Vignola (fratello) 25 ott 1801

Maria Vignola (sorella) 24 gen 1805

!
Rocco Cerullo Mattazzo (sopr.) 3 ago 1774

Annunziata Pascale (moglie) 25 mar 1780
Casa propria

Maria Cerullo (glia) 10 mag 1809

!
Antonino Cerullo (glio) 15 dic 1817
Giuseppe Ferme di Giovanni Lelio (sopr.) vedovo 15 dic
Vincenzo Cerullo (glio illegittimo di Rocco) di anni 5
1765

! !
Vincenzo Ferme (glio) 6 ott 1790

PONTE DEL MOLINO VECCHIO
Teresa Catarina Ferme (glia) 23 lug 1798

!
Casa propria

Donato Laurino di Primo 18 giu 1794



!
Casa propria

Donato Laviano di Lorenzo 8 feb 1762


!
Michele Laurino (fratello) 17 gen 1798
Teresa Rotunno (moglie) 3 ago 1762

Anna Laurino (sorella di Donato) 22 mag 1799
Agnese Laviano (glia) 29 nov 1798

!
Maria Laviano (glia) 22 nov 1793

!
Casa propria
Rocco Lomiento di Saverio (marito di Maria) 23 dic
1796

!
Rocco Vallano Ramaglio (sopr.) di circa anni 33

Teresa Oliveto (moglie) 15 ago 1799
Casa propria

!
Domenico Antonio Oliveto (fratello di Teresa) 31 ago

!
1806
Donato Pascale di Antonio 24 giu 1780

!
Marianna Palermo (moglie) di circa anni 39

!
Casa propria

Casa propria

Brigida Rotunno vedova 30 lug 1769

!
Saverio Laurenza (glio) 24 nov 1807
Agnese Ferrarese di Rocco 8 feb 1754

Vito Rotunno (glio) 28 ott 1814
Agnese Cammarota Sipariella (sopr.) 10 set 1780

! !
Rocco Ferme (gliastro di Brigida) 16 gen 1799

Rocco Emiddio Laurenza (nipote di Brigida) 9 ago 1807
Casa propria

!
Casa propria
Vito Pascale di Antonio 25 feb 1783

Maria Pucciariello (moglie) 18 gen 1783

!
Vincenzo Miglionico di Gerardo 25 giu 1771
Antonio Pascale (glio) 13 mag 1810

Angela Romagno (moglie) di circa anni 36
Angela Pascale (glia) 25 apr 1813

!
Saverio Miglionico (glio) 29 apr 1799

Feliciano Miglionico (glio) 8 nov 1804
Casa propria

Catarina Miglionico (glia) 27 apr 1807

!
Maria Miglionico (glia) 31 lug 1809
Vincenzo Cavallo di Giuseppe Tempone (sopr.) 23 nov

Donata Miglionico (glia) 12 nov 1816
Rosaria Pietrafesa (moglie) 6 ott 1778

!
Maria Concetta Cavallo (glia) 8 dic 1811

!
Casa propria
Vincenzo Satriano (gliastro) 21 dic 1800

Raffaele Satriano 15 dic 1803

!
Felice Miglionico di Gerardo 10 nov 1777

Rosaria di Muro (moglie) 21 mar 1784
Casa propria

!!
Maria Rosa Miglionico (glia) 24 lug 1809

!!
Vincenzo Miglionico (glio) 3 apr 1814
Rosa di Muro Acquavita (sopr.) vedova 14 mag 17754

!
Mastro Donato Cammarota (glio) 23 lug 1799

!72
!
S. EUSTACHIO

!
Casa di Carmina Moscarella

!
Casa propria
Giuseppe Faruolo di Michele 20 nov 1789

!
Antonia Adobbato (moglie) di circa anni 32

Rocco di Muro Acquavita 25 feb 1770
Rocco Faruolo (glio) 1 apr 1815

!
Anna Rosa Pascale (moglie) ott 1796

!
Teresa di Muro (glia) 17 nov 1799
Casa di Saverio Romano

Maria di Muro (glia) 16 set 1800

!
Antonio Miglionico di Rocco Bottacantosta (sopr.) 2 set

!
Casa propria
1795

Maria Spera (moglie) 23 apr 1791

! !
Giuseppe Alessio Cerullo 10 mar 1799

Rachele di Muro (moglie) 24 mag 1793
Casa di Saverio Romano

!
Casa propria
Giuseppina Miglionico di Rocco 5 apr 1798

Antonio Miglionico (fratello) 4 ott 1802

!
Maria Palermo di Domenico vedova di circa anni 76
Maddalena Miglionico (sorella) 14 apr 1792

Romualdo Moscarella (glio) 19 feb 1777
Giuseppe Pastore (marito di Maddalena) 20 ott 1796

!
Irene Romano (moglie di Romualdo) 4 lug 1787

Felice Moscarella (glio di Romualdo) 10 mar 1809
Casa propria

Antonio Moscarella (glio di Romualdo) 2 lug 1811

Angiolo Moscarella (glio di Romualdo) 11 dic 1813
Giuseppe Saraceno di circa anni 35

Maria Rosaria Moscarella (glia di Romualdo) 3 mar Giuseppina Vignola (moglie) 6 dic 1789

1816
Rocco Saraceno (glio) 9 lug 1810

!
Clemente Moscarella (glio primo letto di Romualdo) 11 Donato Saraceno (glio) 19 dic 1813

lug 1797
Donato Cammarota (domestico) 22 lug 1797)

!
Michele Moscarella (glio primo letto di Romualdo) 15
giu 1799
Casa propria

!
Teresa Moscarella (glia primo letto di Romualdo) 18
mar 1805
Giuseppe Brancato di Francesco 24 nov 1760

! !
Rosa Romano (moglie) di circa anni 28

Casa propria
Rosaria Brancato (glia) 1 apr 1817

Felice Ferme 29 apr 1760



Rosaria Sivolella (moglie) 17 gen 1778

Teresa Ferme (glia primo letto di Felice) 10 apr 1800

!
Casa propria

Francesco di Muro di Gian Vito 3 ott 1769



Catarina Ferme (glia primo letto di Felice) 26 apr 1803
Diodata (cognome sconosciuto) (moglie) 26 apr 1786

Vincenzo Ferme (glio di Felice e Rosaria) 15 feb 1807
Rosa di Muro (glia) 22 gen 1805

!
Antonio Ferme (glio di Felice e Rosaria) 17 nov 1809
Carminella di Muro (glia) 4 mar 1807

Giovanni Ferme (glio di Felice e Rosaria) 7 apr 1812
Donato di Muro (glio) 4 giu 1813

!
Rocco Ferme (glio di Felice e Rosaria) 29 dic 1814

!
Francesco Saverio Ferme (glio di Felice e Rosaria) 2 Casa propria

!
mag 1818

!
Teresa Pascale di Pasquale 24 ott 1775

!
Casa propria

Casa di Angela Tiria

Michele Cammarota di Domenico 23 lug 1761

Rosaria Cammarota (glia) 27 gen 1798
Donato Lomiento di Paolo vedovo 27 mar 1751

!!
Vincenzo Cammarota (glio) 5 mag 1801
Giuseppe Lomiento (glio) 19 mar 1789

Maria Cammarota (glia) 22 mag 1804
Rocco Lomiento (glio) 24 set 1798

!!
Antonio Cammarota (glio) 24 apr 1807

Giuseppe Cammarota (glio) 6 apr 1810

Carminella Cammarota (glia) 4 apr 1813

Rocco Cammarota (glio) 26 mag 1817

!73
!
Casa propria

Giovanni Pascale di Pasquale 30 mar 1779



!
Casa di Notaro Gennaro

Anna Moscarella vedova 25 ott 1775



Rosaria Vallano (moglie) 28 nov 1761
Angiolo Adobbato (glio) di circa anni 18

Rosa Pascale (glia) 7 ott 1804
Diodata Adobbato (glia) di circa anni 14

! !
Marianna Pascale (glia) 28 feb 1807
Marta Rosa Adobbato (glia) 8 apr 1807

Rocco Pascale( glio) 31 ott 1811
Irene Adobbato (glia) 2 mag 1810

!
Casa propria

Cosmo Vallano di Nicola 29 set 1781



!
Casa del fu Rocco Perrone

Vincenzo di Muro di Antonio Acquavita (sopr.) 24 mag


Maria Rosaria Ferrarese (moglie) 24 set 1787
1797

!
Basilio Vallano (glio) 2 giu 1808
Rocco di Muro (fratello) 13 feb 1805

!
Maria Vallano (glia) 16 ago 1814
Luigia di Muro (sorella) 11 feb 1809

!
Francesco Vallano (glio) 6 gen 1818

Casa del fu Rocco Perrone

!
DAL CIMITERO PER DIETRO LA TERRA
DELLA CHIESA MADRE
Annunziato Brancato 8 ott 1766

!
Agnese Romano (moglie) 30 nov 1770

Casa propria
Maria Brancato (glia) 27 nov 1795

Pasquale Brancato (glio) 30 ott 1798

!
Rocco Meliande di Giuseppe 13 feb 1751
Donatantonio Brancato (glio) 25 apr 1802

Maria Anna Scaturchio (moglie) 10 giu 1753
Teresa Brancato (glia) 13 set 1807

!
Maria Meliande (glia) 7 apr 1799

Teresa Meliande (nipote di Rocco e Maria Anna) 16 nov Casa propria

1812

!
Vincenzo Meliande (nipote di Rocco e Maria Anna) 16 Roccantonio Agoglia di circa anni 39

dic 1816
Veneranda Perrone (moglie) 23 apr 1779

!
Maria Agoglia (glia) di circa anni 14

Casa propria
Raffaela Agoglia (glia) 2 mag 1806

Scolastica Agoglia (glia) di circa anni 10

Felice Pascale di Andrea 31 gen 1762
Litterio Agoglia (glio) 8 mag 1811

!
Anna Laviano (moglie) 2 lug 1774
Isidoro Agoglia (glio) 5 mag 1815

Rocco Pascale (glio) 12 mag 1801
Giuseppe Agoglia (glio) 15 set 1816

!
Maria Rosa Pascale (glia) 1 set 1803)

Teresa Pascale (glia) 27 dic 1805
Casa propria

Raffaele Pascale (glio) 16 gen 1809

!
Andrea Pascale (glio) 12 nov 1793
Rosa Laviano vedova di circa anni 69

Maddalena Romano (moglie di Andrea)9 lug 1798
Rocco Pascale di Angelo (glio) 9 gen 1774

Anna Rosa Sivolella (moglie di Rocco)13 dic 1781

Casa propria Angelo Pascale (glio di Rocco) 26 ott 1807

Michele Pascale (glio di Rocco) 2 feb 1810

Notaio Gennaro Pascale 20 set 1752
Domenico Pascale (glio di Rocco) 2 apr 1815

Rosaria Tofalo (moglie) di circa anni 54
Michele Pascale (glio di Angelo e Rosa Laviano) 1 gen

!
Rocco Pascale (glio) 21 feb 1797
1789

Maria Pascale (glia) 4 apr 1810
Teresa Lancone (moglie di Michele)12 mar 1795

! !
Antonio Pascale (glio di Michele) 29 apr 1811

Casa propria
Rocco Pascale (glio di Michele) 28 mar 1817

Angela Laurenza vedova 21 dic 1777



!
Casa propria

!!
Teresa di Luca (glia) 7 mag 1798

Maria di Luca (glia) 2 gen 1801
Giovanni Pascale di Francesco 26 set 1769

Agnese Colucci (moglie) 8 nov 1780

Rocco Antonio Pascale (glio) 14 nov 1809

!74
!
Vincenzo Pascale (glio) 5 dic 1813

Maria Rosaria Pascale (glia) 18 lug 1818
!
Casa propria

!
Teresa Pietrafesa di "Mastro" Rocco di circa anni 53

Casa propria
Giovanni Pietrafesa (fratello) 24 mag 1774

!
Agnese Atella (moglie di Giovanni) 30 dic 1787

Rosaria di Muro Carestia (sopr.) vedova di circa anni 69
Maria Rosaria Pietrafesa (glia di Giovanni) 21 gen 1810

!
Agnese Vallano (glia) 13 gen 1792

Vincenzo Vallano (fglio) 10 set 1778
Casa propria

Maria Brancato (moglie di Vincenzo) 22 nov 1786

!
Antonio Vallano (glio di Vincenzo) 10 apr 1810
Vincenzo Cerullo di Rocco Cotalpo (sopr.) 25 gen 1772

Carmine Vallano (glio di Vincenzo) 9 ott 1816
Teresa Cammarota (moglie) di circa anni 42

!
Maria Cerullo (fglia) 12 feb 1800

Casa propria
Raffaele Cerullo (glio) 16 dic 1805

Catarina Cerullo (glia) 23 ott 1802

!
Giuseppe Cerullo Cotalpo (sopr.)24 nov 1769
Rocco Cerullo (glio) 17 ott 1808

!
Teresa di Gregorio (moglie) 7 feb 1763
Giuseppe Cerullo (glio) 23 mag 1806

!
Antonia Cerullo (glia) 15 dic 1800

!
Casa propria

Casa propria

!
Vincenzo Palermo di Giorgio 11 mag 1791

Vincenzo Cerullo 15 mag 1782
Teresa Laviano (moglie) 28 set 1790

!
Nicola Cerullo (fratello) 20 mar 1796

Giuseppe Cerullo (fratello) 11 feb 1800
Casa propria

Rocco Cerullo (fratello) 27 gu 1798

!
Teresa Panza (moglie di Rocco) 27 ott 1788
Teresa Martinese di Giovanni vedova 16 lug 1761

Maria Cerullo (fglia di Rocco) 19 dic 1817
Anna di Gregorio (glia) 21 mag 1787

!
Giuseppe di Lia (marito di Anna) 17 set 1778

Casa propria
Vincenzo di Lia (glio di Anna) 6 apr 1810

!
Carlo di Lia (glio di Anna) 4 nov 1813

Vincenzo Perrone di Rocco 9 ott 1776
Alessandra di Lia (glia di Anna) 18 mag 1817

!
Rosa Cerullo (moglie) 19 feb 1777

Catarina Perrone (glia) 13 set 1810
Casa propria

! !
Bonifacio Perrone (glio) 12 set 1813

Runa Perrone (glia) 25 dic 1818
Francesco Vizzo di Cristoforo 30 lug 1762

!
Casa propria

Giovanni Pietrafesa di Pasqualino 18 dic 1771



!
Casa propria

Andrea Laviano di Paolo 20 dic 1771



Teresa Palermo (moglie) 14 nov 1778
Teresa Pascale (moglie) 24 ago 1780

Anna Maria Pietrafesa 28 set 1813
Rosaria Laviano (glia) 17 set 1799

!
Catarina Pietrafesa (glia) 25 nov 1815
Agnese Laviano (glia) 18 nov 1803

Michele Pietrafesa (fratello di Giovanni) 19 mag 1791
Donato Laviano (glio) 9 mag 1806

!
Rosa Laviano (glia) 23 gen 1809

!
Casa propria
Paolo Laviano (glio) 17 ott 1813

Carmina Laviano (glia) 23 set 1818

!
Antonio Laviano Scarpella (sopr.) 27 ago 1756

Angela Brancato (moglie) di circa anni 56
Casa propria

Vincenzo Laviano (glio) 29 set 1797

Teresa Laviano (glia) 26 ago 1801
Giuliantonio Meliande vedovo 28 ott 1735

!!
Donato Laviano (glio) 11 apr 1792
Vincenzo Meliande (glio) 26 ott 1771

Teresa Brancato (moglie di Donato) 7 dic 1798
Angela Romano (moglie di Vincenzo) 26 ott 1771

!
Maria Meliande (glia di Vincenzo) 8 set 1805

Rocco Meliande (glio di Vincenzo) 24 set 1807

Carmina Meliande (glia di Vincenzo) 30 nov 1811

!75
!
Raffaele Meliande (glio di Vincenzo) 31 mag 1815

!
Casa del Sign. Miglionico

!
Casa propria

!
Teresa Vallano Cristella (sopr.) di circa anni 50

Donato Pietrafesa di Pasqualino 23 mag 1774



Antonia Filitto (moglie) di circa anni 35

Anna Maria Pietrafesa (gla) 24 ott 1807

!
Casa del Sign. Miglionico

Giuseppe Malpede di circa anni 42



Giuseppe Pietrafesa (glio) 29 ott 1810
Rosa Cerullo (moglie) 4 feb 1778

! !
Maria Pietrafesa (glia) 20 ott 1813
Francesco Malpede (glio) 4 feb 1810

Angela Maria Pietrafesa (glia) 16 mag 1817
Teresa Malpede (glia) 3 set 1813

!
Casa propria

!
Casa propria

!
Rosa Lomiento Pertuso (sopr.) 4 giu 1780
Lorenzo Lanzi 28 mar 1775

!
Catarina di Muro (moglie) 1 ago 1782

Casa propria
Michele Lanzi (glio) 27 ago 1806

!
Rocco Lanzi (glio) 19 ott 1809

Michele Cavallo di Nicola 18 mar 1787
Maria Teresa Lanzi (glia) 8 apr 1813

! !
Angela Lomiento (moglie)22 set 1778

Maria Cavallo (glia) 2 ott 1813
Casa propria

!
Casa propria

!
Emiddio Palermo di Antonio Sciagurato (sopr.) 7 set
1797

!
Rocco Pascale di Vincenzo 26 nov 1782

Teresa Pietrafesa (moglie) 24 dc 1795
Casa propria

!
Anna Maria Pascale (glia) 22 set 1810

!
Vincenzo Pascale (glio) 2 giu 1817
Rocco Ferme di "Mastro" Nicola 23 ott 1778

!
Angela Vallano (moglie) 2 ago 1789

!
Casa propria

Casa propria

Rocco Palermo di Imperio 19 ago 1765

Teresa Miglionico (moglie) 17 apr 1771
"Mastro" Vito lo Tito di circa anni 42

!
Maria Palermo (glia) 19 apr 1798
Angela Palermo (moglie) 31 ago 1780

Rosaria Palermo (glia) 9 set 1814
Maria lo Tito (glia) 6 mar 1800

!
Marianna lo Tito (glia) 20 ago 1803

Casa propria
Antonio lo Tito (fglio) 30 apr 1809

!
Rosaria lo Tito (glia) 10 feb 1814

Rosaria Palermo di Rocco Plinio (sopr.) vedova di circa Cristina lo Tito (glia) 6 giu 1817

!
anni 63

Anna Maria Miglionico (glia) 24 lug 1787
Casa propria

Domenico Brancato (marito di Anna Maria) 12 giu 1780

Angela Brancato (glia di Anna Maria) 30 nov 1807
Anna Palermo Cicione (sopr.) di circa anni 54

Raffaele Brancato (glio di Anna Maria) 27 ott 1811
Angela Pietrafesa (glia) 20 mag 1778

!
Rosaria Maria Brancato (glia di Anna Maria) 24 nov Rocco Pietrafesa (glio) 8 mag 1781

!
1814
Maria Pietrafesa (glia) 5 mag 1791

!
Rosaria Pietrafesa (glia) 31 gen 1799

!
Casa propria

Casa propria

Felice Gentile 27 nov 1770

Maria Vizzo (moglie) 5 ago 1775
Michele Laviano di Antonio Scarpella (sopr.) 18 feb 1790

!! !
Carmine Gentile (glio) 4 dic 1806
Maria Palermo (moglie) 28 ago 1791

Rosaria Gentile (glia9 20 giu 1812
Vincenzo Laviano (glio) 3 gen 1817

!76
LASCESA INARRESTABILE DEI CAVALLO
Come abbiamo visto anche con i moti del 1799, i Cavallo e i Loreti (il
cognome si ormai standardizzato) non stanno a guardare e, un po a
rilento, seguono lo stesso schema che ha arricchito gli Abbamonte. A
rilento, dicevamo. Fino al 1812, almeno per quanto riguarda i Cavallo.
Perch a cominciare da quellanno un giovane diciannovenne spregiu-
dicato della famiglia, Carlo Cavallo, si mette in testa di fare soldi a pala-
te seguendo la linea dettata da Francesco, suo fratello maggiore di 18
anni (questultimo ha una rendita elevatissima, ma lunico della fami-
glia a poter vantare un reddito paragonabile a quello degli Abbamonte
e dei Loreti). E in soli otto anni (tra il 1812 e il 1820), con questo si-
stema della propriet dei terreni, ha ventuplicato le sue rendite espro-
priando tutto il feudo di Castellaro (sotto la Torre) alla Chiesa, appro-
ttando anche delle cariche politiche extraregionali che riesce ad ac-
cumulare suo fratello. Quello che gli Abbamonte hanno costruito in
cento anni, lui lo ha fatto in otto. Sembra essere lerede ideale del
nonno Gerardo che tante diatribe nel secolo precedente aveva aperto
con il clero. Gi, perch i Cavallo, nella loro storia, a differenza degli
Abbamonte e dei Loreti, avevano investito nei terreni della chiesa. E
sono stati tantissimi i contenziosi, in seguito, per affrancarsi dei gabelli
ecclesiastici. In una nota il vescovo Anzani descrive Gerardo Cavallo
come un uomo che non mantiene la parola e che imbroglia in qualsiasi
accordo. Eppure Carlo Cavallo, cos come era stato per Gerardo,
rispettato e riverito dalla popolazione. I terreni della chiesa di cui si
appropriano i Cavallo sono comunque in mano a piccoli contadini.
Quindi lo schema utilizzato da Carlo Cavallo esattamente lo stesso
degli Abbamonte. Perch invece questi ultimi sono cos odiati?
La maggior parte dei contadini non capisce l'operazione, ma ci sono
giovani menti illuminate nel borgo che aprono gli occhi e contestano la
politica delle tre famiglie dominanti. E spesso alle continue rimostranze
di costoro i contadini che cedono, per salvare la faccia, si inventano
minacce, botte, rapimenti da parte degli Abbamonte per giusticare la
loro arrendevolezza. Nascono cos le storielle che ancora i nostri bi-

!77
snonni conoscevano riguardo agli Abbamonte che rinchiudevano in
casa i contadini minacciandoli di morte o facendoli sparire del tutto
per impadronirsi delle loro terre. Perch i Cavallo sono odiati meno
dalla popolazione? Semplice. I Cavallo sono pietrafesani da generazioni
e generazioni. Gli Abbamonte erano e sono rimasti stranieri per sem-
pre nonostante il primo matrimonio con una Cavallo e gli ultimi di al-
cuni rampolli con due sorelle Gagliardi (appartenenti al ramo di Vin-
cenzo Gagliardi). Sono stati per 150 anni a Pietrafesa ma sempre da
ospiti. La leggenda del Moccio degli Abbamonte altro non che la tra-
sposizione leggendaria e allegorica di una sottomissione odiosa alla
famiglia nobiliare straniera che spreme e sfrutta la manodopera locale.
In verit gli Abbamonte non hanno speculato mai n pi n meno che
le altre due famiglie indigene.
La guerra contro il feudatario andata avanti parecchio. E se gli Abba-
monte, con le rendite, hanno preferito dedicarsi alla carriera politica
con posti nel consiglio provinciale di Basilicata, ruoli da procuratore al
tribunale di Potenza e altro ancora, Carlo Cavallo ha continuato nella
sua opera da squalo di Wall Street, spalleggiato dal resto della famiglia.
Da una parte ha approttato del vuoto di potere nella famiglia Loreti
dopo che lanziano Don Donato rimasto solo con nipoti ragazzini
alla morte del fratello (Rocco Loreti, ultimo carismatico personaggio
della famiglia, nel 1818 ancora troppo giovane). Dallaltro ha lusingato
e favorito lascesa politica degli Abbamonte, di Vincenzo e Nicola so-
prattutto, distraendoli dagli affari. Carlo Cavallo non ha vissuto i moti
del 1799. Ne prova rispetto e ne condivide lideologia, anche se dietro
a questa ideologia cera solo lidea di conquista da parte dei francesi.
Per questo prova rispetto anche per gli Abbamonte che si sono dimo-
strati alleati leali durante quegli anni Ma un rispetto che deve coinci-
dere con le sue ambizioni di ricchezza.
inarrestabile. Controlla luniversit cittadina completamente, tramite
la quale fa partire contenziosi legali inniti con tutti i pretesti possibili
contro il barone. Nel frattempo blocca ogni pagamento. Viene denun-
ciato dozzine di volte. Costruisce un mulino comunale a SantEustachio

!78
contravvenendo allultima ordinanza che ha recepito la sentenza se-
condo cui i mulini sono ancora di competenza feudale. E dove pensate
che la gente vada a portare il grano per la macinatura? Al mulino uf-
ciale del barone o a quello comunale di Cavallo? I cittadini di Pietrafesa
se ne fregano del feudatario, che in paese non sanno manco chi sia.
Loro rispettano e temono il giovane Carlo Cavallo. Vanno tutti al suo
mulino. Questa la lettera che lintendente invia al sindaco di Pietrafesa,
Vincenzo Gagliardi.

Sono scandalizzato dalla vostra reprensibile condotta verso il principe di


Atena nel permettere e nel non farmi allistante rapporto di guasti cagio-
nati al detto signor principe da Don Carlo Cavallo e Don Vincenzo Abba-
monte. Se non sapete eseguire gli ordini ve lo insegner con mezzi che vi
riusciranno oltremodo dispiacevoli. Cinquanta uomini saranno destinati a

!
visitarvi e darvi la dovuta lezione per far rispettare i suoi ordini.

Prima cosa. Vincenzo Abbamonte non certamente Carlo Cavallo, ma


considerato anche lui nella missiva. Perch a livello politico Carlo
Cavallo si nasconde dietro gli Abbamonte, oltre che dietro suo fratello
Francesco. abile a concedere completa visibilit politica alla famiglia
pi potente, alla famiglia nobile, accontentandosi di dettare la linea e
riempirsi le tasche. Per di pi Carlo Cavallo giovanissimo e agli Ab-
bamonte d anche lidea illusoria che sia una sorta di delno. Seconda
cosa. Siamo certi che il sindaco di Pietrafesa, pupazzo nelle mani di
Carlo Cavallo, se la sia fatta addosso. E cosa risponde a questa lettera?
Il sindaco cuor di leone risponde che delle minacce non sa che farsene
e che se il principe di Atena ritiene di aver ragione pu far partire un
procedimento legale. Attenzione. La risposta la d naturalmente Carlo
Cavallo, non certamente il povero sindaco che si barrica in casa pre-
gando che Cavallo, quando dice che non faranno niente, abbia ragione.
E fortunatamente ha ragione. I cinquanta uomini promessi non arriva-
no. Arriva invece il procedimento legale. Sei anni di processo durante i
quali il Cavallo ha continuato a incamerare rendite spropositate senza

!79
versare nulla al principe e luniversit cittadina ha fatto lo stesso. Solo
che il processo va male. E luniversit condannata a pagare il dovuto
al principe. Avete capito bene. Luniversit cittadina. La collettivit. Non
Carlo Cavallo. Sono costretti a chiedere al principe una rateizzazione
del debito, mentre Carlo Cavallo continua a fare i propri interessi.
La sua spavalderia, peraltro molto amata dalla popolazione, lo porta a
comportarsi come se fosse il padrone di Pietrafesa. Non solo continua
la sua guerra col principe facendo soldi a palate alle sue spalle, ma ri-
tiene di poter fare come crede anche con il clero. Larciprete e tutta la
curia sono naturalmente sottomessi.

LA CRISI DEI LORETI


Bisogna tornare invece sulle vicende della famiglia Loreti che avevamo
conosciuto con lappellativo Lorito gi nel Quattrocento. Il carisma di
Carlo Cavallo in pochi decenni riuscito a intimidire le due famiglie
che per centocinquantanni si sono spartite il territorio (naturalmente
la famiglia Cavallo seguiva a ruota e Carlo non certamente partito
dal nulla come abbiamo visto, ricordando lesempio del nonno). Per
comprendere lastuzia del Cavallo bisogna studiare il momento delle
altre due famiglie attentamente. Detto degli Abbamonte favoriti nella
carriera politica regionale (grazie proprio allappoggio di Carlo e Fran-
cesco Cavallo), ai Loreti invece (peraltro molto indeboliti in questa
fase) stato concesso di continuare a ricoprire cariche di primo piano
a Pietrafesa. Nella pratica Carlo Cavallo non riveste alcuna carica uf-
ciale, ma si arricchisce alle spalle delle due famiglie, lusingate da ruoli di
primo piano senza autentico potere decisionale. Non solo. Spulciando
tra gli atti processuali di delinquenza comune di quei decenni si pu
notare come Pietrafesa sia una sorta di isola felice. Il territorio di Carlo
Cavallo non viene toccato. A meno che non convenga proprio a lui.
Seguitemi. A Picerno vive un delinquente serio. Uno di quelli che orga-
nizza squadre armate nei vari territori. La sua unorganizzazione di
stampo maoso. Lunica vera in tutta la Basilicata Nord Occidentale
durante la prima met dellOttocento. Si chiama Nicola Manfreda. Il

!80
processo che verr istituito a suo carico sar uno dei pi corposi e
affascinanti di questi decenni in tutta la regione. Recluta cinque banditi
anche a Pietrafesa. Si tratta di Domenico Fortunato Vignola, Giuseppe
Brancato, Francesco Romano, Nicola Cavallo e Pasquale Sangiacomo
(la sua famiglia arrivata da Tito). Nel settembre del 1827, la squadra
armata di Nicola Manfreda prende di mira tutte le terre dei Loreti ves-
sando quasi tutti i pastori e i contadini al loro servizio. Un caso che le
terre degli Abbamonte e dei Cavallo siano zone franche? No. Tanto che
il solerte Rocco Loreti (ormai cresciuto dopo che lo abbiamo incon-
trato ragazzino), Supplente Giudiziario di Pietrafesa, si infervora accu-
sando tutto e tutti. Anche lo stesso Carlo Cavallo, il quale gli suggerisce
semplicemente di attuare i propri poteri e ascoltare le deposizioni.
Manfreda e i complici pietrafesani verranno condannati pi tardi, men-
tre Carlo Cavallo avr dato lennesimo segnale ai Loreti che dopo
quegli anni conosceranno una discesa inesorabile. Qualche decennio
ancora e andranno via anche gli Abbamonte. Mentre le ricchezze ac-
cumulate da Carlo Cavallo, e di conseguenza dai suoi fratelli, andranno
in parte perse solo con lunit dItalia che cambier completamente
tutto. Simbolicamente queste tre famiglie conoscono il loro declino
quasi insieme al cambio di denominazione del paese. Con la ne di
Pietrafesa sembra cambiare davvero tutto. Lunit dItalia ha illuso so-
prattutto i Loreti che hanno partecipato ai moti del 1860. Ma subito si
pentono e vengono addirittura condannati per espressioni anti pie-
montesi. Hanno capito solo a unicazione conclusa di essersi fregati
con le proprie mani. Ma a ogni modo, come dice lo stesso Rosario Vil-
lari, il declino rovinoso delle tre famiglie era inevitabile visto che aveva-
no pensato ad arricchirsi senza modernizzare il sistema agricolo pietra-
fesano. Sono rimasti schiacciati dunque dallarcaicit di un sistema che a
un certo punto ha smesso di produrre reddito anche per loro.

!81
LE DEPOSIZIONI PIETRAFESANE DEL PROCESSO MANFREDA [ARCHIVIO DI
STATO DI POTENZA]

Circondario di Brienza Comune di Pietrafesa


!
Dichiarazione di Donato Palermo per passaggio di comitiva armata.

Lanno mille ottocento ventisette il d cinque ottobre in Pietrafesa. Noi Roc-


co Loreti Supplente Giudiziario del Comune su detto, assistito dal Cancellie-
re Comunale D. Vincenzo Gagliardi, avendo preinteso che la sera del venti-
sette settembre passato verso unora di notte una comitiva di sette indivi-
dui armati era transitata per la contrada Pantanelle, e veduta dal Pastore
Donato Palermo del fu Cosmo abbiamo stimato farlo citare per sentirlo su
tale avvenimento; ed essendogli a seguito di ci a noi presentato se li sono

!
fatte le seguenti dimande.

D. - Qual il vostro nome, prenome, padre, et, patria, domicilio, e condi-


zione?

R. - Mi chiamo Donato Palermo del fu Cosmo, ho anni quarantasei, domici-
lio in Pietrafesa, mia patria, e sono di condizione pastore di pecore.

D. - A qual ne vi siete a noi presentato?

R. - Sono stato citato in vostro nome, e perci sono venuto.

D. - Per i luoghi ove voi custodite le pecore avete veduto qualche volta co-
mitive armate?

R. - Si Signore.

D. - Diteci dunque quando lavete vedute, in che numero, cosa vi hanno
detto, come andavano vestite, ed armate, e quali strade hanno battuto.

R. - La sera de ventisette dello scorso settembre rattrovandomi a custodire
le pecore de Signori Loreti nella contrada Pantanelle, tenimento di questo
Comune, mentre io stava fatto la rete delle pecore, vicino al fuoco col ra-
gazzo Giuseppe Pascale del fu Michele verso unora di notte al latrare de
cani, ed al chiarore della luna mi avviddi che dalla parte di basso molti
individui si avvicinavano a noi; ed infatti immediatamente ne arrivarono
sette, tutti armati, con fucili piuttosto corti, due de quali senza fermarsi

!82
andiedero a situarsi sopra un rialto di pietra per la salita e cinque si rima-
sero con noi. A me tirarono due puntonate di fucile, ed al ragazzo Giusep-
pe Pascale uno schiaffo. Si presero spiche di granone, Paparoli; e funghi, che
avevamo, e si mangiarono tutto al fuoco. Si presero pure una pelle di peco-
ra che io usava per dormirci sopra. Finalmente si scelsero un manzo e se
ne andiedero verso la parte di Sopra, che conduce alla volta di Picerno. Nel
partire mi dissero che avessimo tenuto tutto in segreto, perch altrimenti
sariano tornati a scannarci. Sui connotati de medesimi nulla posso dirvi di
certo, perch spaventato dal timore per le due punzonate tiratemi stiedi
sempre cogli occhi bassi. Viddi per che tutti erano con cappucci, e cappelli
Villani, ed uno di essi aveva barba bianca. Il giorno appresso poi seppi che
molti miei concittadini erano stati rubati sotto lo bosco Spinoso. Ed io giudi-
cai che quegli individui erano i ladri, perch da questa parte vennero. E

!
questo quanto posso dire da tale avvenimento.

!
!
Lanno mille ottocento ventisette il d cinque ottobre in Pietrafesa. Noi Roc-
co Loreti Supplente Giudiziario del Comune su detto, assistito dal Cancellie-
re Comunale D. Vincenzo Gagliardi, avendo saputo che la sera del venti-
sette settembre la comitiva armata di cinque individui, dopo aver eseguito
il furto nella contrada Ischia a danno di D. Fortunato Vignola, ed altri natu-
rali di questo Comune, si f sopra lo Bosco Spinoso verso il tramontare del
sole, ed ivi pass per vicino al Pastore Donato Panza del fu Pasquale , ab-
biamo risoluto sentire detto Panza, a quelluopo si fatto citare, ed essen-
dosi in seguito a noi presentato, se li sono fatte le seguenti dimande.

D. - Qual il vostro nome, prenome, padre, et, patria, domicilio, e condi-
zione?

R. - Mi chiamo Donato Panza del fu Pasquale, ho anni cinquantatr, domi-
cilio in Pietrafesa mia patria, e sono di condizione custode di pecore.

D. - A qual ne vi siete a noi presentato?

R. - Sono stato chiamato in vostro nome, e perci sono venuto.

D. - Avete mai veduto comitive armate per i luoghi ove custodite le pecore?

!83
R. - Si Signore.

D. - Diteci dunque quando lavete vedute , in che numero, come andavano
vestite, ed armate, cosa vi hanno detto, e quali strade hanno battuto?

R. - Gioved antipassato ventisette del passato settembre, al tramonto del
sole, mentre io mi ritirava colle pecore nel luogo, ove dovea pernottare,
sopra il Bosco Spinoso, viddi uscire dal detto bosco, cinque persone armate,
delle quali una era mascherata con una benda no al petto. Questera di
statura piuttosto alta, e di corporatura sottile, ma con vestimenti tanti lace-
ri; e quando parlava con i compagni non li sentiva affatto. Unaltra di dette
persone mi aveva tolto il cappuccio, ma i compagni lobbligarono a resti-
tuirmelo. Esso era di giusta statura, corporatura simile e dellet di sopra
quarantanni. Tutti erano con cappucci grigi alluso di Picerno e Vietri, e con
cappelli villani ordinari, ed armati di corti fucili, domandarono chi era il pa-
drone delle pecore. Io loro risposi cherano dei Signori Loreti. Mi chiesero se
andavano qualche volta a vederle, ed avendo io risposto affermativamente
mi domandarono quali strade frequentano. Dopo di ci uno entr nella
casa rurale di Vincenzo dElia ove si prese una scannata, e sia un pezzo di
pane di due rotoli, e quindi se ne andarono nella parte di sopra, che mena
verso Picerno. Niente distinsi sui furti degli altri per ragione del timore. Mi
domandarono pure se per la strada ch per sopra lo Bosco erano transita-
ti in quel giorno delle persone. Io risposi cherano passati tutti i negozianti
di Tito, ed altri luoghi. Uno di essi rimprover i compagni, perch non lave-
vano voluto sentire stante ivi voleva stare. Finalmente mi dissero che non
avessi parlato a chicchessia ciocch aveva veduto, perch sariano tornati
ad ammazzarmi. Avendo poi inteso che sotto il Bosco Spinoso erano stati
rubati concittadini, giudicai che quelle persone eran stati i ladri. E questo so
su tal fatto.

NUOVI ARRIVI
Sono molti gli arrivi a Pietrafesa nellOttocento. La cittadina perde una
buona fetta della popolazione a causa dellemigrazione oltre Oceano,
come avviene anche per i paesi limitro, ma i nuovi arrivi permettono
una standardizzazione della media che non scender mai di livello. A

!84
Sasso invece. che a quellepoca poteva contare sulla stessa popolazione
di Pietrafesa, gli emigranti persi in questa fase non saranno mai recupe-
rati.
Arrivano dunque i capostipiti di molte famiglie oggi presenti a Satriano.
Laviero Sangiacomo (il cognome deriva dalla localit San Giacomo nei
pressi di Sassano) da Tito a inizio secolo. Felice Vita, proveniente pre-
sumibilmente dal Cilento, presente nel 1828 con sua moglie Rosa
Laviano. Il fatto che la famiglia sia presente nel censimento del 1828 e
non in quello di dieci anni prima (nonostante fosse nata gi la prima
glia) fa presumere che inizialmente il nucleo familiare fosse residente
altrove (forse nel paese dorigine del Vita). Sposa invece una Muro,
Primantonio Carleo, che arriva da Tito. Il contadino Francesco Santo-
pietro da Balvano presente nel 1825. Arrivano i Bruno, i Pagano e i
Giuliano, presumibilmente tutti da Brienza. Giuseppe Derrico e sua
moglie arrivano da Montemurro e aprono il primo negozio moderno
di generi di prima necessit in piazza a met Ottocento (negli anni del-
la Seconda Guerra Mondiale un discendente sar sindaco). Sempre da
Tito arrivano Laviero Lacava e Angelantonio Robertucci, nella prima
met del secolo. Da SantAngelo si trasferiscono a Pietrafesa alcuni
esponenti delle famiglie Fiscella e Pannella. E il contadino Giuseppe
Mastroberti. Altri due coloni arrivano da Avigliano (Giuseppe Di Mare
nel 1850) e da Sasso (Roccantonio Sforza nel 1831). Il possidente Pa-
squale Satriano di Tito, che aveva molti terreni nei pressi dei ruderi
della torre ai conni con Pietrafesa, nel 1854 acquista molti fondi oltre
il proprio conne comunale e viene registrato per la prima volta nei
registri pietrafesani. Nel 1860 arriva Antonio Latorre, contadino, che
sposa una Oliveto. Per quanto riguarda i Satriano e i Latorre arriveran-
no in futuro nuovi nuclei non strettamente legati ai primi. Sposa invece
una Ferme e apre la prima macelleria moderna, Nicola Giallorenzi di
SantAngelo. Da Sasso arrivano i Petrone. Nella seconda met dellOt-
tocento arrivano i Pace e i Calvello. E proprio una Pace sposa France-
sco Paesano, proveniente da Tito, ma nato a Padula. Dalla Campania
arrivano due rami diversi dei Roberto. In realt i secondi arrivati ven-

!85
gono inizialmente registrati come Ruberto, ma evidentemente gli uf-
ciali comunali negli anni hanno inteso armonizzare il cognome come
laltro. A inizio Novecento infatti una pratica diffusa a Satriano (ormai
da qualche anno il toponimo Pietrafesa non esiste pi) semplicare e
armonizzare i cognomi. Spariscono molti sufssi Di (Muro e Atella su
tutti), viene denito il cognome Langone sulla base di quanto avvenuto
nei registri del circondario e deniti molti altri appellativi che avevano
piccole differenze (lo stesso cognome Giannotti che ancora a met
Ottocento veniva registrato a volte come Giandotte o Giannotte). Nel
Novecento arrivano gli Ottati da Savoia, gli Accetta da SantAngelo, i
Barone da Sala Consilina, i Bassini da Brienza. Per la prima volta a Pie-
trafesa arriva un Salvia nel 1930. Si tratta di Donato che arriva da Tito
e sposa una Pascale. Sposa invece una Lomiento, Michele Solomita, che

!
arriva da Frigento.

ne

!
!
Note a margine

In ossequio allo stile semplice e informale dellopera, scelto per raggiungere il maggior numero possibile di
lettori satrianesi, si elencano in maniera generica le fonti (alcune qui assenti sono state menzionate diretta-
mente nel testo dellopera):

Archivio di Stato di Potenza


Archivio di Stato di Napoli
Archivio Diocesano di Potenza
Archivio parrocchiale di Pietrafesa (Satriano di Lucania)
Archivio comunale di Satriano di Lucania
Varie opere di Tommaso Pedio
Rosario Villari, Mezzogiorno e contadini nellet moderna, Laterza Ed., Bari 1977.
Vincenzo Giuliano, La Pietra di Satriano, Tipograa Miglionico & Fiorellini, Potenza, 1988

!
Sandro Paternoster, Satriano e Pietrafesa ieri e oggi, Tipograa Zafarone e Di Bello, Potenza
Varie opere di Gabriele De Rosa

!86
-contenuti extra-
RUGGIERO E LEONASIO DA PIETRAFESA
Pietrafesa un semplice casale di Satrianum quando Ruggiero ne ot-
tiene i diritti di signoria direttamente dalla sua ava Salomea (la donna li
aveva a sua volta ottenuti per aver nanziato la crociata in Terra Santa
voluta da Guglielmo il Buono). In verit un piccolissimo casale con
poco reddito e soprattutto senza alcuna inuenza sul territorio. Sono
gli ultimi decenni della reggenza sveva in Basilicata e la famiglia di Rug-
giero da Pietrafesa costretta a sgomitare per ottenere le briciole a
causa dei suoi forti legami con la Chiesa e uno scarsissimo feeling con i
funzionari e gli uomini dellimpero (legami di cui aveva per usufruito il
suo antenato Francesco aumentando i titoli familiari). Pietrafesa sotto
il diretto controllo dei Petruro di Brienza, ambiziosi e tenaci ghibellini
vicinissimi per tradizione gi a Federico e poi a Manfredi. Negli anni
precedenti alla battaglia di Benevento del 1266 Ruggiero detiene i suoi
diritti su Pietrafesa, ma stato costretto a un odioso compromesso di
origine vassallatica nei confronti di Gentile e Pandolfo de Petruro che
governano i castelli di Brienza, Atena, Sasso, Tito, Salvia e soprattutto
lavamposto di Satrianum. Abile uomo politico, Ruggiero ha sempre
mantenuto contatti segreti con i lo francesi che preparavano metico-
losamente la discesa di Carlo dAngi tramite uomini molto vicini a
Ruggero Sanseverino (sanguinario giustiziere deciso a vendicare lo
sterminio della sua famiglia per mano degli uomini di Federico di Svevia
quandegli era ancora un fanciullo ed era stato salvato e portato in
Francia da una zia molto vicini agli ambienti papali). Laltro esponente di
spicco della famiglia, Leonasio Enrico, abilissimo con la spada, si unito
al conte di Montefuscolo che comanda una squadra di cavalieri dalla
posizione ambigua nei confronti di Manfredi. Posizione non chiarita del
tutto neppure durante la battaglia di Benevento, quando gli uomini di
Carlo dAngi sconggono gli svevi grazie anche e soprattutto al cari-
sma di Ruggero Sanseverino. Decisamente pi chiara la posizione di
Leonasio durante la rivolta ghibellina del 1268, quando i nobili lucani
!87
lo svevi, compresi i Petruro, si uniscono sotto le insegne degli Hoen-
staufen guidati dai Santa Soa di Potenza. Leonasio disobbedisce plae-
talmente agli oneri vassallatici della sua famiglia nei confronti dei Petru-
ro, sostenendo lopera di repressione di Ruggero Sanseverino e Pietro
di Beaumont. Ruggiero ripara invece a Muro o comunque in una citt
sicura in mano ai vescovi (tra le altre Marsico, Senise, Moliterno). La
rivolta nisce male e re Carlo ordina a Ruggero Sanseverino di proce-
dere con la distruzione di tutte le citt che si erano sollevate. Satria-
num viene rasa al suolo nellautunno del 1268 e sono salvaguardate
solo la cattedrale di Santo Stefano e la torre. Pietrafesa viene invece
risparmiata e trattata allo stesso modo delle citt che non si erano
sollevate. Evidente la scelta di campo di Ruggiero da Pietrafesa, la cui
glia Isoalda viene data in sposa in seconde nozze a Giovanni de An-
ches, ufciale di ducia di Carlo I e tra i meglio remunerati dopo la
repressione. In questo modo De Anches ottiene la signoria di Satriano,
Pietrafesa, Tito e Salvia. In un secondo documento viene riportato in-
vece il matrimonio di Giovanni de Anches con Supplicia, moglie di
Ruggiero e vedova immediatamente dopo i fatti del 1268. In ogni caso,
sia che il matrimonio fosse avvenuto con Isolada o con Supplicia, De
Anches governa Pietrafesa e le terre circostanti per conto dei francesi.
Leonasio invece preferisce restare, ben remunerato, al anco del conte
di Montefuscolo no alla sua morte, avvenuta pochi anni dopo. Il fatto
che Carlo lo nomini immediatamente dopo questo evento conestabile
di Foggia confuta tutti i dubbi sul suo ruolo nella precedente rivolta
ghibellina. Carica importantissima sia a livello militare che politico. A
Leonasio afdato il compito di gestire le strade per i crociati in par-
tenza dal porto di Manfredonia. Governa le terre, gestisce il bilancio e
soprattutto si occupa della sicurezza delle strade avendo piena autorit
contro i briganti e gestendo la giustizia per conto del re. Alla sua morte
nel 1280, Leonasio lascia un glio dodicenne, Geronimo, che viene ri-
chiamato a Napoli direttamente dal re. successivamente afdato al
conte di Acerra che ne diviene suo tutore.

!88
GOFFREDO E SICHELGAITA DA SATRIANO
Lantico avamposto di Satrianum risale sicuramente allepoca romana
recente. Indizio importante il nome stesso che rimanda a una gens
romana: il casale di Satrius e dunque dei suoi discendenti, la gente sa-
tria. Bisogna immaginarlo come un semplice casale abitato da pastori.
Ma la posizione strategica, lesteso substrato roccioso (che rende pi
semplice ledicazione di abitazioni in pietra senza dover recuperare il
materiale da altri siti), e i resti di antichi insediamenti greci e tardo ro-
mani sui quali fondare nuove costruzioni, hanno favorito il suo ingran-
dimento. E cos, come per tutti gli insediamenti urbani lucani del perio-
do post romano, ha avuto i propri signori goti prima e longobardi poi.
Probabile che sia passato anche per la riorganizzazione bizantina che
ha interessato il territorio. Nellagiograa di San Laviero tramandata
dallabate Vincenzo Lavinio che a sua volta ha riportato gli scritti del
diacono di Saponara, Roberto di Romana, si racconta come nell896 il
nobile di Grumentum, Goffredo, abbia portato parte delle reliquie del
santo al vescovo di Acerenza e parte al vescovo di Satrianum, per pro-
teggerle dalle continue scorrerie e profanazioni dei Saraceni. Allepoca
dunque gi sede vescovile, nonostante nella lista dei vescovi di Sa-
triano non esistano menzioni ufciali antecedenti al 1.100. Sono molti i
documenti che mancano per ricostruire lintera storia della citt.
per nellUndicesimo secolo che Satrianum subisce le trasformazioni
radicali ancora oggi visibili. Ed merito di Goffredo e Sichelgaita da
Satriano. Il borgo passa nelle mani di Goffredo, molto ricco e ben inse-
rito negli ambienti ecclesiastici, poco dopo la met del secolo. La sua
mossa politica per eccellenza indubbiamente il matrimonio con Si-
chelgaita, glia del potente e inuente Rao di Molise. Arriva una dote
cospicua e nuove importantissime relazioni da curare. Viene costruita
la torre di guardia e la religiosissima Sichelgaita progetta ledicazione
di una cattedrale per aumentare il prestigio del vescovado satrianese,
ben consapevole che un vescovo inuente aumenta anche il potere
dei due coniugi. Sono molte le donazioni di territori e monasteri alla
chiesa (la pi famosa la donazione di un monastero ai Cavesi diret-

!89
tamente da Sichelgaita) per averne in cambio favori importanti e nan-
ziamenti per la costruzione della cattedrale. La cattedrale viene intitola-
ta a Santo Stefano Protomartire e vi vengono conservate le reliquie di
San Laviero (oltre quelle di altri santi le cui fonti per confondono le
identit non consentendo di identicarle con certezza). La signoria di
Goffredo e Sichelgaita dura molti decenni, se vero che la donazione
ai cavesi nei registri del regno datata 1083 (stesso periodo in cui ini-
zia presumibilmente ledicazione di torre e cattedrale), mentre ab-
biamo nota della morte del primogenito Rodulfo nel settembre del
1101, il cui corpo viene seppellito proprio nei sotterranei della catte-
drale. Tutti maschi gli altri gli di cui abbiamo notizia: Roberto, Alessan-
dro, Tranquillo e Guglielmo. Ma dopo la morte di Sichelgaita e Goffre-
do i vescovi assumeranno il controllo di Satrianum per molti decenni
governando per nome di signori dal carisma discutibile. C menzione
in un paio di atti persino di una scultura rafgurante Goffredo e Sichel-
gaita nanziata direttamente dalle donazioni dei pastori satrianesi dopo
la loro morte. Scultura che, se esistita, a noi non mai arrivata.

LA LEGGENDA SULLA DISTRUZIONE DI SATRIANUM


La tradizione orale satrianese ha conservato per secoli due storie sul-
labbandono della collina di Satrianum. La prima stata naturalmente
tramandata come leggenda (il popolare racconto sulla furia distruttiva
della regina Giovanna di Napoli a causa dellamore non corrisposto da
parte del baronetto, che aveva preferito legarsi sentimentalmente a
una serva), la seconda stata invece tramandata, e pi volte persino
trascritta, con tanto di nomi assicurandola quale cronaca reale (i due
soldati di ventura Antonio de Ricardis e Melucio Guarnieri avrebbero
dato fuoco alla citt per vendicare le molestie subite dalla giovane cor-
tigiana che, da Terlizzi, stavano conducendo dalla regina Giovanna a
Napoli). In entrambi i casi la data della distruzione drammatica di Sa-
trianum viene fatta risalire al 1430. Solo in un paio di fonti, peraltro
meno attendibili e pi generalizzanti, si parla di 1419. A ogni modo
entrambe le storie sono state smentite da Holloway e dalla squadra di

!90
archeologi di Osanna che, a intervalli di un paio di decenni, hanno ese-
guito gli scavi a Satriano. In primo luogo i ritrovamenti effettuati fanno
desumere un abbandono graduale del sito antecedente al 1430. Inoltre
negli archivi regi Satrianum non gura pi nel registro dei tributi gi dal
1415. evidentemente gi un avamposto disabitato. Quasi certamente
abbandonato dopo durissimi e ripetuti focolai di peste. Sono molte
infatti le fosse comuni ritrovate dagli archeologi e risalenti agli ultimi
decenni del 1300. In particolare la peste nera del 1348 deve aver falci-
diato la popolazione, se vero che i ritrovamenti di monete e oggetti-
stica diminuiscono drasticamente rapportati ai decenni successivi. Negli
ultimi lustri del 1300 e in quelli iniziali del 1400 resta solo il titolo feu-
dale, una torre e una cattedrale quasi abbandonate e casolari in legno
pericolanti, abitati da pochissimi pastori rimasti sulla collina. Il titolo di
Signore di Satrianum viene dato dalla regina Giovanna (quella famosa
dellipotetica distruzione) nel 1415 a Muzio Attendolo Sforza, capitano
di ventura che con i suoi servigi sta accumulando ricchezze e titoli no-
biliari. Non solo Satrianum, naturalmente. Anche Tito, Pietrafesa, Salvia
e lavamposto celebre di Tricarico. Questi titoli sono del tutto marginali
rispetto alle signorie di Benevento e di Manfredonia che pure gli ven-
gono concesse dopo aver ottenuto i favori di Pandolfo Piscopo (pri-
mo ministro della regina Giovanna), il quale dopo uno scontro iniziale
diviene alleato leale dello Sforza concedendogli persino in sposa la
sorella. Ma le cose mutano rapidamente in pochi mesi quando la regina
Giovanna sposa Giacomo di Borbone, su consiglio della fazione oppo-
sta a Piscopo. Sforza viene considerato un traditore, un usurpatore di
titoli, ed costretto a riparare nei territori lucani in suo possesso, con
le sue truppe e il fratello. La gran parte degli sforzeschi (i suoi uomini),
arriva da Manfredonia e gli uomini sono costretti a riparare a Tricarico.
Mentre lo Sforza con suo fratello si rifugia nei territori di Tito e Pietra-
fesa. Secondo alcune fonti proprio nella torre di guardia abbandonata
di Satrianum. Nel posto arriva leco della carnecina che gli uomini
della regina Giovanna hanno provocato a Tricarico dove gli sforzeschi
sono stati massacrati e non stata risparmiata neppure la popolazione.

!91
Il terrore che possa accadere lo stesso nei territori di Tito, Pietrafesa e
Satrianum spinge lo Sforza ad affrontare diplomaticamente gli uomini
fedeli a Giacomo di Borbone consegnandosi spontaneamente. Suo
fratello e gli altri uomini restano a Satrianum. Lo Sforza con la diploma-
zia riesce a rovesciare le sue sorti e si fa imprigionare evitando spargi-
menti di sangue. Nel frattempo a Tricarico altri suoi uomini, dopo la
prima strage, prendono in ostaggio messaggeri di Giacomo di Borbone
e della regina. Grazie a questa mossa, allo Sforza in carcere non viene
torto un capello. Ma un complotto ai danni del marito della regina ri-
porta la donna al potere e nel novembre del 1416 lo Sforza viene libe-
rato diventando nuovo favorito della donna. Un attacco agli uomini
dello Sforza rifugiati a Pietrafesa e a Satrianum ormai scongiurato. Ma
il terrore provato dagli abitanti in quei mesi con la paura di un attacco
imminente dei contingenti della regina Giovanna da un momento allal-
tro, potrebbe aver generato le leggende che si sono tramandate negli
anni successivi sulla distruzione della citt da parte della donna. Distru-
zione che non mai avvenuta. La regina non ha mai ordinato nessuna
carnecina a Satrianum. Il borgo gi abbandonato per i focolai di peste
e in rovina sparisce del tutto con il terremoto del 5 dicembre del 1456
che colpisce duramente lIrpinia e i territori della Lucania nord occi-
dentale. La torre resta in piedi mentre la cattedrale messa male e
viene restaurata per ordine del clero, in modo che possa essere utiliz-
zata per celebrazioni solenni no al 1694 (data sicura dellultima of-
ciazione).

GRUMENTUM E SATRIANUM, DUE GLORIOSE CITT UNITE DAL DE-
STINO [articolo pubblicato sul Quotidiano della Basilicata]
Due gloriose citt scomparse da secoli. Una delle roccaforti pi rino-
mate della vecchia Lucania normanna e un antico villaggio romano
fondato addirittura durante le Guerre Puniche. Satrianum e Grumen-
tum restano ancora oggi le testimonianze storiche e archeologiche pi
affascinanti della Lucania Nord Occidentale. Due realt molto differenti
tra loro, ma con un destino simile e suggestivamente parallelo. Due

!92
citt che hanno lasciato il segno indelebile della propria esistenza attra-
verso i ruderi ancora oggi facilmente accessibili. Grumentum ha vissuto
il proprio declino dopo la caduta dellImpero. NellAlto Medio Evo ha
subito saccheggi e devastazioni a causa della sua posizione poco stra-
tegica e impossibile da proteggere attraverso le tecniche e le strategie
militari dellepoca. La sua denitiva distruzione avvenuta durante le
scorribande dei Saraceni in prossimit dellAnno Mille. La citt che cu-
stodiva uno dei tesori pi preziosi per lepoca (le reliquie di San Lavie-
ro Martire) per evitare la profanazione per opera dei Saraceni si afd
proprio ai Servientes (soldati, letteralmente i servitori dei cavalieri) di
Satrianum per la sua protezione. Le reliquie del Santo furono infatti
trasferite a Satrianum (oltre che ad Acerenza) che proprio in quel pe-
riodo viveva la sua incontenibile ascesa al rango di una delle roccaforti
(prima longobarda e poi normanna) pi inespugnabili dellintero terri-
torio.
Un passaggio di testimone vero e proprio tra due citt che in periodi
differenti hanno inuenzato maggiormente il territorio del Melandro,
del Vallo di Diano e della Val dAgri (successivamente, con i Caracciolo,
sar il turno di Atena e Brienza). Lepisodio delle reliquie di San Laviero
emblematico dellimportanza storica e culturale che le due citt han-
no rivestito nel territorio. E se Grumentum stato per secoli il polo
attrattivo di una zona vastissima (era punto di riferimento come lo
stato Venosa nella Basilicata Nord Orientale), nel Medio Evo Satrianum
diventata una roccaforte agognata dai nobili pi importanti e subito
posta sotto la diretta inuenza dei prelati pi rinomati, attraverso la
costruzione di una splendida cattedrale (i resti della Cattedrale di San-
to Stefano sono ancora visibili e attualmente illuminati sulla collina as-
sieme alla Torre) e listituzione di una delle diocesi pi importanti del
Meridione (il vescovado di Satriano stato virtualmente assegnato
no a epoca recentissima). Ma anche Satrianum ha conosciuto linevi-
tabile declino. E se dopo la prima messa a fuoco per opera di Ruggero
Sanseverino (armato direttamente da Napoli per punire la partecipa-
zione alla congiura dei Baroni) la citt risorse come la Fenice, nel

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Quindicesimo secolo fu denitivamente abbandonata. Inutile ripercor-
rere le varie ipotesi che chiamerebbero in causa la regina Giovanna di
Napoli. Quel che certo che Satrianum divenne una citt fantasma a
met del Quindicesimo secolo e i suoi abitanti trovarono rifugio a Tito
e Pietrafesa. E qui troviamo il secondo punto di contatto con quanto
avvenuto a Grumentum, dove secoli prima gli abitanti avevano abban-
donato la citt distrutta dai Saraceni per rifugiarsi nel vicino borgo di
Saponara. Due storie - chiaramente in questo contesto solo super-
cialmente riportate alla luce - di citt che hanno conosciuto fama e
gloria prima del declino e della denitiva distruzione. Un ciclo comune
a una miriade di altre citt in Italia e nel mondo, in tutte le epoche.
Due grandi citt che hanno lasciato testimonianza tangibile attraverso i
propri resti dellinuenza che hanno avuto nelle rispettive epoche. Ma
a distanza di secoli la storia ha riservato lennesimo colpo di scena pre-
sentando lultimo e singolare punto di contatto. Nel 1887 il consiglio
comunale di Pietrafesa decise di cambiare il nome del Comune per
rendere omaggio e onore allantica citt di Satrianum trasformandolo
ufcialmente in Satriano di Lucania. Qualche decennio pi tardi (nel
1932) il Comune di Saponara fece lo stesso modicando il nome in
Grumento Nova. In entrambi i casi si trattato indubbiamente di un
esercizio retorico e onorico. Quel che per viene da chiedersi a un
mucchio di decenni di distanza questo: stata presa in entrambi i
casi la decisione giusta? Si davvero reso onore e omaggio alle due
antiche citt attraverso questa operazione? Satrianum e Grumentum
erano posizionate entrambe in luoghi differenti, seppur contigui, rispet-
to alle attuali Satriano e Grumento Nova. Sono due citt scomparse
che per hanno lasciato ampia testimonianza della loro presenza. Sa-
trianum e Grumentum sono ancora l. Non ci sono abitanti, ma sono
ancora prepotentemente presenti. I resti della Torre di Satriano rien-
trano addirittura nel territorio del Comune di Tito (da considerare che
Tito ha avuto con lantica Satrianum lo stesso legame che ha avuto
Pietrafesa e ha protetto i resti di San Laviero dopo la sua distruzione).
Inoltre latto con cui i due consigli comunali cambiarono la toponoma-

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stica dei due centri di fatto ha procurato un secondo danno storico e
culturale: la cancellazione burocratica di Pietrafesa e Saponara, borghi
molto antichi e con una loro storia personale, di certo inuenzata dai
due centri pi famosi, ma pur sempre autonoma. Il pittore del Seicento
Giovanni De Gregorio conosciuto come il Pietrafesano, non come il
Satrianese. Ma Pietrafesa oggi non esiste pi. Della storia toponomasti-
ca di Pietrafesa e Saponara rimane testimonianza solo nei tantissimi
cognomi ispirati dai due borghi. In tutto il Meridione era duso utilizza-
re cognomi in base alla provenienza e non esiste paese, risalente al
Basso Medio Evo, che non sia stato traslato in cognome. Lo stesso co-
gnome Satriano molto diffuso (ripreso dalla vecchia citt e non dal-
lattuale Comune). Quasi inesistente invece Grumento come cognome,
perch la distruzione della citt avvenuta prima che luso dei cogno-
mi fosse standardizzato. Anche questi sono esempi signicativi di come
ogni borgo abbia la propria storia e il proprio vissuto. Naturalmente
altro non che ingenuo revisionismo estetico giudicare queste due
scelte oggi. Non si pu prescindere dal contestualizzare le due opera-
zioni con il momento storico nel quale sono state portate a termine.
Nei due casi si fa riferimento a unepoca molto inuenzata dal Neo
Classicismo (il caso di Satriano) e dalla retorica classica fascista (il caso
di Grumento). naturale che la scelta sia stata dettata dalla volont di
recuperare il legame con due esempi classici molto importanti e diretti
rispetto al territorio. Cos com naturale che un ritorno allantico
nome di Pietrafesa e Saponara sia molto complicato da realizzare oggi.
Sarebbe per un passaggio molto suggestivo. Restituire formalmente a
Grumentum e Satrianum il proprio nome, oltre alla propria storia. E far
rinascere dalloblio due borghi sacricati sullaltare della vecchia gloria
che fu.

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Grazie al sindaco Vincenzo Pascale che ha condiviso questo progetto, asse-
condandone soprattutto lo spirito e la natura. Unaccurata indagine storica
divulgata in maniera semplice, evitando lo stile e le regole delle pubblicazioni
scientiche che sicuramente avrebbero allontanato la gi ristretta cerchia di
lettori interessati allargomento (satrianesi di origine).
La sua volont di comprendere il progetto, il suo rispettoso silenzio quando il
progetto stesso ha subito pause di riessione, la sua spinta motivazionale
quando invece i dubbi superavano le certezze, sono stati decisivi.
Soprattutto la sua idea di recuperare la cultura e la storia del paese attraverso
una divulgazione semplice e accessibile a tutti ha reso possibile la realizzazione
di questo modesto lavoro che spero abbia soddisfatto la curiosit di molti.






Giuseppe Oliveto

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