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Chi Siamo

Il Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturat* Universitari unorganizzazione


spontanea di assegnisti, borsisti di ricerca e dottorandi nata per discutere della condizione dei
ricercatori non strutturati nel mondo della ricerca italiana. Ci proponiamo di elaborare soluzioni
alternative alle attuali norme che stanno soffocando il nostro lavoro e, con esso, le prospettive di
sviluppo culturale, civile e tecnologico del nostro paese.
Il Coordinamento nato a Firenze nel novembre del 2014 ed cresciuto costantemente fino ad oggi,
portando avanti iniziative nella maggior parte degli atenei ed enti di ricerca italiani e stimolando
un dibattito nazionale sul reclutamento del personale accademico, sulla promozione dei finanziamenti
per i giovani ricercatori meritevoli e sul funzionamento della macchina della ricerca in Italia.

Perch ci mobilitiamo
Il 15 dicembre la Commissione Bilancio della Camera ha bocciato lemendamento che il
Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturat* Universitari aveva presentato insieme ad
ADI, FLC CGIL e LINK per lestensione della Dis-Coll agli assegnisti, ai dottorandi e ai titolari di
borse di studio. Con questa decisione il Governo, contrariamente a quanto sancito dalla Carta Europea
dei Ricercatori, si rifiutato di estendere anche alle ricercatrici e ai ricercatori non strutturati il diritto
a ricevere lindennit di disoccupazione prevista per gli altri lavoratori parasubordinati.
Con quale motivazione? Sebbene iscritti alla Gestione Separata INPS, secondo uninterpretazione
alquanto discutibile dellart. 22 della famosa legge 240/2010, per il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, il rapporto di lavoro con lUniversit dei precari si caratterizza come fortemente
connotato da una componente formativa. Per il Ministro Poletti, dunque, fare ricerca non un
lavoro.

Che cos lo sciopero alla rovescia


A questo grottesco quanto paradossale tentativo di delegittimazione del lavoro di ricerca, del sistema
universitario e della formazione in generale il Coordinamento ha deciso di rispondere: se questo non
un lavoro, allora sciopereremo alla rovescia!
Il 2 febbraio 2016 il Coordinamento quindi ha lanciato uno sciopero alla rovescia che mira a rendere
visibile il lavoro portato avanti quotidianamente dalle ricercatrici e dai ricercatori non strutturati, per
mostrare a chi governa e allopinione pubblica quanto il funzionamento ordinario delle universit
dipenda in gran parte anche dalle loro attivit.
Per tutta la durata dello sciopero alla rovescia, che prosegue ad oltranza, i ricercatori e le ricercatrici
non strutturati indossano una maglietta rossa con la scritta #ricercaprecaria durante lo svolgimento
di ogni loro attivit (lezioni, convegni, formazione, esami, ricerca sul campo, laboratori, ecc.).
Da dove nasce lo sciopero alla rovescia
La mobilitazione trae ispirazione dal celebre sciopero alla rovescia avvenuto sessantanni fa, il 2
febbraio 1956, quando Danilo Dolci guida un gruppo di braccianti disoccupati nella risistemazione
di una strada abbandonata allincuria nei pressi di Partinico, in Sicilia. Lidea promossa attraverso
questa azione che, in accordo con la Costituzione, il lavoro non rappresenta solo un diritto, ma
costituisce anche un dovere. Se un lavoratore dunque per protestare pu astenersi dal lavoro, un
disoccupato pu invece scioperare lavorando.
Per questa azione, Dolci e i suoi collaboratori vengono arrestati con laccusa di occupazione di suolo
pubblico e resistenza a pubblico ufficiale. Saranno poi scagionati, dopo essere stati difesi da Piero
Calamandrei in un processo che avr grande risalto sulla stampa dellepoca.

Che cosa chiediamo

Lorizzonte di mobilitazione promosso dal Coordinamento attraverso lo sciopero alla rovescia


molto pi ampio della richiesta di riconoscimento dellindennit di disoccupazione. Le ricercatrici e
i ricercatori non strutturati sono infatti impegnati nel chiedere:

un aumento delle risorse pubbliche destinate allUniversit, attualmente pari appena allo
0,52% del PIL nazionale;
lo sblocco del turnover e un piano di reclutamento straordinario per far fronte al ricambio
generazionale che vedr, nei prossimi 5 anni, il pensionamento di 20.000 associati e ordinari,
e garantire cos un rapporto docente-studente in linea con la media europea;
una figura unica pre-ruolo, per superare la precarizzazione dei giovani ricercatori;
il riconoscimento del valore legale del dottorato, per poter introdurre la ricerca nelle
pubbliche amministrazioni, nei comuni, nelle scuole;
nuove pratiche valutative che siano in grado, tra le altre cose, di valorizzare la
collaborazione e limpatto sociale della ricerca, le differenze tra gli ambiti e i settori di ricerca,
linternazionalizzazione, la complessit dei sistemi universitari.

Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturat* Universitari


Web: www.ricercatorinonstrutturati.it Twitter: @CoordNonStrutt
Facebook: https://www.facebook.com/ricercatorinonstrutturati?fref=ts
Mail: ricercatorinonstrutturati@gmail.com
#ricercaprecaria #scioperoallarovescia

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