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MAO TSE-TUNG (MAO ZEDONG)

MAO TSE-TUNG. - Presidente del Partito comunista cinese, nato a Shao Shan (Ho-nan) nel 1893,
fece parte nel 1911 dell'armata rivoluziouaria di Sun-Yat-Sen ed entr nel Partito comunista cinese
fin dalla sua costituzione (1920) e gi nel 1928 lo troviamo, insieme a Chu-Teh e Ho-lung, a capo
delle forze rosse che si erano insediate nel Fu-Kien. Al secondo Congresso nazionale dei consigli
sovietici cinesi (Sui Kin, 22 gennaio 1934) Mao Tse-Tung venne eletto presidente. Da allora, egli
sempre stato alla testa del movimento comunista cinese. Al termine della seconda Guerra
mondiale, il 13 agosto 1945, Mao, attraverso la radio rossa di Yenan dichiar che i comunisti, i
quali per otto anni avevano combattuto su due fronti - contro i Giapponesi e contro i nazionalisti -
non riconoscevano alcuna autorit al "fascista" Ch'ang Kai-shek. Su invito di questi, per, Mao si
rec a Ch'ung-K'ing. Ma, nonostante l'ottimistico comunicato stilato dopo le conversazioni (11
ottobre) le ostilit ripresero. Anche l'ultimo tentativo di conciliazione (partecipazione dei
comunisti alla conferenza di tutti i partiti cinesi a Ch'ung-K'ing, dicembre 1945-gennaio 1946) non
ebbe seguito per la impossibilit di conciliare i fini di Mao e dei suoi seguaci (in primo luogo la
riforma agraria) colle direttive del Kuomintang: Mao dichiar di non riconoscere la nuova
costituzione cinese promulgata a Nanchino il 25 dicembre 1946. In questi ultimi tempi la posizione
di Mao Tse-Tung si andata sensibilmente rafforzando, soprattutto in relazione alle vicende della
guerra civile (v. manciuria, in questa App.) ed anche a causa del diffuso malcontento contro il
Kuomintang.

Il 15 maggio 1948 Mao dava il via alla grande offensiva che doveva annientare le forze nazionaliste
e costringere fuori del territorio continentale il governo di Chiang Kai-shek. Il 25 marzo 1949 Mao
entrava a Pechino e, subito dopo la presa di Nanchino e di Shanghai, veniva eletto presidente del
Governo centrale della Repubblica popolare cinese (30 sett. 1949). Dal dicembre 1949 al febbraio
1950 Mao fu a Mosca per la conclusione del trattato di amicizia, alleanza e mutua assistenza cino-
sovietico. Approvata il 20 settembre 1954 dall'Assemblea nazionale la nuova Costituzione, Mao
subito dopo venne eletto presidente della Repubblica. All'incirca da quel momento parso che,
pur continuando a esercitare un'autorit predominante sia sotto il rispetto ideologico che sotto
quello politico, Mao abbia trasmesso gran parte dell'effettivo governo al primo ministro Chou En-
lai. Nel 1957 Mao effettu una seconda visita a Mosca per partecipare alle celebrazioni del 40
anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. Nel dicembre 1958 venne resa nota la sua decisione di
non presentarsi per la terza volta come candidato alla presidenza della Repubblica: comunque,
mantenendo la carica di presidente del comitato centrale del Partito comunista cinese, Mao resta
l'effettivo capo supremo della Cina.

Al prestigio della figura di Mao quale capo di un'immensa rivoluzione si congiunge, in Cina e in
tutto il mondo comunista, l'alta considerazione per la sua attivit di teorico della rivoluzione, per
la quale il suo nome stato talora accostato a quello dei classici del marxismo. Sviluppatasi nel
corso e in corrispondenza di un'esperienza rivoluzionaria, della quale fu momento importantissimo
la polemica e la lotta per il riconoscimento del principio della priorit del movimento contadino
nello sviluppo della rivoluzione cinese contro la tendenza dei "bolscevichi ortodossi" cinesi ad
imitare il precedente rivoluzionario russo, la dottrina di Mao soprattutto caratterizzata dall'acuto
senso per la particolarit delle singole esperienze storiche. Senza volersi porre a revisore del
marxismo, Mao ha sempre tenacemente contestato che tra i princip fondamentali del marxismo
(anche per lui sempre e ovunque validi) potessero essere assunti i risultati di altre esperienze
rivoluzionarie svoltesi in particolari condizioni. La necessit di tener conto del particolare e di fare
della dialettica uno strumento di comprensione adattantesi duttilmente ai singoli problemi in
esame stata pi volte esposta da Mao quale fondamento ideologico alla sua difesa contro le
interferenze russe nella particolare situazione cinese e poi tematicamente trattata nel saggio Sulla
contraddizione: contro quanto pu sembrare si debba leggere nello stesso Marx, il movimento
dialettico della storia per Mao non scaturisce dall'unica contraddizione tra borghesia e
proletariato, ma da una molteplicit di contraddizioni che sussistono l'una accanto all'altra,
s'intersecano, s'influenzano a vicenda, assumendo carattere predominante or l'una or l'altra.
Sull'edizione cinese degli Scritti scelti di Mao pubblicata a Pechino in 5 volumi nel 1951-52 sono
state condotte traduzioni in lingue europee, tra le quali quella italiana in 4 volumi, Roma 1955.

MAO TSE-TUNG - Uomo politico cinese, morto a Pechino il 9 settembre 1976. La figura del leader
della Cina popolare viene a identificarsi, in larga misura, con la storia pi recente del suo paese (v.
cina: Storia, in questa App.). Il teorico del pensiero marxista in Cina stato, al tempo stesso,
l'artefice della politica cinese interna ed estera e alcuni studiosi hanno tentato di trovare alcune
contraddizioni fra la teoria e la prassi; in ogni caso, anche se dopo il 1960 si sempre meno
teorizzata la sinizzazione (chung-kuohua) del marxismo, in pratica tale processo andato
accentuandosi. Dopo la scomparsa di Stalin, anch'egli teorico e politico, e dopo la rottura
ideologica con l'Unione Sovietica, lo slogan "contare sulle proprie forze" non si limitato alla
politica economica, ma ha investito anche l'ideologia.

I cinesi rifiutano il termine "maoismo" (Mao-chu-i) e hanno sempre preferito "il pensiero di Mao"
(Mao ssu-hsiang) per indicare quella che la via cinese al socialismo; c' pi di una sfumatura in
tale distinzione, che sembra voler far prevalere soprattutto la teoria. Se in alcuni anni M. T. parso
pi dedito al lavoro di teorico del marxismo che all'attivit politica quotidiana, altrettanto vero
che egli sceso in campo, con tutto il peso della sua personalit, per imprimere al Partito
comunista cinese alcune direttive o per erigersi arbitro fra diverse correnti. Cos, nel 1959, M. non
presentava la sua candidatura alle elezioni presidenziali, ma, nel 1962, iniziava con la frase "non
dimenticare mai la lotta di classe" una campagna ideologica in opposizione alla linea del
presidente Liu Shao-ch'i. Durante la rivoluzione culturale, che sembr scuotere tutto l'edificio
statale cinese, lanci il famoso manifesto "bombardare il quartiere generale".

Nello stesso periodo (1965-69) si sviluppa qualcosa che pu ricordare il culto della personalit: la
diffusione delle Opere scelte del leader (76 milioni di copie nel 1967) e del libretto delle Citazioni
del Presidente Mao Tse-tung (350 milioni di copie nello stesso anno); l'uso eccessivo di ritratti e di
distintivi con l'effigie del capo carismatico; le virt miracolistiche a lui attribuite. Con la fine della
rivoluzione culturale questi fenomeni si sono attenuati e, in certi casi, sono scomparsi, ma la guida
del Partito e del paese rimasta saldamente nelle sue mani. Dopo la sua morte, gli succeduto in
tutte le cariche Hua Kuo-feng; un grandioso mausoleo stato costruito rapidamente a Pechino.

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