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Perch ci mobilitiamo
Il 15 dicembre la Commissione Bilancio della Camera ha bocciato lemendamento che il
Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturat* Universitari aveva presentato insieme ad
ADI, FLC CGIL e LINK per lestensione della Dis-Coll agli assegnisti, ai dottorandi e ai titolari di
borse di studio. Con questa decisione il Governo, contrariamente a quanto sancito dalla Carta Europea
dei Ricercatori, si rifiutato di estendere anche alle ricercatrici e ai ricercatori non strutturati il diritto
a ricevere lindennit di disoccupazione prevista per gli altri lavoratori parasubordinati.
Con quale motivazione? Sebbene iscritti alla Gestione Separata INPS, secondo uninterpretazione
alquanto discutibile dellart. 22 della famosa legge 240/2010, per il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, il rapporto di lavoro con lUniversit dei precari si caratterizza come fortemente
connotato da una componente formativa. Per il Ministro Poletti, dunque, fare ricerca non un
lavoro.
un aumento delle risorse pubbliche destinate allUniversit, attualmente pari appena allo
0,52% del PIL nazionale;
lo sblocco del turnover e un piano di reclutamento straordinario per far fronte al ricambio
generazionale che vedr, nei prossimi 5 anni, il pensionamento di 20.000 associati e ordinari,
e garantire cos un rapporto docente-studente in linea con la media europea;
una figura unica pre-ruolo, per superare la precarizzazione dei giovani ricercatori;
il riconoscimento del valore legale del dottorato, per poter introdurre la ricerca nelle
pubbliche amministrazioni, nei comuni, nelle scuole;
nuove pratiche valutative che siano in grado, tra le altre cose, di valorizzare la
collaborazione e limpatto sociale della ricerca, le differenze tra gli ambiti e i settori di ricerca,
linternazionalizzazione, la complessit dei sistemi universitari.