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L'invidia, la gelosia e l'amore di Dio

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L'invidia, la gelosia e l'amore di Dio
Cos anche Giosu stato ripreso per la sua gelosia quando si Pagina 2
adirato perch due dei settanta anziani che coadiuvavano Mos
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profetizzavano nel campo e non presso la tenda di convegno.
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Giosu, figlio di Nun, servo di Mos fin dalla sua giovinezza,
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prese a dire: "Mos, signor mio, non glielo permettere!". Ma
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Mos gli rispose: "Sei geloso per me? Oh, fossero pure tutti
profeti nel popolo del Signore, e volesse il Signore mettere su di loro il mio spirito!" (Numeri, 11:28-29).
Una cosa simile successe anche ai discepoli di Ges. Giovanni disse: "Maestro, noi abbiamo visto un tale
che scacciava i demni nel tuo nome, e glielo abbiamo vietato perch non ti segue con noi". Ma Ges gli
disse: "Non glielo vietate, perch chi non contro di voi per voi" (Luca, 9:49-50).

Facilmente, per opera della carne, anche tra i credenti si formano delle divisioni. Come se quello che Dio
dice all'uno dovesse valere anche per l'altro e le differenze diventassero automaticamente segni di
ostilit. Come se le cose che facciamo noi potessero essere in qualche misura essenziali all'opera di Dio e
diventare legge per tutti.

Anche Paolo sgridava i Corinzi per questo, domandando loro: dato che ci sono tra di voi gelosie e
contese, non siete forse carnali e non vi comportate come qualsiasi uomo? Quando uno dice: "Io sono di
Paolo"; e un altro: "Io sono d'Apollo"; non siete forse uomini carnali? Che cos' dunque Apollo? E che
cos' Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nel modo che il Signore ha
dato a ciascuno di loro. Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; quindi colui che
pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! (1 Corinzi, 3:4-7).

Caino si sentiva defraudato del favore di Dio, perch credeva di averne acquistato il diritto con quello che
aveva fatto per Lui.

Sgridando Adamo ed Eva per la loro disubbidienza, Dio aveva detto, rispettivamente, a lei che avrebbe
partorito con dolore e a lui che avrebbe lavorato la terra con fatica (Genesi, 3:16-19). Eva aveva
chiamato Qayin il frutto del suo primo parto come se con quel dolore avesse acquistato qualcosa presso
l'Eterno (Genesi, 4:1) e Caino era caduto nello stesso inganno, perch ci che donava a Dio con il suo
sacrificio erano proprio i frutti della terra che era riuscito a produrre con il sudore della sua fronte. Caino,
abbiamo gi visto, si adir con suo fratello Abele, che era stato a guardare le greggi moltiplicarsi da sole
e che otteneva il favore di Dio dandogli parte di quello che aveva ricevuto per grazia.

Ma l'amore che Dio vuole piantare in noi proprio quello che nasce dalla gratitudine per ci che non
abbiamo meritato, n avremmo mai potuto meritare. La gratitudine per la sovrabbondante grazia di Dio.

Non era perch l'aveva avuto Abele che Caino non poteva avere il favore del Signore. Difatti il Signore
disse a Caino: "Perch sei irritato? e perch hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto?"
(Genesi, 4:6-7). Dio non ce l'aveva con Caino, era lui che sbagliava tutto.

La stoltezza dell'uomo ne perverte la via, ma il suo cuore si irrita contro il Signore. (Proverbi, 19:3).

Anche la stoltezza non un male incurabile, se la ammettiamo e non ci crediamo sapienti da noi stessi.
Perch abbiamo sempre la possibilit, riconoscendo il nostro bisogno, di andare a chiedere a Dio la sua
natura e il suo amore; cio, la sua sapienza. Difatti scritto: Chi manca di sapienza, la chieda a Dio che
dona a tutti generosamente, senza rinfacciare (Giacomo, 1:4). Dio generoso ed eterno. La fonte della
sapienza di Dio un fiume che scorre perenne (Proverbi

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